Dieci anni di Italianieuropei

Sembra
Allora prima di iniziare ripeto l'annuncio ci sono dei tendoni con dei posti a sedere
All'atto della sala
Per chi
Vuole
Buongiorno benvenuti
Questa iniziativa
Si svolge in un contesto diverso da quello che avevamo immaginato quando l'abbiamo pensata
Per motivi di opportunità vista la delicatezza del quadro politico sono in corso le consultazioni del Presidente della Repubblica abbiamo deciso d'accordo
Con i relatori di modificare la scaletta degli interventi ringraziamo coloro tra i relatori che per le ragioni dette hanno declinato l'invito a parlare e tra questi coloro che comunque sono presenti
In sala
Ringrazio le colleghe e i colleghi per l'organizzazione di questo evento desidero soprattutto ringraziare tutti voi siete tanti molti di voi sono venuti anche da lontano e questo scalda il cuore
Vi rubo solo un altro minuto con una citazione di un
Breve intervento
Del professor Remo Bodei in una delle iniziative che italiani europei ha organizzato qualche anno fa
La politica non è fatta solo di idee programmi ma anche di passioni ossia di motivazioni coinvolgenti e mobilità anti che spingono gli individui in determinate direzioni mantenendo coese le comunità umane
Questi hanno bisogno non solo del cemento di ideali e valori ma anche della capacità di impegnarsi e lottare
Debbono attivare di conseguenza passioni tutte quali paura speranza ambizione IRE al senso di solidarietà tali passioni non sono solo espressione di atteggiamenti naturali
Ma mutano storicamente intrecciando si Ajide e progetti
Ecco noi speriamo che la Fondazione Italianieuropei nel suo piccolo in questi anni abbia contribuito possa continuare a contribuire a questo intreccio
Apre gli interventi di oggi Alfredo Reichlin seguirà a Giuliano Amato
Carlo Cerami
Carlo Cerami Massimo Di Nolfo si Roberto Gualtieri e Massimo D'Alema grazie
Ma il decennale
Della Fondazione Italianieuropei
Cade nel momento in cui la vicenda italiana è giunta un passaggio molto difficile
La caduta del Governo Prodi apre interrogativi grossi su corso della politica italiana
Ma di ciò altri parleranno
Io mi limito ad osservare
E i fatti confermano il permanere anzi l'aggravarsi di quel nodo profondo irrisolto della storia repubblicana
Che Aldo Moro chiamava
La democrazia difficile
E che motivava il suo dialogo comprendere
Il Paese non è normale
E io sbagliavo a considerare il debole quella vecchia parola d'ordine di Massimo D'Alema
Aggiungo che questo passaggio e tutto il nostro Travaglio
Penso che vada collocato
Sullo scenario ormai spalancato di fronte a noi
Di un cambiamento globale impressionante che ci pone il difficile compito
Di ridefinire il posto e il ruolo degli italiani nel mondo nuovo che si sta organizzando
Mi colpisce un fatto
Negli stessi giorni degli arresti domiciliari per la signora Mastella
A Davos
Si proclamava la fine del signor raggiunto il dollaro sull'economia mondiale
Questa sì una data
E chiedo scusa ma
Alla luce dei fatti mi sembra abbastanza chiaro e sempre più chiamare la Regione
Che ci ha spinti a uscire dei vecchi confini della sinistra
Per raccogliere intorno a un nuovo soggetto politico forse
Culture
Esperienze riformiste finora divise
Perciò io credo che quali siano gli ostacoli che traversie e anche gli errori e così
Con questo volto nuovo che non ci
Presentiamo anch'
Dieci anni fa era diverso alla situazione
Eppure quel piccolo nucleo di persone
Che si uniti per decidere iter vita alla Fondazione qualche cosa aveva già capito
La prova sta dopo tutto nella stessa scelta dei
Italianieuropei tutto attaccato
Non italiani ed europee
Come per alludere
Al salto che la globalizzazione ci imponeva
Andare oltre i partiti novecenteschi
Il cui agire politico diventava anacronistico nella misura in cui non era più separabile dei vecchi strumenti
E dai vecchi poteri di uno Stato nazione ormai declinante
E la necessità quindi per contare di collegarsi ad altre forze di progresso prima di tutto in Europa
In questi dieci anni la Fondazione ha fatto molto tempo
Che io non starò qui ad illustrare
Ha rotto l'orizzonte provinciale della sinistra storica
Che si era molto cullata nell'idea dell'eccezionalità italiana retaggio e idea
Del PTCP dell'assillo anche di giustificare la sua autonomia
La fondazione
Ha soprattutto il merito credo di averci collegato con uomini riviste centri studi idee della sinistra europea
Ha creato un
Il primo serio legame
Con i democratici americani
Poi come sappiamo
La sinistra storica compiuto il grande passo
Si è unito ad altre forze laiche e cattoliche per dar vita a un nuovo partito
Questo fatto
Molta qualcosa nel ruolo della fondazione
In qualche misura certo
Ed è questo che da al nostro incontro un particolare significato
Al fondo la ragione a me sembra semplici
La costruzione di questo nuovo partito
Nel contesto a cui ho accennato rende straordinariamente evidente
La necessità di elaborare una nuova cultura politica rispetto a quella da cui veniamo
Chiacchiera politica
Pur così debordante nella divisione nei giornali tanto è vero perduto ogni senso
Fino alla vergogna le cronache del Senato
E non riesce a riempire questa sorta di vuoto parlo del quasi silenzi o circa l'idea di sede il mondo che si è creato Assindustria se vogliamo parlarci chiaro
In compenso
Il numero dei partiti
Oltre a rivoluzionari e neocomunisti si moltiplica
Siamo ormai assistendo alla scissione del dato
Insomma se la Fondazione non ci fosse bisognerebbe inventarla agli occhi
è chiaro quindi
Che il punto di vista da cui muoviamo non è quello di chi ripiega rassegnato su un terreno moderata
Al contrario
E di chi all'ambizione di costruire finalmente una grande forza popolare popolare
Capace di unire forze diverse di rimettere questo paese invecchiato in cammino
E spingere la sinistra
A misurarsi sul serio con la società moderna
L'impresa è difficile
Ed essa comporta uno sforzo di lunga lena
Il tema cruciale è la democrazia
Ed è un tema mondiale
Si è rotto il vecchio ordine che l'Europa che allora era il mondo
Aveva costruito dopo le guerre di religione che era imperniato sulla sovranità dello Stato nazione ma un nuovo ordine
A livello mondiale non sia ancora costituito
Eppure
In questo vuoto di governo
Stiamo assistendo al più impressionante rapido cambiamento della presenza dell'uomo sulla scena del mondo
Non penso solo ed è abbastanza alle ondate migratorie
Solo nell'ultimo decennio quasi un miliardo
Di giovani asiatici
è uscito dal buio millenario di villaggi primitivi ed entrato nella rete dei consumi dei bisogni
Dell'informazione
Con l'assoluta necessità quindi di nuove identità
E naturalmente anche con il rischio che in assenza di altri valori
Il vuoto si è riempito dalla violenza
E dai fondamentalismi religiosi
Che cosa pensa la sinistra di questo
Può rinunciare al suo primo
Compito e dovere
Che è quello di Oria di
Consentire ai giovani italiani
Di tornare a percorrere le vie del mondo
Si è creato un grande vuoto politico e di pesce
Perché è vero che lo Stato non scompare affatto
Ma ciò che emerge sua indebolirsi come luogo esclusivo della rappresentanza politica
E quindi come garante dei diritti e dei doveri
La novità è questa
è l'indebolirsi di quello che finora ha dato base la democrazia politica altrimenti tutto quello che vediamo soltanto una vergogna
Una cosa da
Su quel piano non è così
è avvenuto qualcosa di profondo
è avvenuto che si è indebolito acciocché
Dalla sovranità popolare e la sua forza la data il fatto che essa si esercita attraverso i partiti e le istituzioni democratiche chi comanda Portici
Questa mi sembra una domanda
Cardinale Ruini
La camorra determinate procure
Il complesso finanziario mediatico governato dal vertice bancario
Il partito personale
La politica rischia di ridursi
A queste cose
Mentre si è aperta una nuova epoca rispetto a quella in cui furono create su basi nazionali la vecchia democrazia
Il nostro problema
Io non voglio farla molto lunga
E quella
E quella di
Elaborare
Una
Una nuova
Interpretazione dei fatti storici e culturali che stanno coinvolgendo in un comune destino i popoli e le culture le nazioni
E quindi ripensare le ragioni della politica
Come strumento
Delle mediazioni delle sintesi in uno spazio pubblico molto più ampio
Pensiamo soltanto alle conseguenze delle ricerche in campo genetico biomedico e mutamenti indotti dal carattere globale degli scambi tra nazioni e culture
Cambia qualcosa nella storia e nel modo di essere della natura un ma
E questo significa una cosa molto importante
Che riguarda la politica
Questo significa
Che la natura umana dipende più di prima dalla nostra consapevolezza dalle nostre decisioni dalle nostre responsabilità
E questa la forza di un laicismo molte
Non sta nel rifiuto dei valori
Stanno e gli svolgimenti della storia
La quale dipende sempre più dalle nostre decisioni
E noi dobbiamo sapere
Che questo pone alla coscienza di tutti
Non soltanto alle coscienza religiose problemi ai pesci interrogativi e nuove
La forza delle Cismon ma Starrem rifiutare questo cimento
E io credo che qui sta anche
Uno dei compiti del Partito Democratico
Esso può rappresentare il luogo
In cui la laicità esprime una sintesi più avanzata di dialogo e di collaborazione
Nelle sue file non si chiede a nessuno di rinunciare propri valori
Si chiede a tutti di avere per i valori altrui lo stesso rispetto che si richiede per i troppi
Tutto questo nel quadro dello Stato laico
E delle linee tracciate dalla Costituzione
Compagni produrre
Una simili integrazione comporta un'idea di società
Abbastanza diversa da quella
Cui
Che fu teatro delle nostre lo
Quella di oggi non può che essere una società terza
In essa
Uomini e donne devono essere liberi di impegnarsi in una varietà di progetti di vita e la politica deve essere meno invasiva
Quindi una società che riconosca il merito
Ma in cui a ciascuna voce garantito un'effettiva uguaglianza di opportunità
Diciamo effettiva
Perché il grande problema Consulta giusta deve affrontare e che le disuguaglianze riguardano anche e soprattutto i punti di partenza
Il fatto cioè che le distanze tra le persone possono diventare incolmabili
Semplicemente perché è accaduto loro di nascere in luoghi diversi in ambienti sociali di famiglie diverse con un colore della pelle
O con un senso di fessi
Questo
Mi sembra
Che vada sottolineato
Il fatto che noi abbiamo bisogno di una visione di lunga di lungo periodo
Che ci consenta di pensare il processo di emancipazione sociale quello che è stato sempre la forza della sinistra nel passato pensare il processo di emancipazione sociale
Pensarlo oggi come un fenomeno che non conosce che non cancella i contrasti di classe ma non si riduce questi
E se è vero che la storia umana
è andata avanti grazie al progressivo affrancamento dell'individuo dalle vecchie barriere in cui si era andata via via organizzando la società dai vincoli feudali
Al ruolo dei sessi alle vecchie contrapposizioni anche su basi ideologiche è anche vero
Che non sono accettabili nel mondo globale le logiche più nullo Chierchia finanziaria
Che tende imbattere anche attraverso il controllo dell'informazione e degli strumenti che producono il senso comune tutti gli ambiti della vita
Anche i grandi mercati devono essere in regola
E coloro che di fatto li controllano non possono diventare i decisori ultime del destino di ogni essere vivente ricco o povero bianco nero le persone non sono numeri
La società non può ridursi a società di mercato
Senza discreti sì
Il cuore della lotta
Credo
Tra le forze del progresso e quella della reazione qui
Il dilemma esse riusciamo a far nascere una cittadinanza più forte
Nella quale si rifletta una nuova distribuzione dei poteri e sociale
Oppure se prevarrà una cittadinanza
Deboli
Formale
Che al posto del cittadino collo con individuo solo impaurito
Un telespettatore
Al quale si offre lo scambio indecente tra un incerto salario
è un lavoro esposto a rischi anche mortali
L'asse quella italiana delle morti bianche
Con la rinuncia a diritti fondamentali nessun riformismo
Può essere fondato sul lavoro i precari e subite da Sky
Recuperati democrazie
è l'idea di democrazia che poi discussione
Se le distanze di reddito di status diventa un talmente grandi
Pur cui per cui la democrazia non è più percepita come lo strumento che garantisce un nesso
Tra libertà individuali
Diritti uguali e spinta all'uguaglianza
C'è quindi molto lavoro da fare
Io credo sia giusto dire questo in un momento anche difficile della nostra storia pure
Io vedo un grande spazio davanti a noi se noi non parliamo così alla gente
Rispetto
Anche per la Fondazione Italianieuropei quindi c'è un grande spazio
Con la forza e l'orgoglio dico questo per la grande storia che abbiamo alle spalle
E che noi non stiamo spingendo ormai in terra
Un giorno Vittorio Foa
Mi disse che lui non era mai stato comunista
Ma che ciononostante provava per ippici un grande rimpianto
Gli chiesi perché
Mi rispose
Perché l'esistenza stessa di una forza come quella
Consentite anche a me non comunista di pensare che cambiare l'Italia era una cosa possibile
Onestà
Questa
Io credo dopo tutto la cosa principale
Se vogliamo parlare ai giovani
Organizzare una nuova potenza politico-culturale
Che ci consenta di pensare il cambiamento
E di pensarlo non in astratto Merry aprendo il campo delle possibilità in Italia che garantiti
E per questo obiettivo io credo che tutti noi dobbiamo lavorare
Grazie al freddo Giuliano Amato
Siete davvero tanti
Sono impressionato
Però scusate siamo qui per il decennale ed italiani europei non è che siete tutti abbonati alla rivista perché ne abbiamo almeno gli abbonati quindi
Non vale questo fatto divenire così era riesca e
Pensate dice
Perché insomma questo numero di abbonamenti bene
Beh
Insomma si direbbe in Toscana racconti sola vedere un po'di gente intorno oggi queste bella
Vi confesso che mi dà una gioia particolare vedere Anna Finocchiaro qui condiviso sereno o
Sinistra
Però fatta completamente grati Sanna e non eravamo assolutamente d'accordo ma ancora saperi no mi veniva in mente così perché
C'è gente che passa la vita contando pecore per addormentarsi lei ha contato senatori per due anni è stata sempre sveglia ora finalmente potrà correre attraverso
Perbacco almeno alcune
Prego
Queste locale questo io pensavo in questo momento beh
Per chi l'ha vissuto dall'interno come massimo io Andrea Alfredo ed altri un decennale importante questo sono stati dieci anni in cui
E Italianieuropei ha rappresentato qualcosa nella nostra vita speriamo anche nella vita degli altri come ricordava il freddo nacque
La fondazione per stabilire o rinsaldare perché già gli avevano dei collegamenti con un mondo non solo italiano Italianieuropei
Che poi era fondamentalmente il mondo del socialismo europeo e del progressismo internazionale noi ci siamo mossi tra il socialismo europeo i democratici
Negli Stati Uniti democratici dell'America latina e di altri Paesi
Con uno spirito che è stato fin dall'inizio
Proprio quello di sentirci socialisti ma proprio per questo volere che il mondo socialista si aprisse ad altri
Esperimento tasse in primo luogo sul piano della cultura politica chi ha bisogno in questi anni di essere rinnovata la fecondità degli innesti con altri filoni riformisti
La nostra rivista insisto sulla rivista cioè cerco di mettere per ha sulla coscienza
Nel due mila uno sia per il proprio con uno scambio di lettere caro Massimo caro Giuliano in cui il massimo e Dio
Come dire caldeggiava amo entrambi ciascuno con la propria storia con i propri punti di vista con le proprie ASP
Cattive ma caldeggiava amo entrambi il superamento del passato in nome di una prospettiva unica del del riformismo e l'anno dopo scrivevamo insieme una lettera aperta pubblica tra nel numero quattro del due mila due di Italianieuropei
Nella quale invitavamo i compagni del Partito Socialista Europeo
Ad allargare i confini dello stesso partito
E dicevamo virgolette il nome della nuova famiglia poco importa
La forza delle nostre idee di socialisti non è nel richiamo del nome ma nella nostra capacità di tradurre in realtà gli ideali da cui siamo arrivati
Questa è l'asse breve storia che abbiamo alle spalle e questa breve storia cercava appunto di collegare sia quella del nostro passato
E oggi a distanza di dieci anni io me la sono posta la domanda ossia se insieme che conteniamo questo nostro lavoro
Un lavoro che nato il PD
è nato il Partito Democratico
Il Partito socialista europeo si è già definito pronto ad essere partito di socialisti e democratici e di alleanze titolare
Quindi un percorso ha preso a compiersi
Serve siamo ancora questa è la domanda che mi sono posto
Dove servire ancora per noi significa continuare un lavoro
Nel quale riaffermiamo la forza e la validità dei mosti e ideali di quegli stessi da cui siamo partiti la consapevolezza degli errori che abbiamo compiuto in passato
Ci servono quegli ideali si serve la consapevolezza degli errori che abbiamo compiuto
Ci serve trasferire nel futuro questo patrimonio io do una risposta ossia tutto questo
E permettetemi di motivarla in dieci minuti
Pensando a quello che è il progetto che un grande partito riformista come il Partito Democratico in collegamento con le forze similari di altre parti del mondo può vere
Ed è un progetto che oggi si definisce nei termini più semplici termini mi scuso Chioggia usato in altre occasioni
La coerenza implica una qualche ripetitività ogni tanto perché quelli che la dicono sempre nuova non sono molto affidabili a dir la verità
Ed è un progetto si intuisce che appunto un humus e noi ad altri di ogni parte del mondo il Progetto quale
è quello di contribuire a costruire un mondo pacifico nel quale sia consentito ad ogni essere umano di progettare e costruire la sua vita liberamente
E questo è il il grande sogno del l'utopia che noi siamo chiamati a realizzare queste
Di un mondo di pace nel quale ognuno quale che sia il suo colore quale che sia il suo sesso quali che siano i suoi orientamenti quale che sia la sua religione
Quale che sia il suo reddito di partenza
E le sue condizioni di partenza possa dar anzi un progetto di vita e viverlo liberamente
Nessuno dice di no oggi
Questo progetto è un progetto che
Nato storicamente se volete con la borghesia del Settecento si è diffuso nell'Ottocento e nel Novecento a incidenti proletari delle società industriali e oggi
è entrato in ogni angolo del mondo perché da ogni angolo del mondo ormai
Viene è stata una gigantesca storica macchia d'olio l'aspettativa di ciascuno di poter costruire la propria
Il problema è come lo si fa
Che cosa
La storia e la politica offrono per realizzare questo progetto perché vedete
Questo Progetto e anche questo l'ho già detto vede su quello che per la storia fino ad oggi e rischia che lo possa essere anche per la storia di domani
è stato vissuto e civile come un gigantesco ossimoro l'ossimoro di libertà ed eguaglianza insieme
Nella storia
Coloro che hanno vissuto in condizioni di diseguaglianza
Hanno sempre vissuto all'aspirazione all'eguaglianza Cornia aspirazione alla stessa libertà di cui vedevano godere coloro che erano liberi
Mai inesorabilmente per ragioni che tutti conosciamo
Le grandi utopie ieri del Settecento e dell'Ottocento e poi le prime matrici da cui è uscito il pensiero della storia socialista dobbiamo dire la verità
Hanno disancorato l'eguaglianza dalla libertà
E hanno fatto delle quali gli anch'essa l'obiettivo di società in cui c'era bisogno che qualcuno gridasse gli Auteri verso la libertà degli altri
Eguaglianza come eguaglianza di trattamento stabilita da qualcuno
E questa non è stata solo la realizzazione comunista dell'utopia ma risale alle stesse utopia e che precedono il comunismo
E quando arrivò il comunismo
Arrivo a un'ideologia forte
Che collocava nel futuro un rovesciamento delle ingiustizie di oggi conseguente ad un corso della storia che risponde a regole
Il comunismo fondato su un'analisi scientifica del passato
Ebbe l'ardire ditte ritenere che l'analisi scientifica potesse servire anche a costruire quella cosa ignota chi è il futuro
E dico all'idea che verso il futuro si dovesse si potesse essere guidati da chi conoscendo le regole poteva evitare gli errori
Il processo della storia è un processo che arriverà dove deve arrivare se non si commettono errori e a quel punto ci sarà la libertà di tutti
Abbiamo imparato a nostre spesi e che non era così
Abbiamo imparato a nostre spese che il corso della storia non è figlio di regole
Ma è figlio di azioni e interazioni tra esseri umani che vanno verso i risultati che queste interazioni riescono a produrre
E perché si arrivi a i risultati desiderati occorre che la libertà non ci sia dopo ma ci sia durante il processo
Che il maggior numero di esseri umani possano essere liberi di esprimersi di partecipare di concorrere
E quindi
La libertà
Pretendeva di far parte del processo che porta all'eguaglianza
Non è stato solo al comunismo a fare quell'errore
Lo ha fatto anche la socialdemocrazia
E c'è un legame tra i due che attraversa il Novecento Massimo Salvadori mi ha scritto come assoluta chiarezza
Perché anche il cosiddetto quel fare
Che noi abbiamo costruito come esperienza specifica della società occidentale si connotava perché si avvaleva molto più del pubblico che degli spazi di libertà
E perché tendeva a soddisfare più che a non mettere ciascuno nella condizione di responsabilmente provvedere a se stesso e al proprio futuro
Insomma
La libertà con l'eguaglianza implicava
Lazzaro alzati e cammina
Il welfare abituato troppe volte che si arriva a quello che dice al Lazzaro alzati e cammina calma per favore una famosa è una famosa barzellette
Certo si è
Questo è un punto importante per noi oggi per sottolineare il ruolo che noi abbiamo e dobbiamo giocare
Che ad un certo momento sconfitto il comunismo
E emerse tutte lento l'UPL pesantezze finanziari delle difficoltà a cui era giunto il Welfare socialdemocratico
Est tradizionale dei Paesi del continente europeo il pendolo andato violentemente dall'altra parte
E c'è stata una gigantesca spinta liberista
La storia continuava a vivere l'ossimoro come un ossimoro
Eguaglianza con poca libertà
Libertà che diventa di derisi
Libertà anche diventa liberismo anche nel contesto degli ultimi decenni del secolo ventesimo
Appare anche liberatrice davvero mette il pubblico alla frusta
Gli chiede conto del perché c'è
Rimette in circolazione principi di dinamica di responsabilità di rischio chi indiscutibilmente hanno un valore
Ma
Quando la storia va tutto da una parte è chiaro che poi battuta da una parte
E grazie all'ombra liberista lo stesso spazio di intervento non soldi istituzioni come quella in cui ho lavorato l'Antitrust viene messo in discussione e si dice lasciate che il mercato faccia tutto da solo
Anche le regole della concorrenza vengono viste e vissute come una intrusione inammissibile dello Stato
Anche il bisogno del pubblico come regolatore viene contestato
Anche l'esclusione sociale e cessa di essere un problema perché tocca al singolo darsi da fare per trovare il sua spazi
E qui
Che
La storia dei nostri errori ma anche la storia dei nostri valori
Aiutano voi a trovare il punto d'equilibrio
Perché si era sbagliato il vecchio statalismo non è possibile costruire la libertà dei tanti senza lo Stato
Perché la chi liberismo lasciato a se stesso costruisce la libertà dei popoli
E trasforma questa libertà in potere e impedisce ai tanti di raggiungere i risultati Puglia hanno diritto
E quindi la libertà dei pochi la costruite con le loro fortune con i loro soldi con i loro benefici dinastica
La libertà dei tanti la costruite con regole con istituzioni con redistribuzione con servizi Cornedo per con istruzione e con quant'altro
Cose che vengono
Dal profondo della nostra storia
Ed in cui
Dobbiamo saper essere portatori senza complessi
A vere nel proprio passato un bagaglio ingombrante di statalismo non deve essere vissuto come un ostacolo per dire attenti
Attenti perché di libertà si può parlare se tutti sono liberi ma non se pochi lo sono
E noi
Viviamo un mondo
Nel quale ormai i diritti non esistono se non sono diffusi
E noi ormai viviamo in un mondo dove la negazione dei diritti può portare a delle violenze inaudite con ideologie
Con fanatismi che in più parti del mondo possono riempire i vuoti di libertà che e i vuoti di eguaglianza che sono così ampi e così profondi
Nelle parti più deboli del mondo
Ma qui ecco a questo punto toccano voi far vivere l'ossimoro
Tocca a noi in tanti ambiti tocca a noi sapere che siamo portatori di valori ma siamo anche portatori di errori e dobbiamo far prevalere i valori sugli errori
Permettetemi di due esempi che da tempo faccio perché conta per noi e conta anche a capire quello che con questo Governo di utile noi siamo riusciti a fare
Perché se voi componente i termini dell'ossimoro vi accorgete che in materia previdenziale
Voi ormai che non potete più contare sulla sulla previdenza pubblica per avere un reddito sufficiente di vecchiaia
E dovete contare anche sulla previdenza complementare aventi bisogno che vi sia concorrenza tra più fondi di previdenza nel settore della previdenza complementare
Non dovete pensare che state meglio se gestisce tutto l'INPS sia il pubblico sia il complementare perché all'INPS e siete abituati questo hai sbagliato
Perché la previdenza complementare funziona meglio se voi potete scelti
Se voi avete offerte diverse rendimenti diversi e venite messi nella condizione di scegliere voi la parte integrativa del vostro reddito di vecchiaia
Vi piacciono vi vengono in additati i modelli nordisti inizi Svezia e così
Il e la socialdemocrazia svedese è arrivata a questo
Io arrivata a dare ai lavoratori svedesi la possibilità di scegliere tra più fonti
E scegliendo tra più fondi e li mettete alla frusta
E si è un fondo usa i vostri soldi più per assumere impiegati inutili che per darvi del rendimento voi ne scegliete un altro e quel fondo sarà penalizzato
E voi riducete una delle entropia enti
Del pubblico
Ma se voi
Non avente un salario
Che vi consenta di accantonare risparmi per la previdenza integrativa
Voi dovete a vedere tutto quello che vi spetta dalla previdenza pubblica e la previdenza pubblica sarà inutile se non fare in modo che le pensioni più basse siano tali da assicurare una vita libera e dignitosa come dice la Costituzione
E questo è quello che abbiamo fatto
Questo è quello che abbiamo fatto
Correggendo correggendo una riforma da della quale eravamo stati partecipi quella del novantasei che aveva portato tutti ad una dimensione puramente contributiva
Non tenendo conto della differenza che c'è tra me che sulla mia retribuzione posso accantonare risparmio da destinare alla previdenza integrativa
E il lavoratore da mille euro al mese che non ricava un Euro dal suo reddito mensile da accantonare e che quindi dovrà trovare nella pensione pubblica
Con un recupero di capacità redistributiva e non solo contributiva della previdenza pubblica
Di sordi soddisfare ha i suoi bisogni di vita
E così altro esempio che è importantissimo secondo me
Noi non ci riuscirei motivo nei paesi ricchi
A portare i salari ai livelli a cui dovrebbero essere per assicurare ai lavoratori ciò che serve per la vita delle loro famiglie le regole della concorrenza internazionale
I prodotti che si vendono soltanto se il prezzo non supera un certo livello e noi stiamo vivendo in tutto l'Occidente un paradosso inaudito
Per che il nome della concorrenza globale i salari stanno progressivamente perdendo quota rispetto alla parte di ricchezza che va al capitale
Negli ultimi quindici anni c'è stata una diminuzione costante della parte di ricchezza che va i salari ed è la parte di ricchezza che va al capitale
E sulla parte di ricchezza che va al capitale i profitti sono cresciuti enormemente
D'altra parte se voi andate dal vostro datore di lavoro e le ditte aumenta missionario Louhibi vi dirà e avrà ragione sette l'aumento più di tanto non vendiamo più il prodotto allora chiudiamo bottega
Allora vi da un basso salario vende molte unità del suo prodotto e fa un sacco di profitti ma se voi chiedete più salario lui smette di vendere e non fa più i profitti
Bisogna mettere un po'le mani dei lavoratori sui profitti in una forma diversa dal salari
Ma non è possibile che ci siano degli ostacoli anche ideologici alla partecipazione del lavoro alla spartizione
Del dividendo che viene dall'impresa
Condannando i metalmeccanici affari blocchi stradali per ottenere dieci Euro quando dall'altra parte gli euro che entrano in forma di profitto sono mille ma vi pare che abbia senso e un accordo
E qui che bisogna
Cambiare anche noi mentalità
è insomma Maometto che
Si muove moltissimo in questa fase della storia vada alla montagna alla montagna dei soldi e cerchi di prenderne una parte sindacati sveglia
E questo
E questo
E questo tocca a noi
Tocca a noi il Partito Democratico tocca a noi il Partito Democratico dirlo in nome di un ai quali diamo sacche cerchiamo attraverso la libertà
Vado a chiudere
Ricordandovi che
Insomma abbiamo davanti un mondo nuovo
Abbiamo davanti aspettative nuove
Abbiamo davanti i soggetti sociali nuovo
O noi riusciamo ad aggregarli fornendo loro delle aspettative credibili e delle prospettive oppure è vero che questi rimangono frammenti che poi si contrappongono l'uno all'altro senza possibile soluzione
Noi abbiamo
Anche un altro terreno nuovo è difficile sul quale operare
Ed è quello dell'adattamento delle nostre comunità nazionali all'arrivo in esse di tanti esseri umani che vengono da parti diverse del mondo alla ricerca di una vita migliore
A questo ho dedicato buona parte della mia esperienza di Governo in questi venti mesi
E la mia amarezza di oggi è largamente legata al dover lasciare a metà quel lavoro
Lasciare senza sbocco concreto aspettative nuove che pure eravamo riusciti a crea
C'era c'è tanta crudeltà
Nelle disposizioni attuali vere e proprie forze forche caudine che un immigrato deve attraversare imitati
Nessuno e più consapevole di me
Della necessità di combattere la criminalità italiana e straniera che ha utilizzato l'immigrazione i canali dell'immigrazione anche per crescere in certe parti ditta
E per questa lotta molto è stato fatto molto può essere fatto però
Però volevo che un bambino nato in Italia potesse essere cittadino italiano come qualunque bambino che nasce negli Stati Uniti
Però
Volevo
Che sia suo padre scade il suo il contratto di lavoro in un mondo di lavori incerti e saltuari l'espulsione non fosse dietro l'angolo di poche settimane
Volevo
Che un immigrato che commette una violazione amministrativa fosse trattato come un italiano che commette la stessa violazione non come un delinquente criminale
Volevo che un giovane rom
Senza uno Stato che lo riconoscesse come cittadino e quindi senza documenti su cui dargli un permesso di soggiorno potesse aveva avuto un permesso di soggiorno
E non avere come unico modo di sopravvivere quello di vivere nell'illegalità
Non ero solo in questo e guardate qui ho visto tutta la fecondità del Partito Democratico e degli innesti che che si sono creati in esso
Ho visto quanto la mia indole di vecchio socialista si incontrasse con quella dei riformisti venuti da altre matrici ed altre storie
Mi amareggia dunque non finire
Ma mi incoraggia per il futuro
Non è finita
Abbiamo un cammino davanti
Le attese del mondo hanno uno sbocco riformista
E se non sarà il nostro vecchio SIM Moro libertà ed eguaglianza darlo allora sì che lo scontro di civiltà finirà per prevalere
Sul piano internazionale ed anche all'interno delle nostre comunità
Permettete che vi dica nel chiudere
Sono atti parlo
Alle vostre storie e anche se siete giovani alle aspettative che da storie di più vecchi di voi avete tratto
Non abbiate paura di essere voi stessi
E se subite dell'ASP delle sconfitte e forse perché non lo siete non lo siamo stati abbastanza
Noi rimarremo qui con la nostra Fondazione per aiutare tutti noi ad essere noi stessi
Grazie Giuliano Carlo Cerami
Ritrovarsi qui oggi in un momento così complesso e delicato della vita istituzionale del nostro Paese
Per il decennale della Fondazione Italianieuropei assenso se questo appuntamento contribuisce ad individuare una direzione di marcia
Che guarda anche oltre l'attualità della crisi politica e si pone obiettivi ambiziosi e duraturi
Percepisco e condivido come tutti voi la grande preoccupazione di queste ore
Ma io vengo dal nord
Da quei territori dove la società da tempo sembra essersi emancipata dalla politica
Vivo e lavoro a Milano
Una città dove si tende a pensare che sia possibile fare a meno di politiche pubbliche
Minando alla base l'idea stessa di politica e di conseguenza di riforma della politica
Vengo da una città dove il centrosinistra non governa più da quasi vent'anni
Dopo essere stata la capitale del riformismo operoso e socialista per un lungo tratto di storia italiana
E allora proprio in un momento così complesso e delicato per la vita istituzionale del Paese e per il futuro del Partito Democratico può avere un senso la contare qui perché Italianieuropei abbia deciso di aprire una sede a Milano
Raccontare che cosa stiamo facendo e cosa abbiamo in programma di fare
Milano ha visto il declino dei luoghi tradizionali dell'elaborazione culturale e politica
E tuttavia continuano determinarsi spontaneamente in quella città miriadi di processi culturali innovativi
Ad esempio attorno alle decine di migliaia di giovani che frequentano le dieci università cittadine negli studi professionali nell'impresa e nei luoghi di lavoro nelle nuove forme di lavoro ENI lavori nuovi
A Milano l'industria culturale e l'economia della conoscenza sono tra le voci principale del prodotto interno lordo
La diffusione della tecnologia e del sapere tiene il ritmo delle città più avanzate del mondo il non profit è un settore dell'economia su cui puntano anche la finanza e l'impresa private
E dove la solidarietà sociale si pratica attraverso centinaia migliaia di associazioni e imprese sociali
In cui i cittadini prestano il loro tempo gratuitamente
Il principio della sussidiarietà non è un concetto giuridico è una prassi quotidiana in una società ricca di corpi intermedi capaci di coniugare efficienza solidarietà e buona allocazione delle risorse
Ci viene chiesto dei nostri interlocutori di stare nella dimensione internazionale dei problemi
Perché dentro le relazioni globali stanno i problemi che giovani professionisti imprenditori lavoratori avvertono tutti i giorni
E dallo scarto che si avverte tra la dimensione vera
Quella globale dei problemi e l'inadeguatezza dei meccanismi istituzionali deputati a risolverli nasce uno dei problemi più gravi del nostro sistema politico a prescindere persino dal gioco delle forze politiche delle alleanze
Una fondazione di cultura politica tenta l'innovazione non poteva prescindere da Milano e dal nord non poteva non provare a misurarsi direttamente con questi processi cercando di stare dentro quel circuito
Per questo abbiamo aperto una sede milanese e per questo a Milano abbiamo scelto di interpretare
Di non interpretare il ruolo di una fondazione cultura di di cultura politica come circuito di riflessione targato politicamente e segmentato attorno i temi classici
Nella nostra città avrebbe poco senso e fatica Remo persino a creare un qualche interesse intorno al nostro lavoro
Abbiamo voluto e vogliamo creare invece un luogo aperto
Funzionale a coltivare un rapporto dinamico e secondo tra pezzi di leadership nazionale del centrosinistra
E reti locali e sopra locali di interessi reti esistenti che operano nei settori dell'economia della finanza della cultura della ricerca e che sono trasversali al pubblico e al privato
Reti che intercettano la politica
La mettono in tensione pongono domande ma difficilmente trovano risposte non ci interessa la retorica della capitale economica del Paese
Quello che vogliamo cogliere di Milano e portarlo nell'azione quotidiana della fondazione e la straordinaria opportunità che ci offre con il suo essere cittadini reti e a sua volta nodo di reti globali
Milano ci spinge a guardare oltre ogni volta che affrontiamo un tema che la coinvolge è un punto di osservazione straordinario
Direttamente collegato attraverso migliaia di contatti quotidiani di natura economica finanziaria commerciale e culturale alle principali città del mondo
Milano pone nuove sfide alla politica impone una visione globale anche nella soluzione dei temi e dei problemi locali il programma attuale del lavoro
Della Fondazione di Milano è articolato su alcune aree di policy sanitaria sviluppo urbano e territoriale ruolo dell'impresa sociale coro per e cooperativa nell'economia
Etica trasparenza ed efficienza nei meccanismi di funzionamento della pubblica amministrazione e dell'economia privata
Questa scelta non deve essere intesa come una chiusura settoriale introversa
Magari a carattere esclusivamente locale milanese lombardo
O banalmente pragmatica incapace di segnare una necessaria riforma della politica per l'intera nostra
L'Italia tutt'altro questa scelta risponde al bisogno di ricostruire il senso e modi di un'azione politica radicata nella società
Capace di interloquire con tutti gli attori in campo senza partire dannosi sensi di inferiorità e di sudditanza affermando invece un'idea e una pratica pienamente pluraliste
Abbiamo scelto di dialogare con tutti senza pregiudizi e oltre gli steccati il nostro obiettivo è stare nei processi essere parte dell'innovazione sociale economica e culturale
Vogliamo intrecciare le reti e le filiere che articola nei vari campi e costruire nostrano a nostra volta nodi intersezioni nuove relazioni lo facciamo attraverso un marchio prestigioso quello di Italianieuropei
Nostri interlocutori tutti conoscono la fondazione
L'apprezzano per la serietà e l'autorevolezza per l'apertura a partire dal suo momento fondativo nella seconda metà degli anni Novanta
Verso le più coraggiosi istanze di riforma delle istituzioni dell'economia del mercato del lavoro del fisco della pubblica amministrazione apertura che in questi dieci anni di attività ha sempre dimostrato
Apertura che non sono sempre state comprese
Talora nemmeno nello stesso campo del centrosinistra
è questo stesso spirito che ci impone oggi a Milano di reinterpretare nel profondo le relazioni tra società interessi e politica
E diffusa a destra come a sinistra un'idea neo corporativa e illiberale del modo di intendere questo intreccio noi abbiamo scelto di lavorare in una prospettiva autenticamente pluralista
Liberare socialista potremmo dire per usare una categoria classica
Per la quale però
Non è più sufficiente evocare la complessità
E il pluralismo sociale ma occorre sperimentare livelli più avanzati di governo e regolazione sociale dello sviluppo
Sono cambiati molti fattori sociali economici culturali e la politica deve di conseguenza mettere a punto nuovi strumenti per immaginare un'azione efficace di governo dei processi
Competenza e conoscenza innovazione capacità di visione sono ingredienti che la politica deve riprendersi per tornare ad esercitare il Governo
L'Amministrazione a livello che le compete e che molti nel nostro Paese non vorrebbero si riprendesse
Il Partito Democratico può rappresentare la risposta
Se saprà dare corpo a quella profonda innovazione culturale di metodo ed azione che la società di tutte richiede prima di tutto liberando la politica da steccati pregiudizi e privilegiando l'interesse generale del Paese
Le fondazioni di cultura politica
Qual è vuole continuare ad essere italiano europei possono dare una mano a costruire elaborazioni all'altezza della sfida e reti e conoscenze utili al comportamento della politica per questo progetto
Anche a Milano Italianieuropei e già al lavoro grazie
Grazie Carlo massimo di non
Sono dieci anni dalla nascita di Italianieuropei dieci anni fa poco più in un'antologia dal titolo problematico oltre la politica
Venivano raccolti dal curatore il filosofo Roberto Esposito un certo numero di riflessioni sulla politica di pensatori europea del Novecento
Il loro filo conduttore era la necessità di pensare la sempre più evidente afasia del nostro lessico politico la
Mancanza di senso del nostro lessico politico
E nell'introduzione Esposito citava un pensiero abbastanza sconsolato di Hannah Arendt
Maturato alla vigilia di uno dei momenti più terribili della storia europea nel trentasette
Lare ti diceva così
Possiamo prendere tutti i termini tutte le espressioni del nostro vocabolario politico e aprirli
Allora interno troveremo il tutto diceva proprio così
Le cause di questo svuotamento di questa sensazione di voto e come si vede sullo lontane di questo prosciugamento semantico del vocabolario politico non sono
Neanche poche sono anche di diverso momento malattie evidente dati massiccia la più generale
O forse essere indicata nei termini di un progressivo di stringere mento dell'ambito stesso dell'agire politico la riflessione sulla politica annaspa
Anzitutto perché annaspa il suo oggetto la politica e i suoi spazi si restringono perché altri spazi si allargano e altre forze altri soggetti cercano di prenderne il posto
Possa inverarsi paradossale mettere oggi la cosa in questi termini perlomeno in Italia dove continua ad uscire prevalente solo e soltanto l'impressione esattamente opposto
L'impressione che di politica ve ne sia troppa che la politica in bada dimensioni che non le sono proprie
Che meriterà istanze essi Inter ponga in ambiti che dovrebbero invece regolarsi da sì
Eppure il paradosso è solo apparente e questa impressione il fatto stesso che si produca e si imponga sempre e solo questa impressione
è segno piuttosto di impotenza atti di prepotenza della politica
La quale infatti sempre più il passo almeno quando
A me così pare il passo affannoso di chi rincorre non di chi detta i tempi di chi rincorre perciò annaspa si affanni magari sbaglia ma non certo di quello di chi da tempo
E l'apparente ipertrofia copre nasconde
Cerca cioè di compensare proprio la crisi della decisione politica il discredito dei luoghi deputati la perdita di autorevolezza delle parole che dovrebbero contribuire a costruire in termini politici in senso pubbliche condiviso del Paese
Se perciò si guarda in campo lungo se si porta sulla crisi italiana la considerazione come diceva Hegel dello storico pensante se si prova a saldare insieme la cronaca con la storiografia la teoria
Si vedrà senza troppa difficoltà che negli ultimi dieci quindici anni l'Italia innanzitutto accusato un deficit ma un surplus di politica
E
Una perdita non un incremento di crisi anche quel che è accaduto in queste settimane
E
Tanto sul piano effimero dell'immagine della comunicazione del linguaggio quanto su quello della credibilità complessiva della disponibilità di risorse politiche da impiegare nel governo del Paese
Anche questi accaduti in queste settimane reca piuttosto un segno negativo che positivo
Naturalmente simili segni possono anzi debbono essere ricercati anche altrove in fenomeni la cui parte portate il cui significato trascende la cronaca benché non ma anche ovviamente di incidere fortemente di impegnare l'attualità
Si pensi solo a titolo di esempio gran al gran parlare che si fa utili analmente dei valori
Al punto che
Fra poco mi sia consentito lo scherzo essendo padre capiterà che padri dicano allora i figli che vogliono loro bene non perché sono i loro figli non peraltro ma perché tengono al valore della figlio Lanza c'è il rischio che capiti anche di questo
Io penso non sarebbe difficile darne dimostrazione che tra tutte le parole con cui gli uomini hanno storicamente indicato ciò che per loro un bene oppure più concretamente un loro vero e reale interesse
La parola parole sia la più Lisa fra più compromessa ed anche soprattutto la più intrattabile politicamente con effetti dispone di citazioni che finiscono con l'investire questioni che non sono affatto prive di senso politico
Per le quali anzi la risposta è o dovrebbe essere data proprio in termini di politiche pubbliche non di esortazioni morali o di programmazioni valoriale
Qui c'è dunque alcun compito della politica mi pare
Non è un compito residuale questo credo sia il punto più importante perché non è vero affatto che il compito della politica in una società liberaldemocratica avanzata come si dice
Cioè quello di occuparsi semplicemente di quello che resta dopo questo nostro spostate sottratta ad essa tutte le questioni etichettate e virgolettati come eticamente sensibili per il fatto appunto che investe in tali questioni sarebbero in gioco valori indisponibili no
Il compito è al contrario quello di sottrarre il più possibile tali questioni alle ipoteche valoriali riconducendo le tramite la critica al loro significato pratico pubblico
E quel che vale per l'etica che ho scelto ad esempio banale e forse la questione sarebbe anche più urgente
Tanto per il momento tecnico quanto per quello economico democratico non è affatto il nome con il quale ci si sbarazza del maggior numero di questioni possibili
Per rimetterle lavandosi le mani ora alla coscienza morale ora la competenza tecnica ora l'attore economico
Tutti i soggetti che fra di loro capitati confliggano spesso anche aspramente ma che hanno un tratto comune
Ricerca come pretendono una qualche responsabilità politica
Democratico è proprio il contrario e il nome con il quale ci si occupa del maggior numero di questioni possibili compatibilmente con il fatto che tali questioni sono naturalmente questioni di tutti e insieme di ciascuno di tutti insieme di ciascuno per sé
Nell'intersezione nell'incrocio di queste due dimensioni naturalmente non solo l'una o non solo l'altre non solo l'una danno dell'altro io non so se questo sia un ossimoro mi pare che siano invece i termini stessi del problema politico
Ma che vi siano questioni di tutti questo è il compito ineludibile della politica che deve essere sempre di nuovo rivendicato e guadagnato nell'orizzonte della democrazia
Che vi debba essere una cura comune delle istituzioni una cura comune delle regole condivise una pura comune dell'ethos civile del Paese una cura comune del senso della cittadinanza una cura comune dell'interesse nazionale
Tutto questo non è affatto marginale né condannato a scomparire come residuale in un clima di contrapposizione reciproca e di sterile coazione a ripetere
Che
Ci si condanna la paralisi mentre tutto attorno come diciamo il mondo va sempre più in fretta
Cura
è vero che
Come agli automobilisti bisogna misurare più spesso possibile il tasso alcolico così agli intellettuali andrebbe sempre misurato il tasso di idealismo e di astrattezza che circola nelle loro parole
Può darsi infatti che ne stiamo usando ma bisognerà pur cominciare una buona volta ad accordare questi si fa e quel che si dice
L'individuazione dei temi di interesse generale e i comportamenti conseguenti
Finché infatti quel che si fa e quel si dice non si accordano
Si produce quel che si vede in questi giorni irrequietezza scontentezza insoddisfazione e queste non sono parole mie ma sono parole di Antonio Gramsci
Si produce diceva Gramsci una generale profonde ipocrisia per cui ha i mali del Paese si cerca una causa fittizia che non giustificando e non spiegando non permette nemmeno di vedere quando l'irrequietezza stessa finita
Così concludeva gancio Gramsci era ancora lui che citavo dai quaderni e non è in verità che io sappia dir meglio quando l'irrequietezza appunto finirà ma che debba finire mi
Aggiungerei
Lo direi proprio per le ragioni che indicava Giuliano Amato perché anch'io voglio che quel bambino di cui parlava sia italiano che c'è bisogno che dire che riesca finisca perché questo attacco
Ma se come dice il sociologo tedesco unica Betti che così leggeva proprio stamattina sul Corriere della Sera euro bizzarre significa fare una politica nuova che è un problema che ha ovviamente
Come tutto il Paese e massimamente la Fondazione Italianieuropei quello che dobbiamo auspicare in Italia oggi e anzitutto che si faccia di nuovo politica
Ed è un augurio che come tutti anche sul versante naturalmente della teoria della proposta culturale
Faccio la fondazione perché serva innanzitutto a questo grazie
Grazie Massimo Roberto volti
No la gravità della crisi politica che stiamo attraversando
Credo imponga di riflettere
Sulle ragioni di fondo che hanno reso fragile il riformismo italiano nell'ultimo quindicennio
Una debolezza che trova la sua conferma più emblematica nella speculare forze persistenza del berlusconismo
Molti commenti alla caduta del Governo Prodi hanno giustamente attribuito
In carattere periodico zampate alla vicenda si è consumata in Senato la chiusura di un ciclo della storia il nostro Paese si è detto un ciclo caratterizzato da una coalizione di centrosinistra troppo ampia dai moderati
Alla sinistra radicale e per questo strutturalmente incapace di fare le riforme e di costruire nel Paese il consenso intorno a una proposta politica chiara
è una lettura della vicenda politica recente che coglie naturalmente un punto di verità importante ma che a me sembra insufficiente
Il bipolarismo ideologiche frammentato di questi anni infatti non è caduto dal cielo
E il suo cattivo funzionamento non può essere addebitato solo ai piccoli partiti o alla legge elettorale una legge che peraltro avrebbe dato con ogni proprio quel probabilità una netta maggioranza in Senato all'Unione
Se si fosse presentato anche lì il simbolo dell'Ulivo
Il bipolarismo che giovedì andato in scena in Senato offrendo agli italiani quello spettacolo poco edificante è uno dei principali prodotti della cultura politica
Che dopo una lunga incubazione si affermati in Italia all'inizio degli anni novanta la cultura politica della seconda Repubblica
Non a caso a dispetto della maggiore stabilità dei Governi quel bipolarismo presenta spesso a volte problemi non minori anche nelle Amministrazioni locali dove elezione diretta del sindaco del presidente avrebbe dovuto invece aprire la strada la democrazia che decide dispiegando tutte le menti immaginate virtù dello spirito del maggioritario
La cultura che ha generato questo bipolarismo ideologiche frammentato fondato sui leader invece che sui partiti veri
è stata ed è tuttora egemone in tre classi dirigenti non solo politiche del Paese
E quella cultura l'abbiamo Limen Tata anche noi fin da quando il PDS si schierò con i referendum di Mario Segni o pensò che Tangentopoli potesse Giovanardi
Lo abbiamo fatto credo per due ragioni in prima parte il primo luogo perché subalterni ha una cultura nuovi sta che demonizzare i partiti la Prima Repubblica in parte paradossalmente invece per esigenze di conservazione
La protesi maggioritaria il cosiddetto
Pessima espressione bipolarismo coatto hanno infatti consentito alle fragili formazioni della seconda Repubblica di amministrare ciò si Cuna la propria rendita di posizione piuttosto che andare fino in fondo nella faticosa edificazione di partiti di tipo europeo
Piuttosto cioè che percorre la dura strada di un'autentica elaborazione culturale e programmatica dello studio approfondito dei problemi della rigorosa applicazione di regole democratiche interni
Della selezione dei quadri migliori e non dei più fedeli dell'apertura alla società e della presenza nella società in tutte le sue articolazioni
Il superamento che ormai inevitabile di quel bipolarismo speriamo richiede quindi a tutti i suoi attori e in primo luogo annui uno sforzo di innovazione una vera e propria svolta culturale oltre che politica
Da questo punto di vista credo il Partito Democratico è un bivio innanzitutto naturalmente il bivio tra la strada rovinosa delle elezioni e il tentativo difficile ricostruire un Governo per le riforme capace di cambiare la legge elettorale
Ma è lo stesso Biglio che si presenta sul terreno della definizione del profilo politico e culturale dello stesso incarnato simbolico del PD
Di un soggetto politico che ancora non ha deciso se diventare un partito vero possa essere l'ennesima struttura politica provvisorie incentrata sul leader di una transizione infinita di un partito che cioè non ha ancora deciso
Se ambisce ad archiviare la Seconda Repubblica o se intende perpetuato la
D'altronde che dietro i POR i problemi politici contingenti ci siano questioni di fondo ce lo dice lo stesso andamento della crisi
Una crisi che è apparsa fortemente condizionata da questioni tutt'altro che congiunturali la legge elettorale profilo dal nostro democrazia i rapporti tra di che giustizia quelli tra Stato e Chiesa e tra credenti e non credenti con sullo sfondo il difficile nesso tra risanamento e sviluppo
Questo è un bivio impone dunque dici di sciogliere dei nodi culturali anche per affrontare le difficili sfide politiche di questa fase
E per dare quindi sostanze credibilità all'affermazione giusta e che in qualsiasi altro Paese europeo apparirebbe ovvia che in Italia invece sono innovatrice che il PD intende presentarsi agli elettori con il proprio simbolo e il proprio programma
Quella che va superata
è una lettura distorta che considera la crisi italiana essenzialmente come conseguenza dell'invadenza dello Stato
Quanto a ciò ironia sull'IRI dei panettoni abbiamo avuto nel corso degli anni Novanta e dobbiamo gettare c'ha le spalle del centralismo e della partitocrazia della Prima Repubblica il tema meriterebbe naturalmente una trattazione più ampia
Qui vorrei limitarmi elencare alcuni dei nodi che mi sembrano tra i più significativi e controversi e sui quali una fondazione come italiani europei può offrire un contributo importante
Ha un lavoro che non potrà che essere di lunga lena il primo punto riguarda l'analisi del processo di globalizzazione e della sua evoluzione
La crisi delle grandi banche americane ci dice oggi con un'evidenza senza precedenti che la finanziarizzazione dell'economia occidentali che è stata innescata dalle norme indebitamento degli Stati Uniti nell'ultimo quindicennio
Anche per la prima ha prodotto squilibri e contraddizioni ormai insostenibili
Lo ricordava il freddo Reichlin
Il fondamento culturale a me interessa questo di quel modello economico è stato una lettura ideologica del crollo del muro di Berlino e della rivoluzione informatica
Una lettura che ha letto quei fenomeni con gli slogan dell'unipolarismo statunitense della fine della storia
E con le fantasticherie dure economia della conoscenza e del tempo libero connessa una presunta fine del lavoro
E che in questo modo ha occultato quella lettura la realtà di un mondo sempre più multipolare e di un'economia globale caratterizzati invece da uno sviluppo industriale su scala planetaria senza precedenti nella storia
Non si tratta di questioni astratte
Ma dei concreti condizionamenti politici economici culturali che hanno portato ad esempio accedere sul mercato finanziario senza un disegno industriale tra l'indifferenza generale
Autentici gioielli del lavoro italiano da FIAT abbia FIAVET ferroviaria da Nuovo Pignone Pirelli Cavi o ancora si tratta delle ragioni culturali profonde che ci hanno indotto alla vigilia del boom dell'ATO da di acciaio mondiale innescata dall'urbanizzazione in Asia di svendere le storiche Acciaierie di Terni alla kiss and e di liquidare Bagnoli facendo del cimitero della retorica della società postmoderna
Come ieri ci ha giustamente ricordato sul Sole ventiquattro Ore Innocenzo Cipolletta
La scelta della Banca centrale europea per una politica monetaria prudente nonostante le pressioni americane per abbassare i tassi e la conseguenza di un'opzione diversa che si sta affermando in tutta Europa e che tempo che anche noi vediamo inquadriamo bene
L'opzione per un modello di sviluppo basato non sulla finanza ma sull'industria sulla difesa del modello sociale europeo su un indirizzo di politica economica che richieda al tempo stesso apertura governata dei mercati
E l'innevate rinnovate politiche pubbliche
Altro che Agenda Giavazzi verrebbe di dire
Questo significa mettere al centro della cultura politica del PD l'orizzonte della costruzione europea l'etica del lavoro e le politiche dello boh immettendo indice invece al giusto posto il parossismo finanziaria l'ossessione per l'economia dell'intrattenimento e del tempo libero
Che negli anni passati ci hanno assorbito eccessivamente in modo fuorviante
Questo vuol dire anche decidere che quei lavoratori e quegli imprenditori che fanno vivere in modo sorprendentemente dinamico il tessuto industriale dell'Italia
Sono un riferimento irrinunciabile per il nuovo partito riformista assai più dei pensionati di anzianità i proprietari di appartamenti e di azioni in cerca di svago
I giornalisti che vanno in tv
Un secondo tema con cui occorre misurarsi in modo nuovo e quello della sussidiarietà lo diceva bene Carlo Cerami che al centro della costruzione europea
Nella realtà dell'Europa di oggi l'economia la società sono governate da istituzioni politiche e non sono il frutto della spontanei interazione dei singoli individui sul mercato
A dispetto di tanto parlare di società liquida Società degli individui altre categorie che hanno imperato in questi anni la dimensione associativa in tutte le sue molteplici forme economiche sociali di volontariato religiose familiari
Svolge un ruolo centrale
è un partito politico come il PD deve fare i conti con questa realtà e deve farlo anche per declinare in modo realmente innovativo la giusta idea di un partito dei cittadini e non delle tessere
La costruzione di una vera e propria osmosi tra il partito degli iscritti è una comunità più larga composta da fondazioni rivisti associazioni cooperative Sindaco dati e infatti l'unico modo per animare una partecipazione politica consapevole e per realizzare veramente le riforme rendendole condivise
Ciò impone però di scioglierli scegliere una linea chiara su una serie di questioni cruciali l'elenco solo la costruzione di un nuovo collateralismo
Il finanziamento della politica le regole di un pluralismo interno che deve essere trasparente e fondato su grandi opzioni politico con ali invece che occulto e personalistico non abbiamo sciolto ippici e poi DS per tornare al centralismo democratico
La e perché va
La effettiva efficacia
I meccanismi di consultazioni come le primarie che non possono limitarsi a ratificare in modo plebiscitario decisioni prese altrove ma devono offrire ai cittadini una effettiva capacità di scelta
A partire naturalmente dalla elezione degli organismi dirigenti e della selezione dei candidati per tutte le cariche istituzionali che sarebbe semplicemente grottesco non prevedere nel nuovo Statuto
Questo d'altronde
L'unico modo
Per rendere vitale e operante nel PD l'esperienza dell'Ulivo di questi anni e la concreta capacità che l'Ulivo ha mostrato di fare incontrare la tradì Simone del partito politico come democrazia che si organizza e quella di matrice cattolica del partito come strumento di un dargli un dialogo con i corpi intermedi della società
Fondato sulla laicità della politica
Questo ci porta al terzo nodo politico culturale che vorrei richiamare che anche il più direttamente legato alla situazione politica attuale quello delle regole della democrazia
Sarebbe ora che l'opzione per un sistema elettorale di tipo tedesco non venga vissuta come una dolorosa necessità imposta dagli equilibri in Parlamento ma come la consapevole non Consigli già non contingente scelta
Per un modello che in virtù delle sue caratteristiche e il più funzionale all'edificazione di una democrazia dei partiti di tipo europeo oltre naturalmente ad essere coerente
Più coerente con l'impianto parlamentarismo dalla nostra Costituzione Costituzione giustamente richiamato dal Capo dello Stato nel suo discorso alle Camere
Le resistenze che finora hanno condizionato il PD su questo terreno
Appaiono troppo condizionate dalla tradizionale lettura Polito logica secondo cui il problema principale dell'Italia sarebbe la permanenza del vecchio cioè il sistema parlamentare i partiti
Da sostituire con un nuovo rappresentato dall'investitura diretta della leadership personale
Si tratta di uno schema inadeguato uno schema che non consente di capire innanzitutto come in questi anni la crescente frammentazione del sistema dei partiti sia stato invece strettamente legata alla personalizzazione della politica e anche all'elezione diretta
Elezione diretta che tra l'altro come si può vedere spesso si rivela un meccanismo di tutto impotente di fronte alla frantumazione della politica e della società
Il problema non è insomma solo quello di una democrazia che decide ma anche di una democrazia che sappia cosa decidere e che trovi la sua autorevolezza nella capacità di costruire consenso nella società
Intorno a un'agenda non dettata dei media dall'emergenza o dai sondaggi
Perché tutto ciò avvenga in un Paese fragile lacerato come l'Italia e necessario innanzitutto la paziente ricostruzione di un tessuto connettivo politico culturale e morale
E occorrono quindi dei partiti dei capaci di darsi questa missione
Vedremo nei prossimi giorni se riusciremo a dar vita a un Governo che imposta in questo modo il problema della legge elettorale
Quello che certe che la costruzione di un partito vero richiederà in ogni caso uno straordinario sforzo di elaborazione culturale e di organizzazione della discussione
Per animare questo lavoro e renderlo partecipato una fondazione come Italianieuropei non potrà che rappresentare un punto di riferimento fondamentale
E potrà farlo soprattutto perché in questi dieci anni è stata tra i pochissimi centri di elaborazione che hanno saputo coniugare l'autorevolezza con l'apertura e con l'autonomia culturale
Divenendo un punto di riferimento anche per quanti hanno cercato spesso in solitudine di elaborare di proporre un'analisi della crisi italiana e dei compiti di un poco riformismo meno ideologica meno subalterna al pensiero neoconservatore e quindi meno provinciali di quella che ha segnato la cultura politica della seconda Repubblica
Grazie Roberto D'Alema
Grazie
Lasciate che io
Ringrazio
Tutti voi a
Grazie
Lasciate che io ringrazio tutti voi e e in molti moltissimi
Che non hanno trovato posto in questa sala e che ci seguono
Attraverso
Collegamento nelle
Nelle aree adiacenti
è evidente che questa
Iniziativa
Ha assunto un carattere diverso rispetto alla celebrazione dei dieci anni
Di attività della Fondazione culturale Italianieuropei
Io vorrei
Ringraziare tutte le personalità che sono presenti
Vorrei ringraziare
La struttura della fondazione
Che organizzato un evento che molto superiore alle nostre forze
Ma
Tutti coloro che in questi dieci anni ci hanno aiutato
Giovani ragazze
A portare avanti con pochi mezzi ma con molta buona volontà
E con molti interlocutori importanti un lavoro di ricerca di dibattito
Che ha accompagnato la vicenda politica nella storia della sinistra Italia
Presentiamo con un certo orgoglio questo Bilancio
In un fascicoletto dove sono elencati i convegni seminari le pubblicazioni
Dove sono ho elencati i nomi dei relatori
Che offre un quadro davvero ricco
Della dello sforzo di elaborazione
Della ricchezza dei collegamenti internazionali
Dell'apertura del confronto e del dibattito che hanno caratterizzato il nostro lavoro
Che prese avvio
Molti anni fa
Da uno colloquio con Giuliano Amato bisogna dirlo
Un terzo interlocutore che poi
Ebbe altri impegni diciamo dei concorsi anche alla scelta di di
Del
Del titolo della Fondazione prima ancora dell'associazione culturale quindi Italianieuropei
Gli italiani i cittadini delle dell'Europa
E che fu interlocutore nostro nel momento di avvio
Carlo Azeglio Ciampi
A
La la fondazione ha rappresentato un animale strano non facilmente catalogabile via via descritto come un oscuro potentato come il centro
Di un'organizzazione correntizia come il luogo dove si sono in tessuti complotti non è facile
Per un sistema informativo come il nostro mettere a fuoco un luogo dove si studia si discute si elaborano idee e proposte perché appare
Difficilmente
Catalogabile entro le categorie corretti si è persino scritto che siamo nati dieci anni fa ha lo scopo che il decennale potesse dare fastidio a Veltroni diciamo con un complotto
Che evidentemente
Diciamo certamente si fonda su una preveggenza
Di non poco respiro in un paese abituato a progetti di corto periodi
Ma
Anche la pazienza fa parte delle virtù necessarie
Per affrontare le sfide della vita pubblica nel nostro Paese
E oramai
Anche il trascorrere degli anni diciamo hanno ammorbidito gli spigoli e abituato hanno un farsi prendere
Da
Diciamo dall'amore per le polemiche
Noi siamo stati e intendiamo continuare ad essere un centro propulsore
Della ricerca dell'innovazione
Un luogo dove
La politica si incontra con il mondo della cultura
Dell'economia
Un luogo nel quale la Sinistra Democratica Riformista italiana continua a discutere a ricercare insieme con le forze più vive della politica della cultura europea degli Stati Uniti di altri continenti
In uno sforzo costante di liberare la politica nazionale da ieri vizi del provincialismo dalla
Dalla miseria di un dibattito pubblico che troppo spesso
Scambia le proprie povertà come
L'orizzonte dei problemi internazionali
Senza riuscire a vedere
Come oramai il nostro destino largamente interconnesso e qualche volta determinato se non abbiamo la forza di dire la nostra da grandi processi internazionali
Da grandi e tumultuosi cambiamenti
Che ripeto rischiamo di non riuscire più
A condizionare e neppure diciamo con i quali talora non riusciremo ad interloquire
Soprattutto se si avvita la crisi delle classi dirigenti e delle istituzioni di questo Paese
E non c'è dubbio
Che la percezione di questa crisi
Sia forte
Siamo qui riuniti in tanti anche perché evidentemente abbiamo sentito il bisogno di ritrovarci insieme in un momento difficile
Di reagire ad un senso delusione
Che non deve diventare scoramento
Ma certamente
Non possiamo nascondere
Una preoccupazione vivissima per l'avvenire del nostro Paese
Che se da una parte ci dice
Che è più che mai necessario che sia in campo un progetto come questo
Un progetto nazionale ed europeo è
Un progetto animato
Dal senso dell'interesse generale del nostro Paese orientato verso le riforme e l'innovazione
Un progetto che ne parlerò
Guarda al Partito Democratico e alla costruzione del Partito Democratico
Come
Il grande processo politico nuovo a cui legare il destino anche di questa istituzione della Fondazione Italianieuropei
Tutto questo
Assolutamente necessario
Di fronte ad una crisi
Che spinge innanzitutto a tornare a riflettere sul Paese sul suo futuro
Sulle ragioni profonde e le sue difficoltà
A ritrovare nei fondamenti le ragioni per continuare una battaglia e le energie
Per affrontare una sfida che non sarà facile e che probabilmente sarà
Lunga
Per ricostruire un Progetto di governo della Sinistra democratica in grado di offrire una risposta alla crisi del Paese
Ad una crisi che non è soltanto la crisi di un Governo così come vorrebbe rassicurare la destra
Che
Ma non soltanto una crisi del sistema politico
Di questa forma di bipolarismo
Gualtieri ha descritto in modo efficace
Ma è anche una crisi delle classi dirigenti del Paese
Che sembra presentarsi anche come venire meno
Delle ragioni dello stare insieme di questo Paese
Come prevalere diffuso
Del particolarismo dell'interesse personale di gruppo localistico di cento
Rispetto all'interesse di tutti rispetto all'amore verso l'Italia e all'impegno per costruire un comune destino degli italiani
Non è un problema solo dei politici
Altrimenti sarebbe semplice liquidare un ceto politico in fondo la grande crisi degli anni Novanta dove questo avvenne
Ci ha dimostrato che non era quella la soluzione
è una volta liquidata una classe dirigente politica e sostituita largamente con una
Borghesia che proviene dalla società civile
La situazione non vorrei dire che è peggiorata diciamo ma certamente vista
Il problema non è stato risolto
Non era lì il problema
E d'altro canto è quanto meno improbabile
Diciamo che in un Paese in cui
Il mondo politico appare spesso dominato da un particolarismo rissoso da una
Mancanza di senso delle istituzioni possano esservi categorie o poteri dello Stato o ceti professionali
I quali vivono soltanto all'insegna della serietà del deontologia professionale statisticamente improbabile
E infatti non è così
E siamo di fronte ad una crisi che attraversa orizzontalmente le classi dirigenti del Paese
E che richiede una risposta insieme istituzionale e politica culturale
Una riforma morale intellettuale del Paese
Che ha bisogno di grandi forze e di lunga lena
Di una grande capacità di combattimento e di pensiero
Noi a questo impegno intendiamo contribuì
Con uno sforzo di riflessione
Non
Non siamo una corrente non siamo un centro di potere
Siamo stati e vogliamo continuare ad essere un laboratorio di innovazione politica e culturale
Una sede di ricerca e di proposta programmatica in tutti i campi
Se io
Ho riguardato in questi giorni le proposte elaborate dalla Fondazione Italianieuropei per la giustizia o per la sanità
E ho trovato le indicazioni e le risposte
O sui temi delle istituzioni nei diversi campi
O dei beni culturali con uno sforzo di elaborazione che ha coinvolto le forze migliori del mondo della cultura della Società dell'economia della politica
Qualche volta senza trovare l'ampiezza della interlocuzione necessari
Questa fondazione è stata e vuole continuare ad essere
Quanto ce n'è bisogno
Se e
Di un legame organico con le forze e con le culture riformiste
In Europa negli Stati Uniti nel mondo
Se come noi speriamo
Una nuova Amministrazione democratica prenderà la guida degli Stati Uniti d'America noi siamo certamente in Italia istituzione culturale che ha rapporti più forti
Con gli intellettuali con i centri di ricerca che sono dietro
E che hanno preparato
Questa
Possibile rivincita dei democratici necessaria a mio giudizio per imprimere una svolta alla politica internazionale
Siamo stati e siamo punto di riferimento è il punto d'incontro aperto ai riformisti
Sede di un dialogo che in tanti momenti ha investito davvero in modo significativo il mondo dell'economia il mondo della cultura
Noi
Abbiamo rivolto lo sguardo intendiamo continuare a rivolgere lo sguardo innanzitutto alle grandi sfide internazionali del riformismo
Dieci anni fa
Ad Orvieto
Dicemmo che
Il principale compito dei riformisti europei era costruire l'Europa
E fare dell'Europa
Un soggetto politico in grado di fare pesare nell'arena mondiale
Nella sfida della globalizzazione
Quella cultura
Quei fondamenti quelle idee forza
Che hanno trovato la loro espressione più alta nella civiltà europea e che Giuliano Amato ci ricordava
Mostrando nella vitalità
E anche naturalmente
Mettendo né alla prova delle necessarie innovazione
Vedete
è evidente che noi viviamo un passaggio molto importante della vicenda internazionale
L'esaltazione acritica
Della stagione neoliberista
Di DEA che la fine della politica la fine della storia l'avvento del mercato segnalassero l'inizio del migliore dei mondi possibili tutto questo è alle nostre spalle
Il richiamo in questo momento
Un mutamento anarchico
Non ancora direi quel multipolarismo ordinato verso il quale immondo dovrebbe andare
Ma la crisi
Della politica unilaterale degli Stati Uniti
Ed un processo tumultuoso ed anarchico di cambiamento carico di pericoli
Nel quale viene alla luce l'inadeguatezza degli strumenti attraverso i quali governare i grandi processi globali pensiamo al mondo indifeso di fronte alle crisi finanziarie
E agli effetti che queste potranno avere non soltanto sui mercati come si dice ma sulla vita
Di milioni centinaia di milioni di donne e di ruolo
Noi abbiamo guardato all'Europa le sue istituzioni
Alla capacità dell'Europa di esercitare il suo ruolo nel mondo come
Ad uno gli strumenti fondamentali per governare questi processi
E abbiamo ritenuto e riteniamo che questa Europa riformista
Debba esercitare il suo ruolo in un dialogo costante con la cultura democratica americana
E debba lavorare per rinnovare il socialismo europeo
Molti sono stati
Fortunatamente i padri del Partito Democratico
Che certamente nasce dall'impegno di ispirazioni culturali diverse
Noi riteniamo di avere in concorso questo sforzo
Con
La lettera aperta che Giuliano ed io inviamo i socialisti europee
Con l'invito a fondare una nuova Casa dei riformisti europei a rompere i confini angusti di una visione ristretta del socialismo europeo
Con la necessità di costruire in Italia un nuovo soggetto riformista a vocazione maggioritaria
Continueremo a guardare a questi cambiamenti
Come allo scenario
Fondamentale nel quale
Anche il destino del nostro Paese sì giocherà
Vedete nel lavoro che mi ha toccato
Sorte in questi ultimi venti mesi
Ho avuto molte volte occasione di guardare all'Italia una volta di vedere con gli occhi degli altri il nostro Paese
E di potere valutare innanzitutto
Direi che dico non soltanto che l'Italia ha molti opportunità nel mondo globale
E non sarebbe affatto destinato questo nostro Paese
Ad una necessaria marginazione
La globalizzazione non non è un gioco a somma zero
Nel quale se cresce la ricchezza e il potere di un altro Paese per forza lo devono portare via hanno unito
La globalizzazione è un processo carico di opportunità e di ingiustizie
Nel quale un Paese come il nostro per mille ragioni avrebbe occasioni importanti per affermare il suo ruolo
E per conquistarsi un avvenire di sviluppo e di benessere
D'altro canto
Quest'anno le esportazioni italiane sono cresciute del dodici per cento
Dopo anni nei quali sono state scritte pagine e pagine perché ho rizzare che non saremo mai più stati competitivi
La quantità enorme di sciocchezze di cui nessuno mai chiederà scorsa non era vero
E bastato guardare al mondo
Con
Una volontà di sfida e non
Rimanere prigionieri della cultura della paura
è bastato capire che la crescita di un grande Paese come la Cina certamente ci poneva problemi in tanti campi ma
Determinava anche la crescita di un grande mercato
Nel quale la qualità italiana avrebbe trovato spazio è stato così
è vero che l'industrializzazione di tanti Paesi emergenti del terzo mondo
Compete con la nostra industria manifatturiera
Ma è anche vero che laddove si impiantano delle fabbriche c'è bisogno delle macchine utensili e noi siamo i leader mondiali delle macchine intensi e siamo i partner naturali di tutti i Paesi che si avviano verso l'industrializzazione
E bastato non avere paura del mondo ad avere un po'più di fiducia nelle capacità imprenditoriali della fantasia dell'intelligenza degli italiani per tornare ad essere competitivi
Naturalmente non lo hanno scritto perché bisognava dire male del Governo ma ora tolto questo impiccio torneranno a scrivere
Lo diranno fino
Ed è bastato che la politica
Tornasse
A occuparsi
Delle relazioni internazionali del nostro Paese
Che gli italiani mettesse piede in Asia
Continente che la politica che non gli imprenditori quindi è andato
Ho detto ma che la politica italiana non visitava da cinque anni
A proposito del prestigio internazionale dell'Italia
Oria allacciasse rapporti con i grandi Paesi dell'America latina
Ho tornasse ad a vere in rapporto al quale siamo vocati con il mondo arabo
Perché immediatamente si aprissero mille nuove opportunità per il nostro sistema dell'impresa che per la nostra economici
Dunque
Il mondo che cambia non è necessariamente il reading dal quale noi saremmo espulsi
E anche un mondo nel quale
Un'Italia che abbia fiducia nelle proprie forze
Può conquistare nuove occasioni di crescita e di benessere ma certo
A differenza del passato
Molto dipenderà da nomi per molti anni l'Italia è stata nel dopoguerra un Paese
Aiutato dalla sua collocazione internazionale
La cui sicurezza era garantita dal sistema delle alleanze e della guerra fredda
Un Paese che ha affidato al processo di integrazione europea la sua modernizzazione che ha affidato all'Alleanza atlantica il suo ruolo internazionale alla sua sicurezza
Oggi viviamo in un sistema di relazioni internazionali molto più aperto e problematico
Ci sono nuove opportunità
Ma indubbiamente siamo meno garantiti che nel passato
E anche la nuova Europa nella quale ci siamo avviati dopo la crisi
Con il compromesso del Trattato di Lisbona
è
Dobbiamo dircelo realisticamente un'Europa molto più basata sui rapporti tra il Governo e tra gli Stati
Che non sulla garanzia delle sue istituzioni comuni
è una sfida aperta
Nella quale i più forti si affermerà
E molto dipenderà dall'ossatura del Paese dalla forza delle sue istituzioni dalla coesione delle sue classi dirigenti
Altrimenti davvero c'è il rischio
Che nessuno ci garantisca quel posto in serie A
Di cui ancora questo Paese gode
Ma
Con la fatica delle provinciali e diciamo di dover sono riconquistare tutti gli anni
Con il patema d'animo fino all'ultima giornata di campionato
Ed è qui la sfida
Dove si misure avrebbe una classe dirigente
Noi abbiamo avviato non so che fine farà
Un lavoro ma di quelle forze diciamo che
Ardimentosa etici lavoro per definire insieme in un dialogo con le rappresentanze del mondo della cultura del collega grandi forze sociali i fondamenti di una politica estera nazionale
Abbiamo lavorato in questi mesi per arrivare a definire un documento che potesse essere offerto ad una discussione come si dice bypartisan
Che definisse
L'interesse nazionale
In un'ottica da qui al due mila venti e le grandi scelte della politica estera dell'Italia
Molti hanno già elogiato questa iniziativa
Che davvero è apparsa sorprendente e quello che fanno normalmente tutti i grandi Paesi cioè sì non si tratta di un'idea particolarmente originale se intanto di quello che si fa in tutti i grandi Paesi cioè la Francia Germania Gran Bretagna
Stati Uniti la Russia tutti i grandi Paesi si dotano di documenti di questo tipo per noi si tratta di un'impresa straordinaria
Iniziativa totalmente
Totalmente inimmaginabile diciamo infatti di profitti il Progetto diciamo sta si è fermata diciamo e ho qualche dubbio che
Cioè possa riprendere con ma
Non bisogna disperata
Noi abbiamo lavorato
Ad un progetto riformista perché l'Italia
Chi avesse appunto e che ha avuto appunto tre capisaldi
Il primo è stato
Ripensare l'Italia nel mondo che cambia
Rinsaldare i collegamenti
Tra le forze dell'innovazione del cambiamento nel nostro Paese con i grandi centri dell'azione politica e culturale del riformismo internazionale
Il secondo punto è stato completare la transizione Italia
Fare dell'Italia un Paese normale
Cioè un Paese nel quale il confronto politico avvenga nel quadro di una comune assunzione di responsabilità
Un Paese nel quale l'alternarsi dei Governi avvenga senza lacerazioni drammatiche un Paese nel quale chi vince le elezioni si è messo nelle condizioni di potere governare
Il che
Passata passate attraverso una riforma delle istituzioni e attraverso un reciproco riconoscimento delle forze in campo
E quindi un accordo sui fondamenti della riforma con la destra
Il che naturalmente è un problema complesso
è un'impostazione che più volte si è scontrata anche con i minori carissimo e con con un
Mai sopita tradizione sovversivi vista che anima una parte della sinistra italiana ma rimane di fronte a noi come uno dei nodi
Per il futuro di questo Paese
Ci abbiamo provato
Abbiamo fatto una battaglia culturale abbiamo pagato un prezzo e non possiamo che considerare con
Pieno sostegno il fatto che questa impostazione sia stata assunta dal Partito Democratico e del suo leader Walter Veltroni come un punto
Della strategia politica del Partito Democratico
Infine abbiamo lavorato sull'altro grande tema cioè il soggetto riformista
A partire dall'esperienza dell'Ulivo del centrosinistra PLI attraverso un processo evolutivo
Che è arrivato a concepire L'Ulivo non soltanto come una coalizione di tipo nuovo ma come l'incubatore di un nuovo grande per tutto
Se avete un partito
Con una cultura politica nuova con un radicamento rinnovato nella società un partito da costruire e da inventare
Non solo per risolvere il caso l'Italia ma anche con l'ambizione di contribuire ad un rinnovamento della sinistra in Europa
Questa visione
Continua ad essere una visione necessari questi sono stati i capisaldi di un programma fondamentale al quale abbiamo lavora
E
In questo momento così delicato
Io credo che
Si deve
Innanzitutto cercare
Di
Affrontare la crisi
Avendo l'occhio
A questi grandi punti di riferimento e mi consentirete delle considerazioni squisitamente politiche
E volte a dire la mia su questo passaggio
Che
Stiamo vivendo
Vedete passaggio reso ancora più problematico
Da uno scenario internazionale
Nel quale ci sarebbe bisogno dell'Italia
Mi riterranno e non è più una periferica e il crocevia dei grandi problemi internazionali la sicurezza tema scontro tra l'Islam e Occidente la sicurezza energetica
E noi siamo un Paese chiave nel Mediterraneo la crisi di Governo ci ha impedito in queste ore
Di realizzare quel vertice tra il Governo italiano e Governo egiziano
Vertici di due Governi
Chi è avevamo costruito come un'occasione molto importante di rilancio della collaborazione euroaraba in una fase delicatissima delle relazioni internazionali
Insomma non mi occupo del mondo perché cerco una scusa per non occupare di Ceppaloni ma perché proprio se e importante occuparsi
E perché
Qui
Qui si gioca un passaggio fondamentale della vicenda
Del Paese e il rischio di un'eclisse identità
Il rischio cioè che in un momento così delicato noi ci immergiamo in una confusa e
Improbabile
Resa dei conti elettorale
è un rischio grave per il pentito progetta dimostra di non avere senso di responsabilità
Di non avere
Il senso dell'interesse nazionale
L'onorevole l'onorevole Fini in Parlamento ha detto la sua sicurezza che anche noi dobbiamo prendere atto che il financial Times finalmente ha detto che noi siamo stati il peggior Governo
E che quindi come allora noi citavamo la stampa internazionale contro Berlusconi adesso andiamo a prendere atto contro
Una frase Scurto
Dice che tuttavia non
Non corrisponde al vero
Io non so quale edizioni abbiano fatto leggere l'onorevole Fini ma
Quella in edicola
Fatta
E qui
E questi
L'editoriale dedicato dall'autorevole quotidiano britannico all'Italia alla vigilia del voto del Senato due giorni fa
Io mi permetterò di leggervelo perché
Mi pare un'analisi oggettiva diciamo della situazione italiana che dice questo
Nella seconda parte è la prima più descrittiva dice questa situazione
Situazione della politica italiana discende la Camera dei deputati ci sono trentanove differenti partiti
E
Mister Prodi nella sua coalizione ne contiene no
Fino all'ultima defezione
Questo che lanciata investì finisce a dispetto di questo incubo aritmetico
Il Governo
A ottenuto risultati sorprendentemente positivi negli ultimi venti mesi
L'evasione fiscale è stata duramente seriamente ridotte
Il deficit del Budget che era del quattro virgola quattro per cento del PIL lasciato dal precedente Governo di centrodestra di Silvio Berlusconi dice autorevoli poetica nutrita
è stato
Ridotto a circa il due per cento
Il trend ad una crescita del debito pubblico è stato rovesciato
E malgrado la crescita sia piuttosto modesta lenta diciamo
Al livello dell'euro zona intorno all'uno e nove per cento tuttavia la disoccupazione e scesa al livello più basso negli ultimi quindici anni al di sotto dell'otto per cento
Malgrado l'onorevole Berlusconi abbia raggiunto un grado di stabilità
Nella
Per la politica italiana straordinario rimanendo nel suo ufficio per
Tutto il termine fino alla fine del termine tuttavia questo e Stato l'unica cosa che gli è riuscito ad ottenere
Il suo Governo non è riuscito a decidere nessuna significativa riforma economica
E ha condotto
Ad un deterioramento ulteriore della finanza pubblica
La sua agenda fu dominata
Bai personali interest avete capito
Ma questo lo sappiamo
Ed Emilia sfacciatamente sfruttato il suo controllo sui media e la sua il suo erratico comportamento voglia alienato la gran parte dei suoi partners europei
Forse l'offesa più grande che egli ha portato all'interesse nazionale
è stato nel manomettere la legge elettorale poco prima di lasciare il suo ufficio conducendo o ad una ulteriore frammentazione della politica italiana
Se
Mister Prodi perde il voto di fiducia come è accaduto il Presidente Napolitano
Dovrebbe
Incaricare un Governo di transizione almeno per cambiare questa legge che non è nell'interesse di nessuno
L'ora vorrei di capire
Questo è
Credo che avevo definì diciamo sì
Ha voluto citare questo autorevole quotidiano e difficile aggiungere le parole
Nel senso che con assoluta
Distacco direi oggettivo con
Concerto amore per il nostro Paese diciamo qui si descrive e con sobrietà al di là della propaganda
La verità delle cose
Abbiamo avuto un pessimo Governo di centrodestra abbia avuto un Governo che tra mille difficoltà
Come dire ostacolato dalle sue divisioni
A
Realizzato dei risultati importanti
Meno di quello che avrei potuto fare se noi non avessimo avuto una maggioranza nella quale c'era ogni giorno qualcuno che si interi caricava di sminuire o di criticare quello che faceva
Ed oggi siamo alla vigilia di di una possibile Fracasso
Che non può che peggiorare le cose se non vi è il senso di responsabilità di una classe dirigente
Che
E
Anziché precipitarsi in uno scontro privo di senso
Dovrebbe procedere alle riforme necessarie per ridare forza alla nostra democrazia
Occorrerebbe un Governo per salvare il Paese lasciatemi usare un'espressione che può apparire forte
Ma che a mio giudizio corrisponde
Alla realtà delle cose
Un Governo in grado di fare la riforma elettorale
Di portare a compimento quella riforma fare come tre sulla base della bozza presentata in Commissione dal Presidente Enzo Bianco voglio entrare in una disputa di costituzionalisti
Di completare la riforma costituzionale sulla base del lavoro che è stato fatto
Alla Camera
Per avere un sistema che rafforzi il governo parlamentare ne garantisca la stabilità attraverso
Un rafforzamento dei poteri del Primo Ministro e una sfiducia costruttiva che sottragga al Governo al ricatto i piccoli gruppi o di singoli parlamentari
Abbiamo bisogno di riformare i regolamenti delle Camere per impedire
Questo processo micidiale per cui le liste litorale sono come delle cluster bomb nel senso che poi
Da una lista si producono cinquanta partiti diciamo attraverso un processo di di
Di di di di di di di fluidi partenogenesi
Favorito anche da una legge sbagliata sul finanziamento dei partiti
E
Io credo che ci sarebbe bisogno di uno sforzo comune
Per tagliare drasticamente i costi della politica
Ha ragione Adinolfi ha detto
Fatto piacere abbiamo fatto questa scelta oggi di parlare noi la fondazione non volevamo fare quel congresso del Partito Democratico è una scelta positiva perché e hanno sentito contributivi forti chiari
Tre persone quanto prima c'è una nuova generazione di persone che penso bene che ogni tanto simili
Passiamo sette
Ma quando
Quando Adinolfi disse che l'ipertrofia della Dini del della dimensione politica non è che la manifestazione
Esteriore della crisi da politiche dell'impotenza da fuori
Dice esattamente la verità d'altro canto questo è stato studiato anche in dottrina come
L'ipertrofia delle strutture burocratiche spesso diciamo
Esprime la decadenza del del potere delle funzioni che esse sono traccia bellissimo saggio che spiega che l'Ammiragliato britannico
Ha moltiplicato i suoi uffici ma mano che la Gran Bretagna perdeva il suo dominio sui mali del mondo diciamo e così è il destino dopo l'Italia
Che ha moltiplicato suoi consigli di quartiere in solido ma mano che la politica ha perso influenza nella società italiana
Noi abbiamo bisogno di un'operazione di riforma che
Riduca
Chirurgicamente questa ipertrofia che è insostenibile e restituisca
Autorità alla politica democratici
Noi abbiamo avuto per tanti anni
Una linea di politica istituzionale
Che ha tenuto l'eccesso di autorità politica per le ragioni perché veniamo dal fascismo perché la sinistra si esprimeva in un grande partito che non potendo andare al Governo aveva come principale preoccupazione quello di limitare i poteri del Governo
Che è anche legittimo diciamo che c'è stata una cultura istituzionale
Che ha
E contrastato l'eccesso di autorità delle istituzioni
Pensando che questo fosse il modo di difendere la democrazia in realtà oggi passato questo ha avuto anche un senso oggi è il contrario
Soltanto restituendo autorità alle istituzioni democratiche si può difendere la democrazia altrimenti la democrazia concreta una crisi drammatica
Io vorrei dire all'onorevole Berlusconi il quale
Naturalmente attento giustamente alla popolarità che un Governo di questo genere
Che io ritengo il Partito Democratico
Dovrebbe essere pronto ed è pronto Veltroni lo ha detto che questa mattina sostenere con le forze disponibili
Sarebbe anche un governo popolarissimo
E che restituirebbe alla politica una credibilità nel rapporto col Paese
E che esaurito il suo compito
Consenta
Lascio il campo alla competizione bipolare
Ha molto più senso questo che non dire andiamo a votare questa Remo Governo insieme come si dice sottobanco che è un discorso senza senso
Assolutamente senza senso furbesco
Fa su
E poi si lascia il campo in una condizione in cui il bipolarismo sia
Ricostruito in modo
Efficace
Intorno a soggetti
Partiti in grado effettivamente di svolgere la loro funzione
Questa è la via che una classe dirigente degna di questo nome dovrebbe seguire
Fra l'altro un governo di questo tipo sarebbe anche forse quello più adeguato a mettere il nostro Paese al riparo nella misura del possibile
Dai rischi di una crisi economica e finanziaria internazionale che si annuncia assai più aspra
E
Pericolosa
Di quanto non si potesse immaginare qualche settimana fa
Abbiamo dei dubbi naturalmente
Che questo appello al senso di responsabilità nazionale eccetera possa essere accolto
Abbiamo dei dubbi che sono fondati sui precedenti
E sulla
Inguaribile propensione diciamo
A
Privilegiare l'interesse proprio o il presunto interessa altro
Che a volte poi l'interesse a breve entra in conflitto con un interesse di lungo periodo in fondo quante volte Berlusconi sarà mandato le mani
Quando era al Governo del Paese se avesse fatto le riforme della Bicamerale avrebbe potuto governare molto meglio l'Italia Antinucci
A volte troppi il calcolo dell'interesse proprio
è un calcolo di Brad reperivo e finisce persino per essere controproducente anche dal punto di vista di chi lo perse
E chiaro
Che dall'altra parte e si privilegia l'idea
Di
Mettere su un caravanserraglio che potrebbe essere vastissimo
Con il quale profittando di una legge elettorale che è una porcheria con la quale l'Italia non potrebbero neanche scegliersi parlamentari
E siamo qui di fronte a me dispiace dirlo perché insomma
Massimo rispetto certamente di come valutare l'azione di un uomo politico che prima fa una legge
Poi promuove preferendo per cancellarlo e poi proporre lezioni per impedire il referendum che lui ha promosso siamo di fronte diciamo così a manifestazioni di
Ed è evidente che dal
La bramosia di ritornare al potere comunque sia
è più forte di ogni
Capacità di guardare agli interessi di fondo del Paese lo tengo
Anche se noi dobbiamo fino all'ultimo
Lavorare per evitare una prospettiva disastrosa per l'Italia
Ma dobbiamo essere pronti anche perché
Questa nostra proposta non muove dalla preoccupazione di affrontare una sfida elettorale
Ne dà preoccupazioni di carattere personale oltretutto nella peggiore delle ipotesi diciamo torneremo a fare quello a cui siamo addestrati da una vita
L'opposizione
Abbiamo
Se noi avessimo avuto come persone diciamo una propensione a stare sempre al Governo avremmo scelto un'altra vitali se non è questo il problema proprio
Nulla di più
Di di meno personalmente preoccupante
Ma
Ma credo che il Partito Democratico
Sia in condizione di affrontare anche la sfida se sfidarmi sarà
E tanto meglio l'affronteremo se in questo passaggio noi saremo fino all'ultimo la forza che guarda gli interessi fondamentali dell'Italia
E la più aperta al dialogo con tutte le forze disponibili a perseguire il bene del Paese
è evidente
Che
Noi
Se sfida ci sarà metteremo in campo la grande nutrita
E vorrei dire in questo contesto l'unica speranza per il Paese che è rappresentata da questo partito nuovo che stiamo costruendo
E non lo dico per la il la iattanza dell'autosufficienza non c'è questo rinnovo
Ma c'è la consapevolezza che
Se è finita una stagione del bipolarismo
Quello delle coalizioni coatte delle
Dei raggruppamenti contro
Ed è finita
Perché questa è la natura della crisi politica
Non è la crisi di una coalizione ma è appunto la fine di un ciclo
Occorre con coerenza
Mettere in campo una nuova proposta
E
Nel nome di questa nuova proposta andare fino in fondo nell'assunzione delle nostre responsabilità
E
Io per questo non ho dubbi
In questo momento
La nostra risposta alla crisi italiana è primo
La proposta di un Governo per salvare il Paese
E la nostra disponibilità a sostenere senza pregiudiziali
Se questo non c'è la nostra risposta e il Partito Democratico
Il suo progetto di governo del Paese
La sua visione riformista
La coerenza del suo programma e del messaggio che rivolge l'Italia
E
In grande partito si costruisce anche nella battuta
E io spero che la fase che si apre
Sia la fase anche di una forte accelerazione del processo di costruzione del Partito Democratico
La costruzione la costruzione del Partito Democratico non avverrà nelle forme che sono state evocate da tanti consiglieri
Qualcuno interessato diciamo io parto sempre dall'idea che se i principali consigli sul da farsi uccello da uno che è il principale consigliere del nostro avversario
Quanto meno ritengo che vadano sottoposti ad un attento esame con ma
Ma che maggiore rispetto grande rispetto verso la persona eccetera
è evidente che insomma l'idea lo ma dico una cosa che Walter Veltroni sa benissimo perché l'uomo intelligente che ha una grande esperienza politica l'idea che si costruisca il Partito Democratico spingendo il leader
A condurre la guerra nei confronti di quelli che lo hanno eletto secondo me difficilmente porterà a grande costruzione
Ma è anche evidente ma è anche evidente
è anche evidente
Che chi lo ha eletto
Deve anche
Conferire degli
Oggi più che mai quella pienezza di autorità ditemi lega di fiducia di cui c'è bisogno
In un momento così delicato della vita nazionale
E dunque io vorrei dire che
Questo patrimonio di pensiero di elaborazione
Di collegamenti italiani e internazionali che Italianieuropei rappresenta eh al servizio del Partito Democratico
E ne costituisce un punto di forza
Se lo si sa vedere con intelligenza un punto di forza
Una realtà su cui fare leva insieme ad altre naturalmente
In una battaglia che ha bisogno di tutte le energie di cui disponiamo in un momento in cui
Siamo alla prova e alla prova un progetto e alla prova una classe dirigente che si presenta
Come vocata a governare il Paese
Con un'ispirazione maggioritaria come si è detto come in Europa dove i grandi partiti si candida a governare non si cambiano ad essere parte di coalizione ficcanti dona governare
Costruire un grande partito moderno
Significa
Certamente anche
Costruire una leadership che abbia una legittimazione popolare
Noi siamo stati anche qui come fondazione
Abbiamo promosso intenti assai lontani un dibattito sulla sulle primarie
Sulla necessità ci facemmo portatori persino della idea di
Che le primarie facessero fossero previste nel nostro ordinamento
Che costituiva una delle proposte di cui si discusse nella Commissione bicamerale
E non c'è il minimo dubbio
Che la forza del progetto del Partito Democratico ha ricevuto l'investitura straordinaria dalla partecipazione di milioni di cittadini alle primarie
Dunque un grande partito di tipo nuovo
E non tradizionale è un partito che cerca
La sua legittimazione in un rapporto aperto con tutti i cittadini
E chi costruisce un equilibrio tra personalizzazione della leadership
Rapporto aperto con gli elettori e forme di partecipazione di elaborazione
Di militanza politica come si diceva una volta che sono anche se necessario
Perché è un grande partito non può rinunciare ad essere un centro
Di elaborazione culturale di proposta di selezione e di formazione della classe dirigente
Perché altrimenti
La politica
Fare venti autonomia culturale
E qua se la politica perde di autonomia culturale vive soltanto diciamo quel delle idee che gli vengono da centri di elaborazione di proposta
Che
Sono espressioni di altri poteri
Con i quali invece si deve interloquire in modo aperto ma a partire da una propria capacità di analisi ed interpretazione della realtà
E questo è
Non è la pretesa di un'autosufficienza ma è la difesa di un equilibrio
Fra poteri che è la condizione della democrazia e di una società a pezzi
Ecco perché ci vuole un grande partito
Che va costruito in modo nuovo
Attraverso
Un grande sforzo di inventiva ma anche di partecipazione di passione e
Sono persuaso che
Se siamo venuti in tanti qui
E anche perché in qualche modo sentiamo il bisogno di luoghi nei quali incontrarci discutere
E questi luoghi
E so questi luoghi si vanno ricostruendo in tutto il Paese
Attraverso la la la la costruzione di di organismi periferici attraverso
I circoli territoriali che vanno nascendo e bisogna rapidamente dare impulso a questo processo
Perché c'è un'energia c'è un Paese che vuole reagire
Allo scoramento di questa crisi c'è un Paese che dobbiamo chiamare alla battaglia democratica forse persino ad una
Non facile campagna elettorale e rapidamente dobbiamo fare in modo che questa parte dell'Italia trovi
I luoghi e gli strumenti della partecipazione e dell'impegno
Ma questo è io credo
Davvero non è fra di noi motivo di un conflitto
Ma
Sarà motivo di un impegno comune
In particolare
Nei giorni mimesi ma dobbiamo guardare anche lontano negli anni che verranno
In questo processo
Questa istituzione continuerà ad esserci
Noi
Vogliamo rinnovarla a partire dall'assemblea di oggi
Aprirla forse anche un po'
Renderla meno di quanto non sia stato sin qui in relazione all'impegno di Giuliano il mio
Unisca un organismo che è apparso molto come la proiezione di un gruppo ristretto di persone
è un luogo aperto a tutte le personalità del Partito Democratico che vogliono dare un contributo
In fondo dopo dieci anni di lavoro un organismo come questo lo si chiude
Oppure lo si offre alla collettività come un'istituzione che può continuare ad essere utile
Attraverso un impegno collettivo
E anche
Diventando uno strumento più aperto
Questo è lo sforzo che noi vogliamo fare
Nella convinzione naturalmente il Partito Democratico non avrà la sua scuola di partito
Ci saranno molte scuole
E dal confronto fra molte scuole
Nascerà un partito plurale che troverà poi una sintesi nella leadership e nel programma democraticamente deciso il e convenuto
Ma ci sarà una pluralità
Scuola
Queste scuole devono mettersi in rete
Non devono diventare dei mondi chiusi
Devono essere come succede in Europa forme di cooperazione rafforzata che sono aperti a tutti quelli che vogliono partecipare
E noi vogliamo lavorare insieme ad altri organismi associazioni fondazioni che hanno radici diverso
E in questo in questo campo di forze che sarà il Partito Democratico noi noi ci stiamo inevitabilmente
Legati a quei fondamenti
Che Giuliano ci ricordava quelle idee forza che vengono dalla storia della Sinistra Democratica Riformista
Disperazione socialista
E in particolare dalla storia di quelle forze che hanno incarnato nel nostro Paese questa grande tradizione
Noi vogliamo costruire il nuovo
Ma sappiamo anche che il nuovo non è mai un'invenzione
E richiede sempre la pazienza di una confronto con le radici
è inevitabile continuare a fare quel difficile lavoro di selezionare e ciò che vivo che ciò che è morto
Ciò che deve essere cambiato e ciò che in modi diversi continua a vivere nella storia di un grande movimento e collettivo
Insomma
Lo il
Le
Le avventure del nuovismo li abbiamo vissuto in questi dieci anni e non sono stati avventure positive per il nostro Paese
L'innovazione è un lavoro complesso che comporta un confronto serio con la tradizione soprattutto quando la tradizione è irrilevante
E quando la tradizione assegnate
La storia democratica del nostro paese
E questo è quello che noi intendiamo continuare a fare
Con le forze
Limitate di cui dispone un'associazione volontaria come queste
Siamo stati contenti che un gruppo di di personalità della cultura del dell'economia della società
Della politica milanese abbiano voluto aprire una sede ma non è se non siamo stati noi che per qualcuno ogni tanto richiede ma aprite delle sedi
No
Ma se qualcuno ritiene di dovere fare queste dovessi collegati a noi di doversi
Ispirare eccetera questo ci fa certamente piacere ma non non apriamo si costruiamo
Reti noi cerchiamo di
Aggregare delle forze e di mettere in campo delle idee
E
Credo si sia capito
Queste forze queste idee sono al servizio dell'Italia il servizio del Partito Democratico
D'altro canto noi veniamo da una scuola antica dove ci hanno insegnato che
Gli interessi del Paese gli ideali della sinistra sono più importanti delle storie personali e a questo
Rimaniamo
Fede
Grazie