Verso il Congresso Nazionale: Le prospettive dell'Europa e dell'Asia mediterranea

Negoziati sull'accordo generale sugli scambi di servizi per noi
L'educazione la salute e la sicurezza sono tratti fondamentali della dimensione sociale a cui aspiriamo
Che vanno garantiti a tutti i popoli
L'Europa è chiamata a definire gli assi strategici del suo sviluppo futuro
Le politiche dei fattori e i settori di investimento produttivo
E ad adeguare a queste scelte gli strumenti della politica economica e integrazione regionale
Si pensi al Mezzogiorno gli all'importanza dei frutti dei fondi strutturali e della politica di coesione
Alcune sfide si pongono davanti a noi
Come priorità assoluta
Ribadite condivise nella piattaforma di malattia ribadite a Barcellona
Prima tra tutte l'occupazione
La piena occupazione nei Paesi mediterranei partner secondo i dati del femministe per non fare aumentare il tasso di disoccupazione
Dovremmo creare entro il due mila dieci almeno altri venti milioni di posti di lavoro
Strettamente connesso a ciò e il tema dell'occupabilità femminile che si riduce anche a causa del peso della contrattazione della contrazione di politiche dell'Uefa
Che scaricando sì sulla famiglia come istituzione impongono alle donne una scelta fra lavoro e cura finalizzare gli aiuti ai Paesi del sud del mondo
Investendo in particolare sul contrasto alla povertà con politiche attive del lavoro e della formazione
Non si tratta solo di ridurre cancellare il debito
Ma di dare gambe forza a percorsi di crescita economica locali che agiscono positivamente anche sull'immigrazione
Infrastrutturazione cerca innovazione mobilità e reti di comunicazioni permangono come priorità assoluta per uno spazio euromediterraneo
Che voglia dirsi coeso ed integrato e che favorisca cui settori cui sono la nostra ricchezza
Le risorse ambientali le risorse culturali
Il turismo le manifatture
Infine ma non per lui meno importanza la risorsa mare intesa come area di scambio e mobilità ma anche come fattore di attrattiva e produzione
La discussione a cui siamo chiamati stamani è importante anche nella prospettiva di un ruolo più incisivo dei sindacati nel processo di coesione territoriale
Per queste ragioni
Come CGIL regionale Napoli abbiamo intensificato
In questi anni la nostra attività internazionale
Con la Spagna la Germania sul versante dell'Europa continentale sui temi della formazione della cooperazione sindacale e dell'emigrazione e immigrazione
Con Malta la Palestina
E di Israele sul versante mediterraneo è recentemente con la Tunisia e la Libia con cui siamo ad iniziativa conoscitiva rispetto a realtà per noi nuove in particolare con la Libia
Un Paese complesso che si affaccia alle privatizzazioni con molte contraddizioni in tema di garanzie democratiche
Dove però abbiamo riscontrato un interesse forte sui temi condivisi da molte organizzazioni sindacali europei i diritti la pace l'immigrazione
In questi giorni è rientrata una nostra delegazione campana dalla Libia
Paese con cui la CGIL non ha un rapporto ufficiale consolidato
Ma a cui guarda con attenzione
Ecco vorrei concludere il mio breve saluto
Per dare inizio lavori lasciando come spunto alla discussione il bisogno di declinare un ruolo del sindacato nel suo complesso nel contrasto al terrorismo venga venga nella definizione di un modello di sviluppo sostenibile
A partire dalla difesa e conquista di nuovi diritti di cittadinanza e del lavoro
Nel mondo c'è una parte cento quale del venti per cento della popolazione che consuma l'ottanta per cento delle risorse
Ci sono guerre in alcuni Paesi vi sono ancora forme di schiavitù e di sfruttamento di minori
Ecco si tratta di anteporre lavoro ai diritti al ricatto del profitto e dell'economica mente conveniente come ha scritto nella prefazione al libro la nuova Europa il nostro segretario
Generale Guglielmo Epifani
Cito quello che lui ha detto
L'Europa non può essere non solo d'Europa può essere non solo lo spazio per affermare il modello sociale ma anche per promuovere il modello positivo della globalizzazione
Vi ringrazio ed auguro a noi a tutti un buon lavoro
Per i saluti nel frattempo c'ha raggiunto anche la vice segretario generale dell'accesso Maria Brecker salutiamo con particolare calore
Voglio anche salutare i segretari generali
E oltre delegazione dei compagni della Camera del lavoro di Caserta di Salerno di Avellino e di Benevento che sono presenti qui a questo importante appuntamento che per noi anche un momento di dibattito precongressuale
Con particolare calore anche Beppe Casadio che come sapete è irresponsabile dell'organizzazione dell'avvento del centenario della CGIL e anche
E anche la presenza hanno voi sempre care del compagno Antonio Lombardi che non manca mai alle nostre
Iniziative adesso diamo subito la parola con un po'di emozione giova detto per per ricco voglio ricordare anche io
Al sindaco di Napoli rossa Jervolino
Al quale vogliamo manifestare tutto il nostro a fare tutta la nostra solidarietà a continuare una battaglia per ritrovare Napoli con più forza e con più vigore grazie rosso
Sì a Michele grazie a tutti voi io voglio innanzitutto chiedervi scusarsi e ho chiesto di anticipare il mio saluto
Una volta tanto non è un gravoso impegno di lavoro che mi porta via da questo da questo incontro
Ma è un impegno lieto cioè alle undici si sposa uno dei consiglieri comunali della nostra maggioranza il Presidente della Commissione cultura Giampaolo De Rosa
E allora ritengo che per quei rapporti umani che tutto sommato accompagnano l'azione politica il sindaco debba essere presente a questo momento lieto io voglio questo è per queste per Giampaolo glielo porterò come augurio della CGIL di fare al piacere
Voglio anch'io esprimere un saluto vivissimo e cordiale a tutti gli amici venuti da fuori
E in particolare a due amici che non vengono da fuori Italia ma vengono da fuori Napoli appunto a Massimo D'Alema il mio Presidente del Consiglio e a Guglielmo Epifani parlo del primo verbale
CGIL voi ci chiama anche a riflettere su un tema di grande importanza io non sono una storica vi dico però il modo nel quale ho vissuto durante così la mia vita
E l'evoluzione dell'Europa e l'evoluzione dell'Europa verso il Mediterraneo
A me ha fatto sempre grande impressione positiva
Il fatto che nel nostro secolo nel nostro continente
Si sia passato da una concezione della storia più storia più statica
Ad una concezione della storia più dinamica ed evolutiva
Penso ancora al mille novecentocinquantaquattro quando appunto ritenemmo io allora ero al liceo un avvenimento di carattere storico la firma del Trattato di Roma allora era l'Europa dei sei
E penso appunto a quanto cammino si è fatto fino ad arrivare all'Europa dei venticinque
Quindi ha una concezione più dinamica ma soprattutto convinta di una cosa che può sembrare utopia
Ma nel nostro lavoro per una democrazia sostanziale tante cose possono sembrare utopia ma noi dobbiamo avere il coraggio l'incisività la forza di farle diventare realtà
Io credo che la storia possa e debba diventare un evento di libertà
E quello che sta avvenendo nel nostro continente in questi anni avviene per fortuna per la prima volta nomi Perra appunto guerre di conquista
Non per scontri militari ma per volontà libere dei popoli espresse attraverso i parlamenti nazionali
E che trovano appunto la sintesi che noi vogliamo sempre più forte politicamente incisiva presidente di D'Alema nel Parlamento europeo quindi noi vogliamo essere direi dobbiamo essere protagonisti della nostra storia
A me sembra di particolare interesse
Il fatto che l'Europa nella quale senza dubbio c'è tanto da fare ognuno di noi ha vissuto di speranze
Tutto l'iter di approvazione della Costituzione europea
Poi ha visto qualche delusione nell'approvazione della Costituzione europea
L'altro giorno all'Università Federico secondo rettore Trombetti il presidente Scalfaro ricordava che per esempio la Costituzione europea
Non è riuscita a recepire un'affermazione forte quale quella dell'articolo undici della nostra Costituzione del quarantotto l'Italia ripudia la guerra
E poi abbiamo avuto appunto i momenti di stasi dei referendum inglese olandese
Però malgrado questo malgrado questo suo travaglio interno per cui all'allargamento territoriale
Si unisce appunto uno sforzo di costruzione Sempre più per sempre più pregnante delle istituzioni europee l'Europa non è chiusa in se stessa
E noi ci auguriamo che sia sempre meno chiusa in se stessa che svolta sempre di più un ruolo di attenzione verso gli altri popoli
Anche per quei diritti universali ai quali Peppe Errico faceva prima riferimento
E allora questo aprirsi verso l'Europa per tutti noi ma direi particolarmente per ragioni geografiche e per ragioni storiche per noi napoletani è di particolare importanza
In fondo questo significa l'incontro fra tre grandi filoni culturali
Il filone culturale diciamo occidentali occidentale cristiano vi ho detto io vengo dal diritto sindacale e del lavoro
Non vengo dalla storia lei dalla filosofia della storia quindi attenzione non attribuite valore assoluto alle mie parole
Ieri al filone ed era culturale islamica il filone di vera cultura greca ortodossa
E io sono sempre convinta profondamente convinta che questo incontrarsi
Fra culture diverse sia un fatto arricchente per ognuno e che era la sintesi che deve di venirne fuori sia una sintesi che non mortifica le identità
Neanche che lei fa beh per esempio il verbo tollerare qualcosa che mi dà un grandissimo fastidio noi non tolleriamo ottica diverso da annui ma noi ci incontriamo con chi è diverso da noi
Per vedere che cosa ci accomuna e che cosa ci distanzia e per prendere ciò che eccede stanzia come un momento di arricchimento della nostra cultura
Quindi in questo senso
L'attenzione verso il Mediterraneo credo che sia un fatto di grande importanza
E se è di grande importanza sempre lo è a maggior ragione in questo modo in questi anni quando appunto del Mediterraneo
Quello che Braudel chiama uno scrigno di gioielli per tutto ciò che c'è di cultura all'interno del Mediterraneo al Mediterraneo e a queste a una nuova centralità per la nuova vivacità economica della Cina dei paesi verrà sia dell'India
è di particolare importanza ora quando sostanzialmente noi ci troviamo di fronte a quella grande incontro di popoli
Che è appunto passa attraverso una immigrazione capi da governata come per esempio con la legge Turco-Napolitano si è cercato di fare rispettare i quali si aprono strutture si aprono appunto momenti di accoglienza
Noi napoletani siamo particolarmente portati a questa contaminazione culturale erotico contaminazione in senso positivo non in senso riduttivo per la nostra storia e possiamo e dobbiamo avere un ruolo sì all'interno del Paese sia fuori dal Paese
Con l'amico Peppe Errico e con alcuni altri di voi siamo stati a fine settembre presidente D'Alema Epifani abbiamo fatto un'impresa un pochino rischiosa
Cioè noi ricordiamo sempre con grande orgoglio le quattro giornate
Però eravamo un po'stanchi del taglio commemorativo che veniva dato alle quattro giornate
E allora con l'assessore Porta abbiamo cercato un modo per farsi per rilanciare i valori delle quattro giornate che erano in fondo valori
Di libertà di solidarietà di pace e allora siamo partiti in delegazione andando in Israele andando in Palestina
E riconoscendo questo e anche importante per vedere come ci vedono all'estero come italiani riuscendo a portare a termine una missione di pace che ha avuto poi la diciamo il lei ringraziamento sia di Abu Mazen che di Sharon cioè siamo riusciti e stiamo continuando adesso a Napoli a costituire momenti ponte fra due popoli in conflitto
Ma certamente è una cosa è vera ed è appunto
Dal mio punto di vista fondamentale
Tutta questa operazione che è un'operazione storica che è un'operazione culturale che è un'operazione anche economica
Non può avvenire senza una soggettività forte dei lavoratori e dei sindacati e delle confederazioni dei lavoratori
Ed è per questo che io vi sono particolarmente grata per questo momento di riflessione
Gli sono grata per aver scelto Napoli per farlo e guardo a voi e al vostro lavoro non solo con la simpatia e con l'amicizia di sempre ma anche con grandissima speranza vi ringrazio
E anche noi anche il popolo dalla CGIL guardate con una grandissima speranza grazie rossa
Conteniamo brevemente con i saluti e noi cercheremo di tenere anche tempi europei
Dando la parola a Cosimo Sarli visto vicepresidente della camera di commercio
Il presidente collo si scusa per non poter essere presente impegnato in una riunione a Roma
Io chiaramente ringrazio la CGIL Campania dell'invito che ha rivolto alla Camera di Commercio di Napoli saluto tutti i presenti e volevo oltre a caramente ha di fare il saluto del presidente Cola che impegnato a Roma che caramente porto i saluti a tutti voi volevo fare alcune brevissime considerazioni in modo particolare sulla questione del Mediterraneo
Che in qualche modo come Camera di Commercio di Napoli noi stiamo cercando di affrontare stiamo cercando di dare diciamo o un un minimo di contributo l'aria di l'area mediterranea è stata sin dagli albori della civiltà il punto d'incontro di scambio di popoli che hanno caratterizzato la nostra cultura occidentale
Puntualità di culture esperienze di economie hanno inciso profondamente su tutti i paesi che si affacciano sul mare nostrano
Oggi poi che l'Europa è interessata da forti spinte per una delegazione di sistema economico in cui anche le momentanee défaillance potranno e dovranno incidere poco
Su un processo che apparire diversi via lari mediterranea assumono interesse maggiore per il nostro continente che deve candidarsi a leader mondiale dell'economia
è necessario un potenziamento degli scambi tra Europa ed altri paesi rivieraschi
Dalla Turchia all'Egitto alla Libia la giuria al Marocco necessaria un'integrazione non solo economica ma culturale che sociale in questa direzione il nostro Paese può e deve essere leader UI per la sua particolare posizione geografica voi perché è il più esposto a flussi migratori di ingresso voi perché la sua posizione di ponte verso l'Africa
Deve essere sfruttata per iniziative che portano la crescita economica deformi di coesistenza pacifica nel rispetto delle identità culturali
Non è un caso che la Camera di Commercio di Napoli in unione simbiotica con la consorella milanese ha dato vita ad un comitato mediterranea
Organo che avrà il compito di procurare da assicurare la progressiva integrazione tra le attività di sistema economico sociali delle due città con i Paesi dell'area mediterranea
Il Comitato aperto alla partecipazioni tutti gli enti organizzazioni e istituzioni locali intende valorizzare le iniziative già intraprese di tipo economico finanziario sociale culturale ed intende altresì proporrebbe di nuove consisterà nel potenziamento della logistica della formazione mirata di chi sarà incaricato di gestirla da Milano Napoli alle coste africane ai porti del Mediterraneo dovrà nasce una nuova spina dorsale di servizi per consentire l'espansione economica sul Mediterraneo e collegamenti moderni veloci per persone e merci e servizi ed ancora porti turistici che la loro gestione si è inteso fare sistema tra nord e sud del nostro Paese proporre il sistema Italia potrei dire Europa in un'area geografica strategicamente rilevante per tutto il mondo occidentale
Certamente la creazione di poli e distretti favoriscono l'affermazione delle potenzialità delle aziende in quando una struttura efficiente in grado di fornire servizi
Altrettanto efficienti fa Barbier Ficini favorisce la creazione di filiere produttive a costi decisamente più bassi di quelli esistenti all'estero
I poli poi concentrando concentrando più produttori in uno spazio delimitato certamente limitano i disagi creati dalla dimensione delle aziende favoriscono una presenza più incisiva di queste sul mercato
La stessa creazione di con le strutture valori di e la loro edificazione già diversi innesco un volano economico e la nostra città
In fase di forte rinnovamento urbanistico non può non tenere conto di quanto deve ancora farsi in arie come Bagnoli Napoli est centro storico porto mostra c'è necessità di decisioni rapide ben pensate di vedute di veloce cantierizzazione delle opere decise laddove i colleghi stretti sono realizzati le attività tigre nota aggregano anche nuovi insediamenti e noi attività penso al Cis suo interporto altari al polo della qualità in fase di costruzione
Ma bisogna anche pensare a nuove iniziative hanno i poli in grado di valorizzare le nostre eccellenze le nostre tradizioni
Penso al CIPE al marzo all'industria e lo spaziale al centro della biogenetica penso al Polo delle artigianale sul quale in collaborazione con la Mostra d'Oltremare la Camera di Commercio appuntato per ospitare centocinquanta imprese dell'artigianato artistico e di qualità
Tra qualche settimana aprirà il nuovo Centro Agroalimentare anche su di esso la Camera si è fortemente impegnata ed è intervenuta per sbloccare l'inizio dell'attività del centro che l'alimentare è una nuova struttura disposizione della città consentirà anche la liberazione dei suoli per il raddoppio del centro direzionale altra struttura che fortemente rinnovata diciamo Napoli di questa struttura sicuramente ha urgente bisogno
Daria mediterranee oggi percorsa da forti fremiti non solo economici ma anche culturali e ideologici la stabilità di quest'aria per noi un imperativo categorico per assicurare sicurezza ed espansione
Dall'altra parte del mare si affianca si affaccia un mercato di seicento milioni di persone importo del nostro Paese dall'aria mediterranea ammonta a quattro mila seicentoventi milioni di euro le esportazioni mila trecentonovantasette la percentuale di questi scambi il sei virgola tre per cento del volume dei nostri scambi sull'intero pianeta circa venti mila e cinquecento imprese del nostro Paese intrattengono scambi con altre imprese dell'area del Nordafrica
Volumi interessanti sui quali la nostra provincia incide in maniera significativa con oltre cinquecento aziende con una percentuale dell'otto virgola sei per cento sul totale degli scambi
Ed il nostro territorio i nostri inoltre dimostra un'apprezzabile tolleranza nei confronti degli immigrati significava anche la cospicuo numero di loro impresa del nostro territorio
E necessario partendo da questi dati operare perché gli stessi crescono favorendo un processo di ulteriori integrazioni e tenendo conto che nel Mezzogiorno oltre settanta per cento dei residenti è più vicino ai modelli mediterranee che non a quelle europee
Sarà nostro compito operare perché i due modelli si integrano sempre di più della convivenza certamente sentita che Napoli Italia ed Europa saranno più forte più come dire se sapranno portare a compimento i loro propositi
Dobbiamo puntare sulla qualità e tipicità delle cose e dei servizi che produciamo dobbiamo investire nuova tecnologia dobbiamo in definitiva crescere caratterizzare in qualità di nostri prodotti ai nostri servizi
Per far questo sono necessarie azioni mirate concrete ed è altrettanto necessaria un'efficace sinergia tra tutti gli organismi interessati ad un progetto di maggiori integrazioni di maggiore integrazione con i nostri vicini mediterranei
La nostra città proprio per la sua collocazione di Ponte proteso mediterranee per il suo porto dovrà operare sforzi aggiuntivi in questa direzione non si tratterà soltanto di potenziare le dotazioni infrastrutturali
Occorrerà mettere a sistema un modello logistico integrato in grado anche di attrarre risorse private e pubbliche da destinare a cofinanziamento dello sviluppo della competitività anche nella gestione delle attività correnti
Non va sottovalutata poi la necessità di investimenti nella formazione per la costruzione delle varie forme di partenariato commerciale ed imprenditoriale
Investiremo in ciò impegno risorse e siamo sicuri che il nuovo volano che avvieremo sarà volano per nuove iniziative nuovo sviluppo e nuovo benessere grazie
Ringraziamo il vicepresidente
Callisto prima di dare la parola a Giampaolo per la prima comunicazione
Vogliamo dare una parola al sovrintendente Nicola spinoso che ringraziamo anche per averci concesso la possibilità di tenere del nostro seminario coi
Vi ringrazio tanto borsone dopo otto rapido ci sono personalità ed è rivolta a quelle che già sono in questa sala io sono molto contento che qui a Capodimonte
La CGIL a Bergomi organizzato questo incontro sul tema del Mediterraneo nome della mezzi che l'ha detta
Come nonluogo solo geografico
Ma luogo della memoria luogo del passato che si fa di giorno in giorno presente e futuro per tutti i lavoratori dei vari settori nei quali ci troviamo ad operare Pendolino mediterranei da è un punto di riferimento costante
Non c'è attività culturale
A Napoli dei nostri musei nelle nostre aree archeologiche nei nostri siti naturali che possa decidere da questo concetto di mediterranee da che è molto più esteso dello stesso Mar Mediterraneo quindi vi ringrazio di essere stati nuove vostri ospiti e di essere Buy qui con voi questa mattina durante la quale tre eventi vari e diversi come avete potuto notare avremo anche urbani una mostra d'arte contemporanea che ancora una volta nella personalità di don Chisciotte e dell'artista mai domo paladino ci richiama i termini della moda etica della mediterranei da ci mancano gli strumenti noi ci auguriamo che tra qualche mese vengono forniti quegli strumenti per cui il Mediterraneo posso tornare ad essere produttivo anche per il settore dei beni culturali grazie Boli lavori
Grazie a favore pendente inoltre il calore con cui
Segue sempre il fratello dalla CGIL in rapporto Contino
Do la parola adesso a Giampaolo Patta e nel frattempo voglio salutare tra i tanti alcune presenze a cui che ringraziamo il sovrintendente del San Carlo Gioacchino Lanza otto marzo
Il nostro amico il console tedesco che c'è sempre vicino in tutte le nostre iniziative anche l'assessore al comune di Napoli Amedeo Lepore che ringraziamo per essere qui presente
Ma io ringrazio la CGIL dalla Campania e di Napoli importanti attività
Che svolgono nell'area del Mediterraneo relazione all'Europa
E che noi come CGIL nazionale sosteniamo e seguiamo
Con una grande attenzione
Noi come sapete siamo molto preoccupati dalla attuale situazione internazionale
Di cui vorrei richiamare soltanto due aspetti che mi paiono particolarmente importanti
Un certo unilateralismo da parte degli Stati Uniti nell'affrontare le questioni mondiali che sta portando anche una crisi
Nelle organizzazioni internazionali di incontro e di mediazione
Mondiale e dall'altra
Lo svilupparsi di un la cultura liberista che prevede un libero mercato
Senza il necessari controlli e contrappesi che rischia di approfondire le diseguaglianze che esistono tra i Paesi del mondo e tra i cittadini e i lavoratori del mondo
In questo quadro purtroppo dobbiamo affrontare una situazione di guerra
Che un fatto già grave di per se stesso ma diventa ancora più grave quando viene sostenuta da una posizione culturale
Secondo la quale sarebbe uno strumento utile anche per esportare la democrazia
In quelle parti del mondo che ne sono che ne sono prive e intorno a questa guerra maturando anche dal punto di vista ideologico e culturale
Una posizione secondo la quale saremo in presenza sarebbe in atto uno scontro fra civiltà e Frasca religione è evidente quindi che la situazione di accesa competizione internazionale senza regole accompagnata da posizioni culturali ideologiche di questa natura
Non possono che farci preoccupare sul futuro del mondo
Noi come CGIL
Non solo ci siamo mobilitati contro questa situazione per la pace ma abbiamo anche sostenuto con forza un altro modello di relazioni internazionali
Maria particolare abbiamo visto dal modello di costruzione dell'Unione Europea un modello positivo
Una modalità di incontro di rapporti fra Paesi che pure la loro storia si sono violentemente duramente combattute
Per creare un'area di pace e di sviluppo e di cooperazione fondate anche su un modello sociale che tiene conto di processi di convergenza e di superamento di disuguaglianze che esistono fra zone povere zone ricche e tra i ceti sociali
Con importanti garanzie e diritti universali questo modello noi riteniamo ha dato dei risultati importanti e positivi
è stata una delle condizioni che ha permesso a fronte della crisi succede qui dall'ottantanove di affrontare la nascita di tanti nuovi Paesi e di una nuova geografia internazionale in Europa in modo pacifico
Senza che questo degenerasse come è sempre stato nella storia del nostro continente in guerre sanguinose
Pensiamo quindi che il modello di coesione di esportazione della democrazia della libertà che abbiamo sperimentato verso est sia un modello assolutamente positivo è importante anche sul piano mondiale internazionale
Come pure abbiamo sostenuto con forza poco
Il Processo
Che sia aperto a Barcellona nel novantacinque di partenariato euromediterraneo
Un partenariato che poneva al centro le ragioni dello sviluppo pacifico di un'aria importante del mondo
Che poneva al centro la rafforzamento della democrazia in questa parte del mondo dei divi dello stato di diritto delle libertà individuali de la libertà di stampa dell'eguaglianza delle donne
Dell'effettiva eguaglianza delle donne
Dei diritti dei lavoratori
Ponendo al centro nei rapporti fra le grandi religioni che sole mediterraneo le tre grandi religioni il dialogo il confronto la reciproca comprensione
Un modello di rapporto nel Mediterraneo fondato su investimenti su un progetto di crescita equilibrata che superasse anche le grandi disuguaglianze attualmente presenti che sono anche la causa dei forti flussi migratori tra una sponda e l'altra della Mediterraneo spesso importanti iniziative che l'Unione Europea ha preso quella degli incontri fra i Parlamenti quelle degli incontri fra le Autonomie locali fra le città le regioni che si affaccia sul Mediterraneo
Quello degli incontri fra le organizzazioni sociali non governative le organizzazioni sindacali
Un affitto quella degli incontri sul piano culturale con iniziative adegua istituzioni e fondazioni comuni tra i Paesi del Mediterraneo
Una ricca rette quindi di relazioni da un sia istituzionali sia economiche sia sociali sia culturali un modo positivo importante di affrontare le relazioni in quest'area
Affrontando anche in questo modo le questioni relative al terrorismo il ripudio del terrorismo in ogni parte e non giustificandolo per nessuna ragione e cercando di affrontare anche di problemi relativi all'immigrazione alla delocalizzazione delle industrie e dei servizi da una parte all'altra delle aree del Mediterraneo
Un processo importante certamente ci sarebbe il Bilancio che noi traiamo da una linea giusta che abbiamo condiviso non è soddisfacente
Che i ritardi sono stati davanti la stessa Confederazione europea dei sindacati
La denunciato come pure la dichiarato una la seduta del parlamento europeo dedicata a questa situazione
Perché non ha dato i risultati sperati e cosa bisogna fare per procedere sulla strada che noi condividiamo
Certo la primo problema che abbiamo di fronte non dell'Unione europea e che viviamo probabilmente una crisi di leadership politica in Europa
Evitiamo quindi una situazione di stallo certamente le complesse lezioni che ci sono state in Germania l'attesa per le elezioni in Italia l'attesa per le elezioni in Francia
Stanno Cano creano contribuito a creare una situazione di stallo che però all'origine anche cause complesse serie
La divisione dei Paesi europei sulla guerra è un fatto assolutamente rilevante
Relazioni e rapporti tra i Paesi vedi europee che si stanno differenziate
E pertanto lo stesso stanno della Costituzione l'approvazione dalla costituzione europea è un fatto particolarmente significativo importante che denota la crisi di progettualità e di direzione verso la quale l'Unione europea
Deve decidere di andare noi come CGIL siamo per riprendere la strada dell'integrazione politica e sociale europea della della convergenza fra i modelli sociali europee ed è l'approvazione della Costituzione e perché riteniamo che la Costituzione sia fondamentale per fare dell'Unione Europea un soggetto politico rilevante importante anche sul piano internazionale
Questa crisi peraltro e ancora al centro della dell'opinione dell'attenzione dell'opinione pubblica in questi giorni perché segna una crisi anche nella definizione del bilancio europeo
Non riusciamo a oggi a ottenere un raccordo fra i fra i vari Stati europei
Noi commessi o reazioni sindacali è
E anche le organizzazioni datoriali avevamo puntato su un bilancio europeo che sin dal Sassen arrivasse addirittura all'una e trenta del prodotto interno lordo dell'unione europea purtroppo c'è una richiesta di taglio è questo taglio
Se dovesse essere accolto si rifletterà sulle politiche di coesione per le aree del sud dell'Europa e nei rapporti che dobbiamo avere con i Paesi del Mediterraneo non europee ci sarebbe pertanto un aggravamento della situazione
Salutiamo il presidente della Regione insomma già rettore
Grazie appunto
E qui ovviamente per l'altro evento che ha ricordato il sovrintendente Nicola Spinosa l'inaugurazione della mostra dei Mimmo Paladino che un evento culturale molto importante della città e della regione
La non approvazione dell'aumento del bilancio europeo per i prossimi anni io credo che porterebbe un aggravamento dei problemi di cui stiamo discutendo
E l'Europa di fatto potrebbe ritornare a una situazione vecchia
Potremo vedere Harry nazionalizzate molte delle politiche economiche sociali questo segnerebbe un passo indietro della costruzione di un soggetto politico forte che potrebbe essere accompagnato anche da una regressione politica culturale già i segnali che abbiamo visto in Francia sono particolarmente preoccupanti
O l'Europa va avanti io sicuramente i pc mente potrà star ferma è un ritorno al passato potrebbe rappresentare elementi gravi di lacerazione
In questo quadro dicevo noi ci fa continuiamo a batterci per un'Europa che prosegua sulla strada
Intrapresa è come organizzazioni sindacali siamo molto attente ovviamente alle questioni della questione sociale allo sviluppo economico alle libertà e la democrazia sindacale in Europa nel Mediterraneo nei paesi vicini
Per questo noi ci battiamo affinché anche il sindacato in questa fase di crisi delle istituzioni politiche dia il proprio contributo insieme agli Enti locali autonomi locali parlamenti affinché questo processo non si fermi non venga consegnato completamente
Ai capi di Stato le loro divergenze ma vede attivi protagonisti tutti i soggetti della società civile per questo io penso che incontri come questi
I rapporti bilaterali che stanno instaurando e non solo bilaterali tra i Paesi del mette tra i sindacati del Paesi mediterranei come stiamo facendo noi oggi sia un fatto importante come sia un fatto importante né riteniamo che i sindacati
Si diano strategie autonome
Per sopperire alle carenze della politica individuando su quali terreni e Bossi se era possibile cercare obiettivi di convergenza e di sviluppo
Dei rapporti fra i popoli a cominciare dalla contrattazione gli stati sociali eccetera da perseguire autonomamente anche con iniziative autonome di mobilitazione
Il rapporto anche alle nostre controparti naturali quindi non devo gli amo delegare questi importanti processi a nessuno ed intendiamo assumerci e di questo parleremo anche al nostro congresso delle responsabilità in prima persona grazie
Ringraziamo Giampaolo tra le tante cose anche per il sostegno che da a tutte le nostre iniziative anche alla nascita dell'Osservatorio
Europa Mediterraneo insieme anche alla Fondazione Di Vittorio vuole chiederò professore Leone
Che per un attimo prima di che farà poi la relazione gruppo sornione il presidente dell'Osservatorio mediterranea Europa
Compare un breve saluto per una questione di impegni al rettore
Trombette
Che però non vedo aggrottata
Della della messi da Federico secondo
Grazie
Grazie grazie di venni invitato Porto con grande piacere il saluto mio personale
E della università Federico secondo ai partecipanti a questo convegno
Brevissimamente poi mi è solo un saluto però non mi voglio non mi posso esimere da una considerazione sia pure di carattere inevitabilmente superficiale
Ho sentito giustamente richiamare politiche di pace e politiche di sviluppo
Ho sentito giustamente richiamare i temi della regolazione dei flussi migratori
Io credo che
Problema non lo scopro io di grandissima complessità ma comunque va messo va a fuoco un aspetto
Quando si parla di questi temi mi viene sempre in mente un bellissimo film di Gianni a medico la metrica ambientato in Albania l'Occidente era tele trasmessa
Quindi la globalizzazione descritta come un grande processo televisivo
Dove tutti
Delle aree più povere The Place erano chiamati ad assistere ad un grande banchetto con sempre più paghi pietanze e sempre meno partecipa
è chiaro che con questo tipo di premesse è molto difficile e complicato
Immaginare che appelli alla pace e alla convivenza civile possono avere successo
Allora una strategia certamente efficace
è quella di esportare conoscenza
Un ruolo a cui l'Europa non si può sottrarre chi fare liberamente circolare la conoscenza e chi esporta la conoscenza dell'alta formazione che è l'unica vera premessa al giudice allo sviluppo stabile locale
Per l'Europa a questo ruolo non si può sottrarre e non può che farlo attraverso le sue grandissime istituzioni che sono veri universitari questo è un ruolo a quali noi siamo chiamati ed è un ruolo per il quale crediamo di avere anche le competenze della vocazione io penso che naturalmente bisogna trarre profitto dalle esperienze del passato
Mai più Somalia
Ma è più esperienze di esportazioni Tito Centi detti
Competenze e turistiche
Ma costruzioni
Chi competenze in loco ed esportazione dei luoghi delle nostre
Gli errori che anche noi abbiamo commesso nel passato non si devono ripetere altrimenti tutte le cose i nostri appelli tutte le nostre manifestazioni saranno in un'ultima osservazione
Il modello del mondo della conoscenza magari soltanto dal punto di vista dov'è magico è però un modello efficaci perché nel mondo della scienza nel mondo della conoscenza
Non esistono differenze di razze non esistono differenze di religione non esistono differenze di parti politiche crema di Pitagora non è né di destra né di sinistra eh il teorema di Pitagora grazie
Ringraziamo il rotore trompe-l'che
Ecco vogliamo l'occasione per esprimere il nostro apprezzamento al lavoro importante che le nostre
Presidenza D'Alema dice che dottore per evitare di sinistra
Che le nostre università svolgono nel contesto del mediterraneo
Adesso diamo la parola al professor Ugo leone che il presidente della dell'associazione mediterranea Europa che abbiamo costituito quando la collaborazione anche della Fondazione le vittorie che terrà la sua relazione costruita anche con il professor Coppola il Polo solo come rane che il nostro presidente dell'IRES è arrivata anche Salvatore senese la valuta l'onorevole Siniscalchi che salutiamo con calore
Come l'esatto appena detto questa relazione che ho sforbiciato il più possibile per stare in tempi accettabili
Di questa relazione e condivido la responsabilità con Ugo Marani Pasquale Coppola
Il ventotto novembre scorso in occasione del suo Mitte di Barcellona tra unione europea e i rappresentanti dei paesi mediterranei
Toni Blair e ecco senza battere Zapatero hanno firmato per la Repubblica un articolo dal titolo significativo
La unione europea avvicini le sponde del Mediterraneo la preoccupazione è più rilevante manifestata in quell'articolo come nessun mette era costituita da quello che veniva definito come il flagello del terrorismo
Messo strettamente in relazione all'immigrazione considerata apportatrice di nuove energie quando è legale ma deleteria
Allorché e incontrollata o ancora peggio orchestrata da Ganga del crimine
Questa impostazione mi sembra più che comprensibile da parte di due governanti i cui Paesi sono stati tanto duramente crudelmente colpiti dal terrorismo
Ed è altrettanto comprensibile che Blair e Zapatero auspicasse ero
Di raggiungere un accordo su come gestire al meglio i flussi dell'immigrazione affinché costituiscano un vantaggio Pd Paesi coinvolti e al tempo stesso per i singoli che emigrano legalmente
Ma poiché non si emigra solo per andare a mettere bombe bensì soprattutto per cercare il migliore qualità di vita attraverso i migliori possibilità di lavoro il vero nocciolo del problema sta nell'osservazione
Sempre che Zapatero Blair che il divario di ricchezza fra Unione Europea e i suoi vicini più a sud nell'ultimo decennio si è accentuato alimentando la frustrazione è una ingente emigrazione sappiamo che nei prossimi venti anni occorrerà creare dodici milioni di posti di lavoro per assicurare un futuro decente ai giovani del sud del Mediterraneo ecco su questa osservazione su questa sottolineatura dei due
Capi di governo mi soffermerei soprattutto per ricordare poso questa ipotesi di dodici milioni di posti di lavoro in vent'anni questa esigenza manifestata dai due propone inversamente tre quesiti
Chi dovrà creare lavoro in quali settori dunque
Solo alla terza domanda cioè il dove viene indicata un'ipotesi di risposta individuandolo nel sud del Mediterraneo che peraltro almeno in parte comincia anche del Mezzogiorno d'Italia e impegnative sono le altre due risposte
Intanto va detto che un dato allarmante in misura diversa a seconda del peso che si vuole dare a questo indicatore e costituito dalla dinamica del prodotto pro-capite
Il prodotto interno lordo pro-capite aggiustato in termini di parità di potere di acquisto scrive Vittorio Daniele rappresenta l'indicatore fondamentale per misurare le diseguaglianze tra i Paesi ebbene in base a questo indicatore la sigla è oggi l'economia meno sviluppata dell'aria mediterranea in molti casi il reddito relativo è diminuito nell'ultimo vent'e calato in Albania Algeria Croazia Macedonia Giordania Slovenia Libia
è cresciuto in alcuni Paesi dell'Unione europea come Spagna Portogallo Cipro e Malta che hanno compiuto un processo di convergenza nei confronti delle economie europee più avanzate
Insomma in un gran numero di Paesi dell'area si è verificata una decrescita
Decrescita oggi è un auspicio e un obiettivo da parte di ambienti socio economici francesi e italiani noi non condividiamo questo auspicio e lo consideriamo essenzialmente una provocazione lessicale tuttavia e sospinge l'attenzione verso riflessioni per così dire meno tradizionale un punto di partenza per rispondere al quesito che prima proponevo e che crescita e sviluppo non vanno create imposte orientate dall'esterno
Ma che dall'esterno vanno aiutate agevolate accelera
Non solo per non creare ulteriori dipendenza economico politica
Ma anche perché le scelte presuppongono una conoscenza della storia della geografia della cultura della quale gran parte dei Paesi europei e assolutamente a digiuno
In un saggio breve quanto efficace su Repubblica del quattro settembre due mila cinque Tahar Ben Shan Luna suggerito che il problema prima che politico e culturale ed economico è culturale
E il problema è quello della conversione alla religione mediterranea di Paesi quali Germania Olanda Belgio Gran Bretagna
Conversione
Perché mentre si credeva di potere contare sull'Europa per superare le diseguaglianze mediterranei Elista Ivy league e ristabilire l'equilibrio facendo del Mediterraneo un'entità armonica forte bella e di sangue misto
Mentre si contava sull'Europa l'Europa ha preferito rivolgersi ad est e ha integrato vari paesi di quell'area con una sconcertante rapidità ha dimenticato il suo gli ha voltato le spalle ma il Sud continua a guardare all'Unione Europea ad osservarla e se non è l'Europa venire al Sud e la sua gente ad andare per vie legali o clandestine verso quell'Europa che la trascura
E proprio il caso di dire che si Maometto non va alla montagna la montagna che va abnormi
Torna dunque ancora e sempre il problema della emigrazione che rimane una costante del Mediterraneo povero in passato sono stati portoghesi spagnoli italiani a lasciare il proprio Paese per cercare lavoro oggi questi stessi Paesi sono diventati Terre di immigrazione
Come trattenerne il più possibile nei loro Paesi la risposta che ci sembra più giusta e che è possibile farlo guardando al futuro e conoscendo il passato
Lungo le coste del Mediterraneo passava la Via della Seta si incrociavano ridiedi assali delle spezie degli oli e dei profughi
Dell'ambra e degli ornamenti degli attrezzi e delle armi della sapienza e della conoscenza dell'arte e della scienza gli empori ellenici erano un tempo mercati e ambasciate
Lungo le strade romane si diffondevano il potere ira civiltà dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni sul Mediterraneo è stata concepita l'Europa becco questa efficacemente sintetizzata da Petra Matvejević eh la storia antica del Mediterraneo
Una parte importante della storia dell'umanità
Ma l'intera storia del Mediterraneo sino ai nostri giorni consente di definirlo un mare di antiche e profonde fratture che ha conosciuto una sola fasi di controllo politico unitario sotto le insegne romane
Le isole di convivenza si ridanno un sono ma non sono mancate ma la cifra di fondo resta un tessuto di aspri confronti uno storico coi quel grande studioso del Mezzogiorno che è stato Fernand Braudel a altrettanto efficacemente sintetizzato la geografia
Quando dopo avere attirato l'attenzione sulla funzione troppe volte trascurata che la montagna ebbene la composizione non soltanto dei paesaggi mediterranei ma anche della vita mediterranea ha sottolineato che a ben guardare
C'è qualcosa di paradossale nel mondo mediterraneo
Dite montagna e Lecco dovunque risponde austerità asprezza vita arretrata popolazione radar
Dite
Pianura e la medesima ecco risponderà abbondanza facilita ricchezza dolcezza di vita
E in aggiunta sempre però del ricordata all'esplosione del vulcano che seppellì Creta sotto cumuli di scene di ardenti che gli scarichi portano alla luce che per molto tempo impedirono le culture
La considera come emblematica del ruolo dei disastri naturali nella vita delle civiltà mediterranee
Che hanno continuato affiderete ai primordi della storia e fino ai nostri giorni sotto la minaccia costante delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti
Dunque una storia complessa è una difficile geografia
Ma una interpretazione deterministica della geografia eppure secondo alcuni
Potrebbe spiegare l'attuale situazione di difficoltà economica che accomuna i paesi della sponda sud dal Mezzogiorno d'Italia al Nordafrica sarebbe contraddittoria soprattutto rispetto alla storia tanto è vero che due mila anni fa e già da più tempo il centro dello sviluppo economico e sociale era saldamente fissato del bacino del Mediterraneo
Culla della civiltà occidentale siede di residenze di produzioni gli alimenti e merci di traffici di cultura allora prima di delineare scenari che partano dalla precisa conoscenza della geografia della storia della cultura oltre che delle prevedibili trasformazioni di economia e società planetarie bisogna porsi un quesito
Bisogna cioè chiedersi perché negli ultimi mille cinquecento anni quella che era la centralità del Mediterraneo si è andata progressivamente decisamente spostando verso l'Europa continentale
Bisogna cioè riconoscere che il ventesimo secolo ci ha consegnato di fatto una riva est è una riva sud lontane dall'euro
Negli ultimi quindici anni tentativi di dialogo hanno compiuto molti passi in avanti soprattutto grazie alle prospettive di ampliamento dell'Unione Europea in direzione del bus dei Balcani postbellici e forse della Turchia
Ma l'orizzonte sud stenta a guadagnare un'attenzione adeguata anche solo al suo sempre più elevato carico questi mediterranei di complemento ancora andare di signore di Barcellona sono un grosso mercato da conquistare
Magari innalzando nel potere d'acquisto
Solo un modesto terreno di delocalizzazione un'interessante serbatoio di materie prime uno spazio da aggregare la propria sfera di gravitazione geo economica ma al tempo stesso destano tuttora preoccupazione per le diversità culturali prima di tutte la fede islamica e per la scarsa incisività
Delle loro società civili che si riflette in incertezze diffuse circa la loro stabilità politica in questa edizione Esiste una modalità e l'utilità di guardare alle prospettive Europa area mediterranea dal Mezzogiorno
Una modalità diversa dalla constatazione banale della geografia fisica che colloca la penisola al centro del Mediterraneo
Un territorio meridionale che peraltro per produzioni agricole turismo balneare indusse tradizionali e molte altre attività ancora oggi è in cospicua visura concorrente e non parte nel degli altri spazi del sud del bacino
Per molti secoli le relazioni euromediterranee hanno solo sfiorato il Mezzogiorno e per lo più investe subalterna c'è stato peraltro una fase piuttosto Preve in cui il porto di Napoli ha costituito da fare un ponte verso il Mediterraneo
E quella della costruzione delle colonie italiane per dare una risposta socialmente politicamente elusive avventurista alla pressione demografica alla povertà delle genti del sud
Anche quando nel secondo dopoguerra molti approdi meridionali hanno prosperato in virtù dei traffici petroliferi con la sponda sud hanno continuato a configurarsi non come spazio di intermediazione
Ma come spazio periferico di raffinazione dell'Europa a contatto con le periferie di estrazione dell'Africa e del vicino Oriente
In effetti la storia della questione meridionale anzitutto alla storia di una interpretazione langa parte debole della CEI dialettica città campagna contrasto polpa polpa Urso scusate ossa osso alla decisa frattura Nord Sud quasi mai capace di cambiare scala e di inserire la traiettoria delle regioni del Sud in quella delle relazioni euromediterranea eppure non si può comprendere quasi nulla del Sud italiano si accanto alla scala globale nazionale
E locale non traguardo opportunamente la scala della grande regione euromediterranea
Ciò significa soprattutto produrre interventi di politica economica e stimolare comportamenti dei soggetti economici e culturali rapportati alla scala delle relazioni più intense sale diresse rive verbali
In questo senso sarà opportuno coltivare nel Sud
Una cultura di mediazione dalle grandi piattaforme di scambio e dagli assi di collegamento al servizio del bacino a un massiccio sforzo di ricerca scientifica disposizione di problemi propri dell'intera regione
Come quelli dell'ambiente marino quelli del miglioramento delle rese e degli utilizzi dell'agricoltura mediterranea
Dalla formazione di quadri di livello alto intermedio per qualificare l'offerta di lavoro della riva sud alla predisposizione di contenitori per l'incontro culturale tra diverse sponde
Dall'allargamento del respiro dei Nuclei Industriali più vitali oltre le rive del bare alla concezione di servizi di alto profilo collocati nel Sud ma accessibili ad una clientela di scala mediterranea e infine qualche considerazione sulla centralità del Mediterraneo e questo è un concetto sul quale al quale non ammettiamo connotati esclusivamente economicistici e in quanto tali correlati con lo sviluppo delle relazioni internazionali
Ma anche con una sostanziale indispensabilità ai fini della comprensione dell'evoluzione delle relazioni dello sviluppo della conoscenza
L'ipotesi che ci accomuna e che il Mediterraneo rabbia progressivamente perso questa centralità e che in particolar modo nel corso dell'ultimo ventennio il fenomeno ha coinvolto anche la macroregione del Mezzogiorno
Questo processo di periferici Azione parallela del mi
Via del Mediterraneo e del Meridione consente di sviluppare ulteriori considerazioni sui fattori che tendono a oggi in Europa a ridimensionare le potenzialità e la centralità delle elezioni del bacino del Mediterraneo
Quello che certamente è vero e che i fattori di localizzazioni sono drasticamente mutati nel corso dell'ultimo ventennio
Mentre dapprima la località di insediamento era scelta solo per potenzialità di mercato e per costo del lavoro
Attualmente le logiche sono assai più complesse
E riguardano elementi quali la dotazione di infrastrutture la concentrazione con altre imprese multinazionali possibilmente non locali la dotazione di capitale umano le ameni fissi per i quadri superiori costretti a lavorare in periferia
E queste considerazioni ci portano anche alla sostenibilità ambientale e sociale che devono caratterizzare le politiche di sviluppo dell'area del Mediterraneo
Molte di queste prospettive trovano sparsi riscontri da alcune intrapresi già in atto
Il punto rilevarne temi e farne una chiare articolata strategia politica e per quanto riguarda specificamente il Mezzogiorno d'Italia
Decidere che il Mezzogiorno in luogo di un'Italia che arranca può davvero essere l'anticipazione il diritto di una regione euromediterranea che non c'è ancora ma in nome della cultura della pace e di una dimensione armonica dello sviluppo meriterebbe proprio di esserci ed è doveroso che ci sia
Ringraziamo il professore Leone per
La sua riflessione
Poi un vero e proprio programma di lavoro
Per l'osservatorio per tutte quelle che guardano con attenzione
All'Osservatorio
Adesso altereremmo un po'interventi
Delle delegazioni straniere e delle delegazioni vocali
Cominciamo con Carlo Ghezzi che il presidente della Fondazione
Di Vittorio e poi diamo la parola a mobile Trabelsi che il segretario della politica internazionale De Luca e tre cuccette detto missiva
Mediterraneo
Sinonimo di civiltà
Per le sue acque bagna le coste di nazioni l'antica storia dalla diversa ma importanti identità culturale
E crocevia e Arad interscambi da millenni l'uomo di commerci l'uomo d'affari incontri ma anche di scontri
Mediterraneo ha sempre saputo nel suo divenire storico costruì la sua centralità
Conservando un ruolo di primo piano dal punto di vista economico geopolitico e geostrategico
Al centro di questo mondo a volte punto di transito di merci idee di culture a volte punto d'arrivo spesso punto di partenza l'Italia ha naturalmente trovato la sua vocazione storica
L'Italia una cerniera naturale di tale complessità
E specificamente il meridione italiano e storicamente l'interprete principale dei problemi delle poche unità dei tanti mediterranei
Da questo punto di vista la campagna ha sempre rappresentato un punto di riferimento per tutto il Mediterraneo occidentale
Assecondando la vocazione storica di Napoli ad essi una grande capitale che ha fatto del suo porto il vero crocevia delle relazioni culturali e commerciali
Che passando a Marsiglia Barcellona per arrivare a Tunisi a Tangeri ad Algeri creando un'aria omogenea tra Europa ed altri
L'Unione europea che si va consolidando è però spesso disattenta mediterraneo
Le cartine affisse nei locali negli uffici del centro Europa tratteggiano un continente che comprende i suoi Paesi più importanti raccolti attorno all'asse Berlino Parigi
Chi è disegnato in Italia e nord
Ed Endine attraverso lesti
Quell'Europa che si sta allargando
Poi la rotondità del globo terrestre sfuma ai confini estremi della mappa nuovi al Mezzogiorno d'Italia e nuovi al Mediterraneo
Unificando si levano continentale l'Europa rischia di accentuare l'importanza dell'aria giro politico orientato marginalizzato mediterraneo
In questo scenario però l'elemento di novità è rappresentato l'avvicinamento della Spagna ai due Paesi Guido il processo d'integrazione europea
La Francia la Germania
Questa evoluzione politica delinea la definizione di una realtà che diviene il cuore politico dell'Unione allargando e rafforzando il binomio franco-tedesco
Recuperando il Mediterraneo come aria strategica riequilibrando le dinamiche di sviluppo
Vi è invece per tagli opzione una contrapposizione dell'Italia di Berlusconi delle sue classi dirigenti
Che possono portare alla degenerazione italici Inari
Assecondando i dubbi e contrarietà esistente negli Stati Uniti anche nei suoi settori più aperti
Per un'Europa coesi autonoma
Capace di protagonismo in un mondo coinvolto in un brutto un mutuo sul processo di globalizzazione
In questa ottica dell'economia italiana come si sta configurando
Può rappresentare un problema insolubile
Rinviamo la niente o che sta subendo l'Italia ed è necessario che l'Italia riesca ad assolve la sua funzione di raccordo di sintesi
Per evitare una dislocazione la marginalizzazione tutta l'aria non può nascere un'Europa forte si rapporti euro-mediterranei lunedì ventuno delle priorità
Anzi il rischio concreto e che l'asse Madrid Parigi Berlino Kiev risulti autosufficiente
E riduca subalternità un'area che deve articolarsi da Barcellona ad Ankara passando per Marsiglia Napoli
Rischiando rinunciare così un enorme contributo di ricchezza di interessi che l'area mediterranea in grado di offrire riducendo la zona non solo di tragico di ricchezza ed energia che non si fermano
Destinando tutta l'area a prospettive di sottosviluppo Strategico funzionale fatto di infrastrutture ma non di crescita
Per questo è necessario non soltanto che l'Europa definisca scelte strategiche precise
Per realizzare un determinato modello di sviluppo del Mediterraneo per governare un'aria così ricca di complessità
L'Europa è fondamentale nel rapporto l'Italia è fondamentale il rapporto tra Europa mediterranea e nordafricana può e deve essere un ponte
Non può divenire il baluardo della Cristianità contro l'islamizzazione come assolutamente predica il presidente del Senato italiano Marcello Pera
Deve svolgere funzioni e ruoli importanti di collegamento gli aperture
A seguito di tale valutazione la Fondazione Di Vittorio decise di dotarsi del nuovo strumento insediando qui a Napoli
Insieme alla CGIL Campanella Came Loro di Napoli osservatore mediterraneo il raccordo con il sindacato di Barcellona con alcune organizzazioni sindacali e il Nord Africa
L'abbiamo fatto per avere un in punto di incontro qualificato e partecipato
Nel quale studiare aggiornare continuamente i nostri orizzonti costruito laboratorio ricco di conoscenze e di analisi di riflessioni di ricerche di stimoli di proposte su quanto accade
E su quanto vorremmo che si sviluppi positivamente in queste aree importanti del mondo
Col compito di offrire tutto ciò in primo luogo a sindacati italiano
Ai movimenti alle realtà democratiche progressiste così come i sindacati di quei paesi che si affaccia su questo mare e che intendono condividere tali impegno
E interloquire positivamente fattivamente perché tutti possono con la più ampia ricchezza di elementi conoscitivi svolge un ruolo più incisivo di azione
Un'azione tesa a ripensare il Mediterraneo un mare conteso nei quali sono in gioco interessi enormi nel quale si possano realizzare modelli di sviluppo diversi
Un'azione tesa a produrre processi avanzati e socialmente equi di coesione sociale di processi democratici di pace in un'aria così ricca di complessità e di potenzialità ma al tempo stesso così travagliata
Oggi nel Mediterraneo fucina di potenzialità di contraddizioni sia facce gli scenari di guerra più preoccupanti conflitto israeliano palestinese fatti gravissimi di terrorismo internazionale mentre si stanno invece risanando le ferite più aspre dei recenti conflitti dei Balcani
Qui tralascio i flussi di energia del Garda il petrolio che condizionano tanta parte dell'economia mondiale qui sono in atto giganteschi processi di immigrazione ed emigrazione
Qui però mancano forti intese politiche condivise sforzi congiunti regole relazioni all'altezza delle sfide che sono in campo
Ci stanno a cuore alcuni grandi temi innanzitutto i cuori del lavoro dello sviluppo del modello sociale che vi si afferma
Mentre il mondo si conferendo su confronto in modo impegnativo il modello sociale europeo attento lo sviluppo ma caratterizzato sistema dirige il prossimo e sociale
Con quella nordamericano che dà priorità al mercato a scapito della coesione e della solidarietà
Chi allora se non i sindacati chi allora sono le forze politiche progressiste loro culture il loro anelito di giustizia sociale e di solidarietà e di pace possiamo assumerci il compito di trainare di stimolare questo contesto noi siamo impegnati a contribuire a rizzare strumenti che sia capace di fornire quei supporti di analisi e di proposta di iniziativa che riescano incidere su momenti decisionali delle strategie mediterraneo
Capaci di fare altri passi avanti di costruire contributi che aiutano a conseguire un un azione piena di pace di democrazia in tutta l'area
Come premessa indispensabile per poter dar nuova vitalità a un sistema di relazioni e quindi a progetti comuni
In questo processo Napoli e la Campania non possono non occupare un posto importanza centrale devono essere un luogo privilegiato per il recupero del Mediterraneo all'Europa devo rappresentare per l'Unione europea una ricchezza imprescindibile
In quanto saremo in grado di costruire si nasconde una parte del futuro del Mediterraneo stesso
Ringraziamo Carlo
Noi ci auguriamo che la proficua collaborazione tra la Fondazione Di Vittorio la CGIL a campare di Napoli l'Osservatorio posso a continuare in maniera positiva su questi su questi preme
Prima di dare la parola Trabelsi voglio salutare lei assessore provinciale Giovanna Marta né ancella
Cortese il presidente dell'autorità portuale Francesco Nerli
La senatore cervello che vedo presente
E anche Sicardo segretario regionale del Molise che siamo contenti di avere ai nostri lavori poi dopo darò la presenza di una serie di consiglieri comunale di Napoli con particolare affetto saluto l'interventi due Mohamed Trabelsi e allori
Saluto la delegazione tunisina con la quale ieri abbiamo sottoscritto importante protocollo di collaborazione
Sì Camara
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Doppio pur proprio
Poi coprire e poi specie sui onoro
C'è il Play sir vestite mediterranea Espanyol
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Il fu loro offrire al Polo Cissé è diviso Delphi o comma
Ogni fede e o della dell'economica chi bara io ora non muoia e Picasso emettere che sostituì omonimo I fu in visione non produce complice in i topi mobili sia tris dar gap Napol spacca
Sì nel suo Apa
Sì nel Sabba o il fondo
Versi ci vuole sì
Grazie a momenti Hrabal si quell'osso impegnativo e appassionato intervento diamo ora la parola cerchiamo di recuperare un po'sui tempi
A Giancarlo Brunello segretario generale della Fondazione Cesar la fondazione da sempre impegnato sui temi dell'Europa del contrasto anche alla povertà
Grazie presidente soprattutto grazie
Fitto
La CGIL ci ha fatto perché
Ricerco di portare tre esperienze che il terzo settore sta facendo
Sui temi della della povertà sui temi del lavoro e soprattutto alcune considerazioni che il gruppo il coordinamento del terzo settore ha fatto recentemente in occasione del summit di Barcellona
E la prima considerazione ecco perché è molto importante stamattina essere qui è che di sistema del terzo settore ha una difficoltà oggettiva a rapportarsi con quelle che sono le rappresentanze del mondo del lavoro
Organizzate dai sindacati ma anche la difficoltà di rapportarsi da questo punto di vista con la comunità europea e quindi l'occasione che ci è data qui è molto importante perché potrebbe essere inizio almeno spero così di poter fare una collaborazione molto proficua da questo punto intanto i tre progetti sui quali noi siamo impegnati il primo è
Un progetto del l'Organizzazione internazionale del lavoro e del programma steppe
E parte dall'indicazioni non so cosa fare vicino al microfono riparte dall'indicazioni dicevo del segretario generale Kofi Annan che dice che il lavoro pur non avendo mai arricchito nessuno lo allontana decisamente dalla povertà
è un programma che interessa molti Paesi dell'Unione europea in questo quadro in modo particolare con molta sorpresa nostre interessa l'Italia tanto è vero che alla Fondazione Cesa è stato chiesto di occuparsi di quelle nuove povertà che sono molto collegati al mondo del lavoro ed è preoccupante per l'Unione europea
Quel livello di precarietà nel mondo del lavoro ma soprattutto quel dato allarmante che circa il venticinque per cento delle famiglie italiane soprattutto nel Sud sono sulla soglia della della povertà
L'altro ragionamento che stiamo facendo che potrebbe incrociarsi molto bene per quanto riguarda anche le iniziative che ci sono state fatte che possono partire qui da stamattina e l'idea di costituire come terzo settore come economia sociale una specie di osservatorio centro studi per quanto riguarda il problemi Europa mediterraneo
Il ragionamento è che è quello di provare a mettere insieme queste nuove domande che stanno venendo soprattutto di piccola e media impresa di artigianato di nuove forme di lavoro non solo nei paesi del Mediterraneo ma anche necessariamente in alcune realtà del sud Jack tentare attraverso le forme associative attraverso le forme di carattere organizzato e della dell'area del terzo settore di poter dare delle risposte da questo punto di vista a nuove richieste che possano incrementare il lavoro
Molte iniziative si stanno facendo molte camere di commercio stanno affrontando questa problematica per esempio le associazioni dell'artigianato italiano hanno delle forti richieste del alcuni paesi del Mediterraneo di esportare l'esperienza del dell'artigianato italiano qui ci vuole però un problema di raccordo fra chi farà domanda e chi in qualche modo in grado di organizzare le risposte soprattutto credo
Almeno le esperienze con le quali noi ci siamo incontrati non si possono lasciare questo fenomeno allo spontaneismo
Da qui ne discende una terza idea che è nata
Alla conferenza organizzata Dalì palmo
Non si è capito bene se in accordo con il governo italiano non recentemente a Roma
Di provare di utilizzare l'idea che all'ONU sul microcredito per fare della microfinanza
Cioè finanza che possa in qualche modo da questo punto di vista aiutare nuove idee della piccola e media impresa dell'artigianato o anche nuove idee nel settore del del dell'economia solidale è chiaro che il Progetto dell'ONU quello dell'amico finanze fortemente collegato all'esperienza indiana
Che è quella del del credito e ai poveri che tra l'altro in questi giorni è uscito il rapporto del due mila e quattro e il novantasette per cento del credito prestato alle donne soprattutto in modo particolare indiane viene restituito
E la dimostrazione di questo ragionamento che oggi dall'analisi è stata fatta il problema vero non è quello della quantità e del costo del credito ma è il problema delle garanzie e dell'erogazione quindi l'idea di costituire un osservatorio di costituire una struttura che in qualche modo su questo problematica
Del del della microfinanza Possa
Favorire nuove forme di lavoro
Il coordinamento delle associazioni del terzo settore che si è riunito in occasione del varo del summit a Barcellona mi ha fatto presente alcune considerazioni che vorrei qui sottoporre sia l'attenzione del presidente D'Alema sia l'attenzione del segretario generale della CGIL ovviamente al vice segretario generale del sindacato europeo il primo problema
Che è un problema molto delicato e molto come si dice e chi davvero molta attenzione sia in Italia ma in molti Paesi
Dell'Unione Europea e sicuramente da quello che conosciamo noi in alcuni Paesi dell'area del Mediterraneo vi è la forte preoccupazione che io peraltro condivido e per certi versi vivo anche sulla mia pelle
Che il ridimensionamento del welfare sociale non solo porta insicurezza ma porti delle forme preoccupanti da questo punto di vista sulle risposte e si vorrebbe tentare che sui uniche risposte non siano quelle che può dare l'impresa privato che può dare il cosiddetto capitalismo ma in quest'aria almeno dalle ricerche che appaiono il settore della mutualità il settore dalla cooperazione le forme del terzo settore possono svolgere un ruolo importante
Nell'ambito di una programmazione da questo punto di vista pubblica che non può discendere da questo tipo di ragionamento e quindi provare a gestire mettendo insieme forme di volontariato forme di terzo settore cooperative sociali qui una delle preoccupazioni e quella che le regole vengano fissate alla fine del processo e qui da questo punto di vista la preoccupazione molto forte ed è stato uno dei temi in questi subito che si è fatto in occasione di Barcellona sulla quale si è deciso di lavorare molto e di dire sì a quelli che sono le le organizzazioni del mondo del lavoro a quella alla stessa Unione Europea la risposta che può venire al terzo settore
è una buona risposta ma è chiaro che a questo punto le regole vanno fissate a in partenza l'altro problema che sottoponiamo alla vostra attenzione quello che c'è bisogno di un progetto formativo
Cioè qui per dirigere e fare capacità diciamo infatti sviluppare quella economia civile che è per copiare l'espressione del professor Zamagni tutta quell'economia dove il Polo il lavoro dove la persona ammise emessa il senso del ragionamento il processo di formazione un processo molto importante
Per esempio in Italia credo che bisognerebbe porre un'attenzione a tutta questa attività che viene fatta col servizio del volontariato civile
Che è un'attività che costa molti soldi alla collettività
E molto spesso gran parte di questa attività una volta finita l'esperienza del servizio civile
Non viene esperita da per esempio un'idea molto concreta l'Associazione Mediterranea Europa perché non cominciamo a lavorare con alcune università per fare dei corsi di formazione
E non altissima formazione ma formazione molto pratica perché qui c'è da coniugare le capacità gestionali dell'impresa con quelle del rapporto con le persone
Occorre
Che il governo italiano che l'Unione europea non pensi solo al Macro Progetti
Per risolvere alcuni problemi veniva fuori c'è bisogno anche di micro progetti progetti che messi insieme una serie di rete possono dare delle grandi risposte al problema dell'occupazione dove abbiamo la tendenza di fare Medea Progetti progetti faraonici che mettono insieme una serie di persone e hanno un'oggettiva difficoltà non solo a partire ma a realizzarsi si possono fare una serie di micro progetti
Ai quali per esempio il problema della finanza etica può dare delle risposte quindi per esempio
Bisognerebbe si è discusso molto cominciare a ragionare basta con questi o un nuovo almeno cominciare a fare un ragionamento diverso
Basta con queste promozioni a fondo perduto cominciamo a trasformare l'obolo della solidarietà in progetti di microfinanza cominciava a impegnare chi chiede quei soldi
Non solo alla rendicontazione sociale corretta ma anche a restituirli l'esperienza indiane ha dimostrato che uno degli impegni maggiori per poter realizzare
Le attività che sulle quali le donne vengono finanziate e l'impegno che hanno a restituire ricordo fino al novantasette per cento del del prestito erogato riescono rispetto dobbiamo trovare delle nuove forme di credito è preoccupante il livello di disattenzione rispetto a Basilea due Basilea due metterà da questo punto di vista una difficoltà oggettiva piccole e medie imprese ad artigianato a poter accedere al credito e oggi proprio non è torno a ripetere quello del costo del credito ma il problema vero che sta emergendo pro della possibilità di dare delle garanzie o di potersi fidare e quindi l'idea di poter finanziare non tanto dei progetti per la resa che possono avere ma finanziaria attraverso il meccanismo dell'idea e io credo che non dobbiamo nasconderci dobbiamo riflettere un po'sul ruolo che hanno tutte le organizzazioni internazionali le cosiddette ONG
Svolgono un ruolo decisamente determinante
Ma credo che ormai noi dobbiamo porre un'attenzione anche qui
Non dico per vedere il beneficio o il problema dei costi e ricavi non lo voglio a tutti i costi mettere il ragionamento però dobbiamo provare a vedere tutta questa mole di lavoro tutta questa mole di attività e questi finanziamenti in qualche modo se ci può in qualche modo ridiscute finalità un ultimo ragionamento che è quello che io credo nelle e a questo vertice a quest'iniziativa informale del terzo suocero battuto il terzo settore non può far finta che non esiste e non cercare un rapporto con il mondo del lavoro
E non credo che il problema sia della Confederazione europea dei sindacati credo sia un problema del terzo settore il terzo settore deve avere più coraggio deve misurarsi con il mondo del lavoro il mondo del lavoro può dagli un grande contributo
Va sfrontato quelle che sono le preoccupazioni reciproche e le diffidenze reciproche ma credo che da questo di punto di vista l'alleanza sia fondamentale
E il tentativo da parte
Del mondo di lavoro e di quello siccome voi avete un'esperienza un po'più forte di quella il valore del lavoro e di quel valore della stella socialità abbiate la cortesia e la pazienza di essere anche di tattici perché forza di ripetere qualche volta prima o dopo anche noi capiremo con dobbiamo fare grazie
Grazie a Giancarlo tagli importanti suggerimenti che ci hai dato
Diamo ora la parola a un nostro carissimo amico che si sono contento che qui con noi
Michael parmense che è segretario responsabile della politica internazionale del sindacato di Malta il general workers unione che salutiamo con particolare calore si prepari poi Angelo Crespo segretario generale delle commissione o Brera se di Barcellona
Grazie Michele ringrazio proverò l'italiano
Ringrazio e saluto la presidenza e tutti i partecipanti soprattutto gli amici
Ringrazio particolare alla segretaria segretaria dal CGIL regione Campania camion si è fatto questo possibilità e partecipare a questo dibattito sollevato prospettive dall'Europa e dalle l'aria mediterranea
Ormai sono dieci anni fa quando l'Unione europea ha dato e il figlio al processo di pace all'acqua giallo o no con lo scopo di creare una società euromediterranea fra i Paesi europei è quello del Nantes dal mondo arabo il nostro Paese e nostro sindacato sono stati sempre interessati a questo processo perché consiglio consideriamo un tale processo come un tentativo di grande collaborazione fra il nord e il sud del mondo
Crediamo nel fatto che non si non ci sarà pace Sicurtà in Europa senza pace sicurezza nelle terraneo
Quest'anno a Barcellona no Barcellona è stato come Morato non ho perso Arioldi questo processo dai capite comparano dei trentacinque Paesi la Misa la misera parte pace partecipazione di alcuni Paesi sicuramente non ha sesso bene le interesso del mondo arabo dal processo attuale
Però uno dei tre anche attribuire a questo limitazione che interessò il fatto che ha qualche fu qualche volta sembra che al processo sia pilotato dall'Europa che impone e non trattava deferenza che esistono il raduno del due mila cinque Andezzato questi dieci anni fra successi e fallimenti
I sindacati hanno anche lavorato ancora banco anche a loro analizzato questo processo nel raduno dall'uno Mestre di un forum che è stato organizzato a novembre anch'esso a Barcellona anche noi in questo raduno abbiamo un pit individuati i successi e fallimenti di questi dieci anni
Molti sostenevano che la liberazione economica e l'integrazione economica avrebbero automaticamente portatori sviluppo dei diritti umani e anche misure politiche politica democratici nel mondo arabo
Tanto europee che gli davano in questo in questo però la realtà di Aversa
Anche se i Paesi arabi o o ci sono economicamente più aperti l'integrazione economica con una zona commercialmente commerciali euro a muro cavolo nero si potrebbe fare fra pochi anni
E anche se il mondo arabo oggi ha pronto per una zona commerciale arabo il processo economico non ho portato con sé un processo politico
Forse la teoria di moneta che sembra che sta sia stata paradiso per indicazione politica europea però mentre creazione come capo non si può applicare il processo naturalmente pace Paesi Harari
I risultati politici nel duro metri non sono arrivati
Ogni giorno lo mandiamo a guardare conflitti veterani particolarmente conflitto nel Medio Oriente
Sembra che qui e il processo Euromed abbia fallito con l'Unione europea cascarci spareggio di offrire luoghi approva Proci per trattare con i conflitti ma forse permettendo troppo importante impoverimento statunitense
Sembrava che il tentativo non sentiranno dando risultati maremmani amore allestì al fatto che l'Europa non sarà sicura senza la scorta nel Medio Oriente
Che prende la questa l'asta Beltramo anche all'economia per assicurare che l'Europa particolarmente quella del sud si sviluppa non è possibile che non sono Terraio in questo secolo rimonta un luogo a un di guerra e conflitti
Un'altra è che dove fallimento riguarda in locazione riguarda l'emulazione dote l'Unione europea
Non riconosciuta a sviluppare meccanismi per controllare la reazione dall'Africa
Sfortunatamente il paese del Sud Europa rimangono quelle più svantaggiati paesi piccoli come noi da grandi come voi toccano proprio collaborare di più per controllare ero col regolarizzare l'emigrazione
Si potrebbe accettare l'immigrazione controllata per evitare abusi e tensioni questo e nell'interesso non solo dei concittadini ma anche degli ambulanti che sicuramente vogliono anche a loro fidare un paese dopo dove ci sono dell'opportunità senza essa essendo sfruttati dal mercato del lavoro
è evidente che è il più grande successo del processo Euromed è stato dalla società civile e nei programmi Meda la società civile inclusi i sindacati sono stati aperti al dialoghi duro mette oggigiorno questi quasi tutte le argomentazioni la pay hanno contatterà corali al sud nell'Africa della fratello e nel Medio Oriente
Questo dialogo augura bene perché alle fino sono poveri le fondamenta di ogni Paese la società civili oggi se Capri sa capire al mondo arabo e è dialogare con l'avrà anche tramite progetti
Qui deve essere menzionato il successo dei programmi finanziati deliberatamente & direttamente dal Meda il fatto il finanziamento di questo processo aiutata anche i sindacati attenzionare questo viale con Taranto garantendo che il sindacato monta nazione dagli operai nel mondo globalizzato romantiche mondano sono fuori tema
Non sindacato maltese abbiamo dato priorità ai giovani né processo duramente
Con la creazione dell'A tre naturalità giovane e giovani volete dovranno abbiamo creato un fonte di collaborazione fra operai giovane operai è opera emette Errani
Con l'attività attività varie scambi culturali e scambio d'informazioni pensiamo e creare un futuro più collaborativo fra i sindacalisti oggi sono dei giovani sono atti fare un saluto al processo del decisione del sindacalismo sicuramente alcune prenda prenda prenda ma non oso posto al sindacato quando persone come me se riterranno
E per questo che a questi giovani a Parigi per il G dove li usavano le feste mente perché garantiscono il futuro e le sviluppo dal duro metteranno per tutti noi
Abbiamo fatto nostro parte e non ci rimane che aspettare perché solo il tempo confermano l'incastro il versamento fatto oggi
Quelle che è sicuro è che sia oggi che ha un futuro il sindacato hanno tolta
Hanno ed avranno sempre Focea il capitolo per quella rete acre qual è lo sviluppo euro metterai grazie
Ringraziamo ma ecco
E salutiamo
Tramite Luís i compagni i nostri amici maltesi e anche la Colella sì la significatività della collaborazione soprattutto anche a livello giovanile
Quest'estate una delegazione dei nostri giovani è stato ospiti uno stage formativo vediamo auto molto
Positivo diamo ora la parola
Ad Angiolo Crespo segretario generale del commissiono Brera se dalla Catalogna e ricordo che oggi pomeriggio presso la Camera del lavoro
Verrà siglato un accordo di gemellaggio tra la CGIL di Napoli e la le commissionò Brera se il Barcellona
Poi Alfonso o di Berre sponsor abile internazionale della dei che bene
Del nord
Grazie all'eccellente
Tutto da solo Primero
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Questioni primordiale
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Allora non usano avviso no vera prova Antonio europea in
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Panetta realistico serve le somme da parte Rizzoli del Copeland ed è quello mo'Leto dello molte infrastrutture dell'arte dall'aggressione una Decia Tushi S. Marta riceve parte perché
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Graziano Fernando sicuramente svilupperemo la collaborazione anche con i compagni portoghese rapidamente andiamo saluto anche l'arrivo degli assessori l'assessore regionale Andrea Cozzolino e l'assessore al Comune di Napoli Nicola date
Diamo ora la parola a appieno pappagallo che ringraziamo per tutte le attenzione e l'impegno e il lavoro che ha svolto per la CGIL in in Germania e anche la collaborazione positiva che si è sviluppato e con tutte le nostre strutture e colgo anche l'occasione per salutare l'avvocato apice anche per il lavoro prezioso che svolge insieme a Pino
Foglio professore Perucci andiamo la fase conclusiva della discussione io sarò breve anche perché lavora e vive in un paese dove di solito l'interventi non durano oltre sette minuti saputo quelli sindacale
Noi abbiamo raccolto con grande
Piacere l'invito a partecipare a questa iniziativa della CGIL campagna
Anche se ovviamente questo tema dell'area mediterranea un tema per noi diciamo nuovo che intendiamo anche approfondire partecipando ai lavori della laboratorio sul Mediterraneo che è stato istituito l'Inca a tedesca oltre ad aver realizzato degli accordi con le strutture regionali della CGIL in Italia in campo di tutela dei lavoratori italiani che vivono in Europa e si muovono per lavoro e per e per le proprie esigenze abbiamo realizzato un accordo regionale anche con questa struttura della CGIL con l'esperienza della della formazione professionale voglio ricordare che negli ultimi diciotto mesi bene sessanta funzionari della struttura regionale tra cui venticinque dell'Inca hanno partecipato alla realizzazione di percorsi formativi
Utilizzando le strutture sindacali la struttura e strutture sindacali della dei che vede per cui il centro di formazione nazionale dell'Accademia del lavoro
Anche l'accordo che è stato sottoscritto
Ieri insieme alla De che vede al nord possiamo dire che è un risultato della attività internazionale di questa struttura della CGIL ma anche il supporto della nostra presenza della al fatto che la nostra associazione è radicata nel paesi in cui viviamo e che manteniamo rapporti più che importanti con le organizzazioni sindacali io penso di richiamare sono alcuni due elementi per poi concludere brevemente che non solo noi come istruttore di servizio e la CGIL abbiamo alle spalle trent'anni di esperienza però viviamo in un Paese dove ben quattro milioni di italiani
Negli ultimi cinquant'anni hanno avuto una posizione assicurativa in un
Dovuta a un rapporto di lavoro obbligatorio quattro mila italiani di cui noi data oltre trent'anni ci occupiamo sul piano della tutela previdenziale legale
Questo a fianco a questo percorso del servizio c'è anche una un percorso politico e sociale ecco questo pezzo di nostra storia pensiamo di metterla a disposizione anche a quelle iniziative che voi volete in futuro fare
Sotto due punti di vista
Uno apprezzare la nostra originalità e la nostra attività di associazione secondo darci la nostra l'anno e la nostra possibilità comunque di ampliare il sistema di retta delle di dirette di tutela e Forsyth potenziare anche in un'Europa diversa
Più allargata più democratica più sociale che posso che che si possa anche nei confronti dei lavoratori
De non dell'Unione ma oggi definiti extracomunitari un sistema di tutela e e direi e di una nuova rete che possa anche valorizzare la nostra storia la nostra tradizione
Con questo concludo augurando a voi tutti di buon lavoro e sicuramente avremo la possibilità l'anno prossimo di incontrarci iniziative importanti e che noi vorremmo con voi valorizzare grazie
Grazie di nuovo pieno per tutto quello che hai fatto è che farai insieme a noi
Diamo ora la parola al professor Pierucci dalla commissione europea poiché la vice segretario generale della Chess Maria André
E sotto grazie per l'invito grazie o come Ranieri gli organizzatori prevedono invitato in questa questa iniziativa sempre molto lieto di partecipare iniziative della CGIL
Piccolo
Di Porto son funzionale da Commissione europea vi porto il saluto e poi vorrei interviste dire quattro parole
Sulle questioni discusse ma giusto quattro parole perché immagino che tutti quanti abbiate interesse ascoltare le conclusioni che non saranno visti gli oratori di poco conto
Vorrei innanzitutto dire una parola sulla crisi europea la crisi europea importante
è una grande crisi europea ci sono stati degli avvenimenti che sono spie asciutti come risultati referendum una crisi che però che può essere importante se coloro che
Devono farla faranno una grande battaglia politica per fare avanzare certe idee per fare avanzare una costruzione europea che interessi davvero i cittadini
E
Che non ci limitiamo a considerarla una gran bella cosa per definizione ma ci mettiamo di contenuti
Di battaglia al suo interno volevo poi dire qualche parola sulla questione euromediterranea perché ho sentito parole come delusioni necessità eccetera la prima questione che volevo mettere in rilievo
è la contratte contraddittorietà della situazione
Nella relazione è stato detto giustamente che il Mediterraneo non è più al centro del mondo verissimo è anche vero che dal punto di vista dei conflitti politico-militari
Dei conflitti sociali con l'immigrazione col tipo di immigrazione che c'è
Dei conflitti religiosi sia fraz all'interno specialmente delle diverse confessioni religiose è il posto più terribile del mondo
Se guardate negli ultimi quindici anni
Le guerre dei Balcani le guerre nel vicino Oriente i problemi in alcuni Paesi del Nord Africa prevede che un Paese che una regione veramente
Di difficile e noi ne parliamo come un mare di pace giusto
è una contraddizione
è anche un luogo di espressione di una politica estera europea vi sono dentro tutti gli elementi del della della difficoltà della politica estera europea i rapporti con gli Stati Uniti
L'idea della proiezione del nostro modello
Vogliamo che i nostri amici del Mediterraneo prendano in conto il nostro modello con un merito ne facciamo un punto di paura pietra di paragone
Con un rischio quello di proporre con troppa forza da altri un modello che ha sicuramente i suoi meriti ma come si è detto anche oggi e sicuramente i suoi difetti
Tuttavia con tutte queste difficoltà e contraddizioni è vero che la politica mai ero Mediterraneo una grande strategia
è una grande strategia dell'Europa Parlamento europeo ha approvato una risoluzione
Su questa questione nel mese di novembre una risoluzione molto importante nonostante le delusioni che sono chiare tutti quanti le hanno dette le hanno sottolineato in materia di commercio
In materia di pace in materia di sviluppo nonostante queste contraddizioni resta una grande strategia è l'unica che abbiamo oppure accettiamo passivamente che il teste l'ENEL l'aria euromediterranea diventi in aria di scontro
Di differenza inaccettabile di sviluppo di immigrazione al massacro o ancora metteremo al centro del problema il terrorismo ovvero sia le relazioni euromediterranee fondate sulla lotta al terrorismo credo che l'Europa debba fare un pochino di più e che debba mantenere questa sua strategia globale di relazioni con i Paesi
Dell'altre sponde del Mediterraneo
Credo che in questo tutti abbiano un ruolo hanno un ruolo quelli che lavorano a Brussel hanno loro un ruolo quelli che lavorano i Paesi mediterranei vedete nella strategia euromediterranea c'è l'attenzione alla società civile
Dal punto di vista di un tratto di un rapporto internazionale è uno di quelli nei quali l'idea della società civile più forte
Questo comporta due elementi comporta un riconoscimento che venne comporta una responsabilità che noi tutti speriamo vivamente che sia altrettanto bene grazie
Ringraziamo il professor Perucci
E anche per la collaborazione fruttuosa che darà con l'osservatorio adesso diamo la parola con molto piacere siamo contento che è qui con noi a Mariella Nantes tre
Che a qui diamo la parola e poi dopo Massimo D'Alema e a concludere Guglielmo Epifani
Mi dispiace ma parlare e l'italiana parlarono e in inglese
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Ringraziamo con calore con affetto anche per il contributo importante data da Maria André e diamo adesso la parola accompagna Massimo D'Alema
Ma vorrei anch'io ringraziare molto i compagni e le compagne e compagni e della CGIL
Di Napoli e della Campania
L'iter della CGIL nazionale innanzitutto il compagno Guglielmo Epifani
Per l'invito a partecipare a questo importante dibattito
Ed anche per l'iniziativa assunta non soltanto con la discussione di oggi ma
Con tutto il lavoro svolto dalla CGIL di Napoli della gamba dalla Campania dalla Fondazione Di Vittorio
Su un tema che con ogni evidenza è un tema cruciale del futuro io parlerò abbastanza brevemente di due questioni
E tutte e due
Riguardano il futuro del nostro Paese
E che
Mi fa piacere trovino posto importante nella preparazione di questo congresso della CGIL che sarà un momento molto significativo per l'Italia e per il suo futuro
I due temi sono l'Europa rilanciare l'Europa
Rilanciare l'Europa affrontando la crisi dell'Europa
E il secondo tema è rilanciare una politica nel Mediterraneo
Spostando il baricentro dell'Europa e riproponendo nel Mediterraneo un ruolo dell'Italia accanto dei negli altri paesi mediterranei
Io considero queste due questioni molto importanti per l'avvenire del nostro Paese
Penso che debbano costituire priorità nell'agenda di un futuro governo di centrosinistra
E penso anche che dipenderà molto dell'avvenire del Mezzogiorno su cui farò un cenno
E che ritengo non a caso qui a Napoli essere un po'o sullo sfondo ma certamente una delle ragioni del nostro impegno
Nasce anche dalla convinzione che l'avvenire del Mezzogiorno d'Italia potrà trovare solo in una prospettiva euromediterranea diciamo una sua nuova centralità dunque partiamo dalla crisi dell'Europa noi siamo in una giornata
Molto importante
Mentre noi discutiamo qui
Sì sì
Sono in corso due momenti internazionali decisivi
Sulle cose di cui parliamo
La negoziazione in sede Organizzazione mondiale per il commercio
E il Consiglio europeo che conclude il semestre britannico con il rischio che semestre britannico si concluda con un completo insuccesso
Sinceramente
Non so che cosa si debba auspicare certo sulla base delle ultime proposte inglesi che che è dato conoscere
E difficile auspicare un accordo quell'accordo cioè se le prospettive finanziarie dell'unione fossero quelle disegnate dall'ultima proposta inglese
Sarebbero una sconfitta dell'Europa e dell'Europa che noi vogliamo dell'Europa di cui c'è bisogno
E non lo dico soltanto dal punto di vista diciamo del fatto che delle proposte sono estremamente dannose per l'Italia ma questo è un aspetto che si può considerare persino secondario
Debbo dire che di penso di essere interprete di un sentimento non di parte io vengo da una seduta del parlamento europeo sono arrivati ieri sera a Roma rapida tappa a Roma e nel corso di questa seduta del Parlamento europeo li abbiamo assistito ad una sollevazione
E anche un oratore non brillantissimo come Barroso diciamo
Sorta avendo detto a un certo punto sopravvento una grave contraddizione tra ciò che dice Blair sul rinnovamento dell'Europa è ciò che ci propone che ci fa andare indietro strategico quegli applausi al punto che
Corali dell'andamento
Al punto che vorrei modo molto simpatico e era era impegnato nel suo si è precipitati in aula e ha detto sono venuto perché siccome non succede mai che venga applaudito Barroso volevo capire che cosa succede ecco
Era seduto è successo e
Barroso ha alzato voce ad una grave insoddisfazione
Vedete
Io ritengo che noi che rappresentiamo un punto di vista che insieme di sinistra europeista
Credo che sarebbe la cosa più sbagliata e quella di nascondersi la realtà di una c'è una crisi delle istituzioni
A cui non si risponde con una europeismo retorico e di mani
E questa grande crisi delle istituzioni europee nasce da una duplice sconfitta dell'euro
La prima sconfitta non dimentichiamolo mai esce momento in cui scoppia la guerra in Iraq
Nel momento in cui da una parte dell'opinione pubblica europea è unita contro la guerra e dall'altra parte dell'Europa appare divisa impotente di fronte all'iniziativa bellica
Quindi è chiaro che i cittadini europei si sono domandati a che cosa serve
Queste istituzioni con i suoi funzionari dicono i suoi parlamenti con i suoi consigli se di fronte al tema cruciale della pace e della guerra non è in grado di dare voce Ailly opinioni ai sentimenti degli europei
Chiaro la crisi dell'Europa Ali suo momento cruciale e innegabile
In secondo luogo la crisi dell'Europa nasce dal fatto che dopo avere ottenuto grandi risultati dal punto di vista della moneta unica tuttavia l'Europa non appare in grado di garantire uno sviluppo innovativo
Che consente all'Europa di essere nello stesso tempo più competitiva
Ma anche di assicurare una crescita della occupazione di qualità per i cittadini europei che questo era il cuore del programma di Lisbona
Più competitività ma anche più lavoro e un lavoro di qualità per i cittadini europei quindi l'Europa appare sconfitta su due punti fondamentale
Il suo ruolo nel mondo per garantire la pace
E la sua capacità di sostenere una crescita innovativa e di qualità
Qui è la crisi dell'euro
è innegabile
Però di fronte a questa crisi sono due risposte possibili
Una che è quella che che colpisce il processo europeo
Purtroppo anche una parte della sinistra ha pensato che fosse meglio votare no ai referendum sulla Costituzione
Con l'idea che questa avrebbe colpito l'Europa liberista non era vero era una clamorosa sciocchezza in realtà la vittoria del no ha indebolito l'Europa politica e quindi ha reso più forte l'idea di quelli che dicono che non c'è bisogno della politica basta fare lasciar fare al mercato
Questa è la verità
La destra a una risposta di fronte a questa crisi che dice meno Europ d'Europa non ce la fa
Riduciamo preso dall'euro riduciamo tagliamo il bilancio comunitario
Rinazionalizzazione amor le politiche economiche
Io credo che noi dobbiamo prendere forti noi movimento sindacale le forze della sinistra abbiamo prendere fortemente invece in mano l'idea che a questa crisi si risponde rafforzando le istituzioni europee
Non è pensabile un rinnovato processo di sviluppo economico fondato sulla conoscenza sull'innovazione senza un coordinamento delle politiche economiche dell'Unione Europea
Vedete quando Blair è venuto in Parlamento vi ha detto spie meno spessa per l'assistenza
E più spesa per l'innovazione
Io ero tra quelli che applaudiva
Salvo aggiungere ora vi aspettiamo alla prova dei fatti
Se inglesi avessero il coraggio in queste ore di dire rinunciamo a Ribezzi dei danni
E proponiamo di dimezzare la spesa per i sussidi agricoli in Europa
E invece di avere un grande programma europeo che recuperi il cuore delle idee di Dell'Orto
Nel campo delle infrastrutture e delle reti e e la ricerca finalizzata all'innovazione se oggi forse forse la Francia direbbe di no
Ma certamente Blair conquisterebbe il consenso della maggioranza degli europei
E darebbe un senso ad un semestre britannico altrimenti carico di contraddizioni
E di incertezza invece la Gran Bretagna ci propone
Un bilancio comunitario
Di ottocento quaranta miliardi di euro che significa trenta di meno del compromesso lussemburghese che sembrava già insufficiente e che significa dis
Oltre duecento di meno della proposta della Commissione Prodi che era invece la proposta necessaria per l'euro fare un passo in avanti
Non c'è politica europea senza senza risorse non ci sono politiche di sviluppo di innovazione senza risorse del tutto evidente questo
Dunque il compromette il tema del Bilancio ente tema molto importi io devo dire il Parlamento su questo ha avanzato una proposta coraggiosa
Molto vicina a quella che era stata fatta la propria dalla Commissione Prodi e ancora nell'approvazione del bilancio credo che il Parlamento abbia ancora in queste ore rilanciato un'idea
Il ruolo delle istituzioni europee c'è un'idea avanzata e coraggiosa e anche con il consenso di tanta parte delle forze popolari non soltanto con direi che in questo momento nel quadro istituzionale il Parlamento si trova ad essere più avanti
Nella direzione di un processo di integrazione certi Parlamento non basta
Però è una testimonianza perché il Parlamento è anche un per momento dell'opinione pubblica
Europee
Io credo che
Noi abbiamo di fronte un periodo che sarà ancora difficile
C'è
Come è stato detto qui anche nel dibattito una crisi di leadership
è difficile pensare che nuove e decisive iniziative possano essere intraprese prima delle elezioni francesi
Che ci proietta verso un due mila sette nel corso del quale ci sarà il semestre di presidenza tedesca e le elezioni francesi
E dunque sarà un anno cruciale
Ma noi non possiamo rimanere con le mani in mano di qui ad allora
Dobbiamo rimetterci movimento nell'opinione pubblica
Riaprire un dialogo politico e culturale noi abbiamo promosso per esempio papà come policy Network cioè come la Rete delle fondazioni culturali del centrosinistra europeo
Convegno che faremo a Brussel su rilanciare l'Europa
Alla metà di gennaio insomma stiamo lavorando anche intorno a delle ipotesi nuove
E chi da una parte affrontano il tema delicato di come si può riprendere il processo costituzionale che è chiaro che difficile riproporre lo stesso testo eccetera
E anzi potrebbe essere l'occasione per andare ad una ad una individuazione di un trattato assai più snello concentrato sui principi che è la parte migliore
E sulle regole fondamentali di funzionamento delle istituzioni come riprendere il processo costituzionale ma anche come metterci dentro più contenuto sul piano delle politiche sociali
Sul piano anche di un processo di cooperazione rafforzata è inevitabile perché se noi per esempio diciamo c'è una responsabilità della dell'area dell'Eur
Dove la necessità di affiancare a ad una politica stile monetaria comune una integrazione delle politiche economiche più stringente
Mentre sul piano della politica estera e di difesa credo che invece sia essenziale il coinvolgimento dalla Gran Bretagna quindi probabilmente quando si parla di cooperazione rafforzata ci si riferisce anche a formati diversi
Ma in grado di fare avanzare sulle questioni cruciali una collaborazione più stretta tra tutti i Paesi disponibili
A cominciare dai paesi fondamentali dei Paesi fondatori dunque
Occorre
Una rinnovata iniziativa europeista
Occorre secondo me coinvolgere l'insieme della sinistra facendo comprendere quanto sbagliato sia tradurre l'insoddisfazione
Per le insufficienze dell'Europa sociale
In una azione che di fatto ostacolo all'integrazione politica dell'euro
In questo modo si finisce per fare il gioco degli ultra liberisti
E occorre soprattutto che l'Italia riprenda il suo il suo luogo il suo posto di di paese di punta per l'integrazione europea
Quello ruolo che l'Italia ha sostanzialmente abbandonato sul risparmio gli episodi che sono notti diciamo che hanno visto il nostro Paese via via divenire un paese freno nei processi di integrazione
Dall'essere tra i promotori diciamo della lettera filobus per spaccare l'Europa di fronte all'Iraq
Ai freni posti che so io alla cooperazione in materia giuridica eccetera eccetera tre soffermarsi bisogna che l'Italia riprenda il suo posto tra i Paesi più impegnati per l'integrazione delle europee
E questo penso debba essere quando si dice il programma il programma poi dove poi prima non andava bene perché non c'era il programma poi invece va male perché c'è troppo programma come la fai la sbaglio diciamo io sono
Comunque sia diciamo adesso
E quando si dice bisogna concentrare in poche scelte dirimente ecco queste è una delle poche scelte di rime
Che debbono caratterizzare un nuovo governo di centrosinistra rispetto alle politiche seguite investire
Accanto a questo di Mediterraneo mi è capitato di presentare qualche mese fa il rapporto annuale della Società italiana di geografia
Che dedicato al Mediterraneo che un lavoro molto serio
Nel quale si non certo punto c'è un esame dei dei progetti di cooperazione in atto nel Mediterraneo
L'impegno italiano in questo campo ha subito negli ultimi due anni un dimezzamento
E l'Italia che era seconda
Dopo la Francia adesso è al quarto posto dopo la Grecia non parliamo della Spagna diciamo che
Paolo Zapatero diciamo da noi viene additato come responsabile di tutti i mali tuttavia anche in questo campo diciamo a accelerato un sorpasso
E con l'iniziativa di Madrid dell'alleanza tra le civiltà mentre noi siamo impantanati nella provincia irachena al seguito degli americani
A indubbiamente giocato la carta di una di un rinnovato ruolo della Spagna nel dialogo con il mondo arabo mentre dell'Italia si è persa traccia
A me è capitato l'anno scorso c'è la conferenza Rabat nella sede del ministero degli esteri del Marocco sulle relazioni euro Ohara deve finita la conferenza si è alzato giovedì dice ma perché l'Italia che era un Paese amico del mondo arabo è diventato un Paese ospite
E noi siamo percepiti
Cosa che non è vera perché il Paese non è ostile sono questi questi qui che abbiamo al governo del Paese che sono una disgrazia anche per il nostro Paese
Galleria noi abbiamo abbiamo si è determinata una percezione negativa del ruolo dell'Italia che fatto molto grave
Perché rappresenta un mutamento della fu non non del dell'immagine dell'Italia della di sinistra dell'immagine dell'Italia
Perché Italia paese del dialogo con il mondo arabo e l'Italia l'Italia di cinquant'anni di storia democratica repubblica e rispetto
Alla continuità della politica estera italiana che abbiamo avuto un cambiamento di immagine un confuso mutamento di ruolo del nostro Paese quindi
Io credo che noi anche qui dobbiamo fortemente spingere insieme agli altri Paesi mediterranei per un rilancio delle politiche mediterranei di cui si è parlato molto ma che hanno camminato molto poco
Anche facendo capire ai nostri partner che lo stesso tema reale della lotta al terrorismo e la vogliamo combattere il terrorismo vogliamo combattono in modo efficace
E il modo migliore di combattere il terrorismo è non mettere il tema del terrorismo al centro delle relazioni euromediterranee
è concepire queste relazioni funzione dello sviluppo della pace
Della crescita economica allora si isola il terrorismo
Se invece si alimenta l'idea che c'è uno scontro di civiltà è una guerra di religione si crea il terreno più favorevole perché il fondamentalismo
Fanatismo possa trovare una base di massa
Io penso da questo punto di vista e qui condivido non voglio dire perché poi voglio rubare la anche io ho trovato molto apprezzabile la conclusione della dell'Assemblea del Forum sindacale euromediterraneo di di Barcellona di di qualche giorno fa ecco e non voglio riprendere quindi accanto di fronte a voi che siete i protagonisti diciamo le indicazioni di lavoro molto precise che sono venute da quella sì
Io l'ultima cosa che voglio dire e concludo riguarda il Mezzogiorno d'Italia
Perché io vedo in questa prospettiva il futuro del Mezzogiorno stato scritto un bel libro da un mio amico che contiene anche delle cose che non condivido però è un bel libro
Quei libri quando sono veramente belli fanno pensare quindi ci sono anche dentro delle cose che uno però veramente un bel libro e dove il cui titolo è il nord del Mediterraneo
Mezzogiorno come nord dove il Mediterraneo
Nicola Rossi bel libro sul Mezzogiorno
E
Io penso che
In verità Errani o torna ad essere per molte ragioni è stato detto centrale nel bene e nel male lo so
Come crocevia di conflitti drammatici di natura politica religiosa
Ma anche come nuovo centro di una possibile crescita della civiltà umana
Importante per il confronto tra le civiltà che si affacciano sul Mediterraneo
Importante è anche perché attraverso Suez passano dal Mediterraneo i grandi traffici che dall'Asia vengono verso l'Europa
E noi noi noi Mezzogiorno d'Italia siamo qui
Siamo qua in mezzo cioè
Senza però avere ancora elaborato una strategia
Che comporta innanzitutto un cambiamento di mentalità
Cioè il Mezzogiorno si è sempre vissuto come l'appendice di questo grande enorme
Prima il Nord d'Italia poiché dirittura tutta l'Europa
Noi dovremmo pensarci come no che cosa significa essere no
Per il Mezzogiorno
Significa per esempio con le nostre università dovrebbero essere in grado di attrarre giovani da ogni parte del Mediterraneo
Così come le università del Nord hanno attratto per tanti anni giovani meridionali
Che dovrebbero essere predisposte per questo
Significa che la nostra industria dovrebbe essere complementare allo sviluppo dei Paesi rivieraschi
Significa che la nostra agricoltura anziché sognare il protezionismo contro i prodotti mediterranei del Sud del Mediterraneo
Dovrebbe puntare a un elevato ad un salto di qualità che ci metta in grado di competere appunto sul terreno della qualità e non del prezzo o o dei o delle barriere doganali
Ecco io credo che se noi vogliamo affrontare questa grande sfida e cogliere le opportunità nuove che vengono dall'Oriente attraverso Suez le navi che abbiamo parlato altre volte
E che vengono dall'altra sponda del Mediterraneo noi dovremmo ripensare il Mezzogiorno d'Italia e pensarlo come no
Sapendo che il Nord significa appunto un'area in grado di trainare lo sviluppo
E di aiutare vissute che vogliono cooperare con questo Nord a compiere un passo in avanti
Io ritengo che questa è la vera sfida per la classe dirigente meridionale
Ed è anche un modo nuovo di pensare la questione del Mezzogiorno
E persino ridare un senso non ad un federalismo che spacca l'Italia perché quello siamo conto
Ma ad un federalismo che punta sulla responsabilità delle classi dirigenti locali questo sì questo siamo a favore
E credo che appunto iniziative come queste che da Napoli vogliono rilanciare il dialogo e la cooperazione euro-mediterranea hanno questo sei questo senso rappresenta un momento
Avanzato e uno stimolo a tutto il Mezzogiorno
C'è il mondo arabo c'è l'esempio
Anche qui che ha avuto momenti drammatici ma che ora volge al meglio del rapporto con la sponda orientale anche lì c'è una grande frontiera c'era una delle frontiere delle cesure io io credo che per esempio il modo in cui nel rapporto con i Balcani alla fine siamo riusciti a governare i processi migratori non abbiamo più i gommoni dei disperati ma anche perché c'è stato un integrazione economica politica
Tra Italia Albania una collaborazione più stringente insomma dopo anni terribili situazione dei Balcani appare avviata verso una maggiore stabilità
Insomma io credo che questo Mezzogiorno d'Italia ognuno per la sua parte
Senza togliere nulla diciamo alla capitale del Mezzogiorno di cui siamo ospiti oggi
Possa davvero dare un contributo non retorico
Mobilitando non soltanto le sue forze politiche sociali va abolita quando le sue riprese le sue università le nuove generazioni
A costruire una rete di relazioni di cooperazione con le altre sponde del Mediterraneo che sia anche una grande occasione di sviluppo e di crescita del Nord grazie
La parola nelle conclusioni del nostro importante appuntamento accompagnò Guglielmo Epifani
Io voglio solo fare qualche osservazione a conclusione di una discussione che mi è sembrata davvero molto importante
Ringrazio anch'io tutti i nostri ospiti soprattutto quelli che sono venuti dagli altri Paesi i nostri sindacati delle altre aree del Mediterraneo della Germania
E quelli presenti dell'arresto del Europa
Ringrazio la vice segretario generale della CEI sa che ha portato il suo contributo
Ringrazio Massimo D'Alema per non solo per la presenza per il fatto che con grande serietà ha seguito i nostri lavori
Ma perché si è calato nello spirito del nostro lavoro dalla nostra ricerca
Ne ha condiviso l'impostazione e ci ha portato un contributo di merito di grande importanza
Io voglio dire subito che trovo assolutamente un bel segno per la vita della CGIL per il nostro congresso
Che a parlare delle questioni del rapporto tra Italia Mediterraneo Europa siano delle realtà del Mezzogiorno
Oggi Napoli
La nostra CGIL regionale la nostra Camera del lavoro
Nel mese di gennaio la nostra Camera del lavoro di Palermo con un
Convegno analogo
E rappresenta secondo me è un modo
Bello perché proprio nella parte del Paese lasciatemelo dire che ha più problemi per tante ragioni proprio da questi sindacati da questi lavoratori da queste presenze piene
Un terreno di riflessione e di proposta che parla del rapporto tra l'Europa e il Mediterraneo
C'è qui una lezione secondo me morale davvero molto molto molto bene
E proprio da qui che si capisce il bisogno di Avvenire forte politiche di integrazione
Proprio nelle aree che sulla propria pelle sperimenta no condizioni talvolta di vita di reddito di occupazione disoccupazione così forte
Che viene il bisogno di unità
Unità verso il resto dell'Europa unita tra Europa del Nord del Mediterraneo unità tra sindacati e lavoratori delle diverse parte del nostro continente
Sì conferma una vecchia regola
Che la solidarietà partite ed è più forte sia nel suo sentimento che tende a prendere sia in quello che tende a dare dove le condizioni delle persone sono più difficile
Ed è anche una bella lezione per cui nostre strutture del centro nord
Che attorno a queste questioni debbono avere lo stesso livello di attenzione di proposta e di mobilitazione che le nostre aree del Mezzogiorno sono state in condizioni
Io credo anch'io come ha detto adesso Massimo D'Alema che l'Europa è a un bivio inutile che giriamo attorno alle parole o le e duriamo
L'Europa è di fronte a un video abbastanza semplice
Nei suoi contorni
Di fondo
Ora europei in grado
Di riprendere il suo cammino
O le tendenze a riportare l'Europa indietro diventeranno giorno dopo giorno fortissimo
In una situazione di incertezza e di stallo l'Europa non può continuare a stare troppo allora
Non sappiamo che fine farà
Il Trattato costituzionale
Sappiamo quello che è avvenuto
Sappiamo perché si è sbagliato
Non sappiamo come si riprende il filo dell'identità costituzionale dell'unione europea
Non sappiamo oggi in queste ore
Se l'Europa avrà un bilancio o non avrà un bilancio dell'esercizio provvisorio per il due mila e sei
Un Paese
Un'unione sovranazionale in cui
Non si sa
Quale sarà il suo futuro costituzionale di valori e Dino uno milione in cui non si sa quale sarà la propria politica di bilancio per gli anni a venire
è un'unione europea che destinata se non cambia rapidamente a registro a diventare non per le forze politico le forze sociali
Pieri cittadini dell'Unione Europea per le tante persone che credo
Razionalmente nello sviluppo di questo processo una straordinaria occasione mancante
E il tutte quelle forze quelle pulsioni che tenderanno come hanno teso in questi anni a fare tornare indietro il processo via rinchiudersi nella
Mito delle piccole patrie o dei piccoli cortili torneranno ad alzare la voce
E questo è particolarmente negativo per chi rappresenta le ragioni del lavoro per chi rappresenta le ragioni deputy
Io credo che questo problema che noi nelle nostre tesi nelle nostre discussioni abbiamo posto più volte
E il tema fondamentale di fronte hanno
E ha per noi un ulteriore elemento di difficoltà che è un'Europa che non sa decidere
è un'Europa che non si sa essere nell'Europa dei cittadini
Ne è un Europa democratica
Perché un Paese in cui una realtà nella quale
Ai cittadini
Non viene data nella possibilità di influire sulle scelte né la possibilità di controllare verificare le scelte e in Europa che smarrisce il senso dell'appartenenza alla cittadinanza comune
E quando perde questo senso di appartenenza finisce ovviamente per prevalere un'altra appartenenza
Non a caso
E proprio l'Euro Mediterraneo la condizione del Mediterraneo il rapporto tra Unione europea e mediterranea
Che in questi anni ha fatto passi indietro
E credo anche
Che c'è un rapporto stretto
Tra al fatto che se prendiamo gli obiettivi di Barcellona di dieci anni fa
E prendiamo gli obiettivi di Lisbona
In qualche misura unit e gli altri non hanno fatto dei passi in avanti
Guardate che ha dircela tutta c'è davvero un paradosso
Perché a tanti anni di distanza
Oggi possiamo dire che l'Unione europea era più vicina agli obiettivi di Lisbona quando quegli obiettivi di Lisbona furono assunti e da allora ad oggi si è allontanata
Ed eravamo più vicini agli obiettivi di Barcellona paradossalmente quando Barcellona fu tirata fuori e oggi ci siamo allontanati da quegli obiettivi cioè a rispetto a due grandi obiettivi l'Unione europea è andata indietro in questi anni e non è un caso sì gli uni si accompagnano agli altri
Perché rafforzare le politiche euromediterranee non è altro che provare a conseguire gli obiettivi di Lisbona
Perché solo una Europa che si dà una politica economica di innovazione di formazione di ricerca e di coesione avanzata e in grado di fare la giusta politica nei confronti del dialogo e della situazione mediterranea
Un'Europa in cui prevalesse per essere esplicito il primato assoluto dei consumatori senza politiche a sostegno dei produttori
Diventerebbe un'Europa che non ha niente da dare all'area del Mediterraneo e alle sue
Domani un'Unione europea che non sa far vivere le proprie istituzioni e l'efficacia delle proprie scelte Politi
Che è un'unione europea che non potrà essere interlocutrice delle domande dei soggetti della rappresentanza civile
Dei governi e idee popoli dell'altra sponda del mediterranea
Questo è la delicatezza della fase che viviamo e degli obiettivi ci dobbiamo
Poi ovviamente tra di noi ci diciamo e talvolta ci consoliamo con un'altra verità
Che cioè il Mediterraneo dopo cinquecento anni è ritornato ad essere il cuore dei grandi traffici del commercio mondiale
Ed è vero
Lo vediamo dal fatto che i nostri porti da qualche decennio cominciano a prendere lavoro apprendere sviluppo apprendere e a ricevere importazione
Ma guardate che questa rivoluzione dei traffici non può essere una rivoluzione dei traffici a senso unico
Perché se è soltanto il fatto che ci provengono beni e servizi dall'Estremo Oriente e questo significa che noi siamo sempre più un popolo di consumatori
Di quei beni e servizi e contemporaneamente
Quei beni e servizi non ce li scambiamo reciprocamente verso quell'area all'interno delle sponde del Mediterraneo anche questa straordinaria e secolare
E storica trasformazione e nuova centralità del Met del bene del Mediterraneo
Può diventare un'occasione in parte perse
E per evitare questo
C'è bisogno che tra le sponde del Mediterraneo
Crescano politiche di interscambio nel settore manifatturiero
Nel settore del turismo nel settore agricolo della sua trasformazione nel settore della formazione dei processi culturali dell'integrazione e della ricerca comune
Solo in questo modo
Quella centralità commerciale che il Meckel mediterranea riassume sarà in condizioni di diventare uno stimolo allo sviluppo e all'incubo
Questa cosa che ho detto si può leggere anche in un altro modo
Una globalizzazione senza regole
Non produce danni solo all'unione europea
Un protezionismo mio per non produce danni solo all'unione europea
Gli altri Paesi del Mediterraneo vedo no da una globalizzazione senza regole peggiorare le proprie condizioni perché se penso all'Africa e alle sue produzioni di cotone di rischi non vengono soltanto dal protezionismo americano dal protezionismo agricolo europeo
Vengono anche o dal fatto
Che in una globalizzazione senza regole l'industria manifatturiera leggera ad esempio cinese finisce per visto chiede una parte dell'impresa manifatturiera che si andava affermando nei paesi della sponda sud del Mediterraneo
E c'è una situazione davvero paradossale in cui l'Africa e l'Africa del Mediterraneo cioè la nostra sponda l'altra sponda del Mediterraneo da una globalizzazione non governata dar reciprocità e non temperata da standard e regole di qualità
Corre il rischio di produrre Effeti devastanti non è un caso se guardiamo al fatto che gli investimenti verso i Paesi altri del Mediterraneo i consumi i volumi di traffici di commercio ristagno perché in questi anni questa rivoluzione commerciale ha finito per penalizzare fortemente questa parte e questi paesi e così la fotografia del Mediterraneo completa
Una zona che ritrova una sua centralità dopo secoli
è una zona nella quale insieme paradossalmente per le caratteristiche di questa globalizzazione continua invece a pagare prezzi al proprio sviluppo e alla propria cresce
Questo naturalmente
Dovrebbe secondo noi
Fare assumere in maniera piena
L'importanza di questa frontiera l'importanza di questa sfida
Dell'Unione Europea
E sicuramente per tutti i Paesi europei che si affacciano nel Mediterraneo
Qui è mancato coordinamento
Il nostro Paese come è stato detto giustamente da D'Alema ha fatto scelte che hanno rotto con la sua tradizionale vocazione ad essere del Mediterraneo non solo una piattaforma commerciale logistica
Ma un ponte un luogo di incontro di dialogo di passaggio di comprensione
Di raccolta di storie di culture diverse così come in fondo è il nostro Paese
A me fa un po'sorridere
Quando sento importanti esponenti del nostro paese delle nostre istituzioni dire no al meticciato
Perché ogni qual volta prova a ragionare cosa vuol dire questo no al meticciato guardando al nostro Paese davvero faccio fatica a combinare la ragione e anche il sentimento cosa c'è di più meticciato nella storia del nostro Paese della storia ad esempio di una regione come la Sicilia
Come la Campania ma anche delle nostre regioni del nord
Il Mediterraneo è di per sé
Il luogo degli scontri degli incontri dei confronti ed è la zona del mondo in cui la cultura nonne
O ai mitici alta o è meticcia scusate oppure non è
Tenendo questa mattina da Roma
Guardavo addirittura con curiosità
Che
Dalle prime teorie ormai antropologiche affermano che la nascita dei primi ominidi era nell'Africa
Bene sapete da dove si sono poi sparsi questi primi uomini esattamente dal Mediterraneo
Perché risalendo dall'Africa una parte andate in Europa ed è arrivata al nord una parte è andata verso il Medioriente arrivate in Asia e attraverso l'Asi è arrivata nelle Americhe
Mediterranea queste
Se ci si vuole stare
Bisogna starci così e guardate questo e anche la riprova che dobbiamo fare ogni sforzo
Perché il Mediterraneo sia mare di pace e aggiungo mari di democrazia e Marie di ieri
Perché
Se l'area del meticciato culturale storico fondativo
Non è in condizioni di diventare il mare di pace e di sicurezza e di diritti
Allora guardate anche per questa strada finiremmo per dare argomenti a coloro che hanno in ogni caso torto e provano a imbastire su dati che storicamente non sono un'idea e una cultura assolutamente inaccettabile
Per quello che ci riguarda e su questo voglio finire
Il Forum euromediterraneo dei sindacati
Ha dato delle obiettivi e di risultati che noi condividiamo vi sui quali vogliamo lavorare
Lo dico ai nostri ospiti internazionali
Prolifico la compagna André per quello che ci riguarda vogliamo dare una mano seria allo sviluppo di quelli obiettiva
E lo vogliamo fare come è stato giustamente detto partendo dalle piccole e piccolissime cose anch'io mi sono un po'stufato delle grandi analisi dei grandi obiettivi e poi del fatto che finiamo per stare fermi perché tanto c'è qualcosa che non va da responsabilità di qualcun altro
Proviamo a fare le piccole cose che nelle nostre mani possono essere fatte e costruite e non vergogniamoci se queste piccole cose sono piccole
Perché proprio nell'impotenza delle istituzioni e della politica spetta quello che noi siamo di poter tessere federare costruire e a realizzare quello che siamo in condizione di fare e una vecchio adagio dice giustamente che è meglio far qualcosa che continuare a declamare e a non fare sostanzialmente nulla riprendiamoci nell'umiltà il coraggio di costruire piccole cose perché proprio costruendo piccole cose quando le cose grandi non si riescono a fare che il nostro ruolo di costruttori può aprire un senso e dare un contributo
Fra due anni si svolgerà il congresso della Confederazione europea dei sindacati
E si terrà a Siviglia si terrà qui nel Mediterraneo
Proviamo assieme
A lavorare in questi due anni perché una parte di quegli obiettivi che ci siamo dati e una parte di questi piccoli progetti possono arrivare a quel momento apportare dei risultati
E ci accorgeremmo tutti in quel momento che anche il contributo più grande che possiamo dare a far sì che i nostri obiettivi le nostre speranze dei nostri valori non restino fermi ma provino a sedimentare a costruire e a seminare risultati
C'è un tempo della semina e c'è un tempo del racconto ci tocca nei nostri modi e con le nostre possibilità di aprire il tempo della semina
Lo assicuriamo per noi tenteremo di dare il nostro piccolo contributo allo sviluppo di questa politica in nome della pace e della stabilità della cooperazione della solidarietà grazie a tutti a tutti i nostri ospiti per l'importante giornata che abbia amo vissuto ringraziamo anche Massimo D'Alema gran e anche dell'Esposito ed è arrivato per ultimo terzo lo diamo