Dal Pci al Socialismo europeo. Un'autobiografia politica

Vediamo un telefonino
In modo che non solo allora io non il il benvenuto a tutti è un'occasione
Importante perché no presentiamo un libro qualunque presentiamo in qualche misura il libro di una vita
Di una vita che è stata la vita di un leader politico una dimensione che dovrebbe essere non così inusuale nella politica moderna ma che invece sta cominciando a diventare sempre meno usuale perché il rapporto forte fra la ditta
La vita personale e la politica è un rapporto che insomma come dire presenta qualche problema al giorno d'oggi
Il libro di Giorgio Napolitano invece è il libro di un uomo in cui l'aspetto
Dell'impegno personale della partecipazione come si diceva una volta con la carne col sangue è intatto forte preminente è un fatto importante
Non toccano solamente a me presentarlo io faccio semplicemente il direttore del traffico e la prima cosa che devo dire che purtroppo l'onorevole Zangheri non può essere presente fra noi perché diciamo a qualche piccolo problema di salute noi gli mandiamo i più calorosi auguri speriamo che si rimetta il più presto possibile però non volevo ed anche lì non ha voluto far mancare la sua parola ci ha mandato una lettera ha mandato una lettera al senatore Napolitano che col suo consenso io mi permetto di leggerli perché è un documento molto molto significativo
Caro Giorgio il libro che sei riuscito a comporre nonostante gli impegni ancora esigenti la tua milizia politica è qualcosa di più come si suol dire di quello che promette il suo titolo
è l'autobiografia di una persona singolare di uno dei massimi dirigenti politici della Repubblica di un leader fra quelli di maggior rilievo della sinistra in Europa e tutto questo e basterebbe già a farne un libro di successo
Ma per lo scrupolo da documentazione
L'equilibrio dei giudizi la mancanza di ogni infatti l'altezza intellettuale questo libro è esso stesso la prova di una ricostruzione di una interpretazione della nostra storia contemporanea
Ancor più che un semplice strumento per lo storico del futuro
Conosco sinceramente poche ricerche come questa capaci di far partecipare il lettore al processo di formazione di sviluppo di un partito qual è stato il Partito Comunista Italiano fino a diventare parte integrante della vita democratica del Paese e alla fine indurci a superare se stesso in questa esplorazione ricostruzione della democrazia
Ora si rilancia sui giornali l'idea che il PC a rifà a fare il fatto a proprio uso a propria storia e che i suoi approdi democratici sarebbero data recente poco utenti
Dal tuo libro risulta in modo sicuro che i nostri errori furono in effetti gravissimi ma trovano sempre il partito critici e oppositori certo con ritardi e resistenze irreparabile persino incomprensibili
Si è giunti per oggi alle soglie di un partito democratico con una eredità che non è fatta solo di doppiezza
è un'eredità di risposte concrete positive ai problemi nazionali
Attesi deve molto di questi risultati ridate attendiamo ancora molto nel prossimo futuro con il rammarico per l'assenza e l'effetto e l'affetto di sempre tuo Renato
Ecco sono parole molto belle sono parole molto significative alle quali sarebbe veramente un peccato aggiungere delle altre cose e quindi direi che cominciamo subito a questo tavolo manca l'onorevole Boselli che però e a Casalecchio in questo momento cioè e sulla strada per arrivare quindi fra poco sarà qua anche lui comincerei subito dando la parola al mondo Berselli direttore del Mulino editorialista de la Repubblica che questa città non ha bisogno di altre presentazioni prego al mondo
Buonasera a tutti
Dopo le parole Zangheri credo che dopo scusami anticipo per in una per i balbettii che io prima
Produrrò o nel commentare il libro di Giorgio Napolitano
Un
Un libro che ho letto con l'attenzione che
Merita
L'autobiografia politica
Di un uomo
Coerente
Quello che colpisce leggendo queste pagine
è che
Napolitano non è un uomo che ragiona posteriori certo ragiona posteriori ma non è un pentito
E non è neppure per usare una parola un po'logora ma comunque che rende l'idea non è un revisionista
Tutto il suo libro costituisce infatti la rivendicazione
Di una vicenda politica
Che vede
Il suo partito il Partito comunista
Italiano evolversi e progredire
Se noi ci concentriamo sullo stesso titolo il titolo che ha sottolineato per un'altra ragione lo stesso Zangheri nella sua testimonianza nella sua lettera
Ci accorgiamo dal pc al socialismo europeo mi sembra che instauri una continuità
Fra l'esperienza storica e politica
Del Partito Comunista Italiano e l'approdo
A una prospettiva di
Socialismo democratico non è guardate una
Una ovvietà non è un elemento indiscusso
Io ricordo dico a titolo aneddotico
Ricordo che se pensiamo all'esperienza politica italiana ancora nel settantotto due anni dopo il Midas
Bettino Craxi parlava del partito socialista italiano come di un partito che non doveva avere la minima tentazione di abbandonare la propria prospettiva di classe cioè nel senso della lotta di classe
Nello stesso tempo in anni non lontani da quel settantotto Norberto Bobbio con quel sua aria talvolta sorniona quando commentava i fatti della politica e non il
Fogli sistemi giuridici coi sistemi politici
Diceva e lo ricordo che lo disse mi sembra in ma notevole intervista al settimanale tedesco Der Spiegel
Se guardate che il problema del Partito socialista in Italia e che si che un partito socialista esiste già
Chiede il PC
Permettetemi poi di aggiungere che questo un libro
Serio
Dove la storia ricostruita senza cedimenti al senno di poi
Quindi è serio direi storicamente studio graficamente nel senso che ricco ripercorre tutte le vicende che dalla fine della seconda guerra in avanti hanno coinvolto il Partito comunista il nostro Paese e il Partito comunista nel nostro Paese
Senza inventare un PC che non c'è stato senza cedere né alla Nostalgia le al tentativo di dipingere con altre con altri colori una storia che è stata quella storia e non un'altra
Il senso del libro di Napolitano che fa capire da un lato
Stavo per dire la finezza me diciamo così la la ricchezza politica
Del PC
E nello stesso tempo anche le rigidità
Dello stesso partito
Fa capire le sue miopi e quando ci sono state
E talora siccome
Io
Tutti conosciamo Napolitano e conosciamo l'attenzione con cui l'uso della lingua le parole gli aggettivi come misura le i suoi giudizi quando usa la parola cecità per un atteggiamento assunto dal partito comunista
Negli anni
Cinquanta
Significa un giudizio
Aspro un giudizio meditato
Ma un giudizio che rappresenta la sua onestà intellettuale
Il giudizio sulla cecità del nucleo del gruppo dirigente del Pci si riferisce all'intuizione europea e al progetto europeista di De Gasperi sottovalutato un svalutato dal Partito comunista come
Un un una una Cuccu un atteggiamento che mascherava una summa di fatto una subordinazione atlantica
E allora vorrei solo dire
Quali sono serio a mio giudizio un po'impressionistico
I punti critici
Nell'evoluzione che
Il senatore Napolitano
Racconta
Cioè punti critici intesi come ritardi o come intendimenti
Come Floris come si può dire anche se la parola è talmente generica da non lasciare troppo spero spazio a una discussione precisa
Tralascio con la
Discussione sulla questione ungherese sui fatti del cinquantasei che ormai appartengono alla storia e su cui credo che
Non fosse possibile
Non sia possibile oggi aggiungere tanto ciò che sappiamo i giudizi sono maturati sappiamo che un conto delle cinquantasei è un conto è il giudizio che si forma dopo quindi sappiamo anche nel che ne e nell'evoluzione stessa dei partiti e del e dirigente di partito
Un a modificarsi degli atteggiamenti dovunque e comunque non valutazione che consegna al passato ciò che è passato e al presente ciò che invece deve essere l'azione politica
E tra l'altro anche il rapporto con il centro sinistra storico il centro sinistra di Moro Nenni e Fanfani su cui ci sono molti elementi interessanti
In in questo libro
E mi soffermo invece brevemente su o questi due temi e cioè il compromesso storico e il rapporto con il partito socialista
Sul compromesso storico io ho messo agli atti il giudizio che Meda
Giorgio Napolitano
Citando Berlinguer scrisse abbiamo sbagliato a puntare sulla possibilità che da DC potesse davvero
Rinnovarsi e modificarsi
E
Poi rivendicando
I risultati conseguiti dal governo di solidarietà nazionale fra il settantasei settantanove
Io credo che
Il
Compromesso storico la solidarietà nazionale sia stato un fatto importante politicamente nel nostro Paese
Ma
Conservo le stesse perplessità che c'erano state state nel a erano state espresse in quei momenti certo più sapendo tutto della gravità della crisi economica
Della percezione di una difficoltà
Integrale del Paese rispetto alla i processi di modernizzazione che si stavano determinando
Pensando ovviamente alla
Tensione introdotta dall'attacco terroristico
In quegli anni capisco tutto però
Se io ho sempre ragionato sul fatto che la grande coalizione in Germania
Fa il sessantasei sessantanove era la premessa
Di una piena integrazione della partito socialdemocratico della Spd
Nell'aria del governo e la preparazione
Della sua
Dignità a esercitare il Governo
Dopo il sessantanove arriva il governo socialdemocratico dopo il settantanove
C'è una rottura della solidarietà nazionale senza che questo abbia determinato un processo di alternanza democratica in cui PC sia perfettamente
Legittimato almeno nel giudizio altrui a governare
E allora mi chiedo se ancora oggi possiamo considerare quel momento come un momento o utile evolutivo non soltanto in termini di resistenza alla crisi economica e alla crisi determinata dal dal terrorismo oppure se è stato un elemento di in cui la stesa un po'così fiduciosa nel cambiamento dell'altro partito del partito di maggioranza relativa della democrazia cristiana
Contenesse gli elementi non della propria proposta come alternativa alla alla DC ma un la la premessa di un rapporto di tipo inevitabilmente e lo dico senza connotazione troppo negative di tipo consociativo
Il secondo aspetto riguarda il rapporto con il partito socialista
Che sappiamo che sul PSI Napolitano non è mai stato
Un fondamentalista se possiamo dire così
Ho letto con molto interesse ricordando le posizioni che lui assunto in proposito ciò che scrive nel suo libro
Cita un proprio articolo no un'ampia intervista al settimanale L'Espresso
Dicendo abbiamo tardato a comprendere che il PSI
Coglieva problemi reali di rinnovamento della sinistra del suo bagaglio ideale e programmatico del suo insediamento sociale
Abbiamo tardato a confrontarci o a rilanciare la sfida Partito Socialista su questo terreno su problemi di schieramento sociale di governo sulle risposte da dare sulle politiche da sostenere eccetera
Io credo che ogni volta che si è pensato nel nostro Paese al proposta
Di alternativa democratica
La proposta di alternanza al potere
Questa posizione di Napolitano fosse il punto decisivo su cui occorresse agire poi ovviamente non entro nel merito della contrapposizione frontale che ci fu tra Partito Socialista craxiano e Partito comunista berlingueriano per capirci queste due figure che interpretavano due linee politiche così polemiche nei confronti l'uno dell'altro ma a ho l'impressione che in sostanza
Le posizioni di Napoli di Napolitano in quel momento potessero potessero rappresentare un linea evolutiva che poteva cambiare la democrazia italiana con largo anticipo rispetto al momento in cui il cambiamento si è verificato cioè all'inizio nei primi anni novanta
In particolare credo che il problema più delicato e Napolitano dedica molte pagine
A questo tema il referendum sulla scala mobile del mille novecento del mille novecentottantacinque
Che forse rappresenta il punto di svolta più significativo
La rottura più forte all'interno della sinistra
E forse il momento in cui il Partito comunista
Sì
Perde la propria la
Il proprio legame con i processi di rinnovamento dell'economia della società
In nel nostro Paese e allora
Io ricordo che in quel momento
Parlavo con il i miei amici intellettuali parlavo con Michele Salvati parlavo con altri e salvati che scrisse allora un memorabile articolo a sostegno del referendum ma indetto da sinistra contro il taglio della scala mobile
In privato serrati si dimostra molto più dubbioso sul a sul referendum e sull'utilità di averlo indetto
Rispetto alle posizioni pubbliche che venivano solo sostenute per cui arrivo
Una domanda a una domanda finale che rivolgo un po'ingenuamente Napolitano
Scusandomi per la sua sommarietà con cui la formulo e cioè mi chiedo se la continuità così
Rigorosamente rivendicata
Se questo processo ininterrotto
Non sia stato per alcuni altri aspetti invece un vincolo
Cioè mi chiedo se non fosse stata più utile più efficace politicamente più moderna più importante nella vita del nostro Paese una discontinuità che ho sempre ragionato in questi termini prescindendo dagli elementi della politica
Fattuale quotidiana
E credo che il libro di
Napolitano sia utile proprio perché riesce a mettere insieme una visione complessiva è invece questi elementi così minutamente talvolta fattuali nella propria riflessione quindi io capisco di essere molto più sbrigativo di quanto non sia stato lui nella nel suo libro
Ma mi chiedo
Il
Lo strappo definitivo il cambiamento la rottura
Nel partito comunista avviene nel mille novecentottantanove
E cioè trent'anni dopo la svolta
Di Badu code Subert cioè della Fondazione revisionista del partito socialdemocratico tedesco
Abbiamo visto quali sono state le conseguenze poi di Babbo del bel che che sette anni dopo il partito socialdemocratico e rango era al Governo con mazze di un sesso il a
E tre anni dopo era al Governo comprando
Io mi chiedo in questi trent'anni
Quel processo di evoluzione graduale quel processo di di che il cambiamento
E di legittimazione devo democratica progressiva non sono stati qualche cosa di troppo lento non c'è stato un
Qualcosa che ha sempre funzionato troppo da freno
Non c'erano le condizioni per a produrrà un cambiamento così significativo da rendere più funzionante
L'intera democrazia italiana
Ecco lo consegno come una domanda senza nessun intento provocatorio ma semplicemente per indurre una riflessione ulteriore di fronte alle riflessione che Napolitano espresso con la sua sobrietà
Con la sua capacità analitica con il senso di orgoglio per aver appartenuto una storia
E come senso anche di avere appartenuto a una storia che non è soltanto quella del Partito Comunista né quello del partito comunista italiano in un Paese che si è modernizzato e che si è modernizzato di cresciuto anche grazie
All'azione politica e istituzionale di persone come lui grazie
Edmondo Berselli ha lasciato una
Una domanda in sospeso nell'aria
Casualmente ma non troppo forse la
Lì d'intervento chiamiamo parlare dopo di lui cioè Enrico Boselli rappresenta in questa città ma anche a livello nazionale
Quella forza che con una certa come possiamo dire vivacità apposto al Partito Comunista Italiano questo rimprovero di essere un partito in cui la discontinuità faccia un po'di fatica ammontare c'era qualche e come dire c'era qualche problema in questa direzione quindi sarà particolarmente interessante sentirlo prego
Grazie intanto mi scuso ma
Il traffico sull'auto per sulla a a uno che non è ancora
Non è ancora stata realizzata diciamo dalle grandi opere del Governo mi ha portato a arrivare un po'in ritardo e quindi a non ascoltare tutto l'intervento di Edmond di di Berselli
E quindi mi scuso per questo però ho ascoltato la domanda che che tua che Paolo Pombeni riassunto
Ma intanto una parola su questo libro che io ho letto Giorgione mamma mandato un po'di giorni fa per la verità l'avevo anche già acquistato ho già dato la mia parte il mio contributo è certamente una noto poco biografia che insomma
Importante chi la legge
Si rende conto di trovarsi di fronte ad una una vita s'pesa in una vicenda politica molto importante adesso io non non non ripercorre tutte le tappe di una lunghissima storia politica di Giorgio Napolitano non ce n'è bisogno ma
Chi lo legge a questa impressione nitida
Questo merito che gli va dato pieno di di passione neanche di
Insomma di diciamo di tante cose
Giorgio Napolitano non è un eretico
Leggendo questa autobiografia politica lo si capisce perfettamente
Quindi rispondo in parte Berselli cioè non ha compiuto nel cammino della sua vita politica che si intreccia con quella strettamente con quella del Partito Comunista Italiano alcun atto di eresia
Può piacere può può non piacere ci si potrebbe attendere o ci si poteva attendere questo altri l'hanno fatto altri ancora non l'hanno fatto Giorgio Napolitano non l'ho fatto
Io credo che la ragione di questo
Non dipenda tanto dal coraggio politico dal rischio
Ma dipenda da una poi napoletane qui può può smentirmi
Dipenda da un'altra cosa e cioè dalla consapevolezza che la classe dirigente di quel partito
Partito Comunista Italiano con i suoi meriti ed i suoi errori
Diciamo
Era una comunità
Una comunità molto forte
E che in quella comunità come qualcheduno disse
Diciamo ogni
Divisione ogni dissenso finiva per essere una la una lacerazione dolorosa
A questo senso della comunità che per un lunghissimo periodo ha contraddistinto la classe dirigente del te il PC Giorgio Napolitano si è diciamo uniformato nel senso buono non ha compiuto questo atto Tiresia
Per questa ragione
Si diceva un tempo meglio
Sono voglio che non è il caso Maso in generale si diceva meglio sbagliare nel partito che che sbagliano di fuori che avere ragione al di fuori
Però non credo neanche che sia possibile dire come ho letto su una Tagliente di ingenerosa recinzione degli Lodovico festa sul giornale molto lunga
Che Napolitano è stato il PIL peggiore dei miglioristi no
Non è stato un eretti Koeman non credo leggendo questa biografia che si possono definire un conformista
Non lo è stato
Credo che la distinzione fra eresia conformismo si è importante
Tra l'altro questa recensione pubblicata ha un titolo che per la verità non corrisponde neanche
Al senso di
Dell'articolo e poi non trovo neanche giusto che per attaccare o per polemizzare con la storia del Partito comunista italiano che certamente una storia complessa lo si faccia contro quegli uomini i miglioristi in questo caso Napolitano
In senso specifico che hanno certamente comunque la si voglia vedere rappresentato una voce
Importante vivace da ogni punto di vista culturale di riflessione non non mi è sembrato un'operazione giusta ecco con non l'ho condivisa per quanti di voi hanno probabilmente letto questo
Questa lunga
Questa lunga recessione
Certamente Napolitano emerge dalla dall'autobiografia
Pur non essendo un Eretico ha avuto un un merito importante
E cioè di intuire
Molto prima
Del mille novecentottantanove quello che sarebbe accaduto alla diciamo alla all'utopia comunista rappresentata per oltre trent'anni dal modello sovietica cui in qualche maniera il Partito Comunista Italiano Finiper
Per richiamarsi
Abbiamo ricordo insomma libro parla in maniera chiara
Anche degli errori commessi in questa storia straordinaria che ha rappresentato e Comunisti italiani errori gravi
Cominciando da quello forse più più più importante nel mille novecento
Cinquantasette infatti cinquantasei fatti di Ungheria e diciamo una classe dirigente del Pci che non non si rende conto di quello che sta accadendo
Però anche qui questa idea di più di una comunità fortemente coesa temprata che non poteva dividersi era presente nell'intera la ricordiamo ci che in quei se quell'anno ci fu un appello portante dei centouno
Che che firmatari grandi intellettuali Cafagna Colletti che poi ebbero un ruolo importante il compito di respingere quelle tesi fu assunto da Pietro Ingrao
Ciò che considerare tetri guardavo Pietro Ingrao una personalità grigio burocratica conformista canore per dire come questa idea di appartenere ad una comunità davvero Forte che non poteva dividersi che doveva mantenere alcuni tratti comuni è stata per tutta la classe dirigente del Pci ma Napolitano ha un grande merito io penso che gli aveva dato atto
Se le cinquantasette
Ci parla se scusate il PC ebbe torto che si ebbe ragione nel novantotto nell'ottantanove scusate con le date nell'ottantanove accade esattamente contrario
Dopo la caduta del muro il PC ebbe ragione fare quella svolta e il PSI tragicamente ebbe torto con tutte le conseguenze di un gravissimo errore politico
Ecco Napolitano negli anni ottanta ne parla diffusamente in maniera anche molto interessante nella sua topografia
Da da ministro degli esteri del PC come veniva allora definito inizia ad aprire un
Un rapporto importantissimo
Pieno di significati per un partito che comunque era un partito comunista anche se il più diverso dall'Occidente con le grandi forze socialdemocratiche
Lo fa con coraggio perché anche allora Partito Comunista Italiano tante di queste riflessioni erano considerate non dico una un'eresia davvero ma comunque erano guardate con grande sospetto ecco questa mi pare la parte il più importante Napolitano dà un contributo decisivo in questo anticipando avendo la capacità di anticipare quello che poi sarebbe accaduto nell'ottantanove con la svolta di Achille Occhetto
L'abbandono del comunismo il cambio del nome la nascita del Partito democratico tra sinistre poi dei democratici di sinistra questo merito che credo gli vada dato tutto intero
Come con coraggio lungimiranza l'intuizione
E anche un lavoro importante
Non sarei sincero se non aggiunge essi che
Ci sono stati anche dei limiti Napolitano ne parla in questo libro fa un'autocritica in un altro libro
E si riferisce agli anni Titan c'è il topolino
Quando Presidente della Camera
A mio giudizio insomma sottratta alle parole di questo volume non è chiaro perché parla di quei fatti ma non dà delle interpretazioni conclusive non ebbe la sufficiente forza per difendere il parlamento da una avventata giustizialista che travolse
Anche quello che non avrebbe dovuto essere travolto
Ma devo riconoscere a Giorgio che che su questo punto in altre occasioni in altri testi ha avuto ha speso parole molto chiare anche di
Di riflessione critica su quella su quella fase però ripeto so se riesco a rispondere alla domanda di Berselli
Certamente non un eretico
Sicuramente non un conformista
E io penso che sia un una storia importante quella che ci consegna con questa autobiografia perché come diceva il principio
Coincide con la storia travagliata complessa ricca di errori drammatici del Partito Comunista Italiano ma anche ricca di pagine di straordinaria
Coraggio contributo di un partito che che rimaneva in quegli anni legato al modello sovietico che rifiutava di affrontare i temi del rapporto fra libertà e democrazia nell'Est era però anche il partito che in prima persona contribuiva in modo straordinario
Alle più grandi conquiste civili del nostro paese e quindi una contraddizione evidente che poi si è risolta soltanto dopo la fine del ottantanove dopo ottantanove
Ecco Giorgio Napolitano appartiene a questa storia e quindi vive anche lui queste contraddizioni lo fa però credo con con grande passione con grande coraggio Autobiografia lo testimonia
Bene sono state evocate più volte dai dai primi due intervenuti
Due date in minava centocinquanta sei mille novecentottantanove allora in questa per così dire seconda parte da tavola rotonda abbiamo no
La fortuna oppure su ma abbiamo costruito
Di avere presenti due persone che per aspetti molto diversi rappresentano due punti questa storia da un atto passo vice Petrassi acqua dopo Roma in in in un minuto che nemmeno centocinquantasei esordisce in politica con Giuseppe Dossetti
Eh già membro del gruppo del Mulino e quindi e come un pezzo di questa storia della
Del riaprirsi di un confronto del cinquantasei e senza dubbio un anno di svolta in un anno Complesso all'interno di questo Paese
Ed è un anno in cui diciamo ci sono tante radici quest'attore che probabilmente non sono non sono ancora come dire disse carte
D'altra parte abbiamo una una giovanissima studentessa la signora Monica Lenzi che nemmeno centottantanove era una bambina è quindi e rappresenterà il il senso della lettura di questi fatti da una generazione che ne è stata completamente al di fuori che e arrivata quando questa storia era in qualche misura già finita io credo che siano due due due aspetti interessanti ma cominciamo con l'Inghilterra
Cominciamo dall'ottantenne mi par giusto va be'anche per solidarietà con la vita Giorgio Napolitano io no no nati carriera
Politica nessun tipo assolutamente incomparabile il mio ruolo pubblico con quello che Napolitano persona che ho seguito fino
Fino a quando si è cominciato a fare il suo nome come di una persona che aveva una posizione caratterizzata e sempre coerente sempre limpidamente e moderatamente esposto ma sposta con moderazione anche quando erano pensieri acuti e pensieri che tacevano
Mettevano in discussione tante cose anche in casa sua oltre che nel contesto generale quindi ho avuto grande rispetto sempre che una certa anche convergenza nell'ambito della mia modesta esperienza di cittadino che ha cercato sempre di essere un cittadino attivo partecipe ma insomma
Non ho un'esperienza politica non posso quindi confrontarmi però permettetemi di dire che ci sono alcune poi però brevissimamente a dire qualcosa questi quello che il nostro presidente
Si aspetta
Ci sono alcuni aspetti di questo libro che mi hanno colpito molto proprio in termini di una somiglianza biografica se Napolitano mi permetti intanto visto che per lunghi il periodo dello sfollamento è stato importantissimo era molto giovane
Ma banche anche negli anni di studio si è trovato prima che la guerra percorresse l'Italia a Padova e attuali cavato dall'esperienza intellettuale della Padova
Di quegli anni Alfonso che sapesse il quarantuno quarantadue giorni fa quanto corre
I bombardamenti su Napoli avevano già spaventato la famiglia cercato pure Corsano sfollati molto lontano ma per ragioni così di di convenienza di opportunità familiari comunque
Il giovane Giorgio è stato immesso in un ambiente straordinariamente vivace profondo di antifascismo di cultura umanistiche straordinari
A quell'esperienza secondo me lui è rimasto sempre fedele risulta anche da tutti gli amici intellettuali due o dal tanto intellettuale col quale accompagna anche le connotazioni politica quindi era un giovane non aveva non si scriverà nell'antifascismo e nei Partito Comunista con tutto il peso di vicende drammatiche di chi aveva vissuto l'esperienza sotto il fascismo nel nazismo contro il nazismo
In tutte le complesse vicende insomma quella di Spagna sa quindi quella generazione la ha vissuto delle cose che Napolitano e io non abbiamo vissuto il nostro imprinting è antifascista all'interno di una consapevolezza di tutto quello che si stava perdendo nei venti anni del regime e la necessità di un forte recupero intellettuale per uscire insomma dal buco nel quale quel ventennio c'aveva in qualche modo collocato
Poi devo dire io sono rimasto molto colpito anche
Conto questo segreto di riservatezza di moderazione di grande laboriosità per cui ha fatto carriera ma non si è mai spintonato va avanti se noi consideriamo che ci sono stati degli anni in cui era l'unico dirigente comunista che sedevano sono all'ufficio di segreteria dall'ufficio politico che insieme a a breve Berlinguer che Natta veniva designato da lungo come un possibile successore della segreteria del partito quindi è stato sempre al vertice o vicinissimo al vertice come si intendeva del Partito comunista di allora e cioè il il leader il segretario politico
E tuttavia appunto ha sempre mantenuto un atteggiamento di correttezza con tutti di laboriosità
Questo senso della comunità di cui diceva Enrico Boselli ha io credo fosse vero era un'esperienza così forte quello del gruppo dirigente che si può usare anche questo termine
Un po'pericoloso ma è comunque un po'cristiano però di una solidarietà che non si che neppure il dissenso o gli errori possono vero lacerare e turbare e quando questo livello è stato perduto il Partito comunista ne ha segnato con uno scacco il senso di alcuni gradini non c'è dubbio nella situazione storica sua
A me ha colpito il fatto che nelle ultime pagine c'è un
Uno spazio dato non molto male con garbo con pudore ma molto forte
Hai le menti della sua vita familiare la moglie e i figli i nipoti e anch'io siccome considero queste cose assolutamente importanti nel determinare la fisionomia dell'uomo politico dell'uomo cd
Chiedetevi di fronte agli uomini la cui coerenza e la cui semplicità di stupiscono chiedetevi che relazioni familiari ci sono dietro perché questo l'elemento della comunità non è solo la comunità politica ci sono degli elementi di comunità che sono molto forti in questo io mi sento di casa sotto braccio se così posso osare dire con Napolitano
In più cioè il fatto che come lui io sono lui
Deve prendere atto che molte delle sue
Aspettative speranze sono ancora in attesa di una verifica in fondo
Per questo passato al socialismo europeo all'Europa
Al socialismo europeo all'Europa
Democratica e socialista somma
Ci sono molte cose che devono essere costruite nel nostro Paese sicuramente costruite o ricostruite
Ma anche l'Europa in diete anche la comunità internazionale quindi diciamo il Riformista il serio riformista sa che le sue riforme sono ancora principalmente da portare l'importo e questa è un po'l'esperienza che appunto anch'io nel mio piccolo assolutamente di cittadino che auspica le riforme che può fare un certo lavoro
Culturale cercando di studiare i mattoncini che possono servire per qualche riforma o della scuola o del Parlamento del se le leggi elettorali insomma noi del Mulino abbiamo portato dei contributi in questa direzione riformatrice riformisti Ca'
Ed è anche abbiamo anticipato come nella leggenda viene ormai sotto mentre riconosciuto appunto anche questo elemento
Di mettere insieme cattolici liberali democratici e socialisti democratici insomma anche se con il raro disse serio veti Saragat piani anzi tutto sommato il nostro attenti nostra attenzione era al comunismo democratico era d'accordo con la fase di Bobbio c'è in Italia un partito che è socialista democrat quindi questo è epici bene che la la
Franco siamo alla socialisti europei la l'intervista al socialista se ne renda conto tutte le difficoltà utile oppositori cui anche Napolitano con molto garbo e consapevolezza delle ragioni anche che c'erano per cui io sia di hanno resistito tenacemente alla ingresso delle relazioni col con la Internazionale socialista del Partito Comunista cadeva invece assolutamente i titoli
Forse non ideologici completi ma i titoli della sua storia
C'era sia lui che noi riformisti del Mulino diciamo così piccolissimi Belcaro da un punto di vista dell'intreccio delle star italiana abbiamo anche noi la nostra piccola parte svolta siamo ancora inattesa della conferma della verifica dobbiamo lavorare andiamo ottant'anni alcuni di noi ma ci sono i giovani sentiremo e quindi è anche in questo impegno con il quale questo libro si presenta senza rinuncia senza appunto è stato detto senza e resistenza cinismi senza maledizioni vero mette ancora una indicazione sul lavoro da farsi
Però ecco che qui che io punto in base anche al cinquantasei dossettiani o di colpiti mi invitava per dire qualcosa l'amico Pombeni ecco devo dire il il libro a me ha chiarito una cosa
Non voglio parlare lungo cerco di essere più di portare un punto specifico per chiarire però un pensierino di carattere generale
C'è un più volte ma c'è un punto in particolare qui qui Napolitano lamenta che nel resistenze
Che si facevano alla passaggio dal Partito comunista una cosa nuova si portassero degli elementi di carattere ideologico e disse no se volete rivendicare la nostra diversità è giusto farla ma è di carattere storico qui in Italia in questi anni noi nella Repubblica la resistenza al pubblico e noi abbiamo titolo di parlare chiaramente su questo la nostra storia
Ed euro parla per noi sotto il profilo ideologico tanto discussi possono fare ma le citazioni da logiche che voi fate per indicare la vostra diversità non mi paiono legittima
E su questo io sono d'accordissimo con lui se alla citazione ideologica si ricavava come largamente il cartello delle noie quelle parti la che resistevano
Allora evoluzione democratica SIP esplicitamente democratica europeista nero PC SGS verso quello che c'è oggi
Queste resistenze
Colpivano le soluzioni che da quelle analisi biologiche sì Amedeo successive venivano fatte quindi sera nelle messaggio globale ideologico e politico dal quale occorreva allontanarsi c'era qualcosa nel quale bisognava essere chiari e netti no su quella strada non può continuare ma
Le indicazioni le speranze le l'indicazione dei guai che erano contenuti anche in quel pensiero ideologico quelle erano forti e non si può dire
Che si potesse voltar le spalle a tutto quello che nell'Ottocento nella prima metà del Novecento che era stato pensato anche da quella parte
Perché se si fa questo ci si trova poi esposti troppo a questa deriva di un'interpretazione piatta delle democrazie occidentali che quella che era già in corso
Io come dossettiani così posso dire lo pensavo ricordo in consiglio comunale di discorsi sul cinquantasei sento rumore di catene da entrambe le parti
Cinquantasei diciamo la verità in Occidente che ci fossero grande rumore di catene non era un giudizio scontato io penso che adesso a San perdere l'immagine un po'demodé ed ero delle delle delle catene ma che noi possiamo essere così convinti come Spadolini che non so
Le tavole dell'Occidente sono sicuramente pienamente compiutamente democratico oggi siamo un po'più smaliziati
Ebbene siamo credo si debba riconoscere che qualche cosa dell'antagonismo della tradizione anche rivoluzionaria è vero della sinistra non può essere buttato a mare le soluzioni connesse con quell'indicazione Dusan vogliamo dire tutto le dittature la violenza il terrorismo tutto questo certo non ci serve ma una certa severità di giudizio sugli avvenimenti de anche dolci dentali anche democrazia anche socialisti anche europei va tenuta i nostri socialisti erano importantissimi quattordici ma non riuscirò a temere l'Europa fuori dalla guerra i nostri socialisti erano al governo di molti Paesi negli anni dopo la guerra e non sono riusciti a dirigere la decolonizzazione nemmeno in India che pure un etto un capitolo straordinario
Del socialismo inglese si è riusciti a consegnare una correzione di rotta che abbia tenuti in pietra parliamo dell'Africa brodo di guai sono fino quindi non parliamo della gestione che si è fatto da parte di tutte le grandi potenze occidentali dell'ONU
Che ridotto a una larva rispetto al funzione che avrebbe dovuto a vere e che la stessa Carta Atlantica aveva più positivamente indicato del dello statuto delle indicazioni dello tutto questo è avvenuto con il pensiero democratico e socialista occidentale
Nelle sue varie espressioni territoriale diciamo così in forte posizione
Di sicurezza tanto da potere anche indicare un ancoraggio solido e positivo al Partito Comunista quando è venuta l'ora dell'ottantanove
Quindi rimane che secondo me Napolitano e tutti noi abbiamo un molte cose da ricordare ma molte più cose da fare
Mi permetto di conclude dicendo che per esempio questa bega dalla quale continuiamo a essere un po'immersi sedi parlamentari che leggiamo in Italia per l'Europa debbono essere del gruppo socialista del gruppo liberaldemocratico
A me sembra che ne abbiamo una parola che adesso elettoralmente dobbiamo servire che quello di unione
Noi dobbiamo essere unionisti unionisti in Europa vuol dire di credere all'unità politica nelle forme che saranno concretamente possibili tra Spinelli e i funzionari si si può discutere
Divari con ma non c'è dubbio che non possiamo restare come in questo dopoguerra siamo rimasti con una Progetto Europeo il cui limiti di unità politica sono forti gli stessi Stati Uniti d'America sono diventati grandi perché nell'Ottocento un presidente Lincoln
Anche liberato l'America dall'istituzione della schiavitù ma se andate all'esito di storie qui ci sono tanti che lo sanno fare meglio di me risulta che gli americani erano unionisti
Nel momento in cui hanno combattuto la battaglia che ha dato all'America il volto e Puglia ha consegnato e non sempre ben amministrato nei decenni nel secolo successivo si è voluto mantenere l'unione della federazione finché c'era stato spacca noi quest'unione nei modi che sono così più in Europa non l'abbiamo ancora conseguito
Quindi quando io dico che i socialisti riformisti i cattolici riformisti i liberali riformisti debbono essere unionisti non faccio soltanto un po'di propaganda al nostro caro Protti
Nel ma credo che si debba dire che quelli di meno che c'è nella biografia di Napolitano deve essere cercato di non di più che dobbiamo trovare guarda caso in Europa perché l'Unione italiana l'abbiamo fatta qualcuno sta cercando di rifarla ma il problema è di ritrovare l'unità italiana ritrovando però uno Unione Europea quindi dobbiamo essere unionisti
Il che vuol anche dire che gli antagonisti i rivoluzionari i riformisti i massimalisti migratoristi dalla tradizione socialista debbono imparare a stare insieme perché avevano buone ragioni tutte e due le poltrone
Sì ci ha richiamato alla dicotomia fra la memoria per le cose fatte e il progetto delle cose da fare allora viene proprio opportuno nel fatto che ci sia una giovane donna alla quale la memoria l'Attilio dei libri ma di cosa fare ne avrà proprio tante prego
Come è stato anticipato da più parti io sono qui a portare la riflessione di chi appunto questi avvenimenti li ha studiati sui libri
E la prima considerazione che mi sento di fare è che normalmente quando un giovane riflette e formula considerazioni su avvenimenti passati della storia specialmente della storia di una nazione tenderà a re volte avessero generoso
Solitamente prevale uno giganti mento per lo più spontanei degli errori che sono stati commessi e spesso c'è anche la formulazione di un giudizio inappellabile
Questo perché la natura revisione dei ventenni va verso il futuro va verso le prospettive va verso le idee che sono informazione o che devono ancora venire
Diciamo che non mi sentirei di contraddire la frase che recita che a vent'anni tutto sembra possibile tutto sembra realizzabile tutto sembra a portata di mano
Eppure secondo me è un orizzonte concepito in questo modo è molto più limitato ristretto di quanto non possa apparire
è un volo compiuto a metà sostanzialmente poiché sia che si parli di politica di realizzazione personale o di qualsiasi altra attività che coinvolga il cittadino moderno le novità devono possedere buone gambe ma ancor più solide radici
E io ora trovato una rappresentazione a tratti commovente ma in generale molto di vita di una parte delle mie radici personali in quella che è la biografia di Giorgio Napolitano
Può sembrare un'affermazione quasi banale fatta da una studentessa di Scienze politiche per di più iscritto ai Democratici di sinistra ma realtà qualcosa di ben più complesse profondo di una semplice comune appartenenza di partito
Nelle pagine di questo libro oppressa veramente trovato risposta dubbie sarai poco onesta nelle Carlo anche cocenti delusioni alcuni aveva condotto la mia documentazione sulla storia del PC
Ritengo prerogativa di pochi l'aver vissuto nella cerchia dei grandi dirigenti politici che hanno fatto la storia della Repubblica italiana e l'essere nel contempo riuscito a mantenere una così forte capacità critica e di obiettivo giudizio sul proprio operato
è invece l'hotel più strettamente narrativa
E per certi aspetti la lingua di Napolitano misurare lingua dei viaggiatori di chi tiene un diario del proprio percorso quella di aver saputo ricostruire con acutezza le figure degli uomini che stavano dietro i comunicati ufficiali agli articoli di giornale ai comizi pubblici
E in quei passaggi più di tutti che io personalmente ho ritrovato chiarimenti alle ombre che attraversavano le valutazioni sul passato del mio partito
Devo confessare che ho riletto più più volte le pagine che raccontavano della contrastata nascita del PDS
Lì si situa per me è uno degli snodi focali del percorso del PC uno snodo che non si esaurisce certo nel cambio di nome di simbolo e forse neanche la modifica di atteggiamento politico
Quello che era veramente cambiato a mio avviso era al valore e significato per la parola riformismo
Oggi riformismo intrecciato strettamente nel suo senso la capacità di dialogo dire anche la capacità di sacrificio i nomi di mediata Robben concreta l'unità necessaria al buon governare
Allora fu invece qualcosa di forse ancora più coraggioso fu l'abbattimento di una vera e propria barriera per costruire un partito in grado di concretizzare nella realtà le scelte coraggiose ma teoriche compiute negli anni precedenti
Quella forza propulsiva di rinnovamento la ritrovata con inalterato valore nell'ultima parte del libro dedicato all'esperienza europea
E in effetti è quello senza dubbio il capitolo che mi ha lasciato impressioni più profonde questo di certo anche per la sua vicinanza con avvenimenti di cui anch'io fresca memorie che anche in parte vissuto ho amato particolarmente il tratteggio della figura di Spinelli secondo me dice molto su quanti grandi vecchi crede essere cadono tuttora nel sogno europeo
è questo credo l'ideale che più accomuna le generazioni che stanno i due capi del filo che la lunga storia del PC del PDS e infine dei DS un ideale che lo dico fuori da ogni retorica passa primaria i cuori della gente che dal ragionamento politico e che proprio per questo è in grado di legare età così differenti
La politica in molti casi non è stata in grado di recepire questo messaggio e in altri ben peggiori ha remato contro l'integrazione europea in nome di un interesse nazionale dal cortissimo respiro
Non credo ma forse te con gli ottimismi che le generazioni cresciute con l'Europa rifaranno errori simili
Questa è un'utopia così luminosa importante che è necessario fare tutto il possibile affinché inerti Kato e ahimè molto terreno sentiero delle relazioni diplomatiche delle discussioni parlamentari vada verso quel traguardo e non prenda altre direzioni
Io credo che Giorgio Napolitano abbia tracciato una parte significativa di quella strada e ben prima di giungere all'incarico di parlamentare europeo
Riconoscendo come il più con enorme anticipo come il PC che tanto a parole si chiude lì non dogmatico isolamento nei fatti attraverso una responsabile partecipazione alla vita politica
Attraverso le cordiali relazioni di molti suoi dirigenti con membri di spicco dei partiti della sinistra europea e ancora attraverso una forse non sufficientemente valorizzata produzione di pensiero contribuire energicamente alla crescita del progetto europeo
Ecco dunque per concludere l'insegnamento e la spinta più forte che ho ricevuto nel chiudere le pagine di questa Belle pacata autobiografia
Lavorare nel solco tracciato per compiere finalmente l'idea di Europa lavorare abbattendo pregiudizi richiamando se la passione di chi prima venuto il futuro della democrazia io credo passa proprio di qui grazie
Bene e adesso credo sia venuto veramente il momento di sentire qualche commento da parte dell'autore
Innanzitutto sono molto grato a
Renato che non ha potuto essere qui ma
Ha inviato un messaggio così partecipe affettuoso e a tutti voi che avete voluto leggere il libro non è stata una cosa tanto semplice un libro un po'corposo anche forse con troppi dettagli in qualche punto e che avete Espresso giudizi molto incoraggianti io per la verità credo di poter dire che non ho mai fatto retorica sui giovani non sono mai corso dietro le loro posizioni
Però voglio dire che l'intervento di Veronica mi ha particolarmente confortato perché se questo libro è servito a trasmettere il senso di una storia lunga e molto lontana
Dalle sue
Dalla sua generazione se questo libro è servito anche a permette di superare equivoci dubbi oscurità del passato
Allora davvero credo di non aver fatto cosa inutile in fondo diceva Pedrazzi del riformismo del Mulino
E
Io credo che nel momento in cui si parla molto di confluenza dei diversi riformismi bisognerebbe un po'che ciascuno ragionasse su proprio che ciascuno cercasse di dare un'immagine storicamente fondata e autentica del riformismo che ha rappresentato cioè questo slancio che io naturalmente condivido verso la Casa comune dei riformisti verso questa confluenza di esperienze storiche di ispirazioni ideali diverse eppure convergenti però ebbene che allora
Questo stemma si approfondisca che si veda che cosa ciascuna di queste ispirazioni e e tradizioni ed esperienze a realmente prodotto
Io ho cercato di farlo per la mia parte ho cercato di farlo per il partito comunista che è stato sicuramente anche una scuola di riformismo
Si è detto tanto si si è detto tutto in un certo senso su quanto forte e profonda fosse la contraddizione tra un riformismo negato ideologicamente negato in linea di principio negato come strategia e anche in modo particolare come schieramento
Europeo internazionale e un riformismo praticato
E praticato con molta convinzione con molta combattività questi sono stati gli elementi che poi hanno fatto la forza del Partito comunista italiano della società italiana si è lottato perde De riforme si è avuta una visione anche molto che la dualistica del progresso sociale e civile da perseguire e però insomma bisogna
Cercare di capire perché quelle contraddizioni hanno inficiato la esperienza riformista del PC e poi hanno prodotto in ultima istanza la crisi dello stesso PC
Io
Sono d'accordo sulla importanza delle due date cinquantasei ottantanove nel mio libro non ha importanza anche a qualche altra data
Per quel che riguarda la evoluzione del PC in modo particolare il sessantotto con riferimento alla Cecoslovacchia
C'era stato nel mille novecentosessantaquattro il promemoria di alta questa sorta di testamento di Togliatti non destinato alla pubblicazione era un promemoria
Per il segretario del partito comunista dell'Unione Sovietica bel Krusciov e sicuramente quel promemoria conteneva elementi di novità elementi di di ripensamento
Elementi di riflessione critica e anche di approccio originale ai problemi
Chiusura quella formula dell'Unità nella diversità però
Tra quelle enunciazioni di Togliatti e il sessantotto ci fu un salto sessantotto nella pratica tradusse questo rifiuto della unità monolitica del movimento comunista
Rifiuto un accodamento acritico ai Paesi socialisti e soprattutto ai comportamenti dell'Unione Sovietica io quindi davvero nonostante tutti i limiti che si possono rintracciare in quella presa di posizione del mille novecentosessantotto in quella duplice presa di posizione prima a sostegno della Primavera di Praga e dopo di condanna del dell'intervento militare sovietico rappresentò il punto di partenza di una evoluzione che continuo ma che durò troppo lungo
Che fu troppo discontinua fu troppo
Lenta
Io in effetti credo di poter dire e dico Enrico Boselli gli ha fatto un accenno che illa la ricerca di rapporti l'apertura verso le forze socialdemocratiche laburisti socialisti europee per quello che riguarda me iniziarono molto prima dell'ottantanove incominciarono proprio nella seconda metà degli anni sessanta però la difficoltà era trarre delle conseguenze da questo rapporto molto più libero che si tendeva a stabilire con una tradizione diversa da quella comunista con una realtà che poiché era sempre di più
La realtà fondamentale della sinistra europea
Il solo altro grande partito comunista dell'Europa occidentale quello francese
Molto prima del Pci fu consunto da una sclerosi da una crisi che poi comportano essere una componente secondaria lo ridusse dei minimi termini o componente secondaria della sinistra francese
Questa nostra evoluzione fu lenta fu difficile fui in alcuni punti ritardata da ideologismi residui e insostenibili e io voglio ecco venire
Alle due domande in modo particolare di
Di Berselli
In questo senso come ho però o non ho però
Il periodo settantasei settantanove della solidarietà democratica io ho detto prendendomi pienamente diciamo la mia parte di responsabilità di aderire pienamente condiviso quella strategia di Berlinguer
Di avere da pienamente condiviso anche se cercavo di darne una versione un po'più duttile
Questa identificazione della politica di solidarietà nazionale o di grande coalizione con la strategia del compromesso storico era molto rischiosa in sostanza si caricava una esperienza politica che avrebbe potuto sbloccare la democrazia italiana la si caricava di
Tre tesi di oggi che e di prospettive sicuramente ambigue in ogni caso don accettabili da tutte le parti per un fuoco di alternanza nella guida del Paese
L'idea che fosse una strategia socialista di avanzata al socialismo e suscitava un un rifiuto in modo particolare nella Democrazia cristiana
Per quanto è distanza si fossero già prese nella seconda metà degli anni settanta e se ne presero ancora di più proprio durante gli anni della solidarietà democratica dal modello sovietico pur tuttavia
C'era un elemento di in di sovraccarico
Ideologico nella strategia del compromesso storico che rendeva anche più difficilmente praticabile fino alle conseguenze che si sarebbero dovute
Raggiungere
La collaborazione con la democrazia cristiana la collaborazione tra tutti i partiti si diceva allora dell'arco dell'arco costituzionale
Io
Condivido dubbi di di Berselli su un giudizio da dare in definitiva dal punto di vista diciamo della parabola della vita democratica in Italia
I risultati furono importanti si servì l'interesse nazionale in quegli anni e nello stesso tempo l'interesse del mondo del lavoro ne sono convinto
Del Celly a citato mi pare che sia stato lui si Michele Salvati Michele Salvati su Quaderni piacentini all'indomani della conclusione della società democratica diede l'analisi più acuta
E positiva proprio della politica economica perseguita
In quegli anni dopo essere stato un fiero avversario e d'altra parte Quaderni piacentini non era precisamente una rivista simpatizzante del PC ma anche se questi risultati non sono dubbi a mio avviso o solo difficilmente contestabili
Io posso dire anche un'altra cosa ma questo è già un discorso un po'più limitato che fu molto importante quel triennio come prova di governo per il PC
Come banco di prova di una sua cultura di governo la nostra cultura di governo sia fino sì rese più concreta più vicina ai problemi più capace di affrontare le scelte però non c'è dubbio che non sfociò come la grande coalizione
In Germania del sessantasei sessantanove in un pieno sul blocco della democrazia e quindi né l'avvento di una democrazia dell'alternanza di una democrazia governante in questo è assolutamente vero perché il perché naturalmente richiede
Risposte un po'più complicate
Certamente questo è stato detto tante volte fu determinante in senso negativo
E in qualche modo innescò poi la rottura tra i partiti e la solita democratica l'assassinio di Moro il cambiamento diciamo
Di direzione della democrazia cristiana il prevalere di posizioni che Moro aveva combattuto aveva tenuto a freno si pensi a quel suo
Famoso drammatici stimo discorso a conclusione della riunione dei gruppi parlamentari democristiani Neil
Nel gennaio del mille novecento settantotto quando egli respinse la richiesta che era venuta dei comunisti italiani era venuta tiepidamente dei socialisti era venuta con foga da la Malfa dell'ingresso del PC nel governo si spesi per ottenere il consenso democristiano
Sul sul semplice ingresso del PC in una vera e propria maggioranza parlamentare e dovette
Superare
Resistenze molto forti quelle posizioni che di cui Moro riuscì ad avere ragione dopo il suo assassinio naturalmente Risolo forza nella DC questo fu risentito molto argutamente da da Berlinguer quasi come un venir meno a un impegno un venir meno al patto e di ricomincio quella che io poi ho cercato di descrivere con grande Rispetto per Enrico Berlinguer e nello stesso tempo però in termini molto critici l'arroccamento il ripiegamento del PC e quindi a quel punto svanì la possibilità di passare
Alla terza fase per quanto non venne chiarita da dallo stesso Aldo Moro della democrazia italiana o a una stagione finalmente di democrazia non più anomala non più bloccata di democrazia dell'alternanza
La seconda domanda si riguarda i rapporti complessi non soltanto colposi io ho scritto molto in questo libro sui rapporti con il taxi anche perché bisogna un po'
Sgombrare il campo da ogni equivoco sembra che il problema del rapporto tra pc sì sia stato solo il problema del rapporto complessi di Craxi
E dapprima di Craxi
C'è stato De Martino c'è stato Giacomo Mancini c'è stato Pietro Nenni e il rapporto tra PC e poi si è stato difficile anche in quei periodi
Una volta concluso il periodo prontissimo che poi nemmeno era come dire così pacifico ma comunque dopo che si superò
L'unità d'azione tra pc si vivemmo tanti momenti complicati
E io ritengo che ci furono atteggiamenti
Di chiusura atteggiamenti anche faziosi non nei confronti del Psi di Craxi non esco nei confronti del Psi di coloro che prima di lui avevano diretto di cui avevano diretto il PSI cioè c'era un pregiudizio anti socialista
Nel codice genetico del principe Niva amo dalla scissione del mille novecentoventuno non era mai stata rimarginata quella ferita non avevamo mai fatto fino in fondo i conti
Con
Il risultato di quella scissione eccome tutte le esperienze successive che avevamo visto il PC assumere un ruolo determinante nella lotta antifascista ma abbiamo visto alti flussi compiere una sua
Evoluzione e poi ritrovarsi a fianco del PC
Nella Resistenza e nella costruzione del nuovo Stato democratico
Ora
Quando mi si chiede
Ma la continuità non fu un vincolo io non difendono esaltò la continuità credo di avere detto a un dato momento che questa coesione del gruppo dirigente del Pci fu senza dubbio
Un elemento di forza per il PC spesso e direi forse più in generale fu una risorsa importante
Per la democrazia italiana ma fu anche fu anche un peso fu anche un condizionamento negativo
Ci fu una sorta di ossessione unitaria L'Unità del PC rappresentava
In qualche modo un mito
Un mito che non si poteva infrange c'era assai più dialettica di quello che non si cogliesse allora io ho ricostruito tanti momenti in discussione noti e meno noti nel gruppo dirigente del Pci però è vero
La chiamiamo comunità o no
Usato Boselli questa questo termine che
Mi pare accettabile mi pare che possono essere senz'altro impiegato eravamo legati molto a quella vicenda unitaria ma al di là di ciò sarebbe stata più utile una discontinuità sarebbe stata più utile una rottura cioè parliamoci chiaramente
Noi abbiamo avuto nel giro di tanti decenni un solo esempio importante di personalità comunista che abbia rotto
E ed è stato Antonio Giolitti
Nel mille novecentocinquantasei appunto poi ci furono intellettuali che lascia ma l'unica personalità politica rilevante che portò il suo dissenso la sua eresia se così la vogliamo definire fino al limite di rottura fu Antonio Giolitti
Era il mille novecentocinquantasette o giù di lì trovò ospitalità nel partito socialista che era un partito con personalità anche molto caratterizzate a sinistra basti pensare a Riccardo Lombardi e non a caso Antonio Giolitti si collocò a fianco
Di Riccardo Lombardi e poi fece il suo percorso nel partito socialista fino anche agli esiti conclusivi più più critici ma io non penso
Che ci fossero condizioni nemmeno molto dopo quel mille novecento cinquantasei o cinquantasette condizioni perché si operasse un distacco di una parte significativa del PC da quella matrice
Per svolgere poi un ruolo positivo difetti io nella vita politica italiana si sarebbero puntute essere delle testimonianze personali senza io credo grandi ricadute
Sullo sviluppo della sinistra sullo sviluppo della vita democratica del paese e quindi diciamo sì lavoro dall'interno per cercare di contribuire a quella evoluzione così lenta di accelerarla di caratterizzare la non c'era bisogno di essere Eretici ammesso che in questo sia un termine politicamente valido io poi magari sarò stato anche considerato incerti per i cerchi anni un eretico dei sovietici ma loro come dire avevano la condanna delle vi sia un po'facile ecco ricordo come
Forse l'ho detto anche il libro come un carissimo amico profondo conoscitore dell'Unione Sovietica Giuseppe Boffa scrisse una storia dell'Unione Sovietica e rimane ancora oggi anche nell'opinione internazionale una delle storie più belle più serie e fu etichettato come anti sovietico e come antisovietico anche per una sospetta vicinanza alle mie posizioni e siamo
E siamo negli anni settanta ma questo non interessa insomma il ragionamento il ragionamento che faccio era che si sarebbe dovuto spingere dall'interno ancora più fortemente per accelerare quel cammino e be'questa battaglia l'abbiamo perduto non abbiamo avuto forse per farla anche io stesso
Non non voglio adesso vestire i panni della della minoranza
Dolorante
E non abbiamo avuto non ho avuto io forzo sufficiente per spingere più avanti ci siamo forse raggruppati troppo tardi quando si è creata questa aria riformista ma la mai si era già negli anni ottanta ed è stata una
Una vicenda graduali io ricordo in qualche modo cominciata nel mille novecentottanta quando non si capì questa invenzione della cosiddetta Alternativa democratica il Pajero alternativa
Che avrebbe dovuto
Impegnarsi sul pc senza o contro tutti gli altri senso contro tutti gli altri partiti dal dissenso su quella scelta poi in acque un certo filone
Anche un certo raggruppamento nacque
Con difficoltà nacque tardi non non si proponeva la rottura si proponeva un cambiamento di linea politica e questo fu possibile entro entro limiti abbastanza entro limiti abbastanza pesanti
E poi caro caro invito io ho letto questa recensione del libro e tutto sommato sono attento alla pubblicità si fa al mio libro
Anche se
Quel giornale lo leggo poco quel giorno l'ho letto naturalmente ecco meno a quello è un caso insomma sono casi di persone che hanno immaginato molto velleitaria niente
Di poter fare quello che altri Dinoi non ritenevamo né giusto né possibile fare
Sì sono un po'così gettati allo sbaraglio e non mi pare che abbiano ha avuto un grande ruolo né che abbiamo dato un grande contributo a un avanzamento della della causa della causa della sinistra
Insomma io credo sì che ci sia passione credo che ci sia anche abbastanza tormento in questo libro
Ci sono stati momenti in cui chiaramente anch'io ho sbagliato cinquantasei ho sbagliato cinquantasei ci fu anche un elemento di conformismo quando mi recai alla tribuna
Di quel ottavo congresso nazionale il PC era la prima volta c'avevo trent'anni
Non era un ragazzino ma era la era un modesto segretario di federazione periferica era la prima volta che facevo un discorso da una tribuna come quella polemizza i con Giolitti poi capito
Tanti anni dopo ma non nell'ottantanove
Un po'prima che io potessi dire in una trasmissione che a cui partecipammo insieme alla televisione tu avevi ragione e io avevo torto ma non è solo questo io credo
Quali con Giolitti abbiamo avuto un rapporto splendido
Quindi
Pedrazzi
Tocca un punto essenziale
è un punto essenziale che ci riguarda nonostante la nostra tarda età che ci riguarda entrambi io vi sono anche molto grato per le somiglianze di cui ha parlato e insieme dobbiamo fare i conti con aspettative che ancora non si sono realizzate
Che rimangono io credo aspettative valide soprattutto quelle che riguardano il nostro comune futuro europeo
Siamo unionisti un senso europeista non credo che dobbiamo badare a distinzioni ho sempre sostenuto anche quando si è fatta la lista unitaria
Per le elezioni europee che indipendentemente da ogni altra considerazione quella scelta si giustificava perché il terreno su cui le forze attuali di centrosinistra sono più autenticamente unite
In senso culturale in senso politico è il terreno dell'europeismo però la battaglia e durissima specialmente specialmente in questo in questo momento e dobbiamo riuscire a guardare ancora avanti nei limiti delle nostre delle nostre modeste e non più freschissime freschissime forse ha detto un'altra cosa Pedrazzi che vorrei raccogliere cioè
Io ho denunciato denunciato via via all'interno del partito ma anche con molte prese di posizione pubbliche Esterne
In tutti gli anni ottanta a cavallo tra gli anni settanta e ottanta e denuncio ancora nel libro le resistenze di carattere ideologico che si opponevano
Ad una coerente conclusiva evoluzione del PC e dico non c'era altra spunto che la socialdemocrazia europea la socialdemocrazia
Europea non ha mai goduto di molte simpatie in Italia esso non parlo di Saragat di un capitolo
Particolare dobbiamo considerare con rispetto ma insomma che ci potesse essere scarso entusiasmo
Anche nella sinistra anche nel Partito Socialista Italiano ed in altri ambienti democratici e riformisti come quelli cattolici come quelli di Molino
Non entusiasmo per quello che i siti finiva il sarà cattivo è un'altra cosa il problema e che c'era poca simpatia anche per la socialdemocrazia e si trovava che in questo PC qualcosa di diverso qualcosa di più avanzato
Pericolosissima illusione da qualunque parte venisse tante volte abbiamo pensato che la situazione italiana era tutto a sempre più avanzata le anomalie erano connotazioni positive eravamo più avanti del resto del mondo del resto dell'Europa
E quindi questo questo principio tutto sommato bisognava anche coltivarlo così come era criticarlo incalzarlo ma senza che finisse in quella palude della socialdemocrazia io credo questo sia stato un produce dice forte anche anche tra alcuni di voi Pedrazzi e credo che ci abbia che ci abbia Noches furto
Diverso e dire che bisogna sapere quello che di positivo rappresenta una certa tradizione antagonistica
Io credo che sia vero anche una certa spinta utopistica io cerco di fare una distinzione tra le utopie seguendo una
Bellissima definizione di Isaiah Berlin tra le utopie che si trasformano in ricette per l'azione che possono essere fatali e in utopia che invece anticipano
Sviluppi possibili della realtà sono io dico utopie miti come è stata fondamentalmente dell'utopia dell'Europa unita dell'Europa dell'Europa integrata
Ci si non si deve essere come dire
Tendenti alle due correlazione del giudizio sulla nostra stessa vicenda
Di democrazia occidentale questo è vero o di socialismo democratico però
Siamo sicuri il PC è stato talmente sospettoso diffidente critico e talvolta aggressivo verso tutto questo che io credo di avere fatto la parte che dovevo fare
Riabilitando l'Occidente democrazia occidentale il socialismo democratico dentro un partito che tendeva a rigettarle ora
Dico a Veronica sono molto sensibile soprattutto a un messaggio di
Impegno europeista che possa essere raccolto dai giovani in una precedente occasione ho scritto
Il modo
In cui i giovani forse possono rivivere l'impegno politico e concepito come lo abbiamo concepito noi di generazioni
Anziane delle generazioni che l'antifascismo e la Resistenza è precisamente
Di identificarlo con l'ideale europeo di un bagaglio di valori non è soltanto come dire un confronto sulle politiche da fare o sulle riforme istituzionali ma è un bagaglio di storia
Di valori di esperienze che può rappresentare il punto di riferimento principale oltre ai meschinità della politica nazionale
Come terrena ogni avvicinamento dei giovani alla politica io ho finito vi ringrazio molto dimenticato la cosa non posso però non ritornarci perché è stato l'osservazione di Enrico Boselli io dico la verità scritto un libro sul sulla mia esperienza di presidente della Camera io non mi sono mai autocritica tre nomi critico per non aver difeso in modo sufficiente il Parlamento dalla offensiva cosiddetta giustizialista no io questa critica non l'accetto questa autocritica non me la faccio io credo di avere difeso il Parlamento da una campagna molto aggressiva che tendeva a presentare
Il Parlamento in quegli anni novantadue novantaquattro come Parlamento degli inquisiti come Parlamento delegittimato ho reagito con molta Energia insieme con Spadolini
A modo mio forse ancora più accanitamente e credo di avere difeso i diritti di tutti i deputati che venivano raggiunti dalle famose domande di autorizzazione a procedere tutti senza eccezione alcuna
Il mio momento di maggiore amarezza e
E anche di maggiore angoscia è stato quello del giorno in cui mi è arrivata la lettera del deputato socialista Moroni era la lettera rivoltami per annunciare il suo suicidio io quella lettera con letti in aula ho detto delle parole forse non ho nemmeno trovato le parole sufficienti
Ed era veramente un dramma in quella lettera si sinergia chiuso il dramma di tanti non tutti
Arrivano diciamo le carte in regola come Moroni ma altri sì e quindi si è pagato un prezzo ci pagato un prezzo ma non perché qualcuno di noi che era in posizione di responsabilità non abbia difeso il Parlamento grazie
Mi pare che possiamo davvero chiudere qui ringraziando tutti è stata una occasione molto bella pare a me e quindi come in tutte le occasioni molto belle speriamo vivamente le altre