Puntata di "La rassegna della stampa estera" di giovedì 21 febbraio 2008 condotta da David Carretta .
Tra gli argomenti discussi: Cuba, Esteri, Fidel Castro, Musharraf, Pakistan.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 18 minuti.
Rubrica
Dibattito
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale giovedì ventuno febbraio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati David Carretta la notizia più commentata tra ieri e oggi dai giornali
Internazionali la decisione di Fidel Castro di lasciare la Presidenza
A Cuba vi proporremo l'editoriale
Di le monde l'eclissi di un mito questo il titolo il quotidiano francese in qualche modo è spietato nei confronti di questo
Mezzo secolo di Regno di Fidel Castro leggeremo poi
Il commento del Washington post il Grande Fratello si dimette la partenza di Castro però non cambia Cuba almeno per ora scrive il quotidiano
Americano leggeremo anche editoriale del New York Times ieri ripubblicato oggi dall'International Herald Tribune il crepuscolo dei dittatori è una chance per Cuba e per di Stati Uniti
In realtà il crepuscolo dittatori non vale solo per
Fidel Castro secondo il mio al Times vale anche per per vezzo Musharraf il Presidente del Pakistan in un altro editoriale in cui si commentano i risultati elettorali di lunedì
Anche in questo caso titola il quotidiano Liberal in your si tratta di una chance per il Pakistan e per gli Stati Uniti leggeremo perché
Torneremo poi sul Washington post proprio per parlare di Pakistan secondo questo quotidiano al voto democratico è uno schiaffo decisivo per perverso Musharraf ma anche per gli estremisti
Islamici più prudente invece il Times il quotidiano conservatore
Di Londra poker pachistano all'opposizione trionfante non deve esagerare la sua
Vittoria scrive il Times
Ma cominciamo da Cuba che dall'editoriale di oggi di le mondo dal titolo l'eclissi di un minuto
Scrive il quotidiano francese dopo mezzo secolo di Regno Fidel Castro rinuncia al potere la malattia ha avuto la meglio sul mito
La vittoria dei suoi barbuti contro la dittatura corrotta Di Battista nel mille novecentocinquantanove
Aveva sollevato un'immensa speranza nel terzo mondo negli ambienti cosiddetti progressisti dell'Occidente
La leggenda però già allora superava la realtà tutti delusi dal comunismo guardavano la piccola isola caraibica vedendosi un focolaio della nuova rivoluzione antimperialista che gli Apparatchik di Mosca avevano da tempo abbandonato
Con il suo compagno l'argentino Che Guevara Castro rappresentava l'utopia di un mondo migliore questa utopia però è diventata presto disincanto ma alcuni accecati dall'odio per gli Stati Uniti hanno continuato a fare il pellegrinaggio all'Avana
Il sogno di un grande movimento di liberazione che si sarebbe steso dall'America latina il Vietnam passando per le metropoli occidentali del capitalismo esempio castrista ricorda le monde
Animava i movimenti contestaste Tarì della sessantotto negli Stati Uniti in Europa quel sogno si è perso nei meandri di un sistema repressivo che non aveva nulla da invidiare i regimi totalitari del mondo sovietico
L'ISE lotti hanno attribuitogli zeloti sia ben chiaro attribuito le deviazioni del regime cubano l'imperialismo americano
La dipendenza di Cuba rispetto l'Unione Sovietica le violazioni di diritti umani la confisca delle libertà sono state interpretate come la reazione spiacevole ma obbligata l'ostilità del grande vicino del Nord
Il tentativo del rovesciamento del regime castrista da parte di giorni Chennedy con il calamitoso sbarco la Baia dei porci nel sessantuno seguito nel sessantadue della crisi dei missili
Ha senza dubbio contribuito questo indurimento del castrismo
L'embargo decretato da Washington andato Cuba El sentimento di essere una fortezza assediata minacciata dall'esterno dalla formidabile potenza americana e all'interno dalle critiche dei dissidenti
Che sono diventati presto dei traditori di una patria in pericolo l'embargo ha poi esatto esonerati dirigenti cubani dalle loro responsabilità
Rispetto allo stato disastroso dell'economia cubana ma la rivoluzione di Cuba è stata come tutte le rivoluzioni scrive le mondano hanno già dato i suoi figli alcuni sono stati vittime della repressione altri sono fuggiti o si sono rifugiati in esilio
Quelli che sono restati il potere ci sono appoggiati sulla polizia sull'esercito sul partito unico facendo di Cuba l'ultimo bastione Dini con l'ISMU alla deriva ovunque nel mondo il ritiro di Fidel Castro non cambierà immediatamente la situazione probabile che il suo successore
Tema che le riforme anche sì imbriglia Unali
Possono aprire una breccia nel sistema ma le dighe e conclude in modo ottimistico le mondo potrebbero cedere davanti all'impazienza di una gioventù cubana che da lungo tempo non crede più al mito di Fidel Castro
Così le Monde anche Washington post in qualche modo canta pittori anche se con una certa prudenza il Grande Fratello si dimette la partenza di Fidel Castro non cambia Cuba almeno per ora
Il posto inizia
Il suo editoriale
Ricordando alcune parole di Giorgio orrore nel libro mille novecentottantaquattro un gruppo dittatoriale un gruppo di Tato reale fino a quando può nominare i suoi successori
Non è importante chi dice nel potere a condizione che la struttura gerarchica rimanga sempre la stessa scriveva Orwell le parole di Orwell si addicono particolarmente all'annuncio di Castro sul passaggio della presidenza di Cuba il fratello Raoul
La fine almeno formale dei quarantanove anni dittatura diffida non poteva essere più coerente
Castro sopravvissuto nove Presidenti americani alcuni dei quali hanno cercato di cacciarlo altri hanno
Cercato di rinegoziare colui tutti erano comunque diversi da Castro nel senso che hanno dovuto confrontarsi alle elezioni e limiti
Di tempo di un mandato
Castro sopravvissuto il complotto degli esiliati cubani a ripetute ondate di immigrazione di massa la catastrofe economica prodotta dalle sue politiche stile sovietico certo i benefici la rivoluzione di Castro come un buon sistema sanitario l'educazione universale gli hanno garantito una certa
Lealtà da parte di molti cubani anche se forse si tratta di dipendenza
Ma la chiave del suo successo è stato un'altra è stata la repressione anche nella sua cerchia interno alle ripetute purga hanno permesso a Castro di avere un nucleo
Nel quale apparentemente ha fiducia per perpetuare il suo regime Castro è stato anche fortunato ricordo al Washington post Unione Sovietica lo sovvenziona o fino al collasso nel mille novecentonovantuno
Pro poi proprio nel momento in cui il regime cubano sembrava sul punto di cadere a causa della sua stessa in competenze dell'embargo americano è comparso un nuovo alleato ideologico ricco di petrolio il Presidente del Venezuela Hugo Chávez
Cassa così sfuggito le sue responsabilità per aver trasformato una delle economie più sviluppate dell'America latina in una piantagione zucchero di canna in bancarotta
è sfuggito anche alle sue responsabilità per l'assassinio di centinaia di oppositori politici e l'incarcerazione di altre migliaia di dissidenti
Per aver mandato i sudati cubani uccidere e a morire nelle guerre tra i tiranni in Africa e per aver armato addestrato le guerriglie violente dall'America latina
Castro non risponderà mai nemmeno perché morto cercando di fuggire via mare dalla sua dittatura al post
Allora si chiede se il fratello Raoul sarà diverso se sarà differente niente di fondamentale cambiato cubane quasi diciannove mesi che sono trascorsi da quando Fidel la temporaneamente passato le redini al suo ministro della difesa a suo fratello si ritiene che era un
Si è più pragmatico sulle questioni economiche meno spietato
Ha chiesto gli studenti di dibattere dei problemi cubani senza paura Mara Ulan con è ancora impegnato nel sistema del partito unico
E probabilmente la sua speranze di costruire un comunismo distinte cinese insomma
Conclude il posto occorre ricordare che rispetto agli obiettivi fondamentali della politica americana e cioè che Cuba diventi una democrazia che rispetta i diritti umani
Niente è cambiato con il ritiro di Castro qualsiasi tratteggi americana per cupa deve essere volta a dare cubani gli strumenti per chiedere questa trasformazione
Così cocente un post che dunque lascia intendere un
Una certa contrarietà alla fine dell'embargo americano nei confronti di Cuba chi invece è favorevole ad allentare quantomeno questo embargo è il New York Times in un editoriale
Ripubblicato oggi dall'International Herald Tribune il crepuscolo dittatori una chance per Cuba e per gli Stati Uniti questo il titolo
Titolo lo dobbiamo dire in parte pericoloso visto che l'agenda del Presidente Bush tanto vituperata dal New York Times è proprio quello della
Libertà della democrazia di porre fine alle dittature
Ad ogni modo
Il mio al Times critica ovviamente l'Amministrazione Bush scrive sono state l'età la malattia e non la libera voce del popolo cubano che alla fine hanno portato Fidel Castro annunciare il suo ritiro dalla presidenza di Cuba dopo quarantanove anni di potere assoluto
Il successore di Castro probabilmente sarà fratello Raul ma è chiaro che le era possibile le a portata di mano e l'Amministrazione Bush non ha fatto quasi nulla per prepararsi
Cuba una Società chiusa repressiva ma l'Amministrazione Bush andata dritta per la sua strada assicurandosi di non avere alcuna chance di influenzare gli eventi rafforzando l'embargo Bush ha reso impossibile per gli accademici gli artisti religiosi
Di avere Cuba di diffondere il verbo della democrazia così come ha reso più difficile l'arrivo di cubani negli Stati Uniti invece di anticipare questa transizione politica in atto la Casa Bianca la considerata sin dall'inizio come insignificante
Una politica che aveva poco senso nella guerra fredda né ancora meno oggi nell'era della globalizzazione quando poi l'America non esita a commerciare investire in altri Paesi repressivi come la Cina
Riconoscendo che il commercio è meglio dell'isolamento per favore favorire cambiamenti politici positivi
L'embargo prosegue New York Times
Ha fornito a Castro una scusa per le sue politiche economiche fallimentari e per la sua spietata repressione politica
Ha reso più facile la costruzione del muro tra i cubani e l'amicizia le idee politiche lo stile di vita americani mi ha fornito un'arma di propaganda per screditare i coraggiosi cubani che hanno apertamente fatto campagna per maggiore libertà
Continuare con questa politica di isolamento renderà più semplice per il successore di Castro di continuare la suo stessa politica repressiva
Secondo il New York Times se Bush vuole
Fare arrivare il messaggio che la democrazia a Cuba allora deve allentare le restrizioni di scambi culturali accademici aprire
La strada se Ricontati diplomatici con i successori di Castro
Per milioni di cubani la tesa per la partenza di Castro stata quasi interminabile ora che finalmente si è dimesso UA cinto non deve fare tutto il possibile per incoraggiare una transizione pacifica la democrazia deve mettere da parte i suoi fantasmi
E iniziare a parlare direttamente con i politici cubani e con il popolo di Cuba così
Il mio al Times in un editoriale ripubblicato oggi dall'Herald Tribune questo stesso quotidiano pubblica un altro commento dallo stesso titolo almeno la prima parte di quello
Rispetto a Castro crepuscolo dei dittatori una chance per il Pakistan né per gli Stati Uniti New York Times commenta
Le
I risultati delle elezioni pachistana che si sono tenute lunedì hanno visto la vittoria dei partiti moderati diciamo
Benazir Bhutto Nauar Sharif dopo anni di compiacenza americane miliardi di dollari di aiuti americani presidente Pervez Musharraf è stato per dirle modo delicato bastonato nelle elezioni parlamentari di lunedì scrive
Il quotidiano Liberal i risultati sono molto migliori di quanto gli Stati Uniti potessero sperare e più di quanto il Presidente Bush meritasse dopo aver investito nell'ex generale nei suoi eccessi antidemocratici
Insomma la bastonate anche per il Presidente americano
La Casa Bianca infatti a lungo insistito che non c'era altra scelta se non quella di far finta di non vedere la repressione di Musharraf gli arresti di giornalisti dagli avvocati licenziamento per la Corte suprema la dichiarazione dello stato d'emergenza c'era stato detto che l'alternativa
Conoscerà Fera un successo degli estremisti nel caso di lezioni veramente democratiche e invece anche condizioni in parte truccate i moderati sono riusciti a vincere
Ora la questione e se l'Amministrazione Bush sembra saprà cogliere questa opportunità e sviluppare una politica
In grado di costruire istituzioni democratiche stabili in Pakistan e di conquistare il sostegno popolare per combattere Arcai dei talebani
Nonostante tutto il denaro americano ricevuto Musharraf non è riuscito a fermare lo scontento popolare il suo partito è stato sonoramente battuto dai due partiti moderati d'opposizione quello popolare pachistano di Benazir Bhutto la lega musulmana
Dell'ex Primo Ministro Nawaz Sharif il Pakistan ora di fronte un periodo di incertezza Musharraf ha rigettato le richieste di dimissioni dalla presidenza ma il Parlamento potrebbe costringerlo a dimissioni questa
è una decisione che secondo il mio pertanto spetta sulla mente ai parlamentari democraticamente eletti senza alcun intervento da parte di Washington
Il Presidente Bush deve anche rapidamente contattare i nuovi diversi parlamentari del Pakistan molti dei quali trovano un risentimento nei confronti degli Stati Uniti per il cruciale sostegno all'ex generale
Bush potrebbe calmare un po'oltre la loro rabbia avvertendo pubblicamente Musharraf scrisse citi non tollero che vanno altri giochetti politici
L'Amministrazione americana deve anche incoraggiare militari avvezzi a colpi di Stato lavorare con i nuovi leader parlamentari dicendo chiaramente che l'assistenza militare continuerà
Solo se sarà rispettata la democrazia e poi non ci si deve sbagliare
Il sostegno di Moshe la fa la guerra contro il terrorismo non è mai stato indefesso come Washington dice Alcadia i talebani hanno trovato nelle regioni tribali del Pakistan un paradiso sicuro insomma
La lezione degli ultimi sei anni ed è la sconfitta di Musharraf è innegabile secondo il New York Times senza sostegno popolare non ci sarà stabilita in Pakistan alcuna speranza di sconfiggere Al Qaeda e di talebani
Questo rito reale lo trovate oggi sull'Herald Tribune il Washington post ieri commentava risultati pachistani
Con
Un altro editoriale dal titolo la vittoria del Pakistan il voto democratico è uno schiaffo decisivo a Musharraf e agli estremisti islamici
Scrive quotidiano da capitale americana dando un'ampia maggioranza parlamentare partiti moderati che si sono stranamente opposti a Musharraf durante i più di otto anni del suo Governo autocratico
I pachistani hanno reso il suo nuovo mandato presidenziale illegittimo la sola risposta onorevole dimostra fa questi risultati sarebbero le dimissioni
L'Amministrazione Bush nel frattempo deve rapidamente aggiustare la sua politica alla nuova realtà pachistana cui ha resistito in modo ottuso
I risultati secondo il posto dimostrano che il centro laico pro democratico la forza più forte della politica pachistana nonostante l'aggressività sempre maggiore dei gruppi estremisti islamici
I partiti islamici hanno avuto pessimi risultati perfino nelle province occidentali al confine con l'Afghanistan dove Al Qaeda i talebani hanno le loro basi
Insomma le due cose che deve fare l'Amministrazione Bush secondo il possono chiedere al suo alleato non così indispensabile di dimettersi
E lanciare una nuova politica volta a rafforzare le forze democratiche di centro che stanno
Riemergendo in Pakistan un giudizio meno ottimista quanto meno del dei due partiti che hanno vinto le elezioni lo dà il Times in un editoriale di ieri
Poker pachistano l'opposizione trionfante non deve esagerare la sua vittoria
Scrive il quotidiano conservatore di Londra la prima reazione degli osservatori americani dei governi occidentali dei politici indiani al risultato delle elezioni in Pakistan è stata di sollievo il voto è stato credibile legittimo segnato un ritorno verso la democrazia
La maggioranza moderata del Paese ha espresso il suo desiderio di cambiamento e questo risultato è stato accettato da Musharraf nonostante il pesante schiaffo alla sua autorità politica
La democrazia comunque lungi dall'essere radicata ricordo al Times elezioni sollevano interrogativi che devono essere risolti se si vuole rispettare l'esito del voto il primo e la posizione di Musharraf che ha attirato su di sé
Gran parte dell'odio degli ultimi sei mesi sulla sua decisione di imporre lo stato di emergenza è stato un calcolo sbagliato la classe media milioni moderati sono riportati contro la sua immagine all'estero
In uscita distrutta alla fine è stato costretto a togliersi la sua amata uniforme
Ma le recenti dichiarazioni mostrano anche un'attitudine più realistica da parte del Presidente la sua insistenza sul fatto che lavorava con il Governo uscito dalle urne
La certezza che mostra fa abbia compreso il cambiamento che c'è stato nell'equilibrio di potere se vuole continuare ad avere un ruolo questo ruolo sarà
Cerimoniale ma non è detto che gli sarà consentito preciso al Times il partito di Nawaz Sharif farà di tutto per chiedere l'impeachment il Presidente questa mossa
Se sostenuta dal partito di Benazir Bhutto sarebbe disastrosa riaprirebbe infatti vecchie ferite prolunghe Webber l'irrilevanza del Parlamento
E probabilmente provocherebbe un nuovo intervento dei militari la seconda questione pressante secondo il Times la formazione di un governo stabile nonostante l'alleanza elettorale di convenienze due principali partiti non si amano né c'è una vera maggioranza parlamentare
Entrambi hanno poi un passato di cattivo governo e corruzione a meno che non emergano figure neutrali e capaci i negoziati per formare un governo potrebbero collassare in fretta
Quel che devono comprendere i politici pachistani secondo il Times che hanno ricevuto un mandato chiaro dagli elettori quello di concentrarsi su Sviluppo economico sistema educativo riforme legali e sociali
Distensione con l'India terrorismo
E su una posizione dura contro il separatismo all'estremismo religioso islamisti sono i grandi perdenti di queste elezioni è un risultato Benvenuto che assicurerà un sostegno globale per il ritorno del Pakistan alla democrazia
Ma conclude il Times non deve essere sprecata questa occasione con un ritorno I vecchi battibecchi pachistani ci fermiamo qui della riterrei tra buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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