"L'Italia dalle venti antenne"

Riprendiamo i lavori del nostro convegno
Dopo le due sessioni di ieri e gli interventi che si sono succeduti nella sia nella riunione antimeridiana sia in quella pomeridiana che hanno offerto a questo convegno la possibilità di verificare posizioni ascoltare proposte registrare
Consensi
Sollevare problematiche denunce in ogni caso a noi è sembrato che questo convegno fosse vissuto da gran parte dei degli intervenuti come il bisogno di riscoprire un contenitore per usare un termine caro a molti dei presenti e nel quale e collocare una bisogno
Di ridiscutere un tema che da troppo tempo era stato abbondantemente trascurato il ruolo delle regioni emittenza locale e i problemi dell'informazione ed il la il modo con il quale si può interferire e giocare una funzione importante da parte degli enti territoriali
Tutta una serie di temi che H iniziare dalla relazione di Roberto Zaccaria via via si sono dipanate lì in questo nostro incontro e che oggi cercheremo di concretizzare con gli ulteriori interventi che sono previsti per oggi che sono di grande livello e di grande interesse e anche numerosi e che poi cercheremo a conclusione di stringere in un qualche proposito per dare un seguito operativo a questo nostro convegno l'indicazione del Nolte il numero degli interventi della qualità degli stessi
La forniscono un solo per stimolare ovviamente l'interesse all'attenzione alla partecipazione ma anche per anticipare una ovvia esigenza di e grande sintesi considerando che vorremmo
Non rinunciare a nessuno degli apporti che da questo dibattito possono avvenire
Sì cominciamo quindi quella seduta di stamane con un nuovo intervento da parte dei consigli regionali che come sapete
Unitamente alla quello della Toscana e ai Comitati radiotelevisivi hanno dato vita a questo convegno che peraltro si è avvalso della fondamentale collaborazione delle giunte regionali anche questo consentitemi di sottolinearlo un episodio non insignificante nella vita delle regioni
Un'occasione nella quale consigli regionali giunte regionali ancorché porsi in e schermaglie più o meno acute o astute e di competenze
Sulle singole materie hanno deciso di porsi in atto aperta e leale collaborazione per Sofri sollevare il problema non a caso il convegno di sta male
Verrà concluso dal Presidente della Giunta Regionale Toscana l'amico Gianfranco Bartolini che sta già riguardando i suoi appunti
Allora iniziamo questa mattina con un presidente di Consiglio regionale Mario di nubi da Presidente del Consiglio regionale della Basilicata che ricongiunge agli interventi e a di ieri questa nostra fase di discussione mattutina la parola a Mario di nudità presidente del consiglio regionale della Basilicata
Un saluto cordiale personale del consiglio regionale di Basilicata
Con l'apprezzamento per l'iniziativa del consiglio regionale della Toscana su un tema così complesso
E di tanta attualità
è il saluto anche del collega dell'ufficio di presidenza qui presente
Il vicepresidente collarino
E di funzionare di componenti del Comitato regionale RAI
E per esistito il presidente signora Francone da Andrea
Ha giustamente ricordato il collega Carosi che non è un caso che questo convegno sul sistema radio televisivo
Ci tiene a pochi giorni dal convegno di Venezia sui dieci anni del DPR seicentosedici
E se è vero che le Regioni rivendicano un ruolo complessivo di guida delle rispettive comunità rifiutando la concezione amministrativistica dell'ente bene
Questo della regolamentazione del sistema radiotelevisivo è un appuntamento ineludibile perché voglio dimostrare di essere in sintonia con quando è verso Venezia
Mai come in questo momento il sistema radio televisivo italiano è stato percorso da tante turbolenze
La stessa lotta tra i network che la RAI per la interconnessione ogni giorno ci arricchisce
Di aspetti inediti di colpi di manovre nel tentativo di arrivare la migliore posizione possibile all'appuntamento della legge di regolamentazione del settore
E proprio questi annunci di provvedimenti che peraltro non rischi non riescono ad arrivare nell'agenda parlamentare
Contribuiscono ad accrescere la confusione creando zone franche sollecitando iniziative ai diversi contendenti
Siamo cioè di fronte al tentativo ormai palese
Di determinare situazione di fatto dalle quali trarre spudoratamente per una legge a camicia fatto su misura esistente
Ma quali sono i guasti che una situazione del genere sta producendo
Le tv locali
Sono di fatto una specie in via d'estinzione
Arretrano e scompaiono ogni giorno di fronte all'offensiva network non hanno alcuna possibilità di acquistare programmi praticamente monopolizzato dai gruppi Fininvest l'Odeon
La stessa pubblicità locale
Che costituisce l'unica fonte di entrata di queste piccole emittenti
Sta finendo nelle mane nelle mani dei network togliendo l'ultima possibilità per autorevole insistenza delle piccole televisione
Risotto lo spazio vitale intorno alle emittenti locali
I passaggi di proprietà a favore dei grandi gruppi privati diventano sembrare più frequenti e tutto lascia prevedere che perdurando questa situazione ancora per qualche mese
Le più prestigiose antenne regionale andranno a potenziare lesiva Denethor
Una volta completato questo processo
C'è da chiedersi che cosa cambierebbe se anche venisse approvato una legge del tipo di quelle che circolano sotto forma di bozze
Quand'anche venisse limitato a due o a tre il numero dei network ammissibile alla interconnessione come ci si potrà difendere dalla omologazione dei programmi quando di fatto tutte le principale strutture di trasmissione le migliore frequenza regionale tutti il magazzino dei programmi sono nelle mani di uno o due soggetti
Ecco allora la necessità di fare chiarezza e subito su queste cose
Per evitare che continuando questa tendenza dei grandi a fagocitare i piccoli imprenditori
Ci si possa trovare domani dinanzi ad una situazione completamente diversa rispetto a quella preventivata una situazione in cui pur essendoci la teorica possibilità di garantire l'iniziativa locale in queste non possono decollare perché non dispongono di pubblicità non accesso al magazzino programmi
Come dire che se pure si deve prevedere l'esistenza di uno o due network nazionali
Come riconoscimento di una situazione di fatto
Bisogna trovare purtuttavia delle norme che facciano divieto di raccogliere pubblicità per più di un network
Una disciplina della fornitura dei programmi ed emittenti locali che impedisca
Di aggirare il divieto di concentrare più network nazionali una disciplina dell'affollamento orario della pubblicità da questo
Proposito
Appare interessante
La proposta diversificazione fatte dire davvero Tolone in modo da aiutare concretamente le piccole emittenti locali
Non che dicevo incentivi ad un tipo di società di servizi alle tv locali per l'acquisto alla produzione di programmi in questa strategia trovasse spazio il tema della centralità dalla RAI intesa come servizio pubblico attento ai fatti dalla società
Rispettoso del pluralismo responsabile verso le esigenze della cultura e del progresso
A tal proposito mi pare interessante l'autorevole prese di posizione di questi giorni dell'episcopato italiano che giudica il servizio pubblico un patrimonio da non disperdere
La RAI è stato ripetuto da più parti ieri sera
Vale Gitti Mata come azienda pubblica che hanno responsabilità centrale in tutto il sistema radiotelevisivo
Che ha responsabilità nell'acquisizione di tecnologie nella eliminazione dipendenza dall'estero dei programmi
Nella evoluzione dell'intera industria culturale del Paese e che ha responsabilità se ci consentite anche nella strategia per unificazione reale del Paese
Questo richiamo alle funzione unificante dell'informazione radiotelevisiva non è peregrino
Anche qui ci sono due Italie e quella di chi fa il giornale di chi li possono leggere di chi fa i telegiornale di che le Poste
Solo vedere
Da danni diciamo
Che il servizio che al servizio pubblico nazionale
Compete di farsi carico nella latitanza dell'imprenditore privato nel Sud
Di un riequilibrio territoriale del mercato radiotelevisivo nazionale dell'informazione per quello
Che essa in termini politici rappresenta quale risorsa essenziale per la crescita culturale la promozione dei livelli sempre più elevati eguaglianza fra i cittadini
Fattore allora di affermazione dei momenti di democrazia sintetizzati dall'insieme degli articolo dalla Carta costituzionale che tutelano le le libertà civili
L'uguaglianza ai diritti politici che individuano nella libertà di informazione il diritto dei cittadini ad informare ed essere informati
Il tema dell'informazione assume oggi una valenza politica specifica
Che rientra tra i temi di proposte di riforma istituzionale tante
Che si ricerca una riformulazione dell'articolo ventuno dalla Costituzione nel senso che con la libertà di pensiero e quindi di manifestazione della stessa attraverso l'immagine esso tuteli la libertà dell'informazione fissi le norme fondamentale del sistema delle comunicazioni certo
La terza rete ha rappresentato storicamente un momento di crescita del sistema informativo
Arresto più unita alla Regione ha contribuito a rendere meno disarticolata la realtà sociale periferica si può anche dire che con i TG tre c'è stato un cambiamento del modo stesso di fare informazione
Toglie Nuto un po'più di attenzione al soggetto politico in quanto tale è dando maggiore spazio ai problemi propri dell'amministrazione della gestione del territorio dell'uso delle risorse dell'occupazione
Questo tutto il merito per contro va notato che la Terza Rete non ha contribuito a fornire alle reti nazionali una programmazione locale all'altezza delle problematiche espresse dalle singole regioni
E questo è valido sia sia riferito alla Basilicata sia se riferito alla Lombardia
Le cause di questa situazione sono in gran parte legate alla penuria di mezzi delle sedi regionali specie di quelle minori ma soprattutto alla scarsa autonomia accordata alle sede regionale anche a quelle maggiore
Per non correre il rischio
Di parlarci addosso cede esaurire le nostre capacità di confronto
Di proposte in un circuito meramente regionale c'è l'esigenza di ripensare il rapporto tra le due reti razionale la terza in modo da dare respiro nazionale anche a tematiche specifiche della realtà periferica ma questo passa attraverso un potenziamento complessivo delle sedi RAI della programmazione delle redazioni periferiche per aumentare la capacità di far notizia da parte delle piccole Regione la recente nuova programmazione dalla Terza Rete cori previsti nuovi Chigi della mattinata e del primo pomeriggio
Non è che una parzialissime ha risposto a queste esigenze risposta
Che peraltro sembra più dettata da necessità di Congo Renzo ecco network nell'ambito locale che era quella di dare uno spazio dignitoso alla realtà al alle realtà locali
Non c'è decentramento produttivo ed ideativo non c'è soprattutto l'attivazione di un canale di notizie tra periferia e centro
è un decentramento puramente burocratico non è efficace e funzionale agli obiettivi che poniamo non solo ma come ha ricordato Cardullo in questi TG si stanno organizzando a danno della programmazione cioè smembramento tutta la struttura detta ai programmi è questo
Crea dei gravi rischi
E per quanto
Ci riguarda
La questione meridionale anche questa e anche un rapporto corretto con i mass media affinché qui se questi siano in grado di tenere gli occhi aperti sulla realtà
Siano in grado di rappresentare l'immagine del Mezzogiorno nella sua polivalente fisionomia o se vogliamo anche nelle sue contraddizioni
Il mezzogiorno ha bisogno di dare di sé è una immagine reale veritiera
I suoi problemi che devono essere i problemi del Paese non devono poter avere schermi spesso inutilmente forse pregiudizievoli mentore oratrice distorte per tondo pertanto la loro effettiva rappresentazione necessità di corretta informazione di giusta collocazione in un circuito informativo nazionale
Secondo noi
Va ripensato il ruolo da Laterza della terza rete
Che sviluppi il protagonismo delle sedi regionali la loro capacità ideali ideativa la professionalità degli operatore che assicura l'informazione il necessario percorso dalla periferia al centro certo
Nessuno di noi pensa di dare alle ventuno sedi regionali la stessa dimensione organizzativa
E si possono prevedere l'ipotesi di collegamento funzionale tra i vari centri di produzione ma è un fatto che fa capo a Walter rapporto tra sede regionale c'entri in funzione di un ruolo prioritario della realtà periferiche
Nuovo ruolo della RAI regolamentazione delle tv private sono dunque due strumenti che devono essere governate assieme se si vuole realmente disciplinare l'intero sistema radiotelevisivo
Non è valida la politica dei due tempi così come non è valida l'idea che sta prendendo corpo di limitarsi a disciplinare le frequenze in ambito regionale
Nella evidente impossibilità di procedere in tempi brevi ad una organica disciplina di tutto il settore
Se passa questa tesi i giochi saranno fatti tutti in vapore di uno sviluppo squilibrato il sistema e a danno purtroppo di realtà economicamente produttivamente più deboli
C'è stato in questi ultimi mesi un processo selvaggio di assestamento dal quale emittenti locali locali hanno subito gravi pregiudizi
Si rischia di ripetere anche qui la dipendenza organizzativa finanziaria culturale alleare per un forte del Paese senza neppure la mediazione di un controllo prolissità da parte del Parlamento come avviene per la RAI
Il vero pericolo e che tutto il Sud vivendo una stazione di ascolto di transito e che in una logica mercantile esasperata non ci sia spazio regioni piccole per iniziativa imprenditoriale endogene
Ancora una volta questi processi di ristrutturazione rischiano di compiersi sulla però dei più deboli ecco perché le regioni devono rivendicare un preciso ruolo di controllo del sistema radiotelevisivo misto
Sia negli aspetti preventivi discipline certificazione frequenza esame di requisiti
Delle emittenti sia negli aspetti di merito riguardo alla vigilanza sulle interconnessioni ai collegamenti pubblicitari ai rapporti tra programmazione e pubblicità
Ai palinsesti alle garanzie per una informazione libera e pluralista
Intendendo per questo anche la predisposizione di una serie di norme che tutelino l'autonomia professionale degli operatori rispetto al potere gli imprenditori piccoli e grandi
Molte di queste competenze erano già state ASP tribunette alle Regioni con la legge numero centotré
A seguito di una positiva ed incalzante iniziativa anche nuovi enti territoriale ero riuscito a produrre in occasione
Dalla riforma della RAI
L'attuazione di queste riforme come del resto è successo per altre leggi importanti è stata però caratterizzato da manovre che definire ostruzionistiche ed interpretazione via via più restrittiva fin arrendere astratto l'intervento regionale
Su queste splash petto nulla ed aggiungere ritengo alla lucida analisi che ieri mattina ha fatto il professor Zaccaria
Il potere dato ai consiglio regionale di contribuire alla nomina del consiglio di amministrazione della RAI
Si è tradotto nel migliore dei casi in un ruolo di mera ratifica le scelte fatte dall'esterno negli altri casi in una pura esercitazione di proposte velleitarie ed in breve diede un produttivi così come tutto il potere legislativo attribuito alle Regioni in materia di determinazione dei bacini di utenza sia risolto in un nulla di fatto già che
Il riferimento della legge agli impianti via cavo ha praticamente messi fuori gioco il ruolo delle regioni in tutto il sistema delle tv private sistema realizzato ci voi nei fatti via etere
In questo senso va ridiscusso l'esperienza dei Comitati radiotelevisivi di origini Martini vide sul piano formale organiche
Privi di funzione di poteri non hanno potuto elevarsi al di sopra di una mera sopravvivenza
Proponendosi al più
Come momento di dibattito e di ricerca sui problemi Livorno dell'informazione radiotelevisiva
I comitati regionali
Così come i reati sono fallite nella loro funzione peculiare che era quello di un organo di programmazione radiotelevisiva in grado di formulare proposte programmi legati alla realtà regionale
Hawaii sì alle esigenze di sviluppo del territorio all'ansia di crescita delle popolazioni ai bisogni culturali e sociali di una comunità nel suo faticoso processo devoluzione
Private
Di ogni potere reale di intervento emarginata da un processo di ristrutturazione aziendale
Che ha tolto e toglie spazio alle realtà periferiche più deboli le regioni ci sono limitate ad accollarsi onere per l'installazione del ripetitore intervento peraltro anche contestato dall'Avvocatura dello Stato
Ma riconosciuto come legittimo dalla Corte costituzionale come interventi in materia di lavori pubblici di interesse locale
Qual è oggi lo Spazio Regione posso ritagliarsi nel nuovo sistema
Innanzitutto va detto che la situazione è completamente mutato rispetto alla ipotesi di soluzione che si potevano prevedere solo alcuni anni fa
La situazione di fatto che si è creata obbliga a spostare i termini del confronto tra Regione governo e Parlamento non solo in ordine alla RAI mai Nordea sistema misto così come ci viene configurando
Non è prevedibile oggi un discorso solo sulla terza rete
Foss'anche un discorso proiettato fino ad ipotizzare un ruolo di controllo diretto della Regione su questa rete
La realtà dell'emittenza locale oggi Scibone complessivamente come realtà da difendere da potenziare sia dal versante pubblico sia da quello privato
E forse il modello che va emergendo è proprio quello
Di mettere assieme pubblico e privato intorno alla dimensione regionale
Nel senso di giungere a proporre forme di consorzio locale che nascano per le finalità che la Regione si propone in gambo informativo in campo culturale in quello didattico lingua della formazione professionale
L'idea potrebbe essere quella di conferire alla terza rete una duplice funzione
Da un lato di assicurare insieme alle altre due reti
Il flusso evitava di informazione dalla periferia al centro cioè di proiettare su schermo nazionale i fatti e la vite delle comunità regionale dall'altro
Quella di porre questa rete al servizio delle realtà locali e anche delle emittenti locali come struttura portante di produzione di ideazione di tutto ciò
Che tipo è peculiare una realtà regionale può esprimere in organico collegamento tra tutte le istituzioni e traduttore struttura espressiva di cultura non di una terza rete come rete di complemento delle altre due
Ma una rete autenticamente regionale sia pure fortemente responsabilizzata nella sua autonomia produttiva che svolga la duplice funzione dirette nazionale indirette dalle regioni e struttura di servizio
All'emittente autenticamente locale
Ha anche come anche il dottor Puglia lo mi sembra abbia ipotizzato nel suo intervento è un modo per recuperare quelle finalità che il legislatore aveva posto nel progetto di riforma della RAI ma anche per rispondere alla esigenza di far crescere culturalmente
Professionalmente democraticamente il piccolo universo delle autonomie locali
Fuori da questa prospettiva e perdurando la logica del legislatore nazionale ad escludere grave di competenza regionale sulla RAI
Non rimane che rivendicare una stretta ed esclusiva competenza delle Regioni sul funzionamento delle private in ambito locale regionale per tutto ciò che attiene
Ai poteri autorizzatori e a quello di controllo controlla che presso l'efficace
Deve poggiarsi sul norme precise
Che sanciscono i termini della coesistenza tra pubblico e privato ma anche funzioni limiti e ruolo di ciascuno
Norme che riescano ad allargarsi anche alla verifica della qualità dei palinsesti alla rappresentanza
Pluralistica degli interessi e dei bisogni alla libertà di informazione alla correttezza della stessa ai contenuti alle forme deve saggio pubblicitari
Come dire
Una legge organica di cui finora purtroppo non si intravede traccia alcuna ma sulla cui promozione e sviluppo
Le Regioni possono sorgere un'azione politica propositiva e propulsiva di Levanto impegno grazie
Ringrazio l'amico di nubi da Presidente del Consiglio regionale della Basilicata
E a questo punto diamo voce alle voci della Rai invitando il presidente del Sindacato nazionale giornalisti Rai il dottor Ennio Chiodi a volere cortesemente intervenire nel dibattito
Anticipo che la presenza tra il pubblico detrae io
Candidati ad intervenire di alcuni consiglieri a Mediaset ammise alla RAI come Walter Pedullà Enrico Menduni la presenza dell'onorevole Bubbico accompagnato nelle speranza e tanti altri autorevolissimi esponenti
Del mondo politico istituzionale e del informazione ci consente di immaginare confermo una Seat una mattinata molto densa per la quale ovviamente
Confido sulla collaborazione di tutti
A te la parola chiave grazie
Cercherò di essere più breve possibile tentando di scendere dal dal livello delle grandi che lei comunque importanti teorizzazioni a quello della realtà della realtà di oggi e delle possibili realistiche prospettive quindi guardando la situazione con gli occhi
Della realtà ed in particolare quei miei occhi che sono quelli di un giornalista impegnato quotidianamente in redazione
Ed in una redazione regionale appunto un giornalista che realisticamente appunto credo possa da oggi essere un po'più ottimista sulla possibilità di produrre informazione decentrata in Rai sulla possibilità cioè di produrre non tanto informazione genericamente locale ma quella che noi abbiamo sempre definito informazione da e per le regioni di cominciare cioè a trasformare gradualmente
Le ventuno redazioni regionali della RAI in queste agenzie permanenti di informazione
In grado appunto di produrre informazione destinata sia la diffusione locale attraverso i giornali locali sia alla diffusione nazionale attraverso e grazie ad una presenza sempre più ampia incisiva e qualificata professionalmente nei telegiornali nazionali nelle rubriche negli spazi di approfondimento nelle e trasmissioni informative della Rete i della informazione prodotta ed elaborata nelle nelle regioni
E viceversa in continua a e produttiva osmosi tra centro e e periferiche
Da qualche giorno dicevo è possibile essere più ottimisti proprio grazie a quel progetto illustrato più volte da questo podio e dal quale il sindacato che rappresento quello dei giornalisti RAI materie i giornalisti RAI
Hanno delicato in questi mesi direi praticamente tutte le loro Energia
è opportuno sottolineare subito che questo progetto che che si comincia a intravedere
Non è certamente quello cui l'azienda aveva pensato in un primo momento
Al disegno perché l'azienda va pensato in un primo momento che era un disegno direi certamente confuso e privo di credibilità editoriale probabilmente di progetto editoriale non aveva la la dignità si trattava probabilmente solo di una operazione appunto di riconversione di risorse professionali ecco se non se non produttive oggi la situazione obiettivamente diversa
Visto che ci troviamo di cui a cui ci troviamo di fronte è un progetto più realistico e più credibile
Non è stato un capriccio dei giornalisti della RAI ad esempio pretendere la nascita di un giornale radio del mattino una importante novità spesso sottovalutata
Per la cui realizzazione si sono superate e si dovranno superare credo non poche resistenze un appuntamento
Che dovrà destinati inevitabilmente a esaltare la vocazione specifica di servizio dell'informazione radiofonica e di quella locali in particolare soprattutto in una fascia di di Massimo ascolto e non è stato un capriccio dei giornalisti della RAI pretendere che questo giornale radio partisse contestualmente
Al nuovo telegiornale delle quattordici solo qualche mese fa di giornale radio del mattino
Non non si parlava noi siamo convinti che solo una radicale svolta nel palinsesto nella organizzazione del lavoro delle redazioni regionali possa restituire volontà e prospettive ha redazioni e sedi
Mortificate da anni di disattenzione e riproporre con grande evidenza il valore la forza all'importanza della informazione locale
Non è stato un capriccio dei giornalisti RAI insistere su quello che abbiamo definito il principio della trasversalità nato proprio dalla nostra elaborazione direi che fa piacere vedere finalmente fatte proprie anche dai vertici aziendali
Appunto e lavorazioni e concetti nati da da da dalla riflessione di tutti gli operatori dell'informazione della RAI in questi anni trasversalità significa affermare né i fatti che l'informazione regionale
Non può essere esclusiva di una sola rete radiofonica o televisiva e non dimentichiamo del resto anche questo secondo me è un fatto che si tende a sottovalutare che la terza rete non è più né i fatti una una avrete regionale o regionalizzate almeno allo stato attuale l'informazione regionale deve essere patrimonio strategico
Esclusivo fino a questo punto è caratterizzante del servizio pubblico e quindi essere disponibile su tutte le reti
Siamo convinti che proprio l'informazione regionale Possa avviare quel processo di riunificazione dell'azienda e bloccare
La tendenza sempre più evidente all'irrigidimento dei palinsesti alla sovrapposizione produttiva delle reti
Quella per la trasversalità e anche una battaglia per la professionalità non solo dei giornalisti ma di tutti coloro che lavorano per l'emittente per l'informazione regionale
Professionalità una battaglia destinata ad assicurare appunto all'informazione regionale
Pace di ascolto già consolidato più ampio
Di quello attuale e quindi anche anche fasce di ascolto disponibili sulle due reti a diffusione nazionale non dimenticando evidentemente ma che se un discorso che già molti hanno fatto al quale noi crediamo con grande convinzione
Non dimenticando l'ormai intollerabile non più giustificabile limitazione all'estensione del segnale della terza rete
Quella della trasversalità ci fa piacere una convinzione che si sta facendo strada oltre che nel sindacato nell'azienda
Che deve certamente affrontare uno sforzo importante per per concretizzarlo uno sforzo soprattutto di riorganizzazione tecnica finanziario non non irrilevante un'azienda che ha comunque
Ora ha ufficializzato la sua piena disponibilità si sta facendo strada tra l'azienda e tra i suoi amministratore ci auguriamo che il risultato finale sia quello auspicato
Ed in particolare che il nuovo telegiornale delle ore quattordici passi in un tempi realisticamente Brevi sulla prima rete subito dopo il con il traino del del TG uno questo sarà importante soprattutto nei grandi centri metropolitani in alcune zone del Paese
Dove attualmente la Terza Rete meno diffusa e dove obiettivamente l'orario delle quattordici penalizza certamente questo appuntamento perché le abitudini di vita sono ovviamente diverse che che in altre zone
Tutto ciò per passare dall'ottimismo alla realtà
Costituisce certamente solo un primo passo un primo segnale di inversione di tendenza un primo segnale di fiducia di speranza che l'azienda possa finalmente convincersi dell'importanza del bene informazione regionale
Per la cui la per il quale la domanda è realmente crescente per confermarlo occorrerà rendere disponibili da subito risorse adeguate
Individuando al di là delle congiunture ecco precise priorità e conseguenti in investimenti
Ci vuole solamente ben altro per poter dire siamo di fronte a un grande
Ha un grande piano
Di rilancio dell'informazione decentrata si pensi solo ai problemi delle regioni con le minoranze linguistiche le ha sollevate ieri un consigliere del Trentino-Alto Adige Oskar Peterlini e sono problemi importanti per chi vive quotidianamente
Si pensi a ruolo perché centri come Napoli Torino Firenze Venezia Bologna svolgono o meglio non svolgono nell'ambito della produzione informativa del Servizio pubblico o non svolgono abbastanza
Proprio in fase di trattativa per la definizione di questo progetto di questi progetti editoriali i giornalisti della RAI hanno riproposto con forza la questione milanese ad esempio la definizione degli specifici apporti
Che una realtà come quella una relazione come quella un centro di produzione come quello possano e debbano fornire alla programmazione al palinsesto nazionale
è un discorso che trova ancora qualche resistenza ma che inevitabilmente destinato ad imporsi passi avanti quindi qualche reale speranza
E nel futuro certamente può esserci ben altro sia nel campo dell'informazione che in quello della cosiddetta programmazione
Abbiamo sempre sindacati pensato e questo sindacato lo ha proposto fin dalla nascita della Terza Rete
Ma la possibilità di produrre insieme al di là degli stretti confini amministrativi o delli stretti confini delle singole redazioni delle singole
Sedi della RAI che abbiamo pensato da sempre ad un reale policentrismo produttivo parlavamo già alcuni anni fa ad ad esempio di delle ipotesi dei consorzi delle regioni abbiamo sempre pensato
Se non ha redazioni interregionali per lo meno spazi informativi interregionali che tenessero conto di situazioni analoghe dei problemi analoghi di analisi diagnosi possibili soluzioni comuni
Attivando la collaborazione tra tutte le forze creatrici di colture produttrice l'informazione l'emittenza locale certamente a un ruolo fondamentale in questo progetto di raccordo con con il servizio Pubblico
Collaborazione tra tutti
Coloro che possono diventare protagonisti dell'Italia delle venti Regioni proprio attraverso l'Italia delle venti antenne in prospettiva quindi ci attendiamo anche questo un primo banco di prova potrà essere materialmente realisticamente
Il settimanale un settimanale che sarà realizzato dalle redazioni regionali e che sarà diffuso ancora sulla terza rete ma dal con il prossimo palinsesto sulla prima o sulla seconda rete che dovrà cimentarsi con i temi i contenuti
I problemi le realtà delle regioni di oggi potrà cimentarsi con i contenuti che dovrebbero caratterizzare di in nuove spazi regionali si pensi a temi come l'inquinamento la scuola la riconversione industriale chissà
Quanti altri certamente un problema di qualità dell'informazione perché è un problema di contenuti di con come riempiamo questi giornali con cosa li riempiamo è un problema di recuperare sulla convegno che oggi è un problema di recuperare sulla facile informazione
Istituzionale ormai controproducente per le stesse istituzioni
Questo è certamente un problema dell'azienda ma è un problema di tutti noi a un problema di chi poi quotidianamente fai giornali di chi quotidianamente
Li costruisce di chi fa le scelte di chi sceglie le notizie è un problema della direzione di testata dei capiredattori regionali di ogni singolo collega ma credo che almeno dal punto di vista della convinzione della buona volontà si possa partire con una certa fiducia
In prospettiva concludo vediamo anche il completamento dell'ombrello informativo dell'informazione regionale con un nuovo appuntamento serale che ecco idealmente chiude il ciclo di questa proposta informativa televisivo
In prospettiva infine per quanto riguarda l'informazione vediamo una maggiore flessibilità non solo di contenuti ma anche di spazi e di orari che potrebbero diversificarsi regione per regione oggi tutto ciò può sembrare impossibile può sembrare
Utopistico a causa soprattutto della rigidità dei palinsesti diretti delle reti che
è bene dirlo più cooperare una accanto all'altra sembrano ancora operare una una contro l'altra ma chissà che proprio dall'informazione regionale l'auspicio iniziale con questo voglio concludere
Non venga in questa direzione una spinta decisiva grazie
Siamo noi che ringraziamo Ennio Chiodi e suo tramite tutti i giornalisti RAI per l'attenzione dedicata questo nostro convegno
è previsto a questo punto un in più intervento del dottor Davide Giacalone Davide Giacalone e il consigliere politico del ministro delle Poste e Telecomunicazioni Oscar Mammì il quale ha sperato fino all'ultimo di poter essere presente a questo nostro incontro non gli è stato tecnicamente possibile
Ha pregato il dottor già Caloni di e esporre in questa sede talune riflessioni noi siamo grati per questo al dottor Davide a canoni che invito a prendere
Posto al podio grazie dottore
Vediamo
Sia
Non vorrei che chi ci ha sottratto il ministro ci avesse sottratto anche il consigliere politico
No no no è arrivata sicuramente letto Giacalone non mancherà
Viene
Avevo visto
Passo
Ben ora sembra sostituire
Ma
Ecco
Altrimenti in questo a questo punto per no che non c'è ancora che o chiunque altro a chiunque altro chiede si intervenire consigliere per la cosa quasi una sostituzione l'unico prego il vicepresidente del consiglio regionale la Toscana l'amico Stefano proprio Passigli anche esponente del partito repubblicano intanto di fare il suo intervento al posto
Del dottor Giancarlo e sei l'unico a cui posso chiederlo sembra senza sembrare una riserva
La parola al professor Stefano Passigli
Il processo
Preferisco bisogna saperlo
No Giacalone l'ho lasciato in sala un minuto fa quindi dico io sarà un intervento breve anche perché penso di vederlo riapparire in qualsiasi momento perché giunto da Roma quindi era era qui un minuto fa non credo non credo possa essere molto contante ne approfitto allora
Non solo per dovere di ospitalità ma ne approfitto per dire alcune cose che mi sono venute alla mente ieri sentendo numerose gli interventi che mi venivano e che mi venivano confermate dal primo intervento
Dell'amico Presidente del Consiglio regionale della Basilicata ecco cercano
Io sarò ancora più breve
E che sostanzialmente di interventi di ieri l'intervento del della prima il primo intervento della mattinata stamani vanno tutti in una direzione che mi sembra un po'singolare ecco io forse dirò qualche cosa che stride con
L'obiettivo del convegno con l'Italia dalle venti antenne obiettivo del convegno promosso da un Consiglio regionale con la partecipazione di tanti amici e colleghi degli altri consigli e delle giunte
Implicitamente finisce col sottolineare
Un ruolo che le regioni dovrebbero
Assumere oppure un ruolo che hanno più volte rivendicato ma hanno svolto appieno e che dovrebbero svolgere nel sistema radiotelevisivo ecco io credo che se non si vuole peccare
Di
Non realismo e soprattutto se non si vuole ricadere in una visione ieri nel altri parlavano di Parre giornalismo in una visione tanto i giornalisti in cui si Sly argano eccessivamente le competenze quindi gli obiettivi delle regioni
Per poi verificare puntualmente che quelle competenze non vengano svolte che quegli obiettivi non vengono raggiunti
E quindi come corrispettivo appunto di un Papa giornalismo verificare un mancato ruolo delle regioni ecco credo che se non si vuole entrare in questo circolo vizioso si debba dire con molta chiarezza alcune cose
E quali sono queste cose beh innanzitutto noi dobbiamo registrare che questo non è certo un momento
Di grande fortuna degli istituti regionali istituti regionali non hanno non direi risposto appieno perché non è colpa loro questo è un discorso molto lungo dico ma comunque certo non hanno svolto appieno il ruolo che noire giornalistici riprometteva amo potessero svolgere quando appunto in prima legislatura e in seconda legislatura abbiamo messo mano a questo disegno certamente abbiamo celebrato qualcuno diceva i dieci anni del seicentosedici è stata una celebrazione abbastanza triste
Quindi vi sono dei settori di forte e specifiche e costituzionalmente garantita competenza regionale
Che vedono invece le regioni sulla difensiva
Vedono le regioni oggi svolgere un ruolo minore di quello che si pensava potessero svolgere sicuramente un ruolo diverso da quello che era stato ha pensato alla metà degli anni Settanta
E credo che appunto il recente convegno di Venezia ne facesse mi facesse il punto in maniera abbastanza adeguato
Oramai in molti campi le regioni sono ridotte ad essere in molti settori di loro competenza sono ridotte ad essere delle mele stazioni di transito della spesa pubblica
Di ripartizione sul territorio regionale
Di fondi che giungano dallo Stato finalizzati al punto da veramente impedire
Niente che non sia la mera ripartizione sul territorio e quindi meno il mero riparto territoriale ecco quindi una forte una forte riduzione del ruolo complessivo delle regioni cioè indubbiamente sta
Aiutata in questa da che cosa dal processo di delega che le stesse Regioni hanno poiché messo in atto alcune più di altre al proprio interno delegando funzioni molto significative agli enti locali e qui in questo quadro complessivo
C'est certa la necessità che le Regioni recupera in una loro funzione un loro ruolo ma soprattutto nei settori fondamentale di loro competenza o dei settori di loro competenza fondamentale per dire ma
Ecco su questo bisogna essere chiari io non credo che l'informazione
Se uno dei settori fondamentale
E in settori protetti siano se che a Roma non è un settore di competenza fondamentale delle regioni allora qui bisogna credo non cadere nel rivendicazionismo di un ruolo che poi non si può assolvere che poi non è realistico passo
E dico Brad guardiamo né ci siamo in presenza di un settore in cui lo
Vuoto legislativo di carenza legislativa di carenza politica gli interessi sono tanti e tali da impedire o d'aver impedito finora la messa a punto di una legge generale sull'emittenza ora io credo che venire a sentire oggi
Delle sollecitazioni da nel senso non so di quale dovrebbe essere la terza rete della RAI e di come le regioni dico è veramente storia del di ieri è una storia che mi sembra molto avulsa dico non credo accadrà prossimità diventare storia di domani finché non vedo la legge sull'emittenza affiche non la vedo in una certa maniera mi sembra molto avulsa questo tipo di posizione dalla contesto in cui operiamo mi sembra di un il realismo politico per essere molto Franco
Molto molto forte e che quindi corre il rischio ancora una volta di alimentare attese che prevengano sistematicamente disillusa direi anche qualche cosa di più
Regioni devono conquistare conquistarsi ogni giorno un loro ruolo nei confronti del governo sulle grandi tematiche robotico e del Parlamento sulle grandi tematiche
Persino certe istituzione estremamente utili come le conferenze dei presidenti persino la stessa bicamerale qualche volta vengono messi in forze dalle forze politiche a livello nazionale
Cioè il loro ruolo tende a essere ridimensionato e su quei terreni soprattutto che si deve svolgere una convinta azione delle regioni a difesa di un ruolo che è ancora tutto da conquistare
Il ripeto nei settori di fondamento garantiti in cui la competenza delle Regioni la competenza normativa delle Regioni e costituzionalmente garantita figuriamoci negli altri ha poi vi è un ultimo dubbio affido anche questa le riflessioni la platea
Andando penso anche su questo controcorrente siamo poi così sicuri che esista una dimensione locale così forte da dovere essere rappresentato a dimensione locale di notizie di da dovere essere rappresentata da sistemi di emittenza locale ora io credo che se si va a vedere la l'esperienza dei paesi dove appunto il sistema dell'informazione si è strutturato in maniera diciamo più più aderente a pure logiche di mercato ecco se per esempio vediamo assisterla agli Stati Uniti io credo che noi vediamo negli Stati Uniti vediamo grandi sindacati
Emittenze locali in fondo
Il cui tempo dedicato a notizie locali e tutto considerato se leviamo appunto le sette otto ore giornaliere di programmi sindacati abbastanza limitato
E invece in cui tutto quello che è notizia locale passa per la carta stampata assai più di quanto non passi rimette ecco io credo che anche su questo sarebbe interessante avere dei dati e quindi ho visto quadrati ossia ignoranza mia ma avere dei dati ben precisi perché la mia netta impressione
E se le cose non sono cambiate negli ultimissimi anni la mia netta impressione è che e degli ottimi si annettendo negli ultimi due-tre la mia netta impressione pecche
Il sistema questo non vuol dire che non dobbiamo avere venti parti e potenziati e con un ruolo ma minimo a questo punto di quel ruolo di supporto delle regioni dei servizi informativi
Dei telegiornali regionali delle sparsi lasciati alla discussione
Con trasmissioni ad hoc in palinsesti studiate a questo fine di notizie regionali e di problemi regionale però nel complesso il problema si ridimensiona notevolmente se riconosciamo
Che il vero un ruolo nella trasmissione dell'informazione locale lo svolge la carta stampata più che il più che lei
E questo oltretutto
è legato al problema fondamentale che qui non ho visto ancora toccare dei rapporti in generale
Tra i due i due sistemi informativi quello appunto televisivo e quelli della carta stampata che è pur sempre uno dei problemi su cui dobbiamo dobbiamo fare grande attenzione ecco noi non ci poco piano in questo momento
Di etere di spazio dispaccio del giorni alle tre devo presente a registrare solo una cosa
Noi siamo in Toscana in questo momento
In Toscana il giornale che in pratica è monopolista dello spazio regionale la nazione fa recentemente soppresso la pagina regionale
Tiene viva le pagine cittadine e provinciali ha in pratica soppresso la pagina regionale ecco io credo che sia molto più urgente nessuna regione non a tutte la la ha intenzione di restituire beh no dico non possiamo dire che l'abbia che l'abbia che l'abbia lui ricostituita con quell'ampiezza che aveva un certo momento ecco credo che sia molto più esiziale
Ai fini dell'informazione complessiva della Regione
Questa decisione su cui noi nulla possiamo formalmente ma certo potremmo diciamo sul piano delle sollecitazione molto più esiziale questa del rivendica del di quanto non otteniamo
Da una Terza Rete sulla quale nutriamo Sempre speranze ma che non ha realizzato certo tipo di cose per un discorso generale sul quale mi sembra inutile ora tornare ma che è anche inutile fare in termini di rivendicazioni future che non potranno essere a sua volta grazie
Ringrazio il professor Passigli chiedendogli anche scusa se suggestionato dall'ambiente teatrale l'ho utilizzato in un ruolo tipicamente teatrale e chiedo scusa invece al dottor già calore che a questo punto prego di voler prendere la parola
Chiedo scusa un spero che avrei dovuto parlare subito noto al soldo non mio compito giornalistico cioè scrive due o tre righe per i colleghi oltre a quello che dirò
Naturalmente
Io credo che il mio compito qui
Oltre che portare il saluto del ministro mi
Credo che il mio compito qui si è quello di soffermarmi sia pure brevemente
Su
Le linee o comunque i punti che noi riteniamo di particolare importanza della proposta di quel dovere di proposta
Che il ministro ha in quanto funzione che in particolare ma mischie preso al momento della nomina fissandolo per novembre siamo i primi di dicembre quindi siamo mi pare a tempi più che maturi
Per discutere nel concreto di cosa vi è scritto in quel testo
Devo dire che non abbia cominciato questo lavoro un po'come il coro della Ida partiamo partiamo ma era una cosa piuttosto macinate rimarginata sono state molte molti tentativi molte difficoltà
Bisognava tentare e dei questo Poli indicazione diciamo così l'idea iniziale del lavoro bisognava tentare di regolamentare il settore radiotelevisivo
Intendendolo in quanto settore radio televisivo e cioè uscendo dalla necessità anche solo concettuale magari di affrontare l'argomento avendo in mente il bisogno di regolamentare o limitare l'emittenza privata o avendo in mente di regolamentare o meglio controllare l'emittenza pubblica per intendersi la RAI problema iniziale era quella di affrontare il problema come un problema complessiva e allora il primo passo
Per chi volesse fare un lavoro di questo tipo e quello di porsi il problema dell'etere il famoso etere
E la famoso affollamento
Il primo loro diciamo così appuntamento che ci siamo trovati di fronte è stato proprio quello della risposta alla Corte costituzionale per un processo che la corte ha in corso
Riguardante l'emittenza privata e cioè stabilire su quali frequenze con quali affollamento
I privati trasmettono oggi unitario sui nostri televisori
E immagino che questo sia un quesito di grande importanza per la corte costituzionale perché laddove si dovesse giungere alla conclusione che tutte le frequenze sono occupare dico laddove si dovesse giungere a conclusione tutte le prebende sono occupate e che quindi nessun'altro che oggi volesse fare emittenza privata
Oggi può entrare ebbe questo sarebbe un elemento estremamente preoccupante dal punto di vista libertà costituzionale parlo del primo compito è stato questo
Però noi abbiamo fatto questo lavoro aggiornando sia pure così in maniera empirica il censimento del mille novecentottantacinque abbiamo detto quello che in qualche caso si è letto sui giornali forse un po'affrettatamente nonne che il settanta per cento delle televisioni il novanta per cento e rotti delle radio private lavorano in situazione di diciamo così extra legalità
O di legittimità ma che in effetti e rispetto al piano di ripartizione delle attualmente in uso e quindi quello stabilito nell'ottantatré rispetto a quello le frequenze occupate dall'emittenza privata e pubblica insieme naturalmente ma specie quelle che straborda non sono quelle dell'emittenza privata sono largamente al di fuori di quanto era stato previsto è assegnato al uso di emittenza radiotelevisiva
Ma questo non si conclude
Non si deve giunge alla conclusione che questi signori lavorano in regime di illegalità si deve giungere a conclusione che il piano di ripartizione del mille novecentottanta e va rivisto profondamente in quanto così com'era non poteva e non può reggere alla situazione diversa qual è oggi
Per fare questo
Per fare questo e per rivedere il piano di ripartizione a stelle a legislazione vigente non si fa un passo bisogna in qualche modo modificare
Ma fa piacere che ci siano queste cose
Mi sembra che va a modificare la legge cioè stabilire un regime tale da mettere come si suol dire ordine nell'etere e bisogna farlo garantendo tentando di garantire naturalmente
La massima possibilità di espressione e di presenza di televisione e di radio perché poi come si parli emittenza sì tende sempre a parlare di televisione e poco di radio di televisioni e di radio
Nelle
E questo il primo lavoro su questo un concetto voglio dirlo subito un concetto lo si è messo in questa proposta e cioè quello di non accettare l'idea che lettere possedesse diviso in parte a regime di concessione
E in parte regime di autorizzazione l'idea è quello di riportare l'intera materia a regime di concessione
E su questo voglio spendere solo due parole
Per il principio è quello che si tratta di un bene pubblico limitato perché è un bene pubblico è limitato non è illimitato
E che quindi questa assegnazione nel suddetto bene dell'utilizzo tutto bene spetti allo stato questo non significa a scanso di così errate interpretazioni che si faccia un passo indietro rispetto a quanto la Corte costituzionale nel tempo andata stabilendo e liberalizzando dando possibilità di emittenza a livello locale né i baci utenze tutt'altro bisogna andare avanti rispetto a quello che la Corte costituzionale è stata capace di rendere possibile nel tempo bisogna andare avanti
Ma se quello era il modo di procede la Corte costituzionale a legislazione vigente nel momento in cui si riassetto all'intero settore lo si riordina
L'idea che a livello locale o stesso bene a livello locale o a livello nazionale
Possa essere governato da due regimi diversi è un'idea sostanzialmente contraddittoria che si vuole elimina
Allora ha detto che bisogna garantire tentare di garantire l'accesso al più grande numero di emittenti e quindi di soggetti possibili
Si pone un problema che mi pare sia presente a tutti noi che problema del cosiddetto antitrust
Corse l'idea di questo antitrust
Si è detto il mercato non è italiano il mercato europeo o il mondiale le dimensioni economiche delle aziende ecco qui bisogna un attimo
E chiarire qual è il diritto che si intende difendere attraverso norme antitrust
Adesso non antitrust non si intende parlare di questo o quell'imprenditore privato attraverso normalità se non sente colpire questo o quel polo di mitezza
Il diritto che si intende tutelare attraverso norme antitrust e il diritto di informazione cioè nel senso di essere informati
L'Antitrust nel campo dell'emittenza
Televisiva radiofonica così come la legge del mille novecentottantuno nel campo dell'editoria non è una norma con il rilievo eminentemente o prevalentemente
O nomi con no è una norma che ha rilievo relativo al diritto di essere informati e di essere informati da fonti diverse dato sicché abbiamo detto
Lei tre cioè il mezzo di trasmissione
E limitato occorre che lo Stato stabilisca quanto ciascuno di questo spazio limitato può quanto ciascun unico soggetto Po in questo spazio limitato occupare la questione dell'Antitrust e tutta qui
Cioè non c'è né questione di colpire come si usa giornalisticamente dire questo quel polo
Ne vi è una riflessione di carattere economico dietro sulle che se l'economia ci vedono per un attimo rispetto alla pubblicità
Meno che sia di carattere economico è una questione di difesa del diritto dell'utente del cittadino del telespettatore di essere informato da fonti possibilmente diverso e poi in esse
Il soggetto sceglierà quel che vuole
Esiste una norma antitrust per esempio nel campo della carta stampata ma se tutti gli italiani domani decidesse di comprare questo o quel quotidiano tutti insieme lo stesso questo non andrebbe a violare la norma dell'Antitrust perché sarebbe la norma di preferenza
Se tutti gli italiani vogliono vedere questa o quell'emittente questo quel canale cui cioè nel profondissimo loro diritto non viola nessuna norma che antitrust
Il problema da Ormanni Trust è che io debba scegliere sul mio teleschermo come scelgo in edicola possibilità diverse
Se poi i miei gusti sono di un tipo di un altro ci sono affari miei l'unica cosa che deve essere tutelata e il mio diritto di scegliere fra diverse possibilità
La questione dell'Antitrust limitata al
Tema e al numero delle testate naturalmente chiunque occuparsi del problema non sa è una visione molto limitata e molto parziale esiste
Il grosso capitolo grosso importante e positivo capitolo della pubblicità
Cioè delle società concessionarie di pubblicità
Ebbene io credo che questo sia il capitolo dell'argomento sull'acqua sul quale maggiormente occorre riflettere se si intende come si intende difendere l'emittenza
Televisiva e radiofonica a livello locale prendendo la libera
Questo è il tema dell'antitrust in campo pubblicitario
Si dice nella legge una proposta oddio nella proposta si sostiene
Che quando un
Società che fa emittenza una società pubblicitaria sono cointeressata nella pubblicità cioè se io ho una televisione e ho anche una mia agenzia pubblicitaria
Ebbene questa mia agenzia dovrà lavorare almeno l'ottanta per cento sulla mia televisione o sulle mie televisioni nel caso in cui l'Antitrust avesse una diciamo così accezione diversa da quella proposta
E per un altro ulteriore venti per cento può investire fuori non è una stupita cabala serve ad evitare che chi non e in grado causa legge antitrust di acquisire proprietà di ulteriori network né acquisisca controllo in buona sostanza concessioni programmi e pubblicità che è un modo per rendere altri teleschermi o altre radio
Culturalmente politicamente e civilmente figlia della casa madre che cede i mezzi con i quali si sopravvive
Stabilire questo significa anche stabilire che laddove si fa sia un network cioè laddove sia un'emittente che lavora sul campo nazionale non si può avere accesso alla pubblicità di carattere locale cioè che la trasmissione ben programma deve essere continuo
Non interrotto e deve essere contemporanea
Cioè che non si può interrompere momento dello spot è inserire pubblicità di carattere locale Cuesta ENI la risorsa che tiene invita le emittenti locali
Ne i pareggi Riccio la retorica sulla bisogno del regionalismo né sul fatto che il piccolo indipendente bello con le parole non si fa indipendente a dell'indipendenza dell'emittenza radiofonica e televisiva
Occorre predisporre gli strumenti e le forze per essere indipendenti dato sì che
L'introito di carattere pubblicitario è una è una delle
Importanti forze che rendono che rendono possibile la vita delle emittenti riservare la pubblicità di carattere locale all'emittente di carattere locale significa dai la possibilità di vivere senza dovere stipulare contratti che sono all'inizio magari pubblicità e poi anche di programmi con altri
Concessionarie questo ripeto è l'elemento che secondo me da indipendenza e vitalità all'emittenza di carattere locale naturalmente stiamo parlando all'emittenza privata se poi naturalmente
A livello regionale o locale di è quella vitalità politica quella realtà politica di dibatto che crea la notizia sulla quale lavora l'informazione privata a livello locale tanto meglio avremo finalmente creato un sistema di indipendenza limita enti locali
Perché voglio dire quando si mette mano a a regolamentare un oggetto si tenta anche di evitare gli errori del passato
Che ce ne facciamo di quindici emittenti locali tutte dipendenti da una stessa fonte o da una stessa pressione così come ce lo seguiamo palazzo ci saranno gli ossequi palazzetti il problema è quello di avere emittenza indipendente il locale non locale basta non basta ecco ecco avere l'inflessione dialettale del politico di turno il problema è quello di poterlo questione
Per in maniche indipendente diversa e bisogna avere le risorse per poterlo fare non basta avere così delle idee Ovo la buona volontà occorre avere le risorse per poterlo fare
Il controllo io oggi ho sentito alcune così molto fuggevolmente e me ne scuso idee sul controllo e sul controllo secondo me bisogna andarci molto ma molto caute molto molto caro
Noi siamo un Paese di diritto romano cioè non siamo un paese di common law non possiamo creare uno autorità cosiddetta Authority
Che faccia leggi che faccia in qualche modo diventi fonte di diritto ecco questo non possiamo farlo perché finisce con l'essere contraddittorio con il nostro sistema
E chi ha dei dubbi su questa materia può andarsi a rivedere l'attività del garante dell'editoria
Laddove il garante in qualche caso denuncia
Una
Violazione della legge ogni azione del Trust e la magistratura di merito la pensa in modo diverso nostro un sistema come questo le cose si integrano male
Ma noi abbiamo bisogno di autorità di controllo che non sia l'autorità politica che sia esso del Governo dal Parlamento
Delle regioni e così via abbia bisogno di autorità diversa
Cui si ho dati criteri oggettivi per esempio
Se si stabilisce cos'è un trust che sia controllato che questo non me ne ha violato si stabilisce che c'è un tetto d'affollamento per la pubblicità che questo non sia violata si stabilisce che non ci può essere l'accesso al pubblico locale che questa non sia violata cioè norme oggettive
Elementi chiari sulle quali autorità indipendenti dal governo dal Parlamento insomma diciamo così dal potere politico possano esercitare controllo non sul merito
Dell'emittenza privata non su ciò che trasmetto sul senso c'è messaggi pubblicitari perché lasciatemi dire che la libertà e la democrazia sono tali quando riescono anche a difendersi da vent'auto autonomamente automaticamente quando mi sono violazione del Codice Penale insomma quando non ci sono di formazione ma non ci sono
Questioni di offesa al pudore e compagnia bella
Ma non su queste cose esercita il controllo ma esercita il controllo sul rispetto degli equilibri che la legge ha stabilito questo è il compito che noi crediamo debba essere assicurato a un organo di controllo
Composto da poche per pochissime persone e nominato con sistemi che il non lasciano dubbi di presenza spartitoria da parte delle forze politiche
Ecco io c'è un timore che
Che in qualche dibattito sul tipo di regolamentazione dell'emittenza privata
Mi sorge qualche volta sorge il timore che le forze politiche
Spesso in questo un passo indietro rispetto alla realtà cui sono giunte congiunto il mercato cui aggiunto i rapporti fra le meter fra le emittenti private fra di loro le emittenti private quelle pubbliche ecco sorge il dubbio qualche volta che si voglia fare con la regolamentazione delle emittenti private
Un grande campo sul quale entrare in qualche modo nel quale richiamare una propria presenza politica che non sia la presenza della notizia dell'attività sia la presenza
Che dal dagli anni del settantasette poi si chiama lottizzazione del secondo un vocabolo inventato e messo a punto da Alberto Ronchey stiamo lottizzazione cioè dire
Se c'è un certo equilibrio nel mercato delle emittenti private
Politico beh in fondo si può anche disegnare o un talaltra equilibrio di carattere diciamo così Antitrust no le norme devono essere indipendenti oggettiva e dalla presenza politica in questo mercato
E il controllo sull'emittenza privata padre un po'e quella pubblica l'emittenza privata non deve essere un controllo di carattere politico o assegnato ad autorità politica
Questo ripeto credo che sia una grande questione e se la grande carta che permette di dire ci vuole indipendenza e il pluralismo nell'informazione non è a vere persone di diversi partiti che lavorano lo stesso telegiornale
L'indipendenza e alla pluralismo della informazione e avere telegiornali dei mittenti diverse che rappresentino perché noi interessi diversi voglio dire ma questa è una legge della
Mercato della democrazia nel suo Paese possa scandalizzare se un giornale rappresenta un interesse anziché una queste l'indipendenza pluralismo la presenza nei dissensi tra i giornali
Gli amici radicali sono maestri nello stilare i libri con i minuti e i secondi dedicati questo non è pluralismo questa è lottizzazione detta come la diceva Alberto pronte
E un attimo il canone la RAI il cannone voi avete visto ci sono un po'di polemica su questa storia di Cannone la tassa togliere risorse alla RAI il problema è molto semplice molto semplice il Canone
Così come oggi e in vigore non sta in piedi non può stare in piedi
è una strana cosa che parte da base ride quattrocentododici
Ieri quattrocentododici il cane che si paga il resto sono tassa soprattasse aggiunte
Bisogna fare di questo strumento che serve ad acquisire ricchezza utile fra un servizio pubblico
Che si definisce tale in quanto non ha il bisogno che è invece tipico dell'emittenza privata ed è giusto che sia così dell'ossessione dell'ordinanza
I dare al servizio pubblico risorse capace di sottrarlo alla o se dopo sottrarlo per il maggior parte possibile alla ossessione dell'audience se è un richiamo e io credo dobbiamo raccogliere queste risorse dobbiamo raccoglie attraverso uno strumento che sia accettabile e sia pulito che non sia contestabile da chiunque lo prende in mano
E questo è la modificazione del campione non c'è nulla di intimidatorio o che so io c'è il bisogno di rendere uno strumento pulito ed efficace il calore oggi e confuso e contraddittorio
Ed è facilmente attaccabile da chiunque a chiunque ne abbia voglia Bisogna modificarlo tutto qui e infine
E infine la storia di una rete RAI senza pubblicità
Rete
E non credo che poi questo sia un argomento quale responso può fare delle guerre di religione regge un suo ci vuole sono proposte per amore di bellezza e per amore di simmetria se si fa una regolamentazione del mercato ponendo un certo tetto di trust per i privati per amore di simmetria sarebbe
Diciamo così auspicabile che il servizio pubblico anche si conforma se non quella stessa norma ma con lo stesso principio in qualche modo questo credo che sia
Dal punto di vista economico delle risorse della RAI
Questo e largamente non incidente
Non incide
Oggi c'è una rete della RAI che fattura poca pubblicità Paul cioè che altro a risorse pubblicitarie estremamente limitate possono essere in crescita
Ma rimarranno limitata nel Complesso della pubblicità che l'azienda in cassa
Dal punto di vista ripeto economico questa è questione di scarsa rilevanza
Può essere me ne rendo conto
Elemento di preoccupazione diciamo una Rete muore diventa monca non funziona più ma la RAI al contrario dei privati come naturale ovvio
E legata allo stato da una convenzione
E se lo Stato
Ritiene questo un elemento positivo è utile o sottrarlo sanzione dell'audience eccetera nella convenzione si possono stabilire con grande precisione
I mezzi le energie necessarie perché nessuna delle reti della RAI abbia soffrire di un'iniziativa di questo tipo
Non è quindi una questione di carattere economico mi si può dire ed è ragionevole
Che è una trasformazione di quel particolare sistema televisivo
Che l'idea di una televisione senza pubblicità e fuori da quanto abbiamo fin qui visto nel nostro Paese questo è vero ma è positivo
Questo è vero ma è positivo
Questo è quello che io sottopongo alla vostra riflessione come persona di quant'altri ci vogliono spendere cinque minuti
Ma possiamo veramente sostenere che la pubblicità in un canale televisivo del servizio pubblico sia elemento culturale rinunciabile
Che la sua mancanza renda culturalmente meno apprezzabile quello o spettacolarmente meno apprezzabile quel canale o da punti pisello a sir meno accettabile quel canale
è difficile sostenere
Quindi
Per amore di simmetria questo sarebbe elemento sul quale riflettere non ci sono ripeto su questo elemento guerre che possono essere di religione mi sono proposte di riassetto del settore
Eva per concludere
L'altro abbiamo messo mano un po'così come il coro dell'Aida partiamo partiamo
A si era c'era un dovere di proposta è questo dovere viene assolto e il dovere di proposta
Io dico una cosa leggendo un po'i giornali le dichiarazioni fatte in questa settimana ho visto che
In molti sono convinti che questa legge non si farà perché sono troppo forti gli interessi in campo
E siccome chi ha studiato un po'le cose lo storione politiche no sa che se sono troppo forti da una parte gli interessi in campo si fa magari una cattiva legge sbilanciato da quella parte
Se sono più un po'forte da quell'altra la si fa sganciato da quell'altra
Se non la si fa perché troppo pochi sono gli interessi in campo vuoti degli interessi in campo si equivalgono e si reggono fra di loro
E cioè che gli interessi sono tali e contrapposte da non poter dare luogo a un'iniziativa legislativa ecco dico secco si fossero le cose
Ma signori il Parlamento la sovranità del Parlamento non sta forse nel regolare settori dove vi sono forti interessi o regoliamo solo settori dove non ci sono interessi
Il Parlamento vuole assumere su di sé la responsabilità è dire troppo forti erano gli interessi e quindi non posso agire
Troppo forte negli anni la stratificazione del mercato troppo forti pubblici troppo forte le pressioni politiche il privare scusa troppo forze le pressioni politiche non possiamo fare una legge io ci credo nella democrazia e nel Parlamento della sua sovranità e quindi credo che questa legge deve essere fatta sulle proposte e sulle questioni concrete
Si può discutere tutto perché è naturale che si può non essere d'accordo per carità ma se si dice che la legge non si fa perché ci sono troppi interessi in campo e contrapposti questa non è una considerazione politica
Questa è una triste considerazione sul Parlamento grazie
Ringraziamo il dottor Davide Giacalone e uno degli elementi che interessava a questo convegno era quello di poter contare anche sulle valute Toni e le riflessioni delle forze politiche nazionali su questo tema per un contributo in questo senso abbiamo il piacere di avere l'onorevole Bubbico che era come responsabile dell'ufficio informazione della Democrazia Cristiana
Io ringrazio anzitutto la Regione Toscana
E Lit diciamo in in via informale il corpo accademico di Firenze che come ogni anno da un contributo serio al dibattito su questi argomenti
Mentre parlava il presidente della Regione Basilicata di cui condivido gran parte dell'intervento pensavo che Firenze e la città che per prima capitale d'Italia oltre Torino
Doveva costituire il primo punto di avanzata dal Nord verso il Sud
Mi veniva in mente Cavour che venuto a Firenze non
Forse il riferimento francese del Piemonte non lo aiutò molto a capire
Questa realtà e mi veniva in mente proprio perché parlava il presidente della Basilicata la funzione nazionale unificante di tutti i mass media in particolare del servizio pubblico
Io sono qui per portarvi il pensiero l'opinione della democrazia cristiana il saluto della democrazia cristiana del suo segretario che mi ha pregato di portar dello personalmente sulle questioni tornate di attualità sul tappeto
E noi diamo atto alla solerzia del ministro delle Poste
Nella preparazione di un testo per la legge nel sistema radiotelevisivo italiano ma non possiamo non rilevare con molta decisione che la legge non si può limitare a prendere atto dell'esistente
è vero che la legge si deve fare che non si deve chiedere agli interessi particolari in gioco
Che il Parlamento deve assumere con forza la sua autorità di sintesi rispetto agli interessi privati
Ma è anche vero che una legge che prenda atto del sistema esistente e si limiti a discutere se Berlusconi deve avere uno due o tre reti
Mi pare che sarebbe una legge inutile e la cosa peggiore che noi potremmo fare dopo tutto questo tempo e tutto questo dibattito sarebbe di fare una legge che non fissi dei criteri generali forti delle regole del gioco vere
Che servano a ricondurre nella legalità un sistema nel quale la illegalità ha largamente superato il livello di guardia
Oggi abbiamo un sistema misto a prevalente presenza privata con otto reti controllate da un soggetto imprenditore e tre reti al servizio pubblico nazionale
Fare una legge che sancisca che prenda atto che ratifichi anche con la forza della legge questa situazione
Senza nessun intervento da parte delle autorità politiche da parte del Parlamento sarebbe una resa generale alla quale noi non ci sentiamo molto francamente di partecipare
Abbiamo di fronte un'espansione selvaggia e incontrollata che non ha riscontro in nessun altro Paese del mondo
Questo sistema misto non si ovvia
Caro mi riferisco all'oratore che mi ha preceduto limitando a due reti
Ciascuno il diritto di emittenza a questo non si ovvia soltanto lasciando libero il venti per cento della pubblicità
Che tradotto in termini concreti
Se consideriamo che con venti miliardi si compra Capodistria riferite alla Fininvest significherebbero il venti per cento di mille seicento mille settecento miliardi pari a trecentocinquanta miliardi credo che pari anzi supera la metà del tetto pubblicitario della RAI
Non si supera nemmeno istituendo un comitato dei garanti in funzione anti triestino
Noi abbiamo
Pensiamo che l'Antitrust possa essere anzitutto iniziato ad avverare comunque fortissimo servizio pubblico
Non accettiamo la democrazia cristiana coi suoi ministri sulla sua forza parlamentare
Come primo partito d'Italia non accetterà nessun una riduzione del servizio pubblico come prevista nel disegno di legge Mammì e chiede un rilancio e un'espansione del servizio pubblico
Anche in funzione anche in funzione di quella unità nazionale che Cavour
Sulla quale Cavour solo a Firenze penso il resto della sua vita rimane dedicata all'unità della patria solo a Firenze ebbe forti incertezze noi non ne abbiamo
Se questo è il ruolo quello che avete detto quello che stamane molto lucidamente il presidente da Basilicata ha spiegato allora uno dei primi punti il primo punto è no allo stato di fatto
Secondo punto rilancio del servizio pubblico su tre reti con la pubblicità
Con tre reti al cento per cento del territorio nazionale
Siamo a Firenze viene un altro ricorda un fiorentino al presidente del Consiglio Spadolini limitò nella precedente concessione RAI al sessantacinque per cento la Terza Rete quella che noi vorremmo
Con molta forza non la vorremmo come maggioranza la volle uno schieramento di forze parlamentari culturali sindacali politiche che aveva proposto e sostenuto la legge di riforma
E imponendo anche a un ministro riluttante l'istituzione della terza rete proprio nelle funzioni che voi avete spiegato
Sulle quali io non torno non avendo avuto la fortuna di partecipare alla prima giornata dei lavori e di ascoltare la relazione
Di cui ho sentito echi qui venendo che ho letto rapidamente dell'amico professor Zaccaria
Le norme queste prime che ho detto quelle della limitazione delle reti della pubblicità il comitato di dei garanti e sono norme di controllo ma se noi dovessimo ridurre la legge a discutere fra noi contenuto nelle sole forze della maggioranza io non sono d'accordo noi non siamo d'accordo su questo
Lo dirò più oltre un tema istituzionale
Se noi dovessimo discutere solo se Berlusconi deve avere uno due o tre reti il venti per cento da pubblicità libera con un comitato dei garanti formato da ex giudici costituzionali da professori insomma in modo molto alto come livello credo che noi faremo una fatica inutile
Non risolveremo nessuno dei problemi che ci sono sul tappeto
Per la situazione di fatto che si è creato
Con otto reti dirette è un'espansione stellare che sta logorando ogni margine di voce che di emittenza locale regionale quella di cui parlate qui nelle venti antenne del vostro convegni
E nella direzione di un pluralismo c'è una sentenza pendente c'è un giudizio pendente davanti alla Corte costituzionale
Le Hill esito di questo giudizio se io capisco bene dalle quattro domande poste dalla Corte costituzionale al governo
è una pronuncia in direzione del pluralismo
Dunque potrebbe cambiare anche una situazione di fatto una situazione di forze non dico che dobbiamo aspettare la sentenza della Corte noi vogliamo la legge è una vita che lo stiamo dicendo ricordo la tenacia
La capacità l'abilità del ministro gara nell'arrivare a concludere un disegno di legge largamente ispirata a questi criteri che poi fu insabbiato nella presidenza del Consiglio
Dell'epoca perché era pronto aveva anche l'accordo dei partiti
Quindi la Democrazia Cristiana è in prima fila per chiedere una legge ma una legge vera riequilibra Trichet una legge che modifichi c'è una norma latina delle dodici tavole che dice
L'ex se in privo salata né in Hogan muto non siano date leggi a mio favore di privati
Privilegium è una legge data a favore dei privati credo che una legge di questo genere non sarebbe certamente d onore per il Parlamento non sarebbe una prova di forza di governo effettivo del Paese sarebbe una legge sostanzialmente di resa ai grandi interessi che sono in campo quindi i due rischi da evitare da un lato è vero sono quello di evitare che gli interessi blocchino al Parlamento dall'altro evitare che il Parlamento ratifiche gli interessi esistenti
Noi ci siederemo al tavolo delle trattative
Le avvieremo anche dei contatti bilaterali soltanto se ci sono le premesse per modificare la situazione di fatto
Se cioè si va ad operare con una legge che cambi la situazione non con una legge che fotografi la situazione esistente
Io ho sentito da Giacalone poco fa parlare delle concessioni e delle autorizzazioni ma vorrei ricordargli che lei e autorizzazioni sono state affermate come dovute in ambito locale dalla Corte costituzionale
E non ce lo possiamo dimenticare e poi se è vero che la concessione e l'attribuzione è un passaggio di diritti dallo Stato a un cittadino e che l'autorizzazione la rimozione di un semplicemente di un ostacolo
Per l'esercizio di un diritto non essendoci le limitazioni delle frequenze è indispensabile
Che
Le emittenti locali abbiano le autorizzazioni significa significherebbe riducendo tutto a concessioni un'ulteriore stretta
Nei confronti delle private che si accompagna alle strette sulla RAI e quindi un ulteriore spazio libero all'omologazione di una cultura che se proseguirò piene
Omologato e fotografato il sistema attuale ASP accosta Alitalia antico paese del diritto
Ad una Repubblica centro americana
Noi ci battiamo per un congegno misto
Non basta la limitazione delle reti occorre lavorare sulle frequenze
Come prima griglia di un vero antistress tre punti sull'anti Trieste primo servizio pubblico molto forte alleato naturalmente dell'emittenza locale e a sua volta articolato nella Terza Rete l'emittenza locale
Secondo
Il pacchetto il pacchetto ma mi
Per quanto riguarda che poi è quello di Gava per quanto riguarda la limitazione delle reti e la limitazione della pubblicità e il comitato dei garanti
Terzo una griglia sulle frequenze che non lasci occupati tutti i corridori possibili e immaginabili cosicché si consacra avrebbe definitivamente un bipolarismo televisivo al quale noi siamo
Duramente contrari e dico queste cose con grande responsabilità e consenso di impegno per una forza politica come la nostra
Cioè ancora sulla pubblicità
C'è un diritto della pubblicità noi faremo un convegno siete tutti fin da ora invitati solo sul diritto della pubblicità che è un diritto nuovo
è una idea nuova che portiamo al dibattito di questi giorni che tornato dicevo molto di moda
E che assegna morti garanzia la tutela del cittadino e assegna sostanzialmente il compito non di concentrare le risorse solo su chi è capace di raccoglierle come unico forte soggette questo non è cultura
Postindustriale o anti industriale vorrei dire a Romiti vorrei dire a qualcuno se è presente della Fia perché questo è pluralismo che in questa materia non c'è
Possibilità di applicare le leggi del libero mercato
Questa materia riguarda i diritti dei cittadini le convinzioni le opinioni riguarda la democrazia nel Paese e riguardando la democrazia nel paese è una cosa seria e grave e non possiamo vederla
Senza esaminare tutti i risvolti possibile per garantire ogni voce anche le più piccole
Presenti nell'informazione nel formarsi della libera opinione dei cittadini
Questa è una linea costante l'abbiamo avuta nella riforma la legge dieci nelle battaglie per arrivare a una legge organica di settore è una costante della democrazia cristiana come forza pluralista e democratica del Paese
E visto che parliamo di interessi io voglio ricordare un piccolo episodio
L'onorevole De Gasperi aveva un po'di paura dell'aeroplano allora erano ad elica lui aveva fatto la prima esperienza andando in America
E preferiva per andare a Parigi prendere il treno e passava per Torino e a Torino lo andavano a salutare il prefetto i deputati i maggiorenti della città
E anche l'amministratore delegato della FIAT e De Gasperi non scendeva mai dal vagone s'affacciava la finestra conversava con questi che erano lì che questo immagine questa fotografia d'epoca che vi do stamattina potrebbe secondo me ben rappresentare quelli che debbono essere i rapporti tra la politica il Parlamento le istituzioni e la democrazia costituzionale repubblicana e le forze economiche un rapporto nel quale le scelte quelle definitive di quadro specie quelle che riguardano i cittadini spettano alle forze politiche
E per le frequenze dicevo che diventano un punto fondamentale discriminante
Mancano dati di base per l'effettuazione della pianificazione
Delle frequenze manca un prete qualsiasi criterio di priorità
Per l'assegnazione delle frequenze agli impianti e ciò è tanto più necessaria in quanto il numero degli impianti esistenti non è compatibile soprattutto per la modulazione di frequenza con una corretta pianificazione a tale proposito non ci si deve dimenticare che il numero dell'assegnazione di frequenze possibili
E senza dubbio limitato questo è il punto di partenza queste la chiave anche di qualsiasi disegno di legge tanto da poter entrare a far parte attraverso il numero degli abitanti servì bignè
Dei fattori che dovranno regolare le norme tanti concentrazione
La materia
Io ho accennato a Flash le osservazioni al disegno di legge le abbiamo preannunciate credo tutti i partiti a cui il ministro ha consegnato il testo del suo disegno di legge gliene diamo atto della solerzia della tempestività
Ma su tutte queste cose e molte altre ancora
Penso alla trasformazione del Canone in tassa di fruizione problemi che essa crea per salvaguardare la natura privatistica del servizio pubblico senza di che la imbavaglia Remo Comune ente pubblico con tutte le conseguenze immaginabili
Abbiamo dicevo anticipato al ministro che daremo le nostre osservazioni ma formuleremo contemporaneamente promuoveremo dalla prossima settimana incontri bilaterali conchiglie
E io credo che se c'è un terreno di riforma istituzionale questo terreno è l'informazione la cultura la formazione lo spettacolo che riguardano tutti i cittadini italiani
E allora la democrazia cristiana coglie questo momento come un momento altissimo di riforma costituzionale istituzionale
Un momento nel quale è indispensabile oltre alla maggioranza il confronto il dibattito l'accordo se volete così come avvenuto per la legge di riforma e per la legge dietro
Con quelle forze dell'opposizione che hanno concorso a fare la riforme a sostenere il servizio pubblico in primo luogo col Partito Comunista Italiano io lo dico in maniera molto chiara
Ma credo che questo sia una strada non solo naturale nel nostro Paese per le grandi riforme che coinvolgono tutti i cittadini
Non solo logica non solo dovuta ma anche se mi consentite
Di legge che portato corsi in Consiglio dei ministri rischierebbe di naufragare in Parlamento
E soprattutto occorre il conforto di gruppi
E di forze anche del sindacato e della cultura a cui noi facciamo faccio io questa mattina una Appello per una larga mobilitazione di opinione pubblica intorno a una questione che non riguarda i punti oscurati io non ho sentito ieri il mio amico Veltroni me
Mi dicono che ha evocato anche quella vicenda e qui ce ne potrebbe essere un'altra io la dico brevemente
Non credo che ci siano le condizioni
Se esce prima la sentenza della Corte Costituzionale per fare un decreto legge io ho avvertito il ministro che se i lavori preparatori di questo periodo ci consentono di raggiungere una legge che modifichi le esistenti
Che delinei una norma antitrust vera pluralista di garanzia degli interessi del Paese siamo disponibili ma che bisogna prima arrivare a questo una legge vera che cambi la situazione di tappo
Io mi rifiuto di sedere a un tavolo della maggioranza in cui con interlocutori dalla medesima
Mi toccherà discutere se Berlusconi dalle due righe e mezzo tre reti una rete metterebbe sia il venti e il trenta il dodici le ore di trasmissioni
C'è una collegamento con l'editoria che è anche molto significative e questo mi pare una parte positiva della legge e cioè chi ha oltre un limite di tiratura non può avere l'emittenza
Bisognerà stabilire come quando c'è una revisione anche le valigie vittoria anche se la partita bene poi applicata come tutte le riforme in Italia in maniera confuse contraddittorio
Ora dobbiamo lavorare in modo serrato e continuo per arrivare a questa intesa con una prospettiva un servizio misto con centrale il servizio pubblico e forte il servizio pubblico
Non è una solita ho insolito schieramento dei partiti che sostengono orari quelli che sostengono la carta stampata e quelli che sostengono l'emittenza privata qui bisogna che ogni partito
Si spogli di interessi privati di copertura di interessi privati di appoggio agli interessi privati che sappia guardare altro
Alle ragioni fondamentali della Repubblica
Tra queste l'informazione la cultura nelle sue articolazioni regionali nella fotografia di un Paese pluraliste ricco come l'Italia
Quindi siamo riprendo come da dove ho cominciato siamo anche per fare una legge che dia un quadro unico al pubblico e al privato attenzione questa non è una ingerenza nel privato
Ma io non credo che possiamo avere una RAI controllato dal Parlamento quindi garantita nel suo pluralismo
Nel servizio pubblico nella difesa dell'ascolto debole
Debbo dire alla RAI
Se la RAI forte potrà smetterla di inseguire Berlusconi sui grandi divi grandi contenitori al grande ascolto e forse dedicarsi di più alla cultura alla diffusione di una cultura nel Paese alla dare voce anche a quello che ancora non c'è
In questa visione del pluralismo e della libertà che è un fiume che corre che va avanti
La difesa dell'ascolto deboli dell'ascolto culturale che l'ascolto qualificato la RAI deve potrà fare sera binari larghi se può
Camminare larga con grandi sostegni sia di entrata che di possibilità di movimento delle private torna quella che era una mia antica battaglia della Carta dei principi che non sono nei film dei minori diciott'anni nei diritti costituzionali nella rettifica né il diritto del cittadino all'integrità sono anche questo ma i principi sono soprattutto che pubblico e privato poiché l'etere perché il punto di partenza è ancora questo lettere pubblico vedremo poi sull'hardware potremo discutere ce lo facciamo pubblico privato con una società mista con lo Stato questo è un altro argomento della legge anche se nella legge per ora non c'è
L'etere dello stato e lo si lo Stato assegna l'uso di questo a qualcuno deve tener conto che il destinatario sono tutti quanti cittadini allora Pubblico e privato debbono concorrere al progresso del Paese per evitare che i nostri ragazzini Parrino giapponese o americano
Che Diano come succede adesso i nomi di Dallas ai figli una volta in Toscana
C'erano frange anarchiche che davano ai figli dei nomi scientifici io mi ricordo ragazzini quando ero piccolo io si chiamavano radio del premio
Etere ci si ne una vecchia quando non potevano chiamare Lemina Washington Garibaldi o questo chiamavano e poi allora in parrocchia quando ribattezzarono ci aggiungeva nel nome di un santo
E adesso vorrei evitare che la corsa alla commercializzazione ne faccio solo un accenno parlo a una platea super qualificata quindi non debba spiegare sviluppare ed evitare che e tutte le televisioni parlino il linguaggio come nella guerra i convogli di Nardi Ciano la velocità della nave più lenta nella televisione tutti hanno il modello Callas all'inseguimento anche non entro nel caso in casi recenti anche di polemica ma in sostanza ci aspettiamo di sentire alla televisione alla radio nella RAI con quel crisma di ufficialità che le assicura l'ascolto l'attenzione una spinta al progresso culturale del Paese alla ricerca dei valori culturali del Paese e questo crediamo debba essere posto come cappello generale alla legge e riguardare sia il pubblico sia il privato ognuno come crede nell'assoluta libertà
Ma le stazioni televisive non sono giornali non sono giornali sono una cosa diversa i giornali si possono stampare in modo illimitato le frequenze sono illimitate appartengono allo Stato
Questo è il punto generale che ispira questo mio intervento di questa mattina
Io concludo questo mio breve saluto
Ho detto le ragioni che ci animano in questi giorni
Voglio aggiungere solo che a questi incontri bilaterali agli incontri poi collegiali col Governo noi andremo convinto che questa volta è una battaglia di libertà molto grande
Che il livello di guardia è stato superato da tempo
Che non si può accettare la situazione di fatto e cercare di razionalizzarla è più comodo mai inutile e lesivo della dignità e poi l'autorità del Parlamento repubblicano per questo noi ci batteremo questa volta con grande energia
E rompendo anche un certo silenzio che da un certo tempo avevamo avuto su questi temi io stamattina ho cercato di esporre alcuni cardini fondamentali sui quali l'invito non è solo alle forze politiche ma le forze della cultura
Che invitiamo da questa tribuna così autorevole così cortesemente posta a disposizione dalla Regione Toscana una grande mobilitazione dei cittadini che non si debbano schierare per vedere i puffi o non vedere i puffi
Debbono capire che si tratta di una battaglia di libertà
Voi
Ringraziamo
Ringraziamo l'onorevole pubblico per il suo intervento e per ringraziarlo
Mi consenta di aggiungere al suo repertorio di nomi strani
Quello pur diffuso in Toscana di firmato dal bollettino della vittoria molti ragazzi si chiamarono nei primi anni del Novecento da firmato Diaz firmato come nome di battesimo
Dopo interventore Bubbico è previsto quello di Enrico Menduni consigliere di amministrazione RAI
Grazie
Ecco non conosciamo ancora
Il il testo del provvedimento
Ma mi potevo valutarlo quando sarà stato licenziato dal Consiglio dei ministri e reso pubblico io credo però che possiamo dire che si sta questo è già abbastanza chiara oggi si sta aprendo una nuova fase di discussione sull'assetto normativo della radio e della televisione nel nostro Paese e io credo molto importante che qui in particolare da parte dei rappresentanti dei maggiori partiti di maggioranza e di opposizione
Si sia manifestato un orientamento molto netto
Verso una legge che non deve essere solo una fotografia dell'esistente ombra condono dell'abusivismo una legge che modifichi radicalmente l'esistente
Che non penalizzi in nessun modo il servizio pubblico nelle sue risorse nella sua programmazione ma anzi lo completi e lo rafforzi
Una legge che abbiamo una forte dimensioni antitrust
E insieme riesca sale salvaguardare l'elemento privato
Nella televisione e nella radio aggiungo la radio di cui si parla troppo poco anche il manifesto di questo convegno riporta un'antenna non commettiamo l'errore di sottovalutare la radio in un momento anche di discesa tecnologica di grande sviluppo delle tecnologie radiofoniche di grande di grandi prospettive di aumento anche del mercato radio
Ecco la domanda che vorrei farmi questi
Quindici anni fa quando iniziò la discussione sulla quella che sarebbe diventata la riforma della RAI le Regioni ebbe un grande ruolo
Nella discussione nel avanzare proposte nel salvaguardare l'elemento locale di questa riforma
La legge cento tremendi sta oggi registra in gran parte queste pensioni queste discussioni queste proposte
Che furono avanzate a livello locale dalle regioni che allora erano appena nati ed ero piene di energie e di vitalità
Abbiamo ascoltato ieri relatori che ci hanno spiegato come questa tensione iniziale ha poi subito degli abbassamenti ma adesso si pone subito il problema siamo alla ricerca di una nuova discussione
Una discussione impegnativa cosa faranno le Regioni
Staranno a guardare oppure avranno in questa dibattito un ruolo propositivo
Del peso dell'importanza della rilevanza che ebbero quindici anni fa questo è il primo punto perché io riterrei molto grave dal punto di vista delle regioni se loro non svolgessero oggi
Una ruolo propositivo in particolare per quello che riguarda la tutela e lo sviluppo dell'elemento locale
Della radiofonia e della televisione
Elemento locale è vero
Non quando il locale è semplicemente un'etichetta che serve a mandare in onda in cassetta i programmi decisi e discussi altrove
Elemento locale che nasce in una comunità lascia dalle forze che in questa comunità operano in esprime delle realtà che sono importanti per la società regionale quindi il primo punto di questo convegno io credo al di là delle giuste recriminazioni lamenti e amarezze debba essere quello
Di un'azione affinché nella discussione del disegno ma niente ci sia un posto anche per le comunità locali e poi vengo subito vengo subito alla questione che EUR l'altro tema di questo convegno ossia quello del l'elemento locale regionale nella politica e nella programmazione della come voi sapete noi siamo alla vigilia di un potenziamento importanti dell'elemento informativo regionale da parte della RAI
Con la istituzione di un nuovo telegiornale e di un nuovo appuntamento radiofonico di informazione regionale al mattino cioè nella fascia di massimo ascolto della naturalmente non tutto è perfetto e vi sono molti problemi che riguardano questo appuntamento informativo questo allargamento notevole bella offerta informativa della RAI
Problemi di vario titolo problemi organizzativi
Problemi di non sufficiente copertura del territorio da parte di una terza Rete che arriva a malapena per convenzione al sessanta per cento del territorio nazionale problemi di spostamento dell'informazione locale anche sulle altre reti perché sarebbe un errore non fare del locale della informazione locale
Un elemento caratterizzante della del flusso televisivo non soltanto della Terza Rete ma di tutte e tre le reti nazionali radiofoniche e televisivo problemi vari
Naturalmente non è detto che questa Offerta informativa sia completa e per fare ma io credo che sarebbe un grave errore se questa potenziamento dell'informazione regionale che sta per essere varato anche con un rilevante apporto propositivo da parte del sindacato non fosse considerato un miglioramento assai consistente
Nella informazioni regionale a maggior ragione se si riusciva a fare di questi apparati appuntamenti no la riflessione su qualche palazzo o palazzetto
Regionale o locale ma un punto di osservazione consistente sulla complessità della vita nelle singole province regioni questo credo sia un punto che debba essere comune a tutti
Altrimenti poi non si comprende non si comprende quale possa essere un'interazione efficace tra comunità premio regionali errati perché questo è il punto dopo questo potenziamento Rossi
C'è una domanda che aleggia dentro la RAI ed aleggia su questo convegno una domanda a cui il consiglio di amministrazione della RAI è tenuto a rispondere entro il prossimo gennaio come da sua deliberazione ossia il potenziamento bella informazione regionale
Nei modi in cui sono stati disegnati
è in grado di esprimere tutta la ricchezza la potenzialità espressiva delle singole comunità questo è il punto basta informare
Basta realizzare appuntamenti informativi capacità redazionali professionali oppure c'è anche dell'altro c'è una capacità locale
Al di là di un bipolarismo Roma-Milano di esprimere programmi di esprimere riflessioni no necessariamente giornalistiche informative di fare insomma
Beh i programmi
Attorno a questo interrogativo si danno fari ha risposto
Se ed hanno almeno due ecco almeno due
Per capirsi c'è una opinione anche abbastanza radicata seppure spesso inespresse aggredisce basta così
Basta così la RAI quando ha assicurato questi telegiornali e giornali radio ha fatto tutto il proprio dovere
Nei confronti delle comunità regionali incerto ci sono dei problemi di regioni a statuto speciale di regioni bilingui o di confine ma si tratta di questioni particolari lo l'informazione regionale assorbe il problema
E quindi questa è una prima posizione molto mal Tosi anche che significherebbe che tutto quanto è produrre nelle regioni si limita a questi appuntamenti già decisi non vi sfuggirà
Che è una posizione che anche qualche quarto di nobiltà non l'abbiamo sentita anche esprimere ieri
Si sostiene che con l'avvento del satellite i confini nazionali gli ambiti nazionali nella
Tele radio diffusione sonora mai superati e quindi a maggior ragione dovrebbe essere anche superato l'ambito locale come realistico ambito per esprimere delle realtà culturali ed economiche rilevanti consiste ed io vorrei dire
Quando questa preoccupazione Malthus e Anna si si ammanta di queste motivazioni culturali deve essa conoscere che l'argomento è assai Contestabile
L'argomento è assai Contestabile
Perché se è vero che col satellite certo gli ambiti nazionali in cui in Europa si è per adesso organizzata la televisione sono destinati a riorganizzarsi e forse a franare
Non è detto che questa frana travolga anche l'ambito locale anzi si può sostenere l'opposto l'esempio degli Stati Uniti è un interessante
Esempio di convivenza fra l'elemento continentale perché li nazionale significa continentale LA mento locale il flusso televisivo è una miscela di momenti organizzativi continente e di micro informazioni vinicolo programmazione su una comunità che ha un'importanza e che ancora danno voi non è riuscita ad affermare
E quindi io credo questa posizione quella del basta così una posizione sbagliata nell'interesse della stessa RAI e ha vorrei dire che a questa si contrappone un un un arco di posizioni
Che c'è il caso di portare qui la relazione che ha fatto ieri il professor Zaccaria è molto illuminante di portare altre soluzioni che nel quadro un po'rigido delle compatibilità economiche
Possano assicurare forme produttive indipendenti originali anche in periferia
è un mix di soluzioni la possibilità di più regioni di consorziarsi insieme
La possibilità un vivido aree per le varie sedi vocazioni territoriali di natura tematica so la cultura la scienza
Ho vocazioni funzionali sedi per esempio come quella di Firenze che potrebbe portare sudditi c'è il peso della formazione per tutto l'ambito della RAI e quindi la specializzazione di alcune sedi per svolge per tutta l'azienda alcuni temi o funzioni
E poi soprattutto la possibilità
La possibilità di TAR vita a società miste fra la RAI e le comunità locali le forze imprenditoriali le forze culturali le forze sociali l'emittenza radiofonica e televisiva privata
Di queste regioni dove Lara idea un suo apporto di mezzi di uomini anche di capitale Mazzi almeno paritario cinquanta e cinquanta per cento l'apporto delle comunità locali
Società miste di produzione
A cui la RAI potrebbe garantire la messa in onda
In parte sì sia dando una fascia oraria che comunque può essere utilizzata per queste produzioni ma anche non tirandosi indietro rispetto alla possibilità di mettere in onda in altro modo lei produzioni più importanti e rilevante quindi società miste che si avvalgano anche del fitto tessuto di agevolazioni economiche di società finanziarie
Che sono state in questi anni proposte realizzate dalle regioni che non caricano sulla Rai nuovo Cirene o il peso di tutto ma lo ripartiscono equamente in altre parole insomma chi vuole nella propria regione
Che muore nella propria regione
Fare della radio fare la televisione bisogna anche che ci metta del suo che vada promuove che vada a ricercare capitali e talenti per poter realizzare queste forme produttivi ecco come voi vedete c'è in questa ipotesi disegnata una RAI molto diversa una RAI che ha una pluralità di società compartecipazione diverso è una scuola RAI più duttile
Ma che ha un bisogno determina anche di una conferma di un apporto da parte delle comunità locali in altre parole
Stiamo tentando una scommessa c'è una discussione dentro la RAI in cui in parallelo con la nuova legge
Forze consistenti forze rilevanti intendono ma fermarsi alla informazione locale ma promuovere anche dell'altro
Ma come dicevo e su questo vorrei concludere questo intervento non è una scommessa che possiamo giocare da noi non solo per questioni di compatibilità ma perché non è giusto
Non è giusto se c'è questo interesse questo interessa deve manifestarsi deve essere Espresso insomma
Tutte le energie locali impegnate e in questi anni ne abbiamo viste
Di consistenti anche in Toscana la mediateca istituzioni e gruppi culturali tutte le le forme di produzione culturale di presenza imprenditoriale che intendono impegnarsi a scendere in campo
Devono avere la possibilità di farlo ma senso se devono avere questa possibilità oggi è il momento di manifestare Cuesta volontà questo desiderio esso ma una scommessa che per essere vinta deve essere sottoscritta non soltanto dalla RAI ma anche da ciascuno di noi grazie
Ringraziamo Enrico Menduni
A questo punto io vorrei chiedere e l'intervento del di Filippo Rebecchini presidente della Federazione Radio televisioni FRT
Nel dare la parola al dottore bikini vorrei punti precisare una cosa io sono un combattuto a questo punto del dibattito fra due opposte esigenze
L'unica Hula prima dare voce ovviamente a tutti i numerosi intervenuti che chiedono di parlare e l'altra di evitare che la conclusione
Di un convegno che ha raccolto importanti testimonianze e prestigiosi contributi finisca con concludersi in un momento di come detto allora succede di assenza
Dei partecipanti
è ovvio da questa premessa l'affidamento alla intuizione dei degli amici che interverranno nel dibattito
Darebbe chili a lei la parola
Così grazie
Ringrazio dato che subito subito la Regione Toscana di essersi ricordata che lei emittenti private
Hanno una loro funzione
La svolgono per quello che possono per quello che gli è permesso dal mercato dalla legge inesistente dei per cui ringrazio praticamente perché così almeno possiamo almeno in questa sede far sentire la nostra voce noi siamo la Federazione Radio televisioni da un punto di vista televisivo raccogliamo circa il novantotto per cento dell'ascolto non forse novantasei per cento dell'ascolto
Poi naturalmente la nostra associazione confluisce anche Giupponi Fininvest per cui Berlusconi comprende peraltro anche lei emittenti locali almeno le più rappresentative
E un folto gruppo di radio
Porto pertanto la loro voce e i e cerco prima di entrare in nella parte più interessante per gli asset almeno per gli ascoltatori cioè un quella che la legge Progetto di legge le proposte di legge
De iure condendo che ha auspicata da tutti ma che ha introdotto dottor Giacalone che ha avuto una risposta
A militare è abbastanza chiara da parte dell'onorevole Bubbico che non vedo in sala Pera dunque forse però sta fuori dunque e
Prima di appunto parlare di queste questioni che mi sembrano più interessanti a da parte di alcuni degli ascoltatori vorrei riportare un momentino sul tema della convegno o le cose le discorso principale
Beh la questione delle Regioni le proposte antiriforma cioè da proposte e tutto il le idee che venne o da moltissime Regioni prima della legge centotré del settantacinque a mio avviso non sono state recepite
Tecnicamente più recepite dall'alto legge esteso dalle dalla legge di il riforma la legge centotré del settantacinque ha dato a mio avviso strumenti tecnicamente imperfetti come i comitati regionali
Vi era di fatto secondo il mio avviso sempre la RAI gli ha mantenuto la sua essenza difficili spicca il buco chiavica più facilmente controllabile dai partiti guarda caso la legge cento la legge dieci da ottantacinque oltre a riconoscere la realtà privata anche reso la RAI ancora più verticistica dando maggior potere alla direzione cioè con questo non voglio dire che bene o male è così
Questo per dire anche che le regioni e i comitati regionali coordinamento è vero sono stati non concreti non hanno potuto ma qui bisogna tener conto che inseriti in un disegno nazionale
Un disegno un progetto di RAI che essenzialmente nazionale
Ed è quello ed è quello proprio questa idea che lo governa e lo governa tuttora
Per cui firma proporre pensare a tutto quello che le regioni tutte le le occasioni mancate dalle regioni Sipio attenzione dove si andavano inserire se il disegno
Della agrarie essenzialmente nazionale
Grazie
Per quanto riguarda il settore che ci è più vicino che il settori privato o occorre partire come al solito dalla famosa sentenza duecentodue del settantasei
E e quella era l'occasione Pirilli la torre di porsi il problema del sistema generale dell'informazione
La Corte dette delle coordinate ma la legge ancora non c'è e sono dodici anni io mi domando effettivamente doveva l'onorevole pubblico forse in qualche provincia sudamericana
Perché in questi dodici anni di legge non se ne pazzi se ne è parlato se ne è parlato tante volte ma evidentemente se ne è parlato per non farla
Ecco il ruolo delle regioni pertanto venti su come parte del sistema generale i doveri Seibezzi privati sia verso i privati che verso il servizio pubblico
Definito dalla famosa ligio dai progetti di legge che ancora ci assillano io vissi Moon quando lessi quando sentii parlare nel progetto di legge chiamiamolo così Marinili diamo il nome del ministro anche questa volta nel progetto di legge Nanni dissi che purtroppo di questi progetti son piene le fosse perché il pessimismo mai ci pervade Piemonte con questo non diamo alcune intenzione di dire che questo progetto
Non va bene o nelle sua
A da struttura centrale non è ottima adesso di particolari si potranno deve dire soprattutto quando si conosceva bene perché adesso ci sono solamente delle indiscrezioni
Però qui come si vede a dodici anni stiamo ancora così al de iure condendo ma intanto gli spazi che sono rimaste che sono rimasti alle regioni quali soldi quali quali sono effettivamente andiamo di abiti e qui bisogna momentino distinguere penale larga io e la TV
E l'impresa radiofonica per anni è stata considerata un po'la Cenerentola dei mass media
E e debbo dire che subisce negli ultimi tempi sta prendendo sempre più spazio vista la definendo meglio sia per la al momento della per capacità degli imprenditori che vi si dedicano
Si atterrà alla maggiori imprenditorialità degli stessi ho detto ma anche perché si comincia a distinguere tra il serio imprenditore colui il quale si metta a costruire un giocattolo o perché app Riso bene l'esame di maturità allora il padre gli ha comprato il giocattolino che ci fa sentire dal condominio ormai le cose sono cioè Sciuto
E si è consolidato l'ascolto cresciuta la propri sanitari e da ultimo proprio di questi giorni la costituzione dell'Out di radio
Che una in una appunto istituto di ricerca degli ascolti radiofonici questo naturalmente fatto un con l'UPA con le solite appunto con tutte le associazioni delle Dedede dei pubblicitari per poter spingere questo mezzo però non ci dimentichiamo che il mezzo radio si vogliano
è molto più adatto all'informazione che quello televisivo a economie molto più basse molto più limitate
E più modeste e permette molto di più di fare pervenire la voce della base ai mezzi informazioni tra l'altro i mezzi in fondazioni che da un punto di vista di percezione non solamente IVA Ziva del pubblico sono molto più pregnanti
Ecco questo qui per dire il settore radio effettivamente qui mi sembra che se ne è parlato abbastanza poco e non si è considerato forse privilegi grandissimo disordini di acquisto
Che questo mezzo apporta a tuttora il suo nel settore privato naturalmente
Non si è visto invece nel punto giusta nel suo tornio la la vera luce attuale comunque la gradi oggi sta vivendo sulla sua pelle soprattutto le radio private quello che ha vissuto la televisione negli anni ottanta ottantuno si stanno formando le reti nazionali a questo proposito la FRT ha espresso il suo dissenso più assoluto
Perché si ricrei Lino India
A radio quelle posizioni che si sono create nella televisione
Però vediamo momentino invece il settore TV
Che sembra interessare di più almeno i componenti di questo convegno la tv che spazia rimasto e effettivamente che chi sporca risposta può dare alle esigenze della un base regionale che cosa è successo nella televisione inutile stare ripercorre il tutto
Però
Ho la sentenza fa la famosa sentenza costituzionale la famosa sentenza duecentodue avrebbe dovuto spingere il registratore e dare un assetto complessivo sia del pubblico delle che del privato cioè cogliere l'occasione
Lo capisco perfettamente che era difficile dopo anni di lotte per arrivare alla riforma del settantacinque rimette Ermanno a una disegno complessivo che comprendesse anche il settore privato
Qui purtroppo bisogna tener conto di una cosa che fino al settantasei la cultura a tutti i livelli voglio dire anche ministeriale non poteva che essere RAI
Perché era l'unico elemento esistente cioè un fatto obbligato
Anche il in atti India indenne i ministri anche al ministero le pastette comunicazione tutto quel settore lì era di fatto delegato alla RAI
E purtroppo ancora adesso se ne ha qualche l'idea a qualche sentore
Però vede qui il problema della RAI è sempre lo stesso
E dico che è un problema nel momento in cui si fa una legge di settore ma quando si parla di un settore si deve dire prima di tutti il punto
Principale il punto nuovo che condiziona tutti gli altri con questo cosa si vuol dire
Non è possibile fare un progetto di legge giustamente ho sentito dire che l'IMI da Berlusconi a una due a tre ma queste sono cose che non stanno né in cielo né in terra se si vuole fare un progetto di legge
Se si vuole fare una legge pardon progettino non ce n'è più bisogno tanto
Beh se si vuol fare una legge bisogna prendere tutto il settore ad iniziare dalla RAI con questo si vuol dire limitare la RAI ma chiarire quale il compito della RAI
Se il computer la calle quello di prendere
Due mila e cinquecento mila e duecento miliardi e spenderli per l'acquisizione dell'ascolto
Bene questo è un compito però momentino sia ben chiaro non pensate al pluralismo non potere per sperare che nel campo privato ci vengano quattro privati
Quattro privati che siano quattro imprenditori che lotti no uno con l'altro
Per fare guerra tra loro ed aprire un concorrente RAI che più gioca sullo stesso piano cioè il piano della
Da appunto della pubblicità
Il piano della ricerca dell'ascolto questo non si può pretendere perché non è fuori dalle leggi di mercato allora tempo due minuti ma nemmeno fosse un minuto e mezzo quelle quattro persone si collegano
E fanno il polo alternativo alla RAI allora mi fa molto piacere sentire due Bubbico
Ok dice no al people bipolarismo ma certo lo avevo già no al duopolio attualmente siamo in regime di duopolio oggi gli ascolti dell'emittente locali i locali i locali quelli che va sono il due per cento dell'ascolto quei buoni sono tutti scappati allora li vogliamo farvi entrare dentro me prendiamo le cose dalla testa inutile prenderli dalla coda è del tutto inutile che ci vengono a raccontare che Laraia amica delle locali
Quando lo ha dimostrato quando è stato il fatto dello sport ultimo esempio che locali erano una delle dei delle sue forme di incasso era proprio lo sport e le partite
Locali naturalmente non parlo della Roma del Milan o o o della fiorentino del Napoli che lo vedono volentieri in tutta Italia ma non vedo perché eccitati seri che hanno una squadra inseribili in serie C addirittura ma anche molte di seria non possono fare mittenti locali quel programma primavera e poi a loro volta acquisizioni di pubblicità naturalmente la RAI a questo punto si è mossa proprio non ho considerando le emittenti locali come si sono alleate ma in quanto fanno la guerra a Berlusconi ma non è così che si possono vedere le cose
O io ripeto si devono vedere dall'inizio io personalmente se fossi Berlusconi tutte le mattine che ha fatto il creato che ha fatto il Padreterno tutte le mattine manderei un pensiero ordinato alla RAI
Perché solo la RAI
Legittima questa situazione
Questo il punto perché si è una RAI
Che commercialmente fortissima dalle capacità enormi
Nel senso che non si discute e che deve essere a posare ma per i suoi compiti di istituto di servizio pubblico non per fare la guerra all'ascolto con Paul da personaggi che non non nessuna intenzione di uscita
Ecco questo è i e il discorso che si deve fare per cui privati quanti ma quanti l'alternativa di de de de de del mercato cioè della RAI ci permette ma se la RAI prende il cinquanta per cento dell'ascolto ma cosa pretendete che che si dividono il dodici per cento ciascuno
Allora una legge che parta
Da questa fu un po'il settore industriale a una scuola non all'ascolto non non non non si basa per chiedo scusa stavo rispondendo a un ascoltatore dunque adesso qui il discorso per cui secondo me di ricercare un sistema generale se si vuole la pluralità si tenga conto dei conti pertanto all'onorevole Bubbico che evidentemente sì e fa benissimo perché sono d'accordissimo con lui non vuole che i nostri bambini si chiamino non so bene quelli di Dallas non mi ricordo bene come si chiamano Patrizia non mi ricordo Patricio cosa diversa da che si chiamino invece con nomi italiani speriamo non si debbano chiamare Ciriaco o Bettino ho Alessandro ma questo vale questo è un altro discorso
O Silvio peggio ancora perché così finisce per finiremo tutti quanti perché andarci
Ho Silvio o o Ciriaco questo il punto se non si mette mano a questa risistemazione del settore
Ma del settore dalla testa non soltanto dalla coda
Dopo
La sentenza della Corte
Di Cassazione la sentenza Corte di Cassazione potrà essere uno degli elementi per sfrondare per chiarire per riportare tutto il settore a una regolamentazione no a per dare elementi di coordinate sa delle coordinate per cui il legislatore si dovrà muovere questo va benissimo è giusto ma a mio avviso la Corte le Acciai indicate queste coordinate quando ha detto
L'autorizzazione all'emittenza locale
E alla nazionale è pericoloso anzi non si dovrebbe fare sì se non si prende mette mano alle norme antitrust questo sostanzialmente ha detto e secondo me questo continuerà a dire perché non vedo proprio come si possa smentire perché la cauti pacata costituzionale non è mica cambiato nel frattempo
Pertanto metter mano a una legge fax spazio a più privati
Riportare e la RAI alle sue essenza primaria dar spazio alle emittenti locali che possono svolge una funzione sul terreno che giornale questo è il mio auspicio ringrazio tanto proficua
Diciamolo che la ringraziamo dottor Rebecchini a questo punto darei la parola sei disponibile a portare un suo contributo al dibattito a Walter Pedullà consigliere di amministrazione della RAI
Grazie la
Non voglio orientare ovviamente è l'intervento di Pedullà che ritengo però che l'intervento fatto dal dottor Giacalone abbia aperto una finestra sul dibattito
E ci ha portato grazie anche agli interventi che sono seguiti su una strada estremamente stimolante ed interessante
Facendoci però forse perdere un attimo una strada che avevamo tracciato in una parte del nostro dibattito forse affidare il doppio compito di riportare anche sulla strada è troppo ma doveva fino
Questo sì
Mi dispiace ma non posso accogliere l'invito delle presidente ero venuto qui per portare un così un contributo per quanto riguardava il problema
Delle venti antenne perché io insieme a Zaccaria siamo due dei sopravvissuti del consiglio d'amministrazione che ha fatto il decentramento e io vengo io vengo dalla dalla Caporetto delle decentramento e vengo da per il parte dell'Italia che conosce solo Caporetto
Una serie di Caporetto venga cioè dal Sud quindi ma insomma nessuno Dinoi conosce meglio Caporetto e so che il decentramento la fine del decentramento significa anche la fine di una possibilità di televisione nel Sud e quindi vengo
Così a fare un l'intervento diciamo decisamente quelli che si dicono molto pessimisti
Io sono molto scoraggiato ho l'impressione che ci sia francamente poco da fare il del Sud si dice che i meridionali sono molto lamentò così e non vorrei
Farlo i meridionali fanno o si lamentano oppure bruciano i municipi mi pare non serve nell'uno e nell'altro siccome su un letterato e mi ricordo che Carlo Emilio Gadda riceva dopo Caporetto bisogna essere Freti e ti simulatori e allora cercherò di essere rapidamente freddo e di simulatore però sempre con l'impressione proprio che sto registrando una specie di sconfitta del decentramento che fra l'altro come vedete non può essere più nominato e diventata una parola innominabile anche perché c'è un fatto culturale però ciò che io ho un il tacito invito ad essere svelto e quindi c'è e vorrei evitare
Il discorso che mi ero preparato anche per stabilire che cos'è che c'è
Di culturalmente adeguato al processo attuale c'era stato un processo mettiamo dal centro alla periferia il termine decentramento era uno spostamento di risorse dal centro verso la periferia verso le Regioni
E invece da alcuni anni a questa parte il movimento è un movimento che porta verso il centro poi però e sarebbe il discorso sarebbe lungo perché bisognerebbe Junior dimostrare non soltanto come nella cultura italiana e nella politica italiana c'è un fenomeno di accentramento ma per cui c'è un inseguimento del centro del centro volete un esempio per esempio di esiste un centro del centro diciamo
Tutta la televisione per quanto riguarda la RAI si sposta a Roma ma poi la televisione diventa un problema quasi locale
Nell'ambito del problema politico per esempio l'intervento di pubblico ha fatto capire che in effetti il problema della televisione è un problema locale nell'ambito della politica perché l'intervento di pubblico era naturalmente andava ben oltre il problema della televisione
Già configurava accordi un un quadro politico istituzionale e certe caratteristiche
Che rendono il discorso i nostri li fanno rapidamente indicare o li mettano leggermente ai margini e mentre io intervengo ho l'impressione di lavorare su un punto periferico nel proprio estremamente marginale
Del problema televisivo italiano
Quindi non mi soffermo su quello neppure quella del quale la storia del decentramento o della della televisione nelle regioni e chi l'ha fatta morire posso pensare che ci sia stato una volontà di ucciderla in buona fede
Ed io sono dell'idea che sia stato un assassinio perfetto
Sono dell'idea che ci sono delle responsabilità pure locali
E quindi vanno analizzate
Proprio perché nel fare i processi bisogna stabilire che non è che c'è un colpevole e che non ci sono neppure degli innocenti e sono quante colpe ci possono essere nelle nelle sedi regionali per il fallimento anche della di questo processo che era stato iniziato dalla RAI qualcosa come dieci anni fa
Vi dicevo ho l'impressione che non abbiamo abbastanza all'idea che le cose possano essere possano andare peggio di così noi abbiamo l'impressione che in un quadro di questo genere sia possibile mantenere una qualche forma di decentramento se continua la situazione di crisi
Finanziaria che investe la RAI a un certo punto sarà impossibile mantenere persino lo Stato delle sedi come sono nella situazione attuale mettiamo se voi immaginate che possono le sedi Dick
Soltanto un poco d'informazione regionale si stabilisce che il costo la contabilità industriale se si facesse un esame di contabilità di usare risulterebbe che per avere quelle poche notizie
I cittadini sarebbero costretti a pagarle dice centinaia di milioni
E quindi e il problema è proprio che dev'essere analizzato il problema di una crisi più radicale cioè che è una crisi radicale che sta investendo la RAI e sta investendo la RAI e quindi bisogna che si abbia l'idea di qual è il punto limite
Può darsi per esempio
Però che è un cioè che il momento Massimo della patologia raggiunta dalla RAI in questo settore possa essere anche l'inizio di una ripresa io il e all'intervento la relazione di Zaccaria la condivido per intero purché si sappia che si tratta di un intervento di protezione per una specie in via di estinzione soltanto il tentativo e soltanto è indirizzato a distinguerla e allora Zaccaria che ha una forte passione anche per le culture locali almeno forte quanto c'ero io tenta di trovare la soluzione in termini anche gli equilibrio economico perché possa essere salvato il minimo di programmazione che non sia fatta a Roma
E il suo progetto è un progetto è realistico purché si sappia che si tratta di un intervento che minacciato subito ed è un progetto in difficoltà io ho sentito l'intervento di Menduni che mi trovo a condividere molto ma so che effettivamente se mi si dice
Tra Guglielmi che fa la terza rete come lo sta facendo
E Menduni che fa questo tipo di progetto ho l'impressione che la Terza Rete il problema dei una qualche regionalizzazione della Terza Rete sia chiuso proprio sul discorso di Guglielmi
Che ha fatto il discorso che siccome non si possono fare automobili a Roma perché bisogna avere una tradizione dietro le spalle e quindi e non si può fare televisione se non
E a Roma dove la si è sempre fatta
Così che mettiamo processi di rinnovamento
E produttivo non possono essere mai avvenire perché allora con quel ragionamento dove si faceva l'agricoltura si deve fare per forza l'agricoltura e dove si faceva l'industria che è nato in un particolare momento della storia si può fare solamente dell'industria sono e dei ragionamenti che tagliano decisamente non c'è e è un discorso che non offre molte speranze se viene eseguita questo convegno dovesse risultare che voi vi fate illusioni sulla possibilità che il decentramento ollare il la programmazione regionale abbia qualche prospettiva vorrei togliermela completamente fosse non fate voi qualche cosa
Cioè bisogna che venne invertito il discorso l'ipotesi di Zaccaria è un'ipotesi realistica nel senso che dice siccome la RAI non è in condizione di investire nella programmazione locale
Quanto è necessario perché sia qualificata questa programmazione tanto qualificata da essere trasmessa nel palinsesto nazionale bisogna che ci sia un concorso di energia e cioè fatte dalla voi molto cioè le sedi
Debbono se vogliono conservare persino i posti di lavoro che hanno attualmente se vogliono avere persino il mantenimento dell'organico debbono legittimare in qualche modo comunque un con un aumento del tasso di imprenditorialità
La propria legittimare la propria esistenza nel futuro la situazione cioè e obiettivamente assai più grave di quanto l'andiamo descrivendo se non in tasca se non scatta uno di quegli atteggiamenti di protezionismo con cui si stabilisce bene insomma queste persone queste strutture magari meno legittimate che saranno un esempio
L'esempio peggiore di gestione della cosa pubblica perché finché fanno ancora un po'di programmazione sembra che li quelle persone si riunisca fanno programmi ma d'ora in poi ci saranno ancora persone che si alzeranno di casa dal dal letto la mattina e andranno a lavorare nelle sedi regionale dove non si farà quasi niente quindi diventerà un mostro
Progressivamente
Ed nemmeno tollerabile
Il recente il coach il tentativo quel nell'ipotesi dei Zaccaria sostenuto da Menduni e una delle vie possibili per la salvezza della programmazione l'altro può essere il fatto un certo punto fra le cose che sono state minacciate vive di frequente di così negli ultimi tempi da parte della legge e l'intervento di Giacalone in qualche modo lo dice e che il la RAI invece di avere il cannone a dire viene sovvenzionato attraverso tasse per potere avere e le cose del il le i contributi deve aver le in nomi di servizi tra i servizi che la RAI può compiere in cambio della sovvenzione e quello di fare un azione
Nelle nelle regioni di rendere di fare in modo che il la televisione non sia soltanto sia molto più in televisione
Molto più informazione di quanti adesso
Per quanto mi riguarda io sono calabrese la l'informazione regionale in Calabria e quasi tutta dedicata a Cosenza così mi dicono la stessa cosa che succede che in Puglia Bari
E che nelle Marche Ancona cioè soltanto invece di essere un informazione regionale soltanto della città dove assi detto
La la RAI quindi a quel punto anche quello è il problema del potenziamento dell'informazione l'altro e il problema che può darsi che avendo l'obbligo di giustificare di legittimare una serie di entrate perché svolge un compito
Che per convenzione per ottenere in cambio qualcosa dei fondi che arrivano attraverso questa tassazione che sia possibile avere riscoprire un ruolo ma siamo proprio sulla Savoia
Della sopravvivenza così come io Zaccaria siamo sopravvissuti dell'idea di potere fare ancora della televisione fuori da Roma e Milano anche questa dovete considerarla come un'astuzia della sopravvivenza bisogna procurare creare astuzia della sopravvivenza se non l'altra e l'astuzia vincente non si fanno le leggi perché siccome non cessa interesse a farla e il rapporto di forze non sono ben definite si blocca tutto l'unica cosa è che si può bloccare questa cioè che si è una situazione di questo genere bloccare
La situazione delle della Cogo dell'informazione e della programmazione regionale allo stadio attuale lo considererei francamente prima conico io consiglio quelli che lavorano nelle sedi di avere l'idea che la situazione estremamente più pericolosa e investe persino il posto di lavoro di quelle che ci lavorano perché se non vengono progressivamente delegittimati perché in un corpo di questo genere in un progetto di questo genere
Non si capisce il perché ci sono duecento persone dove servono per fare quelle cose servono cinquanta e allora a quel punto io lo spirito
Dell'imprenditorialità di tutto questa diventa assolutamente i motivato quindi la situazione o la investiamo il problema comune un situazione come problema drammatico
E dove ci sono poche prospettive oppure se usciamo da questo convegno con l'impressione che siamo sul punto di risolvere qualche cosa e che partiamo verso una battaglia che può essere in qualche modo vincente io vorrei assolutamente scoraggiarli io non sono solamente scoraggiato io sono dal sul sul fronte di questo la battaglia decisamente disperato
Ringrazio Pedullà non avevamo il compito di comportarti
Speriamo di riuscirci alla fine della nostra manifestazione e dall'Inpdap è una voce dall'interno della RAI storica all'Inter RAI e il invece diamo la parola al presidente del circuito di Italia sette Luca Montrone
Gli organizzatori mi consenti erano mi consentano di essere un po'polemico
Mi sembra di giocare fuori casa eppure il clima è le venti antenne
Se l'abbiamo sentito parlare più consigliere d'amministrazione RAI per esprimere
Il loro pensiero non capisco e con tanto di rispetto nei confronti di ciascuno ma non capisco perché non debbano parlare proprio quelle venti antenne
La Rai ha un importante ruolo naturalmente in Italia
Però qui si parla di informazione locale
E mi pare da Pelope del sentito ieri
Si parla dalla RAI si parla di Berlusconi si parla di tanti consigliera Rai ma le televisioni locali dove stanno troppo
Finalmente composta anche tutti innanzitutto vorrei precisare qual è la funzione la televisione locale
Fermarmi soltanto prima di legge nel mio intervento su due aspetti uno e quello dell'informazione che non riesce a far fare tre
L'altro e quella della pubblicità locale
Il Formez in una intervista che ho rilasciato mi chiedeva ma secondo lei come mai la grande industria in Italia ha perso negli ultimi cinque anni il venticinque per cento di porselo occupati dei posti di lavoro
Mentre la piccola e media industria continua a crescere continua a svilupparsi
La mia risposta
Era era ovvia e quella famosa pubblicità locale che la gente sopporta e che si vede sulle nostre televisioni locali
Ad un convegno ha già fatto a Venezia sono state presentate due relazioni
Una del professor Girone presso la facoltà di Economia e Commercio a Bari l'altra di De Rita
Sull'influenza dalla pubblicità locale e veniva fuori per esempio che la pubblicità locale solo nell'anno mille novecentottantadue aveva creato un incremento di all'occupazione del nove virgola sette per cento
Quindi
Per esempio la nostra Telenorba io l'emittente che fa parte del nostro circuito Italia sette non è che ha creato solo i suoi duecento posti di lavoro diretti
Ma in Puglia sempre stando a quell'indagine ha creato a settantuno mila posti di lavoro queste e la funzione le nostre televisioni locali che qui vengono trascurati
Partiamo dagli Stati dai dati di fatto
L'esperienza della Terza Rete
Si è dimostrata quasi un fallimento
Di pari passo è venuto meno il ruolo propulsivo delle regioni nello sviluppo dell'informazione locale e i Comitati radiotelevisivi si sono Mammano svuotati di contenuto
Perché questo
Perché contemporaneamente all'avvio dalla Terza Rete RAI nasceva a livello locale una più dinamica e capillare struttura informativa
Quella della radio delle radio e delle televisioni locali
Molto più vicina l'esigenza dalla gente e soprattutto attraverso la pubblicità locale alle aziende medie e piccole nasceva un vero e proprio fenomeno concorrenziale che facendo leva sull'informazione immediata e dirette ha saputo conquistarsi un ruolo importante nella realtà locale
Sottraendo alla RAI e non solo alla sua terza Rete
Ma questo fenomeno purtroppo è stato finora quasi completamente ignorato dalle regioni
Eppure quasi sempre le radio e le tv locali nelle singole regioni ci sono sostituite da servizio pubblico producendo informazione quotidiana culture e servizi
Desidero solo ricordare cosa rappresentata ad esempio nell'ottanta la Telenorba per le popolazioni lucane irpini pugliese
Colpito dal terremoto occorsa rappresenta oggi Telenorba per tutte quelle famiglie di giovani marinai pugliesi impegnati nel difficile nella difficile missione nel Golfo Persico
Alle quali quasi giornalmente fornisce collegamenti radio notizie eterna tale forniremo servizi televisivi girati sulle navi di ammissione
A tutto questo sforzo tecnico umano professionale e soprattutto economico della RAI
Le tv locali corrisponde il silenzio assoluto delle istituzioni e di quella regionale in particolare
In Puglia e Basilicata l'unica cosa che le due regioni hanno saputo fare attraverso i Comitati radiotelevisivi è stata l'approvazione di leggi per finanziare l'installazione di ripetitori RAI
E mentre in Basilicata la RAI attraverso le comunità montane ne ha potuto approfittare in Puglia da due anni quei miliardi continua ad alimentare la voce dei residui passivi
Se fossero finiti almeno in quota parte anche alle radio e tv locali che fanno informazione avrebbero invece con già contribuito a perfezionare quel complesso di efficienti sistemi di ponti radio
Che per esempio permetta Trenord di effettuare il sette collegamenti diretti contemporanee
In Puglia e Basilicata evitare in tempo reale alle popolazioni delle due regioni i risultati regionali delle elezioni politiche direttamente dalle singole prefetture la RAI ne faceva una sola
E chissà quanti altri servizi anche relativa alla migliore a conoscenza del ruolo dei compiti ed era leggi dalla stessa Regione
Potrebbero fornire ai propri ascoltatori radio e tv locali se solo le Regioni nel sapere sono volessero sfruttare la potenzialità anche soprattutto nei momenti sovvenzionate
E non solo in quelli elettorali
Se le radio e le tv locali avessero più mezzo e per sviluppare la loro informazione tutto il sistema radiotelevisivo ne trarrebbe vantaggi e non solo alla comunità
Crescerebbe la professionalità delle singole emittenti
Si creerebbe più occupazione resti si restituirebbe finalmente alle radio e tv locali il loro ruolo naturale quello di raccontare di sostenere promuovere e sviluppare le realtà territoriali
E ne riceve ne ricaverebbero vantaggio oggettivi anche le stesse regioni rimaste finora entità sconosciute almeno nel Mezzogiorno se non addirittura osteggiate dalle popolazioni
Quello che noi auspichiamo e la nascita di un nuovo sistema
Un sistema misto almeno a livello locale così come è stato definito anche da qualche consigliere abitazione la RAI
Ma bisogni che che che veramente lo facciamo che eliminando la concorrenza la concorrenzialità ponga RAI e tv locali in stretta collaborazione
In questo sistema la Regione assumerebbe un ruolo centrale
Di Indirizzo effettivo volto alla tutela del diritto all'informazione alla promozione allo sviluppo di produzioni culturali radiotelevisive affiancati all'attività imprenditoriale e ai settori produttivi
Ma perché questo sistema possa nascere svilupparsi è necessario che ci soffermiamo su alcuni principi vediamoli
Le radio e tv locali dovrebbero occuparsi effettivamente più intensamente
Dei fatti della realtà territoriale in cui operano sviluppando un'informazione quotidiana che posso usufruire anche della diretta ed agganciando la stessa una serie di rubriche culturali
Per l'approfondimento di singoli problemi anche di natura generale
Tutto ciò dovrebbe poter essere garantito dalla professionalità delle strutture redazionali
Un problema questo da non sottovalutare in quanto direttamente collegato agli investimenti che le singole mittente emittente riservano l'informazione
Essendo il costo dell'informazione locale molto alto in quanti giornalisti gli operatori eccetera hanno un costo uguale sia se realizzano servizio nazionale sia se realizzano servizio locale
Le radio e tv locali hanno dovuto finora sopportare spese elevatissime per garantirsi il proprio ruolo ed una certa professionalità le regioni proprio per assicurare il mantenimento i migliori mento di tali livelli professionali dovrebbero promuovere interventi che garantiscono le emittenti la capacità di far fronte ai continui investimenti necessari
L'auspicata collaborazione fra terza rete RAI ed emittenti locali dovrebbe concretizzarsi attraverso lo scambio di servizi attraverso quindi camere di compensazione ad esempio firmati o singole produzioni eccetera
Alle tv locali dovrebbe essere consentita l'utilizzazione dei ponti radio dalla Rai dalla RAI dalla catena nazionale quanto fossero disponibili
Per ricevere servizi filmati relativi ai fatti nazionale di maggior rilievo per Rent all'informazione delle tv locali più completa
Altra collaborazione dovrebbe attuarsi a livello di programmi fra RAI e tv locali è necessario un accordo sulla fornitura di programmi le diverse emittenti e la RAI dovrebbero anche scambiarsi station pecche promuovere un mezzo per la pubblicizzazione capillare dei propri palinsesti ed i propri programmi
Si può pensare ad un settimanale che contenenti i programmi giornalieri di tutte le tv dia maggior risalto a quelli dalla RAI di tv locali come fa Berlusconi sotto il su TV Sorrisi e Canzoni per i suoi network
E perché non accada un accordo sulla pubblicità
E scusate perché non anche un accordo sulla pubblicità la Sipra potrebbe raccogliere la pubblicità nazionali per le emittenti locali
In quantità necessaria non solo a garantire l'acquisto la produzione dei programmi capace di ottenere un buon ascolto ma anche e soprattutto per finanziare l'informazione locale e lo sforzo compiuto in tal senso dall'emittente
Quale potrebbe essere invece in questo disegno l'apporto diretto delle regioni
Anzitutto favorire un miglior collegamento riconoscendo le tv locali un ruolo insostituibile soprattutto in quelle regioni riassunte ce ne sono in cui si legge pochissimo macinate che presero in Basilicata
Si vende una coppia ogni trentasette
Cittadini dice la media nazionale e una ogni sei sette
In cui in Puglia e uno ogni ventuno
In cui si legge pochissimo e la vendita di quotidiani e rimanere legata a livelli molto bassi
Le regioni dovrebbero aprirsi alle emittenti radiotelevisive locali molto più di quanto hanno fatto finora per la carta stampata alla quale hanno commissionato pagine intere che chissà quanti pochi cittadini hanno potuto leggere
Se lo Stato interviene o finora intervenuto a supportare ecco proprio finanziamento a RAI e carta stampata non si vede perché la stessa cosa non possono fare a livello regionale per le emittenti locali
In tal caso le Regioni dovrebbero prevedere interventi finanziari a favore dell'emittente che fanno informazione da devolvere a beneficio dell'informazione stessa in maniera proporzionale all'Audiencia raccolto
Una legge sui ripetitori poi le Regioni dovrebbero a vararla anche per favorire la penetrazione territoriale delle emittenti locali
Ma le Regioni potrebbero promuovere altre due iniziative a livello nazionale anzitutto una pressante richiesta al governo centrale e al Parlamento affinché si faccia una legge di regolamentazione
La quale prevedendo l'abolizione del canone RAI l'introduzione una tassa sulla tv
Prevede la distribuzione delle questo canale a tutte le tv tenendo presente non solo l'informazione ma e quindi è tagliente anche il tetto è uscita la Rai naturalmente non non solo informazione la cui esistenza è costantemente messo e costantemente messa in pericolo da sempre più aggressivo monopolio privato che l'assenza di una legge di regolamentazione e Antitrust sta colpevolmente favorendo
A tale proposito le Regioni potrebbero favorire la creazione di un magazzino programmi nazionale finanziato regionalmente accessi balle singole emittenti locali questo per rompere il monopolio dei magazzino programmi già esistenti rompendo così il monopolio che si è creato nel settore che sta soffocando le piccole realtà radio televisive regionali
Abbiamo parlato di cose da fare perché da questo incontro è emerso che finora le regioni hanno fatto ben poco pur avendo un dovere diverso
L'augurio e che le Regioni sappiano cogliere l'infinito e sappiamo davvero operare tenendo conto delle mutate condizioni della carta e dritti verso un modo di fare informazione e di servire con essa il proprio territorio grazie
Grazie tra l'altro non è è
La vita a volte amici è piuttosto strana
Io ho voluto tra insieme ai Presidenti dei Consigli regionali questo convegno per dare voce ai Consigli regionali
E sono costretto a togliere a non dare la possibilità a perlomeno cinque Consigli regionali di esprimersi in questo convegno avevo sono un sostenitore della esigenza della rivalorizzazione dei comitati regionali radiotelevisivi e per lo meno otto comitati regionali non potranno intervenire nel convento
Sono notoriamente un amico dell'emittenza locale e per lo meno cinque o sei gli emittenti locali fiorentine e toscane
Non potranno intervenire sono cerco di essere amico dei giornalisti almeno di quelli fiorentini e toscani e a molti di loro che hanno chiesto di intervenire non potrò dare la parola l'unica consolazione spero di farmi un amico dando la parola al presidente della Giunta regionale Gianfranco Bartolini per le conclusioni
Nelle relazioni che purtroppo non ho potuto ascoltare tutte perché c'era ieri mattina una visita del presidente della Repubblica in Toscana
Ma che mi sono lette e nell'interventi sia sottolineata con forza l'urgenza di un governo del sistema radiotelevisivo di una politica nazionale per le comunicazioni
Io vorrei che da Alfonso non mi convocasse nella cerchia dei rassegnati ma anch'io vedo un ruolo importante per le regioni soltanto all'interno di un nuovo asse
All'interno di una politica nazionale per le comunicazioni al di fuori di ciò si può si deve fare ma non avremo l'Italia delle venti antenne o comunque queste non potrebbero mai sostituirsi all'assenza di una politica nazionale
Non ho ascoltato il ministro con la gli interventi hanno rilevato che ha proposto di fotografare l'esistente
Di prendere atto dell'esistente
Di dare adesso una copertura di legge
Senza affrontare né una diversa prospettiva del sistema radiotelevisivo né tanto meno una crescita della dimensione locale dell'informazione
Dottor Giacalone stamani ha dato ampie informazioni sul lavoro del ministro ma mi
Ma se ho ben capito
La proposta di legge non sembra rassicurante
E non solo per le Regioni
Vorrei limitarmi
In proposito a tre rapide considerazioni
La prima riguarda la concessione la scelta dello strumento della concessione
Se si sceglie la concessione centralizzata a livello nazionale
Anziché lo strumento dell'autorizzazione
Se si sceglie la concessione quale unico mezzo
Per accedere alla libertà di informazione anche a livello locale non c'è dubbio sul fatto che si torna indietro rispetto al lo stesso principio della liberalizzazione dell'etere
Come il riconoscimento costituzionale del pluralismo delle fonte di informazione
Con una formula la concessione che di fatto si configura come un appalto non mi sembra rispettata la volontà per la corte costituzionale e certamente si esclude
Ogni potestà regionale in materia di emittenza locale e di pianificazione degli impianti
Se poi la concessione era il secondo rilievo non può essere rilasciata ad enti pubblici o a società a partecipazione pubblica e cioè neppure a società miste si riduce ancor più il nostro spazio di iniziativa
D'altra parte il ruolo delle regioni
Sembrerebbe del tutto secondario anche per la determinazione dei bacini di utenza
Dal momento che è previsto solo un parere fondamentalmente a livello consultivo io ho ammirato la sicurezza
Con la quale il dottor Giacalone esponeva i contenuti di una proposta di legge
E rifletterò anch'io con grande attenzione credo che lo faremo tutti
Ma confesso che trovo piuttosto limitata anche la normativa sulla pubblicità
Daloui esposta lavorare solo fino all'ottanta per cento a favore della società radiotelevisiva
Ma perché il controllo sull'impresa pubblicitaria non potrebbe riguardare le sue quote rispetta l'insieme del mercato questo sarebbe una vera normativa anti creste l'altra è soltanto una finzione
Ma credo che non mancheranno
Occasioni per un esame più riflettuto su una materia che è indubbiamente complessa difficile
E del resto autorevoli esponenti di di di di altri partiti mi sembra che abbiano oggi liquidata la proposta ma mi prima ancora che sia presentata ora io mi auguro però che questo lo rappresento nuovo blocco
Che la continua liquidazione le proposte di legge non rappresenti l'impedimento di fatto a legiferare su una materia così così urgente
In questo convegno è mancato l'interlocutore l'interlocutore coperto
Non c'è una proposta sulla quale misurarsi
Non ha consentito un confronto non poteva consentirlo io penso che per le regioni
Riprendere il discorso sul sistema radiotelevisivo significhi prima di tutto conquistarsi un tavolo di discussione
E un tavolo di discussione non può che essere il tavolo del governo una sede per i confronti
Per la conferenza dei presidenti delle Regioni
Ma per gli stessi consigli regionali per l'annuncio che qui che è stato dato recentemente di un futuro convegno dei consigli appena
Certo le regioni sono in crisi
Sono in difficoltà qui abbiamo sentito sottolineare tutti i loro i loro errori
Ma io credo è fondamentalmente abbia ragione Finetti quando nella sua relazione parla dell'eclissi del ruolo delle regioni nella politica televisiva
Come di una cosa sola con l'offuscamento del loro ruolo istituzionale
Lui ha già ricordato
Governo Parlamento ventotto lamento e compressione del ruolo delle Regioni così come è venuta avanti negli anni
Fino alla vicenda della legge finanziaria ora in esame
Con le regioni che si vedono attribuiti pochissimi mezzi finanziari in genere finalizzati da leggi statali cioè con le regioni che assumono sempre più il ruolo di veri terminali di una politica centralistica
Incapace perciò di cogliere i problemi reali di costruire sinergie coordinamenti tra livelli istituzionali e tra pubblico e privato basterebbe richiamare le questioni dell'ambiente noi siamo tutti i giorni di fronte a questa drammatica situazione
E tutti i giorni abbiamo la richiesta di referendum e la popolazione ha diritto di pronunciarsi su tutto io spero anche sulla caccia finalmente si trovi una strada perché la gente si pronunci
E La sette si pronuncia ma son tutti i conflitti all'interno dei comportamenti della Società Civile sennò si accompagnano a una battaglia seria per modificare le leggi nazionali sull'ambiente per avere la legge sulla difesa del suolo
Però avete stanziamenti di bilancio adeguati alla politica dell'ambiente attualmente per l'ambiente si spenda pena la dodicesima parte di quanto non si spenta
Per le strade e le autostrade
è troppo poco e a tratti
Costruiscono solo le elementi di conflitto nella società difficilmente governabili e comunque Sempre poi pressanti sulla vita sull'azione dei comuni
E delle e delle regioni
Certo nella crisi delle regioni ci sono tanti i loro errori ma io credo che l'errore più grande
Sia stato quello di essersi rassegnate a contrapporsi all'amministrazioni centrali dello Stato sul terreno della micro conflittualità
Quando hanno abbassato l'obiettivo grande della riforma dello Stato e quando invece tenere alto questo obiettivo era la condizione anche per dar forza alle rivendicazioni quotidiane
Questa credo sia la critica che debba essere fatta alle regioni e che io per parte mia sto facendo alla conferenza dei presidenti
C'è una riflessione cappotto in molti interventi
E riguarda la crisi della vecchia idea del decentramento radiotelevisivo
Certo il decentramento si è presentato con molte facce due erano quelle che poi hanno caratterizzato il partito
Una il decentramento è apparso come una frammentazione una parcellizzazione
Con conseguente appiattite che
De qualificazioni
Cadute di livello del sistema radiotelevisivo delle produzioni delle professionalità
Cioè una sorta di diffusione
Che non genera
Un accumulo di ricchezze e di sviluppo
L'altra visione è stata quella del decentramento come una sorta di colonizzazione
Per cui dal centro
Si distribuivano forze sul territorio magari lottizzate
Non sempre legate alle tradizioni alla cultura regionale
Senza una seria analisi delle realtà locali delle loro domande delle loro potenzialità
D'altra parte questo decentramento
Con i due vizi
Che aveva
Si sviluppava quanto la televisione assumeva un maggior rilievo come fenomeno industriale
Con l'intreccio fra momento produttivo commerciale e finanziario e che spingeva inevitabilmente verso i grandi orizzonti progettuali
Questo decentramento avveniva quanto la tecnologia con il satellite con il futuro delle fibre ottiche sollecitava alleanze
Ed assunzione per la stessa RAI come per la SIP di dimensioni sovranazionale
La vecchia linea del decentramento è apparsa così misera
Arretrata
Autarchica
Non soltanto alle direzioni generali al governo credo anche al Parlamento e a partiti ma anche a larga parte del mondo scientifico e culturale e dalle stesse regioni
Non è un caso che le Regioni hanno rinunciato senza protesta
Alla stessa presenza i loro rappresentanti nel Consiglio di amministrazione della RAI
Ora però io confesso un certo disagio quando la riflessione sulla crisi della vecchia idea del decentramento
Colloca la dimensione locale e regionale infraregionale come un fatto di scarso peso e comunque residuale
Qui non c'è l'orgoglio delle regioni Old l'ambizione dei regionalisti che spingono ad una ripresa di interesse verso l'emittenza locale
Verso politiche e strumenti per l'informazione e le comunicazioni a livello regionale qui c'è un interesse generale del paese e del suo futuro
Quanti anche il Censis
Con il suo rapporto annuale sottolinea in questi giorni i forti cambiamenti che sono intervenuti nel Paese
La forte concentrazione di ricchezza e di potere
I nuovi squilibri le nuove ingiustizie gli eroi dei mass media ritornano i soliti le grandi holding le grandi famiglie
Ormai il video è pieno dell'avvocato di Cartini di De Benedetti
Quell'Italia dove il piccolo era bello quell'Italia che galleggiava sul sommerso quell'Italia che aveva nel localismo una grande ricchezza è scomparsa
Dall'attenzione del nostro Paese
Ora però se è vero alle grandi holding le grandi famiglie
Hanno acquisito un potere immenso
Sviluppato impresse quasi globali
Dall'industria sono passati al controllo del terziario intanto al controllo di interi settori industriali ormai
Chi è che nega l'esistenza di un monopolio dell'automobile nel nostro Paese
Ecco dall'industria controllo del terziario
Al dirittura all'esercizio di funzioni pubbliche
A controllo della finanza
Fino all'informazione e alle comunicazioni
Ora questo deve preoccupare
Dare preoccupare perché pone in Italia il problema del potere poco il problema della democrazia
Pone il problema della difesa dei diritti dei singoli dei cittadini
Che non si vedono più tal soltanto minacciati dei diritti all'assistenza lavoro ma che vedono minacciata le stesse libertà della prima generazione
Pone esigenze di ricerca di efficienza di funzionalità della pubblica amministrazione necessita di riforme istituzionali della riforma del sistema politico
Per dare una risposta in termini democratici alla crisi che attraversa il Paese
Ma questo deve preoccupare anche perché pone dei limiti allo stesso sviluppo economico e sociale infatti non basta non può bastare un nucleo avanzato di riprese
Avanzato tecnologicamente con grande potenza finanziaria alle sue spalle
Per affermare il nostro Paese per competere meglio sui mercati internazionali
Se non c'è una crescita complessiva a livello di sistema anche il nucleo delle grandi imprese sarà ben presto travolto e impossibilitato a rappresentare una condizione per lo sviluppo
Se una società senza informazione
è una società sconfitta destinata a non crescere il governo dei flussi d'informazione sul territorio
è la prima condizione per chi vuole regolare lo sviluppo superare gli squilibri garantire una crescita armonica
Cent'se è così
Informazione sul territorio non è un problema secondario residuale
Né per il governo nazionale né per le regioni
Certo per le regioni si tratta
Di superare
Anche un vecchio approccio a queste questioni
Dove ha prevalso il problema delle garanzie
L'attenzione dei consigli regionali
I Comitati radiotelevisivi
Tutto un complesso di attenzioni
Che se piove s'è più mosso a immagine della commissione parlamentare
Che non come sforzo impegno attivo di politica di governo
Ora le politiche per il trasporto delle informazioni
Che ormai giungono fino a al cablaggio di intere aree con le prospettive che si aprono con le reti via cavo
Non sono qualcosa che non imponga ai governi regionali ad altri enti pubblici ai privati un rapporto effettivo di lavoro e di impegno
In definitiva le tendenze attuali vedono
Da un lato un'internazionalizzazione dei mercati sempre più spinta
Ma dall'altro una crescente importanza dell'informazione locale
Il sistema attuale si sta Before canto infatti nel mercato delle grandi holding sovranazionali e in quello dei sistemi locali
Dei sistemi economici territoriali dei cosiddetti distretti industriali ma anche di una realtà più variegata che si presenta un po'in tutte le nostre realtà regionali ora su questo terreno c'è molto da lavorare
Perché oggi i non è soddisfatta nemmeno la domanda più elementare di canali di informazione interni
Io penso perciò anche alle radio e alle televisioni private accetto le osservazioni che sono state fatte anche nell'intervento che mi ha preceduto alla alla polizia delle regioni la loro situazione nono non è buona
Eppure siamo tutti convinti che poco che può migliorare
Le fatturazioni in generale sono scarse questo era ciò che si denunciava mentre l'indice di ascolto è alto
Per queste emittenze locale previsioni più grazie
I loro problemi sono costituiti dalla pubblicità e dalle frequenze
Ora su entrambi questi terreni
La Regione può fare qualcosa
Ma per le frequenze sono già aperti in Toscana qui a Firenze conflitti che sono dannosi per tutti
Basti pensare all'ubicazione di antenne e trasmettitori vasta guardare succede via Monte Morello a pochi passi dalla dalla città
Basta pensare al fatto che queste lombardi collocazioni chiamano in causa problemi dell'ambiente e della salute della sicurezza
Questo è già un grosso io campo di iniziativa
Sul quale ovviamente abbiamo
Ritardi e disattenzioni grandi da parte delle regioni
Anche l'individuazione dei bacini sia pure
Con tutti i limiti che troviamo nelle prospettive di legge
Eh già un campo interessante
Ma anche per la pubblicità
Io penso
Che si possa aprire uno spazio per le regioni sono sparsi difficili
Però quando noi guardiamo al nostro sistema pubblicitario nazionale
Basato su quindici ed di ascolto
Noi vediamo questo sistema favorisce inevitabilmente l'investimento della grande azienda
Si può tentare
A dimensione regionale e anche attraverso indagini sull'ascolto locale
Di organizzare la committenza
Uno un obiettivo non so
Se sarà possibile
Ma io qui colgo grande significato della proposta
Che o va un po'di tempo presentata Zaccaria
Io sono uno che ha tenuto non so se si riferiva anche a me quando a conclusione della sua esposizione
Ha voluto rispondere a chi
Nel passato ha chiesto mazzette forse come RAI alla ricerca di nuovi finanziamenti diffuse sul territorio
E verso le regioni verso le istituzioni ivi pubbliche locali o magari al tentativo di appropriazione di spazi
Dalle piccole emittenze
Ma io ho trovato
Nella sua proposta come è venuta precisando sì
Come contenuti e come strumenti operativi elementi di grande interesse
Questa proposta acquistato solidità
Sento che è considerata positivamente da
Almeno da tutti quelli del consiglio d'amministrazione della RAI che hanno parlato qui a questo a questo convegno non ho ascoltato il vice presidente Rizzoli manda scortati almeno almeno tre
E sento che è accolta positivamente che fa bene sperare la ci consente di vederla come una proposta sulla quale si possa lavorare
Ora io credo che
Di non proseguivano appropriarmi di di di ruoli e di responsabilità
Che non mi spettano se affermo che la Toscana
è disposta
Fino da ora ad affiancarsi alle altre regioni a lavorare
Per concretamente su questa ipotesi per la predisposizione di un progetto per la sperimentazione
Potremmo andare rapidamente alla formazione di un gruppo rappresentativo di interessi pubblici e privati che possono cominciare
Ad esaminare concretamente i modi con cui sviluppare l'iniziativa siamo una Regione che presenta delle condizioni favorevoli per questa sperimentazione l'attenzione prestato dal Consiglio regionale a questi problemi rete quale ne è una dimostrazione convegno di questi giorni un comitato radiotelevisivo impegnato attivo volenteroso di di di di di di svolgere un ruolo
L'esistenza
Di una mediateca che
Sta crescendo
Che è sempre più fortemente qualificate che può essere lo strumento importante all'interno
Di una soluzione quale quella proposta
Un corretto rapporto fra enti pubblici
Regione camere di commercio enti locali
Un'attenzione dei privati che già troviamo in vari campi di attività
Con la disponibilità costruire già in vari settori momenti di incontro di confluenza
Su società
Nuove sia pure con finalizzazioni specifiche
C'è comunque un problema
Che io non considero di ostacolo a questa sperimentazione ma che comunque abbiamo di fronte
Ed è quello di capire quali concretamente sono gli spazi che la RAI ci offre
In questa dice
Ma o colto altrettanto atteggiamento di ostacolo
Da parte dei dirigenti e qui hanno preso la parola
Non diretto
Ma mi pare quando si portano avanti processi di ristrutturazione
Come quelli che sono in corso in questo momento è che vedranno la vita nei prossimi giorni
Ma si stanno attuando dei programmi che rischiano di liquidare questa prospettiva sulla quale noi abbiamo discusso io mi sono chiesto fra l'altro
Quale fine farà anche la nostra comprensione che allora sembrò un'acquisizione sia pure modesto ancora limitata
Che fine faranno quella decina di contratti già stipulati con la RAI se verrà romeno queste due e mezzo del settimanale
Lì che consentivano e hanno consentito fino ad oggi questo momento di di programmazione decentra dovremo parlarne
Di queste cose e credo che nell'azienda RAI dovranno essere definiti gli orientamenti orientamenti perché vorremmo lavorare con serietà
E in un rapporto di il leale collaborazione la Toscana del resto
Permettetemi un po'di richiamo alla nostra regione ha avuto già
Anche nel recente passato un rapporto positivo con la sede RAI dieci Renzi abbiamo avuto esperienze di collaborazione interessanti
Con la Terza Rete ma la terza rete si è rivelata essere prima una la rete sperimentale oggi ormai è una delle reti nazionali che tende alla sua centralizzazione che si sta centralizzando per noi il problema che si pone il problema di un diritto d'come per tutte le giorni di un diritto di cittadinanza nell'ambito dell'emittenza pubblica RAI sia essa prima seconda ho perso la Rete e questo non solo per quanto da i notiziari locali ma per tutto ciò che è rappresentativo di una realtà che è particolarmente ricca per la presenza disse università della Normale superiore dell'Istituto universitario europeo dell'Archivio storico delle Comunità economica europea densa di istituti di alta cultura di importanti attività teatrale musicali di grande qualificate manifestazioni fieristiche di convegni ed incontri interna ali di grande significato che non sente rappresentanza raccolta tutta questa realtà così vita è così e che non li chiamo così importante d'altra parte noi pensiamo che occorra
Lavorare per utilizzare meglio per utilizzare in pieno le potenzialità
Della sede fiorentina io sono d'accordo con le preoccupazioni che portava Pedullà nel suo nel suo intervento
Noi abbiamo una sede toscana che presenta un bilancio positivo
Sia come livelli di produzione estremamente più alti rispetto alle medie nazionali alla pari con Torino Napoli sia come abbonamenti anche questo alla sua alla sua importanza senza una segno di un'efficienza ad un'attenzione ed un impegno sia come copertura delle utenze della Terza Rete
C'abbiamo un bilancio positivo Sempre nettamente in giura consistente risultati sono superiori alle medie nazionali e sono sempre fra i migliori sul piano nazione male si sono stabiliti dell'interessanti rapporti di produzione con la Regione e gli enti locali
Si sono sviluppati lavori importanti nel campo della formazione per la conoscenza della Regione delle diverse realtà decentrate e la loro storia dell'economia delle ricchezze del lavoro dei beni culturali
La collaborazione si è spinta fino al prefinanziamento degli investimenti destinati ai nuovi ripetitori da parte degli enti locali con un rischio per questa Amministrazione perché se questi finanziamenti non rientrassero poi i programmi della Rai i Comuni norme introiti verrebbero queste anticipazioni e questo è stato fatto dai Comuni del Casentino lo stanno facendo i comuni del Mugello della Lunigiana cioè qui c'è una ricchezza di rapporti ma la domanda che tutti ci assilla oggi è cosa succederà
Cosa succede nei prossimi giorni non appena entra in funzione il piano di ristrutturazione verrà a mancare ogni possibilità di autonomia
Se si esclude lo spazio dei notiziari che certo non potranno mai costituire occasione di approfondimento della realtà locale è possibile che questa conclusioni alla fine nata
Mi pare con intenti positivi si possa tradurre in una in una soluzione negativa un arretramento di una situazione che ancora non ci soddisfa io
Vedo invece un possibile qualificato futuro per la sede di Firenze e lo vedono rapporto anche a processi e matura a livello internazionale anche e lo scorso mese da parte della Comunità economica c'è stata riconfermata
Una volontà di costituire a Firenze il centro per la formazione di professionalità che sono connessi alla televisione e potrebbe essere un obiettivo da inserire nell'anno europeo ero del cinema e della televisione si inserisce questo perfettamente in una ricca esperienza di formazione
Che può essere e io ho colto in alcuni documenti e mi sono guardato in questi giorni questa volontà espressa anche proprio dalla commissione che discute in me ha vinto alle proposte Zaccaria può essere davvero questo un campo di attività di iniziativa possibile nel quale la sede fiorentina poco davvero qualificarsi insieme a un altro complesso di attività
Ma io concludo dicendo colto nel corso di questo convegno una critica diffusa verso le Regioni cosa fanno
Le regioni io non so se convegno di oggi via Re una stagione di nuovo interesse purtroppo questo si dice sempre a tutti i convegni e qualche volta sempre più spesso anzi i convegni rischiano di esaurirsi nella giornata nel dover giornate di discussione
Io penso che se da un lato si presenta
Computer urgenza la necessità di una nuova legislazione
Il convegno colto molto questa necessità dall'altro per le Gioni si presenta come indispensabile necessaria un'attenzione alla politica l'informazione per tutte ragioni che ho cercato di dire corso di questo intervento e che sono strettamente connaturate con la nostra prospettiva di sviluppo con la difesa e la qualificazione della nostra identità
Con la difesa alle nostre tradizioni ma anche e soprattutto per assicurare quello sviluppo futuro che ci consenta riguardavano toscana con maggiore fiducia di quanto possiamo guardare oggi
Amici io credo che raccogliendo le ultime parole che indicava il Presidente della Giunta Bartolini non si debbano fare soverchie illusioni sui
I significati e i messaggi che un convegno può lanciare c'era soltanto una considerazione che vorrei svolgere e che riguarda il bisogno che evidentemente nel mondo politico visti Tuzi un alert dell'informazione esisteva di riaprire un dialogo di ricominciare a ridiscutere di questo tema ne è prova il numero e la qualità degli interventi che si sono succeduti né pro ma la voglia di discutere che è emersa chiaramente ne approva il rammarico di dover concludere senza aver dato respiro a tutte le volontà e attutire riflessioni che potevano essere presentate peraltro se veramente si vuole raccogliere l'invito a non concludere qui nella cerimonia di una manifestazione la voglia di riflettere sui problemi gli appuntamenti sicuramente non mancano
Cioè il Consiglio regionale del Piemonte che ha allo stop alla in preparazione un grande convegno sull'informazione esistere la necessità di mobilitare tutte le risorse che
I le presidenze dei consigli e le presidenze delle giunte e i comitati regionali possono raccogliere i loro iniziative questa volontà unita al fatto obiettivo
Della difficoltà di collegamenti su ferroviarie aerei che sarebbe facile ricordare come permanente per questa regione ma resa ancora più grave ed accentuata dalla circostanza nelle mani degli sci poveri esistenti mi induce soltanto ad assumere formalmente un impegno con tutti i partecipanti un gruppo tecnico ha predisposto un documento che rivolto a come sorgenti al coordinamento della Pro residenza dei consigli regionali alla conferenza dei presidenti delle giunte regionali al Coordinamento dei Comitati radiotelevisivi regionali per una eventuale approvazione nel transito
There questo documento del quale per doverosa informazione per riflessione comune vi leggo rapidamente noi intendiamo trasmettere ai soggetti destinatari anche non
Gli interventi che sarebbe troppo lungo e complicato raccogliere che impiegherebbero empirico probabilmente mesi ad ottenere nella stesura definitiva visto che personalmente ne ho sul tavolo una decina purché dovrei rivedere e completare risk tra convegni a cui si ha avuto modo di partecipare ma una sintesi elaborata ovviamente con tutte le cautele e le riserve del caso di tutti gli interventi svoltisi e di quelli che avrebbero potuto svolgersi in questa sede
Come è naturale integrazione di questa proposta di documento che inviamo ai soggetti di cui vi dicevo cioè presi conferenza dei presidenti dei consigli conferenza dei presidenti delle giunte coordinamento dei comitati
Lo stato d'sistema comunicativo nel nostro Paese è giunto a un livello di profonda crisi e imporre una necessità di svolta che adesso dia ordine legittimità e prospettiva nell'ambito della necessità sociali dello sviluppo tecnologico e dei rapporti a livello nazionale interna la comunicazione a carattere locale comunitario sta assumendo in tutto il mondo un rilievo e una importanza notevole ed è questo uno dei punti irrisolti in Italia ai quali fra le varie altre questioni istituzionali occorre dare una risposta concreta e definitiva
Sensibile a questa complessità dei problemi le Regioni grida Firenze il quattro il cinque dicembre ottantasette in occasione del convegno promosso dal Consiglio regionale della Toscana dal titolo ritagliare vinti antenne in armonia con gli statuti regionali riconoscono il fondamentale in The resti delle regioni ad assicurare un'ampia democratica informazione a intervenire nella gestione dell'organizzazione nel controllo dei servizi pubblici relativi tale interesse si collega strettamente talora incendi mente ai molteplici interventi le regioni svolgono nel settore delle attività culturali educative nella programmazione economica dei servizi sociali in base alla Costituzione agli statuti alle norme di trasferimento delle funzioni
Peraltro leggi dello Stato già attribuiscono alle Regioni i compiti nel settore dell'informazione della cultura e nelle materie della stampa della radio televisione delle della prosa del cinema d'attività musicali le regioni e quella a statuto speciale in modo particolare Rick lei non dover più organicamente intervenire nel settore dell'informazione di attività culturali in attuazione dei principi generalmente ricordati negli statuti e se concordano sull'esigenza di avvalersi di una molteplicità di strumenti istituzionali e sulla possibilità anche di dar vita a società miste di diritto privato particolarmente idonea in questo campo in unità di intenti con altri soggetti pubblici e privati delle regioni esprimo la la necessità che anche nel settore informazione e comunicazione emerga un nuovo impulso regionalista in collega ha vinto con quanto già espresso nel convegno di Venezia sul decennale del DPR numero seicentosedici e si chiedono pertanto che lo Stato sviluppi urgentemente la propria legislazione in queste materie garantendogli gli spazi già esistenti per le regioni con un'adeguata legislazione di principi ed attribuendo nelle materie connesse competenze integrativi ai sensi degli articoli centodiciassette centodiciotto della Costituzione idonee a rendere più organico l'intervento regionale ritengono che debba essere valutata la costituzionalità del project
Dato divieto di intervento nel settore radiotelevisivo a livello locale alle società private a partecipazione pubblica più in particolare in coerenza con le linee per genti dei principali paesi europei sembra indispensabile una partecipazione effettiva di rappresentanti giornali negli organi di governo del sistema una possibilità di concorso alla determinazione degli indirizzi rivolti ai concessionari di pubblici servizi una consultazione necessaria nella fase di individuazione delle aree di servizio nella procedura di rilasci rinnovo revocati da vedi metti autorizzatori relativi a soggetti operanti nel territorio regionale nonché al controllo della sull'attività degli stessi più in generale come già affermato nel documento della Conferenza dei presidenti e le regioni dell'ottobre ottantaquattro si indica la necessità che l'apparato Luigi Ivo nel settore sappia tenere conto del processo di trasformazione tecnologica che non permetta più di considerare tale settore separatamente da una più generale infrastruttura
In cui tendenzialmente si integrano le diverse riti di circolazione dei dati e delle informazioni del sapere destinati all'attività amministrative e produttive formative ed educative culturali e di intrattenimento delle società più avanzate le Regioni infine ritengono che l'esperienza dei comitati regionali per il servizio radiotelevisivo debba essere recuperata positivamente sia a livello di specifiche normative regionali sia a livello di definizione di ruoli specifici nel quadro della riforma del sistema radiotelevisivo regioni dovranno dunque subito adoperarsi al perseguimento degli obiettivi sopra delineati procedendo a verifiche progressive contestuali io ritengo che questa proposta di documento se approvata dalla Conf coordinamento delle presidenze dei consigli regionali dalla Conferenza dei Presidenti raggiunte regionale dal Coordinamento dei Comitati radiotelevisivi potrebbe essere lo strumento attraverso il quale questi organismi
E che istituzionalmente hanno compiti e doveri possono sviluppare quell'articolato intreccio di rapporti di relazioni di accordi di intese con tutto il mondo pubblico e privato nazionale il locale sul quale costruire un nuovo modello di informazione così con mi sembra chiaramente emerso dai lavori di questo convegno per la partecipazione al quale io ringrazio tutti i presenti chiedo scusa a coloro che sanno che le mie scuse sono profondamente sinceri ringrazio chi sia chi ha ritenuto di
Visitare la Toscana e Firenze auguro a tutti un buon ritorno nelle proprie residenze e ci aspettiamo in un altro incontro per il quale Firenze e la Toscana e ancora pronta a farsi artefice e promotrice vi ringrazio