Intervista a Fausto Bertinotti sulle violenze in Tibet degli ultimi giorni

Presidente Bertinotti
Il dramma di quanto sta accadendo nel Tibet il Parlamento potrebbe informare ed esserne informato dibatterne come chiesto da D'Elia
Avete avuto dei contatti questa mattina
C'è la possibilità che intanto le Commissioni se non Laura discutano penso proprio di sì
Stiamo lavorando c'è
Ho avuto questo contratto come lei diceva conto io stamattina ho parlato con il Presidente
Della Commissione esteri Ranieri
E beh io penso che debba essere fatto tutto il necessario perché rapidissimamente
Si possa
Dai vita di una riunione delle Commissioni esteri di Camera e Senato in modo che un problema così enorme trovi anche nelle sedi rappresentative del Parlamento
Ho un luogo in cui le forze politiche
E le istituzioni possano non solo esaminarlo ma anche prendere posizione io credo
Che non può
Non può essere diciamo così taciuta la una volontà che a me sembra una
Una volontà Lactalis larghissimamente presente al popolo italiano
Di difendere le prerogative dei diritti del popolo tibetano peraltro paracavale i deputati che ha avuto la la la la fortuna di potere ospitare qui è una delle sue anzi sale più prestigiose
Quella quell'albero si ricorda la secessione democratica dell'Aventino contro il fascismo e poi la proclamazione della Costituzione repubblicana abbiamo avuto
La fortuna di poter non solo ospitare ma dare la parola dall'AIA
E quelle parole secondo me
Ed è bene che ritornino perché ecco come come abbiamo ascoltato erano parole di grande limite
Il grande forza ma anche di grande responsabilità io vorrei continuare a sottolineare il valore importantissima in momenti in cui in molte parti del mondo covano
Rischi separatisti secessionisti
Responsabilità e l'intelligenza la lungimiranza politica verrà era Ilana che dice noi ci battiamo per un'autonomia del Tibet nella Repubblica cinese
Con l'autonomia che sia il riconoscimento della sua cultura della sua lingua e della sua storia
Ma come elemento che arricchisce la stesso prospettive più generale della Cina
E io trovo che sia proprio in inaccettabile che di fronte alla posizione così così di civiltà
E di convivenza umana
Sì si producono in fenomeni repressivi così così duri così inaccettabile la ma anche detto no al boicottaggio
Conti confermo a conferma questa sua Olimpia sì sì conferma secondo me questo questo autorità morale
Religiosa davvero questa capacità di ragionare in termini non violenti
Anche nel profondo non solo come rifiuto della violenza come strumentazione militare proprio anche dalla violenza di rapporti questa dismissione
Della violenza dei rapporti e io penso che andrebbe molto ascoltata anche sulle Olimpiadi questa ecco proprio come radice Lori come la radice il Dalai Lama io non
è una grande occasione dichiarazioni del mondo è una presenza dalla Cina può avere un'influenza positiva
Naturalmente
Questo chiede di S più attivi più protagonisti di essere in grado di dare una mano ancora di più a questa prospettiva che si preclude volontariamente la richiesta di ogni atto diciamo
Eversivo
Se può dirci così impropriamente credo che una scelta deliberatamente di non violenza e quello che responsabilizza di più certo che ci chiede
Di di fare valere anche la nostra influenza affinché possano essere fatte valere ragioni del popolo tibetano questo come Radio Radicale insieme al quotidiano riformista mercoledì organizzeremo un un maratona oratoria
Chi vuol parlare parla insieme anche alle altre testate che ci sta per la libertà del Tibet e della Cina possiamo contare
Su un suo messaggio dietro la sua presenza una lesione assicurarci con il suo messaggio sicuramente la campagna elettorale come diceva molto tiranna
Ma a me perché sono impegni presi precedentemente c'è un tanto lavoro di preparazione
Però certamente trovo che siano iniziative da sostenere l'ultima cosa Presidente fece impressione quella reazione dell'ambasciatore cinese perché lei ricevette il Dalai lama
Il sì
Sì come si è visto di fronte a queste elezioni bisogna credo la compostezza
Era già denominazione necessarie cioè fare fare quel che dirige