Il mezzogiorno d'Italia. Ponte dell'Europa sul Mediterraneo

Due mila dieci ma l'obiettivo resta è stato rivisto viene rivisto alla luce anche della politica europea di vicinato come vedremo fra poco
Esistono poi delle strutture delle importanti strutture di sostegno finanziario
Come sapete questo sostengo finanziario è stato esteso attraverso un fondo
Che si chiama e ha
Erogato una somma considerevole
Anche se lo direi mi pare di circa cinque miliardi e parlo di di di cinque miliardi di euro parlo di appunto erogazioni il la disponibilità molto superiore
Questi fondi hanno avuto molta difficoltà
Ad essere spesi nei primi cinque anni nei secondi cinque anni vanno notevolmente migliorato la loro Performance
Accanto a questi strumenti finanziari a questi strumenti commerciali
Esistevano esistono parecchie politiche settoriali e la cui importanza io credo che sia
Veramente da sottolineare
Politica dei trasporti politica dell'energia politica dell'ambiente io credo tutte tutti i settori che hanno un carattere decisivo nevralgico per lo sviluppo sia della sponda sud del Mediterraneo sia del mezzogiorno e dell'Italia nella politica mediterranea nella politica economica mediterranea dell'Unione infine vanno contemplati i flussi di migrazione
Per la verità il partenariato euromediterraneo non contempla in modo importante
La cooperazione nel settore dell'immigrazione ma non ha avuto pressoché e non ha appreso bienne Sud sviluppo importante in questo settore ciò è dovuto secondo me al fatto che le politiche di immigrazione
Sono solo in minima parte una politica che noi condividiamo a livello europeo la realtà delle politiche di immigrazione e che queste politiche sono rimaste nazionali
E quindi non riesco noi non possiamo negoziarli e con i nostri non possiamo come europei negoziale con il la sponda sud del Mediterraneo semplicemente perché non ne possediamo
No no no non c'è una politica dell'immigrazione europea questo crack creato molte molte difficoltà ha contribuito allo scarso successo complessivo
Della politica di partenariato euro lettere ma questa politica economica mediterranea e oggi come cambiata e oggi modificata dava politica europea di vicinato la politica europea di vicinato non sia sostituita
Alla politica mediterranea politica euromediterranea del del processo di Barcellona ma sia come direi giusta apposta
Quindi al la politica del partenariato euro mediterranea rimane quella che ma viene modificata in Bari punti e in settori in cui lei gli importanti dall'avvento della politica di vicinato
La politica di vicinato è caratterizzata soprattutto
Dalla Giunta dall'aggiungersi all'hobby dell'obiettiva all'obiettivo della zona di libero scambio della liberalizzazione degli scambi
Della cosiddetta dipinte crescendo la Panda l'integrazione approfondita esperienza approfondita e quella che abbiamo
Che stiamo facendo nell'Unione europea che facciamo nello spazio
Europeo economico europeo con Paesi non appartenenti all'Unione come per esempio la Norvegia
E consiste nel fatto che una serie di regolamentazioni quindi una serie di eliminazioni di barriere non tariffarie che sono quelle più pervicace più importanti negli da eliminare gli scambi internazionali queste barriere dovrebbero essere eliminasse
Cioè una programma
Che solo
La burocrazia di Bruxelles poteva concepire un programma quello non è molto ambizioso di trasmissione di questa regolamentazione
Pervasiva che riguarda tutti i settori va dalle dalle misure
Valentina ai problemi sanitari minimizza tutto questo uniformare conformare in modo da favorire il
Gli scambi
La politica di vicinato comprende anche un nuovo strumento finanziario
Quindi Meda sparirà questo strumento dedicato ai Paesi della sponda sud verrà assorbito in uno strumento finanziario che riguarda tutti vicini e tutti vicini sono i paesi della sponda sud del Mediterraneo
Ma anche i Paesi dell'Est europeo come la Moldavia vincente ecco questo un elemento che io ritengo
Abbastanza problematico
Lo soprattutto
Occorre considerare che
La politica di vicinato perfezione agli elementi di politica transfrontaliere transnazionale questo significa che una serie di regioni italiane ed europee
Avranno delle delle facilitazioni nei rapporti con le regioni dirimpettaia queste faceva cioè ma è ovvio per quanto riguarda le regioni che hanno una contiguità continentale territoriale vale anche quando queste CEO per alcune ragioni che sono separate dal mare al mare Mediterraneo
O Adriatico per esempio le provincia di Trapani
Tutta la Sicilia
Occidentale avrà una possibile possibilità di
Cooperazione
Transnazionale
Con
Parte della Tunisia consiglio alcune regioni meridionali dalla Spagna avranno la stessa possibilità con alcune regioni del Marocco in pratica questo significa che oltre
All'azione degli strumenti finanziari
Internazionali come appunto metà come è stato meta e come sarà il nuovo strumento finanziario della politica europea di vicinato
Queste regioni per i loro progetti potranno beneficiare anche di strumenti di coesione finanziaria che sono finora interni
Come i fondi di fondi regionali che i fondi che finanziano progetti regionali all'interno dell'Europa quindi c'è una come direi ampliamento ma soprattutto c'è un
Trasversalità di questi fu strumenti finanziari né da le regioni
Europee verso le regioni in cui nel nostro caso del del Mediterraneo
Infine la politica mediterranea la politica euromediterranea si avvale di una
Di strumenti di governo importanti il politica mediterranea come sapete contempla delle istituzioni
Comuni
Ci sono lei luoghi istituzionali
Hanno modo di portare avanti una diplomazia di dialogo costante
C'è appunto un dialogo politico che
Io ritengo sia di grande rilevanza per il futuro
Delle opere dei nostri rapporti euro-mediterranei e ci sono poi delle politiche di cooperazione culturale su cui oggi si conta molto soprattutto al fine di coinvolgere accanto ai governi
Le società civili
Ora questo è il quadro molto rapidamente istituzionale che lega
L'Europa e il i paesi della sponda sud del Mediterraneo in un'ottica appunto di complementarietà delle due integrazioni in fra l'Europa i il mediterraneo quali sono i modelli che regolano questi rapporti ma originariamente il modello diciamo così convenzionale originario che spiegava l'utilità dei rapporti di integrazione di cooperazione fra l'Europa e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo era un modello basato sulla liberalizzazione degli scambi
Si diceva liberalizzando gli scambi e liberalizzando gli per di più in modo asimmetrico perché
Noi per il abbia liberali abbiamo liberalizzato più di quello che hanno liberalizzato i paesi della sponda sud del Mediterraneo questo fino all'inizio degli anni novanta quando poi è intervenuta
La politica di partenariato
Questi scambi sono stati liberalizzati sono stati liberalizzati in Mathieu in maniera asimmetrica ma i risultati non sono stati molto rilevante anzi sono stati abbastanza deludenti praticamente nulla è cambiato
Soprattutto la tendenza
Lei paesi della sponda sud del Mediterraneo ad avere una quota di commercio con l'Unione europea troppo larga rispetto all'insieme
Persistito e quindi questi Paesi hanno continuato ad essere praticamente dei satelliti commerciali dell'Unione Europea malgrado questa liberalizzazione asimmetrica
Quando si è trattato rimettere in piedi il partenariato euromediterraneo sia detto naturalmente che bisognava trovare una formula più efficace per contribuire agli scambi e per contribuire al allo sviluppo alla crescita dei paesi della sponda sud
E poiché il partenariato euro mediterraneo è stato costituito in un'era di rampante del neoliberismo è stata adottata una ipotesi neoliberista
Molto piena
Che a eliminato quella a simmetria che esisteva nei rapporti commerciali privilegiati fra l'Unione europea e questi Paesi si è detto anche voi liberalizzate tutto perderebbe
Molti soldi
Molti incassi dalle dogane
Ma tutto questo
Avrà come dire una sorta di affetto di annuncio la zona di libero scambio l'integrazione Lord l'orizzonte di un'integrazione completa
Farà che questa zona di libero scambio diventerà una sorta di bene pubblico condivisa che funzionerà come un'esternalità e questa esternalità richiamerà negli investimenti
Aumenterà gli investimenti diretti
Questo almeno in questi dieci anni non è successo è successo in modo molto limitato non so se bisognerà aspettare
Ancora o no voglio non voglio dare giudizi qui ma il modello applicato è stato questo
E
Alcuni Paesi hanno cercato Pergola con qualche successo di comma sempre con molte difficoltà di adattarsi
Altri non sono riusciti ad adattarsi
Io credo che tutte le scadenze temporali che sono state immaginate debbono come minimo essere poco
Posposti al
Salva restando la discussione sulla validità o meno del del del del modello direi che la di Integration di cui ho parlato di all'approfondimento dell'integrazione attraverso l'eliminazione delle barriere tariffarie accanto all'eliminazione delle barriere doganali
Delle macerie non tariffarie accanto all'eliminazione delle barriere tariffarie
La di Integration prevista da questa politica europea di vicinato perfeziona questa visione neoliberista e insista nel dire che se questi Paesi si si esporranno
Convinceranno gli operatori economici internazionali della loro intenzione genuina di una liberalizzazione
Completa allora questi imprenditori questi operatori economici internazionali e riverseranno Investimenti così com'è stato
Nel lei in Asia così come è stato in altri Paesi dove questo modello in effetti ha funzionato però ripeto in questi dieci anni questo modello non ha funzionato forse perché quest'area
Un'aria che soffre di
Problemi politici
Conosciamo importanti forte instabilità
Anche se non sono mai poi questa instabilità che hanno un effetto deterrente sugli imprenditori sono altri problemi io non posso qui non desidero soffermarmi ma volevo solo accennare insomma a al quadro così come oggi si riprese
Allora verrei all'ultimo punto molto rapidamente se questo il quadro
Qual è il il
Il ruolo qual è il vantaggio del Mezzogiorno cioè voglio dire questo mediterranea insomma si presenta come una passività un'attività come dicono gli anglosassoni un asset da una larga Binetti
è un vantaggio o è uno svantaggio
Credo che la valutazione debba essere prudente e in questo io mi rifaccio anche a quanto ha detto
Il ministro La Malfa secondo me lo ha tracciato un quadro realistico
Anche non non so se pessimistico ottimistico ma certamente realistico del dei cambiamenti di impostazione di quadro generale e delle che pongono naturalmente delle nuove difficoltà io personalmente credo che il
I paesi della sponda sud restano una opportunità
Per il Mediterraneo però bisogna anche dire che non saranno mai non saranno mai non sono per un tempo ragionevolmente lungo non possono essere un'opportunità decisiva
Non sarebbe veramente sbagliato credere che
Questa opportunità
Strategica
Rilevante immediata nelle prospettive di sviluppo del mezzogiorno dell'Italia
La prosa l'opportunità comporta
Uno sviluppo di questi Paesi che abbiamo visto anche molto sommariamente sappiamo che lo sviluppo di questi Paesi tarata
Non sono Paesi ricchi col quale ori Paesi dinamici col quale si possono avviare degli scambi e possono essere quindi appunto in questo senso un'opportunità
Sono sono un'opportunità ma sono un'opportunità che va dimensionale
Ragionevolmente nell'insieme delle opportunità stessi però se non non ma soprattutto io credo che non si deve Possa non si debba fare l'errore di credere che
Questa opportunità sia sostituire sostitutiva delle nostre politiche io penso il nostro sviluppo lo sviluppo del Mezzogiorno è innanzitutto radicato all'interno del nostro Paese
Noi saremo capaci di avvalersi di questa opportunità del Mezzogiorno tanto più quanto saremo in grado noi di portare avanti uno sviluppo che è radicato all'interno del Paese vorrei dire all'interno dell'insieme del Paese
E quindi credo che resti intanto io insomma sono d'accordo con quello che ha detto il ministro ma credo ho avuto un po'l'impressione che fosse
Un po'riduttivo rispetto alla necessità di intervenire
Volontaristica mente di
Intervenire con la politica economica nazionale e sul paese che è vero che il nostro Paese ormai profondamente integrata integrato Monet praticamente h dei vincoli anche sulla politica di bilancio a livello europeo
è un problema non forse non tanto più italiano ma anche europeo ma non credo che con questo venga meno il problema di
Una politica nazionale
Che integri e non separi
La politica di sviluppo del Mezzogiorno che provveda al necessari investimenti
Infrastrutturali
Investimenti pubblici a cominciare da quello dell'educazione del Mezzogiorno se questo si farà tanto più questo si farà tanto più
Credo che l'opportunità della sponda sud del Mediterraneo si concrete si concretizzerà altrimenti rimarrà una opzione
Un po'un po'Falcao un'ultima questione ecco come ha detto
Qualcuno prima di me e adesso non ricordo mi pare lo stesso la Malfa
Le regioni hanno acquisito un importanza decisiva nello sviluppo
Del del Mezzogiorno dello sviluppo
Del Paese nello sviluppo nel loro sviluppo proprio questo vale anche per il Mezzogiorno le internazionalizzazione
Delle politiche
A partire dai governi regionali
Sì decisiva importanza per cogliere quelle opportunità che esistono e per sviluppare quelle che per ora sono ancora latenti
Grazie
A Liboni dopo questa riflessione descrizione ulteriore del contesto mediterranee in un certo senso torniamo più direttamente ai problemi italiani
Ed europea e dei rapporti Italia dell'Italia con l'Europa
E a questo proposito prende la parola al professor Nino Novacco presidente della Svimez che come sapete parlerà dello sviluppo del Mezzogiorno e l'approccio dell'Unione Europea alle politiche di coesione prego professore
Grazie
Io mi colloco inizialmente nel quadro dei e per non essere distratto diciamo enorme allargare troppo dei da l'esposizione mi colloco nel quadro delle posizioni generali espresse da Giorgio la Malfa
Sulla diversità della condizione del Mezzogiorno oggi rispetto al passato
E io stesso ho sollecitato in qualche modo di potere parlare in in qualche modo non in chiave Q finale della mattinata
Perché io sarò inevitabilmente essendo vedendo e giudicando il mezzogiorno e mettendovi nell'ottica del Mezzogiorno e nel rapporto che il Mezzogiorno non può non avvenire con la politica comunitaria
Non posso non a venire un atteggiamento in qualche modo anche critico per taluni aspetti dall'impostazione dalla politica comunitaria
Oltretutto in un momento in cui la comunità non è soltanto nel due mila sette due mila tredici certamente già nell'impostazione del nuovo periodo
Sta in qualche modo passando da una impostazione che nasceva e che aveva prima come radici i problemi della coesione tra le Regioni
Dell'Europa a una politica tra la per la coesione con tra le regioni deboli percorre mettere le regioni dell'Europa
Debole degli Stati deboli dell'Europa ora questa è una implica uno spostamento di atteggiamento europeo
Che ha delle implicazioni abbastanza profonde
Se penso che quando nasce l'Europa il mezzogiorno nell'Europa sei
Il suo tagli pesava per il quaranta per cento il primo regolamento comunitario primo regolamento comunitario riservava all'Italia il quaranta per cento delle risorse
E soltanto poi dopo si arriverà nell'ottantotto con il Regolamento che determina Patrol quelle quei meccanismi il settantacinque per cento del PIL medio dalla comunità o altro ma comunque appunto per questo mi pare che sia essenziale che da parte
Mia e da parte parlando anche riflettendo l'esperienza dalla Svimez che su questo terreno che è stata parte attiva
Dei processi di nascita dell'Europa e dei processi di formazione delle politiche a regione comunitari noi siamo stati elementi siamo stati europeisti non fosse arrivata la prima ora vaga abbiamo anche favorito tutti i processi e giudicato positivamente i processi degli iniziali allargamenti dell'Europa ai Paesi che già allora apparivano concorrenti allargamento alla Grecia alla Spagna al Portogallo tentiamo stadi costantemente favorevoli per il significato e il valore politico di queste cose ma avevamo anche in mente una politica comunitaria che si ponesse determinato obiettivo
I cambiamenti intorno ai quali si andrà avanti
Ma parlando io appunto della il titolo FIAT Sata del citato con lo sviluppo del Mezzogiorno e per confrontarlo con l'approccio comunitario partendo quindi dal giudizio che devo dare della situazione meridionale e alla luce delle cose che sono state dette già introduttiva mente da Bianco
Mi pare di dover esprimere dal punto di vista dello sullo sviluppo del Mezzogiorno un generale senso come dire di non piena soddisfazione
Per la scarsa rilevanza come è stato detto che il tema del Mezzogiorno delle sue potenzialità delle sue necessità
Ha assunto nel dibattito attuale
E dall'altro anche per gli insufficienti risultati e quelli che non possiamo non considerare il giudizio insufficienza dei risultati raggiunti dalla politica di sviluppo
Sia con riferimento al più lungo periodo cioè al riferimento spesso che c'è stato pure in un momento che ha visto un momento alto dell'intervento per il Mezzogiorno la fase ha conosciuto sicuramente l'intervento l'ambito giorno una fase molto positiva negli anni tra il mille novecentocinquanta e la metà degli anni Settanta
Fino alla crisi viola fino alla guerra del Kippur fino alla crisi petrolifera sino al cambiamento dalla politica internazionale
I ci sono stati vent'anni si può dire
Di intervento straordinario è speciale per il Mezzogiorno che sono stati importanti ma oggi quando osserviamo accinti cinquant'anni dal cinquanta euro confrontiamo con la situazione
Di di di ieri del due mila e quattro troviamo ci troviamo di fronte a una sorta di coazione quasi di stabilità dei grandi rapporti ecco non molto quindi anche
Negli ultimi dieci anni negli ultimi quindici anni anche nella fase delle politiche che ci sono state della cosiddetta nuova politica economica la nuova programmazione beh cd abbiamo visto entusiasmi intorno al fatto che il Mezzogiorno cresceva un po'più che il centro nord ma erano valutazione e spostamenti relativamente assai marginali
La sostanza la sostanza dei rapporti fra le grandi aree del paese non si è venuta modificando
Ed è un problema grave perché vero quello che ha detto a Malta questi sì c'è stato un momento in cui doveva avvenire questo processo era quello Kutcher impegnati con la nascita l'intervento straordinario con la logica dello schema Vannoni
Era stato quello di cogliere l'occasione che il Mezzogiorno avveniva e l'Italia aveva di fa dichiarai e diventare un Paese
Come gli altri un Paese non di Migliaccio non diviso a metà un Paese non il solo Paese Tatò la realtà dualista dell'Europa perché la differenza fra noi e gli altri paesi dell'Europa prima gli altri cinque
E poi Mammano con gli allargamenti era che noi eravamo diversi perché sento che le situazioni di sottosviluppo in Italia non erano
Diffusa è qua e l'al secondo la storia la geografia
Lire il nord e il sud le parallele blairiani ma in qualche modo era tutta concentrata c'era una corrispondenza piena fra situazione di squilibrio
Diciotto il viluppo di ritardo record viluppo concentrate in un'unica grande
A Reja debole e relativamente più povere del Paese e che per converso conserviamo ancora oggi con le statistiche dalla comunità quando osserviamo
Questa realtà che vediamo che l'euro l'Italia centrosettentrionale soprattutto alla sua area padana e la più grande Area sviluppata dell'Europa cioè al Todi vada dalla grande lontano dalla Grande Parigi
Ma voglio dire la realtà del centro nord il cuore del centro nord e sicuramente una parte assai sviluppata l'Europa il Mezzogiorno italiano e la parte più debole complessivamente e la grande regione debole l'euro
E in questo senso
Perché non dirlo subito
L'Europa non ha non ha mai voluto accettare di parlare di mezzogiorno salvo nella fase iniziale quando dato il giorno nasceva era nato
Sì ma c'era anche scritto la Costituzione italiana voi abbiamo cancellato anche dalla Costituzione italiana il riferimento al Mezzogiorno
Quando il Mezzogiorno era una realtà John ha preferito parlare non delle quelle tavole Nurse uno ma sempre le dotte due
E addirittura altri partner Lutz treni perché non introdurre anche un tre perché emanava perché la realtà alle Province larga e oggi addirittura di certi covando questo rispetto alle politiche dello Stato per cui alla fine alla fine ha preferito aderire all'Unione europea un rapporto col diretto con le singole regioni
Ben contenta di mettere un'ambasceria ognuna naturalmente a Brussel eccetera con uffici che e burocrazia proprie per muoversi in questa
Ecco quindi c'è una generale insoddisfazione di quadro
E noi riteniamo che occorre invece porre ancora una volta malgrado questa situazione malgrado le difficoltà maggiori che oggi ci sono porre all'attenzione del Paese le esigenze del Mezzogiorno
E bisogna ricostruire in qualche modo consenso
Intorno alla missione nazionale dello sviluppo del Mezzogiorno ora e cioè che le forze
Politiche
Esprimono chiaramente quanto vogliono impegnarsi verso un tale obiettivo perché riteniamo teniamo conto che il differenziale di sviluppo tra nord e sud e quello che determina i tempi di un'operazione qualche l'anno scorso esattamente un anno fa il tre di marzo del dell'anno scorso al Parlamento italiano che c'aveva interpellato il la discussione intorno
Con le commissioni
Economica presieduta da un leghista come Giorgini e detti e avevamo detto avevamo detto guardate che i tempi dello sviluppo possono sono in generale sicuramente lunghi i cambiamenti non avvengono nel tempo breve avvengono nel tempo lungo
Ma dipendono dai differenziale di sviluppo se si cammina a velocità diverse
Coi saggi attuali abbiamo detto un po'scherzosamente provocatoriamente ci vuole più di un secolo
E un secolo ancora
Mentre se per arrivare a a farlo il in alcuni decenni occorrerebbe che ci fossero saggi di sviluppo diversiva le due grandi aree ritmi di sviluppo diversi delle due grandi macro regioni del Paese
Che fossero assai più assai diversificati con un saggio di la velocità il recupero il Rita il superamento dar vita
Pone delle esigenze di saggi elefanti
E nelle polemiche che ancora quest'anno un ministro il ministro responsabile di questa politica ci rimprovera quando noi esprimiamo questi giudizi ci dice ma oggi non è l'Italia non è in grado di avere elevate i saggi di sviluppo
L'abbiamo avuti nel non le ha mai avute non è vero che non ha mai avute le ha avute negli anni Cinquanta negli anni cinquanta cinquantacinque yard dopo la ricostruzione ma ancora nel periodo di Natale abbiamo avuto saggio di sviluppo superiore al cinque per cento all'anno
E questo naturalmente oggi potremmo ancora averli ci sono le condizioni nell'economia italiana perché questo possa avvenire
Soltanto che in qualche modo ci vuole una politica coerente e questa politica e quella su che in qualche modo ci appare essere mancato
Ecco l'attuale la stessa attuale politica per il mezzogiorno cui fatto è stato fatto riferimento al Dipartimento per le politiche di sviluppo
Dico barca e inserì dinanzi e si muovono anche i sì su due Inga me fanno muovere la politica da una parte su risorse ordinarie dall'alto su risorse aggiuntive
Beh e in qualche modo una vendetta dalla storia
Abbiamo voluto cancellare l'intervento speciale straordinario perché siamo tutti uguali
E in qualche modo dobbiamo riconoscere che occorre che ci sia qualcosa di normale di base che si fa per tutti e in qualche modo c'è una parte addizionale che deve essere data a chi è in ritardo e deve guadagnare
Deve guadagnare e la storia
E con questo problema le e e che il una volta che si accetta una logica di questa natura
C'è il problema è che le risorse ordinarie
Non si possono ripartire accettare che si ripartiscono come si sono sempre ripartite
Ho neanche che ci si ponga come ha fatto il dipartimento per la politica di sviluppo cioè la politica economica italiana l'obiettivo di far diventare la politica ordinaria al trenta per cento
Accelerano conto che la politica ordinaria
E quella che serve ai bisogni dalla popolazione e del territorio
O studiano infrastrutture o siano interventi di dotazioni di qualità di servizi eccetera e deve avere un rapporto con la popolazione del territorio ora la popolazione il territorio italiano l'un per l'altro siamo al trentotto per cento
Lunedì trentasei due l'altra il quaranta e ci siamo alta ventotto al cinque per cento esattamente statisticamente se poniamo l'obiettivo di Rafah raggiungere alla spesa ordinaria l'obiettivo del trenta per cento
Dicendogli oggi è stato venti sei per ma con questa non recuperiamo neanche ritardi cioè c'è un limite perché non dirlo politico culturale
Nell'approccio alla politica economica nazionale che è di una gravità eccezionale e che fa e che provoca questo giudizio
Che in qualche modo il Mezzogiorno nonno può non dare e coloro che si occupano i due giorni in questo senso noi che riflettiamo su queste cose non possiamo andarci
Ecco
L'Italia proietta il solo paese storicamente dualista
E quindi ci si trova in Italia in presenza di un di sistematici squilibri strutturali nell'economia nell'occupazione e nella società e nelle infrastrutture
Il rapporto è sempre fra nord e Mezzogiorno sto sono due realtà diverse il nord sud che si citava Arditti prima cioè le grandi questo è rimasto fermo questa realtà
E queste sono tra l'altro le realtà che si confrontano rispetta queste realtà
L'Europa non ci ha certo aiutato quando nell'ottantotto con inventato il parametro in base a cui pervenire cosiddetto Obiettivo uno finto Bivone andava bene ci andava bene dire che l'Italia era un un diventava per il suo sotto il lupo un problema di sviluppo che de era l'obiettivo primo che alla comunità vela ma se poi mi dice
Che entrano nell'Obiettivo uno o escono viceversa dall'Obiettivo uno le zone fino a che sono al settantacinque per cento del PIL le medio della comunità vuol dire che chi sta
All'ottanta per cento della media della comunità
E già diventato ricco
E di fatti si comincia a dire a al passabili un meccanismo di soglia appena attraversata la foglia priva l'Abruzzo poi il Molise e poi l'altro Sardegna poi la moda delicate cioè la politica del carciofo una politica che tende IVA a e abbiamo avuto EPO ai politici italiani che ci hanno detto ma anche noi dobbiamo essere addirittura soddisfatti ci dobbiamo porre l'obiettivo che tutto il Mezzogiorno è uscita dalla zona Obiettivo uno
Con un atteggiamento un po'di una certa superbia sette Imperia non abbiamo voluto abbiamo fatto una battaglia a suo tempo per dire che noi non eravamo un Paese in via di sviluppo
E come con grosse conseguenze poi anche nei rapporti internazionali perché anche questi gli anche nelle nelle politiche gatte ha una rilevanza sapere come si definisce il livello di sviluppo di un Paese
Avvenuto che noi tutta questa politica si è portarla come dico al riferimento aiuti riferimento della comunità di idee e il settantacinque per cento questo livello questo livello e come se noi chiedessimo alla parte debole a qualcuno che non voglio dire handicappato perché oggi non si dice parolacce
Per a qualcuno che è più debole di un altro gli si dicesse tu devi iniziare una corsa per l'altro per arrivare a metà della gara dobbiamo salire le scale arrivare sopra ebbe è importante arrivare a metà a metà dei Verdi della Scala c'è qualcuno va be'quella sta sopra dette padreterno no momento
Qui non ci sono o perché non ci sarà realtà che in qualche modo debbano essere di condanna contro
Allora se lascia Pescia fosse già solo se la spesa fosse riportata
Senza ovviamente con questo diminuirla a carico del Nord ci mancherebbe
Non è che scatterebbe diminuire la quota della spesa
Sarebbe i divieti trovare un modo Sabbi dire qual è il livello a cui deve avvenire a las una spesa pubblica che si ponga l'obiettivo di respirare o mezzogiorno almeno il pensato alla sua popolazione
E che poi attraverso la politica
Addizionale che è quell'arrivo della coesione vi dedica una parte di risorse importanti
Questo lo decide il Parlamento ma intanto la prima cosa è che ci sia un ammontare di spesa ordinaria che vada e che se ripartisca tra Mezzogiorno e Centro Nord in queste proporzioni ordinarie che sono il peso
Del di ciò a cui l'altezza pubblica deve provvedere
L'altra parte lo decide il Parlamento decida vogliamo che questo processo duri vent'anni vogliamo che dove trent'anni vogliamo che duri cinquant'anni vogliamo che duecento anni qua a secondo il rito l'entità della spesa che di dei
Tenuto presente che tutto sommato
Certo alcune cose non sono le stesse un'economia di servizi il Park il rapporto capitale reddito che avevamo presenti ed alla testa quando lavoravamo allo schema Vannoni non era lo stesso che e oggi però il rapporto fra il capitale
Che si investe capitale che si crea e il reddito che si produce
Il rapporto cioè fra questi due elementi
Quindi dipende dalla quantità delle risorse perché qualche volta ci sentiamo accusare di essere quantitativi tranne che chiediamo soldi chiediamo semplicemente che esibisce i dati che cosa devo fare questo ci sembra il nostro problema
Ecco da questo punto di vista non siamo stati aiutati da una logica di questa di questa
Certo abbiamo ben coscienza che lascio pesa pubblica in conto capitale va usata in parte per le infrastrutture valutate in parte per gli incentivi all'impresa
Ma anche qui divari impresa degli altri paesi fanno e continuano a utilizzare in questo meccanismo del noi qualche volta a continuare a parlare sembra che ci sia sia una cosa che non si debba fare c'era un tentativo di demonizzare limpido diciamo in qualche modo gli incentivi alle imprese
E sotto un altro profilo c'è stata un'esperienza che è stata quella degli interventi straordinari gli ha fatto dire ma le opere come vedete non serva pregiudicate quasi su una misura tutto l'intervento straordinario dal mille novecentocinquanta
Fino al settantacinque
Quando poi Fini nel momento dalla grande crisi lo stato italiano fece una scelta diversa fece una scelta nordista la legge per ristrutturazione e riconversione legge la le leggi per l'innovazione tecnologica scelse una strada diversa
Ma in quel periodo quello che viene qualche volta ancora denunciato perché viene ancora denunciato lo grande spreco nel Mezzogiorno
Alla richiesta non ha mai raggiunto l'uno per cento del PIL italiano la quota destinata al Mezzogiorno questa e la realtà
Che ci portano oggi ciò conferma la serie storica che in questi giorni abbiamo pubblicato assieme all'Istat assieme al visto centrale di statistica abbiamo ripubblicato la serie storica dei dati la dimensione del problema e di questa natura
Ecco queste quindi abbiamo naturalmente
La sensazione che che una debolezza nel giudizio e c'è un punto molto debole nel giudizio
Intorno alla questione meridionale e d'altra parte poiché non possiamo pensare che la magia la maggiore spesa
Del Sud avvenga come dicevo a atto TAC a carico del centro nord è chiaro che il problema decisiva è quello di fare una politica di fare delle scelte tutto qua
E e noi riteniamo che l'importanza certamente in termini di risorse che la comunque la politica comunitaria ma regolatori Mita dato
Rispetto alla
Relativamente al non pieno impegno che ci sarebbe occorso da parte della società nazionale anche se in Italia l'apporto delle risorse comunitarie è stato anch'esso relativamente modesto comportato però
Una sorta di appiattimento
Italiano sulle regole che l'Europa ha suggerito ed imposto
In qualche modo
Sia io dovessi esprimere sinteticamente direi che sia l'Italia l'Unione europea per un verso ritardi dall'altro sembrano credere sostanzialmente poco nella coesione come condizione di solidarietà dell'Europa
Ed io penso che anche quindi lo dico per ora quasi come incisore Europa non può pensare di diventare una una realtà anche conta nel mondo chiedendo ai Paesi il contributo dell'uno per cento del PIL del PIL al Bilancio ha un bilancio comunitario con le risorse limitate non si fa politica di coesione
Specie se poi già solo per un Paese dettata dal detto appena un momento far ricordato che le proporzioni nelle proporzioni per la politica di coesione
Per la politiche di base che avrebbero dovuto essere per lo sviluppo e la coesione in Europa contano meno del trentacinque per cento che è stato citato
E sono ancora assai meno di tutto quello che si spende
Per l'agricoltura il cinquanta per cento quasi ancoriamo e quarantacinque protettore che ormai pesa meno di dieci
Cioè e con rispetto a queste grandi coordinate e mi pare che l'Europa stia abbia fatto delle scelte che non ci abbiano aiutato e credo lasciatemi dire anche che c'è un abuso in questo senso anche noi siamo stati indotti a seguire i discorsi della strategia di Lisbona eccetera
Ma veramente con le risorse che stiamo mettendo in queste operazioni pensiamo che effettivamente si arrivi a fare qualche cosa raggiungiamo il livello degli Stati Uniti e facciamo la società dalla comunicazione e parlare di Mediterraneo con le risorse che ci mettiamo nel Meda o quelli che in qualunque altra cosa pensiamo di quando già oggi cominciamo a sentir dire e a sentire irridere alla situazione mediterranea dicendo
Giuliana verrà fatto Amato l'ha fatta Amato dicendo ma veramente crediamo che al due mila dieci ci sarà la zona di libero scambio e già si comincia a circolare la data del due mila e venticinque
Cioè questo è il dramma né davanti al quale si troviamo certi
C'è porta alla responsabilità io credo di aver fatto di tutto perché non si parlasse di mezzogiorno come dicevo non utilizzando ma il concetto di macroregione in qualche modo lascia la responsabilità di non di avere fatto per favorire questo rapporto diretto fra Bruxelles e e le singole regioni scaricando gli Stati nazionali dalle loro responsabilità nelle politiche di coesione che hanno numerosi livelli
Non c'è un livello solo dalla coesione non c'è solo la coesione in Europa misurata da Bruxelles e c'è una coesione che misurata da Roma che guarda con un occhio alla Lombardia e con l'altro la Sicilia
E deve confrontarsi con queste diverse realtà come c'è un occhio di coesione che deve riguardare dal ogni capoluogo regionale alle realtà nel territorio la politica di coesione e
E l'equilibrio di una società ma insieme il suo future e la re munizione diciamo di quello che deve essere il disegno nel futuro
E chiaro che avendoci messe avendoci messo dei soldi l'Acea ha finito con l'imporre le proprie regole
In qualche modo qualche volta un po'astrattamente cartesiane illuministe
Tutto questo gioco di Yassin sottopassi eccetera stabiliti a Bruxelles per realtà che non hanno e qualche volta finivano che cosa che fece prendete i vari piani e progetti che anche le nostre regioni capendo è chiaro che che
Come si fa a non applicare i soldi e io le regole che ti impone Chiti da una parte di soldi
Io quando giudica mi sono trovata a giudicare un piano regionale il quale la della Campania mi son trovata vedere che il peso che avevano i musei quali era straordinariamente sproporzionato alla realtà di che poi musette
Magari coi facessimo non tonda la spesa in conto capitale ma poi anche la spesa di gestione perché poi alla fine che cosa nasce queste cose hanno altri tipi di conseguenze altri tipi e altri di Clio
Ecco io vi dovessi dire che il parametro il settantacinque per cento del PIL pro capite che è stato accettato dopo a reprimere con lamentazioni da settantacinque da settantanove dall'ottantaquattro ottantacinque è stato introdotto con regolamento due mila cinquantadue dallo dell'ottantotto
E e questo qui ha creato un dibattito una erre una Prato una regola
Che è stata introdotte applicata all'Italia senza che sia venuto questa la responsabilità del governo italiano dell'epoca
Senza che ci sia stato un dibattito parlamentare sulle implicazioni di questo di questa scelta
Di dire che questa era un un parametro di di bene sei in qualche modo per usare una parola che sta scritta la Costituzione americana all'altro magari suscitato scandalo in questi giorni riconoscono ha parlato di benessere o di felicità
E francamente dico ci sono delle situazioni di questa natura
La media dell'Europa alla media anzi il settantacinque per cento dalla media europea è un concetto è un parametro che non rappresenta nulla ecco dicevo prima
E invito e invitare a correre e invitare a far dei sacrifici per arrivare a metà dalla Scala per arrivare a metà dalla corsa queste non mi pare
Le intenzioni l'estensione degli aiuti è stata consentita parte irrilevanti e nel caso italiano non soltanto dalla parte debole del Paese ma anche dalla regione centro settentrionale
Con uno stravolgimento del Principato la straordinarietà Obiettivo uno
I fondi strutturali si chiamavano strutturali dovevano da porre rimedio a questioni bis stuttura del Paese l'obiettivo due come altri obiettivi fino a quando si chiamavano fino a cinque uno
Erano obiettivi anche qui di carattere congiunturale era la crisi
In quel comune in quella realtà civile e ancora oggi a zona incentivabile
Noi abbiamo documentato e siamo andati veramente appare a dire ricordatevi che Suzhou
Otto mila e cento comuni italiani che sono il totale dei comuni tre mila centosettantasei di questi Comuni stanno di cui tra quelli che sono agevolabile stanno nel centro nord
Cioè proporzioni di questa natura certa un po'Diversi non il massimo un po'meno un po'meno però è chiaro che un po'meno in una realtà complessiva che ha tutto un altro pone tutta un'altra cosa
Quindi e la un altro elemento che ha determinato delle implicazioni rilevanti il prevalere nell'attenzione in alcuni casi da parte europea sull'efficienza procedurale piuttosto che sull'efficacia degli interventi
Il concetto dalla premialità io sono sempre rimasto stupito Mentalist Rete premiare o agevolare o spingere il più chi è in maggiore difficoltà
Qui si preme soltanto l'efficienza che è un valore morale importante spingere certa a dire che bisogna fare le cose bene capiti a spendere con economicità che bisogna tra per spendere
Ma in generale ricordiamoci che sa spendere meglio chi opera in un contesto che c'è dietro un'università che c'è dietro no che si muovono Giaimo in questo clima
In qualche modo il non saper spendere e anch'esso un aspetto al sottosviluppo del ritardo e qui in questo senso non siamo stati da questo punto di vista aiutati a concetti di questa natura
L'applicazione di criteri di uguale a tutti in Europa
A tutte regioni a prescindere dal contesto in cui le regioni sono presenti non ha giovato il caso l'Irlanda è un caso particolare quello di un piccolo paese
Sotto il più Pato un piccolo è una realtà che spetta a rispetto al nostro Mezzogiorno è tutt'altro
Da noi non si è voluto distinguere tra che cosa vuol dire essere detto anzi che non si possono dare aiuti e politica regionali eccetera salvo una dichiarazione di oggi di oggi prevenzione di ieri
De de del responsabile della politica economica italiana in questo momento che ha detto chiederemo all'Europa di consentirci di potere di potere mettere meno tasse al Sud
Che cosa che però non non è stato né ottenuto nel fatto durante questa fase e naturalmente quindi in una situazione in cui
Le aree
Le aree deboli di un Paese nel suo complesso debole e povero
Hanno avuto la possibilità di avere accesso a un fondo per la coesione
Il Mezzogiorno che la più grande area di quindi la più grande macro regione debole non ha avuto la possibilità di accedere al fondo di coesione perché fa parte di un pane di un un Paese che nella sua me metà per più dalla metà il sessanta per cento al Paese e una parte alle aree più forte dell'Europa
E dipinta da questo punto di vista appena è stato oggettivamente penalizzato si potrebbe continuare sotto questo profilo a indicare capannone ovviamente non sopra e non è
L'altro problema è quello di mettere in evidenza non soltanto e da una parte di affermare che ci sono gli spazi
E ci sono le condizioni per fare una diversa politica economica per il Mezzogiorno
Che in qualche modo però occorre che anche la Comunità europea per da se possibile offrano aspetteremo il due bis tanto al massimo questo discorso con per l'Italia continua ad avere una rilevanza economica
Quasi fino al due mila tredici
Perché a questo punto tutti prevedono di acconto mille tredici l'Italia
Continuando allargare alla comunità continuando allargare la comunità il Mezzogiorno apparirà una che un'aria ricca il Mezzogiorno Alma nel cinquantasette alla sua popolazione la sua popolo il suo reddito pro capite era il sessantaquattro per cento di quello da comunità
Nello a me nell'ottantuno era diventato il sessantacinque
Nel novantacinque era il sessantasette in questi nel due mila e sette cioè appena con l'entrata della Romania da Bulgheria scende al settantotto e settantasei se dovessero entrare i Paesi dei Balcani e dalla Turchia
Noi passeremo rapidamente al novanta per cento e poi se dovessimo avere un rapporto privilegiato con i paesi dell'Africa saremo già al centosedici per cento
Della reddito medio dalla comunità
Se teniamo fermo sto mito sto mito della valore medio dalla comunità confrontiamo le realtà povere con la realtà forti
Non con non con i vertici ma almeno con la media delle regioni forti pigliamo il Ubu primo quartili lei il secondo partito facciamo quello che vogliamo ma mettiamoci intorno a un tavolo e ragioniamo su queste cose
Quindi dico il mio discorso era per dire esistono le condizioni c'è un cambiamento alla realtà ed è la ragione per cui in qualche modo avevo dato questo titolo a un discorso che mira al apparso in qualche modo deboli il titolo generale di questi intervento
Che era il problema del ponte certo il ponte tra l'Europa tra ponte con l'Africa e quei Paesi del Mediterraneo
Però i ponti nome sempre nobile anche i pontefici porta facitori di ponti rifacciamo i ponti ma i ponti è importante che colleghi non realtà forti
Se i ponti col lega nord realtà deboli sono un punto di passaggio verso
Chi è anche chi è più lontano
Fino a che ed è questo analogo del problema che si pone finché considereremo per dire scherzosamente il ponte sullo Stretto lo considereremo come umano fatto travestire a Reggio Calabria
è chiaro che il ponte inutile non a non ha senso comune dire che sta facciamo questa diventa un'impresa nazionale dire che noi siamo ponte c'è soltanto Traversi diamo e no il problema allora è che chi se ne avvale sarà le zone forti del paese il problema è che
L'operazione poco ha un senso diventare ponte nodo tra l'Europa e i mediterranei Paesi gravi una tournée dal ragno
Lungo con la logica allora della direttrice da Berlino a Palermo a Tunisi o con la logica in base alla quale la Spagna sta costruendo sta costruendo il tunnel sotto Giubileo terra per il collegamento diretto con l'Africa ci sono questi problemi la realtà c'è su questo terreno si muove
Però punti in qualche modo occorre che noi ci adeguiamo e ci muoviamo in questa logica cioè sarà importante potremo costituire un ponte non soltanto perché le merci dalla Cina e dall'India pagana passeranno per il Mediterraneo
Perché se il Mezzogiorno resterà debole non sarà in grado neanche di catturarli e non avrà senso che noi diciamo che poiché siamo un ponte soltanto perché siamo tutti bagnati a destra sinistra al Mediterraneo
Il problema è e saremo un ponte se questo ponte sarà avrà le sue radici il ponte fra l'Europa l'aria avrà le sue radici in zone forti che possano svilupparsi in termini manifatturieri i servizi produrre reddito produrre occupazione diminuire gli squilibri diventare fattore di crescita dell'intero paese e dell'intero continente grazie
Grazie al professor Novacco vediamo ora cosa risponde per così dire l'euro Giglio D'Astoli anche direttore per rappresentanze in Italia dalla commissione in qualche modo il suo portavoce all'intervento così vivace e critico del professor Novacco prego
Grazie ma mi sembra che intervento possono ha commesso sul tavolo tutta una serie di questioni
Che sulle quali vale la pena evidentemente di riflettere ma che soltanto in parte possono essere sviluppate attraverso un un mio intervento anche perché giustamente posso Novacco ha sottolineato nel suo intervento non soltanto le responsabilità del della Comunità europea prima e dell'Unione europea poi ma ha sottolineato giustamente anche e lo sotto nato forse ancora di più di quanto siano le responsabilità della comunità europea dell'Unione le responsabilità
Del del Governo italiano un generale dei governi che hanno prese una serie di decisioni nel corso di questi anni perché hanno in questo in qualche modo determinato lo sviluppo della politica di coesione
Del dell'unione europea
Non per ragione diciamo così di
Di rappresentanza alla Commissione ma io credo che non tutto quello che che noi abbiamo di fronte a noi è negativo
Se noi vediamo per esempio per quanto riguarda la Campania il modo in cui visto che siamo in questa regione il modo in cui la Campania è stata capace di utilizzare i fondi strutturali che le sono stati attribuiti su tutta una serie di punti effettivamente la Campania ha mostrato di avere una capacità di di sviluppo propizio per quanto riguarda i posti i programmi integrati ed altro le hanno consentito di sfruttare utilmente i fondi della dell'Unione Europea prima della comunità però io credo che vale la pena abbastanza rapidamente turchi ci avviciniamo all'ora del buffet
E quindi il tasso di bolscevico diventa particolarmente difficile per tutti noi
Di scorre rapidamente il modo in cui si è andata configurando in questi anni la politica della comunità per le regioni deboli
Come del resto è stato ricordato dal professor Novacco
La politica di coesione è nata non con i Trattati di Roma che
Prevedevano un intervento della comunità per le ragioni più deboli ma la politica di coesione nel senso che oggi è sotto la guida questo termine
è stata concepita in primo luogo e all'inizio con l'atto unico Peo come fuoco ma in qualche modo di compensazione
Per le conseguenze della realizzazione del mercato interno deciso con l'atto unico
E poi i primi fondi strutturali appunto hanno visto la luce
Nel periodo che va dal mille novecentottantanove in poi con le decisioni del Consiglio europeo del mille novecentottantotto e Lelli appunto che sono stati presi
Le prime decisioni alle quali faceva riferimento il professor Novacco per quanto riguarda i leader i regolamenti di attuazione di questi fondi strutturali
Per quanto riguarda il fondo di coesione a cui faceva riferimento il polso Novacco che è nato in in coincidenza con il Trattato di Maastricht il problema non è derivato da una decisione della del Comunità europea del del dell'un dell'unione europea che ha visto la luce con il Trattato di Maastricht ma il problema è che allora il governo italiano decise di non voler partecipare al fondo di coesione fu una scelta precisa del governo italiano di impostare la sua presenza all'interno dell'Unione attraverso un criterio relativo al suo Prodotto interno lordo che lo escludeva dall'utilizzo del fondo di coesione al quale invece attiva ebbero accesso l'Irlanda
La Spagna il Portogallo e la Grecia
Fu una scelta fatta dall'allora governo italiano scelta giusto o sbagliato che sia ma fu una scelta della quale fu responsabile soltanto il Governo o il Governo italiano e invece il il l'Italia con ha potuto usufruire
Dei fondi strutturali nel tutto il periodo che va dal mille novecentottantanove ad oggi e io credo che
Io non sono un economista dovrebbe la pena di chiedersi
In che condizioni non saremmo come Italia in che condizioni sarebbe il Mezzogiorno d'Italia se non in tutti questi anni non avessimo potuto usufruire
Dei fondi strutturali che sono stati creati gestiti dal dalla Comunità europea e poi dall'Unione Europea in in questi anni ricordiamoci anche che i fondi strutturali tutti questi anni sono andati progressivamente aumentando
Il il la il primo livello di fondi dal mille centottantanove in poi sputi sessantotto miliardi di equo del ai prezzi di allora poi dopodiché nel mille novecentonovantaquattro mille novecentonovantanove questi fondi sono stati portati a duecento miliardi sempre di equo ai prezzi di allora
E poi dal novantanove al due mila sei cioè per il periodo che va a scadenza la fine di quest'anno
Noi abbiamo avuto dei fondi per duecentotredici miliardi suddivisi come voi sapete nei degli obiettivi nei tra gli obiettivi del di questi fondi per quanto riguarda il periodo
Ai quali al quale non scia stiamo avvicinando
La Commissione europea nelle proposte che furono fatte dal commissario Barnier nel due mila quattro
Aventi calato in tanto o un livello di fondi che e e in parte poi è stato ripreso dalle decisioni del Consiglio europeo di dicembre sul quale adesso poi dico qual è l'opinione della commissione qual è anche la mia opinione per quanto guarda e l'accordo che è stato fatto dal Consiglio europeo
E però l'insieme dei fondi per il prossimo periodo dal due mila sette al due mila tredici per questi cinque sette anni passata duecento
Tredici miliardi a trecentotrentasei miliardi
Di Europ con uno dei criteri diversi rispetto a quelli che hanno siano gestito i fondi strutturali fino alla fine di quest'anno perché la Commissione europea e qui su questo punto i governi hanno il Parlamento ovvero hanno sottoscritta accertato
La nuova logica imposta dalla Commissione europea la commissione va be'anche tenuto conto appunto delle della situazione nuova nella quale sto all'Unione con venticinque Paesi ha introdotto come voi sapete nuovi criteri che sono innanzitutto il criterio della concertazione
Che è un metodo di gestione dei fondi strutturali e poi tre obiettivi principali che consentono fra l'altro questo obiettivi per quanto riguarda le regioni d'Italia continuare a usufruire dello stesso livello di risorse delle quali queste regioni hanno usufruito in questi sette anni e che riguardano la convergenza la competitività e la e la cooperazione ora ha ragione il professor Novacco quando ha messo l'accento sul fatto che il criterio secondo il quale veniva attribuita una responsabilità diretta da parte delle regioni ha comportato alcuni effetti negativi
Ed è per questa ragione che la Commissione europea per quanto riguarda il prossimo periodo di tempo dei sette anni dal due mila sette
Alcuni lettori ci mette l'accento su altri principi che a mio giudizio possono consentire di risolvere una serie di problematiche
Di fronte alle quali noi ci siamo trovati che sono i criteri della programmazione del del del partenariato e all'interno del quale si è poi si scrive la politica di coesione nel quadro più ampio della strategia di Lisbona oggi noi ci troviamo di fronte a una responsabilità nuova da parte dei governi nazionali
Lo ricordava il ministro La Malfa quando ha fatto il suo intervento
Non ci sono più soltanto i piani a livello regionale ma i governi hanno AV hanno questa responsabilità primaria oggi che è diversa rispetto a quella
Del della strategia di Lisbona del due mila
Di presentarsi di fronte all'Unione Europea con dei programmi per quanto riguarda l'Italia e il programma risponde al nome di picco che è stato esaminato dalla dalla Commissione europea sul quale si pronuncia il Consiglio europeo
Del prossimo ventitré ventiquattro marzo programma sul quale la Commissione europea ha fatto una serie di osservazioni anche critiche
Sulle quali io credo che il governo italiano quello che uscita dalle elezioni dovrà tenerne conto per tener conto appunto della possibilità di usufruire appieno delle politiche immaginate impostate dalla strategia di Lisbona ora se noi come Italia non abbiamo potuto utilizzare appieno le risorse che ci sono state date attraverso i fondi strutturali questo in parte forse deriva da una problema di regolamentazione a livello europeo ma in parte deriva anche da difetti strutturali del nostro Paese dati strutturali che non sono di oggi sono difetti strutturali deve rimontano
Indietro nel tempo difetto strutturali che sono certamente risolvibili ma di fronte ai quali noi credo come italiani dovremmo fare un'attenta riflessione
Sul modo in cui il governo italiano e in generale il sistema italiano deve affrontare questo problematiche basta vedere per esempio
Il piano che è stato presentato dal governo italiano per quanto guarda la strategia di Lisbona per accorgersi che c'è un punto che un punto essenziale e che riguarda la strategia di crescita e di occupazione sul quale l'Italia
Particolarmente in arretrato in ritardo rispetto agli altri Paesi nell'Unione che è il discorso dell'innovazione della ricerca è uno dei punti essenziali sui quali l'Italia
è fortemente in ritardo e io credo che ed è abbastanza significativo che l'Italia è l'unico Paese che non ha indicato
Come obiettivo quello della Giungi mento del tre per cento nel periodo di tempo indicato dall'Unione Europea
E uno dei punti sui quali io credo che se il nostro Paese un essere competitivo vuole essere in grado di stare in qualche modo nella corsa che è stato indicato la strategia di Lisbona è uno dei punti sui quali
Il governo italiano de rifletta attentamente eh per consentire al nostro Paese di
Di essere allo stesso livello degli altri il secondo punto
Sui quali mi sembra che l'esperienza di questi anni lo diceva del resto anche il ministro La Malfa il nostro sistema non appare come non competitivo e quello della mancanza di lebbra realizzazioni e di crescita in questi anni del peso
Del potere pubblico rispetto al al all'economia la rispetto alle quali l'economia lago come italiana ed è un altro punto questo in particolare per quanto riguarda la mancanza di liberalizzazione di apertura della nostra economia sul quale noi dovremmo riflettere attentamente e se vogliamo essere in grado di sfruttare le risorse e le possibilità che ci vengono dal dall'Unione Europea il terzo punto sul quale io credo che vale la pena riflettere è è un'analisi del modo in cui le le risorse attribuite dall'Unione Europea sono state utilizzate dalle regioni del Mezzogiorno e in particolare il fatto che lo sviluppo che andrà che abbiamo avuto in questi anni è stato uno sviluppo non omogeneo noi abbiamo visto come ogni singola regione si è sviluppata in maniera diversa rispetto alle altre e io credo che su questo punto varrebbe la pena appunto di fare un'analisi dal punto di vista
Del del del modo in cui l'Italia ha utilizzato queste risorse in modo tale da essere in grado di ne essere più più efficienti non soltanto nel senso giustamente diceva il professor Novacco per il periodo di tempo che va dal due mila sette al due mila tredici noi abbiamo avuto sviluppo poco omogeneo abbiamo avuto un
Una mancanza di convergenza rispetto agli altri Paesi in questi in questi ultimi anni non siamo cresciuti e non al siamo stati competitivi del resto
Gli ultimi dati che sono stati forniti dalla Bollettino economico la Banca d'Italia mostrano che mentre il resto dell'Europa dopo un periodo di tempo di crisi
Che siano si va concludendo adesso nel due mila e sei si sta sviluppando in maniera diversa invece l'Italia è un Paese continua a essere a crescita zero
O è abbastanza evidente che se noi vogliamo utilizzare appieno le risorse ci vengono date dall'opera dobbiamo polare contesto più generale delle capacità di sviluppo dell'Italia delle capacità dello sviluppo del sistema italiano nel suo complesso perché questo l'unico modo in cui noi possiamo effettivamente
Crescita a livello degli altri degli altri paesi
Per quanto riguarda le risorse che sono state attribuite al bilancio dell'Unione particolare le risorse che riguardano i nuovi fondi strutturali secondo la logica giro prima cioè della competitività
Della cooperazione e della convergenza
Questo è il livello sul quale si sono messi d'accordo i governi del Consiglio europeo dicembre è un livello inferiore rispetto al livello che era stato indicato dalla Commissione europea nel suo proposte
Del febbraio del due mila quattro Exor furono sostenute anche dal Parlamento europeo anche se dobbiamo tener conto che poi in definitiva l'Italia non prende meno per il periodo di tempo del due mila sette a due tredici di quello che l'Italia ha ottenuto per il periodo di tempo dal novantanove al due mila e sei e però il dibattito il negozio aperto noi sappiamo che il parlamento Peo ha considerato non accettabili le proposte
Decisi a sul quale c'è stato l'accordo al Consiglio europeo
Di dicembre e in più il Parlamento europeo in una recente risoluzione la commissione Bilancio non soltanto ha respinto l'accordo dicembre del consiglio europeo ma anche ha denunciato raccordo interistituzionale in materia di disciplina di bilancio dicendo in qualche modo riprendendo in mano una una battaglia che il Parlamento aveva fatto in tempi passati ricordo ribatte battaglie che furono fatte a suo tempo anche dall'amico Paolo Barbi che è stato uno degli esponenti di punta della commissione bilanci
Del parlamento però quando il Parlamento ne ho capito nel passato che la battaglia sul bilancio
Anche una battaglia relativa al potere il Parlamento vero
E che non era soltanto una battaglia che l'addio a livello delle risorse che dovrà essere attribuite nel bilancio della comunità oggi in qualche modo il Parlamento aveva ripreso un po'la tradizione
Che vede l'Assemblea di Strasburgo un'Assemblea che non bada soltanto a livello delle risorse ma che guarda anche a livello delle dei poteri cioè alla distribuzione di poteri fa il Parlamento ma il Consiglio
Il negoziato che si è aperto fra il Parlamento vero
E la presidenza austriaco con il contributo della Commissione europea non sarà un negoziato semplice
Perché appunto come dico al Parlamento europeo non ha insistito soltanto sul livello delle risorse il Parlamento però contesta il limite che è stato attribuito dal consiglio europeo o poco superiore all'un per cento ma contesta anche la distribuzione delle risorse attraverso le grandi ai di bilancio contesta anche il modo in cui
Queste risorse potranno essere spesse
Nel corso del periodo di tempo che va dal due mila sette al due mila tredici non è detto oggi dato il lieve il livello del contrasto che c'è fra il Parlamento e il Consiglio
Quale potrà essere il risultato di questo negoziato certo è abbastanza chiaro che il Parlamento ovvero non ha intenzione su questo punto di cedere a un compromesso che è stato giudicato dalla gran parte delle forze politiche del Parlamento però con un compromesso inadeguato
Le risorse dell'Unione come lo sappiamo dal due mila sette a due mila dal novantanove al due mila e sei erano al indicate al tetto massimo dell'una e ventiquattro per cento del prodotto interno lordo anche se la commissione ha utilizzato sempre molto meno di questo di questo delitto
è abbastanza evidente che per un'Unione che oggi è composta da venticinque Paesi e poi dal primo gennaio due mila sette sarà composta da ventisette il livello delle risorse deciso dal Consiglio europeo non è in grado di realizzare le politiche che deve valere zero unione non soltanto dal punto di vista delle politiche strutturali non sono tutto dal punto di vista di altre politico un buon esempio
Le politiche relative alla cittadinanza o il ruolo dell'Unione europea nel mondo e quindi a questo punto di vista io credo che il il tema riguarda non soltanto le risorse ma riguarda l'immagine che ciascuno di noi di avere dell'unione e io credo che è abbastanza importante che il Parlamento per abbia assunto questa responsabilità
Di porre sul tavolo il problema di un livello di risorse superiore rispetto a quello sul quale hanno dice governi anche con l'appoggio di altri operano d'unione come per esempio il Comitato delle delle regioni allora da questo punto di vista io credo che il tema delle risorse proprie sia collega col tema più generale dell'avvenire dell'unione del resto
Il progetto di Costituzione europea che per ora e messo in un attimo da parte dopo lì il risultato del negativo dei referendum francese olandese indicava in nelle procedure di bilancio un passo in avanti rispetto alle procedure di tipo alla procedura attuali
Io credo che da questo punto di vista il nuovo governo italiano quello che uscirà dalle elezioni
Dovrà punto collegarsi con altri Paesi governi di altri paesi dell'Unione per portare avanti una visione più ambiziosa dello sviluppo
Dell'unione colleghi il tema dell'integrazione politica col tema anche dell'integrazione finanziaria perché le due questioni vanno di pari passo non ci può essere un livello finanziario più ambizioso e questo non è collegato a un discorso più ambizioso per quanto guarda l'integrazione politica dell'Unione Europea Gerardo Bianco e qui mi mi avvio alla conclusione ricordare inizio il titolo
Di una rivista di geopolitica che
L'Europa è un bluff io non credo che le ho comprato credo che la storia in tutti questi anni e anche la storia dei fondi strutturali diabolica di coesione
Mostra quanto l'una copia oggi la comunità europea prima abbia fatto per lo sviluppo
Del continente io credo che basta guardare i appunto tutto quello che è stato già del patrimonio delle realizzazioni comunitarie
Rendersi conto di quanto nove abbia fatto l'interesse dei cittadini è anche di oltre direi dell'interesse del Mezzogiorno italiano si tratta oggi di prendere atto di una crisi tu una crisi profonda con la crisi di consenso si esce da questa crisi
Non con meno vuoto non si esce da questa crisi compio vuota e nell'ambito di questo di questo obiettivo di più l'OPA c'è anche il discorso appunto
Dei fondi strutturali c'è anche il discorso della politica di coesione chiude che tener conto delle esigenze di tutti anche delle esigenze del Mezzogiorno d'Italia e però anche Magic Alitalia per rendersi conto della necessità di collegarsi con una con questi obiettivi che sono stati indicati dall'Unione degli obiettivi come dicevo prima del partenariato e della programmazione soltanto in qualche modo inserendosi e rendendo si confonde questi obiettivi che non saremo in grado di sfruttare appieno le risorse che ci vengono date dall'Unione europea grazie
Grazie Virgilio D'Astoli come sapete i temi le questioni sollevate dai relatori stamane ciascuno da par suo board direi saranno al centro della tavola rotonda
Di oggi pomeriggio che è prevista il cui inizio è previsto alle quattordici e trenta per ora siete tutti io ringrazio ancora i partecipanti alla mattinata il professore Novacco D'Astoli
Naturalmente Gerardo Bianco siete tutti invitati nella sala accanto per un rapido buffet ci rivediamo qui alle quattordicenne grazie
Peraltro accompagnati mi pare collocati in una descrizione
Della della dello scenario europeo in partimmo mondiale e in particolare mediterraneo entro cui devono collocarsi e le correzioni eventuali proposte auspicate
Di rozza della dell'unione dell'Unione europea e le correzioni volti verso impegno
Politico del nostro Paese per dare pieno corso a una politica di sviluppo delle aree delle aree
Che tradizionalmente sono come sappiamo tutti concentrate nel Mezzogiorno
Segnalo perché la cosa forse stamattina non è risultata del tutto chiara che in fondo la revisione della politica di coesione cosiddetta
Va attuata si all'incirca alla metà degli anni degli anni novanta
Per quanto riguarda l'Unione europea è stato in un certo senso accompagnata e preceduta da una revisione di tipo parallelo che ha trovato sui criteri
E sui modi di gestire una politica meridionalistica trovato dei precedenti è una sorta appunto di parallelo anche in una certa la revisione che avvenuta definendo sì almeno a livello teorico da parte di alcuni autori nel nostro Paese quindi c'è un quadro non dico di di di convergenza assoluta perché rimangono una serie di scadenze e di problemi ma c'è una riconsiderazione
Che si è accentuata con l'arrivo dalla moneta unica la globalizzazione così via di riconsiderazione dei morti e delle politiche tradizionali attraverso attraverso cui lo Stato
Interviene lo Stato italiano intervenute interviene nelle regioni meno otto sviluppate
Detto questo ha modi semplice introduzione o di richiamo di alcune almeno delle considerazioni dell'analisi che sono state fatte stamattina
Io comincerei col dare la parola al senatore Luigi Compagna
Per un po'un primo intervento sugli argomenti appunto sviluppato nel corso delle relazioni prego grazie no in particolare tornerei
All'appassionato intervento di Novacco
Con il quale mi è capitato di dire nell'intervallo
Come il suo intervento nei confronti del quadro di riferimento europeo attuale quello che del resto aveva delineato Giorgio la Malfa al principio della mattinata rientrasse nel genere oratorio non certo dei leggo ieri
Ma semmai del ci accusa
Nel senso che da tutti i punti richiamati da Novacco
Emergeva nitidamente
Come
La politica di coesione fra i deboli
Abbia sostituito
Anche per una serie di buoni ragione
La politica di coesione tout cour
Che aveva visto fin dalle origini
Meridionalismo ed europeismo coabitare
Ed essere quasi un unico sentimento
C'è stato un bel ricordo stamattina
Del mille novecentocinquanta
Quando i giovanissimi Simo Filippo Maria Pandolfi aveva accompagnato l'onorevole Dossetti
A Napoli mi pare fosse della partita quel giorno a Napoli anche Barbie
Per capire l'idea dell'intervento
Straordinario e avesse poi incontrato nel seno di una
Vittorio Emanuele Orlando che nella storia degli statisti meridionali
Era colui che fin da giovane aveva scritto pagine di fuoco di antimeridionalismo contro la questione
Nel finale
Il nome della
Questione siciliana
Ma
Allora e direi per tutti gli anni settanta
Ragione per la quale richiamo Novacco e perché Novacco ha cominciato dicendo
Ci sono stati tanti convegni
Quelli che Gerardo Bianco dice che qualcuno gli ha rimproverato
Una ritualità convegnistica oggi inutile è invece la nuova che sia invece utilissima
E che avevano tutt'altro contenuto
Per tutti gli anni settanta quando si prospettava
La proprio in Europa
Di Grecia Spagna e Portogallo
Il nome del Mezzogiorno
Ponte sul Mediterraneo
Si diceva Benvenuti
Perché siete stati restituiti alla democrazia anzi
Speriamo che il vostro ingresso sia l'occasione per correggere alcuni
Ad esempio
I meccanismi della politica agricola comunitaria
Ed altri squilibri
Troppo
Fa ancora
Di qui
In Novacco
Una certa Nostalgia
Per le occasioni mancate
E direi in questo netto mi è capitato di cogliere molto omogeneità
Con il quadro che aveva trattato stamattina
Il ministro La Malfa
Perché la Malfa ve l'ha detto anche lui come la questione meridionale
Sia questione
Di seconda fila
Se non di terza di quarta
O di quinta
E soprattutto di assoluta marginalità ed rilevanza politica
Nel riferimento
Europee
Che è stato un esempio fatto la Malfa
Che Pandolfi ha ripreso che è decisamente
Angosciante seppur significativo
La Malfa forte della scelta di un gruppo industriale di Bergamo
Notava
Come il costo del lavoro
In Slovacchia non
Della tigre asiatica dei libri di Dahrendorf di dieci anni fa
Sia
Un ottavo un modo di quello del Mezzogiorno
E qui anche la Malfa si è abbandonato non con malinconia ma a un intelligente considerazione storica
Ha detto non dimentichiamo che tutti i grandi meridionalisti questo lo ricordo anche in sia di radici socialiste Manlio Rossi Doria sia finita dice cattolicodemocratica sarà cioè sia di Alice
Liberal democratica
Si fossero alla fine degli anni Sessanta scontati
Contro l'autunno caldo
La richiesta di abolizione delle gabbie salariali che ovviamente non rende credibile qualcuno lo propose qualche anno fa mi sembra la fiaccolata Fiorella Kostoris Padoa Schioppa non è una cosa che poi si può al insomma ci siamo ci siamo capiti cioè
Le occasioni
Di questa
Grande dicotomia della storia nazionale
Ci sono state sono passate i riferimenti europei oggi
Non giocano
Al nostro
Devo dire anche qui mi ha molto impressionato quando Pandolfi ha ricordato
Come dall'aeroporto di Orio al Serio Bergamo
Partono ogni giorno
Quattro per la Slovacchia
Sappiamo tutti come nella nostra regione una delle più grandi del Mezzogiorno
La questione aeroportuale a
Giustino che cosa dare il dato preciso ma certamente più di trent'anni di ritardo circa trentacinque quando si doveva discutere
Sul lago Patria e Grazzanise eravamo nome l'infanzia proprio nella sala parto dell'esperienza regionale c'era si era passati dal Comitato Fini regionale di Cascetta alla prima giunta mi pare o Carlo leone o Mancino e si prospetta sono passati
Trentasei anni
E quindi questo credo che sia abbastanza significativo non per ampliare un qualche volgarità
L'eco di un parlamentare ed ex parlamentare del casertano contro il sospetto di eccessi di benevolenza Capodichino Istat
Del presidente Bassolino ma
Per dimostrare come
La istituzione Regione
Il grande buco nero
Dal punto di vista istituzionale della politica non siano
Mi pare di una cena in tal senso lo avesse fatto
La Malfa
Dicendo in senso antifederalista in senso di Nostalgia del centralismo
Ma in qualche modo lo stesso lo ha ripreso Novacco perché in polemica contro la riforma del titolo quinto della precedente legislatura
Ha detto è stato abolito anche l'articolo centoventotto il riferimento costituzionale allora Mezzogiorno
Ma al di là di questa che potrebbe essere polemica
Politica di giornata
Non c'è dubbio che più o meno
Nel periodo nel quale
Per un suo percorso che è stato ricordato stamattina
Soprattutto nella politica sul Mediterraneo
Le istituzioni europee si orientano sulla politica regionale
Le regioni
Nascono in Italia come Jacques Pezzoni
Di stato
Centralità e che quindi sofferto lo si è fatto così come lo aveva pensato il compagno di viaggio per Jonathan Orlando
Sia come quella di giornalisti quel federalismo che non manca nella tradizione meridionalistica
C'è Sturzo ma c'è anche con l'aliante c'è anche dispone più indietro c'è Cattaneo dal quale Salvemini desumeva la critica alla Costituzione italiana di non aver raccolto l'opportunità di rifondare su basi di federalismo
Allora a questa
Malformazione
E sulla quale non siamo potuti tornare
Se ne è occupato generosamente
Circa vent'anni fa
Un ministro per le regioni che volle essere anche Ministro per i problemi istituzionali
Ma caro
Maccanico disse qui legioni non si possono abbandonate a se stesse pensò una nuova legge scelgo un nuovo meccanismo di finanziamento eccetera eccetera
Non si è fatto niente ed effettivamente oggi riproporre quella grande idea interventista
Che fu il meridionalismo
Del viaggio a Napoli Pandolfi dice Bardi Dossetti incontro su Roma con Vittorio Emanuele Orlando
Non è possibile
Non è pensabile
Dove si va a ridurre
La spesa pubblica
Non avendo mai toccato i meccanismi
Che determinano
Quei paradossi della spesa forse era già in ritardo era già tardivo il tentativo del disegno di legge di meccanico
Nel governo
Alla metà di
E allora le istituzioni internazionali si sviluppano con una dinamica diversa è sempre nuova stamattina devo dire il ministro Pandolfi ha fatto una considerazione molto intelligente
Colmando un vuoto della mia ignoranza
E io non sapevo per lo meno non avevo colto l'importanza del trattato di Atene sulle energie tutti e venticinque più i Balcani più da tutto
Mentre l'Europa è ingessata è bloccata
Su questa vicenda
Della Turchia
Con molte bugie e con molte falsità
Perché si dice la Turchia no
Il nome
Del combinato disposto per a Ratzinger le radici che sia e poi invece non è così
La Turchia no perché è uno Stato
E ha una maggioranza politica era otto Galanda
Mussulmana ma molto laico moderata
E da parte dei francesi e dei tedeschi si dice
La Turchia aspettasse perché troppo amica vinse
Invece
Nella
Trattato
Di cui ha parlato
Filippo Maria Pandolfi stamattina
Può nascere
Un qualche cosa che almeno sul fronte dell'energia
Una credibilità e una trasparenza politica che le istituzioni europee
Hanno per
Io non mi sento di unire mi
Hanno Bacco
Nel suo accusa all'Europa in quanto tale sul dualismo italiano vi sento però
La settimana scorsa non ho potuto fare a
Sulla base delle scelte dell'unione
Non so se avete letto la settimana scorsa in materia Commissione diritti umani
Delle Nazioni Unite
Per l'ennesima volta l'Unione europea ha teorizzato
Il diritto all'antisemitismo di alcuni
Sono parole che dico con molta angoscia
Tutti ricordiamo
Le due Torri
Ma prima delle due torri della ricordate la conferenza di Durban
Sotto l'egida delle Nazioni Unite
E poi dite perché le Nazioni Unite
Alcuni democratici sono una bandiera o gli USA
In quell'occasione le nazioni
Distribuirono come materiale di gancetti
Come le penne come cosa
Il protocollo dei Savi ad
Un vecchio fa uso della polizia zarista
Di fine Ottocento
Ovviamente disegna ne pubblichiamo gli americani se ne andarono
Gli europei restano lì
Dopo un'infamia di quelle promozione
Ho letto nel pezzo di Ostellino e prescindendo dal merito che la settimana scorsa queste in venticinque Paesi
Allora da questo punto di vista concludo
Problematica mentre
Il vincolo europeo
Un vincolo così forte
Nella superficiale abdicazione alla responsabilità nazionale perché effort è perché guardate per quanto sia un principio la libera concorrenza credo che il principio della ripulsa dell'antisemitismo sia ancora più forte
Come mai su questo principio
L'Europa che ne sai
Ritiene sei
Sempre il venticinque
E non quando si tratta
Di sacrificare Calderoli quando si tratta di sacrificare la Danimarca
Quando si tratta di non reagire all'informazione martellante che su tutti i siti dei paesi del Mediterraneo ci diceva che alle cinque del pomeriggio
La regina a di Danimarca beveva sangue umano io musulmano che si che si bruciavano dico anche alle quattro di pomeriggio tutto questo com'è possibile che questo vincolo
E così forte
Su
Temi di principio
E poi sul piano di quello che
Il dualismo perché il dualismo italiano anche qui ci Tobacco e dicendo del tutto diverso
Da quello irlandese come mai la politica nazionale
Non è in grado
Da questo punto di vista però
Capisco tutti i sentimenti di un uomo della generazione di Novacco credo che la vicenda avendo perso l'appuntamento sia tutta e soprattutto di politica
Di qui la ragione delle quali certe riflessioni del Mezzogiorno il riferimento all'Unione Europea
Nonostante i diversissimi argomenti rispetto a quelli dei cinquanta e a quelli di fine anni Settanta conduciamo questi altri Paesi sono utilissimo e degli altri l'amico Presidente
Grazie compagna la parola adesso al professor Adriano Giannola prego dall'università
Ma io farò alcune considerazioni
Lì pragmatiche problematiche
Su proprio sul Mezzogiorno come diceva titolo del
Tavola rotonda le politiche nazionali ed europee per lo sviluppo
E credo che e da questo punto di vista almeno a un economista è molto utile come spesso ripeto un approccio storico
Perché la mia impressione e che oggi noi ci troviamo sostanzialmente a rivivere in modo diverso per motivi evidentemente totalmente
Non assimilabili
Ma
La fase di opportunità e rischi che abbiamo vissuto nel periodo della ricostruzione cioè negli anni Cinquanta fine anni Cinquanta inizi anni sessanta
E se noi ci mettiamo in un approccio storico
E l'approccio un po'più di sistema quindi in cui non guardiamo al Mezzogiorno così per una sorta di considerazione dall'interno di cosa succede di cosa potrà succedere ma guardiamo almeno da un'ottica appunto
Come si diceva prima nazionale e poi delle dinamiche
Stanno al di fuori del sistema Italia
Probabilmente ritroviamo alcune
Per certi versi un po'più di ottimismo per altri versi anche dei segnali diciamo una strada un percorso terreno per quello che riguarda i principi che in quegli anni fu di estremo successo
Potremmo allora anche riconsiderare e capire
Il significato dell'intervento straordinario se noi lo che Tiziano sempre a capire e a criticare
Fino agli anni Settanta
Il intervento straordinario come legato esclusivamente agli affetti sul Mezzogiorno allora non capiamo niente dell'intervento straordinario e dell'estrema importanza che ha avuto l'intervento straordinario non per il Mezzogiorno ma per il sistema Italia nel suo complesso
E credo che con quest'ottica dovremmo ragionare oggi su come intervenire per il Mezzogiorno proprio per salvare il sistema Italia
Perché nella ricostruzione il Mezzogiorno fu diciamo il fulcro su cui si fece leva per industrializzare il Nord
Ma produrre beni salario costi decrescenti esportare forza lavoro dal sud al nord e in misura consistente invaderà in Europa
Entrando in Europa nel cinquanta sette con un trattato che prevedeva scritto da Saraceno un capitolo delle particolari garanzie per il sistema Italia
Riferimenti con riferimento a mezzogiorno ora tanto per ripeto era una cosa che dico sempre in cui hanno struzzi
Il intervento straordinario è stato una grandissima politica industriale
L'unica fase di politica industriale degna di questo nome del sistema Italia si è costruito il settore energetico
Facendo le cattedrali nel deserto si è costruito il settore siderurgico si è consentito nel settore meccanico metalmeccanico l'automobilistico aveva nautico di decollare
Poi ce ne siamo scordati dal settantacinque in poi per vent'anni magnifica ambiti stretti e trovandoci oggi a piangere sul declino italiano
Allora se vogliamo ritrovare un filo forse riprendiamo quella logica e premente ritroveremo un filo e una collocazione del Mezzogiorno non più in termini cosa che invece
Credo sia ancora estremamente presente di contrapposizione e in qualche modo di sottrazione di risorse per poter fare una politica rispetto a un'altra ma in termini di logica di sistema
E io credo che da questo punto di vista con questo approccio storico probabilmente possiamo uscire fuori con una strategia che può convincere anche
Quelle che apparentemente sono estremamente perplessi
Sul ritrovare nel Mezzogiorno di nuovo il fulcro sul quale far leva per far ripartire il sistema Italia perché non vedo molte altre alternative per il sistema Italia
Ora il sistema Italia di cosa ha bisogno ha bisogno
Di sostanzialmente invertire nostri detto il declino si parla di terapia d'urto che cos'è una terapia d'urto recuperare una produttività che cala relativamente non è la Cina che ci fa fuori
E la nostra e lei euro prima di tutto ma non perché l'euro sia un male ma perché ha messo a nudo le caratteristiche del sistema Italia basata sulla piccola impresa avendo smantellato tutto il resto
Quindi questo non è un attacco al distretto e così via ma è all'umiltà laterale realismo di quel di quegli vent'anni di svalutazione e fissazione che il piccolo è bello e così via
Ora da questo punto di vista credo e quindi il problema fondamentale per l'Italia ricerca lo sappiamo ce lo diciamo a cosa vuol dire ricerca cambiare specializzazione questo è l'unico modo per difendersi
Dalla Cina domani dalla dall'India e così via e per mantenere un ruolo come fanno tranquillamente la Germania la Francia l'Inghilterra
Ora da questo punto di vista credo che il Mezzogiorno è fisicamente il luogo che in questo momento è l'opportunità per invertire queste tendenze
Abbiamo visto è stato detto l'opportunità del Mediterraneo Mediterraneo inteso in senso un po'diverso da quello con cui veniva un modo in cui era inteso
Dieci anni fa oggi il Mediterraneo è un'opportunità perché India e Cina passano per il Mediterraneo sono le diciamo sono i nuovi arrivati non c'è più
Diciamo hanno la diciamo il mercato North Atlantico adesso c'è un altro tipo di mercato che cresce e se li vogliamo essere presenti su quel mercato non solo come luogo di transito dobbiamo attrezzarci in questo senso
Allora detto questo e se il nord e il sud riescono a comprovato
A convenire che non è diciamo un'alternativa credibile quella di agganciarsi alla Baviera cercarsi il corridoio verso l'estero attraverso diciamo l'espansione
Sui mercati dell'Est bensì il discorso del Mediterraneo invece è un discorso serio
Ma molto impegnativo
Oltre che lasciare anche la prospettiva evidentemente poi dell'area di libero scambio che era non tra dieci anni ma tra vent'anni forse sarà una realtà
Ora se questo è per lo meno convenibile allora occorre anche però porre quali sono le condizioni per cui questa ipotesi possessore praticabile e qui credo che torniamo indirettamente anche un po'a alcune delle considerazioni che
Novacco ci faceva oggi che apparentemente sembrano il Comune di un rispolverare
Dei dati di fatto che noi conosciamo bene cioè che la spesa ordinaria spero straordinario non è neanche in quota alla popolazione ma io farei semplicemente riferimento
A alcune condizioni di compatibilità per cui una politica di sviluppo possa riprendere e quindi anche
Politiche sviluppo che in qualche modo risulti efficace per il sistema nel suo complesso
La prima condizione
Si richiamava prima il federalismo fiscale è proprio quello un'applicazione seria del federalismo fiscale
Allora applicare l'articolo centodiciannove
Sulla base dell'articolo centodiciassette vuol dire proprio che il trentasei per cento della spesa va al Sud questo è l'articolo centodiciannove che poi nella pratica non venga attuato è il segno della difficoltà di applicare una strategia di questo genere ma l'articolo centodiciannove in qualche modo è quello che Novacco ci ricordava in termini apparentemente di vecchio stampo
A ad applicare l'articolo centodiciannove e qui secondo me non è vero che vuol dire dimenticarsi che nel rione citato nell'articolo centodiciannove c'ha il comma quinto che dice esattamente che nei territori
Anni e ore sviluppo e così via indipendentemente quello che l'articolo centodiciannove i primi quattro comici assicurano occorre che lo Stato
Quindi non
Il livello locale con risorse aggiuntive e straordinarie
Determini Progetti per invertire o colmare questa e quindi c'è una politica costituzionalmente necessaria per riequilibrati nello nazionale quindi non è una cosa europea
è una cosa è una competenza nazionale
Che poi i fondi aggiuntivi dell'Unione Europea che tra l'altro ha tenuto in piedi il Mezzogiorno per quei quattro anni in cui è cresciuto un po'di più del resto d'Italia quando l'Italia
è andata knock-out sono evidentemente una base fondamentale di aggiuntività e di straordinarietà esattamente come il comma quinto dell'articolo centodiciannove
Altra condizione a mio avviso di necessaria convergenza se vogliamo veramente parlare di una strategia nazionale dire
A di inversione del declino
Da una parte potrà essere una terapia per così dire
Consolatoria quella di ridurre o eliminare il cuneo fiscale di uno due tre quattro punti rendiamoci conto però che se non è fatta in modo selettivo e mirata a famoso elemento di modifica delle specializzazioni questa è una pura terapia difensiva che abbiamo già praticato con prima la flessibilizzazione del mercato del lavoro poi legge Treu poi la legge trenta e così via che certo grandi risultati alla lunga non può dare
Quindi c'è deve esserci qualcosa di diverso o di più di un puro di una pura manovra che può essere utile come manovra choc
Di salvaguardia della riduzione del cuneo fiscale beh quindi allora occorre aprirsi a un altro discorso
E questo è un discorso che va fatto
Regioni
Meridionali
Stato centrale Unione Europea ed è il discorso sulla fiscalità di vantaggio fiscalità di vantaggio
è un termine molto usato
Ancora io non ho visto nessun concreto contenuto attribuito a questo termine ora per dare un concreto contenuto a questo serve fiscalità di vantaggio vuol dire detto in modo molto semplicistico che una regione d'Europa di venti milioni di abitanti Possa ad esempio applicare le regole che applica la Polonia
O la Slovacchia appunto per far sì che tre aerei al giorno partano da Bergamo per andare in Polonia Slovacchia
Voi sapete che su questo c'è una fiera
Implicita opposizione non so di chi della Commissione europea quando ero commissario gli italiani è stata sempre fiera
E esplicita ora io ancora non ho capito la logica di questa fiera opposizione dal momento in cui siamo entrati in un regime di moneta unica
Qual è la differenza tra una regione d'Europa di venti milioni di abitanti è una piccolo Stato d'Europa di sei milioni abitanti quali l'Irlanda che fa concorrenza fiscale
All'industrializzazione agli investimenti esteri
Italiani ovviamente quelli che si dovrebbero carità nel Mezzogiorno in regime di moneta unica non ci può essere differenza non ci può essere ragione di pretendere che c'è lesione alla concorrenza
In Italia e non lesiva della concorrenza in Irlanda nell'ambito dell'Unione Europea
Se non si mette in discussione questo ed è chiaro che questa è una discussione prima di tutto interna al sistema Italia perché occorre accettare questo discorso ma se non si mette in discussione questo
Io credo che sui può guardare con un sorriso all'idea che la fiscalità di vantaggio sarà qualcheduno che un qualsiasi governo possa donare al sistema Italia o al Mezzogiorno come contentino
Quindi credo che queste siano le cose su cui forse vale la pena ragionare per dire se in un quadro europeo ci sono prospettive di sviluppo il Mezzogiorno ricordandoci che a mio avviso siamo esattamente la situazione degli anni della ricostruzione
Abbiamo avuto un bel disastro ora dobbiamo ripartire il Mezzogiorno è un'occasione per via oggi fisicamente lì non c'è bisogno di asportare dieci milioni di persone per far del Mezzogiorno la leva dello sviluppo nazionale oggi drammaticamente siamo noi in mezzo al Mediterraneo l'opportunità è qua
Però ci vogliono le condizioni al minimale che ho appena enunciato ce ne vorranno tantissime altre ho dato solo un esempio di un disegno che potrebbe trovare una convergenza come avvenne allora tra un meridionalismo sensato
Un interesse nazionale molto CUP per così dire lungimirante grazie
Grazie a lei professore la parola adesso al senatore di diritto
L'amico latinista che mi ha voluto qui non mi correggete voi iniziare dicendo Paolo minorati Calamo Specchia
Per perché no no
Una competenza specifica per partecipare
Ad un discorso così interessante
Per di più un euro potuto partecipare alle alla l'amore della mattinata
Probabilmente anche se avesse potuto non sarei stato in grado di interagire
Raccoglierò soltanto qualche
Elemento del riferirò dico al Camp
Come dire idea preoccupazione antica da quale romanista da professore di Storia della filosofia quale somma
Riprenderò l'idea che adesso dall'amico organo le non c'aveva e di una rinnovata centralità del Mediterraneo
Io credo vada collegata a due elementi uno enunciato da gran lavoro quella della ricerca
è un altro
Un tema forse apparentemente
Poco conciliabile o poco conciliata con quelle delle risorse ma io credo molto importante cioè il tema del ruolo che il Mezzogiorno nella sua identità
Identità in buona fede e identità da ritrovare può svolgere appunto in considerazione di questa rinnovata centralità del Mediterraneo
E svolgerla ovviamente non come la più nordica delle regioni africane ma come una regione europea cioè una funzione di raccordo di cerniere stamattina si parlava di Ponte Rio sono d'accordo che i ponti
Tra situazioni deboli non servono perché ecco o crollo del ponte o indeboliscono ulteriormente i deboli che collegano ma in ogni modo possono anche in qualche modo come dire servire per lì dove esistano potenzialità gran mettere
Rilievo e certamente
Una dimensione di rinnovata identità culturale
Che in qualche modo consenta anche di riscattare quella singolare situazione
Di una questione meridionale che continua a persistere mentre non c'è più il meridionalismo per tutta una serie di problemi anche queste di carattere culturale forse
Può però
Illustrare rapidamente l'importanza di un discorso in un discorso di di questo genere
Io non so se nella regione Campania regione meridionale sono un grande buco nero della vita nazionale come diceva l'amico compagni richiamando la riforma del Titolo Titolo quinto certo se dovessero avere questa dimensione di buco nei in relazione alla riforma del Titolo quinto immaginiamoci quale enorme voragine non so se nei grigio beige si verificherebbe nel momento in cui dovesse per avventura passare alla riforma della seconda parte della costituzione che mi sembra travolga
Buona parte dei discorsi
Abbiamo ascoltato in una dimensione come dire usiamo pure questa parola forse diventate del suo essere perché su quei territori Italietta che non è appunto sinonimo di una dimensione di
Assenze Alice sull'assistenzialismo
Io credo che uno degli elementi importanti per quanto concerne questa potenzialità
Del Mezzogiorno nell'innesto della Regione Campania è la individuazione di una macro regione meridionale che riesca a coordinare le proprie politiche
E che svolga con un ruolo non lo vogliamo chiamare di ponte chiamiamola di cerniera tra la
C'è rinnovata centralità del Mediterraneo è un Europa il cui centro di gravità è destinato a spostarsi già si è sposato destinato sempre più a spostarsi in una dimensione nord della della norme nord est
E
Da questo punto di vista io credo che al di là delle potenzialità economiche sulle quali non mi permetto di intervenire
Esistono le condizioni per quello che è probabilmente la precondizione
Di queste di queste potenzialità
Cioè quello che chiamavo l'identità una dimensione culturale una identità che non ha conosciuto e non conosce il razzismo fossero per la pluralità
Degli incontri e degli scontri di cui questa regione è stata come dire scenario nella sua nella nella nella sua lunga nella sua lunga storia
Quindi si aprirebbe anche un delicato problema che non ho nessun in intenzione di interesse ad aprire qui anche perché l'ho trattato altrove piuttosto diffusamente
Su questa dimensione che credo che debba essere sempre più culturalmente avveduta relativa a radici o non radici di questa o di quella parte cadere del mondo su cui diritti umani il rapporto con il fondamentalismo che non credo che possano essere assunti nella dimensione fenomeni che ed occasionale delle ultime manifestazioni ma dovrebbero aveva una dimensione come dire storica di contestualizzazione domandare anche qual è stato il ruolo dell'Europa nei confronti dei Paesi del Mediterraneo e non solo dei paesi del Mediterraneo se
I fondamentalismi non sono nati anche per un'esigenza di difesa delle identità che sembravano come dire disconosciute da forme diciamo così aggressive quale che fosse il livello culturale quale che fossero le ragioni di questa aggressività e di questi questi livelli culturale
Io riferisco una piccolissima esperienza personale che mi impressionano
Sono stato per ragioni di professionali cioè come professore per fare lezione nel mille novecento ottantasette
Poco prima dello scoppio della prima intifada in Israele peraltro
Capita in Israele dopo essere stati in Egitto più o meno per analoga per analoghe ragioni e qui allora la sensazione direi addirittura fisica del fallimento
Del grande disegno laburista di Stato laico israeliano con tutto il rispetto della della specificità e quindi di questa necessità di difendere un'identità anche in relazione al fatto che con un professore a contatto in modo particolare con le persone giovani i nati in Israele non avvertivano più quella diversità che il prodotto della mancata integrazione o del ritorno diciamo così in in Israele
E quindi ponevano un problema un problema molto rilevante che era appunto il problema di una identità per una cultura per un popolo che sulla difesa dell'identità aveva
Costituito imposto in moto la propria ragion d'essere
Dopo poco l'intifada dopo poco anche il successo dei partiti religiosi cioè delle difforme di fondi manca di fondamentalismo che per essere diciamo così di origine israeliane non sono meno preoccupanti di altri fondamentalismo e credo che non sia neppure scasso di avvertire che non c'è nessuna non ti rendi simpatica ma neppure nessuna forma di giustificazione di nessuna forma ipotesi di fondamentalista
Questo è un grosso problema io credo non sono in grado ripeto dei avventurarmi discussioni di carattere economico e di carattere finanziario credo che è un grosso problema
Dell'Europa è un grosso problema anche italiano è un grosso problema nel quale forse il Mezzogiorno in perpetrato in un in un certo modo può proprio costituire un elemento di diverso potenzialità rispetto al al ai problemi del ai problemi del Paese
A me sembra giusto Dell'Anna osservazione dei Giannola nei suoi richiami nei suoi richiami storici
Ne vorrei fare una anche io Cocco così è un omaggio a la dimensione alla al di rapido Gerardo Bianco e cioè ricordare quando
Costituito L'Unità
Statale De Sanctis parlava della necessità di procedere all'assimilazione della nazione dello Stato
Io credo che oggi ne abbiamo un altro problema di assimilazione assegnazione in qualche modo del Mezzogiorno
Nella dimensione ma e nazionale elette europea e abbiamo anche un problema di assimilazione culturale
Che riguarda un poco tutta quanta l'Europa a mio giudizio prescindendo da questa stucchevole per non dire stupida discussione sulle radici Piavoli minimo di cognizione
Di storia europea sa che è difficilissimo e la ricerca delle radici dell'Europa
Perché sono molti Ricci sono numerose si intrecciano non si riescono a trovare
Identità identità precisa
Peraltro si trascura anche il fatto che leader d'Europa è un'idea recente ma è un risale al mille settecento
Idea tanto forte che poi è stato proiettato all'indietro quindi dando la sensazione che esisteva da chissà quanto tempo ma il problema è quindi un problema un problema complicato mentre invece a me sembra che abbia una maggiore consistenza
Quel problema che per semplicità per io richiamo riporto sotto il nome identità precisando anche qui concettualmente che permette identità e identificazione cioè l'identità non è qualcosa di dato è qualcosa che si costruisce e il dato storico
Europeo di fronte al quale noi ci troviamo è appunto un dato uniti crea un dato il questo è più
Cerca la centralità del Mediterraneo il ruolo del mezzogiorno la presenza a questo tavolo dall'amico Giustino mi induce a ricordare che
Insieme
Nel nel mille novecentonovanta
Ci divertivamo a discutere di questa dimensione di cerniera di ponte in funzione degli equilibri europea
Cercammo di fare anche qualcos'costituire un consorzio di ricerca che per la verità ha operato per sei anni in una certa formula poi è stato ricostituito con Consorzio interuniversitario
Un consorzio che si preoccupò di pubblicare non rivista niente peraltro nella nuova come dire tipologia era ripresa anche con l'appoggio determinante di di Giustino atti attribuibili qualche centinaia di borse di studio
A Giovanni sia italiani sia Meridiana sia dell'altra sponda del Mediterraneo
Per favorire un processo di integrazione sulla base naturalmente di all'esame di problemi specifici di problemi concreti la partecipazione a una certa serie di seminario
Qui certo sempre in queste divagazioni di cui vi chiedo scusa ma insomma il responsabile
E Gerardo che poteva tranquillamente non inserire il mio nome in questa tavolo rotondo importante
E veramente mi viene fatto di fare una notazione che forse varrebbe la pena di non dimenticare quando si parla di mezzogiorno anche di Napoli
Cioè non non trascurare il fatto che una grande componente della nostra cultura è quella della teatralità
Una un busto come dire a accentuato Romualdo tenace
Per l'apparente al posto al posto dell'essere
Tutti quanti voi ricordato meglio di me delle grandi occasioni di festività del regime spagnolo poi il il carnevale napoletano s'è perduto avrà anche questo a vantaggio del noto Carnevale di Venezia diciamo così si costruivano delle stupende facciate di cartapesta dietro della quale non c'era niente
Questa è un costume che è rimasta frequentemente diciamo così nella dalle nostre parti è molto importante da questo punto di vista certamente abbiamo dato un contributo le grandi opere le grandi opere sono stato prevalentemente inaugurazione di grandi opere
Anche noi diciamo così ci compiacciamo molto
Delle facciate e poi trascuriamo qualche posso più puro sostanzialmente si fa perché non è vero che niente si fa e niente esiste
Io insisterei e poi finisco veramente in queste divagazioni neanche brillante insistere anche su un altro punto che peraltro emerso negli interventi ho sentito sentito anche l'intervento del professor Novacco stamattina viene mi ha molto interessato molto istruito
E c'è questa necessità di un sistema integrato io credo che sia uno dei punti determinanti sia per quanto concerne la questione napoletana dentro la questione meridionale sia per quanto concerne le le Regioni le regioni Marilyn meridionale
In
C'è una possibilità a mio giudizio è ancora oggi di costruire questo sistema intorno ad una serie di strutture che nonostante tutto ancora oggi esistano purtroppo per process molto complesse di cui non sono in grado di dare indicazione noi ci troviamo in una situazione drammatica la perdita della presenza dei centri decisionali
Nella realtà napoletani crede salvo pur riconoscendo naturalmente una realtà una Pelle di leopardo compone la realtà del del Mezzogiorno
Esistano ancora una certa servi centri di centri di produzione di produzione scientifica di di di produzione culturale la presenza in prima fila e del sovrintendente del San Carlo mi fa agitare subito di San Carlo ma ci sono molte
Molte molte altre cose questi credo che possono svolgere un ruolo strategico non soltanto nella specificità della loro funzione per ricostituire quel tessuto connettivo che in qualche modo si è persa
E fa sì che non è che qui non esiste una classe dirigente ma una classe dirigente che non alla possibilità di ospitare la propria funzione a Napoli e nel Mezzogiorno
E la mancanza di questa classe dirigente in loco è uno delle ragioni a mio giudizio è determinante in salita della questione morale in discesa della questione criminale
Io credo che sia determinante ancora una volta non solo per il Mezzogiorno ma come dicevo Giannola per la ricostituzione della
Del paese
Ma
Favorire non so dire come la costituzione di questo sistema integrato che consente di riportare quelle quelle dimensioni che a livello di professionalità a livello di competenza esistere sicuramente adoperare qui
Attraverso la rinnovata presenza di centri decisionali c'è poca cosa
Che si sta muovendo e se io non vedo male nel sistema bancario dopo un momento di incertezza il San Paolo Banco di Napoli dimostra diciamo ha dimostrato che non è più puramente e semplicemente una politica di raccolto del risparmio ma oramai l'investimento supera il risparmi quindi
Se io capisco bene paradossalmente il problema non è quello dei tra come dire del sostegno alle imprese ma ancora una volta il problema di debolezza delle imprese
Che sono per tali per cui al di là diciamo così delle della loro originalità della loro novità per la loro capacità di percepire una certa seri problemi non riescono a superare un certo livello
E probabilmente non lo superano anche per questa deficienza deficienze di sistema
Ecco gli veramente chiedo scusa sono perfettamente consapevole che sono osservazioni banali fuori campo rispetto alla discussione che è stato fatto forse mi illudo soltanto del fatto che perché non credo che sia soltanto una come dire ma formazione professionale alcuni problemi come quelli di cui qui si tratta politiche di sviluppo il ruolo del Mezzogiorno
Non si è non si possono esaurire non si esauriscono in un problema di risorse ma c'è un problema di formazione allora è questa dimensione la dobbiamo tenere presente io credo che anche una importante dimensione in funzione economica perché lo sappiamo tutti ci riempiamo tutti quanti alla Bocca della società della conoscenza non sembra diciamo così per la verità sapendo che il costo significa ma prima poi mi domando che cosa si fa effettivamente per perché questo ruolo esistono una serie di possibilità di potenzialità esistono a livello di anche il coraggio di investimento
Qui c'è imprenditore che potrà riferirmi sembra diciamo così un imprenditore che stando alla posizione nella posizione giusta però io credo che serva fra maledetta mentre l'anno il sistema con un sistema integrato che tenga conto di tutti quanti i profili della dimensione e per una realtà come quella napoletane meridionale uso questa formula perché voi sapete meglio di me che le due cose non si identificano e
Centrale quella dimensione culturale quel bacino di
Una volta si chiamava come si
Giacimenti culturali espressione terribile che poi non vale la pena dei ricordare perché è stato una delle vostre peggiore diciamo così della accusa ci ha dato assistere ma insomma certamente non una riserva che credo Vanda tenuto in considerazione
Direttore della Biblioteca nazionale Mauro cioè prego
Domani ventuno marzo parleremo di un altro ponte un ponte tema case nei libri di di banche dati sarà un'iniziativa che sta coinvolgendo diverse biblioteche italiane saranno ospitati vitrei bibliotecari iracheni che si stanno formando alla biblioteca
Nazionale di Firenze verranno qui a parlarci delle loro loro esperienze e delle loro prospettive dei la mondo come ricostruire questa biblioteca e l'archivio che sono andati distrutti nel nel due mila tre sempre in questo in questa in questo obiettivo dal momento che mi trovo in questo periodo è la condizione direttore della Biblioteca nazionale di Napoli e della Biblioteca Nazionale di Bari abbiamo presentato alla Regione Puglia nell'ambito degli accordi di programmi quali un progetto che denominato biblioteca del levante è una biblioteca
In formato digitale e virtuale la quale contiamo di raccogliere testi manoscritti e a stampa aveva tradizione della Bibbia della Bibbia in ebraico e in latino delle Bibbie poi ridotte del Corano e dalla tradizione della della Torah della tradizione Branca
Ed è previsto a conclusione del progetto un atto ufficiale con il quale i rappresentati del ministero per i Beni e le attività culturali della Regione Puglia andranno abbandona portare una copia di questa di questa biblioteca
Digitale
Ora la voi siete consapevoli di essere in questa stanza che nella stanza nella chiamiamo dei rari per evitare facili errori di stampa che spesso ipocrita hanno fatto in questa Sanza degli incunaboli abbiamo smesso di chiamarla così quando l'hanno un errore di tipografia la portata come Sanza degli incurabili quindi la dinamo sala rari per evitare equivoci ridicoli in questa in questa Sanza c'è la collezione una delle collezioni più ricche di incunaboli di di Europa
Cioè neanche una croce particolarmente cara che l'edizione del mille quattrocentottantacinque de L'Esopo di Francesco del del tutto che particolarmente famosa e le cui incisioni sono diventate
La copertina di un libro di una rivista L'Esopo che la rimessa di di bibliofilia questo per dire che nel nell'epoca degli degli incurabili la tipografia la Tipografia napoletana la Proto tipografia
Napoletana aveva uno sviluppo considerevole in un momento in cui il Mezzogiorno era davvero soltanto una un indicazioni di tipo di tipo geografico sussisteva allora in nella nostra penisola quando era frastagliati si magistrati una collinetta culturale una koinè d'intenti che era proprio mantenuta invita dal dall'Indro
In questa biblioteca nel mille novecentonovantasei
Fu presentato un libro particolare che era il viaggio balcanico di Marcel ed si è che e veniva presentata per raccogliere dei fondi per la ricostruzione della Biblioteca Universitaria di Sarajevo distrutta in un altro
In un altro conflitto in quell'occasione
Furono portate delle testimonianze particolarmente toccante di persone che si erano trovati in Bosnia negli anni che venne che ben conosciamo
Nel due mila tre un altra iniziativa un convegno intitolato tra Bibbia e Corano la Biblioteca Nazionale presentò una mostra una rassegna dei lei delle sue ricchezze di di Bibbia dico Orani vivibili villa tradizione della Torah ebraica
Questa per sottolineare in fatto viola lo ripeto fino alla noia che era una biblioteca bambine reca nazionale come quella di Napoli che è la terza per grandezza in in Italia è proprio per la natura dei suoi fondi una struttura sovra etnica sovranazionale sopra linguistica sopra confessionale ecco allora che davvero può svolgere una funzione di ponte un ponte scusa
Per il la metafora banale fatto di libri un ponte destinato a promuovere quella conoscenza che alla base della quale dovrebbero smorzato si gli integralismi i totalitarismi eccola
La vettura la conoscenza delle fonti storiche diventa fondamentale per abbattere quelle barriere che si frappongono ora il problema del la dell'ingresso nell'Europa di alcuni strati della maggiore o minore preponderanza di un indirizzo dell'indirizzo culturale dovrebbe essere su scavalcato da una diffusione
Nella non dico delle comuni radici perché una parola
Col contraddittoria ma del fatto che questo tipo di conoscenza può stabilire davvero un incontro interetnico Inter Inter confessionale dunque sopra un momento nella nel quale questa può essere una delle risorse del Mezzogiorno vede nell'ambito della della spesa le biblioteche sono degno degli organismi che provocano solamente costi alla spesa alla spesa pubblica e difficile che con i diritti della Ron Carey si possa incamerare tanto di quel denaro che serva a a mantenerci d'altro canto la un certo tipo di di legislazione insiste molto nella porre il bene culturale come cespite di guadagno
E hanno tirato man prima il senatore Tessitore ha parlato di un bruttissimo termine che quello dei giacimenti culturali che davano in qualche modo le dita della mano certe immobilità
Del bene culturale oggi ne è stato creato un altro quello di grande attrattore che ancora che ancora più brutto
Il grande attrattore e quello che può ricavare un guadagno introito culturale attraverso il il turismo le biblioteche invece hanno un altro compito forse anche lui in qualche modo ci illudiamo di investire per la civiltà investire per la per la cultura
La situazione attuale Peres faccio una parentesi di Napoli e probabilmente collegata aveva a una necessità
Ne ho culturale a una necessità di di promozione culturale che svincoli la città da quell'area
Diritti già che è tra il lecito e l'illecito quella nell'aria grigia nella quale
Si coltivano vengono su beni Simo imiti scontati della della napoletanità che poi diventano giustificativi di tutto di tutte le difficoltà che si incontrano in un risanamento di tipo di tipo civile eccola
Nega lavoriamo in biblioteca siamo convinti che quel se la funzione che può essere data a mezzogiorno quella di creare un ponte con lì i paesi che si affacciano sul Mediterraneo ci sono dei progetti che riguardano anche la biblioteca di Alessandria del Gitto quindi sono fondi che sono Pontivy solidarietà ma anche ponti in qualche modo creati sulle linee telematiche sulle reti che possono sviluppare questo interscambio possono sviluppare la il i vasi comunicanti Rella di questa cultura io interrompo per salutare il Presidente della Giunta giunta regionale
Allora dicevo di questa di questa funzione culturale del
Del del Meridione come come ponte nei siamo siamo convinti però proprio perché nel lavorare nel Mezzogiorno non siamo da soli oggi il direttore generale ha parlato del Servizio bibliotecario nazionale
Della della comunicazione in Rete che c'è tra le biblioteche italiane cito quella di Napoli di Roma di Torino di di Venezia ecco che almeno nell'ambito della promozione della della conoscenza attraverso le fonti scritte
Il mezzogiorno un può avere questa funzione di ponte sul sul Mediterraneo raccordando le energie di altre di altre biblioteche italiane
Noi che siamo convinti noi siamo lavorando per questo il abbiamo però un timore che nel momento in cui si è costituito abbiamo raggiunto questo obiettivo di portarci come i ponteggi di conoscenze di scambio di conoscenze sul Mediterraneo potremmo essere costretti poi a creare un altro ponte verso verso il Nord per superare del indenne frammentazioni che un certo certi progetti devoluzioni sì ci stanno sanno creando io si parlava di te proprio il senatore tessitore ha parlato il tessuto connettivo ne siamo convinti di lavorare soprattutto con la nuova tecnologia a creare questo tessuto connettivo il della delle delle nella memoria scritta delle nostre biblioteche
Custodiscono e della promozione di quelle conoscenze che servono a superare queste queste barriere di questo siamo convinti di questa funzione di ponte ne siamo convinti ne abbiamo parlato oggi e domani parlando con i ragazzi di Barbera della nuova iniziativa di un ponte per la casa dei libri di di Badia potremo anche portare in qualche modo e il la una sintesi delle esperienze che sono state fatte in questa giornata di studio che vedono il Mezzogiorno come un ponte per sul Mediterraneo soprattutto per l'Oriente grazie per la
Grazie a lei Enzo Giustino prego
Perché abitava vivendo innanzitutto volevo ringraziare per questo invito chimici concede la la possibilità di portare un contributo e di trovare tanti amici del passato
Aderendo all'invito del moderatore vorrei riferirmi ad alcuni degli interventi di stamattina
Anche perché sono stati difesi da altri questa tavola rotonda e che mi sembrano rappresentano un po'il nocciolo del tema che ci è stato posto io sono tra coloro i quali credono che non vi siano più le condizioni per politiche speciali per il Mezzogiorno
Ma sono convinto di questo non da oggi perché ritengo che queste condizioni o ascoltati dottor Novacco avevano grande stima e grande affetto eseguì consente però in parte io
Devo dire ci sarà questa perché le condizioni per intervenire nel Mezzogiorno con l'intervento straordinario sono tramutate in tanti anni fa
E precisamente sono tramontate negli anni settanta
Quando per esempio per
Malgrado la centottantatré la legge approvata nel mille novecentosettantasei mi sappiamo che il Mezzogiorno la storia del Mezzogiorno è stata capienza dalle leggi che sì sì che scadevano e da qui il che poi si rinnova valorizza una scadenza e l'altra c'era tutto un dibattito vero seduttore e tutto un dibattito con il quale
Ciascun uscì
Portava il suo contributo per aggiornare quelle lì
La verità è che quando poi mi settantasei IVA centottantatré nate secondo me è stata la migliore vecchio Mezzogiorno considerati i tempi
Quella legge poi non ha avuto non è stata di tutto realizzata perché nel frattempo erano venuti tutti i fatti che intorno a questa mattina ha ricordato per esempio la leva sei sette cinque la legge sulla ristrutturazione industriale che vanificò completamente lo spirito
Della cento della della centottantatré ma centottantatré aveva tra gli altri il capitolo quindi i lecca i tempi il capitolo quindi quinto sul quale noi no l'articolo quindici capirlo quindi quello che la Costituzione l'articolo quindici con il quale si era introdotto il fondo nazionale per il credito agevolato
Che rappresentava una grossa conquista per il Mezzogiorno perché si inseriva all'interno di una legge del Mezzogiorno il concetto della politica industriale degli incentivi al servizio della politica industriale
E invece con la sei sette cinque sì prolifico si parigino tutto quindi i termini vero patto che era alla alla base dell'intervento straordinario che fu implicitamente illustrata da De Gasperi
Nella le cinquanta Parlamento italiano quando quando sia fu approvata la legge sette dieci istitutivo della Cassa del Mezzogiorno
Quei tempi non c'erano più negli anni settanta
E la conseguenza fughe dall'ottanta all'ottantasei abbiamo avuto un vero e proprio vuoto istituzionale non cela l'intervento straordinario ma a mio giudizio ma credo condiviso anche da adulto Novacco non c'era neanche quello ordinario perché sì c'eravamo cita infatti prima ha ricordato che negli interventi distinte non specie nel Mezzogiorno non arrivavano neanche all'uno per cento del PIL quindi ecco allora non c'erano allora maggiormente a maggior ragione non ci sono oggi ma non ci ci c'era però un fatto nuovo io ricordo che a nome di Confindustria non ricordava poco fa
A nome di Confindustria sostenevo quegli anni in cui ci stava provando la centottantatré io sostenevo che il cordone di di istituzione dei peggiori in Mezzogiorno dove affrancarsi dall'intervento straordinario questo mi mi mi mi fruttò qualche qualche qualche rimprovero da parte di dirlo di Pasqualucci ac quale aveva lacustri sia di di siti aprirmi nel suo consiglio d'amministrazione riaprì Svimez seguiti errati sindaco il rapporto del Mezzogiorno quindi avevo questa dimestichezza e soprattutto il rimprovero di Francesco Compagna
Che mi diceva poi nella stessa corsa
Affermando in maniera diversa nel senso che non lo doveva essere così drastico abilità che come istituzione delle regioni del resto alla Costituente
Io ho letto uno studio di Piero Barucci molto molto interessante da questo punto di vista lago si intrecciava costituente le regioni
E
Mezzogiorno erano più o meno due facce di una stessa medaglia forno considerata Balducci lo mette me molto belli evidenzia in uno studio inserito nelle in quelli in onore di Pasquale Saraceno
A ecco allora se non c'erano le offriamo Ciro Giorgi soprattutto che abbiamo tra l'altro abbiamo un indebitamento dello Stato pressione centootto per cento abbiamo una situazione ormai da da più più da scelte da oltre cinque sei anni abbiamo una situazione in cui e come un'azienda che ha un fatto un indebitamento superiore al fatturato
E la cui redditività non è tale da pagarsi gli interessi quindi voi pensate che cosa
Che cos'è un'azienda impostato in questo modo qua quindi pensare a politiche speciali pensare sì certamente anche la fiscalità di vantaggio e tutto il resto questo va bene perché tutto sommato si tratta di sì sì sì da Tremonti chiedere allo Stato Manin un danno allo strato su percorsi diversi da questo punto di vista se si produce di più e non si sa è una cosa diversa che sottrarrà senza produrre questo mi pare abbastanza chiara allora
La centralità del del Mediterraneo ecco il professor Tessitore mi ha insegnato in mi sono molto appassionato d'acquisto acquista posso dire di essere un avvio del professor Tessitore
E mi sono molto appassionato ogni tanto mi innamoro di qualcosa questa faccenda dei mediterranei chi mi conosce sa sto facendo la testa così a tutti quelli la verità e che noi abbiamo bisogno di utilizzare lascia s'delle regioni
In una situazione in cui nessuno può veramente aiutarci dobbiamo andare su ecco io vorrei portare con me esempio dei perché secondo la mia opinione non tutto è perduto
Negli ultimi tempi per esempio abbiamo avuto due due grossi incontri che a mio giudizio hanno ancora sarà spedito sul pianto il non posso non possono non potevano farlo per il tempo che è passato ma il convegno di Reggio Calabria
Impostato sul coordinamento delle regioni meridionali e il presidente Bassolino e nelle autore io chiedo un atto in questa in questa circostanza
Dove si cerca con non solo a Reggio Calabria ma anche altre voci di fare le le le le regioni meridionali di fare Titti visibile un rapporto sinergico attraverso il quale poter utilizzare bene ciò che si spende
Per renderlo funzionale ad obiettivi di crescita a me sembra che sia la strada più adeguata più idonea indipendentemente da una politica di incentivi ammesso che ci sia
Che ci fosse
Ma c'è l'altro convegno che è stato fatti Simposio di Palermo questo è stato promosso dalla Confindustria italiana con la Confindustria mediterranea perché il sistema Confindustria dei paesi mediterranei quelli dell'euro parte Nadia si sono riuniti in una Confindustria
Ci sono stati a questo a questo simposio di di di di Palermo ci sono stati dieci anni partecipazioni centocinquanta impreca ci sono stati tre mila incontri
Adesso non sappiamo che cioè questo è avvenuto i primi di febbraio sappiamo quali saranno gli sviluppi tutto questo ma certamente questa è la prova è la testimonianza che c'è una una grossa una grossa volontà di utilizzare la leva del del di degli scandali aveva del dell'industrializzazione la leva del commercio per arrivare magari a diarrea altre certamente in questo momento la situazione a parte gli le grandi difficoltà che ha avuto il Mezzogiorno
I meriti il Mediterraneo adesso ce ne sono altre
è sparito Sharon
è stata sensata all'inizio di Hamas in in Palestina abbiamo abbiamo abbiamo avuto anche questa stupita questione delle delle vignette
In Europa che aveva coinvolto Previtali certo venduto queste cose particolarmente impallidito il concetto che il dell'aria mediterranea di Brusca emana presentatore
Un una grossa una grossa uno su un ancoraggio per il Mezzogiorno perché ecco anche questo
Le condizioni non ci sono più anche sotto ad un altro aspetto le regioni meridionali Bossi non c'entra
E già da molti anni che le regioni meridionali guardano o guardano all'Europa guardano a Est non è vero che che io penso l'odierno diceva poco fa oggi concernono io penso che che Bossi abbia molto negli anni in cui ho seguito questo fenomeno dalla Confindustria abbia molto utilizzato
Queste occasioni per Izzo del suo successo politico per l'infortunio di un movimento politico
Ma la l'interesse delle regioni del Nord verso lo presso le aree metropolitane dicendo dell'Europa che oggi si propendono verso Este coll'avesse con l'ampliamento della dell'Europa quella forma di carota come si dice oggi in sostituzione della
Banana blu di un tempo è un fatto
Quanto a Torino e a Milano i miei amici di Torino e di Milano parlo del mito poi i torinesi libici chiamato e i milanesi ci sia un mito ma parlo di un'aggregazione delle due anime di polizza dadi di Torino e di Milano
Proiettata verso il centro dell'Europa e verso Est è vero
Quanto ai nostri amici del ben noto fanno la Confindustria e romani in via hanno fatto l'Unione degli industriali italiani in Romania e hanno tutta una serie di rapporti con quei Paesi da quella parte la Romania Pelazza tenete presente
Viene scelta perché essa mai ANSAS ai confini dell'Europa quindi a tutti i vantaggi dell'euro per tutti e non nessuno vantaggio di essere con l'Europa questo
è un fatto no non è non è mancanza di patriottismo mancanza di solidarietà di nord verso il Mezzogiorno è sono infatti
Allora se le cose stanno così quella quella mossa di quel brandello di Napoli gli amici degli amici la Moss la mossa del Mezzogiorno e io vedo che in questa direzione il il il coordinamento delle regioni meridionali lì i quali peraltro non non solo solo noi non dobbiamo sottovalutarli c'è certamente io
Non lo devo dire a voi che le le ipotesi le competenze e le responsabilità di cui oggi sono immessi delle regioni
Che peraltro
Superano ampiamente anche lo Stato nazionale dei rapporti con l'Europa e lo vediamo attraverso una serie di indicatori di una serie di azioni politiche che di economia che di ET politiche economiche politiche di polpi politica istituzionale di politiche economiche
E è un fatto
Allora se questa carta Mediterraneo pur rappresentando non certamente come si diceva stamattina qualcuno diceva
Non fate l'errore di considerare che è in Mediterraneo la politica del Mediterraneo possa essere la panacea di tutti i mali non è così
Perché è proprio l'altro giorno io cercavo ricordava omissis ma lo ricordava anche a a alle persone che hanno la pazienza di leggere sul giornale che noi dobbiamo dim rimanere ancorati al all'Europa nel senso che ho ricordato la frase di Damasco al senatore
Che bisogna rimanere aggrappati alle atti ed essere nel Mediterraneo sì ma nel Mediterraneo con avamposto dell'Europa come parte integrante dell'Europa
Ecco in quella nell'ora di pensare
Stamattina è stato indicato attenzione a questi giorni io sono d'accordo con chi l'ha detto l'errore di pensare che e noi possiamo scivolare nel Mediterraneo diventando parte integrante degli esami per diciotto il nostro governo abbazia
Oltre che una sciocchezza ma il invece invece utilizzare i grillini nuovi strumenti innanzitutto le regioni per coordinarci perché dobbiamo pure pensare il presidente Bassolino lo ricorda spesso Rio certamente lo ricorderà anche adesso che la logistica per esempio è molto importante la il potenziamento della politica molto avrei portando il potenziamento delle delle delle le dei dei collegamenti stai Tirreno all'Adriatico sono molto importante ma è anche molto importante valorizzare reali territoriale stamattina il il ministro Pandolfi parlava di cooperazione territoriali
Ecco questa questa questo concetto è particolarmente importante noi non abbiamo questo tipo di cultura noi siamo stati sempre molto distanti dalle considerare per esempio
Res quando Saraceno sosteneva la necessità che il riordino delle aree urbane rappresentava il presupposto noi che abbiamo assunto delle iniziative a qui a Napoli c'hanno crocifisso
Il sogno del possibile fu combattuto senza neanche neanche ventenne Sant'Urbano si ispirava alle tesi salaci
Quella volta così come per esempio la storia della innovazioni tecnologiche Goggi tutte Barghouti innovazioni sguardi tecnologia e io ricordo che queste cose l'ho imparata Saracino quando facevamo quanto lasciano quelle incontri per pratiche per ridiscutere apporti
Quindi non solo delle novità sono cose che vengono da lontano oggi però mentre prima era una proiezione verso il futuro oggi è già
è oggi oggi eccentrici rischia di diventare passa ecco questo io vorrei concludere senza tediarvi volti detentive se noi riusciamo a a perseguire delle politiche utilizzando le regioni certamente lo Stato nazionale ma proiettando sci rimanendo ancorati all'euro e utilizzando del Mediterraneo tutto quello che c'è da utilizzare perché anche loro hanno bisogno perché
Anche quando
Chiedo scusa ma è una cosa
Ci sono una serie di preoccupazioni o di scetticismo i sul piano culturale bene il professor ma ci sono anche tappa azzarda partiti comunisti quando gli economisti civico varate che i Paesi dell'euro partenariati che poi sul procedi cinquanta minuti verso hanno un reddito medio molto bassi quindi voi come pensate di poter voi determinare ecco io a ho sempre chiesto acquisirsi sicuro mi scusate come vent'anni fa in Cina parlavate queste cose
Ci penserà
Ecco questo è il punto allora il problema è che siccome non siamo soli in euro in Europa osé con noci e la Spagna
Con lui ci saranno scelti gli stessi Stati Uniti dalla Sarfatti ricomincerà ad aprire e poi in cui Sensi comincia a di svegliare adesso stamattina è stato fatto una relazione tutta imperniata sul sul sul sul sui Balcani
Ecco i Balcani e asiatico Bonetti sei
Anche se colleghiamo presidente posso vinti se nulla asiatico la verità è che i Balcani appartengono più a quella parte
Liberati vitali che tuona hanno voi in ogni modo il problema di di riuscire a utilizzare tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno ma la verità è che la mobilitazione destra nostra testi meridionale io non credo
Che noi pensiamo noi possiamo pensare che l'Italia possa fallire una particolare attenzione per il Mezzogiorno perché non lo farà
L'Europa insieme a tutti gli altri lo farà però sulle noi sappiamo anche in Europa vanno avanti quelli sono più gravi
Ignazio
Do la parola torniamo
Grazie io vorrei innanzitutto ringraziare davvero
Molto uso il termine di cuore
Gerardo Bianco
Lane Himmel centro di documentazione e di informazione europea che in collaborazione con la Biblioteca nazionale hanno voluto organizzare questa giornata di riflessione
Che vede la partecipazione poi anche
Di tante competenze
Di tante persone amiche da tempo da anni
Che si occupano da luoghi diversi
Del tema
Che è stato giustamente posto al centro di questa giornata
E cioè del mezzogiorno ed in particolare
Lo sforzo
Di questo seminario il Mezzogiorno visto come ponte dell'Europa sulla Mediterraneo io voglio fare modo
Come giusto essenziale uno qualche considerazione
Esattamente su questo
Sul Mezzogiorno come ponte dell'Europa sul Mediterraneo
E vorrei farla
Esprimendo oltre che il ringraziamento per l'occasione
Anche l'augurio e l'auspicio che
Penso possesso di tutti quanti noi
L'augurio lavavo l'auspicio che le prossime giornate queste poche settimane che ci se parlo anche da una scadenza di grande rilievo
Riescono a cambiare un po'il carattere
Lo dico nel modo più pacato
Di questa brutta finora campagna elettorale
E cercare di concentrare il confronto l'attenzione la riflessione
Sui grandi temi che riguardano il Paese
Soprattutto in un momento come questo
Difficile per evitare nel suo insieme oltre che in particolare per il Mezzogiorno d'Italia e anzi qui è
La prima
Considerazione che vorrei fare
Io penso che noi siamo per diversi aspetti di fronte
Ad una novità
Nella vicenda meridionale ed italiana
Nel senso che
A differenza di altre volte
Io penso che il Paese non ce la fa davvero accrescere
A riprendersi
Se a crescere non è innanzitutto e più del resto del Paese il Mezzogiorno d'Italia
Perché sì eravamo in una situazione diversa rispetto a quelle di venti di trent'anni fa
In passato
Abbiamo avuto diverse volte
Un Paese che cresceva ed è cresciuta all'Italia come se è cresciuto per tanto tempo
Perfino indipendentemente da come andavano le cose nel Mezzogiorno
Cresce
E cresceva il Paese o per meglio dire cresceva il Nord
Anche grazie ad alcuni fattori che ora non esistono più
E che hanno cambiato lo scenario di fronte hanno
Una volta si poteva svalutare
La svaluta azione favoriva soprattutto d'impresa del centro nord
Che per quella strada diventava competitiva e
Il treno andato
Oggi
Quella strada
Non è percorribile più ed anzi
Abbiamo perfino un decentramento di attività produttive
Verso quella parte dell'Europa alla quale si riferiva Enzo Giustino un attimo fa perché consente per il costo del lavoro
Per agevolazioni e per tante ragioni
Anche se doriche
Poi anche lui
Un giorno vi sarà
Qualcuno io dico per fortuna vi sarà un moderno sindacato
Che farà gli interessi dei lavoratori
Anzi chiediamo di un partito di
Di uno Stato centralizzato
Che difenderà la dignità della persona e dire salari
Anche lì ore entrando nell'Unione Europea
Bisognerà rispettare tante remore e però è indubbio ora
Da quella vicenda salita quelle Veneto dove si sono svolte in quest'errore le assise di Confindustria
Di cui tanto si è parlato vanno via tante imprese e tante anzi è
E dunque
Anche perché questa via non ci sono più le condizioni di una volta e cioè di una crescita nel Nord da dell'impresa e soprattutto della piccola e media impresa su se stessa
Finora dalle cambiato quello che una volta avremmo chiamato il
Il paesaggio
Del Nord-Est e del novanta fino a questa miriade infinita di capannoni una parte dei quali oggi in crisi detti localizzato e dunque anche questa strada non esiste più
Un limite fisico oltre il quale la crescita su se stessa solo su quella parte di di territorio non c'è più e dunque io penso che davvero
Forse per la prima volta nella storia italiana del dopoguerra
Il Paese cresce torna a crescere può crescere in modo diverso dal passato se cresce innanzitutto il mezzogiorno e se il Mezzogiorno cresce più della media nazionale questa è la grande sfida di fronte
Questa sfida purtroppo in gran parte assente dal confronto elettorale
Per come si svolge questa campagna elettorale
Tutta mediatica
Centrale
Vertici ristretti
Separata
Dai problemi reali del Paese perché
Viene con ricercato quanto più è possibile il confronto però oltre i contenuti
Io aggiungo lo dico come con pacatezza
Perché questo è anche il modo di sfuggire ad un bilancio
Serie di questi anni
Ci dovrebbe essere la prima cartina di un confronto politico elettorale ciò che si è fatto in rapporto a ciò che è stato detto
E e non è questa invece la materia per del confronto
E allora
Se il Paese davvero cresce può tornare a crescere nella misura in cui è il Mezzogiorno
Che può essere il valore aggiunto
Di questa nuova crescita
è importante vedere in quale dimensione di quale mezzogiorno simpatico
E qui l'interesse del seminario e a mio avviso dall'approccio
Perché il Mezzogiorno può essere un valore aggiunto
E può aiutare il Paese a crescere nella misura in cui il mezzogiorno e dentro una nuova e più alta dimensione
è dentro una dimensione europea mediterranea e internazionale e questa la nostra dimensione
Non è quella classica di una volta
Quella per intenderci
Alla cui scuola
Tutti noi che siamo qui ci siamo formati
Scuola che ha avuto
Maestri diversi fra loro
Ma in fondo accomunati da che cosa
Accomunati da una visione che vedeva il Mezzogiorno non soltanto ma soprattutto nel suo rapporto con lo Stato italiano
Come era giusto
Nel mezzogiorno e nell'Italia diventi di trenta di quarant'anni fa al più da parte di alcune componenti più avvertite in una visione europea che era però soprattutto aspirazione spinta culturale più che la realtà che abbiamo
Oggi o almeno l'Europa che che cominciava a nascere oggi noi ci siamo di tutto dentro
Nell'Europa un'idea
Che si è giustamente allargata ad est
Che finora si è poco invece allungate a
Nel Mediterraneo oltre a ad allargarsi all'Est
E poi soprattutto in presenza
Di quello straordinario cambiamento
Grazie al quale dopo secoli
La ruota della storia incide in altro modo
E quello che per tanto tempo
Era stato uno sviluppo fondamentalmente atto antico del mondo
Invece diventa
Uno sviluppo più compresso con il pacifico che acquista una sua centralità
E la ruota della storia gira non vogliamo dire non possiamo dirlo non è è giusto dire lui ma gira adesso quanto alle sempre più anche da quella parte del mondo è questo
Cambia tante cose
Cambia lo scenario e
Il Mezzogiorno dentro questo nuovo scenario deve muoversi e dunque
Il Mezzogiorno cresce contribuisce a far crescere e l'Italia nella misura in cui si ripresenta nel suo insieme
Come una grande piattaforma logistica nel Mediterraneo
Integrata
Unito
Questa è e una prima grande priorità
Che significa quella grande piattaforma logistica integrato
Significa ferrovie
Porti ai rapporti logistica
Dell'intero Mezzogiorno
Ecco la scelta che abbiamo fatto in questi mesi del coordinamento delle regioni meridionali
In questa logica
Ferrovia
Roma-Napoli
Già ora in un'ora e qualcosa
Entro il due mila e sette e il due mila e otto
Roma Napoli sarà in un'ora
A monte del Vesuvio
Alta velocità e capacità fino a Salerno e a Battipaglia
Nostra scelta
Di integrare l'alta velocità Roma-Napoli con la grande rete metropolitana su ferro che prende l'intero territorio regionale
E a questo punto necessità di avere anch'una Napoli Bari
Non in quattro ore come oggi nel due mila e sei ma una Napoli Bari in un'ora e un guanto in un'ora e venti
Per persone e per le merci
In maniera tale che nel mezzogiorno di oggi ci possano essere
Allora last un grande triangolo tra quella Roma Napoli di cui parlava
Qualche persona
A qualcuno in particolare per tutti quanti noi molto cara
Roma e Napoli che inchino compagna e Roma Napoli Bari
Per aderire
Roma e le due grandi
E principali città del Mezzogiorno continentale unite dal punto di vista del trasporto di alta velocità e di alta capacità e per un'idea così anche i due mari Tirreno e Adriatico
Per unire i porti
E con una logistica integrata gli interporti di Nola
Di Marcianise di Battipaglia
Gli interporti meridionale e il rafforzamento degli aeroporti meridionali la prima grande priorità le infrastrutture del mezzogiorno nessuno insieme
E aggiungo questo per le merci ma questo anche per noi per attrarre turismo da quella parte dello
Il tema non è soltanto a noi il tema riguarda il paese dei suoi insieme ma noi dobbiamo dobbiamo stare dentro questa partita nella Cina di oggi c'è il dieci per cento di ricche di ricchi ricchi
Più di come siamo abituati a conoscerli in Italia in Occidente la il dieci per cento di ricchi in Cina
Su un miliardo e trecento milioni di persone significa centotrenta milioni di persone e dunque tre volte l'Italia in terra
Che comincia a spostarsi per il mondo che va molto in Francia in Germania in Inghilterra viene purtroppo poco in Italia ancora e dunque noi dobbiamo invece sapere ecco il punto
Poiché
L'economia è sempre accompagnata anche dalla cultura
Che noi invece potremmo offrire
Noi in Mediterraneo il suo insieme
Sede di una delle civiltà millenarie nel mondo potremmo offrire anche un referenti ad alcune tali più straordinaria civiltà del mondo come solo quella cinese e quella indiana
Se sappiamo accompagnare alle infrastrutture e alla logistica anche quei rapporti culturali di scambi che sono indispensabile
Infrastrutture
Il materiali anni
E cioè ricerca
Innovazione
Conoscenza università
Il cervello
Del Mezzogiorno
Importante le infrastrutture immateriali
Almeno quaranta quelle materiali
E
Vorrei dirlo guardando anche alcune delle presenze che stanno qui e importanza di alcune grandi strutture culturali siamo nella Biblioteca nazionale
E mi colpisce molto
Tutto una discussione che si fa Napoli adesso anche
Su un certo molto di Napoli fu fuori
Sì
Su problemi molto difficili
Al tempo stesso
Ci sono molti di questa città
Che su grandi mezzi di informazione internazionale
Quando un valore molto grande
Io vorrei ricordarne alcune
Si è discusso
Il Financial Times
Quando ha fatto due pagine intere
Ha fatto due pagine intere sulla realtà napoletana
Nei suoi aspetti negativi e Missouri aspetti positivi
Grillo ieri le righe su giustamente su quella che è la più grande opera pubblica in costruzione in Italia
Nel senso di vera che si fa la metropolitana regionale
E lui che ritiene di sui centri di competenza tra università e impresa
Sul fatto che noi investiamo più del doppio della media nazionale
Naturalmente questo
Salsina tanti fatti negativi dell'importante
Vedere Juni e di altre
Apriamo in questi giorni d'Aubusson la più importante rivista italiana di architettura
E su Domus
Vi sono servizi bellissimi
Oltre che sul Pan
Su quello che è stato di nuovo un museo di valore internazionale fatto a Napoli in un anno e mezzo
Dopo quasi duecento anni
Ma
In un anno e mezzo
Diniego internazionale
Pagine e pagine sui giornali per il fatto che un teatro come il San Carlo
Sta
Ricordando e celebrando Mozarteum come credo
Si faccia ogni dalle sull'atto ma da pochissime altre parti in Italia
E chi nei giorni scorsi io non potevo esserci l'apertura quindi ho preferito esserci l'ultima sera
E chi era qualche sera fa al San Carlo vedeva compie uscire
Le facce le persone
Di più un pubblico Napolitano regionali meridionale ma di un pubblico proveniente da ogni parte d'Italia anche tante facce internazionali Hispania
E il San Carlo e altre strutture culturali e le più importanti strutture culturali del Mezzogiorno noi dobbiamo concepire un le come grandi centri produttivi civili
Culturali del fondo l'identità di una parte e di un Paese
Infine
Impegno nella riqualificazione urbana
E qui anche a volte e curiose singolare una certa discussione che si fa sul Napoli
Se vogliamo come io penso non costruire ex novo
Su un territorio che quasi non c'è più parlo almeno dell'area metropolitana di Napoli noi dobbiamo soprattutto riqualificare
Lui usare restaurare riconvertire il patrimonio edilizio che c'era
Per farlo
Occorre ingenti risorse
E questi
E cioè
Un piano decennale di investimenti per la riqualificazione di alcune grandi aree urbane
La scelta di forze politiche nazionali fanno verso Napoli Bari e e Palermo Reggio Calabria
Oppure no
Ma questa scelta di ingenti risorse di riqualificazione delle aree urbane Eba diamo sia delle cosiddette periferie sia di interi partiti dicendovi storici al di là volti di questa falsa contrapposizione
Conosco
Nel centro storico di Napoli tante aree di degrado
E conosco tante arie positive
Mi cosiddetti quartieri di periferia dunque riqualificazione innalzamento delle strutture e del livello di civiltà a Como un programma almeno decennale questo il punto
Di risorse aggiuntive alle risorse europee che non ci stiamo
E che abbiamo imparato a gestire bene
La Campania a ottenuto tutte le primi alita chi c'erano
Per più anni consecutivi in tutti i campi in tutti i settori e investiamo la premialità cioè risorse in più negli stessi campi che consideriamo prioritari però attorno quell'antica storia meridionale però queste risorse europee devono essere rigorosamente aggiuntive alle risorse nazionali
Non devono rischiare di diventare sostitutive come a un certo punto fu anche dell'intervento straordinario altrimenti si ripete l'antica vicenda meridionale rigorosamente aggiuntive e non sostitutiva questa
La la partita davanti a tutti quanti noi il confronto che dovrebbe esserci Trappolino e da schieramenti
Voglio dire e concludo
Che e allora è chiaro che il Mezzogiorno
Deve molti molto su spinta interna al al sud però e vorrei dirlo io
Che ho tanto lavorato da sindaco prima
E da presidente della Regione dopo a a partire innanzitutto danno gli stessi e dunque ho ho il dovere di asserivo a dirlo dobbiamo stare attende
Perché giusta fu una scelta nel mille novecentonovantatré
Di dire partiamo da voi stessi e da chi dobbiamo partire
Nello sfascio dell'Italia di allora
Quanto tutto veniva terremotato ed entrava in discussione da cui dobbiamo partire
Però
Un conto è partire da noi
Un conto è puntare innanzitutto su noi stessi e tutt'altro conto sarebbe la tragica illusione di pensare che possiamo farcela da soli
Da noi in primo luogo ma non Tassone dallo in primo luogo assieme ad uno Stato centrale degno di questo nome
Dal nuovo in primo luogo assieme a tutte le istituzioni assieme al Governo nazionale assieme alla dimensione europea e assassino ad una grande collaborazione internazionale attenzione ad una autosufficienza meridionale due chiusura in noi stessi che sarebbe del tutto impari di fronte al compito di trasformazione e di cambiamento che
Di fronte a noi e questa io penso la scelta
Che noi dobbiamo fare che una scelta in una limpida dialettica di posizioni anche tesa a ricercare quanto più è possibile io penso punti di incolto
Perché il compito è tale che richiede coesione e collaborazione di forze sociali e politica niente pasticci niente marmellate dialettica ci allora
Confronto e però anche ogniqualvolta è possibile cui si una e collaborazione
E e unità su grandi temi di tutte le forze che guardano ad un rinnovamento del mezzogiorno e del Paese e questo io penso
Frizioni di civile dalla esperienza bianche in fondo il senso da questa mattina di
Un seminario che partendo dal Mezzogiorno
Come ponte dell'Europa sul Mediterraneo vuole rilanciare il Paese nel suo insieme ed avere un mezzogiorno cambiato i più unito in una Italia unite e che si rinnovi grazie buon lavoro
Grazie presidente mi pare che qui
Termina degnamente il nostro lavoro nel nostro
Discussioni di una giornata ma non termina certe donne la collaborazione tra l'anemia incide né soprattutto le iniziative la riflessione che su questi stessi temi cercheremo di portare
Cercheremo di portare avanti e di portare a un ulteriore chiarimento precisazione
Sarà nostra cura penso dell'anemia e ringrazio ancora in particolare il suo presidente Gerardo Bianco
Le nostre di riuscire a pubblicare almeno gran parte degli atti a renderli disponibili ancora a un pubblico più vasto ringrazio ancora tutti i partecipanti e naturalmente
Soprattutto quelli che stavano da questa parte del tavolo ma anche gli altri e di nuovo il presidente Bassolino Previti