Incontro stampa di Paolo De Castro sui problemi del mondo agricolo e dello sviluppo rurale

Prima di venire qui abbiamo incontrato
Parecchio operatori organizzazioni professionali Esperti
Cattedratici
Il ministro ha avuto un attenzione un orecchio per tutti
Non siamo qui evidentemente per offrire delle soluzione o per lo meno delle soluzioni immediate perché
Non vogliamo dare la sensazione per la verità molto spesso
Anche io di questi tempi si registrano di questi fatti a dispetto del quale la promessa viene lanciata
Come dire
In campo senza avere riguardo per la possibilità che poi le cose che si promettono debbano essere mantenuto
Noi vogliamo assicurare il massimo dell'impegno per la Sicilia di questo governo del Governo nazionale del Governo Prodi
Lo vogliamo fare uscendo da un luogo comune rispetto al quale la Sicilia non è rappresentata tra i ministri e quindi non avrà spazio nelle politiche che il governo Prodi dovrà in qualche modo offrire al Paese
Noi siamo convinti invece che al di là diurna legittima
Richiesta e peraltro non è stata accolta
E a prescindere da dalla presenza di ministri nel governo ci sono tante sensibilità ci sono
Tanti personaggi autorevoli e importanti tanti esperti e competenti che certamente si occuperanno del mezzogiorno e della Sicilia come avrebbe potuto fare
Un siciliano Paolo poiché è anche pugliese renderà pubblica la Sicilia
Hanno anche un una storia comune
Penso ai Normanni Pedersen
Appunto che molte volte stando in Puglia
Anche i Borbone certo stando in Puglia la differenza per l'ambiente e per il modo di parlare
Non si avverte qui me lo vogliamo considerare siciliano perlomeno questo
Questo io credo si possa
Io
Lo conosco molto bene posso vantarmi di essere suo amico di considerarlo mio amico so quanto impegno ci sia quanta professionalità ci sia nella sua opera
A questo impegno a questa professionalità questa voglia di fare noi guardiamo con grande interesse
è chiaro che questa è la prima di una lunga serie io dico di presenza di Paolo De Castro in Sicilia
Poiché stanno i organizzarci anche nelle proposte
E far sì che queste possano essere in qualche modo robusta materia di intervento e di amministrazione che serve e serve per uno sviluppo indispensabile che parta appunto da quella che era la nostra più grande ricchezza insieme come dire ai beni culturali che possono essere in un tutt'uno poi valorizzate io ora do la parola Paolo De Castro
Per un saluto e per un accenno a ai suoi impegni dopodiché ci saranno evidentemente domande alle quali il ministro risponderà e se del caso anch'io sesto e il sesto è necessario
Ma innanzitutto grazie Totò Cardinale grazie a tanti amici che rivedo qui molto volentieri amici colleghi universitari ma anche amici dell'agricoltura dal mondo delle organizzazioni professionali della cooperazione
E prodotta anti produttori
è vero io mi sento profondamente attaccato a questa terra non solo perché ho davvero tanti amici perché ho avuto la fortuna di conoscere anche tanti compagni di strada
Sia nella precedente legislatura e che spero in questa legislatura analogamente insieme faremo un tratto di strada in
Cosa dire la situazione è una situazione come è ben noto di difficoltà
Estrema difficoltà vecchie le difficoltà tradizionali di un settore che è soggetto a continue evoluzioni si sono aggiunte in questi ultimi anni particolare in questi ultimi anni in questi ultimi mesi
Delle difficoltà aggiuntive figlie di una processo inesorabile di globalizzazione dei mercati di apertura delle frontiere di ulteriore processo di liberalizzazione che sta coprendo tutta l'Europa
Oramai non c'è negoziato internazionale non c'è il vertice internazionale in cui non venga denunciata all'Europa per la sua chiusura nei confronti dei Paesi in via di sviluppo
Non comunque basti citare il premier inglese Tony Blair perché ne fa praticamente premessa in quasi tutti i suoi incontri pubblici dobbiamo smantellare la politica agricola europea perché uno scandalo che l'Europa continua a spendere tanti soldi per l'agricoltura
Invece di spendere per altre cose più importanti più innovative
Questo lo dico senza nessuna ovviamente polemica anzi con l'amico Daevid Miliband che ci siamo conosciuti pochi giorni fa al primo vertice europeo lunedì scorso
Perché l'approccio oramai ampiamente condiviso da una larga parte delle delegazioni del nord Europa e in parte anche del Sud Europa e quello di vedere una mai un accesso al mercato europeo sempre più aperto
è sempre più facile sempre più libero
Dunque il problema è come governare questa situazione nuova
Non è come frenare non è come ostacolare non è come bloccare ma come governare
Con questa nuova difficoltà che si aggiunge alle tradizionali difficoltà figlie di una struttura organizzativa delle nostre imprese piccole
Frammentate
Impresa che non hanno sempre una particolare predisposizione
All'organizzazione Al mettersi assieme al cercare di affrontare i mercati grandi e difficili in maniera in maniera strutturata
Basti pensare che ancora oggi ci sono più di mille quattrocento esportatori ortofrutticoli agrumari
Che dovrebbero esportare la nostra ortofrutta e venderla ai circa
Cinque sei grandi buyer della distribuzione tutta Europa non si può neanche fare una telefonata come si fanno a mettere assieme quindi c'è una grande un grande necessità di
Come dire di riorganizzare il sistema di mettere delle robuste iniezioni di capacità organizzativa a fronte di un mercato che diventa più grande e più difficile ma naturalmente diventa anche nella sua difficoltà nella sua complessità anche ricco di tante opportunità
E cito solo un dato perché poi voglio lasciare comunque al giornalista gli amici che vogliono magari attraverso delle domande poter entrare più in dettaglio in alcun in qualche in qualche ambito specifico nell'attesa che Rita Borsellino ci raggiunga cioè una un quadro che ci vede in qualche modo sempre più in difficoltà paesi del Mediterraneo tradizionalmente vicini a un'agricoltura molto intensa come capitale
Umano Volabo intensi in diciamo noi e quindi l'ortofrutta il vino produzioni intensive rispetto a un'agricoltura nord europea continentale che invece è un'agricoltura
Più organizzata fatta di commodity in qualche modo più facilmente gestibili rispetto a un mercato che evidentemente sta cambiando il dato io volevo citare che i consumi alimentari mondiali crescono
E crescono ad un ritmo che non si era mai visto nella storia
Degli anni scorsi noi abbiamo un dato mondiale del quattro per cento che se lo riferiamo poi in alcune aree del mondo arriva al sette otto per cento di aumento della domanda alimentare
Che è una straordinaria opportunità
è una straordinaria opportunità nella misura in cui però siamo capaci di intercettare questa domanda che se la domanda c'è e noi abbiamo problemi con la nostra offerta che non riesce a soddisfare evidentemente c'è qualcosa in questo sistema
Che ha necessità di essere rivisto pensiamo alla crisi dei consumi in Italia pensiamo alle difficoltà che stanno avendo molte produzioni ortofrutticole
Siamo vivendo oggi una crisi nel settore ortofrutticolo che praticamente non ha confini perché passa dai carciofi di Niscemi ma arriva alle pesche di Romagna passando per le clementine dopo arrivando all'uva da tavola pugliese mio non è un fatto geografico localizzato è un problema di non equilibrio tra un'Offerta Interna che cresce
E spesso cresce anche a ritmi sostenuti rispetto a un consumo interno che calano abbiamo avuto un consumo interno consumo alimentare nazionale che calato in particolare per l'ortofrutta in maniera significativa
Allora o siamo capaci di intercettare una domanda internazionale
O siamo capaci di portare le nostre produzioni all'estero come in tanti altri comparti dell'agroalimentare abbiamo dimostrato capacità organizzativa efficienza penso al settore
Vitivinicolo dove oggi l'Italia gode di un flusso di esportazione che non ha eguali abbiamo sfiorato
I due miliardi di euro di export l'anno scorso
Due miliardi di euro sono una cifra consistente se poi pensiamo che la metà circa di questi due miliardi un miliardo di euro è andato nel ricco mercato degli Stati Uniti nonostante le difficoltà col cambio che abbiamo avuto noi abbiamo
Visto crescere le nostre esportazioni vitivinicole italiane nel mercato americano
Purtroppo non è così nell'ortofrutta dove invece vediamo calare addirittura le nostre esportazioni totale contraddizione rispetto a quanto dicevo prima e cioè di un mercato mondiale che cresce e evidente dunque che il problema non è legato alla qualità delle nostre produzioni perché noi la qualità ce l'abbiamo
Ce l'abbiamo nel solo dei nostri vivi ma ce l'abbiamo i nostri prodotti ortofrutticoli ce l'abbiamo in tutto il nostro straordinario patrimonio
Enogastronomico italiano il problema è riuscire a accompagnare la quarta città distintiva la capacità di fare prodotti di buona qualità che hanno le nostre imprese accompagnare questa capacità
Con una capacità organizzativa che ci consente di andare sugli scaffali della grande distribuzione che il oggi e il grande attore
Non solo in Europa ma anche da noi
Anche se le percentuali sono un po'ridotte ma anche in Italia oramai la stragrande maggioranza dei consumi alimentari avvengono attraverso queste forme di vendita organizzata che fanno capo alle strutture della grande moderna distribuzione
Parliamo purtroppo in Italia
Di una grande distribuzione che salvo qualche eccezione che è rimasto praticamente solo Coppi Italia
Conad e Esselunga anche se Esselunga pare oramai essere anch'essa avviata verso una vendita ad un grande operatore straniero ma il tutte le altre catene distributive non parla l'italiano
E posseggono circa la metà
Dei consumi alimentari italiani di tutti quei consumi che passano dalla grande distribuzione metà sono straniere e sono in mano a Carrefour sono in Marocco c'hanno umana questi grandi gruppi distributivi
Che hanno evidentemente abitudini di vendita sistemi logistici capacità organizzative che debbono trovare nel paese dove aprono i punti vendita analoghe capacità e se non le trovano
Se non le trovano si riforniscono dai Paesi con cui tradizionalmente operano allora vedete che parlare di globalizzazione e di opportunità di crescita di occasioni di intercettare questa domanda
E ha bisogno però parallelamente di questa robusta capacità organizzativa
Altrimenti noi sugli scaffali non arriveremo e vedremo sempre più i nostri scaffali anche in Sicilia prodotti che vengono da tutto il resto del mondo e che magari sono prodotti giudicati dei consumatori meno
Di qualità meno buoni sia per capacità organolettiche sia per altre caratteristiche ma noi continueremo a trovare prodotti di altri Paesi questo è la grande sfida che abbiamo è quello di governare questi fenomeni come riuscire a far diventare la grande distribuzione organizzata una attore un protagonista dello sviluppo anche delle nostre produzioni
Vedete quando la Francia si vanta giustamente di dire che le loro esportazioni agroalimentari stanno crescendo in Cina
Mercato nascente interessantissimo più di cento milioni di cinesi hanno una capacità d'acquisto analoga a quella europea
è facile dire son bravi il primo gruppo distributivo in in Cina e Carrefour
è evidente che avendo una catena distributiva nazionale che opera in quel mercato è assai facile che i sistemi di fornitura con cui sono abituati in Francia vengono evidentemente portati in questo Paese
Carrefour da sola fa ottanta miliardi di euro di fatturato vi voglio dire solo due cifre ma non per spaventare ma per dire che questa è la dimensione dei problemi che abbiamo di fronte ottanta miliardi di euro di fatturato circa la metà dei quali sono fatturati fuori dalla Francia
Vuol dire che il sistema agroalimentare francese gode di una potenza distributiva nel mondo che vende prodotti agroalimentari per quaranta miliardi di euro
Non è che siamo tutti francesi sia chiaro ovviamente venderanno i prodotti nei Paesi dove vanno però è anche evidente che il sistema logistico che si portano dietro favorisce certamente per abitudine
Per consuetudine per capacità per ruolo i prodotti con i quali tradizionalmente riforniscono i punti vendita nel Paese Natale nel paese d'origine quindi la sfida è una sfida complessa e il messaggio che voglio dire subito e che un messaggio prevalentemente culturale se volete e che non potremo affrontare le difficoltà di oggi
Con gli strumenti di ieri
Con gli strumenti dell'aiuto diamolo pochettino di soldi adesso riusciamo a trovare il modo per compensare qua compensare la i cento euro di duecento euro a ettaro perché non servono
A poco non voglio dire niente ma servono a poco
Quello che serve e politica agraria gestione delle regole ruolo in Europa
L'Europa deve diventare non quello che ahimè in questi ultimi anni abbiamo avuto la sensazione di trovarci come ad una come dire
Ad un contraltare sindacale no quando si fanno le trattative sindacali Alitalia sta da questa parte dall'altra parte ci sta l'Europa come se dovessimo strappare qualche l'Europa siamo noi
Se l'Europa prende una decisione diversa o non diciamo in sintonia con le esigenze del nostro Paese non è un problema dell'Europa è un problema nostro perché evidentemente non abbiamo avuto la capacità all'interno dell'Europa o per capacità negoziale o per ruolo di riuscire a fare in modo che le scelte che l'Europa siano coincidenti con le esigenze nostro paese ne voglio dire che tutte le battaglie si possono vincere perché un'Europa a venticinque
è fatta di sensibilità diverse
Dalla posizione liberista di Tony Blair che citavo prima la posizione ambientalista che fino a ieri ne ha fatto della Germania con la ministra tedesca la Renata che una sta che era leader dei Verdi tedeschi ne ha fatto una posizione di forza
Così come si va poi la posizione più tradizionale protezionista francese quindi ci sono varie anime in Europa poi ci sono i nuovi Paesi
I Paesi dell'allargamento dieci nuovi Paesi che invece vorrebbero una politica agricola esattamente come quella che abbiamo goduto noi negli anni Cinquanta negli anni Sessanta negli anni Settanta perché dice noi siamo appena arrivati
Abbiamo delle aziende piccole e frammentate non abbiamo i mercati non abbiamo la catena del freddo non abbiamo le strutture abbiamo bisogno di una politica agricola che ci aiuti a modernizzarsi dice il ministro polacco come si fa a non dargli ragione
Noi invece abbiamo le nuove sensibilità che premono da noi
La sicurezza alimentare il benessere animali le grandi slogan anche oramai determinano gli equilibri in Europa si scontrano con questo vivace
Diciamo differenti posizioni differenti visioni del futuro dell'agricoltura e l'abilità e la capacità deve essere quella di un Paese di un governo unito che in qualche modo riesca a essere presente cercando di in qualche modo di
Governare questi cambiamenti individuando i percorsi gli alleati con i quali riuscirà a essere presenti nel dibattito europeo presenta non come controparte
Come a volte è sembrato ma presenti come
Parte protagonisti di queste regole che devono essere oggi al centro della politica agricola perché vedete se è vero e mi avvio alle conclusioni se è vero che non è non sarà facile
Poter bloccare le importazioni dai paesi diciamo che ci fanno concorrenza perché la globalizzazione ci colpirà senza dubbio anzi siamo accusati di siamo troppo protezionistico
Però possiamo avere regole che evitino le distorsioni di concorrenza perché se i nostri imprenditori debbono rispettare regole severe
Sulla sicurezza alimentare sul benessere animale sull'ambiente e sulla qualità e poi dopo entrano prodotti dal resto del mondo
Senza alcun rispetto di quelle regole europee di cui noi andiamo giustamente orgogliosi questa si chiama in economia
Distorsione di concorrenza perché i nostri genitori sono condannati a morire
E ne parlavamo
Poco fa con alcuni amici nel caso del vino di cui si porrà nei prossimi mesi una profonda riforma del settore vitivinicolo nei prossimi mesi
Significa davvero nei prossimi mesi nel senso che noi a settembre ottobre avremo già sul tavolo la proposta ufficiale di cui già si conosce i contenuti della commissione
I cui la sfida è drammatica perché dice odori continuiamo con questo sistema di regole diritti di impianto
Pratiche enologiche assai costose tutto un insieme di proibizionismo che è stato figlio di una politica agricola che era legata però alla protezione delle frontiere
Beh oggi se abbiamo aperto completamente e i concorrenti si chiamano sudafricani e australiani cileni i quali possono tranquillamente utilizzare pratiche enologiche vogliamo parlare di trucioli vogliamo parlare delle altre salutiamo Rita Borsellino
Una serie
Scusate
Noi che abbiamo
No finivo il ragionamento sulla sulle regole perché dicevamo che il problema fondamentale Rita non è tanto quello di riuscire a portare a casa qualche soldino in più per carità i soldi servono sempre questo è un settore l'agricoltura l'agroalimentare
Che ha perennemente bisogno di assi di a di attenzione di soccorso dice però il problema oggi oramai è arrivato a un punto tale in cui non saranno due soldi in più che potranno cambiare
Diciamo i destini del settore ma invece ciò che occorre e avere una presenza europea che riesca ai creare un sistema di regole un sistema di regole che non crei quella quella distorsioni di concorrenza che oggi purtroppo in molti mercati dell'agricoltura dell'agroalimentare europeo è un fenomeno di tutti i giorni in cui i nostri imprenditori devono pagare regole severe sulla sicurezza alimentare sulla qualità ambientale sulla benessere degli animali che per le norme europee diventato un problema importantissimo
Tutto questo insieme di regole di cui noi andiamo orgogliosi perché sono le nuove sensibilità dei consumatori
E poi dopo se le frontiere sono completamente come lo sono completamente aperte all'accesso di prodotti che queste regole non le rispettano si creano quelle distorsioni di concorrenza che fanno poi come dire soffrire mettere davvero spalle al muro gli imprenditori quindi il tema non è un tema protezionista
Non è un tema di dire blocchiamo le importazioni di carciofo egiziano per stare sul pezzo diciamo dei problemi di oggi siciliani o bloccare l'importazione di patate nove il problema è che quelle patate se poi diventano italiane se poi entra in un circuito e pur non avendo rispettate le regole produttive nostre per cui noi non possiamo utilizzare gli antiparassitari inutilizzati in Egitto per cui noi non possiamo utilizzare un insieme di pratiche agricole agronomiche che noi da noi sono e io ripeto giustamente vietate perché questa sensibilità è una ricchezza del nostro nel nostro popolo le nostre scelte europee però dobbiamo avere la capacità la forza che poi queste regole siano rispettate anche da questi altri Paesi e se non avremo la forza di farlo perché mi spingo anche a questo consapevole
Che il dibattito sulle merci non è un dibattito che si risolve in una chiacchierata tant'è vero che siamo oramai alla vigilia di un ennesimo fallimento Mariann Fischer Boel lunedì Cia informato che purtroppo si andrà incontro a un ennesimo fallimento anche a luglio perché oramai
E diventato quasi impossibile immaginare una quadratura però
Auguriamoci che Pascal Lamy il nuovo direttore generale con la sua capacità e la sua abilità riesca a trovare la quadra ma comunque si va incontro a questi fallimenti proprio perché non c'è una un equilibrio dal punto di vista delle aperture delle frontiere e delle regole poi con cui i consumatori vengono messi al corrente di quello che consumano noi facciamo
Pomodori in scatola
Se utilizziamo il pomodoro italiano siamo sicuri che quelle regole sono rispettate anche perché si è fatto in Italia evidentemente c'è il sistema di governo delle regole europee ma purtroppo succede che entra pomodoro cinese
Fatto magari col DDT fatto con altri pratiche da noi vietate e il dramma ripeto non è l'importazione che non potremo tanto bloccarla
Ma è quello di poter informare il consumatore che lì siamo in presenza di un prodotto
Quanto a meno che non è italiano o quanto meno che non rispetta le norme europee se non siamo in grado di imporle queste regole questo Valentino Valentini nell'ortofrutta vale in tanti prodotti in cui se l'italianità se il made in Italy e oggi e credette di lo è ben più ricchi mercati del mondo una grande opportunità non a caso ce lo copiano
Non a caso ci copiano oggi noi abbiamo questo fenomeno che noi più vicina al mondo agricolo abbiamo battezzato le le agropirateria è perché è un termine che sintetizza noi abbiamo decine di miliardi di dollari negli Stati Uniti di prodotto venduto come italiani come italiano perché chiamato con i marchi italiani perché c'è la bandierina del nostro Paese il nome della città eccetera
Che non ha nulla a che fare con l'Italia allora se questo accade vuol dire che il made in Italy gli atti una potenzialità al di là del problema che vola anche quello governato
E non facile ma che va risolto nel sistema di regole internazionale per difendere i prodotti soprattutto i prodotti DOP IGP STG prodotti certificati europei
Ma è un problema di riuscire a cogliere da questa domanda di italianità di questa domanda di cultura di tradizione che l'Italia Cia anche opportunità per i nostri imprenditori imprenditori che oggi possono vantare di avere un settore che è secondo solo all'industria meccanica
E anche questo
Paradigma dell'agricoltura povera quattro agricoltori anziani che devono andare in pensione bastano rompessero le scatole Tanzi facciamo li paga le tasse eccetera eccetera tutto questo deve smetta dobbiamo smettere perché è un settore ricco è un settore che crea ricchezza
è un settore che può dare molto al Paese centosette miliardi di euro il fatturato del settore agroalimentare ma ci facciamo i conti che e una grande straordinaria ricchezza purtroppo esportiamo poco questo il problema
Perché di tutti è questa ricchezza noi non arriviamo al quindici per cento
Noi proprio noi made in Italy l'Italia non arriva quindici vacilla Francia ci frega ma arriva quasi al venti e non a quel patrimonio che abbiamo noi anche se a volte
A grazie all'abilità straordinaria commerciale eccetera ci fa in tema la l'agricoltura francese fatta di commodity e fatta di carne latte e cereali
Non è fatta di vino di pasta di olio i prodotti da forno di prodotti legati alla tradizione gastronomica come l'Italia non c'hanno mica parmigiano reggiano non c'hanno mica ITT di prosciutto non c'hanno mica i nostri prodotti che sono non delle curiosità
Poi c'abbiamo pure le curiosità il lardo di Colonnata ogni tanto occupa grandi pagine dei giornali ma stiamo parlando di una curiosità che dal punto di vista economico non conta niente però quando parliamo dei nostri formaggi parliamo di decine di miliardi
Parliamo di ricchezza solo nel Parmigiano Reggiano se abbiamo seicentocinquanta imprese cooperative che sono in quel sistema no quindi noi dobbiamo riuscire da una parte Art vincere questa sfida culturale e per ciò che sono qui contento oggi
Devo ringraziare Totò che mi ha telefonato venticinque volte sono felicissimo che l'abbia fatto ma devo ringraziare ridà perché la passione con cui quando ero Presidente del premio Granarolo alta qualità non è una pubblicità solo un fatto che racconto ebbi il piacere di medicare qualche anno fa Rita proprio per premiare una persona che non solo per la sua storia ma anche per l'attaccamento alla terra alla sue ai valori di questa grande regione puoi rappresentare una una una marcia in più un aiuto
A questo problema culturale che abbiamo far capire a tutti partendo da chi ci governa
Che l'agricoltura l'agroalimentare può rappresentare una grande occasione
Un'occasione davvero di sviluppo non soltanto curiosità di cui dobbiamo andare fieri questo approccio un po'come dire naïf che ogni tanto compare nelle pagine dei nostri giornali
Che l'agricoltura queste curiosità Castronovo benissimo se questo può servire ma attenzione c'è una dimensione economico-produttiva ci sono milioni di aziende agricoltori c'è ricchezza
Dobbiamo fare in modo che questo sia un patrimonio di tutti e capire che per quest'oggi occorre uno sforzo in più certamente anche nell'impresa
Certamente anche lo sforzo delle imprese e questo è la sfida perché le imprese devono affrontare questa
Disorganizzazione che purtroppo regna sovrana soprattutto nel nostro Mezzogiorno come ha ricordato dopo vengo dalla Puglia quindi una realtà che sta soffrendo come voi di una serie di difficoltà partendo anche dei contributi agricoli unificati dei quali se volete ne parliamo ma presto io mi auguro che ci saranno immediate le novità
Non promesse non mantenute ma novità concreta ma in ogni caso no adesso noi avremo modo di parlare più di dettaglio con questo ma certamente abbiamo bisogno di dare una risposta su una speranza una parola di speranza non ci si può lasciare con la
Arrangiatevi perché qui stiamo parlando di realtà piccole e frammentate e che hanno bisogno di una di uno sforzo organizzativo immane perché oggi se il problema riguarda anche la ricca
E organizzata Emilia Romagna nel settore dell'ortofrutta non riguarda citavo prima e carciofi di Niscemi allora diceva bene che a soli Niscemi siamo in Sicilia sono problemi avvento luglio lo stesso l'uva da tavola sono poveretti non sono capaci
No qua stiamo parlando di realtà organizzate dove c'è
Per citare un nome un importante consorzio cooperativo che mette assieme un miliardo di euro di fatturato
Quindi una roba gigantesca no parlo della con Air po'come potrei parlare della popolo iter cioè di questi grandi consorzi cooperativi che hanno fatto una realtà organizzativa straordinaria e soffrono
E allora noi tutti siamo piccoli disorganizzati nel Mezzogiorno che possiamo fare noi possiamo fare moltissimo
Perché noi abbiamo la capacità distintiva non dobbiamo farci fregare
Che questa capacità distintiva diventa ricchezza per altri dobbiamo difenderci regole quindi più che soldi regole attenzione capacità di mettere assieme le cose non questo provincialismo questo campanilismo questa voglia sempre di andare uno contro l'altro l'altro giorno cito questo e poi mi fermo
Mi impressionò prendere coscienza che i prezzi del prosciutto di Parma negli Stati Uniti sono più bassi che a Parma
Perché le sette imprese che esportano prosciutto The sette nostre imprese di prosciutti Ficili italiani
Si fanno una tale feroce guerra tra di loro
Che pur di fregiarsi un pezzettino di quota di mercato s'ammazzano di botte e il prezzo crolla addirittura nel ricco mercato dove invece dovremmo avere un pochettino di sfo
Questa è la mentalità italiana quando invece si va negli altri paesi stiamo del vino in onore all'amico
Planetaria
Si mettono d'accordo sono cinque in Australia correggimi se sbaglio cinque contro quarantotto mila
Italiani che hanno uniti che quarantotto mila contro c'è bisogno qualche divario e si telefonano se ne vanno una sera a cena si mettono d'accordo e fanno la loro strategia commerciale
Noi non possiamo ovviamente non potremo mai diventare quattro io me lo auguro anche perché questa diversità culturale e ricchezza però dobbiamo organizzarci un pochino
Perché se no ci ammazzeremo uno con l'altro e finirà che altri approfitteranno del nostro marchio della nostra italianità della nostra cultura della nostra tradizione dei nostri prodotti
Per questo occorrono
Classi dirigenti politica che sappiano rispondere i problemi e io sono qui oggi e chiudo lo voglio fare proprio perché non ho solo fiducia ma sono convinto che Rita potrà dare una mano a questa straordinaria terra di Sicilia grazie
Quando si parla di agricoltura
Non si può fare a meno di fare riferimento all'Europa ministro lo ha fatto ripetutamente per il mercato per le regole
Noi abbiamo il vicepresidente del Parlamento europeo a cui darei
Pochissimi minuti per un suo intervento tra l'altro è parlamentare europeo della Sicilia
Pregherei Luigi di come dire
Darci qualche comunicazione assumere qualche impegno in questa occasione sentito impegni
Si può parlare in un'opera che come dire è riconosciuta
Come di buona qualità come dire di impegno diuturno questo lamentiamo anche noi perché lo vediamo poco in Sicilia allora io darei la parola all'origine Poli parlerebbe Rita e se è il caso anche altri amici
A parte i giornalisti che credo qualche domanda la vogliono fare a meno che non considerano veramente esauriente la esposizione d'intervento ed impegna il ministro
Ora questa è un po'un tiro mancino vecchio per la verità avevo concordato con Totò la disponibilità anche di un minimo non di integrazione non mi pare proprio che ce ne sia bisogno però di fiancheggiamento del contributi introduttivo del ministro le ipotesi in cui Rita tarda se un poco quindi Freccero ma Rita non ha tardato scritti Franca & del mio intervento non serviva grande bisogno fra l'altro non non mi sembra il caso di ripetere poi c'è l'intervento di Rita Borsellino alti eventualmente se ci sono anche a domande che possono consentire di mettere più a fuoco riferimento a impegni programmatici puntuali che sicura talmente caratterizzando l'iniziativa del governo
A livello nazionale e noi immaginiamo anche dal nostro impegno di governo a livello regionale io mi limito a fare una chiosa cioè ha fatto bene il ministro a fare riferimento anche alla eccesso di radicalizzazione liberista di alcune posizioni presenti nel dibattito europeo
Anche se non sono da liquidare in toto personalmente ed era la posizione espressa anche complessivamente unitariamente dal Parlamento europeo rispetto alle prospettive
Finanziarie legate alle politiche europee una un po'più diciamo di corresponsabilizzazione anche rispetto alle politiche nazionali sul versante della politica agricola comunitaria
Molti noi tende erano convinti che anche con riferimento ai flussi finanziari che caratterizzano gli interventi della PAC
La introduzione di un principio di cofinanziamento come avviene per i fondi strutturali per le politiche di coesione e di sviluppo non fosse da respingere
Secondo secondo osservazione
Noi difendiamo la prospettiva della Parker la difendiamo anche non insensibili agli equilibri interni
Per esempio con riferimento alle produzioni agricole meridionali e dell'area del Mediterraneo
Non sempre ritengo che gli indirizzi e le priorità e gli sbocchi concreti che hanno caratterizzato la politica agricola comunitaria siano stati equilibrati estensibili vi è stato prevalentemente un vantaggio non a caso posizioni schierate ha difesi intransigente di conservazione in senso opposto come quella francese sono abbondantemente giustificate
Da flussi anche di consistenze di vantaggio che hanno creato anche qualche discriminazione di attenzione qualche discriminazione ed efficace
Terza altrettanto telegrafiche rapido osservazione
Credo molto a quanto veniva detto non abbiamo bisogno di una politica agricola non soltanto della difesa di alcuni spesso nominali e formali vantaggi di carattere contributo al contributivo altro
è fatta di un disegno strategico di Intra tu infrastrutturazione ed investimenti infrastrutturale materiale e immateriale
Certamente ci sono problemi che riguardano l'infrastrutturazione materiale a partire dal Mezzogiorno quindi trasporto servizi sotto il profilo per esempio delle politica del credito creditizie che sono stati insufficienti e spesso filtrati anche da regole
Discriminatorie c'è bisogno anche di una infrastrutturazione se vogliamo in materia
Ci sono anche responsabilità d'impresa il quadro di riferimento che veniva fatto credo sia sotto gli occhi di tutti un eccesso di frammentazione di polverizzazione dicendo non facilita la ricerca anche di sbocchi sui mercati legati a un potere negoziale contrattuale con la grande distribuzione come cerca di sbocchi il mercato su cui noi dobbiamo fare un salto di qualità
La politica deve aiutare questi processi però è chiaro che vi sono assunzioni di responsabilità Supersanto'delle attività d'impresa che bevono aprirsi a questa sfida che diversamente
Correremmo il rischio di perdere
Altre cose citate come quella per esempio delle prospettive che già oggi ci pongono sfide a problemi ma quelle che si potrebbero aprire io penso al due mila dieci io penso alla processo conclusivo del del progetto di Lisbona dell'area di libero scambio e via dicendo
Anche la governare questi processi sapendo imporre pretendere che vi siano regole che non possono valere esclusivamente non solo quelle citate
Con riferimento ai processi produttivi sicurezza alimentare di dicendo anche clausole di carattere sociale troppo spesso produzioni che prima caratterizzavano
Anche in un rapporto dinamico e di capacità di sbocco sul mercato vasti settori di attività comparti produttivi dal nostro
Mezzogiorno sono state spiazzate da una impari confronto su un mercato aperto anche con riferimento a clausole sociali che fra l'altro hanno alimentato per altro verso in alcuni pur bacini produttivi un sub in questo momento penso
Alla Campania più che la Sicilia beve a troppi distretti del lavoro nero che non consentono di sopportare la sfida appunto della liberalizzazione della competizione
A condizioni sociale di trasparenza produttiva del rispetto della regola che dobbiamo riuscire a imporre anche in un quadro di politiche
Internazionali fino agli investimenti che a mio giudizio non dobbiamo sottovalutare in prospettiva anche su settori nuovi e diversi
Dal comparto energetico a quello per la prevenzione del Governo e gli assetti al territorio vi è un ruolo è una potenzialità di ricaduta che riguarda le attività produttive
Del nostro comparto agricolo che non dobbiamo ignorare per non arrivare
Come dire ultimi a prospettive che diverse non costituiscono ovviamente al consolidamento strategico dal settore ma che possono costituire anche
Una alternativa dinamica a condizione che anche interventi di sostegno di incentivazione altro possano
Sul versante di queste priorità segnare marcare uno spazio di orientamento per le politiche governative
Io credo che si tutto questo vi sia ampio spazio respiro possibilità d'intervento nell'ambito degli impegni programmatici che caratterizzano questa stagione che si abili a livello nazionale ve ne sono esiti traccia altrettanto rilevanti e significative strategiche
A livello dell'impegno con cui affrontiamo
La campagna elettorale l'appuntamento è la sfida per la politica regionale
Di cui è interprete interni di sintesi di riferimento per tutti impegnativo e autorevole la candidatura di Rita e io credo che queste siano le cose che senza dispensare né facili promesse né insomma medicine e cure che non siano adeguata alla portata di alcuni problemi con cui dobbiamo misurarci il nostro rapporto di coerenza di trasparenza anche con gli interessi i bisogni delle categorie produttive sia garanzia di affidabilità che noi speriamo si trasformi in uno strumento operativo e concreto di governo
Nella l'agenda del ministro erano previste diverse visite in Sicilia anche perché noi vogliamo riscattare una marginalità in ragione della possibilità in questi mercati globali
Di fare della Sicilia il centro di un un un universo mondo che finisce col chiedere integrazione e punti di supporto abbiamo pensato alla Sicilia come piattaforma logistica per ricevere le merci impacchettare spacchettare distribuire quelli che vengono da oriente verso Occidente e quelle che vanno da Occidente verso oriente e tuttavia lo ha detto anche lui abbiamo forzato perché venisse oggi e viene perché c'è una campagna elettorale evidentemente lo ha detto lui lo ripeto io
Prima di darle la parola Rita Borsellino
Per noi diventa il centro motore di una politica che è stata disattesa che è stata emarginata che è stata tra lasciata anche quando i governi del centrosinistra quelli regionali e quello nazionale il Governo alla città ricorderà Luca quante iniziative abbiamo assunto per fare della Sicilia
Una grande piattaforma logistica
Tecnologica
Per creare un punto di equilibrio anche commerciale in questo processo di globalizzazione
La presidenza di Rita Borsellino per la quale lavoriamo e che noi auspichiamo evidentemente collegata ad una dichiarazione di intenti tra Regione e Governo nazionale avendo il governo nazionale già lungamente parlato di queste disponibilità e di queste iniziative io credo che sarebbe uno tormento in più rispetto alla esigenza
Di sviluppo rispetto alla elaborazione di una strategia di sviluppo che alla Sicilia non può mancare
è al mezzo giorno non può mancare va particolarmente alla Sicilia perché rischia rischiamo veramente il precipizio
Allora noi
Ci auguriamo che l'avvenuta del ministro De Castro serva anche a questo ma confidiamo
Come dire nella capacità di valutazione dei siciliani che Rita Borsellino
Sta convincendo e ancora comincerà nei prossimi nel nelle prossime ore
Nelle prossime
Alle io cedo la parola
Io vi ringrazio mi dispiace di non avere potuto ascoltare fin dall'inizio quello che
Hai detto ti ringrazio ministro di essere di aver accettato questa forzatura e di essere venuto qui è ancora durante queste ultime ore davvero di campagna elettorale ti ringrazio perché è importante la tua presenza qui come è importante la presenza degli altri ministri di questo governo che hanno voluto essere qui già subito dai primi giorni
Addirittura prima che il Governo si insediasse questa attenzione alla Sicilia che è un'attenzione di tutto un Governo tante volte in questi giorni ho dovuto sentire
Paragoni tra il Governo precedente in cui c'erano quattro ministri siciliani e questa volta in cui non c'è io
Continua a dire ma lo dico perché ne sono convinta e questa è la dimostrazione che avete dato che qui c'è l'attenzione di tutto il governo non importa quale sia la provenienza perché non credo che un ministro debba fare
Qualcosa per la sua terra il ministro deve fare qualcosa per tutta l'Italia per tutta la nazione perché a questo è stato chiamato era questo è stato designato allora l'attenzione che in questi giorni
Avete mostrato per la Sicilia nei vari settori che rappresentare le varie dei vari ministeri che presiedette credo che sia importantissima per per storno apporto di fiducia e collaborazione Chezzi poi si deve instaurare tra il governo della Regione Sicilia il Governo nazionale perché la Sicilia
Ha vissuto i problemi che l'Italia ha vissuto in questi anni in maniera più esasperata
Perché ai problemi della governo italiana dell'Italia si sono aggiunti i problemi del governo della Sicilia si sono sommati in una terra
Che ha di perse un handicap in più un problema in più che quello della criminalità organizzate un cocktail micidiale quello che avvenuto in questi anni oggi abbiamo una Sicilia che vuole cambiare pagina abbiamo una Sicilia che si è riconosciuta in un Progetto nel quale ritiene di potere essere del quale ritiene di poter essere protagonista e responsabile abbiamo fatto per la prima volta un programma partecipato
Non si era mai fatte un esperimento bello che ha dato buoni risultati ma che ha dato soprattutto il segno della voglia di partecipare
Abbiamo fatto quindici grandi cantieri tematici dove abbiamo lavorato insieme
Gli esponenti della politica gli esponenti della società i soggetti collettivi e tutto questo lo abbiamo messo a confronto con il territorio duecento Comuni hanno partecipato di questo percorso proprio perché io credo che nessuno più delle persone delle categorie di chi vive un territorio può conoscere e capire quali sono le necessità e quali sono le potenzialità da poter esprimere questo lavoro collettivo che questo primo programma partecipato oggi e lì è pronto è pronto a partire pronto a dare una a mostrare a intraprendere una strada diversa di cui ripeto i siciliani si devono sentire non sono destinatari ma si devono sentire protagonisti responsabile sicuramente in questo programma partecipato a necessariamente una grande parte il l'agricoltura e perché e il comparto più numeroso in Sicilia quello dell'agricoltura e nonostante sia un comparto più numerose anche il comparto più trascurato e più abbandonato
E quello più frammentato il più polverizzate perché quello che sicuramente riesce a esprimere meno quando dovrebbe esprimere i il di più e il meglio di questa terra allora
In questo programma in questo progetto mi piace chiamarlo proprio progetto abbiamo individuato qualcosa che si trovava riscontro in quello che dicevo momento ho fatto io faccio Sempione esempio che piace molto ai giovani
Sto venendo da una conferenza stampa in cui abbiamo annunciato la partenza proprio in queste ore di un treno che riporta più di mille
Studenti siciliani fuori sede dalle università di tutta Italia suo venti ragazzi che sono andati a studiare fuori e ben venga se si va a studiare fuori per acquisire con poteri competenze
E conoscenze ma che hanno la quasi certezza di non potere rientrare in Sicilia e mettere a frutto quello che hanno imparato più di uno mi ha detto nel corso di questi ultimi due nel corso di questi anni che ho passato in giro per la Sicilia e per l'Italia
Abbiamo grandi aspirazioni ma sappiamo che la Sicilia non ha bisogno di noi e non ci vuole invece non è vero
La Sicilia ha grande bisogno di loro perché una terra che vuole ripartire deve ripartire proprio dalle forze più giovane non perché i giovani sono il futuro
Intanto perché i giovani sono il presente ma soprattutto perché sono portatori di quei nuovi saperi di quelle nuove conoscenze
Di quelle nuove tecnologie che devono essere impiegate per permettere questo salto di qualità questo balzo in avanti che deve ridare alla Sicilia prima di tutto la fiducia in se stesse quella capacità di costruire future allora faccio sempre questo esempio dico
Se mettiamo insieme proprio nel settore dell'agricoltura un giovane che decide di impegnarsi di cosa che non fanno più giovane non si impegnano più in agricoltura perché non ritengono un campo marginale che non offre non apre prospettive
Ma se mettiamo insieme un giovane agricoltore insieme a un giovane agronomo e a un giovane che si intenda di marketing ecco che formiamo una piccola impresa di quelle piccole aziende che in Sicilia ci sono
E che sono tante
E che rappresenterà un tessuto sano a cui però bisogna dare gli strumenti a cui bisogna dare all'accesso al credito a cui bisogna dare a quegli strumenti e quelle potenzialità che gli permetta e anche quella cultura di mettersi insieme
Di mettersi insieme per potere avere una voce rappresentativa per potere avere più vinci per incidere di più sul mercato
Allora se riusciamo a fare questo per azione la facciamo nell'agricoltura come la facciamo in qualunque altro settore siciliano dove davvero c'è da ricominciare daccapo proprio dalla cultura
Dalla cultura del futuro vorrei dice il dialetto siciliano non non ha neppure il futuro
Non non lo parla non lo parla più perché si è rassegnato a parlare di passato il semmai di presenti dobbiamo restituire il futuro anche nel linguaggio di queste giovani generazioni ma li dobbiamo a vari mezzi oltre che la cultura l'entusiasmo
E allora l'accesso al credito allora gli sgravi fiscali allora quelle misure che pure erano state adottate che poi sono state trascurate vanificate interrompendo un percorso che aveva mostrato
Di potere funzionare e questo lo possiamo fare nell'agricoltura per produrre
Quei prodotti di qualità che poi devono avere la possibilità devono avere la possibilità di affermarsi nel mercato e allora non basta l'esperto di marketing ma ci vogliono le infrastrutture
Perché se un pomodorino di Pachino per arrivare ai mercati deve salire su un camion poi prendere una nave poi arrivare a Napoli per essere impacchettato e confezionato e poi tornare marcati magari sui mercati siciliani
Dopo avere passato tutta una serie di percorsi che ne fanno aumentare il prezzo che non non rendono più concorrenziale
E anche un po'modi un pomodorino come quello di Pachino care che caratterizza tanto e tanto caratterizzato dalla etichetta Sicilia vorrei dire da essere addirittura imitato e troviamo quelle Follie come il pomodorino di Pechino come il pecorino che si produce in Cina e con latte vaccino cioè quelle pazzie che dire derivano anche da una mancata protezione ma protezione in senso di valorizzazione di quei prodotti che devono essere non solo il nostro la nostra economia ma devono essere anche il nostro biglietto da visita nel mondo allora la alleata all'economia e all'agricoltura
All'agricoltura servono anche le infrastrutture
All'agricoltura serve deve produrre energie pulite pensiamo a tutta l'estensione delle serre a quello che potrebbe portare anche come produzione di energia che servirebbe a fare risparmiare e a produrre addirittura e tutto un circuito è tutto un meccanismo che bisogna rimettere in moto
è un meccanismo ha poi bisogno a fornire gli strumenti e bisogna fornire i mezzi per potere poi incoraggiare anche la fantasia dei nostri giovani perché anche quella ci vuole un paese da cui i giovani se ne vanno via è un Paese che muore
Noi non vogliamo che la Sicilia muoia anzi le vogliamo restituire quelle speranze che devono essere alimentate non solo dalla Regione Siciliana ma dal fatto che la regione a regione Sicilia un governo regionale siciliano che si è in sintonia
Con un governo nazionale che la guarda con attenzione sapendo che quello è un volano di sviluppo per tutta l'economia italiana e che abbia una sponda importante in Europa per inserirsi non cercavo ito in una anche in regole anche regole più ampie
è importante anche perché l'in Sicilia c'è bisogno di regole lo stesso settore dell'agricoltura è un settore in cui purtroppo la presenza della criminalità organizzata
E assolutamente penalizzante sappiamo che si inserisce in Omnis sentimento di quelle lunghe filiere di quelli lunghi circa Corsi che portano dalla produzione fino al consumatore tutto questo non può e non deve accadere la presenza delle regole deve essere una garanzia di mercato libero e deve essere una garanzia di sviluppo
Allora sono tutti questi elementi insieme uniti al fatto che un governo regionale appunto con l'attenzione di un governo nazionale che pensi non di dovere assistere ma di dovere promuovere perché profondamente diverso
E con i mezzi che l'Europa ci offre io credo che abbia la possibilità di costruire il futuro anche a partire da quei settori come l'agricoltura che il più numeroso e come la pesca abbiamo la flottiglia più grande più numerosa di tutto il Mediterraneo che oggi è nelle condizioni di non essere più competitiva spesso di non prendere più neanche al mare perché non conviene e inquinante non si e ammodernata
E vi racconto
Un episodio per chiudere che ho vissuto proprio a proposito della pesca mi recai lì qualche mese fa mentre ero già in campagna elettorale mi recai a a Bruxelles
Fra gli altri incontrai il commissario alla pesca il maltese Tonio Borg infatti una persona molto rigida vorrei dire anche nel suo approccio proprio per la sua autorità e gli parlai gli pare in quel periodo c'era la marineria di Mazara del Vallo che come troppo spesso per i problemi che vive era in sciopero ed era ferma ormai da tempo
Li parlai dei problemi della marineria dei problemi della pesca
E lui volle sapere di più e metallo dei progetti
Dei progetti che c'erano di cui si sarebbe potuta avvalere la nostra marineria la nostra flottiglia per il re il recupero e l'ammodernamento dei dei pescherecci e mi diceva che De erano arrivati era arrivata
La dell'adesione al Progetto la richiesta da parte della Regione Sicilia ma poi non era arrivato più nulla e dopo che più volte erano state sollecitate le documentazioni la cosa era finita lì è il progetto si stava per chiudere
Io me mosse molto meravigliata di questo naturalmente non essendo dentro l'amministrazione non potevo sapere e lui mi disse una cosa che mi sconvolse ci penso ancora adesso
Lui sapeva che io ero soltanto una candidata alla presidenza eravamo all'inizio della campagna elettorale mi chiese quando saranno le elezioni in Italia
E in Sicilia e gli dicemmo sarebbero state aprile maggio
Consultò un suo collaboratore per chiedere se questo Progetto potesse restare ancora aperto
Per qualche altro mese per dare la possibilità anche alla Sicilia di partecipare di questo progetto e poi mi disse parlando dei problemi
Di Mazara del Vallo messe io sono disposto a venire in Sicilia
Ora maltese è un conservatore che parla con un candidato alle prossime elezioni per la presidenza della Sicilia e fa discorsi di questo gene credetemi io ero mortificata
Perché questo vuol dire che quella Sicilia non aveva saputo essere un interlocutore per chi pure proponeva delle cose delle cose importanti per lo sviluppo di questa terra allora mai più
Che accada un fatto di questo genere che si interrompano le comunicazione che non si possa fruire
Di progetti che sarebbero vitali invece per la nostra economia io sono convinta che questo con un governo regionale in sintonia con un governo nazionale sicuramente non accadrà più e soprattutto non accadrà per l'attenzione che la Oropa sarà poi saprà porre alle nostre non ai nostri problemi alle nostre potenzialità
Sono domande
Va bene così a cioè prepara giusto
No
Eh
Allora intanto i rapporti personali di amicizia a mio avviso almeno nella mia cultura non devono mai influenzare i ruoli istituzionali chiunque sarà il presidente della Regione sarà comunque troverà sempre del ministro De Castro l'interlocutore
Ciò non toglie che io mi auguro spero e sono qui apposta che il prossimo presidente la Regione sia Rita Borsellino
E poi nono difficoltà a
Dire l'ho detto a direttamente al ministro Gianni Alemanno al mio predecessore con il quale ha avuto tra l'altro degli ottimi rapporti credo che sia stato un passaggio di consegne tra i più Sereni e piacevoli
Nel senso che dal punto di vista della politica agricola senza nulla togliere alle diversità
Di natura politica più generale evidentemente essendo io militante dell'Ulivo e Luigi del di alleanza nazionale non abbiamo difficoltà nell'Hui a dirlo pubblicamente perché l'ha detto sia pubblicamente sia anche in una
Trasmissione televisiva
Nei io che non c'è una particolare discontinuità
Perché vede i problemi dell'agricoltura non sono problemi bipartisan la differenza sta tra chi fa e chi non fa non tra la destra e la sinistra perché i problemi sono purtroppo di qualche come dire di contenere questa approccio culturale spesso anche italiano ma che purtroppo spesso diventa maggioranza in Europa che non da lo stesso peso stessa attenzione lo stesso un ruolo che invece questo mondo ha bisogno che ripeto non è una questione di soldi la questione di cultura di regole perché ciò che trovo profondamente sbagliato nella prova nella nell'approccio inglese di un approccio del premier non è tanto il fatto che lui dica
Che bisogna togliere i soldi alla pacche spostarli
Da altre parti il problema è che lui ritiene che l'agricoltura sia un settore vecchio che deve morire dunque tanto vale il problema e invece far capire che non c'è oggi in Europa
Un settore che ha una capacità innovativa pensi che anche in termini di brevetti registrati alla European cioè il maxi dove si registrano i brevetti il settore agroalimentare quello che ne ha di più di tutti gli altri settori dell'economia
Quindi non è vero che non è un settori Nova è un settore straordinariamente innovativo è un fatto culturale di associare piccoli vecchi anziani che devono morire con una straordinaria realtà innovativa e capacità competitiva che a questo settore
Sulla strada
Contro a e non in generale scusò perché in generale ci vorrebbe una conferenza stampa noi siamo lavorando gli amici gli agricoltori lo sanno novità più recenti in realtà hanno riguardato la pesca
Sapete che siamo tra l'altro in presenza di un momento particolarmente difficile e colgo l'occasione perché ieri
Pescatori siciliani e calabresi hanno bloccato le strade hanno bloccato le Ferrovie in Calabria si è minacciato il blocco dello Stretto di Messina per cui abbiamo fatto immediatamente una riunione della Consulta della pesca che un organo che riunisce tutte le categorie dei pescatori lavoratori associazioni della pesca eccetera
E abbiamo anche tra l'altro sboccato questo decreto delle ferree Tare che una questione annosa di anni che limitava il tipo di pesca e che in qualche modo a
Contribuito alla soluzione che stava diventando di di una un problema di ordine pubblico importante c'erano tutte le prefetture allarmate cit
Ma oltre le novità di ieri novità nei prossimi mesi io li annuncerò in Parlamento quindi nono un programma qui perché come ho detto ai giornalisti anche a Roma
Per rispetto istituzionale io voglio raccontare presentare al Parlamento lo farò in Commissione agricoltura della Camera e Senato appena saranno insediate con i rispettivi presidenti
Quello che è un po'il programma anche se naturalmente non può che ispirarsi fortemente al programma dell'Unione che abbiamo condiviso pubblicato ma
Lo farò in Parlamento se invece e mi stai chiedendo in specifico
Il tema dei contributi agricoli unificati tema molto delicato non è un tema semplice
Non è stato semplice neanche nei cinque anni di ieri del governo Berlusconi tanto è vero che ci sono accavallate diciamo così speranze da parte degli agricoltori di vedere finalmente risolta questa questione
Questione che non è di ieri che noi ereditiamo ma in realtà la ereditata anche Alemanno la ereditai anch'io quando ero ministro nel novantotto novantanove lui
è un problema vecchissimo ed è un problema semplice dovuta al fatto che l'Italia paga i contributi troppo cari rispetto a quello che pagano gli altri agricoltori d'Europa
Ora siamo in presenza di una situazione che può risolvere il problema perché perché abbiamo aumentato significativamente la fiscalizzazione degli oneri sociali c'è la parte contributiva pubblica e cresciuta quindi il costo per l'agricoltore è diminuito
Ora dobbiamo fare in modo di separare il il futuro che con un costo contributivo in sintonia con gli altri Paesi
Con il passato che la regolarizzazione di quella massa debitoria significativa
Che sta in testa a decine di migliaia di agricoltori prevalentemente meridionali se non quasi esclusivamente pugliesi e siciliani allora in quest'ottica il primo provvedimento da fare eliminare questo d'urto
Scusate se parlo arabo ma insomma gli agricoltori lo stanno che è un documento unico di contribuzione il quale Dulko che Caritas ci vuole ma ci vuole dopo il primo luglio due mila sette a regime quando deve certificare che l'agricoltore che paga
Deve poter andare all'INPS e dire io ho pagato e quindi o di lotta ho diritto a tutti il ma non sul passato del futuro cioè i contributi pagati dopo luglio due mila e sei anche perché
Questo è diciamo l'impegno raggiunto con le categorie dopodiché non mi
Non mi sottraggo c'è un problema del passato
Che riguarda quella massa finanziaria accumulata di debito
Innanzitutto definiamo di che cosa stiamo parlando perché se no sembra che è una cosetta che siamo bravi tre miliardi di euro quindi una cifra spaventosa che non è che ministro De Castro adesso arriva in Consiglio porto un provvedimento più tre miliardi di euro europea gigante
Primo dal punto di vista culturale noi del centrosinistra abbiamo detto tutto non vogliamo condoni
Quindi non ci saranno condoni tombali non ci saranno formule che dicono si cancella si pagherà
Naturalmente si parlerà con i tempi proporzionati alla capacità delle imprese agricole di varare quindi ci sarà una rateizzazione
Molto lunga io mi auguro il più lungo possibile Alemanno disse quindici anni io rilancio venti ma insomma però bisogna pagare questa idea
Di cancellare no io dire ma basta chi ha avuto ha avuto via da da da e quelli che hanno pagato come come con che faccia andiamo nei confronti di quegli agricoltori che hanno pagato sarà pure la minoranza ma qualcuno che ha pagato cioè e allora questo è il tema e lo dovremo affrontare intanto rimandando la scadenza di luglio mi piglio sei mesi la mandiamo avanti dopo in questi sei mesi governiamo un po'come fare io
Qualche idea ce l'ho non è qui il caso di esternare la perché allo studio degli uffici
Per poter dare questa possibilità di rateizzazione anche in presenza di una partita finanziaria così impegnativa se pensate che tutta la manovra che ha caratterizzato la manovra di politica economica di questo che caratterizzerà la manovra di politica ma questo governo sul cuneo fiscale no sulle tasse del lavoro che noi abbasseremo
Costa complessivamente dieci miliardi di euro
E i cioè non è che io posso presentarmi tre non esiste quindi dobbiamo trovare una formula intelligente di rateizzazione per far capire che gli agricoltori vogliono pagare come tutti
Ma vogliono pagare il giusto perché sono persone che pagano le tasse regolarmente
Tanto per chiarire gli agricoltori pagano le tasse non ci sono prove non resisto agricoltori via ci si può lamentare qualcuno con lamentarsi che ne pagano poche ma le pagano tutte
Non c'è evasione dal punto di vista delle tasse c'è un problema contributivo legato alla previdenza che va risolto fortunatamente un problema del passato perché il futuro e sistemato il passato
Sistemato adesso nei prossimi provvedimenti lo sistemeremo ma essendo una cosa che
Non costa questo lo possiamo fare per il passato dobbiamo trovare una soluzione noi prenderemo un po'di tempo per farlo ma la soluzione e quella di rateizzare il dovuto
Massimo
Guardi qui il problema è un fatto di culturale noi vogliamo e sosteniamo Rita Borsellino per la sua passione con cui difende la la la terra di Sicilia la cultura e lo ha detto del bellissimo intervento precedente è evidente che noi siamo
Una parte è la nostra parte tifa il sostiene Rita Borsellino mi metterei adesso a elencare le motivazioni da ministro in carica e che quindi continua avere una un ruolo istituzionale il perché non bisogna votare
L'amico Totò Cuffaro io dico che tifo per Rita Borsellino e credo che abbia le capacità le qualità neanche l'ente la la voglia e anche le la convinzione di poter fare bene il presidente della Regione Sicilia
No e non abbiamo mai litigato non abbiamo mai litigato nel senso che abbiamo
Va be'ma che significa che non ci vediamo e non ci salutiamo non viene
Perse
Ora la domanda che mi fa di Vincenzo una domanda importante e sarà sicuramente posta tra il
Allora la le agroenergie tema particolarmente importante che sarà sicuramente partente delle iniziative come si dice dei famosi cento giorni insomma dei primi mesi di governo con cento giorni non ci sta l'estate il tema e quello delle agro energie agroenergie significano beh
Un minuto abbiamo per rispondere a domande di Vincenzo poi ce ne andiamo però e visto che la domanda che mi pone domande importante piena di contenuti secondo me va va data una giusta risposta oggi rappresentano le agroenergie una occasione importante per l'agricoltura
Un'occasione importante perché possiamo nella ottemperare ai nostri obblighi ambientali di Kyoto d'aver firmato l'accordo di Kyoto come sapete ci impegna a ridurre i carburanti fossili e come sapete anche l'Italia insieme altri quattro Paesi europei e in procedura d'infrazione perché non ha rispettato manco il limite
Dello zero due zero tre non mi ricordo qui
Quant'è il limite allora noi abbiamo la possibilità di far trasformare questa opportunità questa questo obbligo ambientali in un'opportunità per l'agricoltura
I campi sono diversificati e bisogna stare attenti che non si può fare confusione perché da una parte ci sta di etanolo e biodiesel e cioè impianti di grande dimensione molto costosi
Che hanno bisogno di decine di milioni di euro di investimento per poter utilizzare questa materia prima trasformarla in alcol
Altra cosa sono le biomasse invece impianti più piccoli possono essere di varie tecnologie
Ora per quanto riguarda il primo punto e fondamentale chiarirsi se non vogliamo rischiare di fare un'operazione che potrà anche essere interessante ma solo di natura industriale
Ovvero impiantare del fare costruire delle distillerie
Importare materia prima dall'estero che costa evidentemente meno e attraverso questa materia prima trasformarle in alcol cosa che sta facendo già la Spagna da diversi anni ma che non ha intercettato nulla dell'agricoltura
Questo noi riteniamo è profondamente sbagliato per due motivi uno di natura ambientale perché il bilancio ambientale assenso dell'agroenergia se tu bruci piante che sono state prodotte
Secondo e profondamente meno interessante dal punto di vista economico generale perché se tu attivi anche decine di migliaia di o centinaia di migliaia di ettari all'agricoltura riesce anche a creare un volano economico molto significativo perché significa macchine attrezzature eccetera
Ma per fare questo dobbiamo prendere coscienza che è un problema prevalentemente europeo
Perché oggi la convenienza economica come non c'è nello zucchero di barbabietola non ci sta manco nelle pannoloni etanolo costa meno si sono compriamo da fuori no
Allora dobbiamo trovare una regola europea in questo io nei prossimi sei mesi di presidenza finlandese abbiamo messo nel pacchetto di presidenza finlandese abbiamo discusso a Bruxelles un'edicola Fischer Boel ma è un programma europeo
Dobbiamo riuscire a costruire un'organizzazione comune di mercato agroenergetica
Che possa trasformare l'attuale contributo di quarantasette euro a ettaro che è un contributo ridicolo in un contributo che tra l'altro possiamo tenere i soldi
Anche con una modulazione europea mi sono spinto a questo facciamo una modulazione europea l'un per cento tutti gli agricoltori europei si tagliano un per cento di aiuti
E con quelle risorse facciamo arrivare al punto di indifferenza dovrebbe stare tra il duecentocinquanta trecento euro a ettaro
Che diventa a questo punto è interessante per almeno un milione di ettari in Europa
E io mi auguro di questi almeno duecento trecento mila in Italia
Che potrebbero essere una risposta sia al grano duro sapere che abbiamo ridotto la superficie significativamente per il disaccoppiamento sia per quanto riguarda le barbabietole da zucchero nelle aree in cui zuccherifici come sapete per una
Drammatica riforma del settore
Che se vogliamo ne parliamo sto per dare spazio ma non ne parlerei
Perché così evitiamo di polemizzare con i governi precedenti
Drammatica riforma che ha fatto chiudere tredici fabbriche su diciannove e questa è la cosa a su tutto ciò le agroenergie possono dal risultato
Mentre questo va avanti però di Vincenzo che è una cosa un pochino più complicata ci vuole l'Europa sulle biomasse possiamo lavorare da subito perché le tecnologie sono piccole
Impianti piccoli in Germania ne hanno fatti mille ma racconta del ministro per mi non uno due tre mille impianti di agroenergia diffusi sul territorio e la tecnologia è banale una ecologia che costa pochissimo bastano
Pare delle cooperative energetiche roba da mila ettari devi mettere assieme minimo sette ottocento ettari già c'hai la dimensione permettere l'impianto di argini su questo a mio avviso bisogna ragionare subito
Io lo farò con tutte le regioni che abbiamo convocato la settimana prossima che per presentarmi a tutti gli assessori
Grazie a tutti