Intervista a Giuseppe Ayala sul suo libro dal titolo: "Chi ha paura muore ogni giorno"

Radio Radicale abbiamo i nostri microfoni Giuseppe Ayala già senatore della Repubblica magistrato attualmente magistrato in Abruzzo autore di un libro appena uscito chi ha paura o muore e ogni giorno perché questa frase
è una frase di Paolo Borsellino che mira a suo tempo mi colpì moltissimo nella pronto quando era stato già ucciso Giovanni Falcone la moglie e i ragazzi e la scorta
è poco tempo prima e poi lo stesso destino amarissime tragico toccasse anche a lui la fase completerà questa chiave paura con ogni giorno chi non ha paura porre una sola volta apprezzata sia rimasta come dire nella mia memoria scolpita
E allora dopo aver scritto un libro devo dire la verità il titolo per farlo dopo ho pensato di
Dimettere questo tipo al libro perché credo che sia un monito un insegnamento che può valere per tutti
Avete paura io faccio questo esempio e che proprio perché dalla paura
E come è una macchina che pagamento conferma manomesso programmare la sua velocità vada male non conosce la mano sulla tassazione
Per cui mi è piaciuto molto apprezzata dal pubblico più giusto anche perché la storia che racconta il libro riguarda molto Paolo Borsellino
Ecco prima di passare alla storia chiede insomma del libro mi pare di capire che lei insomma non è poi tu così favorevole a mantenere questa obbligatorietà dell'azione penale
Ognuno è libero di porto ripercorrendo gli anni del pool antimafia che furono completano un quadro ben dieci anni
Riporto al anche alcuni
Scambi di idee se così vogliamo chiamarle soprattutto caro con Falcone su temi che riguardano la magistratura Rocco chiuso con la magistratura
La Linea M l'Associazione magistrati e la sua deriva clientelare che che che Falcone denuncio ammiravano all'ottantotto si figuri vent'anni fa
E anche alcuni temi sulla giustizia naturalmente faceva parte
Tutto questo delle riflessioni che vanno sostenute magistrati ci suggeriva e la cosa
Formidabile era l'assoluta comunanza di idee che avevamo allora ritenevamo che
Il la separazione delle carriere e l'obbligatorietà l'azione penale fossero due tabù
Per carità
Dallo vivere più come tali come ancora oggi continua a vivere l'Associazione nazionale magistrati che se ne dovesse discutere purché non ammissione riformatrice che naturalmente non interverrò iperboli scalzo nudo la magistratura
Beh direi dice fatta salva non indebolendo anzi magari robuste hanno l'azione penale della magistratura la sua autonomia e indipendenza
Possiamo bene cambiamenti questi principi e questi meccanismi quanto meno diciamo parliamo discutiamo può allora essere io le mie ma quali sono le sue idee
Ma isolata obbligato ad accettare l'azione penale come ormai riconosciuto a tutti non è una realtà quotidianamente praticata negli uffici giudiziari
Perché ogni magistrato ogni fondi ogni il pubblico ministero a un certo numero di di carico di lavoro dei fascicoli per cui fa delle scelte realtà né privilegio alcuni e
Fatalmente non essendo Superman
Vedere trascurare altri per cui voglio dire
Se noi diamo voi per la verità vera che per affrontare questo problema non si può affrontato da solo bisogno profondo assieme all'Arpa la questione da una separazione delle carriere
Perché
Le le due cose sono strettamente legate anche nella nella mente dei nostri ricostituzione i nostri padri costituenti le due cose si legano stanno assieme alla somma cominciamo a discutere che forse secondo me Nesti ricco ormai definitivamente
Completamente diverso uno quello del giudice uno quello del pubblico ministero
Come disse a Falcone allora e anche una questione di professionalità diverso e quindi non si capisce il motivo di lasciare questa cardine uniche
Quando dovessimo cominciare a discutere di
Separare le carriere distinguerei i giudici che devono essere i tempi perché il