"Le riforme istituzionali"

Buongiorno benvenuti in questa magnifica Sala dei Notari qui in Perugia permettete che come segretario provinciale di questa federazione
Esprima non solo il saluto a tutti gli intervenuti dai relatori e a coloro che assisteranno i lavori
Ma esprimere la soddisfazione perché questo convegno si sta svolgendo in Perugia Perugia che è una città che nella vita del nostro partito ha sicuramente svolto un ruolo negli anni passati e che in questo momento
In forza di una volontà direi artigianali ma decisa
Si sta riproponendo
Verso quei livelli che in passato ci hanno sicuramente appartenuto
Soddisfazione è duplice perché io credo che qui e lo diciamo senza mezzi termini sia rappresentata la parte più vitali di questo nostro movimento
Lo ha dimostrato nel congresso di Sorrento soprattutto lo sta dimostrando adesso
All'indomani di appunto del congresso dimostrando che cosa che Sorrento non è stata una parentesi una bella parentesi
Le idealità le volontà espresse in quella sede trovano oggi precisa riconferma
Per una volontà di incidere profondamente nella vita del nostro partito e perché no nella vita italiana questo primo incontro promosso dalle riviste iniziativa e proposte
Che si riconoscono nelle componenti andare oltre e proposta italiana ecco è l'inizio di una serie di appuntamenti che si sicuramente significherà hanno la vita di questo nostro partito
Io voglio augurarmi che tutto il partito sappia fare patrimonio comune di quello che sicuramente oggi sarà espresso in maniera nitida in maniera chiara e in maniera qualificante
Le riforme istituzionali sono un argomento molto stimolante oggi se ne parla in maniera diffusa e noi per la verità non da oggi ne parliamo
Bisogna dire che fino adesso il nostro modo di presentare le nostre riforme istituzionali è stato forse un modo che non è stato capito dagli italiani
Oppure oppure poniamoci la domanda se ci sia stato un vizio d'origine nel concepimento e nella proposizioni di alcune tesi politiche
Sicuramente le riforme istituzionali importantissime in questo momento a mio modesto avviso dovranno avere due direttrici
Una captare le spinte propulsive che vengono dalla Società reale unitamente a un'altra importantissima e che ci appartiene la salvaguardia di quei valori va bene che sono patrimonio sicuramente storico politico e culturale dell'Italia e dell'Europa
Io credo che si possa dare un grande contributo dalle nostre file
A questo a queste riforme istituzionali che si vanno facendo non a caso proprio per incidere veramente nella società noi abbiamo invitato a questo convegno tutte le forze politiche
Alcune di esse probabilmente verranno altre ci hanno già detto che non verranno comunque ci hanno ringraziato per l'invito
E la credetemi un ringraziamento da parte di forze politiche con cui fino a poco tempo fa era inimmaginabile
Non dico uno scambio telefonico una lettera ma semplicemente un contatto in generale io credo che sia un fatto sicuramente nuovo un fatto che questo partito sicuramente deve capire fino in fondo
Voglio ringraziare radio radicale
Che trasmetterà di credo quasi per intero questo convegno
Ennesima dimostrazione e quando si fa politica gli spazi sia
Un ultimo cenno al programma in mattinata ascolteremo alcune relazioni
Io credo che verso le tredici tredici e trenta in Torre interromperemo i lavori dopodiché riprenderemo gli stessi verso le quindici e trenta sedici saremo più precisi
Nel successivamente vedendo come vanno come sarà l'andamento dei lavori le conclusioni sono previste intorno alle ore diciotto
E saranno fatte da loro nevo dall'uno rio onorevoli Pino Rauti e Domenico Mennitti
Nelle ringraziarvi per la vostra presenza ed esprimendo ancora la più viva soddisfazione per questo convegno in Perugia
Io vi saluto e cedo la parola al primo dei relatori l'onorevole Antonio Parlato che svolgerà la relazione introduttiva stato e società grazie
Questo convegno si apre con un'analisi preliminare che abbiamo ritenuto pregiudiziale
Rispetto al tema delle ipotesi progettuale di riforma istituzionale e costituzionale
Che oggi costruire
L'analisi della società civile
Non in quanto tali
Ed anche tuttavia una simile a indagine andrebbe fatto ma nei suoi rapporti con la società legale con le istituzioni
A noi sembra infatti con molta chiarezza ed anche con molta serenità
Che non si possa ripercorrere la strada sbagliata
Che già l'onorevole Rauti ed è indicare in un congresso di qualche anno fa
Quella del vecchio lupo di mare in quiescenza che con certosina pazienza e l'accorata nostalgia
Ricostruisca la bottiglia la nave della sua vita
Perché quella nove in bottiglia per quanto bella possa sembrare
Per quanto magica
Appaia
Non arriverà mai
Da qui la realistica volontari costruire un progetto molto attento alla società e politicamente più praticabile
Due i requisiti essenziali per realizzare da un lato una concreta ipotesi di saldatura della frattura esistente la società ha esclamato e dall'altro di un progetto di riforma che non speri di realizzare perché anche questo è un rischio da evitare
Il mero miglioramento della funzionalità
Dei meccanismi istituzionali e di governo
E magari anche una riforma della rappresentanza
Lasciando tuttavia separa la società italiana
Dal complesso dei meccanismi
Però societario rossa
Non è non vorremmo infatti capire nemmeno nell'errore comune al nostro mondo
Se la facile tentazione di costruire un'ipotesi che recuperi solo in vitro le carenze istituzionali
Ma lasciando anche pur nel fantastico miglior funzionamento delle istituzioni
Le stacca estranea e lontana la società civile
A noi sembra di dover innanzitutto operare una distinzione la società alla quale fa riferimento il sistema politico istituzionale come mero aggregato gli interessi materiali
Individuale e conflittuali
E la società quale comunità che trova la sua identificazione concreti sistemi e gerarchie di valori largamente condivisi o condivisibili
E nella quale interessi materiali e i cittadini SS hanno uno spazio tra loro organico e non un ruolo conflittuale
A noi sembra di cogliere nella nascita dei partiti così come vagamente riteniate non l'articolo quarantanove della Costituzione
Una scelta di campo
Che forse arrecato in sé come tenteremo di approfondire i perversi meccanismi
Che era uno proprio ad una scelta di intermediazione dei rapporti conflittuali
Esistenti non ostilità da parte delle istituzioni
E quindi forse lo stesso sistema dei partiti che arreca in sé
Il male ed è questo un problema che dobbiamo porci
Anche se altri potrebbero pensare il tentativo di oggi può essere significativo in questo senso che il sistema dei partiti migliorato potrebbe affrontare il problema di fondo che abbiamo individuato esser quello di una rappresentazione a generale degli interessi organici e non di quella individuale e conflittuale
Da questa concezione che preso cura di qualunque una conflittualità da mediare tra interessi materiali contrapporsi derivato l'immediato scadimento riparti e i loro scambio di ruolo divenuti come si sono gestore diretti degli interessi materiali che avrebbero dovuto rappresentare favoriti anche
Dalla carenza costituzionale sulla loro natura
E c'è strenuamente vaga la visione d'articolo quarantanove
I lavori inediti però regole comportamentali dello stesso sistema politico elettorale
Ecco perché è difficile definire
Che tipo di malattia
RAI che in sé la società italiana
E in particolare
Il ruolo dei partiti
Se sia negativo giacché fisiologicamente essi
Sono contraria la capacità di rappresentazione di gestione e agli interessi alti e generali della comunità italiana oppure piuttosto
Vi sia una sorta di patologia sopravvenuta rispetto a una volontaria il costituente di tutt'altra natura
E di tutt'altra finalizzazione
Affidare come è avvenuto un ruolo determinante divenuto poi addirittura esclusivo
Contro lo stesso dettato costituzionale che prevedeva il concorso
Ai cittadini per il solo tramite dei partiti per la determinazione della politica
Ha progressivamente escluso la società civile dopo dirà determinarlo effettiva
Lasciando la sola funzione di legittimare i partiti con il proprio consenso e consentendo
Da parte dei partiti stessi
Gli inquinare la libera formazione dell'espressione del consenso sia con i metodi elettorali in atto attraverso il clientelismo altro aspetto che bisognava approfondire del meccanismo preferenziale
Sia attraverso una oculata quanto cinica politica assistenziale in senso lato
Se dividessimo la Società italiana in due parti quella dei bisogni primari da soddisfare
E quella degli interessi economici da pagare
Potremmo constatare come a parte il bassissimo profilo di una simile politica del tutto priva di tensioni ideali ed esistenziale
L'assistenza venga assicurata dei partiti potendo pagare da un lato il soddisfacimento dei bisogni primari particolare
Che vengono artatamente mantenuti insoddisfatti
E i i cambiando questo consenso questa elargizione di assistenza con un consenso preferenziale
Dall'altra parte Rossi senza dire erogato attraverso l'elargizione di benefici economici al potere imprenditoriale che aggiunge però al consenso
Uno strumento un mezzo un rapporto che genera un circolo vizioso autori produttivo con tangenti corrispettivi economici di partecipazione cioè agli utili di una società consortile tra partiti e sistema economico come da un attimo da qui a un attimo approfondire
Dunque i partiti degli cori di idee e di interessi generali
Sostanzialmente forse non sono mai nato
Quello che accerto che quelli attuali diamo sostituito
In ogni caso attraverso la gestione diretta degli interessi materiali
Per la cui migliore finalizzazione è stato indispensabile da parte dei partiti occupare direttamente alle istituzioni
Proprio perché potessero governare quelle scelte che interessavano è l'interesse direttamente agli stessi partiti
Tuttavia
Ed è un dato singolare che questo sia avvenuto a parte i consensi con un movimento politico
Qual è il nostro e per certi versi anche ad altri partiti meno inseriti lariano gestione del potere
Sostanzialmente è andata maturando e conoscerlo
Ed è un dato miracoloso con o senza le virgolette
Un processo di dieci dentistica azione nonostante questi meccanismi perversi dei cittadini dai partiti
Che io non criminalizzerei affatto
Ma che Andrea Riva Edward nella sua nel suo significato
Questa di visite notificazione dei cittadini dei partiti è fatalmente dalle istituzioni perché solo quelle istituzioni identificate con i partiti stessi
E andato estendendosi al punto che ormai quasi un italiano su quattro oggi rifiuta il voto disertando le urne annullando volontariamente lo spera votando indiano
E con ciò dimostrando in maniera pesantissima il proprio non sentirsi rappresentato
Dal sistema politico e la propria avviso identificazioni la rissa
Un'analisi anche se frettolosa a questo punto dell'area italiana del disagio consente di individuare una zona di emarginazione consolidato
Di povertà classica che non solo
E queste ulteriori provano il ragionamento la separazione dalla società
Rispetto
Allo Stato
Una zona di emarginazione consolidata di povertà classica che non solo in questi anni in questi quarant'anni ed oltre
Dell'attuale sistema politico arrestato a quantitativamente immutata addirittura cresciuta poi nelle aree meridionali
E in un'altra costituita da nuove povertà cioè da istanze attenzioni non primaria
Non riconducibili cioè a dire alla sopravvivenza
Ma ugualmente degne di tutela e tuttavia nemmeno autotutelarsi tenta da quella parte dei cittadini che disponendo di adeguate risorse economiche tuttavia non riesco dei meccanismi di separazione
E di scarsa integrazione delle istituzioni della società nell'istituzione avete soddisfa la prima zona coincide con quella dei bisogni materiali che occorre soddisfare per sopravvivere l'occupazione la casa l'assistenza sanitaria e previdenziale
In tutti questi comparti si registrano ritardi in me sì
Inspiegabili in un qualunque sistema politico che interessano ormai oltre un terzo ad una popolazione parliamo
Questo stato di disagio non risultano interpreterà Donello ha presentato dai partiti politici e di potere
Tanto da far apparire
La sua esistenza della sua permanenza addirittura come funzionale
Agli interessi di acquisizione del consenso dei singoli attraverso meccanismi di risoluzione individuale lasciando inalterati i problemi generali
La seconda zona riguarda viceversa ai bisogni emergenti che si identificano con la qualità della vita
La effettiva mobilità sul territorio
L'adeguatezza dell'istruzione la crescita del reddito familiare e la qualificazione dei consumi e dei prodotti la sicurezza contro la criminalità diffusa
L'accesso alla cultura e a tutti i beni culturali la difesa dall'inquinamento ambientale e persino da ultimo ma non l'ultima la difesa dei valori morali e spirituali comuni e della propria identità minaccia in termini culturali di radici di comune sentimentale
Dinanzi a queste nuove povertà che finiscono per coinvolgere la totalità dei dei CD due terzi della popolazione la insensibilità del sistema dei partiti è totale e nemmeno intervengono come invece accade la prima zona salvo eccezioni naturalmente
Quei meccanismi clientelari che assicurino
Il consenso
Alla qualità più elevata infatti in senso lato della vita italiana si oppone lo stesso sistema di potere che avendo dequalificato la politica appare lontanissimo dalla tensione alta che il regime dei partiti dovrebbe esprime la e questo questo regime dei partiti non può nemmeno combattere la logica materialistica di cui e divenuto prigioniero
Per assolvere le leggi del profitto capitalistico della interpretazione edonistica l'effimera dell'esistenza del benessere non può che ignorare sia le istanze materiali qualificate sia quello dello spirito a meno che esse non si pongono
In conflitto con il sistema economico
Qui soccorre uno ulteriore valutazione
Quella relativa alla esistenza questa la nostra personale valutazione
Di uno scambio di egemonia avvenuta in questi anni tra potere politico SSN economico
Questo scambio di egemonia apportato un progressivo svuotamento nel ruolo teorico dei partiti che avrebbero dovuto rappresentare anche le esigenze dell'economia nazionale
Attraverso un programmato intervento equilibratore e di indirizzo non sa
Basti pensare al fallimento dalla programmazione economica nazionale ma anche al fallimento la programmazione regionale perché essa si riscontra coraggiosi da liberare gli interessi particolari
Perché è avvenuto
Che all'egemonia hanno responsabilità teorica della società politica nel governare lo sviluppo contemperando il dovere della solidarietà con i limiti del diritto di proprietà e di impresa
Ha fatto seguito la completa inversione dei ruoli
Resa possibile sia dall'appiattimento ripartiti sulla gestione diretta dei loro interessi
Sia da un'occupazione delle istituzioni
Con la rinuncia di queste non più neutrali al governo dello sviluppo secondo Phil generali che trascende esserlo quelli pur legittimi dei singoli ma riuscissero alla fine a ricomprendere il sistema politico è diventato quindi subalterno alle scelte di politica economica imposte dall'esterno e dalle locali annidate saldamente persino degli stessi partiti del sistema
Se è così costituito un nuovo blocco di potere
Nel quale i partiti svolgono in Parlamento un ruolo rilegittimazione legislativa di scelte parziali estranee se non contrarie alla rappresentanza degli interessi generali ed organici della società civile
E nel governo un ruolo esecutivo del sesso scelte da portare a compimento riducendosi partiti a Mary esattori di quote di partecipazione agli affari che per il loro stesso tramite hanno consentito si attuasse
Così i partiti hanno rinunziato ad un ruolo di selezione di indirizzo secondo principi di alto rilievo morale ed ideale
Mentre il nuovo blocco storico si aggregava in una sorta di impresa consortile tra potere bancario e finanziario grande capitale pubblico e privato e mass media
Un'impresa consortile della quale soci ma ristrettissima minoranza
Solo divenuti i partiti politici
è evidente che ne sono derivate come erano tuttavia nel Progetto
Una cancellazione dei diritti e dei valori della comunità nazionale
E delle identità locali l'emergere di miti falsi ma convincenti grazie ai mass media del consumismo del possessore beni materiali come realizzazione di sé
E finanche l'accessibilità tardive
Con facilitazioni che hanno innescato meccanismi inflattivi evidentissime ingenerando Pseudo bisogna non assistiti da effettiva necessità
In misura e con modalità del tutto funzionali al potere economico
Né poteva
Anche questo è un aspetto da approfondire né poteva alla società civile di massa
Globalmente priva di rappresentanza se non quella sicura Natale dal sistema politico
Il quale al massimo può essere imputato infedele patrocinio difendersi dal tradimento dei partiti non avendo né nell'effettiva specifica coscienza ma avvertendo solo una vaga sensazione
Ne disponendo di strumenti alternativi per reclamare l'assorbimento nel mandato di effettiva rappresentanza
Questi rilievi non solo certamente solida per individuare le carenze del sistema politico rispetto alla società civile
Un altro aspetto rilevante e la esasperante lentezza
Aggravata naturalmente anche da individuabili resistenze ai mutamenti in atto nella società da parte del sistema politico
Che tarda e ritarda l'inserimento nella dinamica sociale
Costituito da quel rapidissimo susseguirsi d'eventi dei quali tre poteri legislativo esecutivo e giudiziario dovrebbero tempestivamente intervenire per regolare la caduta e la ricaduta degli stessi fenomeni sulla società
Si assiste invece ad un tumultuoso svolgersi di fatti socialmente e culturalmente e moralmente rilevanti
Sui quali l'intervento alla società politica o è inesistente o è in concessione e comunque tardivo
Mentre a fronte della rilevazione dell'emersione dei fenomeni registrata quotidianamente dalle antenne della pubblica opinione si aprono esasperanti dibattiti che assomigliano a guerre di posizione per difendere evidentemente effettivamente
Posizioni precostituite
E quando si approda finalmente a decisioni che dovrebbero regolare i fenomeni dalla droga
All'I DS dalla criminalità organizzata dilaganti al lavoro nero e alla disoccupazione dalla crisi e dalla giustizia degrado ambientale dai gravissimi e diffusi fenomeni di emarginazione
Alla crisi demografica all'invecchiamento alla popolazione al degrado civile e sociale
Le poche scelte compiute rivela no tuttora onoro inadeguatezza
Mentre resta comunque è amplissimo il divario tra realtà dei regolata e interventi svolti anche questo avverte la società civile
E l'aspirazione pericolosa
Ad un marcato decisionismo istituzionale finisce addirittura per far premio sulla necessità di un adeguato e parallelo nuovo sistema di rappresentanza
Di controlli
Non comprendendo siccome anche l'aspirazione a decisioni tempestive rischi
Si è realizzata di colmare solo teoricamente annoiato fra domanda civile ha risposto istituzionale ove non muti e contemporaneamente la qualità però rappresentanza degli interessi ed il regime dei controlli perché non si tratta di fare comunque rapidamente delle leggi Maria Manara pezzi tempestivamente rispetto la dinamica sociale ma di adeguate ed efficaci come solo una revisione e una rappresentanza ed anche una capacità ispettiva simultanee penetrante sull'esecutivo possono consentire
Il problema è la società civile
Nei suoi rapporti con lo Stato sono ulteriormente aggravati dalla mancanza di riferimenti stabili e dalle fughe di responsabilità
Mentre all'esercizio di un potere dello Stato deve corrispondere sempre una responsabilità della quale si può essere chiamati a rispondere sino al recente referendum popolare si è consentito ai magistrati di sottrarsi a tale dovere con la significativa protezione del potere legislativo ed esecutivo già persino vicenda referendaria sull'inquirente e parlamentare la crisi del governo Goria all'ha dimostrato come l'esecutivo si è riuscito sinora e riesca tuttora a sottrarsi alle proprie responsabilità per quanto rinunciate chiaramente sin dal medesimo Parlamento
I legami e le confusioni fra i poteri sono bassissimi
Andando dalla compiacente elezione politica dei componenti del massimo organo di autogoverno della magistratura alla nomina di magistrati da parte del potere politico negli organismi di controllo sulle attività dello stesso colore politico
Che li ha a sua volta nomina
Dal ruolo surrogatorio del potere legislativo ed esecutivo già alcune sentenze anche dalla Corte costituzionale assumono e non solo a fronte di vacatio legis
Alla sostituzione di decisione del potere legislativo con decisioni impropria dell'esecutivo vedete
La vicenda dei decreti legge vanificando il ruolo del Parlamento
E quindi espropriando il luogo nel quale la sintesi avrebbe dovuto essere realizzata tra società civile e Santo
Parlamento il quale a sua volta tenta di recuperare ma senza alcun apprezzabile risultato
Maggiori margini di controllo che vengono vanificati dal voto palese che rinforza in questa perversa spirale il potere agevole di controllo dei partiti sul conformismo riceve i rappresentanti
Sempre più impossibilitati ad esprimere liberamente il proprio pensiero
E la stessa sovranità popolare
Quando essa fosse in contrasto con gli interessi dei partiti dei quali la società civile pur dolente vedere la propria rappresentanza perché nella confusione istituzionale e nella fuga di responsabilità la Società Civile continua a rinunciare a riconoscersi nel sistema dei partiti anche con forme di dissenso quale il riflusso nel privato il disimpegno diffuso dalla politica
Mancano la stabilità e la certezza di differimenti e di valori
E altro argomento di essenziale importanza nel quadro RI segnato dalla Carta costituzionale mancando vincoli di alcun genere al mandato parlamentare
Che può permettersi di disconoscere il proprio ruolo rappresentativo anche del tutto sino alle città passaggio della letto da un partito all'altro
Salvo poi recuperare consensi per il tramite degli attuali perversi meccanismi elettorali e della loro disinvolta gestione da parte dei parchi
Autentica dittatura del ventesimo secolo nella quale il dissenso interno è perseguito in tutte le forme quota citato a polarizzare l'omologazione e la partecipazione agli uccelli
Infine va osservato per concorso determinazione la politica nazionale da parte dei cittadini non sembra affatto debba passare solo attraverso i partiti
Va ridisegnato completamente infatti il ruolo allo spazio politico degli altri corpi sociali degli altri assetti istituzionali della distribuzione del potere non attribuendo ad alcuno la esclusività ad una rappresentanza ma tracciando le linee di un nuovo sistema politico nel quale l'interessi siamo gestiti organicamente e non per via di mediazione dei conflitti
Il concorso sia più diffuso la rappresentanza più diretta
E la partecipazione proprio in nuove forme per la determinazione della CIA a quest'ultimo riguardo che riflette la possibilità dei cittadini di concorrere effettivamente
Tramite i partiti a determinare la politica nazionale a norma dell'articolo quarantanove nella Costituzione all'interno dei partiti politici si rivelò comportamenti sempre più in proprio se non illegittimo
Sia nei confronti degli iscritti che dei dirigenti delle rappresentanze a Lecce
Tanto che più e più volte la magistratura ha dovuto statuire il diritto dei singoli alla tutela giurisdizionale anche nei confronti di quelle associazioni non riconosciuto che sono i partiti politici e gente
I quali tuttavia ricevono li amministrano rilevantissimi fondi pubblici senza alcuna trasparenza
E ciò sia perché il comma terzo per l'articolo ventiquattro ricorse civile dieta la esclusione del socio semplicemente dissenziente
Se non per gravi motivi sia perché è da ritenersi che non possa essere compromessa conforme surrettizi di sostanziale condizionamento esclusione ed emarginazione il diritto di concorrere liberamente tramite il proprio partito a determinare la politica nazionale
Su quest'ultimo punto si impone un urgente riflessione
Non revisione totale a cominciare dal Movimento Sociale Italiano dell'attuale forma giuridica dei partiti politici ed è lo stesso status riscritto dirigente e rappresentante del
è in discussione in definitiva la legittimazione ma anche il ruolo dei partiti dell'Inter Petrarca nell'attuale loro configurazione del sistema gli interessi e di valori generali della società civile
E per perfetto a rappresentarli in via esclusi
E questo perché l'attuale sistema assegnato in maniera inequivocabile
Il ruolo di mediazione di interessi conflittuali
Quindi gli parve e quindi compromissorio e non quindi della rappresentanza organica ritenersi generale dei quali anche i diritti e gli interessi dei singoli possono essere ricompresi sono quindi anche in discussione da affitti che regola della partecipazione civile ai controlli e alle scelte della Società dei partiti
Dario organizzazione alla effettiva reciproca autonomia dei poteri dello Stato dell'organizzazione della società
Non essendo stato il sistema dei partiti e giornali e comunque non più garante dei collegamenti tra società e istituzioni
A causa del ruolo loro assegnato e di quello di cui si sono appropriati
Ed in fondo però fondamentale subalternità al blocco di potere economico egemone
Sono in discussione le tendenze dei partiti alla polverizzazione degli schieramenti politici come alla polarizzazione uova depolarizzazione rotto il professore
Ed il ruolo infinita del sistema elettorale e di quello parlamentare ad assolvere la funzione di riaggregare la società civile allo Stato tramite il Parlamento
Il che sarà possibile solo quando i partiti fossero costretti a rinunciare alla loro attuale funzione di tutela di privilegi particolari istituzionalmente loro concessi
Inserendo anche nuovi principi maggioritari
Anche questa è un'ipotesi da esplorare semplificando e rinnovando il funzionamento del bicameralismo inserendo la presenza organica dei corpi sociali specie di quelli intermedi nel governo della società
Ed individuando chi egli accelerazione da scelte che limitando il potere all'interno senza escludere
Il peso e la presenza dei partiti politici nell'istituzione acceleri un funzionamento più aperto al profondo del rapporto tra società e Stato
In mancanza la dissociazione in atto alla Società dei cittadini essiccato dei partiti non potrà che comportare il ripetersi a catena di crisi istituzionale sempre più gravi
Con la dissoluzione definitiva alle istituzioni residuali ed un futuro assai incerto per tutti
Giacché le rovine di un dramma sono soliti a trascinare con loro gli spettatori come gli attori
Noi ci rifiutiamo di assistere inermi a gli indifferenti allo sfascio
Perché così non faremmo più politica
Ma vogliamo invece oggi costruire in concreto e non secondo criteri Museo grafici la via da seguire per un'alternativa praticabile anche se graduale che restituisca Alitalia agli italiani faccia tornare la società civile che è la sola davvero legittimata a farlo al timone del proprio futuro
Grazie ad Antonio Parlato svolgerà ora la relazioni Domenico Benedetti Valentini capogruppo regionali in Umbria sul tema organicità dello stato e articolazioni del governo locale
Ho predisposto ovviamente anch'io
Una relazione scritta ci ponevamo anche prima con Mantovani problema dell'opportunità eventualmente di raccogliere gli atti in un
In un fascicolo eventualmente in cui poter mettere a frutto i nostri lavori
Non v'è dubbio che lo stato il principio e lente fondamentale al quale noi facciamo riferimento nella nostra visione politico istituzionale
Sia come valore di sintesi attiva del vivere associato sia come organizzazione esponenziale della comunità nazionale dei suoi retaggi della sua identità del suo territorio dei suoi obiettivi che ne legittimano la stessa autorità si può dire anzi che la nostra dottrina è dottrina dello Stato alla luce dei valori eterni dell'uomo
E poiché l'uomo è essenzialmente libertà e di finita differenziazione della sua natura e delle sue scelte possiamo dire che la nostra idea altro non è che la dottrina dello Stato
Vivificata dal principio nazionale ed attualizzata dalla Teoria della libertà
Che in termini moderni si esprime nel più ricco pluralismo sociale
Non è così per gli altri filoni ideologici contemporanei che solo verbalmente si accostano alla sostanza di queste opzioni dottrinaria mentre in realtà partono da professioni di fede profondamente diverse
Il liberalismo infatti assomma nell'individuo le valenze della legittimazione politica primordiale
Il riconosce allo Stato un mero ruolo di rilevazione regolazione sociale privo sostanzialmente di autonoma dignità
Le correnti di pensiero socialista si muovono all'interno del paradosso partendo dalla negazione dello Stato come principio per esaltare la dimensione collettiva dell'uomo nella società
Recuperano lo Stato come strumento funzionale ad obiettivi che non gli appartengono
E destinato ove Maiella dove si realizzi ad un totalitarismo senza alternative perché incompatibile con la realtà del pluralismo umano e sociale
Ne questa antinomia che nel corso del secolo ventesimo e poi andata soggetta a forti spinte e prevalenti esperienze di ibride o un molo che l'azione è stata mai superata dalla dottrina politica di scuola cristiana la quale come è noto ha fatto grandi passi nella teoria del solidarismo sociale
Mentre si è costantemente arrestata di fronte ai grandiosi problemi dello Stato quale principio di autorità garante di siffatto solidarismo
E capace di proiettarlo nelle proprie strutture rappresentative e decisionali
Questi richiami concettuali che mi vorrete scusare
Non hanno altro scopo se non quello di fornire i dati indispensabili per definire meglio la nostra nozione di organicità dello Stato
E di impostare con maggior coerenza in relazione ad essa lo studio sulle possibili articolazioni moderna del governo locale che è il tema assegnato alla mia relazione
Per noi è stato organico significa Stato marcatamente unitario dotato di forte volontà politica
Sintesi permanente del pluralismo culturale sociale economico della nazione riconosciuto ed investito di poteri decisionali ad ogni livello di responsabilità politica
Raccordato infine con un'armonica articolazione del potere amministrativo efficiente prossimale al cittadino consonante con i valori delle comunità locali
Introdotto d'altra relazione quella di Antonio Parlato l'affascinante tema del rapporto tra Stato e società
Questo mio intervento a piuttosto il compito di impaginare il dibattito non meno stimolante credo e certamente non meno attuale
Sull'organizzazione del governo locale che noi proponiamo come indirizzo programmatico al Movimento sociale e all'opinione pubblica in generale
In questo campo le altre forze politiche tutte fortemente investite da un simile dibattito spesso con un significativo atteggiamento autocritico sogliono parlare con termine mi pare alquanto generico di Autonomie locali
E si affannano a ribadire la loro professione di fede autonomistica
Collegandovi da qualche anno una crescente polemica peraltro indirizzarvi evidentemente solo contro i propri stessi esponenti nazionali nei confronti di quella che viene individuata è deprecata come tendenza neo centralistica
Ora sicuramente la nostra concezione degli enti locali non coincide con quell'altro voi ma soprattutto è sulla nozione di autonomia che permangono differenti consistenti diversità né di questo mi pare ci si debba dolere se è vero che il sistema delle Autonomie di questa Repubblica appare irrimediabilmente compromesso
E che talune delle imprescindibili riforme dovranno verosimilmente passare attraverso gli snodi che noi abbiamo da tempo focalizzato e rispetto ai quali possiamo e dobbiamo espletare tutta la nostra capacità di aggiornata proposta
Nella concretezza
Nella realistica valutazione di ciò che è ipotizzabile nel futuro prossimo giusta la situazione politica
Ma anche con tutto il fecondo entusiasmo progettuale caratteristico di chi non concepisce non vagheggia altra rivoluzione fuori che è quella per una nuova società di valori e per una qualità del potere in grado di realizzarla
Alla scontata e tuttavia ineludibile domanda se la nostra scelta o propensione per una somma di poteri accentrati con un corredo di terminazioni locali a precipuo carattere esecutivo
Oppure per una fisionomia decentrata dei momenti di governo con rilancio dell'autonomia tanto normativa quanto programmatoria quanto gestionale
Noi credo di poter dire rispondiamo francamente che l'autonomia politica non è conciliabile con l'organicità dello Stato
La cui volontà politica sebbene frutto di procedure complesse e selettivamente partecipate o anzi proprio perché tale non può che manifestarsi come momento tipicamente unitario ed univoco
La autonomia amministrativa è invece una scelta di metodo modernamente essa si irrinunciabile una esigenza emergente da assecondare da attrezzare nel migliore dei modi possibile
Una dimensione con la quale efficacemente si misura l'identità degli aggregati CPP
E quindi essa stessa riconoscibile come valore politico da studiare conseguentemente attuare in maniera tale che risulti non illusoria ma incisiva efficiente capita dai cittadini e allora a mio modesto ma ragionato parere la controproposta deve muoversi in tre direzioni
La ridefinizione delle funzioni e prerogative dei livelli amministrativi
La dimensione articolazione territoriale i sistemi elettorali
I tre aspetti sono logicamente funzionalmente connessi
Quanto alle funzioni osservo che inopportunamente si va ripetendo la formula che trova eco anche in taluni ambienti o in molti ambienti missini
La Regione legifera la Provincia programma il Comune amministra tutto ciò a mio parere è fonte di equivoci e rischia di portarci fuori delle nostre più congeniali impostazioni
Infatti se non vado errato il movimento sociale italiano è stato ed è una forza Norris giornalista
E se vogliamo essere più chiari antiregionalista
Sia per come le regioni sono state configurate ritagliate dal costituente sia per come sono state istituite ed attuate sia per i desolanti e irrimediabili esiti negativi che esse hanno determinato con un bilancio che è nello stesso tempo fattore di crisi e sconfinato bacino di crisi istituzionale amministrativa e finanziaria
è dunque dal livello regionale e dall'analisi del fallimento delle regioni che una grande coraggiosa riforma deve prendere le mosse innanzitutto chiedendosi se addirittura la funzione legislativa della Regione sia appropriata e conservabile e in ogni caso compatibile con l'attuale consistenza delle regioni
Il cast a mio parere sono tre
O matura una volontà politica per la soppressione delle regioni e conseguono grandi ristrutturazioni di altra scala
Ma mi sembra un'ipotesi per ora politicamente irrealistico
O si insiste a conservarle nella loro attuale fisionomia e consistenza territoriale
E allora come aree veramente anguste minusvalenti non possono più legiferare
Continuando a produrre normative minimali talvolta perniciose più spesso soltanto di profilo bassissimo su Blair CISL attivo come tali percepite o ignorate dal cittadino
La Regione potrebbe efficacemente svolgere soltanto la funzione programmatoria completata da quella del coordinamento attivo degli enti subregionali
Funzioni che postulano certamente poteri delibera tori di forte spessore ma che non hanno la natura di leggi e non di meno tale funzione programmatoria in molte ed importanti materie quale quelle costituzionalmente riservate ma che comunque dovrebbero essere riviste con gli annessi poteri di coordinamento indirizzo e surroga potrebbe sostanziare comunque un cospicuo grado di politicità dell'ente Regione
Oppure infine prendendo atto del nuovo e dilatato scenario almeno europeo che si va costruendo
Venti sul territorio nonché la potestà di emanare le norme correlativa sottoposte al vaglio di un organo politico centrale che ne verifichi la legittimità costituzionale
La conformità alla legislazione statale e la compatibilità con gli strumenti di programmazione nazionale
Da questo problematico approccio riformatore all'ente Regione che mi son permesso di offrirvi discende la gamma delle opzioni per i livelli locali di gestione della cosa pubblica
La Provincia programma e il Comune amministra rebus sic stantibus siamo fuori strada
Infatti la Provincia non è in grado di programmare un bel niente e il comune in molti casi rischia di non avere più nei mezzi nell'attitudine per amministrare quanto gli è oggi devoluto cioè praticamente tutto
La condizione perché la Provincia possa assurgere ad ente programmatore del territorio è come prima ipotizzavo che si dia luogo a dare regionali molto ampia e capace di progetti di progettazione significativa normazione
In questi ambiti effettivamente pensabile un ente intermedio denominato provincia dalla competenza territoriale però molto estesa a sua volta quanto due tre e quattro a seconda dei casi delle attuali province
Oggettivamente in grado di fare della programmazione organica degli interventi specie infrastrutturali ed anche gestire da lei che di complessa rilevanza
Se è per contro si fa una scelta pigramente conservatrice delle attuali Regioni bisogna prendere atto che per le Province non c'è spazio
E che vana fatica o controproducente fatica inventare per esse nuove indefinibile di funzioni
O mettersi in paesana demagogica concorrenza con chi propone la creazione di nuove province sul miraggio di indotti occupazionali di tipo burocratico parassitario
Infatti la funzione di programmazione locale e il coordinamento dei livelli amministrativi subregionali non potrebbe in questo secondo caso che essere mantenuta e riservata in capo alla Regione
Andrebbe allora conservata la pluralità di enti subregionali che la non felice esperienza regionalista ha prodotto pensiamo proprio di no
Propendiamo per una visione semplificatrice che parta dalla riconsiderazione del ruolo dei Comuni
Intanto stimolando processi di equilibrato accorpamento dei Comuni pool di scolari
Notoriamente non più in grado di darsi una classe dirigente autoctona e perfino di assicurarsi l'opera delle necessarie competenze impiegatizia tecniche e amministrative
Poi operando una ripartizione delle competenze amministrative parte delle quali riferite alla fornitura dei servizi più quotidiani e prossimali confermate al Comune piccolo medio medio grande che esso sia
Altra parte relativa all'organizzazione e funzionamento dei servizi più complessi e ponderosi
Affidata a circondari amministrativi risultanti da più comuni e imperniati su quelli maggiori che storicamente esercitano il ruolo di centri aggregante
Che so io saranno sette otto in Umbria dieci dodici nelle Marche senz'altro qualcuno di più in aree regionali più grandi ma evidentemente non ci possono essere regole fisse
Tali circondari che non ci interessa affatto se debbano poi chiamarsi così oppure distretti o comprensorio ovvero essi stessi Province
Possono tranquillamente ricollegarsi all'idea in forme che era stata perseguita in varie regioni con i comprensori e con i consorzi ma non devono minime normalmente adagiarsi su quella involuzione entro Crati GA evento genetica
Immaginiamo invece organi di mero e snello coordinamento circondariale dei servizi devoluti risultanti da un comitato dei sindaci o degli assessori delegati al ramo e con l'impiego del personale esecutivo specifico già operante nelle strutture comunali
Discorso a parte andrebbe fatto per i grandi o grandissimi comuni per i quali molti ritengono penso non a torto che si potrebbe configurare un profilo di autonomia amministrativa particolare
Secondo la definizione organizzativa del comune metropolitano già positivamente sperimentata in altre realtà nazionali
Non posso qui dilungarmi in ulteriori specificazioni né in confutazioni degli argomenti che contrastano questa mia impostazione devo però sottolineare che sei nella linea concreta che sempre più va emergendo negli studi specialistici amministrativo istituzionali
E nelle proposte di ampio scenario riformatore che i maggiori politologi di diversa estrazione vanno maturando
Citerò per tutte le conclusioni del convegno sei centosedici mila novecentosettantasette euro settantotto tenuto a Venezia nel novembre scorso alla Fondazione Cini a cura del Consiglio regionale veneto
Con particolare riferimento alla relazione di sintesi dell'onorevole professor Augusto Barbera presidente della commissione parlamentare per le questioni regionali
Nello stesso tempo cominciamo a muoverci su un terreno inspiegabilmente trascurato dalle formulazioni ufficiali del movimento sociale
E che invece è forse quello che realisticamente apre maggiori spazi alla nostra possibilità di inserirci nel dibattito istituzionale e vedere andare in porto talune delle nostre linee progettuali
Le dimensioni e l'articolazione sul territorio del reticolo amministrativo sono come abbiamo visto nodi congruamente scioglie bilingui stretto rapporto con le funzioni riconosciute ai singoli livelli di governo locale
C'è avvenuto perciò naturale formulare già le varie ipotesi alternative circa l'ampiezza e la sistemazione degli enti nell'occuparci delle funzioni delle prerogative delle attitudini che li potrebbero contraddistinguere in un progetto di riforma organica
Che tenga tuttavia conto delle tradizioni consolidate dei valori locali puri insiti nell'esistente civile e socio economico
Sotto questo aspetto quindi resta soltanto opportuno aggiungere poche considerazioni di principi non esistono regole generali assolute onnipotenti comunque meritevoli di applicazione
In effetti è vero che per determinati servizi che rappresentano settori del governo locale tanto per esemplificare le strutture sanitarie i trasporti lo smaltimento dei rifiuti
Certe dimensioni dell'ente gestore programmatore sarebbero appropriate mentre altri servizi settori non meno importanti dell'autogoverno locale consigliano maggiore prossima vita cittadino e quindi una scala più ridotta
Ecco perché si impone un ripensamento non tanto filosofico quanto riferito alle concrete funzioni da svolgere sul ruolo e la fisionomia dei comuni
E contemporaneamente un calibrato impegno di ideazione per quello che ho chiamato il livello delle aggregazioni circondariali ovvero provinciali
Tenendo presente che bisogna pur trovare uno standard un passo medio al quale commisurare l'entità minimale dei comuni e il respiro del loro coordinamento
Non sussiste nemmeno la necessità mio parere che le circoscrizioni dell'autogoverno locale coincidano con le dislocazioni periferica delle amministrazioni statali e delle loro giurisdizioni
Uffici giudiziari uffici finanziari sezioni del lavoro istituti previdenziali assicurativi sovrintendenze e via dicendo
L'esperienza acquisita negli ultimi quindici vent'anni ci dimostra che ciascuna branca dovrebbe ispirarsi a propri criteri organizzativi sempre nell'ottica del massimo decentramento corretto dal massimo di automazione
Mentre la tendenza all'omologazione rispondente più che altro a superficiale comodità sopra positiva
Ha dato frutti prevalentemente negativi e ha prodotto sovente gratuiti i guasti nel patrimonio socio istituzionale delle comunità locali che sentitamente si ribella
Si può dire in sintassi che il riformatore può imboccare risolutamente la strada delle dimensioni vaste e del numero ridotto delle entità di autogoverno
E in tal caso si deve puntare a Comuni accorpati di una certa consistenza minima con i robusti di poteri e strumenti anche finanziari per l'amministrazione a poche grandi province con nuovi effettivi compiti di programmazione territoriale
A poche vaste aree regionali con poteri normativi finalizzati all'attuazione dei grandi interventi progettati sempre in armonia con la programmazione politica dello Stato
Se invece non si ha il coraggio e la lungimiranza di fare questa scelta allora è giocoforza progettare in scala ridotta
Riservare coordinamento e programmazione ammesso che quest'ultima risulti applicabile all'ente Regione conservare il tessuto municipale salvo stimolare e incentivare fusioni spontanei dei micro comuni
Assegnare a livello circondariale i servizi pubblici essenziali rinunciare ad ogni altro livello intermedio provincia compresa sollecitando anche la redistribuzione sul territorio delle terminazioni periferiche delle amministrazioni statali
Vinse veicolo ultima parte e concludo
Sul vasto e ne ma forse stimolante anche per ciò che diceva parlano sul vasto e nevralgico fronte dei sistemi elettorali che potrebbero e dovrebbero accompagnare la riforma generale delle Autonomie
Noi dobbiamo essere in grado di dire una parola coerente ed incisiva nel dibattito che si va intrecciando
E che vede più di una forza politica avanzare proposte che suonano sia pure settorialmente non incompatibili con certe nostre impostazioni
Siri lettiano fra gli esempi più attuali gli interventi dei responsabili di settore dei partiti di regime al dibattito organizzato dal Partito comunista nei giorni scorsi sul tema regioni a riforme istituzionali nel quale fra l'altro l'attenzione i comunisti hanno detto di porre ai primi posti delle loro richieste cito testualmente la netta demarcazione tra politica e amministrazione
Se ci si vuole muovere su un terreno di concretezza quale quello penso ci interessi dobbiamo articolare il complesso delle nostre proposte su due ipotesi di lavoro
L'una riferita all'eventualità per ora assai più probabile che le preponderanti forze di regime pur verbalmente riconoscendo la necessità di una più attiva presenza delle competenze degli interessi reali della società nei consessi elettivi
Non rinuncino alla fisionomia partitocratica del potere locale ed accetti no quindi soltanto modifiche dei sistemi elettorali volte a rimotivare lo sfilacciato rapporto tra cittadini e gruppi politici organizzati e a garantire come si dicono governabilità agli enti locali
L'altra ipotesi più problematica collegata alla possibilità che si affermi l'esigenza di un pluralismo rappresentativo più ricco che non quello monopolizzato dai partiti
E quindi si aprano spiragli attuativi al nostro modello di partecipazione organica nel primo caso che potrebbe materializzarsi anche in tempi brevi della riforma elettorale dovremmo puntare su quelle riforme che permettano in quanto perseguibile la riemersi pone delle istanze partecipative lungo queste direttrici principali
Primo
Rapporto fiduciario quanto più diretto possibile tra elettori e dell'igiene di ai massimi livelli nei quali si concentra la riconoscibilità del potere delegato e quindi opzione per tutte le elezioni dirette dei capi degli esecutivi nei vari enti di autogoverno amministrativo sia dare all'asta sia dare al locale
Non sottovaluto le serie obiezioni che a questo proposito anche nelle nostre file vengono sollevate
Tuttavia ci permettiamo di osservare che gli inconvenienti istituzionali agli stessi pregiudizi per la nostra particolare strategia che vengono segnalati non sono a ben vedere diversi da quelli che negli attuali rapporti di forza ci troviamo a subire
Mentre è indubbio che uno spazio di qualificante cristallina manovra ci si può aprire senz'altro meglio laddove le investiture si formano nella vastità di un corpo sociale elettorale che non logica degli equilibri partitici
Secondo recupero Sempre per quanto possibile del rapporto fiduciario personale tra amministratore ed amministra quale antidoto alle precostituzione delle oligarchie burocrazia di partito
Per consentire comunque una incidenza la qualificazione delle competenze e superare il condizionamento sulle scelte totalizzanti dei partiti in quest'ottica non mi sembra lo stato affatto consigliabile è un parere che
Sonata la rinuncia alla facoltà di preferenziale i candidati
Mentre sono se mai tutti da costruire sistemi di garanzia per i singoli candidati sul piano della pari potenzialità espressiva
Nonché per le liste nel loro complesso
Delle quali favola fa favorita la possibilità di sollecitare serenamente civilmente i consensi sui programmi anziché presentarsi come squallidi contenitori di antagonismi correntizie o personali
Terzo infine sistema correttivo del preferenziali Isma'assoluto che soccorre all'esigenza di contemperare la prossima vita del dialogo fiducia tra candidati ed elettori e l'appropriata incidenza dei fattori locali che spesso giocano anche essi un efficace ruolo di elisione delle impostazioni partitocratiche sempre nella direzione contraria la prego confezioni dei partiti e per evitare i danni elettorali che specialmente le forze minori patiscono con l'adozione di sistemi varie mente maggioritari o al rigoroso collegio uninominale immaginiamo proponiamo di studiare un sistema equilibrato per i livelli Sovreco Unali vale a dire regioni e province nel caso in cui prevalga la volontà conservatrice Dino mutarne statuti e lineamenti costituzionali
Qualcosa come la ripartizione dell'intero territorio dell'ente da amministrare in un numero abbastanza elevato di circoscrizioni liste costituite da candidati preferenziali di su tutto il territorio
La cui cifra elettorale calcolata sempre in percentuali mai in cifra assoluta sia la somma di quella ottenuta nella specifica circoscrizione in rappresentanza della quale il candidato viene messo in lista
E di quella ottenuta complessivamente in tutte le altre circoscrizioni
Si tratta nemmeno dirlo di ipotesi tutte da approfondire che tuttavia hanno se non altro il pregio di ancorarsi a precise fattibilità conservando al contempo una non trascurabile carica innovatrici
Affido poi alla relazione scritta le ipotesi più prospettiche e cioè quella del eventuali riforme elettorali ancorate alla partecipazione del più ricco pluralismo quello categoriale o degli ambiti di interessi che è molto vasta ma che porterebbe in tempi troppo estesi la mia relazione
Tuttavia accenno soltanto alla conclusione di questa parte laddove dito che il nodo sicuramente più arduo e straordinariamente complesso di qualsiasi progetto di integrazione convivenza in sinergia
Dei due ordini di rappresentanza quello politico e quello sociale è quello della individuazione dei corpi elettorali e dei meccanismi di selezione rappresentativa
Noto cui se ne collegano necessariamente altri due il criterio di assegnazione di ciascun cittadino agli ambiti sociali facoltizzati ad esprimere mandati elettorali
E la individuazione qualitativa e quantitativa dei corpi intermedi che abbiano titolo ad assumere rilevanza politico istituzionale
Non mi sento allo stato di esprimere alcuna valutazione al riguardo ne sarebbe utile penso semplicemente che mentre ciascun cittadino come delegante abbia di da partecipare al processo di selezione all'interno di ogni ambito di interesse o corpo sociale che lo vede effettivamente presente altrettanto non potrebbe dirsi per gli eleggendo i per i quali non è compatibile concepibile non dico l'assunzione ma nemmeno la candidatura all'assunzione di mandati alternativi nella rappresentanza politica e in quella sociale
Allo stato di avanzamento della sensibilità socio culturale civile mi sembra altresì tutta da considerare la possibilità di catalogare normativamente o d'autorità l'articolazione dei corpi comunitari ai fini partecipativi
Laddove invece le aggregazioni spontanee costituiscono ormai la regola tendenziale con cui si manifestano le pulsioni del moderno pluralismo sociale
L'attentissimo studio di questi argomenti deve aiutarci ad evitare il rischio di licenziare anche solo a livello di ipotesi congetture istituzionali oggettivamente arcaiche o dalla irrecuperabile agibilità
Nel concludere questa mia relazione che come annunciato non presume d'essere altro se non la base sintetica e sommaria per un ben più approfondito il cospicuo dibattito
Desidero soltanto chiarire prima che altri ve lo faccia notare che essa è stata di proposito incentrata essenzialmente sugli aspetti strutturali delle articolazioni del potere locale
Non ne sono stati oggetto tutti quei campi che oggi rivestono altrettanta importanza ai fini di un vero progetto riformatore dalla finanza locale all'organizzazione dei principali servizi dalla dotazione operativa di Pezzi e personali degli enti di governo locale alla revisione semplificazione legislativa di settore al sistema dei controlli degli strumenti di verifica dei mandati fiduciari e molti altri ancora
Si tratta dei contenuti emergenti di un grande dibattito che investe come oggi si dice la qualità stessa della vita
E per restare al tema delle regole garantire promotrici del vivere associato che nella nostra visione si esalta quando si rese la Lizza il felice incontro tra le istituzioni e i valori autentici della comunità vi ringrazio della
Grazie a Domenico Benedetti Valentini ora la parola passa Enzo erra che svolgerà il tema maschera il volto del riformismo
Si avverte un certo brusio che proviene dal Fondo sana io capisco che questo è un luogo di incontro per tanti che si vedono in questa circostanza che hanno da scambiare due chiacchiere però pregherei di fare silenzio perché i relatori così possono svolgere interamente e compiutamente la propria relazione la parola Enzo R. mi scusi
Io non ho una relazione scritta
E vi chiedo scusa per ciò in partenza sei la mia esposizione sarà forse incompleta o frammentario
Ma questi sono argomenti un po'difficili
Da trattare da esaminare a fondo senza cadere nella necessaria e inevitabile analisi di particolari che poi risultano difficili da seguire ed armonizzare tra
Cerchiamo allora di partire da elementi di attualità quelli che tutti conosciamo il dibattito sulle istituzioni
Così come si svolge sotto i nostri occhi
Da più di due anni ormai con un coro generale di lamenti che si alzano da tutto il mondo intellettuale e politico
Su questo sistema che per ragioni di incomprensibili dovrebbe funzionare e non funziona
Che sembra in sé perfetto e perfetto non è
Tanto che non riesce a esprimere un Parlamento che legiferi un governo che governi un'amministrazione che amministra e notiamo subito un particolare
Chi conosce gli usi e i costumi della dei nostri intellettuali appunto e dei nostri politici non ci sarà sorpreso nel vedere che appena avviato il dibattito appena scesa a questa discussione
Sono questi i massimi problemi della nostra società civile e politica mentre pareva che si dovessero affrontare le questioni di fondo dello stato del suo funzionamento del Governo dal Parlamento tutti si sono buttati di colpo a discutere o un
Delle norme
Della Costituzione italiana e precisamente la dodicesima norma finale transitoria
Che proibisce la ricostituzione del partito fascista
Fatto
Apparentemente marginale che tuttavia appassionato furiosamente tutti che si sono dati a parlare e a scrivere a intervistare i a farsi intervistare attaccare tavole rotonde televisive
Come se questo fosse il massimo
Centrale problema della nostra Costituzione e della nostra vita e pareva all'inizio
Una delle tante manifestazioni di verbo si Tahiti inconcludenza alle quali siamo abituati
Costoro come sempre ancora una volta invece di affrontare la questione alle basi nella sua reale sostanza si votavano su un particolare per fuggire dalla realtà
Per fuggire soprattutto dalla necessità di impegnarsi e di rispondere alle domande che essi stessi si erano opposti ma stranamente ci siamo accorti che per una volta tanto non era così
Per una volta tanto avevano invece affrontato proprio veramente il problema centrale e della nostra struttura costituzionale della nostra vita
E questo si è visto dal fatto che le due parti in conflitto gli uni agli altri i fautori dell'abolizione della norma e coloro che invece lo difendevano oltranza
Sostenevano che quella norma era l'architrave della nostra Costituzione
Il professor De Felice le cui parole vanno pensate perché non è un intellettuale come gli altri Mali un vero e grande uomo di pensiero e di cultura
è arrivato a sostenere e se non si abolisce quella norma tutto da l'ingegneria costituzionale che si voglia mettere in atto si ridurrebbe a un rappezzo di regolamenti parlamentari così si è espresso e dal lato opposto che rispondevano che toccare quella norma significava distruggere interamente la Costituzione italiana nel suo spirito ma anche nella sua impalcatura così che il dibattito sul fascismo e l'antifascismo è divenuto rapidamente il dibattito tra coloro che vogliono veramente cambiare
I metodi e la regola della nostra vita pubblica coloro invece che li difendono a oltranza bene allora c'è da chiedersi se una volta tanto gli uni e gli altri non abbiano ragione
Se veramente il problema di fondo della nostra vita pubblica non sia lo spirito e il metodo antifascista sul quale la nostra vita pubblica è stata organizzata
E in che cosa consista poi in concreto in pratica questo spirito antifascista
E allora vediamo di analizzare i caratteri del dibattito generale sulle riforme istituzionali e sulla nostra Costituzione bene sembra a sentirli
Che
Il punto da affrontare che sia quello della degenerazione
Che è un sistema
Politico in sé è perfetto come la democrazia avrebbe subito sotto l'assalto di questi corpi estranei che sono i partiti
Otto dicono altri
Sotto il a causa del gonfiarsi innaturale di questi strumenti necessari allo sviluppo dalla vita democratica che avrebbero debordato dalle loro naturali funzioni e se si sarebbero appropriati
Delle funzioni tipiche istituzionali dello Stato
E poi ancora si dice che noi avremo una costituzione che in se stessa sarebbe un gioiello giuridico un modello di sapienza se non fosse stata anche Issa
Manomessa stravolta trasformata se per ragioni sempre imperscrutabili non fosse stata attuata così come il sei ecco cominciamo a piedi sotto questo aspetto se il riformismo del quale tanto si parla eh
Una maschera che nasconde un volto e qual è questo molto che si nasconde dietro la maschera riformistico cominciamo esaminare il problema dei rapporti tra democrazie partiti e allora vedremo subito che la cosiddetta partitocrazia non è come si dice una degenerazione della democrazia ma lei è una conseguenza naturale inevitabile
E quasi lo Stato
Naturale in cui una democrazia si manifesta ibride non vi è stata mai
Nei secoli nei millenni una democrazia che non abbia generato partiti e che non è sia stata presto o tardi sopraffatta non vi è stata mai una democrazia che non abbia suscitato la lotta delle fazioni che hanno assorbito il potere dagli istituti pubblici ne hanno fatto materia di scontro fra dico
E in particolare nell'età moderna non vi è un solo sistema democratico che abbia saputo risolvere il problema del tramite fra i cittadini e lo Stato
Perché è proprio della democrazia quello di abolire questo tramite e di lasciare come solo punto di raccordo tra i cittadini e lo Stato l'esercizio del voto
Abolendo tutte le altre strutture organiche intermedie che rendono possibile la partecipazione all'attività politica attraverso istituti pubblici
E che non rendono quindi indispensabile la creazione di organismi privati che si sostituiscano le strutture pubbliche inesistenti i carattere quindi tipico
Di ogni sistema democratico partitocratico e quello dell'uscita della forma scritta
Del potere dai dai istituti pubblici del passaggio del potere nelle mani di istituti privati
Questa
La situazione generale anche nel mondo d'oggi
Noi crediamo che questo carattere esistite anche se si manifesta in forma minima nelle democrazie di tipo anglosassone è massimo nel regime sovietico dove il partito dei viene assolutamente tutto e fa dello Stato un puro strumento del suo potere
Ma esiste comunque e dovunque non si può considerare in questo il caso italiano come un caso a sé stante da affrontare come se non avesse nessi con una situazione universale permanente
Ma il caso italiano qua
Un aspetto del tutto particolare e suo esclusivo
Perché in Italia il rapporto si rovescia
In Italia non è la democrazia che genera i partiti nell'Italia del dopoguerra l'elitario in cui viviamo sono stati i partiti a generare la democrazia storicamente in Italia il CRN precede la Repubblica la genera e la modella a sua immagine e somiglianza
I partiti in Italia non su vanno un potere che prima che essi sì giganti vissero avvenissero avanti apparteneva allo Stato elitaria il potere non è mai appartenuto allo stato è appartenuto in origine al CLN che ha poi costruito lo Stato democratico e repubblicano
E ha tenuto per sei potere manovrando lo Stato dall'esterno
La Costituzione italiana è lo strumento di questa creazione politica
Costruita la Costituzione italiana esclusivamente soltanto perché la struttura pubblica non funzionassero e ai partiti detenessero in mano il potere tutto il sistema che abbiamo dinanzi a questa logica noi abbiamo un capo dello Stato privo di poteri un Presidente del Consiglio che non ha rilievo in seno al governo che hanno la pena un primus inter pares abbiamo un governo che è interamente nelle mani del Parlamento per ogni suo atto
Abbiamo un Parlamento separato dall'elettorato non abbiamo nessun sistema di creazione di selezione dalla classe dirigente
In altre parole
Il sistema istituzionale funziona soltanto fino a quando iniziano i partiti sei partiti per caso per incanto dovessero essere aboliti il sistema istituzionale italiano si bloccherebbe si fermerebbe interamente quindi vedete bene che il modo in cui il problema è stato affrontato sotto questo aspetto è assolutamente falso e assolutamente illusorio
è stato affrontato in modo volutamente truffaldino il problema non è quello di diminuire il potere dei partiti sullo stato perché diminuito questo potere lo Stato riprenderebbe a funzionare nel momento in cui nella fase in cui questo potere diminuisce si abbassa lo Stato si paralizza perché non è affatto non è costituito nelle sue strutture per funzionare ecco quindi vedete che e il carattere antifascista
Che l parti contendenti riconoscono individuano nella Costituzione italiana è veramente la sua anima è veramente la sua struttura perché sono stati i partiti antifascisti a costruire così la Costituzione
Allora l'immagine e somiglianza per i loro bisogni per i loro interessi per il loro potere l'antifascismo è veramente l'anima della Costituzione italiana e hanno quindi ragione sia coloro che dicono che per cambiarla bisogna innanzitutto eliminare sradicare lo spirito antifascista
Sia coloro che difendono insieme la Costituzione l'antifascismo come un tutto unico eccome
E allora
Di fronte a questo si pone il problema del nostro atteggiamento
Cosa fa di fronte a queste situazioni che cosa siamo noi nei confronti dello Stato democratico in genere che cosa siamo noi nei confronti della Repubblica italiana in particolare che cosa possiamo fare nei confronti dell'una e dell'altra per cambiarli per trasformarli per conservarli per fare una pura e semplice manifestazioni e difesa dei principi o per operare concretamente per trasformare questi principi in atto e fino a che limiti
Fino a che termini è possibile che i nostri principi siano tradotti in atto in questa realtà in questa situazione
Ebbene vedete in linea generale in senso ideale e storico
Sul nostro atteggiamento non vi possono essere dubbi
Non rinunzia contro questo particolare sistema politico dove denunziamo contro questo particolare modo di attuare il potere dei partiti
La nostra critica non si rivolge a questa particolare degenerazioni della partitocrazia che abbiamo visto attuarsi in Italia ma si rivolge verso la in organicità democratica che all'origine della nascita del sistema dei partiti
Noi siamo originariamente volti ha un compito fondamentale che è quello di restituire il potere allo Stato sottraendolo alle organizzazioni private che se non sono impadronite queste un compito che non ci assumemmo o i nostri padri si assunsero ben prima che nascesse la Repubblica italiana
è un compito storico di fondo che si proietta nella nostra attività attuale ma viene da molto lontano e Miranda assai lontani
Il secondo compito che noi ci proponiamo e quello di ricondurre lo Stato all'esercizio del potere perché questo sistema politico istituzionale nello stesso momento in cui ha sottratto allo Stato il potere reale effettivo di guida della società
Lo ha caricato di compiti innaturali
Così che abbiamo uno stato che sia accollato compiti economici produttivi previdenziali assistenziali sanitari didattici abbiamo constatato
Che fabbrica panettoni chi
Assiste i malati che insegna ai bambini a leggere scrivere e far di conto e abbiamo nello stesso tempo uno stato che non rende più giustizia non amministra le pubbliche finanze non organizza la difesa del territorio e della nazione non mantiene l'ordine all'interno non prende l'iniziativa all'esterno non fa nulla cioè di tutto ciò per cui lo Stato è nato e si è presentato nelle società umane caricato quindi di compiti innaturali e rimesso nell'incapacità di svolgere i suoi compiti reale istituzionali e qui l'origine
Di quella separazione tra i cittadini e lo Stato che si avverte ovunque sulla quale ci si stracciano le vesti sulle quali si spargono lacrime di coccodrillo ma di concisi rifiuta di vedere la realtà
Se il cittadino vede nello stato un'entità estranea e nemica la ragione fondamentalmente questa
Lo Stato fa tutto ciò che non dovrebbe fare non fa nulla di ciò che dovrebbe non svolge i compiti per i quali assorto per i quali buoni chiedere ai cittadini sacrifici
Obbedienza sacrifici economici
Fino così come era un tempo e non sembrava nessuno alza critica e non sembrava strano nessuno fino al sacrificio della vita sì oggi tempo sarebbero disposti a offrire la loro vita per questo stato
Una ragione fondamentale cioè ed è in questa
Frattura di fondo e si è esercitata le basi stesse della società ecco la nostra azione si svolge volge quindi a questi due obiettivi fondamentali che non molto hanno che vedere ripeto con la nostra opposizione poi a questo particolare stato italiano a questo particolare sistema questo particolare struttura
In questo in questa luce in questo senso
In questa direzione
La nostra azione e certamente rivoluzionaria e non riformista perché tende a creare una nuova realtà e a sostituire una integralmente alla realtà esistente
Ma questo atteggiamento ci crea cari amici
Dei gravi e seri problemi
Problemi che noi siamo ben lontani dall'aver risolti
E dobbiamo pur di
Non abbiamo mai affrontato realmente e affonda
La nostra immagine dello Stato come abbiamo visto è in sé e completa e a pochi punti di contatto con lo Stato insistente con lo stato attuale nel quale pur tuttavia la nostra azione politica si svolge dunque noi rischiamo di chiuderci a vivere in una sorda di Stato ideale
è straniante uscì dallo Stanton reale nel quale viviamo beh giustificando quindi alla fine dei conti le teorie tipo arco costituzionale
Con le quali si tende a emerge sedici in questo quadro
La strategia dell'alternativa al sistema che è una logica conseguenza di questo atteggiamento mentre non esclude come noi abbiamo dimostrato la nostra parte ha dimostrato nel recente congresso di Sorrento
A Bersani ma non confutati da nessuno mentre alla strategia dell'alternativa al sistema non esclude la partecipazione alla lotta politica
Anche alla partecipazione a maggioranza e anche eventualmente qualora si rendesse possibile
Il sostegno a governi ebbene questo strategia rende invece estremamente difficile la cooperazione e l'intervento in un ciclo di riforme istituzionali perché è chiaro che gestì i nomi biblici del nostro sistema mal si prestano ma essere inseriti nel sistema attuale mal si prestano diventare branchi di questo sistema
Per cui noi siamo portati inevitabilmente proprio sul campo istituzione il campo istituzionale più che in quello politico a
Trasformare la nostra alternativa in un'alternativa globale
Che non discute che non tratta che non interviene
Noi da un lato con il nostro modello di sistema dall'altra parte il sistema attuale ma in questo modo corriamo un rischio ancora più grave del precedente
Quello di rinchiuderci in una sorda di isolamento istituzionale più gravi e più serio dell'isolamento politico
E ancora se questo atteggiamento viene portato agli estremi alle sue estreme pur logiche conseguenze ci conduce in uno stato d'animo di estrema pericolosità perché è chiaro che noi siamo portati a considerare ogni intervento migliorativo in questo sistema come un servizio reso all'altro perché se noi miglioriamo l'attuale esercizio del potere ebbe è abbastanza chiaro di non rendiamo un servizio a coloro che Roberto
Ma i rapporti a invece di indebolirlo che ci allontaniamo dal nostro obiettivo
E quindi il rischio si fa Massimo
Perché noi corriamo il pericolo pericolo io dico ma in realtà è un pericolo che si è largamente già realizzato
Di chiuderci in una funzione negativa
Deleteria improduttiva impopolare funzione che protratta per quarant'anni porta alla sterilità alla Stasi alla decadenza
Ricadono insomma nel vivo con una sola frase
Su di noi tutte le conseguenze che colpiscono un partito rivoluzionario per una fa la rivoluzione
E non ha potuto farla
Per circostanze avverse è dovuto limitarsi a bandire la ma che non può rinunciare alla sua anima rivoluzionaria senza rinunciare a se stesso gravi antinomia grave contraddizione e dobbiamo avere il coraggio di guardare dire menta in faccia se vogliamo risolvere perché nasconderci di fronte a questo è un contrasto intimo che portiamo il nove nasconderci di fronte questo significherebbe continuare a vivacchiare nella maniera poco esaltante nella quale stiamo vivacchiano
Ormai da troppo lungo
Ecco vedete
Dopo la crisi che abbiamo dinanzi
Ci offre una possibilità di uscire da questa difficile situazione
Ma dobbiamo avere prima la capacità di interpretare bene la natura di questa crisi di comprendere che crisi di quale crisi si tratta e che cosa ha specificamente è andato in crisi ecco qui dobbiamo
Togliere al riformismo la sua prima
Perché la crisi non è una crisi istituzionale
Non è una crisi del sistema istituzionale e questo per una ragione fondamentale verità perché questo sistema non è fatto per funzionare e quindi non può andare in crisi
Questo sistema è fatto per delegare ai partiti l'esercizio del potere reale va in crisi quando vanno in crisi i partiti e sono i partiti che sono andate in crisi e per questo il sistema istituzionale non funziona più quello che è andato in crisi e il sistema dei rapporti fra i partiti
Che non si intendono più fra loro praticamente su nulla che non hanno più alcuna idea di come interpretare la Società italiana di dove condurrà di quale impresa e compiere e anche persino sei debbano compiere in brevissimo crisi dunque dei partiti che viene mascherata da crisi istituzionale cresce dunque che essi mascara di una velleità del riformismo che volta sono nulla perché i partiti in realtà non intendono operare per modificare le strutture istituzionali e in modo che il loro potere sia meno necessario è che queste strutture possono funzionare senza di loro di tutto questo in imbonimenti molti mesi ormai che sono occupati da questo dibattito noi non abbiamo sentito nemmeno una parola
Tutta l'attenzione oltre che sul problema centrale che vi ho detto prima si volge invece su quelli che deferisce chiama giustamente rappezzo cioè sulla legge elettorale sui meccanismi e sui regolamenti parlamentari cioè su quei particolari che possono restituire ai partiti quella pressa che essi vanno perdendo senza che si venga a te sette si tenga conto che questa pressa si allenta non perché le istituzioni sfuggano ai partiti
Ma perché i partiti non sono più in grado di tenere
Di tenere questa premessa
E allora
Proprio perché i rapporti tra i partiti sono in crisi
Proprio per questo proprio perché nello schieramento finora compatto dei partiti antifascisti si determina una frattura di fondo che non li fa incontrare più né sul terreno legislativo né sul terreno governativo nessun quello semplicemente dei rapporti fra loro proprio questo
Ci consente una possibilità di intervento anche in sede istituzionale oltre che in senso politico in sede politica nel senso che abbiamo già indicato al congresso
Dobbiamo però intendere bene
Quanto abbiamo visto in precedenza
Dobbiamo intendere bene che il riformismo altrui sono una maschera e dobbiamo intendano bene per non cadere noi noi in un'illusione riformisti cade sarebbe maschera anche per loro che ci impedirebbe di mostrare il nostro voluto e di riconoscerlo noi stessi
Dobbiamo cadere dobbiamo evitare di cadere nell'illusione
Che si possano trasformare gradualmente questo stato nel nostro Stato quale sarebbe appunto un'azione riformisti Canon rivoluzionari quest'operazione assolutamente impossibile e incompatibili questo stato non è suscettibile di essere trasformato in quella identità ideale che finora ha vissuto il nulla e allora che cosa dobbiamo fare
Noi dobbiamo proporre quel tipo di riforme istituzionali che può mettere le istituzioni dello stato in grado di funzionare senza i partiti o almeno di sentire meno la pressa e la pressione dei partiti subisse dobbiamo puntare su cinque o sei problemi
E andare a fondo su questi e dire vedete questo si può cambiare subito
Su questo elemento si può intervenire immediatamente in questo modo il Governo può funzionare meglio in quest'altro modo può funzionare meglio il Parlamento sfidare gli altri a discutere a dibattere a compromettersi insieme a noi con noi sulle nostre proposte
Ma per fare questo dobbiamo liberarci innanzitutto da quello stato d'animo del tanto peggio tanto meglio al quale accennavo prima
Qui si pone per voi cari amici
Un difficile assetto salto di qualità
Noi dobbiamo convincerci
Che il metodo che abbiamo seguito finora
Quello cioè di ritenere che la nostra forza si accresce gradualmente quanto più il sistema istituzionale e politico si allontana dai nostri principi
Quanto più il sistema istituzionale e politico allontanandosi dai nostri principi va in rovina
Strada che paga
Non è una strada che ci porta al risultato finale e per meglio dire è una strada che non ci porta a nessun risultato se non a quello di amministrare in modo Gretto e meschino questo nostro piccolo patrimonio
Tenendo ce l'ho in banca per non rischiarlo in Borsa cioè
Svolgere
Un'azione decisa energica e coraggiosa di intervento sulle strutture dello Stato per migliorarlo deve potenziare ovvero rischioso e pericoloso
Perché i tuoi affetti avvenire e il potere così rafforzato vada in mano l'altro ci sputa per sempre in altri termini il gruzzoletto torto tolto dalla banca rischiato in Borsa non lo potremmo perdere ma qui è una scelta e qui è il salto che cosa vogliamo fare cari amici vogliamo passare altre quarant'anni a oscillare fra il cinque e il sette per cento o andiamo a guardare
All'esterno decisamente coraggiosamente a rischio di perdere tutto ecco la scelta scelta che si pone voi anche qui in questo campo in questo terreno ancora più chiaramente ancora più duramente
Di come noi l'abbiamo posto a Sorrento in sede politica perché qui non si tratta più del Parlamento del governo si tratta dello Stato
Si tratta di giocare sullo stato dei nostri avversari rafforzare o dai deboli ed è qui che si gioca per voi una partita che può essere decisiva
Ma proprio proprio operando su questo terreno
Noi possiamo poi cercare di stabilire nel dialogo che possiamo instaurare con le forze politiche convergenze più rapide
Più decise più operanti di quanto non sia possibile fare sul terreno politico spesso e lo abbiamo visto dal fatto che il segretario del partito socialista ci ha invitati a un colloquio sulle riforme istituzionali mentre difficilmente sarebbe partito impedito a mente direttamente da un colloquio sui temi politici noi possiamo fare cari amici spregiudicata mi
Senza timori
Ciò che altri stanno facendo
Ciò che i comunisti stanno facendo
I quali dichiaratamente si interessano dei temi istituzionali solo perché tendono a ricostituire sui temi in sui temi costituzionali quell'intesa con i democristiani che in altri tempi si chiamano compromesso storico
Noi dobbiamo operare da quest'altro lato dello schieramento politico con la stessa agire spregiudicatezza
Avanzare precise proposte di cambiamento istituzionale per stabilire su di essi convergenza politica e poi da travasare poco sul piano formale
Ecco a questo punto
Io vorrei accennare non forse a proposte
Diciamo così meccanicamente o specificamente determinate mai grandi temi sui quali si potrebbe intervenire sui quali si potrebbe operare
In primo luogo
Il problema che noi potremmo decisamente colpire con una proposta o con più proposte di modifica istituzionale e quello della separazione tra l'esecutivo il legislativo che oggi è puramente verbale puramente dichiara della carta costituzionale ma che poi in base alle strutture costituzionali stesse mette invece l'esecutivo cioè il governo interamente nelle mani del Parlamento ne fa un'emanazione
Ne fa un servitore
Che può eseguire soltanto comandi e che da un attimo all'altro si licenzia si cancellino
A questo fine ci si può avvicinare i piumoni
Proponendo l'elezione diretta del capo del del lezione dirà l'elezione diretta e popolare del capo dell'esecutivo sia esso Presidente dalla Repubblica o presidente del Consiglio a seconda di come si vogliano considerare queste gare
Stabilendo le incompatibilità
Tra la carica di membro del governo alla carica di membro del Parlamento
Abolendo e questo può essere il punto decisivo e originale per voi la norma secondo la quale il governo deve avere la fiducia del Parlamento
Norma che si ritiene da sedeva ma che non lo è affatto che in molti Paesi del mondo a cominciare dagli Stati Uniti non esiste
Secondo punto sul quale si può centrare la nostra azione è la differenziazione reale delle funzioni delle due Camere questo è un tema voi sapete abbastanza popolare abbastanza dibattuto bada nessuno ancora affrontato radicalmente decisamente nessuno ancora ha detto in che modo le funzioni delle due Camere si potrebbero differenziali tutti ne sentono il bisogno perché questa scena che si ripete di continuo delle leggi che viaggiano tra Camera e Senato
Dove vengono discusse nello stesso modo e poi modificate in poi rinviata e poi il rimodificata affatto intendere veramente a tutti che non vi è alcuna possibilità di proseguire su questa strada se non si può ricadere nella paralisi
Ma noi possiamo proporre specificamente tutte le funzioni delle due Camere si differenzi no nel senso della creazione di una camera politica e di una camera economica
Di una camera che legiferi sugli specifici problemi politici di un'altra camera che legiferi invece sui problemi della produzione
Ed è la distribuzione dei beni ed è l'assetto sociale e noi potremmo operare forse in senso più rapido e più semplice proponendo l'abolizione del Senato e proponendo un diverso sviluppo di un potenziamento del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Punto poi fondamentale sul quale esiste già
Una nostra precisa iniziativa di legge assunta già da molto tempo dal nostro amico onorevole Staiti e quello della legalizzazione dei partiti
Oggi esiste come voi sapete è una situazione di fatto per cui i partiti esistono ma non sono riconosciuti dalla legge
E si arriva addirittura all'assurdo per il quale lo Stato finanzia entità che non hanno esistenza giuridica che non potrebbe conoscere perché giuridicamente semplicemente non su
Ecco inserendo i partiti
O nel diritto privato come propone Abbundo l'onorevole Staiti quale di brutte della più tardi meglio nei dettagli la sua proposta di legge
O nel diritto pubblico come sarebbe anche possibile date le funzioni pubbliche dei partiti svolgono si eliminerebbe la comodissima situazione attuale nella quale i partiti hanno tutti i poderi proprio perché non hanno nessuna responsabilità chiamando ai sistemi sa e irresponsabilità giuridica si ridurrebbe di fatto il loro totale
E ancora è possibile qualificare meglio la rappresentanza a parte il sistema di elezione
Per cui io possiamo proporre per la Camera politica ancora il suffragio universale
Per la Camera economica invece un passaggio attraverso categorie professioni comunque la rappresentanza può essere migliorata anche con mezzi assai più semplici
Quale per esempio di aumentare i casi di ineleggibilità che oggi sono limitati soltanto ad alcuni tipi di condanne infamanti allargarlo ATP di reati di particolare gravità
Fallimenti dissesti economici eccetera
Si potrebbe stabilire un diverso sistema per l'immunità parlamentare chiamando il parlamentare che viene inquisito a chiedere di di essere e chiederei l'immunità e impegnando la commissione apposita a concederlo o negarla entro un determinato limite di tempo si potrebbe ancora stabilire un limite di permanenza di venti o venticinque anni in una delle due camere elettive e si potrebbe ancora aumentare invece i casi di appartenenza non elettiva oggi limitata soltanto ai senatori di diritto e a vita
Introducendo ma questa è una mia proposta che avanzo proprio a titolo puramente personale anche casi di cooptazione da parte delle assemblee i personaggi di particolare rilievo nella vita intellettuale e politica della nazione infine riorganizzare il governo attribuendo al presidente del Consiglio un ruolo effettivo di previdenza e di guida
Consentendo di un potere di intervento delle specifiche competenze dei singoli ministeri e consentendogli anche il potere di revocare i ministri ecco vedete amici
Questo tipo di azione non è un'azione riformista non prende la maschera del riformismo
Perché non tenga come vi ho detto a realizzare un ideale parzialmente o gradualmente non è questo questo mi sappiamo che non è possibile tende a sottrarre il potere ai nostri avversari aumentare la nostra capacità di precisa tende a parcella colare alle nostre idee fuori dal nostro ambito nell'ambito generale ad parole discutere nel vivo dei dibattiti politici
A compromettere gli altri discutendo record non ad attribuirci una capacità di penetrazione di Presa che finora non possediamo è che è la sola che può avvicinarci
Al raggiungimento del nostro scopo finale che è quello della creazione del nostro tipo del nostro modello di Stato
Quindi azione nello stesso tempo graduale che non rinuncia però al fine ultimo rivoluzionario che è il nostro proprio al quale non possiamo rinunciare senza rinunciare a essere noi stessi azione infine e quindi lei collego a un tema che abbiamo trattato in Congresso
Che c'eri accorta
Ci riavvicina la patria
Che ci ridarà dal cerchio nel quale noi stessi ci siamo chiusi abitare in una realtà ideale che ci separa dalla vita reale della nazione
Che ci fa vivere insieme ai nostri concittadini con loro con le loro sofferenze con le loro contraddizioni anche con le loro carenze
Anche con le loro colpe ma con la loro e insieme a loro nel vivo della nostra patria per creare insieme una più alta realtà
Grazie alla professore Enzo erra la parola all'onorevole Beppe Niccolai
Cari amici e cari camerati Dio in materia di costituzionale Cozzuppoli brillanti l'azioni parte dal parlato da qua dentro
Più politica quella di erra non non non non entrerò in questi argomenti benché confesso via migliora
Voglio voglio solamente fare riflessioni
Questo questo convegno ecco questo convegno che significato hanno
Può questo convegno limitarsi da una fase della dialetti partito dopo il congresso i Sorrento
Possiamo limitarci a questi io dico che sarebbe grave dimenticare le storie che dietro ciascuno di noi ci sono e io qui guardo i vostri volti di altri posti volti c'è una storia c'è una storia dietro Matteoli dietro Menniti dietro Rauti c'è una storia dietro di lui c'è una storia dietro stabiliti ecco
Questa saldatura di queste storie
Che natura
Questo incontro
Questo incontro è stato un incontro umano prima che politico
è stato costruito su prove su scelte che hanno visto privilegiare la lealtà la parola data il fa il franco e aperto confronto cioè
Uno spaccato di amicizia
Dentro il partito
Da costruito ma da costruire ogni giorno
Ecco una prima riflessione questo incontro non va sciupato
Un grosso regalo che abbiamo fatto a tutto il partito anche se anche il partito nella sua tutta la vita non se n'è ancora accorto ma se ne accorge
Il dovere nostro immatura rendendolo questa solidarietà costruito
Di sentirsi crescere efficiente evolvente e di costruire insieme politica forte
Partendo definitivamente il settarismo
A tutto favore del rapporto aperto anche se aspro
Ma condotto sul piano della lealtà
Io non non auspico l'omologazione
Chiedo anzi a tutti i guanti di essere irrequieti
Ma sul terreno dell'amicizia
Sul terreno della chiarezza ecco quell'alternarsi diceva Berto Ricci che sa di poesia quell'alternano anzi di equilibrio
Di equilibrio e di follia accorci scivola e della follia in questa Italia ecco perché c'è la famosa frase del De Santis a proposito dell'uomo del Guicciardini quando dice l'Italia veri perché i fogli erano in minoranza poi Pisapia erano in maggioranza ma ci vuole anche l'equilibrio l'equilibrio fra follia fra follia
Equilibrio cioè essere trasgressivi come lo siamo stati a Sorrento e comma abbiamo costretto tutto il partito a Sorrento ad essere ad essere trasgressivo
Ora senza alcuna presunzione senza alcuna iattanza
è questa area politica missina
è il suo incontro lo dico senza iattanza
è quella è quello che quest'area dice a Sorrento
E attraverso tutto questo tutto questo fermento che viene costruita l'intervista del professor Renzo De Felice con quello che sei
E i mass media della informazione si Abrams gli intellettuali che sono oggi i fattori del cambiamento accusano il proprio ingegno
Ora io leggo spesso in casa nostra delle invettive contro la RAI TG due l'integrale linfoma azioni in generale ci ignorano per questa è l'accusa è vero ma è pur vero che quando ci rendiamo capaci di esprimere idee forti anche la RAI la RAI TV anche la stampa torna a parlare di questo movimento sociale italiano
L'aria trasgressiva della intelligenza vedete che non procede mascherata
Ma che in quanto trasgressiva in quanto innamorata dell'eresia creatrice non teme di buttare sul tavolo come diceva poco fa errate il confronto i temi forti scomodi che buttare all'aria i vecchi schemi di alternative troppo spesso perse nelle urne l'utopia ecco dei comodi alibi per per mascherare l'immobilismo ecco ma mai il difficile e doloroso paziente mai indispensabile il confronto con gli altri e di questo e Mennitti che se ne fa portatore
E l'attenzione alle masse popolari che votano a sinistra tema caro a Pino Rauti davanti alla crisi di identità che colpisce il Partito comunista italiano questa questo questa riflessione di Rauti e e questo l'interrogativo che viene dettato da questa sala
La domanda dobbiamo la dobbiamo la porcellana
Proprio qui a Perugia
L'Umbria la terra della religione e la domanda poi rimbalza in Toscana che la terra dell'arte perché queste due grandi espressioni di civiltà hanno privilegiato in questi quarant'anni il Partito Comunista Italiano
Perché perché per quarant'anni il partito della nazione come memoria storica
Abbiamo trascurato questa analisi
Rifugiandosi spesso in un anticomunismo becero parolaio che non sapeva cogliere le motivazioni profonde di quell'adesione a sinistra inter Tissot date da opere dal ricordini civiltà che sono sangue carne né dal popolo italiano
Questa introduzione ecco ma sta al tema di questo convegno
Che nesso può avere code riforme istituzionali
Che senso ha quel riferimento mirato a sottolineare come l'accensione da parte nostra
Dirty battito delle idee che ha scarso avvolta innesca ha innescato il dibattito fascismo antifascismo e che sono a sua volta stanno innescando il dibattito sullo stalinismo togliattiano
Che senso ha
Ed è un dibattito che caratterizza guardati l'inizio del mille novecentottantotto
Soprattutto quale guida quale concreto aiuto e noi siamo qui più che in sede accademica in sede politica cioè tesi a trovare e e a fornire soluzioni alla crisi che nasce dalle istituzioni ma quale guida Buonaiuto fare derivare ai nostri operatori di politica ai nostri militanti partendo da quel dibattito a Bernardo sulle due aree eroiche la chiamate il Mattino di Napoli la resistenza e il fascismo
In un'Italia che di eroico non ha e non vuole avere più nulla
Dibattito non lo si dimentichi tutto teso questo dibattito lo stesso dibattito sullo stalinismo del Partito Comunista Italiano
Tutto e ed è un dibattito che ci può pinete che ci assilla cerca il potere anche noi a essere protagonisti non secondari
Nel fornire pensiero forte atto a rimuovere i problemi della ingovernabilità del Parlamento e degli enti locali
Perciò costruire politica utile per l'Italia
Questa Italia scrive Scalfari che in tema di istituzioni va al massacro
E allora come uscirne
L'arte della politica e dire pazzi e di violazione diretta di un progetto
Il Progetto la proposta diventa carne della politica se bagno alle sue radici motivazioni culturali vive immaginifiche calde appunto eroiche il fermento culturale
è alla base della polemica fascismo antifascismo che non è discussione teorica accademica lo scandaglio lanciato da De Felice nelle secche dell'antifascismo istituzionale scuote
Nelle fibre più riposte il Paese
Quel fermento culturale afferma
Il fascismo guardate
è un fenomeno politico che non fu ne è una parentesi la parentesi crociana ne è una causale demenza ma un evento politico e intellettuale di straordinaria complessità e rilevanza
Se volete rinnovare d'Italia liberarla dal cappio delle sue istituzioni ottocentesche oggi che si va in certe dovette fare i conti con lunghi
Con il fascismo
Ma non per rifare il fascismo
Ma per andare oltre
L'ingovernabilità arrestarlo il Paese la sua vita civile la sua vita produttiva è un freno alla sua crescita nell'ingovernabilità è la corruzione la Kramnik le alla criminalità che diventa terzo fattore politico se si vuole andare oltre occorre
Rimuovere il mitico antifascismo
Conservare è l'immobilismo innovare ed è il cambiamento e far volare l'Italia in alto
Sono i due schieramenti che si sono formati fra gli intellettuali che sono detto all'inizio i fattori del cambiamento e che sarebbe assurdo fra fra da parte nostra ricompattare un insomma è un fronte diviso
L'ingovernabilità il mitico antifascismo quale nesso
Come ragionano i costituenti quaranta anni fa in quella parte della Costituzione che riguarda l'ordinamento della Repubblica
Quali motivazioni li spinsero a dettare norme che caratterizzano la debolezza e l'instabilità dell'esecutivo
Il Complesso del tiranno
E il potere di crisi
La Teoria crociana della parentesi se il fascismo fu parentesi l'operazione semplici basta riportare istituzionalmente l'Italia quello che era prima dell'avvento di Mussolini e tutto è risolto
Il tiranno se si presenterà un'altra volta parlano così costituenti potrà essere battuto dal potere di crisi che noi costituenti sancire Nemo nelle norme per cui anche il più piccolo partito se lo vorrà potrà mettere in crisi il governo
La comune ricerca del potere di crisi dei partiti costringere i governi attenere continuamente per la propria vita obbligarlo a disperdere le proprie energie nello sforzo frustrante di durare
Instabilità selvaggia il due per cento del Partito liberale che determina la crisi
Paradossale i periodi in cui il Paese retto da governi dimissionari è superiore a quello in cui il governo Gorni retti dalla fiducia del Parlamento
Effetti altrettanto paradossali i governi dimissionari diventano normali
Ed essendo liberi dai vincoli a cui debbono soggiacere questi ultimi
Che per conservare la fiducia sono costretti all'immobilismo dimostrano una maggiore capacità operativa insomma nel resto del mondo
Tempo Martone si nomina è sinonimo di vuoto di potere in Italia equivale a sopra più di potere
Il mitico antifascismo da rimuovere nell'interesse del popolo italiano è questo Italia ha bisogno del cambiamento se no è il massacro come dice scarpe ma fateci caso
La gravità del don del del momento l'urgenza di porre mano al cambiamento espressa da tutti indistintamente avrebbe potuto avere oso diciamo sfiorare
I caratteri della passione in questa Italia senza passione se sulla scena politica pur con tutti i suoi orrori non vi fosse stato questo movimento sociale italiano con la sua memoria storica
Non esistono parentesi nella storia di un popolo
Fascismo e antifascismo vanno ricomposti sono spaccati di una storia comune non si tratta di dimenticare di abiurare
Né da una parte né dall'altra noi non chiediamo all'antifascismo di perdere la propria memoria storica tipi Ripa di privarsi del proprio codice genetico ed etico-politico chiediamo di capire
Le motivazioni profonde
Dello scontro carico di sangue avvenuto in famiglia soprattutto una cosa
Che i morti qualunque camicia essi investissero all'atto del loro sacrificio non vengono trasformati più in veicolo di odio e di risentimento fra gli italiani
I morti dell'una e dall'altra parte
Si onorano in questa Italia alle soglie del Duemila lottando per le idee migliori per le quali essi morti sono caduti la libertà abbiamo capito l'altro che ci stava di fronte
Nella sofferenza nella contrapposizione nel sangue versato né nella ferocia
Non si può costruire l'Italia con soluzioni autoritarie che spaccano il Paese che ci portano fatalmente a Caporetto
Al venticinque luglio all'otto settembre al venticinque aprile la libertà fatti pesa insieme e non ci può essere Italia senza libertà ci piace in questo l'anima libertaria che pur se scosse il fascismo e nei momenti più difficili
Ma all'altro deve capire noi quando sul filo della memoria storica ricordiamo che questa Repubblica non è solo frutto del vento del Nord ma è anche la storia dei partiti democratici sorti la nel Regno del Sud con il governo Badoglio sotto la guida dell'Amministrazione militare alleata Governor retto dai notabili dell'antifascismo storico con le loro mentalità ripetitive
Di antichissima e mi e di antiche debolezze
Il nostro sistema politico a due genitori il secondo è meno noto quelle quasi sconosciuto ma c'è viene da una rovinosa sconfitta militare di cui anche noi uscì infatti siamo e ci dobbiamo far carico
Siamo tutti ittico tutti i figli di una umiliazione
Umiliazione della sconfitta che insieme dobbiamo superare se vogliamo ridare all'Italia un suo ruolo è un suo destino
Ruolo e triestino che sono allegati ad una rifondazione dello Stato in cui la libertà non sia ridotta solo a sono di parola ma che sia anche per gli italiani possibilità di fare
Di costruire il proprio destino
Di affermarsi sul tutta l'area del Mondiale divenuta tascabile con i prodotti del suo genio per la sua fantasia della sua tendi Ca'del lavoro della sofferenza creativa degli italiani
Dio sono era ed è ritornato Da Vinci chi Galileo di Botticelli di Giovanni Pisano diciotto di Piero della Francesca
Me lo faceva notare Croppi grida all'emigrante italiano per giunta toscano nel film che spero abbiate viste Good Morning Babilonia
Agli albori del quattordici quando allora nasceva l'Italia nazionalpopolare e per essa moriranno i due fratelli protagonisti del film
Do gridava all'americano suo pare Boc ricordava loro quali potevano essere i loro antenati date le condizioni di miseria in cui erano giunti dell'America opulenta
Superba e salvifica il regista due fratelli Vissani contende italiani comunisti
E Moravia nel recensire questo film a me parla divisione nazionale e popolare
Ho detto che i protagonisti del film i fratelli Taviani le fanno morire nella guerra quindici diciotto volontari
Vedete dopo quarant'anni
Questo incontro tra l'Italia e il suo popolo
è è in nuce è in costruzione
E si ricompone il dramma sanguinoso carico di colori storici potenti come quelli del Masaccio e di piazzale Loreto i simboli dell'Italia vinta a quei ganci
L'Italia risorgimentale che finiva con Mussolini Ethel popolo con Nicolino Bombacci capo del comunismo e fraterno amico di Vladimiro Ulianov detto Lenin
Quei ganci ecco hanno cominciato a macinare storia hanno cominciato a macinare immaginifica azione storica in questo momento di crisi del Partito Comunista Italiano
Quella raffigurazione di quarant'anni fa cantata tappa onde il più grande poeta moderno quella rara figura azione
Dopo quarant'anni dopo in cui le identità avvincenti e prorompente di allora in nome della rivoluzione della democrazia rivisitano oggi dinanzi alle dissolvendo S deve proprio molti la storia di chi fu vinto allora
Alla ricerca e alla costruzione dell'Italia del Duemila
Davanti a un Paese istituzionalmente preda e prigioniero di feudi TNT di partiti di cosche a causa di una instabilità politica selvaggia feroce senza senso
Ridare alla Italia paese oggi apparentemente senza scopo nella epoca della alienazione industriale
Per cui eccessi Benaissa ad Amman non felicità ridare all'Italia risale il sapore della vita
Difendendo la nella sua memoria sia questa espressa da un albero da un fiume da un golfo da una cattedrale da un castello da un palazzo da una torre da una strada
Da ogni pietra e campo che storia
Vedete ecologia
Nazione istituzioni
I nuovi grandi compiti che si presentano al nuovo amore di patria
Non occorre più aspettare come banco di prova del sentimento nazionale la minaccia esterna e la guerra per vedere chi abbia creduto sul serio all'insegnamento scolastico Turci sette etere decoro meste pro patria mori
Oggi la battaglia si sposta su di un fronte interno che a ciascuno di noi come protagonista in entrambi i reparti
Quella dell'aggredito dalle disarmonie del progresso e quella dell'aggressore in quanto partecipe utente del progresso spesso nasce il nuovo concetto di patria
La patria delle identità minacciati ha detto Valentini la patria di coloro che vengono cancellati che non sanno più che sono brutalizzata i perché vecchi o perché donna
Perché indifesi perché essa ori perché Popeye i ricchi e i poveri il sangue del loro e come diceva ieri sera Rauti
Este ove se no
Nord e Sud i popoli poveri contro i popoli ricchi questo disegno di una nuova patria e davvero fuori tema quando si parla di riforma delle istituzioni o quelle istituzioni senza passione
Di Uniti serio e di una proposta d'anima cresceranno asfittiche senza vita
Ho terminato dell'altro interrogativo che è angoscioso ma dobbiamo porre c'è una classe dirigente c'è la possibilità di dar vita ad un blocco storico nazionale popolare per portare avanti questo grande disegno questa grande proposta d'anima
Costerà fatica Camera costerà pazienza costerà dolore ma ce la dovremmo fare noi Chicco noi si sentirà di percorrere Ra la strada del riscatto nazionale e popolare grazie
Ora farà il proprio intervento l'avvocato Paolo Andreani
Cari camerati il mio sarà un breve intervento
Intendo sottoporvisi
Per discuterne un aspetto della mostra la battaglia politica che investe sicuramente non solo motivi istituzionali
Ma anche problemi di di di grande attualità politica
E mi riferisco alla tesi
Di cui si è parlato anche in questo convegno alcuni interventi ne hanno fatto cenno
Alle
Al tema alla tesi del cosiddetto presidenzialismo
Cioè alla
Alla teoria che prevede la elezione diretta del capo dello Stato
E che poi si è andata allargando specialmente proprio da parte delle proposte
Delle movimento già italiano arma d'elezione diretta del presidenti delle giunte regionali all'elezione diretta dei sindaci
E e magari via via addirittura alle elezioni dei presidenti dei consigli delle delle circoscrizioni e direi delle miriadi di enti che pullulano in questa Repubblica che della autonomia locale ha fatto un po'la sua parola d'ordine
Ecco e così ho seguito con grande interesse e ho condiviso in toto Divella la la relazione di ieri su guerra su un unico punto dissento
Così come mi sento da quei perché cara l'impostazione del partito sul tema della nuova repubblica che poi si è estrinsecata in sostanza è appunto solo ed esclusivamente sulla tesi della elezione diretta del capo dello Stato dissento dicevo dall'amico verrà perché lui mi pare che tra il le proposte ipotizzate
Dalla nostra parte politica a inserito anche questo questo tema
Quale l'argomento che viene portato
A sostegno
Di
Un specie Dio orgia di suffragi si può perché poi di questo si tratta
Che ci pone alla testa poi delle forze proprio iper democratico
La tesi è questa e cioè di creare delle autorità autonome
Dando a questi organi dura una una loro una loro legittimità sganciata dalla legittimazione che viene dai partiti
E nello stesso tempo ridimensionare lo strapotere dei partiti che che tendono naturalmente a condizionare
Il potere degli organisti
E allora prima di tutto su su questo aspetto del problema cioè della il limite azione del potere dei partiti mi limito ad osservare che
Sarebbero pur sempre le direzione dei partiti così come oggi sono rigide attivamente con CPP
Cioè come associazione di fatto chi ha parlato di pistola
Sarebbero sempre i partecipi le direzioni dei partiti a dare appare le designazioni
Esaminiamo in cadetteria Presidenza della Repubblica eletta a suffragio universale
è chiaro che la nomination partirebbe dai partiti dalle direzioni dei partiti passerebbero attraverso le lotte intestine delle correnti dei partiti
E le dichiarazioni poi dovrebbero fare i conti con le intese e gli accordi
Sotto manco tra i vari partiti che poi dovrebbero col convergere su quelle che sarebbero in sostanza non più di due o tre candidature
E quindi ritorna il potere condizionante dei partiti nel momento in cui la designazione dei candidati dei due candidati o dei tre candidati viene sottoposta all'approvazione del corpo elettorale
In ordine poi al maggiore autoritarismo alla maggiore autorità all'autonomia di questa autorità
Ecco io non vorrei che si confondesse il tra quello che è la nostra concezione della sovranità dello Stato l'autorità la sovranità di Ray dello Stato
E ed una sovranità che presumere detti acquisire dignità per il voto per il voto dal basso la nostra sovranità quella che noi auspichiamo secondi noti principi
Viene commentata dalla qualità delle rappresentanze non certo dalla quantità ristrutturati
Preferiamo indubbiamente un metodo democratico selettivo se ne è fatto cenno
Che per andare stringere il PRA forme non certo ad allargarlo il Platform degli elettori che debbono fare le scelte di maggiore responsabilità
è chiaro che man mano che aumenta la responsabilità della carica
Dovrebbe diminuire il plafond lei degli elettori ingrato consapevoli e per effettuare una scelta con cognizione con cognizione
Di cautela quindi direi che e preferibile ipotizzare semmai un'elezione di primo grado per poi giungere tramite questo filtro ad una elezione da parte di elementi qualificati
Indubbiamente il sarà nella mia mentalità ma credo diffusa nel nostro ambiente ecco a me infastidisce pensare a questa frenesia iper democratica
Che dalla legittimazione esclusivamente al popolo che votate personale quindi legittima questo potere che dovrebbe diventare autonome sganciato dal partito io io preferisco pensare che posso dire
Ai principi ai principi elettori che nominavano l'imperatore o addirittura i cardinali che continuare a nominare il Papa ma epiteto più autorità che quella che deve conferita per esempio
Al presidente degli Stati Uniti
Il presidente statunitense nelle To dal popolo
Il quale però questo tipo e mosso da quali e qui c'è da da esaminare il punto da quali scelte condizionanti se non quelle dei mass media che puntano su fattori eminentemente emotivi e di suggestione epidermica
Tutti sappiamo come si svolgono in America le campagne elettorali estremamente politicizzate e conferite e direi nelle mani di centri di potere che operano a livello di suggestione senza parlare poi in massima parte di politica ma se non ditemi di grande interesse popolare
In sostanza questo populismo elettorale credo che poco ci tardi o perlomeno poco garba metterlo debbo dire e poco abbia a che fare con con le nostre tesi con le tesi
Che portano avanti i concetti non vergogniamoci di dirlo con i pensieri elitarie perdonatemi la parola anche contenti aristocratiche nel senso etimologico in ovviamente della parola
Ma poi
Ecco
Attenzione ecco l'aspetto politico del problema
Se poi qualche tempo addietro si poteva sostenere che queste tesi avevano una loro efficacia propagandistica degli comunque Dodge sarebbero state accolte e quindi noi potevamo usarli
Per determinate finalità propagandistiche
Sì sentito dire molto spesso tanto saranno distinti avversarie raccoglierle mai quindi possiamo propagandistica mente direi demagogicamente portare avanti destituiti che cosa è accaduto cosa sta accadendo che poi in realtà i nostri avversari stanno acquisendo queste teorie
Magari immaginando di potersi Arlacchi accalappiare
A carattere maggioranza si per avere un potere più intenso
Si pensi a certe verità craxiani ormai manifestate e porti e non disdegna per neppure da certi personaggi democristiani ma l'aspetto più preoccupante è qui che io attiva la vostra attenzione
E porte quello del quadro politico che si verrebbe a creare nel momento in cui questa scelta questa vera riforma questa riforma istituzionale dovrebbe avere il sopravvento
Tutte e tre aspetti la politica del nostro movimento
è chiaro che l'elezione diretta a suffragio universale aprirebbe inevitabilmente la strada a quel bipolarismo
Che giustamente noi abbiamo sempre ritenuto come la peggiore tra l'abilità
Della nostra forza politica
Per l'OPA si tratterebbe in sostanza di assistere impotenti o guanti alla corsa al potere da parte dei partiti maggiori nella fattispecie Democrazia Cristiana il Partito comunista
Ovvero tra le concentrazioni
Di vari partiti che si coalizione ebbero intorno alle indignazione e alle indicazioni alle designazioni di questi partiti e quindi sorgerebbe il per noi l'esigenza per non essere spazzati via dalla scena politica
In banca imbarcarsi nell'una o nell'altra candidatura
Che io non so immaginare eminentemente che Bipop
E quindi con quali vantaggi per la nostra forza politica se non a livello che vogliamo escludere vogliamo ritenere i potenti non percorribile se non quello di modeste modesti acquisizioni sottopotere
Ed allora
Ci sembra di poter dire che giunto il momento per il partito di accantonare
Certe tematiche demagogiche poiché a questo timido coro Pepa molte proposte della nuova repubblica
Qui a queste discutibili stima proposizione dell'elezione diretta del capo dello Stato o anche del capo del governo perché anche questa ed ipotetiche tale fatto
E credo che sarà anche questo un modo vietare fedeli alle nostre tradizioni
Le quali però sia chiaro non contattano affatto
Né con realismo politico
Lei con la concretezza politica
Io ritengo che proprio essendo fedeli alle nostre impostazioni ideologiche e culturali non faremo politica concreta e politica di grande Milan toglie mordente sei italiano grazie
Grazie a Paolo Andriani ora la parola a Giovanni Davoli
Vorrei pregare tutti coloro che interverranno sia nella fine di questa mattina sia nel pomeriggio siccome gli interventi in programma sono numerosi di essere il più ombre i problemi possibili naturalmente nel rispetto di tutto quello che c'è da dire
Breve breve
E vorrei trattare un problema
Che rientra credo nel contesto delle riforme istituzionali
E che ancora non è stato toccato
Quello relativo alla tematica sociale in particolare il rapporto capitale e lavoro e quindi la nostra soluzione la socializzazione corporativa
Perché
Non vorrei che commettessimo l'errore nel momento in cui affrontiamo tante tematiche che dobbiamo affrontare di dimenticare qual è il nocciolo della nostra rivoluzione sociale
Per troppi anni
Si è creduto che la destra fosse sinonimo di conservazione
O si è finto di credere il che in politica la stessa cosa a parte il fatto che non abbiamo niente da conservare
Io credo che sarebbe un grossissimo errore
Guardare alla partecipazione corporativa senza credere
Con sincera convinzione nella socializzazione
E questa infatti la nostra peculiarità nel momento in cui si tutti parlano di terza via nel momento in cui
Non esiste l'ideologia capitalista
Perché il capitalismo come la mafia sta sempre dalla parte del potere nel momento in cui è morta l'ideologia collettivista marxista nel momento in cui sono morte le ideologico ridire
Proprio in questo contesto noi dobbiamo riaffermare certi nostri principe
Cioè la nostra alternativa destra deve essere espressa in concrete prospettive di un nuovo ordine sociale che si oppone nettamente i modelli di sviluppo e le relative e conseguenti
Catastrofi di ordine anche ecologico
Volute provocate dalle multinazionali
Questo io questo questo aspetto vorrei che fosse che fosse seguito trattato poi spero con particolare attenzione su questo terreno non sono possibili ammiccamenti attese compromessi
Noi siamo gli unici a essere legittimati a distruggere quindi la logica della conflittualità attraverso la partecipazione del lavoratore azionista al processo produttivo
Ma perché mai nei convegni nostri
Per quanto riguarda l'apparato ufficiale del partito
Quando si parla di cogestione
Ci si ferma quasi sempre alla trattazione o alla interpretazione dell'articolo quarantasei della Costituzione
E si dice che noi vogliamo la partecipazione del lavoratore agli utili della impresa qualcuno poi dice alla gestione delle impresa eh non si sottolinea che noi ed è la idea rivoluzionaria l'unica valida del ventesimo un secolo vogliamo la partecipazione dei lavoratori alla proprietà anche alla propria tabella impresa nella quale operano lavorano e producono altrimenti sarebbe una socializzazione monca quindi non è una socializzazione noi non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo regime fu sconfitto non dagli operai ma dai capitalisti
Noi non dobbiamo mai dimenticare che vi fu durante il regime fascista quell'altalena quel contrasto tra la borghesia conservatrice respinta rivoluzionaria che poi furono condensate in termini giuridici nella Carta del lavoro nella idea della corporazione proprietaria convegno di Ferrara del mille novecentotrentadue Ugo Spirito
Non e non dobbiamo dimenticare nemmeno nemmeno quello che poi scrisse scrisse Bottai
Scrisse Bottai ritorno dalla regione straniera in vent'anni
E un giorno
L'avevo appuntato comunque dice il partito ha scorporati Rizzato la corporazione e quindi ha reso ha reso tutto nullo tutto fermo per quanto riguarda la rivoluzione sociale
Noi non dobbiamo dimenticare diciotto punti di Verona è la legge sulla socializzazione del dodici febbraio del mille novecentoquarantaquattro
Tutto questo naturalmente deve essere sfrondato dalla contingenza dal contesto storico dalla guerra ma da lì dobbiamo partire quello è il nocciolo perché
Sì Interpreti poi in maniera congrua l'articolo quarantasei della Costituzione estiva e si vada oltre
Per quanto riguarda per esempio il progetto di nuova repubblica scritto da dall'onorevole franchi
E non è sufficiente
L'articolo diciassette la gestione dell'impresa sia questo di proprietà dello Stato sia di proprietà privata o a partecipazione statale socializzare
In ogni impresa le rappresentanze dei tecnici degli impiegati degli operai cooperano la gestione alle quote fissazione dei salari nonché alle quali partizione degli utili
Fra i lavoratori non basta non non credo che sia questo l'aspetto determinante saliente
Di quanto noi abbiamo sempre sostenuto e dobbiamo sostenere credo che sia più puntuale la dichiarazione settima della
Del gruppo di lavoro D'Agostino Rasi Tamas sia che
Nel mille novecentottantasei si si riunì questo gruppo di Roma per stilare un Dogon un documento
Laddove appunto alla dichiarazione settima
Si scrive la Repubblica persegue favorisce la trasformazione del rapporto di lavoro dalla struttura esclusivamente retributiva alla struttura associativa e pertanto persegue
E favorisce la partecipazione alla gestione agli utili e dalla proprietà dell'impresa da parte di tutti coloro che operano in essa e così via credo che da questa base da quanto scritto dal dal gruppo di lavoro Rasi eccetera si possa avviare urna dibattito che riguarda anche il nostro punto di vista relativo alla
A come deve essere determinata questa partecipazione
Io vorrei dire brevissimamente alcune alcune cose conclude
Vorrei dire che noi dobbiamo avere il coraggio il coraggio dobbiamo dire forte e chiaro soprattutto in televisione in quelle poche occasioni che ci vengono fornite
Da regime televisione di Stato televisioni private e scriverlo
Che è nostra intenzione distinguere l'azione di lavoro da cui promana la proprietà e il potere e che deve essere riservata soltanto a chi svolge a qualsiasi livello un ruolo produttivo nell'impresa e l'azione di risparmio spettanti ai proprietari del capitale finanziatore
Che dà diritto esclusivamente alla partecipazione ai guadagni
Vorrei dire che bisogna che crolli l'artificiosa contrapposizione fra capitale e lavoro prevedendo la possibilità giuridica
Degli operai i tecnici
E gli amministrativi
Diventino proprietari escludendo il capitalista diciamo così puro dalla gestione non riconoscendo rappresentanza sindacale al capitale e alle società anonime in quanto tali
Vorrei ricordare brevissimamente quanto scrisse Diano Brocchi in un librettino che stampò nel mille novecento settantuno quanto scrisse tre righe e a tutti chiaro il rapporto fra corporativismo e socializzazione
O non c'è ancora fra di noi chi pensa che la socializzazione fu la freccia del parto lanciata dal capo del fascismo sul fianco della borghesia che lo aveva tradito e abbandonato
C'è qualcosa di contingente
Legata alla guerra regga legata a vicende emozionali magari emotive comunque contingenti no
Ecco io credo sinteticamente
Di avere Espresso
Quanto avevo in animo di dire
E penso che è un tema importante che deve essere sviluppata vorrei concludere dicendo che
Esiste una questione morale che a mio avviso è la premessa di qualsiasi discorso relativo alle problematiche di natura istituzionale
Persino Armaroli e Fisichella in quel convegno promosso dal gruppo parlamentare dell'MSI nell'auletta di Montecitorio nel gennaio mi pare dell'ottantacinque
Dissero no i costituzionalisti
Politologi siamo stufi non abbiamo più l'animo il cuore di parlare di queste cose perché perché ci sono le problematiche
Di natura morale che sono la premessa di qualsiasi riforma di natura costituzionale persino e allora io vorrei dire che noi abbiamo una questione morale al nostro interno e deve essere risolta questa questione morale prima di potere elaborare qualsiasi programma qualsiasi
Una persona fornita di un minimo di fantasia e di intelligenza può fare anche nell'arco di una notte questa questione morale significa che bisogna finirla con la guerra per bande
Con l'armata il con il coltello con il cinismo
Bolla routine che è l'anticamera del cinismo con tutto quanto sappiamo che avviene all'interno del partito
Che bisogna sconfiggere il clientelismo
Che bisogna sconfiggere tutto quanto sa di scontato che bisogna essere durissimi verso coloro i quali comprano comprano i voti anche all'interno del nostro partito
Altrimenti tutto quanto noi andiamo a costruire e dobbiamo farlo perché è giusto che sia così potrebbe avere un senso molto limitato
E facile
Recitare servirsi dei mezzi attraverso i quali è possibile alla recita basta avere i quattrini
Tv private
Giornali e così via tutto questo io ritengo che è la premessa di qualsiasi discorso di natura istituzionale di riforme dei progetti che noi pur dobbiamo elabora grazie
Grazie a Davoli la parola a Paolo Agostinacchio
La mirabile integrazione degli interventi che sono stati svolti fino a questo momento lascia spazio a chi parla ad una sola considerazione
Considerazione radicata nella constatazione di un dato di fatto
La sconfitta
Della dell'antifascismo come ideologia di discriminazione
Non ancora formalmente perfezionata
Ma tale da essere l'oggetto di dibattiti e di confronti qualificatissima
Perché parlo
Della caduta
Della ideologia di discriminazione sintetizzata nell'antifascismo come Terry
Perché e evidentemente ha una sua valenza costituzionale con riflessi istituzionali
In un dibattito come questo credo che non possano essere trascurato
Un aspetto
Che dottrinale
Non che non è soltanto dottrinale ma che ha una sua dimensione politica
La Costituzione evidentemente è messa in discussione dopo
Che il patto tra le forze marxiste ad egemonia comunista e le forze clericali con tradizioni profondamente anti statali
Dimostra le sue crepe nelle dimostra allorquando la barriera di protezione
Consistente nell'antifascismo eretta tutela di interessi evidentemente non generali cade
E perché cade cade perché i fatti perché la storia perché la e la dialettica politica perché il confronto di ogni giorno ne ha dimostrato la infondatezza e la inattualità
Cade perché non credo oggi possa farsi a meno dell'apporto culturale di forze che non possono ulteriormente essere emarginate per l'attualità del patrimonio culturale che esprimo
Cade
Perché evidentemente anche nel mondo che finora era attestato su posizioni preconcetta ostilità
Si stanno determinando movimenti di revisione dei meccanismi fino ad oggi operanti che non possono prescindere da questi apporti
Ed è un dato di fatto
Che la caduta della ideologia della discriminazione
Coincida sia coeva
Ad un dibattito che non ha precedenti quanto ad intensità
E da numerosi interventi quello sulle riforme istituzionali e non nel nostro ampi
Sicché nasce una preoccupazione
Poi che mai come oggi
Le contraddizioni di un modello di sviluppo
Le conseguenze negative venuti un modello di sviluppo ipotizzato evidentemente senza tener conto delle esigenze effettive della comunità
Poi che mai come oggi questi contrasti questi contrasti siano persiano palpabili siano siano evidenti tappe si tenta da parte delle forze di conservazione
Degli equilibri che tale sistema hanno reso possibile ed operante si tenta evidentemente il varo di una riforma istituzionale che sia sostanzialmente conservatrice
Di questi equilibri
Non è casuale l'incontro
Tra comunisti e forze clericali sui problemi delle riforme istituzionali
Non è casuale allorquando ripeto anche in quell'area vi sono forze centrifuga che potrebbero evidentemente portare avanti discorsi non preventivamente concordate
Tra gli autori i pilastri di questa democrazia chiamiamola tra virgolette contro certi
Ed allora
Poniamocelo il problema delle riforme istituzionali destato egregiamente posto
Io ho ascoltato o il raccordo socio economico ed istituzionale fatto sia a livello a livello di autonomia locali di ipotesi di riforme a livello dico di Autonomie locali che arriva al livello a livello statale sia da Antonio Parlato che da Benedetti Valentini
Per poniamocelo questo problema poniamocelo questo discorso ma tenendo presente una cosa
Che e partendo dalle soluzioni che dobbiamo individuare ai problemi che emergono dalla società che dai individuarsi e tanti Carlo età rappresentare un modello istituzionale complessivo
Perché
E mi ripeto non può non essere considerato che oggi stiamo pagando le conseguenze
Di impostazioni errate che sono state emesse attuabili ed attuate da questa da questo quadro politico giuridico istituzionali
Bisogna evidentemente
Evitare ed eliminare il divario che esiste tra popolo e stato tra popolo tra popolo ed enti
Bisogna dare delle risposte alla esigenza di partecipazione che esiste che esiste ad ogni che sei stato ogni livello
Bisogna dare delle risposte a chi rifiuta a chi rifiuta le logiche del potere
Perché non è che sia stato realizzato uno stato comunque aggettivato vive
Ma una forma di gestione del potere sostanzialmente liberticida che trovava nella ideologia della discriminazione la possibilità di attuare azioni operazioni sostanzialmente discriminatorie ai danni dei giovani e dei non giovani che osavano contestare un certo impianto politico giuridico costituzionale
Queste sono le considerazioni che credo debbano essere poste all'attenzione di chi si interessa di riforma istituzionale non solo dei costituzionalisti evidentemente che esaminano del problema dal lato squisitamente giuridico e dottrina ma anche del politico che quei che i problemi della società dei la società deve deve risolvere
Quindi
Poniamo umana evidentemente a quelle azioni e a quelle iniziative delle quali parlava parlava parlava era ora poniamo OPA mano a queste a queste considerazioni cerchiamo di studiare
Queste soluzioni alla problematica istituzionale certa odiamo attuazione a quelle indicazioni prospettate da Benedetti Valentini e da Antonio Parlato radicate però nell'anni c'è sita di risolvere l'enorme mole di problemi irrisolti che è siamo facciano al narcisismo si pongono pessimi pongono all'attenzione degli studiosi degli studi degli studiosi e dei politici
Il rifiuto della conclusione
Deve venire da questo nostro incontro della strada delle riforme istituzionali
Come vendetta tipo vi realizzare in maniera anche segnala delle soluzioni che consentano il perpetuarsi degli equilibri di potere che fino ad oggi sono state sono stati a tutti sono stati a tutti evidenti individuiamo i problemi individuiamo le soluzioni creammo il consenso su queste problematiche né su queste soluzioni grazie
Grazie a Paolo Agostinacchio
Io direi
Di interrompere i lavori per questa mattina che riprenderanno alle ore quindici e trenta in punto anche perché gli interventi nel pomeriggio sono numerosi e quindi ecco prenderà la parola alle ore quindici e trenta Silvano Moffa
Vi preghiamo di prendere posto
Purtroppo bisogna rivolgere un invito a coloro che intervengono a contenere il loro intervento nello spazio di pochi minuti di non potersi dilungare troppo a perimetri rischiamo di non poter dare la parola non solo agli interventi programmati ma anche e soprattutto a coloro che si propongono di svolgerle qualche breve intervento libero
Non programmato
No sbaglia
Prego prendete posto
Allora la parola a Silvano Moffa
Il
Cari amici intanto mi scuso per questa raucedine
Dovuta agli sbalzi di temperatura evidentemente di Perugia
E così parleremo di meno
Io vorrei iniziare questo mio intervento con una citazione
Ma ed è una citazione di Cioran
Ora ne scriveva qualche tempo fa
Che la base della società
Di ogni società è un certo orgoglio di obbedire
Quando questo orgoglio non esiste più la Società crolla
E crolla aggiungerei
Perché si intorbidare quella che è la questione decisiva cioè la questione
Di chi debba in un dato contesto storico comandare
E se l'obbedienza diventa un fatto avvilente
Eh perché tutto sommato i sudditi ritengono che il coro ma e che il comando sia in qualche maniera usurpato
E nasce da queste considerazioni di Cioran
Da questi interrogativi la domanda
A chi compete il comando forse ai più forti il comando risiede nella forza
Io penso che sia lecito dubitare di questo assunto
Perché senza autorità non c'è forza che riesca la lunga a farsi accettare
E appunto per questo motivo che il comando
è prerogativa dell'autorità
E autorità significa a mio avviso potere legittimo cioè potere che ispira fiducia ai suoi sottoposti perché ne rispetta i valori e ne rispetta soprattutto le credenze più profonde
Quindi non è la forza in quanto tale ma sono i valori sono le credenze che assicurano l'obbedienza e con l'obbedienza la stabilità stessa del potere politico
In generale gli uomini
Non sanno che cosa farsene della verità sperimentale della verifica empirica
La corrispondenza della Teoria i fatti è cosa che soddisfa ben pochi perché è una cosa faticosa ed anche relativa al contrario i popoli ecco qui un'osservazione che faceva stamane giustamente l'onorevole Nicola hanno bisogno dell'assoluto e del certo come l'aria che respirano
Scriveva Ortega e Gasset che la concezione del mondo è e non può essere che una concezione religiosa
Un individuo o un gruppo di individui può vivere con una concezione del mondo che non sia religiosa ma un popolo in quanto tale non ne può fare a meno
Ed è precisamente da questa credenza religiosa da questa fede totale comune che sgorga e su cui si fonda ogni legittimità nell'esercizio del potere pubblico
E appunto per questo che un principio di legittimità non viene mai ad essere isolato esso sia armonizza con l'orientamento generale degli spiriti
Più precisamente discende come corollario da una comune Weltanschauung religiosa e reca l'impronta che impronta religiosa della fede che la ispira
Cari amici io ho voluto citare Cioran e Ortega iniziando il mio breve intervento proprio perché ritengo che uno degli errori in cui il karate molto spesso
Il riformismo costituzionale di cui si dibatte in questi anni
Soprattutto quando il riformismo costituzionale viene affrontato in termini di mera ingegneria istituzionale sta appunto nel ricercare di comporre la unità politica che si è sfaldata nel tempo senza neanche tentare di rimuovere quello che è il vizio di origine che la causa dello sgretolamento da troppo tempo ormai innanzi ai nostri occhi
Della idea di Stato intesa come unità politica è una tragedia questa al fondo della quale in sostanza vi è la distruzione del concetto di bene comune non occorre citare Costamagna né Evola ma è quel bene comune che era e continua ad essere il fondamento tradizionale di tutti i reggimenti politici
La caduta dell'idea di Stato
Ha incominciato ad essere percettibile a mio avviso con l'apparizione del cosiddetto ideale moderno di cartesiana memoria dello Stato ma fu certamente del nello CIPE nell'Ottocento che tale caduta
Si manifestò in tutta la sua tragicità
Allora legittimità sovranità autorità bene comune sono elementi essenziali
Sui quali si deve fermare la nostra attenzione la nostra riflessione se vogliamo rimuovere quella dissoluzione della unità politica che negli atti negli ultimi quarant'anni soprattutto in Italia
Assegnato enormi passi in avanti
Parlare di crisi del sistema e oggi ormai ne parlano un po'tutti
Dino Franjo istituzionale e oggi tutti avvertono questo naufragio istituzionale senza peraltro riconoscere di fittizio interno del sistema e come un arrampicarsi sugli specchi
è un non risolvere il problema centrale è un dare risposto di tipo efficienti Istat ad una macchina che non è soltanto arrugginita ma è soprattutto inadeguata
Ecco
A mio avviso se vogliamo collocare la nostra riflessione sui temi istituzionali dal nostro versante politico in termini che siano facilmente comprensibili senza per questo essere non corretti sotto il profilo giuridico istituzionale
In un'ottica come dire moderna e attuale dovremmo proprio partire da questa inadeguatezza della macchina statuale sulla quale si soffermava stamane nel suo intervento l'onorevole parlato e ci accorgeremo allora che quel che occorre non sono tanto dei correttivi più o meno in linea con le impostazioni delle varie scuole costituzionalista
Occorre qualcosa di più
Di enormemente più complesso occorre addirittura una nuova scienza dello Stato e quindi occorre in primo luogo ritrovare il fondamento di una nuova legittimità ci si accorge allora che proprio da questo che tanti profeti della grande riforma non vogliono discutere proprio su questo che non vogliono soffermarsi e la ragione è spiegabile
Il fatto è che nessuno vuol mettere in discussione il principio individualistico il fatto è che la logica liberaldemocratica
Sempre la linea la linea di confine lo spartiacque oltre il quale nessuno vuole andare
E il problema che ci riguarda e a questo punto
Come tentare
Noi di realizzare quella idea di Stato come costruire questa nuova scienza dello Stato dal nord del nostro Stato
Così come lo concepiamo nella sua organicità e la sua autorità facendosi spazio il che significa anche facendo i conti
Con quella che è la realtà che ci circonda
Realtà politica realtà sociale
Della quale un moderno movimento politico e rivoluzionario non può prescindere in alcun modo in alcuna maniera
E allora per riferirsi alla realtà sociale a me sembra che è una delle fondamentali risposte debba essere dato all'immenso complesso problema della rappresentatività
Dobbiamo domandarci cari amici si può ancora rappresentare in questo momento storico una società complessa come quella che si svolge innanzi ai nostri occhi
Le diversificazioni che le preferenze dei singoli la segmentazione dei gruppi le trasformazioni che rapporti tra lavoro e tempo libero le ergersi di limiti sociali allo sviluppo
I lo svilupparsi di oligarchie economiche sempre più concentrati in gruppi ristretti le modificazioni introdotte anche Davos stato sociale dal così detto stato sociale infine il declino delle grandi organizzazioni sociopolitiche
Dai partiti e sindacati rendono ancora possibile rendono ancora plausibile il tentativo di favorire rappresentanza politica in senso lato alle varie forme di bisogni di meriti di valore oppure e proprio adesso che non solo è necessario ma è possibile procedere nella direzione di una reale rappresentanza di interessi in tutto le loro componenti a me sembra che in qualsiasi modo debba essere affrontato impostato il problema dal Movimento Sociale Italiano come dagli altri non su un dato non si può certamente sfuggire
E cioè che una visione unidimensionale della rappresentanza politica in un solo ambito quello elettorale e in una sola sfera quella politica non è più possibile
Se c'è un ruolo centrale nelle molte teorie della governabilità o anche della non governabilità
Dei sistemi politici contemporanei se rappresentato pure nelle diverse impostazioni che assumono
Dalla individuazione di uno stacco netto di un distacco
Tra le preferenze i bisogni meriti dei valori dei membri di tutte le organizzazioni e quelli di coloro che nell'ambito delle organizzazioni comunque prescelti occupano posizioni dirigenti
E gli effetti la crisi della governabilità può essere ricondotta nel suo asse portante ad una crisi di rappresentatività di tutte quelle che sono le organizzazioni sociopolitica ai vari livelli
Quindi complessivamente e in maniera articolata noi dobbiamo farla una riflessione approfondita sui problemi della rappresentanza e della rappresentatività al di là della costruzione di immaginifiche nuove repubbliche
Perché soltanto così avremo la possibilità di affrontare e di impostare con maggiore problematicità
Quello che sono i problemi che derivano dal decisionismo di cui molto si parla ma sul quale pochissimo si riflette e infine i comprendere ed apprezzare le proposte di riforma che in queste in queste settimane in questi mesi in questi anni sono venuti di fuori perché se ci deve essere una nostra risposta
In termini politici
Nel dibattito sulle riforme istituzionali
E per evitare che noi si venga confusi con gli altri dobbiamo anche stabilire fra Dinoi quali sono i criteri per una efficace valutazione delle alternative delle forze in campo a regione Ra stamane quando sottolineava questo aspetto importante di affrontare il dibattito istituzionale anche con quel pizzico di spregiudicatezza che deve necessariamente essere richiesto a un movimento politico come il nostro
E a proposito di alternative in campo sui temi della riforma istituzionale io vorrei affrontare una tematica che non riguarda le riforme agli alti livelli i rami alti
Delle istituzioni il Parlamento il Governo il Presidente della Repubblica il presidente della Conf del consiglio io condivido
Alcune impostazioni date stamane al nostro convegno anch'io sono convinto che una capacità diversa di affrontare questi temi e di inserirci
Nel dibattito sul voto segreto sulle modifiche elettorali sulla su quella che deve essere la separazione tra poteri e definizione di poteri dell'esecutivo e del Parlamento e di funzioni dell'esecutivo e del Parlamento
Sulla differenziazioni delle funzioni tra Camera e Senato debba esserci ma occorre anche essere chiari in maniera decisa su quello che noi vogliamo intendere allorquando affrontiamo i temi ai rami bassi del sistema negli enti locali
E la pubblica amministrazione io vorrei fare qui un osservazione la nostra cultura politica e non mi riferisco specificatamente alla nostra cultura politica di questo versante dello schieramento politico italiano io parlo della cultura politica tout-court
Ecco a me sembra che questa cultura politica di questi anni sia stata incapace di pensare
E di pensarsi oltre l'orizzonte additato da quella da cent'anni in qua dal Piemonte cavouriano all'Italia unita
Ecco la linea di orizzonte tracciata da quel modello di società nazionale da rendere unitario è unica attraverso l'uso di uno stato di tipo centralista che Torino copiò da Parigi e che poi trasferiti peso a Roma
Ecco io penso che tutte le proposte di riforma che mirino a rendere più efficiente ma immutabile il potere centrale e l'il caso fare del potere centrale il nostro futuro di un rinnovamento statuale che poi dall'alto discenderebbe verso la cosiddetta periferia
Sia un discorso da capovolgere
Integralmente
Io penso che non si possa fare come ha fatto recentemente Duverger sul Corriere della Sera qualche settimana fa quando approntando i problemi
Che riguardano la instabilità governativa la instabilità delle nostre istituzioni in Italia abbia voluto riproporre quello che fu il modello della Quarta Repubblica francese un modello che sappiamo poi era un modello che si riferiva ad una società ad un sistema minacciato anch'esso dalla instabilità governativa come se la Repubblica italiana dovrebbe trovare Risoluzione propri problemi ripercorrendo la strada che in Francia nel cinquantotto porto al decollo
Ora io non leggo
Anzi sono indica ma intimamente convinto che sia importante la riforma ai rami alti del sistema ma credo che un movimento politico come il nostro con altrettanto convincimento debba toccare debba trovare spazi politici ed istituzionali
Proprio ai rami bassi del sistema capovolgendo questa impostazione perché se volete ma il discorso si potrebbe allungare moltissimo ci sono dei dei sentimenti locali
Che bisogna andare a riscoprire ci sono dei discorsi culturali già da approfondire all'IVA Alda a livello di specificità che vanno protette do una cultura che originariamente è stata nostra
E chissà perché abbiamo dimenticato in questi anni
Sì che anche qui quando si parla di elezione diretta del sindaco e magari la si inquadra in quella che deve essere una impostazione tesa arrendere stabilire giunte evidentemente siamo su un piano sbagliato di confronto
Perché può anche esserci bene può anche star bene variazione diretta del sindaco ma tutto questo deve essere il risultato
Di quel contatto di quelle tentativo di estrapolare dalla società civile quegli interessi che vanno protetti che vanno interpretati
E io sono convinto che al di là delle formule alchimistiche delle ingegneria costituzionale un movimento politico come il nostro
Debba far soprattutto politica usando lo strumento istituzionale ma soltanto per aprirsi a un confronto e per inserirsi in questo dibattito sul futuro della nostra nazione ringrazio
Grazie Silvano
La parola all'onorevole Altero Matteoli
Cari incamerati questa mattina i tre relatori hanno centrato il problema in termini molto precisi
Ha parlato a messo in evidenza come evidentemente l'esecutivo riesce a trovarsi a a sottrarsi alle proprie responsabilità
Benedetti Valentini cercando di introdurre un argomento che devo dire da questo punto di vista è stato molto bravo perché era il più ostico forse relazione assegnato era il più difficile da trattare l'organizzazione del Governo locale a centrato il problema e ci ha messo in condizioni di riflette Enzo erra con la sua carica che evidentemente riesce anche apportare nel suo modo di parlare una certa umanità che carica i camerati ha messo in evidenza da antidemocratico quale evidentemente e ci fa onore che sia con noi tutti i difetti della democrazia
Ed è allora detto questo
Visto che queste relazioni sono state incentrate così bene e abbiamo di fronte in questo momento un momento di confusione
In Italia e nel mondo un momento di dubbi di perché e allora perché un partito come il nostro
E in questa situazione non trae i benefici maggiori mi spiego noi abbiamo per anni criticato il sistema abbiamo parlato di alternativa globale al sistema abbiamo criticato le scelte prive di competenza abbiamo denunciato la ingovernabilità oggi apprendiamo che anche uno dei cardini su cui si basa il Tour si basa il sistema cioè il voto elettorale crolla anche quello non è più sicuro nemmeno quello vedi le vicende di Napoli
Eppure ora che siamo chiamati a portare il nostro contributo come partito nel suo insieme scopriamo che le nostre polveri sono bagnate
Scappiamo per la tangente voglio dire attraverso la presentazione di una nuova Costituzione che ha il sapore della demagogia ma non affronta i problemi nella realtà
Eppure tutto testimoni a nostro favore i bisogni dei più deboli nuovo sono stati esauriti
I il merito i meriti non sono stati premiati anzi
La società è cambiata lo accennava anche ora Moffa
Non si lotta più per il pensionato ma per la macchina di grossa cilindrata non si non più per i disoccupato bensì per la crociera
Non più per gli emarginati ma per la pelliccia ed allora questo è il quadro seppur sinteticamente che abbiamo di fronte come società e in questo clima le riforme istituzionali grosso sul respiro sono possibili
I partiti avversari tentano di accreditare la tesi
Che l'evoluzione del sistema politico
Ed istituzionale trova le difficoltà maggiori nel rapporto fra sistema elettorale e formazione delle assemblee da un lato fra Governo e Parlamento dall'altro
E il dettato costituzionale voluto certamente da tutti
Fuori che dal Movimento Sociale Italiano va nel senso di privilegiare il Parlamento come sede di rappresentanza ciò apportato alla frammentazione queste vero ma a mio modestissimo avviso avviso e altre intanto vero che un deputato di questo tipo il movimento sociale italiano lo deve difendere
Non può far sì che avvengano cambiamenti radicali da questo punto di vista e allora vediamo un momento cosa ci propongano gli avversari cosa ci ripropongano da un punto di vista istituzionale
L'abolizione del voto segreto è il cavallo di battaglia del partito socialista si sono accodati anche gli altri
A mio avviso è un falso problema
Se esistessero i presupposti del rispetto dell'articolo sessantasette della Costituzione che recita
Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue finge funzioni senza vincolo di mandato il voto segreto sarebbe assurdo
Ma mancano tali presupposti
E in questa Italia togliere il voto segreto senza dare la la l'attuazione l'articolo sessantasette
Della costituzione è sicuramente un falso problema ma certamente non deve portare il movimento sociale italiano ad accodarsi a questa scelta
L'altro riforma istituzionale di cui si parla lo sbarramento del cinque per cento
Non risolve il problema nemmeno ciò perché attraverso gli accorpamenti tornerebbero in Parlamento quasi tutti i partiti che oggi non raggiungono il cinque per cento quindi anche questo non è quella il modo di risolvere il problema
I collegi uninominali
Io non non le so fare questi conti però ho letto ho chiesto a chi li sa fare o per lo meno dice di saperli fare
Che da da questo studio fatto noi non potremmo raggiungere con l'attuale numero di voti più di quindici più di sedici diciotto parlamentari con i voti attuali
è inoltre l'influenza del partito questo potrebbe anche non interessarci ma l'influenza del partito con il collegio uninominale sarebbe ancora più pressante il ricatto sarebbe addirittura maggiore
La riforma del sistema maggioritario
Una specie di legge truffa già fallita nel mille novecentocinquantatré è un'altra delle proposte che circolano in questi giorni
Contro questa proposta abbiamo alleati e qui io non vorrei qui siamo tra a non vorrei tutte le volte essere accusato da parte della maggioranza del partito di filo socialismo tutte le volte che sostengo che svedesi ma noi abbiamo un alleato contro questo contro la riforma del sistema maggioritario da parte soprattutto del Partito socialista il perché
Si propone da parte della democrazia cristiana in questi ultimi giorni sembra accodarsi anche il Partito Comunista una riforma nel senso maggioritario fate due conti
Il Partito comunista e la Democrazia cristiana hanno perduto in dieci anni insieme il bipolarismo ha perduto in Italia insieme in dieci anni qualcosa come dodici virgola nove per cento di voti
Di di voti nel mille novecentosettantasei insieme raggiungevano il settantatré virgola uno per cento nel mille novecentottantasette raggiungano il sessanta virgola nove per cento
E allora tenterò di recuperare i voti perduti attraverso la riforma e insieme cercano di portare avanti soprattutto la Democrazia Cristiana la riforma del sistema
Maggioritario e anche qui evidentemente noi ci dobbiamo schierarci completamente
Diede dobbiamo dobbiamo essere completamente in disaccordo
L'unica cosa che ci potrebbe interessare ci avvantaggerebbe notevolmente è quella che non varieranno mai perché è la proporzionale pura su questo non si tira su questo non ci sono
Ma delle istituzioni non esistono mai in astratto mai
I presupposti per l'approvazione della Costituzione del quarantasette sono maturate in quanto forze politiche divergenti hanno trovato un minimo comun denominatore dell'antifascismo
è una grande riforma è politicamente possibile solo se si parte da zero per costruire un sistema nuovo oppure vi è una crisi di regime con sbocco traumatico è questo è l'altra riforma possibile
Una riforma deve essere compiuta con la partecipazione di tutte le forze politiche
Ma Mastella in questi giorni a Benevento la democrazia i Mastella democristiano dice le riforme devono essere fatte da tutti i partiti
Che hanno fatto la Costituzione escluso il movimento sociale italiano è la Democrazia Cristiana che lo dice
Si rendano conto evidentemente che la loro sopravvivenza è legata ad una riforma del sistema e stanno provvedendo di fatto ad attuarlo però solo in funzione della loro sopravvivenza
Si rendano conto soprattutto Democrazia cristiana e Partito Comunista che ciò è possibile unicamente attraverso questo sistema che essi sono in grado di tenere sotto controllo oppure con una revisione di questo sistema
Tale che possa però mantenere immutate le loro possibilità di controllo su questo non ci sono dubbi
E se si deve passare ad una nuova repubblica è ovvio che ci si debba liberare dei pregiudizi su cui si è fondata la vecchia ma Mastella la Democrazia Cristiana non si sente non ci sentano vogliano cambiare le regole per gestire ancora magari con più forza il potere e qui si inserisce la polemica sincero dice
De Felice come stamattina diceva Beppe Niccolai
De Felice cosa dice
è logico che cada l'alternativa fascismo antifascismo
Non ha più senso né nella coscienza pubblica nel nella realtà della lotta politica quotidiana se resta ferma a quel dogma in sincero la nostra Costituzione si auto inchioda dice De Felice
Lo hanno capito benissimo i democristiani
E e mirano ad inchiodare la Costituzione altro che riforme istituzionali mentre Mastella dice
Tutti fuori tutti fuori che il movimento sociale italiano perfino all'unità in data ventinove dicembre ottantasette a firma di Bruno Jacquet un giornalista che scrive pur dichiarandosi contrario alle tesi di De Felice testualmente virgolettato che il giovane segretario del Movimento sociale si richiami esplicitamente al fascismo è affar suo
Non invoca Remo per lui l'articolo della Costituzione sempre disatteso e neppure la legge Scelba
E che nonostante ciò Craxi lo abbia ricevuto per discutere le riforme istituzionali così come ha fatto con tutti gli altri partiti anche questo è affar loro
Da segretario di partito al segretario di partito ecco la differenza vento e la Democrazia Cristiana
Dice tutti escluso il movimento sociale il Partito comunista attraverso l'organo ufficiale
Del partito del partito e L'Unità scrive che dato che il movimento sociale attraverso il suo segretario ha diritto di de e Craxi ha diritto di D.C. numero di partecipare a tutto ciò
E allora
Anche qui la polemica di questi giorni
Killer fa scoppiare le contraddizioni all'interno del partito comunista attraverso i il caso Gramsci chi le fa scoppiare se non Craxi se non il partito socialista guardate
Che questa vicenda non è nuova di Gramsci non è una un aspetto che è venuto fuori in questi giorni nel mille novecentosettantadue
Beppe Niccolai
Parlamentare rivolse una una interrogazione al ministro degli Interni per sapere in ordine alla campagna di stampa promossa dal Partito comunista per il loculo reclutamento dei quadri giovanili
Campagna che si richiama all'insediamento di Antonio Gramsci Beppe Niccolai scriveva nell'interrogazione se era vero che ci che era e che aveva ricevuto in carcere una lettera a firma Grieco
Dove diceva qualcuno meno e e quella che oggi avete visto su tutti i giornali e che caraibici nel mille novecentoventotto scrivendo alla cognata diceva qualcuno atto stupido di per sapere se sia esatto che lo stesso in una lettera alla cognata Tania definisce l'invio di quelle lettere atto
Ho stupito criminale avanzando l'ipotesi che qualcuno meno stupido abbia indotto il Grieco a scrivere per posta normale
Queste lettere
E che aveva ragione il giudice istruttore che nel consegnare lettere gli aveva detto onorevole Gramsci
Lei ha degli amici che certamente desiderano che lei rimanga un pezzo in galera i titoli di oggi sui giornali solo su questo eravamo nel mille novecentosettantadue la risposta che da allora il sottosegretario a al ministro degli Interni Chiara Nicolazzi IR
Che non potevano fare una ricerca perché era troppo ci voleva troppo tempo e quindi praticamente scappa per la tangente ma e questa è una questa è una vicenda di questi giorni che il movimento sociale aveva detto attraverso un suo ora spera presentante Parlamento sedici anni fa e che oggi troviamo su tutti i giornali quante volte il movimento sociale ha avuto intuizioni e poi non ha saputo raccogliere i frutti cerchi amo anche nelle nella vicenda istituzionale di non fare un altro errore e allora in turco in codesta logica il problema di fondo cosa è cosa resta
Resta il partito politico
Ma resta anche il fatto che noi possiamo avere degli alleati all'interno dei partiti del sistema che voglia no rompere il bipolarismo Democrazia Cristiana il Partito comunista in questo dobbiamo saper sinceri inserire la Costituzione vigente
Cita il partito politico soltanto all'articolo quarantanove quando dice tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale
I partiti ci citati solo nell'articolo quarantanove sono diventati il centro motore della vita politica organismi dalle oligarchie chiuse e soprattutto senza controllo sono i padroni incontrastati di tutto nominato col Bernie e soprattutto decidano quando farli cadere il presidente nomina dei presidenti dei consigli di amministrazione delle banche degli enti pubblici delle tv delle unioni sacre delle unità sanitarie locali tutto in crisi ma di lottizzazione bisogna riformare i partiti togliere loro potere principalmente nella formazione dei governi dare al Governo una visitina investitura popolare questo è il punto
Il capo dell'esecutivo eletto a suffragio diretto deve scegliere i ministri fuori dal Parlamento queste l'unica riforma che può e deve interessarci il resto sono accorgimenti di piccola o grande ingegneria parlamentare che porterebbero acqua solo ai partiti di regime e soprattutto alla Democrazia cristiana e al Partito Comunista Italiano
In un giornalista Noemi
Vicino a noi caro nel suo libro che ha fatto tanto discutere
Mi riferisco a Giano Accame concludeva il suo libro con queste poche righe che io desidero leggerli
Nella sua logica postmoderna scrive Accame la rivalutazione dell'idea nazionale diviene fondamento essenziale
Di ogni serio programma di riforma delle istituzioni in senso dinamico ed efficienti spicco
Qualunque nuovo accorgimento di ingegneria istituzionale e politica si intende introdurre per migliorare il tasso di governabilità del sistema
Resterebbe infatti un meccanismo senz'anima se non fosse in condizione di riferirsi a una collettività ritornata cosciente dei valori del patrimonio storico culturale della stessa trasmissione genetica per cui i singoli sono chiamati ad operare insieme ed è a costruire un domani nonché nettamente limitato alla prospettiva di ciascun individuo o di gruppi di pressione intermedi e allora quindi o partecipiamo con anima cui vigente coinvolgendo la pace sociale la base sociale o rischiamo di essere travolti da una riforma elettorale che non ha nulla a che vedere con la grande riforma delle istituzioni ciò che non hanno ottenuto con la galera con le discriminazioni gli attentati la otterrebbero attraverso le riforme da stare molto attenti la frenesia costituzionale
Che sembra aver preso aveva fatto presa in alcuni di noi può essere pericolosa
è vero il pasoliniano Palazzo a molte crepe
Ma attenzione agli inquilini sono ancora i politicanti i procacciatori di affari investa attori abituati abituali ed è adorava abituati ad usare le sedi dei partiti e dei loro e anche parlamentari per tutto per truffaldine operazioni di potere
Il nostro compito è quello di ripercorrere la storia passata alla luce delle prospettive attuali per mettere insieme un progetto che abbia il sapore del futuro neanche la schiettezza azione del movimento sociale italiano
Qualcuno ha scritto
A mio avviso molto appropriato
Sul piano politico la schiettezza azione crea problemi al Movimento Sociale
Lo spirito di corpo di corpo non basta più deve mettersi a fare politica
E allora il nostro compito anche come opposizione e soprattutto come opposizione all'interno del partito soprattutto del contingente
è quello di obbligare il partito a fare politica e non a chiudersi anche il terreno della riforma istituzionale può rappresentare e lo abbiamo dimostrato oggi una nuova e modo di fare politica
Non può essere altro affronta non può non può essere affrontato dando incarico ad uno di noi anche il più bravo di tutti noi il migliore di tutti noi di redigere una nuova costi Simone bensì attraverso il confronto quotidiano per far sì che arricchisca al partito vicendevolmente si possa affrontare le dibattito con l'avversario politico
Oggi gli intellettuali grazie anche a De Felice
Discutono di battano prendano posizioni è sempre stato così attenzione
Prima il mondo culturale ha tracciato una via poi l'uomo politico sempre ne ha raccolto i frutti se siamo in questa base cerchiamo di raccogliere i frutti da questa nuova movimento culturale che in Italia sta prendendo sempre più piede grazie
Prima di dare la parola al prossimo intervento io voglio pregarvi veramente di stringere quanto più possibile gli interventi il perché avevamo previsto per le ore diciotto le conclusioni
Così facendo in base a i nomi che abbiamo iscritti andremmo oltre le diciannove e quindi siccome ci sono camerati che debbono raggiungere anche sedi lontane ecco torno ad invitarvi e scusate se sono pedante di stringere il più possibile il tempo dell'intervento
Ciò detto diamo la parola a Mauro Mazza
Io sarò brevissimo per sforzarmi di esserlo leggo questa brevissima comunicazione
Quando si parla come stiamo facendo noi in questo convegno della stagione dalla grande crisi del sistema politico istituzionale italiano
E anche dei possibili rimedi per uscire da questa situazione che situazione di crisi non si può non parlare lo ha fatto magistralmente stamattina Enzo erra della crisi dei partiti politici italiani partiti che si trovano di fronte a specifiche difficoltà io ne ha accennato un paio di queste difficoltà che potrebbero sembrare marginali ma come mi sforzerò di dimostrare brevemente forse non lo so
Una difficoltà risiede nella complessità e nelle ermetismo del linguaggio della politica
L'altra difficoltà anche la sostanziale assenza dei requisiti d'intelligenza la chiamo io di la fantasia o di creatività per usare un termine molto in voga che consentirebbero di recuperare molto
Del terreno perduto in termini di credibilità oppure ancora per usare un termine moda di di audience di attenzione di ascolto
Agli occhi degli interlocutori che sono dovrebbero comunque essere i cittadini
Eppure non mancano segnali di crescente indifferenza per il linguaggio della politica che si rivela puntualmente inadeguato
Non più in grado di farsi comprensibile al di fuori dell'universo chiuso degli addetti ai lavori che poi sono sempre di meno a ben guardare
E qui quelli sì ad una novità dell'ultimo stadio della crisi quello che ci interessa della crisi dei partiti incapace anche di soddisfare le personali ambizioni o meglio le personali esigenze di chi finora ha vissuto nella politica e spesso di politica
Le risposte date finora questo campanello di allarme che suona per tutti potrebbe diventare una sorta di rintocco di campana a morto le risposte dicevo sono eloquenti anche se ne nella loro diversità nella loro eterogeneità
Vediamo qualche risposta dal versante comunista Luigi Cancrini sul settimanale del Partito comunista Rinascita
Carico di nostalgica scrive così sul rapporto tra politica e soddisfazione personale ricavata dall'impegno quotidiano nella politica
Un rapporto di qualche tipo scrive Cancrini c'è soltanto nelle fasi di crisi in cui ci si prepara ad un grande cambiamento rivoluzionario
Lavorare alla realizzazione di un'idea spiega con immagine molto suggestiva
E come preparare una grande festa
Più concretamente e più amaramente Pietro Ingrao spiega che al linguaggio politico è impossibile cogliere la totalità degli aspetti del reale
La comunicazione politica afferma Ingrao è poverissima io stesso
Quando salgo su una tribuna sento costrizione sento che userò delle parole per necessità ma entro le quali sto stretto come in una camicia di forza Pietro Ingrao
Su altri versanti c'è però carico di grinta di reagisce diversamente
C'è diffusa indifferenza nei confronti della politica ebbene Bettino Craxi non se ne cura dice che l'indifferenza e l'altra faccia del consenso
Ciriaco De Mita invece auspicato un mutamento delle parole della liturgia della politica per cambiare dice con le parole la politica stessa
Uno dei risultati più evidenti di questo quadro che potremmo definire di massoni già azione della politica il suo farsi soltanto di produzione di vuoti simulacri
E l'omologazione dei soggetti della politica e possono i partiti che fanno che dovrebbero fare politica
Questi partiti si mostrano appaiono sto per dire sono tutti uguali
Tutti i prigionieri dello stesso codice linguistico dello stesso rituale le differenze allora quelle che restano si ritrovano altrove
Restano i simboli elettorali uno diverso dall'altro per carità richiami visibili alla coerenza degli attori della politica che sono i partiti e richiami per gli spettatori passivi elettori per una volta che sono i cittadini altri segni di riconoscimento di distinzione
Sembrano dati in appalto soltanto alla matita di Giorgio Forattini ormai in una situazione che vede il messaggio politico trasformato ISPO ottoni slogan le immagini che passano e che restano quali sono sono Craxi con gli stivali che non sono i suoi tra l'altro De Mita con la coppola
Spadolini senza veli
Oppure se vogliamo ecco l'immagine della verde età di Gianfranco Fini ma un po'Pomponio tutto è un po'poco
Il problema allora mi sembra quello di individuare delle possibili strade del cambiamento
Alle vecchie e inutili distinzioni
E anche alle nuove che abbiamo appena accennato bisogna costruirne di nuove
La vera distinzione forse passerà tra chi sarà capace di assumersi il compito di rinnovare prima delle istituzioni perché la crisi è quella centrale lo diceva Enzo erra
Più ad innovare se stessi di trovare il proprio partito il proprio linguaggio la propria immagine
E chi invece al contrario riterrai inutile o impossibile giocare questa carta rischiosa evidentemente del cambiamento
Si tratta di avviare un processo che necessita impegno dispendio di energie intellettuali iniziativa fantasia bisogna avviare la ricerca di un nuovo modo di vivere la politica
Con una rinnovata passione con un piacere rinato per la politica
Il piacere di incontrarsi come come abbiamo fatto oggi di riconoscersi con la volontà anche di compiere un tratto di strada insieme
è un processo che comunque nel tempo sarà destinata a coinvolgere tutti i versanti politici
Ma è evidente che oggi e sottolineo oggi forse domani non sarà più così oggi potrebbe avvantaggiarsi nastri di partenza di questa ideale gara una forza politica meno appesantita da interessi di potere meno distolta da interessi di sottogoverno di governo della cui gestione del presente
Occorre però comprendere l'importanza di questa impresa la sua necessità
E non si tratta di difendere l'orticello elettorale di questa colossale lottizzazione in base alla quale c'è quel cinque per cento che va conservato a tutti i costi
Non basta difendere il cinque per cento
Bisogna riconquistare la politica bisogna restituire sì alla politica
Se si è capaci di lanciare grandi sfide con l'ambizione di raggiungere grandi traguardi
Si tratta di rompere questo schema immobile di spezzare questo immobilismo dico di uscire da un circuito all'interno del quale avrebbero sempre e comunque ragione gli stessi sempre gli stessi i detentori del potere quelli che controllano la perversa macchinari che un autore a me molto caro come Marcelo De Corte definiva l'industria della lavorazione delle menti della colonizzazione delle anime
Vuole concludere con una citazione trasgressiva B
Ecco la citazione l'ultima parola
E alla forza politica che si nutre Sidi geniali intuizioni
E di Scaltritti abilità ma cade nel vuoto e si cancella se gli vengono meno i rincalzi dell'intelligenza
L'impegno dei migliori
E conferiscono peso e autorità quelle intuizioni che le articolano
Le rendono percepibili lei esportano lungo le millenni impensabili strade che soltanto l'autentica intelligenza sa trovare
Queste parole sono scritte nella primavera del quarantatré da Giuseppe Bottai proprio lui bilia qualche settimana congiurato nel Gran Consiglio del venticinque luglio
La scelta dell'Autore vi prego tra noi intendiamo di considerarla una nuova provocazione una sorta di testo magari per misurare proprio l'intelligenza di chi dovrebbe favorire tale progetto e tale processo una realtà partitica che direttamente ci riguarda ci coinvolge ci interessa
Ebbene se ci si fermasse al nome dell'autore della citazione da me fatta magari per gridare all'eresia la trasgressione eccoli io trasversale i potenziali traditori allora avrebbe ragione chi dice lasciamo stare non è cosa se invece si volesse andare al testo di quella citazione
Al bisogno di intelligenza nell'iniziativa politica le ce n'è tanto di bisogno e anche al compito decisivo che una forza politica come la nostra deve svolgere in questo momento beh allora possiamo forse ricominciare a discutere
Possiamo forse
Ricominciare a sperare
Dopo Sorrento consentitemi nonostante soltanto grazie
Nel ringraziare vivamente Mauro Mazza abbiamo il piacere adesso di ascoltare l'onorevole Giulio Maceratini che di casa a Perugia in Umbria
Grazie cari amici camerati
Quando la giornata di questo convegno verso volge verso la sua conclusione
E a dovere oltre che atto di cortesia verso la presidenza
Stringere al massimo gli interventi che precedono le tue conclusioni che tutti apprendiamo quella di Mennitti e quella di Raul
Quindi mi atterrò ai dieci minuti quindi vi prego di chiedere alla vostra intelligenza di supplire
A quelle che saranno inevitabilmente le lacune espositive di un discorso che voleva essere organico che organico non potrà essere procedendo per flash su alcune considerazioni che magari in altra occasione potremmo eventualmente sviluppare
Non a caso il convegno di oggi si è intitolato al tema riforme istituzionali e non riforme costituzionali perché il dibattito culturale di questi anni
Ha messo in evidenza che le istituzioni valutate nel loro complesso sono certamente un prius logico oltre che giuridico rispetto al documento costituzionale che di quell'istituzione deve dare nella pratica
La sua configurazione applicativa
Istituzioni sono la società nella quale noi viviamo con il vestito che ad essa è stato dato dal regime che occupa l'Italia dal mille novecentoquarantacinque
Perdere di vista la realtà storica nella quale noi ci siamo venuti a trovare nella quale noi facciamo politica significa intraprendere la strada dell'astrattezza le strade senza sbocco delle accademie dobbiamo stare con i piedi a terra dobbiamo vedere questa Italia per quella che gli spazi
Che essa offre ha una forza di opposizione come indubbiamente il Movimento Sociale Italiano senza per questo perdere di vista il Complesso la responsabilità che abbiamo anche come cittadini italiani di individuare le strade attraverso le quali l'Italia possa liberarsi di quello che trasferendo alla rapida costituzionale
La espressione che fu usata per un ex segretario del nostro partito si disse il vestito stretto
Ecco allora lo si disse a proposito di un uomo oggi noi possiamo dire
La classe politica il regime sono un vestito stretto attorno alla Società nazionale un prestito che non la fa non la fa vivere non la fa prosperare non la fa sviluppare Secondo le sue autentiche possibilità un quesito non soltanto stretto
Possiamo dire anche un prestito osceno prendendo proprio all'origine il valore etimologico della parola se osceno vuol dire ciò che per la scena e ciò che non è per la sostanza ciò che previa la l'interesse reale di un popolo li consente soltanto di avere una falsa rappresentazione del suo essere
Ed è un prestito avido perché occupa tutte le istituzioni le occupa con una presenza occhiuta avida costantemente condizionante la possibilità delle istituzioni stesse di vivere
Quando noi parliamo in sostanza e complessivamente della partitocrazia come il nemico da battere
Noi vediamo che su questo approdo culturale oggi si sono schierati tutti i giorni fa un uomo di sinistra come Flores d'Arcais diceva è il nemico la partitocrazia ormai a sinistra accettano questa valutazione fino a qualche anno fa quando noi nelle assemblee elettive a qualunque livello ci scagliavano contro la partitocrazia eravamo gli eversori eravamo i nemici della Repubblica è un risultato è un risultato che ci fa comprendere che a certi risultati siti un jet ma si può andare avanti se il nostro impegno di lotta politica non si arresta a apparenti vantaggi del momento ma punta a risultati concreti che cosa è emerso amici e camerati
In queste prime ore di questo interessantissimo convegno è emerso che noi apprendiamo con critica atteggiamento le distanze da tutto quello che si dice riforme istituzionali perché avvertiamo avvertiamo che i non è mai accaduto e non accadrebbe evidentemente nemmeno in Italia
Che il detentore del potere cambia le regole del potere per cederlo ad altri il detentore del potere evidentemente mira a cambiare le regole per conservarlo il potere e quindi noi sentiamo da un lato il fascino del nuovo al quale aspiriamo per impostazione storica per vocazione direi naturale e al tempo stesso cogliamo il pericolo che questo nuovo sia in realtà un'operazione gigantesca operazione
Gattopardesca che serva a conservare il potere nelle mani di chi lo ha detenuto e continua a detenerlo
Quale atteggiamento assumere di fronte a questa apparente antinomia di fronte a questo contrasto che forse i più pigri potrebbero risolvere nella chiudersi in quella fortezza assediata ma che poi come sappiamo a un assedio che non esiste più perché gli assedianti da un pezzo se ne sono andati
Le abbiamo già dette a Sorrento queste cose le ripetiamo qua perché avvertiamo che la posizione dell'autoisolamento attorno a ad un Castello ideale che non ha però più nemici che cercano di entrare nel castello di romperli appartiene alla a alle cose che non lasciano traccia nella politica sentiamo c'è la necessità di cogliere in una posizione politica di fronte a questa alternativa
Le riforme altrui possono portare vantaggi a noi evidentemente no ma non possiamo nemmeno chiuderci di fronte ad una realtà che sente urge il cambiamento della quale ha bisogno e allora mi pare
Che già stamane nera lucida relazione di Enzo erra abbiamo cominciato a capire come levando la maschera del riformismo e guardando in faccia il volto del regime annoia avversario
Come si debba collocare una linea politica ecco di far politica nel concreto per il movimento sociale italiano
Se è la partitocrazia il nemico
Se noi continuamente ci scontriamo con una realtà nella quale qualunque versante della pubblica amministrazione dello Stato
Siano esse le forze armate
Siano esse la pubblica istruzione pensate alle lottizzazioni universitarie pensate a quello che accade negli alti gradi delle forze armate da colonnello in su
Non è nemmeno pensabile poter giungere se non si hanno certi appoggi politici secondo precise individuate implacabili lottizzazioni
Se noi pensiamo che questo fenomeno lo possiamo verificare in ogni aspetto della società nazionale ecco un primo passo sul quale noi potremmo risolvere quell'apparente antinomia potrebbe essere la nostra disponibilità per leggi
Che per esempio alzassero il livello di responsabilità della pubblica amministrazione con una progressione di carriera dico una cosa molto pratica ma per intendermi
Che debbano avvenire secondo regole oggettive predeterminate verificabili o correndo anche davanti all'autorità giudiziaria ma sottratte in questo modo
Alla prevaricante presenza dei partiti non basta
è possibile chiedere una regolamentazione controlli interni ai partiti e a questo punto io non sarei così pregiudizialmente contrario magari come arma di scambio al tema del abolizione del voto segreto
Perché vedete i difetti della partitocrazia ci sono a livello centrale come a livello periferico dove come è noto negli enti locali il voto segreto non c'è però i i difetti tutte le le le magagne della partitocrazia si ripercuotono in periferia come ci sono al centro
è il cavallo di battaglia di Craxi ci tiene tanto noi siamo convinti che non cambierebbe queste modifiche al voto segreto il quadro di fronte al quale ci troviamo
Ma ci consentirebbero di avere un dialogo e otterremmo offrire anche delle contropartite per esempio una non pregiudiziale contrarietà a l'abolizione del voto segreto in cambio di qualche cosa
Non voglio togliere spazio perché fra l'altro occuperà i veramente e lo lo spazio già seminato così intelligentemente dall'onorevole Staiti il quale è stato presentatore mi pare la precedente legislatura di una pro di legge per la regolamentazione interna della vita dei partiti che sarebbe necessario correttivo alla riduzione della libertà dei parlamentari che privati del voto segreto verrebbero ancor di più ricattabili
Dalle segreterie dei partiti
Ma ancora riforme elettorali beh intanto cominciamo e questa potrebbe essere un'ulteriore nostra disponibilità ad eliminare i brogli elettorali intitolava molto opportunamente ieri un giornale le urne di tolleranza
A seguito dei brogli scoperti a Napoli ormai si sa che il mercato delle preferenze scatena nelle voglie di tutti i partiti e di tutti i candidati che temono di non farcela
Beh da questo punto di vista una nostra operante disponibilità consentirebbe di farci essere presenti
Sul per vero delle riforme possibili graduali quelle nelle quali noi non dobbiamo né vendere l'anima né al tempo stesso illuderci che le riforme altrui portino un vantaggio alla nostra battaglia
Non posso andare avanti perché verrei meno all'impegno che avevo assunto di attenermi ai dieci minuti
Voglio soltanto cogliere l'occasione per dire una cosa che a mio avviso va detta per evitare che qualche equivoco Possa nascere magari fra i più giovani dei partecipanti a questo convegno noi non abbiamo mai negato anzi rivendichiamo le nostre origini storiche
E riteniamo che il fascismo dal quale proveniamo e del quale noi sentiamo di essere gli odierni attuali moderni interpreti abbia una sua possibilità di presenza nell'Italia e nell'Europa e nel mondo degli anni due mila
Di fronte a noi non direi che c'è da risolvere il problema dell'antifascismo in quanto il problema dell'antifascismo si risolve da solo per quella perdita
Che il l'antifascismo stesso è andato assumendo nel diventare sempre meno il collante del regime di fronte a noi ci sono e questo sarebbe folle negarlo le altrui biologiche c'è l'ideologia marxista c'è l'ideologia socialista non marxista c'è l'ideologia cattolica
C'è l'ideologia liberal capitalista evidentemente con questa ideologia dobbiamo fare i conti nel futuro
Ma senza rinunciare alla nostra volontà di essere anche in futuro interpreti moderni ed attuali di un messaggio politico
Che è cominciato assai prima Dinoi noi sentiamo di potere al cospetto con gli altri nel confronto con gli altri portare un contributo nella società di domani che non ci costringe a nessun tipo di abiura che non ci costringe a nessun tipo di rinunzia anzi sentiamo che nella sfida con i tempi nuovi proprio le nostre idee evidentemente lo sottolineo ancora perché non volesse comprendere portate a livello dei tempi nuovi e con i tempi nuovi al livello delle sfide che si comportano le nostre idee hanno le carte in regola per affrontare questo futuro io non quindi sento la necessità di ricominciare da zero perché noi da zero non possiamo ricominciare
Non parliamo tanto del passato perché è stato scritto che chi si rifugia nel passato vuol dire che si vergogna del suo presente e soprattutto teme il suo futuro ma nel futuro sentiamo che spazio per le nostre idee senza abiure bene indubbiamente vi ringrazio
Grazie a Macerata
La pregevole sin
Ha mantenuto la solidità dagli argomenti anzi doppiamente pregevole abbiamo altrettanto piacere di dare la parola all'onorevole Tommaso Staiti
Il conversatore in fondo sarebbero pregati di sedersi in modo da consentire agli oratori di svolgere gli interventi perché l'acustica è pessima e gli oratori sono infastiditi dal brusio
C'è una strana figura
Di quasi imputato
Che si aggira in questa storica artistica bellissima sala più come si aggira
Ormai da più di quarant'anni
Nelle stanze dove i più avvertiti
Tra agli intellettuali studiosi italiani discutono
Dei problemi della nostra politica
è una strana figura di quasi imputato
Che riceve periodicamente delle comunicazioni giudiziarie
Ma che non i riesce ad essere portato di fronte ai giudici di un tribunale per essere giudicato ed è il partito politico
Fin dal mille novecento e quarantacinque
Mortati
Indico quali potevano essere i mali
Della democrazia partitocratica
E e cercò di indicare le soluzioni per ovviare a questo che sarebbe diventato negli anni successivi un grosso inconveniente
E che avrebbe inquinato completamente la vita politica italiana
Successivamente tutti ricorderete le polemiche del malanimo
Successivamente ancora gli scritti di Panfilo Gentile
Fino ad arrivare
A quel violento già chiuso
Di Merz Agorà di qualche settimana fa
Questo questo strano quasi imputato
Che è il partito politico
Tuttavia riesce sempre
A sottrarsi
Non soltanto al giudizio
Ma è quello e questo è più importante anche
Ha un verdetto definitivo
Che ne stabilisca
I limiti le possibilità le funzioni e che quindi l'opposta parte presentare di fronte ai cittadini nella sua reale senza
Tutto questo a mio modo di vedere comporta
Una serie di conseguenze per un partito come il nostro
Che sorto
Più di quarant'anni fa
Per riaffermare la validità di una battaglia politica che era tuttavia anche una battaglia morale e ideale
A nel tempo perso lungo la strada alcune di queste caratteristiche
Mentre dovrebbe proprio in questi ultimi tempi in questi ultimi anni
Aver avuto la capacità di Rino alzare questa bandiera di battaglia
Nei confronti dello strapotere dei partiti politici
Nei confronti della loro irresponsabilità
Nei confronti di una legge che non esiste
Per cercare di ridare alla Società italiana quella che viene definita oggi una società complessa
Nuovi strumenti e nuove possibilità
Di darsi rappresentanze di tipo diverso rispetto a quelle tradizionali
Nel mille novecentottantatré
Di fronte alla rinascere
Di certi accenni polemici nei confronti dei partiti politici
Ritenne che fosse opportuno
Offrire alla partito al Movimento Sociale Italiano uno strumento di battaglia politica
E rivolgendomi a un l'illustre professore di diritto costituzionale
Riuscì a elaborare una proposta di legge per la disciplina dei partiti politici
La offrire al partito inviandola al capogruppo parlamentare
Al segretario del partito
Sperando che anche attraverso modifiche anche attraverso ulteriori ampliamenti anche attraverso altre possibilità di emendamento questa proposta di legge forse è possibile sollecitare da parte del partito una battaglia in senso anti partitocratico che diventasse poi la battaglia e tutto quanto il movimento sociale italiano che mi pareva allora mi pare oggi Hubbard bisogno
Di impostazioni di battaglie forti di alto profilo in grado di fare impresa nei confronti della pubblica opinione è in grado di affascinare anche le giovani generazioni che molto spesso non riescono a trovare nella battaglia del movimento sociale italiano Mottini ideali concreti politici
Di condurre avanti queste battaglie
Purtroppo non è stato così
Non ho avuto alcun cenno di riscontro e ho presentato la proposta di legge soltanto a firma mia e come sapete le proposte di legge hanno soltanto la firma di un parlamentare finiscono fatalmente nel dimenticatoio nel cassetto delle commissioni non questa proposta di legge come d'altra parte qualche altra proposta di legge di qualche altro singolo deputato sullo stesso argomento non ha avuto possibilità di essere di essere al centro dell'attenzione delle discussioni in Commissione in Parlamento
L'ho ripresentata
All'inizio di questa legislatura perché ritengo che magari a futura memoria questo possa essere un contributo per successive più forti battaglie da parte del movimento sociale italiano
Cosa intendevo fare con questa proposta di legge e cosa secondo me bisognerebbe fare
Risollevando rispolverando questa iniziativa quella di dire agli italiani
Che la prima più importante riforma
E quella che riguarda i partiti politici
I quali sono diventati dei Moloch
Che in viottolo tutto ricevano
Omaggi sacrificali non rispondo delle loro atti a niente a nessuno
Mentre hanno ormai occupato ogni spazio della Società chimica italiana
E finiscono per interferire
In maniera forte in maniera violenta con la vita di ogni giorno di ciascuno di noi degli italiani dei cittadini italiani
Intendevo con questa proposta di legge
Dare anche la possibilità
A coloro che si iscrivono ai partiti politici di essere liberi
Cioè di affermare questo loro esigenza di libertà anche all'interno dei partiti politici
Con il sancire determinate norme che regolasse i rapporti degli iscritti all'interno dei partiti i diritti delle minoranze
La solennità della iscrizione un partito che come sapete e come gli esempi della Democrazia Cristiana per non citare altri partiti stanno a dimostrare sono sempre qualche cosa
Che può essere come la pelle desiderino che si allunga da una parte o dall'altra
Per rendere quindi questi soggetti che non rispondono dei loro atti a nessuno e che pure dicevano
Prossimamente chiederanno di ridurre il raddoppio del loro finanziamento denaro pubblico dallo Stato
Denaro pubblico che spesso serve ad alimentare le burocrazie interno di partiti e il potere interno delle segreterie dei partiti
è un battaglia a mio modo di vedere
Che e preliminare qualsiasi altra riforma di carattere istituzionale
Anche perché
E nel corso di questo convegno è stato detto con estrema chiarezza e con grande intelligenza
Le riforme istituzionali sono il tentativo da parte delle forze di questo sistema e delle forze cioè morì di questo sistema in particolar modo democrazia esterne Partito Comunista di continuare a mantenere il loro potere la loro possibilità di determinare gli indirizzi di carattere politico ma non soltanto politico di carattere economico di carattere sociale
Di questo nostro paese di questa nostra società di questa nostra Patria
E allora da questo discende la necessità
Di
Portare all'attenzione dell'opinione pubblica questo tipo di battaglia perché le riforme i ritocchi
Le riforme dei regolamenti parlamentari l'abolizione del voto segreto nulla significherebbero
E lo ha ricordato anche Maceratini prima di me se prima non si garantisce
All'iscritto al parlamentare la libertà di potersi manifestare senza con questo venire sottoposto poi agli inevitabili inevitabili conseguenze della burocrazie della nomenklatura degli dei partiti
Pensate un po'cosa accadrebbe in un partito politico qualunque se il deputato X
Che non che non avesse o il prestigio che può avere Scalfaro ecco tanto per fare un nome che in queste ultime settimane si è manifestato con un intervento che è stato definito coraggioso tra virgolette alla Camera
Si alzasse AA dichiarare il proprio dissenso nei confronti dell'atteggiamento ufficiale del proprio partito
Indubbiamente anche se non venissero presi provvedimenti disciplinari
E anche in questo caso occorre dire che una legge deve prevedere anche le garanzie per coloro per coloro che venissero eventualmente sottoposti a procedimenti disciplinari anche se non venissero presi provvedimenti disciplinari ovviamente sarebbe messo nelle successive elezioni nelle condizioni di non nuocere cioè di non essere rieletto e allora il voto segreto in queste condizioni è diventato l'unico strumento di libertà un po'vigliacco un pontile forse ma che il singolo deputato può
Di cui il singolo deputato posso fruire senza il timore degli ukase delle conseguenze che ne verrebbero dalla nomenclatura di partito
Ecco io credo
Che
Una regolamentazione una norma che regolamentasse la la vita del partito politico
Diventa diventerebbe assolutamente
Comprensibile da parte dell'opinione pubblica e diventerebbe un elemento di battaglia caratterizzante per il movimento e per il partito che la portasse all'e sterno
Non come singolo episodio ed episodico momento di una discorso politico ma come tema fondamentale di una battaglia politica sulla quale battere e ribattere
Per obbligare anche gli altri al confronto su temi che essendo sollevati da una parte politica che ha riacquistato la proprio diritto di cittadinanza
Altre forze politiche l'opinione pubblica de componenti sociali
Per lui dare la possibilità poi dopo i discutere effettivamente di una nuova rappresentanza della quale si sente la necessità e per limitare tagliare le unghie allo strapotere dei partiti politici ecco
Questo è un contributo che io ho inteso offrire prima al partito che intendo offrire oggi qui a questo convegno come tema di meditazione
Per quella battaglia di confronto e di proposta che questo partito deve indubbiamente portare avanti in cui si deve dotare per non rifugiarsi perennemente nella politica episodica del giorno per giorno ma per tentare di costruire insieme a tutte le componenti del partito
A tutte le correnti di pensiero che esistono all'interno del partito e che dopo il congresso di Sorrento hanno assunto una dignità politico la nobiltà politica anche diversa rispetto al passato
Una contributo insomma
Per tentare di far fare questo salto di qualità alla politica del partito di cui tanto si parla ma che purtroppo non sempre si riesce a intravedere un contributo per una battaglia per il futuro è una battaglia che chiami a raccolta le giovani generazioni
Che non devono essere soltanto lo strumento di battaglie episodi che ma lo strumento di una battaglia più alta più elevata dell'edificazione di un'Italia di tutti gli italiani degli anni due mila
Siamo Tomaso Staiti l'intervento molto concreto pertinente diamo la parola a Carlo Ciccioli
Avete invertito va bene
Umberto Croppi
Proprio per spezzare nei tempi il giustamente sono a quest'ora molto ristretti mi limiterò a fare delle riflessioni apporre delle domande chiedendo come prima faceva Maceratini anch'io comprensione per il fatto che le domande che però potranno sembrare molto più scandalose di quello che sarebbero state se avessi potuto argomentarle in un in un tempo più lungo sono domande che mi sorgono gravi in seguito anche ai nutriti e non sempre univoci e giustamente direi salutare mente non univoci materiali che questa i giornata di intensi lavori ci hanno fornito infatti secondo me questo è il primo tentativo che si fa in maniera organica
Da parte nostra per studiare coralmente un problema nel quale spesso ci siamo comportati dove Chianti ecco stamattina era iniziando il suo intervento si riferiva al dibattito sulla dodicesima norma della costituzione anch'io vorrei iniziare con una riflessione
Su i limiti che questo dibattito ha mostrato limiti che riguardano soprattutto il fatto che all'interno nelle more del dibattito sulle norme che vietano la ricostituzione del partito fascista è apparsa evidente una cosa i limiti stessi della efficacia della nostra carta costituzionale
Cioè in realtà la conclusione a cui sul lato o o o su un versante o l'altro il dibattito tutti sono arrivati
E che comunque ci sia o non ci sia questa norma è stata inapplicata e tale resterà messa come altre norme che fanno parte invece del corpo della Costituzione allora la prima domanda che io mi faccio e qui sta non siamo o non abbiamo forse ma il nostro partito non ha forse in questi anni dedicato un'attenzione eccessiva
Al problema delle ingegnerie costituzionali non siamo forse è come se è una cosa che credo nessuno finora si sia chiesta
Verso un esaurimento della epoca stessa delle costituzioni
Che è un fatto che ha riguardato la cultura giuridica
Di una parte dell'Occidente a partire dalla metà dello scorso secolo ma probabilmente la funzione stessa degli atti costituzionali che va perdendo il valore forte politico che ha avuto nel in epoche precedenti
E quindi e non solo per questo il dedicare le nostre attenzioni quasi esclusivamente i temi della ingegneria costituzionale ha portato secondo me ad una delle tanti al delle tante astrazioni nelle quali la nostra attività politica è caduta mi riferisco per esempio ma non solo a quello alla famoso progetto Franchitti
Nessuno ha citato quest'oggi credo
Perché non meritasse neanche
Attenzione ma che al di là della qualità del documento rappresenta una stazione
Un chiamarsi fuori dal dibattito reale che è in corso sulle sulle riforme istituzionali che parte da sì settori specifici delle istituzioni così come oggi esistono nel nostro Paese viene
E così quindi in questo quadro la la proposta di nuova repubblica e questo modo di porsi finora del nostro mondo nei confronti di un problema che sta diventando invece reale scottante immediato c'è però una seconda stazione nello stesso campo che secondo me va sottolineata che è la stazione dell'ideologismo io per esempio
Ho difficoltà questo punto a riconoscermi in certe affermazioni che pure hanno fatto da filo conduttore di molti degli interventi che si sono succeduti noi diamo per scontata
Come nostra ho dato di partenza quella che qualcuno ha definito una dottrina dello Stato il nostro Stato
Andriani diceva ad esempio nel suo intervento perché si trova a disagio di fronte a questo a un presunto a una presunta frenesia iper democratica che ci caratterizza vede in questa fase che mette in discussione l'autorità dello Stato ecco io
Nel dibattito questo invece si vivo che c'è stato negli ultimi anni nel nostro mondo
Non sono sicuramente sul versante che attribuisce allo Stato questa funzione di centralità questa importanza dello Stato io questo è un argomento che in altre sedi ho tentato di motivare i deboli Faema ripeto debbo fermarmi ad alcune affermazioni
Però ecco questa è una delle altre associazioni cioè il probabile limitarsi ad una visione che strettamente ideologica del problema
E così per esempio la le posizioni con le quali non sono d'accordo e spesse come non sono accordo metodologicamente soprattutto espresse nell'intervento di Andriani per cui in forza di questi sopra approccio ideologico noi dovremmo essere contrari per questo motivo al proposte presidenzialisti dove di elezione diretta in quanto c'è una questione di ambito
Elettorale il problema secondo me invece va riportato
Sul piano della realtà cioè non si può non tener conto a questo punto che abbiamo vissuto quaranta quarantacinque anni di esperienza democratica parlamentari che non sono passati invano che un segno lo hanno lasciato dobbiamo aver presente la realtà nella quale viviamo e siccome la nostra scelta costituendosi in partito è stata un la scelta di fare politica dobbiamo agire sulla realtà per modificarla non limitarci a disegnare una realtà ipotetica e diversa ma a mettere in cantiere quelle iniziative delineando degli obiettivi anche di medio oltre che a lungo termine inglese servano ad agire nel reale a modificare la realtà e io da oltre indicazioni che secondo me costituiscono ripeto degli interrogativi ma che che io individuo come te strade da percorrere verso verso questo obiettivo
Verso l'obiettivo cioè di uscire dalla semplici astrazioni e il primo è quello della elaborazione teorica io chiedo ecco noi dicevo ci siamo attardati nell'astrazione però non abbiamo minimamente negli ultimi venti almeno approfondito una nostra elaborazione teorica in termini filosofici
In termini filosofici
Del diritto su cosa ha portato la trasformazione sul piano giuridico sul piano delle istituzioni di questi quarantacinque anni di democrazia e su quali sono le tendenze teoriche che servono a capire e a programmare un cambiamento di questa realtà
Per esempio uno dei pochi riferimenti in questo senso prima
Maceratini citava giustamente Flores d'Arcais e altre tendenze che vanno al cuore della critica della partitocrazia partendo dal suo interno cioè addirittura dalla sinistra
C'è tutto un filone di pensiero questa è una integrazione che faccio a quelle citazioni che partendo da sinistra sta mettendo in crisi
Concetto stesso di democrazia rappresentativa partendo da una considerazione che poiché lo sviluppo anche delle tesi poco fa esposte da Silvano Moffa e da altri sulla società complessa cioè la la produzione del diritto nel nostro Paese la posizione di leggi da parte del Parlamento
Il norma divismo giuridico tiene presente è conformato su una realtà che non esiste più cioè il cittadino che da soggetto di diritto individuabile con sue caratteristiche precise
Viene ancora tenuto presente come unità su cui costruire la legge in una realtà che però è totalmente cambiata in cui la frantumazione e la complessità di questa società fa sì che il cittadino come figura intenda non esista più
E allora è la ragione stessa della produzione del diritto che trasforma quello che era il soggetto in un oggetto assolutamente astratto teorico del diritto partendo da questi presupposti tutto un ampio filone
Del agli studi giuridici di una certa parte della sinistra italiana
Il cui capofila è Pietro Barcellona Ivana direi che siccome il Parlamento opera su un'astrazione io e alta non resta che la larva della rappresentatività la democrazia classica così come è stata concepita
Diventa una forma di potere monolitico che non ha più una capacità di rappresentare la realtà è come una indicazione di un terreno su cui secondo me seriamente con un aggancio alla situazione reale è una metodologia di lavoro che noi dovremmo imparare a seguire per scendere da questo poi sul piano delle conseguenze concrete che e una quadro teorico di questo tipo curva la seconda strada
Noi da qualche anno parliamo molto e rivolgiamo le nostre attenzioni alla cosiddetta società civile
Ponendo in antitesi
La lo stato delle istituzioni con la società civile il rapporto società comunità sono una serie di considerazioni discorsi che spesso si contrappongono spesso si intrecciano spesso surrettiziamente si cerca una composizione tra questi due aspetti tra queste due visioni della organizzazione sociale
Ecco io credo una causa che anche qua o si rinuncia come in no certe analisi che io stesso che molti di noi hanno fatto si rinuncia a vedere un collegamento fra società civile e società politica oppure quando si va a tentare una unione fra le due due aspetti e siccome ripeto noi abbiamo scelto di vivere la politica e quindi di operare nella realtà io non credo che si possa risolvere questa rischia sia attraverso operazioni calate dall'alto alcune proposte in questo senso sono state accennate
Anche qua ha parlato designi disegnava stamattina una sorta di democrazia organica in quelle rappresentanze
Dei vari aspetti della società civile fossero istituzionalizzate altri in questa e in altre sedi hanno disegnato invece una sorta di decentramento delle istituzioni dello Stato nella società civile io credo che la nostra attenzione nella società civile dovrebbe invece invertire questi termini e allora una nostra posizione seriamente anti partitocratica seriamente antidemocratica ma nel senso di una critica alla democrazia classica
Seriamente rivolta alla partecipazione a forme diverse di partecipazione non può che essere iniziativa extra istituzionale extra statuale cioè attraverso la organizzazione nella reale
Della partecipazione attraverso iniziative specifiche che organizzino la partecipazione diretta dei cittadini ti coinvolge Bendoni in iniziative che riguardano il governo vi singoli e particolari problemi è un esperimento che per esempio io lo vado a pescare fuori dei confini della nostra nazione fuori dei confini del nostra area politica ma che ha fatto grandi i Verdi in Germania e ha messo in crisi un sistema che è il più solido
Ma i sistemi politici in Europa quello proprio di mettere in piedi migliaia di iniziative a carattere stabile che lavorino al di fuori delle delle istituzioni per organizzare la realtà l'ultima strada e mi avvio alla conclusione
E le chiedo che sia la più importante cioè quella che ci riguarda più da vicino come partito politico
è quella che che poco fa indicava saliti cioè
Al di là delle assegnazioni al di là dei disegni costituzionali dopo
Aver interpretato la realtà noi ci troviamo a dover dare delle risposte oggi subito
A quelli che sono i problemi sul tappeto i problemi sul tappeto sono uno quello centrale quello che indicava saliti il sistema bloccato dei partiti
E all'interno di questo con le contraddizioni che stanno esplodendo nel sistema bloccato le proposte che maturano e quindi sono le proposte reali con le quali dobbiamo confrontarci il collegio uninominale la riforma del sistema elettorale
Il blocco al cinque per cento la sutura amministrativa degli organi decentrati dello Stato Regioni Province
Ma anche qua in che modo dobbiamo avvicinarci a questi problemi occupandosi del reale e allora io sono d'accordissimo con il metodo di lavoro che ci ha indicato Staiti
Non basta e forse non serve disegnare
Un sistema che sia più congeniale
Alle nostre esigenze ma noi dobbiamo andare a valutare Matteoli la fatto credo che sia la prima volta che si affronta in questi termini il problema quando ci dice io sono andato a farmi fare i conti di che cosa significherebbe per esempio il collegio uninominale
In realtà noi abbiamo espresso un no pregiudiziale
Ma in quel di quello di cui ci dobbiamo preoccupare il fatto che comunque e su queste proposte che il dibattito politico e le decisioni sia punteranno nei prossimi mesi allora noi dobbiamo valutare nella realtà se è vero che per noi sarebbe esiziale
Ecco e Ignazio Mattioli per aver fornito primo elemento reale di valutazione non soltanto un atteggiamento pregiudiziale e comunque scegliendo l'una o l'altra parte
Riguarda queste proposte allora vedere quali sono le azioni che possono determinare o cambiare delle delle scelte che poi potrebbero comunque passare al di sopra delle nostre teste è per questo che arrivando alla domanda finale io mi chiedo
Come come era ci diceva stamattina se di fronte a queste valutazioni noi non dobbiamo riposti le domande che sono all'origine stessa della nostra esistenza come partito noi molte volte ci siamo detti che per noi il partito è soltanto uno strumento attraverso il quale far passare
Una nostra iniziativa di carattere storia allora
Allora ha ragione quando dice che dobbiamo rimettere in gioco tutti noi stessi di fronte a queste cose dobbiamo verificare l'anno la nostra forza la forza delle nostre idee nella realtà rischiando anche ma stabilendo quali sono i pezzi
Che possiamo che possiamo pagare allora
Potremmo arrivare a contribuire a cambiare le istituzioni nel nostro Paese pagando forse dei temi dei prezzi in termini di struttura di presenza quantitativa in una prima fase all'interno delle istituzioni ma quello che dobbiamo chiederci e qual è l'obiettivo strategico a cui tendiamo a individuare tra queste strade
Qual è quella che può veramente arrivare al cuore del sistema bloccato dei partiti e portare un'esplosione all'interno di questo blocco per ridare vitalità al sistema italiano poi se le nostre idee hanno gambe se se hanno forza se saremo capaci vi portare fino in fondo questo rosso patrimoni reale allora sì in un sistema libero da Brocchi pregiudiziali avremo la possibilità di dimostrare fino in fondo che che noi possiamo ancora tornare ad essere protagonisti di storie nel nostro Paese
Grazie a Umberto Croppi diamo la parola adesso a Biagio Tempesta
Io sarò brevissimo limitandomi a due considerazioni di carattere una generale una più particolare
La domanda che si sono posti un po'tutti da Parlato asta Haiti
A Matteoli e se veramente la maggioranza intende procedere veramente a questa riforma istituzionale
Basterebbe leggere un articolo che è apparso alcuni giorni fa sull'Espresso a firma del direttore responsabile Giovanni Valentini il quale prendendo lo spunto dalle vicende del governo Goria e quindi dei cosiddetti franchi tiratori
Giovanni Valentini e dice che sostanzialmente con la prima Repubblica piaccia o non piaccia ai nostalgici del regime che sarebbe quello che ci governa attualmente finisce la democrazia bloccata
Che paralizza la vita politica da quarant'anni contemporaneamente aggiunge sempre Valentini si apre una fase nuova terza o quarta di transizione verso la Seconda Repubblica ed essendo il regime che bandiva questo significa primo coi la missione del Partito comunista al gioco democratico in un libero confronto di nuova aperta competizione cioè in poche parole il problema non è solo e semplicemente di carattere istituzionale
Ma è solo un problema di carattere eminentemente politico nel momento in cui cessa la pregiudiziale nei confronti del partito comunista si imbarca questo partito per fare delle riforme tali che non hanno il grosso taglio nei confronti di uno Stato e quindi di una società civile e complessa come la nostra che vuole crescere ma nei confronti ovviamente di un sistema politico
La crisi quindi italiane crisi dello Stato lo diciamo dobbiamo rivendicare quindi come gruppo come aria come ambiente una civiltà altrimenti saremo sempre dominati dalla cosiddetta partitocrazia
Dell'aspetto più particolare che volevo trattare il campo in cui opero credo che abbia ragione Moffa nel momento in cui dica che a volte e certamente bisogna incominciare dei rami più bassi cioè dal sistema delle Autonomie
Perché se siamo solo e semplicemente presi dalla grande riforma dei cosiddetti rami alti certe volte dimentichiamo di occorre vedere quello che ha più esigenza con il cittadino quello che lo interessa immediatamente che lo tocca da vicino
Beh questo che in parte dobbiamo auspicare c'è anche una riforma delle cosiddette autonomie locali e financo anche delle regioni sulle quali come partito ancora non riusciamo ad avere un problema precisa
A distanza ormai di circa venti anni dalla istituzione le regioni rappresentano quanto di più negativo ci possa stare le speranze di rinnovamento con le quali essi si erano aperti agli inizi degli anni settanta sono state vanificate
Con lo spietato obiettività esaminando anche quella che è la parte normativa ce lo statuto regionale le Piccole Costituzioni che si sono dati potremmo dire che sulla carta del costituente sono rimaste la programmazione il raccordo Stato-Regione il decentramento amministrativo il sistema dei controlli la partecipazione e se volgiamo per un attimo lo sguardo al piano amministrativo della cosiddetta funzionalità delle regione come dei comuni potremmo dire senz'altro concludere che la realtà è anche peggiore
Peggiore non solo per il sopracitato moto legislativo di procedere ma per il modo di governare che si è avuto prove in questi ultimi anni all'insegna dell'immobilismo del clientelismo dello sperpero della corruzione
Come dimenticare le crisi ricorrenti delle maggioranze divenuti ormai una vera e propria costante della vita delle degli enti locali come dimenticare il metodo selvaggio della lottizzazione per potere delle nomine dei consigli di amministrazione degli atti ante di competenza nell'assunzione del personale nel conferimento delle consulenze
Come dimenticare le irregolarità amministrative gli abusi di potere le concussioni le speculazioni caduto uno sfascio quindi istituzionale finanziario tecnico amministrativo che ha scosso dalle fondamenta la credibilità degli enti l'allora per noi si pone come partito il dilemma
La grande riforma o la piccola riforma il ministro ovviamente non può che indicare un organico progetto di riforma basato anche su una forma di governo presidenziale su un'assemblea Parlamento rappresentativa delle categorie produttive e di qui anche la modifica dei partiti
Ed è approvare un nuovo ruolo è stato ricordato da molti oratori della società diventando i laboratori di idee e di programmi animatori dibattito culturale e politico preparatori professionalità si dirige e per concludere queste brevissime considerazione
Se noi abbiamo una classe dirigente che sostanzialmente non vuole non vuole secondo me una profonda riforma istituzionale
E se abbiamo anche una società che non vuole questa riforma perché il professor Gianfranco Miglio nella introduzione
Nel suo libro la Repubblica migliore per gli italiani dice è innegabile che la maggior parte degli italiani si sentono mal governati
Ma è anche vero che alcuni di loro numericamente minoritari quanta potere però determinanti
Ora associandosi alle diffuse lamentele dell'olimpico intimo si augurano che le cose non cambino cioè abbiamo quindi sostanzialmente una società che non vuole cambiare
Abbiamo sostanzialmente anche una società che non vuole cambiare perché ha interesse a che le cose rimangano in questo con in questo stato
E allora è chiaro che questa aria politica che questo opposizione debba porsi anche il problema cari amici
Di una riforma delle istituzioni vi sia permesso anche all'interno del partito
Sembra strano e sembra contraddittorio ma possiamo noi affrontare un grosso discorso di grande taglio di grosso respiro decollare quando abbiamo un partito fatti in questo modo un partito che sostanzialmente rinuncia
Alle capacità e le dirigenze che può esprimere un Rauti un Bennett giusta eviti un parlato un Nicolai è possibile rinunciare aprioristicamente a questi intelligenza ecco perché allora
Occorre un vero e proprio salto di qualità quindi no al partito apparato sì al partito che sia certamente più vivo culturalmente più attento per riscoprire conti di valori moderni che possono sostanzialmente assecondare la nostra battaglia
Grazie
Grazie viaggio la parola a Carlo Ciccioli capogruppo alla Regione Marche
Dunque certamente il tema delle riforme istituzionali è un tema affascinante il tema della società perfetta
Però quand'è che si fanno le riforme forti
Si fanno nei momenti di grande cambiamento sull'onda di grandi sconvolgimenti
Di sommovimenti mutazioni sociali e politici di equilibri che erano stati consolidati per parecchio tempo e con cambiamenti di grande portata è lì allora che si disegnano di le istituzioni nuove diverse e certamente una forza politica di cambiamento come la nostra deve fare lo sforzo di presentare un proprio biglietto da visita con il proprio disegno di futuro di Stato futuro
Però ecco io direi che sarebbe importante non cadere in errore quello di dare un progetto che essendo troppo futuribile rischia di cadere nel vuoto di non non trovare ascoltatori se non noi stessi e dopo dirò qualcosa su questo su perché questa possibilità oggi tutti parlano di grande riforma è un dato di fatto
Grande riforma che poi si risolve come qualcuno ha ricordato i ritocchi ritocchi tecnici elettorali cioè soluzioni deboli
E però io credo che questo ha una logica è la logica dell'aggiustamento perché cosiddetti grandi partiti non vogliono soluzione di cambiamento vogliamo solo degli aggiustamenti di un meccanismo che va molto bene
Però la cui funzione è vietato al mente è sotto il livello di guardia accettabile quindi il dibattito che si svolge che appare estremamente interessante sulla cosiddetta grande riforma un dibattito di aggiustamento per mantenere a un livello accettabile quello che c'è
Mentre il modello vincente è quello della crisi cioè esiste sostanzialmente una crisi permanente
Che è diventata effettivamente la modalità di gestione della cosa pubblica della cosa politica
Cioè il modello di gestione quello e il problema del politico è quello del tirare avanti di galleggiare sulla crisi permanente se ci fate caso quando un politico dopo tra i cinque anni
Di distanza ecco da quando ha conquistato una carica pubblica rivolge un'intervista dice vecchie d'accordo questo o quell'altro la crisi le crisi però io ho resistito e ho tirato avanti età qualche decennio ormai con lametta quella di tirare avanti di sopravvivere comunque le crisi il fatto che le crisi si ripetono l'uno sull'altro su se stesso e chi ci sta rimane in piedi
Tant'è vero che Comunione e Liberazione l'ha detto a volte addirittura in termini brutali
Dice quando lancia lo slogan più società e meno Stato intendeva in fondo dirà proprio questo che sulla crisi ci si può stare nel frattempo sotto la crisi politica gli equilibri le scelte le programmazioni se la fa la società per conto suo
E nella società ovviamente
Cioè lei ritiene e lotta per conquistarsi un posto imposto in poi un posto più forte è così come tutti gli altri referenti dalla società stessa
Quindi dicevo ecco sarebbe vanno presentare un disegno completo compatto della delle istituzioni nuove del nostro istituzioni
Invece credo che sia molto più opportuno e questo va fatto va calato nella realtà con dando il particolare in particolare in ogni singolo settore affinché si torni si arrivi poi disegno più organico
Alcuni punti fermi e io non ripeterò cose che hanno detto altri perché sarebbe fuori luogo sia per motivi di tempo che di attenzione ma tenendo presente della mia esperienza di consigliere regionale alcuni aspetti che forse sono stati poco
Toccati ma che ritengo estremamente importanti in un quadro complessivo di riforma e comincio dalla periferia in periferia un discorso importante va avviato sul tema delle municipalità
Ripensando il sistema dei piccoli comuni e delle grandi aree metropolitane perché il tema è molto più importante e trova molto più spazi poi reali di quello che può essere un disegno più alto livello
Perché il referente del cittadino del cittadino comune in periferia è molto più la municipalità che lo stato e quindi a questo discorso questo problema quest'esigenza noi dobbiamo dare una risposta
Il secondo problema è quella della funzione della regioni un partito che è stato senz'altro e convintamente regionalista antiregionalista come il nostro ma che
Dubbiamente deve prendere atto che in quasi vent'anni le regioni poi sono diventati un'articolazione dello Stato
Però so come sono diventate articolazione dello Stato come ente di erogazione
Dei fondi attraverso il trasferimento pura e semplice dallo Stato a altri enti inferiori subordinati
E come ente di gestione del potere il potere molto spesso clientelare ma dobbiamo dare anche qui un disegno di riforma che tenga conto di due aspetti che sono la programmazione e la legislazione le Regioni devono essere riqualificate da noi attraverso
Un'idea disegno riformatore che tenga conto di questi due aspetti
La legislazione periferica che non deve essere solo la applicazione in periferia attraverso leggi regionali di leggi quadro perché questa sarebbe veramente una esercitazione assurda succede che lo Stato fa le sue leggi quadro e poi le regioni in periferia
E producono tanti leggi regionali che sono più o meno uno la fotocopia dell'altra però alla cui definizione si sforzano rimangono bloccati in per anni a volte i Consigli regionali
Invece noi riteniamo che la legislazione deve essere omogenea quindi sul discorso delle delle leggi eco della legislazione regionale dobbiamo dare un contributo nostro diverso
Diverso che tenga conto della funzione che deve essere diverso da quell'attualmente svolta
Così con un'attenzione in un grande disegno di riforma deve essere agli enti intermedi c'è stato in questi ultimi atti anni una proliferazione fortissima
Di quelli che sono gli enti intermedi tra l'altro ad elezione indiretta per cui Co dal punto di vista della
Qualificazione anche scarsamente rispondenti alla realtà mi riferisco dall'Unità sanitarie locali l'associazione dei Comuni le comunità montane distretti scolastici e via di seguito
Con una burocratizzazione è un appesantimento dell'apparato pubblico che deve essere contestato ecco non può essere tutta la società parcellizzata
Quasi atomizzata in tanti piccoli scatti scatole l'una dentro l'altra con delle strutture che ha forse son conosciute solo e soprattutto dai politici che le utilizzano ecco quindi anche qui nella visione dell'ente intermedio è uno dei punti secondo me qualificanti di un grande disegno riformatore
Fin qui in periferia al centro il centro qualcuno l'ha accennato la funzione dei partiti è un tema qualificante sul quale noi dobbiamo batterci proprio per dare un idea del nostro sforzo anti partitocratico soprattutto per qualificarci perché talvolta anche noi che abbiamo negli stessi
Vicoli ciechi della partitocrazia e il problema di fondo è Comus dire dai partiti tradizionali senza andare alla cristallizzazione politica un tema che è affascinante da affrontare ma un modo che bisogna anche sciogliere assolutamente perché si va dalla negazione del partito dell'associazione politica che porta poi a una cristallizzazione tale che il sistema spesso ne risente si invecchia così come è successo in
E non non occorre andare molto indietro nella storia per
Precedenti storici che ci sono nella nostra area così come d'altra parte non si può all'Egitto e amare e riconfermare come qualche volta invece viene fatto anche da autorevoli esponenti politici del nostro partito la logica dei partiti e della partitocrazia
Quindi il problema e quale ruolo istituzionale per l'associazione politica sta itinere accennato bisogna riuscire a dare un'indicazione diverge
Per tutelare e nello stesso tempo non far scoprire sconfinare dal suo ruolo l'associazione politica e altro aspetto nella riforma istituzionale è quello che riguarda la società complessa la società moderna
Esistono alcune strutture pubbliche Opara pubbliche che sono più importanti delle stesse assemblee istituzionali mi riferisco per esempio le banche
Ai vari enti di sviluppo alle varie aziende di servizi pubblici ovviamente alle finanziarie regionali
Che fanno molta più politica della politica avviata attraverso i normali canali istituzionali senza alcun controllo perché tutti questi
Questi strutture pubbliche sfuggono al controllo della politica e contemporaneamente attraverso nomine che passano indirettamente attraverso la politica diventano centri potentissimi di condizionamento della vita pubblica o del procacciamento dei favorire del potere anche qui una riforma istituzionale deve entrare in questo meccanismo che diventa sempre più importante
Nella società complessa attuale altro problema della riforma istituzionale il problema delle cosiddette lobby
Cioè di quelle associazioni spesso di categoria talvolta strumentali che è senza e qualcuno ha alcun ecco l'assoluta anarchia posso intervenire sulla politica maniera pesantissima non è solo in occasione di qualche dibattito parlamentare
Particolarmente importante ma in ogni occasione in ogni svolta significativa della vita
Della vita pubblica cioè al di fuori di ogni regola associazione potentissime come quelle degli artigiani dei commercianti degli albergatori dei coltivatori diretti dei
E addirittura altre per esempio quelle dei cacciatori e o o che ne so di cos'altro incidono molto più potentemente di qualsiasi altro strumento di pressione e qui anche qui bisogna anche in qualche modo intervenire
Attraverso delle leggi precise che da una parte riportino le categorie legittime nello Stato ma contemporaneamente svuotino il potere di ricatto che queste assumono nei confronti di tutta la società nel suo insieme
Concludo concludo dicendo che io ho dato degli spunti molto di hanno fatto un discorso organico però credo che sia e l'avevo detto all'inizio da evitare
La tendenza a dare una risposta totale e compiuta oggi al problema della riforma istituzionale
Perché noi possiamo ecco bisogna stare attento non dobbiamo andare ad un disegno
Che a noi ci sembra perfetto ma proprio perché viene creato attraverso un'esercitazione dialettica teoretica non sul campo dopo grandi sommovimenti a un disegno imperfetto che poi per noi diventa un tabù e ci spinge
In un vicolo cieco
Io credo che una del è cool fatto forse più positivo che un congresso politico quello dell'MSI del dicembre scorso
Che da parte nostra si è perso che però per noi è stato fondante credo anche per altri è l'intuizione di
Per riuscire
Prima di tutti dentro di noi ad andare oltre andare oltre significa ecco porci il problema di creare nuove sintesi questo è fondamentale
Quindi in questo caso andare oltre la Costituzione nata dalla Resistenza che non abbiamo mai accettato nel suo insieme con nuove sintesi che guarda in avanti
Senza però contemporaneamente negare le grandi trasformazioni che sono venuti in questi ultimi quarant'anni ecco andare oltre significa andare proprio oltre oltre
La nostro il nostro pensiero tradizionale che rimane che appartiene alle nostre radici ma significa anche andare oltre quello che è successo e nelle cui polemiche non possiamo essere rimanere avviluppati in eterno
Grazie Carlo la parola a dove fu
Seguiranno gli interventi di Giulio Conti e Pasquale Viespoli dopodiché avremo le conclusioni degli onorevoli Domenico Mennitti e Pino Rauti
Sarò molto breve anche perché il tempo stringe
Vorrei solo fare alcune osservazioni
La prima osservazione e che la crisi del sistema istituzionale italiano
Ha preceduto e non a caso la crisi del sistema istituzionale dei due blocchi gliene storico da una parte gli Stati Uniti dall'altro
Se noi guardiamo i giornali di oggi vediamo ad esempio il grosso problema che il corpo si trova ad affrontare l'Unione Sovietica che il problema delle identità nazionali il problema è la rivolta del popolo armeno e degli altri popoli che richiedono proprio la difesa della propria identità
E dall'altra parte negli Stati Uniti assistiamo ad una campagna elettorale per le presidenziali chi sta sovvertendo le regole della politica
Perché e alcuni esempi molto semplici
Ad esempio trova spazio un Pelé predicatore come Robson o come Gex sono tira anche lungo in pelle predicatore o comunque anche lui era un ministro di culto
E dove gli la la facoltà dell'immagine dove le qualità dell'immagine del politico che appare dell'apparenza prende il sopravvento sulle sulla politica in quanto contenuti
Ci sono questi ma anche i dell'immagine americane che condizionò il candidato alla presidenza leggevo pochi giorni fa su Repubblica un caso emblematico
Il maggiore di questi ma anche scrivere a poche settimane fa che ad esempio il carattere ad alta definizione della televisione di oggi a differenza di quella di dieci anni fa non passiva più sparare la camicia azzurra e quindi consigliare candidata alle presidenziali americane di vestirsi con vestito grigio con la camicia azzurra con la cravatta rossa
Risultato e che tutto i sette nani democratici si presentare una prima trasmissione televisiva la prima tavola rotonda visti di tutti col vestito grigio con la camicia de azzurra e con la cravatta rossa
Tutti tranne uno che era porta il classico farfallino ma sostanzialmente il prodotto non cambia CEI l'adeguarsi della politica alla notizia dell'immagine e quindi lo svuotamento del concetto della politica
Al punto che è che un candidato come gagliardetti comunque qualche idea poteva pure averla viene stroncato da un fatto che non è politico quello di andare a letto con una donna che non è sua moglie
Mussolini avrebbe insediato qualche cosa in questo senso ecco quindi che il mostro televisivo americano il mostro la il dio dal motivo d'America la televisione sovverte le regole della politica
Diceva un politologo americano la democrazia non produce Ducci produci produce per sua stessa e senza amministratori delegati il problema è che la democrazia oggi non produce nemmeno amministratori delegati che gestiscono la società produce semplicemente dei prodotti televisivi delle finzioni come può essere il prodotto del cacao meravigliare in televisione
La televisione italiana delle tensioni che nonostante si sappia che siano soltanto delle finzioni tenendo dei prodotti o dei leader che vengono che diventano appetitosi
La crisi di questi due sistemi viene anche preceduto dicevo in Italia perché in Italia stasera sostanzialmente esistono due partite la Democrazia Cristiana il Partito Comunista che racchiudono in sé i due blocchi l'emblema dei due blocchi
è un sintomo di questa crisi a mio avviso anzi l'analisi perfetta di questa crisi è l'enciclica del Papa dall'ultima in giro del Papa quella dedicata ai problemi sociali
Solo istitutore i socialisti si chiama e così via un'enciclica nella quale non solo c'è la denuncia della inadempienza dei due sistemi capitalisti col sistema comunista una cosa sostanzialmente che fa parte della tradizione dalla Chiesa cattolica
Ma c'è anche il candidarsi la Chiesa cattolica acuità politica e a guida politica dei Paesi del Terzo Mondo comunque dei paesi del sud del pianeta che non trovo l'espressione dei due blocchi nei due sistemi istituzionali
E la crisi di questi due sistemi istituzionali di questi due modelli in Italia cosa significa la crisi del partito comunista e la crisi della democrazia cristiana
Io vorrei lanciare una provocazione ne parlava Niccolai che hanno parlato anche altri l'intervista il De Felice
Intervista ride felice io ho cercato di capirne
Qualcuno mi considera troppo odio troppo in questo se tali capirne le motivazioni Agna deciso non si tratti sulla motivazione squisitamente istituzionale gli anni non si tratta di fiction ha voluto come aveva fatto vent'anni fa sostanzialmente col primo Mussolini rivoluzionarie come fece in secondo tempo con l'intervista
Una decina d'anni fa non ha voluto legittimare il fascismo
E non hanno voluto nemmeno anche riso delegittimare l'antifascismo ha voluto delegittimare
Il potere che hanno avuto la Democrazia Cristiana il Partito Comunista Laurent del costituì la prima repubblica e oggi nel cortile la Seconda Repubblica
Ha voluto in sostanza fa scoppiare quel bubbone che poi è scoppiato del caso Togliatti Gramsci
E che vi sia una manovra in ciò e che non emettendo non dobbiamo sottovalutare perché il problema è la riforma istituzionale un problema squisitamente politico
Lo dimostra anche il fatto che lo
Il fatto la polemica su Gramsci sotto agli atti sullo stalinismo che definisce solleva quando dice che non tutti i partiti antifascisti a potevano avere un minimo comun denominatore anzi unico comun denominatore solo il no al fascismo ma al loro interno si era addirittura lo stalinismo questo dicevo stanziamenti definisce anche ma la polemica su grandi scippati socialista lo ha lo alla iniziata già da qualche mese con libro di ladroni di Lehner su grandi chef Turati dove tutto ciò che è apparso in questione alla stampa di era già scritto allora
Quindi delegittimazione del partito comunista Cotani da delegittimazione dei suoi leader storici di Gramsci e di Togliatti Togliatti anzi grazie a grandi chef
Per legittimare un nuovo può la sinistra che è quello di Craxi Lagorio lo scrive questo già
E Craxi pochi giorni fa alla Camera
Lo dice apertamente quando dice che dopo il saggio sul punto che fu il primo saggio che scatenò la conflittualità a sinistra ed è legittimo il partito comunista di Berlinguer se vi ricordate donne sacerdoti Craxi scriverà un saggio su Gramsci
Per delegittimare il potere del partito comunista e per delegittimare anche la giuria togliattiana che portò alla nascita e la Prima Repubblica
è di oggi la risposta la democrazia cristiana e la risposta di Forlani Forlani che colui che creò il preambolo all'interno dalla lunghezza i cristiani in funzione anticomunista oggi
Lancia invece una lancia sostanzialmente un'ancora di salvataggio da Occhetto dove dice sostanzialmente che la democrazia cristiana può discutere il governo di programma che Occhetto aveva lanciato qualche settimana fa scavalca a sinistra Benita
Cerca di legittimare il Partito Comunista cioè cerca di soffocare quello che Craxi definisce Lagorio il caso grandissimi erano fatto scoppiare in casa all'interno del partito comunista e quindi di conseguenza anche all'interno della Democrazia Cristiana
E non è un fatto da sottacere perché il problema riforme istituzionali come peraltro è accennato anche era anzi aveva parlato verrai ha sollevato erra questa mattina il problema delle riforme istituzionali deve essere visto come un problema politico
Attraverso le riforme istituzionali va portano avanti un progetto politico
Queste quello che hanno fatto la Democrazia Cristiana il Partito comunista nel primo dopoguerra queste quello che sta cercando di fare Craxi dolci anche grazie alla delegittimazione del Partito comunista
La riforma elettorale e così via quello è quello che questo è quello che dovremo fare noi oggi cioè i servizi del grimaldello delle forme istituzionali per attuare un progetto politico le riforme istituzionali come strumento di un progetto politico
Gli allora quali potrebbero essere le proposte concrete per fare questo
Ne abbiamo diversi problemi politici da affrontare
Uno di quelli al fatto di non contare
Di non contare nella formazione dell'esecutivo da una parte abbiamo il pericolo del
Nostre forze ma non è il pericolo in quanto tale a mio avviso dovesse aversi garantito la rappresentanza parlamentare quindi esserci opposti ad ogni forma di di limitazione di rappresentanza di leggi maggioritarie che ovviamente ci colpirebbero dobbiamo anche porci il problema di come contare nella formazione dell'esecutivo
E ad esempio si cerca una proposta di inidoneità del presidente del consiglio può essere un problema bisogna sdoppiare a mio avviso il problema è la rappresentanza parlamentare che ci deve vedere in lotta per garantire la nostra sopravvivenza dal problema della formazione del potere esecutivo
Ad esempio per quanto riguarda gli enti locali potremmo sostenere come si peraltro abbiamo sostenuto che di pronta all'elezione del consiglio comunale bisogna eleggere direttamente il sindaco dagli elettori debole e Jo direttamente il sindaco ma non perché posso avere la possibilità di eleggere sindaci nostri la qualcosa oggi è impossibile ma perché dobbiamo porci il problema di come contare nella formazione dell'esecutivo
E fatturato è parte pensare agli altri il nostro peso per cui anche gli altri si dovrebbero porre il problema di questa forza elettorale che diventa determinante soprattutto nel momento in cui non ci sono più
Non c'è più
Una maggioranza Penta partita per cui può dire all'elettore mi presento si presenta questa forma di maggioranza il pentapartito
E gli altri non contano in quanto noi acquisiamo la centralità esistono due alle estreme una più forte e una più piccola Maddison all'interno di questa maggioranza classiche abbia determinato la vita politica in questo Paese negli ultimi vent'anni mi sono due diversi concorrenti e contrastanti quella socialista e quella democristiana
Quella democristiana che si vuole salvare del legittimando nuovamente il partito comunista e la proposta di Forlani lo dimostra quella socialista che si muore nel settimanale delegittimando il Partito comunista
Quindi nella impossibilità di riprese di presentarsi agli elettori ad esempio polizia o del Sindaco direttamente dal popolo con unico progetto queste forze che hanno monopolizzato il potere in Italia non ci dovrei ci troveremmo ad essere determinante a favorire l'uno o l'altro comunque adesso noi a determinare il corso delle cose
Ecco quindi il problema non solo di garantirsi una sopravvivenza elettorale in termini parlamentari vuole Interval consiglio comunale ma a porci il problema di come noi possiamo essere l'ago della bilancia e quindi accresce in termini di peso politico di fronte ai due politici stanno formando in Italia
Con quale obiettivo finale l'obiettivo finale mi accennava anche all'inizio io qui vorrei dico tornare per concludere sotto gli animi discorso l'obiettivo finale e quello che anche Beppe Niccolai sottolineava questo mattina quello dell'inibita nazionali legge regionale molto istruttivo in un quotidiani più citato alcuni fatti avvenuti oggi Forlani la lista Arcobaleno e così via ma c'è un'altra notizia che mi fa pensare
Il Corriere della Sera parla della nuova lite tra Pechino e Hanoi le truppe cinesi sarebbero sbarcate in alcuni isolotti senza alcun importanza nemmeno dal punto di vista strategico disabitati a mille cinquecento chilometri a Rhode costa nel mare del del sud
E adesso sbarcati e i titoli dei giornali che hanno il Parma non toccate l'arcipelago un arcipelago di di nessuna importanza cinquecento isolotti Bruno
Ma il fatto importante è che in quest'arcipelago di nessuna importanza oggi ci ritroviamo addirittura cinque nazioni dice che le sole Tridentina e sono presenti militarmente in otto Issime
Formosa la Cina nazionalista ne occupo un'altra più importanti la Malesia ha fatto sbarcare le sue truppe nel mille novecentottantatré oggi di sbarco dei cinesi hanno i venti a questi solo che significa tutto ciò
Il problema delle nazionalità dell'entità nazionale che sta sconvolgendo il grosso pianeta dell'Unione Sovietica che sta sconvolgendo e mettendo in discussione addirittura il sistema del centralismo democratico e i valori stessi del comunismo per cui il comunismo lotto non poter cantare i proletari tutto il mondo unitevi perché vi sono altri alta la realtà dell'unità nazionale che si riafferma in questo pianeta ma anche negli Stati Uniti dove il problema dell'identificazione un problema molto sentito
Questi o come la vita nazionale puoi essere deve essere il nostro problema di oggi
Non possiamo non facile
Carico fino in fondo soprattutto perché scoppia oggi perché proprio in questo mondo in questo sia dell'immaginario perché parlava il caso classico dei candidati alle presidenziali americane
Che si uniforma ora addirittura nei vestiti nell'apparenza del linguaggio
Che seguono questa tendenza a diventare sempre più immediato per cui il sistema americano addirittura oggi legge il più mediocre colui che il più simile a ciò che i ma anche dell'immagine definiscono come la mediocrità assoluta ecco in questo sistema che tenda tutto ad omologare si parla di tempo non è reale di trasmissione di serie tv via satellite si parla di società senza più confini Timoteo onnipresenti per cui anche in Cina arrivano gli hamburger e le catene di otto e le catene commerciali e catene anche americane per cui la cosa vuole sbarcare da tempo a Mosca in questo mondo soffocante omologante riscopre di nasce proprio l'identità nazionale
Rinasce nel mare del del sud della Cina rinasce in Unione Sovietica rinasce negli Stati Uniti rinasce anche in Italia
Un progetto di riforma istituzionale a nostro avviso a mio avviso deve nascere dal per quel che ci riguarda
Da un calcolo politico per cui intere indubbiamente essere e uno strumento di un progetto politico per farci contare di più in questo Paese ma le arene come fino quindi quindi come fine ultimo quello di ricucire il nostro mondo
Di ricucire
Questo popolo che uscito vinto dalla guerra con questo Paese farci sentire noi cittadini di questi Italia e quindi dare un Progetto l'unità nazionale a questo Paese
Grazie urto la parola a Giulio Conti
Carica negativa no io credo che l'argomento è stato trattato oggi le riforme le riforme istituzionali essenzialmente sia stato affrontato nella volontà dei gruppi di opposizione all'interno del partito ma anche come mondo umano che fa politica
Che vuole vedere determinati rapporti di forza mutati
All'interno de la Nazione
Credo sia stato fatto perché attraverso un intervento nostro in questo campo in questo settore si possa ottenere
Per un partito di opposizione come il nostro un aumento del potere che può avere nei confronti della società e della pubblica opinione
Un è diverso una diversa distribuzione dei rapporti di forza
Abbiamo parlato molto delle crisi dei partiti dei partiti che poi in crisi non sono perché hanno più potere di qualsiasi altro partito che si affacci sulla scena politica di tutta Europa o comunque del mondo cosiddetto occidentale
E abbiamo anche la necessità di stabilire come all'interno del movimento sociale italiano ci sia un argomento di lotta che ci serva per unificare le nostre energie proporre al partito qualcosa da avanzare all'interno
Della nostra comunità e di renderci interpreti e portatori di qualcosa di forte di un'idea forza l'idea vincente
Io non posso fare tutta una serie di considerazioni più o meno costituzionalisti sulla capacità sulla possibilità sull'efficacia di determinate riforme istituzionali che sono state avanzate dal partito nel corso degli ultimi anni
E nemmeno mi voglio addentrare su quello che è stato discusso e trattato porta davanti oggi mi limito però a discutere accorgerei a questo convegno il problema del che c'è esiste nella Costituzione cioè dell'istituto referendario
Io credo che il referendum sia un'arma politica oltreché propagandistica capace di mutare determinati rapporti di forza all'interno della società politica nazionale così come alcuni gruppi
Di sinistra radicali hanno dimostrato è possibile fare
Credo che per il movimento sociale italiano questo sia uno strumento costituzionale da analizzare attentamente e perché da la possibilità al Movimento Sociale Italiano di avere una grossa forza
A livello di intervento nella vita politica italiana
Proprio come partito di opposizione che vuole riagganciare la realtà popolare le realtà nazionali a livello di partito per portarli verso di noi e per acquisire maggiore potere come partito di opposizione
Credo che questo sia un potere reale
Credo che sia il potere reale nel momento stesso in cui si promuove un referendum è per definizione il referendum è qualche cosa di antigovernativo e qualche cosa di contrario a quello che il parlamentarismo ha stabilito una legge ci possiamo riferire una serie enorme di legge
In Italia il referendum è solo abrogativo già questo potrebbe essere uno stimolo per spingerci a proporre
E avanzare una battaglia per trasformarlo per trasformarlo per aggiungere al referendum abrogativo anche un referendum propositivo
Queste sia credo che sia uno degli argomenti di lotta che per il movimento sociale italiano potrebbero essere vincenti soprattutto in questa fase la lotta politica in Italia
Oggi in Italia l'opposizione di sinistra non è più credibile
L'opposizione di sinistra quando propone un referendum che nasce da gruppi di sinistra non istituzionalizzati tipo ex gruppi extraparlamentari o tipo Partito Radicale questi referendum proposti sono apprezzati in prima persona nella Democrazia Cristiana e dal partito comunista
è un dato di fatto una riflessione che dobbiamo fare
Quindi questo strumento per noi diventa un argomento lo strumento di lotta un mezzo di battaglia politica per intervenire all'interno la società e per qualificarci e per renderci qualche cosa di importante all'interno del partito io perché mi riferisco sempre all'interno del partito perché credo che anche questo tipo di convegno che abbiamo fatto oggi serba come detto prima Niccolai per regalare al partito qualche cosa
Di Serio disse
Noi all'interno del partito abbiamo bisogna anche ricorda che cosa vi serio che ci spinga a mobilitarci a lottare per far vedere
Come spesso si dice che nel partito si vince lo si può conquistare mi pare che l'abbia detto anche Rauti ieri sera una riunione del suo gruppo
Si possa vincere soltanto dimostrando che noi siamo noi i primi della classe il senso scolastico ma noi siamo coloro i quali cercano di costruire di proporre gli offrirà partito qualche cosa di vincente all'interno del partito che ci proietti nella società
E ci qualifichi come coloro i quali potranno essere la classe dirigente di questo partito perché crea produce età
Questo è il discorso che politico che ha senso
Quindi riforme istituzionali in questa visione politica
Ridiscussione analisi dei referendum come strumento di lotta politica nel nostro interno all'interno del partito e lanciarlo anche all'esterno tutti quei tipi di referendum per ora abrogativi che possono servire come promossa battaglia politica
All'interno la vita nazionale
Allora mi pare che il discorso possa essere
Approntato
Dal ai nostri gruppi all'interno del Comitato centrale l'ideazione nazionale nelle federazioni
Per avanzare anche delle proposte concrete
Lungo questa direttrice io credo che ci siano almeno due grossi argomenti vincenti di battaglia politica che ci può offrire oggi il referendum è che così come uno è il referendum abrogativo riparte dall'ottocentotrentatré è uno il referendum abrogativo dell'attuale legislazione sulla droga
Mi pare che questi sono siano due argomenti tra lanciare negli organi del Movimento Sociale Italiano per spingere questa maggioranza ad accettarli
Facendoli nostri
Qualificandosi e imponendo la maggioranza del partito di scendere nella vita politica nazionale in modo serio e costruttivo con argomenti che ci qualificano sia di fronte ai camerati sia di fronte agli elettori all'opinione pubblica credo che questo sia lo scopo di un movimento di opposizione e lungo questa linea secondo me cento questa è una visione solo parziale non è generale del problema
Ma è positivo approntarlo perché abbiamo bisogno di sentire un momento unificante attorno a noi che ci dica bene
Questi fanno questo propongono questo hanno spinto il partito appare qualche cosa di costruttivo non solo il mugugno non solo l'accusa rigettare l'accusa di seta che fanno nei nostri confronti di coloro i quali sperano in una sconfitta elettorale perché poi vivi possa cadere la maggioranza di questo partito cadrà sulle cose che non saprà realizzare che riusciremo a realizzare noi
A spingere realizzarli noi dall'opposizione
Grazie Giulio la parola a Pasquale Viespoli
Cari camerati io sarò brevissimo anche per la collocazione di questo intervento prima delle conclusioni che tutti attendiamo di venite in grado di inizio facendo facendo una battuta in fondo la prima istituzione quella che in questi giorni come attualità stringente
E più in voga che dovremo sopprimere è l'istituzione Festival di Sanremo per due motivazioni una per evitare il confusione Isma'sul significato di nazional popolare
Due per impedire che il devo patriottismo possa passare attraverso i vestiti tricolori delle dell'avvertì o le canzoni di Mino Reitano ho usato questo non ha
Usato questo paradosso per aprire un discorso sulle riforme istituzionali perché in fondo il dibattito sulle riforme costituzionali o istituzionali corre il rischio di essere un paradosso vi sono degli studiosi
Da Bobbio a costituzionalisti come Zabel Ski che proprio di paradosso delle riforme istituzionali parlano nel momento in cui si assiste all'assurdo dia un dibattito sulle istituzioni su un riformismo che si prospetta e che dovrebbe vedere protagonisti proprio gli stessi soggetti quali debbono essere riformati
Per cui in questo contesto se non si esce da un circolo assurdo vizioso tutt'al più si potrà arrivare all'autoriforma con al mutamento non al cambiamento si potrà arrivare cioè a prospettive indicazioni ad ipotesi di razionalizzazione del sistema
Ad una forma di Meggiorini cibo di gradualismo di riformismo come lo vogliamo intendere che entra nell'ottica dell'aggiustamento della sistemazione di un sistema che come diceva giustamente erra
Nasce dai partiti passa attraverso i partiti e che nel momento in cui sente la spinta del mutamento che sale dalla società civile pensa alla necessità di come razionalizzare questi processi
Di come poter rimedio guidare di come poter Di Maggio gestito il dato fondamentale di questo convegno al di là del merito politico che è emerso è l'approccio metodologico e culturale al dibattito sulle riforme istituzionali noi siamo Assia stati abituati come Movimento Sociale Italiano ad una sorta di visione ottimistica rispetto a questo dibattito
Senza considerare
La pericolosità che questo dibattito sulle riforme istituzionali mette dentro evidenzia fa emergere e soprattutto attraverso questo convegno si è invertito l'approccio a questa tematica
Si può parlare credo io di riforme istituzionali soltanto nella misura in cui sia un grande progetto politico nazionale da poter proporre dentro questo progetto politico nazionale
Inserire anche il discorso delle istituzioni da cambiare da modificare finora era stata l'inverso un partito senza politica aveva ritenuto che quella del delle padella politica istituzionale
Potesse essere l'idea forza che desse dignità politica a chi invece il progetto politico non l'ha mai avuto quindi abbiamo invero Tito questa tendenza metodologica e culturale e allora siamo in grado di poter dare la risposta due questioni di fondo
La prima bisogna avere un grande progetto politico
Bisogna recuperare il senso della comunità nazionale bisogna muoversi come movimento nazionale perché soltanto attraverso la ricomposizione della comunità nazionale possibile pensare a tipi di mutamenti di forme di cambiamenti che vadano nella direzione del bene comune e non a nella direzione del rafforzamento del partito di questo o di quell'altro partito seconda considerazione di fondo dobbiamo uscire a mio avviso da una certa genericità riguardo all'approccio con la cosiddetta società civile
Dobbiamo cioè avere la capacità di individuare i soggetti possibili del mutamento del cambiamento all'interno della società civile
Perché non v'è dubbio che per uscire dal paradosso del dibattito istituzionale
Non possono essere i soggetti istituzionali ad essere soggetti di mutamento ma bisogna recuperare nella società civile i soggetti del cambiamento senza fare ce ne recita perché anche all'interno della cosiddetta Società Civile vi sono gruppi vi sono forze che attraverso questo sistema attraverso questo meccanismo partitocratico
Trovano la possibilità di avere maggior forza ma oggi al potere contrattualistico il discorso sulla partitocrazia mentre può sembrare un discorso di grosso spessore politico e culturale che noi dobbiamo approfondire Hack mi sento al nostro patrimonio non un concetto banale paralizzante di potere partitocratico ma un concetto forte fino a dire con estrema chiarezza come peraltro è stato fatto attraverso altre vie metodologiche
Da studiosi come vizio quando parla dell'eccesso della personalizzazione dell'autorità che di tipico stampo mafioso a proposito dei partiti bisogna dire che la partitocrazia
è una sorta di ordinamento mafioso un'associazione a delinquere di stampo mafioso verrà rintracciarle i connotati reali e fare di questo tema un grande tema di battaglia politica perché la lotta alla partitocrazia e quello che circola sente di sfuggire alla possibilità dell'omologazione sul dibattito istituzionale ma tenendo conto che non è soltanto la partitocrazia il potere che attraverso una società della mediazione si esprime trova la possibilità di vivere di diffondersi e di crescere ma che c'è un concetto più ampio più vasto nell'ambito di questa società di poteri che vanno anche al di là e al di fuori dei partiti che proprio attraverso questo tipo di mediazione sociale riescono ad avere un fondamento all'interno della società civile e quindi per concludere fermo restando il concetto a mio avviso chi è rilanciare la lotta alla partitocrazia significa innanzitutto far passare questo concetto laddove la partitocrazia più prende e cioè a dire le realtà locali quando noi ci poniamo il problema ma della riforma delle di Autonomie locali dobbiamo tener conto di tutto questo e credo che un convegno magari specifico sulle autonomie locali sulle proposte concrete che noi possiamo andare ad individuare per definire delle regole certe e delle garanzie che in un qualche modo tacchino le unghie la partitocrazia dobbiamo investire su questa realtà e poi per il resto dobbiamo operare per usare una un paragone che magari legge soltanto fino a un certo punto nell'attualità politica essendo partito il movimento politico il quale deve saper individuare anche i momenti tattici della sua presenza e dalla sua capacità espressiva senza dimenticare l'obiettivo finalistico del superamento di questo sistema
Direi un poco per l'insegnamento Devoniano a proposito della NATO accettare come necessità starci non da servi ma senza perdere di vista la necessità di lavorare per la costruzione della coscienza europea
Qui si potrebbe dire stiamoci a questo dibattito istituzionale ma senza dimenticare la necessità di lavorare nel profondo della Società per creare la coscienza della nuova comunità e del nuovo Stato
Viespoli prima di dare la parola ai due onorevoli che trarranno le conclusioni un breve saluto da parte del nostro deputato circoscrizionale Renato alpini che recentemente è stato rieletto presidente
Del collegio dei revisori dei conti all'unanimità
Camerate carica nera
Come gli abiti utile
Di essere franco e sincero
Devo dire PSN il l'ultimo congresso
Non sono stato nella collocazione dell'onorevole Rauti
Mara utili sa benissimo quanto io lo stimi io lo apprezzi
Ma nonostante questo sono venuto a portare il saluto della mia circoscrizione che mi ha dato l'onore e l'onere di rappresentare Terni Rieti e Perugia in Parlamento sono venuto dico
Forse contrariato anche
Da un organigramma molto discutibile attualmente vigente
Perché sentivo in me come Camerata ormai da quarant'anni e più
Sentivo di non poter mancare
A questo appuntamento che per me è un appuntamento del partito è un appuntamento di una serie di parte integrante del partito
E mi trova d'accordo
Mi pare l'amico con quando ha accennato agli uomini
Non di questa opposizione che eroghiamo posizione
Ma di questo gruppo che si è affermato abbastanza fermamente al congresso nazionale
Escludere uomini capaci di esperienza di cultura da quell'organigramma che dovrebbe condurre in avanti il partito
Io sono certo che la riga nera
Che le cose
Si sistemeranno
Con il tempo in tempi brevi però
E sono certo
Caro Rauti e Caro Minniti tutti coloro che fanno parte di questo settore
Che oggi ha dato la dimostrazione seria corretta di poter guidare anche il partito con un programma di idee chiare per un rinnovamento del partito
Non ed Edoardo cari amici e camerati
Se quello che ho detto che sto dicendo possa costare di qualcosa non mi costa niente quando uno ha la fede tentano di sei non me ne frega niente PSR queste acque il gerarca
è la terra che ci deve guidare
E credo che qui ho sentito in particolare giovani
Che hanno con chiarezza con competenza
Trattato Problemi veramente importanti
Per dirvene una
E concludo
Io nella Nona legislatura sono stato componente la commissione Finanze e Tesoro
Anche perché questa Commissione vi era stata assegnata dal partito
Quanto come parte congeniale della mia attività professionale
Presidente di commercialisti eccetera
Che ho avuto una grande esperienza nel battermi con l'allora ministro delle Finanze Visentini e in particolare sulla battaglia di quella rapina
Della tassa sulla salute
Ma mi sono battuto e mi hanno fatto le orecchie da mercante gli altri anche nel mio partito
Emette Tolone la vostra nel vostro documento programmatico
Ora di togliere l'immunità parlamentare è un insulto alla gente al popolo all'elettorato
Noi come Movimento Sociale Italiano dobbiamo batterci a combattere questa battaglia
Forse abbiamo paura forse può darsi che tra noi c'è qualcuno che ha paura che ha bisogno di questo istituto
Ma il camerata la base critica questa immunità parlamentare critica quella Giunta fatti autorizza tale autorizzazione a procedere alla magistratura
Ebbene e concludo
Io sono certo
Caro ora ottica Romeo uniti
Che il vostro lavoro
Sarà un lavoro che porterà senz'altro il movimento sociale in avanti uno sbalzo per il rinnovamento
Delle istituzioni ma principalmente perché questo popolo possa veramente riconoscere indolori quel partito che ha le carte in regola per guidare le sorti della nostra cara Italia che le generazioni che verranno viva l'Italia
Grazie Renato e quindi entriamo nella parte conclusiva con le conclusioni il primo a prendere la parola sarà l'onorevole Domenico Mennitti
Cari Amici del convegno
Io debbo alcune precisazioni prima di entrare nel dico delle argomentazioni
E la prima precisazione
E quella di aver voluto questo convegno sollecitato debbo dirlo sollecitati Nori
Per molto tempo da Domenico Benedetti Valentini lo abbiamo voluto per realizzare nell'ambito del nostro partito
Un momento di studio di approfondimento di responsabilità di decisione
Noi abbiamo mi pare che lo abbia detto Viespoli molte volte ha affrontato questo tema delle riforme istituzionali come una sorta di fuga in avanti per non assumere le responsabilità politiche di fronte alle quali ci trovavamo
Voglio dire che quando avremmo dovuto decidere su comportamenti su atti politici
Che richiedevano anche la nostra presenza
Noi abbiamo sempre fatto ricorso a questo tema istituzionale
Che avrebbe dovuto risolvere per intero i problemi della nostra presenza
Come una fuga in avanti ritenendo che in fondo se ne potesse spensierata mente parlare prima di giungere al momento della responsabilità e della decisione
Perché abbiamo voluto il convegno adesso perché adesso è giunto il momento in cui non si può soltanto svolgere un'analisi approfondita
è giunto il momento in cui non si può soltanto costruire
Un proprio castello un progetto istituzionale una nuova costituzione sulla quale soltanto noi possiamo discutere senza portando a confronto con gli altri
è giunto il momento cioè della decisione politica
O alla quale noi vogliamo che il movimento sociale italiano giunga con la determinazione con la maturazione se possibile con il concorso di tutto il partito il quale bene comprenda
Quali sono le responsabilità che in questo momento gravano su tutti quanti allora noi che la cosiddetta opposizione stiamo facendo il nostro dovere
Ci attendiamo che l'intero partito lo sappia fare quando sarà convocato il prossimo comitato centrale trovando un momento di sintesi che non deve essere un momento soltanto di propaganda ma deve essere un momento di responsabilità politica alla quale per quanto ci riguarda con questo convegno
Stiamo dando una manifestazione di maturità e vogliamo soprattutto offrire un contributo concreto serio immediato da allora io ringrazio la federazione di Perugia
Nella persona del suo segretario provinciale Massimo Mantovani e i tutti quanti i suoi collaboratori ringrazio i presenti
Che non appartengono ufficialmente
Alle componenti che noi rappresentiamo da Renato alpine al segretario regionale uccelli che vedo presente e non ringrazio tutti coloro che in questa partita non hanno avuto la forza il coraggio
Quel minimo di dignità per comprendere che il lavoro di dirigenti responsabili non è un atto di sabotaggio all'interesse generale del partito
è un momento i nel quale noi da aborriamo per l'interno partendo permetterà il partito inizio di fronte
Le analisi facilitate dal fatto che non dobbiamo dar conto a nessuno e pertanto se siamo capitati male
Per il fatto che lo sciopero dei giornalisti
Non ci consentirà domani
Di essere presenti sui giornali debbo dire che io non posso svolgere identica generica valutazione nei confronti del secolo Italia e del suo nuovo direttore il quale contravvenendo ad una regola elementare di informazione ha sostanzialmente rifiutato
Di pubblicare sulle colonne del giornale la semplice notizia
Di questo incontro e di questa manifestazione mi dispiace
Fare un po'di polemica ma la faremo nei termini dovuti ogni qual volta essa sarà necessaria bene bisogna che il segretario del partito
Il nuovo direttore del Secolo d'Italia sappiano che è il secolo non è non può essere non deve essere proprietà riservata ad Arcore
Il secondo
Il giornale è il partito è il giornale al quale tutti quanti contribuiamo e il giornale al quale tutti quanti abbiamo collaborato deve restare patrimonio dell'intero Movimento Sociale Italiano
Detto questo e chiedendogli scusa per la brevissima digressione
Io voglio partire da un punto che mi sembra centrale e che erra posto stamattina nel corso della sua lucida relazione il primo punto è questo ed ecco perché ne stiamo discutendo
Perché anche fra Dinoi ci sono delle divergenze di posizione che debbono essere affrontate e superate su un tema di questa importanza
Non può esistere un partito che si riconosce tutto intero nelle posizioni che addirittura qualcuno da solo ha assunto in certi momenti e un partito vivo in un partito vero in un partito dove ci sono intelligenze
I momenti di sintesi non possono che passare attraverso il chiarimento delle contrapposizioni della divergenza che si presentano in ordine anche al metodo col quale il problema va affrontato diceva basta che noi siamo di fronte atto un primo nodo che dobbiamo sciogliere
E che io ho visto riproporre poi da tutti coloro che sono successivamente intervenuti
Cioè uno il movimento sociale italiano
Il quale ha una sua idea di Stato e che non intende rinunziare a realizzare quel tipo di Stato può il movimento sociale italiano
Contribuire ad una fase di rinnovamento istituzionale
Che sì quadra comunque nel nel nel piano
Di alcune riforme che tendono a migliorare questo sistema e quindi solo nella logica della fortificazione e la conservazione di questo sistema e il primo punto fondamentale
Al quale noi abbiamo il dovere di fornire una risposta
Perché una grande riforma non si costruisce scrivendo daccapo una costituzione una grande riforma si costruisce anche apportando alcune modificazioni essenziali che possono cambiare il volto di questa Repubblica che possono farlo perché intorno a questa tesi si possono ottenere non soltanto Consensi adesioni di pubblicabili opinione ma anche convergenza di carattere politico e allora io credo di poter rispondere come Armani sbocchi cioè questo partito deve porsi un problema fondamentale ieri quello che noi abbiamo proposto in Congresso senza ottenere confutazioni meritevoli di attenzione cioè può questo parcheggio
Attendere che l'intero popolo italiano e tutte quante le altre forze politiche riconoscano la Costituzione scritta dal nostro collega franchi come l'unica valida per poter impostare l'Italia del futuro
Passiamo noi attendere di realizzare il cambiamento della realtà italiana soltanto quando gli elettori ci daranno il cinquantuno per cento perché isolate i suoni vogliamo realizzare le nostre posizioni può una forza politica che ancora oggi vorrei sottolineare l'aggettivo l'attributo rivoluzionario può realizzare le sue idee stando autoriale attendere come taluni ricordavano in altre manifestazioni sulla sponda del fiume che passino i cadaveri del proprio avversario otterrebbe una forza politica trovare l'approccio necessaria la società alla società civile e a quella politica essere dirompente forza e modificati i rapporti tra le forze politiche posso andare a noi un peso diverso una forza reale attraverso la quale realizzava i programmi per i quali il partito è nato e per i quali continuiamo ad essere presenti sulla scena politica italiana ecco la risposta
La risposta è che noi dobbiamo in questo senso a operare
Sapendo qual è la strategia finale ma sapendo quali sono i momenti attraverso i quali dobbiamo creare nuove e più ampie convergenze allora
Ecco bisogna che qualcuno comprende
Che noi non possiamo
Dare troppe condizioni all'amor di patria
E che all'amor di patria non lo dobbiamo avvertire soltanto nel momento in cui eventualmente dovessimo essere al governo ostili all'amore di patria e lo si pratica in ogni momento in ogni circostanza
Orsi è una forza politica veramente omologata le altre come purtroppo in questo periodo molte volte noi abbiamo ascoltato ed esperienza che ci legge
L'esperienza ci legge per rallegrarci ogni giorno che c'è una crisi non giova al Movimento Sociale Italiano quarantasette crisi in Italia non c'hanno portato molto di più di quello che abbiamo avuto sin dal primo nascere di questo partito e allora abbiamo necessità
Di modificare i nostri comportamenti di realizzarli secondo esigenze
Piedi di DDT convergenze politiche che in questo momento in particolare si pongono che cosa è accaduto di tali che siamo sostanzialmente in presenza di un'altra crisi Loria governerà forse per venti giorni per un mese poi andremo al cosiddetto chiarimento mai a grande crisi che oggi esiste in Italia
Ed è una crisi come diceva ancora che non nasce tanto dalla crisi delle istituzioni
Nasce al mutamento dei rapporti politici fra i partiti e in questi quarant'anni hanno detenuto sostanzialmente il potere in Italia era paesi di rapporti politici
In questa crisi non ci dobbiamo inserire per modificare ancora di più i rapporti
Ma questa volta se fosse possibile anche a nostro favore era una forza delle tesi che sosteniamo per la capacità delle nostre tesi di incidere sulla realtà politica del paese ecco perché
Noi possiamo senza rinunziare annulla intervenire in questa crisi e lo dobbiamo fare
Tenendo conto che se noi continueremo a guardare quel che accade quando questo magma rovente che oggi si evolve della vita italiana
Dovesse ritrovare il proprio equilibrio e nove in questi equilibri dovessimo ancora estera legati a questo cinque per cento bene allora veramente sarebbe finita
La nostra funzione e sarebbe concluso il nostro ruolo perché non possiamo può aspettare al popolo italiano quarant'anni nel futuro e siano simili ai quarant'anni del passato questo non è possibile
C'era una porta e non voglio rivivere
Illudendo se stessi e gli altri ma che voglia vivere con la responsabilità delle proprie posizioni
E lo con la capacità di concludere le proprie iniziative allora c'è siamo dobbiamo essere i portatori di una riforma comprendendo subito qual è il livello dal nostro rapporto perché l'Italia è vero che tutti parliamo di revisione l'istituzionale
Ma è anche vero che diverse sono le posizioni perché diversi sono gli interessi oggi vi è una grande spente che peraltro proviene proprio dal partito del turista italiano nella spinta al cosiddetto minimalismo
Cioè al tentativo di apportare piccoli rimedi per risolvere grandi problemi bisogna dirlo agli interlocutori dal Partito socialista che questa non è una tesi sostenibile
Perché
è vero c'è la riforma del voto segreto io coi ne parlerò in conclusione condividendo alcune delle posizioni espresse da Giulio Maceratini limpide aggiungendo anche qualche considerazione in più
Certo vogliono riformare il sistema elettorale ma la verità è che oggi in Italia il problema vero non è nel parlamento che non funziona
Il Parlamento non funziona ma soprattutto è l'esecutivo che non funziona e la stabilità del governo che non esiste questo problema centrale
Deve essere affrontato perché gli italiani sanno che questo è il problema vero e quindi è inutile
Il rudere quelli che sono i nodi centrali del problema ecco io qui devo dire con molta amicizia con molta franchezza una una considerazione che si rivolge all'interno del nostro partito noi abbiamo un grande equivoco nel Movimento sociale italiano caraibico aveva presentato da quella che passa per la costituzione di Franco Franchi
Franche sia molto dovuto del fatto che noi non lo abbiamo invitato a questo convegno
E io gli ho spiegato che questo convegno non è una contrapposizione fra noi e gli altri tanto è vero che noi non abbiamo sostanzialmente invitato neppure esterne
Perché e potessero misurarsi con noi questo è un rapporto interno una confessione in pubblico dei due componenti del movimento sociale italiano le quali sanno bene che questo e tutela di grande importanza ed è tema intorno al quale esse stesse debbono approfondire gli studi debbono ricercare gli strumenti attraverso i quali proporre poi un progetto definitivo ma non abbiamo voluto escludere nessuno
Vogliamo fare il processo a nessuno semmai io debbo rivolgere una rampogna a tutto quanto il partito noi compresi
Perché non avendo mai creduto neppure un minuto alla validità di questa costituzione franche abbiamo tuttavia consentito che diventasse il metrò sul quale misurare il Movimento Sociale Italiano la responsabilità è anche nostro e alleati è una delle ragioni per le quali Carola utili noi abbiamo ogni volta mille apprensione quando dobbiamo organizzare un convegno di questo tipo anche perché e questo è un partito
L'appunto riguarda anche la minoranza che ormai ha grande difficoltà discutere la gente avviene fa il suo intervento se ne va deve partire certa abbiamo mille problemi ma abbiamo anche la se necessita di soffermarci un attimo per vedere un po'le cose come stampa quindi non non vogliamo assolutamente metterci nelle condizioni di processare nessuno e siccome Franchi ci ha detto che egli è molto oggi supposizioni diventa
Rispetto a quelle espresse nella Costituzione quando non li avremo concluso i nostri lavori avremo poi di una commissione un po'più ristretta redatto un documento non faremo al so che portarlo al partito perché il ventisei di marzo quando il comitato centrale discuterà di questo tema si tenga conto del rapporto che noi abbiamo inteso dare
A questo a questo tema appunto quello che devo dire è che di quella di quella filosofi in grave gli Andriani io contesto soprattutto questo spirito bipolare che sostanzialmente la linea cioè la costituzione studiata da Franchi
A un una carenza fondamentale che il collegamento con il quadro politico che è un dato fondamentale
Per cui noi abbiamo una sorta di costituzione che si fonda sulla filosofia del bipolarismo
Quando poi sul piano politico siano coloro che contestano il bipolarismo e che cercano le convergenze contro il bipolarismo oggi ecco non si può
Costruite
Questa costituzione senza tener conto del quadro politico che è fondamentale ed essenziale perché le riforme debbano essere realizzate anche perché vogliamo realizzare le riforme Caponi non sfugge
Che e tutto l'atteggiamento comunista
Sulla legge finanziaria e adesso su quello che viene definito il governo di programma
E un atteggiamento finalizzato ad avere un ruolo attivo e non da spettatore nel momento in cui le riforme anche le piccole riforme saranno realizzate
Cioè il Partito comunista ha detto volete il nostro assenso per fare le riforme va bene
Ma noi non stiamo al bottone a vedere come Craxi e De Mita si giocano le riforme istituzionali
Vogliamo essere presenti e partecipare far pesare il nostro ruolo è quello che dobbiamo dire anche noi noi non possiamo stare a guardare quello che fanno gli altri
Noi dobbiamo modificare la Costituzione cerotto nell'interesse del Paese ma anche nell'interesse nostro di questa forza politica de questo mondo umano che era capacità di esprimersi
E che oggi è limitato in questa capacità
Da tutti i paletti che il regime è riuscito a realizzare questa è la posizione queste sono le esigenza perché verrebbe a restare fuori da questo momento di trapasso noi veramente non possiamo fare altro che perdere definitivamente ogni speranza di modificare la situazione al nostro riguardo io mi riferisco particolarmente alla relazione di Enzo R. verrà ha fatto alcune proposte che a me sembrano molto importante
E praticamente lo diceva ieri sera in televisione con tre emendamenti di sostanza noi possiamo modificare il tipo di di di Repubblica che oggi abbiamo in Italia c'è possiamo passare
Da una repubblica parlamentare ad una Repubbliche presidenziali io condivido i passaggi che sono stati indicati da entra il meccanismo di elezione del Capo dello Stato la divisione della potere legislativo dall'esecutivo per cui anche il sistema dei voti di fiducia
Per cui soprattutto non accade quello che scandalosamente noi lo sappiamo accade ogni giorno la Camera dei deputati vi è un gruppo di trenta quaranta deputati della maggioranza
Che vota sempre contro il governo nella speranza che cada il governo e che attraverso la votazione quelli che votano contro possono diventare i ministri e i sottosegretari del futuro governo però
E poi attraverso quella capacità che al capo dell'esecutivo viene riconosciuta di nominarsi i ministri ed eventualmente anche di sostituirlo io ho ascoltato con molto interesse l'intervento di Paolo Andreani
Debbo dire che peraltro la sua posizione mi era nota perché avevo letto su iniziativa evitare l'articolo che tu hai scritto a questo riguardo ecco l'ho ascoltato lo dicevo a Rauti mentre parlava
Andriani con molto interesse soprattutto perché cercavo di scoprire
Il tipo di soluzione diversa che Andriani avesse potuto fornire debbo dire che nessuno di noi ha ricette belle e pronte quindi io di questo non faccio argomento di polemica costato soltanto che a questo tipo di soluzione al di là del riferimento che credo fatto per alleggerire l'attenzione dell'Assemblea
Ai principi ai cardinali
Io aggiungerei ai magistrati ai militari perché non mi piace un tipo un tipo di società
Che sia governata da caste di questo tipo al di là di questo tipo di riferimento io credo che una soluzione Paolo Andreani non ce l'ha prospettata però mi sembra opportuno prendere in considerazione gli argomenti diciamo contrari che tu hai proposto e e debbo dire che francamente almeno per quanto riguarda la mia valutazione che ovviamente vale quanto quella degli altri questi argomenti non sono tali da determinare per quanto mi riguarda uno scoraggiamento in questo senso perché
In primo luogo ecco a me non sembra che realizzando una situazione di tipo presidenziale noi come forza politica
Verremmo sostanzialmente a perdere ancora più di oggi il nostro ruolo e la nostra capacità di presenza nel Paese io credo invece che in un rimescolamento di carte in una valutazione di candidature presenti per la presidenza
Della repubblica o comunque poi si vedrà per il capo dell'esecutivo diventano veramente importanti e determinanti questi nostri vuote essenza
Che e tecnici Nostalgia debbo ricordare che sui referendum sui quali noi abbiamo contato il primo soprattutto quello istituzionale
Bene eravamo nati appena ma i nostri voti furono importanti o comunque ritenuti determinanti al punto tale che ne avemmo il ritorno importantissimo politico dell'amnistia
Ma debbo dire altro
A mio avviso il problema e
E di natura politica
Cioè noi dobbiamo collegare con consequenzialità a questa tesi opera dovessimo sposata una immediata capacità di azione sul piano politico che ci consenta veramente di essere una forza aperti a come oggi si dice ad un gioco a tutto campo e non una forza condizionata dalla sua tipografia parlamentare parliamoci con franchezza
Se noi dovessimo scegliere questo tipo di rinnovamento istituzionale se cioè dovessimo aderire ad una tesi presidenzialista
E non lavorano per primo acconto per prima cosa tener conto della esigenza devi modificare lo schematismo di destra che fino a questo momento ha caratterizzato il nostro partito perché e perché altrimenti sarebbe scontato la nostra posizione dovremmo votare per il candidato più un moderato che venisse presentato fra i tanti altri
Mentre la nostra capacità e di qui nasce anche la forza espresse in congresso di una forza nazionale cioè nelle condizioni di trattare i problemi dell'Italia con tutte le altre forze politiche ci renderebbe
Molto preziosi nella nostra forza rappresentativa e ci renderebbe soprattutto determinante nei giochi che debbono essere fatti e che in questo partito non possiamo mai dire tutto
Cioè dobbiamo dire che vogliamo estera presidenziale è però però poi non possiamo fare convergenze non possiamo cercare ha un partito che voglia operare in questo senso se ne deve andare a cercare le sue convergenze quelle che sono naturali
Quelle che sono importanti per noi e per l'interesse nazionale e poi c'è un altro dato
Che a me sembra sia molto importante su questo piano e non è vero che noi poi li indichiamo rinneghiamo molto
La il presidenzialismo appartiene ad una cultura tradizionale del nostro partito
La posizione di Costamagna
Fu una posizione di indirizzata
Verso il presidenzialismo dirò di più che erano indirizzate anche gli altri costituenti non lo fecero perché avevano paura dal Presidente che rievocando la figura del dittatore avesse potuto rideterminare nella nazione e pericoli King Vidor no ad una democrazia che non fosse più tale ma noi sostenemmo in quella fase importantissime dedicata
Questa tesi presidenziale poi e poi la convergenza sono veramente a tutto campo io ricordavo nel dibattito televisivo non è vero che la scoperta o Craxi il presidenzialismo fa parte della nostra cultura
Il presidenzialismo a un certo momento fu sostenuto dal gruppo di Pacciardi con autorevoli rappresentanti il presidenzialismo intorno mi pare altrettanto fu fu fu sostenuto da un gruppo di esponenti democristiani allora Giovanni abbastanza giovani Zamberletti ci Cardini
De Stefanis
I quali i quali con il gruppo di Europa settanta presentarono addirittura un disegno di legge per la elezione dirette alle sindaci e poi è emerso come volontà del Partito socialista poi oggi anche un apporto culturale accademico
Di grande valenza perché il gruppo Miglio sostanzialmente ed è su questa posizione e sostiene
Djebbi
Di indicare il capo dell'esecutivo invece del Presidente della Repubblica cioè il primo ministro è un surrogato da dare alla immaturità delle condizioni che esistono nel nostro Paese cioè ci sono le convergenze
Per condurre una battaglia vincente alla farsa
Una battaglia che si vince dobbiamo pur condurla dopo quarant'anni non non possiamo accreditare in Italia che la sconfitta e il nostro habitat necessaria
Cioè tutto quello che inventiamo beh destinato a perdere noi possiamo inventare qualcosa che sia destinata a vincere perché questa in fondo la natura del Movimento Sociale Italiano e questo noi vogliamo sostenere
In una battaglia che ci può vedere che ci può vedere veramente forza dirompente innovatrice nella realtà italiana capaci di trasferire attraverso stadi nuovi queste nuove realtà politiche verso anche realtà istituzionali che siano più confacenti ai nostri principi fondamentali
Chiedo scusa se Forza sto occupando qualche minuto in più di quello che mi ero prefisso ma due annotazioni sono necessarie guardate questa posizione io credo serva come si dice attenerci su di un piano elevato cioè a a serve a realizzare un nostro approccio alle realtà istituzionali con la capacità di farci comprendere dagli italiani i quali peraltro hanno già testimoniato con una recente indagine che oltre il sessanta per cento sono fa benevoli a un tipo di Repubblica presidenziale
Ma noi ci troveremo anche di fronte a problemi
Diciamo a rimedi piccoli che tuttavia saranno oggetto immediato del dibattito politico ed istituzionale il primo è quello della riforma elettorali non non ci facciamo molte illusioni vedrete se questa legislatura dovesse giungere a compimento regolarmente finirà nel mille novecentonovantadue
E non so quanti di voi hanno considerato che il mille novecentonovantadue e il termine per la piena integrazione europea
Cioè voglio dire
Che non ci facciamo illusioni noi dobbiamo essere le condizioni di vivere attivamente con forza questa battaglia altrimenti le decisioni passeranno sulle nostre teste
E a questo punto la riforma elettorale che cosa prevede sostanzialmente
Due ipotesi che fino a questo momento sono quelle che più corposa anche dall'incontro che la delegazione
Del movimento sociale italiano capeggiata dal primo ha avuto con quella socialista questi sono stati un po'i temi messi a fuoco dopo che aveva franchi rapidamente raccontato quello che il suo testo conteneva prima riforma elettorale
Allora la prima richiesta e quella che si vada al cosiddetto seggio uninominale
La seconda richiesta è quella invece di porre un quorum uno sbarramento che avviene indicato intorno al cinque per cento
Io credo che noi non possiamo ecco rispondere semplicemente no
Non possiamo rispondere semplicemente no con la giustificazione che vale per noi ma non vale per gli altri che se applichiamo l'uno o l'altro sistema noi corriamo il rischio di scomparire in una tornata elettorale
Tenuto conto anche della estrema difficoltà per noi di realizzare apparentamenti e con altri partiti
Io credo che anche a questo riguardo noi dobbiamo essere nelle condizioni di rappresentare la realtà della crisi italiana che ripeto non sta nella funzionalità del Parlamento
E non sta neppure nella presenza di piccole formazioni che oggi attraverso la proporzionale possono accedere alle due Camere
Cioè
Il non essere e delle correnti interne ai grandi Partei soprattutto alla democrazia cristiana al partito rigorista Italia quindi è falso dire che il malessere dipende dal fatto che la intera comunità italiana è rappresentata in Parlamento
E a non è il tema che noi dobbiamo sostenere è che questo tipo di impostazione è un tipo di impostazione elettorale posta nell'ottica parlamentare istiga che è falsa rispetto al vero problema di fanta horror di fronte al quale noi ci troviamo e allora che cosa mi viene in mente
Mi viene in mente quella vecchia affermazione di Rauti il quale diceva
Che ne le elezioni servono per cercare
Il consensus non il Census cioè le elezioni
Dovrebbero servire per costruire il consenso intorno ad una maggioranza non per censire quelle che sono le forze che esistono nel Paese Cuesta rimane un'ottica parlamentare istiga per cui una nostra apertura dove può arrivare
A dire che ci possono essere due tipi di sistemi elettorali
Il rapporto ai due diversi organi che debbono essere rappresentati il capo dell'esecutivo
Può essere eletto secondo un sistema esemplificato una camera che viene rivalutata il Parlamento che viene rivalutato nella sua funzione che di controllo e di indirizzo deve essere rappresentato tipo di tutte le situazioni che esistono nel Paese non è vero che le tensioni verrebbero meno sessi cancella le forze politiche che hanno referenti che la società italiana
Non è affatto vero e il periodo del terrorismo ricorda rievoca immagini terribili che sarebbero addirittura riproponibili nuove forze soprattutto capaci di aggregare giovani non trovassero la loro posti merita di essere rappresentati in Parlamento è una tesi che sicuramente va elaborata approfondito panche misurata nella rapporto col GAL sì camerate e con gli altri dirigenti ma io ritengo sia comunque una tesi rispetto alla quale esiste una coerenza delle nostre posizioni ultimo riferimento in
Il voto segreto
Ha detto straniti che il voto segreto è l'ultima spiaggia per difendere la dignità e l'autonomia e l'indipendenza del parlamentare è vero che in un sistema come il nostro
Dove Giorgio La Malfa in una intervista resa al Giornale Nuovo di Montanelli dichiara che
Elesse un deputato non accetta gli indirizzi del partito il partito non può far altro che non riproporlo alle prossime elezioni è verissimo
Che in una realtà come queste e il voto segreto rappresenta una possibilità del deputato e del senatore di difendere la propria libertà
Ma io
Voglio porre alcune domande la prima è di carattere strettamente politico scusate il voto segreto
Ha mai giovato al Movimento Sociale Italiano il voto segreto e il modo attraverso il quale del Partito comunista intesa con alcune frange intanto del partito socialista o della Democrazia Cristiana
E con l'aiuto che noi ingenui ingenui ogni a volte gli apportiamo realizza i propri disegni per cui quando il governo va in minoranza il Partito Comunista vince idem
I comunisti battono le mani noi battiamo anche noi le mani per far vedere che ci siamo e che siamo stati determinanti non se ne frega nessuno vuol il Paese non lo sa dettati da comunista realizzano sulla pressione sugli altri partiti come sta facendo in questi giorni utilizzando
I grandi le grandi occasioni vissute in occasione della legge finanziaria a faccio un altro discorso pongo un'altra domanda siamo proprio convinti che il voto segreto
Coprendo con l'anonimato il comportamento dei deputati
Rappresenti una occasione vera per determinare nuove situazioni politiche le alleanze che si raggiungono quando la mano e nascosta non si conoscono pertanto non solo politicamente utilizzabili anzi talvolta parata attende sono una specie di sfogatoio per coloro i quali votano contro in quella sede senza impegnare la loro coscienza politica rispetta ai problemi della nazione io non non di uccidere dietro per difendere il voto segreto
E non mi sentirei neppure di escludere che ove mancasse il voto segreto andrebbero ad esplodere con maggiore responsabilità e con maggiore forza situazioni che non esplodono perché ce lo sfogatoio del voto che nessuno vede
Che non ha peso politico se non quello che noi ogni volta ripeto concediamo in maniera così pesante al Partito Comunista Italiano e allora ecco in un partito che si chiamava giri di operatività
Di intesa di convergenza e di accordo dove faccia i propri interessi
Ritenendo ancora che nelle istituzioni buone non potranno che essere quelle nelle quali noi potremo svolgere un ruolo fondamentale da protagonisti un partito come il nostro non difende principi astratti
Di fare un in difende interessi concreti e lo potrà fare nei prossimi giorni se tutti quanti insieme
Troveremo una capacità di intenderci su questi problemi scendendo nel particolare non pretendendo che l'accordo sia raggiunto a conclusione di una prima riunione di comitato centrale dove interverremo in centro
Ognuno con una sfumatura diversa ma comprendendo che i tempi sono stretti ma che tuttavia questi tempi dovranno essere utilizzati per maturare una posizione che come vedete estremamente difficile da sintetizzare in una complessa posizione unitaria allora con questo convegno noi abbiamo voluto svolgere la nostra parte
Raggiungeremo delle parziali intese dovremo ancora incontrarci per limare meglio questo progetto ma abbiamo fatto quello che un partito serio sa fare e vuole sale discutere approfondire confrontarsi lacerarsi se necessario ma trovare poi quei momenti di sintesi che danno lo slancio ad una forza politica cioè non beve soltanto dei piccoli momenti interne dove si fanno gli organigrammi si sistemano le persone si mette d'accordo chi è in disaccordo ma sia finalmente quello che in fondo vogliamo che sia una grande forza proiettata all'esterno
E sappia proiettare del fascismo quei valori che non finiscono mai ieri Rauti ha ripetuto in televisione un concetto e importante fondamentale sono i valori di sempre che noi rappresentiamo i valori attraverso i quali potremo veramente realizzare
Un più grande partito un più grande movimento ma anche in Italia che sappia meglio servire interessi generali della sua comunità
Grazie all'onorevole mi passiamo all'ultimo degli interventi quello dell'onorevole Pino Rauti
Cari
Cari
Cari camerati militari
Abbiamo affrontato oggi
Con dovizia di argomentazioni e di interventi
Perché abbiamo parlato in circa venti persone
Ed io ringrazio anzitutto i presenti che hanno avuto la forza e la tenacia di resistere ma questa profluvie non di parole di di concetti e di problemi abbiamo affrontato oggi dicevo quello che è senza dubbio il tema più affascinante forse ma certamente
Il più difficile il più complesso
Ma della nostra cultura politica e della nostra capacità programmatica
Perché quando si dice si parla di riforme costituzionali o istituzionali beh si parla di stato si parla di società
Si parla di dottrina di ideologia di cultura di Weltanschauung ha detto Moffa di concezione della vita e del mondo tante cose importanti
Ed io vorrei in questo che non sarà
Neanche una conclusione perché il tema resta aperto alla nostra coscienza vigile e inquieta i problematica su questi problemi
Questa che deve tuttavia essere la conclusione della giornata e dell'incontro
Io mi farei alle prime parole con le quali siamo stati accolti qui stamane nel salone a quelle che ci ha detto
L'ottimo segretario provinciale nostro Massimo Mantova quando nel salutarci nel ringraziare il sì di essere venuti a Perugia per un incontro
Di questo livello ma siamo noi che ringraziamo lui e i suoi camerati per tutto quello che hanno fatto per dare una cornice adeguata a questo incontro notava
L'amico Massimo Mantovani che sinora le nostre tesi di riforma
Istituzionale costituzionale non sono state capite recepite dagli italiani
Io dico di più perché argomento sul quale abbiamo spesso discusso ci siamo tante volte intrattenuti fra di noi
Io dico che le elezioni le elezioni politiche non ci sono andate bene o ucciso andati addirittura male possiamo dire
Proprio perché il movimento sociale italiano abbassato in gran parte la sua e ma immagine verso l'esterno proprio sul tema
Delle riforme costituzionale
Ed anzi ci siamo presentati con questo tema e con questo argomento
Attenti sono alla impalcatura costituzionale del nostro progetto
La gente ha pensato
Nelle ultime elezioni politiche
Insieme a tanti altri fattori negativi che hanno ci hanno portato a quel risultato ma la gente ha pensato che noi ci ci riducessimo a proporre a sostenere la elezione diretta del capo dello Stato
Dei presidenti delle Regioni e delle Province
E basta per la verità c'erano anche altre cose e nel Progetto spesso di franchi
E nella discussioni e dibattiti che il partito aveva fatto non da oggi su questo argomento
Ma l'opinione pubblica più vasta solo quei due o tre punti aveva in particolare recepito e non ci ha dato i consensi
Queste tesi nostre di riforma istituzionale non sono riuscite a decollare nell'opinione pubblica non sono riuscite a mobilità
Avviene dunque un fenomeno singolare sul quale ci dobbiamo interrogare c'è indubbiamente la critica a spray spesso sferzante durissima della partitocrazia
Ma non si determina nessuna mobilitazione conseguente coerente a questo che è tuttavia uno stato d'animo dilagante
Ecco panorama sette febbraio
Di questo mese il titolo è maledetti partiti
Pensate voi che tre quattro cinque dieci anni fa sarebbe stato pensabile un titolo del genere in un giornale così a pasta diffusione certamente non vicino alle nostre tesi
Ma questo è stato il titolo queste il tono della critica che si fa alla partitocrazia
E come cominci a questo servizio di Panorama solo alcune righe che certamente avranno letto la maggior parte di loro la crisi è grave virgolette perché malata la politica e il mare ha un nome si chiama partitocrazia da qui vengono le tre più difficili questioni che oggi bloccano il nostro sistema la questione del potere la questione morale la questione istituzionale
Questi sono i concetti spiega a Panorama di padre Bartolomeo Sorge racchiusi nel breve corso di politica ha scritto scritto dalla dal gesuita
Padre Ennio pinta comunità e che è alla base di tutti i corsi di cultura politica centinaia che si stanno tenendo l'Italia curai per conto di varie organizzazioni cattoliche
Maledetti i partiti ma c'è di più
Il segnale del malessere scrive Panorama insegna serpeggia contro i partiti e si traduce in reazioni non controllabile
E dettato dal crescente aumento di quello che è stato definito il partito dell'astensione infatti le schede bianche gli astenuti e via dicendo vanno Sempre più aumentandola che ci sia critica alla partitocrazia è fuori discussione
E c'è critica dura aspra sferzante come dicevo prima quale mai sino a qualche anno fa noi avremmo potuto sperare di sentire di vedere circolare in giro in un po'in tutti gli ambienti politici e intellettuali
Anche là dove meno ci aspetteremmo di trovarla lo ritroviamo questa questa questa critica
Eppure noi non riusciamo a interpretare i nuovi Movimento Sociale Italiano
Che dovremmo essere i beneficiari naturali della crisi della partitocrazia
In quanto grosso modo i portatori di una indicazione prospettiva o speranza alternativa noi non riusciamo ad esprimere soprattutto non riusciamo a rappresentare il malcontento il disgusto che è diffusa dovunque contro contro la la particella la partitocrazia
Noi ci dobbiamo dunque posta questa domanda anzi fatta questa constatazione lui dobbiamo chiederci perché accade Christa
Ed ecco quindi
I nostri dubbi le nostre perplessità il nostro tentativo di analisi più approfondita in meno superficiale
Che non da oggi sia prima sia durante sia adesso dopo il congresso di Sorrento abbiamo impostato su questo argomento e che ci ha condotto oggi oggi a confrontarci anche fra di noi a Pinuccia
Non li dobbiamo cercare io penso vado per via di sintesi l'ora è tarda i discorsi sono stati numerosi noi dobbiamo cercare una risposta che sia capace di raggiungere un duplice risultato il primo e di recuperare un livello superiore di progettualità costituzionale il nome del nostro spessore culturale e della nostra a dimostrazione della nostra capacità di elaborazione programma noi siamo una forza cari camerati e questo io dico senza alcuna polemica verso chi ha impostazioni contrarie nel partito noi siamo una forza che ha sbagliato quando si è appiattita in in questa specie di riformismo copia Tizio che tanto circolato nelle nostre file in materia di riforme istituzionali
Noi siamo una forza che non si può spendere per quattro come dire banalità spicciole
Che abbiamo sentito ripetere tante volte con monotonia e che alla fine sono diventati una specie di giaculatoria pigra e stanca
Noi siamo una forza che ha spessore appunto cultura ideali teologico dottrinari
Che ha dalla sua e che deve continuare
Ad a vere
Una specie di di orgoglio storico in materia che non vorrei che si perdesse
L'orgoglio di avere dalla sua dicevo tutta tutta la critica che non è soltanto nostre più che decennali ormai Allo stato moderno allo stato parlamentare Istica lo Stato partitici Zagato allo Stato che che è venuto fuori dagli immortali principi e che sta franando oggi nella sua impotenza generale gestionale e nella corruzione
Ci sono in questo nostro spessori io mi limito solo a ricordarli e non soltanto vola il pienone gli Spengler hanno anche parlato di queste cose ma ci sono insomma tutti i Michele dissidi Pareto i turni con tutta la loro direi il loro alto livello
Di contestazioni rivoluzionaria in nome di una concezione e di una percezione organica della società che Dedei necessariamente decide di portare ad una forma diversa e nuova
Ad una prospettiva radicalmente nuova di gestione della cosa pubblica
Ma io mi rendo conto che detto questo io ho fatto l'affermazione più facile in materia perché su questo penso che siamo tutti d'accordo
Ecco perché dicevo dobbiamo sforzarci di raggiungere una duplice obiettivo
Ribadito questo sottolineato questo tenuto per fermo irriducibilmente questo che il livello di spessore di orgoglio storico di capacità culturale di densità programmatica noi dobbiamo raggiungere anche un altro obiettivo l'altro obiettivo quello che si è fatto urgente
Nei termini stessi in cui quella che poteva essere a suo tempo ed era a suo tempo una crisi in astratto è diventato una crisi in concreto quotidiana non è più un fatto utopico dire c'è questo regime o questo sistema in crisi a crisi esiste
Scava nel tessuto sociale riguarda da vicino la sorte e la esistenza stessa di milioni di persone hanno a nel momento in cui questa crisi
Esce un poco dal chiuso dei confronti tra i rispettivi laboratori politici o le rispettive formulazioni ideali o ideologiche per diventare fatto sociologico di grande ampiezza noi dobbiamo raggiungere l'altro obiettivo
Per cui io lo direi ad evitare confusioni anche un po'del nostro ambiente quei quella indicata al primo livello quella è la strategia quello è il fine ultimo quello eh direi il traguardo qualificato e qualificante e allora mi si consenta altro che giaculatoria sulla nuova repubblica
All'ora e di un nuovo Stato che bisogna parlare e di una sosia nuova società che bisogna parlare allora ed una nuova struttura socio economica che parlo sottintesi sottese a quello stabile a quella società
Quella è comunque come dire la Città del Sole viene in mente Paolo
La città dai balconi coloro delle stelle come dicemmo dissi in un congresso ma dobbiamo evitare proprio perché ci rifacciamo acquista impostazione non dobbiamo né per terra né dimenticarla ma dobbiamo evitare quello che nel frattempo si è fatto avanti e chi ci ha danneggiato presso l'opinione pubblica quello che io chiamo il rischio delle mille nerissimo
Sul quale tante volte concordando abbiamo parlato con l'amico e camerata Mennitti
Dobbiamo evitare che la gente pensi come ha detto Minniti poc'anzi
Che sino a quando non avviene il crollo
Clamorose generalizzato perché questa è la tesi che l'opinione pubblica più vasta ci attribuisce sino a quando non c'è il caos è determinato dalla crisi sino a quando lui non avremo diceva Minniti il cinquantuno per cento non ci sia non ci sia niente da fare se non stare lì ad aspettare
Che passino i lottando i cadaveri del sistema avversari al contrario
Comunque in politica cari camerati una strategia e tale quando ha disponibile
Ed è era disponibile in modo non meno lucido di quanto debba essere la strategia quando ha disponibili una tattica i Donà idonea a realizzare la strategia il rivoluzionario non è un riformista e questo è noto
Il rivoluzionario e un grado dualista
Che lavorando tra le forze in campo come è stato chiesto più volte giustamente oggi e sulle forze in campo
Lavora opera agisce con tenace e realismo è crea gradualmente le condizioni per far sì che è la sua idea diventi a sua volta realtà
E cioè diventi stato diventi società diventi struttura costituzionale economiche sociali
Altrimenti non è un rivoluzionario
Altrimenti è un come forse è un sognatore utopista
è il fondatore di una setta religiosa o l'esponente di una di una di una bando di una cosca può essere tante cose ma non è un rivoluzionario in quanto facitori di storia e forgiato ore di società e umana
E allora per essere o di o di evitare di diventare
Proprio i sognatori
Fissi sulla nostra città dell'utopia e basta noi dobbiamo formulare e mi sembra molto semplice
E mi sembra estremamente utile urgente peraltro noi dobbiamo formulare quello che chiamerei perché molti hanno spinto in questo senso oggi un programma minimo
Noi dobbiamo formulare precisare un programma medio
Un programma cabalistico di trasformazione delle strutture costituzionali non un programma riformistico che è cosa ben diversa un programma grandi olistico
Ecco lo sforzo
E concettuale che diede e di elaborazione programmatica a cui io chiamerei la opposizione interna ed ecco un indicazione che noi siamo Autorizzati qualificati a lanciare al tempo stesso a tutto il movimento sociale ha tutto il nostro partito
Con un'ultima considerazione perché oggi questo è lo sforzo che noi abbiamo fatto non tanto o non soltanto come temeva Franchi che nei giorni scorsi mi dicono ha parlato più volte con Minniti
Temeva che noi oggi lo processa Assimoco non tanto dicevo non soltanto per trovare i punti di diversificazione di un nostro progetto da quello che è stato ma per trovare un del livello diverso sul quale situare un bel progetto che possa essere a suo tempo di tutto il partito su questo argomento che considero a definire fondamentale ed essenziali al tempo stesso sapendo non solo ribadire i termini rinunciabili della Città del sole ma anche anticipando a noi stessi e dunque anche agli altri questo programma di medio termine di tempi Brady di attualità politica e costituzionale
Minniti ha detto tre punti due tre quattro punti li dobbiamo individuare siamo in grado di farlo dall'enorme materiale davvero enorme e quasi tutto pregevole devo dire
E che oggi e ci siamo sentiti io vicendevolmente ci siamo esposti noi dobbiamo enucleare quel qualcosa che ci serva a fare politica nei tempi belli realisticamente e graduali Istica mente con un'ultima considerazione con ancora un analisi cari
Cari camerati
Nessuno dovrebbe pensare nelle nostre file ecco sfuggiamo all'errore che è stato commesso che in parte anche noi abbiamo commesso che do che basti la ingegneria costituzionale
Perché per quanto vasta U incisiva essa sia
E non basta porre oggi oggi nella società moderna la ingegneria costituzionale non basta ad affrontare adeguatamente il problema della crisi dello Stato moderno
Cioè di questa struttura quali ci è stata consegnata a noi italiani ma a tutta l'Europa dal pensiero politico del diciannovesimo del diciannovesimo del diciannovesimo secolo
Perché
Questa somma di problemi che lo Stato vecchio non ha risolto essendosi aggravata ormai da decenni ha provocato guasti immensi nel profondo stesso del tessuto sociale
Oggi lo Stato cari camerati oggi
Deve essere per rispondere alle esigenze alle attese della società estremamente complessa in cui viviamo
Tante cose che prima non era perché la domanda a cui dobbiamo rispondere attraverso le strutture che noi indichiamo nel programma di massima anche quello in tempi brevi
La domanda è questa
Per giudicare in un regime costituzionale per giudicare una struttura statale noi oggi nella società moderna dobbiamo imparare sia a rispondere a questo quesito
Come vive l'uomo in quel regime in quella struttura
Noi crediamo che oggi l'uomo viva male
Noi crediamo che l'uomo paghi
Un crescente costo esistenziale
A parte poche aree sociali super ricche quindi super protette garantite pensate che l'Italia è diventata in pochi anni un paesi in cui
Il tre quattro per cento della popolazione alla disponibilità di quasi il ventiquattro per cento del prodotto nazionale lordo
A parte questo questo queste aree sociali come si dice super garantite c'è un numero crescente di persone
Che paga appunto quello che noi definiamo e pensiamo esseri in effetti un crescente costo esistenziale avrete letto in questi giorni la Magliana il delitto della Magliana l'Assemblea
In quel quartiere dove vivono settanta ottanta novanta mila persone
La zona intorno alla Casilina Corviale di cui abbiamo parlato tante volte Legnini megalopoli di cui si parla lo spesso i camerati delle zone più degradate del Salute allora uno stato di oggi moderno con le sue strutture
Con le sue articolazioni costituzionali e anche qui sto a differenza dello stato di altri tempi
è una gestione moderna ed efficiente delle strutture locali c'è stata stamattina una relazione ottima di Benedetti Valentini
Che ci ha detto le strutture locali possono essere debbono essere la prima trincea della nostra capacità propositiva e della percezione dei problemi della complessità moderna
Ma deve essere anche come dire un'attuazione puntuali deve rappresentare questo stato delle grandi strutture infrastrutture senza le quali oggi non si vive più in modo civile ed organizzato
Per le dimensioni di massa che hanno assunto la società contemporanee
Che ha fatto diventare tutto infinitamente più complessa e anche più difficile io faccio solo un esempio che potrà sembrare
Lontano dalla dalla come dire dall'accademismo di questi temi io faccio un esempio pensate che appena due o tre decenni fa non ce lo ricordiamo tutti meno i meno giovani fra noi ce lo ricordano nelle città veniva il netturbino porta per porta e ci portava via i i rifiuti di casa i rifiuti solidi
Oggi noi abbiamo in Italia ogni anno settanta milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani
E gli esperti fanno notare che di questi venti milioni di tonnellate sono rifiuti tossici o nocivi che non sappiamo dove smaltire anzi
Un istituto specializzato ha calcolato che sommando tutti i rifiuti
Che sono stati buttati per nel territorio dove abbiamo in arretrato un miliardo di tonnellate di rifiuti di vario genere e che uno Stato serio dovrebbe impegnarsi alla a smaltire Gruber dirvi un un problema che trent'anni fa quaranta anni fa vent'anni fa ancora non esisteva e che oggi per l'Italia e dalmatico perché uno degli aspetti dell'inquinamento del dissesto
Deve degrado del territorio noi dobbiamo tener conto per esempio cito un altro fatto che verso ogni centro maggiori dell'Italia dell'Europa ogni mattina si dirigono milioni di lavoratori pendolari che impiegano due-tre talvolta quattro ore per raggiungere o lasciare il posto di lavoro ecco uno stato
Una struttura costituzionale anche questo e la capacità di far vivere meglio la gente e la capacità di risolvere i problemi concreti del vivere sociale e civile
E la capacità di fronteggiare le tante sfide nuove che ci vengono dal territorio dall'ambiente dalle metropoli dalla loro gestione alle periferie degradate che si stanno in Barbarella DC vengono dalla droga dalla credibilità mi al minore o maggiore dalle organizzarla tarda tali sfide della terza o della quarta età che ci incalzano così da vicino le sfide della sanità di massa
Per questo io dissi una volta cari camerati alla vigilia del congresso una frase che suscitò molte polemiche lo scandalo l'ho ricordato anche ieri
Avrei voluto volentieri un partito che investono gli assedi più
Per afferrare appunto le dimensioni esatte della società nella quale ci dobbiamo muovere per affrontare questo immenso risiede insieme di problemi i quali tutti insieme e concludo
Tutti insieme e mi sembra che vadano abbattere in Brescia le culture politiche
Che sono state tutte fateci caso elaborate a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo dopo la elaborazione politica ideologica si è fermata
Non c'è stata in Italia né altrove nel dopoguerra una elaborazione ulteriori le culture politiche hanno trovato in quei venti trenta quarant'anni come pensatori come scrittori come politologi hanno trovato la loro elaborazione e nell'
Lo schema che noi oggi ci muoviamo mai problemi nuovi batto invece a tutte le culture politiche le riportano un po'al palo al punto di partenza
Chiedendo non soltanto le risposte tradizionali di tipo classico ai vecchi problemi ma le risposte ai problemi di oggi per questo abbiamo votato in altra occasione
Che c'è il riflusso
Ammainano le loro bandiere perché le altre culture politiche non sanno dare le risposte adeguate ai problemi immensi e compressi della società contemporanea noi invece pensiamo che la nostra cultura politica
La nostra pur essendo nata anch'essa come origini il a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo per i suoi contenuti per le sue caratteristiche per il suo venire da lontano
Sì che per essa si potrebbe rigore una bella immagine bellissima del futuro che ha un cuore antico quando è un futuro sono solido ecco la nostra cultura politica queste risposte lei sa dare e allora
Non è che ci debba essere grande dibattito fra di loro il nostro Stato ripeto
Per come ce lo danno inorridisce abili contenuti di carattere ideologico dottrinario culturale ideale anche ai quali ci ispiriamo
Ed è lì
Come il fine da raggiungere a più o meno lunga scadenza non ha importanza vi siamo anziani ci sono qui tantissimi Giovinco per i quali il due mila sarà appena una festività fra le altre da festeggiare ancora giovani
Ma da allora ad oggi dall'OLAF Città del Sole da allora la città con i balconi color delle stelle
Venga ben venga il programma l'indicazione Gradoli Istica come tattica la strategia come mezzo al fine abbiamo le idee in grande abbiamo le idee per affrontare i prossimi anni in modo da non coniugare banalmente ma da unire positivamente e feconda mente
La fedeltà ai principi che non è per me è rinunciabile con la esigenza di essere presenti nella realtà alla quale neanche dobbiamo rinunciare se vogliamo essere una forza di vivi che combatte per il domani
Vi saluto e vedo appuntamento al prossimo interessante convegno