La rassegna della stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di Radio Radicale sabato due agosto questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi
Di cui ci occuperemo quest'oggi mi anzitutto Israele dove il primo ministro addormentato giorno a annunciato le sue
Dimissioni vedremo un'analisi da l'effige avevo in tesa della partenza di Olmert cosa succederà
In Medioriente vedremo alcuni commenti l'editoriale di ieri dell'Independent una partenza attesa da troppo tempo quello del Financial Times Olmert e fuori ma Israele
E ancora bloccato il Washington post che cerca di leggere dimissioni di Olmert e mettendole
In parallelo con la transizione che avviene non solo in Israele ma anche gli Stati Uniti e infine il Guardian che offre una lettura originale come anatre
Zoff vanno nelle poche settimane che gli rimangono la stessa del Governo Olmert potrebbe essere la migliore speranza per la pace
Parleremo anche della politica interna britannica della crisi del labour di Gordon Brown ieri il telegrafo pubblicava un sondaggio secondo cui solo Toni Blair può osservare i laburisti da un'umiliazione
è una disfatta elettorale di fronte i Tories
All'ANCI are l'ultima sfida Gordon Brown questa settimana è stato il Ministro degli esteri Devid Miliband su questo leggeremo
Il commento tiepido del Guardian di ieri e poi l'editoriale del Financial Times Miliband lancia il guanto della sfida il titolo infine
Torneremo ad occuparci di uno
Gli avvenimenti più importanti di questa settimana il fallimento
Dei negoziati all'Organizzazione mondiale del commercio Ginevra Aldo round alle mondo in un'analisi di crederei che le metto oggi parla di un possibile nuovo ordine mondiale in cui
Le potenze emergenti la fanno da protagonisti
E dove soprattutto prevalgono gli egoismi del ciascuno per se vedremo perché ma cominciamo da Israele dall'annuncio di dimissioni di Ehud Olmert
Fidiamo ieri pubblicava un'analisi Piero Russo ma il Medioriente inattesa della partenza di Olmert il titolo
Il primo ministro israeliano per il quotidiano conservatore francese era in bilico da lungo tempo al fallimento dalla campagna condotta in Libia un anno contro Hezbollah
Solo qualche mese dopo il suo arrivo al potere nel marzo due mila sei aveva seriamente intaccato la credibilità di quello che si era presentato come il continuatore di aree
Sharon
I scandali a cascata che alla fine si sono conclusi con la sua messa in stato d'accusa hanno avuto la meglio sulla sua tenacia politica Ehud Olmert getta la spugna ma non parte subito
Rimarrà al suo posto almeno fino ad ottobre il tempo necessario che si tengano a metà settembre le elezioni primarie in seno al suo partito Kadima
E che vincitore possa formare un Governo il rischio però che ci voglia molto più tempo secondo la figlia con sé una coalizione di Governo
Non potrà
Essere limitato torno al futuro leader di Kadima questa ipotesi non è da escludere Olmert continuerà a dirigere
Un Governo di transizione fino alla convocazione di elezioni anticipate all'inizio del due mila e nove in sintesi Olmert rimane ancora in bilico la sulla novità e che si sa più o meno fino a quando
Il primo Ministro israeliano ricordo ancora le figli o ha preso a governare in una situazione precaria la sua impopolarità dopo la guerra del due mila sei contro Hezbollah e la fragilità del suo Governo non gli hanno impedito di prendere iniziative sui fronti palestinese siriano
Di fronte lanci di razzi dalla striscia di Gaza Olmert al concluso un cessate il fuoco con ammassa attraverso la mediazione dell'Egitto le discussioni con il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas che di tale conosciamo con il nome di battaglia Abu Mazen
Continuano in vista di arrivare ad un accordo entro la fine dell'anno quanto la Siria Olmert avviato con l'intermediazione dalla Turchia
Dei colloqui preliminari con Damasco che sembrano promettenti si suoi oppositori hanno accusato il Primo Ministro di prendere queste iniziative per deviare l'attenzione nei casi di corruzione in cui implicato
In realtà prefiggiamo i colloqui con la Siria non dovrebbero fallire a causa della sua partenza programmata esiste infatti un ampio consenso in Israele sulla necessità di ristabilire la sicurezza la frontiera nord del Paese
Il contributo di Damasco per controllare bolla ritenuto necessario dall'insieme dei dirigenti israeliani che si tratti del leader laburista Ehud Barak o di quello del Likud Bibi Netanyahu in testa i sondaggi se dovessero esserci legislativa insomma
Per richiamo negoziati indiretti continueranno anche se
Progresso delle discussioni con la Siria
Può essere rallentato dalla transizione politica che si apre in Israele e la cosa nuova nella partenza annunciata di Ehud Olmert semmai che c'è coincidenza nei periodi transitori di Washington e Gerusalemme
E questo potrebbe far cambiare le cose in particolare nella risposta alle ambizioni nucleari dell'Iran a questo stadio per lo affidiamo aumentano le incertezze sulle invento all'attacco contro i siti nucleari iraniani ma una cosa è sicura concluda
Il quotidiano francese il dibattito sull'Iran quello sui negoziati con la Siria un quello sulla politica con i palestinesi saranno più vivi che mai in Israele nel corso dei prossimi Nesi
Moderatamente ottimista dunque né fidiamo più pessimista invece l'Independent che saluta con un editoriale la partenza di Ehud Olmert partenza attesa da troppo tempo il titolo
Dimissioni di Olmert sono una buona notizia per mesi il suo Governo è stato para Rizzato dalle accuse contro di lui il sostegno pubblico era ai minimi la maggioranza era rivolta
Ma la sua partenza annunciata arriva troppo tardi Olmert è stato un leader debole sin dall'invasione del Libano
E poco può essere realizzato nei due mesi in più che si è dato alla testa del Governo
I colloqui di pace con i palestinesi
E con i siriani si bloccheranno nonostante le rassicurazioni del contrario Kadima si lancerà in una battaglia interna per la successione questo nel momento in cui le tensioni con l'Iran ci ma al massimo
La pace può essere negoziato assoluta leader forti scrive l'Independent dentro esatte Israele non può permettersi un Primo Ministro debole
C'è da sperare che la situazione cambi anche se il sistema elettorale israeliano favorisce i piccoli partiti
Alle estreme Olmert avrebbe fatto un'enorme favore al suo Paese a tutta la Regione se si fosse dimesso prima così in sintesi
Il commento dell'Independent anche il Financial Times non ne ottimista pur riconoscendo a Olmert diversi meriti diplomatici Olmert fuori ma Israele ancora bloccato il titolo
La caduta di Olmert piomba al Paese le magre prospettive di pace per il Medioriente in un nuovo stato di incertezza
Il suo successore di fronte al compito quasi impossibile di restaurare la legittimità del Governo di negoziare il difficile percorso per la pace tra israeliani palestinesi Olmert non è il primo leader israeliano lasciare l'incarico con la fama
Fallimentare
Ma le ragioni della sua partenza ci fanno c'era le accuse di corruzione ci fanno dimenticare i suoi successi diplomatici scrive il quotidiano transiti
Il premier israeliano merita credito per aver lanciato la primavera iniziativa di pace con i palestinesi in sette anni e per aver avviato colloqui indiretti con la Siria su un possibile accordo di pace
Ad ogni modo le dimissioni di io Olmert dimostrano quanto difficile sia diventato in un sistema politico tanto frammentato quanto quello di Israele
Trovare un leader che possa firmare accordi di pace così
Il Financial Times
Pessimista e lo si capisce dal testo e anche il Washington post perché
In sostanza quotidiano americano scrive che tutto verrà rinviato
Al dopo elezioni non solo in Israele ma anche negli Stati Uniti transizione in Israele il prossimo Presidente americano potrebbe trovare un partner meno volenteroso tre negoziati di pace in Medioriente
Scrive il post l'annuncio di dimissioni di Ehud Olmert significano che il prossimo presidente americano come Giorgio d'avvio bus prima di due erediterà al contempo come dire Medioriente
In cerca del processo di pace un nuovo leader israeliano
Come Bush si confrontò con Ariel Sharon chi sarà eletto tra Barack Obama e John McCain ha rischia di trovare un partner israeliano meno aperto rispetto Olmert
Nel trovare un accordo di pace nell'ultimo anno infatti Olmert aveva dimostrato un forte impegno pubblico per arrivare a una pace finale con i palestinesi con la Siria
E aveva dimostrato la sua volontà di considerare seriamente le concessioni dolorose che Israele
Deve compiere il suo successore che sia un membro di Kadima o l'iter per l'opposizione Benjamin Netanyahu quasi certamente adotterà una linea più dura
Per la storia ricordi al posto Olmert sta ancora dicendo che spera di completare le basi di un accordo con il leader palestinese Mahmoud Abbas
Prima della sua partenza che potrebbe avvenire a metà settembre uno dei pretendenti alla sua successione Ministro degli esteri Tzipi Livni guida il team negoziale israeliano e dice che cercherà di arrivare all'accordo quest'anno
Ma Tzipi Livni sa bene di non poter permettersi concessioni su questioni chiave incluse le rivendicazioni dei rifugiati palestinesi
Gli altri candidati per il posto di primo ministro sia dentro sia fuori partito Kadima sono ancora più scettici sul processo di pace riteniamo in testa i sondaggi tenterà di rinviare all'infinito qualsiasi seria discussione su uno Stato palestinese
Il nuovo Presidente americano avrà poi di fronte a sé le sfide mediate delirante l'Afghanistan dell'Iran
Evidentemente la diplomazia israelo palestinese potrebbe non essere la sua priorità perfino con un leader israeliano volenteroso
Per il momento la situazione dentro e fuori Israele e la più pacifica da anni a questa parte e in parte grazie al cessate il fuoco che recentemente Olmo Orta mi graziato con Hamas nella Striscia di Gaza
E contrariamente alle speculazioni nessun attacco contro le istallazioni nucleari iraniane è probabile nel
Prossimo hanno il problema semmai
Scrive ancora il piano americano nelle conclusioni che Hamas i suoi sponsor in Siria e Iran
Probabilmente stanno aspettando un'opportunità per mettere alla prova il prossimo Presidente americano
Questo testo potrebbe prendere la forma di un'aggressione contro Israele anche se l'attuale calma dovesse prolungarsi un processo di pace funzionante essenziale per rafforzare la leadership moderata di abbassa
E lubrificare le relazioni americane con gli Stati arabi così insomma tentazione del successore di Bush potrebbe essere quella di mettere i negoziati israelo palestinese nel congelatore
Questa scelta sarebbe molto rischiosa il processo iniziato da Olmert deve continuare dopo che il premier israeliano avrà lasciato l'incarico anche se questo dovesse richiedere qualche spinta in più da parte di un nuovo Presidente americano così Washington post che però
Lascia intendere che tutto verrà rinviato Scala
Dopo novembre le elezioni presidenziali e poi bisogna aspettare ancora gennaio per l'insediamento del
Futuro padrone della Casa Bianca il Guardian che in un editoriale era abbastanza critico ieri nei confronti di di Olmert pubblicava anche un'analisi di Rascel Sciabiche
Come anatra zoppa Olmert potrebbe essere la migliore speranza per la pace l'annuncio di dimissioni
Lascio il Primo Ministro più libero di agire del suo successore che avrà
Prima bisogno dei voti degli elettori sto lega spiega Guardian nelle more di incertezza che si aprono con la partenza di Olmert alcuni israeliani vedono segnali di speranza
Sottolineando che nel suo discorso di dimissioni il Primo Ministro ha promesso di continuare
I tentativi verso la pace fino a quando rimarrà al mio posto non smetterò di cercare di continuare a portare avanti i negoziati tra noi i nostri vicini verso una conclusione di successo pian speranze ha detto Olmert
Alcuni dicono che
Sia con i palestinesi sia con la Siria Olmert ora è più libero è un paradosso ma non deve preoccuparsi di
Più di consolidare il suo potere come primo ministro e dunque a un chiaro interesse nel tentare
Un negoziato con successo nel negoziato e non ha niente da perdere
Il Baracca fece il fondo la stessa cosa con i negoziati di Taba qualche settimana prima direzioni generali però Liberti successo dipenderà dalla volontà dei suoi alleati Lepore in Kadima nel nell'epoca del partito laburista israeliano in Kadima
Di stare dalla sua parte permettendogli di lasciare un'eredità che potrebbe far dimenticare agli israeliani tutto il resto le accuse di corruzione ma c'è un'altra condizione specifica Guardian che e cioè che i palestinesi siriani stiano al gioco di Olmert per arrivare
Ad accordi sullo status finale entro le poche settimane che rimangono prima della sua partenza
è una piccola ma importante finestra di opportunità ma tra pochi mesi potrebbe esserci Ipsos intuita da un
Muro impenetrabile così il Guardian
Ci spostiamo a Londra alla politica interna britannica alla crisi delle buone più in particolare nel suo Primo Ministro Gordon Brown
Questa settimana c'è stato un offensiva da parte di debiti Miliband il Ministro degli esteri il giovane
Brillante che ha pubblicato una lettera sul Guardian criticando la Libia la leadership del partito senza mai nominare bravo Miliband è stato accusato di slealtà nei confronti del premier
Ad ogni modo dell'iter le grazie pubblica un sondaggio secondo cui solo Toni Blair posso fare i laburisti dalla disfatta elettorale da ex premier britannico
Che si è dimesso poco più di un anno fa per l'insofferenza la stanchezza del suo elettorato potrebbe infatti far guadagnare qualche punto ai laburisti con lui
Il partito salirebbe al trentadue per cento nei sondaggi conservatori
Quarantuno trentadue per cento una percentuale un po'più alta del venticinque per cento di Gordon Brown i conservatori con l'attuale premier arriverebbero al quarantasette per cento
Per contro il Ministro degli esteri David Miliband perché appunto si è
Ha lanciato la sfida per la leadership del partito si fermerebbe al ventiquattro per cento meno di Brown così come il ministro per la giustizia Jack Straw altro pretendente la guida dell'eliporto
Sulla sfida di Miliband tiepido il Guardian che
Quotidiano viaria laburista temporale lampo estivo il titolo pelle di un editoriale di ieri David Miliband è diventato un candidato senza una contesa si è reso disponibile per il suo partito in caso di partenza di Gordon Brown
E facendo lo ha reso la partenza del Primo Ministro più probabile questo autunno ma
La partenza di Brown non è più certa e mi di bandi
Ma nemmeno valutati pericoli della sua sfida pericoli che sono grandi secondo il Guardian perché è difficile che l'opinione pubblica possa tollerare un cambio di Dida
Una lettera sul Gargano una conferenza stampa un'intervista radiofonica poi anche se sono un inizio di risposta alla minaccia di annichilimento elettorale dei laburisti
Non sono una piattaforma di Governo
Invece più positivo il commento di ieri dal Financial Times Miliband per lanciare un guanto della sfida
La sfida di medio periodo a galvanizzato Westminster questa settimana al di là delle analisi un po'folli sul tentativo del Ministro degli esteri di conquistare la leadership del labour le chiavi da un iscritte un punto è chiaro
Miliband ha detto chiaramente come i laburisti devono posizionarsi
E si devono posizionare non dove si trova al partito ora
Il tono della lettera d Miliband dimostra che il Ministro degli esteri ha compreso la verità brutale nessun Governo conquista un quarto mandato limitandosi elencare la lista delle cose fatte
Invece di continuare a fare vaghe promesse
Il Governo deve dire chiaramente cosa farebbe su poche questioni chiave in caso di ritorno al potere
L'intervento di Miliband certamente segnalato il suo interesse per la premiership ha seppellito i dubbi che erano emersi quando non aveva voluto sfidare Brown per la successione di Blair
Ma questo non significa la rapida fine di Brown né che suo né che le borsista imbarcando in una guerra civile anzi ora la palla nel campo di Brown anche se gli elettori sembrano riluttante dal D. ascolto
Miliband non al monopolio delle idee per il rinnovamento la miglior risposta del premier e di dare un senso al suo mandato se non lo farà allora sì che dovrà subire la sfida al sua Premiership così tra l'altro il
Financial Times per chiudere
Ci vogliamo occupare di un altro evento importante di questa settimana il fallimento dei negoziati a Ginevra l'Organizzazione mondiale del commercio sul Doha Rea und le mondo oggi pubblica un'analisi di Frederick alle mentre i nuovi egoismi mondiali
E lui smog innanzitutto dei Paesi ricchi ma anche delle potenze emergenti numerosi responsabili politici dei Paesi ricchi
Dubitano in modo molto serio corre davvero favorire gli scambi commerciali nel momento in cui la Cina e non dal mondo con prodotti a basso costo e spaventa gli operai di General Motors air bus
Se davvero interessa permetterà agli agricoltori sudamericani di fare concorrenza a quelli del Midwest
E giudizioso destabilizzare l'agricoltura giapponese per far piacere Italia Desio agli indiani la maggior parte degli economisti risponde sì ma i politici esitano
L'ora non è più quella del liberi liberalismo trionfante ciascuno a modo suo George Bush Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi in lo strano
La rottura della destra con le idee di Margaret Thatcher e Ronald Reagan c'è una frattura rispetto al passato bus
Va in soccorso Wall Street SAR così riabilita ruolo dello Stato in economia Berlusconi affida al Ministero delle Finanze un Giulio Tremonti che ha molte riserve sulla globalizzazione questi responsabili politici hanno due argomenti da far valere gli elettori vogliono essere protetti
E l'economia mondiale negli ultimi anni è andata bene anche senza va piena liberalizzazione del commercio ma la maggior parte ma in testa un retropensiero meno confessabile ciò fallimento lo allo e merci
Apre la porta ad accordi commerciali bilaterali quei rapporti di forza appaiono più favorevoli agli Stati Uniti all'Unione europea
Il rallentamento economico mondiale e l'aumento dei prezzi alimentari hanno ugualmente contribuito a rafforzare il campo dei Liberal scettici dall'inizio dell'anno la maggior parte dei Paesi emergenti hanno
A un'altra priorità cioè assicurare
La sicurezza alimentare non è un caso se sono i due Paesi più popolati del pianeta Cina e India che malgrado i vantaggi innegabili della liberalizzazione del commercio hanno detto no all'accordo Ginevra
Per proteggere proprio la loro agricoltura e su questo che il fallimento dell'ONC significativo in questi anni
Cina Russia e India Brasile sono diventati potenze mondiali l'equilibrio del mondo cambia verso sud verso est
A svantaggio però dei Paesi più poveri in questo caso i negoziati a Ginevra hanno formalizzato questa nuova situazione
Nei Paesi emergenti nelle potenze emergenti nei paesi ricchi nuovo equilibrio del mondo volge al ciascuno perse
Così del mondo
E ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale