"L'Europa della cultura"

Signor presidente
Onorevole signore e signori
Buonasera
Desidero avanti tutta innanzitutto porgere caloroso benvenuto a nome mio personale in qualità di presidente del Banco di Roma che ho l'onore di presiedere
Saluto con particolare cordialità negli ultimi oratori qui oggi convenuti per la presentazione del numero monografico di dossier Europa
Dedicato al rilancio della politica culturale europea
Considerò in effetti un grande onore per il Banco di Roma di avere potuto ospitare questa manifestazione
Come è attestata peraltro dalla pronta adesione la richiesta indirizzata chieda l'ufficio dei tagli alla commissione delle comunità europee
Il cui direttore i cui funzionari per fare il saluto complimentandomi con loro la significativa manifestazione
La finalità di questo incontro sono ampiamente illustrato nel fascicolo monografico sul Tepa l'Europa della cultura che l'oggetto dell'odierna presentazione
Sia comunque consentito all'ospite
Richiamare alcuni motivi che rendono effettiva reale sincera la partecipazione a questo significativo evento
In termini voglio dire che trascendono la pur calda amichevole ospitalità
Il primo di questi motivi attiene all'uopo stesso in cui oggi ha luogo l'incontro
Questo palazzo
Edificato su committenza del marchese Emilio De Carolis intorno al secondo decennio del Settecento
E progettato da Alessandro Specchi architetto dal popolo romano delle forme di un severo tardo barocco
Un palazzo con un altro si potrebbe pensare
Inserite in quel tratto di via del Corso in prossimità di altre industrie dimore quelle tanto per fare qualche esempio dei mancini dagli Odescalchi dei Doria ribelli Sciarra
Ed invece una felice combinazione di circostanza ha fatto sì che prima di essere acquistato al Banco di Roma e che attende nel lontano mille novecentootto
Questo edificio abbia vissuto per almeno un secolo una vera sua propria dimensione europea
Mi riferisco al fatto che estintasi la famiglia De Carolis il palazzo ed eretta tuttora il nome doveroso omaggio a loro illuminato mecenatismo
Un sede diplomatica ed aprì pertanto i suoi saloni e la Società internazionale del tempo
Iniziò la serie L'Abate in Italia
Incaricato di affari del re di Francia presso la Santa Sede
Questi fece seguito a questi fece seguito l'austriaco conte de Kaunitz ricca ministro imperiale alla corte di Napoli inviato a Roma in qualità di ambasciatore straordinario presso il Sacro Collegio
Ma fu col cardinale De Bellis ambasciatore di Francia a Roma che il Palazzo tocco in più punto più alto dalla sua dimensione internazionale
Per a quel periodo infatti risale la definizione di questo palazzo comunque Rashid France occorre appunto a loro
Dove compiacimento evidentemente nazionalistico è mitigato dal riconoscimento di Roma come luogo di incontro internazionale e soprattutto europeo
Al fasto del cardinale Bernice fece seguito qualche anno dopo il grande prestigio intellettuale e culturale di un altro illustre ambasciatore
Ora parlò di Chateaubriand il principe del romanticismo che vista non si disinstallo nel mille ottocentoventotto
Bastino nella circostanza questa rapida e citazionista attinte alla storia di questa dimora per sottolineare come dire i suoi titoli europei spicci
L'ingresso avvenuto ai primi del secolo del Banco di Roma non ha circoscritto la dimensione di questa sede
Per la semplice ragione che questa azienda di credito si è sempre caratterizzata per la sua spiccata vocazione internazionale e soprattutto europeo
Basti pensare che già all'inizio del secolo Banco di Roma era Parigi ed era anche un ispanico
Un vincolo di brevità impone necessaria sintesi mi limiterò pertanto accettare uno soltanto degli avvenimenti svoltisi in questi ambienti sotto l'egida del Banco di Roma con lo sguardo all'Europa
Mi riferisco alla sottoscrizione avvenute in queste sale dell'accordo di cooperazione che nel gennaio del mille novecentosettantuno ha allegato il Banco di Roma ad altre due grandi istituzioni creditizie europee dico di rione e la Commerzbank quell'accordo successivamente allargato al Banco Hispano Americano anticipato di alcune decine di anni
Taluni degli elementi che hanno esperito ispirato deve recenti direttive della Comunità destinata a realizzare entrambi del novecento novantadue il mercato unico finanziari
Mi sono concio avvicinata più recente degli avvenimenti che hanno legato il Banco di Roma l'Europa
Quel concerto per l'Europa da noi promosso lo scorso anno in occasione del trentesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma
L'iniziativa svoltasi sotto gli auspici dalla commissione la comunità europee e col patrocinio del ministero degli affari esteri è forse quella che più di più di ogni altra va incontro alle finalità ed ai motivi ispiratori della dovuti Erna manifestazione
Quelle musiche di Beethoven Ivaldi vacanze morta
Espressione ciascuna di diverse società e culture
Traducevano in suoni quel pluralismo culturale
Quella unità nella diversità che è un segno distintivo dell'Europa rispetto all'impronta vorrei dire monolitica che caratterizza i sistemi culturali degli Stati Uniti o dell'Unione Sovietica questa unità nella diversità è sempre esistita
Attraverso momenti mi denti che hanno via via caratterizzato le diverse epoche
A cui essa ha sempre dato segni in cui essa sempre dato segni di grande vitalità insiste penso ad esempio naturalmente all'origine al cristianesimo all'Umanesimo e Rinascimento classicismo a secco degli dei nomi
Il momento che stiamo vivendo posto ha finalmente che questa unità culturale d'Europa sia fatta finalmente emergere con quello stesso spirito accogliamo oggi le industrie otturatori intervenuti e non ha bisogno davvero di presentazioni tanto nota è grande la loro militanza e ciascuno nel suo specifico campo d'attività a favore eternità culturale d'Europa
Se è vero come è stato osservato che finora i progressi sulla strada dall'integrazione europea sono stati compiuti su soprattutto sul terreno istituzionale e su quello economico è anche vero e il versante culturale e quello che più di ogni altro fuoriuscire ad unirci sulla strada dalla nostra proposta nostro affonda continua originalità
Alla contenzione economicistica della Comunità europea si va per fortuna affiancando con sempre maggiore consapevolezza un'Europa della cultura
Saluto quindi gli sforzi che vengono vengono impegnata alla Comunità economica europea propiziare una sempre maggiore consapevolezza dell'unità culturale doppia
Ed è reale per il quale anche le istituzioni finanziarie hanno un ruolo da svolge essendo enormemente cresciuta in questi ultimi anni soprattutto la coscienza che anche le imprese e tra queste le banche hanno un ruolo da svolgere in questo campo
Con questa convinzione cedo la parola all'onorevole Ripa di Meana salutandolo nella sua qualità di primo Commissario europeo alla cultura eccedendo ditta presidenza l'incontro che ringrazio l'attenzione da
Signor presidente
Signore persino
Prima di tutto desidero ringraziarla
Nella sua persona ringraziare il Banco di Roma
Per aver così cortesemente messo a disposizione della nostra iniziativa questa sala bellissima
Fresca di un restauro impeccabili
Permettetemi di cogliere in questa circostanza
La salvaguardia di un antico splendore
Un segno di buona
Desidero dunque presidente o meno dalla Chiesa rinnovarle la gratitudine della commissione delle comunità euro
Desidero anche ringraziare di cuore vasta il presidente Andreotti e Alberto Moravia per aver accolto la nostra proposta di farsi padrini di questa presentazione
Spero che non me ne vorrà no se confessano che nell'invito loro rivolto c'era una qualche intenzione
La speranza presidente Andreotti
Che l'Italia assuma un ruolo trainante nello sviluppo di una politica culturale europea
La persuasione che fa parte ma ad andare della sua battaglia quotidiana
Che l'audiovisivo costituisca la priorità e forse l'emergenza di una strategia europea in campo culturale l'impegno caro Alberto Moravia che assumo di fronte a tante quale rappresentante dell'Europa della creatività
Che è una politica culturale europea si dà come imperativo non derogabile
Quello di non oltrepassare i confini dove comincia il libero territorio della libera espressione
Prima di entrare nel vivo dell'argomento permettetemi di dedicare un rapido cenno Dossi Europa la pubblicazione di cui oggi presentiamo il numero dedicato all'Europa della cultura e alla sua formula
Si tratta di quaderni semestrali a carattere monografico editi dalla Commissione delle Comunità europee
Ma la cui produzione nasce dal dialogo e dal confronto tra un polo redazionale interni l'Ufficio Roma della commissione un polo redazionale Esterno
La PRC diretta con efficacia e immaginazione dal dottor Di Raimo
Il finanziamento dell'iniziativa è assicurato congiuntamente dal contributo comunitario e dal gettito pubblicitario in una parola un mix di istituzionale professionale
Pubblico e privato che esprime in nuce quell'assenza di preclusioni cui intendiamo ispirare la nostra azione
Sì abbiamo voluto dare alla presentazione odierna una qualche solennità e per sottolineare in primo luogo la novità dell'iniziativa credo che sia la prima volta che una pubblicazione della Comunità europea
Di carattere non specialistico affronti temi dell'Europa della cultura
E soprattutto la novità delle ragioni che l'hanno ispirata il tentativo che stiamo portando avanti di dotare la comunità europea di una dimensione culturale varrà forse la pena di ricordare
Che per la prima volta nella sua storia ultra trentennale e lei lo ha ricordato il presidente Dalla Chiesa l'attuale Commissione Europea la commissione dell'ONU ha deciso all'inizio del mille novecentottantacinque
Al momento del suo insediamento di investire uno dei suoi membri che ecco poi chi vi parla del portafoglio della cultura una competenza diciamo così allo stato nascente che provano i Trattati comunitari un fondamento solo indire mi è quindi toccato il compito difficile
Ma esaltante di cercare in mezzo non poche resistenze e a qualche diffidenza di porre le fondamenta di una politica culturale europea
Del resto la cultura si è spesso nutrita di irregolarità è una certa precarietà di legittimazione forse il suo abitate
Più naturale
Non è questa la sede per ripercorre le diverse fasi del nostro tentativo spero di non peccare di ottimismo se dico che una breccia mi sembra essersi finalmente appello
Così che appare ragionevole pensare che di qui alla fine dell'anno la politica culturale europea farà il suo decollo lungo una duplice direttrice la creazione nell'ambito del dispositivo comunitario di una infrastruttura istituzionale
Un comitato dove saranno rappresentati i dodici governi che fornirà la Commissione un interlocutore permanente il varo di un primo pacchetto di misure concrete in cui l'audiovisivo avrà rilievo preminente ma visto che stiamo parlando di una novità di una competenza allo stato nascente
La migliore presentazione di questo qua per quaderno sta forse ancora nel cercare di rispondere alla domanda fondamentale
Ma perché mai una politica culturale europea e perché voi nell'ambito della comunità
Appartiene alle citazioni d'obbligo quando si parla dell'Europa della cultura
Ricordare un'affermazione diciamo nel l'inventore del metodo
Dell'integrazione europea che negli ultimi anni della sua vita ha confessato che se avesse dovuto rimettere mano al Progetto Europeo avrebbe cominciato non dall'economia ma dalla cultura
No no difficoltà riconoscere che mi sono avvalso anch'io in numerose occasioni di questa citazione come fare a meno di un così sicuro ancoraggio in acque tanto incerte
Ma con altrettanta franchezza desidero anche riconoscere che le parole Monetti Anna e mi sembrano dettate da una generosa illusione retrospettiva
Voglio dire con questo che la politica culturale europea quale noi la concepiamo e tutta figlia della condizione presente
E scaturisce da un intreccio di circostanze motivazioni che non appartengono al clima del primo dopoguerra
Quello da cui nasce l'Europa economica
Ma appartiene agli scenari del dopo dopo guerra
Insomma a quel periodo che giunge ai nostri giorni attraverso l'esplosione dei fervidi anni sessanta e la crisi dei perplessi anni settanta cercherò senza alcuna pretesa di completezza di districare questa complessa matassa ed isolare alcuni dei suoi figli
La prima osservazione che vorrei fare è come nell'arco di questo periodo la minaccia la minaccia questa grandezza ed era attrice da cui l'Europa ieri distrutta oggi opulenta non cessa di sentirsi investita abbia subito una profonda mutazione
Investita allora negli anni bui della guerra fredda
Investiva allora negli anni bui della guerra fredda i principi elementari della sopravvivenza e il bene supremo della libertà
Assunto oggi contorni più fluidi e investe anche in forma meno drammatica ma non meno insidiosa qualcosa che o per essere più difficilmente definibile non è meno prezioso e irrinunciabile
La nostra identità nel giro di una generazione l'Europa da sempre grande produttrice ed esportatrice di prodotti cultura
E di modelli di comportamento
La terminologia economica mi sembra appropriata alla crudezza del fenomeno è diventata importatrice netta
Sia degli uni che degli altri
Sotto la spinta in particolare della comunicazione elettronica la nostra vita
E il nostro immaginario ha subito l'invasione di miti e stili di vita che vengono da lontano e vengono da altro
Non mi piace usare il termine colonizzazione che rischia di aprire le porte a tentazioni di protezionismo culturale
Ma non c'è dubbio che è un fenomeno di queste proporzioni merita
Un riflesso di autodifesa e perché no
Una orgogliosa volontà di riscossa
è degli ultimi anni dopo una lunga indifferenza e una frigida distrazione che l'Europa sta acquisendo una coscienza più acuta
E per fortuna più infelice
Di uno dei dati più drammatici della sua condizione
La sua divisione
La recente e forse epocale evoluzione che sta conoscendo il sistema sovietico
Contribuisce ad accelerare il fenomeno e chiede forse come non mai agli europei un'iniziativa perché allora
Pur consci dei nostri mille limiti e vincoli
Non cercare di attraversare la logica Real politica dei due imperi
Una logica che tende ad escluderci
Con una Ostpolitik culturale di intera marca europea una politica che ritrovi nelle radici comuni e in profonde affinità le ragioni di una ritrovata fratellanza fra europei dell'Ovest europei
Del centro e dell'ex se abbandoniamo il campo della geopolitica altri figli del nostro ordito ritroviamo nel terreno dei fatti sociali economici e tecnologici
L'espressione politica culturale
Nell'accezione moderna del termine è una costruzione relativamente recente
E fa capo ai fervono i degli anni sessanta quando una nuova prosperità l'accesso a consumi immateriali da parte di segmenti sempre più larghi di popolazione
Una diffusa richiesta di partecipazione hanno imposto al potere pubblico di farsi carico di questa domanda
Un fenomeno mi si consenta questa digressione che ha investito anche gli Stati Uniti
Che hanno dovuto far spazio all'intervento pubblico nella cultura derogando ha una lunga tradizione privatistica e che stavo reinvestendo il Giappone
Con esiti presumibilmente analoghi
Non c'è quindi da stupirsi che questa domanda grazie soprattutto alla sensibilità e alla recettività del Parlamento europeo
Sia approdata anche alle spiagge comunitaria
Dando voce al bisogno di dare un soffio d'anima all'Europa economica
Soffio d'anima che non può scaturire che dal sentimento di una comune appartenenza e solidarietà di destino
Parallela all'emergere di questa domanda e la scoperta dei legami sempre più stretti che esistono oggi fra economia e cultura
C'è nata una nuova disciplina
L'economia della cultura e la cultura è stata rivisitata come materia prima fonte di ricchezza e soprattutto fonte di occupazione
Si ritiene che nella comunità la cultura partecipi alla formazione del prodotto interno lordo nella misura del tre cinque per cento
E in proporzioni analoghe all'occupazione totale
Una comunità che ho conta oggi sedici milioni di disoccupati o sottoccupati la maggioranza tra i giovani non poteva restare indifferente a questi fatti
E infine un altro fenomeno anch'esso relativamente inedito
Le relazioni sempre più strette fra cultura e tecnologia
Un connubio in gran parte è propiziato dalla comunicazione elettronica
Permettetemi a questo proposito direi in tempi interpretare in modo improprio l'affermazione di Matt Lucas il mezzo è il messaggio
Riscrivendo la nel modo seguente
Chi è padrone del mezzo è padrone del messaggio
Sotto questo profilo una politica europea della cultura è parte non separabile dalla sfida tecnologica che il nostro continente chiamato a fronteggiare
Scaturisce dalla persuasione che una cultura competitiva cioè una cultura non subalterna esige una tecnologia competitiva e viceversa
Hanno quindi molti colori i fili dal cui intreccio nasce l'esigenza di una politica culturale europea
Ragioni esistenziali
Geo politiche sociali economiche tecnologiche
Ed è proprio in questa multidimensionali da che fonda se non in senso giuridico in senso politico la legittimità di una politica culturale della comunità europea
E la comunità europea infatti il nucleo duro del processo di unificazione continentale
Essa che poggia su un sistema istituzionale saldamente strutturato e democraticamente radicato
Essa che dispone di una sfera di competenze che copre l'intero arco dell'economico e del sociale
Una legittimità che non vuol dire evidentemente esclusività
Questa parola così estranea a tutto quanto appartiene alla cultura macchie anzi aperta a tutte le collaborazioni signor primo presidente signore e signore le circostanze hanno voluto che questo incontro avesse luogo a distanza di qualche settimana dal Consiglio europeo di Bruxelles
Che ha sgombrato la via verso l'obiettivo mille novecentonovantadue la realizzazione del grande mercato senza frontiere
Uno spazio economico non più frammentato liberato da steccati lacci laccioli non è solo una rivoluzione economica
Ma è una rivoluzione delle modalità di convivenza una rivoluzione culturale al cui appuntamento la cultura non può manca
La parola
Ed è ora
La parola euro a ma danno Simonte
Presso il presidio
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Ringrazio il
Vado smonta egualmente ringrazio il ministro per le politiche comunitarie il professor La Pergola ci ha raggiunto il ministro per la ricerca scientifica professor Ruberti il ministro per i Beni culturali
Onorevole Vizzini che hanno inviato messaggi di saluto dò la parola Adalberto morale
Vogliamo parlare delle
Ma
Certo nostro amato continente permettetemi prima di radio raccontarvi del noto apologo buddista nel quale aggiorna caseina spiega l'onore che cos'è un carro
Il saggio aveva chiesto al si era venuta a piedi lei aveva risposto che non era venuta a piedi ma su un carro
Allora il saggio distrarre Malta che cos'è il carro
E forse il timone
Il re rispose no non è il timore e forse lo assale no non è l'assale
Sono forse le rotte no non sono le ruote sono forse alle assise fondo no non sono poi forse era stata la bandiera no non è l'asta della bandiera forse il gioco nolano nel gioco sono forse le redini no non sono le redini per forse la frusta nono non è la frusta
Allora ma restare qualche cosa di importante alle singole fatti finora città ma voi non mi resta ancora tutto economica dunque devono utile
In realtà voi siete rimasti
La costretta a riconoscere sì mi scuso Alberto ma bisogna più viscido fosse microfono rispetto vediamo che suggerisca
Dovrei cominciare
Insomma funzionano
Per fu costretto a riconoscere che il carro non esisteva a questo punto è una casa e analoghe o meno finalmente con questi versi
Come la parola Carr significa che alle parti e si uniscono per creare il tutto così quando colto tutto ci appare in vista noi diciamo ecco un essere vivente
Ora aggiorniamo la metafora del carro mettiamo autoporto l'automobile ma diciamo che l'Europa è assicurato un'automobile cioè che è composta in un certo numero di parti diverse
Che diventano un tutto cioè un essere vivente a partire da una funzione leggiamo infatti è come l'automobile non è né il motore nel volante nelle ruote nella carrozzeria né il clacson così all'Europa almeno dal punto di vista economico non corre verso soltanto la Francia la Germania o l'Inghilterra la Spagna o l'Italia eccetera
Ma per ma tutte queste nazioni riuniti insieme per farne una sola
Ma spendiamo più avanti la metafora buddista come sarebbe un'automobile che avesse un motore verrà platano
Una delle ruote grande come credo un camion il sedile posteriore della ricchezza di un sofà e così via sarebbe un mostro di macchina simile ad un vitello a due teste cioè nel vivo nei vitale questa sarebbe dunque l'Europa economica nella quale ciascuna azione praticasse il nazionalismo ad oltranza l'Europa per intenderci della prima metà del secolo
La sproporzione delle parti non poteva non porta tra le due guerre mondiali la prima combattuta dai nazionalismi l'uno contro l'altro armati
La seconda combattuta per controbattere le ambizioni egemoniche Age nazionalismo germanico
Dunque concludendo la metafora bisogna che le parti economiche con l'essere vivente che l Europa siano in una parola sola
Proporzionate
Ho sottolineato è questa proporzione riguarda le parti economiche ma ci sono delle parti fondamentali che non hanno bisogno di essere proporzionate anzi debbono essere sproporzionata e quanti lo sanno tanto i più se ne avvantaggia il tutto
Sono le singole culture delegazione europea l'automobile Europa fu un celebre benissimo a livello economico anche se mettiamola minute las San Marino avesse una cultura egemonica e la malta Germania nessuna cultura minuscola
Perché questo perché dal punto di vista economico Gianola col polso delle parti da quello culturale la sproporzione in realtà come è noto la cultura non è una questione di quantità ma di qualità
E allora ancora una volta la metafora dell'automobile torna utile la qualità delle parti non sta nella loro grandezza quantitativa ma le loro eccellenza compositiva
In termine di fabbricazione durante le partite autonomia sono fatte di ottimo acciaio di ottimo Cristallo di ottime vernici di ottimi tessuti insomma per farla breve
La metafora soltanto apparenza apparentemente una scorciatoia in realtà inesauribile diciamo pure che l'originalità e fecondità di ogni singola culture nazionali d'Europa deve essere senza freni e senza limiti libera e competitiva
Non esce da non ne nasceranno mai conflitti ma soltanto un più alto livello dalla cultura per in generale
E questo è tanto vero che nessuna guerra in Europa è stata mai dichiarate combattuta in nome della letteratura o dell'architettura della pittura lo stesso non si può dire che l'economia
Al simpatia solidità culturale europea Parigi non mio intervento avevo messo l'accento piuttosto sulla cultura europea nel suo insieme ossia sullo spirito europeo che sulle singole culture delle nazioni che compongono l'Europa
Aveva paragonato queste singole culture a territori angusti assetati sui quali ad un tratto cadevano le piogge torrenziali e dell'uragano culturale dello spirito europeo
Ma che stavolta voglio invece porre l'accento sulle diversità piuttosto insolita sulle nazionalità piuttosto che sull'Europa
E dichiarare che sa adesso di una unità culturale europea essa deve formarsi darsi come tante volte in passato e non essere imposte
Riprendendo per l'ultima volta la metafora buddista diciamo pure che preferiamo nessun carro piuttosto che un carro armato
è chiaro che un dibattito sull'Europa che non dibattito sull'Europa bisogna parlare dell'Europa e non delle nazioni europee prese una per una ma relazioni reali hanno un grande vantaggio sull'idea di Europa sono concreti
Prima ancora che la nostra mente parlano i nostri sensi della nostra immaginazione con le lingue le arti tratti somatici climi con le città con le abitudini Rita con il costume con i rally economici con le industrie con le colture campestri
Prendiamo per esempio la lingua nel caso che la lingua i palchi Carrisi del particolarismo nocivo all'economia diventa Benizi corre la cultura di ogni lingua si potrebbe dire che è da nazionale potrebbe aspirare a diventare universale tante ne sono inesauribili la vitalità la ricchezza all'espressività
E infatti così è stato prima di tutto il latino Collatina col greco poi col francese con l'inglese lo spagnolo con l'italiano colte Venezia e così via e così via nella lunga storia dell'Europa
E se sono diventati egemonica senza per questo le altre lingue minori si sentissero oppresse
E da notarsi inoltre che l'egemonia culturale non corrispondeva spesso un'egemonia economica o magari militare
Quest'ultimo è il caso che l'Italia la cui lingua della cui cultura hanno avuto tanta importanza in Europa indipendentemente dalle fortune economiche e militari del Paese
Che vuol dire questo vuol dire che se fossimo costretti a scegliere
Tra una sterile unità europea fatta soltanto di denaro e di armi è un aperti l'anarchia culturale sceglieremo senz'altro la seconda meglio infinitamente meglio insomma la torre di Babele tutto una sola banca o magari tutta una sua caserma
Quanto ai pericoli di specie culturale che possono sorge né per l'Europa così a ovest con maestri pensiamo che una volta di più
Che la cultura non è corruttrice come il denaro mortificante come le armi ben vengano dunque la cultura americana e la cultura sovietica
Con loro rapporti così diversi possono rendere più ricca più ricco più complesso più creativo il patrimonio culturale dell'Europa grazie
Ringrazio Alberto Moravia
Colmo una mia disattenzione chiedendo indulgenza ai signori ambasciatori parlamentari italiani ed europei presenti per non aver rivolto loro il doveroso saluto ringrazio e saluto anche sottosegretario per il ministero dell'Ambiente la senatrice Gabriella Ceccatelli che segue questo nostro incontro ed ora la parola al presidente Giulio Andreotti
Nella metodologia della comunità qualcuno ritiene che si scriva anche troppo
Le carte circolano a quintali quando parlamento europeo
Si riunisce i suoi archivi dal Lussemburgo devono andare a Strasburgo per le commissioni Abruzzi alle carovane intere questa Compagnia delle Indie fatta di carta stampata
Percorrono le strade europee e anche a noi era stato richiesto il siamo stati obbligati entro mezzogiorno a dare un sunto del testo scritto quindi io disciplinatamente l'ho fatto ma vi prego di non tenere assolutamente conto perché io non ne terrò conto insomma di questa testo scritto
Anche perché Madame de il Ripa di Meana e così brillantemente Alberto Moravia hanno già detto più o meno tutto quello che si può dire di questa importanza del fatto cultura nella creazione nel progresso della nostra vita europea
Io vorrei solo dardi quattro messaggi brevissimi
Il primo e questo non ci dobbiamo scandalizzare
Se la comunità dopo la prima fase vorrei dire per eliminare di aver lavorato in una cornice suggestiva
Di antidoto al ripetersi di un fatto che per due volte era caduto in questo secolo di vedere paesi europei l'un contro l'altro armati creare lo sconquasso di due guerre intercontinentali
Passata questa fase sia data una preminenza al fattore
Vivere
E del resto la saggezza del primum vivere e una saggezza storicamente comprovata vivere voleva dire fronteggiare dei problemi economici di base voleva dire fronteggiare riuscisse poi o meno attraverso una comunità di difesa i problemi della non guerra i problemi della di sua azione dalla
Guerra voleva dire cercare anche se poi
Parte il disegno è riuscito non è riuscito di poter organizzare un settore nuovo qual era quello nucleare per le sue applicazioni civili organizzarle collegialmente e e se qualcuno
Partecipasse
Qualche volta è utile che non si abbia la televisione non per avere delle idee né dico immediatamente dopo tutto il mio aderire a quello che ha detto ma da Beth sull'importanza essenziale oggi della televisione come elemento informativo e formativo
Ma se la televisione avesse i suoi obiettivi qualche volta nel Consiglio europeo nel Consiglio dei ministri potrebbe chi e superficiale rimanere scandalizzato di vedere il Presidente della Repubblica francese
Undici capi di governo dodici ministri degli esteri e stare lì a discutere ore ore per le quote della produzione del latte o del burro vuol fare le due di notte
Mangiando tutto io insieme un panino in questo del genere tutt'affatto non sull'erba per cercare di arrivare
Ad una soluzione per vedere se gli stabilizzatori devono essere un milione di tonnellate in più o in meno io non mi dall'inizio ha fatto questo essenziale dei guai se questa parte di lavoro economico comune
Non porse fatto con questo scrupolo
Anche se io mi auguro che maturando si le istituzioni europee certe cose siano risolte più in via preliminare
Da istanze tecniche che non portate ha istanze superiori che poi devono risolverle soltanto sui fogli di carta preparati dalle istanze tecniche perché non c'è una onniscienza
Tecnologica e scientifica in coloro che fanno parte di queste istanze superiori ma io credo che la comunità oggi si trova dinanzi ad una esigenza
Di un salto effettivo di qualità cioè dopo la comunità degli interessi
Noi abbiamo avuto la comunità degli e Sperti
Quando parliamo di cultura la cultura anche cultura popolare anche se il termine in Italia e leggermente danno un usarsi
Ricordi storici diciamolo con la minuscola cultura popolare così questa cultura popolare che farsi che il contadino che magari ha fatto alla scuola d'obbligo nemmeno quella
Però sa tutto sui montanti compensativi sui prezzi di riferimento perché sono cose che lo toccano direttamente allora si è passati direi da questa comunità da questa Europa degli interessi all'Europa degli e Sperti e gli esperti sono anche coloro che nelle singole branche
Se voi domandate a
L'uomo meno provveduto culturalmente di Bagnoli però sa tutto su quella che la dinamica dell'acciaio e le prospettive della produzione di questo noi dobbiamo fare questo salto di qualità
Voglio dire che a Milano avevamo cercato di impostarlo piuttosto bene poi forse era troppo presto ancora letture precedenti stagioni degli interessi e degli esperti hanno avuto una certa prevalenza e questa comunità che si voleva definire l'Europa dei popoli
Soltanto parzialmente ha potuto affermarsi oggi dobbiamo cercare
Di costruirla
E per costruirla allora c'è bisogno proprio di questo supporto
Culturale nel senso più ampio di questa parola
Senza delle radici profonde di culture in tutte le sue accezioni quando parlo di cultura certo parlo anche di scienza parlo anche di tecnologia ovviamente parlo di arte c'è questa necessità di dare del calore di dare una cornice editare dei contenuti che vanno al di là della risposta
Ha dei problemi meramente materiali e questo è il lavoro che si pone dinanzi a noi ed è il lavoro il secondo messaggio che noi
Dobbiamo nei confronti dei giovani
Siamo al terzo i giovani sono in prospettiva meno una delle proposte francesi nell'ultimo Consiglio europeo è stato quello di preoccuparsi
Del dato demografico perché silenziosamente questa diminuzione di nascite ha fatto sì che alcuni Paesi si trovino già dinanzi a problemi la Repubblica federale tedesca ha dovuto aumentare di tre mesi il servizio militare obbligatorio perché non vi erano giovani sufficienti
Delle leve a cui ci si riferisce in questi anni per completare quelle che erano le esigenze sono contento che questa
Proposizione
Di darsi carico il problema demografico impone sia stata fatta dalla laica Franza perché se l'avesse fatta qualcuno di noi forse sarebbe stato considerato così quasi un nostalgico
Di politiche demografiche che del resto vorrei che nessuno dimenticasse la nostra Costituzione della Repubblica invece ha considerato perché la Costituzione parla anche delle necessità
Dello stato di e farsi carico delle famiglie numerose ma chiudo questa parente sì per e dire che terzi giovani noi siamo debitori
Di questo trasferimento di un messaggio europea che sia un messaggio valido e quando vediamo in una raccolta di dati recentemente comparsi sulle Hammond
Che solo l'uno per cento degli studenti europei interpellati su un campione piuttosto vasto ha dichiarato di avere la conoscenza degli altri sistemi di istruzione
Europea allora noi ci dobbiamo veramente rendere carico innanzitutto di questa necessità di far conoscere di più
L'euro e il Progetto Erasmus in fondo e la strada giusta
Sarà in dimensioni piccole sarà con molta tristezza che noi abbiamo dovuto vedere quanti Consigli europei son dovuti passare prima che sia stata data
La necessaria dotazione finanziaria questo minuscolo Progetto sotto un profilo comparativo delle spese comunitarie però è la strada in cui noi dobbiamo camminare
E altre strade parallele noi dobbiamo cercare di individuare e di percorrere per esempio
Quella di far sì che almeno all'interno della comunità un certo numero di giovani cominciamo lo sperimentalmente
Possano compiere il loro servizio militare in un altro degli undici Paesi della comunità o dei dieci se l'Irlanda non può partecipare per le sue particolari
Configurazioni ad un programmi in qualche maniera militare ma questo è un programma educativo un programma formativo ritengo che anche l'Irlanda possa partecipare
Ma per fare questo cioè per dare un messaggio nei confronti dei giovani che cosa allora dobbiamo noi i rimuovere rimuovere questa vischiosità di un cammino che deriva proprio a mio avviso da due elementi che poi sono uno soltanto l'Europa non si può fare dall'alto in basso l'Europa deve essere fatta dal basso in alto
Era necessario per avviarla che ci fosse un accordo intergovernativo ma se non si invertono
Le posizioni cioè se non è il le popolo attraverso la sua elezione a suffragio universale che altrimenti sarebbe uno spreco
Di risorse rispetto alla precedente
Metodologia di mandare elementi dei vari Parlamenti scelti senza tutta questa solennità ma tutto questo comporta allora proprio che la tastiera globale
Della cultura venga messa al servizio
Di questi ideali e credo che veramente noi dobbiamo dire che se guardiamo mi guardo bene sono rapidissimo
Guardo bene da andare a fare delle analisi storiche ma se noi vediamo del secolo scorso e anche in precedenza già stato in parte ricordato
Con le mie erano degli elementi europei nel senso più ampio di questa parola come era Tanzi l'ad un cittadino trasferirsi dall'Italia anellini Svizzera per e i essere rappresentante politico fare una bozza di costituzione insegnare
Nelle università non andando bene lui trasferirsi in transito dalla Francia venire nello Stato pontificio dal tatto pontificio
Ritornare esule in Inghilterra con apertura di centri culturali possibilità di vivere certo riguardava un numero non grande di persone questa è la diversità
Il compito che noi abbiamo estremamente più forte però siccome la materia prima direi in nuce questo spirito europeo etc allora non si tratta che di parlo riemergere e di ampliarlo
E ingiustamente allora è stato detto che anche gli strumenti di divulgazione come sono la televisione come il cinema come in parte il teatro come e la musica sì è vero la musica europea ha il primato anche se oggi forse conosciuta più Madonna che non Madonna di Fatima insomma nel dizioni correnti della gioventù e quindi
Dobbiamo pure abituarsi corsi a qualche cosa
Che forse andrebbe anche combattuto dalla lega contro i rumori oltre che da una certa critica selettiva però noi dobbiamo dire che ci sono queste cose allora qui il discorso si porterebbe alla necessità di aprirsi reciprocamente non solo l'Eurovisione che cerco
Per il novanta per cento solo di cose sportive perché ma che le singole televisioni pubbliche e private semi pubblica meno interessa niente da questo lato
Si sentissero veramente più europei con un'Inter cambio molto più facile di aperture di comunicazione certamente ci sono possibilità anche di
De di trasmissioni specializzate io vorrei
Suggerire amico Ripa di Meana se la comunità potesse per esempio attenere
Che in tutte le televisioni si dedicasse qualche ora a settimana non troppo oltre a qualche ora settimanale proprio a parlar d'Europa nel senso più ampio di questa parola vedrebbe con conoscenza che ne deriverebbe
Della realtà allora questo un per cento dei giovani che non sa come si studia altrove e che è un esempio che potrebbe moltiplicarsi per quasi tutti i settori ed anche per il settore di carattere
Più generale certamente in una nuova rilevazione le monde potrebbe darci dei dati molto più confortanti da questo punto di vista
Le terzo rilievo che vorrei fare questo
E certamente nella comunità esistevano carro a cui così
Eloquentemente ha fatto riferimento e Moravia e incerta e un carro nel quale
E un po'una assieme aggio di parti non completamente omogenei così e per quanto si può sapere la coesione come si chiama
Questa terminologia qualche volta un po'oscura
Delle nostre nomenclature comunitarie per quanto si possa vedere il rigetto quasi demoniaco dell'Europa a due velocità però sappiamo bene che alcune di queste velocità non sono proprio completamente sincronizzate
Noi i sappiamo però che c'è un dato e qui è veramente il primato della cultura io ritengo che se noi per un momento dimentichiamo le statistiche del prodotto nazionale dimentichiamo le statistiche della produttività dimentichiamo tante altre statistiche peraltro importanti mi guardo bene dal sottovalutabile
E vediamo invece quello che non erra chiudibili una statistica e allora possiamo dire che in questo caso non c'è per niente sotto sviluppo
Dicevo possiamo dire che l'allargamento della comunità alla Grecia e alla penisola iberica arricchito profondamente la comunità europea
Anche se il reddito medio avuto invece un andamento completamente diverso allora as veramente anche in questo
Se noi pensiamo quanto sia necessario questo amalgama quanto sia necessaria questa coesione nel senso non tecnico comunitario ma nel senso elementare di una vocabolario detto da due soldi allora vediamo che cosa veramente la cultura possa
Dirci e la cultura Possa darsi ultimo rilievo che vorrei stare che mi pare che nasca al momento giusto
Questa rivista e questo programma compreso quello
Che c'è stato enunciato del dell'anno di del cinema e della televisione perché perché noi ci prepariamo a due date
Il sette il mille novecentottantanove la terza elezione europea perché allora non possiamo far più così con una specie di battaglia dicendo sì facciamo una passeggiata nel parco della rimembranza dicono ricordando il Psi piazzetta tutte cose bellissime ma dobbiamo invece fare una elezione nella quale si possa dare una prospettiva basata sull'esperienza a dare una prospettiva l'altra data del mille novecentonovantadue che è quella dell'abolizione effettiva delle frontiere una data profondamente impegnativa che noi abbiamo detto ma anche questa ci deve essere di sprone per una effettiva
Mobilitazione e anche per dare importanza al Parlamento europeo io per esempio
Devo dire il fatto che nelle altre elezioni al Parlamento sia andata Alberto Moravia
Beh avuto certamente una notorietà ma e ne sono molto avvilito
Molto minore di quella che nelle elezioni politiche ultime persone
Non proprio del mondo culturale andando in Parlamento hanno fatto parlare della decima legislatura repubblicana italiana e qui veramente ci sarebbe da fare una grossa meditazione per
La disinformazione diciamo così e oltre che per una certa
Terremotata gerarchia dei valori che forse nel momento attuale dobbiamo tuttora registrare e che io vorrei concludere così siamo coloro che credono nell'Europa veramente
Siamo dei visionari siamo degli utopisti
C'è una frase di Paolo sesto molto bella che dice a un certo momento l'unica cosa concreta e l'utopia pretendere perché noi senza questo certamente non costruiamo e in qualche momento possiamo anche a venire
Del pessimismo
A me qualche volta nei momenti più difficili e concludo sul serio
Nei momenti più difficili chiede il dubbio ma stiamo veramente realizzando fissando ci queste Dante diciamo delle cose che hanno una possibilità effettiva di realizzarsi sarebbe venuto in mente
Quando in una stupenda sera
Nel corso di queste manifestazioni delle capitali della cultura che ogni anno sono in una delle città la sera conclusiva a
Firenze quando stavamo ad ascoltare questa in Piazza della Signoria questa stupende esibizione musicale così però era stato scelto un tema che ha dato il varie edizioni meravigliose sue realizzazioni nel tema della Messa da Requiem entro maggio avrebbe io qualche volta
Pensa quella sera e scaccia subito poi questo pensiero et precedente nuovi della realtà europea dobbiamo essere con enorme fiducia dei costruttori e se veramente alle giovani generazioni noi potremo dare
Questo segno di una svolta nella storia non solo dell'umanità e la storia dell'Europa che non è solo l'Europa dei dodici altro aspetto meraviglioso di questa possibilità espansivo della
Realtà in modo particolare la cultura l'opera è corretto ma di questo moto più largo di un'Europa veramente senza confini nel più ampio segno di questa parola beh noi possiamo essere allora
In pace con la nostra coscienza se no noi potremmo essere dei retorici europei e questa sarebbe la peggiore maledizione
Con con le parole del presidente Andreotti si conclude questo incontro prima di lasciarci però credo di interpretare i sentimenti di tutti i lettori quelli che hanno già affrontato il dossier cultura della rivista semestrale Europa dell'ufficio romano della Commissione e la comunità europea e quelli che lo affronteranno nei prossimi giorni ringraziando il direttore Gianfranco Giro e il redattore capo Luciano Angelino e tutti loro collaboratori grazie
Un asse