Puntata di "Speciale Giustizia" di lunedì 1 settembre 2008 , condotta da Lorena D'Urso .
Tra gli argomenti discussi: Giustizia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 2 ore.
9:15 - Roma
10:26 - Roma
11:25 - Roma
14:00 - Roma
14:31 - Evento online
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15:40 - Roma
17:00 - Roma
9:00 - Torino
Andare avanti con la riforma della giustizia è l'indicazione che la scuola settimana il premier Berlusconi ha dato alla Guardasigilli Angelino Alfano in caricandolo di cominciare a consultare gli alleati di Governo
Sull'agenda di modifica preparate dall'ufficio legislativo di via Arenula
Il premier si è appreso in ambienti governativi avrebbe approvato l'indice dell'agenda al fanno che contiene la riforma del processo civile e penale
E del sistema carceri e le riforme costituzionali riguardanti Hilla Consiglio Superiore della Magistratura le carriere dei magistrati l'obbligatorietà dell'azione penale e questi ultimi cioè le riforme costituzionali che riguardano i magistrati restano i punti più spinosi che rischiano di info care il clima dei prossimi mesi lei nemmeno infatti
Ha già messo le mani avanti minacciando anche l'ennesimo sciopero della categoria
C'è da dire che nel prospettare un ampio ventaglio di ipotesi i tecnici della Ministero della giustizia hanno preso spunto anche dalla bozza Boato della Bicamerale presieduta nella novantasette da Massimo D'Alema quella bozza che provocò la reazione durissima della magistratura associata e che prevedeva fra l'altro una netta distinzione delle carriere dei magistrati e la separazione del CSM in due sezioni una per i pm una crisi giudici
Insomma undici anni fa come oggi la posizione dei magistrati è la medesima
E mentre il presidente del sindacato delle toghe Luca Palamara respinge con forza il presunto arroccamento a difesa dell'esistente di cui viene accusata lei NM i fatti dimostrano che in realtà è proprio così
E c'è anche da dire che appunto di quelle riforme si parlava già nel nel mille novecentonovantasette e poi non se ne fece nulla come ricorderete nella bicamerale
Saltò nel corso degli anni ci sono stati
Vari tentativi di modifiche c'è stato anche il referendum dei radicali sulla separazione delle carriere poi boicottato da Berlusconi insomma si parla nuovamente di riforma
Della giustizia vedremo poi i fatti anche qui disse seguiranno alle parole
Intanto questa sera vogliamo farvi ascoltare un documento particolarmente significativo dell'archivio di Radio Radicale
Cioè appunto una seduta della Commissione bicamerale che aveva all'ordine del giorno l'audizione dell'allora Presidente dell'Associazione nazionale magistrati Elena Paciotti nelle audizioni dei rappresentanti dell'avvocatura
Giova animati che era il presidente dell'organismo
Comitati dell'avvocatura l'avvocato Luigi Storace presidente delle Camere civili è hill allora presidente delle Camere penali dell'Unione Camere penali l'avvocato Gaetano Pecorella poiché diventato come è noto deputato di Forza Italia
Si tratta di una seduta di oltre quattro ore e che divideremo in due puntate la prossima potremmo ascoltarla giovedì sera che ci sembra particolarmente interessante di proporre
Alla luce appunto dell'attuale dibattito in corso sulla riforma della giustizia
Dunque sentiremo questa seduta che si tenuta
Il diciassette aprile del mille novecentonovantasette seduta della Commissione
Bicamerale presieduta da Massimo D'Alema sentiremo appunto lo stesso D'Alema introdurre i lavori della Commissione e poi sentiremo nulla Presidente dell'Associazione nazionale
Magistrati di di quel periodo Elena Paciotti una delle figure storiche di magistratura democratica poi il Presidente come dicevamo dell'Organismo unitario dell'avvocatura italiana
Che era Giovanni Martino avvocato Luigi Storace che era il Presidente dell'Unione delle Camere civili
L'avvocato Gaetano Pecorella che Preside va in quel periodo l'Unione delle Camere penali italiane poi sentiremo anche la voce di alcuni commissari fra cui
Giovanni Pellegrino del PDS Giuliano Urbani di Forza Italia ma iniziamo dunque ad ascoltare il presidente della Commissione bicamerale per le riforme Massimo D'Alema
Quale cercano di ovviare omettendo
Preliminari se non
Il benvenuto ai rappresentanti
Della magistratura
Associata
E
Dell'organismo unitario dell'avvocatura italiana dell'Unione delle
Nazionale delle Camere civili e delle Camere penali
Sì
I termini della discussione sono fin troppo noti cioè
Per essere
Necessario riassumere qui
Le ipotesi di riforma che sono all'esame della nostra Commissione
Io vorrei soltanto cogliere l'occasione per dire che
Come del tutto evidente
Questa Commissione
E fortemente interessata
Ad un dialogo
Con le forze che rappresentano il mondo della giustizia
Bah discussione
Che si è svolta qui nell'audizione di martedì scorso quest'altro discussione realtà molto serena
Io spero che
Sì è stato possibile almeno per voi prendere visione
Possibile
Del processo verbale di quelle sedute per comprendere come in questa sede non sia avvenuto alcuno scopo
Semplicemente
Un confronto di opinioni e direi anche uno sforzo per individuare
Problemi
Cui dare una soluzione anche se naturalmente con ipotesi anche in parte diverse
Quindi vorrei da questo punto di vista davvero rispondere con molta fermezza montare di polemiche che
Purtroppo
Continueranno io sono persuaso che ma mano che questa Commissione affronterà diversi problemi
Tanto più poi quando arriveremo al momento delle decisioni questo avverrà in un clima che difficilmente potrà essere un clima sereno io spero che in questa sede noi manteniamo una serenità di giudizio
Non ci facciamo coinvolgere
D'altro canto il processo di revisione costituzionale è un processo profondamente garantito e democratico
Non sfuggirà voi che questo processo non soltanto non non finisce
Con una bozza di ipotesi di un relatore diciamo ma questo rappresenta soltanto l'inizio di un lungo iter democratico trasparente
Che contro una bozza di ipotesi di un relatore è giusto che si avanzino se lo si ritiene altre ipotesi in un confronto civile che impegneranno la Commissione
L'Aula della Camera e del Senato in prima lettura
L'Aula della Camera del Senato in seconda lettura il popolo italiano in una sede referendaria quindi diciamo
Si apre quello che si apre un confronto che sarà lungo
Trasparente
I ampiamente democratico
Quindi se a questo confronto andiamo mettendo
Una di fronte all'altra ipotesi e
Idee di riforma io credo che questo farà comunque crescere il Paese
Se invece noi pensiamo che questo confronto debba dare luogo ad uno scontro
Attrezziamoci ad uno scontro di lunga durata e non credo che le istituzioni possano vivere
Un prolungato scontro di cui non si vede neanche a mio giudizio
Una fondata ragione io non lo dico per le persone che sono qui lo dico siamo collegati c'erano come invito
Alla pacatezza più all'approfondimento dei problemi da parte di tutti
Soprattutto nel rapporto con un'opinione pubblica che forse vorrebbe più capire che non essere frastornata da messaggi
Talora inquietanti
Detto questo
Chi è il
Io darei la parola la parola innanzitutto alla dottoressa Elena Paciotti
Successivamente parleranno i rappresentanti dell'avvocatura vedremo
E
E poi ci svolgerà una discussione io torno a raccomandare ai nostri i colleghi diciamo che
La discussione
Abbia quel carattere di
Di dialogo di di quesiti più che di pronunciamenti generale diciamo che sono
Anche questi sono prematuri insomma tutto sommato diciamo noi poi avremo un tempo della discussione generale delle votazioni che
è riservato a questa Commissione
Questo è un tempo di audizioni che deve essere più volto ad ascoltare raccogliere opinioni via
E porre quesiti a sollecitare approfondimenti che non
A sviluppare ripetuti e ripetitivi dibattiti generali traditori
Per cui
Naturalmente
Ritengo che nel corso della discussione se essa avrà questo carattere opportunamente potranno prendere la parola anche altri rappresentanti a seconda di come voi riterrete meglio per approfondire singole questioni per rispondere a singoli quesiti
Nella certezza che questo avrà carattere appunto di un dialogo
Detto questo do alla dottor la parola dottoressa Elena Paciotti per la sua comunicazione iniziale
La pregherei forse per
Noi
In in generale i nostri ospiti anche parlano da qui per rivolgersi ai membri della Commissione sono presenti
Signor presidente onorevoli commissari ringraziamo innanzitutto come rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati di questa convocazione l'Associazione nazionale magistrati
Che è sorta l'inizio del secolo sciolta nel mille novecentoventicinque ricostituita sì nel mille novecentoquarantacinque
E beh già l'onore di esprimere il proprio punto di vista il costituente del mille novecentoquarantasei
Ed è motivo di conforto per noi che anche in queste occasioni sia ascoltata la nostra voce le riforme che vi accingete ad esaminare sono destinate a durare per lunghi anni a venire
E questa considerazione ci induce a trascurare l'esame in questioni che possono essere risolte dal legislatore ordinario con soluzioni che possono essere successivamente corrette ove si rivelassero non pienamente adeguate
Ci riferiamo per esempio alle riforme Valle enorme per la elezione dei membri togati del Consiglio Superiore della Magistratura che dal mille novecentocinquantotto ad oggi è stato regolato da ben sei diverse leggi elettorali
E alla stessa scelta dei modelli processuali che sia nel campo civile che nel campo penale hanno subito notevoli innovazioni nell'ultimo decennio
Ma soprattutto ci riferiamo alle rilevanti modificazioni indispensabili per un migliore funzionamento della giustizia poi che certamente non ci sfuggono i gravi problemi che affliggono questo settore dell'attività statuale impediscono di soddisfare i diritti dei cittadini
Noi non siamo qui per rivendicare meriti che pure vi sono stati e vi sono
E tanto meno per nascondere demeriti insufficienze che
Per persistono vorremmo solo essere capaci di offrire spunti e suggerimenti che ci derivano da esperienze non contingenti
E da riflessioni che nascono da punti di vista diversificati come proprio di un corpo non omogeneo diffuso sul territorio
Nazionale articolato in molteplici funzioni qualcuno ha calcolato che i magistrati svolgono ventitré diversi mestieri
Ci conforta la consapevolezza che l'autonomia della magistratura è uno strumento ormai riconosciuto come indispensabile presupposto per assicurare l'indipendenza dei magistrati
Che a sua volta valore funzionale allo scopo di garantire l'uguaglianza dei
Cittadini di fronte alla legge di sottrarre la giurisdizione alle logiche delle maggioranze politiche
L'esigenza tanto più rilevante quanto più si tende a rafforzare
La capacità decisionale della maggioranza
Nel nostro Paese dopo la caduta della monarchia
E del precedente regime autoritario l'esigenza di autonomia è stata realizzata attraverso il modello del governo autonomo istituito dal costituente del quarantotto con la creazione del Consiglio Superiore della Magistratura
Che costituisce il vertice di un complesso sistema di autogoverno articolato a livello distrettuale in Consigli giudiziari elettivi
Analogo modello di autogoverno e si è voluto progressivamente estendere con leggi ordinarie ad altre magistrature
è stato istituito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa eletto dei Consiglieri di Stato i magistrati del TAR il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti il Consiglio della magistratura militare nei quali accanto alla maggioranza dei componenti eletti dai magistrati vi è una componente minoritaria nominata
Dei Presidenti delle Camere
Anche per i giudici tributari è stato istituito un Consiglio di Presidenza
Eletto dagli stessi giudici il primo nel novembre scorso anche l'Avvocatura dello Stato si auto governa eleggendo il Consiglio degli avvocati dei procuratori
Un modello dunque ormai diffuso e radicato ci pare allora evidente
Che la modificazione del rapporto fra componenti di nomina lato sensu politica che utile a garantire un raccordo fra i poteri dello Stato e componenti eletti dai magistrati a detrimento di questi ultimi altererebbe
La logica
Di quel modello
Risponderebbe certamente questo modificazione una concezione democratica
E tuttavia tendenzialmente Moni sta del potere una tradizione potremmo dire Russo Jana o giacobina in contrasto con una concezione altrettanto democratica di tradizione lo Chiana
Che tende ad accentuare viceversa in funzione di garanzia l'esigenza di limiti e contrappesi ogni potere
E da condividere ci sembra l'opinione dell'opportunità di consolidare anche nel nostro Paese questa seconda prospettiva poco diffusa nella nostra tradizione culturale
Tanto che presso di noi soltanto rigide informali garanzie giuridiche hanno assicurato e da pochi decenni l'indipendenza dei magistrati mentre nel mondo anglosassone una diversa tradizione culturale con radici secolari
Ha costruito quell'indipendenza su un meno formali ma assai più solide garanzie sociali
L'esigenza di policentrismo istituzionale di un bilanciamento dei poteri in un sistema di pesi e contrappesi
E d'altronde tutt'altro che attenuata nel presente momento storico quantomeno per quelle istituzioni di garanzia che come la magistratura devono assicurare l'effettività del controllo di legalità
Nella medesima prospettiva ci sembra irrinunciabile l'esigenza di mantenere il principio della obbligatorietà dell'azione penale
Giacché il diverso principio della discrezionalità comporta inevitabilmente una responsabilità delle scelte che in un sistema democratico non può che essere responsabilità politica e dunque in definitiva soggetta al principio di maggioranza
La scelta di fondo a livello
Costituzionale del mantenimento dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e dell'obbligatorietà dell'azione penale esercitata per conseguenza anch'essa da magistrati
Indipendenti
è imposta d'altronde dall'esistenza nel nostro Paese di pericolose forme di criminalità organizzata che hanno saputo e potuto condizionare persino momenti e luoghi della vita pubblica e di una ancora diffusa illegalità
Viviamo infatti in una fase nella quale da una parte i poteri criminali continuano ad essere forti e a costituire una minaccia di condizionamento della vita delle istituzioni
Dall'altra il malcostume la corruzione costituiscono ancora una realtà rischiosa per la stessa democrazia
Ci permettiamo di richiamare le parole della Corte costituzionale
Secondo la cui la legalità in un sistema come il nostro fondato sul principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge non può essere salvaguardata che attraverso l'obbligatorietà dell'azione penale
Realizzare la legalità nelle eguaglianza
Non è però concretamente possibile se l'organo cui l'azione demandata dipende da altri poteri sicché di tali principi imprescindibile requisito l'indipendenza del pubblico ministero
Il principio di obbligatorietà e dunque dice la Corte punto di convergenza di un complesso di principi basilari del sistema costituzionale talché il suo venir meno ne altererebbe l'assetto complessivo
Ma è proprio a questo punto ritenute perduranti le ragioni che suggeriscono di riaffermare i principi di indipendenza de la magistrature obbligatorietà dell'azione penale che sorgono i problemi qui dibattuti
Di come
Rendere effettivo il principio di obbligatorietà
A partire dalla presa d'atto della tendenziale espansione dell'intervento giudiziario e della eccessiva espansione dell'intervento penale che è diventato di fatto l'unica risposta ad ogni forma di illegalità
Il primo fenomeno l'espansione del giudiziario è un fenomeno che ha radici strutturali nelle moderne democrazie occidentali e può probabilmente essere regolato ma difficilmente neppure auspicabilmente contrastato e tanto meno sradicato
Il secondo fenomeno a proposito del quale si è parlato di Pampena lirismo ha viceversa anche radici contingenti in alcune patologie insufficienze del sistema politiche ordinamentale che si può pensare di ridurre
E contenere
Si è letto fondatamente che una delle cause di questa patologia risiede nell'essere venuti meno i filtri della responsabilità politica civile contabile amministrativa
Non ci compete in interloquire sui temi della responsabilità politica
Ma per quanto attiene i temi dei controlli di legalità e certo che questi devono essere potenziati e soprattutto articolati
Per prevenire e ridurre l'area dell'illecito con un variegato piano di interventi di recenti suggeriti da numerosi studi e iniziative anche istituzionali
I cui risultati sono ormai pubblici
E in questo contesto è pensabile anche che attraverso l'espansione dell'aria di giurisdizione ad azione pubblica nell'interesse generale si possa dare risposta alle esigenze di tutela di interessi diffusi
Che attualmente ricevano protezione solo in sede penale
In materia di salute pubblica per esempio ambiente urbanistica attribuendo a misure ripristinatorie risarcitorie eventualmente accompagnate da sanzioni anche Sorio interdittive valore deflattivo rispetto alla sanzione penale
E in questa prospettiva è realizzabile una radicale riduzione dell'area dell'intervento penale
Che renda non utopistica la concezione del diritto penale come estrema ratio
Che invece l'idea di un diritto penale minimo per limitare i costi in termini di civiltà e di rispetto delle persone che sono in siti nelle inevitabili sofferenze prodotte dalla repressione penale
Dislocandosi in altre forme di intervento giudiziario un più efficace più sistematico meno drammatico controllo di legalità si offre più ampia tutela ai diritti dei cittadini e si creano le condizioni per eliminare quella
Distorta discrezionalità di fatto che deriva dalla impossibilità materiale di perseguire tempestivamente tutti i reati e per restituire efficienza sistema effettività alle pene
Fin d'ora d'altronde è possibile intervenire con efficaci le penalizzazioni le misure studiate dal Ministero di Grazia e Giustizia da sole ridurrebbero del venticinque trenta per cento il carico delle procura presso le preture
Altre ancora possono essere studiate al fine di assicurare in tutta l'attività giudiziaria un uso più razionale delle risorse che non sono certamente illimitate
Riducendo in termini minimi ed essenziali
L'area dell'illecito penale limitata quei torti intollerabili e prepara PD che richiedono una sanzione anche simbolica della funzione pubblica per sottrarre il colpevole alla reazione privata per garantire interessi pubblici primari non altrimenti tutelabili
E possibile eliminare il problema della scelta dei casi da perseguire
Restano certamente non sono i problemi della transizione verso l'attuazione delle ipotesi quindi vi do atto ove si ritenesse di condividerla ma anche il tema dei naturali margini di discrezionalità tecnica e organizzativa dell'ufficio del pubblico ministero
Una volta assicurato un'adeguata proporzione tra risorse destinate a questa funzione mezzi organici eccetera in materie ridotte della stessa assegnate il nostro sistema offre già in nuce gli strumenti per risolvere ragionevolmente i problemi restituito
Si tratta innanzitutto di accentuare la ripartizione delle competenze territoriali senza detrimento dei già esistenti metodi di coordinamento delle indagini
E sul piano organizzativo già ora potrebbe essere esteso per legge agli uffici del pubblico ministero il sistema già in vigore negli uffici giudicanti di programmazione dell'organizzazione dell'ufficio
Controllata dai consiglieri giudiziari approvata dal Consiglio Superiore dalla magistratura e in questa sede
L'intervento già ora previsto del Ministro della Giustizia consentirebbe allo stesso di dare indicazioni e formulare richieste
D'altronde un'adeguata organizzazione del ministero capaci di attuare con metodi informatici una efficace un efficace monitoraggio in tutto il territorio nazionale
Sarebbe in grado non solo di rendere effettivo il suo potere di intervento presso il Consiglio superiore in sede di approvazione dei programmi organizzativi degli uffici
Ma anche di riferire
Periodicamente al Parlamento ai fini degli opportuni interventi che spetta non la sede legislativa ancora
Annuali relazioni dei procuratori della Repubblica dei procuratori generali la stessa relazione annuale al Parlamento del Consiglio Superiore potrebbero Port una mente contenere specifici resoconti sull'attuazione del principio di obbligatorietà dell'azione penale che risulterebbe così pubblicamente controllabile
Appare viceversa improprio perché in contrasto con il principio che la separazione di poteri un rapporto diretto fra procure della repubblica parlamento Governo
Infine accanto alla temporaneità degli incarichi direttivi che consente da un lato di evitare il consolidarsi di poteri capaci di incidere sull'esercizio della giurisdizione
E dall'altro di verificare periodicamente il corretto espletamento di quegli incarichi
Si potrebbe meglio ed espressamente prevederei un potere di trasferimento d'ufficio da parte del Consiglio Superiore della Magistratura anche richiesta del ministro dei dirigenti che avessero gestite in modo inadeguato non corrette rispettivi uffici
Insomma
Garantendo l'autonomia della magistratura attraverso il mantenimento dell'attuale proporzione fra laici e togati nel Consiglio superiore nulla vieta di rendere più effettivo ed incisivo il controllo pubblico e trasparente del funzionamento degli uffici giudiziari
E i responsabili esercizio dei poteri di impulso e di richiesta del Ministro della Giustizia
In questo quadro riconfermate integralmente il magistrato del Pubblico Ministero al suo ruolo di garante di legalità nell'esercizio dell'azione penale
E qui determinazioni in ogni caso sono soggette la decisione del giudice giacché nell'esistenza o meno di questo controllo giurisdizionale sta il discrimine concettuale tra obbligatorietà e discrezionalità dell'azione penale
Una ulteriore garanzia
Contro o rischi di consolidamento di indirizzo di prassi giudiziarie che siano o possano apparire unilaterali
Può essere dato dalla previsione di termini di durata massima nella permanenza di ciascun magistrato in queste funzioni la temporaneità delle funzioni già oggi previsto per esempio per la direzione nazionale antimafia
è infatti uno strumento tradizionale di limitazione di ogni forma di potere che sia o appaia particolarmente incisiva
E poiché si è trattato esclusivamente del tema dell'obbligatorietà dell'azione penale in relazione denunciati rischi di eccesso di poteri discrezionali dei pubblici ministeri non si fa qui cenno alle diverse esigenze di professionalità e di specializzazione questi infatti possono bene
Essere soddisfatti nel quadro indicato se sarà varata la riforma che ha proposto dal Governo in tema di valutazione di professionalità e soprattutto se l'Italia non avrà più il triste privilegio di essere l'unico Paese europeo democrazia avanzato privo di una scuola della magistratura
Vogliamo piuttosto sottolineare come qualsiasi ulteriore accentramento di poteri e di funzioni in capo ad un unico organo del pubblico ministero se per esempio
Si intendesse attribuire al medesimo ufficio compiti di controllo di legalità anche sul piano amministrativo contabile civile
Sarebbe in contrasto con l'esigenza di rendere controllabile l'esercizio del obbligatorio dell'azione penale così come ogni forma di accentramento gerarchico
Concentrando il potere in poche mani posture Rebel forme di responsabilità che ancora una volta finirebbero per essere di natura politica
E contraddittorie con ipotesi qui delineata la proposta di separazione delle carriere di pubblici ministeri e giudici che facendo del pubblico ministero un corpo separato e autonomo di limitata consistenza numerica
Impedirebbe ogni limite temporale alle sue funzioni accentuerebbe le logiche di ruolo più vicino alle esigenze di risultato
Proprio della polizia giudiziaria che quelli di garanzia proprio del giudicante
Una marcata distinzione di compiti di ruoli tra polizia giudiziaria e pubblico ministero consente viceversa di mantenere inc a quest'ultimo funzioni di controllo dell'operato della polizia e tutela dei diritti dei cittadini e delle quali anzi di essi di fronte alla legge
Diversa cosa è la cosiddetta distinzione delle funzioni se esistente per il fatto stesso che i diversi magistrati svolgono funzioni diverse ma che potrebbe essere accentuata con la previsione di specifiche incompatibilità nel medesimo settore penale
Accompagnata dalla
Previsione dell'obbligatorietà equense gli appositi corsi di formazione per il passaggio dall'una d'altra funzione giudiziaria da valere peraltro una volta istituita la Scuola della magistratura per tutte le molteplici attività dei magistrati
Ma il problema dell'effettività delle garanzie dei cittadini nel processo penale non si risolve solo sul piano ordinamentale bensì soprattutto su quello del diritto processuale
E comune la constatazione del parziale fallimento del modello accusatorio introdotto dal legislatore dell'ottantotto
Che ha prodotto le modifiche legislative del mille novecentonovantadue le note sentenze della Corte costituzionale
Occorre tuttavia comprendere perché
All'emergenza dell'attacco criminale della mafia si sia fatto fronte con quelle specifiche modificazioni normative
Bene altrimenti repressive sono state in passato le nostre leggi all'epoca degli ordini di cattura obbligatori per il pubblico ministero dei divieti per i giudici di concedere libertà provvisoria
A nostro parere quelle scelte sono state conseguenza delle incertezze dei contrasti sulla natura stessa del processo di parti nella cultura del nostro Paese e quindi
Del suo legislatore e delle sue corti
Formatasi su una diversa tradizione perché innovazioni culturali di grande portata non si radicano agevolmente richiedono per essere attuate di procedere per aggiustamenti progressivi
Quale le conclusioni su ciò che nella prospettiva tracciata spetta al costituente ciò che viceversa spetta al legislatore ordinario
Sembra evidente che l'opera riformatrice di lunga lena ma che fin d'ora può avere inizio spetta al legislatore ordinario e avrà successo si programmi che lo ispirano avranno respira del porto
Tuttavia essere utile per indurre il legislatore ordinario a restringere l'area dell'illecito per il penale una norma che preveda la riserva di codici o di legge organica per le norme penali anche se la sua attuazione appare oggi assai problematica
Garantisce inoltre più efficacemente l'indipendenza del pubblico ministero e costringe a rifiutare ogni tentazione di ampliamento discrezionale dei suoi poteri il principio che tutti i magistrati sono soggetti soltanto alla legge
Ancora appare utile prevedere accanto al principio della inamovibilità dei magistrati che la legge possa stabilire la temporaneità di talune funzioni
Altre forme di riduzione del principio di inamovibilità tradizionale presidio dell'indipendenza che distingue lo status del magistrato da quello degli altri funzionari dello Stato sono invece sconsigliabile potendosi prestare improprie forme di condizionamento dell'attività giudiziaria
Il principio della ragionevole durata del processo e totalmente condivisibile richiede evidentemente interventi legislativi organizzativi di notevole respiro
Il principio della parità delle parti nel processo in sé condivisibile occorre tuttavia pensare tutti gli effetti anche non voluti che in futuro si potrebbero dedurre da quel principio si è affermato
In questa forma con norma costituzionale infatti potrebbero per esempio non essere più consentite le attuali limitazioni che incontra il potere di impugnativa del pubblico ministero rispetto all'imputato
E forse dovrebbe essere imposto anche all'imputato l'obbligo di dire la verità se rende dichiarazioni al pari della parte lesa
Paradossalmente il principio di parità tra le parti sarebbe rispettato anche in un processo che consentisse a ciascun interessato di istruire isolatamente la sua causa senza confrontarsi
Con la controparte dinanzi al giudice invece giustificabile solo in quanto strumentale alla realizzazione del contraddittorio
Senta un tale riferimento finisce per risultare impraticabile perché non può esservi parità tra le parti in tutte le fasi del procedimento penale anche al processo civile la posizione del pubblico ministero non è integralmente assimilabile a quella delle altre parti
E solo il contraddittorio che può offrire attendibilità e legittimazione alla giurisdizione
D'altronde nessuna delle costituzioni vigenti ci risulta contenere un riferimento alla parità delle parti
Si dovrebbero individuare pertanto formule più adeguate come quelli ad esempio usate dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo sempre che si ritenga che il tema possa essere trattati in questa sede non debba viceversa essere inserito nella prima parte della Costituzione
Vale piuttosto la pena di ricordare anche in questa sede
Il problema della garanzia di un'efficace difesa nel processo penale come in quello civile riguarda soprattutto quanti non possono permettersi di pagare un difensore essendo l'avvocato un libero professionista la cui prestazione soggetti in gran parte le regole del mercato
E dunque auspicabile la previsione di strutture
Idonea a rendere effettivo il principio dettato dall'articolo ventiquattro terzo comma della Costituzione
L'auspicato potenziamento di una giustizia cosiddetta amministrativa che preveda anche forme di azione pubblica tutela della leggi indipendentemente dall'iniziativa dei singoli potrà in futuro portare un congruo aumento dei magistrati amministrativi
Se ciò non accadesse sembra impraticabile una suddivisione fra diverse sezioni del Consiglio Superiore della Magistratura l'una che governi magistrati ordinari l'altro gli amministrativi
Soprattutto se si prevede
Che le Sezioni possono riunirsi per deliberare congiuntamente perché i magistrati ordinari sono oltre nove mila il Consiglio superiore
Provvede altresì alla nomina dei giudici di pace previsti numero di quattro mila settecento oltre ad altri giudici onorari mentre i magistrati amministrativi sono attualmente fra TAR e Consiglio di Stato meno di quattrocento
Un rapporto siffatto rende per l'appunto impraticabile un'ipotesi di Sezioni unite una disparità così rilevante fra il numero degli elettori delle diverse sezioni e dei soggetti governati dalle stesse
Non consente di ipotizzare una articolazione proporzionalmente equilibrata e quindi rischia di affidare le decisioni più rilevante la preponderanza di un corpo sull'altro a secondo del modo come le future leggi ordinarie regoleranno i sistemi elettorali
L'affidamento poi alla legge ordinaria della definizione delle competenze delle Sezioni unite si presta future oscillazioni forieri di conflitti e di tensione in contrasto con l'esigenza di garanzia che presiede la stessa istituzione del Consiglio Superiore
Si apre qui compresso capitolo della cosiddetta unità della giurisdizione non eccetto possibile approfondire un tema di estrema delicatezza istituzionale di grande difficoltà dottrinale
Osserviamo soltanto che il nodo della giustizia amministrativa è costituito dal tipo di giurisdizione esercitabile
Che per il giudice amministrativo si traduce di regola in potere di annullamento dell'atto che fanno però salve le ulteriori determinazioni dell'Amministrazione con la conseguenza che sovente il cittadino vince la causa ma perde la lite
Unificare la giurisdizione ordinaria e quella amministrativa dovrebbe servire innanzitutto a porre rimedio a questo stato di cose trasformando anche la
Funzione giurisdizionale amministrativa in giurisdizione sul rapporto e non soltanto sull'atto
Sì ben consapevole delle difficoltà di questo percorso e la complessità delle tematiche che involge a cominciare dall'esigenza di ben definire i poteri del giudice di fronte I provvedimenti della pubblica amministrazione
Ma se non si ritengono maturi i tempi per una riforma organica che concentri in un unico giudice la giurisdizione ordinaria amministrativa in attesa di una più approfondita meditazione sul tema sembra preferibile accantonare per il momento una prospettiva di riforma parziale
Che rischia da un lato di essere prevalentemente nominalistica e dall'altro
Di provocare una profonda alterazione della fisionomia dell'autogoverno della magistratura senza risultati apprezzabili sul piano della funzionalità e dell'efficienza dei settori
C'è poi un'altra riflessione che del pari consiglia cautela la giustizia amministrativa non può essere pensata senza tener conto della forma di Stato e il contesto attuale è stato infatti costruito in funzione di una organizzazione statuale accentrata
Nel momento in cui simile ad una riforma dello Stato in senso federale bisogna chiedersi se con tale nuovo modello organizzatorio resterà compatibile l'attuale assetto oppure se bisogna dare vita a un assetto diverso
In questo caso potrebbe rendersi necessaria una revisione ordinamentale dell'intera funzione giurisdizionale amministrativa con inevitabili ricadute anche sui meccanismi di autogoverno
Nel caso si intendesse unificare la giurisdizione affidandolo ad un'unica magistratura unico dovrebbe essere l'organo di autogoverno
Altrimenti il principio dell'unità della giurisdizione potrebbe essere realizzato in forme attenuata anche attraverso una pluralità di magistratura alle quali
Siano attribuite identiche garanzie di Stato su con identici obblighi e incompatibilità
In questo caso magistrature che restano separate portatrici di valori giurisdizionali propri non potranno che collegarsi come attualmente organi di autogoverno specifici
Infine per quanto riguarda l'azione disciplinare a carico dei magistrati quale che sia
La scelta circa il titolare o i titolari dell'azione l'ipotesi che a giudicare il comportamento dei magistrati secondo canoni non tassativamente specificato di come quelli che attengono alla deontologia
Sì un organismo per parte consistente di nomina politica contrasta radicalmente con il principio di indipendenza
Anche il possibile raccordo attraverso questo possibile raccordo fra il titolare dell'azione disciplinare l'organo giudicante si determinerebbe il rischio di un controllo politico sulla magistratura e comunque si inciderebbe sul principio della divisione dei poteri
La prospettata ipotesi di designazione di una parte dei componenti del Consiglio superiore ad opera del Consiglio nazionale forense o comunque di rappresentanza dell'avvocatura sempre frutto di un equivoco
Il Consiglio Superiore infatti organismo di governo della magistratura che esercita la cosiddetta amministrazione della giurisdizione
Allo scopo di assicurare l'indipendenza della giurisdizione dal potere politico insieme di assicurare un raccordo con tale potere non è non può essere un organismo di rappresentanza di una categoria o di un ceto professionale in cui inserire la rappresentanza di analoghe professioni
Diversa cosa è ovviamente la previsione che la nomina di componenti del Consiglio Superiore Adorno ad opera di organi politici venga effettuata fra soggetti con specifica esperienza giuridica
D'altronde la eventuale partecipazione del ceto forense all'iter formativo di decisioni valutazioni attinenti alla organizzazione giudiziaria può essere diversamente assicurata già oggi
Gli avvocati integrano i Consigli giudiziari che valutano le candidature dei giudici di pace
In ogni caso il Consiglio Superiore della Magistratura dovrebbe continuare ad essere presieduto dal Presidente della Repubblica se le sue funzioni resteranno quelle di rappresentante dell'unità di nazionale di raccordo al vertice tra i poteri dello Stato e non sa trasformato nel capo dell'esecutivo
L'attribuzione
Al solo Presidente non ha lo stesso Consiglio della Facoltà di stabilire l'ordine del giorno costituirebbe peraltro una eccezionale non giustificata
Limitazione dell'autodeterminazione dell'organo collegiale che potrebbe tutto oltretutto innescare tensioni istituzionali non auspicabili
Quanto ai pubblici ministeri proprio la prospettiva di riduzione del loro ruolo anche in termini di potere e l'auspicabile temporaneità dell'esercizio di queste inducono a sconsigliare la costituzione di un organismo apposito
Ho terminato e per concludere riservati ulteriori approfondimenti agli altri colleghi qui presenti
Io confido che emerga da quanto ho detto che i magistrati si considerano legittimati soltanto dalla legge non
Dalla verità o dalla giustizia e tanto meno dal consenso
Non vuole essere questo un nostalgico tentativo di impossibile ritorno al formalismo al positivismo giuridico e solo una dichiarazione di impegno al rispetto delle regole alla distinzione dei ruoli
Verità giustizia accettabilità sociale sono valori che devono orientare il legislatore
Ispirare ove possibile le scelte interpretative degli applicatori delle norme
Ma restano valori di orientamento nell'esercizio quotidiano di funzioni giudiziari fra loro diverse
Che tuttavia non sono funzioni di scopo non sono funzioni finalizzate a un risultato ma trovano senso soltanto perché rispettano la legalità per farla rispettare come limite di ogni potere in uno Stato democratico di diritto
Vi ringrazio
Grazie a lei signor
Grazie per la sua esposizione ora diamo la parola all'avvocato Giovanni nato il Presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura italiana
Naturalmente ringrazio la Commissione la presidenza per avere
Fissato questa audizioni
L'Organismo unitario ha voluto essere presente
Non nella propria Giunta
Ma
Facendo a far parte della delegazione
Tutti i Presidenti delle associazioni nazionali della avvocatura e quali danni a livello culturale o di battaglia politica per la giustizia sono impegnati
In
Questa attività
Che è presente laica la sua avvocati la federa avvocati
La Società degli avvocati amministrativisti ma Feder ordini l'Unione delle Camere civili
L'Unione nazionale degli avvocati
Dipendenti degli enti pubblici
Questa
Premessa
Mi pare doverosa perché è giusto che assieme alle Camere penali e alle Camere civili voi sappiate che quest'oggi è presente tutta l'avvocatura
Abbiamo depositato alla segreteria una relazione
E d'una ipotesi esemplificativa di un articolato
Noi riteniamo che questa occasione che più volte è stata definita storica ma che in realtà storica e
Possa offrire
Al legislatore l'opportunità di una ampia basta e strutturale modifica
Della Carta costituzionale anche in relazione
Alle garanzie
Ed è in questa direzione che ci muoviamo
Pertanto
In questa direzione io farò oggetto della mia breve relazione
Questo quadro che noi immaginiamo
Attraverso la necessità necessità dell'affermazione di un principio
L'esigenza da salvaguardare ed i nodi da sciogliere
In questa
Ampia revisione della Carta costituzionale
Noi prospettiamo la necessità
Che il titolo quarto
Che ha come rubrica la magistratura
Si articoli in tre diverse sezioni e che cambia anche la rubrica ventila giurisdizione
E poi una sezione dedicata
Ai principi fondamentali della giurisdizione
Una sezione dedicata alla magistratura ed un'altra alla avvocatura ciò in definitiva in attuazione dei
Principi contenuti nel libro primo della costituzione
Il principio da
Affermare
Principio ad affermare eh
Che la magistratura e la avvocatura sono le componenti essenziali della giurisdizione
Abbiamo assai apprezzato che nel relazione dell'onorevole Boato
Si preveda l'affermazione della parità delle parti nel processo
Proponiamo
Che
Nell'ambito dell'affermazione di questi principi fondamentali
Venga anche introdotto il principio della
Necessità
Che si assicuri una ragionevole durata del processo ed una adeguatezza dei costi della giustizia
Allora magistratura e avvocatura componenti essenziali della giurisdizione
L'esigenza da salvaguardare
L'esigenza da salvaguardare di assicurare dei contrappesi
Alla ad una situazione che oggettivamente in questo momento storico a evidenziato
La possibilità che un potere finisca Pepe a vere
Un peso maggiore di un altro degli altri poteri
Noi abbiamo immaginato che questo sistema di contrappesi si realizzi all'interno della giurisdizione
Individuata come ho detto
Nelle due componenti essenziali
Si è prevista la Costituzione del Consiglio Superiore della giurisdizione
Che avrà
Quei compiti quella formazione quelle caratteristiche che col permesso della Presidenza dopo questa mia relazione che sarà volutamente breve illustrerà l'avvocato Bareggio
Presidente dell'associazione dei giovani avvocati
In questo quadro
I nodi da sciogliere ma in questo quadro
Sono naturalmente quelli che sono oggetto del
Più frequente dibattito in ogni circostanza
La facoltatività o obbligatorietà della azione penale
La separazione delle carriere e la composizione dell'organo di auto o di Governo della magistratura
La posizione dell'Organismo unitario delle associazioni che si sono che si identificano nella relazione che è stata depositata riguardo alla obbligatorietà dell'azione penale unico
Il Pubblico ministero l'ufficio del pubblico ministero
Il quale
Abbiamo
La facoltà di esercitare l'azione penale e in relazione a determinate categorie di reati
E nell'ambito
Di uno specifico procedimento è un soggetto che deve rispondere
Anche sul piano politico delle scelte che effettuo
è un pubblico ministero incompatibile
Con il pubblico ministero previsto nel nostro ordinamento
Pubblico Ministero anche se questa è un'espressione corrente che noi sempre con forza critichiamo non conduce né può condurre battaglie contro
Perché le battaglie lei conduce la politica
Dunque un pubblico ministero che non risponda politicamente delle proprie scelte
è un pubblico ministero
Che
Non può aveva ed ha facoltà di esercitare l'azione penale
D'altra parte le patologie immaginabili ove si prospettarsi e la possibilità di una facoltatività dell'azione penale nell'ambito di un determinato
Di una determinata vicenda processuale
Sono
Patologie facilmente immaginabili
è una esaltazione a livello esponenziale
Delle conseguenze
A volte aberranti che si sono già verificate e sono sotto gli occhi su di tutti di una giustizia premiale del pentitismo verrebbe esaltato in maniera esponenziale
La separazione delle carriere l'avvocatura
Da sempre
Con diverse sfumature va detto
Sostiene la necessità della separazione delle carriere
Con diverse sfumature perché noi dell'Organismo unitario abbiamo detto che la separazione delle carriere deve essere preceduta dalla
Dal fatto che venga ridisegnato il ruolo del pubblico ministero anche nelle istituzioni
Per evitare che ad essa si riconducano effetti ancora più gravi di quelli
Che sono sotto gli occhi di tutti non nascondiamoci
La strategia della magistratura associata in ordine a questo problema ha subìto un'evoluzione lo sappiamo tutti qua
All'inizio si è sostenuto che automaticamente
Alla separazione delle carriere seguisse la sottoposizione del pubblico ministero all'Esecutivo automaticamente
E la facoltatività dell'azione penale
Una opinione che ha avuto una grande diffusione per quella rapporto che esiste
Fra i magistrati e i mass media che trasmettono
Le loro opinioni
Una posizione che invece era espressiva
Di un tentativo di coinvolgimento emotivo dell'opinione pubblica sappiamo che non è vero
La indipendenza e l'autonomia del pubblico ministero è fuori discussione la obbligatorietà dell'azione penale è ripetuta da tutti mi pare in questa sede
Ed allora si è detto che vi è il rischio
Della perdita della cultura della giurisdizione del pubblico ministero
Supponiamo che sia vero
Onorevoli commissari
Però a questo punto il legislatore costituzionale dovrà chiaramente dire al popolo
Che la scelta
Fra alla terzietà del giudice
E la cultura della giurisdizione del pubblico ministero è oggetto
Di una vostra precisa determinazione volitiva
Più il pubblico ministero sarà parte
Più il giudice sarà terzo
E allora occorre ad occorrerà dirlo chiaramente
Il legislatore costituzionale italiano ha come obiettivo assicurare a tutti i cittadini la terzietà del giudice
Ed allora dovremo meno preoccuparci della cultura della giurisdizione del pubblico ministero
Ma così non è
Nel senso
Che la perdita della cultura della giurisdizione da parte del pubblico ministero o la sua conservazione dipenderà dal modo con cui il pubblico ministero verrà formato all'interno del sistema della giurisdizione
Chi di noi può dire che gli avvocati in quanto parte da sempre
Non siano portatori di una fortissima cultura del intensissima cultura della giurisdizione
Ed allora anche questo argomento che l'ultimo argomento
Che è stato sviluppato
è un argomento
Che mostra i propri limiti
L'Europa ci ha mandato un segnale importante voi lo conoscete meglio di me è meglio di me potresti illustrare
Autonomia e di indipendenza ma terzietà e la strada della terzietà è quella della separazione delle carriere
La proposta dell'onorevole Boato
è una proposta scusatemi da legislatore ordinario
Quello di rendere
Meno indiscriminato il passaggio dall'una all'altra funzione voi avete un compito molto più
Alto e molto più vasto
La composizione del Consiglio Superiore della Magistratura
O dei Consigli superiori della magistratura questo non mi pare che sia
Uno o più uno mi pare che sia uno dei nodi importante
E qui bisogna fare una scelta
Perché se si sceglierà la strada del Consiglio Superiore della giurisdizione come organo di indirizzo di verifica di controllo
Allora il Consiglio Superiore della Magistratura otto o i consigli potranno divenire
Come il Consiglio nazionale forense
Un organo di giurisdizione esclusivamente domestica purché sia previsto una sistema di impugnativa che noi nel nostra proposta ipotesi esemplificativa di articolato abbiamo indica
Questo
Potrei dire e tutto ciò che interessa l'avvocatura rappresentativo
E dunque
La mia relazione manifestando l'assoluta disponibilità a
Per rispondere a tutto quanto mi verrà o ci verrà richiesto
Presidente Barelli intratterrà per cinque minuti ma volevo ancora un minuto trattenervi sulla terza sezione
Che è quella relativa alla avvocatura
L'avvocatura che chiede di assumere questo ruolo costituzionale come componente essenziale della giurisdizione
E dunque come elemento di contrappeso
All'interno della giurisdizione
Chiede anche che venga
Vengono affermati
Nella Carta costituzionale alcuni principi fondamentali
Primo fra tutti
Quello di assicurare
Concretamente a tutti una effettiva difesa
Nel nostro articolato si prevede espressamente che alle istituzioni dell'avvocatura
Deve essere assente data la possibilità di organizzare la difesa per tutti
Che dovrà fare carico in qualche modo allo Stato
Vi ringrazio
La ringrazio Presidente sette io ora darò la parola al Presidente dell'Unione nazionale delle Camere civili e poi al Presidente Unione nazionale delle Camere penali successivamente poi nel dibattito diciamo potranno anche prendere la parola altri
Ecco perché insomma seguono schema che è quello normale diamo la parola il presidente rappresentanti delle associazioni che abbiamo invitato
E quindi
Prende la parola al presidente avvocato Luigi Storace dell'Unione delle Camere civili che poi parlerà il professor Gaetano Pecorella
Signor presidente signori commissari
Illustri
Colleghi signori magistrati
L'Unione nazionale delle Camere civili è stata invitata a questo incontro
Come un organismo con un invito autonomo
E noi di questo ringraziamo molto la Presidenza
Perché è importante per un organismo rappresentativo
Per gli avvocati civilisti
Questo riconoscimento
Del ruolo che esso svolge
Nel nostro Paese e soprattutto nel mondo per la giustizia
Devo però nel contempo per
Motivi
Che in particolare i politici sono in grado di apprezzare
Devo affermare che io intervengo in questo dibattito anche quale componente
Spero non secondaria
Dell'Organismo unitario dell'avvocatura italiana
è un organismo la cui nascita il cui sviluppo è costato annulli
Tanta fatica
E quindi
è necessario
Riconoscersi in esso
è riconoscere allo stesso
La natura e la funzione di soggetto rappresentativo dell'avvocatura
Detto questo per chiarire il più possibile l'abbia posizione
è intuitivo che la sostanza della relazione proposta dall'organismo unitario
Ci vede consenziente
Perciò io mi limiterò a qualche breve osservazione su qualche punto
Anche per non rubare molto tempo a questo incontro molto prezioso
E vorrei cominciare
Dalla costituzionalizzazione
Della ragionevole durata dei processi noi civilisti siamo particolarmente sensibile a questo problema
Perché voi sapete
Che
In Italia
Oramai non si può parlare più di crisi della giustizia civile ma si deve parlare di paralisi della giustizia civile
Quindi che la esigenza
Di dare allo svolgimento processuale anche nel civile
Una cadenza sopportabile
Per
I diritti che vengono commessi e che vengono proposti al giudice perché via la sua decisione
è un valore fondamentale al quale noi ci sentiamo particolarmente
Legati
Io credo che questo non sia un discorso al di là della costituzionalizzazione del principio non credo che sia un discorso da farsi in questa sede ma io lo voglio fare ugualmente con il permesso vostro
Perché vedo i MOI oggi legislatori
Costituenti
I legislatori che dopo dovrebbe tradurre operativamente quelle indicazioni Kenya di principio emergeranno da questo vostro lavoro
E qui mi riferisco anche ad un passo che l'onorevole Boato nella sua relazione ha messo in evidenza il lavoro che si svolge in questo Comitato in questa Commissione
Ma netto ed inquadrato con riferimento alle statuizioni che riguardano tutti i problemi della riforma della seconda parte della Costituzione ma
Con un occhio attento anche ai principi che sono stati sanciti e che vigono ancora che non sono oggetto di esame in questa Commissione
Che riguardano
Gli articoli tre e ventiquattro della costituzione
Signori se noi
Non diamo un contenuto effettivamente operativo a quei principi che sono indicati con tanta solennità nella nostra Carta costituzionale
Quanto poi l'effetto
Terribile che si verifica nel nostro Paese è la costatazione di un Paese nel quale la giustizia non si rende
E questo vale soprattutto per per
La giustizia civile perché il penale
Più o meno riesce
A sopravvivere ma nel civile non si sopravvive
Allora se questo è non possiamo fare astrazione e chiuderci
Nella considerazione del bel principio che abbiamo elaborato senza sforzarci anche poi
Di dare a questo principio una
Traduzione operativa che sia di rilievo
Detto questo
Devo manifestare qualche perplessità
Per quanto riguarda
I giudici non professionali
Noi abbiamo purtroppo noi viviamo in un Paese dove la giustizia
Cammina adesso anche nel penale sta sta incominciando a verificarsi questo fenomeno
Io queste cose ne possa formare con assoluta categorie città perché io sono un
Un avvocato che fa l'avvocato che esercita l'avvocatura sono nei corridoi dei tribunali
Non
Se non ci fossero
I vice pretori onorari
No no cioè tornare nei corridoi eccetera
Voglio dire se non ci fossero i giudici non professionale
Lì
La giustizia in Italia ancora peggio
Soffrirebbe un rallentamento è però
Questo sistema produce e provoca veri inconvenienti di una gravità estrema la frammisti Tione tra l'attività giudicante all'attività di difensore
è un'altra missione inammissibile per cui noi siamo
Profondamente è fondamentalmente contrari alla istituzioni di giudici non professionale
Siamo invece d'accordo
è perché qui è possibile una traduzione che giovi all'amministrazione della giustizia nel nostro Paese
Alla nomina dei giudici speciali
I giudici speciali sono quei giudici che ratione materiae possono colmare i vuoti che nel grande calderone dell'amministrazione della giustizia ordinaria
Molto spesso si verificano mentre parlo sto pensando a quel famoso Tribunale per la famiglia
Che sono anni
Che l'avvocatura ha proposto e credo che anche la magistratura nella sua maggioranza ha ritenuto
Che fosse necessaria la istituzione di un tribunale per la famiglia e tuttavia noi oggi non abbiamo la possibilità di trattare quelle cause che hanno
Un rilievo sociale di grandissima importanza
Ditta di trattarle se non alla stregua di una causa di natura commerciale di natura economica
Ma lì
Abbia in quei in quei in quegli ambienti dove si trattano queste cause che riguardano la famiglia ma succedono le cose più imprevedibili più impensabili
Perché questo
Sempre
Perché anche lì che una volta era un settore privilegiato anche dai magistrati
Che davano una certa precedenza nella trattazione di quella causa anche lì tutto si è a Renato
Voi mi chiedete
Questo non rientra
Nell'esame che deve condurre questa Commissione e io vi do atto sono d'accordo con voi
Però
I problemi non li possiamo dividere non possiamo
Esaminare un problema con una prospettiva senza tenere presente le implicazioni che questa prospettiva Poiana nel concreto adempimento della funzione legislativa
La nostra
L'associazione
Sì identifica con le scelte dell'Organismo unitario alle quali peraltro ha partecipato anche per quanto riguarda
La scelta
Della formazione unitaria tra magistrati e avvocati
Quando
Io frequentavo un po'l'ambiente e dell'Associazione nazionale magistrati
Perché era in atto un tentativo di
Dialogo serrato tra queste due componenti essenziali della giurisdizione
E
Allora questo principio questa esigenza veniva riconosciuta da tutti
Stranamente non sia riuscito a fare nemmeno il più piccolo passo avanti su questa strada
Non si non non si è capito bene perché perché tutti la vogliono è in sostanza poi non sa non se ne parla quando andiamo nella traduzione operativa attraverso la norma ordinaria tutto questo non succede
Io ho quasi finito voglio aggiungere solo un piccolo passaggio pericolo che riguarda la inamovibilità del del giudice
Naturalmente noi non possiamo non essere d'accordo che la inamovibilità è una delle componenti che forma la libertà che che garantisce la libertà del giudice assolutamente non possiamo non essere d'accordo su questo
Però nello stesso tempo affermiamo che bisogna ribadire il principio che la inamovibilità dei magistrati non è un dogma di fede
La inamovibilità del magistrato eh un argomento
E un valore intorno al quale si può discutere essi derive discutere per arrivare a alla scelta
Che senza mortificare la libertà della persona garantisca la funzionalità del dell'organo giurisdizionale
E allora
Non mi sentirei tanto liberale da ritenere utile ed opportuno il fatto
Di sentire l'interessato e di mettersi d'accordo con l'interessato
La mia esperienza nella materia mi induce a ritenere
Che su questo terreno l'interessato non sarà mai d'accordo o quasi mai d'accordo
Allora qui un recupero di decisionalità va senz'altro realizzato
In
In considerazione
Del valore che si intende tutelare che
Il
Il funzionamento ordinato della giustizia e della giurisdizione
Che
Deve poter convivere
Ma qui si tratta di trovare gli strumenti normativi i doni che deve poter convivere con la libertà personale nel dei magistrati che in essi no non da
No
Libertà personale nel senso nel senso dell'ufficio
Non mi fraintendetemi voi avete capito benissimo il senso che io intendo dare a questa mia espressione
Vi ringrazio
Do la parola al professor Pecorella
Naturalmente anche la parte nostra
Viene fatto
Più che un ringraziamento il riconoscimento dell'alto valore democratico che era
Sempre più frequentemente l'ascolto delle forze sociale che vengono interessate alle riforme
Ed in particolare per quanto riguarda l'Unione delle Camere penali che io rappresento
Le proposte che riteniamo di avanzare rappresentano a loro volta il frutto di un dibattito largamente democratico
Nel senso che sono state esaminate dalle camere penali che sono circa cento in Italia
Sono state approvate in sede di Consiglio delle Camere penali quindi
Da questo punto di vista ciò che io dirò costituisce il pensiero in qualche misura naturalmente mi sono sempre divergenze nei pensieri in qualche misura unitario dell'avvocatura penale
Nella rappresentare queste proposte
Faccio una breve premessa che è la seguente anzitutto noi ci siamo posti dei limiti
Nel senso che
Non riteniamo che questo sia la sede per affrontare i discorsi generali
Né relative lo Stato dà giustizia nei relativi alle altre parti della Costituzione che non possono essere toccati dalla bicamerale
Il secondo limite è che ovviamente le nostre proposte hanno a che vedere soltanto con quelle norme e di una nuova Costituzione che attengono alla giustizia penale
Abbiamo anche tenuto presente di parametri fondamentale che ci sembravano
Essenziali
Il primo è stato secondo noi il punto di riferimento che a differenza di quanto ha ritenuto il Presidente dottoressa Paciotti
Al di fuori che la di una nuova Costituzione invece che il punto che noi riteniamo essenziale aprono la Costituzione in materia di giustizia e di giustizia penale in particolare
Il legislatore del mille novecentoquarantotto il costituente minore centoquarantotto non poteva avere in mente un Schema di processo che non fosse quello del processo inquisitorio
Sia per motivi culturali sia perché era il processo che attraverso il Codice del trenta veniva ora mai praticato da molti anni
E quindi a scritto delle norme in sede costituzionale che altro non erano che l'introduzione di garanzie ma all'interno dello schema del processo inquisitorio
Questo
Ha comportato la difficoltà per il nuovo processo quello del dell'ottantotto di essere compatibile o comunque di trovare un riconoscimento di fondamento costituzionale
Così che la Corte ha potuto come è ben noto in qualche modo stravolgerne l'intera struttura
E allora mi pare che invece costituisca compito fondamentale di una nuova Costituzione o di una revisione costituzionale quello di fissare i parametri di un tipo di processo penale che corrisponda
Per così dire agli altri aspetti della Costituzione quelli che garantiscono la persona umana che garantiscono
L'individuo e dunque il primo punto è l'introduzione a nostro avviso nella Costituzione dei principi fondamentali del processo accusatorio e cioè di un processo basato appunto sulla parità delle parti
Secondo parametro di cui abbiamo tenuto conto è relativo
Agli impegni internazionali
Vi è una certa propensione a svalutare gli impegni internazionali a partire proprio dalla risoluzione dell'otto aprile della Parlamento europeo ma non vi è dubbio che una Costituzione nuova
Non può che essere inquadrata in un'area omogenea di diritto
Per oggi esigenze che attengono anche proprio la lotta alla criminalità e quindi credo che non sia ragionevole col con che tipo di soluzione che contrasti con di impegni internazionali che Alitalia o o con l'area giuridico omogenea dell'Europa
Il
Terzo aspetto che spiega anche
In qualche misura come dire il carattere contenuto del nostro e proposte
E quello relativo alla convergenza che noi riteniamo indispensabile per una revisione costituzionale e cioè non abbiamo seguito
Anche alcune posizioni se vogliamo più estremiste che può aver avuto l'avvocatura in questi anni su questi temi ma quelle posizioni che riteniamo siano compatibili con una larga convergenza delle forze politiche che delle forze sociali
E
Detto ciò passo ad illustrare i singoli punti se questo può essere un contributo utile proprio le singole norme che noi riteniamo vadano modificate o innovata
Primo punto attiene al fondamento della giurisdizione e cioè quell'articolo centouno comma primo
Noi riteniamo che la soluzione del mantenimento dell'attuale formulazione
Sia la soluzione preferibile e cioè che non si sostituisca alla giustizia amministrata in nome del popolo con la giustizia è amministrata in nome della legge non è cosa da poco cioè non è un nominalismo
Il modificare il nome del popolo in nome della legge
Perché l'attuale formulazione
Ha un significato un altro significato politico ed etico ed è che la funzione giudiziaria e svolta su delega dei cittadini cioè non è un
Potere burocratico ma è un potere che ha come fondamento
I cittadini e
Come dire il riconoscimento dei valori fondamentali che ci sono nel nostro Paese e di cui la magistratura si deve fare interprete
Il secondo punto riguarda l'indipendenza della magistratura
Siamo contrari ad una norma che pari fichi quanto all'indipendenza i giudici I magistrati del pubblico ministero ma per un motivo di tipo organizzativo non per un motivo di tipo teorico
Il costituente del quarantotto aveva ben presente che il magistrato del Pubblico Ministero sono costituiti in uffici e che gli uffici sono per loro definizioni
A carattere gerarchico
Non è pensabile salvo un pubblico ministero assolutamente disorganizzato
Ed anzi gli stessi magistrati hanno voluto nel tempo delle strutture piramidali più forti penso appunto all'antimafia
Un pubblico ministero organizzato per definizione non può essere indipendente o dipendente soltanto dalla legge perché dipende all'interno delle strutture da un capo dell'ufficio
Riteniamo viceversa che se l'obiettivo è quello di garantire l'indipendenza della magistratura nel suo complesso dal potere politico
Obiettivo che noi condividiamo pienamente che riteniamo che fondamento della funzione dell'avvocato perché sono Magistratura indipendente ci garantisce un ruolo
Ed allora ci pare che la norma già esistente eventualmente spostata proprio nell'articolo centouno per darli maggiore forza maggiore evidenza
Sia sufficiente cioè e l'attuale comma prima dell'articolo centoquattro secondo cui la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere mi pare che sotto questo venga tutelato sia l'indipendenza del giudice che l'indipendenza del pubblico ministero
E
Vengo subito al tipo di processo che noi riteniamo una innovazione fondamentale per la nuova Costituzione
Cioè mettere nella Costituzione una base uno schema di processo a cui il
Legislatore ordinario deve essere vincolata
Senza di ciò avremmo degli sbandamenti come li abbiamo avuti con l'incapacità per le risorse rigetto ordinario di orientarsi sul processo accusatorio che l'unico processo compatibile
Con una società liberaldemocratica
Ed allora siamo assolutamente
D'accordo con l'introduzione del nuovo comma dell'articolo centouno proposto dalla relazione
E anche tenendo conto della proprio della risoluzione del Parlamento europeo
In qualche misura proponiamo una norma però più ampia che proprio faccia riferimento a quel processo giusto che indicato espressamente nella Convenzione europea trasferito e l'uomo e quindi proponiamo l'introduzione di questo comma
Nessuno può essere sottoposto ad un giudizio penale se non nei modi e nelle forme del giusto processo
A tal fine devono essere assicurati la imparzialità del giudice la parità dei diritti delle parti la formazione della prova nel contraddittorio lavora letta e la pubblicità del dibattimento lo Stato assicura un ragione una ragionevole durata dei processi
E di particolare rilievo e mi permetto di farlo osservare il riferimento
Alla
Giudizio penale perché questi principi ovviamente valgono in sede di giudizio non possono valere per esempio in sede di indagine
Ne
In questo modo si precludono i riti alternativi perché la garanzia dell'IRI del contraddittorio ed è la formazione della prova
Oralmente è una garanzia che non può che riguardare Dipartimento quindi le obiezioni che si fanno all'introduzione di questa norma dicendo che in questo modo si impediscono i Sette Martiri non hanno Pase non hanno fondamento proprio perché
Il riferimento è al solo giudizio penale
A me pare che sia un dato di fondamentale importanza
Intensificare la presenza del popolo nell'amministrazione della giustizia
Mi permetto di ricordare che in qualunque ordinamento liberale a partire dal mille ottocentoquarantotto dopo le grandi rivoluzioni di operare dell'Europa la giuria fu prevista a livello costituzionale
E assolutamente
Contrario ad un principio di processo accusatorio prevedere che il giudice che dovrà decidere sia allo stesso che dirige l'acquisizione delle prove
Perché nell'acquisizione delle prove Pia inevitabilmente un certo pregiudizio su quella che dovrà essere la sua sentenza
Questo è umano e allora noi siamo dell'idea che l'intensificazione della presenza della giuria non per nulla nei Paesi anglosassoni è il modo ordinario di fare il processo
Debba essere
Garantita a livello costituzionale e quindi proponiamo la seguente formulazione dell'articolo centodue comma tre
La legge prevede in regola i casi in cui il popolo attraverso la giuria amministra direttamente la giustizia
Per quanto riguarda
Il Governo della magistratura o meglio l'autogoverno
Noi
Siamo convinti che dallo schema di processo accusatorio che il punto di partenza della revisione costituzionale in materia di giustizia
Derivino certe conseguenze sul piano istituzionale del ruolo del pubblico ministero e del ruolo del giudice
La profonda diversità delle funzioni che esercitano giudice e pubblico ministero a nostro avviso impone anche una profonda diversità nei negli organi di autogoverno della magistratura
Peraltro
Siamo dell'idea che gli organi di autogoverno non debbano essere in nessuna parte ed evidentemente su ciò non siamo d'accordo con
Alcune proposte che abbiamo letto una relazione
L'organo di autogoverno deve essere libero da interferenze politiche
E
Questo ci pare un principio di fondo a maggior ragione laddove si tratti dell'organo di autogoverno dei giudici e quindi proponiamo la seguente norma
Che distingue due organi a secondo che si tratti dei giudici o che si tratti dei pubblici ministeri
La Regione anche semplice che hanno funzioni profondamente diverso i giudici non possono avere alcuna funzione di scelte di politica criminale né possono essere condizionati presenti in materia disciplinare né da
I politici e neanche però dai pubblici ministeri vogliamo evitare che si possa verificare un Consiglio superiore in cui la dominanza numerica del pubblico ministero possa costituire un condizionamento della indipendenza del giudice in materia disciplinare allora proposte la seguente
Il Consiglio della giurisdizione e composto da i giudici eletti dagli appartenenti alla magistratura giudicante ne fa parte di diritto il Primo Presidente della Corte di Cassazione
Dunque un Consiglio composto solo da giudici eletto soltanto dei giudici
I componenti del Consiglio delle procure sono eletti per un terzo dai procuratori della Repubblica per un terzo dagli avvocati e per un terzo dei professori ordinari di università in materia giuridica
Possono essere letti soltanto gli appartenenti a tali categorie professionali che abbiano un'anzianità in un meno di quindici giorni ne fanno discografico quindici anni mi fanno parte di diritto il Procuratore generale della Corte di Cassazione e Ministro della Giustizia
Quali sono i compiti di questi due Consigli compiti profondamente diversi compiti che sono ispirati alla diversità del ruolo del giudicante del ruolo invece dell'inquirente
La norma che proponiamo è la seguente
Spettano al Consiglio della giurisdizione secondo le norme dell'ordinamento giudiziario le assegnazioni i trasferimenti e le promozioni dei giudici
Gli stessi compiti spettano al Consiglio delle procure e qui c'è
Ovviamente relazione ai pubblici ministeri
E qui c'è appunto l'elemento di profonda diversità
Consiglio delle procure che deve altresì sorvegliare sull'esercizio dell'azione penale nonché coordinare gli uffici del pubblico ministero
In sostanza noi come dirò più oltre
Brevemente
Siamo dell'idea del mantenimento dell'obbligatorietà dell'azione penale anche a livello costituzionale ma siccome siamo consapevoli che l'esercito l'azione penale e di fatto in parte discrezionale
Riteniamo che debba esistere comunque un organo che sorpresi
Come vengono utilizzate le risorse quali scelte vengono fatte resi se l'azione penale peraltro stessa magistratura l'ho riconosciuto una
Magistrato di altro rilievo che oggi fa parte del CSM
E che era procuratore capo a Torino stabilì una graduatoria nell'intervento sulla criminalità giustamente perché quello che capita di fatto ma senza garanzie senza trasparenza
E allora siccome l'azione penale eh un atto di fatto in parte discrezionale ci pare che debba essere in qualche misura sorvegliata e coordinata ma questo da parte di un organo esclusivamente non di natura politica
Crediamo però che
Debba spettare al solo Consiglio della giurisdizione cioè a quello composto solo tra i giudici
Il riprendere i provvedimenti disciplinari e quindi la riserva al Consiglio dei giudici di tutte le azioni disciplinari decisioni sull'azione disciplinare
La relazione affronta a nostro avviso molto acutamente molto giustamente la questione dell'intervento del Consiglio Superiore in materia di politiche ne siamo tutti consapevoli anche per vicende recenti
Ebbene a noi pare che anche in questo si debba distinguere tra il ruolo del giudice e il ruolo del pubblico ministero e quindi il limite annui pare debba essere introdotto solo per il Consiglio della giurisdizione
E quindi proponiamo il Consiglio della giurisdizione non può adottare atti o deliberazioni di indirizzo politico
Separazione delle carriere
La separazione delle carriere non è una questione che sia sganciata dalla idea dal paradigma del processo penale è la conseguenza del tipo di processo penale
Cioè non è pensabile un processo penale con un giudice terzo
Che
E il processo penale accusatorio processo di parti che non veda assolutamente distinto il ruolo la funzione la carriera di chi deve giudicare e di chi deve essere una vera e propria parte
Viene meno questo principio di terza età ogni volta in cui inevitabilmente vi sia una comunanza
Di carriera di cultura di appartenenza allo stesso corpo o alla stessa corporazione di chi giudica e di chi accusa
E lì il punto nodale c'è la separazione carriera non è una questione tra virgolette politica e semplicemente l'altra faccia di un processo accusatorio
Se la scelta è quella di un processo accusatorio sia una scelta costituzionale di fondo di civiltà non si può che arrivare alla separazione delle carriere questo è un dato logico al quale ci si deve attenere
Se la scelta vuol essere quella del processo inquisitorio per carità lasciamo pure le carriere unite o le funzioni puniti
Mi pare che forse non è molto
Come dire esplicitato nella relazione dell'onorevole Boato l'accesso iniziale all'una o all'altra carriera
Perché riteniamo ricordava la dottoressa Paciotti che i magistrati fanno
Si dedicano a ventitre diversi mestieri ecco noi siamo dell'opinione che in un Paese avanzato chi fa ventitré diversi mestieri di vedere di che entità diverse specializzazioni e cioè
Nessuno in un Paese specialistico in una società specializzata pensa di potere passare una specialità all'altra se non ne ha le capacità le idoneità e la cultura
E quindi a noi pare che non deve essere solo un problema di concorso separato ma di idoneità diverse quindi di valutazione delle idoneità
Per fare l'accusatore o per fare il giudice
Molti di noi possiamo molti di noi possono essere portati a indagare a trovare il cappello che ci porta all'assassino ma non avere quel senso dell'equilibrio dell'imparzialità
E come dire della
Attaccamento alle questioni teoriche che sono invece proprio del giudice
Ecco perché noi vorremmo introdurre una norma che tenga conto dei due dati della separazione iniziale si
Ma anche di una separazione giustificata e fondata sulle diverse attitudini per fare l'accusatore per fare i giudici quindi proporremmo questa norma all'articolo centosei della Costituzione
Le nomine dei magistrati giudicanti e di quelli requirenti hanno luogo per separato concorso
L'assunzione in ruolo e subordinata ad una valutazione di specifica idoneità rispettivamente da parte del Consiglio della giurisdizione o del Consiglio delle procure
Il passaggio dare una funzione all'altro
Proprio l'Avvocatura che ritiene a buon diritto di potere entrare a far parte
Anche della magistratura a certe condizioni non può essere contraria al passaggio
Da una carriera all'altro sarebbe uno spreco di energie di intelligenza se noi se ritenessimo che un pubblico ministero scoprendo in sé la vocazione del giudice
Non può fare per tutta la vita se non il pubblico ministero
Ed allora è un problema semplicemente di un passaggio che sia subordinato alle stesse condizioni di idoneità che inizialmente legittimavano fare l'una o l'altra professione
E credo che
Questo sia un dato indispensabile non
Tutt'non la solo desiderio di passare da una funzione all'altra giustifica il passaggio
Non desidero che si accompagna ad una obiettiva idoneità svolge l'altra funzione
E quindi si propone un nuovo comma così formulato
Il passaggio delle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa e consentita solo a seguito del concorso e delle valutazioni di tre unità di cui al precedente comma
Sulla inamovibilità
Anche su questo riteniamo che
Ci siano delle profonde differenze in ordine alle garanzie di cui deve godere il giudice rispetto a quelle di cui deve godere il Pubblico Ministero
Anche perché per il pubblico ministero vi sono quelle esigenze organizzative sul territorio che sono più strettamente collegata all'intervento sulle criminalità soprattutto sulla sanità organizzato
D'altra parte appunto da Direzione distrettuale antimafia ne è prova
In ordine proprio le esigenze di un coordinamento sul territorio
E quindi riteniamo che quella norma che generalmente sia pure comprensibilmente tiene conto
Di esigenze organizzative per incidere sulla inamovibilità possa essere mantenuta ma solo in ordine alle esigenze organizzative che riguardano il pubblico ministero e quindi proponiamo di così formularla
Per assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari il Consiglio delle procure sentito l'interessato può assegnare i magistrati del pubblico ministero ad altre sedi
Noi siamo dell'opinione che sia corretto sentire l'interessato ma non soltanto per un principio di contraddittorio
Che noi crediamo debba essere sempre rispettato ma anche perché le ragioni dell'interessato presente proprio in ordine alla sua attitudine a partecipare
A certe indagini in certi luoghi che egli ritiene di non avere e così via siano un momento essenziale per
Incidere sulla inamovibilità
Ne consegue a tutto ciò che ho detto sinora la modifica dell'articolo centosette i magistrati si distinguono tra di loro soltanto per l'appartenenza alla magistratura giudicante o da quella requirente
Obbligatorietà dell'azione penale che l'ultimo punto e concludo
Non siamo convinti che
Debba essere mantenuto il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale a livello costituzionale
Lo ha già detto il collega Amati solo in un ordinamento in cui il pubblico ministero fosse politicamente responsabile delle sue scelte sarebbe accettabile la obbligatorietà dell'azione la discrezionalità dell'azione penale
Ne abbiamo lungamente discusso tra gli avvocati penalisti e questa è stata quanto meno l'indicazione di maggioranza anche in ordine alla soluzione
Di secondo grado c'è quella di lasciare la legislazione ordinaria decidere sulla precarietà retta discrezionalità a me pare che la soluzione di mantenere a livello costituzionale sia una forte garanzia
Del rispetto quantomeno tendenziale delle quali Anzio davanti alla legge nell'intervento del pubblico ministero
La relazione dell'onorevole Boato introduce un tema importante in ordine alle modalità di esercizio che l'azione penale e cioè laddove fa riferimento alle esercizio secondo le modalità stabilite dalla legge
A noi pare che non possa che essere così è chiaro che l'azione penale non può che essere citata secondo delle modalità stabilite dalla legge e quindi ci pare
Una aggiunta che dica troppo poco rispetto all'importanza di come si esercita l'azione penale
Proprio in ordine a questo
Riteniamo che debba essere levata principio costituzionale
Quello che è già contenuto nell'articolo ventisette della Costituzione in ordine la presunzione di innocenza ma che si ricava solo indirettamente e parzialmente e cioè il problema
Della prova affidata al pubblico ministero come onere del pubblico di mistero di modi dimostrare la colpevolezza
E quindi
Si propone come ultima
Innovazione diciamo l'indicazione in modo Espresso a livello appunto di norme rigide la seguente e onere del pubblico ministero
Dimostrare la colpevolezza dell'imputato
In questo quadro e tenendo conto sia della norma introdotta a livello ordinario sia della
Delibera della risoluzione del Parlamento europeo che dice espressamente usa espressamente le parole che qui io riprendo
Ci pare che proprio dal punto di vista dell'onere di dimostrare la fondatezza dell'accusa si debba anche
Mettere in chiaro a livello costituzionale qual è il ruolo della custodia cautelare e ruolo dell'interrogatorio
Costituisce grave violazione dei diritti dell'uomo la utilizzazione della carcerazione preventiva come strumento per estorcere confessioni è uno di quei
Principi impliciti in qualunque società civile ma che non è mai male che una Costituzione riprende
Noi pensiamo che e concludo appunto
Che questa come è stato detto sia un'occasione storica e che la Costituzione se va toccata va toccata
Profondamente nelle sue radici per quanto riguarda la giustizia e le radici
Di una società democratica ripeto riportandomi all'inizio del mio discorso le radici grecista democratiche in materia di giustizia sono quelle di un processo in cui il giudice sia terzo e le parti abbiano eguali diritti nel momento la formazione della prova grazie
Grazie professore adesso io propongo che
La
Il ci sia un tempo dedicato i membri della Commissione per il
Intervenire per porre
Soprattutto spero quesiti
Tuttavia credo che per uno svolgimento ordinato e ragionevole dei nostri lavori saprà dovremmo cercare di contenere questo tempo entro un limite massimo di un'ora in modo da avere poi un altro tempo ragionevole per le repliche
Credo che sia un'ipotesi ragionevole
Qui io cercherò di amministrare questo tempo di un'ora tenendo conto della innanzitutto del fatto che i
Ciascun gruppo diritto di di parlare per ciascun commissario ciascun Gruppo
Hanno chiesto di parlare il senatore Pellegrino dell'onorevole urbani
Do la parola al senatore Pellegrino
Grazie Presidente
Io ringrazio
Gli auditi e di audience e ovviamente
Per l'interessante spaccato che ci hanno offerto
Delle diverse spesso contrapposte posizioni
Che si agitano nel Paese intorno al grosso problema della giustizia
E direi più ampiamente dalla giurisdizione e più ampiamente ancora del controllo di legalità
Voglio come sempre mantenere in
Termini temporali brevissimi
Questo mio intervento
Inizio rivolgendo alla dottoressa Paciotti
Un'osservazione
Che ho già rivolto al vicepresidente grosso
Dottoressa Paciotti coglierà le domande implicite in queste osservazioni
Io penso che sia antistorico
E direi
Innanzi a certe novità di ieri anche culturalmente regressivo
Pensare che oggi
In una democrazia avanzata il potere rappresentativo
Possa realisticamente attentare all'indipendenza e all'autonomia della giurisdizione
E delle funzioni del controllo di legalità
Questo non solo alla luce di nella storia recente del Paese
Ma di quella che è la fase evolutiva che attraversano tutte le democrazie occidentali
Io sono convinto
Dell'esattezza di una previsione
Che i due grandi magistrati italiani a cui il Paese deve essere grato per quello che hanno fatto
Fecero in una tavola rotonda cui partecipavano con due pubblici ministeri francesi
Se il secolo diciannovesimo esso del secolo del Parlamento se il secolo ventesimo è stato il secolo dell'Esecutivo
Con ogni probabilità il Secolo ventunesimo sarà il secondo la giurisdizione
Il problema però è
Domandarsi come realizzare l'auspicio
Che il secolo della giurisdizione
Continui ad essere anche un secolo di democrazia
E cioè quali siano
Le tecniche anche normative istituzionali
A cui affidare
Un ostacolo a una possibile deriva tecnocratica precompresso dall'ordinamento
Vorrei dire che
Ricordare che in alcune
Note sentenze della Corte di giustizia europea
Il principio della subordinazione dalla politica la giurisdizione è stato teorizzato hanno affermato
E rispetto ad una giurisdizione
Chi non attua principi strettamente legali
Ma tu a princìpi desumibili dalle norme del trattato ed è quello che
Viene inteso come l'ordinamento costituzionale comune nel Paese degli Stati membri
Il problema in gioco e quindi questo
Creare istituzioni
Che esercitino un forte e necessario controllo di legalità
Io condivido il titolo di un libro francese a cui hanno partecipato anche magistrati italiani è un volume collettaneo
O la giustizia o il caos
Per società compresso non reggono se non vi è un forte controllo di legalità
Il problema però è di capire come
Sia compatibile con questo peso istituzionale maggiore che finiscono per avere le funzioni di controllo del legale della legalità
Il permanere al centro del sistema
Di un potere rappresentativo senza il quale non ci può essere democrazia
E quindi secondo me rispetto all'attuale assetto costituzionale due sono le possibili vie
Noto dalle parole della dottoressa Paciotti che l'una e l'altra vengono diciamo sconsigliata
L'una è quella di creare dei bilanciamenti esterni
Cioè creare dall'esterno dei contrappesi al sistema di controllo della legalità
C'è una via che personalmente
Non ritengo la migliore
L'idea di
Implementare il numero della componente laica all'interno degli organi di autogoverno ma in questo senso poi dobbiamo ammetterlo
Sia
Che lei investitura della componente laica debba essere parlamentare
Si è invece che debba tingersi affronti l'investitura diversa
Ma se questa via non è consigliabile l'altra via
Mi sembra che sia necessaria che non posso essere russa
E cioè quella di creare all'interno dello stesso sistema delle funzioni che controllano la legalità
Dialettica e pluralismo
Quante volte parlando delle istituzioni rappresentative noi abbiamo detto che il pluralismo
E garanzia
Di equilibrio
E garanzia per tutti
Quindi attivare all'interno del mondo del controllo della legalità
Dinamiche
Ma per creare
Condizioni di equilibrio
Ognuno recente documento
Quando una delle associazioni integrata delle associazioni dei magistrati
Amministrativi e contabili ordinarie e della stessa Avvocatura dello Stato
Ha sottolineato questa esigenza
Di rafforzare
Il controllo diciamo il momento di attivazione del controllo della legalità
Individuando nel pubblico ministero
Una funzione ordinamentale comune
Sia quando viene esercitata dal Pubblico Ministero ordinario sia quando viene esercitato dal Pubblico Ministero contabile in una prospettiva di estensione di questo anche alla giustizia amministrativa con la creazione di un pubblico ministero amministrativo
Si è detto però che è un'imputazione in Comune di questa funzione
Ad un unico organo
Creerebbe pericoli per l'equilibrio dei poteri
La domanda esplicita che faccio
Alla dottoressa Paciotti è questo perché
La distanza che questo pubblico ministero avrebbe da tutti gli organi giudicanti
Non sarebbe essa stessa garanzie di equilibrio
E nello stesso tempo la Saragozza della possibilità di questo pubblico ministero di muoversi a trecentosessanta gradi nei confronti di tutti alla giurisdizione
Non sarebbe stata stessa
Garanzia sufficiente di un mantenimento del PM di una cultura della giurisdizione
E non privato colloquio piacevole che ho avuto con la dottoressa Paciotti
Ha definito questo pubblico ministero un occhiuto guardiano
è vero
Sarebbe un occhiuto guardiano
Ma sarebbe e custodito dai giudici imparziali e terzi
E il fatto che siano chiudo guardiano mi va bene se l'esigenza è quella di avere un forte controllo di legalità
Un pubblico ministero di questo tipo omino assicurerebbe che tutte le possibilità di attivazione non verrebbero trascurate
E sarebbe possibile a questo stesso pubblico ministero fare una selezione dei mezzi di azione che duttili verrebbero assegnati
Quindi nella sua scelta rendendo come tutti auspichiamo
Residuale la sanzione penale e più importante invece soluzioni preventive di tipo ripristinatorie di tipo civile amministrativo
Perché reale un sistema di controllo della legalità che non sia soltanto adesso afflittivo ma garantisca che la legge sia effettivamente osservata
Quindi io direi che dovremmo andare verso un mondo chi abbia un'assoluta autonomia e indipendenza da tutti gli altri poteri
Ma che sia un mondo fortemente pluralista ed equi ordinato
All'interno del quale le autorità indipendenti
Dovrebbero avere un ruolo che dovremmo sforzarci tutti quanti di definire
Io trovo come dire in qualche modo scoraggiante
Che questo grande tema che appartiene al domani ma che già fa parte dei modelli di democrazia avanzate
Sia completamente trascurato nel nostro dibattito
Mi sorprende che gli attori giurisdizionali non si dialetti sino
Di fronte a questa nuova realtà
E non provino nemmeno a definire quale sia il rapporto che debba intercorre fra sistema della giurisdizione il sistema delle autorità indipendenti
E come il sistema delle autorità indipendenti possa venire ad inserirsi effettivamente utilmente all'interno del complessivo sistema del controllo della legalità
Questo perché si difende
Un mondo oggi un mondo riti ISMU una monocultura
E a mio avviso non giova e chiaramente poi ineludibile o una deriva tecnocratica o l'esigenza di bilanciamenti esterni al sistema del controllo della legalità
Ma i colleghi avvocati che sto per chiudere
Vorrei dire questo
Un sistema di controllo della legalità che sia pluralistico e dei più ordinato non può esaurirsi nelle giurisdizioni togati
Le società complesse vedono incrementare in maniera esponenziale il numero dei conflitti che ambiscono ad una decisione neutrale
Questo porta ineludibilmente a un ampliamento della sfera del diritto o non restringersi della sfera della discrezionalità amministrativa e politica
Ma se il numero dei conflitti che ambiscono uno soluzione neutrale
E destinato a crescere in maniera esponenziale
E illusorio moderne affidare la soluzione per intero alla giurisdizione togata
Il sistema di giurisdizione togata questo punto muratore di implosione non riesce a funzionare
E quindi anche in questo noi dovremmo consentire in Costituzione
Che la legge ordinaria credi luoghi di risoluzione neutrale ed imparziale dei conflitti che non appartengono alla giurisdizione ma che alla giurisdizione vadano raccordati
Come avviene in molti Paesi del mondo
La degli avvocati contano socialmente moltissimo senza bisogno di previsioni costituzionali grazie
La parola all'onorevole Urbani poi seguirà senatore Nizzi
Io solo qualche domanda da risolvere mi scuso per la voce ahimè per l'influenza o solo qualche domanda da rivolgere
I solo poi dirò perché dottoressa Paciotti
Sono domande interessate perché
Le risposte ci considerano sicuramente di lavorare meglio e credo anche che siano domande
Che non abbiamo il dovere di fare qui
Che
Ci siamo riuniti come è stato amabilmente detto né per un incontro e per un dibattito ma per
Un'audizione e a voi che siete uomini di legge sono sicuro che non sfuggirà la differenza
E quindi abbiamo
Deciso di convocare queste audizioni proprio per
Poter capire meglio alcune cose
E porvi quindi alcune domande su
I punti
Che ai nostri occhi restano
Ambigui che quindi hanno bisogno del vostro apporto
Mi rivolgo solo dottoressa Paciotti e perché
Dottoressa
Ci ha presentato
Come dire una una relazione unità hanno svolto un intervento per argomenti
Non
Scendendo nei particolari della presentazione
Di un articolato
Cosa devo dire che ho gradito molto
Perché confesso anche ai rappresentanti degli avvocati che qui
Ricevere indicazioni sotto forma di
Articolati B ha certamente il pregio di non presentare ambiguità
Ma credo che non sfugga a nessuno l'imbarazzo che provoca in molti di noi sicuramente di me
Detto questo mi scuso anche col dottor Paciotti per la
Telegrafici ta delle mie domande ma abbiamo poco tempo a disposizione devono parlare altri colleghi
E poi sono certo che
Tutti voi conosciate così bene queste questioni
Da poter consentire a un un addetto ai lavori ma semplicemente a un rappresentante dei cittadini
Di
Formularla in termini estremamente stringati allora primo punto quasi dei telegrammi mi scuso
Primo punto obbligatorietà
In materia
Credo che il principio sia fuori discussione
In discussione e l'obbligatorietà di fatto
Che tutti sappiamo oggi
Esse
Largamente insoddisfacente largamente assente
Sia che diamo all'obbligatorietà il significato
De l'obbligo di
Tutte di svolgere tutte le azioni penali sia
Che
Diamo a questo il termine altri significati la domanda diventa
In tutti
I casi in cui noi siamo convinti per evidenza
Che non esiste un'obbligatorietà di fatto così come vorremmo esistesse un'obbligatorietà di principio quali sono gli istituti in grado di dare effettiva realizzazione
A questo
Principio
Prima domanda secondo sotto domanda nel caso delle politiche anticrimine
Come si può contemperare
La doppia esigenza che tutti voi conoscete
Dell'affermazione del principio con
Una
Come dire
Interpretazione inevitabilmente congiunturale rispetto alle esigenze
Di lottare contro specifici reati
Voi sapete benissimo che questo
Ad esempio è un obbligo assunto in sede internazionale dal nostro Paese ma mano che il nostro Paese fa parte
Di consessi internazionali che lo richiedono quindi è un problema che abbiamo aperto non vedo altra soluzione mi permetto chiederla nell'interpretazione del
Magistratura associata
Seconda questione relativa alla indipendenza
L'indipendenza come tale non è in discussione
Quello che
Oggetto di approfondimento
E
L'adeguatezza del principio dell'indipendenza come
Uso le parole con grande franchezza come valore strumentale nessuno di noi vede l'indipendenza
Dei magistrati come un valore che li ho logico con un valore finale il valore finale credo che tutti concordiamo su questo resta la garanzia di imparzialità il simbolo della bilancia
E quindi come è stato detto icastica mente da il dottor Caselli ieri sera in televisione di una magistratura senza padroni
E da questo punto di vista quale
L'applicazione del indipendenza che consente il massimo di imparzialità se condividiamo che si tratti di un valore altissimo ma di natura strumentale procedurale e non finalistico non teleologico
Terzo punto autonomia
Concetto di autonomia se risaliamo all'etimologia è un termine pericolosissimo
Credo che la democrazia nessun potere possa essere autonomo nel senso etimologico del termine salterebbe la democrazia salterebbe lo Stato saremmo altrove
Noi
Stiamo interrogandoci quindi su un concetto di autonomia che contempli ad esempio nel caso del CSM due
Nature
Un'autonomia come forma di autogoverno e un'autonomia nella fattispecie anche come quando si parla del CSM come organo di garanzia
Ora è chiaro che da questo punto di vista ai concetti di autonomia sì sposano necessariamente se accettiamo questa impostazione
I concetti di limitazione qualsiasi forma di autonomia deve trovare forme di limitazione
Qualsiasi forma di autonomia deve trovare
Applicazione del principio di responsabilità
Se siamo d'accordo su questa impostazione quali devono essere gli istituti che consentono di
Realizzare l'autonomia alla luce di questi corollari costitutivi non corollari secondario
Ma lascio tutto col punto interrogativo perché potrebbe
Essere d'accordo sulla premessa naturalmente
Per quello che riguarda
La unità
Unicità non so se l'espressione appropriata delle funzioni carriere
Siamo consapevoli
Che
Nel panorama delle democrazie occidentali
L'unicità non consiste la regola ma l'eccezione
Quindi per dirla con un termine un po'giornalistico
La regola è data da quello che vogliono riformatorio propongo riformatori non da coloro i quali
Pensano sia più utile conservare
Dico questo perché la domanda diventa se vogliamo
Rappresentare un unicum ci rendiamo conto
Di quello che comporta questo e soprattutto
Delle ragioni
Che restano o possono essere alla base della conservazione
Dico questo perché senza rifugiarmi in un ipse dixit che sarebbe fuori luogo qualche tempo fa un filosofo del diritto che fa il pretore i voli del nostro tempo parlo di working
Alla domanda di un intervistatore
A proposito dell'ordinamento della giustizia in Italia
Diceva ma davvero voi
Avete una unicità di carriere
Per
L'accusa rispetto
Al
Giudice
Beh sì ho capito bene si è così siete un Paese privo di giustizia cioè
Ecco ci fermiamo qui con l'ascolto della seduta della Commissione parlamentare bicamerale per le riforme istituzionali seduta del diciassette aprile mille novecento novanta sette in quell'occasione
La Commissione presieduta da Massimo D'Alema ascoltava i i rappresentanti di magistrati ed avvocati in particolare la presidente dell'Anm di allora Elena Paciotti e poi
I rappresentanti delle varie associazioni degli avvocati il Presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura italiana l'OUA che era all'avvocato Giovanni ma anche il Presidente delle Camere civili
Avvocato Luigi Storace l'avvocato Gaetano Pecorella presidente delle Camere penali italiane
Gli abbiamo fatto ascoltare questa seduta alla luce dell'attuale
Dibattito in corso sulla riforma della giustizia
Per capire meglio quali erano le posizioni di allora che
Tutto sommato sono rimaste immutate nel corso degli anni in particolare per quanto riguarda la posizione
Della associazione nazionale magistrati che ha sempre respinto ogni ipotesi di riforma che riguardi
Appunto le carriere dei magistrati riguardi la magistratura in generale
E giovedì prossimo potremo ascoltare sempre il corso lo spessore giustizia il seguito di questa
Seduta della Commissione bicamerale
L'altro era una seduta molto lunga che durava oltre quattro ore appunto ci ripromettiamo giovedì prossimo di farvi ascoltare il seguito
Di questa alla seduta del mille novecentonovanta sette a proposito di dibattito sulle riforma in tema di giustizia c'è da dire che domani in un albergo romano l'UDC cercherà di mettere attorno a un tavolo tutti gli esponenti del mondo e la giustizia di fare
Le prove generali di quel dialogo con l'opposizione categorie sulla riforma promossa dal Guardasigilli Angelino Alfano
Che appare abbastanza
Complicato ci sono posizioni molto distinte l'Unione di Centro finora a riservato ampia aperture alle ipotesi di riforma della giustizia e anche all'ipotesi di rivedere la legge sulle
Intercettazioni ma a fatto sapere chiaramente di essere disponibile a lavorare soltanto
In al Parlamento dunque ci sarà domani in una tavola rotonda dal titolo equilibrio tra poteri garanzie istituzionali autogoverno della magistratura e Point
Il giorno dopo mercoledì
Un'altra tavola rotonda sul tema efficienza del sistema giudiziario ragionevole durata del processo di obbligatorietà dell'azione penale c'è da dire che il seminario dell'UDC al quale sono stati
Invitati c'è una lunghissima lista di invitati di di tutte ti tutto lo schieramento costituzionale potremmo dire
Dei vari rappresentanti si di di categoria dei vari esperti di di giustizia di molti i giuristi
Il seminario dicevamo è a porte chiuse ma comunque seguire cercheremo di seguirlo da una radio radicale e di darvi
Notizia poi appunto dei delle conclusioni quantomeno dei risultati a cui si giungerà fra gli invitati
Ci sono anche i radicali in particolare l'avvocato Giuseppe Rossodivita che il presidente dell'associazione radicale Piero Calamandrei
Anche colui poiché cercheremo di fare il punto della situazione a proposito appunto di dei radicali c'è da dire che sicuramente uno dei temi
Degli argomenti di dibattito del seminario degli dell'UDC sarà la mozione presentata sia alla canea che al Senato dai parlamentari radicali eletti nella PD
Mozione che chiede la separazione delle carriere la riforma del consiglio superiore
Della magistratura e ancora la responsabilità civile dei magistrati la revisione del principio costituzionale di obbligatorietà dell'azione penale
Di tutto questo quindi avremo modo di parlare nei prossimi giorni intanto termina qui lo spazio dello speciale giustizia a tutti grazie per l'attenzione laureato Durso da una buona ascolto i successivi programmi
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