Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo

Se nazionale per la cooperazione allo sviluppo
Organizzata da Di Palmo per incarico del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica
Il Presidente Pertini
Ha ritenuto di indirizzarci
Un messaggio
La Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo che si inaugura oggi organizzata per incarico del Ministero degli Affari Esteri dall'Istituto per le relazioni fra l'Italia e i Paesi dell'Africa America latina Medio Oriente
Testimonianza dell'interesse dell'impegno con i quali l'Italia segui problemi dello sviluppo nella comunità internazionale
Non solo a livello governativo
Ma con la partecipazione di tutte le forze politiche sociali e culturali del nostro Paese
Sviluppo e disarmo
Due problemi tra loro intimamente collegati
Sono le utenti che drammatiche sfide del nostro tempo
Dalla cui soluzione dipende il futuro dell'umanità
Auguro quindi a queste giornate di riflessione e di dibattito
Pieno successo
Nell'individuazione di intenti e di iniziative
Per il proseguire potenziare la politica dell'Italia in cooperazione di cooperazione economica tecniche culturale ed umanitario
I Paesi emergenti devono essere aiutati nel rispetto delle loro auto autonomia scelte di vita a rompere il tragico cerchio del sottosviluppo Sandro Pertini
Certo di interpretare i sentimenti
Di tutti i convenuti
Ringrazio a nome vostro il Presidente della Repubblica
Del messaggio augurale
E la segreteria della conferenza si farà carico
Di rispondere
Per iscritto al Presidente della Repubblica
Accompagnando
Gli atti della conferenza con l'apprezzamento dell'interesse
Del sommo magistrato dello Stato
Per l'apertura e la conferenza la parola l'onorevole Piero Bassetti presidente dell'italo
Prima di se il lodevole Bassette cominci
Informa l'Assemblea
Che il ministro degli Esteri onorevole Colombo dovrà abbandonare
Tra circa
La sala
Per
Residenziale alla del dibattito che si aprirà questa mattina alla Camera dei deputati
Sullo stesso argomento
Da qui richiamato il vostro interesse
Signor presidente signore e signori quando il ministero per gli Affari esteri rivolto al nostro istituto l'invito a organizzare questa prima Conferenza nazionale
Sulla cooperazione allo sviluppo noi degli palmo abbiamo ritenuto di accettare l'in pieno impegno con piena convinzione
Abbiamo infatti giudicato che l'affidare la conferenza al nostro istituto culturale politico indicasse già un metodo ben preciso
Alla riflessione sulla cooperazione allo sviluppo
Cioè il metodo dell'incontro fra istituzioni di governo soggetti specializzati e società civile
In conseguenza all'istituto ha cercato di porsi allo stesso tempo come esecutore della conferenza per mandato del ministero
E come interlocutore del ministero per l'incontro fra le istituzioni e la società civile
Dell'espressione delle sue forze politiche di mercato di cultura tenendo ben presente che fu il Parlamento fin dal diciassette dicembre del mille novecentosettantanove
A richiedere lo svolgimento di questa conferenza
Rispetto alle relazioni generali che seguiranno e per le quali voglio ringraziare fin d'ora l'amico Calchi Novati e il ministro Giacomelli
Quindi metterò a richiamare poche anticipazioni tratte da alcune nostre riflessioni sugli obiettivi e compiti di questa conferenza
Voglio però prima di iniziare questo adempimento ringraziare ancora una volta in generale Federico Scotti
Direttore del circolo ufficiali che ci dà ospitalità e devo dire una ospitalità veramente degna dell'impegno che il governo ha voluto porre nell'organizzazione di questa conferenza
Dicevo e d'altra parte il discorso odierno del sottosegretario onorevole Palleschi e quello di chiusura del ministro onorevole Colombo ci indicheranno le volontà del governo che ci auguriamo in sintonia
Con le nostre e lei le vostre attese
L'idea spessa e gli strumenti della cooperazione internazionale sono sottoposti a una stringente verifica dalla situazione mondiale
L'intreccio di tentazioni neo protezionistiche ed i richiami alla suggestione di un nuovo liberismo su scala planetaria
L'accentuarsi della polarizzazione tra pacifismo e irrigidimenti politici
La fase del confronto Est-Ovest che sottrae spazio e flessibilità al dialogo nord-sud l'incertezza dell'Occidente tra riconoscimento della necessità di un nuovo ordine e arroccamento su un vecchio
Esigono una chiarificazione del ruolo e dell'efficacia della cooperazione
Essa correrà Happy altrimenti ancora una volta il rischio della riduzione a strumento subalterno o impegno volontaristico
è in questo quadro che alcuni fatti che sono maturati anche in Italia
Portando alcune forze parlamentari a condurre battaglie le quali pur sostenute da un solo principio di assistenza hanno portato infine nella corresponsabilità delle altre forze politiche ai impegno di notevole portata in sappiamo che se stamattina
Il ministro Colombo dovrà abbandonati e per partecipare al dibattito che si apre stamattina in Parlamento proprio su questo tema noi consideriamo felice questa coincidenza di un impegno del Parlamento
E della società civile tutte delle istituzioni intorno a questo tema per il quale anche la partecipazione di stamattina sottolinea il crescente interesse del paese
Ma più in generale le componenti più vivace della cultura cattolica e della cultura laica sono andate sempre più assumendo i temi prima della fame e poi più compiutamente dello sviluppo all'interno dell'orizzonte di impegno
Mentre auspico che queste esperienze si è volta hanno progressivamente dal ruolo di drammatico richiamo delle esigenze e dei doveri
Verso un ruolo di ricca e articolata capacità di proposta sottolineo però che già le spinte da esse espresse hanno avuto incidenza significativa
In Italia dunque esistono dopo o possono essere realizzate le condizioni perché la cooperazione internazionale si sviluppi sia efficace
Da un lato come un aspetto intrinseco della politica estera e allo stesso tempo come un ambito culturale operativo che collega la politica estera alla politica economica interna per andare avanti su questa strada è necessario non perdere di vista la complessità dell'esperienza di cooperazione che è il punto in cui la moralità dell'Occidente cioè l'aiuto la realtà effettuale dell'economia internazionale cioè gli scambi
La politica degli equilibri e delle alleanze cioè la collaborazione fra Stati si congiungono che diventano materia di cultura e decisione politica
è evidente allora quali sono le condizioni per lo sviluppo della cooperazione condizioni che riguardano la chiarificazione dei rapporti in questo ambito primo fra istituzione e società civile
Secondo fra poteri economici transnazionali
E governi nazionali terzo tra ruolo di un Paese cultura economica internazionale del in un paese a cultura economica internazionale della sua imprenditori mia
In un Paese non totalitario e nel quale gli stanziamenti pubblici per la cooperazione e l'aiuto sono una quota minima rispetto a quanto passa dalla bilancia dei pagamenti a condizioni di mercato
La cooperazione rimane un gesto poco più che sintetiche simbolico se in qualche modo non si determina una coerenza fra politica anche Società Civile
Delle posizioni direi chiama cancro tartan conta allora riduttivamente presentata c'è di nuovo la presa d'atto che ha finito per incidere di più nel sud dell'azione delle multinazionali
Che quella dell'aiuto pubblico nonostante la sincerità dei propositi e che perciò la logica degli scambi è l'unica che ha innescato processi irreversibili di crescita si tratta certamente di un tipo di sviluppo i cui limiti sono sempre stati ben avvertiti nella cultura italiana e ovviamente la soluzione non è infatti mette il pubblico si sostituisca al privato né che il privato abbiamo ruolo sufficiente il soggetto pubblico deve garantire un quadro di intenzioni che non siano strumentali e di sfruttamento e assicurare una sorveglianza sull'equilibrio finalistico degli scambi
E conseguenze operative di questa linea sono della politica di cooperazione italiana per essere efficace deve essere innanzitutto una politica per il Paese
E se ad esempio va condivisa con gli imprenditori al punto che determinate valutazioni di opportunità politiche vengano assunte all'interno stesso del calcolo economico in questo senso la cooperazione è una grande occasione per le imprese italiane affinché dallo sfruttamento dell'opportunità passino alla elaborazione di una strategia che non brucia i mercati ma ricostruisce
E in questo modo che la cooperazione diventa una politica per il Paese
La seconda conseguenza è che dentro le valutazioni di politica estera ma integrata più a fondo la consapevolezza dei processi economici internazionale che dall'Italia partono OPA sono proprio queste lo ripeto sono le condizioni perché il desiderio di aiutare i popoli in difficoltà non sia velleitario
Perché le politiche nazionali non si trovino in una condizione di minorità rispetto ai poteri economici delle multinazionali
Non prescindendo utopistica mente dal mercato ma assecondando lo nelle sue spinte più costruttive facendo se ne assecondare
Infatti la politica nazionale di cooperazione aiuto è subalterna al potere delle multe multinazionali solo quando non sa pensare il suo specifico
Quando accetta criticamente la logica transnazionale dell'economia industriale che non è ideologicamente contro ma è certo indifferente strumentale verso le identità culturali dei popoli la logica dell'industrializzazione per trapianto e dell'aiuto Donativo sono fra loro antitetiche e vedono subordinato il secondo termine
In ogni caso entrambe presuppongono una certa passività dell'interlocutore più debole
Le logiche degli scambi e della cooperazione sono invece complementari e in entrambi l'identità dell'interlocutore va compresa e valorizza a differenza della crescita forzata che postula salti di evoluzione lo sviluppo per Scampia e cooperazione presuppone continuità e coerenza fra risorse naturali e umane enfasi della crescita economica
Perciò essa può procedere dove l'altra si ferma e il suo ambito ultimo è quello non dei capitali ma degli uomini del know how dell'organizzazione
Così avviene che la politica di cooperazione rivaluta le specificità nazionali e fa leva su di esse
Perché pone di fronte ai governi non come detentori di reti di forza all'interno o all'esterno ma come responsabili verso le capacità la cultura e il futuro di un popolo
E per questo è più facilmente un dialogo fra democrazia
La cooperazione dunque lo spazio in cui le nazioni divengono protagoniste della trasformazione mondiale è il punto dell'ordine della finalistica in un processo altrimenti non dominanti a queste responsabilità la politica di cooperazione può assolvere solo se fondata rigorosamente su un terreno culturale e su un terreno economico insieme
Cioè se mosse animata da una maturità strategica che le consenta di recepire le istanze della politica e dell'economia reale e di essere strumento efficace di orientamento di entrambe
Con le forze della cultura bisogna considerare che il gigantesco rimorso dell'Occidente di fronte alla fame se basta motivare l'ampliamento di stanziamenti non determina in nulla la loro efficacia
Ha un per un maggiore sforzo di elaborazione culturale dobbiamo sentirci chiamati verso la nostra idea nazionale
Verso una declinazione in proposte concrete degli Hobbit orientamenti universalistici delle nostre culture
Verso una nuova coscienza degli obblighi e delle opportunità che derivano dalla nostra posizione storica e geografica verso un pur difficile rilancio dell'Europa come soggetto internazionale unitario
Verso nuove forme di scambio culturale dialogo con i popoli del Sud
Verso una messa a frutto dell'esperienza di dualismo economico e culturale vissuto al nostro interno e che ha segnato e arricchito la nostra esperienza di popolo di cultura economica e di classe dirigente
Verso il modo in cui entrare costruttivamente con una fisionomia è una linea proprie dell'ordine internazionale
Per fondare una strategia della cooperazione sul terreno economico lo scenario italiano solo apparentemente sembra non dei più promettenti le importazioni italiane di manufatti nei paesi in via di sviluppo sono le più basse all'interno della CEI con uno scarto ben maggiore di quello che sarebbe giustificato da differenze di reddito
Dobbiamo perciò presumere una pressione crescente dei paesi del Sud per l'esportazione i loro manufatti in Italia e questo in un Paese ad apparato produttivo rigido che non ha politiche efficaci di assistenze orientamento della riconversione
Che a bassa capacità di pilotare le modifiche della sua collocazione nella divisione internazionale del lavoro
E questo appunto il rapporto da chiarire tra il ruolo potenziale della nostra economia e la cultura economica dell'impresa italiana se si pensa che la struttura delle nostre esportazioni ancora molte analogie con quella dei Paesi in via di sviluppo di recente industrializzazione riguardo all'incidenza di prodotti dei settori cosiddetti maturi
è evidente l'urgenza di un'impostazione che non ci faccia cadere in tentazioni protezionistiche non Elenco le conseguenze di un assetto protezionistico in un'economia internazionale così integrata gli economisti internazionali ne hanno ormai ben individuate ricordo soltanto che una risposta chiusa
Alla concorrenza del sud distorce la integrazione disarticolare il dialogo e accrescere diffidenze
Porta il Sud a cercare l'autosufficienza e in ultima analisi Cisolla e ci indebolisce in termini di competitività
Con una risposta chiusa si riducono i mercati di sbocco per i manufatti italiani si rende l'Italia meno competitiva rispetto ai Paesi industriali che si avvalgono maggiormente di fonti di semilavorati più a buon mercato
Si crea un feedback politico negativo
Ma quali sono allora i contorni e quali gli strumenti di una risposta aperta nascono da qui molti dei quesiti a cui la conferenza si trova davanti le ipotesi di lavoro di una risposta aperta sono tutte da verificare
Ruotano intorno alla creazione di mercati di sbocco per nuova impiantistica perché solo una partecipazione aperta la divisione internazionale del lavoro
Costruisce gli scalini per salire nella divisione stessa e quindi per un'elevata partecipazione agli scambi tra Paesi industrializzati
A risposta aperta è anche la più complementare alle richieste dei paesi in via di sviluppo per la costruzione del nuovo ordine economico internazionale
Da queste non è dato prescindere in un calcolo planetario cioè a sistema chiuso e nel quale la creazione o la valorizzazione di mercati discende ormai solo da fattori politico economici e non da scoperte geografiche e conquiste militari
La risposta è per l'Italia nel considerare la forte consistenza di settori maturi nella propria economia don come il tallone di Achille ma come chiave per esercitare un ruolo importante nel rapporto nord-sud
La nostra forza nei settori maturi va valorizzata in termini di rendimenti economici attraverso scambi promossi ed equilibrati nella logica della cooperazione non si tratta di svendere ai paesi in via di sviluppo in settori maturi
Ma il contrario ritenevate specializzare sempre più la nostra presenza in essi e di porsi allo stesso tempo come un interlocutore necessario per il Sud che nel suo cammino di sviluppo non può contare sui settori avanzati soltanto senza passare da quelle attività manifatturiere che possono ancora rimanere la nostra forza
Ed essere anche un contributo realistico all'integrazione con il Sud
Pure sfiorando le appena e a volte senza neppure intravedere la le scelte italiane sulla cooperazione si sono mosse in questi anni verso questi intuizioni
Attraverso una profonda reclute revisione critica del concetto e della pratica della cooperazione tecnica e l'insorgere di una vivace questione specifica sull'aiuto altri traccerà hanno un bilancio ed esprimeranno un giudizio sullo stato della nostra azione
E su quale dei limiti riscontrati nel corso degli ultimi anni sono stati compiutamente superati o attendono ancora uno sforzo maggiore nella dotazione finanziaria nell'adeguamento degli strumenti
Nelle scelte propriamente politiche che investono il metodo bilaterale e multilaterale nell'attuazione dei principi normativi e programmatici introdotti nella legge trentotto
Proprio alla conferenza spetta dire quali sono le urgenze e le possibilità per il perfezionamento della legge
Per la sua compiutezza operativa per il potenziamento degli strumenti specifici del Ministero degli Affari Esteri o anche per individuare obiettivi più avanzati di soluzione istituzionale
Del resto molti in questi anni molto in questi anni è già stato fatto che va valorizzato come patrimonio di esperienza come non ricordare l'opera appassionata di tanti volontari e cooperatori
A me preme nel concludere richiamare sono la vostra attenzione sulla necessità di individuare arricchire uno specifico italiano sul doppio versante dell'impresa e del Governo e della società civile
E ancora la strada degli scambi della capacità originale di intermediazione che intreccia il dato di finanza
Di conoscenza e di merci secondo il richiamo storico delle nostre economie tardo medievali e rinascimentali che sono pur sempre riferimento più preciso per una nostra ricerca di vocazione
Più coerenti Dinoi alla loro storia anche non recente sono infatti quei Paesi europei è meglio sanno realizzare un habitat favorevole all'operare con l'estero
Questa linea corrispondono a condizione intermedia di nord e sud che deve farci ricercare la integrazione dell'Europa non per un appiattimento sulle sue economie continentali ma per essere animatori e protagonisti di una dialettica più costruttiva fra un rock mediterraneo e Africa
Seguendo una politica che sappia interpretare ogni propensione preesistenza di rapporti vitali nella nostra società
Dall'economia alla cultura dall'associazionismo evidente allora che una politica di cooperazione bilaterale incentrata su scelte rigide senza una flessibilità creativa che meno estranea alla politica estera di quel che può parere
Non sarebbe automaticamente migliore di una prevalenza della partecipazione per responsabilizzata
Agli organi multilaterale
Neanche l'affidarsi a un criterio di aree geopolitiche che oggi più militare che economico perché l'economia in un'integrazione più avanzata della politica può suggerire in modo risolutivo l'equilibrio adatto fra multilaterale e bilaterale anche in questo campo ci si identifica e si assume un ruolo intorno a una linea generale direi con una posizione politico-culturale chiara per il Sud e per il Nord
E alla capacità di interpretare e precorre le tendenze
Ma questi sono proprio gli interrogativi ai quali deve rispondere la conferenza con l'apporto delle diverse esperienze istituzionali imprenditoriali culturali che si riuniscono nella sua composizione
Abbiamo in questo Paese grandi tensioni etiche un profondo bisogno di essere parte attiva della comunità internazionale
Uno spirito di generosità e gratuità diffuso nelle nuove generazioni e che richiede l'occasione di esperienze impegnative ricche di senso
Un'imprenditorialità che con estrema agilità si proiettano fuori dei limiti del provincialismo
Tutte queste realtà pur così diverse fra loro ci richiamano come classe dirigente a gestire pienamente le responsabilità della cooperazione internazionale
Nel ringraziare ancora il ministro
Ministero e quindi anche l'amico sottosegretario per l'opportunità della concorrenza e voi tutti che avete accettato il nostro invito
Desidero io spesso dichiarare quello che potrebbe apparire un limite dell'impostazione che ho suggerito e cioè un volontarismo che per quanto circoscritto ne rimane il fondamento ma la gestione dei rapporti nord sud e quindi anche la cooperazione tutte le volte che il cinismo con la miseria culturale non portano a separare gli interessi dalla moralità
Presuppongono la certezza elementare ma difficile che siano gli uomini a fare la storia
Signore e signori
La competizione politica
è andata così gravemente degenerando in questi anni
Da diffondere allarme e preoccupazione nell'opinione pubblica
La ripresa del negoziato a Ginevra tra Stati Uniti e Unione Sovietica
Sul blocco e l'inversione della corsa agli armamenti
La forte ed efficace iniziativa europea sull'opzione zero
Riaprono la situazione alla speranza
Speranza sulla possibilità di una organizzazione dei rapporti tra gli stati fondati sulla pace la collaborazione Speranza che la comunità delle nazioni
Riesca a mobilitare coscienze e risorse
Per affrontare il più grande dei problemi del nostro tempo
Quello della fame del sottosviluppo
Il fatto che il Nord dell'umanità con una popolazione pari al venticinque per cento di quella mondiale
Produca i quattro quinti del reddito e che invece quella del Sud ove si trova il restante settantacinque per cento americani solo un quinto
I pugni ha ormai a decine di milioni di uomini e di donne del mondo civilizzato
Che chiedono con crescente pressione ai loro governi di adoperarsi con meno parole e più fatti
Per affrontare il problema nel modo più urgente
Il sottosviluppo dei quattro quinti dell'umanità
è un problema di tali dimensioni
Che non sarà sicuramente sufficiente una generazione per risolverlo
Ma vi è un aspetto di esso
Quello della fame che non consente ulteriori ritardi o esitazioni pena la morte di alcuni milioni di creature umane
Al vertice di Ottawa
Tra i Paesi occidentali più industrializzati del mondo
E alla successiva conferenza di Parigi
Il governo italiano ha proposto una serie di misure urgenti
Per affrontare il problema della fame nel mondo
E si è impegnata ad organizzare a Roma nei primi mesi dell'anno
Una riunione dei Paesi industrializzati di quelli ricchi al fine di discutere gli atti concreti da realizzarsi subito
Atti concreti
Da realizzare subito
Per salvare la vita ad alcuni milioni di persone
Nel quadro di un più ampio programma
Per raggiungere l'autosufficienza alimentare in tutti i Paesi
Intervento dunque di tipo straordinario
Capace cioè di non impedire o scoraggiare
Programmi o iniziative che i singoli Paesi dovranno intraprendere
Per incrementare la loro produzione alimentare nazionale ed anche di non distorcere al rialzo
La produzione dei paesi occidentali già largamente eccedentaria
Nei confronti della domanda interna
Anche sulla questione dell'intervento urgente
Per il prudente fronteggiare la fame
Che apparentemente apparirebbe il più semplice da realizzare
Si toccano dunque problemi carichi di contraddizioni
Dove gli egoismi nazionali calcoli mercantili
Possono vanificare anche gli sforzi più generoso
Mi è capitato di sentire decentemente in una riunione ristretta
Un ministro occidentale
Dire che i Paesi che si scaldano tanto degli aiuti alimentari
Sono quei Paesi che hanno eccedenze da collocare
La generalizzazione non è generosa
Perché la fame in alcune vaste zone del mondo
Non è una costruzione propagandistica interessata ma un drammatico dato reale
Tuttavia non vi è dubbio
Che per alcune nazioni non vi è davvero molto interesse
Ad un aiuto internazionale
Che consente ai Paesi del Terzo Mondo di raggiungere l'autosufficienza alimentare
La prossima conferenza di Roma
Dovrà fare attenzione a tutti e due gli aspetti del problema da affrontare
Urgenza e identità adeguata dell'aiuto alimentare secondo lo spirito della mozione approvata dall'Assemblea europea di Strasburgo
E un programma per lo sviluppo agricolo delle zone depresse del mondo
Una questione delle più complesse
Dei rapporti tra nord e sud
E quella del superamento di un certo tipo di protezionismo
Delle nazioni industrializzate
Nei confronti della giovane industria dei Paesi del Terzo Mondo
Il primo tipo di industria
Praticabile da parte di un Paese in via di sviluppo
E l'industria dei tessili dell'abbigliamento delle calzature
Grazie al basso costo della manodopera
I paesi in via di sviluppo sono in grado di esitare le loro merci a prezzi assolutamente impossibili
Per l'industria occidentale
Che lei agisce spesso con un atteggiamento di richiesta nei confronti dei rispettivi governi della Comunità europea
Più le richiesta di un irrazionale
Protezionismo
Il problema è come è noto
è quello di risolvere con il miglioramento del livello qualitativo della produzione occidentale
Nel quadro di una nuova e diversa divisione del lavoro nel mondo
Che lasci spazi vitali a tutte le comunità
Tutto ciò è stato più volte discusso
E non vi è dissenso sull'impostazione teorica della soluzione del problema sull'esposto
Il passaggio alla pratica si dimostra tuttavia molto difficile
Tant'è che il recente accordo mondiale sugli ingressi in realtà diminuisce
Le possibilità di penetrazione in Occidente delle merci asiatiche
Con quanta coerenza con le solenni affermazioni
Suo dovere della cooperazione allo sviluppo ognuno può agevolmente constatare anche non se se non si possono ignorare i gravi problemi per l'economia occidentale ed italiani in particolare che avrebbe significato una maggiore aperture
E nella consapevolezza di tutti ormai
Che l'evoluzione del commercio internazionale penalizza i paesi in via di sviluppo
E in particolare quelli a più basso reddito pro-capite
Non ci si può meravigliare se il persistente deterioramento dei termini di scambio dei paesi in via di sviluppo
Non produttori di petrolio contribuisce ampiamente ad accrescere in questi Paesi il peso dell'indebitamento esterno
Che nel mille novecentottanta secondo i dati forniti recentemente dal Fondo monetario internazionale
Ha praticamente raggiunto la somma i cento miliardi di dollari più del doppio dell'indebitamento registrato tre anni orsono dagli stessi Paesi
L'approvvigionamento energetico
Rappresenta spesso la posta più pressante di tali indebitamento
Essendo né coinvolti
Ben novanta dei centotrenta paesi in via di sviluppo
Quelli non produttori di petrolio
Va osservato però che i problemi indotti dalla crisi energetica si pongono per i Paesi in via di sviluppo in termini significativamente diversi
Da quelli con cui si presentano dei Paesi industrializzati
Per questi ultimi
L'approvvigionamento energetico è un problema di costi crescenti
E di processi inflazionistici
Che è necessario tenere sotto controllo
Fronteggiando dico l'aumento della produttività
Qui le intensificazione degli sforzi della diversificazione unendo delle fonti classiche petrolio gas carbone idraulica e quelli per la creazione di nuovi impianti ad elevato potenziale quali le centrali nucleari
Per i Paesi in via di sviluppo non produttori di petrolio invece le crisi energetica cresce pesantemente le già gravi difficoltà delle loro prospettive di sviluppo per questi Paesi si tratta da un lato di accrescere le proprie capacità di approvvigionamento attraverso il miglioramento dei termini di scambio delle proprie esportazioni sì e di prodotti manifatturieri che di materie prime e dall'altro di accrescere il livello di autosufficienza energetica facendo ricorso soprattutto all'uso di Fonte Nuova via rinnovabili di energia
Geotermia biomassa solare eolica e così via dicendo
Su quest'ultimo aspetto delle fonti rinnovabili di energia si è recentemente conclusa nero villa conferenza delle Nazioni Unite
Il primo programma per il cui programma di azione proponeva come obiettivo per l'anno due mila di far passare la parte delle energie rinnovabili dal quindici al venticinque per cento il consumo energetico mondiale
Obiettivo ambizioso
Di difficile realizzazione
Tenuto conto della fase ancora sperimentale in cui ci troviamo in questo campo
E dei problemi di finanziamento che vi sono connessi
Sui quali la conferenza di Nairobi non ha saputo trovare rapide soluzioni tranquillizzanti
Per quanto riguarda l'Italia
Il nostro Paese è giunto buon ultimo tra i Paesi industrializzati
A considerare l'importanza della cooperazione allo sviluppo con i paesi del terzo mondo
Purtroppo l'Italia
Malgrado gli sforzi e la cresciuta maturità sul problema del Parlamento e dell'opinione pubblica
è rimasta
Ultima anche se la spesse nazionale per lo sviluppo e passata dallo zero virgola solo otto per cento di pochi anni fa
Allo zero diciannove per cento del prodotto nazionale lordo secondo una prima stima fatta per l'anno mille novecentottantuno
Nel dettaglio mille novecentottantuno
Nel capitolo Doni
Su centottanta miliardi stanziati se ne sono spesi cento per i crediti d'aiuto
Su duecentottantotto stanziati
Se ne sono spesi soltanto trenta anche se per altri avviata
Una procedura
Per l'aiuto alimentare andata sei meglio in quanto si è speso quaranta miliardi sui quaranta stanziati
Per quanto riguarda i contributi volontari agli organismi multilaterali
Che sono saliti a centodieci miliardi circa
Che si aggiungono ai cinquecentoquarantasette obbligatori
C'è da dire che l'aumento della nostra contribuzione non è stato accompagnato da uno sforzo di programmazione
Che consentisse un utilizzo organico
è una situazione pesante che non può continuare in questi termini
La cooperazione allo sviluppo
Non è soltanto una necessità culturale dell'Occidente
Ma una imprescindibile necessità economiche
Basti por mente all'ampiezza del mercato mondiale non attivato nei confronti di quello attuale
E la libertà di accesso alle materie prime per le quali l'Europa importatrice per l'ottanta per cento per avere un'idea approssimativa della rilevanza primaria del problema
Gli essenziali i rapporti economici con i paesi in via di sviluppo sono possibili solo con la politica della cooperazione allo sviluppo
Il nostro ritardo in tal senso non può non pesare gravemente sul nostro stesso sviluppo
Le cause sono diverse
E mi auguro che questa Conferenza potrà contribuire molto ad individuare diagnosi e terapie
A mio giudizio una di tali cause per ricercarsi nella politica
Del dipartimento del ministero degli esteri e del Tesoro
Che spesso hanno seguito le iniziative intraprese le aziende nazionali nei Paesi in via di sviluppo
Senza essersi ingrato e mettersi in grado di elaborare un programma di governo
Che adesso il duplice obiettivo di contribuire ad attivare nei paesi di intervento il meccanismo dello sviluppo e di stimolare aziende italiane ad intervenire di giovandosi e Giovanna Dossena
In tal modo ci sono ottenuti risultati modesti
Interventi spezzettati e di un organo ICI
Nella mancanza di una linea politica di una strategia
L'argomento
Della mancanza di personale al dipartimento e in parte giusto in parte infondato
è giusto
Nel senso che il Dipartimento nelle dimensioni di oggi è inadeguato
Ma aggiungo che a parer mio sarebbe grave errore pensare di risolvere il problema
Con altro personale dello Stato
Si entrerebbe in una spirale infernale
Che inghiottire ebbe gran parte dei mezzi finanziari destinati allo sviluppo
Non si può pretendere di avere del dipartimento
Una serie indefinita di uffici specializzati
Al dipartimento occorre un gruppo dirigente limitato nel numero e ad alto livello che grosso modo c'è
Ed una
Serie di convenzioni con agenzie specializzate che possono essere anche istituti universitari banche consorzio che il Di Bari intendimento
Deve assumersi il compito di indirizzare e controllare
Un'altra questione che a mio giudizio si pone è il carattere di parziale dell'aiuto pubblico che secondo l'applicazione
Che dalla legge trentotto si è fatta finora
Si è rivolto con i toni di crediti di aiuto quasi esclusivamente in un rapporto da governo a governo nell'edificazione delle strutture delle sovrastrutture
Mentre sarebbe importante che l'aiuto pubblico contribuisca anche ad accompagnare un flusso di investimenti di altra natura
Lo sviluppo infatti non è legato solo ad iniziative portate avanti a livello pubblico
Ma si determina con la formazione di un ceto imprenditoriale in grado di svolgere la funzione di supporto per l'economia
L'aiuto pubblico dovrà aumentare ed essere di natura tale da mobilitare le forze economiche migliori della nostra società
Cioè l'imprenditoria pubblica e privata la media e la piccola il movimento cooperativo
Mobilitare con sostegni finanziari economici e politici da parte dello Stato
Anche con la formazione di aziende miste
Delle quali coinvolgere imprenditori cooperative enti pubblici dei paesi in via di sviluppo
Possono esserci pericoli su questa strada
Perché essa può essere utilizzata per esportazioni speculativi di capitali
O per produrre con salari di fame merci che vengono fabbricati in Padania sala di civili
Ma i pericoli non possono dissuadere ci dal percorrerla
La cooperazione allo sviluppo
è uno dei problemi maggiori del nostro tempo
Esso costituisce il terreno della competizione pacifica tra nazioni e sistemi di nazioni e sa fornirà la risposta di sull'utilità alle dispute del ventesimo secolo sulla sofferta ricerca del socialismo nella libertà o sull'autoritarismo delle certezze di stare
La premessa da cui si deve partire quando si parla di una politica della cooperazione allo sviluppo nel quadro della politica estera dell'Italia
Sono di carattere eminentemente politico
Che vanno ricavati dalle grandi linee di tendenza della politica internazionale
Entro cui si colloca non già come sottocapitolo in qualche modo autonomo e separato bensì come una delle sue strutture fondamentali il rapporto nord-sud a cui la questione della cooperazione allo sviluppo più direttamente si collega
Non è concepibile né Dio riccamente né praticamente una politica della cooperazione in contrasto con gli orientamenti generali di politica estera
è vero invece che la cooperazione può diventare uno strumento attivo di politica in modo da rendere più efficiente e tutto il corpo della politica estera
Il dato centrale delle relazioni internazionali negli anni ottanta e lo stato di conflittualità confronta azione tra Est e Ovest in particolare fra Stati Uniti e Unione Sovietica
Sotto l'urto di una crisi che ha certamente cause complesse la fase della distensione almeno nei termini in cui si è andata realizzando degli anni settanta appare esaurita
Gli schemi istituzionali della distensione da quello del controllo degli armamenti alla CSC ieri sono come svuotati sono oggi oggetto di una riconsiderazione globale
Potrà rimettersi in modo che si anti già rimesso in moto un meccanismo negoziale
Ma intanto prevale una condizione di tensione
Nemmeno la distensione a rigore va ricordato è mai riuscita a formulare una politica comune per risolvere i problemi del Sud sia quelli economici che quelli politici indotti dalle crisi periferiche che questa mancanza certamente una delle cause dello spegnimento della distensione
A maggior ragione nella fase che si può definire del dopo distensione il rapporto est Ovest è destinato ad avere implicazioni fortemente negative sul rapporto nord-sud
Sul lato nord sud tuttavia sussiste un canale di comunicazione ancora disponibile
Ah frattura c'è mai meno evidenti e non è dichiarata a differenza dell'Asse Est Ovest
La politica estera italiana dovrebbe proporsi così da una parte di non lasciare che la pensione est Ovest
Annulli gli spazi d'iniziativa che ci siamo guadagnati sul versante sud anche quando si tratta di agire in paesi fattispecie che sono suscettibili di giudizio categorie sotto l'influenza della politica di potenza e degli schieramenti precostituiti
E dall'altra parte di utilizzare espressamente a fini stabilizzanti la problematica dello sviluppo e anche prospettiva il compito di favorire l'integrazione del terzo mondo nel sistema internazionale
Indicativo a questo proposito è stato il vertice nord-sud che si è svolto alla fine di ottobre a Cancun qualcuno ha scritto che Cancun e la Kwantung degli anni ottanta come dire che la dimensione terzomondista
Portata alla ribalta nel mille novecentocinquantacinque dalla prima poi rimasta unica conferenza pro asiatica è arrivata ormai a saldarsi con il fulcro principale della politica mondiale
I problemi dei Paesi usciti dalla decolonizzazione divenuti nel frattempo i paesi del sottosviluppo
Non si pongono più su un piano d'istinto o addirittura giusto apposto ma sono intrecciati strettamente con quelli della pace del progresso e dello stesso benessere di tutto il mondo
Un limite è l'autoesclusione dal negoziato dell'URSS che effettivamente Fini
Poteri circoscritti anche per il carattere non ufficiale della sede senza un'agenda e senza deleghe da parte dei rispettivi blocchi ma l'argomento al centro dei lavori nuovo ordine economico internazionale bastava a sancirne l'importanza straordinaria
Hai dato le riserve di chi è più interessato a rivitalizzare il commercio e si oppone a quel tanto di dirigismo concordato che sarebbe inevitabilmente connesso a una ristrutturazione del sistema con alcune di queste probabilmente è stato il risultato più importante sia riconosciuto che il problema dello sviluppo qui tutta la tematica nord sud fa parte della politica e persino della grande politica
Il nuovo ordine economico internazionale è stato dal mille novecentosettantatré in poi una specie di proposta alternativa
E il terzo mondo
Al massimo del suo potere contrattuale vero o presunto dopo la conclusione della decolonizzazione l'esplosione del petrolio ha portato avanti con alterne fortune
Raccogliendo e razionalizzando l'impulso dato al discorso sul Sud sui rapporti nord sud da iniziative pregresse come l'UNCTAD
Un obiettivo che può essere visto come un complemento della politica del non allineamento anch'essa approdata una dimensione mondiale non solo per l'adesione sul cioè quattro asiatico originario dell'ex Jugoslavia in molti Paesi dell'America latina
Ma per la sua vocazione a risolvere ormai problemi del Terzo Mondo in una prospettiva generale attraverso la soluzione dei problemi di tutto il mondo
Entrambi questi processi hanno impongono scopo di facilitare la riorganizzazione dei rapporti internazionali sconvolti dall'esito della guerra dalla disintegrazione degli imperi coloniali dall'apparizione di nuovi centri di potere
In modo da garantire soluzioni pluraliste nel rispetto dei diritti delle nuove nazioni delle classi tradizionalmente subalterna
Espressione concreta dello sport del Terzo Mondo per arrivare a questa ristrutturazione e il negoziato globale che l'incontro di Cancun aveva appunto il compito di rilanciare dopo le indicazioni incoraggianti venute dalla vernice di Venezia del giugno mille novecentottanta dei sette Paesi più industrializzati
E la battuta d'arresto di Ottawa incontro del luglio scorso con in mezzo il fallimento della sessione speciale del dono dell'estate mille novecentottanta finnico dato globale è stato in linea di massima riattivato
Senonché così come si dov'è stato impostato a Cancun essere ancora privo di una strategia definita le norme procedurali imposte dall'Amministrazione americana per ritirare le sue obiezioni di principio sono fin troppo restrittive ed emblematica e Gianassi mi sconfessione dell'ONU a vantaggio delle agenzie come il Fondo monetario lunga e la Banca mondiale in cui dei gerarchi e sono ancora quelle del passato
Forse è presto per dire che l'offensiva del sud è stata respinta
Certo non si ripeterà tanto facilmente la coincidenza delle tre condizioni che nel mille novecentosettantatré settantaquattro hanno consentito un primo spostamento di potere a livello globale
Da diva del petrolio l'esistenza di una disfunzione nel nord a causa dell'irrazionale politica energetica il conflitto arabo-israeliano come catalizzatore
Da allora molte ipotesi terzomondista e sono state ridimensionate dalla verificabili dei rapporti di forza effettivi
Stando alle tendenze del nuovo ordine economico internazionale rischia di vedere mortificata la sua carica riformatrice
Riducendosi a un semplice aggiornamento di quello vecchio al più con la quotazione che alcune nazioni del Terzo Mondo per meglio dire di alcune inedite del terzo mondo nel sistema secondo uno schema più vicino alla continuità che al rottura
Assente da Cancun l'Italia non sia stranieri evidentemente dalle sue conclusioni ma le sue prospettive
A cominciare dalla ripresa del negoziato globale al quale il Governo italiano ha spesso informalmente ripetuto via essere risolutamente attaccato tutti seguiti della Conferenza nord-sud ci riguardano direttamente anche per questo l'Italia si è rammaricata voce alta per il mancato invito
Le ragioni per cui l'Italia si sente tanto impegnata in questa tematica possono sembrare ovvie ma non lo sono
Infatti in grado di interiorizzazione già a livello culturale di questa problematica è ancora largamente insufficiente
Quando si faccia astrazione da una generica consapevolezza del bisogno di stabilire un rapporto più attivo anche nel senso della solidarietà con i Paesi del terzo mondo spesso visti
Nella duplice e contraddittoria semplificazione dei paesi della fame oltre i Paesi del petrolio
Il terzo mondo invece è un insieme di problemi realtà rivendicazioni che difficilmente si possono riassumere in questi stereotipi
è una parte ingente del sistema internazionale che dopo aver portato a termine la decolonizzazione tenta di inserirsi nel sistema in condizioni di approssimate eguaglianza
E che intanto in una estenuante transizione turba oggettivamente con i propri sussulti le proprie crisi che sono però anche crisi di crescita politica economica di rianimazione culturale gli equilibri al massimo livello in passato processi analoghi si pensa l'emergere di nuove potente come il Giappone e la Germania nei primi decenni del secolo hanno comportato prezzi molto elevati
Una politica nord-sud deve cercare di assecondare questo inserimento dei paesi del Sud in modo che il sistema internazionale ne subisca almeno possibili contraccolpi e che non ne soffrano gli interessi dell'Italia
Meglio se concepiti in un contesto comunitario è comunque multilaterale
Fare posto ai paesi in via di sviluppo significa più di una semplice distribuzione dei benefici materiali
La posta in palio è soprattutto la stabilità delle relazioni internazionali in un mondo di crescente competizione economica e di diffusione per quanto contrastata e imperfetta della ricchezza
La funzione di una politica di cooperazione trova qui la sua vera qualificazione
Il rapporto nord-sud può fornire al sistema quella struttura cooperativa irrealisticamente dalle condizioni attuari non si può rinvenire nel rapporto Est Ovest
Che pure è realisticamente percepito come prioritario e ha sempre una funzione determinante per la salvaguardia della pace
Il precedente del dopoguerra dimostra che la cooperazione può servire benissimo allo scopo di riassestare il sistema ricordando però che oggi a differenza di quanto avvenuto con progetti come il Piano Marshall la sfida è portata da nazioni da culture che non puntano alla unificazione bensì al decentramento al pluralismo al diversificazione
Per molto tempo la politica di cooperazione in Italia
Non si è liberata
Da Prost da una prospettiva contingente
La stessa dizione di cooperazione tecnica adottata dalla prima legge che ha regolato questo problema la legge mille duecentoventidue del mille novecentosettantuno delimita da sola il raggio dentro cui di fatto essa si svolgeva
Italia afferma una concezione di tipo umanitario assistenzialistico senza neppure dedicare l'assistenza somme sufficienti a darle una rilevante effettiva credo che la legge mille duecentoventidue anche se parlava solo di cooperazione tecnica si rendeva conto però che il problema è in prospettiva ira quello di promuovere lo diceva espressamente nel suo articolo uno di promuovere il progresso quei Paesi in via di sviluppo
Inadeguato per motivi impliciti nell'arretratezza del nostro sistema di cooperazione per motivi connessi alla vostra collocazione internazionale può lungo il comportamento dell'Italia in tutte quelle sedi in cui si andò sviluppando il confronto-scontro fra nord e sud
Di varie conferenze di all'ONU o nelle sessioni speciali del novanta fino alla dal delinearsi della strategia globale per il nuovo ordine economico internazionale
Italia raramente si è spinta fino a sposare per intero le posizioni del terzo mondo
Membri del governo i delegati tecnici si prodigarono spesso in opere apprezzate di mediazione ma la solidarietà di blocco ha pure le sue regole
Si scorgono i tabellini delle votazioni si constata che quasi sempre l'Italia si adegua alla linea dell'Occidente che si pone nei confronti delle rivendicazioni del sud imposizioni antagonistica per un più o meno giustificato riflesso auto difensivo
Va ricordato che l'Italia si astenne anche nel corso forse più importante che si è avuto in questi ultimi anni quello sulla Carta dei diritti e dei doveri economici degli Stati che pure fu approvata a larghissima maggioranza dall'assemblea generale dell'ONU del mille novecentosettantaquattro
Con il che si può dire che forse l'Italia non ha mai fatto propria l'ideologia da cui discendono tutte le successive proposte concrete per arrivare al nuovo ordine economico internazionale
Un'analisi della politica di cooperazione vera e propria confermare Carella carenza progettuale la gran parte dei contributi veniva erogata attraverso i canali multilaterali e naturalmente si concedono poco con un'impronta politica e personalizzata anche se per altri versi come di o meglio più avanti possono essere più efficaci i singoli interventi bilaterali gli aiuti erano concentrati in pochi Paesi paesi della fascia est africana i Paesi mediterranei con poche puntate in America Latina onde alcuni Paesi dell'Africa subsahariana anche la quasi totale esclusione del Lazio
Adempiere infine il flusso degli aiuti dei crediti privati su quelli che l'OCSE riconosce come aiuti pubblici cosiddetti APS o o da secondo della sigla si vuole assumere
Comunque sui contenuti della competenza radici della nostra politica di cooperazione riferiva più a lungo di ministro Giacomelli e mi limito quindi a questi brevi osservazione
In mancanza di una linea programmata e approvata dagli organi politici la nostra cooperazione appariva trainata di fatto da iniziativa privata con il suo dinamismo il suo spirito non necessariamente di economicità pura ma comunque diverso dagli obiettivi propri della cooperazione sceglieva i Paesi le regioni settori in cui impegnare anche la cooperazione e più difficile naturalmente in queste circostanze soddisfare da una parte gli interessi dell'Italia in quanto Stato o società complessa perché difetta la mediazione politica quanto gli interessi dei più bisognosi tra i Paesi con cui si svolge la cooperazione spesso
Si deve arrivare al prima politicamente diverso tanto in Italia che nel mondo del mille novecentosettantotto settantanove per superare queste importazioni restrittiva regge trentotto il prodotto di una presa di coscienza a livello politico
E anche senza ricostruire qui tutte le fasi del dibattito tv come proprietà alcuni di voi ricordano molto acceso è certo che i risultati sono stati in qualche modo un passo in avanti l'ampliamento dalla cooperazione in modo da abbracciare tutti i settori dello sviluppo
La creazione del dipartimento per la cooperazione e lo sviluppo l'interno del ministero degli esteri con una sua autonomia almeno parziale
E l'istituzione di organi consultivi ampiamente rappresentativi per mantenere un rapporto più attivo con il mondo politico sociale ed economico hanno costituito un'importante innovazione
Lo stesso istituto dal volontariato prova nella nuova legge un potenziamento e un coordinamento maggiore
Perché trentotto regola anche la materia della cooperazione gli anziani recependo alcune disposizioni della cosiddetta legge Ossola del mille novecentosettantasette
E per la prima volta distingue chiaramente il canale del credito per lo sviluppo dai canali di credito per le esportazioni benché poi sul piano operativo data la unicità dell'ente di gestione il Mediocredito torna verificarsi una sovrapposizione
In coincidenza con la Legge trentotto il governo italiano incomincia a rivelare anche sul piano politico eppure prima sconosciute
Alla quinta puntata si svolse a Manila nel maggio mille novecentosettantanove per esempio il capo della nostra delegazione Pedini riconobbe che per superare i problemi del sottosviluppo occorre un riesame della realtà economica e istituzionale che costituisce il quadro delle relazioni fra Stato anticipando in un certo senso quello che doveva essere lo spirito del negoziato globale
Avvicinandosi all'ottica revisionista e il terzo mondo proietta ormai su tutte le istituzioni che governano l'economia mondiale un Paese e sarà uno dei punti di scontro quelle finanziarie in cui Brunetta e la prevalenza delle potenze occidentali del liberismo contrapposti all'emergere di nuovi soggetti internazionali
E a quel tanto o poco di dirigismo con cui il sud del mondo vorrebbe correggere le sperequazioni più evidenti del sistema
Mai dato questa predisposizione tuttavia l'Italia non è riuscita a darsi un'autorevolezza e un'autonomia tali da imporsi come in uno dei centri principali del negoziato e questa alla fine può essere la spiegazione politica più convincente dell'esclusione dal vertice in terra messicana
Al di là della sensibilità a livello individuale di gruppi di opinione di partiti politici ci sono limiti di carattere strutturale per il modo con cui la cooperazione gestita per la concorrenza dittatori decisionali non coordinati per i tempi di intervento per la macchinosità di certe procedure sia a livello previsionale che a livello operativo che hanno ritardato la piena realizzazione degli obiettivi della legge trentotto
A quale
E quindi anni è stata anche frenata dalla difficoltà concreta di mobilitare fondi adeguati agli obiettivi proposta i recenti aumenti degli stanziamenti che dovrebbero portare nel mille novecentottantatré l'Italia sulla media da ha messo naturalmente che le previsioni non restino sulla carta o quei fondi non si nascondono nelle pieghe del bilancio dello Stato trasformandosi in residui passivi
Rappresentano un notevole progresso il semplice aumento quantitativo però non esclude tanti eventi più necessario uno sforzo di elaborazione in termini più propriamente politici
è chiaro che con tutti i vantaggi che potranno certamente essere conseguiti da un miglioramento tecnico della legge e in generale negli strumenti della cooperazione la soluzione potrà essere trovata soltanto in ad un livello politico nel quadro di una impostazione localistica del dialogo nord sud e con riguardo a tutti gli aspetti della politica economica italiana sia verso l'esterno che verso l'interno
Nonostante la crescita che negli ultimi anni si è registrata in alcuni Paesi del Terzo Mondo di cui va tenuto conto che la comprensione più esatta dei processi in atto
Il dramma del sottosviluppo continui ad occupare un posto centrale su questo naturalmente non mi soffermo barba la ampiezza del tema voglio solo richiama le proiezioni a disposizione non lasciano molto speranza su progresso generalizzato dei Paesi del Terzo Mondo per gli anni Ottanta
L'aria della fama è diminuita in termini relativi è aumentata in termini assoluti e tende a crescere lo stesso processo integrativo in corso a livello mondiale non è fatto per risolvere i problemi strutturali del sottosviluppo
Sono prospettive che se non altro per una elementare questioni di consenso verso le proprie opinioni pubbliche le classi dirigenti dei Paesi del Terzo Mondo non possono accettare
E sorge infatti da qui il movimento rivendicativo che attraversa ormai tutto il sistema delle relazioni internazionali
La soddisfazione di quelle attese è una condizione di stabilità che non si può eludere
Anche economicamente le motivazioni non sono limitate al Terzo Mondo il problema nord-sud implica la valorizzazione di risorse e quindi dargli attivazione di processi di accumulazione che se hanno il loro epicentro più immediato ignari popolazioni finora esclusi dal progresso e dallo sviluppo hanno il loro sbocco naturale in una dimensione universale
Lo sviluppo del terzo mondo può diventare così una componente dinamica per il superamento dalla crisi economica interna e internazionale e non comporta solo una diversa distribuzione di risorse ma anche una redistribuzione dei ruoli secondo nuovi processi di sviluppo su scala mondiale e accettando l'idea di una profonda democratizzazione delle relazioni internazionali
Tutte condizioni che non possono essere lasciate alle cosiddette porte del mercato e che presuppongono perciò una strategia politica
Sul sottosviluppo esiste ormai una letteratura sterminata accreditata a cui fa riscontro anche la lunga esperienza degli organismi internazionali
E in corso però un tentativo di ripensare molti dei concetti fondamentali sono stati finora alla base del discorso sottosviluppo
La stessa idea di interdipendenza fra nord e sud tra Area divertono di sviluppo
Deperisce di fronte al progressivo distacco concettuale dei Paesi del Terzo Mondo che rinunciano ad una integrazione percepita come indipendenza e che coltivano per reazione le proprie specifiche caratteristiche economiche sociali e culturali sostituendo in prospettiva la cooperazione sud-sud a quella nord su per ripristinare un rapporto di cooperazione necessario un rinnovato impegno sia sui temi dello sviluppo cento tutti livelli sia sul tema specifico della cooperazione le proposte che emergono dagli studi circostanziati o dalle analisi proiettate sull'avvenire hanno un punto comune nel tentativo di rimediare con manovre espansive o correttive al fossato esistente fra paesi sviluppati i paesi in via di sviluppo
Anche l'apporto pranzo va in questo senso
Ma se nel nord ha fatto sensazione per le sue innovazioni esso non è passato indenne al vaglio dei teorici terzomondista i radicali degli rimproverano di voler intervenire sui ritmi dello sviluppo lasciandone sostanzialmente inalterati inalterata la natura
Nel complesso un semplice aumento delle potenzialità economiche dei paesi in via di sviluppo attraverso il trasferimento di risorse finanziarie tecnologiche
In pratica una maggiore capacità di acquisto di una classe ristretta nei paesi in via di sviluppo
Rappresenterebbe solo un contributo secondario deformante rispetto all'obiettivo del progresso e del benessere dei popoli dei Paesi in via di sviluppo a causa delle condizioni di sperequazioni di base in cui le società sottosviluppate si trova per iniziare a una politica di sviluppo e poi un intervento massiccio per risolvere la questione alimentare che come ha dimostrato la storia è una specie di premessa per qualsiasi politica di sviluppo con prospettive di successo
La cooperazione è insostituibile in quanto soluzione diversa già sul piano qualitativo rispetto alle iniziative anche importanti ed è semplicemente ad accrescere le possibilità economiche dei Paesi in via di sviluppo
Per cooperazione si intenderà quindi ogni forma di intervento volto a incidere nella sostanza non solo dei rapporti a livello internazionale fra nord e sud ma anche nella all'interno delle strutture economiche e sociali degli stessi paesi in via di sviluppo
Ci sono bisogni essenziali delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo soprattutto delle fasce più sfavoriti di quelle popolazioni a cui la collaborazione economica e commerciale a livello internazionale non è in grado di far fronte e che devono essere assunti con gli obiettivi prioritari della cooperazione e il caso soprattutto dei Paesi meno avanzati per i problemi si è svolta nel mese di settembre una conferenza apposita a Parigi ma il problema è di portata più generale si colloca anche qui l'impegno per aggredire lo scandalo della morte per fame e del deperimento organico irreversibile da denutrizione
Anche se secondo l'immagine tradizionale la cooperazione di tutte le componenti del rapporto nord-sud
E quella che racchiude in sé più assistenzialismo essa diede ciò non di meno essere sempre coniugata con il filone riformatore che ispira tutto il processo del dialogo nord sud con cui non può ovviamente entrare in contraddizione
La politica di cooperazione non può essere concepita come uno spicchio della politica economica essendo al contrario una politica complessiva che coinvolge tutti gli aspetti del rapporto nord-sud
Che dovrebbe impegnarci in una determinata linea di condotta nei negoziati internazionali sul nuovo ordine economico mondiale
E che ampi riscontri nella stessa politica economica interna in vista di una riconversione che ci attrezzi al fine di non annullare con provvedimenti difensivi gli affetti non si sa quanto durevoli dei primi successi dei paesi del terzo mondo
Sui rischi degli inconvenienti della scarsa lungimiranza del protezionismo già presidente Bassetti
A parola
In una prospettiva così allargata accade l'immagine restrittiva che paga la cooperazione una specie di schermo di garanzia per interessi pregressi a livello nazionale o addirittura a livello produttivo
Secondo precedente stabilito dalla storia o dalla geografia ma che in pratica rispetti lo spirito influenza di origine coloniale
Può essere più vantaggioso stimolare la crescita progressi economici sociali diffusione di nuove forme di potere
Tanto più nel caso dell'Italia abbia specie protette molto limitate e che deve semmai rafforzare il quadro di subalternità interiorità
Italia vive dei rapporti con i Paesi sviluppati ha tutto l'interesse a vedere moltiplicato lo sviluppo anche i cosiddetti ritorni invece di fermarsi ad un calcolo dei profitti e delle perdite progetto per progetto vanno visti sullo sfondo di una maggiore dinamicità dell'intero sistema in uno sviluppo generale delle forze produttive nella convergenza di interessi e convenienze fra nord e sud
A parte vanno considerati ritorni politici che più difficile quantificare ma che non sono meno importa a formula commercio non aiuto con cui si vorrebbe negare la qualità e l'efficacia dei programmi di cooperazione per lui del resto gran parte della sua forza polemica se nel distico al posto della parola aiuto si introduce il termine cooperazione la sua accezione più vasta a cui non è certo estranea una quota di commercio
Gli scenari commerciali conosciuti d'altra parte non equivalgono sempre al massimo della spontaneità come sembrerebbe implicito nelle teorie sulla magia del mercato dosi anche abbondanti di interventismo hanno sempre convissuto con le pratiche liberisti che e tutta la pratica delle preferenze generalizzate sfavore dei paesi del in via di sviluppo lo dimostra
Si può dunque senz'altro accettare il principio che il commercio nord-sud è un elemento vitale per le strategie di sviluppo di molte delle nazioni del Terzo Mondo
Gli stessi Nick dei Paesi di nuova industrializzazione con tutte le loro debolezze che formazioni vengono in fondo dal commercio come sbocco degli investimenti preferenziali delle società multinazionali
L'allargamento del dialogo nord-sud tutto il panorama dell'economia mondiale non deve diventare tuttavia un Aliberti lui e la cooperazione in una politica priva di identità
La cooperazione conserva un posto centrale anche a costo di una continua revisione critica dei suoi obiettivi dei suoi strumenti dei suoi meccanismi per adeguarli ai progressi dell'intero processo
Se gli affetti dalla cooperazione annullato così vasto le responsabilità di impostazione e conduzione non possono essere troppo concentrato
Pur promossa e gestita dal ministero degli Affari esteri attraverso il dipartimento è un problema che riguarda tutta la società italiana e che è possibile rendere tanto più credibile quanto più vera ancorata alle porte materiali della società
Questo significa che la cooperazione non deve essere non solo a realizzata ma anche spiegata di protagonisti diretti del processo produttivo italiano oltre che i protagonisti del sistema politico
Il gioco delle libere porte di mercato soprattutto in un Paese come l'Italia non è sufficiente per padroneggiare delle implicazioni di una strategia con contenuti politici così rilevante
La sua relazione seguirà questa il ministro Giacomelli darà un bilancio anche di quelli che sono i contenuti concreti modi di espressione della politica di cooperazione mi limito a qualche osservazione qualche proposta
Sul piano istituzionale è urgente la piena attuazione della legge trentotto della quale manca fra l'altro quali tre anni dopo la sua approvazione il regolamento l'applicazione della legge significa anche recuperare indicazioni di fatto non realizzate come la necessità di una programmazione facenti capo al CIPE comitato i ministri interministeriale per la politica economica verso l'estero
Il potenziamento del Dipartimento dovrebbe accompagnarsi così a una più diretta corresponsabilizzazione del Ministro degli affetti agli affari esteri come presidente del CIP sei come titolare politico delle scelte di fondo a cui la cooperazione deve ispirarsi
Cercando di sciogliere l'intreccio di competenze che si sovrappone spesso intralciando la alla sua autonomia decisionale più operativa
Il coordinamento dei vari aspetti della politica di cooperazione persino potrebbe richiedere sulla competenza ultima dalla Presidenza del Consiglio soprattutto nel caso di una riforma secondo schemi da tempo lo studio della presidenza
Sul piano dei contenuti la stessa legge trentotto parla di priorità in termini generali ho anche detto dal presidente Bassetti tutte le priorità sono discutibili e borse sono destinati a scomparire
Ma mantengono avviamento li acquistano una loro validità per i singoli progetti
Si è già visto che per quanto riguarda le priorità geografiche una polarizzazione avvenuta quasi spontaneamente
Di per sé le scelte che sono state fatte a favore del Corno d'Africa per ragioni storiche dell'Africa australe per ragioni di sensibilità ai problemi lasciati da un colonialismo che qui è sopravvissuto alla stessa decolonizzazione
I Paesi mediterranei per ragioni di vicinanza geografica possono apparire anche scelte obbligate ma il problema come dicevo di carattere più generale che mettiti in discussioni criteri in quanto tale
Se la cooperazione deve essere il veicolo del contributo dell'Italia come parte della Cei e dell'Occidente industrializzato
Al progresso delle prospettive evocate dalla strategia del nuovo ordine economico internazionale
La necessità di ancorare la cooperazione a Paesi determinati viene meno se non per rispettare indicazioni espresse dallo stesso dialogo nord-sud come accade per i programmi di emergenza o per gli interventi a favore dei Paesi meno avanzati
Ora per affiancare la cooperazione orizzontale su su sempre nell'ottica globale nella quale dovrebbe iscriversi la cooperazione essa dovrebbe comunque proporsi di dare la precedenza
Alle Nazioni uguale ragioni del Terzo Mondo per le quali è necessario uno sforzo maggiore in vista di quella integrazione del sistema internazionale che il risvolto politico del dialogo nord-sud
Per quanto riguarda le priorità settoriali quelli proposti dei documenti italiani sono l'agricoltura attività minerario energetica
Sono le stesse che sono state denunciate dal nuovo presidente della Banca Mondiale Clausen al momento dello sua investitura esse corrispondono a esigenze reali dei paesi in via di sviluppo e rappresenta un progresso rispetto alla concentrazione sulle soli infrastrutture come avveniva un tempo
Più che su una scala fra i diversi settori in ogni modo sembra giusto puntare su progetti globali per Paese tali da rendere veramente significativa per gli effetti cumulativi la cooperazione in questo senso vanno il cancello Program che sono stati impostati anche in Italia frattempo dal mille novecentottantuno sull'esempio dell'esperienza di altri Stati occidentali
Anche i canti Program dovrebbero peraltro avere il loro centro di gravità possibilmente con scadenze pluriennali nella dimensione nord-sud che non è necessariamente quella italiana divenendo un sostegno di curve di sviluppo sostanzialmente multilaterali
Si potrebbero privilegiare così paesi ed esperienze che danno più garanzie sul un tutt'uno sviluppo centrato imitando fra l'altro le ricadute negative per la nostra economia i nostri esportazione
Una priorità d'impatto anzi la priorità della cooperazione italiana è stata la cooperazione tecnica che si estrinseca in invio di personale esperto e volontario fornitura di attrezzature formazione di quadri studio progettazione di prefattibilità fattibilità invece acquisiti dai volontari dagli istituti dei singoli cooperanti inviati in Africa America latina in condizioni spesso disagiate per le carenze lì logistiche
Parenti legislative difficoltà logistiche sono peraltro
Sono senz'altro da iscriversi all'archivio di questa esperienza sotto la legge mille duecentoventidue la cooperazione tecnica era la sola operazioni elargite dall'Italia ed è anche la legge trentotto lascia molto spazio alla cooperazione tecnica
C'è stato però l'invio di personale non inserito in progetti aventi un minimo di coordinamento e questo agevola il collegamento della cooperazione tecnica con la cooperazione nel suo complesso
è chiaro che se la pratica dei campi programmi se andrà avanti e sarà intensificata la cooperazione tecnica divento un complemento utilissimo per tutti gli interventi finanziari e produttivi la formazione dovrebbe abitare la precedenza ai quadri intermedi con un tipo di assistenza che mentre esalta il nostro specifico può favorire modelli in grado di sostenersi con mezzi propri
Che qui naturalmente tutto il tema di quale sia la tecnologia più adatta per trasmettere i paesi in via di sviluppo ma rimando agli ha potuto comunicazione
L'argomento ancora aperto la discussione quello del rapporto fra canali bilaterali canali multilaterali
Un riequilibrio è chiesto da più parti perché attualmente la sproporzione a favore dei multilaterali eccessiva e finisce per impedire una politica della cooperazione programmata il funzionale a tutta la nostra politica estera
Senta integrare pienamente il rapporto con i Paesi terzi nella nostra economia che è una condizione di credibilità della cooperazione ed anche una garanzia di durata
Sarebbe un errore però ribaltare Rockwell apporto come suggeriscono alcuni documenti del dipartimento in considerazione sia delle strutture carenti e l'amministrazione proposta la cooperazione sia delle necessità di far affluire i nostri bambini stanziamenti più consistenti per affrontare con più verosimiglianza problemi del sottosviluppo
La prospettiva multilaterale dovrebbe anche essere possibile qualificare meglio l'iniziativa italiana in sede CEE pensiamo tutto il tema dei rapporti con i Paesi ACP possibilmente senza nessuna sottrazione ai timoni e nazionali o di indirizzo che spesso nella comunità prevale
Finora gli aiuti multilaterali anch'essi hanno avuto dalla cooperazione italiana la funzione prevalente per volume
Obiettivamente hanno avuto una funzione politicamente residuale a causa della scarsa capacità dell'Italia di incidere nelle attività e nei progetti delle agenzie dell'ONU o delle banche
L'aumento delle quote di capitale della nostra parte in chiave di intervento multilaterale risposi pietà gli stanziamenti maggiori che sono avvenuti in questi ultimi mesi dovrebbe consentire per il futuro un'influenza maggiore rivalutando il compito insostituibile di questo canale
Gli aiuti multilaterali sono più rispettosi del diritto di autonomia del Paese assistito possono essere accordati più facilmente alle direttive globali del dialogo nord-sud sono funzionali alle iniziative su Sud e si presentano come un tramite per tentare di riavvicinare il Paesi socialisti gli ha una politica di sviluppo globale
Che forse uno degli obiettivi più importanti nella prospettiva di una soluzione che dal Nord Sud si estenda anche al rapporto est Ovest
Il nostro governo ha detto che attraverso i crediti che verrà ristabilito un rapporto più congruo aiuti bilaterali e multilaterali già oggi è grazie ai crediti anche se i contributi alle condizioni di mercato sono preponderanti rispetto l'aiuto pubblico
Se il flusso netto di risorse a favore dei Paesi in via di sviluppo e più alto di quanto non dicono spesso le cifre egli APS ruota degli aiuti pubblici
I crediti che sarebbe opportuno concedere a condizioni veramente agevolate per non aggravare ulteriormente una situazione debitoria dei Paesi in via di sviluppo
Che da sola basterebbe a far apparire catastrofica la loro condizione possono avere una funzione molto importante perché mentre mettono a disposizione dei Paesi del Terzo Mondo risorse finanziarie preziose riducono la componente puramente Donativo della cooperazione chi è un elemento indispensabile ma che a lungo andare si dimostra incapace di creare rapporti integrati ed economicamente stabile
I crediti possono anche facilitare progetti di cofinanziamento dei programmi i laterali a cui da più parti si assegnano
Se per caso un medico c'è un medico in sala
I crediti possono anche facilitare progetti di cofinanziamento dei programmi trilaterali a cui da più parti si assegnano buone prospettive di riuscita
C'è solo da evitare che essendo questo strumento di aiuto sospinto in primo piano oggi dalla riscrittura delle teorie basate sul mercato un'eccessiva insistenza sui crediti reintroduca surrettiziamente forme di cooperazione puramente commerciali che svuoterebbe o la cooperazione nel suo significato più utenti
Dell'azione degli altri paesi occidentali sono affermati i cosiddetti crediti misti commistione non è priva di inconvenienti perché i criteri a cui rispondono i criteri i crediti pubblici non sono gli stessi dei crediti privati
Non sarebbe coerente per esempio con lo spirito da legge trentotto subordinare i suoi fondiamo occhioni rigide di redditività solvibilità
Escludendo i Paesi in sinistro uno un affidabili in quanto moroso piegandosi a logiche che al più dovrebbero essere proprie di altre leggi come da due due sette o di altre amministrazioni
Per conciliare le varie esigenze dei crediti commerciali dovrebbero essere distinti anche concettualmente dagli aiuti di cooperazione ma sul piano della politica dovrebbero essere coordinati con essi a cura del ministero degli Esteri
Rete trentotto del resto riconosce espressamente la necessità di una progettazione in sede CIPE indicando la procedura corretta per inquadrare l'iniziativa privata in una prospettiva di cooperazione se il Pubblico saprà imporre certi principi affermando la sua egemonia si smonta da sola la pretesa inconciliabilità fra affari e cooperazione che nei fatti d'altra parte non esiste dato che spesso ad un singolo progetto
Viene usata tutta la gamma degli aiuti dal tono agli incentivi all'esportazione
Il posto del terzo mondo dall'economia italiana è ancora inferiore a quello della Cina del mondo industrializzato ma si avvicina oggi a circa un quarto del nostro export importi quindi sta assumendo un'importanza notevole
E nel Terzo Mondo d'altra parte che è concentrata la massima pari in massima parte la domanda insoddisfatta ed è in questa direzione che vanno indirizzate le nostre capacità produttive in modo da trasformare i attuale la domanda potenziale come appunto uno dei compiti della cooperazione
Esaminando la struttura delle nostre esportazioni si constata che mentre fino agli anni Settanta mito degli anni Settanta l'economia italiana stava subendo un lento ma graduale processo di avvicinamento agli altri Paesi industrializzati dell'Occidente
Non ulteriore specificazione dei comparti produttivi verso l'alto queste specificazioni si è arrestata a seguito della crisi petrolifera
E l'aumento delle esportazioni verso i Paesi del Terzo Mondo con precedenza ai Paesi esportatori di petrolio non si è accompagnata una continuazione del sviluppo della nostra economia in questo senso
Esperienza dimostra che non c'è una correlazione obbligata fra sofisticazione dei prodotti e dinamica delle esportazioni
Esce confermata la necessità di cercare una più effettiva integrazione per aree lì a livello mondiale tra nord e sud quale premessa per quella riconversione differenziazione che sui tempi lunghi può promuovere più estesi complementarietà
Le posizioni emerse di recente all'interno dei Paesi occidentali solo però compatibili con queste prospettive questa è una domanda di moneta ritmo esaltazione acritica del mercato le manovre del dollaro in pratica la politica deflattiva sono strutturalmente difficili da raccordare con una politica di apertura ai Paesi del Terzo Mondo e comunque con il rilancio di una
Gli anni fanno affidamento per alleviare gli effetti della crisi
Lo stesso vertice di Ottawa che ha dato incarico all'Italia di coordinare l'attività l'Occidente per certi programmi di assistenza alimentare nei confronti del Terzo Mondo non ha offerto molti spunti al Terzo Mondo invitandolo al più ad una integrazione nel sistema vigente
I rapporti stabiliti al momento della ricostruzione dell'Italia dopo la guerra hanno influenzato il nostro modello di sviluppo inserendo l'Italia in modo organico e verosimilmente irreversibile nel mercato dei Paesi capitalisti più avanza
Una parte maggiore ai rapporti con i Paesi del Sud in un contesto che si vuole tener conto dei bisogni essenziali delle popolazioni del Terzo mondo non può riprodurre ovunque un modello che già in Occidente
Appare storto può avere in prospettiva una pare influenza
Questa la possibile assorbimento del dell'Italia nel Terzo Mondo è una paura che forse non è completamente scomparsa Tano per quanto irrazionale sia il rapporto con il Terzo Mondo
Come si tende a credere talvolta anche in Italia sotto l'influsso dalla cultura più fermamente legata alla tradizione euro Centrica non è alternativo a quello con l'Europa
I due processi hanno un andamento tendenzialmente complementare o convergente tanto più se il rapporto nord-sud avrà quella funzione centrale che essenziali il piedino ha svolto una svolta positiva nelle relazioni internazionali
Il dialogo nord-sud eh Anpi egemonico per eccellenza recide le influenze esterne e sviluppa l'autonomia della periferia in una interdipendenza simmetrica
Almeno tendenzialmente si mette la cooperazione con il Terzo Mondo per il fatto di svolgersi per lo più fra Stati ha di per sé anche la caratteristica di rafforzare i rapporti a livello politico
Vale per i motori del rapporto ed è un aspetto nient'affatto negativo di un sistema che oggi più sull'interesse reciproco che sugli interessi dei singoli Stati pure i singoli blocchi ai fini della politica italiana l'aria terzo mondo una dimensione Sud e certamente la più adatta ad alleggerire una posizione che in termini di bipolarismo di divisione internazionale del lavoro è debole e semi periferica
L'esperienza tanto sulla est-ovest problemi che la distensione quanto su quello nord sud coprimi del nuovo ordine economico internazionale dimostra e l'esistenza di interessi comuni non basta a creare una politica comune
Una struttura di potere multipolare
Indebolisce la definizione di interesse generale che spesso nella storia e tale solo in quanto imposto con la cui eccezioni o una accorta distribuzione dei vantaggi da una forza una potenza dominante in assenza di un centro riconosciuto può derivarne invece della cooperazione una forma di manipolazione politica dei più forti contro i più deboli
Per trasformare la dipendenza reciproca esiste attualmente in cooperazione è sempre necessario uno sforzo volontario in pratica un atto di volontà politica finalizzato a uno schema condiviso
Ogni politica estera alquanto lo scopo di ridurre le conflittualità sia a livello dei rapporti tra gli Stati che all'interno dei singoli Stati
E così anche per l'Italia anche se l'Italia non ha sentito in tutte le sue valenze questi scienza forse perché per molto tempo la politica estera è stata praticata ho percepito soprattutto ai fini di garanzia e legittimazione interna
La cooperazione è un testi primaria importanza per la politica estera che si proponga di contemperare il potere con i limiti di un sistema sempre più articolato e complesso
La cooperazione con il Terzo Mondo riconosci la nuova realtà rappresentata dall'emergere di nuovi soggetti sulla scena internazionale
Il superamento del bipolarismo in un sistema pluralista che accetti la compartecipazione dei nuovi centri di potere espressi anche dal Terzo Mondo non è un fenomeno di disgregazione come mostrano di credere le superpotenze è una tendenza che può facilitare il compito una politica estera
Porta ad ampliare gli spazi della collaborazione e della distensione
Il cambiamento in atto deve solo trovare istituzioni adatte a recepirlo per la sua stessa natura la quindi cooperazione nord sud condiziona la potestà assoluta degli Stati che favorisce gli organismi internazionali
Se questo è vero bisogna essere pronti questo anche un altro salto culturale che non so quanto sia stato recepito in Italia che dal potere dei Paesi del Terzo Mondo debba essere in qualche modo aumenta
E un aggiustamento che lo stesso rapporto pranzo suggerisce Comin evitabile il fondo augurabile anche in funzione preventiva di tentazioni isolazioniste o di uno scontro senza fine
La crisi della distensione che viviamo riduce la libertà di iniziativa ma non l'urgenza di un'iniziativa probabilmente nei blocchi così come sono diretti delle superpotenze più interessati al riarmo che allo sviluppo e attraverso il riarmo alla dominazione dei rispettivi periferie nei non allineamento chi ha perduto molto del suo smalto possono sciogliere l'impasse mutamenti politici ricambi sociali sull'in atto in Europa e nel mondo in una situazione di obiettiva carenza di leadership con tutto ciò non sono attuali ottica di fuoriuscire dal sistema né a titolo individuale né a titolo collettivo persino nella prospettiva di quella dimensione su sub prima intesa solo come una forzatura polemica contro il rifiuto del nord controfferta di cooptazione in un sistema immutabile
Un inquadramento in prospettive generali dovrebbe garantire che gli interventi non si fermino alla congiuntura Comini Davini inevitabilmente sarebbe se si seguissero le emergenze dei casi individuali ma operino sulla struttura
Da cui deriva in ultima analisi sottosviluppo con tutte le sue miserie deformazioni ingiustizie comprese le carestie e la fame
Integrazione nord-sud e una politica ma in un certo modo e anche una ideologia la sua forza di attrazione di ugualmente limitata proprio perché combina istanze morali e interessi pratici
La condizione di non negare Manzin patteggiare gli intendimenti riformatori
Una recente conferenza letali quando il segretario generale del Commonwealth sarà un palco hanno intanto che l'Occidente abbia troppo spesso saputo solo dire di no alle proposte del sud venendo meno alle sue stesse tradizioni l'obiettivo è di inventare e sperimentare un nuovo internazionalismo adatto a fare del nuovo ordine una realtà
Ci si può chiedere se le uova al limite di fare proprie le ragioni del sud non possa investire si di questa funzione che per una volta stante la porta in banca un rapace e autodistruzione possiamo ben definire storica
Tutte le motivazioni dalla difesa della sacralità della vita umana alle esigenze della sicurezza passando per le varie articolazioni del solidarismo hanno una loro giustificazione
Le iniziative e le attenzioni che sono state sollevate anche in Italia il tema la lotta contro la fame nel mondo ha rivelato una grande capacità di mobilitazione
Possono diventare utili se convergono in una visione il più possibile globali tutte le implicazioni del sottosviluppo e del dialogo nord su nonostante i ritardi e le disfunzioni in Italia potrebbe avere un ruolo non secondario il rapporto convinto via con l'Europa senta il peso dei legami coloniale condizionano altri Paesi europei
E la sua asserita fiducia nelle istituzioni multinazionali o addirittura sovranazionale o proprio all'Italia di possibilità di dare le sue scelte in tema di cooperazione una dimensione che superi la sperano azionari impossessandosi di una materia che può qualificare sempre meglio la nostra politica estera dando un senso tutta una civiltà
Prudenti
Strumenti e prospettive che la cooperazione italiana lo sviluppo
Con particolare riferimento alla legge trentotto e l'oggetto che la seconda relazione che sarà tenuta dal ministro plenipotenziario Giorgio Giacomelli
Direttore del Dipartimento cooperazione allo sviluppo del ministero delle
Signor presidente signore e signori
Concedetemi in primo luogo la licenza di esprimere la mia emozione convinzione è un po'di preoccupazione con la quale Torno a Cuba con molti anni di cooperazione
Anni che ho trascorso un diverso servizio all'estero Alfredo sarei tentato di dire se il clima del Paese davvero non lo investì cronica alla considerazione e che mi hanno consentito di vedere la cooperazione sul campo
Considero ora particolarmente sfortunata la coincidenza della mia astensione di queste funzioni con questa conferenza
E mi consentirà consentirà tempi molto brevi di verificare l'evoluzione subita in questi anni
Dal problema dall'interesse del nostro Paese per la cooperazione
Desidero anche coglie l'occasione in cui l'argento dai molti volti amici che vedo questo uditorio
Rivolge al loro salvo
Uditorio le cui dimensioni il cui livello di per sé un'indicazione
La devoluzione sentita
E dall'interesse nutrito nel nostro Paese per le tematiche della cooperazione
Questa conferenza nazionale sulla cooperazione italiana allo sviluppo
Si apre in un momento in cui la comunità internazionale
E nazionale
è impegnata in un intenso e appassionato dibattito
Che se per un verso ci pone di fronte ad uno scenario di milioni di vite umane in pericolo immediato
Per un altro richiama la nostra attenzione e la nostra responsabilità
Sull'ipotetica
Vorrei dire la scommessa
Che la lotta contro il sottosviluppo
Che culturali impegnato in un dialogo confronto
E per la sua natura e portata e per le strette interconnessioni che legano e ne contrappongono a carattere di globalità e dunque esige un approccio globale
E il problema non sud
Per il quale è aumentata la consapevolezza in conseguenza del suo progressivo aggravamento e che sottende tutto un complesso di problemi in entrambe le aree al nord e al sud la cui soluzione è condizionata
E deve essere perseguita nell'ambito della soluzione generale
La cooperazione allo sviluppo e uno o se il principale strumento per affrontare questo problema
Anche se non si possono sottovalutare gli altri molteplici fattori d'ordine interno e internazionale che incidono in modo anche sensibile su di esso
La cooperazione allo sviluppo deve essere dunque anch'essa collocata in questo contesto generale e deve essere affrontata con un'impostazione globalità
In tale cornice essa intanto può essere strumento efficace vitale in quanto sia sostenuta e alimentata da una matrice eminentemente etica e di solidarietà
Di rispetto della vita e della ricerca delle condizioni per una convivenza umana fondata sulla faccia
Obiettivi infatti questi il cui perseguimento è possibile solo con strumenti in primo luogo si qualifichino come scelte etiche
Ma l'esigenza di un approccio di carattere globale non deve costituire una fuga dalle concrete immediate realtà
Nei il richiamo alla matrice etica deve indurre in tentazione di tipo assistenzialistico nello scarico di coscienza tendente a risolvere i problemi fondamentalmente coi mistici
E per ciò stesso avulse dal fine ultimo concreto il miglioramento delle condizioni dell'uomo
Tagli a priori devono dunque rappresentare piuttosto la luce la linea guida lungo la quale orientare la cooperazione allo sviluppo nella Pier
La consapevolezza della realtà concreto ed attuale in primo luogo politica oltre che economica sociale e culturale che sottende
è indubbio infatti che anche la cooperazione intesa in senso lato si deve porre come fine immediato strumentale lassù finì ultimo umanitario quello politico
Dell'eliminazione delle cause di tensione e di confronto Litta
Quindi anche di difesa e di tutela della pace
Alle quali non hanno certo un ruolo marginale lo squilibrio dei livelli di benessere la povertà e la fame
Vi sono poi le implicazioni di carattere economico
Si può anzi dire che questo fattore elemento più immediato del problema dello sviluppo in un mondo caratterizzato da una crescente interdipendenza minata al profondi squilibri sul piano finanziario della distribuzione delle risorse della capacità le possibilità del loro impiego ottimale eccetera
D'altro canto
In questo mondo tendenzialmente sempre più collegato interpellato integrato il problema delle scelte culturali e il rispetto della realtà culturale altrui come principio di comportamento e di relazione diventa fondamentale
Se infatti sul piano ideale
In parallelo con quanto avvenuto nella cosmologia
Si è giunti ad acquisire anche nella scienza dell'uomo il fatto che non esiste in centro come non esiste una periferia in materia di valori sociali e culturali
In realtà etniche nazionali
Non si può celare che la tentazione concentrica e ancora profondamente radicate
La validità di queste premesse mi sembra essere stata accettata dal nostro Paese
Ed essere alla base di chiare scelte fondate sul riconoscimento della globalità e dell'interdipendenza come principi fondamentali di riferimento per una coppia zione rivolta alla promozione dello sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo nella prospettiva di un nuovo ordine economico internazionale
Si tratta di vedere qual è il modo corretto di oggi tenendo conto
In primo luogo che la nostra azione deve essere sempre una risposta ad una domanda di cooperazione proveniente dagli stessi Paesi in via di sviluppo
In secondo luogo che occorre strutturare e programmare gli interventi tenendo conto dei limiti e della natura delle risorse che possiamo permetterci sia pure nel modo più illuminato il gigante possibile
Di destinare responsabilmente all'impresa nonché dei settori in cui siamo in grado di utilizzarle al meglio
Il nostro Paese a risorse limitate
Un'economia di trasformazione e fonda le proprie possibilità di sviluppo essenzialmente sull'interscambio e confrontato come molti altri Paesi occidentali da gravi difficoltà di ordine socio economico ed è caratterizzato da un dualismo di sviluppo di arretratezza
Che se per tanti versi lo colloca nel novero dei Paesi più industrializzati
E un altro lo rende partecipe della problematica del sottosviluppo
Da ciò discendono tre conseguente principali
Il contributo dell'Italia la cooperazione allo sviluppo porre la proiezione indicata del sostanziali incrementi di fondi stanziati per il corrente triennio e destinato a restare contenuti
Il nostro Paese deve dunque operare scelte precise di metodologia di intervento di raggio d'azione penare per Paesi imperniato più sulla qualità che sulla quantità
Di conseguenza se da un lato appare consono alla nostra vocazione universalistica tendere a una presenza per quanto possibile capillare
Soprattutto allorquando entrino in gioco istanze di natura umanitaria come nel caso ad esempio della lotta contro la fame o di emergente per calamità naturale dall'altro occorre invece cercare di concentrare i nostri sforzi tanto sul piano dei settori di intervento quanto delle aree geografiche
E ciò in particolare laddove si intendono privilegiare azioni di carattere intersettoriale senz'altro più impegnative ma anche più efficace
Tali scelte devono essere operati primo tenendo in debito conto alcuni fattori estremamente importanti ai fini della massima possibile efficacia dei nostri interventi
Quali in particolare livelli di compatibilità di complementarietà dei sistemi economici e delle risorse del nostro e dei paesi in via di sviluppo interessati
Non che i vincoli di carattere storico culturale che ci lega Secondo
Mobilitando a questo fine e in modo crescente l'insieme di quel patrimonio di risorse umane e materiali esperienze
Di ricerca che si sono rivelati si stanno rivelando fondamentali per assicurare prospettive di sviluppo equilibrato nel nostro stesso paese
Mi riferisco in particolare alle potenzialità di cui dispone sì la grande impresa ma anche la media e piccola industria
Alla ricchezza delle tecnologie intermedie all'esperienza maturata per lo sviluppo del Mezzogiorno ai centri di ricerca all'università
Terzo moltiplicando la gamma degli strumenti di intervento stesse
Oggi possiamo contare su una volontà politica e su strumenti normativi orientati in questa direzione
Essi si fondano e hanno come punto di riferimento normativo istituzionale e operativo la legge numero trentotto e il dipartimento per la cooperazione allo sviluppo
La legge numero trentotto del nove febbraio mille novecentosettantanove varata quasi alla conclusione del secondo decennio per lo sviluppo rappresenta il punto di arrivo di un processo di maturazione iniziato nel gli anni sessanta e proseguito poi nel decennio successivo sulla scia di un'evoluzione costante dei concetti e dei principi di base in materia di relazioni tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo
Già in legge numero mille ottocentoventidue del dicembre settantuno aver inaugurato va ricordato il professore Calchi Novati un'ora una fase nuova e più ordinata nella storia non lunga della nostra cooperazione con il Terzo Mondo
Basti dire che prima della sua entrata in vigore il settore della cooperazione tecnica dell'assistenza tecnica si diceva allora e la disciplinata da ben sei testi legislativi
Nell'istituire il servizio per la cooperazione tecnica il legislatore con la mille duecentoventidue aveva deciso di affiancare adesso infatti un comitato consultivo un comitato direzione
La mille duecentoventidue si poteva però in un ambito ristretto perché limitava l'azione del nostro Paese a tre tipi di interventi
Iniziative di assistenza tecnica diretti a favorire la formazione tecnico-scientifica dei cittadini dei Paesi in via di sviluppo
Invio de Sperti italiani nei Paesi in via di sviluppo e invio di volontari in servizio civile la legge numero trentotto supera questi limiti ampliando gli obiettivi e gli strumenti della cooperazione italiana
Essa prevede infatti un ampio d'organico ventaglio di attività
Dall'elaborazione ed attuazione di progetti di sviluppo alla promozione di concessione gli apporti finanziari a condizioni di favore
Dalla partecipazione all'attività di organismi internazionali all'assistenza e dagli aiuti di emergenza
Dagli scambi culturali all'invio di volontari e dalla formazione professionale scientifica e tecnica
E ciò in coerenza con la già ricordata concezione globale che deve presiedere alla cooperazione allo sviluppo sulla base del riconoscimento del principio dell'interdipendenza dittatori dello sviluppo stesse
Ma soprattutto la nuova legge fornisce un quadro istituzionale per raccordare l'impiego di tutti gli strumenti disponibili in una concreta unitaria politica di cooperazione che a livello cipressi viene ad integrarsi con la politica estera del Paese
Essa definisce poi in modo politicamente inequivocabile la cooperazione italiana lo sviluppo con un impegno concreto e fattivo per favorire in progresso economico sociale tecnico culturale dei paesi in via di sviluppo
E sancisce il ruolo fondamentale della matrice etica della cooperazione allorché specifica che essa deve mirare alla realizzazione di un progresso che rispetti l'autonomia delle scelte di fondo di quei Paesi e che persegua gli obiettivi di solidarietà
Tra i popoli
Proclamati dalla Carta delle Nazioni
Per realizzare questi obiettivi il legislatore ha voluto che il dipartimento abbia una struttura speciale dotata che sufficiente autonomia operativa e finanziaria
Che unisca le caratteristiche di responsabilità politico-burocratica di una direzione generale con le potenzialità realizzative e manageriali di un'azienda di Stato
Che sia inserito in un contesto di organismi destinate ad assicurare una coerente formazione unitaria di volontà politica di governo una
Io processo partecipativo basato su un'adeguata base di rappresentatività nonché adeguate formule di controllo
In tale contesto via il primo luogo Cites
Presieduto dal ministro degli esteri su delega del Presidente del Consiglio che è chiamato
A realizzare la necessaria concertazione all'interno dell'esecutivo per la definizione degli indirizzi della cooperazione italiana lo sviluppo
Ad indicare le priorità sperare paesi settori strumenti d'intervento
A verificare lo stato di attuazione di tali indirizzi e a promuovere le misure occorrenti a dar impulso
Ad approvare l'operato del dipartimento e le linee programmatiche adesso tracciate per il loro inoltro al Parlamento
Vi è poi un comitato direzionale
Comprendente direttori generali del ministero degli affari esteri
Ma che la legge prevede possa essere integrato opportuno da altri alti funzionari pubblici che i compiti principali coordinamento tutta la materia riguardante la Coop da non è con i paesi in via di sviluppo nell'ambito delle competenze del male di determinazione nel quadro degli indirizzi di CIPE S delle direttive per l'attività del dipartimento
Di approvazione delle convenzioni che il Dipartimento intende stipulare
Il legislatore ha inoltre previsto un comitato consultivo formato da rappresentanti dei settori più interessati
Pubblica amministrazione imprese pubbliche e private sindacati istituzione accademica o di ricerca istituzioni finanziarie organizzazioni giovanili
Al fine di assicurare non solo un coinvolgimento attivo delle forze più rappresentative della nostra società in termini di partecipazione alla formazione della volontà politica generale della cooperazione ma anche una sua funzione decisionale attraverso due sezioni speciali il cui parere obbligatorio e vincolante in tutte le questioni più importanti in cui dipartimento impegnato e comunque sempre obbligatorio
Il legislatore ha dunque inteso collocare il dipartimento al centro di un articolato e complesso sistema di formazione di volontà e farne lo strumento di attuazione della legge
Nell'arco di tempo di poco più di due anni e mezzo trascorso dall'entrata in vigore della legge numero trentotto e dalle istituzione dipartimento per la cooperazione allo sviluppo è stata svolta un'attività ampia impegnativo
Sarebbe tedioso semi intrattenersi con illustrazione dettagliata di tale attività i cui comunque più interessati potranno prendere visione dal libro bianco che sarà distribuito nel corso alla conferenza
Mi limiterò quindi a fare una rapida carrellata di assumendone per sommi capi gli aspetti più rilevanti
I fatti più significativi del triennio settantanove ottantuno sono rappresentati sotto il profilo delle disponibilità da un sensibile incremento delle risorse finanziarie destinate all'aiuto pubblico italiano i paesi in via di sviluppo
Sotto il profilo della loro ripartizione a un tangibile aumento dell'aiuto pubblico bilaterale rispetto a quello multilaterale
In conformità con gli indirizzi fissati dal Cites
Gli aiuti bilaterali che nel biennio settantanove ottanta avevano costituito in media poco più del diciassette per cento dell'aiuto pubblico complessivo italiano centocinquanta miliardi suo ottocentosettantatré hanno infatti assorbito nell'ottantuno quasi il quarantaquattro per cento
Cinquecentoventiquattro su mille duecento e hanno interessato tutte le sue principali componenti Fondo per la cooperazione tecnica fondo rotativo per i crediti di aiuto aiuti alimentari aiuti di emergenza
Esaminando ora settore per settore vediamo in primo luogo la cooperazione tecnica
Gli stanziamenti in tale settore che riguarda Cominotto l'elaborazione e l'attuazione di progetti di sviluppo invio di volontari
La formazione l'assistenza di emergenza la promozione degli scambi culturali eccetera sono state complessivamente pari a circa ottanta miliardi per il biennio settantanove ottanta e raggiungeranno nell'ottantuno circa centocinquanta miliardi
Le erogazioni effettuate nel mille novecentosettantanove e nell'ottanta a titolo di cooperazione tecnica ammontano rispettivamente a quarantuno e quarantasette miliardi di lire
Per il mille novecentottantuno si può stimare una cifra intorno ai novanta miliardi
Tali attività hanno portato alla realizzazione di quattrocento programmi i quali hanno comportato tra l'altro l'invio sul campo di circa mille Sperti e seicento volontari e la concessione di tre mila cinquecento borse di studio
La ripartizione geografica di tale attività è stata la seguente
Africa settantadue virgola quattro per cento America sedici Asia nove Europa due virgola cinque per cento
Circa il cinquantaquattro per cento della cooperazione tecnica italiana è andata a beneficio dei paesi cosiddetti a basso reddito
La ripartizione settoriale settoriale ha avuto questo andamento educazione ventinove virgola otto agricoltura ventiquattro virgola sei industria ed energia sedici virgola due
Sanità quindici virgola nove per cento infrastrutture servizi e amministrazione pubblica tredici virgola cinque per cento
Vi sono poi i crediti di aiuto
Gli stanziamenti destinati a questa forma di intervento complessivamente trecentotrentotto miliardi nel triennio
Sono stati impegnati pressoché integralmente
Di essi il settantatré per cento circa di guardato paesi con un reddito pro capite inferiore ai quattrocento dollari hanno il quarantatré per cento è stato destinato alla realizzazione di infrastrutture ed impianti nel settore agroalimentare
Di che per l'irrigazione approvvigionamento di Acque potabili produzione di fertilizzanti conservazione trasformazioni prodotti agricoli
E per la pesca
Il venti per cento è stato destinato all'ampliamento delle risorse energetiche
Settore poi degli aiuti multilaterali
Le più importanti voci riguardano come è noto la partecipazione agli aiuti della CEE al capitale di banche fondi internazionali come la il virus la Banca africana di sviluppo fondo asiatico di sviluppo nitida eccetera
E i contributi ad organismi internazionali principalmente quelli della famiglia delle Nazioni Unite
Quali di vendibili l'Unido duplice la FAO Palma l'Alto commissariato per i rifugiati eccetera
Gli aiuti multilaterali hanno avuto un notevole incremento nel mille novecentottanta anno in cui l'erogazione dell'Italia sono aumentati di circa due volte e mezzo rispetto a quelle del settantanove
Cinquecentoquattordici miliardi nell'ottanta contro i duecentootto del settantanove
L'erogazione dell'ottantuno si attestano sostanzialmente sui livelli dell'anno precedente a fronte di uno stanziamento di circa seicentocinquantacinque miliardi
Quanto agli aiuti alimentari erogati dall'Italia nel biennio settantanove ottanta anche questi sono aumentati a circa ventisei miliardi di lire
Nell'ottantuno dovrebbero superare i quaranta miliardi di lire ed essere destinati per circa l'ottantacinque per cento a Paesi in via di sviluppo dell'Africa subsahariana e principalmente a quelli meno avanzati
Interventi di emergenza realizzati o in corso di realizzazione sempre impregna settantanove ottantuno ammontano a circa quaranta miliardi di lire
Quelli di maggiore impegno finanziario hanno riguardato l'assistenza ai profughi dello Zimbabwe ai profumi dell'Ogaden Somalia ai profughi afgani in Pakistan e l'assistenza ai terremotati viene a Senna in Algeria
A tali iniziative occorre aggiungere diciassette miliardi sotto forma di contributi alla FAO destinati ad iniziative da realizzarsi nell'Africa subsahariana
Non spetta a me naturalmente formulare valutazioni di merito su questo ampio ventaglio di attività svolte
D'altro canto ritengo assai più proficuo oltre che doveroso dedicare la mia attenzione al futuro con una predisposizione di completa aperture disponibili ita recepire quelle valutazioni anche critiche quelle indicazioni quelle proposte che potranno emergere nel corso di questa conferenza
In questa prospettiva mi sembra pregiudiziale osservare che l'Italia si è impegnata in uno sforzo che può essere senz'altro considerato eccezionale alla luce delle difficoltà economiche in cui si dibatte attualmente per adeguare il proprio contributo la Cooperazione Terzo Mondo agli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite
A questo sforzo
Che rispecchia una precisa volontà politica e si traduce in una disponibilità di fondi che solo due anni fa in pochi avrebbero potuto prevedere deve corrispondere un proporzionale impegno creativo sul piano interno ed internazionale
In primo luogo sul piano delle strutture
Il dipartimento creato nel mille novecentosettantanove
è strutturato per gestire un bilancio complessivo di duecentoventisette miliardi si è trovato a gestire già nell'ottantuno un bilancio di mille duecento miliardi
Per l'ottantadue sono già stanziati mille cinquecento miliardi e altri due mila sono stanziati per l'ottantatré
Ciò impone un intenso sforzo di adeguamento strutturale e funzionale per il cui successo sarà naturalmente condizionante l'indispensabile sostegno governativo e parlamentare atto a portare il dipartimento d'avere una idonea capacità di pianificazione e distesa di gestione e di controllo
Circa l'inadeguatezza del dipartimento credo sia sufficiente indicare il rapporto esistente in media tutti gli altri organismi che si sono dati Paesi che open cooperazione tecnica rapporto operatori milioni di dollari spesi
Anche facendo riferimento ai Paesi che hanno saputo dotarsi delle strutture più agili e più efficienti e che hanno fatto la scelta di
Servizi ampiamente del settore della delega
Molte attività
Nel valutare tale capacità occorre guardarsi da soffermarsi solo su un rapporto fondi stanziati fondi spesi che viene alla mente con più facilità
Ma nel rapporto certo una sua validità ma il metro di valutazione essenziale è piuttosto un altro il rapporto cioè ai fondi stanziati e i fondi oggettivamente impegnabili in progetti programmi d'intervento definitivo
Giacché esso dà un'immagine più rappresentativa dell'azione di cooperazione e patto di due momenti essenziali la sua programmazione ed il suo processo di definizione d'attuazione momenti che sono notoriamente assai laborioso
è un po'il concetto del pipeline piuttosto che il concetto dello spaccato della radiografia fatta in un certo modo
Non va in particolare dimenticato che la realizzazione di un'attività di cooperazione implica un'intesa tra almeno due interlocutori e rischia quindi di sommare i tempi necessari
D'altro canto proprio nella consapevolezza della laboriosità insita nell'azione di cooperazione allo sviluppo lo stesso legislatore ha previsto che i fondi per la cooperazione venissero esentati dal principio generale della contabilità di stato
Che prevede l'andate in economia del non speso entro l'esercizio finanziario
Queste considerazioni che indicano che il punto di riferimento centrale per la valutazione della capacità di intervento e dato principalmente dalla capacità di programmazione di attivazione dell'attività di cooperazione e naturale che la fase successiva cioè quella dell'erogazione e il punto di arrivo ma essa in una dinamica miglior Carmine deve finire col diventare un patto sussidiario una semplice registrazione del valore monetario dei programmi realizzati
Sarà compito naturalmente di un rigoroso Polo verificare poi la correttezza il rendimento delle operazioni svolte
Un potenziamento del dipartimento è dunque indispensabile ma deve essere attuato con misura al fine di assicurare che esso abbia una struttura agile privilegiando la qualità rispetto alla quantità e avendo ben presente
Che organizzazione metodi nazionale di lavoro sono alla base di una struttura efficiente sul piano della creatività della pianificazione del negoziato e della spesa
In questo contesto
Ritengo anche indispensabile che il Dipartimento di fuga dall'ambizione di far tutto da sé ma che anzi come avviene in altri Paesi si articoli in modo di poter far ricorso a tutte quelle consulenze sotto il profilo tecnico e di analisi che possono essere offerte da affidabili strutture estere
E ciò in una visione di ampio respiro che vede impegnato il dipartimento nell'attuazione di un programma di apertura atto a consentire con l'auspicata capacità di contatto
Informazione di sensibilizzazione degli ambienti e dei settori che sono o possono essere impegnati all'azione del nostro Paese nel campo della cooperazione allo sviluppo
A monte di tutto ciò è inutile sottolinearlo sta l'esigenza che il dipartimento ad un assetto adeguato mi spiace introdurre un concetto così poco elevato ma mi sembra fondamentale ricordati
Una sede adeguata alle dimensioni e destinato ad assumere questa una strozzatura che già da tempo ne condiziona l'attività occorre subito superato e Yahoo rock alcune indicazioni positive che stanno profilandosi al riguardo si traducano in concrete prospettive di sistemazione entro tempi brevi brevissimi spero a interventi sulle strutture devono quali accompagnarsi contestuali azioni sulle procedure e sui meccanismi di funzionamento del dipartimento
A questo scopo in conformità con le indicazioni emerse nell'ultima riunione del comitato consultivo
è stato istituito un gruppo di lavoro con l'incarico di effettuare un'attenta ricognizione delle procedure in atto e formulare proposte per rivederle renderle più agili e funzionale altra esigenza ormai urgente quello di predisporre il regolamento perché ritengo che dopo il necessario rodaggio della legge signora imprescindibile dare ad essa il sostegno di una base regolamentare
Il soddisfacimento di tale esigenza si salda d'altra parte anche con il perseguimento dell'obiettivo del pieno sfruttamento delle non indifferenti poté anzianità non ancora tutte utilizzate di una legge come la trentotto che va considerata come una delle più avanzate e completo e note
Ma proprio i pregi di questa legge in termini di completezza e di puntualità quasi regolamentare
Delle sue disposizioni costituiscono anche il suo punto di debolezza la materia della cooperazione rivolte infatti con un dinamismo tumultuosa rapido sul piano delle cose come su quello delle idee che sì c'è un processo normativo di aggiustamento praticamente continuo
Ciò non deve tradursi per carità in una legislazione si direbbe selvaggia oggi
Bensì in adattamenti progressivi operati su quegli aspetti che debbono essere aggiornati in coerenza con i principi ispiratori della legge stessa
A titolo esemplificativo vorrei indicare un aspetto sul quale sarebbe opportuno subito intervenire quello relativo alle modalità di acquisizione del personale
In particolare degli e Sperti e ai meccanismi di distacco di personale qualificato dall'amministrazioni dello Stato nonché dagli enti a partecipazione statale tenendo nel debito conto l'esigenza di peculiare professionalità del dipartimento
Ma altri utili indicazioni non hai dubito potranno scaturire nel corso di una conferenza spesso
Come osservava prima il dipartimento si trova al centro di un articolato sistema di organi di indirizzo consuntivi decisionali e di controllo
L'esigenza di adeguamento strutturale funzionale normativo non potrà quindi prescindere dalla necessità di adottare quegli ulteriori iniziative atte a far sì che tale sistema
Dal quale derivano gli impulsi essenziali nel quale confluiscono i risultati di tutto il lavoro del dipartimento esprime appieno la sua potenzialità
Ciò che mi sembra importante rilevare in questa sede e la direttrice di marcia che occorre seguire e questa non può che essere in piena coerenza con lo spirito e la lettera della legge numero trentotto
Al fine di assicurare che l'attività di cooperazione sia costantemente aspetto costitutivo dell'azione italiana in campo internazionale
Ha inteso fare del dipartimento in centro di riferimento e di sintesi di quell'insieme di impulsi che trovano in cipresso comitato direzionale e nel comitato consultivo i loro punti finali di sostegno e di alimentazione
Il Dipartimento deve comunque dal canto suo crearsi una crescente capacità di analisi e di proposta nella tematica dello sviluppo e della cooperazione allo sviluppo che offre ancora tanti spazi aperti sul piano concettuale come su quello operativo
La Conferenza nazionale della cooperazione mi sembra avere come suo precipuo motivo ispiratore proprio l'esigenza di fare il punto della situazione di così come una tappa di particolare rilievo in questo momento di intenso dibattito sulle prospettive che si aprono alla cooperazione italiana lo sviluppo
Si tratta di prospettive assai vaste sostenute come sono da risorse finanziarie pubbliche che già consentono al nostro Paese
La cui cooperazione col Terzo Mondo era all'ultimo posto tra quelle dei Paesi industrializzati di raggiungere rapidamente la media di tali Paesi
Si tratta ora di tradurre queste proiezioni statistiche in attività di cooperazione tenendo presente che un po'di più inquietanti interrogativi che si pongono alla comunità internazionale è costituito dal problema della fame nel mondo
Il governo italiano ha intrapreso come noto una importante iniziativa per promuovere una più efficace e coordinata collaborazione internazionale pendente alla soluzione di questa drammatica realtà
Una valutazione realistica della situazione ed esperienza maturata nel corso dei primi due decenni dello sviluppo ci devono rendere avvertiti della difficoltà dell'impresa e dunque cauti delle nostre aspettative
Ma ciò non deve indurre ad un allentamento delle tensioni che devono andarci
L'Italia d'altra parte ha vissuto ed in parte vive tuttora una propria esperienza e sottosviluppo
Non ho bisogno di rammentare la situazione irta di difficoltà che ancora grava sul Mezzogiorno su altre zone arretrate dell'Italia e al prezzo pagato in termini di migrazione all'estero di migrazioni interne
Del territorio nazionale
Il nord sud in altre parole l'italiano ha in casa ed è anche per questo che il nostro Paese ha un'innata sensibilità e naturale vocazione per i problemi dello sviluppo
Ed è questa vocazione
Che non solo ha consentito al nostro Paese di colmare ampi spazi riguadagnando il tempo perduto entro tempi assai brevi ma anche gridato verso un approccio che ha una sua originalità
Si tratta di una originalità che sul piano del metodo trova il suo aspetto più rilevante nella convergenza nell'equilibrio che si intende perseguire tra i due poli estremi fra i quali si collocano le diverse filosofie della cooperazione allo sviluppo
Quella prettamente idealistico umanitaria e quella nettamente perché intimistica
E ciò nella convinzione che la ricerca del mutuo benessere e la condizione del benessere di ciascuno e che dunque non vi è contraddizione di contrasto di interessi nel perseguimento del reciproco progresso
Certo originale dunque basata sul convincimento che Nuccio lenta resta predicato nel rapporto di voli Bramante non sia una trovata ad acchiappa nuvole ma una posizione ispirata quanto realistica
Il problema di fondo sarà comunque rappresentato da un deciso impulso programmatico di attività di negoziato giacché non va dimenticato che non possiamo costruire su nostra ipotesi teoriche bensì solo su specifiche intese con i Paesi beneficiari sulla base degli indirizzi del CIPE
Inoltre proprio con la in coerenza con l'esigenza di far sì che l'approccio sia globale bisogna operare affinché la nostra cooperazione sia sempre più sviluppata per mezzo di calcio il programma
Che nell'ambito di determinati impegni finanziari concentri nei nostri interventi su progetti basati su scelte prioritarie messi a punto in piani strategici di sviluppo opportunamente concordato
Ciò che auspico e soprattutto un contributo costruttivo di doveri che aiuti a meglio mettere a fuoco alcuni dei principali problemi e ci confronto
In primo luogo quello di fondo delle condizioni dittatori atti a favorire l'auto Stuppo del terzo mondo
In secondo luogo quelli cruciali che più direttamente riguardano la nostra azione nel campo della cooperazione cito a titolo di esempio il raccordo tra gli interventi di emergenza e quelli strutturali miranti ad avviare a soluzione i problemi della fame nel mondo
I criteri e le modalità attraverso i quali ottenere che i nostri interventi nel favorire lo sviluppo economico sociale e culturale dei Paesi destinatari possano contribuire anche alla creazione di vincoli stabiliti e sani di interscambio e di
Integrazione produttiva con il nostro Paese le possibilità di meglio coinvolgere accanto
Aiuto Pubblico le risorse finanziarie tecniche ed umane del nostro settore privato e delle partecipazioni statali
A tale proposito andrebbe messo a punto uno strumento atto a favorire moltiplicare la realizzazione di joint ventures che sempre più ci vengono chieste per i Paesi in via di sviluppo
è infatti evidente che mentre l'aiuto pubblico allo sviluppo per quanto grandi dimensioni possa raggiungere non potrà di per sé e risolvere i problemi dello squilibrio tra nord e sud
Certo esso vede e può promuovere un'evoluzione dell'insieme dei rapporti tra i due mondi suscettibile di avviare la riduzione il baratro che oggi riservato
La seduta è sospesa la conferenza riprenderà
Alle ore quindici
L'onorevole Bassetti non sarà il preside
Cooperazione nel settore educativo
Non so se questo microfono funzioni
Se non funziona batterica
Prima da buone elettronico lo devo trovare pare che sia scattato dovrebbe funzionare
Una caratteristica comune a tutti i Paesi in via di sviluppo della carenza di personale istruito ai diversi livelli
La formazione da quella a livello di scuola elementare quella universitaria rappresenta pur nella varietà e nella diversità dei paesi in via di sviluppo uno dei problemi essenziali
E infatti dato per scontato nella nostra cultura la correlazione fra il reddito pro capite e percentuale di personale istruito
Non mi risulta che ci sia alcun Paese del benessere che non abbia anche un elevato grado di istruzione d'altro canto non conosco Paesi poveri che siano ricchi di gente istruita
La disponibilità di personale qualificato
è una condizione essenziale per lo sviluppo sia dei Paesi potenzialmente almeno ricchi che dei paesi del tutto poveri
Senza tale personale i primi Paesi quelli con risorse
Hanno queste risorse si potenziali ma che non possono effettivamente utilizzare se non dipendendo totalmente ed altri
Ciò comporta una dipendenza alla fine anche politica
Perché solo personale istruito ed educato può valutare le esigenze del proprio Paese in un contesto mondiale
Le reali e progressive condizioni per lo sviluppo il rispetto della propria cultura tradizionale e la migliore compatibilità di questa con l'innovazione dall'esterno
L'utilizzo inoltre delle risorse in modo equilibrato richiede un sistema gestionale burocratico funzionante in loco efficiente
La carenza di personale qualificato
è una delle cause dello di una organizzazioni inefficiente
Che comporta poi una gestione specialmente a livello pubblico disarticolate non funzionale di qui l'immagine che spesso tutti abbiamo dei paesi in via di sviluppo di Paesi senza tempo senza organizzazione
Anche i Paesi intrinsecamente poveri non potendo puntare che ad un'attività di trasformazione hanno da un certo punto di vista ancora più necessità di personale istruito
La principale risorsa è ovviamente in questi casi quello umana quindi solo una valorizzazione di impegno efficiente degli uomini può costituire un fattore trainante dello sviluppo
La Coppa alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo ha pertanto nel settore educativo e più in particolare nella formazione ai diversi livelli un campo di intervento prioritario orizzontale rispetto a tutti gli altri settoriali
Se non si vuole fare infatti opera di pura assistenza
O cadere addirittura in forme di neocolonialismo e sostanzialmente inutile effettuare interventi di cooperazione senza che dall'altra parte nei paesi in via di sviluppo cioè ci sia la capacità di recepire attivamente l'intervento effettuato
Cioè particolarmente evidente nella fornitura di beni e di un modo proficuo uso a parte situazioni di emergenza nel qual caso il fine immediato e salvare vite umane e non attività di vera cooperazione e per trattamenti uno inutile fornire medicinali ad esempio senza che ci sia la capacità di un loro utilizzo
Senza cioè che nei paesi in via di sviluppo ci siano infermieri medici altro personale collo correlato la soluzione di fornire nell'esempio precedente insieme a medicinali medici infermieri altro personale per l'attività di puro servizio e non anche di formazione rappresenta un'attività anche questa assistenziale magari a volte indispensabile
Ma non di vera profonda cooperazione
Anche quando la cooperazione riguardi la realizzazione e la gestione di infrastrutture ancora di più di attività produttive la soluzione di fornire di forniture del tipo chiavi in mano e certamente la più tranquilla ed efficiente a breve termine ma del tutto inadeguata per periodi più lunghi
Si vota purtroppo spesso un notevole spreco degli aiuti nei paesi in via di sviluppo
Da prodotti consumo che per carenze organizzative anche quando sono di prima necessità non vengono utilizzati si deteriorano ad impianti ed attrezzature fermi alla prima difficoltà
In tutti questi casi la carenza o mancanza di personale qualificato rende scarsamente utili gli aiuti che pertanto non si concretizzano in un contributo allo sviluppo
Ogni attività di cooperazione pertanto non può prescindere dal fattore uomo la formazione deve essere sempre da papa se privilegiata che deve precedere o almeno accompagnare ogni altra forma di cooperazione si è già ribadita l'importanza di questa formazione occorre sottolineare l'esigenza di una formazione equilibrata i diversi livelli che si adegui alla previsione delle esigenze di personale istruito
Dall'operaio qualificato al tecnico diplomato al personale laureato
La mancanza di personale livelli più elevati è stata in diversi casi un'eredità coloniale d'altro canto e da tener presente un pericolo
In alcuni casi non remoto di una formazione che privilegiando i livelli più elevati anche per motivi di emulazione
Determina una frattura con le reali esigenze dei paesi in via di sviluppo contribuendo a pericolose fughe in avanti o in altri casi addirittura fughe di cervelli
La cooperazione nel settore educativo presenta notevoli
Profonde difficoltà
Insegnare ad imparare
In fondo questa l'essenza del processo educativo è un'attività di medio lungo periodo i risultati della cooperazione sono difficilmente valutabili
Questa difficoltà aumenta all'aumentare del livello formativo la utilità e la rispondenza alle necessità di un operaio qualificato può essere valutata abbastanza rapidamente e si possono di conseguenza effettuare anche azioni correttive
Nel caso di personale laureato per andare all'altro estremo tale valutazione di adeguatezza estremamente più difficile
Un altro problema che forse quello di fondo di un'attività di cooperazione e l'individuazione e la realizzazione di un progetto educativo e rispettando la cultura indigena permetta all'inserimento di metodologie cultura di paesi sviluppati
Si ha sempre il dubbio in un'attività di cooperazione educativa di effettuare una violenza culturale
Fino finendo col trasportare modelli sviluppati in altre condizioni storiche geografiche in Paesi con la cultura radicalmente diverso lo sport è essenziale e pertanto quello di valutare in un'opera di collaborazione
Ciò che è essenziale ed è trasferibile da ciò che ha valore solo in un ambiente totalmente diverso
Sottolineando maggiormente in base alla mia esperienza la cooperazione settore universitario desidero richiamare i problemi principali che si incontrano nelle fasi di di azione e di realizzazione di una collaborazione del sipario settore tecnico scientifico
Foto mentalmente DiVersi sono i problemi secondo il livello del paesi in via di sviluppo
Comperare fornendo personale docente del pezzature in un contesto avviato per completare e rafforzare attività esistenti e notevolmente diverso da cooperare per far sorgere un'iniziativa ad esempio l'università in un Paese che ne è totalmente sprovvisto
L'Italia attività come ben sapete di cooperazione universitaria sia del primo e del secondo tipo
La dimensione degli sforzi ovviamente anche diverso in alcuni casi data inviare qualche docente un po'd'attrezzature per l'attività che si inserisce in un ampio contesto locale
In altri casi io ovviamente ho in mente il caso della Somalia lo sforzo è stato ed è globale
Riguardando intere facoltà universitarie
è opportuno dare qualche indicazione qualitativa e quantitativa sulla cooperazione universitaria in Somalia in quanto rappresenta lo sforzo italiano più importante nel settore a tutt'oggi attualmente l'estasi alla somale in Mogadiscio comprende in piena cooperazione con l'Italia sette facoltà tecnico-scientifiche agraria chimica Geologia ingegneria medicina veterinaria o ci sono altre facoltà già somma Rizzato
Questa attività trae origine da un'attività iniziata
Nei tempi passati con la collaborazione con l'Università di Padova per l'istituto di diritto ed economia ma è solo dal settantaquattro che ha assunto la configurazione cui poco fa facevo riferimento
La facoltà in Somalia tanto per dare qualche rapido indicazione sono tutti organizzati compresi Ingegneria Medicina e quindi con la sostanziale differenza quello che sia in altri Paesi anche nel nostro sulla base di quattro anni accademici quindi otto semestri essendo suddiviso
L'anno accademico in due sinistre
Gli studenti somali sono ammesse le innesta secondo un numero prefissato ben fisso per ciascuna facoltà sessanta ad esempio il caso ingegneria altri casi ancora meno
Eh sì superato un concorso di ammissione
Dopo aver frequentato un semestre pre universitario in cui principalmente apprendono l'italiano come lingua veicolare lingua utilizzata durante tutti gli insediamenti universitari in fondo credo che si tratti
Dell'unica università naturalmente non italiano somala ma in lingua italiana al di fuori dei nostri confini
Gli studenti per il periodo universitario sono completamente a carico del governo sono sostanzialmente della nostra cooperazione ricevono tutto ciò che necessitano i libri materiale positiva
L'attività in questi due ultimi anni ha riguardato l'individuazione in collaborazione con le autorità accademiche so quale delle figure di laureato adatte alle necessità e al contesto dalla Somalia
La conseguente di azione di piani di studio e laboratori congruenti con tali fini
Il reclutamento e l'invio di qualificati dove è stato possibile docenti universitari italiani il reperimento degli adatti mezzi materiali prezzatura di laboratorio libri di testo libri consultazione riviste e così via
La scelta fondamentale per un Paese in via di sviluppo e dei più poveri del resto come ben noto qual è la Somalia è stata quella di vorrei voler realizzare un'università in loco la strada possibile dell'invio all'estero certamente più economica
Dei propri studenti aveva tangibilmente mostrato i propri limiti
Lo studente universitario inviato all'estero non necessariamente acquisiva quella cultura e quelle competenze adatti al proprio Paese aventi tradizioni necessità a livello di sviluppo tecnologico almeno notevolmente diversi da quelli dei paesi in cui si forma
Si creavano notevoli problemi di reinserimento è un contrasto non facilmente superabile tra formazione ricevuta e realtà nella quale doveva operare
Per concludere queste indicazioni si tenga presente che attualmente in Somalia ci sono più di cento docenti universitari provenienti in massima parte
Dalle nostre università e anche da altri enti ed amministrazioni Esterne sotto la funzione di esperto in certi settori precisi
Un problema è sempre quello della somatizzazione cioè in altre parole noi siamo lì per formare un corpo docente per falso del sì De Poli siano loro a portare avanti questo discorso
Qualche risultato è stato già raggiunto a livello intermedio c'è del personale sono ci sono numerosi tecnici alcuni assistenti e qualche docente naturalmente la via estremamente difficile questo il problema più difficile da realizzare
Infatti specialmente la formare un docente non è un'operazione di breve periodo
Per formare un docente occorrono diversi anni e occorre specialmente
Se si deve partire dal formare dapprima il laureato fare una processo lungo di formazione in loco eventualmente di specializzazione all'estero e così via
Come si presenta la nostra cooperazione per un'attività complessa e continua a quale quelle universitarie
è opportuno indicare e come spesso accade ormai in Italia e l'entusiasmo e l'abilità e l'abnegazione dei singoli più che l'efficienza di sistema globale
Quello che ha permesso e permette non solo di non naufragare ma di ottenere raggiungere risultati e in qualche caso sono anche lusinghieri
La collaborazione italiana anche tra diversi ministeri
Finisco subito lascia qualche volta anche a desiderare
Ci sono lungaggini difficoltà però volevo fare un invito che non vale solo per la cooperazione universitaria quando si sta dall'altra parte del tavolo e ho fatto anch'io delle opere di controllo
Di andare a vedere quello che accadeva in certi Paesi a livello universitario a livello di altri tipi di cooperazione se non si assume un certo atteggiamento di umiltà è molto facile in questo settore classificare come imbecilli tutti quelli che hanno svolto fino a quel momento opera di collaborazione pensare di avere la chiavi in mano per poter risolvere drasticamente tutti i problemi
Credo che sia questa una raccomandazione che occorre tener sempre presente perché uno dei settori in cui quello della cooperazione in cui più facilmente si pensa specialmente chi si affaccia la prima volta a questi argomenti
Che tutto possa essere fatto in brevissimo tempo certo tante cose possono esser fatte molto meglio di quanto non possono essere state fatte negli anni passati tutti possiamo avere dei difetti e delle colpe ma è molto facile assumere degli atteggiamenti diverso concludo dicendo che è un'attività di cooperazione e perseguita non solo ovviamente non si devono spendiamo per scopi umanitari e di aiuto disinteressato
Ma anche per tendere a un più equilibrato ordine internazionale con obiettivi che presenta in prospettiva dei vantaggi reciproci e complementare in senso politico dicono
Ritengo che la cooperazione nel settore educativo sia il miglior mezzo per raggiungere questi fini nel medio e lungo periodo
Formare nel caso precedentemente citato una classe dirigente che abbia studiato in lingua italiana conducenti e pesti essenzialmente italiani seppure adattate alla realtà locale costituisce il più sicuro legame fra i popoli cooperanti
La continua presenza di personale qualificato italiano permette di rendersi conto delle necessità ed individuare soluzioni che non possono prescindere dal dalle nostre competenze e dalle possibilità del nostro sistema economico industriale
Queste forme di cooperazione se intelligentemente sfruttate consultate tra virgolette no con azioni coordinate con altri in altri settori cauto il programma e roba del genere in una visione di cooperazione integrata e non frammentaria
Può costituire pertanto la forma più importante e duratura di cooperazione anche per fallout che ne consegue su tutti i paesi partecipanti sia sviluppati che in via di sviluppo grazie grazie
Al dottor Giovanni libri
La formazione in Italia dei quadri dei paesi in via di sviluppo
Signore e signori vorrei
Citare qualche punto in questa mia comunicazione sul quale credo sia importante attirare l'attenzione anche alla luce
Punti che sono stati dati stamattina
Sulle nuove prospettive offerte d'aiuto bilaterale italiano
Come dire che non parlo avrà formazioni italiane qua dei paesi in via di sviluppo ma vorrei piuttosto precisare il mio intervento sulla comunità e la formazione dei quadri dei paesi in via di sviluppo e l'apporto dell'Italia
Italia sentono i dieci Paesi membri della comunità credo che sia importante poter affinare un pochino nostra riflessione su quello che le università istituti di ricerca
Gli uffici studi le alternando organizzazioni educative e formative possono fare
Per
Cooperare con la comunità realizzazioni certi programmi
Il punto fondamentale di una formazione che ci si è resi conto
Del ruolo fondamentale del fattore umano nello sviluppo
Se è una banalità ma la finalità dello sviluppo all'uomo e la presenza di quali formati è una condizione penalizzazione la più parte dei coreani
Questa parità passa attraverso la scuola attraverso la formazione attraverso la ricerca
E attraverso una profonda riflessione da parte nostra su ciò che può essere utile a certi Paesi in via di sviluppo
E qui occorre non cadere nella
Facilità di considerare i paesi in via di sviluppo come Oltremare sono mille paesi di Paesi in via di sviluppo sono cento all'ONU ma le facce dello sviluppo sono diverse come sono diversi i nostri atteggiamenti come è diversa la comunità nella sua unità
E per questo che sempre più abbiamo bisogno di una specialità per trovare appresso con cui discute formazione
Il recente rapporto tra Banca mondiale sulla
La lo sviluppo dell'Africa al sud del Sahara
E agghiacciante
E agghiacciante nel senso che ricorda come
La diversità tra l'aumento della popolazione due ricordo all'anno e l'aumento delle risorse agricole uno virgola sette
Uno dei problemi di sviluppo pressoché insolubili
Soltanto cinque Paesi in Africa non sono importatori netti prodotti alimentari
Ma il problema non è solo di produzione non basta produrre qui a sapere distribuite commercializzare organizzare la produzione e anche una persona di quadri e di formazione agricola e di ricerca e di sviluppo
Eccola in campo fondamentale in cui particolarmente l'Italia ha qualcosa da offrire
Vorrei ricordare rapidamente che la comunità
A tre grossi settori di intervento
Per quanto riguarda lo sviluppo
Due sono contrattuale
La famosa convenzione di nome che lega la comunità sessantuno Stati a CP dato che le gravi pacifico
Mino a centottanta mila centottantacinque che prevede una cooperazione completa in tutti i settori
Scambi commerciali cooperazione tecnica finanziaria sviluppo industriale stabilizzazione delle scelte di esportazione e anche e soprattutto discussioni istituzionali
Vale a dire abbiamo
Dei luoghi il Consiglio dei ministri delle istituzioni l'Assemblea consultiva formata da parli montare il pandemonio parlamentari europei
Metà parlamentari ora presentante distacca CP che esaminano i nostri rapporti
è uno dei punti fondamentali che stava sottolineato e l'inadeguatezza sia finanziaria ma sia concettuale di taluni programmi di formazione
La formazione ha coperto grosso modo l'undici per cento
Degli interventi del Fondo europeo di sviluppo negli ultimi cinque anni ivi comprese le costruzioni scolastica
Le difficoltà più grandi che troviamo e non soltanto non concepire di programmi di formazione in Europa
In Africa o Nicaragua pacifico matti prevedete tre settori importanti
Prima di tutto la programmazione di risorse umane
è un settore delicato perché vede è legato al punto fondamentale di sapere come prevede la sostituzione progressiva l'assistenza tecnica collega che mi ha preceduto ha messo in cui luce la necessità di Somma rizzare africani Zare di sviluppare delle competenze locali
E questo è un vero rapporto di collaborazione è una città fondamentale per non creare una specie di mio colonialismo e nello stesso tempo per assicurare una gestione autonomo dei programmi e di conseguenza uno sviluppo che ha centrato Secondo grande aspetto la formazione tecnica e professionale
Insomma che forse le nostre penso sono più limitate PC Scott scritte al grosso problema di gran parte dei paesi d'Africa
E che vivono e si sviluppa una cultura importata che è copiata o ricalcata su una cultura coloniale sia essa francese e inglese
Il caso diverso per l'Angola Mozambico e la diversità di approccio e tale per cui l'attività specialmente al sud Sahara corre verso una specie di catastrofe dal punto di vista educativo nel senso che vi è una domanda crescente educazione per lo sviluppo demografico abbiamo citato vi sono ormai più di trenta Paesi che sopporta il venticinque trenta per cento delle spese correnti per educazione Escola rizzare quindici venti trenta per cento della popolazione scolastica del primario dieci quindici per cento è secondario due tre per cento
La porzione superiore
E a fronte di questo vi è una motivo
Per in urbanizzazione per lasciare la campagna per ridurre quindi la produzione agricola egli è uno dei punti chiave
Chiave Ballotta nel mondo potere offrire condizioni e prospettive di vita di educazione e bisarche vigente dice Anita alle popolazioni agricole o si tratta di aiuto materiale si tratta di creare non compiuto autoritratti
E questa aiuto non può essere concepito né a Parigi né a Bologna Roma devi essere concepito discusso
I partners nota
Il secondo grande settore di intervento la comunità sono i paesi del Maghreb nasce ancora una volta ci troviamo in accordi contrattuali rispettiamo attraverso i protocolli finanziari le priorità stabilità questi stati e poi attirare l'attenzione sembra banale ma l'interesse che l'Italia può avere nella cooperazione con la comunità
Nella precarizzazioni certi programmi di formazione professionale di ricerca
Nell'ambito di accordi magre ma c'è la mia relazione sarà distribuito alla fine credo di questo mio intervento dunque non hanno bisogno di sottolinea troppo sulle cifre
Abbiamo
Un terzo circa dei programmi previsti dal finanziamento comunitario per azione dice formazione qualificazione professionale ricerca e sviluppo
In certi Paesi come l'Algeria con la Giordania il sessanta per cento delle somme previste dall'accordo sono destinate alla cooperazione enti benzina interuniversitaria con la formazione professionale
Molte imprese molti uffici studi molti uffici ricerca uffici formativi che vedo qui in questa sala sono stati interessati alla comunità direttamente a queste azioni
E credo quello che sta è stato assegnato stamattina dall'ambasciatore Giacomelli che tipo di cooperazione che si può instaurare attraverso dei proclami di circa di formazione professionale va molto al di là legami commerciali perché si creano dei contatti tra uomini tra istituti di ricerca le possibilità di realizzare insieme dei programmi
Il terzo grande settore nel quale la comunità interviene da poco da cinque anni la collaborazione con i paesi in via di sviluppo che chiamiamo non associati vale a dire i paesi d'Asia e America latina con i quali non abbiamo un rapporto contrattuale
A lungo termine ma interveniamo anno per anno dei finanziamenti
Programmi che interessano più da vicino
Le popolazioni più bisognose
La produzione di valutare lo sviluppo rurale
Ma in certi casi ancora una volta la formazione fondamentali
E perché non possiamo fare tutto ci stiamo orientando ha una formazione di scelte di punti chiave di programmatori
Formazione dei formatori e dividersi
Al fine di poter generare un contatto tra i nostri istituti scientifici le nostre facoltà di economia
I rilevanti istituti di questi Paesi
Dire una banalità ma la comunità non ha centri di formazione o capacità propria al di fuori del centro comune di ricerca di Ispra per conseguenza non ci basiamo facciamo appello
Ai centri comunitari agli studi degli uffici studi agli aspetti individuali
E vorrei nell'ambito delle proposte che ma sicure Giacomelli ha tracciato un programma di attività per il suo dipartimento
Caldeggiare l'idea di poter
Ottenere ai fini di poterli presentare sia servizi comunitari sia alle sessantacinque delegazioni che abbiamo
Il mondo una lista delle possibilità di formazione non solo in lingua italiana ma anche l'inglese francese e spagnolo offerti dall'Italia
Il arriva all'ultimo punto all'azione vale a dire alla porta d'Italia allora di attrazione di programmi di formazione comunitaria
La comunità in contatto col dipartimento e con una serie di istituti e di centri di ricerca
Ma alcune volte abbiamo delle difficoltà per trovare per attraverso che possano realizzate certe attività formative
Può essere messi in quelle che noi chiamiamo short list per poter discutere con i governi dei Paesi interessati credo che se il dipartimento potrebbe potesse prendere l'iniziativa
Di raccogliere indicare
A quarantina cinquantina di corsi ottimo già esistente Italia corsi di così bisogna Africa le attività del centro informazioni professionale tecnico arriva e cito altri non cito altri sarebbe estremamente utile poter avere una sintesi tutti questi permette a disposizione dei nostri parchi e voleva tirare notte l'attenzione su un punto fondamentale una comunicazione che mi è stata gentilmente presentata dal dibattimento e gli esprimo mette in luce e l'Italia attribuisce circa due mila borse di studio vanno ad una spesa di dieci miliardi per formazione e formatori trasformazioni formazione professionale
Anche la cometa si orienta limitare al massimo gli studi lunga durata nei paesi la comunità ma tende a fare favorì la formazione sul posto
Tuttavia e gli interessi reciproci che sono necessarie logici di una maggior conoscenza dei paesi la comunità
Un limitato numero di studenti
Di amministratori viene informazioni in Europa sui programmi comunitari tre mila cinquecento gli ultimi cinque anni
Corsi di formazione di specializzazione particolare
Ritengo che ormai lo sforzo che noi abbiamo fatto non può limitarsi a lasciare agli istituti di formazione
La predisposizione dei programmi occorre fare un passo in più occorre specializzare dipartimenti
Centro di formazione dei militanti fictio dei bisogni che molto spesso sono coperte a carattere regionale
E la comunità attraverso il suo fondo regionale per la CP ha ha iniziato una serie di azioni e di studi educazione e formazione ne abbiamo cinque attualmente in corso che potranno essere messi a disposizione degli stati membri
Per poter far fronte a domanda educativa e alle priorità degli stati e ce li hanno richiesti
Quello che vorrei chiedere
Sarebbe di riflettere anche a una recente pesa politico dizione
E l'assemblea consultati la accipicchia sulla situazione degli studenti stranieri in Europa
Vi è una pressione costante
Ottenere delle borse di studio dei posti questa in Europa è un fenomeno ben conosciuto ma è un fenomeno a cui ormai dobbiamo riflettere a dieci se siamo un partner non possiamo più permetterci di avere delle disparità di trattamento
Sia a livello delle condizioni di vita sia a livello delle condizioni di ammissione ai centri di formazione soprattutto fare le università che possono pregiudicare i nostri rapporti con i Paesi in via di sviluppo
In altre parole penso che la comunità lancerà tra poco una proposta per una riflessione comune sulle condizioni di vita degli studenti stranieri l'Europa rispondendo a un precisa e pressante richiesta
Il Parlamento europeo
è l'ultimo punto che vorrei citare questo
Stiamo facendo una valutazione dei nostri punti
Venti del nostro programma di attività quello che ci sembra fondamentale e di poter seguire le attività dei nostri giovani formati dei paesi in via sviluppo formati in Europa con un azione di follow up so che esistano vale a dire di un appoggio una volta rientrati in nei loro centri nei loro paesi di origine so che esiste già
Una sedi proposte di studi a livello dipartimento la comunità sarà lietissimo di poter operare o dipartimenti questo settore grazie
Grazie
Do la parola al dottor Paolo valvolame spiazza di devolvere pare la l'orologiaio la sveglia ma
Credo che sia e che gli elettori capiranno che è al servizio del
La causa laico prego
Teme la formazione del personale italiano ha detto alla cooperazione
L'invito del presidente Bassetti a essere Breve
Ministero Giacomelli
Alle e suggerimenti che possono bene emergere tutta questa convegno mi suggeriscono di limitare il mio intervento
Per i suggerimenti di carattere pratico
Il dipartimento
Allo stato attuale impiega direttamente o indirettamente due tipi di personale di esperti e i volontari di secondo una distinzione che ben poco gradita agli organismi di volontariato
Tenterò purtroppo
Ad organismi di volontariato ma che però è utile per il nostro tema poi che in e tecnico Demi dalla loro formazione presentano aspetti piuttosto differenti
Formazione degli e Sperti formazione poi con quali contenuti per quali funzioni e con quali obiettivi se sono esperti non si tratta di aggiornamento un perfezionamento professionale
Il problema sorge di fronte ai nuovi obiettivi che si pone la cooperazione prima di tutto l'esperto deve essere capace di identificare preparare valutare progetti non soltanto validi dal punto di vista tecnico ed economica
Ma anche che rispondano ai vincoli imposti dall'interdipendenza dalla Muti linearità dall'alto sviluppo insomma a tutte quali indicazioni che chiaramente il ministro Giacomelli ha risposto questa mattina
Questa è una nuova funzione alla quale i nostri esperti per lo più provenienti da società di ingegneria sono certamente poco preparati
Ed è una funzione fondamentale per il Dipartimento perché abbiamo vista quanto l'oggetto progettuale condizioni lo spirito di cooperazione quanto esso possa anche se tecnicamente ben fatto
Essere all'origine di guasti sociali molto rari generatore di alienazioni piano miglia e quante infine si è difficile convincere la controparte a compiere o accettare scelte di integrazione e non di competizione
Queste dunque un primo importante contenuto di un'azione formativa rivolta agli esperti
Secondo
Sempre in relazione ai nuovi obiettivi dalla cooperazione l'esperto deve trasmettere le sue capacità professionali degli omologhi
Troppi anni ho vissuto questo on the job treni
Per credere che possa essere affidato alle spontanee attitudini dell'esperto
Oggi poi il problema si complica perché nella nuova ottica nuova professionale trasmesso sic et simpliciter non fa e distorce le finalità della cooperazione occorre evitare che ed è risultato che la formazione dell'omologo sia quello di avere creato nel Paese interessato un ingegnere uguale al nostro ma con la pelle di un altro colore non è questa la via va a trovare insieme all'omologo modelli alternativi di sviluppo o per promuovere la pluralità scientifica e culturale
Non è il caso qui di entrare nel campo delle metodologie educative che teledidattica ricordo soltanto che una certa accumulazione di esperienza esiste in questo campo e che io stesso ho visto attenere notevolissimi risultati con particolari metodi
Dunque ecco un secondo contenuto per la formazione delle stelle l'esperto deve essere preparato ad assumere la veste di formatore quando questa funzione non venga affidata a uno specialista
Terza
Le nuove risorse finanziarie che saranno messe a disposizione del dipartimento e il conseguente ampliamento dei programmi
Lo costringeranno a utilizzare esperti professionalmente capacissimi in Italia accetta non mancano ma di Blevio limitata conoscenza dei paesi terzi
Perché allora non pensare a corsi intensivi di informazione sulla situazione sociale e politica economica ma soprattutto sulle culture originarie sui vincoli che queste pongono a qualsiasi intervento nei Paesi interessati
Si dice al dipartimento che gli esperti non gradiscono la formazione nulla di più vera
Ma purtroppo è qua per traverso di esperti che al Dipartimento può attuare la sua strategia guai se per questa carenza dipartimento dovesse sacrificare una parte consistente delle nuove risorse finanziarie affidando alle abbia organismi di assistenza multilaterale
C'è molto da fare tradurre in realtà operative questa esigenza ma dipartimento ne ha le capacità e può trovare anche in Italia un'accumulazione di esperienza è sufficiente a impostare un programma di questo genere
Molto diverso si presenta al problema della formazione per quegli operatori della cooperazione che in numero di circa settecento si trovano riuniti in ben cinquanta organismi di volontariato
Sono organismi di diversa origine
Nati dall'ENI rifiuto dell'ingiustizia e della violenza dal desiderio di riparare i danni sociali provocati dal capitalismo dalla tradizione cristiana
La loro origine importante perché rispecchia la motivazione personale di volontari un aspetto determinante di questo movimento internazionale aspetto problematico il dipartimento quando si tratti della loro formazione
Vediamo in breve quali sono i rapporti tra Dipartimento e volontariato
Dice la circolare del mare che il servizio civile comunitaria volontario e un contributo professionale offerto senza fini di lucro nell'ambito di programmi di cooperazione a favore di Paesi in via di sviluppo
Tale servizio e una continua a citare il documento concreta possibilità offerta ai giovani evitarsi in prima persona veicoli di un messaggio culturale di fattiva solidarietà e di affermare operativamente quei valori umani positivi su cui solamente potrà fondarsi una comunità internazionale giusta e pacifica
I programmi di cooperazione nel cui ambito deve inserirsi con dei volontari sono iniziative richieste dei paesi interessati e organicamente intese a promuovere una specificazione di tutto
Interventi sono prevalentemente nel settore sanitario in quello che dicono dell'istruzione per specie professionale entrata dall'animazione sociale
Ora se si tiene conto che gli organismi di volontariato sono molto gelosi della loro autonomia soprattutto nei momenti qualificanti della loro opera come nella fase di selezione di abbigliamento di progetti di formazione dei volontari
Si possono meglio capire le difficoltà nelle quali si trova al dipartimento prevalesse di questo apporto che oggi si può definire veramente significativo in casa dell'androne la propria strategia di cooperazione il dipartimento che già si trova di fronte organismi vagliati selezionati e decretati idonei dal mare
Si è riservata alla facoltà di esaminare preventivamente di e di respingere o approvare i programmi proposti e ha formulato una serie di requisiti generali e specifici che vengono richiesti agli aspiranti volontari
Tutto questo può garantire la serietà e la validità tecnica del progetto può inoltre essere un buon strumento per indirizzare i programmi per Silvio direttivi della nuova strategia del ministero eccetera
Ma per quanto riguarda la selezione formazione del volontariato il dipartimento dovuto limitarsi a indicare delle modalità
Io ogni organismo deve seguire a favorire anche finanziariamente l'organizzazione di starci durante i quali si sono dibattuti i problemi dalla formazione
Quali sono i timori e le riserve che può avere al dipartimento
Come dicono Bertola e va be'in un un interessante volume sul servizio civile internazionale riserve timori erano in parte giustificati
Dal fatto che gli organismi sono essenzialmente composte da giovane che in vario modo hanno un rapporto difficile problematico con le istituzioni
E la stessa natura del volontariato internazionale eminentemente contestativa dal sistema di rapporti internazionali rendono difficile l'incontro con Governo che consente inserite partecipe di questo sistema
Oggi questi timori non hanno più tempo ha ragione di essere
Sia per merito del legislatore che ha saputo regolare questa difficile materia senza rendano asfittica sia talmente dal dipartimento che ha seguito con ammirevole competenza e passione l'evolversi del servizio civile volontario
Ma c'è anche una positiva concomitanze tra la nuova impostazione della politica di cooperazione tra gli ideali di un nuovo assetto dell'ordine economico internazionale ed ideali perseguiti in genere dei programmi degli organismi di volontariato
Infine anche le ultime perplessità possono essere fugate dalla qualità professionale e umana che ho potuto riscontrare anche personalmente in numerosi contatti che ho avuto con organismi di volontariato
Dal livello dei servizi resi tenti di coordinamento con veloci il costo la possibili e dalle ormai numerose e interessanti pubblicazioni che questi organismi danno alla luce ogni anno
Per fare un solo esempio uno dei Quaderni del Likud
Riguardante un progetto pilota di formazione di amministratori dello sviluppo ed in un comune interesse perché affronta il problema di modificare ruolo della funzione pubblica nei Paesi emergenti di migliorarne le capacità amministrative tecniche e manageriali
E questo è uno dei temi centrali della cooperazione internazionale ed è significativo il fatto che il Dipartimento abbia affidato un programma di tale delicatezza proprio ad un organismo di volontaria
Ma esiste un aspetto del problema della formazione che mi sembra tuttora se non irrisolto almeno migliorabile edera e gli organismi tengono non soltanto alla trasparenza sincerità delle motivazioni di volontari del Rendina anche alla loro immagine professionale
è vero che il Dipartimento indirizza e controlla i programmi di selezione di formazione ma è anche vero che non esiste a mio parere una sufficiente osmosi tra l'accumulazione di esperienza e di ricerca compiuta da decenni in tutto il mondo dagli specialisti di metodologie educative appartenenti all'area imprenditoriale
E quella certamente più limitata per forza di cose dagli organismi di volontariato
Un'osmosi che sarebbe interessante soprattutto utile perché anche i volontari come adesso chi viene chiesto non soltanto una buona competenza professionale ma anche la capacità di diventare riformatori e spesso anzi a livello al quale operano i volontari formatori dei formatori di formatori
Problemi di ricerca di metodi educativi che sviluppino quella capacità creativa in cui prima si accenna che privilegino per i procedimenti di pensiero in tutti gli nella soluzione di problemi che caratterizzano sempre nascere di una nuova scienza tutto ciò non tocca l'ambiente privato geloso delle motivazioni Lepetit laiche o religiose temono i volontari
Il Dipartimento potrebbe non certo imporre ma coprire attraverso i vari voci forse crolla
Dei servizi capace di sensibilizzare anche gli organismi minori alla necessità di una seria professioni professionalizzazione anche nel campo della formazione o meglio opinioni veri e propri corsi che diano degli spunti di riflessione su metodi e programmi curricolari
Il siciliano già dimostrati idonei nella loro applicazione sul campo
Ritengo anche che stia emergendo una certa disponibilità a questi tipi di intervento negli organismi di volontariato più maturi visto che in un convegno decente organizzato dal dolce Minerbio un volontario già ormai esperto lamentando frequente isolamento dei più giovani che difettano come naturale di esperienze proponeva la creazione di una banca di Esperti disponibili alle richieste degli organismi di volontariato con il compito di professionalizzare il lavoro dei giovani
Anche questa mi sembra un'idea felice che dovrebbe essere presa in seria considerazione
Le indicazioni suggerimenti che premette formulato nascono da una più che ventennale esperienza raccolta in società di ingegneria
Perciò non pretendono di essere il frutto di un esame globale disorienta di problemi della formazione del personale italiano ha detto la cooperazione sono soltanto un punto di vista
Che spero possa essere utile a chi questo tipo di esperienze nuove
Vorrei chiudere però con la dichiarazione che non è un punto di vista ma una certezza
L'attenzione che questo convegno porta sulla formazione e una nota lieta e promettente sono sicuro soltanto approfondendo e risolvendo i problemi della formazione si potrà passare da una fase di semplice aiuto alla modernizzazione che i Paesi emergenti che creava le premesse di una futura conflittualità
A una nuova fase di reale cooperazione tra il raggiungimento di uno sviluppo turistico e integrato
Grazie
Grazie tornando abbiamo terminato le comunicazioni dava notizia chiediamo quasi trenta interventi e quindi sale d'essai che rispettiamo i dieci minuti sono circa trecento minuti quindi siamo molto vicini alle cinque ore e quindi io proprio mi sento quindi autorizzato a svolgere il ruolo di cronometro
Da la parola per prima al senatore Franco Calamandrei vicepresidente della commissione Esteri del Senato si prepari il dottor Lattanzi
E poi senatore Bargi
Questo mio intervento vuole essere la testimonianza del tutto personale
Di un parlamentare nel mille novecento settantotto partecipò al Senato alla liberazione definitiva della legge numero trentotto una legge la quale ha rappresentato
Uno dei frutti migliori a mio avviso di quel triennio settantasei settantotto che oggi molti non si stancano di tutelare ma che io nonostante vicolo cieco in cui verso Fini
Ritengo essere stato una fase densa di tentativi riformatori e nel campo della politica estera anche di effettivi progressi di indirizzo come appunto il nuovo assetto avviato
Nella politica di cooperazione allo sviluppo
Il
Progressi rappresentato dal numero trentotto
Consistette nel formulare alcuni criteri di tendenza orientati a superare i limiti di assistenzialismo e d'altro lato i limiti chiamiamoli così di mercantilismo stretto che determinavano oltre che l'esiguità la frammentarietà e la casualità del contributo che l'Italia allo sviluppo criteri questi formulati dal numero trentotto tendenti invece al riconoscimento di cui l'amico pazienti stamane sottolineava la centralità il riconoscimento della interconnessione tra lo sviluppo di quei paesi una rinnovata crescita economica e sociale del nostro e cioè tendenti a una progettazione organizzare globale delle iniziative e intese di cooperazione tale da potersi collegare correlare con un disegno programmatore la ristrutturazione e riconversione economiche interne
Criteri inoltre tendenti a un coordinamento funzionale finanziario complessivamente politico tra cooperazione bilaterale multilaterale scambi commerciali grandi collaborazioni economiche pubbliche e private del nostro Paese con i Paesi emergenti criteri infine tendenti a realizzare tra Governo e Parlamento
Sei di ieri momenti di conoscenza la consultazione del controllo sulla attuazione previsione della politica di cooperazione certo si è trattato di tendenze
I ritardi
Che anche nel testo definitivo elaborato al Senato il testo della legge solo in parte riuscirono a ricondurre tutta la materia della cooperazione all'interno del dipartimento solo in parte riuscirono a dare al CIPE S la direzione politica e il coordinamento di tutto alla cooperazione solo molto parzialmente
Ora
Ma notevoli lacune e incongruità nel testo licenziato da quel ramo in prima lettura non di meno uno sforzo comune esplicito per ridurre quelle riconosciuti incongruità venne compiuto azionato dalle maggiori parchi democratiche con una comprensione attenta del Governo uno sforzo tanto più serio in quanto lo spirito di quell'intesa fu anche di considerare la numero trentotto sì un passo in avanti ma insieme è un punto di partenza alcuni altri passi dovevano seguire il fatto solo che questa conferenza invece che alla data ravvicinata per cui allora venne prospettata si tenga dopo tre anni basterebbe mi pare a rispecchiare come l'impegno nello spirito sostengono la legge nella sua formazione siano stati poi contrastati
Esposti
A disperdersi
Nella
Sua l'applicazione l'applicazione di una legge
Senza dilungarmi a citare i riscontri oggettivi di questa mia valutazione forniti dal mille novecentosettantanove oggi dalle relazioni semestrali del tesoro e dalle parallele relazioni sull'attività del Mediocredito centrale già il sottosegretario Palleschi del resto stamattina ha sintetizzato con severità critica il succo liquida
Ma senza soffermarmi ancora su quei dati biennali dirò che un segnale ormai evidente delle pressioni involutive a cui da cui corso dal numero trentotto viene ostacolato
Venuto dalla legge numero sette del febbraio mille novecentottantuno per gli stanziamenti aggiuntivi a favore dello sviluppo una legge la cui impostazione di indirizzi che io prima richiamavo delineati dal numero trentotto sono risultati perlomeno scompaginate
Da una controtendenza a ridurre l'impianto politico della cooperazione a una mera operazione finanziaria
Per cui la quota aggiuntiva di gran lunga più elevata fra quelle distribuite dalla legge numero sette
è andata al settore dei crediti finanziari e delle relative intermediazioni bancarie italiane e straniere un settore che lo notava lo stesso relatore di maggioranza sulla numero sette dello al Senato sfugge del tutto
Al dipartimento della cooperazione e in parte sfugge allo stesso ministero degli Esteri
Ma contemporaneamente a alle avremmo remore devianti attraverso questa connotazione della numero sette sono emerse sul cammino degli indirizzi del numero trentotto
Quel cammino però a mio avviso è stato negli ultimi anni e continua ad essere disturbato anche dal nodo come l'esigenza certamente reale di un contributo italiano ad alleviare il dramma della fame
Ha fatto irruzione e viene agitato nel dibattito del nostro Paese
Un modo di quale assai più che stimolare di impegno italiano nella lotta contro la Francia affina l'avanzo a mio giudizio a bilanciare della politica di cooperazione un approccio assistenzialistico a subordinare una a scelte precipitate occasionali e perciò scoordinate per questa via avanzo a introdurre nuove frustrazioni
Nella possibilità di controllo democratico sulla politica di cooperazione per cui oggi nell'esame in corso e la legge finanziaria e del bilancio di previsione noi ci troviamo di fronte a un disegno complessivo delle scelte della cooperazione italiana allo sviluppo indecifrabile
Come forse mai pasta
Perciò io sono meno felici
Per la coincidenza la questa vostra conferenza il dibattito sulla fame alla Camera meno felice di quanto dicesse di esserlo l'amico Bassetti stamane
Sono meno felice perché ancora una volta il modo che è stato all'origine della promozione di quel dibattito io temo che possa farne derivare ulteriori logoramento nella organicità coerenza complessive nella efficacia di strumentazione e quindi nella consequenzialità è credibilità
Per la partecipazione dell'Italia allo sviluppo
Di cui indubbiamente la lotta contro la fame del benessere
Compito primordiale inquadrato però nell'azione per dotare il Paese di più afflitti dal terribile flagello di strutture idonee apporvi stabilmente rime e pertanto inquadrata in un'azione globale
Il vino di riforma del rapporto nord-sud di spostamento di risorse in primo luogo dagli armamenti allo sviluppo
Ciò io auspico ma non sono davvero sicuro auspico che nel dibattito alla Camera la maggioranza il governo senza accontentarsi di sotto scritture eterogenee
Dimostrino di intendere più di quanto non mi sembra che finora abbiano fatto comunque quello che più direttamente qui ci riguarda finisco dipende anche da questa nostra conferenza
Della cooperazione italiana lo sviluppo torni più univocamente all'impegno e allo spirito della legge numero trentotto e li conduca innanzi
Ne ha larghe né approfondisca la portata in questa direzione gran parte delle cose dette stamane da Bassetti da palle Sting la Calchi Novati dal ministro Giacometti al quale
Faccio di tutto cuore Newbury un migliore gran parte di quelle cose mi trovo d'accordo bisogna tuttavia cioè quelle cose proprio attraverso il volontarismo di quei baffetti Palma
Che per me è sempre preferibile alle agitazioni velleitarie e alle promesse non mantenute bisogna quelle cose
Dette diventino volontà effettiva delle forze politiche democratiche e responsabili e di uno schieramento di governo a questo ripeto la nostra conferenza può dare un apporto perciò è importante e perché io la considero in tal senso importante mi sono permesso di venire a dire qui cose forse non del tutto rituale
Grazie
E io ringrazio il senatore Calamandrei anche stiamo interpretando la causa della cooperazione perché credo che sia assolutamente storicamente vero il contributo importante che anche personalmente ha dato unitamente alla forza politica che rappresenta ecco credo che le posizioni non Norton non rituali come li ha definiti siano largamente gradite apprezzate perché lo scopo della conferenza non è apologetico
Di dibattito di scambio di opinioni e quindi su questo piano e vorrei anzi che diciamo non non non potesse mai apparire che eventuale attuazione del rispetto del tempo forse collegato natura del discorsi presto nel modo più assoluto qui la parola subito dopo come avevamo annunciato al dottor Lattanzi direttore generale del ministero del Bilancio
Presidente vorrei dire innanzitutto che ho apprezzato
La sua relazione e quella dei due relatori ufficiali professor Calchi Novati l'ambasciatore Giacomelli
Mi per rispettare i termini ministero ad un intervento a flash sottolineando soltanto i punti di consenso
E quindi non dico né oso dire di dissenso diciamo che possono creare una qualche perplessità
E primo punto di consenso
è stato detto che la cooperazione economia internazionale infine lo sviluppo e tema importante ai fini la politica resta per quanto mi riguarda non solo sottoscrivo ma sostengo che il cardine della politica estera di uno Stato moderno
Se c'è qualche cosa di o per il passato e in termini negativi prendiamo atto che si è fatta la svolta si è realizzata la svolta e ci auguriamo di poter camminare tutti insieme su questa strada
Altro problema fondamentale quello della interdipendenza sottoscrivo in pieno ci sono dei problemi essenziali per i destini dell'intera umanità e sono quegli atti venti di materie prime
Il commercio le energie la moneta i flussi finanziari
A mio avviso questi programmi non possono essere assolutamente risolti se ad essi non partecipò tutte le aree essenziali del mondo
Ed è l'economia mondiale tra queste va annoverate in prima fila quella dei Paesi in via di sviluppo siano essi produttori o no di Petroni
Un'altra punto fondamentale sul quale vorrei attirare l'attenzione il problema della integrazione tra Paesi industrializzati
E tra Paesi industrializzati occidentali aree nell'Est e del terzo mondo
Nell'ultimo decennio il livello di integrazione tra Paesi industrializzati occidentale è sceso di cinque punti su cento il livello di integrazione tra noi e i Paesi dell'Est deciso di un punto fortunatamente è aumentato il livello d'integrazione ai Paesi del Terzo Mondo di sei punti su cento il che ha pareggiato il conto
Ciò significa che se non ci fossero è stata questa grande area di circa centotrenta Paesi centinaia e centinaia di fabbriche nostri italiani Seco trovato in difficoltà ben più gravi di quelle che conoscono amori ho sentito dire stamane bisogna stare attenti a spingere il dialogo nord e sud altrimenti sarà sostituito
Da un altro tipo di dialogo dalla cooperazione sud-sud mi spiace ma su questo punto ho qualche perplessità
La cooperazione sud-sud è necessario ma può presentarsi soltanto come complementare a quello che il dialogo essenziale che quello tra nord sud è questo il dialogo chiave anche per riequilibrare eventuali dissensi o incomprensioni nell'altro asse a Crocevia quello esterno Ovest
Questo per quanto riguarda l'aspetto diciamo di fondo del discorso adesso veniamo all'altra reazione quella del dipartimento
Mi spiace ma io mi trovo a non condividere la massa di critiche inutili ci nascondiamo dietro un dito questa è la verità la massa di critiche sento a tutti i livelli e in tutte le sedi contro il dipartimento
Ebbene io mi permetto di dire che valuto queste critiche ingenerose
Perché il problema della cooperazione economica e l'azione di uno sviluppo e di una tale complessità
Che coloro che ci sono calati dentro non dico da anni ma da lustri hanno ancora molto da imparare
E hanno modo di imparare soprattutto in questa Assemblea quando si riesce a mettere a contatto i responsabili della politica Cuni non responsabili ma forse anche più preparati dei primi
Ebbene non era pensabile che si potesse in così prevede periodi tempo due anni e mezzo
Fare tutto e farlo tutti in maniera per del sono stati fatti errori che legasse un molti errori ma siamo qui per cercare di College di e quando ci rivedremo in aprile fra due anni fra cinque anni troveremo ancora errori che dovremo corregge ma che significa essenziale avere la consapevolezza che il problema di un enorme complessità che la strada eh L'Unità perché si tratta di altri decenni altro che anni decenni restino problemi che continuano però degli e quindi l'essenziale portare correttamente e onestamente il proprio contributo e quello che cercherò di fare il Dipartimento deve essersi il centro quando abbiamo fatto abbiamo lavorato per fare la legge trentotto abbiamo stabilito di accentrare il tutto nel dipartimento come centro motore che il coordinamento siamo perfettamente d'accordo a nostro avviso non abbiamo sbagliato ma anche qui dobbiamo intenderci quando si parla di coordinamento non intendevamo dire intendiamo ancora vive ed affermare e battersi per ottenere questa realizzazione che si tratti di corda elemento vero serio il che significa tra il il dipartimento del Ministero Affari Esteri e tutta l'amministrazione pubblica gara ma non solo questa il coordinamento di tutte le forze sociali ed economiche sono in grado di apportare il proprio contributo a questa politica e politica dell'intero paese non dà l'amministrazione pubblica soltanto di un solo ministri
Non è questo che ci interessa quindi chiediamo che questo coordinamento sia fatto in maniera seria e che ci sia il massimo possibili aperture da parte del Dipartimento nei confronti di tutte le forze vive del Paese
Ivi comprese le ultime anche le forze politiche
Mi permetto di usare questa terminologia perché purtroppo lungo il proprio prestigio ma anche su questo non sono d'accordo anche le forze politiche sono essenziali per questo discorso essenziali addirittura quanto riguarda la politica proposta nella reni due relazioni la condivido in pieno mi permetto soltanto di voleva spendere qualche parola in favore di un passaggio grado quale si ma deciso
Dalla politica di sostegno dei progetti alla politica di sostegno dei programmi in altre parole metterebbe interno con i piedi in terra il sistema dei canto i programmi che sono quelli che consente
Attraverso dei cordoni ombelicali di unire la nostra economia
Con l'economia del Paese per i liceali utilizzando tutta la panoplia di strumenti a disposizione a questo fine
Adesso veniamo a cose che sono meno importanti ma nient'affatto marginali la questione la sede eh io vorrei spendere una parola per secoli e da perché in questa sede non voglio usare nessun termine forte diciamo che certo non condivisibili comportamento di certe autorità
Che lasciano il dipartimento in condizioni di sede diciamo non funzionali io non sono d'accordo che questi nostri colleghi diplomatici devo per forza di carri istanze con gli specchi e gli ori non è questo che vanno cercando quello che abbiamo cercato nuovi noi andiamo cercando che ci sia una sede funzionale ebbene no sede attuale il dipartimento funzionali non è bisogna prendere atto che decidersi a fare qualche cosa come bisogna prendere atto e decide anzi che sarebbe opportuno che ci fosse un centro internazionale per congressi in questa città funzionale e non quella quel centro che non voglio definire per cortesia che si trova all'Eur
Le dimensioni ho sentito dire dimensioni non non allargati il dipartimento abbiate pazienza è una valutazione ottimale minima dice una però del dipartimento duecentocinquanta unità
Se non vado errato il dibattito è stato a centosessanta centosettanta unità al momento se ci arriva e ne stiamo facendo discorsi per cercare di fornire quadri elementi è anche questo un discorso lungo ammissione arrivare a quelli di duecentocinquanta perché quello è funzionale rispetto allo sforzo finanziario e alla massima divisione diciotto rapidissimo previste siamo d'accordo ambasciatore per la regolamento selezione che si degli esperti però dai bisogna anche tener conto delle aspirazioni legittime di questi aspetti
E quanto ai diplomatici
Noi riteniamo impensabile che si continui con la permanenza dei diplomatici ridotta come quello attuale bisogna rendersi conto che non è un passo nella carriera quello del dipartimento è una cosa un po'più seri
E quindi una permanenza più lunga di provarla su dovete usare altri vedi impiega due anni fa e dare qualche cosa e quanto imparato qualcosa non serve più tematiche e c'è da domandarsi in che modo possa sorgere una funzione dirigenziale in queste condizioni
Ora
A parte l'ultima questione la tensione morale presidente lei c'ha insistito stamattina permetta aggiungo una parola
Ci vuole una semicurva ma assoluta attenzione morali tutti coloro che si occupano di questo complesso problema perché troppe sono le componenti che non sono semplicemente tecniche e quindi una tensione morale che deve essere estesa realizzando il più umano la più ampia apertura verso l'esterno anche nella selezione dei postulanti costruendo imprese dunque Natoli economici
Non vorrei che ci capitasse qualche avventuriero come l'abbiamo trovato nel sud e come dobbiamo lamentando rappresentante del Terzo Mondo fino adesso abbiamo visto gente andare in galera quelli quei governi e vorremmo che il Dipartimento aprisse gli occhi su qualche eventuale mercenario
Qualcuno li considera questo lavoro un mezzo
Per farsi una posizione meno qualche cosa per cui lottare perché si tratta di perito di politica di condizione seriamente l'avvenire del nostro Paese ed è la nostra vita grazie
A Ferrara il senatore Marchetti
Della Commissione esteri del Senato
Brembana signor presidente
Signore e signori la parola l'avevo chiesta
Il diciassette novembre del mille novecentosettanta sarebbe questa conferenza
Quando per la prima volta proposi al Senato un'intuizione di questa conferenza
Conoscere e far conoscere quello che si fa nel Terzo Mondo
E fa conosceva il papà italiano tutto questo
E son passati gli anni certamente sono passati minuti son passate legislature il mondo porta al ministero del dipartimento
Son problemi italiani questi
La prima parola quindi ringraziamento alle parliamo
E al dipartimento
No la preoccupazione di questa conferenza finisca
Come tante altre conferenze quello del diciamo così non ce ne sono una diecina istituzionalizzate
Salvo quelle casuali come quella di oggi a Ginevra siamo arrivati a un miliardo al minuto mille quattrocentoquaranta miliardi al giorno oltre quattrocento miliardi di dollari all'anno
Non credo questa una conferenza nazionale di mondo che succede queste
In ogni caso il mondo sta in piedi o seduto
Stiamo in piedi un giorno in questo modo
Due osservazioni volevo proporre all'Assemblea
La prima riguarda veramente la drammaticità di questa riunione mattutina alla Camera
L'aiuto la percentuale o la cooperazione allo sviluppo la lotta alla fame ma la lotta per lo sviluppo
E drammatica lasciatele parlamentare Gromo politico di governo in queste occasioni
Ma direi che i garibaldini gli eroi del Terzo Mondo che arrivano all'ultimo momento
Son serviti per po'polarizzare la questione in Italia perché attraverso la bellissima
Conservazione dei mezzi di comunicazione sono arrivato finalmente alla massa cosa che non era allo state capaci però perché per anni Camera Senato governo e ministero
Hanno lavorato per le doti che vanno dal servizio militare civica Alternativa servizio militare fino a trentotto
Fino alla sette per anni
Senza tornare stampa radio e televisione e quindi poco italiano se ne accorgesse
E bastato
Un giorno al ecco da Lugano quindi un po'da ridere o nel quale il giro derivante Attolico irlandesi per fare popolare tal questa cosa ed è uno degli scopi racconta l'intera presto quindi si risolve ma
L'altro problema cioè i soldi che ci sono come spenderli
Abbiamo stabilito una legge finanziaria che va in discussione oggi al Senato
I tre anni prossimi futuri missile son già state questa mattina e quel quanto è stabilito mai perché dicevo relatori e i primi intervenuti il pilota stabili quanto a parte i residui passivi già nel piccolo abbiamo è stabilire Kitts
Organi l'italianista Chieti
Droga geografia
Quando i tempi quando c'era
Quotidiana
Arretratezza che supera addirittura molte volte
Le avete secolare
Incongrui spendere e tecnologia ecco
Una parola sulla carriera quanto io ritenevo importante quest'incontro per la scelta del meno cinque
Ho
Sotto gli occhi un intervento di anche a Bruxelles in quella fine dichiara che le hanno sbagliato un po'tutti con le multinazionali e che la tecnologia che serve ai Paesi del Terzo Mondo e la tecnologia internet sembra di essere in buona più a portata di mano il Terzo Mondo parole testuali
Gli anche l'ambasciatore americano all'ONU quando da Roma la farò ha ripetuto le stesse cose quasi con le identiche parola cioè petto un miliardo e trecento mila i contadini hanno la metà dei macchinari del terzo mondo hanno la metà dei macchinari e che hanno cinque milioni di contadini America
Stiamo ben attenti applicare lo stesso criterio di alta capitalizzazione e poca manodopera nell'agricoltura insomma
Poi ci sono le infatti i premi Nobel dell'economia termine cinquantanove c'è un
Di Chicago e io ho visto di Princeton
I quali nella motivazione non posso leggere
Sono stati premiati per i loro studi sull'economia sulla lotta al sottosviluppo e sulla concertazione
Bene
I loro libri più importanti portano a due titoli Brunone investimenti capitale umano ed altrove investimenti con in zone densamente corpo con il limitata disponibilità divano
Io avevo scritto prima di loro prime di
Gli altri ma di Agnelli prima di questi premi Nobel Nadia razionale già trentotto che terzo mondo testuale parole non conoscevamo tensioni perché diceva il problema ad Anzio non è che mi metta terzo quarto tra cotanto senno
Lo dico perché e mi ricollego alla proposta da Conte perché la la parola le parole il Terzo Mondo non conoscere la la mutazione l'ho sentiti da un gioco che lavoravano al can
Prima che addirittura venissero fuori prima e venissero può ripetersi quindi è molto importante
Conoscere gli esperti e i protagonisti per la cooperazione
Un'ultima parola
Si dovranno continuare questi incontri c'è ne abbiamo fatta alcuna livello di volontari poco tempo fa in cui governo presso il dipartimento parlamentare e forze politiche hanno potuto parlare per conoscere i problemi dei volontari cioè dello risorse umane che accanto alle risorse finanziarie rimandiamo nel Terzo Mondo
Per lo sviluppo delle risorse umane del sommo
Jackson diceva risorse umane sono la chiave dello sviluppo il terzo benissimo
Per i volontari
Problema della
Il problema della volontariato e giunto a questo punto non ho ancora avuto la libro bianco la relazione che il Dipartimento dovrebbe mandare alla alla Parlamento su ottocento
Volontari migliaia di esperte
Dunque ho detto parlando l'anno scorso di Cancun al Senato per fortuna abbiamo in Italia
Diciotto mila persone che sono andate volontarie uomini e donne nei paesi del terzo mondo molto di le cifre dell'Africa è andato in America Latina
L'Italia pareggia i conti
Con gli americani e quelli europei nel campo dei volontari
Che il campo in cui siamo ancora molti nel resto siamo abbastanza vicino agli atti raggiungiamo la media dati prego ma in questo campo c'è un ultimo pareggia con questo tipo di volontariato
Bene come cattolico sono fiero ma non sono lieto come italiano sono lieto ma non sono fiero che questo avvenga
Io penso che quindi anche in questo campo
Si possono e si debba fare molto forze politiche parlamentari e Governo perché i giovani italiani possono anche loro partecipate agire creare vivere e far vivere del terzo mondo la cooperazione italiana grazie
Allora il professor Baraldi
Parlerà poi la senatrice Caretto
Allora
Parlo qui a nome del cosa che un organismo la federazione di organismi di volontariato e di alcuni altri organismi di volontariato collocati nell'area laica democratica
Voglio innanzitutto ringraziare dottor balcone
Per il suo intervento che mi permetterà di stralciare gran parte del mio e quindi mi auguro di rimanere di limiti di tempo che presidente giustamente continua ricorda
I temi che io voglio focalizzare sono fondamentalmente tre
Primo qual è oggi
La collocazione istituzionale degli organismi di volontariato che operano nell'ambito della legge trentotto e che quindi operano in un contesto pubblico che utilizzano anche contributi pubblici
Secondo qual è invece la realtà vera cioè il ruolo effettivamente svolto oggi dagli organismi di volontariato nella cooperazione con i paesi in via di sviluppo
E quindi naturale conseguenza alcune indicazioni propositive sia pure di massima per recuperare uno scollamento che di fatto si è venuto a creare
Il bilancio
Diciamo cominciamo dall'attuale collocazione istituzionale degli organismi già la legge dodici ventidue del mille novecentosettantuno individuata tra gli strumenti della cooperazione tecnica italiana quello del volontariato civile
Gestito e attuato da organismi non governativi a tal fine ho riconosciute e controllate dal ministero degli affari esteri
La nuova legge la trentotto del mille novecentosettantanove riprende in modo pressoché identico le stesse definizioni
La normativa e quindi di fatto ferma da dieci anni per quanto riguarda il volontariato riconosco con ciò che la nuova legge invece sicuramente svolto grosso evoluzioni nel contesto più generale della cooperazione allo sviluppo
All'interno di queste legislazioni quindi dura dodici ventidue Della trentotto il settore del volontariato essi via via sviluppate consolidato maturando sulle proprie esperienze e passando gradualmente da una logica di nell'assistenza alle popolazioni del Terzo Mondo
Ha una dimensione attuale che decisamente di cooperazione allo sviluppo si colloca su un buon livello è caratterizzata da una notevole capacità operative professionale
Non riguarda sensibilità sia alle reali esigenze di sviluppo dei Paesi ospiti sia le potenzialità effettiva del nostro Paese
Un breve bilancio su questi dieci anni di rapporto tra organismi privati di volontariato organismi non governativi e pubblica amministrazione
Dire che questo bilancio nonostante tutto è decisamente positivo
Perché da un lato questo rapporto dall'acqua del e gli organismi ha contribuito in modo rilevante la crescita qualitativa di capacità operativa degli organismi grazie a vari fattori cito rapidamente principali
La legge concede al volontario in servizio civile alcuni benefici minimi spesso disattesi ma pur sempre importanti paludi minimo di aspettativa quando è possibile
Alla pensioni e mutua queste cose benefici minimi dicevo pur sempre importanti per poter reclutare personaggi non solo motivati e umanamente validi fatto questo presente il volontariato fin dall'inizio la sua storia ma anche fatto oggi decisamente rilevante
Personaggi dotati di esperienza di professionalità dieta non sempre più giovanissima di considerevole capacità di gestione e di organizzazione
Un altro aspetto che mi limito a citare qua ce ne sono evidentemente molti altri erogazioni di contributi da parte di contributi pubblici ha consentito agli organismi una maggiore continuità di azione ha consentito loro di farsi carico di assicurando il minimo interventi più impegnativi e di maggior durata ha consentito loro sia pure in modo ancora insufficiente di dotarsi di strutture di taglio di personale fisso e competente per la gestione di questa attività che ormai richiedono hanno creato ed è una nuova figura professionale altrimenti inesistente in Italia e richiedono questa figura professionale sempre più qualificati
Sull'altro aspetto ritengo di rilevare che la pubblica amministrazione pur nei limiti tuttora imposti dalla legge ha saputo utilizzare al meglio gli organismi valorizzando e non la stizzita la flessibilità operativa e la maggiore adeguatezza a rapportarsi con le diverse realtà sociali dei Paesi in via di sviluppo realtà non sempre simmetrico identica dei nostri ne fa testo anche ricrea il crescente ricorso agli organismi di volontariato nei programmi governativi cioè in quei programmi in quegli interventi derivanti da accordi bilaterali
Gestiti dal governo italiano e delegati solo a livello affettivo
Agli organismi per quanto riguarda l'impiego di volontari vediamo ora qual è il ruolo che gli organismi di volontariato effettivamente svolgono e quali le valenze di questo fenomeno
Oggi gli organismi gestiscono circa duecento programmi di cooperazione tecnica tra governativi che privati in cui operano quasi ottocento cooperanti la volontaria Despair questi interventi e spaziano su tutti i settori dalla sanità allo sviluppo rurale dall'energia all'Abruzzo etnia all'industria
Dalla promozione sociale ai trasporti alla cooperazione universitaria eccetera
Vi sono tuttavia di denominatori comuni a tutti i programmi
Questi sono le metodologie fondamentali seguite l'attenzione prevalente alla formazione di quadri e dove possibile gli omologhi locali
Il trasferimento di tecnologie adeguate e di capacità professionali adeguate organizzativa e capacità professionale organizzative e gestionali
La riproducibilità degli interventi ma soprattutto il rifiuto sistematico di svolgere ruoli suppletive le carenze locali
Ogni intervento infatti evidente in un programma ben definito e concordato con le controparti nel quale pianificato il graduale ritiro degli operatori italiani e l'integrale trasferimento di l'attività le strutture locali
In queste attività gli organismi svolgono e questo è un fatto nuovo di qui a mio avviso bisogna prendere atto un ruolo rilevante
Sia pure indiretto e la politica estera italiana non dimentichiamo che agli occhi dei paesi in via di sviluppo nella presentiamo spesso una parte non trascurabile della cooperazione tecnica del nostro Paese
I nostri interlocutori in questi Paesi sono sempre più spesso governi ministri empio personaggi altamente rappresentativi
Non mi dilungo su gli altri rapporti in cui sono inseriti gli organismi italiani a livello europeo comunitario a livello internazionale Condon bagnate CNR l'Unicef e così via queste cose sono già state dette ampiamente mi limito soltanto sottolineare come misure di efficienza che per quanto riguarda la comunità economico europeo gli organismi italiani hanno saputo utilizzare tutto il fondo stanziato per il mille novecentottantuno
Perché purtroppo per quanto riguarda l'Italia non è avvenuto in tutti i settori
E anche in Italia che gli organismi di volontariato non saputo spendere degnamente tutti i fondi non rassegnatevi anzi qualcosa di più
Il che purtroppo non è vero per tutti i mille duecento miliardi o tutto questo discorso
Non è finalizzato a fare il panegirico le Logge degli organismi di volontariato ma a dare una breve descrizione di qual è per la realtà attuale di questo fenomeno
Perché come dicevo a mio avviso questa data attuale non trova una perfetta rispondenza con la sua collocazione istituzionale esistono tuttora delle carenze abbastanza rilevanti nella legislazione
Ed esiste tuttora un ottimo rapporto di collaborazione ma una carenza oggettiva nelle strutture del Dipartimento nelle strutture dei nostri interlocutori nella pubblica amministrazione
E credo che questo sia un punto abbastanza abbastanza importante tutto tutto questo discorso
In particolare
Interessa sottolineare alcuni aspetti
Ecco io la pregherei di grazie chiudo rapidamente
Dicevo su questo problema ci siamo necessariamente un problema più complesso cioè da un lato è chiaro che lo Stato oggi non è in grado di gestire tutti gli aspetti della cooperazione in questo piccolo per quanto ci riguarda pensiamo anche non conti in questo contesto d'altro lato è chiaro che lo Stato deve darsi le strutture e gli strumenti per riuscire non attuare in prima persona sarebbe impossibile dovrebbe essere franchi Acco
Non per attuare in prima persona ma per gestire verificare controllare e programmare tutta l'operazione e quindi anche la nostra
Noi chiediamo quindi una serie di iniziative che per motivi di tempo di strumenti presenti me l'ha ricordato non sto a citare qua d'altra parte gli organismi si riservano in tutte le sedi possibili di collaborare perché gli strumenti che la legge siano portati regolarmente al a livello dell'equazione di adeguamento necessaria però chiediamo fondamentalmente tre aspetti
Chiediamo una tutela del nostro ruolo cioè metterci oggettivamente nelle condizioni nella possibilità di operare al meglio ci diamo un'integrazione nel settore volontariato con tutti gli altri settori di cooperazione pubbliche private integrazione che nei fatti già esiste ma che attualmente le strutture non sono in grado di recepire
Chiediamo un recupero sostanziale delle capacità di esperienze di nuovo che il nostro tipo di attività in fondo realizza sviluppa il fatto che attualmente esista solo in modo simile quasi saltuario quasi casuale è sicuramente un grosso spreco di capacità potenziali perso di Paesi in via di sviluppo da parte dell'Italia
Guido
La parola la senatrice Caretto enormi presidente dell'istituto eterno applica
Signor presidente cari amici di compito mio è un compito un molto gradito ma molto semplice io debbo portare a questa conferenza il saluto dell'istituto italo africano
Ma si usa in generale dire sempre che i saluti debbono essere non formale si dichiara sempre che saluti non sono forma
Direi che questa volta è una delle rare volte in cui è vero che non è formale perché questo saluto vorrebbe essere in qualche modo signor Presidente un saluto dal di dentro dal di dentro perché istituto italo africano egli palmo collaborano strettamente e vogliono per il futuro collaborare ancora il più intensificare i legami e vogliono insieme con il dipartimento e con tutte le forze che sono presenti a questa conferenza così importante
Lavorare per la messa in atto della politica di cooperazione allo sviluppo che il Parlamento il Governo hanno voluto per il nostro Paese
L'istituto sito l'africano è un vecchio istituto
Un istituto che
Sia in poi esista profondamente rinnovando proprio per diventare uno strumento valido a questi fini
In un quadro come deve essere quello nostro della nostra Repubblica largamente pure ma qui a questo punto mi corre l'obbligo di fare una apre riflessione per fare una politica di cooperazione secondo una linea coerente ci vogliono due cose fondamentali io sarò molto pedestre molto piatta molto semplice
Molto due otto adesso
Alla alle relazioni ai discorsi tecnici che sono stati primo ci vuole per farla una decisione politica
Non si sa
Secondariamente ci vogliono gli strumenti per attuare questa decisione politica
E sembra invece della polis ma ecco
Noi abbiamo indubbiamente in Italia il dipartimento
Ma noi pensiamo che
Il dipartimento e credo che ministro Giacomelli ha fatto qualche cenno in questo senso questa mattina
Dipartimento non può bastare anche in causa delle norme italiane di gestione
Dunque la presenza di istituzioni come dei nostre la sua Presidente Bassetti la nostra istituto a dell'africano allo stato delle strutture italiane è indispensabile
Oggi dappertutto si ripensa non si vanno ripensando anche in termini filosofici se posso dire così i termini della politica di cooperazione allo sviluppo e perfino le burocrazie
Ripeto no la storiella cinese del pesce ed imparare a pescare
Con la buona vertenza però
Che per diventare pescatore bisogna in primo luogo essere vivo
E tengo quindi la grande campagna per la lotta contro la fame Venere iniziativa dei premi Nobel veneti battito che si svolge oggi alla
E
Accanto al fatto di essere vivo ecco che si affaccia sempre più insistente il problema degli come pescare non basta insegnare genericamente a pescare bisogna poi vedere il come test e cioè
Come operare allo sviluppo
Di Bowers più attraverso quali Bettoni quali priorità quali interventi
Tutte cose che avete sentito già oggi e TG ripetiamo continuamente ma non per questo sono meno vere meno forti
La politica di cooperazione mette l'accento a sua volta sul due aste
Il primo il non bastare gli studi di fattibilità e l'attuazione di programmi dietro gente
E quindi la necessità
Di momenti che non appartengono ancora alla tecnica mi più alla decisione politica ma appartengono ad una fase in qualche modo intermedia alberghi pensioni
Alla ricerca di proposte che partano dall'uomo dalla comunità in cui chiesto vive dalla sua cultura dalla sua propria civiltà considerando quest'uomo ecco il secondo aspetto uguale come diceva qualche giorno fa è bipartisan
Guidare ogni giorno di più gli strumenti della sua uguaglianza
Il che significa ovviamente rinunciare ad imporre il nostro modello di sviluppo avendo sempre presente anche dove la modernizzazione passa necessariamente per i nostri schermi che progresso e sviluppo
Come noi intendiamo sono dei concetti tipicamente occidentali che hanno radice nella nostra filosofia nella nostra concezione del mondo sapere quindi che ha può aprire altra concezione può dare altro valore alle stesse parole in modo profondamente diverso
Si tratta quindi affinando la ricerca approfondendo studiando mettendo da parte l'orgoglio e se possibile anche superficialità
Facendo atto consapevoli di umiltà intellettuale che corregga gli errori di metodo
Di passare così ad un'operatività coerente
Cioè sarebbero anche almeno lo spot si potrebbe sperare le troppe cattedrali nel deserto che hanno segnato la presenza arrogante scusate l'unica aggettivo dell'aiuto all'ospite
E qui ecco il secondo punto della riflessione Eternit torna il discorso degli strumenti Claudiano volontà e capacità di dedicarsi a questo compito e tra questi io ci metto Libano e l'Istituto italo applica abbiamo credo le carte in regola Yuli Elia
Ebbene scusate
Quale coerente tra la volontà in Parlamento e nel Paese quanto va accadendo
Quale coerenza fra la volontà del Parlamento che riconobbe l'istituto italo africano ente di diritto pubblico con il decreto presidenziale due quattro sei del settantotto quale cito organismo necessario ai fini dello sviluppo economico e civile culturale democratico del Paese il dato che ha quattro settimane dal mille novecentottantadue gli enti vendono azzerato il contributo statale
Quale credibilità
Possiamo impelagati in queste che chiamerò contraddizioni ma si potrebbero definire anche in altro modo
Queste contraddizioni tra volontà di politica di sviluppo stanziamento previsto non erogazioni agli enti di cioè acciaio demandati
Con i nostri interlocutori internazionali possiamo aprire un discorso un dialogo quando dietro di noi abbiamo questa terra bruciata
Non più tardi di venerdì scorso abbiamo dovuto dire ad un alto esponente leghista ghiacci il dottor vivi sa chi è presso la Comunità economica europea che il nostro istituto non è in grado di prevedere se e quando potremo prendere un iniziativa programmata da tempo è piuttosto importanti e come spiegare allora ai nostri partner e al nostro personale
Che tale paralisi non sarà prevede di parlarne vecchio parlamentare che di tempi parlamentare si intende abbastanza
E che quindi istituto italo africano agenzia dell'Organizzazione mondiale della sanità ente accreditato presso la Comunità economica europea riconosciuto dall'OCSE resta bloccato nello stesso momento in cui la Repubblica italiana si caratterizza positivamente sia per iniziativa politica che sul piano concreto della cooperazione
Ora io credo hotel ho terminato il signor Presidente ora io credo che un saluto che è sincero e profondo debba anche dire quella che si crede che sia la verità
E io credo che noi dobbiamo uscire no da Repubblica italiana in tutti i suoi organismi vent'in tutti i suoi momenti decisionali dal contrasto tra
La scelta politica e l'utilizzo degli strumenti per le realizzazioni di questa scelta
E come vedete io non ho fatto un discorso di occasioni ma mi accorgo invece di avere approfittato di una occasione devi domando scusa ma credo che non potevo trovare una tribuna più alta e degli ascoltatori
Più belli perché è giusto che tutti gli uomini e le donne che sono presenti qui e che sono venute perché credono in una politica di cooperazione abbiano tutti i termini dei problemi anche i più modesti
E Diana quindi nei consigli e delle indicazioni per meglio operare e sissignore per correggere ciascuno di noi gli errori che per avventura può aver fatto
All'incontro
Grazie signor presidente per avermi dato la parola
Io vorrei soffermare la mia attenzione del mio intervento su un punto specifico che riguarda
I crediti di aiuto il loro ruolo
E il problema che io vedo dietro il ruolo dei crediti di aiuto cioè chi gestisce la cooperazione allo sviluppo e quanto ben definiti sono i fini del Complesso di istituti attraverso i quali la cooperazione viene gestita questo punto è già stato toccato da Franco Calamandrei che ha parlato di coordinamento fra le leggi
La duecento ventisette e la trentotto che regolano rispettivamente il problema alla alla materia dei crediti
E la materia della cooperazione allo sviluppo io credo che sia più che uno scoordinamento e credo che sia un forno scoordinamento mano sportivamente o certamente cruciale alla quale al quale deve essere attribuita molta attenzione e importanza
Innanzitutto vorrei considerare che da un punto di vista quantitativo il ministero degli Esteri gestisce in via esclusiva
Sono un terzo circa dell'attuale aiuto ufficiale allo sviluppo
I rimanenti due terzi debbono essere gestiti dal ministero in stretta associazione con altre istituzioni ma in particolare con il ministero del Tesoro
Il ministero del Tesoro gestisce una serie importante di contribuzioni e partecipazioni a eventi multilaterali ma è soprattutto coinvolto in posizione eminente
Nella concessione di crediti finanziari d'aiuto cioè i crediti previsti dall'articolo ventisei della legge duecentosettantasette che menzionavo prima
I crediti finanziari è bene ricordarlo costituiscono una quota assai rilevante e significativa delle risorse destinate alla cooperazione bilaterale
Nella programmazione del mille novecentottantuno siffatti crediti erano destinare a siffatti crediti erano destinati duecentottantotto miliardi mentre al fondo di cooperazione centoquarantasei e all'aiuto alimentare quaranta miliardi
Non i dati della programmazione per il mille novecentottantadue ma credo che le proporzioni siano rimaste le stesse se non peggiorate
Per quanto riguarda il fondo di cooperazione
Nella decisione di concedere crediti di aiuto il ruolo del ministero del Tesoro anche se non determinante è come si è detto eminente il ministero degli Esteri negozia con i paesi in via di sviluppo e se occorre un credito finanziario deve poi proporne la concessione al ministero del Tesoro il ministero del Tesoro sentito il ministero del Commercio con l'Estero emette un decreto e autorizza Medio Credito Centrale
A dare esecuzione al credito stipulando un'apposita convenzione
Tutto ciò porta la nostra attenzione su almeno tre punti che mi sembrano rilevante
Innanzitutto è evidente che la gestione della cooperazione allo sviluppo non è identificabile con il dipartimento e con il ministero degli Esteri anche se ciò e questo anche se questo è quanto l'opinione pubblica
Ha in mente che forse anche le forze politiche e sociali
L'analisi dimostra che la gestione non è completamente in mano al dipartimento femministe
In secondo luogo la procedura per la concessione di crediti finanziari passa attraverso scalini istituzionali che io ho riassunto molto brevemente ma che fanno percepire la difficoltà la pesantezza della procedura soprattutto il problema che nel corso di questa procedura si affronta una valutazione assai difficile e delicata che bilancia i fini di cooperazione con quelli della promozione delle esportazioni e della bilancia commerciale dei pagamenti
è evidente che certe lentezze certe difficoltà che vengono attribuiti al nostro al nostro aiuta lo sviluppo dipendono anche da questo
In terzo luogo
Incombe sulla gestione un continuano rischio sulla gestione dei crediti un continuo rischio di commistione dei fini e di distorsione degli strumenti
E noto che i crediti di aiuto sono ampiamente utilizzati nell'ambito del cosiddetto credito misto cioè per consentire a taluni Paesi di pagare le quote in contanti di investimenti che non possono essere finanziate dai normali crediti commerciale all'esposto
La realtà attuale e strumenti destinati alla cooperazione allo sviluppo vengono destinati per quote rilevanti alla promozione commerciale e che perciò sia la commissione dei fine degli strumenti di cui parlavo poc'anzi
E ciò avvenga non è certamente l'intera responsabilità del ministero del Tesoro il ministro del Tesoro
Non è certamente responsabile di questa interpretazione non mancano d'altra parte funzionari del ministero degli Esteri la cui sensibilità e più per la promozione che per la cooperazione e ciò pesa molto nell'impostazione dei negoziati
Tuttavia è evidente che l'intervento di un'amministrazione come quella del ministero del Tesoro le cui preoccupazioni per la bilancia con Lester o sono di carattere istituzionale ministero del tesoro fa il suo mestiere lo fa bene
Tende a far valere un punto di vista sull'uso delle risorse per la cooperazione che a me sembra estraneo alla cooperazione stessa
è da sempre del resto che la cooperazione si trascina dietro l'ambivalenza insita in leggi che trattano assieme crediti all'esportazione e crediti di aiuto che mi affidano la gestione alle medesime amministrazioni e che non chiariscono mai in via inequivoca in modi diversi
Che identici strumenti i ruoli diversi che identici strumenti possono svolgere
Vista la disponibilità del governo
Manifestata dal professor Spadolini nei dibattiti parlamentari nell'estate scorsa a incidere se necessario nell'attuale realtà realtà amministrativa ed istituzionale per migliorare l'intervento italiano di cooperazione sembra importante che sia separato
L'uso dei crediti d'aiuto dalle forme di credito destinate alla promozione commerciale
Nulla impedisce che il nostro sistema di promozione delle esportazioni Sidoti
Delle opportune e necessarie agevolazioni così come nulla impedisce che il Dipartimento indirizzi propri partners verso le nostre istituzioni di credito commerciale se ciò si rivelerà necessario e utile
Ma non c'è dubbio
Ma non c'è dubbio che quelle risorse che si vogliono destinare all'erogazione di crediti di aiuto debbono essere gestite dal Dipartimento con i criteri della cooperazione e non in competizione con la necessità della promozione
Un importante corollario concludo di queste considerazioni e che debbano essere nettamente respinte a mio modo di vedere le pressioni esercitate durante tutto l'arco di quest'anno i tentativi ancora in corso di affidare la valutazione dei progetti e dei programmi di cooperazione al sistema bancario o a delle società di consulenza prima
Non posso Bertotto purtroppo degli inverni su questi aspetti specialmente su quanto riguarda le società di consulenza per quale eventualmente abbiamo tutti quanti la massima stima ma che spesso sono espressione di gruppi di economici finanziari che possono a vedere interessa nella approvazioni determinati progetti
Per quanto riguarda le banche siamo anche qui le banche sono perfettamente equipaggiata per fare queste valutazioni ma il problema è che la loro ottica e un'ottica anche qui di profitto un'ottica commerciale non è l'ottica della cooperazione o forse cari catturato i termini del problema ma ce l'ho fatto di proposito per suscitare su questo punto un dibattito che mi sembra auspicabile perché io credo che questo sia un conto importantissimo per l'impostazione un buon lavoro del dipartimento altrimenti si rivelerà un po'la piattaforma ancora una volta del dipartimento grazie
Ha la parola il ministro Giuseppe Santoro del ministero varie
Voglio informare che il programma prevedeva un coffee break che la presidenza
Ha deciso di abolire il caffè però non è stato abolito e quindi senza interrompere i nostri lavori informo uditorio che chi vuole andare a bere un caffè alla Scala alla spicciolata caldamente invitato a fare
Prego
Farò solo qualche osservazione legata alla mia specifica esperienza
Di operatore diplomatico una responsabilità a cavallo fra la cooperazione economica quello cooperazione allo sviluppo punta lunghi fra i più desidera diseredati paesi del quarto mondo
Intendo i Paesi africani privi di risorse e per lo più afflitti da pesanti situazioni finanziarie
Quello che però è vero che la maggior parte dei i paesi africani dove per numerosi Paesi asiatici o latino americani
Queste considerazioni coro partiva da talune
Da taluni dati
Di cui appunto ha fatto parola stamane il sottosegretario onorevole Palleschi
Si è rilevato che vi è una certa difficoltà nella spesa delle somme impegnate
Non vi è nulla di drammatico
Perché si è visto che sui mille duecentodiciassette miliardi delle tre voci significative cioè due fondo di cooperazione azioni speso una percentuale relativamente elevata credo cento miliardi centosessantotto
Mentre per quanto riguarda i crediti di aiuto certo la percentuale spese non è arrivata ma vale certamente quanto ha detto il collega Giacomelli ripetere gli aiuto assai importante impegno mi pare che in questo caso chiesto percentuali accettabili
Ugualmente sia qualche dubbio per quanto riguarda la spesa dei contributi volontari ad organizzazioni internazionali nel senso che siano spesi in senso omogenee fino a nostra cooperazione ma anche questo tutto
Da vedere
Cionondimeno c'è una difficoltà perché pensiamo che per esempio i duecentottantotto miliardi quest'anno fiutano trecentonovantanove due degli aiuti e ai cento nove settanta
Di fondo di cooperazione erano ventuno sedi arriverà duecentocinquanta
D'altro canto c'è un obiettivo a breve scadenza lo zero trentasette per cento da raggiunge nell'ottantatré
è un impegno preciso assunto dal governo nei confronti del Parlamento
La torcia abbiamo aperto tra vada a questo traguardo ripeto non senza difficoltà la percentuale di quest'anno forse non supera dell'anno scorso che sta dello zero diciannove per cento
Tutto questo
Certo per
Un rilievo e un cammino arduo difficile per cui credo che sarebbe interessante questa conferenza può avere in ciò un compito veramente importante di mettere in luce quali sono le difficoltà per cui questo cammino relativamente difficile
E ciò al fine di superare molti hanno parlato e parleranno delle difficoltà inerenti allo strumento cioè il dipartimento per la cooperazione non sta a me specialmente alla destra e mi son dato di esprime un giudizio su questo punto
Io vorrei sottolineare un altro io ritengo forse altrettanto importante quanto ripeto la funzionalità dello strumento e forse anche di più difficile soluzione per le implicazioni via di carattere politico istituzionale
Parlo del mancato coordinamento sia a livello istituzionale che a livello normativo e l'operativo fra la cooperazione economica e la cooperazione allo sviluppo
Ho temuto per un momento che il l'amico Liboni mi sottrae tutti gli argomenti per quanto riguarda ma e mi preparo biglietto perdono in realtà gli ATO le cose di estremo interesse
E sono però un po'il punto di partenza
Delle mie considerazioni
Io infatti parlo di rapporto fra cooperazione allo sviluppo e cooperazione economica quindi grosso modo fra legge trentotto e due ventisette di cui appunto il senatore Calamandrei ha fatto interessante osservazione
Cominciamo con un dato elementare ma fondamentale i club impegnati nei paesi in via di sviluppo privi di risorse grazie a due ventisette sono sette otto volte quelli impegnati con la Legge trentotto
E si badi bene peso imposto di questi mezzi finanziari anche in questo caso è molto elevato quindi responsabilità del Governo dell'impegno a nativo altera altrettanto alto
Ora
Dunque adesso vediamo un momento per quanto riguarda il rapporto diciamo fra questi due strumenti su quelli che sono i riferimenti a livello politico e normativo per quanto riguarda la cooperazione con i Paesi paesi in via di sviluppo
Cioè quali sono i principi che stabiliscono il quali verrà cooperazione
Da un canto abbiamo il dettato della legge trentotto e in particolare i primi tre articoli che stabiliscono questi criteri
Abbiamo poi la risoluzione del parlamento italiano trovato uno settantanove
E abbiamo poi i criteri e le procedure di verifica dell'OCSE in materia di aiuto pubblico questi tre punti di riferimento ci danno il quadro entro il quale si deve realizzare la cooperazione
Allo sviluppo e quindi entro il quale si precisa responsabilità del Governo nel portare avanti diciamo questi traguardi quantitativi
Ora questi tre riferimenti ripeto i principi fondamentali trentotto il la risoluzione parlo del Parlamento italiano che impegna il governo a raggiungere un certo traguardo e i meccanismi e i criteri applicati Interior se sono perfettamente coerente
Quindi l'abbiamo bisogno di
E approfondire ulteriormente quali debbono essere appunto questi meccanismi questi criteri perché ci risultano chiarissimi Torino quando ci caliamo appunto a questi tre importanti detta
Ora
Questi secondo appunto queste indicazioni
Sotto il profilo pratico operativo essi pongono l'esigenza ai Paesi industrializzati di avviare e realizzare congiunta è congiuntamente con i Paesi ne riemerge enti in iniziative qualificanti che concorrono allo sviluppo di questi ultimi attraverso la mobilitazione di mezzi finanziari e tecnici messi a disposizione dei primi e quando si parla di mezzi tecnici si allude anche alle strutture imprenditoriali di cui Paesi industrializzati dispongono
In questo contesto appaiono di fondamentale importanza l'individuazione delle aree sicuramente prioritari d'intervento e i tempi di realizzazione
Trattasi di meccanismi decisionali per i quali esistono tutti i presupposti di carattere politico strutturale
Infatti i paesi in via di sviluppo le strutture sono fortemente centralizzate nonché romantico procedurale attraverso tutti metti noti gli accordi di cooperazione le commissioni miste i gruppi di lavoro
Per quanto poi riguarda gli strumenti finanziari
Che sono praticamente i tre ordini doni per studiarsi senza tecnica egli aiuto e credi finanziario fornitori questi possono essere perfettamente graduati nelle modalità e nei tempi di utilizzo
Ciò per dire molto non minimo in modo molto sintetico che non esistono incompatibilità di fondo nell'uso da un canto di strumenti finanziari di provenienti provenienti sia di provenienza e quattro distinte quali ripeto possono essere quelli di aiuto e che gli finanziari ex legge due ventisette
E che non esistono difficoltà
L'impostazione di fondo per quanto riguarda l'utilizzo di strutture delle strutture tecnico operativi esistenti quindi imprenditoriali per i nostri per realizzazione di questi di questi programmi
Ora si tratta soltanto di portare avanti iniziative di cooperazione che segue e secondo i principi e i criteri stabiliti diciamo a livello normativo nel modo detto siano tali dimensioni tali da configurare effettivamente delle operazioni di cooperazione ora di fronte a cui ora pronte a questo scenario in cui si è detto i due governi il Paese due il Paese un giusta Rizzato il Paese emergente congiuntamente pongono in essere pongono in opera questi programmi cosa proviamo proviamo uno scenario completamente diverso
In realtà secondo questo scenario il meccanismo trainanti attualmente non è quella legge trentotto ma in realtà quella irrigua ventisette
E non solo
Perché
Abbiamo visto e i mezzi a disposizione dell'uno siano sono ben maggiore di quelli a disposizione dell'altra ma perché in realtà si è determinato
Una situazione in cui
La la l'iniziativa delle in parete
E e determinata da un un diciamo da ho dato una situazione generale
Il cui e in cui l'elemento determinante sono le classificazioni che di questa appunto di queste situazioni esterne che le situazioni e che ora e appunto proviene dalla da quello che dalla da terminazioni gli organismi finanziari siano a livelli internazionali internazionale sia a livello
Interno cioè l'impresa si muovono oggi
E avviene per quanto riguarda i paesi del terzo mondo in uno scenario in cui le luci e le ombre sono fondamentalmente determinate dalle decisioni degli organismi finanziari in particolare per quanto riguarda il
L'Italia il nostro Paese pochi fondamentalmente da parte della Sace è da parte del Mediocredito
Ora infatti a secondo queste indicazioni di questo l'universo diciamo dell'iniziativa da parte della sì sì sì grazie si distingue in due aree con fondamentalmente
è profondamente distinto cioè i Paesi in sinistro o i Paesi affidati ora secondo questa distinzione
E le e questa distinzione fondamentale che nuove le le le attività stabilisce il PdL in base al quale timori ad oriente per cui gli Alti & si muoveranno nei paesi affidabili certamente secondo accelerazioni che sono utilizzate soprattutto indicata che derivano soprattutto da quella che l'ha tesa dei tempi di affidabilità di quel Paese non dimentichiamo che purtroppo questa applicazione una conferma e una classificazione in continua evoluzione per cui i tempi diciamo secondo in cui possono spazia e stanziali questi Paesi in situazioni di affidabilità sono a volte molto limitati è molto molto spesso prevedibili nel tempo
Mi invece dei Paesi diciamo che sono le situazioni intermedie c'è una situazione grigia c'è da dire che invece l'impresa ai agiscono secondo modi di accelerazione
A indichi in tal senso e poi infine nei paesi diciamo che sono talmente infinito a quel momento lì le imprese non agiscono più agli base a questa classificazione
Si determinano le iniziative e purtroppo il tipo di iniziativa determinati uffici gli strumenti la forma in cui da parte del Paese industrializzato si procede attraverso le forme di cooperazione negli altri Paesi quindi per esempio per quanto riguarda le forme il i Paesi infinito si cerca di agire unicamente condoni che molto spesso finché mettono fine a se stessi infine per quanto riguarda invece i pericoli di aiuto cerca di operare in Paesi in cui assente affidabili effettiva dell'impresa ha già operato come meccanismo trainante quindi molto spesso il peggio aiuta soltanto qualcosa che si aggiunge al al credito già concesso
Per appunto perché i lei perché quel Paese in quei Paesi medi normali meccanismi finanziari godevano potevano certamente funzionare ora quindi e concludo e mi scuso col presidente ma
Proprio no anche perché il problema e di equità e dice
è dunque ecco che l'ora il il problema che fondamentalmente si pone certamente è quello di un coordinamento di un coordinamento perché queste operazioni di queste iniziative
Qualifica anche significative e significative sul piano dell'operazione lo sviluppo possono essere possono esser messi in opera questo coordinamento richiede da un canto la necessità anche di modifiche normative per quanto riguarda la replica ventisette per quanto riguarda le P trentotto ma non sono fondamentali
Sarebbe piuttosto importante stabilire anche un coordinamento a livello operativo per esempio in questi Paesi dovrebbero utilizzati fondamentalmente retail finanziari e non disdegna deportazione perché credo più anziani l'antibiotico questo profilo
è meglio e può meglio essere diciamo con può essere coordinato con un paio di aiuto ora naturalmente molto spesso non si coordinandosi con rapido finanziario perché prende due anni mentre invece credo mentre invece il premio all'esportazione più rapido
Ora d'altro canto questa la l'aria la la realizzabilità di progetti di questa natura non solo è quella appunto
E può dare un segno positivo di una cooperazione che si svolge secondo i criteri Intini indicati ma e l'ultima considerazione
Cara una maggior trasparenza nel senso che nel momento in cui chiede all'invito iniziative di questa natura dell'aula a volte appunto
Che coinvolgono flussi finanziari decine a volte centinaia di miliardi anche l'indagine parlamentare per quanto riguarda la partita di queste iniziative appare lardo opportuna più di quanto non sarebbe poi valutare comico come attualmente ha spesso accade interventi frammentari relativo
Grazie
Parola
Al dottor Corelli si prepara il Malesani ecco io però vorrei proprio dire che devono essere implacabile sul tempo perché
Anche perché poi dieci minuti per esprimere un contributo sono adeguati
No
Più due
Ho combattuto calmati
No in due minuti da antichi Gozzano quelli c'è stata una recente querelle che servono per concludere anche a norma del regolamento del Senato
Grazie
Si nota in questi ultimi anni mediamente un aumento sensibile degli importi destinati ai Paesi ricchi all'aiuto pubblico allo sviluppo
La media percentuale rapportata al prodotto nazionale lordo e ve lo zero e trentasette per cento rispetto allo zero trentacinque per cento nel settantanove e comunque sempre inferiore allo zero settanta per cento che l'obiettivo indicato dalle Nazioni Unite da raggiungere entro il mille novecentonovanta
Dall'esame dell'evoluzione delle quote di aiuto dei diversi Paesi nel mille centottanta appare evidente che rapporto aiuto pubblico allo sviluppo prodotto nazionale lordo di alcuni Paesi membri che scade Comité de Tudjman e di molto superiore a quelli in Italia
Così ad esempio i Paesi Bassi anno zero novantanove per cento
La Norvegia Luzzi era ottantadue
La Danimarca zero sessantadue per cento la Francia zero sessantadue e così via
Per quanto concerne italiana
Il rapporto aiuto pubblico allo sviluppo prodotto mattone lordo è passato dallo zero zero otto per cento settantanove allora è vero che il sette per cento dell'ottanta
Tale rapporto dovrebbe aumentare notevolmente avendo il governo italiano decisorio dagli sperperi estri di risorse tali da permettere una presenza italiana non marginale come fino ad oggi ma almeno direi che l'ha portata a livelli di uno per
Con l'emanazione della legge trentotto nel settantanove l'Italia decideva quindi darsi una struttura legislativa tale da poter intervenire efficacemente nell'ambito del mercato lo sviluppo
Mi strappa i ministri ha finora operato con lodevole impegno di efficienza peraltro di partire per la cooperazione e si trova in uno stato disse primi cemento strutturale
Che la condizione dello svolgimento dei suoi compiti istituzionali e da ciò si aggiunge la complessità la lunghezza delle procedure previste per l'erogazione di finanziamenti stessi riteniamo quindi che sia più che mai opportuno sperimentare il contenuti la legge trentotto in tutte le loro possibilità dotando il Ministero Affari Esteri complemento di mezzi e delle strutture necessarie per poter mettere in atto cercando di recuperare metta al mondo il già cospicuo ritardo accumulato in questo comparto dal nostro Paese
L'auspicabile altresì nazione sempre più incisiva le nostre presentante diplomatiche sia presso il paese di sviluppo sia presso gli organismi internazionali preposte Cosimo
Da questo primo esame appare evidente che i pallini di sviluppo hanno come principale interlocutore lo stato e non la singola impresa
La presenza nella grande azienda sia pubblica che privata può essere pertanto considerata solamente se integrata in un contesto nazionale
Riduce italiana può senz'altro offrire validi e collaudati servizi a questi Paesi letture sbagliate settori
Così la FIAT sin dall'inizio si porti una posizione di fattiva collaborazione quindi strappa gli estri
Offrendo la sua struttura le sue capacità di effettuare studi di preparare realizzare progetti la sua conoscenza di mercati dove per tradizione tutte presente avendo altresì acquisito una buona immagine in notevole stima
Va detto che l'azione dalla FIAT del comparto per la cooperazione e lo sviluppo non si imposta come semplici azioni di penetrazione commerciale
Al medio-lungo regge ma come diffusione la metodologia la qualità FIAT divenendo così un effettivo parla dello sviluppo dei paesi emergenti
D'altro canto così operando la FIAT diventa elemento trainante per la piccole e medie imprese italiane ad esempio nel settore agricolo un intervento da FIAT trattori coinvolge per il cinquanta per cento del totale piccole e medie imprese settore spesso
L'ha poi evidenziato che solamente il ventitré per cento circa l'ammontare totale dei finanziamenti concessi tra Ministero Affari Esteri per progetti della colonizzazione la FIAT si è trovata ad intervenire e destinata autovetture
Le rimanenti e settantasette per cento riguarda sperimentino altre formazioni
La filosofia FIAT da quanto risulta da questi dati e orientata verso azioni se questi comparti formazione elemento indispensabile per l'utilizzo il più razionale possibile
Dei beni strumentali che vengono forniti a questi Paesi in quest'ottica la FIAT ai club fra l'altro modulo di unità di informazione intenzione nel settore dice al nel metrò tra inoltre cioè per membro che ha ricevuto la massima approvazione da parte di autorità competenti diversi paesi
Ma evidenziato che la FIAT ha sempre accordato la massima importanza la fondazione il personale locale sostenendo le las la Spesal direttamente senza quindi fa ricorso al finanziamento o finanziamenti previsti lo sviluppo
Assistenza tecnica e piccoli particolari
Troppo spesso i piccoli o per altri Paesi sviluppo sono blindati a causa di guasti degeneri
Di qui la necessità anche di disporre di personale formato di cui appunto
Inoltre è sempre opportuno poter intervenire entro un certo periodo prima di arrivare a quello che noi potremmo definire il punto di non ritorno
Dopo il quale la Marcuzzi deteriora in modo reversibile
Per rimediare a questo stato di cose nell'ambito del primo stante grado sopra descritto la FIAT intende impostare dei programmi per il ripristino i particolari
Con il proprio marchio automobili dei filtri ai trattori che sono e con una spesa contenuta permette il recupero di queste macchine
Emergenza
Nell'ambito degli interventi che si sviluppano entro accordi multilaterali siano stati forniti tipico industriali ad organismi internazionali che hanno quel motivo di esistenza la lotta alla fame
Dei quali la rendono possibile un trasporto più rapido e più efficiente di tutti quei beni di prima necessità inviati quantità di dati a questi Paesi
Infatti troppo spesso queste merci rimangono bloccate ricordare portuali a causa della scarsità i magazzini pesano esposte alle intemperie ai parassiti ai furti
Inoltre vengono spese trasportati in condizioni inadeguate commenti mi sufficienti e quando le perdite spaventose
Dati ufficiosi dell'ONU indicano che solamente il trenta per cento di questi di giunge a destinazione
Si ricorda che il trasporto in questi paesi sviluppo viene fatto per oltre il novanta per cento su strada mancando quasi completamente altri trasporto apprezza
Di qui l'esigenza per questi Paesi i tornei si dimette Niccolai il più possibile adeguati enumera nella qualità
D'altro canto questi veicoli sono stati inviati solo Paesi ho desistito già una sufficiente rete di assistenza tecnica figlia affinché ancora una volta non si riduca quindi inefficace di questi interventi
E la pregherei proprio devianze conclude benissimo
Allora iniziativa industriali ha fatto unità di cui dispone di di scala si possono costituire si portati in base alle reali precipitando il Paese a produrre lavoro
Creando un conclusivamente la cooperazione e lo sviluppo in tutte le sue forme da parte d'Italia vorrà essere impostata su binari europei
Sarà necessario ampliare la presenza a tutto in tutti italiani grande media piccola aggiunte pubbliche e private cooperative
In quest'ottica per me integrale attività i prodotti che induce italiani posso capire paesi di sviluppo sì anche esaminata la possibilità d'accordo puntuale artigliate Dini per affrontare congiuntamente su certi Paesi alcune possibilità di interventi specifici in alcuni comparti più precisamente nel settore delle energie rinnovabili della formazione e di cultura
E per finire ribadiamo la legge la necessità di una stretta integrazione tra il fattore umanitario senz'altro elemento di base e motivante e quello della collaborazione industriale come d'altronde avviene negli altri paesi ok
E la penetrazione commerciale e per integrazione all'idea di prodotti grazie
Grazie ha la parola il professor Parrino
Segretario generale bellico miscuglio col professor ma nel grande col dottor Malesani che seguirà subito dopo
E che avevamo dimenticato
Grazie presidente della rete sulla parola
E
Sì dell'Istituto per la cooperazione universitaria
Istituzione organizzazione non governativa anche morale
Che proietta la sua vocazione universitaria
Intesa prettamente nelle sue componenti di studio ricerca trasmissione delle conoscenze non solo nel settore proprio per l'università ma anche a tutti gli ordini e gradi dell'istruzione e pertanto che vive pregressi nutre nel suo lavoro
Di contatti con il gioco
I fatti il l'intervento che aveva preordinato trattava prestate il giorno e rapportandolo a quella che la legislazione della cooperazione allo sviluppo parlare di giovani anche se non esclusivamente evidentemente significa parlare di volontari
L'istituto della cooperazione sita si occupa anche di volontariato
Immorale corrente staccata
Chiudere direi su quello che è stato detto con una parentesi cioè aprire e chiudere una parentesi che a mio avviso norme
Che mi ha riso potrebbe completare non indifferentemente quella che è stata ed è in atto l'evoluzione di questo corso strumento della cooperazione
E la Parenti si tratta di un fatto che ha un suo peso storico nel lavoro della cooperazione allo sviluppo
E cioè il fatto che frutto di questo impegno reale delle persone con l'altare e che gli organismi che questi volontaria inviato e col successivamente lei contemporaneamente quasi sempre ma successivamente nella storia della legislazione etico prima servizio col dipartimento quando fa con una realtà c'è che quando oggi si parla di programma e tutti oggi parliamo grazie priva di programmi nella cooperazione allo sviluppo quando si parla di programma si parla di un qualcosa che nato dallo sforzo dall'impegno e dall'inizio dei volontari questo aspetto
E di rilievo perché mette in luce ed era al punto che volevo trattare primo punto la trattare mette in luce che tipo di sforzo e di valore a questo tipo di attività
Definire il programma un programma così come mai appunto viene utilizzata significa definire cosa sia e cioè vuol dire essere in grado di individuare con chiarezza le finalità generiche e gli scopi particolari dell'intervento
Averli valutati secondo parametri non solo tecnici ma politico sociale essere capaci di progettare gli strumenti necessari prevederne i costi e la durata dell'impiego
Significa ancora porsi il problema dei velieri destinatarie della legittimità dei richiedenti significa infine impegnarsi ad una valutazione seria ed attendibile dei risultati come dicevo sembra curioso forse poco meravigliare
Ma prima del settantadue nessuno e non solo gli organismi di volontariato ma anche lo stesso ministero
Ed è in grado di ricondurre i propri interventi di cooperazione tecnica a dei programmi cosa oggi invece avviene e viene al massimo con questa mozione io volevo riportarmi subito al concreto cioè a approfittando del non dico del molto ma certamente in modo relativo del molto che si è detto in questa riunione sul volontariato e devo dire che e me ne compiaccio perché forse la prima volta che si sente sviscerare un po'questo allora questo lavoro a tutti i suoi livelli e non solamente all'aspetto sociologico che sarò tracciò tra l'altro che sarà oggetto di una relazione nei giorni successivi ma nella sua storia d'impegno per volontariato non non è uguale ragazzi
Volontariato oggi è preponderante mente uguale o Squassina è quasi uguale simile a Giovanni ma non esclusivamente questa un po'un fatto molto importante forse giovani dello spirito questo sì questo è molto interessante
Comunque
Se la legge trentotto oggi ci offre ce lo offre una definizione di cooperazione allo sviluppo
Molto direi più adatta di quanto nelle precedenti occasioni non avesse fatto e sottolineano solo i valori etici non solo l'importanza di intervenire The rispettando le culture l'ambiente in cui il il l'intervento viene esercitato ma parla proprio né di e inediti di fondi culturali perché parla dell'uomo che agisce in questo mezzo e deve trasferire in questo modo le sue capacità l'aiuto allo sviluppo che badare
Capendo questo noi scenderemo come una strategia della mobilitazione delle risorse umane
Posso debba passare ormai attraversa dei dei punti precisi io mi permetterei di suggerirne alcuni anche e sono intesi a mettere in in rilievo l'opportunità di dare una risposta
Apertamente e chiaramente in qualche modo soddisfacente anche quello che lo sforzo e il sacrificio che ogni cittadino italiano sta compiendo per permettere questo impegno che sfiora i cinque mila miliardi nei prossimi tre anni approntare anzitutto ecco la prima proposta numerosi iniziative particolarmente adatte all'utilizzo di personale volontario
Questa parte da questa trasformazione del volontariato di cui abbiamo già sentito parlare precedente e s'incentra su una su una cosa d'azione sono pochi di progetti di grandi dimensioni che hanno avuto effetti moltiplicatori di sviluppo
Adeguati ai loro costi interventi con contenuti tecnologici semplici sono certamente da preferire soprattutto nelle fasce più povere del mondo il sottosviluppo
Il punto debole del terzo mondo solo per fare un esempio non tanto all'agricoltura quando quanto all'ambiente rurale
Nessun miglioramento duraturo e complessivo potrà ottenere il sì senza un'evoluzione apprezzabile delle condizioni di vita rurale
E per ottenere risultati in questo campo gli investimenti migliori sono i i piccoli interventi integrati intesi nello stesso tempo a diffondere nuove e più redditizie tecniche di coltura eccetera
Ma una strozzatura cronica che ne incontriamo e anche che impedisce il passaggio dai primi studi di processi industriali e l'assoluta mancanza per esempio ritorno vicente viaggio spazio dei macchinari la formazione di aggiustatore viaggianti sarebbe un'opera relativamente semplice estremamente valido cito per esempio pertanto non mi sorge il secondo punto del questa proposta
Di strategia diciamo del utilizzo delle risorse umane
Giovani in particolare anche e questo dare un'adeguata preferenza agli interventi del settore del Duca e chi ha preceduto nelle relazioni ha messo a mio avviso molto bene in rilievo a questo aspetto e poco quindi vorrei aggiungere per chiarirlo
Quando si parla di cooperazione oggi si parla dell'uomo non solo che riceve manca devono che da nella sua riparazione della sua capacità e della sua formazione
Quando si parla di interventi prego
Abbiamo gli altri conclusione benissimo allora passa al terzo punto
Che questo riutilizzare convenientemente al personale impiegati dei programmi di cooperazione cioè non pensare che un un esperto a un volontario particolarmente inserito in un programma quando ha cessato e in capitale esaurito e un conto capitale che Da Rin Tin Zani
Migliorare la formazione del personale quattro punto impiegato nella cooperazione su questo è già stato ha parlato molto bene dal dottor Vaudano che ha perché ha sottolineata l'interesse di affiancare a una formazione in modi adeguati oltre che dei volontari che già esiste degli Aspen il potere con questo quinto punta noi siamo di fronte aumenta storico come tutti i momenti sono storici però vediamo dal nostro punto di vista un momento in cui non è solamente necessarie fare una programmazione una strategia una tattica se vogliamo anche dire del delle delle della cooperazione ma è necessario fare una cultura della della cooperazione cultura che già esiste di per sé perché la cooperazione è essenzialmente un approccio una realtà culturale ma la cultura nuovi dobbiamo farla nel nostro Paese perché non possiamo pensare che i limiti dei settecento per cento per esempio volontarie siamo fatta di sensazioni
Quello che comporta la legge che noi abbiamo per le mani diciamo così come possibilità di impiego giovanile e di gran lunga più superiori e se esistono ostacolo a a raggiungimento di questi obiettivi queste esclusivamente dovute alla mancanza di formazione
Un'informazione che deve avere tutti i suoi canali a disposizione con appoggio ma deve anche plutonio Bruno che la scuola la scuola quindi la pubblica istruzione tanto per intenderci dove affrontare a fondo questa realtà
E con opportuni iniziative anche diciamo delegata sopportate
Supportate da enti che possono farlo adeguatamente lanciare veramente un'idea Reanda di formazione culturale dei giovani verso questa prospettiva che non è una delle tante attività che svolge il nostro paese al mondo in questo momento per esigenze determinate
Ma veramente ormai è una frontiera aperta
Al suo futuro
Grazie parola Aldo il giornale grandi del Ministero Affari esteri si prepari il dottor Orlandini
Devo informare unitario sull'ultimo punto sollevato otto pare che ricordo che noi avremmo mi dissero Bodrato giovedì mattina
Tra noi e per i problemi che riguardano
Oltre ai problemi di struttura di organizzazione la cooperazione italiana in questi anni si è trovata anche fortunatamente ad impegnarsi su aspetti di contenuto in merito a quali priorità dare tra i vari settori di intervento
Quali procedure e modelli a lottare per affrontare con i paesi in via di sviluppo i vari programmi
Un posto particolare in questo contesto lo ha assunto la formazione che pur non facendo parte delle Priore il priorità elencate inseriti per essere di fatto si colloca e si ritrova in quasi tutti i programmi di cooperazione infatti in trentacinque paesi in via di sviluppo l'Italia impegnata a realizzare settantuno programmi di cooperazione aventi per specifico oggetto la formazione sia ai livelli più alti elevati universitario e post universitario
Sia di contenuto tecnico-professionale
Lo quota impegnata per il mille novecentottantuno in questo settore supera i quaranta miliardi di lire
Se poi si considera anche la formazione offerto in Italia ai cittadini dei Paesi in via di sviluppo che si aggira sui
Il quale veniva ad operare
Il medico insomma che senza struttura ospedaliera non sapeva dire l'ingegnere che richiedeva nettamente macchinari sofisticati
Per le modeste industrie locali
Attraverso la formazione si veniva a formare come abbiamo sentito anche gli interventi di oggi non nuova forma di dipendenza che era nello stesso tempo culturale e commerciali
Questo modo di intendere la formazione e ancora oggi assai diffuso e utilizzato in molti Paesi
L'Italia invece nei Paesi di cooperazione che sta svolgendo accorta ha capovolto questa impostazione adottando una filosofia è una prassi completamente diverso
Nei numerosi programmi di cooperazione che vengono richiesti ed effettuati dall'Italia non si è mai posto il problema in termini di trasposizioni di un modello italiano e comunque di un modello preconfezionato in qualche altra parte del mondo
Direi ai contrari l'apporto di esperienze didattiche tecnologiche è sempre partita da un'analisi congiunta della situazione locale
Da uno studio congiunto dei risultati da ottenere infine da una progettazione congiunta dei metodi e dell'organizzazione
Minuta in tal modo assai spesso che l'istituzione effettuate nei panni programmi di cooperazione trovano soltanto Analogie nelle istituzioni italiane
Questa tra l'altro è uno dei motivi che spiega il notevole livello di innovazione e di fantasia creativa che ha permesso ad alcuni progetti di cooperazione tecnica
Di porsi all'avanguardia come momenti di sperimentazione all'interno dello stesso sistema da cui provenivano per esempio l'università
Senza la considerazione precedente è difficile comprendere come nel complesso mondo della università italiana che vive una grave crisi di crescita quantitativa e qualitativa
Ma che comunque la chiede al suo interno ancora un patrimonio incalcolabile di energie e di capacità scientifiche e didattiche
Sia stato possibile attivare in Paesi terzi delle realizzazioni di cooperazione universitaria che non hanno trovato uguale rispondenza con realizzazioni all'interno del territorio nazionale
Vanno citati ad esempio la istituzione del dipartimento dei dipartimenti le particolari tecniche di esami la citazione del PUTT anche per i docenti che si attua presso alcune università oggetto della nostra cooperazione
Come va sottolineata per esempio la originalità del programma di cooperazione Nives Italia con le con il Politecnico ed architettura organismo di Algeri per la realizzazione di una scuola di specializzazione post laurea in urbanistica proprio per il fatto che non è stato preso nessun modello prestabilito di scuola post laurea di urbanistica ma se effettuato un lavoro di progettazione riferita la realtà algerina la messa in modo che la Polstrada sia un ha richiesto un lungo periodo di studio di un'analisi analisi che ha comportato tra l'altro la presenza di ricercatori italiani di discipline diverse ad Algeri per progettare l'organizzazione e i piani di studio della post graduazione
Parlando di formazione e di cooperazione non posso tralasciare di parlare della Università Nazionale della Somalia Progetto che per il suo impegno e le sue caratteristiche
Che è riuscito a raccogliere di lusinghieri apprezzamenti da papi col di tutti coloro che l'hanno conosciuta
Pagina d'Oro dei rapporti tra l'Italia e la Somalia l'ha definita il Presidente della Repubblica della Somalia modello da seguire per le nuove istituzioni mediche universitari nei paesi in via di sviluppo scrive un recente rapporto dell'organizzazione mondiale della sanità
I dettagli di questo progetto sono stati stamani lo stratega nel pomeriggio dall'Abruzzo svelto quindi non vorrei dilungarmi
Ne nemmeno entrare in dettagli tecnici di questo problema voglio solo sottolineare che con la presenza del Presidente della Università Nazionale la Somalia che è presente a questa conferenza
So viene sottolineata in maniera chiara l'interesse anche da parte somala del problema della cooperazione è un progetto questo altamente complesso ed un ed in alcuni settori ancora decisamente in completo e che ha bisogno di massicci interventi quantitativi e qualitativi una maggior presenza e qualificata presenza di docenti italiani per esempio è uno degli aspetti determinanti e recenti rapporti di collaborazione col ministero della Pubblica istruzione possono pensa pensare di migliorare questa situazione
Ma veramente miracolosi sono i risultati ottenuti se si pensa che in soli otto anni si è dotata la Somalia delle prime sei facoltà scientifiche in quel di quel Paese
E in questi ultimi quattro anni si è riusciti a raddoppiare per esempio il numero di medici presenti in tutto il Paese
Realizzare università Mogadiscio ha significato mettere a punto una struttura didattico scientifica amministrativa tecnica completamente autonoma e perfettamente funzionante in ogni suo aspetto
In questo ambito la somatizzazione dell'università è stato un punto cruciale che ha condizionato molte delle scelte che sono state effettuate è impensabile infatti che sa posso realizzati semplicemente con il progressivo affiancamento di docenti italiani nei vari corsi di insegnamento
E infatti certamente importante preparare i docenti locali dell'università ma è anche necessario impostare il lavoro universitario nel campo della didattica e della ricerca sulla base di una conoscenza approfondita e critica della realtà locali
Suo marito azione pertanto deve significare preparazione di docenti somari capaci di operare in un contesto educativo profondamente inserito nerd nella realtà della nazione
Sì allora concludo
Generalizzando quindi concludendo si può quindi affermare che la Somalia come altrove la tendenza del dipartimento è quella di creare laddove mancano o di rafforzare laddove esistono le istituzioni educative nei Paesi emergenti offrendo in Italia la frequenza soltanto per quegli studi specializzati per i quali non esistono ancora di strutture nei Paesi emergenti
In questa ottica ogni programma di cooperazione ha successo se l'intervento non si prolunga eccessivamente nel tempo
Ma si conclude con il trasferimento alla controparte di tutte le capacità tecniche gestionali per procedere autonomamente alla conduzione del programma grazie
Dottore Orlando
Generale dello di
Signor presidente vorrei
Intervenire brevemente per azione
E in particolare della formazione
I paesi in via di
Come è noto la formazione all'estero dei quadri paesi in via di sviluppo nella sua accezione di premi e quindi distinta dalla istituzione formale partita dalle istituzioni educative tradizionali
Ha costituito una componente importante della cooperazione di tecnica italiana anche prima della legge trentotto
E in questo la nostra cooperazione sembra essere la linea anche se non in termini di consistenza dell'impegno
Quanto meno sul piano delle scelte con quella di altri paesi quali ad esempio la Repubblica federale tedesca e il Giappone
In termini ancor più generali si può sostenere che la cooperazione tecnica sia andata caratterizzandosi dal settantatré settantaquattro come una componente di crescente importanza nelle strategie di cooperazione allo sviluppo di molti Paesi industrializzati
E che la formazione intesa come strumento di trasferimento di know how professionale e presente come ricordava anche dottor Valdo
Più o meno in quasi tutte le articolazioni della cooperazione tecnica compresa quella
La particolare rilevanza quindi della problematica relativa al perfezionamento all'estero nel nostro caso in Italia
Dei quadri tecnici di Paesi in via di sviluppo diritta dalla centralità di questo tipo di formazione nel complesso delle iniziative di cooperazione tecnica bilaterale promosse dal nostro paese e da altri Paesi europei
Dal fatto che questo tipo di tre emittenti EASA costituite in misura crescente una componente est strutturale e per così dire quasi inevitabile di qualsiasi progetto di sviluppo
E infine dal suo prevedibile rafforzamento nei prossimi anni sia in termini qualitativi che quantitativi nell'ambito della nostra cooperazione allo scritto
Queste considerazioni sono confortate dalle conclusioni cui è pervenuto un importante e molto interessante ricerca sui rapporti fra educazione di sviluppo
La formazione dei quadri realizzata per conto del Dipartimento dallo DMC ora hi tech
E credo che si debba essere grati al dipartimento al dottor Gian Paolo Bonanni al dottor Alberto ma già e la loro équipe di ricercatori per aver fornito agli operatori italiani in questo campo un quadro di riferimento di cui si avvertiva molto le esigenze
Peraltro la facile previsione di un consistente aumento della domanda di progetti e di servizi
Per il treni nel nostro Paese di quadri tecnici direttivi i paesi in via di sviluppo
Impone a chi si è occupato finora di questo ordine di attività e di problemi un'attenta riflessione sui risultati del proprio lavoro con riferimento alle prospettive che sono sicuramente tali da impegnare nostri migliori risorse
Avevo fatto un tentativo per i Comuni vediamo paralisi che consegno agli atti come dire la conferenza però dove devo dare cercherò di riassumere in pochi dati
E la consistenza dell'impegno dell'IRI in questo campo
L'esperienza diretta in campo dalla formazione dei quadri ha inizio nel sessantadue in tempi in cui queste iniziative non andavano esenti
Per lo meno per i non addetti ai lavori da connotati assistenziali
E si traduce in un
Si caratterizza fin dall'inizio come una operazione di treni su misura orientata su quel particolare modello di trasferimento di know how tecnologico e gestionale
Che è costituito dall'estasi ditte esterne giovamento pratico in azienda
In questi venti anni circa con una partecipazione media per ogni corso di cento centodieci quadri direttivi hanno seguito questi corsi circa due mila trecento dirigenti a medio livello di circa novanta paesi in via di sviluppo
A questo impegno diretto dell'istituto occorre aggiungere l'impegno di dei due enti di formazione del gruppo
Che sono lì fatto e la cifra li fa per la formazione dei quadri direttivi la gita per la formazione dei tecnici considerando l'impegno rifà pian cifra si arriva in le in questi complessivamente in questi venti anni di attività a sette mila tecnici dei quadri direttivi
Perfezionati che hanno seguito programmi di Trento in Italia da questo dato si esclude naturalmente l'impegno di alcune grandi aziende del gruppo del settore siderurgico delle telecomunicazioni che hanno anche formato sia pure non sotto un profilo di cooperazione tecnica del personale dei paesi in via Crispi
Quanto ai problemi e alle prospettive
E soprattutto per quanto riguarda le iniziative promosse dall'istituto che sotto il profilo organizzativo e gestionale conservano una loro autonomia rispetto ad altre attività della direzione estero di carattere promozionale e si sono sempre ispirate nella selezione dei partecipanti nell'impostazione di programmi al principio dell'individuazione degli interessi reciproci
Inoltre in ordine al problema della trasferibilità del know how appresi durante l'esperienza di perfezionamento abbiamo sempre resistito alla tentazione di essere noi a dare indicazioni al riguardo
Ritenendo anzi che il nostro compito si limitasse a sollecitare le condizioni atte a consentire ai partecipanti quello sforzo di riflessione critica
Che consiste nel determinare in quale misura le nostre esperienze possano essere trasferibili ai loro contesti socioeconomici e trarne per conto loro le opportune conseguenze sul piano operativo
Tuttavia di fronte a un notevole difficoltà che stai per un punto importante da rilevare se non l'impossibilità di orientare le nostre scelte sia per quanto riguarda la situazione i partecipanti che i contenuti e gli obiettivi dei corsi
Sulla base di indicazioni programmatiche espresse dagli interlocutori pubblici dei paesi in via di sviluppo e in mancanza di quegli strumenti tipo country program che peraltro sono in fase di adozione da parte della nostra con cooperazione bilaterale abbiamo dovuto sperimentare soluzioni alternative
La più interessante mi sembra che vada ravvisata nel tentativo di stabilire rapporti di partnership o se si vuole vige anche di John lancia con istituzioni locali di Paesi in via di sviluppo operanti nel campo della formazione tecnica e manageriale e della ricerca applicata
Che ci consentano di configurare l'operazione di trasferimento di no con un rapporto fra enti anziché tra persone
In altri termini stiamo sperimentando modelli di cooperazione che valgano superare il rapporto bilaterale fra le interrogatorio del training e i partecipanti
Mediante l'individuazione come interlocutori primari istituzioni di paesi in via di sviluppo
Con le quali stabilire un dialogo non episodico ma continuo significativo e pertinente nel campo del trasferimento e della e della data ha detto di no
E segnalo alcuni problemi
Cercando di concludere entro i limiti che mi sono stati concessi a parte questo problema delle modalità di trasferimento e della revisione continua dei programmi o della nostra offerta ai partecipanti ai nostri corsi c'è il problema di sviluppare ulteriormente le nostre capacità di progettazione se vero che aumenterà la do la domanda di interventi ad hoc e su misura
C'è il problema di privilegiare la quantità e la qualità sulla quantità per quanto riguarda la partecipazione queste iniziative perché si sta elevando il livello di professionalità di questi partecipanti
E infine c'è il problema di dare un impulso maggiore alle attività di forma
Passo consente alle pochissimo raccomandazioni che ritengo di di dover fare come operatore in questo campo al riparo
E
Il problema di fondo i tre problemi di fondo che gli operatori italiani in questo campo hanno sono quelli della dell'accoglimento di non disporre di sufficienti strutture l'accoglimento dei partecipanti
E c'è il problema del coordinamento che si fa sempre più sentire
E c'è infine il problema di mettere a punto il gestire dei sistemi efficaci di valutazione dei risultati delle varie iniziative intera su questo su questi tre punti essenziali
Richiamerei l'attenzione dei dirigente del Dipartimento infine segnalerei l'esigenza di favorire ove possibile collaborazioni nelle iniziative di treni tra enti italiani enti e agenzie gli altri Paesi europei
Al di là del significato politico di queste azioni congiunte gli operatori italiani non potranno trarne che vantaggi dal punto di vista dell'arricchimento dell'ormai del tempo e la cooperazione tecnica internazionale nel quale dobbiamo recuperare ritardi che senza la legge trentotto rischiavano di diventare incolmabili grazie grazie
Ha chiesto la parola l'onorevole Pasquini
Si prepari l'onorevole Ciampi
Una politica di cooperazione
E non solo componente essenziale della politica estera italiana
Come hanno detto giustamente i relatori
Ma riflette che la realtà complessiva del Paese
Nelle sue differenziate componenti ideali politiche economiche
E le aspirazioni del popolo italiano per una politica di pace sviluppo
Per la forza politica per ciò che qui rappresento
Una cosa è certa parlando di cooperazione la mancanza di una politica economica adeguata
Riporta a superare ritardi e squilibri vecchie nuovo
Di falliti tentativi di trovare forme flessibili e funzionari di programmazione e di governo dell'economia il processo inflazionistico che ha assunto forme esasperate difficilmente controllabili fanno sì che l'Italia sia oggi particolarmente interessata
Ad un sistema di relazioni economiche politiche nuove adeguato alla dimensione mondiale dei problemi in grado di assumere ed avviare a soluzione la questione del sottosviluppo come parte integrante del superamento della crisi dei Paesi industrializzata
Si rende quindi necessario secondo noi una trasformazione delle strutture di produzione caratterizzano l'economia nuovi indirizzi nel commercio internazionale una diversa concezione economica e politica della collaborazione con i paesi in via di sviluppo
Per consentire all'Italia di operare per un nuovo ordine mondiale ispirato ai principi della interdipendenza paritaria e del muto e reciproco vantaggio
In questo contesto più generale vanno valutati i risultati conseguiti e le prospettive aperti dalla politica italiana di cooperazione allo sviluppo in termini come è stato detto anche dai relatori non solo di emergenza certo un primo dato riguarda gli interventi straordinari di emergenza appunto poiché nessuno infatti può trascurare i problemi urgenti che sono lega lo solleva il problema sempre più esplosivo della fame delle malattie dell'analfabetismo della indigenza che condanna tanta parte dell'umanità a condizioni di vita su Roma
D'altra parte la sensibilità umana la solidarietà internazionale non possono esprimersi con coerenza se gli interventi nelle aree del sottosviluppo sono occasionali frammentari e spesso incontrollato
Nulla può essere lasciato in settori delicati come quello alimentare assistenziale e sanitario all'improvvisazione o al solo impulso moralisti
Verso i Paesi più deboli e meno favoriti
Verso le regioni colpite periodicamente la catastrofi naturali
Verso le zone dove per i conflitti passati e presenti si sono costituite sacche di centinaia di migliaia di profughi Italia deve programmare azioni coordinate e permanenti
Varare provvedimenti incisivi e trasparenti sia un correndo alla promozione di iniziative internazionali sia svolgendo una diretta attività ora due appaiono i campi dove è urgente lavorare politiche e dotarci di strumenti corrispondenti all'emergenza
Primo nel campo della produzione della sicurezza alimentare
Il governo italiano ha ricevuto dai partners della Comunità europea
Il mandato ad approntare un piano a organizzare un'azione di sicurezza alimentare gli stretto collegamento con la FAO il Fondo monetario internazionale per lo sviluppo agricolo il Consiglio mondiale per l'alimentazione così
Un piano di aiuti che coinvolga intendiamoci bene i paesi interessati
E che imposti contemporaneamente un'azione mirante ad avviare sviluppare ristrutturare un autonomo processo di sviluppo agricolo
Al varo di questo piano
E non ancora a indicazioni generali dovrà essere dedicata alla riunione di gennaio preannunciata qui e confermata anche stamani dal ministro Colombo dell'intervento che ha svolto alla Camera
Secondo nel campo degli aiuti e della organizzazione sanitaria
E qui sappiamo che il governo italiano in attuazione della risoluzione approvata già nel settantotto
Dalla Commissione mondiale della sanità
Ha dato vita ad un apposito comitato interministeriale
Ed ha elaborato linee generali di promozione dell'assistenza sanitaria che prevedono di dare ai Paesi in via di sviluppo in modo graduale ma chiaramente finalizzato nel tempo strutture capacità anche di gestione indipendente non si comprende quindi come su queste linee non ci si muova con coerenza e concreta inizia il problema degli aiuti immediati e straordinarie resta perciò problema di primaria importanza sia per gli impegni e le decisioni già assunte
Dal governo e perché l'Italia faccia la sua parte accrescendo gli stanziamenti di bilancio e gli interventi coordinati con gli altri paesi europei nella comunità internazionale
Ma i risultati e questo è il secondo aspetto e brevemente voglio affrontare il mio intervento ma i risultati e le prospettive della politica italiana di cooperazione allo sviluppo sono da riferire ad ambiti ben più estesi che quello degli aiuti immediati
Del resto gli stessi problemi drammatici della fame delle malattie della indigenza chiamano in causa processi strutturali e politici profondi sui quali è necessario agire per affrontare il male come si dice alla raggi
Ed è affrontando questo esame che si constata come il bilancio di quanto sinora è stato fatto dall'Italia non rappresenti sia sotto il profilo finanziario che sotto quello istituzionale e della cooperazione economica e tecnica una scorta di strategie di indirizzi nei rapporti con i Paesi in via di sviluppo
Aiuto pubblico allo sviluppo in Italia pari come è stato qui ricordato nell'ottanta lo zero diciassette del prodotto nazionale lordo è del tutto insufficienti sia in termini assoluti sia in rapporto al al prodotto nazionale lordo ed infatti l'Italia è ancora gli ultimi posti della graduatoria nei paesi industrializzata
Le nuove strutture preposte alla politica dello sviluppo
Facenti capo le direttive politiche al Comitato interministeriale per la politica economica resterà e per la gestione dal Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli affari esteri non hanno risolto i nodi di fondo che rendono poco incisiva la politica a favore dello sviluppo
Da un lato la concentrazione di nuove responsabilità del ministero degli esteri non hanno eliminato la preesistente frammentazione di competenze tra numerosi enti e ministeri
Dall'altro lato le nuove strutture non sono in grado di agire
Come efficace momento di coordinamento e di programmazione delle diverse iniziative private e pubbliche di cooperazione e mostrano una bassa capacità di utilizzazione dei mezzi finanziari al loro disposizione né appare adeguato e io credo politicamente giusto affidare l'impegno sostanziale progettuale di cooperazione ad agenzie almeno nella forma ampia indefinita come qui sono state presentate quel rapporto è quella integrazione tra iniziative multilaterali e bilaterali tra crediti di aiuto e crediti commerciali tra interventi di emergenza e interventi strutturali come sono stati caratterizzati andare a mio modo di vedere giustamente dalla relazione Novati
Secondo indirizzi di programmazione richiede non solo uno strumento politicamente qualificato ma anche articolato in grado di coordinare e controllare il rendere conto dei programmi
Della realizzazione dei programmi stabili il che non esclude certamente
Che si debba utilizzare tutte quelle strutture pubbliche e private esterne al ministero che operano nei settori
Rientranti nelle attività di cooperazione
Ma la questione essi e centrale tuttavia rimane quella della volontà politica e degli orientamenti che questa volontà ispira ed ai quali anche stanziamenti e strutture dipendono l'iniziativa che è stata portata avanti dal governo in questi anni durante i quali non sono certo mancati sforzi finanziari
Ed esperienze costruttive hanno il complesso assunto la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo come appendice della politica nazionale e non come componente organica e condizionante nel bene e nel male di tale politica
Impostazione politica che oggi si rende necessaria e al contrario al nostro modo di vedere quella che guardi contemporaneamente al Sud che al Nord ai paesi in via di sviluppo dal nostro Paese e dunque ad un programma che affermi un interesse permanente organico dell'Italia
Per una cooperazione che presupponga l'avanzamento economico e sociale
La costruzione di strutture autonome dei paesi in via di sviluppo strettamente collegate
Intrecciate come un tutto unico con l'esigenza di riconversione di riforma della colonia e della società italiana come un dato obiettivo cioè del superamento della crisi che il nostro Paese attraversa e in questo senso
La Conferenza nazionale almeno per grandi linee portare questa conferenza nazionale può dare un contributo per affrontare denuncia soltanto almeno in tre direzioni i problemi che si propongono
Vale a dire nella direzione di una riforma delle istituzioni e degli enti a carattere internazionale
Per una cooperazione su basi multilaterali che per il nostro Paese abbia dissuaso nell'Europa e anche per uno sviluppo dalla cooperazione bilaterale che si integri a livello di quella multilaterale grazie grazie
Onorevole saldi ettari
La signora Daniela Colombo
Io però un intervento
Così piuttosto disordinato ma vorrei fare alcune osservazioni sulla base delle relazioni che sono state svolte e degli interventi che già si sono sviluppati
E prima di tutto vorrei ricordare non Rincine della legge trentotto
Che l'origine della legge trentotto sta nella proposta e dice che era stata elaborata in sede i palmo stata predisposta in sedi Pallottini gruppo di deputate aveva presentato poi alla Camera dei deputati per la costituzione di una agenzia allo sviluppo credo che sia doveroso ricordarlo perché credo che se non gli fosse stata questa iniziativa degli palmo
Probabilmente di Palermo ancora sulla mille duecento e ventidue non avremmo ancora nemmeno il dipartimento alla cooperazione
Questo lo dico perché ritengo appunto doveroso dare questo riconoscimento all'IPA all'uno e anche perché credo appunto che noi siamo ancora in una fase sperimentale della l'attuazione della legge trentotto e credo che sia necessaria per parte questo convegno e mi pare che abbia questo fine sia necessario appunto valutarne quelle che sono gli aspetti positivi quelle che sono nella per capire in pervenire ecco credo anch'io che vi sia un problema urgente di in sede i dati patimento
Credo che vi sia una problema altrettanto urgente di struttura della dipartimento eccede del personale ha detto al dipartimento
Ecco io credo che già il
Il professor Lattanzi mi pare lo abbia detto vi è un problema che riguarda di dirigenti del dipartimento e cioè questo
Direi una raccomandazione che dovrebbe essere più rivolta ai responsabili politici del ministero degli affari esteri che non ai responsabili del Dipartimento ma credo che certamente dovrebbe avere la preoccupazione di immettere a capo della dipartimento e e siamo lieti che oggi viceministro Giacomelli che già aveva lavorato
Lungo tempo nel settore della cooperazione che vengono messe persone appunto che hanno una esperienza in questo settore credo che vi sia una possibilità anche tenendo conto di quelle che sono le norme vigente costitutivi Jack interne del ministero per lo periodo che deve essere passato in Italia il periodo che se è passato all'estero parte dei funzionari
Per sedere ugualmente persone che hanno fatto un'esperienza alla ministero nel settore della cooperazione che poi sono andati Marie nei Paesi nei quali si è svolta questa cooperazione che quindi hanno potuto sviluppare hanno potuto approfondire questa alloro preparazione ma pacchetto il personale non diciamo identico a livello di dirigenti del ministero funzionari mister e qui credo appunto che sia urgente intervenire perché altrimenti si creano delle situazioni secondo me
Abbastanza abnormi e cui
Vi sono persone che vengono distaccati da enti oppio organismi che sono finanziati dalla dipartimento alla cooperazione e poi vengono distaccate alla dipartimento spesso per la deficienza appunto che il dipartimento atti personale credo appunto una fatto necessitato ma credo che debba essere eliminato quanto più presto è possibile appunto perché vi sia una distinzione
Doverosa pratica personale che è ai nella dipartimento e gli enti gli altri organismi che collaborano qui svolgono una cooperazione si è parlato di coordinamento ecco separate in termini più generali io lo sottolineo vi è un problema di coordinamento fra i ministeri
Vi è poi però un problema anche di coordinamento con altre realtà
Noi oggi assistiamo Anna serie di gemellaggi fra comuni italiani che stati io oppure comuni di paesi del terzo mondo così come vediamo le regioni c'è mi pare poi una relazione che tratterà così temetti di questo tema che svolgono una attività nel confronti della paesi delle terzo mondo
Così come vi sono altre realtà private penso alle missioni penso alla lega delle cooperative che svolgono delle iniziative che non passano per il dipartimento alla cooperazione perché la legge trentotto praticamente prevede il coordinamento per quelle iniziative che passano ha preso il ministero in quanto ha preso il ministero possono avere un contributo coalizioni invece iniziative i che hanno una rapporto diretto con i paesi in via di sviluppo
Ora io non lo so certamente è una proposta utopica e non immediatamente realizzabile ma io penso che si dovrebbe pensare e che credo che questo sarebbe il modo migliore per realizzare un coordinamento effettivo fra tutte le iniziative che vengono svolte nei singoli paesi in via di sviluppo di creare un corrispondente in una ha detto della dipartimento della cooperazione nelle sedi alle più importanti appunto le nostre ambasciate
Laddove vi è rappresenta appunto dico più consistente diciamo della per lo Stato italiano perché appunto in loco vi sia i realizza effettivamente il coordinamento dei nella nel Paese in via di sviluppo e il collegamento con il dipartimento o nazionale allo sviluppo
Poi si è accennato l'ha già detto anche questo il professor Lattanzi lei dottore Balbo la formazione degli e Sperti ecco noi nella legge trentotto abbiamo messo come obbligatoria la formazione per il i volontari
Mentre invece abbiamo commesso che il il ministero può se vuole appunto procedere Ada organizzare del corsi di formazione per gli e Sperti io credo per tutte le cose che sa già sono state dette precedentemente
Che anche gli esperti debbano avere processo di informazione perché io credo appunto che diverso e svolgerà una determinata attività tecnica scientifica culturale nel paese indi stabilizzato e altra cosa è andare ha svolto il in un paese invia di sviluppo credo che questo vorrei raccomandarlo al dipartimento la importanza della selezione e poi della utilizzazione di questi esperto
E ultime e due considerazioni volevo fare
Il riconoscimento dei diritti dei volontari nei abbiamo visto per esperienza di questi anni come da parte di alcuni ministeri cito in modo particolare il ministero del lavoro al ministero della Sanità ministero della pubblica istruzione
Non hanno raccontò quella che è la letterati lo spirito della legge e non hanno garantito ai volontari per previdenza e che la legge prevedeva ora buona alcuni parlamentari diamo presentato in alla Camera dei deputati e dei tagli in sede legislativa la Commissione esteri una proposta di legge per ovviare ad alcuni di questi inconvenienti ma io credo appunto che dovremmo cercare di sollecitare appunto gli altri ministeri ad una maggior coordinamento appunto la maggiore comprensione di questa politica allo sviluppo l'ultima considerazione e chiudo si è detto d'altra parte anche questa è una legge trentotto lo diceva come si debba dare una preferenza per la formazione dei quadri
Per i Paesi in via di sviluppo alla formazione svolta nello stesso paese on in paesi omologhi e qui la produzione svelto ed altri hanno parlato
Anche dell'esperienza della Somalia
Ecco però io vorrei dire per l'esperienza che ho avuto anche sulla ultimamente che
Certamente è una passo avanti quello di andare a formare i quadri nei paesi in via di sviluppo in paesi o Moroni dico perché non si crea quello disparità appunto dico anche diciamo di abitudine a a determinate condizioni di vita di si determina quando vengono a studiare i paesi industrializzati però per l'esperienza io meno per le conoscenze che ho per la Somalia so quelli che conosco meglio no possono confermarlo o meno ma mi pare e una certa il fenomeno di questo tipo si verifica anche negli stessi Paesi punto ed in via di sviluppo
Cieco credo che sarebbe interessate il verificare per esempio per quanto riguarda l'università della Somalia
Quanti sono gli studenti laureati dell'Università della Somalia che sono rimasti in Somalia dove vanno a lavorare
E come sono utilizzati perché per esempio per quanto riguarda il settore dei medici ecco io devo dire che è più facile trovare dei medici europei dei medici i Paesi industrializzati nei villaggi
E non è dei medici indigenti
Pertini troviamo più facilmente a Mogadiscio oppure troviamo in Arabia Saudita dove si sta da tempo appunto raccogliendo quello che è possibile appunto del questi soggetti preparati i paesi in via di sviluppo grazie grazie oracolo
Vice presidente dell'Aido Associazione italiana donne
Si prepari aiuti
Da molte delle relazioni oggi ho tratto l'impressione che troppo spesso parlando di rapporti nord sud di cooperazione tra Paesi ricchi dei Paesi poveri di futura delle relazioni tra Paesi industrializzati Paesi meno avanzati sì sì una terminologia
Che non ha molto significato
Che trascura il fatto che in definitiva si tratta di rapporti tra gruppi di gente reale gli esseri umani
E stiamo parlando di bisogni più elementari di singole persone se nel senso di bisogni materiali se nel senso di un minimo di dignità nella loro collocazione sociale
I fattori umani quando si parla di sviluppo sono troppo spesso trascurati
Nonostante che si siano il denominatore comune senza il quale non ci sarebbe un'equazione nord e sud
Se decidiamo veramente e quello che vogliamo e soddisfare i bisogni della gente
Allora dobbiamo occuparci completamente di cibo acqua combustibile calze Salute e determinare qual è la strada migliore per soddisfare i bisogni elementari del terzo mondo e in modo particolare dei più poveri tra i poveri di colore quali oggi ci si riferisce come quarto mondo
E se realmente facciamo ciò e se realmente abbiamo occhio volontà per vedere ci accorgeremo che esiste anche un quinto mondo che possiamo definire quello specifico insieme di spazi in ogni società in cui le donne adempiono ai loro ruoli produttivi l'attenzione per le donne
Per i problemi delle donne di questi Paesi è nata sulla scia basta movimento di ricerca teorica ed empirica del femminismo
è stato infatti in seguito alla conferenza di Città del Messico dell'ONU per il decennio delle nazioni unite per la donna nel mille novecentosettantacinque di cui molto poco si è parlato in Italia come non si è parlato alla conferenza di Copenaghen tenutasi l'anno scorso
Che si riconosciuta l'esistenza di una questione femminile anche in questi Paesi e si è posta la necessità di non trascurare quando si affrontano i problemi di queste società
Quell'angolatura particolare che consente di vedere i risultati di una politica di sviluppo economico e sociale non soltanto nei confronti della popolazione in generale
Ma anche nei confronti della condizione economica e dello stato sociale della donna
Così come tali risultati incominciano ad essere valutati nei confronti della parte più povera della popolazione
Pur nel quadro gravissimo di sottosviluppo che riguarda tutti uomini donne e bambini i problemi della donna infatti rimangono problemi specifici
Che dipendono non solo dal suo status economico e sociale ma anche dal suo ruolo nell'ambito della famiglia verrà diviso in familiare del lavoro
Lasciando da parte per ogni considerazione di carattere antropologico e limitandoci ad un'analisi prevalentemente socio economica
è possibile oggi affermare che non sempre il cosiddetto sviluppo economico sociale porta automaticamente ad un miglioramento della condizione della donna
Così come non è detto che sopporti ad un miglioramento della parte più povera della popolazione di questi Paesi
Anzi
Molte forme di sviluppo recente e le ricerche sul campo lo confermano hanno reso più pesante anziché migliorarle la condizione della donna
Rendendoli le donne sempre più dipendenti dagli uomini facendo loro perdere quel ruolo economico che le rendeva in parte autonome e che permetteva loro di avere un vita di relazione con le altre donne
E causando in tal modo un danno irreparabile per l'intera società
Se infatti dimenticato che in Africa Asia America Latina e Caraibi la soddisfazione dei bisogni elementari giornalieri dell'ottanta per cento della popolazione dipende dal lavoro delle donne
In quest'ambito le donne sono il fattore chiave sono loro che producono conserva una preparano il cibo sono nero che vanno a prendere l'acqua raccolgono in combustibile si occupano molto spesso della costruzione della casa
Sono le donne che curano i bambini e la salute l'educazione delle generazioni future sono nelle loro mani
Se si vuole veramente cambiare lo schema della miseria di oggi e sviluppare la società vale a dire creare le premesse perché le generazioni future siano più sane e produttive i fattori chiave sono le donne
Si tratta però di un fattore che è stata completamente ignorato almeno fino ad alcuni anni fa
Nella recente assemblea della FAO ci sono stati forniti i dati sulla fame nel mondo
Trenta sei anni fa quando gli esperti mondiali si riuniranno a Quebec per fondale tale organismo il loro obiettivo era di liberare l'umanità dalla piaga della fame e chiaramente ciò non è avvenuto
Ed uno dei motivi per cui ciò non è avvenuto e non mi stanco di ripeterlo e che si è trascurato questo fattore determinante che la produzione la trasformazione del cibo e nelle mani delle donne
Eppure le donne non sono mai state consultate sui programmi e sulle politiche che potrebbero portare ad un cambiamento
Le donne sono state ignorate in quasi tutti i programmi di formazione solo agli uomini vengono insegnate le nuove tecnologie sono gli uomini vengono forniti nuovi attrezzi agricoli
Se applicato acriticamente il modello della società agricola europea fondata su un'unità familiare produttiva di piccoli coltivatori diretti quale ben definiti secondo il sesso ed età allerta sociali strutturalmente diverse
Gli esperti occidentali hanno sempre creduto che solo agli uomini in quanto detentori del ruolo centrale nella divisione familiare del lavoro potessero essere innovatori
E quando ciò malgrado i consigli dell'incoraggiamento degli esperti stranieri non accadeva si ricorreva spiegazioni al limite del razzismo la pigrizia
La superstizione
Invece di fare attenzione al fatto per la divisione dei compiti della famiglia di realtà sociali diverse da quella europea verbale perché almeno per alcune produzioni il ruolo centrale e tenuto dalle donne
E che sono premesse Oviesse è possibile introdurre innovazioni nelle tecniche di produzione
La coltura decresce Proxima invece è stata affidata quasi esclusivamente agli uomini
Mentre le donne è rimasto il compito di basare esclusivamente alle colture destinate all'autoconsumo oltre naturalmente ad assumersi l'onere di di serbare raccogliere i prodotti coltivati per merito con un conseguente aumento notevole del loro carico di lavoro
Le riforme agrarie hanno suddiviso la terra esclusivamente tra gli uomini ed anche il movimento cooperativistico ha gravi responsabilità
Sono le vedove in taluni casi hanno avuto diritto alla terra che nell'oramai vedevano ha coltivato per essere ancora oggi la maggior parte delle sovvenzioni governare vengono date toglierle il violino e urgente becca esca OCSE mentre Frodo Graps avvengono completamente trascurato
Così nel corso dello sviluppo agricolo la produttività del lavoro maschile tende ad aumentare mentre la produttività del lavoro femminile rimane più o meno fermo potente a diminuire
Non mi soffermo in questa sede sulle conseguente declino del relativo stato sociale della donna anche se il fatto che la donna venga poi a sviluppare una vera e propria cultura della marginalità
Ha un enorme importanza perché la donna come ho detto prima
Compete il compito di educare i figli ed oggi moltissime donne nei paesi in via di sviluppo sono capo famiglia perché i bambini emigrano Concita le piantagioni li abbandonano
Indicatori socioeconomici usati dagli esperti e gli organismi internazionali che le società di ingegneria pubbliche e private troppo spesso hanno ignorato le implicazioni delle loro politiche di sviluppo sulla condizione femminile se quindi
L'opinione delle donne potrebbe essere invece illuminante le donne conoscono i loro bisogni ed è da questi che si deve partire se si vuole veramente incidere nella realtà economica e sociale di questi Paesi
In questi ultimi anni si sono intensificati aprire come Franco gravate da dieci minuti un sistema ancora
No scusate dagli articoli tredici minuti pare quindi discorso in questi ultimi anni si sono intensificati studi e ricerche sulle donne nei paesi in via di sviluppo e in parte si sta incominciando a Colmar
Con la constatazione che non c'è stato abbastanza al progresso e con una serie di raccomandazioni che riguardano la posizione della donna e la società la necessità di integrarla nel processo di sviluppo
In realtà a parte qualche programma di bandiera la vetrina non si è trattato altro Pd chiacchiere quello che gli inglesi cammelli servizi
E sostegno finanziario e morale per questi programmi è stato e continua ad essere il minimo
Oggi di moda parlare di tecnologia appropriate in agricoltura per la trasformazione e la conservazione del cibo ma quante donne sono state consultate
Nel momento in cui il governo italiano si accinge a varare nuovi programmi per la cooperazione chiediamo e qui parlo a nome dell'organismo che rappresento che l'Aidos Associazione italiana donne per lo sviluppo
E progetti di sviluppo siano studiati durante il loro stadio iniziale di preparazione per valutare se gli stessi rispondono ai bisogni delle donne e per stabilire il loro impatto sulla condizione femminile come parte dell'analisi costi-benefici
Solo così si potranno aprire Rocco evitare errori come quelli in cui l'introduzione di tecnologie moderne si è risolto in un aumento del carico di lavoro della donna in un peggioramento delle condizioni globali di vita della sua famiglia
Non si devono ripetere più casi di allevamento di polli a livello industriale
Solo per citare un esempio ormai classico senza tener conto che i polli hanno bisogno di molta acqua e che in mancanza di un acquedotto sono le donne che devono andare e venire in continuazione dei pozzi
Lampadine a volte qualche chilometro trascurando così i loro compiti tradizionali
Allora precario proprio un attimo l'Urban ritrova il suo mandato relativi inoltre che una parte cospicua dei fondi per la cooperazione e non un paio di programmi da vetrina siano destinate a progetti specifici che riguardano le donne divaricati
Noi vogliamo che siano le stesse donne mi più Vs che conoscendo i loro bisogni indirizzino i loro progetti si responsabilizzino per condurle a termine
Con le sole risorse che noi possiamo mettere a loro disposizione informazione esperienza e denaro
E sia chiaro che le donne non chiedono a programmi sociali che in qualche modo compensino la loro esclusione dal processo di sviluppo al contrario vogliono essere inserite in questo processo attraverso progetti che tengano conto del loro ruolo produttivo
E che attraverso di esse si facciano passare quelle innovazioni tecniche che sono indispensabili per inserire nell'economia monetaria
Le attività tipicamente femminili
Solo così attraverso la trasformazione del lavoro femminile non attività che produce denaro e non solo servizio bene redistribuiti nella famiglia a titolo gratuito
è possibile avviare un processo auto auto sostenente sì di sviluppo cambia le donne come protagoniste ed elimini la necessità di programmi sociali a carattere più o meno caritatevole in favore delle donne grazie
Il sinistro nel mandato nel raccomandare agli oratori l'autocontrollo perché non è questione di mesce
Al Presidente l'oratore nel senso che io non ho interessi particolari è nella tutela dell'organizzazione del lavoro PPI proprio mi raccomando a tutti di vuole rispettare io segnalo con precisione possibile gli otto minuti dopodiché in due minuti dovrebbe essere possibile conclude anche se questo è difficile ma su
Cercherò di essere aiuti in più breve anche perché l'intervento della signora Colombo mi è sembrato molto importanti
Microfono più vicino senza io ringrazio molto dell'invito che mi è stato rivolto ad intervenire
Perché in questa conferenza un settore era stato totalmente dimenticato
Cioè la sanità
Nove per danni abbiamo cercato di far capire ai responsabili dei vari dicasteri
L'importanza della sanità nel posti con i Paesi in via di sviluppo purtroppo sono stati quasi sempre sul essi stessi organismi commerciali e le stesse industrie italiane come l'ENI erano grossi interessi in vari Paesi hanno condotto una politica assolutamente negativa non lo scopo era esclusivamente presentarsi per venderli ospedali chiavi in mano
Con risultati e poi tutti
Sappiamo
Senza rendersi conto che è un intervento corretto nella sanità
Serviva a capire molte volte
In questi Paesi
Però non vorrei che da quello che sto illustrando apparisse solo una forte polemica nei confronti dei ciclisti e certe strutture o di una burocrazia incapace di comprendere qualche volta certi fenomeni
Il mio intervento vuole essere costruttivo ma non può che partire da un'analisi molto critica legata ad esperienze personali per arrivare a proposte operative che poi saranno presentate
Giovedì da tutto il motivo compete saranno consegnate alla Presidenza con intervento prevede ostativo anche per dimostrare che siamo disponibili a collaborare per operare e non siamo soltanto venuti per dire
Per fare polemica per criticare e molto spesso è che faccio
Vorrei soltanto ricordare che quattro anni fa in collaborazione con il palmo
Organizzammo un convegno a Firenze sulla sanità per i Paesi in via di sviluppo
Sarebbe un grosso risultato
E poi finì quasi nel nulla soltanto l'allora sottosegretario agli Esteri Foschi capi
L'importanza dell'iniziativa
Attento di creare tentò una voce nel deserto
Una specie di comitato informale presso gli esterni era composto anche dalle rappresentanze regionali dagli organismi sanitari da esperti piuttosto noti a che fini negli enti per l'opposizione interna degli uffici del ministero delle un episodio sono vorrei ricordare che fu l'ufficiale letterati male dell'OMS che chiedeva l'apertura e l'Italia
Di una struttura dell'OMS di un ufficio dell'OMS per i rapporti dei paesi in via di sviluppo un'iniziativa unica
Che fu inviata al ministro degli Esteri amministra sembra che non ha mai avuto risposta
Che veramente sono molto strano sebbene in questi giorni la venga ripresa da ministro Altissimo ma sono passati quattro anni
Ci siamo trovati spesso di fronte a barriere insormontabili si è pensato alla sanità come la scena Ventola
Come a un fatto qualitativo senza valutare invece appieno l'importanza del settore tanto che in questi ultimi giorni dieci giorni fa in Russia svolto un una grossa conferenza sindacale a cui hanno partecipato tutti i paesi in via di sviluppo
Parlava di sanità di farmaci dove è stato approvato un documento finale io vi ho portato in una documentazione consegna alla presidenza perché mi sembra importante
Sappiate certe cose
Documento che riprende un vecchio documento dell'Italia di qualche anno fa fatto a Ginevra sui farmaci essenziali ma che dà un taglio politico particolare io non sto qui a illustrare il documento perché credo sia opportuno da leggessero per vedere come la Russia capito certe cose come in una certa direzione si muovono dove l'Italia forse avrebbe molte più chance gli altri pezzi
Noi siamo certamente qui così il dei pagatori delle cifre del certe strutture internazionali tutte le agenzie dell'ONU anche se in ritardo molto spesso
Però
L'unico fiore all'occhiello che noi ci mettiamo e che paghiamo anche se ritardo oppure nella sanità appunto
Il fiore all'occhiello della Somalia ora il fiore all'occhiello la Somalia comincia a essere un po'appassito non ho pensato di contenimento presentare
Questa iniziativa italiana pregevole come il fatto più importante tutte le volte che si discute in sanità in certi ambienti credo che
Di ufficio dall'operazione
Se volevo che sono organizzati come da quella intervista apparsa sul mondo il ventisette novembre
Credo che riusciranno a fare ben poco se non si vi organizzano in modo più coerente quelli che sono gli impegni e dovremmo avevi nei confronti di questi Paesi
Ma dico che un opera di qui che si prendesse come così una polemica stata una accusa di un certo tipo ma è chiaro che finché gli uffici della cooperazione sono ritenuti una nave scuola
Per diplomatici di passaggio i quali non sono motivate
L'amore è chiaro che la struttura non potrà mai avere quelle possibilità e invece se salisse diversamente probabilmente avrei
Abbastanza chiaro fra l'altro ignorato la sanità è ovvio
Visto che negli uffici della cooperazione non c'è nessuno quasi a sorpresa forse una persona in mezzo
Possono personalmente
Siamo convinti e disposti a dimostrarlo che la sanità può essere il settore trainante da portare vantaggi non indifferenti alla moderazione
C'è una possibilità immensa nel nostro Paese non ce ne siamo accorti non c'è bisogno così tanti mezzi bisogna capire certe cose che probabilmente riusciremmo anche a fare qualcosa in più di quanto fatto finora
Ora non voglio addentrarmi molti particolari per la più tempo e verde però dico posso citare dalla Turci ne parlerà mercoledì e che all'epoca era presente in quelle commissioni d'importanza batte l'Emilia Romagna è stato nelle regioni che più si è attivato in questo settore posso citare un altro episodio abbastanza rapidamente che ci sta capitando noi siamo chiamati a organizzare messi con convegno mondiale sull'informatica sanitaria con i paesi in via di sviluppo sponsorizzato sul piano scientifico erano emerse noi facciamo ricerca non vendiamo macchinette noi ci troviamo in difficoltà perché nessuno in Italia ha capito l'importanza di creare un momento un ponte fra certi Paesi e questo convegno chiamando ad un incontro non molti ventuno sono molte ancora i Paesi che hanno certe caratteristiche in Italia per poi andare insieme in mezzo
è un'operazione era un'operazione a mio giudizio estremamente importante non non abbiamo risposte da parte mia
Ora
Vorrei ricordare programmare l'armata dell'organizzazione dalla sanità e perché vive queste cose trova a uno spazio incredibile per il nostro bene
E lo davo veramente è una mentalità che forse noi abbiamo tutti altri operatori che la cooperazione mette in queste visioni Fassino in queste cose
Profilo rischio per riconfermare così io cerco di essere più del possibile d'altra parte non segnano questa documentazione la nostra di disponibilità a collaborare come l'abbiamo sempre dato però se ci troviamo di fronte a quei muri
Non non credo che non siamo abituati a bussare alle porte di nessuno in fondo ripeto non vendiamo macchinette facciamo un certo lavoro credo anche bene intanto ci conoscono un po'tutti
E alla fine ecco che lavora mi dispiace che glieli andato via ma che lavora a livello internazionale
Sa che se l'Italia non fa una politica per il personale nelle strutture internazionali continuando fra l'altro non so cosa parte forse assume riduce un altro dei colpi di personale è abbastanza chiaro che anche se noi paghiamo cifre consistenti alla fine non sono le gestiscono gli altri ma per pochi bravi funzionari presenti alle strutture internazionali sono sempre più frustrato
E soprattutto alla fine si disse disinteresse o del proprio Paese credo che alcune cose io dico dovrebbero essere attentamente valutato possiamo a disposizione
Particolari fiuta drammatiche le stesse cose che ho detto senza aver fatto niente al allora pazienza vuol dire che l'Italia ha perso ancora una grande occasione che la sanità alle potare con risultati che si prende cura dicendomi su una scala
Grazie
Allora la parola villa di chi in Africa direttore di fine
E sì per ettari
Marina Puccioni
Che ringrazio di poter intervenire a questo convegno prendo la parola soprattutto per portare un'esperienza l'esperienza di una istituzione che ha avuto modo di operare nel nostro Paese da ottanta quasi vent'anni fino Africa è stata costituita dalla Cassa di Risparmio negli anni Sessanta prima attraverso la organizzazioni di corsi di credito agrario successivamente estendendo il campo di intervento in altri settori dell'attività bancaria dal settantatré con l'istituzione di un coll'ex promuovendo seminari e attività di treni che hanno consentito in questi anni
La formazioni di oltre mille e cinquecento funzionari impiegati dirigenti di banche africani
E un'attività di notevole mole che va valutata in termini di
Aiuto allo sviluppo soprattutto attraverso un settore che spesso viene trascurato e che dovrebbe essere considerato fra i settori priorità non tanto per un motivo di concorrenza che non credo esista in questo argomento
Quanto per la semplice considerazione che il consentire ai paesi in via di sviluppo di conoscere determinate tecniche operative di possibilità di collegamenti con il mondo
Ma l'Italia i europeo e occidentale e aprire la possibilità di essere promotori il risparmio e dell'organizzazione creditizia nel loro Paese costituisce un motivo di indubbio sviluppo e progresso per quei Paesi non credo che in ritenere l'attività finanziaria comune attività di pure erogazione sia affrontare i problemi che l'aiuto allo sviluppo nei termini più corretti
Anche perché noi sappiamo che se instauriamo determinate possibilità e ritorno nel campo per la degli investimenti queste assicura una continuità di collaborazione dà la possibilità di un ulteriore sviluppo consente una più stretta ma sport più stretta colleganza a livello internazionale tra il nostro Paese e il mondo che star rapidamente cambiando
Questo e frutto della nostra esperienza e soprattutto di un attività che corrisponde a determinati principi istituzionali delle casse di risparmio e di cui la Cariplo si è fatta promotrice in primo luogo in tutto in tutti questi anni
Ciò vuol dire soprattutto avere a cuore anche una certa autonomia nell'intervento al favorito i Paesi in via di sviluppo cioè non ritenere che lo Stato accentratore possa e debba fare tutto
Ma affidare ad altri enti che istituzionalmente sono portati a opere di pubblica utilità
Determinate finalità compatibili con le loro con le loro possibilità operative
E ritengo che a questo riguardo la Cassa di Risparmio delle province lombarde
Abbiamo contante mente destinato più dello zero sette per cento del suo reddito c'è l'utile di esercizio in tutti questi anni ad un'attività che ha dato
E i risultati non valutabili certamente sul piano del profitto ma valutabili in termini di progresso di personale e di sviluppo in quei Paesi
Ciò significa evidentemente non disconoscere quanto è stato fatto dal Dipartimento della cooperazione che è stato sempre sensibile anche ai nostri programmi
Però vuol dire dare pieno appoggio a mio parere a quanto è stato detto dal ministro Giacomelli questa mattina cioè nel privilegiare determinate iniziative autonome che possano essere validamente
Attuate in collaborazione con il dipartimento allo sviluppo
E in questo senso direi che il nostro esempio e quanto meno e quanto mai emblematico
Da tenere presente che la nostra attività si svolge a livello accademico con un largo impiego di professori universitari impegnati in molte università italiane e soprattutto con le sperimentazioni distese pratici presso i vari uffici
Della casa di risparmi
E ciò è un esperienza di vasta portata che mette a profitto determinati istituti anche a livello di ricerca teorica e noi siamo un ente che pubblica una rivista trimestrale servizi in development che si occupa di problemi teorici del settore finanziario nei paesi in via di sviluppo e che aggiunge ad attività di ricerca e di pro e e promozione di conoscenza delle realtà finanziarie dei Paesi africani attività dei treni ritenute quanto mai indispensabili
Da tener presente che in nel corso di questi anni molti di coloro che hanno frequentato i corsi di finanza ricca hanno purtroppo modo anche di compiere delle brillantissime carriere molti hanno raggiunto posti di responsabilità nei loro Paesi a livello di direttori generali di capi di servizio soprattutto nel settore estero delle istituzioni bancarie africane
Che evidentemente costituisce un punto di riferimento per l'ulteriore collaborazione tra il nostro Paese e quei Paesi
Voglio chiudere questo mio breve intervento dicendo che la nostra attività proseguirà sempre più intensa soprattutto se anche le altre casse di risparmio italiane si aggiungeranno ai nostri programmi anche su sotto altre forme di intervento
E avranno la possibilità di destinare quel famoso zero sette per cento ad attività
Di sviluppo nei confronti dei Paesi del terzo mondo soprattutto per stabilire una corretta ma corretta collaborazione con quelle con quei Paesi anche perché noi siamo convinti che
Soprattutto debba essere visto in termini di collaborazione l'intervento del nostro Paese non tanto in termini di aiuto anche perché sappiamo benissimo che le persone quando hanno una loro una loro dignità
Non vogliono tanto essere aiutate quanto essere considerate per quello che sono
E la nostra esperienza ci insegna e i Paesi africani stanno compiendo un rapido ampio sviluppo ampio sviluppo che merita la massima attenzione
Anche a livelli di sofisti di sofisticato intervento quali sono quelli nel campo finanziario in campo monetario grazie
Grazie
La signora Puccioni
Sono un funzionario direttivo dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare e ne rappresento il personale in seno al consiglio di amministrazione
Vorrei parlarvi appunto dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare nel quadro della politica italiana di cooperazione allo sviluppo
Indosserà brevemente la situazione di questo istituto che come sapete l'unico organo pubblico in grado di svolgere una funzione tecnica di cooperazione per lo sviluppo rurale
Altri Paesi all'avanguardia nel campo della cooperazione hanno sentito la necessità di creare organismi di questo tipo l'Italia a questo istituto ma non lo utilizza come potrebbe
Punto primo inquadramento dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare nel ministero degli affari esteri
L'Istituto Agronomico per l'Oltremare esorta a Firenze nel mille novecentoquattro e per molti anni ha svolto attività di assistenza studio e formazione in agricoltura connessa alle colonie italiane in Africa
Nel mille novecentocinquantatré è entrata a far parte del ministero degli affari esteri con la denominazione attuale
Io non conosco bene i problemi dei del ministero a quell'epoca accerta e che da allora dissi tutto è sempre stato considerato una specie di figlio indesiderato
Attualmente l'istituto economico per l'Oltremare è regolato da una legge del sessantadue che lo definisce l'organo di consulenza ed assistenza del Ministero degli Affari Esteri nel campo tecnico scientifico agrario
Nel sessantotto l'allora ministro medici in una visita all'istituto si assunse l'impegno non solo personale mandano e del Governo di attuare con la legge
è interessante notare per inciso che nella legge mille duecentoventidue del settantuno sulla cooperazione tecnica con i paesi in via di sviluppo l'Istituto Agronomico per l'Oltremare non è neppure nominato una dimostrazione dell'interesse dello Stato ad utilizzare nel modo migliore sui propri strumenti con la legge trentotto abbiamo creduto di vedere un leggero risveglio d'interesse
L'articolo undici velocità per la cooperazione allo sviluppo nel settore agricolo il ministero degli affari esteri si avvarrà anche nell'Istituto Agronomico per l'Oltremare
Entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge il governo presenterà al Parlamento un disegno di legge per la ristrutturazione dell'istituto spesso abbiamo sperato che l'interesse non fosse puramente formale ma a tutt'oggi il primo dicembre ottantuno un anno e nove mesi dopo la data prevista il Governo non si è ancora fatto vivo
Una proposta di legge è stata sì presentata ma dal gruppo dei senatori c'è l'intimità il Partito Comunista Italiano
Sappiamo che esista una pezza preparata dal ministero degli affari esteri
Ma per quel che riguarda i suoi contenuti il direttore generale e il personale dell'istituto hanno saputo solo poche notizie fornite dai rappresentanti del ministero al consiglio di amministrazione dell'istituto
Da anni poniamo una domanda precisa si vuole utilizzare o no Istituto Agronomico per menzionare nell'azione di cooperazione danni attendiamo una risposta
Vediamo adesso cosa può dare l'istituto con la sua biblioteca fototeca collezioni e centro di documentazione inedita l'istituto è senza alcun dubbio il più importante centro italiano di documentazione e informazione sull'agricoltura tropicale subtropicali
Da settantasei a oggi si è avuto poi un ricambio del personale tecnico laureati in agraria periti agrari e adesso abbiamo personale giovane ma con notevole esperienza operativa in campo tropicale e che conosce bene almeno due lingue straniere
Negli ultimi anni buona parte dei tecnici dell'istituto avuto occasione di svolgere stage presso analoghe istituzioni straniere
Ciò che ha permesso un aggiornamento continuo della loro preparazione e l'instaurarsi di importanti contatti con studiosi ed esperti di organizzazioni operanti nel campo dello sviluppo
Il personaggio nel Sud agronomico proclamare ha fatto e sta facendo sentire la sua voce perché l'istituto venga chiamato a ricoprire il ruolo che gli spetta nell'ambito della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
Che cosa fa l'istituto e tanti di attività istituzionali dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare sono altri cooperazione formazione e ricerca
In questi campi l'istituto ha sempre portato avanti il suo lavoro nonostante notevoli difficoltà di scarsezza di finanziamenti personale e collaborazione da parte del ministero
In passato l'istituto lavora prevalentemente in Africa ma la sua attività si è andata allargando anche ad alcuni Paesi dell'America latina dell'Asia
Notevole importanza avuto ed attualmente l'attività nel campo della formazione di cui ne parlerà più dettagliatamente il mio collega dottor Tamponi
E si tutto pubblica la rivista di agricoltura tropicale e subtropicale monografie e numerose altre più pubblicazioni che vengono inviate a più di mille istituzioni in tutto il mondo con le quali si è instaurato un rapporto di scambio di collegamenti
Nelle serre nei campi di cui è dotato possiede anche un'azienda agricola nei dintorni di Firenze svolge prove sperimentali soprattutto su specie vegetali ad interessa alimentari
Nessuna laboratory si eseguono analisi su campioni di suolo e di prodotti agricoli tutto il mondo si individuano e si studiano i parassiti e malattie delle piante
Attualmente è in corso un programma di cooperazione in Tanzania per il miglioramento e potenziamento della cultura della Macario
Sono andato esperti dell'Istituto ma non è poco il lavoro che viene svolto anche a Firenze in continuo collegamento e nell'ottica della necessità di creare dell'équipe complete
L'istituto ha poi presentato al dipartimento per la cooperazione un programma di ricerca sulla forestazione delle dune in Somalia ed è in attesa di un pari Esperti dell'istituto hanno già effettuato ricerche su questo grosso problema che hanno dato buoni risultati
Per quanto della FAO all'istituto si stanno svolgendo proprio sperimentali su sementi di piante alimentari
Ultimo punto che cosa può fare l'Istituto Agronomico per le primarie
Lui ciò che si potrebbe fare dell'istituto è ben più importante finalmente si sta cominciando a realizzare l'importanza dello sviluppo rurale come scelta prioritaria inevitabile aumentano gli interventi le spese in questo campo
E con essi anche le difficoltà di coordinamento e controllo da parte dei governi aumenta la ricerca di personale tecnico agrario da parte del settore pubblico e privato e spesso ci si serve di neolaureati provvisti di modo molta buona volontà ma con scarsa esperienza lasciate abbastanza se stessi
Tutti i Paesi che svolga un'importante attività di cooperazione si son dati degli organismi pubblici in grado di programmare coordinare e controllare gli interventi di cooperazione vedi la Francia con un ministero la cooperazione è rimasto
Vedi la Gran Bretagna con un ministero e di un istituto vedi i Paesi scandinavi con le loro agenzie ce ne sarebbero altri da citare ma mi fermerò qui per non demoralizzare qui
L'Italia con un notevole aumento di stanziamenti ha dimostrato buona volontà ma questa non basta i saldi devono essere spesi nel modo migliore è una scelta politica ma ha bisogno del contributo dei tecnici l'istituto non potrà mai svolgere da solo tutta l'attività tecnica di cooperazioni ricerca e formazione nel contesto della cooperazione italiana lo sviluppo rurale ma è senz'altro in grado di svolgere una funzione di coordinamento e controllo tecnico
Questa funzione può essere svolta solo da un organo dello Stato e l'Istituto Agronomico per la tremare ristrutturato e potenziato è l'unico in grado di farlo
è solo un problema di volontà politica il potenziamento e la migliore utilizzazione dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare sono un investimento per il Paese investimento che può dare buoni frutti in un momento in cui ce ne ha molto bisogno grazie
Ha chiesto la parola dottor Rizzi il presidente del Fox infatti
Federazione
Ci deve dire a servire perché è una federazione io avevo preparato perché ero d'accordo per telefono un intervento di quindici minuti poi penetra pensava ho sentito prima parlare per cinque
Io avevo gli appigli adattato il testo poi ho sentito il presidente che l'accomodante però tossiche adesso non so qual no io usciranno
Radio fante alla informata male il il tempo è dieci minuti alloggi Tavo venduto io do il preavviso vorrei chiedere di conclude
Allora le organizzazioni non governative e tra queste il volontariato internazionale si inseriscono nel vasto ambito della cooperazione e contribuiscono alla realizzazione delle politiche dello sviluppo
Con specifici progetti che praticando sì dei bisogni fondamentali delle popolazioni dei Paesi del Terzo Mondo presentano finalità obiettivi tempi e modalità di intervento nella prospettiva dell'auto sui Lupo delle comunità locali
I progetti di volontariato non sono quindi negatività dispersive di carattere assistenziale
Ne azioni alternative che esportano ideologie
Sono invece forme concrete di impegno per il cambiamento della società sono piccole testimonianze che cercano dall'interno delle micro delle microstrutture sociali di costruire dei più vasti tessuti di solidarietà
Il volontario non è pertanto un mero esecutore di decisioni imposte da altri
Ma è un educatore sociale che si incarna nei processi culturali sociali e produttivi la partecipazione della gente alla elaborazione delle decisioni e alla gestione delle iniziative la valorizzazione dei potenziali scientifici autoctone
La formazione dei quadri locali il saper contare sulle proprie forze contro la logica della dipendenza
La flessibilità delle metodologie dell'intervento
La comune ricerca di diverse attività educative produttive sociali che politiche nella prospettiva di uno sviluppo endogeno sono obiettivi presenti in tutti i progetti di volontariato
Contare sulle proprie capacità valorizzare le proprie risorse non significa chiudersi nelle proprie frontiere ma in un'ottica di movimento ascensionale per tutti significa abbandonare la classificazione del nove dal loro
E di affrontare i problemi dello sviluppo in termini planetari in quanto riguarda tutti i contesti socioeconomici e tutte le culture
Riconoscere da un lato l'identità e dall'altro le differenze culturali e rispettare le vocazioni delle persone del popolo
E accettare comuni valori etici e favorire un'autentica democrazia della cooperazione per quanto concerne il volontariato di ispirazione cristiana
C'è da sottolineare che il primato appartiene all'uomo considerato come essere nel mondo aperto i colori caro trascendono e che danno significato completo alle sue attività
Il volontariato internazionale cristiano è stato così definito da Giovanni Paolo secondo
Missione elevata difficile esigente esposto a rischi
Chi lo affronta deve essere perciò munito di una specifica competenza professionale e tecnica e deve soprattutto poter contare su di una personalità matura non ci si può improvvisare volontari solo sulle ali dell'entusiasmo senza le necessarie e comprovate qualità di carattere la Fox il che Federazione degli organismi cristiani di servizio internazionale volontario vuole essere in primo luogo un segno di solidarietà che diventa condivisione con i più poveri
E in secondo luogo un segno di collaborazione con tutte quelle forze e movimenti che intendono realizzare il bene comune
La federazione in particolare intende valorizzare i volontari rientrati i quali proprio per la loro qualità di testimoni privilegiati dell'interscambio dell'interdipendenza fra le popolazione
Possono contribuire a vivificare nelle nostre comunità le dinamiche dialettiche del cambiamento
Ed è in questa visione che occorre proiettare le iniziative della cooperazione proprio perché lo sviluppo si connota con i caratteri della mondiali tappe della indivisibilità
E infatti un mai sviluppo globale che attanaglia il nostro pianeta e che mantiene inalterati i solchi delle aree sottosviluppate che vengono aiutate e controllate dai diversi Paesi domatori
Il rischio eh che i rapporti nord sud e la strategia del nuovo ordine economico internazionale diventino parole d'ordine consumate dagli esperti internazionalisti e dai politici
Con il risultato di mascherare i problemi e di lasciare intatte le situazioni nei Paesi sottosviluppati e di soffocare sul nascere l'autentica cooperazione che è quella sud sobrio
Lo sviluppo non si edifica né partendo dalle burocrazie centralizzate
Negli e tanti iniettando copiose risorse in strutture in quadri sociali nei quali regna l'ingiustizia e la scarsa partecipazione popolare ai processi di crescita del paese
E quindi indispensabile accanto agli stanziamenti finanziari preparare gli uomini per la cooperazione e sostenere le istanze di riparazione delle popolazioni alti la dei meri calcoli dei rientri economici e al di fuori delle rigide logiche dalle alleanze internazionale
Come conclusione ritengo utile riportare i dati riferiti al mille e novecentottanta che indicano la tipologia di presenza nella forbici nei Paesi del Terzo Mondo
Totale volontari presenti cinquecentosessanta di cui Africa trecentottantuno America centosettanta Asia sette Oceania due
Portali progetti centoventotto di cui Africa sessantasette America Latina cinquantasei Asia quattro Oceania uno
Settori
Volontari produzione artigianato trenta sanità duecentocinquanta cerchio pluri settoriale centoquarantuno agricoltura quarantasei insegnamento ottantasei
Progetti produzione artigianato due sanità ventitré pluri settoriale ottanta agricoltura nove insegnamento quattordici
Nato a tappe
Il tetto vere
Grazie
Allora
Prende la parola Dal Lago si prepari ma già
Sei bene rinunci
Grazie vuole darci si aveva un testo scritto dove lo possiamo raccogliere sai bene prego
Parlo a nome dell'organismo curare organismo di volontariato
Specializzato nel campo sanitario
E le nostre osservazioni
Brevemente cercherò di esporre accorciando anche il testo
Provengono in gran parte dall'esperienza ma acquisita da noi nell'ambito della cooperazione italiana
Come organismo di volontariato specialmente negli ultimi cinque anni
Nei quali siamo stati fortemente impegnati in programmi ispirazione governativa concordati tra il governo italiano i governi unita sviluppo
Le nostre osservazioni non hanno nessuna intenzione critica
Ma piuttosto di proposta per provare delle soluzioni ad alcuni problemi e abbiamo incontrato durante la nostra durante la nostra attività e nella nel tentativo di poter applicata Secondo
Le premesse di aspettative
Le i disposti della legge trentotto
I principali problemi che riguardano non solo il nostro organismo ma questo settore del volontariato
Sono in breve necessità di ridefinire per gli organismi di volontariato riconosciuti idonei dal mare uno stato giuridico ora una normativa Chiara è stabile che tenga conto delle loro peculiare natura e fisionomia e del tipo di attività che si svolgono nell'ambito della cooperazione
Particolare importanza hanno in questa definizione gli aspetti tributari dell'Alitalia
Che dall'attuale legislazione italiana in materia sono regolati in modo complesso e problematico che spesso crea difficoltà e ritardi delle iniziative e nella gestione delle attività di cooperazione che gli organi si propone
Un altro problema
è la definizione di uno stato giuridico
Per i volontari persone riportare italiani validi per tutti i Paesi in via di sviluppo
Mentre nei programmi d'ispirazione governativa
Tale problema approvato un'associazione soddisfacente
Dentro gli accordi internazionali laterali che il Governo italiano ed i governi dei Paesi interessati sviluppo raggiungono in questi accordi i diritti e i doveri dei volontari vengono stabiliti con notevole precisione mentre nei programmi non ispirazione governativa tali insieme completamente assente che questo pregiudica talvolta gravemente la posizioni dal volontario in certi Paesi dell'euro attività un terzo problema
E un quarto il problema e a Breglio ancora di più perché dall'intervento precedente l'onorevole Santelli ho sentito che l'assoluzione di questi due problemi dovrebbe essere abbastanza vicina con la presentazione i due emendamenti all'attuale legge ottantaquattro potrebbe tuttavia
Il problema tanto che la Cina sono
Era quello dei contributi pensionistici agli undici bravi volontari come tutti volontari stanno ma forse l'udienza non sa ancora dall'entrata in vigore della legge trentotto per una interpretazione riduttiva dal ministero del lavoro il ministero degli esteri non era al ministero dietro non era permesso versare i contributi per i volontari agli per cui siamo in ritardo di quasi tre anni attualmente
L'altro problema di notevole gravità
E il problema per il riconoscimento del servizio prestato nei paesi in via di sviluppo dal quale peraltro volontari e anche
Perché da parte di alcune pubbliche amministrazioni in particolare della sanità delle pubbliche istituzioni si è teso a dare al servizio prestato dei paesi in via di sviluppo una valutazione riduttiva
Controlli aspettative
Un attimo dai disposti anche se completamente chiari con la Legge trentotto la quale prevedeva che banale il servizio prestato nei paesi in via di sviluppo programmi di cooperazione doveva essere equiparato a a banale un'attività in Italia a tutti gli effetti giuridici
L'ultima osservazione
Che ci sembra opportuno fare
E e finora non ha trovato sufficiente sviluppo nell'attività di cooperazione anche perché la Grecia trattato non lo prevedeva specificatamente va
Nascita di opportune iniziative anche da parte del dipartimento per la riutilizzazione dell'esperienza di cooperanti italiani sia in patria sia all'estero con la conseguenza che in questi ultimi anni sia visitato in pratica un patrimonio prezioso ad esperienze positive naturale situazione italiana le prospettive di cooperazione nell'attuale impostazione politica per l'Italia ha perso i paesi in via di sviluppo
La necessità di coinvolgere crescenti masse specie giovanili
Nella problematica vitale del dialogo al nord sud
E l'auspicabile maggiore mobilità del personale tecnico dal mondo del lavoro in Italia verso il lavoro della cooperazione italiana viceversa la necessità che l'Italia anche in base all'ordinamento anche impegni tra i una più adeguata rappresentanza negli organismi nelle agenzie internazionali di sviluppo in cui attualmente gravemente sotto l'ha presentata richiederebbero un chiarore determinanti interesse dello zio in tali direzioni
Grazie
Grazie la parola Alberto Mangia
Grazie presidente Bassetti per avermi dato la parola chiedo scusa della voce rauca che venendo da Milano mia creato dei problemi e complimenti al ministero degli esteri un vivo plauso per questo conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo la prima mi auguro sarebbe utile che si ripetesse ogni anno ogni due anni
Siamo di fronte a un salto di qualità nel in questi anni sulla partecipazione dell'Italia al problema della cooperazione dallo sviluppo
I mezzi che aveva il ministero degli esteri erano quelli che conosciamo fino a un anno fa e adesso c'è un problema di crescere rapidamente no con un programma e soprattutto con una chiara visione dei problemi che si vogliono affrontare ecco io credo che una delle cose più importanti che il ministero dei potenziare subito e il Centro studi e l'ufficio studi proprio perché quelli che si digeriscono si definiscono sì pubblica lo le politiche i programmi le analisi in questo settore
La collana delle pubblicazioni del dipartimento delle ricerche fatte dal Dipartimento iniziata quando due volumi e mi auguro che continui anche con quella ricerca che abbiano sviluppato per conto del ministero degli esteri di cui aggiornato il dottor Orlandini due linee ora sull'argomento della formazione che il settore nel quale sono esperto ci sarebbero diverso è il caso di una formazione dei quadri dei paesi in via di sviluppo oggi è un grosso problema sia per i Paesi in via di sviluppo sia dei paesi europei dall'Italia che vuol comperare in questo settore che non è un settore merceologico a sé stante come la sanità come l'agricoltura come l'energia ma e una componente addirittura in ogni in ogni Progetto di sviluppo
Salvo il discorso più generale della cooperazione all'educazione di base
Dalla scuola elementare all'università che settore ora su quest'argomento data anche l'ora tarda credo sarò brevissimo invocando augurando che si possa realizzare un apposito convegno sull'argomento della cooperazione dell'Italia alla formazione dei quadri in via di sviluppo io credo che siano molti gli organismi le aziende le associazioni italiane impegnate in questo settore che hanno molti suggerimenti che hanno esperienze da puntualizzare e certamente potrebbe esserci al ministero degli Esteri un gruppo di studio apposito che prepari questa questo convegno e che raccolga dei suggerimenti certamente i progetti valeva vanno avanti in base alle richieste
Dei paesi in via di sviluppo
E l'Italia a molti diplomati e laureati disponibili
Non ultimo ci sono molte aziende italiane molti esperti molti consulenti in questo settore specifico del trasferimento tecnologico mediante il training
Credo possono costituire una caratteristica della cooperazione italiana con i paesi in via di sviluppo ecco non vorrei dilungarmi ricollegandomi alle relazioni generali di Bassetti di Giacomelli che abbiamo sentito aspetti più generali quale certamente il dibattito potrebbe prolungarsi in mille aspetti ma data l'ora ringrazio ancora
Grazie ha la parola lei di Mani Tese
Si prepari Mazzola
Data punto cento dovrà mi limiterò a quell'attimino anch'io a riassumere brevemente alcuni concetti della mia relazione come è stato detto rappresenta un organismo non governativo da questa un'associazione che si interessa poco da un certo numero di anni del problema del terzo mondo
Nella premessa della mia relazione tocca un attimino il concetto che la cooperazione internazionale come è stato ribadito del diversi oratori ha una sua storia costituita dall'impegno di uomini dall'utilizzazione di risorse a favore dello sviluppo del questo bene appunto ecco comune
Non non ritorno su questi concetti ma mi sembra che certamente nuovo sistema di valori
Cinque sono al sistema di valori debba escludersi una visione che riduca la cooperazione come anche concetto questo che è stato ribadito anche ad una pura assistenza culturale tecnica e sociale
La cooperazione mi preme appunto a ricordarlo scrivesse fondata sull'interdipendenza concerto anche questo che sta più volte è stato ripetuto in questa Assise questo convegno certo sulla crescita delle diverse comunità sicuramente del principio degli atti d'appartenenza delle risorse alle singole realtà nazionali sull'applicazione di un principio di solidarietà accettato non solo all'interno dei singoli Stati
Ma anche rapporti tra comunità di lingue e di culture diverse
Sotto questo profilo se l'Inter dipendente così concepiti accettata questa compone e comporta una interne sponsor dignità e quindi legittimo un impegno che risponde concretamente alle precise esigenze
La cooperazione così in primo luogo è una corresponsabilità citata dalle comunità nazionali ed esige la medesima risposta che esigono le responsabilità di assumersi all'interno di ogni singolo Stato
Molte sono le conseguenze che derivano da questa affermazione di principio una prima considerazione la necessità dell'estensione dei principi fondamentali costituzionali separate da carta costituzionale di ogni Paese alle normative relativa la cooperazione internazionale
Un secondo principio che anche chi pilota la nostra Costituzione è quello del sistema del pluralismo cioè di concedere spazi a diversi sistemi di costruzione della società umana e quindi anche nell'ambito della cooperazione l'esigenza di accettare un sistema pluralistico
Che si concretizza perché attraverso un sistema partecipativo
Dovranno guardare alle due tipi di legge che appunto finora hanno regolamentato la cooperazione italiana con i Paesi del Terzo Mondo
Va riscontrato che finora e il tipo di possibilità da parte di organismi non governativi di cooperare appunto dimezzata cooperazione fondi per il Terzo Mondo è stata in gran parte possibile solo attraverso l'eccezione del volontariato cioè solo gli organismi danni di volontariato appunto fino a portare un contributo di inserirsi in ambito della cooperazione internazionale
Ma la cooperazione come già ribadito costituisce un concetto fondato anche sull'interdipendenza che non può intendersi come gli ho visto ed interpellanza di tipo culturale cioè partiti può intendersi soltanto ad un'assistenza culturale tecnica e sociale questa mio la socialista significa che la cooperazione deve essere dimensioni uomo e non soltanto a venire a livello di interscambi fra strutture in questo contesto l'uso di queste premesse e credo che vada maggiore dovrebbe essere conosciuto nell'ambito del settore della cooperazione agli organismi non governativi siano essi operatori di settore del volontariato se avesse operato nel settore dell'educazione la formazione dei quadri
O più in generale organismi pluris editoriali impegnati su questo settore presento la nostra situazione del mille centosessantadue anno di fondazione
Era e fino a pochi anni fa quando un'auto riconoscimento anche come ente di volontariato impegnato in un'attività diversificata nel campo educativo nel campo della azione di lobbying di formazione i sensi di azione del giovane problema del volontariato al parla della cooperazione internazionale ma non aveva mai ottenuto la possibilità di poter e spazi punto operativi per poter meglio a concretizzare questo suo apporto quali sono le premesse che giustificano il riso questo tipo di inserimento da dieci anni a questa parte come è stata appunto anche sottolineato nelle relazioni che hanno preceduto molti organismi non governativi soprattutto quelli riconosciuti donne senza del volontariato
Sono validamente impegnati sul campo della battaglia dello sviluppo ed hanno via via acquisito un tipo di specializzazione di competenza
Chiede viene forse scarsamente utilizzati
A nostro giudizio è questo un patrimonio punto che poteva essere maggiormente utilizzato sia in termini volontari rientrati sia in termini rete di personale che opera all'interno degli ogni gesto di organismi non governativi nei singoli Paesi
E questa appunto disponibilità credo pensi concili con l'esigenza che stamattina è era stata ribadita dalla punta Comiso Giacomelli cioè di col potenziamento del dipartimento cioè punto di mettere a disposizione pure in un concerto limitato appunto cioè Polino sprecando con nuove risorse finanziarie non mutando il punto ecco personale c'è quindi una potenziamento in economia c'è quindi ben si concilia con questa appunto concetto cioè la i patrimoni di persone di mezzi d'informazione che molti organismi non governativi hanno l'auspicio quindi questo settore che anche gli operatori a livello di volontariato possano beneficiare di una fiducia di un contributo e che consenta quindi una crescita in questo cammino
Perché non dovrebbe essere non deve continuare se sottovalutato c'è l'apporto degli organismi non governativi va riconosciuto che a livello internazionale diversi organismi non governativi hanno tenuto dei contributi riconoscimenti da parte dell'agenzia internazionale delle Nazioni Unite in modo particolare dalla Comunità economica europea
La comunità anche adottato un concetto di cofinanziamento grazie al quale dal mille novecentosettantasei mille novecentottanta è stato possibile realizzare seicentonovantatré programmi con il contributo di centoventiquattro organismi non governativi per un ammontare complessivo di quarantatré milioni di unità di conto
Ma canta questo contributo internazionale
C'è anche una fonte diciamo di finanziamento autonomo che questi organismi hanno ad esempio un altro dato che ci sembra significativo l'ammontare complessivo dei fondi privati raccolti in modo autonomo cioè degli unici destinati in favore della cooperazione che in tutti i Paesi ammontano del mondo ammontano a mille seicento miliardi di dollari contro contributo governativo di circa venti miliardi di dollari
Altro riconoscimento più diciamo qualche dato per quanto riguarda la situazione in Italia il nostro piccolo come associazione dal sessantaquattro ad oggi abbiamo realizzato circa settecentoquaranta Progetti con un investimento di circa cinque miliardi papale totalmente attraverso fondi privati
Che cosa si pone allora a livello della legge di cooperazione in questo settore a nostro giudizio dirlo d'urgenza di ornamento della cooperazione italiana deve comportare innanzitutto il passaggio da una logica di contribuzione solo per i programmi di volontariato all'introduzione del principio di cofinanziamento per quota parto percentuale dei programmi sia di quelli realizzati con presenza di volontari che di quelli finalizzati a Pian obiettivi di più ampia portata un concetto che in vigore in quasi tutte le leggi di cooperazione di vari Paesi da Comunità economica europea è quella di destinare una quota percentuale fissa oscillante del cinque dieci per cento del bilancio complessivo i fondi destinati alla cooperazione pro per il finanziamento di progetti realizzati tramite danneggi
Un ulteriore contributo che ci permettiamo di sottoporre l'attenzione grazie a questo convegno e quello di maggiore interscambio interrelazione l'ambito della cooperazione tra i programmi interventi gestiti dai privati i programmi di interventi pubblici c'è molto aspra è molto spesso uno spreco di risorse in questo settore nel senso che le industrie pubbliche può appunto le grosse imprese private realizzano dei programmi di cooperazione che dopo per i tipi di tecnologia di attrezzature restano in balia di nessuno perché non c'è sul posto un partner ideale che possa continuare a garantire la manutenzione l'utilizzo di questi impianti il consiliari organi governativi con i prodiani preminente da parte dell'IRI privati consentirebbe inserimento cioè è un solo atto certamente migliore rispetto a quella polemica in corso
Un ulteriore concetto che ci permettiamo di sottoporre e che punto la cooperazione pare perché legato al concetto di interdipendenza deve avvenire anche a livello educativo non si può pensare solo di fare un puro trasferimento di fondi dei Paesi del Terzo Mondo
L'organismo italiani dove proprio trovare un maggiore spazio nell'ambito della cooperazione e per poter appunto portare avanti un discorso di educazione allo sviluppo e questo ruolo di supporto strettamente interconnesso con la cooperazione che permetterebbe certamente alla cooperazione stesse quindi anche Preserve chiede aiuti di avere dei risultati ben diversi
Rispetto a questa problematica nostro suggerimento e che anche in Italia l'ambito della cooperazione posso trovare spazio
Una norma in un principio già in vigore in altri Paesi cioè quello di creare una struttura mista ad hoc che preveda spazia responsabilità anche per gli operatori di organismi non governativi specializzati nel settore dell'educazione allo sviluppo e che disponga di un base per il finanziamento di quest'altro
Attività
Un esempio concreto nella maggior parte dei Paesi c'è e l'apporto dell'appello appunto evidenzia esiste un comitato nazionale per l'informazione del quale fanno parte rappresentanti di organismi non governativi che prepara studio definisce raccomandazioni programmi da sottoporre relativi ministeri della cooperazione ultima cenno concludo relativo al volontariato alla cooperazione
è già stato sottolineato che nel passato tre mila trecentoventidue la legge trentotto ha già portato praticamente a di certe ma hanno diversi benefici occorra nostro giudizio completare ripensamento già in corso circa i modelli e le forme di indirizzo amministrazione controllo di tutte le risorse che lo Stato con la disposizione della cooperazione un primo il Bacco segnaliamo alcuni piccoli principi un primo principe quello di aprire la partecipazione degli odi a partecipazione mista cioè dei comitati che già esistono anche ad altre categorie di organismi non governativi diversi da quelli del volontariato
Secondo la definizione dei requisiti minimi in termini giuridici e non è che tali organismi che operatori privati devono possedere con l'esplicitazione di normative comportamentali in termini contabili fiscali strutturali
Beh riferiti al soggetto cioè il volontario che ironizza quindi la cooperazione cioè già sono stati dati dei contributi ce ne sia una quindi rispetto a quelli che sono stati sottolineati perché mi manchi uno l'equiparazione della qualificazione di volontario alla alla ma quella qualifica di alcune categorie che trovano un certo tipo di privilegio nell'ordinamento italiano in termini di assunzione obbligatoria
Al a livello di inserimento nel posto di lavoro uno dei grandi diciamo deficit che molto spesso i volontari hanno una difficoltà dopo aver destinato diversi anni a questo tipo di solidarietà a poter essere gli appalti e quindi nel mondo del lavoro perché devono fare una lunga trafila previste ricollocamento nel frattempo dista disoccupazione sono potenziamento mentale
Grazie
Allora la parola Mazzola associazione generale cooperativi italiani
Poi c'è Calogero e alla DNA dopodiché abbiamo appunto
Sempre che ci siano Calogero il parlamento ci sono
Mazzola
Non c'è allora decaduto l'ingegner Giuseppe Calogero
Decaduto Michele fa la vigna
Allora lei conclude
La ringrazio signor presidente volevo fare un intervento che
Sembra un diritto non un po'di origini essendo un po'in linea di principio
Ho notato che presidente interventi si è fatto riferimento al Progetto di nuovo ordine economica internazionale
E allora volevo soffermarmi se cambi specificare un po'a questo punto temendo che i anche in tempi abbastanza brevi
Dunque forzatura come regolarmente nazionale
Come c'è stato dato consegnato attraverso alcune risoluzioni Stresa in sede ONU che particolarmente negli anni settantaquattro settantacinque le possiamo individuare nella dichiarazione e nel piano d'azione per il nuovo ordine economico e in particolare nella carta diritti e doveri economici degli Stati
Vorrei rammentare che l'accettazione delle misure quei principi espressi in quella sede non fu certo unanime ma spetta queste misure questi principi espressi furono avanzate parecchie Riserve ed opposizioni tali da da non rendere immediatamente utilizzabili e applicabili
Tali misure che tali principi
Eppure nell'ottica del pianeta questi misure e questi principi portavano avanti cioè l'ideale di della costruzione di un nuovo ordine mondiale fondato sull'equilibrio
Va chiarito se l'opposizione portati proposizione espresse davanti a tali prese di posizione e valutata appunto in che misura e e spesso anche giudizio volevo riferirmi particolare alla Carta dei diritti doveri economici degli Stati
Rispetto a questo punto si è avuto un aspro confronto che ha polarizzato da un lato l'umanità dove l'unanimità dei paesi in via di sviluppo e d'altra parte l'unanimità dei Paesi industrializzati all'economia di mercato ritengo indispensabile sottolineare che la richiesta di un nuovo ordine economico internazionale è sorta che è stata avanzata in modo unilaterale dai Paesi in via di sviluppo a mio parere come risposta ad un'impostazione unilaterale dei rapporti economici tra nazioni a tutto vantaggio dei Paesi industrializzati è sintetizzabile nella form
Mente riconosciuta
Di progressiva del
Every scambio
Il discorso in questi temi
Cioè quindi di confronto
Caso il confronto nel sud sul piano conosciuti in quella sede oggetto del
Con i quesiti tuttora privi di risposta con con
A volte si il più possibile
Per la soluzione dei
Ladri colta di giungere
E non volontari distico tra gli Stati
Difficoltà
Di una sufficiente volontà comuni
In seconda l'
Ad oggi a seguire
Sì necessario rispondere in modo
O se invece rispondere
O settoriale
Che sensazioni come l'OPEC
Volevo sollevare questo problema
è una delle istituzioni
Ma che è composto da
Parere sono contraddittori
Una maggioranza di potenza economica e politica
E quindi la diversa interpretazione che di volta in volta
La Francia al concetto di democrazia
Mento consensuale
Il luogo e con questo negli
Ma che tuttora il riso in risolto anche in campo teorie
Questo
Elemento indispensabile
Lo possiamo capire
Dallo studio del Progetto inorganico avete interazione
Uno qualsiasi forma di applicazioni o di controllo
E questo discorso pure comporta
Il rischio
Che tutti possiamo comprendere quando si parla di un'autorità
L'edizione del convegno
E signor presidente concesso l'opportunità di rinnovare la vostra attenzione alcune detto ora si presenta
Uno anche se
Siamo
Pochi
Il professor
è disponibile nel suo testo scritto in quanto il professor i sia serio
Io proviamo
Frattempo pregherei
L'amico Guelfi di prendere la presidenza in tesa del presidenza preannunciata cioè l'onorevole Battaglia l'onorevole Pieralli che ci hanno telefonato che sono entrambi trattenuti
Per ragioni politiche legate alle loro responsabilità parlamentari anche in relazione al dibattito decentramento in questo momento prego
Dato che lo dovrò abusare dei limiti anzi sperò probabilmente all'interno dei limiti in quanto mi era stato assegnato il compito di coronare una relazione che purtroppo non può essere tenuta e il il mio intento
E di fornire una piattaforma di elementi conoscitivi alcuni dati di riflessione più che un approfondimento di tesi
Mi pare che nel contesto del convegno o
Fosse implicitamente il mio ruolo quello di richiamare
Alcune tendenze
Dalle quali si può desumere una serie di considerazioni sulla opportuni Kai sulla modalità della cooperazione quindi lasciatemi ricordare alcuni elementi di bilancia commerciale che negli ultimi anni a mio avviso inducono a ragionare sulla posizione dei paesi emergenti nel contesto del commercio mondiale
La relazione peraltro è stata verrà resa disponibile per cui risparmio di citare un numero eccessivo di dati che verranno poi disponibile nelle tabelle
La prima considerazione che il disavanzo della bilancia commerciale
Per i Paesi in via di sviluppo viene è andato rappresentando negli anni settanta un vincolo via via più stringente che non per i Paesi industriali
Questa considerazione la base unicamente sulla
Sull'osservazione della composizione di questa bilancia medesima
I Paesi industriali hanno subito come è noto lo shock petrolifero hanno
Registrato un disavanzo
Mi prodotti petroliferi ma hanno potuto
In qualche misura compensare seppure con discontinuità nel tempo questo disavanzo con avanzi crescenti nei prodotti manifatturieri per i Paesi in via di sviluppo l'unico comparto di bilancia commerciale che presenta un avanzo strutturale quello dato rappresentato dalle materie prime sia per i prodotti energetici che per i manufatti i Paesi emergenti presentano disavanzi crescenti
Nel mille novecentottanta i paesi emergenti non appartenenti al gruppo OPEC presentavano un deficit complessivo di novanta miliardi di dollari
Superiore già quello dei Paesi industriali e di questi novanta anni questi novanta miliardi di dollari risultavano da un deficit di ventuno miliardi nei combustibili
Un surplus di trentotto miliardi nelle materie prime non emergenti che è un disavanzo di settantadue miliardi nel Complesso di manufatti
Di Paesi industriali nello stesso anno presentava un disavanzo complessivo di ottantacinque miliardi di dollari costituito da un deficit di meno duecentosettanta miliardi di dollari nei combustibili
Un disavanzo però le attivamente modesto nelle materie prime non energetiche di circa trentatré miliardi è un surplus di ben duecento dodici miliardi di dollari nei manufatti
Non solo se non vi consideriamo esplicitamente la bilancia commerciale dei Paesi industriali nei confronti dei Paesi emergenti
Questa bilancia commerciale risulta presenta un avanzo trecento nel mille novecentottanta ammonta a quasi novanta miliardi di dollari e all'interno di questo disavanzo notiamo come gli unici comparti in cui i Paesi industriali
Presentano alla fine degli anni settanta
Un deficit nei confronti dei Paesi emergenti sono quei ben noti settori in cui si è concentrata la capacità esportativa di alcuni tra i Paesi emergenti particolarmente il Polo Sud Est asiatico
In parte Filippo latinoamericano cioè i settori tessile abbigliamento e alcuni altri settori calzature legati ai beni finali di consumo
E nel mille novecentottanta dicevo i Paesi industriali registrano un deficit nei confronti dei Paesi in via di sviluppo di circa tredici quattordici miliardi di dollari in questi comparti a fronte di questo disavanzo troviamo dei surplus i settanta miliardi nella meccanica di quasi venti nella chimica nove nella siderurgia
Non solo noi osserviamo che negli anni in cui la bilancia commerciale in quelle condizioni
Favorevole dei prezzi internazionali ad esempio il mantenimento del prezzo del petrolio
In questi anni i paesi industriali migliorarono sistematicamente il proprio disavanzo aggiustano rapidamente la propria bilancia commerciale quindi tendono a sottrarsi al cosiddetto vincolo esterno
E quindi la bilancia delle partite correnti migliora sensibilmente per i Paesi in via di sviluppo invece sia un peggioramento progressivo
Che viene riflesso il proiettato anche per i prossimi anni ad esempio per il mille novecentottantadue le proiezioni recenti dell'OCSE sono per un disavanzo della bilancia delle partite correnti
Dei paesi in via di sviluppo di settantadue miliardi di dollari mentre non lo stesso anno mille novecentottantadue il disavanzo previsto per i Paesi industriali e di circa trentacinque miliardi di dollari
Questi numeri
A mio avviso servono a ridimensionare il problema dell'aggiustamento dei Paesi industriali rispetto al fenomeno della nuova concorrenza che emerge dai paesi
In via di industrializzazione
I crediti allarme che ricorrentemente vengono sollevati da opinioni da segmenti di opinione pubblica che di volta in volta interessata alla difesa del mercato italiano del mercato europeo dall'importazione di manufatti provenienti dai Paesi in via di sviluppo
Trovano giustificazione solo nella misura in cui il richiamo alla necessità di trovare opportune forme di mobilità occupazionale nei comparti che sono specificamente colpiti
Dalla penetrazione del dell'importo proveniente dai Paesi emergenti
Comparti come ho cenato concentrati nel ramo tessile abbigliamento calzature a volte concentrati territorialmente in aree deboli e come è noto caratterizzati da un'elevata percentuale di manodopera femminile
Problema quindi è di chiedere da parte del del
Degli operatori interessati
Da parte degli imprenditori una
Iniziativa concreta verso questa mobilità che consente lo spostamento della mano d'opera da questi settori verso comparti più in crescita anche con l'ausilio di una politica attiva della manodopera guidata da apposite leggi
Ma troppo spesso questi gridi di allarme anziché indirizzare se questi obiettivi positivi si trasformano in mera pressioni protezionistiche ispirate ottiche di difesa anziché di trasformazione
Una più moderna cultura industriale senza cui l'Italia può difficilmente uscire vincente dalla sfida degli anni ottanta non può mai dimenticare che l'interscambio con i Paesi emergenti e particolarmente con i quelli definiti nuovi Paesi orientati ad uno sviluppo
Anche sport attivo l'interscambio dicevo con questi Paesi emergenti significa per i nostri Paesi non una distruzione di posti lavoro mono o creazione netta di posti lavoro è una constatazione ormai ovvia che però mi sembra vada ribadite
Che si desume dai dati che ho appena ricordato il suo dal fatto che nel comparto manifatturiero noi siamo in surplus il surplus crescente nei confronti di questi Paesi è vero che le merci che noi esportiamo hanno un coefficiente
Un contenuto occupazionale relativamente minore delle merci che importiamo da questi Paesi ma il saldo è tale che se si vogliono fare i conti come spesso sono stati fatti e vengono ripetuti
Non solo per il nostro Paese ma anche per gli altri Paesi la conclusione sempre che lo scambio con i Paesi emergenti al netto crea posti di lavoro in Europa e nei Paesi industriali in Germania
E poi la constatazione
Un di elementare non una elementare nozione di
Economia keynesiana che il commercio il generatore di sviluppo e lo sviluppo generatore di commercio
Si può dunque concludere da questo primo esame dei dati che in una prospettiva di medio periodo
L'appello che da parte dei Paesi in via di sviluppo viene sollevato per una strategia di commercio non di aiuto secondo il motore notte degli anni cinquanta tra i no non ha affatto perso d'attualità anzi oggi è forse più urgente che venti o trent'anni fa
Quando noi pigliamo se prendiamo le proiezioni della stessa Banca Mondiale papere le bilance dei pagamenti negli anni ottanta notiamo un preoccupante concentrarsi dei disavanzi proprio nella zona di paesi in via di sviluppo particolarmente nell'ipotesi di scenario di crescita alta della Banca mondiale
E ogni anno ridisegna nel suo rapporto sullo sviluppo mondiale
E questo rafforza l'idea che il problema della cooperazione innanzitutto ha un problema di creazione di flussi commerciali che aiutino questo insieme di Paesi a sottrarsi al vincolo esterno senza senza la cui strategia
Forme di
Trasferimenti aiuti rischiano di generare meccanismi perversi
La necessità di un deciso potenziamento esporta tipo di questi Paesi emergenti
E tanto più sottolineata dall'aggravarsi dei vincoli finanziari qua lasciatemi ricordare
Anche
Pure alcuni dati
Che non so se siano stati richiamati in altre relazioni lo stock del debito estero dei ventidue Paesi emergenti più esposti se ci includiamo le il debito a breve verso il sistema bancario e anche i prestiti non ufficiali sfiora i duecentocinquanta miliardi di dollari affine mille novecento ottanta e il debito complessivo dei paesi in via di sviluppo non solo di questi ventidue principali sfiora trecento miliardi di dollari
Per quasi il quaranta per cento questo debito esterno
Riguarda Paesi in via di sviluppo che sono esportatore di petrolio non va mai dimenticato che anche per i Paesi esportatori di petrolio die un accumulo di posizione debitoria alcuni di questi OPEC altri no no prego
E le quote maggiore di questo indebitamento eterno anche qua è un fatto abbastanza noto ma serve a a a sottolineare la profonda interdipendenza tra cooperazione finanziaria e sviluppo delle capacità esportativa è le quote maggiore di debito estero le esposizioni maggiori a a sono di paesi che hanno scelto chiaramente una strategia di apertura e di orientamento all'export Messico Brasile Argentina Venezuela soccorrere
Mi riferisco a paesi che hanno
Registrato notevoli successi negli anni recenti in termini di crescita del prodotto manifatturiero di crescita delle esportazioni
Che
Proprio attraverso questa scelta che abbandonato il precedente modello di per alcuni di questi Paesi latinoamericani precedente modello di sviluppo incentrato sulla cosiddetta industria nascente che in molti casi nascondeva
Una una strategia di tipo autarchico hanno registrato proprio negli anni settanta successi relativamente maggiore in termini di rapidità di crescita di diffusione
Dei modelli di consumo e di capacità esportativa di penetrazione sulla sui parquet sui mercati occidentali ciò nonostante bisogna ricordare che sono questi Paesi che oggi incontrano maggiori vincoli finanziari
Le condizioni di rifinanziamento del mercato internazionale degli anni settanta che hanno visto l'aggravarsi del del numerosità media l'innalzamento del tasso medio di interesse
E l'accorciamento della scadenza
Dovuto alla maggiore quota di indebitamento verso il sistema bancario rispetto all'indebitamento verso le istituzioni ufficiali sono elementi che
Aggravano il quadro dell'aggiustamento negli anni ottanta
Basti ricordare che il la scadenza media dei prestiti ai Paesi emergenti era di venti anni nel mille novecentosettanta inferiore a tredici anni nel mille novecentottanta
Il tasso d'interesse medio su questi debiti era del cinque sei per cento nel settantadue si aggira tra il quindici e il diciotto per cento nel mille novecentottanta
Inoltre in prospettiva la Banca mondiale
Sconta che nel prossimo decennio vi sia una decelerazione nei flussi di capitale privato e bancario che può andare che possono andare a coprire il disavanzo corrente di questi Paesi anzi in alcune ipotesi più pessimistiche
L'incremento dei flussi in termini monetaria prezzi correnti addirittura inferiore alla inflazione internazionale misurata in dollari per cui
Si calcola che nei prossimi dieci anni vi possa essere dai Paesi finanziatori ai Paesi finanziati un trasferimento netto di risorse che in termini reali diventa negativo
Questo ovviamente solleciterà un un ritorno forse di interesse una maggiore pressione verso un intermediazione finanziaria da parte degli organismi ufficiali
Tornando agli aspetti di
Strategia commerciale di sviluppo della bilancia commerciale
Non v'è dubbio che ruolo emergente dei paesi in via di sviluppo come esportatori importatori nella divisione internazionale del lavoro si è accentuato negli anni settanta
Riflettendo modello di sviluppo come accennavo prima sempre più orientato a quella che chiamiamo nel gergo la creazione di commercio piuttosto che la distruzione di commercio
Un numero crescente di paesi in via di sviluppo adottato strategie che sono fedelmente riflesse nella composizione
Della loro interscambio commerciale nonché lesse anche nella tipologia degli investimenti esteri verso questi Paesi
Strategie dicevo che sono diventati a cercare per così dire alla terza media
Tra il vecchio e superato modello coloniale
Cioè lo sfruttamento della materia prima allo stato grezzo e il modello sperimentato con parziali successi ma rivelatosi alla lunga improduttivo e pericoloso che viene definito modello di crescita basata sulla sostituzione delle importazioni
Questo modello che prevede una serie di barriere protezionistiche per incoraggiare la crescita dell'industria locale mantiene una sua validità specifica
E anche una sua validità di politica economica tenendo conto delle condizioni istituzionali di molti di questi Paesi tuttavia la mantiene per un limitato numero di settore di base e anche in presenza di condizioni particolari
Cioè di politiche di sviluppo della domanda interna che consentono a queste industrie nascenti di realizzare effettivamente
Soluzioni efficienti che ci si aspetta
In assenza di queste condizioni favorevoli questa strategia di sostituzione delle importazioni si è rivelata perdente
In un esame comparato di Paesi che vanno dall'India all'America Latina in quanto atto conduce inevitabilmente a distorcere alla struttura
Che basti considerare che difendere il Paese dalle importazioni e quindi incoraggiare in particolari settori che sono competitivi all'importazione non significa necessariamente incoraggiare i settori
Che appartengono alla vocazione di sviluppo del Paese perché la struttura delle importazioni in questi Paesi anche per motivi storici e spesso distorta per cui c'è una serie ci sono una una serie di
Conseguenze spiacevoli per esempio vengono promossi quasi sempre settore che sono relativamente a bassa intensità di lavoro ad alta intensità di capitale
Proprio perché sono i settori protetti dal dalle importazioni provenienti dai Paesi industriali vengono promossi settori ad alta intensità energetica anche di questo penso che altri parleranno cioè ci sono delle conseguenze e sgradevole direi pericolose per la strategia di lungo periodo che hanno portato a un ripensamento radicale
E hanno portato appunto alla individuazione al tentativo meglio d'individuare questa terza via
Orientata verso politiche più aperte che ovviamente si basano su una maggiore in più rapida acquisizione di tecnologia una più rapida penetrazione dei loro stessi mercati da parte dei beni strumentali anche di beni di consumo
Che non così siano in grado di produrre ma che è possibile continuare soltanto nella misura in cui viene Trovato al contempo uno sbocco efficiente per le capacità esportativa dei paesi medesimi nella nell'indicare che la strategia vincente è questa che chiamiamo di sviluppo Train oriented piuttosto che
Import sappi chiuso non mi riferisco soltanto delle opinioni
Di dai noti economisti che appartengono alla alla struttura della Banca mondiale darcene arrivava al-Assad perché qualcuno potrebbe sospettare che la loro posizione istituzionalmente
Fai altro verso un atteggiamento di induismo
Mi mi riferisco anche a contributi gli economisti indipendenti che hanno fatto studi comparati sulle politiche di sviluppo sulle politiche sportive hanno quasi unanimemente concludo che la strada vincente è quella di uno sviluppo di economia perché sono
Rapidamente capace di importare ma ovviamente devono essere capaci di di esportare
Come indica la Banca mondiale con crescente insistenza nei suoi rapporti annuali le strategie di sviluppo degli anni ottanta per questi Paesi dovranno incentrarsi su uno triplice priorità idrico ed energetico
Il vincolo del disavanzo elementare e la crescita del capitale umano
Senza un'adeguata attenzione a questi obiettivi e qualunque politica di industrializzazione e di decollo anche se sostenute dagli aiuti esterni dei paesi industriale è destinato al fallimento
E e questa considerazione vale anche per i Paesi che oggi sono esportatori netti di petrolio sia opere che non OPEC
Anche se facciamo l'ipotesi
Che qualcuno comincia a ritenere eccessivamente ottimistica per i Paesi petroliferi
Scusate ottimistica per i Paesi consumatori e si litiga per i Paesi petroliferi che il prezzo reale del petrolio in realtà non sarà più così crescente come si era detto fino a qualche anno fa se anche noi assumiamo come io continuo a ritenere
Un prezzo reale del petrolio crescente vale a dire un aumento del prezzo
Del greggio ad un tasso superiore a quello dell'inflazione internazionale
Rimane vero che in in assenza di una strategia rivolta a quei tre vincoli che dicevo prima anche molti dei Paesi petroliferi andranno incontro a
A a vincoli esterni e interni assolutamente in affrontabili
Un cuore a un consumo rapido del della propria ricchezza naturale
Porterebbe a conseguenze disastrose di povertà e di dipendenza dall'esterno anche per Paesi che oggi vengono per l'effetto statistico del prezzo del petrolio vengono classificati fra i Paesi ad alto reddito pro-capite
Anche di questo al momento della possibilità che si sottovaluti l'impatto del della nuova ricchezza petrolifera e quindi la necessità che questi Paesi si trasformino rapidamente poggiando sì sulla cooperazione di nuovo sulla
Capacità di
Trasmettere i sistemi di produzione industriale a questi Paesi anche su questi aspetti forse altri interverranno e comunque al dibattito vengono lasciati altri spunti
Questa sfida dagli anni ottanta e novanta gravida di implicazioni per guidare una corretta politica di aiuti di cooperazione economica e di interscambio verso i Paesi del solito
L'Italia deve restare tra i primi Paesi industriali in grado di conciliare gli interessi della propria industria esportatrice con gli interessi di medio e lungo periodo delle popolazioni emergenti
Legando la propria presenza finanziaria e commerciale in questi Paesi all'individuazione in Comune di strategie razionali
Basato sul calcolo economico su proiezioni lungimiranti per questi Paesi mi riferivo al caso dei Paesi OPEC perché forse il più eclatante
Sul trasferimento e non solo di impianti ma di Nova organizzativo imprenditoriale
Si tratta cioè di cooperare con questi Paesi nella creazione di sistemi che valorizzino al massimo le risorse naturali e umane anche in base all'esperienza tutt'altro che trascurabile del nostro stesso Paese
Parlo di sistemi energetici funzionali ad uno sviluppo diffusivo per esempio di attività agricole di attività manifatturiere moderne
Parlano i sistemi di imprese medie e piccole in grado di assorbire il l'inevitabile l'esodo agricolo che in questi Paesi non appena scattano i meccanismi di decollo accentua la propria
Rapidità
Sistemi di impresa che servano che riescono anche a soddisfare la domanda crescente di manufatti che è legata all'emergere di modelli di consumo urbano
Oltre che alle fabbisogno sport attivo a cui mi riferivo prima
Parla infine di sistemi di infrastrutture che siano funzionali non più solo agli interessi della antica industria coloniale potremmo dire ma siano funzionali alla valorizzazione del capitale umano che
Secondo una tesi che credo largamente condivisibile rappresenta L'Unità e in ultima istanza vera principale ricchezza per la larghissima parte di questi Paesi sviluppo cioè di infrastrutture
Come i trasporti interurbani o improbabili la sanità il sistema idrico l'istruzione professionale e via dicendo tutta questa strategia per essere disegnata richiede come dicevo
Condizioni di apertura nell'interscambio commerciale che consenta a questi Paesi di trovare sbocchi opportuni per i propri prodotti e insieme una la strategia di cooperazione nel disegnare le nel disegnare lo sviluppo medesimo nell'aiutare questi Paesi a ragionare in termini di proiezioni a lungo termine al di là delle ottiche di breve periodo
Al di là delle convenienze sul singolo progetto e su questo secondo me c'è una grossa spinta che i nostri operatori nostri politici sono in grado di affrontare
La parola al professor Schlesinger prego la comunicazione sull'operazione finanziaria
C'è
Preoccuparmi della cooperazione finanziaria
Ai paesi in via di sviluppo
Anche sul piano della cooperazione finanziaria l'Italia si è mossa con ritardo nel lineare in programma di
Aiuti e di intervento a favore dei paesi in via di sviluppo che fosse significativa
Il
Punto di partenza
Di questo rinnovato slancio va certamente individuato nella legge nove febbraio settantanove numero trentotto
Che è quella che ha rivisto e dato impulso a tutti i tipi di cooperazione in particolare alla cooperazione finanziaria
Per quello che riguarda la cooperazione finanziaria
L'Italia da il suo contributo sostanzialmente su due com'è noto come il secondo le ripartizioni che si fanno in questa materia secondo due Gruppi di divine
Il
Gli aiuti multilaterali e gli aiuti bilaterali gli aiuti multilaterali sono gli apporti che l'Italia dà alle organizzazioni internazionali le quali poi provvedono avesse alla cooperazione finanziaria ai paesi in via di sviluppo io quindi per il momento non mi occupo di questo tipo di intervento che è la cooperazione finanziaria multilaterale tanto più che se ne occuperà specificamente professor ragazzi e viceversa guarderò il profilo della cooperazione finanziaria
Sotto il punto di vista degli aiuti bilaterali cioè degli accordi diretti con i Paesi con i singoli Paesi interessati
Ciò che l'Italia fa direttamente rispetto a ciascuno dei paesi interessati
Il
La legge la legge trentotto ha previsto sotto questo profilo la istituzione di un fondo rotativo
Per concessioni di crediti di aiuto ai paesi in via di sviluppo
E questo
Questi crediti di aiuto hanno ricevuto degli stanziamenti via via crescenti nel tempo
E ai quali è stato dato di recente all'inizio dell'ottantuno un ulteriore apporto con la legge numero sette dell'ottantuno che ha stanziato altri duecento miliardi complessivi di cui ottantaquattro a favore
Del dei crediti d'aiuto
Ciò nonostante la situazione attuale e una situazione piuttosto modesta questi aiuti sono sostanzialmente partiti da poco e vedremo tra un momento che le linee
Che i tempi
Per interventi su questo
Da questo punto di vista sono dei tempi necessariamente particolarmente lunga
La situazione attuale è questa che noi abbiamo una previsione di stanziamenti per l'ottantadue
E l'ottantatré pari a mille cento miliardi per i crediti d'aiuto
Mentre abbiamo che l'ottantuno ha potuto fruire tenendo conto degli ottantaquattro miliardi aggiuntivi con lo stanziamento dell'inizio dell'ottantuno di un complesso di duecentottantotto miliardi
Duecentottantotto miliardi sono sostanzialmente una cifra piuttosto modesto
Per poter concedere degli aiuti significativi
Considerata la larghezza del del
Del terzo mondo
E difatti le linee che si sono seguite fino adesso sono state linee di concentrazione di questi aiuti in alcuni paesi e in alcuni settori per poter dare degli aiuti significativi
Ma in che cosa si concretano questi aiuti
Si concretano nella
Individuazione di progetti di Progetti
A cui il finanziamento è finalizzato
La Studio di fattibilità la progettazione la realizzazione l'abbigliamento del Progetto l'assistenza nella fase di decollo del Progetto
Quanti di questi
Programmi di questi progetti ha già potuto trovare attuazione
Se il fondo rotativo che istituito adesso rivedremo tra un momento in base alla legge trentotto istituito presso il Mediocredito centrale Mediocredito centrale che adatto una collaborazione
Veramente
Rilevante è notevole apprezzabili a a questo
Problema dell'aiuto finanziario i paesi Vieri sviluppo questo fondo rotativo che attualmente ammonta complessivamente a trecentotrentacinque miliardi e sostanzialmente tutto impegnato non bisogna credere che sia già stato eroga
Quindi di questo
Di questi trecentotrentacinque miliardi sostanzialmente effettivamente erogati sono in realtà al momento molto meno
Se non sbaglio soltanto otto progetti sono effettivamente decollato
Il che subito una indicazione della lunghezza dei tempi che occorre lunghezza dei tempi che innanzitutto è un inconveniente di carattere burocratico proprio per quello che la legge prevede la legge prevede un meccanismo molto complicato l'articolo sei della legge
Otto dice che
Nel quadro della cooperazione italiana con i Paesi in via di sviluppo e sulla base degli indirizzi stabiliti dal cipresso
Il ministero del Tesoro su proposta del Ministro degli Affari
Concerto con il ministro del Commercio con l'estero otto rizzare il Mediocredito centrale a concedere anche il Consorzio correnti o banche estere a Stati banche centrali o enti di Stato
I paesi in via di sviluppo crediti finanziari agevolati destinati al miglioramento della situazione economica e monetari per il Paese tenendo conto della partecipazione italiana progetti programmi di cooperazione approvati nelle forme di legge
E diretti a favorire e promuovere il progresso tecnico cultura
Si è fatto un elenco dei passaggi che richiede questa procedura e i passaggi sono i seguenti
Negoziato con il Paese destinatario circa il progetto i progetti da finanziare nonché circa l'ammontare le condizioni del credito di aiuto necessario per la realizzazione firma di un accordo finanziario
Sulla base dell'accordo finanziario firmato il ministro degli Esteri propone al ministro del Tesoro di autorizzare il Mediocredito centrale ad erogare il credito
Il ministro del Tesoro sentito il ministro del Commercio con l'estero emette il relativo decreto il Mediocredito Centrale stipula una convenzione finanziaria con il Paese destinatario del finanziamento
Il Mediocredito Centrale finalmente provvede poi ad erogare il credito a secondo dello stato di avanzamento del progetto
Quindi una grossa bardatura burocratica che deriva dal concetto che il finanziamento è un affare di Stato
Un una
Finanziamento da Stato a Stato
E quindi e quindi implica una una pesantezza burocratica non indifferente
Ma d'altra parte il problema non è soltanto burocratico tanto più che il dal ministero ci fanno presente come in realtà poi questi adempimenti burocratici vengono già compiuti rapidamente durante il corso di preparazione sostanziale
Dell'aiuto finanziario per la concessione di cofinanziare la realizzazione del progetto
La vera difficoltà la vera lentezza del procedimento deriva dal fatto che per realizzare un progetto occorre avere dei contatti con il Paese destinatario e studiare nell'ambito di questo paese un progetto interessante che si d'interesse per questo Paese
Poi fare uno studio di fattibilità per vedere se il progetto è realizzabile a quali condizioni e realizzato fatto lo studio di fattibilità occorre una progettazione progettare il avere un un progetto attuabili realizzati esecutivo può indire una gara per l'aggiudicazione del dell'opera per trovare d'impresa che e esegue l'opera e solo a quel punto infine si può passare all'aggiudicazione dell'opera all'inizio dell'esecuzione e al finanziamento dell'opera sta del del del del della realizzazione stesse
Quindi problemi burocratici ma più ancora problemi sostanziali segnano un iter lungo nella realizzazione di progetti del resto per quanto mi si dice
Non è affatto un inconveniente di fronte al quale ci troviamo soltanto nomi non è soltanto l'Italia che si trova in questa situazione anche gli organismi internazionali che concedono
Crediti finanziari per la realizzazione di progetti si trovano di fronte alle medesime difficoltà alla stessa
Lentezza dell'iter necessario per arrivare alla determinazione alla concessione del finanziamento alla realizzazione del progetto
Anzi semmai si può forse pensare
Che
Le organizzazioni internazionali che procedono con criteri di notevole rigore nella individuazione del Progetto finanziabile
Si trovano di fronte a tempi ancora più lunghi tanto è vero che si accenna tempi medi di un decennio
Tra lo stanziamento di un fondo per esempio
Della Banca mondiale e la realizzazione della del Progetto io non so se questi dati siano esatti ma sono anche verosimili
Non c'è dubbio che poi un profilo che emerge che getta un'ombra di perplessità su tutto questo dispiegarsi del nostro aiuto finanziario ai Paesi in via di sviluppo nasce dalla circostanza che poi in concreto il progetto viene realizzato da imprese italiane
E quindi c'è anche l'ombra che del resto corrisponde una precisa indicazioni non solo del Cites ma della stessa legge che parla di di tenendo conto delle parti della partecipazione italiana a progetti e programmi di cooperazione e cioè che in definitiva il credito finanziario serve perlomeno contemporaneamente anche ad aiutare un poi perlomeno di esportazione di prodotti italiani all'estero
In che cosa poi si concreta questo credito si concreta in un credito
In questo aiuto si concreta questo aiuto si completa concreta nella concessione di infetto finanziarie veramente di larghissimo favola se pensiamo che oggi le condizioni minime di questi crediti finanziari sono la concessione di crediti a dodici anni al tasso d'interesse del quattro per cento con due anni di grazia
E queste sono le condizioni minime perché si va in realtà anche oltre e parecchio oltre queste condizioni minime effettivamente questi crediti finanziari di Sultano di grandissima utilità attività determinante
Per la realizzazione del Progetto
Ora
Se questa è la situazione esistente e io non vorrei diffondermi su questo perché
Perché è semplice descrizione dell'esistente e quindi non è che apportiamo elementi di novità
C'è da chiedersi che cosa si potrebbe fare per migliorare per migliorare la la
La cooperazione finanziaria italiana ai Paesi in via di sviluppo
Ma le cose che si possono studiare sono numerose ma il problema decisivo resta poi sempre quello delle disponibilità effettive che si possono mettere a disposizione di questi di questi Program progetti e del gli ostacoli in re ipsa che ci sono per la
Per lo sviluppo
Di questi programmi di aiuto
Vediamo un pochino una prima cosa che potrebbe essere interessante potrebbe essere quella di vedere se la ricerca dei progetti finanziabili invece di essere affidata
A
Ricerche di carattere ufficiale
Possano avere un impulso più lato e quindi nascere da fonti di ricognizione più aperti per esempio
Se la ricchezza di esperienza delle imprese piccole e medie
Potesse essere più facilmente canalizzata verso il suggerimento di progetti realizzabili
Potrebbe probabilmente avessi una forte accelerazione della individuazione di progetti utili della Slovenia spenta e del loro finanziamento e realizzazione
Ma noi qui votiamo subito con una difficoltà non viene
E cioè le piccole e medie imprese non hanno canali per conoscere i paesi in via di sviluppo e per sapere quindi che cosa e come potrebbe essere utile a quei Paesi per avviare un input
Per la scelta di questi di questi programmi è possibile pensare a un aiuto da parte del del sistema bancario
Forse il sistema bancario potrebbe creare delle dei consorzi dei consorzi tra piccoli e medi impresa interessate alla
Interessante alla esportazione di prodotti oggi sindaco di servizi e potrebbe favorire la conoscibilità e la scelta di questi progetti
Però sono strade non semplici e non a genitori e di cui è dubbia la efficacia fatto stare perché il nostro sistema bancario non fa assolutamente nulla in questa direzione
E non si vede con facilità quali strade potrebbe percorrere per fare qualcosa
Un'altra strada importante e anzi questa di cui si avverte parecchio il bisogno all'ex tranne nei paesi interessanti
Sarebbe quella di favorire della creazione di Joint Venture cioè
Ci sono dei bisogni individuati in Paesi emergenti dove ci sarebbe bisogno non soltanto della
Finanziamento e realizzazione di un progetto spaccato è concesso isolatamente al Paese ma ci sarebbe bisogno di una presenza continuativa a carattere imprenditoriale
Di paesi sviluppati e capaci quindi di dare tutta l'assistenza allo sviluppo del del di un programma
Ora quindi favorire delle joint ventures con una esportazione di capitali che realizzino combinazioni utili nel paese in via di sviluppo potrebbe essere una delle strade più importanti e più utili per il decollo di questo tipo di cooperazione la cooperazione finanziaria
E noi qui per esempio in Italia non abbiamo dei canali a questo a questo fine
Non abbiamo dei canali essendo come ho detto la istituzionalmente la cooperazione finanziaria impostata su basi di rapporti da Stato a Stato
Sfugge il perlomeno al momento allo Stato la possibilità di canalizzare aiuti finanziari a del capitale privato
Per favorirne l'insediamento e la negoziazione di accordi di collaborazione con i Paesi emergenti
Questa potrebbe essere viceversa una strada importante da percorrere
Altre strade importanti da percorrere dove però si va distacca perdendo il concetto il cumulare l'aiuto al Paesi emergenti con una finalità di politica economica italiana
Cioè ci sono altre possibilità di aiuto che però dovrebbero lasciar perdere completamente il problema di un contemporaneo aiuto alla economia italiana
E sono forse mi sento gli aspetti in profili dove è maggiormente sentito il bisogno di intervento finanziario nei Paesi emergenti
Prima il bisogno di crediti all'esportazione dei paesi in via di sviluppo
I paesi in via di sviluppo hanno bisogno di sostenere le loro esportazioni con una aiuto finanziario come del resto si fa in tutti i Paesi ogni paese aiuta le proprie esportazione
Particolare bisogno di aiuto finanziario alle esportazioni ce l'hanno i paesi in via di sviluppo
Naturalmente l'aiuto all'esportazione dei paesi in via di sviluppo è un pericolo terra
Gli altri Paesi perché di di quanto migliore ora la esportazione dei paesi in via di sviluppo possono essere colpiti dei settori concorrenti dei Paesi destinatari dell'esportazione di questi Paesi emergenti
Però questo è un se si vuole perché qui abbiamo naturalmente lo scontro tra esigenze contrapposte o noi pensiamo esclusivamente in termini di aiuto ai Paesi in via di in via di sviluppo che poi questo lo si faccia per ragioni umanitarie
E cioè per la necessità di combattere la fame del mondo di favorire lo sviluppo di zone depresse del mondo o per lo si faccia con intenti
Di sviluppo del mercato mondiale e quindi per il benessere collettivo del di tutta la comunità internazionale
Non ha importanza al risultato e lo spesso
Oppure noi pensiamo Allo sviluppo dei Paesi emergenti sono in chiave di riflesso dei vantaggi che il mondo già sviluppato può ricevere da questo da questo sviluppo
Se essi privilegia la la la prima tesi come io credo che si dovrebbe fare
Non ci si deve tanto preoccupare delle conseguenze negative che lo sviluppo delle esportazioni dei Paesi emergenti può a vere nell'impatto con i Paesi già sviluppata
Problema al quale si potranno trovare le risposte adeguate ma bisogna preoccuparsi dello sviluppo dunque in paese
Dove un aiuto all'esportazione significa rinsaldare la gracile struttura industriale di questi Paesi emergenti e rafforzarne le capacità di commercio internazionale
Quindi primo problema può essere questo concedere degli aiuti alla esportazione
Nei Paesi in via di sviluppo
Problema delicatissimo difficile e che rappresenta una delle strozzature maggiori dei dei paesi in via di sviluppo
Lo so che qui il problema discorso diventa molto complicato perché c'è il rischio di una incapacità complessiva dei Paesi in via di sviluppo di far fronte al crediti che riceva l'appunto perciò si tratta di vedere come accentuare le condizioni di favore
Di queste linee di credito concesse per consentire che questi Paesi possano far fronte a maggiori disponibilità finanziarie per un verso e dall'altro ai vincoli di bilancia dei pagamenti
Infine
Infine il
Il modello
Che generalmente viene riconosciuto come l'unico in grado di dare un
Sostegno una con un segno di cooperazione finanziaria internazionale di grande momento e cosiddetto country program
E cioè la messa a disposizione di un Paese di mezzi finanziari cospicui per lo studio di un piano di sviluppo organico e coordinato dell'intero Paese
Perché la verità è che il progetto e i cioè quelli ai quali Italia sta destinando
Quasi esclusivamente la sua attenzione sono sempre degli episodi quando vendendo essi da
Progetto per lo zucchero piuttosto che non lo so che col quale altro tipo di settore il il l'aiuto che viene dato sempre un aiuto
Limitato e di cui è anche difficile a priori calcolare l'impatto nell'economia complessiva del Paese
Mentre per porsi al di sopra di questi
Aspetti io momenti singoli staccati individuali
E una visione complessiva con un lo studio di progresso generale del Paese in uno studio integrato dei programmi attuabili
Noi tentiamo di fare mi pare qualche cosa di questo genere ma a livello molto modesto
E quindi non con le dimensioni che sono necessaria perché e inutile
La speculazione incanto di programma può avere successo sono a condizioni di disporre di grandi mezzi i grandi mezzi
Mezzi che poi devono potere mobilitare risorse umane tecnologico e di know how e compagnia bella
E naturalmente un country program significa anche accentrare le proprie risorse le proprie capacità di sostegno di cooperazione finanziate in un po'in paese sono quindi ci sono grossi ostacoli intanto i programmi significa rinuncia ad aiutare altri paesi per concentrare l'aiuto in un Paese solo bisogno di avanti capitali per potere dare un aiuto significativo al paese prescelto
Quindi io non so se l'Italia e nella condizione di potersi concedere il lusso di accedere a un cantori a un country program
E allora probabilmente non ci resta che restare nel campo del progetto e i di quello che già facciamo intensificando né intensificando né il più possibile il ritmo cercando di renderlo
Più serrato possibile ma senza farsi molte illusioni che i tempi sono contenti molto ed è vero che parliamo di crediti rotativi
Ma i crediti rotativi quando sono dati alle condizioni che abbiamo ricordato non hanno un ritorno rilevante ma hanno un ritorno molto basso per cui il credito rotativo a un ritmo di ripetizione lentissimi e quindi la conclusione del discorso è che se la fame nel mondo va combattuta con impronte e occorrerebbero tempi
Risorse imponente certamente molto lontani da quelli che a questo scopo sono stati finora stanziato quello che sta facendo è un grosso sforzo bisogna accelerarlo bisogna intensi di Carlo non ci si può fare illusioni però sulla portata che sforzi di questo tipo possono determinare grazie
Grazie amore
Per la comunicazione sugli interventi bilaterali o multilaterali alla parola al professor ragazzi
Sento
Rappresentando l'Italia nelle consiglio della banca mondiale
A
Certamente credo che alloro potrà già sembrare scontata la conclusione del mio intervento nel senso che nel senso di sottolineare l'importanza dell'aiuto multilaterale
Ho
Prima di entrare nel tema specifico volevo vorrei richiamare alcuni dati per dare una prospettiva villa storica anche dell'importanza per il flusso degli aiuti allo sviluppo
Negli anni Sessanta alle gli aiuti allo sviluppo eroi restati grosso modo invariati in termini reali mentre negli anni settanta si ha avuto un incremento del quaranta per cento in termini reali
Quindi sta uno sforzo molto consistente
Come loro sanno il settantacinque per cento di tutti gli aiuti viene da paesi del tacca
Un po'meno del venti per cento dall'OPEC e e
Solo circa un cinque per cento da altri Paesi incluso i Paesi dell'Europa orientale e il l'Unione Sovietica
Un po'più di un quinto dell'aiuto viene dato informa multilaterale e quindi
La situazione attuale vede una larghissima prevalenza della dell'aiuto bilaterale che copre quasi un po'meno di quattro quinti
I flussi degli aiuti sono negli anni settanta a Novara avuto delle variazioni molto significativo il danno a a danno principalmente per effetto della del dell'azione dell'OPEC che a generato un flusso di aiuti
Praticamente trascurabile all'inizio del decennio poi è salito fino a un quarto del totale nel settantacinque ed è risceso successivamente in sostanza lei consiglia le oscillazioni delle volume totale degli aiuti allo sviluppo in questo decennio hanno soprattutto rispecchiato l'andamento dei surplus petroliferi
Dei Paesi OPEC che a mentre il volume di aiuti pari dal da che è stato molto più stabile nel tempo un elemento caratteristico degli anni settanta è stata la crescita della componente multilaterale all'inizio dell'anno
Gli aiuti Muti alla Matteo multilaterali rappresentavano circa il tredici per cento del totale sono saliti fino al venticinque
Per cento nel settantotto
Quindi in questo nel negli anni Settanta c'è stato uniti molto rilevante spostamento di risorse soprattutto nei paesi del date dall'aiuto bilaterale all'aiuto multilaterale
Va detto invece che per quanto riguarda i Paesi OPEC che che sono appunto las seconda componente importante la loro quota la loro presenza nella canali multilaterali è rimasta estremamente modesta
Quasi trascurabile
Questo questa tendenza verso una aumento della peso degli aiuti multilaterali
Sia tuttavia
Attutita o imperturbabile dal settantotto in poi
Dal settantotto in poi abbia visto una stasi od una riduzione della quota degli aiuti multilaterali sul totale
Una
Caso molto evidente delle difficoltà che incontrano gli aiuti multilaterali è la sesta ricostituzione dell'idea
L'idea
Come sono loro sanno fa parte della gruppo Banca mondiale e la menzione o non solo per questo ma perché Lida a assorbito circa la metà di tutti gli aiuti multilaterali quindi quando parliamo di aiuti multilaterali la metà è rappresentata dalla battaglia dopo Banca mondiale nella veste delinea ora loro sanno che la vi è stata una decisione da parte americana
In particolare del Congresso americano
Di degli Stati Uniti di ripartire su più anni invece che sul triennio concordato
Inizialmente la loro il loro contributo alla sesta ricostituzione del vita e questo avrà con molta probabilità il risultato di dimezzare
Il volume dei fondi disponibili dell'IVA almeno nel nell'anno in corso
Ora questa questa crisi delli agenzie multilaterali della dello spirito dell'aiuto multilaterale a cui stiamo assistendo
Non riflette solo tende difficoltà della finanza pubblica che sono comuni a quasi tutti i Paesi dell'OCSE oggi in questi anni ci sono delle pressioni sui deficit dei bilanci
Statali particolarmente forti
Vi è anche una certa riduzione diminuzione nel sostegno politico per gli aiuti allo sviluppo questo
Lo vediamo soprattutto negli Stati Uniti forse anche in Inghilterra in qualche altro Paese in Italia in un certo senso stiamo andando controcorrente abbiamo riscoperto di aiuti allo sviluppo in questi anni e ce ne siamo innamorati come di una bella idea nuova e attraente mentre altri Paesi che ha una storia più lunga attraversano in questi tempi un riflusso in senso contrario questo è vero soprattutto degli Stati Uniti
Per cui bisogna riconoscere che pur
Con
L'immagine che il presidente Reagan è qualche volta a sulla stampa anche internazionale di essere fortemente critico delle di alcune disfunzioni degli aiuti allo sviluppo eccetera non
Non significa che sia una decisione dell'amministrazione prima prevalentemente la riduzione del contributo americano perché quello che sta succedendo recentemente che è il congresso e persino i democratici
Nel Congresso americano
Che spingono per riduzioni delle nelle negli aiuti allo sviluppo
Contro la pressione del presidente Recami particolare nell'ultima vicenda che si è avuta in America credo che possa essere utile ricordarla la vicenda di bilancio
Avevamo da una parte il presidente che faceva pressioni telefonava ai vari
Congresso nero senatori per spingere per un aumento degli aiuti allo sviluppo ma il congresso a invece
Fatto una proposta contraria
Anche nella sua componente appunto democratica perché è chiaro è apparsa chiara una alternativa tra tagli nei programmi di sicurezza sociale all'interno delle degli Stati Uniti e tagli negli aiuti allo sviluppo e quindi di fronte a questa alternativa
La pressione molto forte ecco voglio dire che non è solo una una decisione della dell'amministrazione ma
è una posizione che attende una base molto ampia
In atti
Da tutto questo mi pare che si debba riconoscere anche l'emergere di del desiderio di un maggior condizionamento in senso politico degli aiuti questo è certamente vero ma anche delle spiagge
La il problema del degli organismi multilaterali e che essi si reggono sul principio fondamentale chiamato del perdono sharing della proporzionalità dei sacrificio dei contributi per cui nel caso dell'IVA lo si vede chiaramente nel momento in cui uno dei maggiori contribuenti in questo caso gli Stati Uniti sì tira indietro e riduce il proprio apporto altri Paesi come la Germania il Benelux
Ed altri importanti contribuenti
Sono in un certo senso forzati Asti stessi a ridurre le risorse che impegna notturni canali multilaterali perché dove non facessero questo appunto verrebbe meno quel fondamentale elemento del del del piacere in per cui si in un certo senso cioè sarebbe il rischio di legittimi legittimare
La riduzione molto importante di alcuni Paesi come gli Stati Uniti del loro contributo a questi organismi internazionali quindi non credo che ci si possa illudere che se paesi come gli Stati Uniti o l'Inghilterra ovatta o da altri decidessero di ridurre permanentemente ed in modo importante la loro quota di contributi agli organismi internazionali
Questi organismi potrebbero ugualmente continuare a prosperare con un maggior sostegno da parte di altri stati ecco questa alternativa questa possibilità secondo me va esclusa
Se la atteggiamento degli Stati Uniti verso l'IVA resterà quello attuale
Inevitabilmente il volume dei fondi che potrà distinguibili da sarà ridotto molto sostanzialmente e quello che succederà è che altri stati
Indirizzano le loro risorse verso canali diversi
Canali diversi può essere non solo un aumento del contributo bilaterale ma eventualmente o il rafforzamento di organismi multilaterali di area come il fondo europeo dello sviluppo
Questo è un rischio che io percepisco come molto grave
Ha delle implicazioni molteplici e a cui vorrei accennare brevemente uno di carattere così matto politico ma non mi ci soffermo visto che in questo convegno quest'aspetto è già stato sviluppato ampiamente ma certamente se si ridurrà
Negli atti negli anni prossimi il consenso per un'azione multilaterale e quindi globale
Di aiuto cioè il rischio che bis si accentrino le divisioni nel mondo tra diverse aree dicevo economiche e geopolitiche c'è un militari
A e ed è evidente la tentazione cioè la la tendenza naturale del Giappone a concentrare i suoi aiuti nell'aria
Che gli è più vicina dell'euro e dell'Europa a concentrare su aiuti in Africa dei dell'OPEC a concentrare privi di di di pochi aiuti verso i Paesi alcuni paesi arabi quindi
Il la riduzione per il sostegno per l'aiuto multilaterale vuol dire
Nel tempo una accentua cento un accentuarsi delle divisioni nel mondo
Ma ci sono altri aspetti molto importanti anche per esempio gli organismi multilaterali dirigono le loro risorse essenzialmente verso i Paesi più poveri
E con programmi pluriennali
Graduando gli interventi di sostegno tra Paesi a seconda dei loro fabbisogni delle loro politiche economica
Se vediamo invece la ripartizione geografica degli aiuti bilaterali e assai Mino perché qui Prata
Tende a privilegiare lo si vede in modo macroscopico l'aspetto politico rispetto al criterio del fabbisogno
E gli esempi sono evidenti basti pensare che cinque paesi arabi
Con un reddito pro capite relativamente elevato e una popolazione piuttosto esigua assorbono due terzi di tutti gli aiuti dell'OPEC quindi quando parliamo di aiuti dell'OPEC è vero e le cifre sono grandi rispetta loro reddito nazionale però chi percepisce enti sono come dico
Per due terzi un gruppettino di quattro cinque Paesi che poi non certamente in in termini di fabbisogno non sono certamente nella lista prioritaria
D'altronde anche nel caso degli Stati Uniti circa il quarantaquattro per cento degli orari dei loro aiuti vengono assorbiti da Egitto e Israele
Quindi anche qui quando parliamo di aiuti pubblici allo sviluppo è semplice sa riprendere l'idea che cosa si intende che cosa c'è dietro
Gli aiuti bilaterali e quindi sono molto ripartiti molto peggio se volete nel mondo da scritte dal punto di vista e criteri di fabbisogno e sono anche molto curati
Voi avete ricorderete
La la rapidità con cui a sono cessati per esempio gli aiuti opaca l'Egitto che fino alla metà degli anni settantacinque riceveva un miliardo di dollari ed oltre e che da un anno all'altro
Per la sua posizione la sua politica estera ha avuto un taglio netto tutti questi aiuti
Ecco questo tipo di cose con l'aiuto multilaterale non succede
Voglio dire con questo non vorrei essere troppo critico dell'aiuto bilaterale perché
Il perseguimento di obiettivi politici
Nell'erogazione degli aiuti o così non è necessariamente un fenomeno dei negativo nella misura in cui contribuisce a mantenere elevato ad accrescere il flusso complessivo cioè si può dire che certi aiuti vengono dati per certi scopi politici se non ci fosse questa motivazione non verrebbero dati quindi così credo che sarebbe fuori luogo il lo scandalizzarsi troppo di fronte a queste e acquisti aspetti però resta il fatto che l'aiuto multilaterale a mio avviso una componente essenziale di riequilibrio geografico
Di ripartizione di programmazione a lungo termine dei flussi degli aiuti
Sì vediamo l'importanza degli aiuti da parte dei recipienti
Vediamo che il quaranta per cento di tutti gli aiuti pubblici allo sviluppo va a Paesi a reddito medio a Paesi in via di sviluppo nella fascia di reddito medio-alto
Ho che ricevono pro capite circa ventuno dollari a testa nel settantotto
Mentre i paesi in via di sviluppo a reddito più basso riceveva non solo dieci dollari a testa alcuni Paesi due dollari a testa quindi c'è una differenziazioni tra come dico fabbisogni e flussi degli aiuti che molto forte
Ho se vediamo però per i Paesi più poveri gli aiuti rappresentano mediamente il cinque per cento del reddito nazionale che il trenta per cento delle importazioni
Quindi
Abbiamo qui dei paesi che effettivamente dipendono
Strutturalmente dal flusso degli aiuti ora una riduzione degli organismi multilaterali
Come dico può da un lato riflettersi in una
Riduzione più che proporzionale negli aiuti ai Paesi più poveri e dall'altro
Accrescere l'instabilità di questi flussi mentre chiaramente chi li cerchi di tempo e per un terzo delle porte pochi importazioni dagli aiuti
Ha bisogno di avere una controparte che in grado di programmare a lungo termine e di assicurare un flusso stabile
Ci sono molte altre considerazioni che sottolineano il ruolo e l'importanza degli organismi multilaterali di Alce Nero brevemente
O o gli organismi multilaterali in generale un importante ruolo importante nello stimolare aggiustamenti di politica economica nei vari paesi recipienti e che
Un ruolo molto più difficile esercitare da parte di uno studio uno Stato donatore
Sul palco su base bilaterale
Poi hanno accumulato un patrimonio di capacità tecniche di Speri e di esperienza assai più ricco e vasto di quello disponibile presso i vari Paesi
In particolare nel settore agricolo
Olio per di agenzie multilaterali hanno un ruolo veramente centrale dirigono il quaranta per cento le proprie risorse verso settore agricolo contro appena il quindici per cento degli aiuti bilaterali
Quindi questa crisi delle e degli organismi multilaterali così può avere degli effetti non solo sulla distribuzione geografica ma anche su quella settoriale degli aiuti
Ma non da ultimo ma assegnando i lavori con gare internazionali
Gli organismi multilaterali certamente svolgono un ruolo utile dello stimolare la concorrenza internazionale sia per tre i fornitori che per i beneficiari
Quindi
Nonostante quindi OSP sottolineati alcuni degli aspetti per cui è molto importante l'aiuto multilaterale contempo credo di avere sottolineato anche che obiettivamente le prospettive a medio termine oggi sono molto negativa
Nelle
Se passiamo ora a all'Italia
Vediamo che negli ultimi anni nell'ultimo decennio dal nostro rossa Orso di aiuto
Ha rappresentato circa lo zero dodici per cento del reddito nazionale contro lo zero trentacinque zero trentaquattro zero trentacinque per cento dei Paesi da
Quindi è una cifra certamente un contributo modesto al contempo mi si permetta di
Accennare pur rendendomi conto che il grande interesse per gli utili Sviluppo può portare dimenticare queste cose che al contempo l'Italia ha un reddito pro capite
Che è molto più basso della media da cioè il nostro reddito pro capite circa il sessanta per cento della media da quindi siamo paese industriale però siamo meno
Industriale gli altri quindi il paragonarci alla media da che è già una diciamo comporta già un un certo sforzo poi naturalmente abbiamo anche un fenomeno di
Trasferimenti all'interno del Paese dal nord al sud
Molto grande che non ha equivalenti in altri paesi quindi se volessimo dividere il Paese in aree considerare in ordine quanti trasferimenti sono i provenienza dal nord sia che si gridano all'estero che al sud
Abbiamo un un volume non indifferente quindi cioè quando parliamo di aumento aiuti allo sviluppo c'è anche un problema di vedere da dove vengono nostri se vengono in generale da
Da tutti da qualche area o chi devi sostenere il peso di queste
A
Bisogna dire subito cioè i ed è ben noto d'altronde che la differenza tra il nostro livello di aiuti e quello dei Paesi dacché interamente dovuta alla
Assenza in pratica di aiuti bilaterali dall'Italia almeno finora
Negli ultimi tre anni settantotto ottanta agli esborsi a favore di enti multilaterali hanno assorbito il novanta per cento dei nostri aiuti allo sviluppo sulla base di esporsi mi
Se guardiamo il nostro contributo agli aiuti multilaterali
Vediamo che siamo esattamente in linea con la media degli altri Paesi del Duck cioè attorno allo zero dieci zero dodici per cento del credito nazionale
Quindi non
Diciamo per la parte multilaterale
Abbiamo fatto esattamente quanto gli altri
Questa media e piuttosto stabili in tutti i Paesi tranne
Gruppo di pochi Paesi che hanno una media relativamente più elevata perché il loro sforzo complessivo è più alto
In sostanza se vogliamo aiutare aumentare la la la lo sforzo di aiuti allo sviluppo
La strada eh unica ed è evidente mente quella di incrementare di aiuti bilaterali che negli ultimi anni sono stati lo zero zero uno per cento del reddito nazionale contro zero venticinque circa per gli altri Paesi tacca
Il società Schlesinger anche indicato con con molta puntualità alle difficoltà
Di
Di questi impresa e certamente il tempo piuttosto lungo che si richiede
In questi tipo di
Operazioni
Ho accenno solo che parlando diritto put bilaterale naturalmente si intende tanto una tale varietà di
Nazioni che
Dire parlare delle città di Hume talento bilaterale solo
Porre il problema un aspetto importante per esempio la cooperazione tecnica
L'importanza della cooperazione tecnica questa negli altri Paesi della CEE rappresenta in media lo zero quindici per cento del reddito nazionale contro lo zero zero due in Italia ci sono alcuni Paesi come la Francia dove molto importante altri Paesi peraltro come Stati Uniti Canada e Giappone dovette assistenza tecnica emarginate
Ora certamente questo è un dato è una un grave un grande tema se volessimo aumentare il nostro programma di assistenza tecnica a livello della media dei Paesi cioè dovremmo aumentarlo di sei sette volte
Va
Sulla
Opportunità di puntare sull'assistenza tecnica piuttosto che sulla sugli interventi finanziari di sostegno la bilancia dei pagamenti oppure su interventi finanziari relativi a specifici progetti
è difficile
Fare cenni in questa sede perché si tratta di tematiche così ampie che costituiscono l'oggetto peraltro di altri interventi
Volevo vorrei fare per limitare anche il mio tempo solo alcuni accenni
Con la costituzione del del dipartimento e la legge che decide impegnati quattro mila cinquecento miliardi abbiamo avviato la nostra politica per lo sviluppo
Ancora nell'ottantuno gli esborsi metti resteranno a mio a mia informazione piuttosto modesti attorno allo zero diciannove per cento del reddito nazionale
è un modo per accorciare i tempi
Tra la individuazione di un progetto e l'esborso è anche questo è stato già ricordato il professor Schlesinger ecco cofinanziamento di progetti preparati da agenzie multilaterali come la banca mondiale che costituiscono anche una garanzia sulla validità tecnico economica delle Progetto il cofinanziamento può avvenire in modo parallelo quindi restando nel l'utilizzo legato a forniture in provenienza dall'Italia
Devo dire che
Non non ho mai provato questo senso di di pudore da nelle sottolineare il legame tra gli aiuti allo sviluppo le forniture che vengono dall'Italia che alcuni moralisti
Vedono con scandalo perché mi sembra che semplicemente la manifestazione di un trasferimento reale di risorse no una un credito sì tre sì sì sì rimane una scrittura contabile finché non si trasferiscono risorse il punto fondamentale di vedere che queste risorse non siano date semplicemente per
Non siano scelte in relazione a dei surplus che esistono nel nostro Paese ma siano scelte relazione a dei effettivi fabbisogni del Paese recipienti ma nel momento in cui questo criteri sementi portante soddisfatto
Non vedo nessun particolare motivo di vergognarsi nel senso di legare gli aiuti a delle forniture che vengono ad Alitalia e peraltro facendo una brevissima parentesi volevo anche dire che
Questi ritorni esistono in larghissima misura anche degli aiuti Pilat multilaterali anzitutto una serie di statistiche indicano che l'Italia è tra i primi posti probabilmente tra oltre al o il primo e il terzo a secondo dei casi per il rapporto tra
Forniture acquisite e contributi
Erogati agli organismi multilaterali quindi le nostre imprese sono almeno finora molto concorrenziali riescono ad aggiudicarsi molti contratti e quindi anche con l'aiuto multilaterale abbiamo quest'effetto di ritorno non
Non non ebbe a credere che l'aiuto bilaterale sia preferibile in quanto legato
Un accenno alle risorse umane necessarie alla gestione di una politica di aiuti delle stime approssimative su su altri Paesi donatori indicano che c'è un esborso un rapporto medio tra esborsi gli aiuti bilaterali e personale impiegato pari a circa uno virgola uno milioni di dollari per personale allora se vediamo oggi le persone del dipartimento
Che mi risulta siano circa centocinquanta
Questo numero e molto elevato si si guarda discorsi che abbiamo fatto fino a oggi
Ma invece se si pensa di arrivare atti sborsare circa cinquecento milioni di dollari l'anno in aiuti bilaterali fra qualche tempo il dipartimento dovrebbe avere circa quattrocentocinquanta persone cioè tre volte il numero attuale
Credo che vorrei accennare anche che concordo interamente con l'opinione che sia opportuno
Per il Dipartimento cercare di
Delegare all'esterno tutta una serie di incombenze tecniche piuttosto che
Ingrandire il la dimensione del Dipartimento spesso
Il lavoro tecnico associato con gli Enti e lo sviluppo
Per chi non conosce questo tipo di operazioni sembra una cosa relativamente semplice invece è estremamente
Complesso e richiede dei tecnici delle conoscenze dell'esperienza
Credo che sarebbe anche
Un
Una delega di funzioni che so io al Mediocredito corrisponderebbe ad una avvicinarsi al modello tedesco dove il Caritas altre fu di di Teramo Bow a delle funzioni sia nella settore degli aiuti allo sviluppo sia nel settore dei crediti all'esportazione mi sembra che sia anche importante coinvolgere in qualche modo gli istituti finanziari e gli istituti speciali di credito
Perché inevitabilmente gli aiuti a progetti poi sono collegati ad ulteriori finanziamenti integrativi ad altri aspetti che quindi
Possono produrre migliori frutti quando ne siano investiti anche degli enti di carattere finanziario
Salterò parte di questa mia comunicazione che peraltro dato scritta
Vorrei riprendere anch'io un tema che ha accennato il professor Schlesinger e che mi pare molto importante e cioè che l'esperienza degli anni settanta a dimostrato che non è sufficiente individuare finanziarie dei buoni precetti ma occorre seguirne la gestione e la manutenzione almeno per alcuni anni
E le difficoltà né capacità di molti Paesi in via di sviluppo in questo senso
Hanno causato degli enormi costi esperto io lo vedo spesso nell'ambito delle operazioni della Banca mondiale ci troviamo a dover fare finanziamenti per la manutenzione di strade che abbiamo costruito ma che sono andate praticamente in rovina per
Carenza di manutenzione e questo è vero certamente di moltissimi Progetti si agricoli d'irrigazione industriale
E quindi si sta diffondendo da parte di molti Paesi in via di sviluppo la tendenza a richiedere un prefinanziamento anche la collaborazione nella gestione commercializzazione sia per progetti manifatturieri che progetti agricoli e infrastrutturali
E spesso il modo migliore per realizzare questa collaborazione e tramite joint ventures con imprese del Paese
Del Paese
Ora qui in Italia c'è come è noto una grave carenza mentre nel negli altri maggiori Paesi esistono delle agenzie pubbliche che finanziano e assistono
Gli investimenti diretti nei Paesi più poveri in Italia questo strumento a mia conoscenza non esiste giudice sta cercando di promuovere da tempo questa iniziativa ma dice il venti ci saprà ci confermerà se questo il successo di questa iniziativa per ora non sembra immediato ed anzi c'è una certa contraddizione devo dire tra nella nostra
Il nostro assetto istituzionale perché da un lato vogliamo aumentare moltissimo gli aiuti allo sviluppo e dall'altro manteniamo dei vincoli amministrativi che certamente scoraggiano gli investimenti diretti all'estero in particolare nei paesi in via di sviluppo cioè
Investire portare una lira come aiuti una operazione Santer meritevole portare una lira come investimento
Ma all'estero è quasi un'azione che ed Enrico di di processi ora quindi qui c'è c'è una certa contraddizione insomma se vogliamo effettivamente fare un'azione non solo che risponda a delle nostre esigenze morali ma che risponda anche
Alle esigenze delle percipiente
In genere molti paesi richiedono con hanno maggiore necessità di avere degli investimenti magari già in provincia e piuttosto che non degli aiuti di tipo contingenti
E anche sul piano mondiale voglio dire che spesso non è percepita l'importanza degli investimenti diretti
Nel settantanove il flusso netto verso i Paesi in via di sviluppo è stato di tredici miliardi e mezzo di dollari cioè quasi la metà
Del totale degli aiuti pubblici allo sviluppo quindi parliamo di un settore che ha un'importanza enorme e e quale l'Italia è abbastanza assente
Corre anche accennare i questo è il mio ultimo punto al collegamento tra crediti all'esportazione e aiuti allo sviluppo
Pur non essendo classificati tra gli aiuti allo sviluppo i crediti all'esportazione hanno una componente di Bruno
Molto rilevante stato anche questo accennata dal
Precedente relatore
A specie in questi anni i tassi di mercato sono stati spesso più del doppio
Delle tasso concesso sul credito all'esportazione
E un dato sorprendente e che l'Italia almeno secondo le statistiche preparate dal da che è al primo posto tra tutti i Paesi industriali per volume di credito all'esportazione a favore dei Paesi in via di sviluppo
Secondo le statistiche del da che la quota dell'Italia sul totale dei Paesi da era del ventuno per cento nel settantotto è salita al ventinove per cento nelle settantanove
Può darsi che queste statistiche siano in parte s'così non
Interamente omogenee perché alcuni Paesi possono
Valutare agli esborsi metti gli altri gli impegni netti in senso
Assicurativo però anche al ministero del Bilancio altri
Fonti altre
Operatori di questo settore confermano l'impressione che l'Italia eroga un volume di crediti all'esportazione ai paesi in via di sviluppo proporzionalmente molto più elevato di quello che non facciano altri paesi
E presidi e allora un'altra
Cosa che sorprende e che se non ci limitiamo a guardare gli aiuti pubblici allo sviluppo ma consideriamo tutti i flussi finanziari
A favore dei Paesi in via di sviluppo cioè comprendiamo anche i crediti bancari gli investimenti diretti il credito all'esportazione allora vediamo che il contributo italiano è cresciuto sensibilmente
Ha raggiunto nel settantanove l'uno e venticinque per cento del reddito nazionale cioè è stato lievemente superiore alla media del dato questo mi sembra una cosa di una qualche importanza
Che naturalmente noi cioè dico ci sentiamo
Gli ultimi della classe se guardiamo solo agli aiuti pubblici allo sviluppo però se guardiamo al complesso dei flussi e in particolare al credito all'esportazione siamo al di sopra della media e queste sono pur sempre risorse che sono trasferite ai paesi in via di sviluppo con un notevole costo per l'erario che non si chiameranno aiuti pubblici allo sviluppo però hanno un peso notevole per l'economia
E il contributo italiano così misurato è cresciuto sensibilmente dallo zero ottantasette per cento del reddito nazionale il settantasei appunto all'uno e venticinque nel settantanove essenzialmente perché si è quadruplicato il volume dei crediti all'esportazione diretti verso i Paesi in via di sviluppo tra il settantasei ed il settantanove
Ora perché ho menzionato i crediti all'esportazione perché evidentemente questi ha come ha detto hanno avuto una componente di dono molto elevata
E se andiamo a vedere nei bilanci del Mediocredito
I contributi sugli interessi
Inclusi il valore delle agevolazioni sui finanziamenti diretti del Mediocredito
Effettivamente sborsati
Su finanziamenti agevolati ed esportazione sono saliti da centoventicinque miliardi nel settantasei
A duecentoquarantaquattro nel settantanove e quattrocentosette nell'ottanta quindi abbiamo delle cifre di una entità veramente molto forte che considerando che appunto tre quarti dei crediti all'esportazione va a favore ai paesi in via di sviluppo si arriva a livello tanta di una cifra che circa la Mita di tutti gli aiuti pubblici allo sviluppo compresi la parte multilaterale dell'Italia
Io non ho dati precisi in merito rispetto di altri paesi ma ritengo che se si comprendesse nel flusso di aiuti allo sviluppo anche il costo per l'erario dei contributi agli interessi per il credito all'esportazione verso i Paesi in via di sviluppo la posizione dell'Italia risulterebbe assai più vicina alla media del tacche
Anche perché evidentemente il credito all'esportazione italiana Espresso essenzialmente io in pelle quindi almeno in questi anni ha comportato dei contributi
Agli interessi estremamente più onerosi di quanto non sia il caso per il Giappone e la Germania nel caso del Giappone in particolare il loro costo del denaro costo di interesse sulle mercato interno oggi è più basso del tasso minimo decreti all'esportazione quindi i giapponesi possono fare anche un grosso volumi di Creta esportazioni senza costo per lo Stato anzi forse ci potrebbero guadagnare persino un po'lo stesso vale per la Germania mentre per Paesi come l'Italia offrire credito allo stesso tasso ma in valute che hanno tasso di mercato molto più elevato comporta un onere molto rilevante
Il contributi i contributi sugli interessi a carico dello dell'erario
Sono destinati a salire molto sensibilmente negli anni futuri quindi le cifre che ho dato sono già gran già elevate ma ci sarà un ulteriore aumento molto forte
In relazione all'aumento dello stock dei crediti all'esportazione perché c'è stato un un forte aumento delle operazioni eccetera colte negli ultimi anni che andranno poi ad erogarsi
Ad aumentare le erogazioni
Il carico complessivo di contributi per le operazioni già accorta figlio tante era stimato circa in tre mila miliardi
Sono delle cifre ancora appunto veramente molto molto elevate che non si discostano molto come ordine di grandezza dà il flusso di aiuti di cui stiamo parlando
Io ho menzionato questo aspetto perché ritengo che sia necessaria una qualche riconsiderazioni sull'entità delle risorse addizionali che