Rassegna stampa vaticana

Assente
La rassegna stampa vaticana
Dj seppe Di Leo
Presidente
Diversamente
Buongiorno il
Segretario della Conferenza Episcopale Italiana monsignor Giuseppe Betori a
Incontrato i giornalisti alla chiusura del al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana e ha chiarito quello che in un primo tempo sembrava essere un'apertura
Da parte
Del Presidente la Conferenza episcopale il cardinale Bagnasco sul testamento ideologico ma in realtà
In realtà leggendo il testo integrale dell'intervento del arcivescovo
Cardinale arcivescovo di Genova era chiaro che era più un'apertura virtuale che reale ma ha tolto ogni dubbio proprio monsignor Betori il come e ha scritto il giornalista di Avvenire Salvatore Manza sul quotidiano di Avvenire del primo ottobre
Nel presentare il comunicato finale dei lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale monsignor Betori è tornato a ribadire quale es qual è la posso oneri cattolici riguardo al testamento biologico in risposta alle domande dei giornalisti no il testamento biologico ha detto ma legislazione di fine vita
Perché la prima espressione esso testamento biologico si colloca all'interno di quella comprensione che ritiene l'autodeterminazione in ordine alla propria morte a disposizione della persona umana
Ma per la Chiesa affermato monsignor Betori nella vita e la morte non sono a disposizione di nessuno neanche di se stessi
Non c'è stato al riguardo affermato monsignor Betori un cambiamento di rotta dei vescovi
Ma ha spiegato ancora il Segretario generale della CEI il cambiamento avvenuto nella percezione della situazione legislativa
Voluto da chi ha creato una condizione insicura sul piano giurisprudenziale con alcuni procedimenti giudiziari che stanno aprendo la strada l'interruzione legalizzata della vita
Di qui affermato monsignor Betori l'opportunità di una ligi situazione sul fine vita nella direzione però della salvaguardia della vita stessa
Non della disponibilità della persona mettere fine alla propria esistenza secondo quel principio di autodeterminazione che alcuni vorrebbero prevalente rispetto al principio di indisponibilità della vita
Dal punto di vista pratico ciò implica né accanimento né abbandono terapeutico ma attenzione alla volontà del paziente quanto sono che ha aree esplicite aggiornate e non presupposti o derivate dallo stile di vita volontà tuttavia ancora precisato il presule
Che dovranno restare solo un orientamento mentre rimane competenza del medico decidere in scienza e coscienza all'interno dell'alleanza terapeutica tra medico il paziente
Escludendo da ciò l'idratazione e l'alimentazione che non sono attività collettive
Ma di sostegno vitale
Della persona
Queste dichiarazioni monsignor Betori hanno suscitato
Com'era ovvio una sede di
Reazioni Maurizio Mori Presidente della Consulta di bioetica
Sull'interazione in occasione dell'inizio
Alla Commissione le del Senato sul per il dibattito la Commissione Senato sulle varie proposte che si
Sono sul tappeto sul testamento biologico
E piuttosto scettico sul lei sfitto di questo a discussione iter parlamentare
è il titolo di liberazione del due ottobre da questo punto di vista la stanza chiarificatore ma quale libero dibattito Senato su cubo della Conferenza episcopale scrive Murri la Commissione del Senato a
Aspettato il comunicato finale della CEI prima di cominciare i lavori
Diamine che volete che ne sappiano i nostri senatori sui temi eticamente sensibili
Mica possono decidere con la loro testa sono consente rari e delicati bisogna ascoltare quelli che più ne sanno e così si atteso il comunicato finale della Conferenza episcopale italiana che ha ben chiarito la posizione della Chiesa cattolica romana al riguardo
E se qualcuno dovesse deviare da quanto stabilito dalla CEI ovviamente sarà il solito laicista individualista nichilista
Cavaliere della cultura della morte e via dicendo con tanti dei complimenti a parte gli scherzi prosegue Morri vedremo che piega prenderanno i lavori parlamentari per adesso sul piano culturale il comunicato finale della CEI
E interessante perché offre l'interpretazione autentica delle parole pronunciate dal cardinale Bagnasco nella prolusione di apertura precisando senza incertezze la posizione della Chiesa cattolica
La legge non deve riguardare il testamento biologico espressione di una cultura dell'autodeterminazione perché questo sarebbe legittimare la sovranità della persona circa le scelte sulla fine della vita
E invece fattibile una legge sulla fine della vita che avrebbe due funzioni la prima
Bloccare subito le sentenze dei giudici che in ossequio alla Costituzione repubblicana mostrano torture all'autodeterminazione
Secondo fare in modo che non vengano in alcun modo legittimate o favorite forme mascherate di eutanasia in particolare di abbandono terapeutico e sia invece è saltato ancora una volta quel favor vitae
Che a partire dalla Costituzione contraddistingue l'ordinamento italiano
Si potrebbe osservare che le affermazioni
Dei monsignor Betori
E dei vescovi italiani non si limitano all'ambito morale ma entrano nel vivo di questioni giuridiche ben precise sollevando un problema di competenza ma queste considerazioni prosegue Morri
Sono ormai di tempi passati e lontani quanto il senso delle istituzioni statali era più marcato oggi viviamo nella società liquida in cui i vescovi discetta non di diritto e avanzano la pretesa di essere degli interpreti della Costituzione italiana
Prendo atto dei tempi e considero al il punto di fondo sotteso al loro discorso che controlla Uto determinazione circa la propria vita biologica
Dicendo che passa esaltato il favor vitae e che vanno evitate forme mascherate di eutanasia i vescovi vengono a rimettere in discussione lo stesso consenso informato del paziente stesso
Ma quali sono le forme di tutela sia mascherata o di abbandono terapeutico si chiede l'articolo esplicare l'articolista
Queste o lo sanno solo i vescovi e Ski segue le loro direttive
Ci troviamo di fronte a belle espressioni che non hanno un significato preciso
La cui interpretazione più accreditate quella che rimanda alla esaltazione del favor vitae ossia dell'idea chi dinamismi vitali vanno sempre rispettati favoriti come chiede l'etica della sacralità della vita
In altre parole ci si chiede di accettare a scatola chiusa all'antica idea che l'Ippocrate istmo secondo cui il medico che conosce il bene del assente perché il medico conosce dinamismi vitali che sono di per sé è sempre buoni la volontà del paziente non c'entra nulla
C'è conclude Morri una profonda coerenza in questa impostazione
Per la Chiesa cattolica romana il cittadino è libero e sovrano di decidere solo nei limiti stabiliti dal diritto naturale che stabilisce i binari entro cui dissi e Sir città
L'autentica libertà il punto importante da capire il seguente il testamento biologico non è altro che un strumento con cui estendere il consenso informato situazioni in cui il cittadino non è più in grado di esprimere direttamente le proprie volontà
Ci vuole una buona legge che regoli numerosi dettagli pratici richiesti dall'esercizio di questo diritto rifiutando il testamento biologico
La Conferenza episcopale viene a rimettere in discussione lo stesso consenso informato in generale il diritto del cittadino di rifiutare le cure per riaffermare il vitalismo Ippocrate dico se così fosse sarebbe disastroso
è il riporterebbe iscrive Morri Invitalia indietro di trent'anni
Sul tema della libertà di coscienza e del principio di autodeterminazione
Si è cimentato con l'articolo ancora monsignor Betori un articolo pubblicato in seconda pagina dal venire del tre ottobre
L'argomento del contendere scrive vettori e la fine della vita tutto cambia a seconda se la vita è destinato oppure senza scopo
In altre parole se la vita si spiega da sé o sottostante come tutta la realtà quel principio per cui nessuno
Trova in se stesso la spiegazione del proprio essere se si tiene conto di questo forse si riesce a capire cosa nasconda la parola autodeterminazione
Dietro le mie parole non spetta la persona decidere si cela non la negazione della coscienza ma semmai dell'autosufficienza
Sono infatti sinceramente amareggia atto prosegue monsignor Betori che la mia dichiarazione sia stata letta come la più diabolica negazione di esistenza della possibilità stessa di ogni immorale
Insomma sarei io e la Chiesa come ad autorizzare il male negando la possibilità di fare il bene e fare tutto questo perché non sono per il principio di autodeterminazione
Qui si sta costruendo un grande malinteso legato a cosa significhi in questo contesto il principio di autodeterminazione non si può confondere infatti la libertà di coscienza con la possibilità di fare quello che ci pare
Anche se ragionassimo in termini puramente laici prosegue il prelato non potrei giustificare un assassinio di cento che l'ho fatto per rivendicare la mia libertà di coscienza
La legge punisce l'omicidio non elimina la libertà di coscienza anzi la piena libertà dell'assassino il primo presupposto della condanna non possiamo confondere insomma la libertà della nostra coscienza con la legittimità delle nostre azioni
Il principio di autodeterminazione non è mai stato un caposaldo della dottrina della Chiesa quanto Sant'Agostino scrive ha mai faccio che voi indica che le nostre azioni sono buone solo quando si ispirano addio
La coscienza e la sede della nostra scelta il luogo dove decidiamo ma non è il criterio della scelta il criterio non ce lo diamo da soli cielo dona di io che amore ed è percepibile ogni indagine razionale come il fondamento della nostra stessa identità una Tura del resto conclude
Monsignor Betori anche la mia coscienza non me la sono data genitori insegnanti amici mi hanno insegnato a parlare a pensare questo tipo di considerazioni Porta San Tommaso d'Aquino a insistere
Tanto sulla prudenza come regola per l'azione
Se non si può scegliere in astratto ma solo a partire dalle concrete situazioni della vita personale non si può essere buoni in astratto come vorrebbe l'astratto principio di autodeterminazione
Chi aveva contestato
Le parole monsignor Betori a chiusura del Consiglio permanente della CEI era la studiosa di filosofia Roberta De Monticelli accademica
Con un articolo di giornale pubblicato sul Riformista è proprio
Da qui parte la replica di monsignor Betori e poi le opinioni raccolte da Marco burini sul foglio su questa diatriba
Questa dicotomia tra libertà di coscienza e principio di auto determinazione il teologo Vito Mancuso afferma
Nel merito della questione che solleva
La Monte Monticelli
Ha ragione anche da un punto di vista teologico intrinseco alla morali cristiana cattolica il valore della coscienza
Basta leggere il catechismo al numero mille ottocento l'essere umano deve sempre obbedire al giudizio cento della propria coscienza
Quanto Betori afferma che la decisione non deve spettare alla persona e che la Chiesa è contraria al principio di autodeterminazione in palese contraddizione
Con i fondamenti stessi della teologia morale la decisione su di sé deve spettare alla persona questo un valore immenso del cattolicesimo
I primi cristiani si opposero all'idolatria statale e pagarono col sangue la libertà religiosa al lungo osteggiata dalla Chiesa e ora ripetuta inter indicata dal Papa presuppone appunto la libera coscienza il prime un ma è superiore al biossido questo è il fondamento della nostra libertà
D'accordo con Roberta De Monticelli anche il filosofo Giovanni Reale grande esperto del pensiero antico
Ma il suo tono il tono della Montici De Monticelli afferma reale troppo aggressivo in maschera la pertinenza del discorso
Resta il fatto che anche le persone di fede si servono ormai del vocabolario della tecnica della scienza mentre dovrebbero parlare di cose spirituali non ripetiamo il caso Galileo restiamo al Vangelo quando è venuto il momento di morire
Perché mi devo sottoporre a meccanismi che ritardano la morte e la lezione di Socrate non c'entra nulla con l'eutanasia che significa provocare la morte Welby disse lasciatemi morire Giovanni Paolo II disse lasciatemi tornare alla casa del padre
Dov'è la differenza la vita non è invero dato biologico la qualità della vita è fondamentale per impedire l'eutanasia la Chiesa usa categorie politiche montane conclude Giovanni Reale
Ed è un errore che ha già commesso in passato
Sul tema interviene ancora sul foglio
Del tre ottobre il direttore Giuliano Ferrara il problema posto da De Monticelli la rovesciato come ha suggerito fra gli altri un illuminista in laico americano Austine desse i nel suo libro sulla coscienza secolare moderna
Per generazioni in occidente si è affermata l'idea che di questioni di coscienza sono faccende private che non hanno un loro posto nella vita pubblica
è un tradimento della tradizione del liberalismo laico perché le questioni di coscienza devono essere sottratte al potere dello Stato ma questo non significano
Che siano private nel senso di soggettive o personali
Dessì città spinosa accanto loco Madison Jones learning per dire che questi colossi
Del liberalismo moderno non pensavano che lo Statuto della coscienza anche di quella eletti tecnologica consista in ragioni private che non hanno posto nella politica per quei profeti del mondo moderno al contro Mario l'ordine di Berardi è quello che fa emergere queste verità aprendo uno spazio nella vita pubblica in cui i cittadini possono discutere insieme nel corso di una conversazione libera e priva di ogni potete esterna
Lo Stato conclude Ferrara non ti può imporre un suo questo è un pensiero in tema di Vito di morte in tema di morale distinzione del bene del male
Ma la norma pubbliche in materia quando ce ne sia bisogno non è la semplice autorizzazione procedurali a fare ciascuno quel che crede
La norma o la scelta di sottrarre un certo campo l'azione umana alla norma devono nascere da una discussione informata in cui trovi spazio in senso pieno e ricco il punto di vista religioso
Cioè quello di una fede che si incarna
Il una l'istituzione
Riguardo poi a un altro problema oggetto di discussione cioè il problema degli immigrati la questione dei
Immigrati e poi alcuni fenomeni
Di razzismo che si sono gravi fenomeni di razzismo fisso uno registrati
Andrea Riccardi che conosce bene il mondo della Chiesa i meccanismi anche
Di ragionamento della Chiesa
Con un articolo sulla stampa del ventotto settembre entra in medias res immigrati il titolo di questo articolo il realismo della Chiesa scrive lo storico gli interventi della Chiesa sull'immigrazione rivelano freddezza verso il Governo
C'è qualcosa di più profondo che il rapporto con la maggioranza si tratta invece di una visione
Ci sentiamo tutti insicuri perché non abbiamo idee sul futuro globalizzazione crisi finanziarie incertezza economica provano spaesamento e paura c'è terrore della storia della grande storia quasi decorrenti di instabilità
Dei mento da lontano ci trovassero indifesi
Che cosa di meglio allora prosegue Riccardi che gridare al pericolo e perimetrare le frontiere presidiando le ma la lunga questo non darà sicurezza perché l'insicurezza e più profonda viene dalla mancanza di visione condivisa del futuro
Negli anni della ricostruzione di partiti pure in lotta non comunicavano alcune oggi la politica intercetta gli umori finisce per accentuarli
Ma non basta sul tema dell'immigrazione e la Chiesa ha una sua visione che non è buonismo è una visione che viene da lontano da Pio dodicesimo che nel mille novecentocinquantadue ne fece oggetto una Costituzione apostolica di al Giovanni ventitresimo che ha parlato di diritto all'immigrazione all'emigrazione l'immigrazione è una realtà costante della storia umana
Che nel mondo globalizzato subisce oggi forti accelerazioni per l'attrazione del benessere per il calo demografico europeo per le grandi povertà il vero problema è come gestire questa realtà se farne uno sciocco una chance
La visione della Chiesa
Prosegue Riccardi sull'immigrazione mostra forte senso della realtà il vero problema è l'integrazione
Per questo è sbagliata la limitazione dei ricongiungimenti familiari la famiglia un grande fattore di integrazione oltre che un grande diritto monsignor Agostino Marchetto del Pontificio Consiglio per i migranti a pacatamente dichiarato non vengono le motivazioni per le decisioni prese sul richiedenti asilo ricongiungimenti familiari in realtà la questione degli immigrati dovrebbe essere un tema bipartisan mentre diventa terreno di incursioni estemporanee
E una delle più grandi questioni nazionali non meraviglia allora conclude Riccardi che la Chiesa proponga la sua visione
Chi si misura con il lungo periodo non pensa certo a un'Europa che getti via il suo retaggio cristiano ma un continente che sappia aprirsi ringiovanire sì
Progettarsi nel futuro
Riguardo poi alle polemiche su questo tema occorre dire che Stefano Lorenzetto con un'interessante conversazione che ha avuto col direttore L'Osservatore Romano
Vi hanno fa piazza pulita di ogni possibile nell'ipotesi che il l'Osservatore romano abbia
Polemizzato e criticato più a fondo anche
La politica
Non solo sulla pay mantelle dei migranti del Governo e sul giornale del ventotto settembre infatti questa conversazione
Vian afferma allora allora insetto che il giornale che dirigo non ha titolo per criticare nei volerlo per intervenire nella politica italiana i rapporti istituzionali posso dire fra Italia e Santa Sede non sono mai stati così buoni anzi eccellenti
Da Palazzo Chigi vengono continuamente gesti di attenzione molto apprezzati Oltretevere
E anche il cardinale Bertone
In occasione dell'uscita il numero della rivista Aspenia su fede politica e rapporti tra religione e politica specificati che
Papa Benedetto sedicesimo non può considerarsi un Papa sul occidentale come in un articolo
Di Aspenia firma del vaticanista Magister sembra affiorare in realtà figura più dal titolo che dal contenuto del dell'articolo del vaticanista eppure nel titolo c'è questa forzatura che il cardinale Segretario di Stato corregge e ne offre l'occasione intervista che il giornalista Gianni cardinale pubblica su Avvenire del ventotto settembre
Chiede cardinali qualcuno ha scritto che Benedetto sedicesimo può essere considerato il papà dell'Occidente qual è la sua opinione risponde il Segretario di Stato a questo proposito mi piacerebbe citare quanto disse il cardinale Josef Ratzinger
Allora prefetto della Congregazione della dottrina della fede a Roma nell'ottobre del due mila e quattro
La Chiesa sostanzialmente non può riconoscersi nella categoria occidente sarebbe sbagliato storicamente empiricamente teologicamente
Sarebbe sbagliato storicamente sappiamo che il cristianesimo è nato nell'incrocio di Europa Asia Africa
E questo indica anche qualcosa nella sua essenza interna ai suoi inizi l'espansione del cristianesimo andavo ugualmente oriente verso Cina India Persia arrabbiate a occidente
Dopo la nascita dell'Islam gran parte di questa cristianità orientale purtroppo scomparsa ma non del tutto perché esistono elementi di questa cristianità storicamente che testimoniano la sua universalità e anche la cristianità europea si divide in occidentale e orientale
E l'UPI riccamente non solo
Abbiamo questa grande eredità storica ma il cristianesimo è presente con minoranze di forza spirituale riconosciuta in tutti i continenti sempre più l'asse della cristianità si sposta verso i nuovi continenti verso altri casi America latina
L'Europa è ancora una fonte essenziale per lo sviluppo del cristianesimo tutto via comincia emarginato sì proprio con la discussione sulla sua identità
Però logicamente infine la Chiesa persone senza dovrebbe trascendere di culture non esseri di fatto legato alla cultura determinata ma aiutare l'esso DOP dal carcere di una cultura e la comunicazione delle culture
Domanda quindi non trova corretto definire l'attuale pontefice come Papa dell'Occidente risponde il porporato si tratta di un'affermazione un po'infelice
Perché rischia di imprigionare il Papa in uno schema culturale predefinito che non può essere quello del Sommo Pontefice della Chiesa universale che non è riducibile all'Occidente
Anche se può avere una sua validità se interpretata nel senso che Benedetto sedicesimo più volte
Perché ha invitato l'Occidente a non tradire la sua storia la sua tradizione spirituali insomma non rinnegare se stesso
Riguardo a questa presentazione del libro della rivista numero soldi Aspenia su rapporti tra religione e politica
Mi ha fatto una cronaca intelligente Lorenzo Salvia sul Corriere della sera del primo ottobre una ricostruzione dei sul storia leggo la parte che riguarda interventi
Di Massimo D'Alema perché nella presentazione oltre il cardinale Segretario di Stato a Roma
Carri al Segretario di Stato Bertone erano presenti anche il Ministro Giulio Tremonti
E l'ex premier Massimo D'Alema
Scrive Lorenzo Salvia su Corriere della sera del primo ottobre comodi sempre squisiti per carità è con il sorriso sulle labbra ma chiamati a discutere di politica e fede religiosa il cardinale Bertone e D'Alema se le danno di santa ragione
Il primo a parlare di valori non negoziabili secondo oppure ma intendendo come non negoziabile la laicità dello Stato il cardine Bertoli a sostenere che la politica ha bisogno del cristianesimo D'Alema a rispondere che il cristianesimo deve guardarsi dalla tentazione dei rapporti con il potere
Aldo
Dibattito organizzato dall'Aspen Institut c'era anche Giulio Tremonti
A tenere banco però
E proprio la dotta tenzone tra il segretario di Stato vaticano il laico da Lima che davanti al ministro al cardinale dice di aprire il ruolo del dubbio
Da lei ma poi nell'articolo pubblicato da Aspenia il suo contributo ha scritto ripeterà poiché nell'affollata presenta non è che la fede religiosa essi una risorsa etica ma che il ritorno delle religioni si accompagnato al ritorno delle guerre di religione quinti senza uno Stato laico fresca
Rischia di provocare nuovi conflitti
L'intervento del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone si segnala per più punti e bene ha fatto oltre l'Osservatore romano anche il foglio pubblicarle il testo integrale
Affermato in quell'occasione occasione della presentazione del numero di Aspenia il cardinale Bertone il primo punto su cui desidero attirare l'attenzione che i valori di cui la politica si nutre
Ben difficilmente possono essere rispettati diventi vivendo è che Sibelius non darei turca
Come se Dio non esistesse nella distinzione dei ruoli la politica ha bisogno della religione quando invece di o ignorato la capacità di rispettare il diritto di riconoscere il bene comune comincia svanire
Esiste certamente un'etica laica come spesso si dice ossia non ispirata alla trascendenza essa merita attenzione rispetto è sovente concorre al bene comune
Essa però rischia talvolta di assomigliare a quel tale che volevo uscire dalle sabbie mobili chinandosi per i capelli in altre parole non ispirandoci alla trascendenza finisce per essere più esposta li fragilità umane al dubbio
Non bisogna poi dimenticare prosecco il porporato che nelle odierne società multietniche multi confessionali la religione costituisce un importante fattore di coesione
Fra i membri della religione cristiana in particolare con il suo universalismo invita l'apertura al dialogo allarme non sa collaborazione
La religione non è un rimedio una sorta di oppio dei poveri nell'odierno mondo politico capita che questa convinzione si trovi tanto a destra come a sinistra
Non credo invece che il ritorno anch'io debba essere circoscritto a quelle società che sta intorno a decollare a quelle che al contrario sembrano costrette a frenare
Facciamo un passo ulteriore affermato Bertone desidero cioè sottolineare che per gestire la globalizzazione la politica non necessita soltanto
Di un'etica ispirata alla religione ma ha bisogno che tale religione sia razionale
Anche per questo la politica ha bisogno del cristianesimo fin dal suo albori infatti alla luce della sua originaria novità il cristianesimo assunto elaborato approfondito il meglio della Sapienza greca e romana presentandosi proprio come la vita
Oria del pensiero umano sul mondo delle religioni del tempo nel cristianesimo in un certo senso la razionalità è divenuta religione perché Dio non ha respinto la conoscenza filosofica ma l'ha assunta
San Giustino dopo avere studiato tutte le filosofie aveva trovato nel cristianesimo la vera filosofia era cioè convinto che diventando cristiano non aveva rinnegato la filosofia anzi proprio allora era diventato pienamente filosofo
La forza che ha trasformato il cristianesimo in una religione mondiale e consistita esattamente nella sua sintesi fra ragione
Fede e vita questo che una parte alcuni stralci di questo interessante intervento del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone
Pubblicato ripeto integralmente dall'Osservatore romano e dal foglio il mercoledì primo ottobre a proposito di rapporti fra Stato e Chiesa tutti i giornali oggi in prima pagina
Ricordano parlammo bella
Visita ufficiale Di Benedetto sedicesimo all'IVA al Quirinale al presidente Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e tra l'altro sia dell'UNIRE sia l'Osservatore romano pubblicano il testo integrale l'intervento Di Benedetto sedicesimo di cui leggo il passo
Più significativo rispetto ai rapporti fra Stato e Chiesa questa mia visita affermato alla presenza del Capo dello Stato Benedetto sedicesimo questa mia visita al Quirinale sta confermare
Che il Quirinale il Vaticano non sono Colli che signora non si fronteggiano astioso mente
Sono piuttosto luoghi che simboleggiano il vicendevoli rispetto della sovranità dello Stato della Chiesa pronti a cooperare insieme per promuovere servire il bene integrale della persona umana
Il pacifico svolgimento della convivenza sociale
Voglio anche qui segnalare che i vescovi europei si sono
Riuniti
Anni in Ungheria in questi giorni come scrive l'inviato di Avvenire Mimmo un ruolo i vescovi europei esprimono solidarietà preoccupazione per tutti i cristiani perseguitati
E chiedono che i Governi del continente intervengano per porre fine alle violenze
La dichiarazione Giunta nel corso dei lavori dell'organismo che riunisce i Presidenti delle conferenze episcopali di tutta Europa
La dichiarazione firmata congiuntamente da tutti i trentasei Presidenti delle conferenze episcopali del continente sarà consegnata da ciascun Presidente al proprio capo di Stato e di Governo in apertura della plenaria era stato il Presidente il cardinale
Peter ed o private di Ungheria il Presidente le conferenze episcopali europea a manifestare parole di condanna per gli attacchi e cristiani di indiani pachistani ratto di e trame di altre nazioni
E sentimenti di vicinanza per quelle comunità sofferenti
Pertanto aveva aggiunto il cardinale
Arcivescovo di Budapest ci sembra lecito chiedere che ogni forma di discriminazione
E di intolleranza nei confronti di cristiani in Europa e nel mondo debba essere affrontata dalla comunità internazionale ride i responsabili dei mass media pubblici e privati
Alla stregua e con la stessa determinazione con cui si combattono forme di incitamento all'odio contro altre comunità
Religiose
E voglio concludere poiché
Una parte di questa rassegna stampa
Lo dedicata
A chiarire alcuni punti del pensiero otto logico non solo geologico Di Benedetto sedicesimo voglio segnalare
Un articolo di utili monsignor Bruno Forte vescovi arcivescovo di Chieti e Vasto ma
Anche
Grande teologo italiano sul quarant'anni della morte di Romano Guardini critico della modernità resistenti al nazismo EasyJet straordinario uno dei maestri di Ratzinger
Scrive monsignor forte su questo articolo di Avvenire del trenta settembre e nel n il primato dell'occorso sul letto ossa che si comprendete l'importanza di Roman Choir Dini per la visione del mondo
Di Yossef Ratzinger e con questo si chiuderla puntata odierna di rassegna stampa vaticana l'appuntamento è per domenica prossima nel ringraziarvi per l'ascolto vi auguro buona giornata
Assente
La rassegna stampa vaticana
Dj seppe Di Leo
Presidente
Diversamente