La promozione del dialogo tra ebrei e musulmani nell'ambito del conflitto medio-orientale

Allora buongiorno a tutti grazie giornalistiche hanno accettato il nostro invitiamo
Grazia Pia Locatelli collega del Parlamento europeo
Presente che
Donne è vero e quindi abbiamo un'autorità anche è un fatto importante del socialismo internazionale e abbiamo anche
Con noi Giacomo fili back il Presidente Dellai così quindi
E ma soprattutto abbiamo due giovani e che sono che ve li presento subito che sono Tobia Zevi Osama al se gli errori
Che fu fanno parte sono un po'il porta a voci i rappresentanti di questo di questa legge
Di Giovanni ebrei e musulmani che in Italia collaborano dialogano lavorano insieme ci è sembrata molto interessante la loro esperienza ieri hanno partecipato
Ad un seminario promosso dal gruppi socialista questa la ma insomma perché riguarda appunto i giovani
E il dialogo e la prospettiva di pace in Medioriente c'erano appunto ragazzi israeliani palestinesi e loro si sono inseriti
In questo dibattito anche se evidentemente la questione del conflitto israelo palestinese non è
Come dire da
Mettere sul loro spalle in tal senso rappresentanti del mondo della cultura ebraica e musulmana soprattutto a loro esperienza dimostra
Che quando si rompe
Il grande pregiudizio e la non conoscenza i giovani sono in grado di fare delle esperienze comuni con i punti d'incontro e Potì differenza anche i conflitti d'altra parte lavoro che abbiamo fatto ieri nel seminario va un po'sotto quella categoria dell'umanizzazione del conflitto che vuol dire che questo grande conflitto
Che viene rappresentato diciamo in termini di politologi chic anche
Negoziali con conflitto astratto può è un conflitto molto concreto perché tocca la vita quotidiana delle persone le speranze dei giovani la loro possibilità di vita ma loro ci portano un'esperienza
Come dire della diaspora
Cioè di giovani che vivono e lavorano in Italia in Europa
E credo che
La loro esperienza sia molto interessante da tenere molto incontro e da valorizzare per questo che noi abbiamo voluto portarla all'attenzione delle istituzioni europee
Aprire loro uno spazio abbiamo anche detto loro che il gruppo socialista al di là delle cose che può fare farà in sé e continuerà a fare è anche uno strumento d'altra parte noi qui abbiamo delle possibilità
Rendere possibile degli incontri rendere
Possibili anche dei progetti ieri abbiamo parlato anche dell'ipotesi di un sito di un blog che possa
Dare atto Bill Italgiure Mimì intervenire e quindi tutto questo Paolo è un cantiere che si è aperto però io non voglio prendere
Altre tanto tempo e dare la parola subito loro due poi a Giacomo brevemente e poi se avete questioni
L'unico richiamo anch'
Chi vuole iniziare Tabita serio casamatta mi
Al massimo un giorno a tutti e naturalmente grazie ancora Pasqualina Napoletano e al gruppo del Partito Socialista Europeo per questo invito come dicevo ieri è molto interessante il fatto che l'idea di questo incontro sia nata in realtà in un dibattito organizzato qualche mese fa
In una sezione dei DS che anche in quel caso ci ospitava fermo restando che naturalmente le nostre due associazioni sono lo si azioni come dire indipendenti politicamente ma è interessante questo perché dimostra e descrive in qualche modo come
In realtà ogni questione che noi affrontiamo abbiamo affrontato in questi anni debba necessariamente
Per muoversi oscillando tra queste due dimensioni da una parte la dimensione schiettamente locale dell'esperienza che va privilegiata e che va incentivata di dialogo di confronto tra persone che vi vuole condividono gli stessi spazi e d'altra parte invece una serie di questioni che per loro natura come quella rabbia tra l'altro ieri riguardano si muove in un contesto internazionale globale quindi di conseguenza europeo
Allora
Giusto brevemente perché per direttissima un paio un paio di punti diceva molto bene prima Pasqualina noi naturalmente non rappresentiamo negli israeliani e palestinesi siamo due esperienze diciamo due associazioni di cittadini italiani o di futuri cittadini italiani e nel caso dei dei musulmani che hanno provato in questi anni a fare un'esperienza comune un percorso comune che partiva da due constatazioni la prima è che appunto
Le diaspore cosiddette anche se poi di di altre scale proprio Braico si parla non intorno nel senso di di di di di nuovi immigrati ma si parla nel senso che rispetto alla come dire alla
Allo spargesse il popolo ebraico in giro per il mondo
E le diaspore anziché essere avanguardie di un percorso di dialogo e anziché essere avanguardie in un
Processo di conoscenza e di rispetto reciproco sono frequentemente invece
Più radicali Zatti ancora che non i Paesi queste sono il primo punto di partenza il secondo punto di partenza era il fatto come staziona ieri che automaticamente nel caso del del rapporto tra ebrei e musulmani si creasse una polarizzazione per cui se io Osama ci trovammo a cena insieme
O ci fossimo trovati a c'è insieme qualche anno fa immediatamente avremmo cominciato a parlare di Israele Palestina per esempio anziché parlare come sarebbe stato naturale di
Dotto della città in cui il ramo dei partiti politici per cui magari meritavamo della squadra di calcio che che ti fa avevamo allora queste due dimensioni ci hanno fatto intraprende un percorso intanto di conoscenza ma poi in cui fosse privilegiato più tra dimensione religiosa è più tradimenti la dimensione schiettamente identitaria nel senso di un'identità unica io sono ebreo tu sei mussulmano posso prevediate invece una serie di aspetti come uniti che potevano riguardarci e potevano farci andare d'accordo prima che litigare o anche discutere animatamente su alcune questioni che giustamente legittimamente ci divideva le forse ancora
Ancora ci dividono insomma l'idea è stata quella che oltre ad essere graduale questo percorso nel senso che alcuni argomenti andavano trattati prime alternano trattati dopo
Questo percorso dovesse essere il percorso di
Cittadini all'interno nella società che lavoravano per la società su alcune questioni civili sociali politiche
Che lo riguardavano insomma un ci guardavano insomma direttamente come
Mussulmani o ebrei o almeno solo come musulmani ebrei ma che ci riguardava appunto come giovani come persone come come e come cittadini
Questo tra l'altro lo dicevo ieri mi piace ripeterlo e secondo me una delle chiavi del processo di dialogo interculturale Inter il giorno come lo vogliamo chiamare per il futuro cioè noi dobbiamo trovare una soluzione per cui si salvaguardi un principio di laicità
Pur ammettendo che le Regioni abbiano un peso importante come si fa questo secondo me molto banalmente rinunciando in discussione dottrinari in cui naturalmente sunto da un punto di vista
Teologico nessuno può come dire fare compromessi negoziare perché la verità
Esistere giustamente per il giovane ma invece se invece si trattasse SIT se si va su un piano appunto politico sia su un piano dal civile sociale è chiaro che invece un compromesso negoziazione possibile dunque ognuno può come dire spostare la probabilità un po'più verso quella dell'altro è una frase in un Comune detta con una formula quando si dice
La laicità non è un merito ma un metodo nel senso che appunto è un è un è una suo è un modo di
Contrattare continuamente
E io credo che il tempo non non ce ne sia moltissima immagino ecco appunto allora
Chiudo chiudo dicendo che in realtà
Come dire questo questo percorso è una necessità certamente mai necessità che si secondo me si può
Esplicitare in un una dinamica che io chiamo di ingerenza reciproca
E che fa sì che se io voglio come vorrei
Dire la mia quando accade qualcosa adesso perché parliamo dell'Islam potremmo parlare per esempio ugualmente de della della della Chiesa o di altre confessioni religiose se io voglio dire la mia come ebreo oltre che come cittadino su
Una qualche cosa che avviene che viene detta che viene fatta all'interno di un'altra confessione religiosa
Io voglio poter la dire ma per fare questo non posso permettermi di come dire alzare la voce e arrabbiarmi soltanto quando accade qualcosa di negativo questo percorso di ingerenza tra minoranza e tra confessioni religiose
Deve secondo me costantemente avvenire e avvenire appunto anche in chiave positiva per fare un esempio banalissimo con cui chiudo
Se io come ebreo mi faccio carico del problema del oggi dell'istruzione islamica nella scuola italiana
Che è un problema era alta spesso mal posto più presunto che reale ma e comunque esiste ho il diritto io credo poi di pronunciarmi negativa avrebbe in maniera critica se per esempio nella Consulta islamica bere qualcosa di negativo se non faccio quello
Io non posso è come dire sono erano in qualche modo
Diritto il modo di invece intervenire con altrettanta con altrettanta efficacia grazie
Ma
Osama
Ovviamente mi unisco ai ringraziamenti penso che in quest'ultimo periodo
In maniera più effettiva abbiamo sentito nuovi spazi che si aprono e per questo io davvero ringrazio pascoli napoletano perché non soltanto penso che non ci hanno invitato soltanto per parlare
Israele Palestina ma effettivamente
Ciani invitato per riconoscersi forse come giovani parte integrante di un'Europa che sta cambiando e deve
E sono le parole che ho ricordato i ragazzi mentre
Informavo di questa iniziativa nove ragazzi e ragazze musulmane
Io dicevo a loro guardate che noi dobbiamo rafforzare ancora di più quel nostro discorso quando diciamo che noi siamo parte integrante dell'Italia dell'Europa che noi siamo cittadini di questo Paese
Che noi dovremmo cercare di smetterla di immaginare che l'Islam o l'essere musulmano
Possa essere o andare in contrasto con
L'essere cittadini di Padova o di sacro di Roma o di essere cittadini italiani o di sentire quelle europeismo di un qualsiasi giovane che
Vive qui
E allora loro mi dicevano ma se è sicuro che ci possono accogliere perché ovviamente le esperienze di questo genere sono tanti se io ho detto guarda che siamo noi che ci dobbiamo
Lavorare lavorare cercando di trasmettere quel nostro modo di fare
E quel nostro modo di vivere
Che segna effettivamente quel non contrasto fra questo queste due queste due appartenenze ma la grande possibilità e la facile possibilità di conciliare il far parte sia della propria Regione sia di essere
Un cittadino come tutte le altre persone
Può sembrare strano fare un discorso degeneri alta non è per niente così
Così strano così
Poco poco noto perché si dice e si parla spessissimo soprattutto nei media
Di di tutti utilizzano anche delle parole davvero
A mio avviso fuori luogo il cercare di mettere da parte un un un un gruppo di di di di di di persone segnando
Da loro appartenenza avendo paura dalle l'orazione cercando appunto di metterli all'angolo dico questo con
Con magari con grande dispiacere perché ciò che
Succede penso non soltanto in Italia ma in tantissimi Paesi
Europei e allora per questo che anche al nostro interno all'interno del mondo islamico all'interno del
Dei cittadini di origine araba o di origine però che provengono dei Paesi musulmani cerchiamo di far capire loro che
Devono smetterla di un di guardare all'indietro
Devo smettere di guardare quel passato o a quella terra
Alla quale non torneranno mai più devono smettere di rimanere a vivere con quel mito del ritorno come
Ce l'avevano gli italiani quando sono andati e Stati Uniti o quando sono venuti qua o quando sono andati appunto in giro nel mondo andavano con il mito del ritorno il mito di qualsiasi immigrato che parte punte lascia la propria terre questo punto e particolarmente
Evidente dove appunto bisogna intervenire soprattutto quando iniziano a nascere in sacre cere le seconde generazioni una parola bruttissima che io non voglio mai utilizzare
Non voglio mai utilizzare perché su questo punto io vorrei che ci fosse che potessimo collaborare in questo senso
L'Europa deve avere a che fare deve davvero iniziare a riconoscere il problema effettivo forse lo riconosce ma forse il problema è che non riesce a proporre delle soluzioni effettive si parla di modelli di integrazione
Principalmente sono due quelle che
Quelle che insomma appaiono in maniera un po'più particolare con l'inglese e quello del multiculturalismo e quello francese dell'assimilazione
Il multiculturalismo qualcuno dice me bellissimo che dare totale libertà le persone dare fai fai quello che può basta che rispettivamente questo
Era bellissimo qualche anno fa
In una stabilità politica
Internazionale e quindi anche in terra
Non c'era la paura o non c'era il pericolo che questi ghetti che si creavano potessero un giorno diventare uno Stato nello Stato un un'identità all'interno
Di un di un identità diverse all'interno di un Paese identità che possono
Entrare in conflitto fra di loro
E questo va cambiato
Però ne prendiamo atto
Il modello francese quello dell'assimilazione lo ubicare il tutti quanti a nascondere qualsiasi tipo di appartenenza a qualsiasi tipo di disegno identitario che non sia che non che rappresentato orienterei Simoni e che non è il velo islamico come tante persone o cercare di smettere ma potrebbe essere la kippah un crocefisso anche una maglietta di Che Guevara qualsiasi simbolo che possa identificare una persona soprattutto un giovane perché si va a colpire
La scuola è luogo pubblico dal quale passano tutte le persone tutti i giovani nel quale appunto ognuno di noi
Costruisce in un certo senso la sua identità costruisce
E la sua identità in rapporto con le altre persone con i suoi compagni di classe
E non soltanto nell'ambito familiare allora in quel luogo nuovi impegni non diamo possibilità
A questo tipo di confronto e non la mettiamo nel campo individuale
Ma lei eliminiamo perché se non gli diamo la possibilità di fare questo questo è un grande errore penso che
Oggi in generale se c'è un ritorno identitario
E il fare un'azione di questo genere il che realtà di complicare di Pola rizzare ancora di più le posizioni invece
Nel
Noi forse tra le cose che magari in Italia
F cc danno come come tra virgolette merito non il fatto che abbiamo parliamo di un modello di integrazione italiano però che mettiamo su su su www punto it delle supposizioni effettivamente vere
Delle riflessioni che ragionano su non sulla cancellazione delle identità ma sulla mediazione sul rendere
Queste differenza identitarie non in senso conflittuale ma in senso conciliante il lavorare su un senso comune di appartenenza
Che il far parte dell'Italia far parte dell'Europa sia il principio che ci accomuna tutti e poi si può essere anche musulmani ebrei o cristiani
La parola con la quale concludo
Ed è una frase che
Ho letto che condiviso anche con Tobia e con l'altra delegazione cattolica quando siamo andati invisa al Parlamento italiano e quindi faceva piacere dirla anche qui
Ed era una frase molto dove si rifletteva ed era una frase che ha ricordato un po'nel discorso anche Tobia
Nella fase che proponevamo un po'a tutti quanti almeno io facevo così che oggi
Più che mai bisogna cercare ciò che ci unisce
Prima di parlare di ciò che ci divide porselo solidifica are questo questo rapporto a quel punto possiamo
Parlare di ciò che ci divide e considerare ovviamente queste differenze queste cose che ci possano
Tra venete dividere come momento di ricchezza
Nel momento in cui e concludo
L'essere musulmane o l'essere ebreo l'essere cristiani non sia il principio per il quale
Nuovi identifichiamo la persona
Ma
Il fatto che una persona e è nata e cresciuta in un determinato luogo indeterminato territorio
Non gli diamo la possibilità di essere il cittadino a quel punto forse avremmo risolto questa questa situazione purtroppo la situazione è diversa molti dei ragazzi non sono né i cittadini
Molti ragazzi vivono con questa sofferenza di non sentirsi di Norvegia nati in Italia la loro lingua ufficiale di ecco
Prego la loro lingua madrelingua italiana però si sentono sempre
Al di là del confine dall'altra parte non conosce il suo Paese d'origine
Allora concludo e qui che c'è un grande pericolo è qui che abbiamo delle persone con un'identità confusa è qui che forse quei ragazzi che si sono fatti saltare in aria
Hanno trovato un po'il motivo di farlo hanno trovato un po'in maniera sbagliata quella cosa sbagliate che gli ha spinti a fare qualcosa di così
Drammatico così tragico noi dobbiamo far sentire tutti quanti in un Paese così tanto democratico che tutti quanti sono cittadini e che non c'è discriminazione per razzo Peritore per quant'altro grazie
A questo punto non so più che fare perché dobbiamo lasciare la sala però a parte i loro i terreni fanno capire quanti quante cose giovani hanno da dire io mi scuso innanzitutto con i giornalisti perché non credo che avremo tempo però persi essendo qui
Due ragazzi possiamo forse lasciare la sala e all'uscita anche se volete continuare a parlare con loro vorrei
Dare un
Solo un attimo la parola Giacomo per un saluto magari continuiamo fuori se volete parlare corna Contorbia e Osama
Ci sarà la possibilità di farlo trenta secondi solo per dirvi che a nome dei giovani socialisti europei del Partito Socialista Europeo
Noi vogliamo lavorare con voi stiamo dimostrando di fatto non ma solo in un'ottica della vostro rappresentare due comunità di minoranze in Italia
Ma in quanto voi siete con noi la futura generazione di cittadini europei ed è con voi che noi vogliamo costruire un'Europa in cui non ci sono le minoranze edema grazie ma siamo tutti un'unione di minoranze e per cui attraverso il gioco democratico riusciremo a cambiare l'Europa ma quindi anche forse apportare meglio
Pace dialogo in regioni come quelle che conosciamo bene del Medio Oriente dove il conflitto israelo palestinese
Avvelena di fatto anche
E tutto il dibattito la relazione tra le comunità in Europa
Grazie a Giacomo io direi di spostarci fuori lasciamo senz'altro la sala l'altra conferenza stampa profondo