"L'Europa nella nuova fase della politica internazionale"

Qui vogliamo dall'inizio i nostri lavori
Dunque il tema di questo convegno
E del confronto che qui si svolgerà tra oggi e domattina
E che noi ci auguriamo avvenga nel modo più aperto e franco
Come sapete il ruolo dell'Europa nei rapporti Est-Ovest in particolare di fronte agli sviluppi del dialogo tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica
E aprendo i lavori io voglio ringraziare tutti coloro che hanno accettato il nostro invito
Dirigenti politici
Esponenti della nostra diplomazia rappresentanti di altri stati studiosi devo anche dire che alcuni amici
Hanno giustificato la loro assenza in queste ore causa gli impegni legati al trattative per la formazione del nuovo governo
Io credo sia comune l'esigenza che l'Europa ponga termine
Alle lamentele sulla sua esclusione per definire quello che può essere il suo grande ruolo positivo
E ciò presuppone oltre all'integrazione economica che è già in atto
Nei modi discutibili anche che qui saranno esaminati
Coraggiosi e significativi passi avanti nel campo dell'integrazione politica
Introducendo anche crescenti elementi di politica estera comune
E in questo quadro anche militare
Noi procederemo quindi a un esame concreto senza più ritmi delle proposte avanzate in questo campo
Nella convinzione che il negoziato sul disarmo è parte fondamentale di una politica di sicurezza europea ma io
Ovviamente non voglio anticipare le relazioni che affronteranno questi tempi ciò che voglio aggiungere prima di dare la parola ai relatori
E che il convegno che al fondo poi tende a definire o a contribuire a definire le devono della sinistra europea
Parte integrante di una elaborazione politico-programmatica che il Partito Comunista avviato da alcuni mesi
E che ci porterà presto a mettere in campo un insieme organico di proposte
Con le quali aprire un confronto con tutte le forze di sinistra e di progresso
Insomma con quali Italia
Noi scavalcammo leale
E cosa sarà questo Paese in conseguenza dell'internazionalizzazione al fondo il quesito
E questo
Come misurarsi con le nuove interdipendenze del mondo moderno
Con la sua oggettiva crescente unità nonostante i conflitti che lo lacerano
E che anzi proprio per questa interdipendenza pensano e incidono assai di più su ogni sua parte
Apro dunque i lavori avvertendo che i testi delle relazioni saranno distribuiti
Indirettamente ai partecipanti appena con le relazioni saranno terminate
E che le richieste di parola potranno essere rivolte alla segreteria del convegno
Che è lì nella nella Paul
Di questa di nella oggi in questa sauna la prima relazione
La prima relazione
Del compagno Giuseppe Boffa al quale io do la parola
Abc compagnie ospiti graditi
Vorrei partire da una constatazione
Non più di tre o quattro anni fa una trattato sulla soppressione
Dei missili intermedi come quello oggi concluso tra corse e Stati Uniti sarebbe parso a molti alla maggioranza credo un progetto irrealistico
C'è chi ha sostenuto con malignità che la famosa opzione zero
Fosse stata proposta proprio con questa riserva mentale
Insinuazioni a parte è vero che il trattato contempla punti quelli sui controlli in particolare che mettono in discussione aspetti delicati a lungo considerati intoccabili della stessa sovranità nazionale intesa nel suo senso più tradizionale
Come tali visti con sospetto non soltanto dai sovietici anche se sono stati loro a manifestare in modo più prolungato e intransigente la loro contrarietà
Ma anche italiane
C'è Ovada prevedeva invece che proprio questi spunti più innovativi
Trovino l'ulteriore sviluppo se come fortemente auspichiamo si concluderanno presto anche i negoziati sul dimezzamento delle armi strategiche e la totale messa al bando di quelle chimiche
Che quanto sembrava impossibile sia diventato realtà
Lo dobbiamo non solo a fenomeni già più volte analizzati come l'evoluzione registrata nelle due maggiori potenze o la pressione tizzone cospicue dell'opinione pubblica mondiale
Ma anche al diffondersi di un movimento di pensiero
Che ha acconsentito a una serie di idee nuove di farsi strada un po'ovunque sino a toccare i maggiori centri di potere nel mondo
Quando parliamo di idee nuove
Non vogliamo dire che tutte le vecchie concezioni dei rapporti internazionali
Siano di colpo diventate obsolete
Certo è però che parecchi schemi consolidati sono stati rimessi in discussione
Non si vuole dire nemmeno che tali idee siano nate solo oggi alcuni fanno risalire l'inizio della nuova di corrente di pensiero
Al famoso appello di Einstein classe che è del mille novecentocinquantacinque
Altri punti di riferimento potrebbero forse essere indicati
Ma è anche vero che questo movimento si è accelerato e intensificato soprattutto nell'ultimo decennio
Quando la prima fase della distensione lascia il posto
A relazioni di forte ostilità fra le maggiori potenze idolo blocchi corde ripercussioni che ricadevano su tutti che rivelavano così alcuni tra gli aspetti più preoccupanti del cosiddetto bipolarismo
La stessa eterogeneità dei concorsi portati al nuovo movimento di idee
Assai rivelatrice di caratteristiche inedite del mondo moderno
Forte è stato ad esempio il contributo degli scienziati
O almeno di molti di loro
Si pensi all'importanza del movimento Porsche
Anche diverse correnti religiose che si sono distinti valga per tutte l'esempio dei cattolici americani
Così alcune manifestazioni del dissenso nei Paesi terrestri come quelle dell'accademico Saccardo
Con cui confluivano anche riflessioni di altri intellettuali che dissenzienti almeno nel senso comunemente dato al termine non potevano essere definiti
Se poi guardiamo alle forze politiche vere e proprie
Possiamo vedere come non poche idee nuove siano nate nell'ambito della sinistra europea
In particolare grazie ad alcune sue componenti come la socialdemocrazia tedesca o quelle scandinave e ad alcuni loro esponenti come palme durante o Krajicek
Non meno importante è stato il concorso venuto dal movimento dei non allineati o dai periodici incontri dei sei presidenti di cinque continenti qui siamo già al livello in cui di nuove idee
Si fanno portatori interi governi con capi di Stato
è una tendenza che si allarga ad esempio con le scelte compiute dai laburisti al potere in Australia o in Nuova Zelanda
Ma il fenomeno più singolare alla penetrazione delle Due avete anche nei circoli dirigenti delle maggiori potenze in America le originarie concezioni del manicheismo reaganiano hanno certamente ceduto terreno di fronte a un pensiero più sensibile alle ragioni e alle potenzialità
Della cooperazione internazionale
Infine manifestazione forse ancor più impressionante è stata l'evoluzione delle concezioni sovietiche
Il cosiddetto nuovo pensiero Corbaccio avviando con le discussioni che continua a suscitare tanto nell'interno dell'Unione Sovietica quanto all'estero
Impressionante soprattutto per la risolutezza con cui sottoporre a revisione vecchi punti cardinali della visione sovietica della politica internazionale e del mondo
Punti che erano stati considerati immutabili permettercelo
Questo complesso movimento dite europeo e mondiale non ci ha mai trovato estremamente siamo fra le forze politiche che soprattutto nel quadro della sinistra europea se ne sono sentite più partecipi e hanno maggiormente cercato di contribuire il cammino del nostro pensiero dalle ultime riflessioni di Togliatti
Alle discussioni che conducemmo con altri partiti comunisti
Dall'impegno personale di Berlinguer sulle questioni internazionali alle conclusioni del congresso di Firenze e al successivo documento sulla sicurezza
è andato in questa direzione e ci ha indotto a misurarci di continuo con le ricerche condotte da altre correnti politiche che soprattutto da altre forze di sinistra
Crediamo anche di poter dire che siamo stati ascoltati con rispetto
Questo impegno di riflessione ideale ed il rinnovamento del pensiero non può non restare quindi parte inscindibile della nostra elaborazione programmati
Neanche può sorprenderci che al centro delle nuove correnti di Piero resti sempre il problema delle armi nucleari e dei cambiamenti qualitativi da essa introdotte nei rapporti internazionali
Vi è una tragica ambiguità in questa chiunque da impiegarsi e finirebbe per restarne vittima altari del suo avversario
Usarla per combattere da una parte o dall'altra equivarrebbe ad accomunarsi in un suicidio collettivo
è stato dimostrati in mille modi che un impiego anche solo parziale degli arsenali esistenti provocherebbe una totale distruzione biologica
E apparso per la prima volta nella storia del mondo il rischio che il genere umano scompare
Sentiamo spesso ripetere che proprio per questo suo potenziale apocalittico l'arma atomica sarebbe servita sinora a salvare la traccia
Senza trascurare il peso che questo argomento conserva specie in alcuni ambienti
Non possiamo non coglierne tutta la baracca bla fragilità come può essere lungimirante volevo mantenere in modo duraturo la pace attraverso la reciproca minaccia di disastri senza rimedio
Il vero deterrente in realtà è stato la crescente consapevolezza pubblica del carattere irrimediabile dell'arma atomica
E la spinta sempre più forte apprenderne impossibile l'uso questa conclusione di buon senso e tuttavia lontana dall'essersi affermata così
Si alimenta e anzi un allucinante contraddizioni nel momento stesso in cui come strumento bellico offensivo o difensivo che sia quest'arma appare sempre meno credibile
Si continuano ad accumulare dei cassetti progetti di un suo possibile impiego militare
Uomo paletti
Le idee nuove come si vede ci sono ma sono ancora lontane dall'aver trovato una loro rassicurante affermazione
L'arma atomica ha tuttavia fornito un altro motivo di pensiero
Proprio per il suo carattere indiscriminato capace di minacciare l'umanità nel suo insieme senza distinguere neanche fra belligeranti e non belligeranti
Essa ha contribuito a diffondere la coscienza della mondializzata dei problemi da affrontare non è stata certo il solo fattore ma la sua incombente presenza alimentato forse però la prima volta l'idea che esista davvero un comune destino umano
E che i legami fra reti vero se parti della terra sono qualcosa di più importante di quanto il pensiero politico precedente abbiamo mai percepito
Vedremo tra poco quali altri fattori hanno lavorato nella stessa direzione
Ma la dimensione mondiale di molti assillanti problemi quindi la necessità di affrontarli come soluzioni globali e in questo senso nuove è una conquista della coscienza umana che si va aprendo un cammino sia pure con non poca fatti
Avvertiamo la sua prima ripercussione nella questione della sicurezza
Che resta questione fondamentale dei rapporti internazionale
Perché l'esigenza primaria di ogni popolo e di ogni società
La percezione stessa di che cosa e minaccia alla propria sicurezza fa però in parte cambiando tanto all'estero quanto ad Ovest
Lampante terzo mondo le cose si pongono poi vedremo ancora diversamente
Sempre meno cioè si scorge la minaccia in quello che per decenni è stato considerato il potenziale avversario
Certo nessuno è disposto a sguardi re da un giorno all'altro le proprie protezioni in questa tradizionale direzione ma in compenso si avverte sempre più il peso delle nuove minacce globali appunto perché in realtà gravando ugualmente sugli uniche sul viale in misura crescente si vede qui non solo il nuovo ma il vero tempo
Cerca così di farsi strada una concezione nuova della sicurezza
è una concezione nata non a caso proprio in Europa anzi in Germania cioè laddove minacce vecchie e nuove si confrontano e si intrecciano in modo più traumatico nata per essere ancora più precisi nella socialdemocrazia tedesca poi nutrita nella sinistra dell'Europa occidentale
è una concezione cui pure noi Comunisti italiani abbiamo dato il la e diamo notevole impulso
L'idea di fondo è che la sicurezza non può essere garantita con un impegno unilaterale accumulando strumenti militari per quanto numerosi e sofisticati
Ma deve essere come spesso si dice comune reciproca cioè ricercata insieme a quello che sino a ieri era considerato l'antagonista il quale dovrà convincersi a sua volta di non aprire altre vie a disposizione è l'idea di associare insomma anche i campi avversi in una rete Tim mutui garanzie misure di fiducia condizionamenti reciproci controlli efficaci
Totti strumenti di una sicurezza che sarà politica prima ancora che militare ma proprio per questo anche più solida
Ciò non significa ovviamente che la difesa scompare
Essa resta indispensabile e lo resterà ancora a lungo non vi è forza di governo che possano esimersi dal rispondere a questa esigenza
Come anche recenti esperienze hanno dimostrato proposte di disarmo unilaterale possono essere dettate da nobili impulsi o alimentare gesti simbolici
Ma non saranno mai persuasive in un mondo supera
La sicurezza reciproca implica per definizioni che gli impegni siano contrattuali
In questo ambito tuttavia un'altra idea nuova si fa strada
è stata chiamata la difesa difensiva sembra un pleonastico boh non lo e non vale ribattere come è chiaro che ogni difesa si è sempre basata anche su strumenti offensivi il punto infatti è un altro
Se nessuno può o deve rinunciare alla propria difesa
Può però concordare con gli altri interlocutori dispositivi schieramenti dottrine strategiche
Complessi di armi che siano percepiti anche dall'altra parte come non minacciosi non capaci di attacchi di sorpresa
Quindi rigorosamente difensivi
Sono progetti del tutto innovativi su cui pure si lavoro ormai in concreto da diversità
Possiamo vederle come un'estensione in ampiezza in profondità di quelle misure di fiducia che già hanno trovato una prima applicazione nel quadro degli accordi
Nello stesso ordine di idee e assai interessante il concetto di sufficienza come giusta misura dello sforzo difensivo concetto limitativo andato in ambienti politici e militari americani e britannici e oggi ripreso anche all'ex il valore di queste proposte è stata nel nodo implorare soltanto disarmo tisana
Un'antica esperienza ci insegna quanto ciò ossia insufficiente
E se quelle proposte disegnano piuttosto quell'occhiata essere un po'accesso effettivo di disarmo cioè un concreto programma di azione che per avvicinarsi a quell'obiettivo parta dai dati reali del mondo moderno
Tale processo implica com'è ovvio riduzioni anche drastiche ma pur sempre il cui di private degli armamenti e tuttavia non si limita a questo le nuove idee si sforzano di disegnarne sia le premesse teorico politiche sia le condizioni pratiche un vero processo disarmo non può non essere infatti anche un problema uova organizzazione della vita internazionali
Lo si è visto con la questione delle verifiche
La sua prima promettente soluzione quella per i missili intermedi
è stata resa possibile sia dai nuovi strumenti tecnici
Sia dei progressi dell'idea
Che nel mondo di oggi sia possibile anzi necessario accettare qualcosa che non ha precedenti cioè l'ingerenza di ispettori
Della controparte nelle proprie basi fabbriche arsenali militari
Per il momento si tratta di controlli bilaterali anche se già coinvolto da Paesi terzi come il nostro
Fidate vale è infatti anche l'acqua ma già si deve pensare a veri e propri controlli internazionali
Come è stato proposto del resto dai sei presidenti dei cinque continenti per la sospensione degli esperimenti atomici occorre pensarci se come noi auspichiamo si deve arrivare a più vasti trattati multilaterali quali sarebbero quelli sulla proibizione delle armi chimiche o sulla riduzione delle armi convenzionali
Controlli misure di fiducia un processo graduale certo ma anche progressivo disarmo una sicurezza che sia reciproca e interdipendente
Sono tutti fenomeni che esigono risposte innovative ai problemi internazionali e che implicano l'abbandono di alcuni tradizionali capisaldi dei rapporti internazionali
E gli intestatari esigono infatti dai governi e dalle forze politiche la capacità di delegare ad appositi organismi internazionali prerogative erano stati finora solo loro appannaggio
L'internazionalità postula così in misura crescente anche uno sviluppo di sovranazionalità
Come risposta alla dimensione mondiale dei nuovi problemi comuni a tutti gli studenti
Altri fenomeni oltre a quello atomico Chicks so spingono oggi nella stessa direzione
Con la forza delle loro esigenze oggettive il più drammatico ed esplosivo su cui tonnellate resto più ampiamente il compagno Napolitano resta il rapporto fra nord e sud del mondo
Che ormai bussa alle nostre porte in senso non solo metaforico con la crescente pressione dell'immigrazione più o meno clandestini
è un dramma di cui in teoria tutti sono consapevoli sino a rendersi conto che da questa parte potrebbe venire alla pace mondiale è una minaccia ancor più grave di quella delle armi
Eppure tutti sanno che non si compiono progressi per la sua soluzione
Manca soprattutto quell'impegno collettivo mondiale chiede solo commisurato alla portata del problema i vertici degli sette non c'hanno nemmeno provato con serietà
Una delle novità incoraggianti sta nella disponibilità della nuova direzione sovietica che non si nasconde più dietro una proclamata senza di propria responsabilità storica per il problema ma i risultati verranno solo quando l'impegno internazionale si manifesterà con la determinazione di programmi concreti ed efficace
Il problema nord-sud è il banco di prova decisivo per ogni concetto di mondi a Rita e di cooperazione internazionale
Non volevo addentrarmi in aridi elenchi ma anche un semplice richiamo agli altri maggiori problemi che ci assediano basta per ricordarci da loro dimensione mondiale
Senza che questo autorizzi nessuno a sottrarsi alle responsabilità nazionali la stessa ecologia sul presenta sempre più come una sfida globale
La lezione di Chernobyl dovrebbe pure averci segnalato che neanche le rinunce nazionali pongono arretrarlo dal certe minacce
Ove non prevalgano regole e garanzie internazionale
L'economia preme per travolgere confini e barriere ed è sempre meno sensibile ai controlli nazionali
Influenzata come dall'azione sempre più estesa di potenti forze super nazionale
Il fantastico sviluppo til comunicazioni e trasporti vende anacronistiche tante vecchie millenarie separazioni poiché provoca un'internazionalizzazione dei linguaggi e una diffusione pressoché inarrestabile di informazioni e dite nel bene e nel male
Credo che non si spiegherebbe il manifestarsi e il lento progredire di una nuova fase delle relazioni internazionali senza questo retroterra di cambiamenti oggettivi
Strutturali prima ancora che politici
Nel pensiero politico questi processi trovano però un'espressione con la crescente diffusione dell'idea di interdipendenza fare diverse parti del mondo moderno
Idea che incontriamo ora tanto dell'ultima enciclica di Giovanni Paolo secondo quanto nei discorsi dico perciò
Pare però a me che se soprattutto degno di attenzione il cammino che questa idea ha compiuto a Mosca dei circoli dirigenti di quel Paese
Dove apparve in modo ancora assai timido due anni fa
All'ultimo congresso del partito ma poi trovato crescenti consensi tanto che perfino sulla Pravda si discute oggi ti governo mondiale o di possibili progressi in questo senso
L'affermazione di questi simili concetti presuppone dell'URSS un radicale ripensamento e quindi anche un conflitto con concetti presentati sino a ieri come verità eterno
Ma sarebbe troppo semplice credere che questo valga solo per l'Unione sovietica hanno infatti ragione anche i componenti del gruppo di lavoro americano che ha preparato il recente rapporto sulla risposta a Corbaccio
Quando concludono che un nuovo pensiero politico trova affermarsi sia a destra che hanno sta dopo aver giustamente segnalato come alcune delle principali temi oggi sostenuti a Mosca
Sia noi genericamente venute proprio dall'Occidente ma nell'Occidente abbiano poi trovato anche Lea Apps
Quella che in verità si giustifica sempre meno
Ammesso che sia mai stata corretta
è l'idea di un mondo diviso e conteso in misura irriducibile fra due campi due sistemi due ideologia
è un'idea che non regge innanzitutto perché non è vera
Nella sua grande varietà il mondo di oggi conosce ben altre pluralità di strutture di regimi di organizzazioni politiche e sociali
E questo è un prodotto di tutta la storia del nostro secolo
Non solo inevitabile quindi ma anche benefico in quanto consente di stemperare quelle
Che si sono viste a lungo come contrapposizioni frontali
Oltre che non vera però quell'idea e anche pericolosa perché nel suo semplicismo indica come prospettiva la vittoria di un sistema uno schieramento sull'altro
Laddove invece una visione saggia erano realistica dell'avvenire può essere solo quella di una rete di molteplici influenza e scambi reciproci
Il che non significa naturalmente rinunciare ai propri ideali agnosticismo nei confronti di valori che per noi sono universali
Significa comprendere invece ma anche questa è storicamente unite abbastanza bene che tali valori non possono essere imposti agli altri colluso con la minaccia della forza
Se interdipendenza e soprattutto consapevolezza della portata mondiale dei problemi ne discende una conseguenza
Nella pratica essa deve manifestarsi con uno sviluppo dell'organizzazione internazionale
Nelle forme più diverse certo
Eppure senza trascurare mai
Quelle che ti sovranazionale un simile sviluppo comporta ti necessità
Per noi l'impegno sovranazionale ha già un nome preciso
Euro
E anche questo un tema il compagno d'autorità Tosti fondeva
Ben più a lungo
Maggiore percezione di quanto possa apparire come sono stati osservare che noi siamo risoluti della nostra battaglia per l'unità politica dell'Europa
Così come questa battaglia si è storicamente configura
è una scelta coerente con la nostra piena assunzione dei valori di libertà democrazia e socialismo che in questa parte dell'Europa dal resto sono
Ma la nostra concezione dell'Europa unita
La sola che crediamo possano affermarsi non è certo quella di un'entità chiusa isolata o protezionistica
Avrà anche essa ha bisogno di inserirsi in un'organizzazione internazionale
Sempre più articolata e complessa capace cioè di adeguarsi alle esigenze dei problemi mondiali che Cincotti
L'organizzazione internazionale a cominciare dalla sua maggiore espressione che l'ONU
Alle sue spalle una storia consiste consistente dalla guerra impone e anche una storia tormentata è difficile
Ma chi poteva immaginarsi era diverso
Sembra raffinato talvolta parlarne con scetticismo
L'organizzazione è stata ed è ancora troppo spesso impotenti
Ma non so se non sia più importante invece il fatto che continua ad esistere ad agire
Che sia diventata praticamente universali che abbia visto il proliferare le sue iniziative e che le idee che presiedette va alla sua fondazione tante volte disprezzata e o accantonate
Forse anche premature quando nacquero ritrovino invece proprio oggi consensi inaspettati e una rinnovata vitalità
Ridare il massimo respiro all'organizzazione internazionale
Alle leggi internazionali
Alle stesse strutture economiche oltre che politiche internazionali e già oggi un possibile motivo di politica pratica oltre che di ambizione ideale
A questi obiettivi si potranno evitare anche attraverso le riforme che si vive lamentarsi riveleranno necessari per conferire maggiori poteri agli enti internazionale
Vi sono problemi di prospettiva che in nessun altro modo possono essere affrontati
Dovete sempre erano sempre auspicato un superamento dei blocchi contrapposti
Sappiamo anche che ciò non accadeva tanto presto
Ma quali che siano i tempi non possiamo certo intendere
Un simile complicato processo con me pura e semplice distruzione di quel tanto di organizzazione sia pure distorta che i blocchi hanno fornito alla vita internazionale
Nel dopoguerra
Ne possiamo intenderla come ulteriore frammentazione o peggio Anarchia dei rapporti fra Stato quel processo sarà efficaci solo se in grado di produrre più ordine e quindi forme superiori di organizzazione
Oppure prendiamo il problema della totale soppressione delle armi atomiche
Anch'esso resta un costo con nostro grande copie
Siamo tuttavia abbastanza lucidi per sapere che non è per domani
E giustamente ci concentriamo quindi nella lotta per sostanziali riduzioni di quelle e di altre armi che sono comunque tante per cui bisogna passare se a quella militare Sissi ci si vuole avvicina ma credo si possa dire anche sintomi che fa le tappe necessarie per cui un disarmo atomico trova passare vi sarà quella di un controllo internazionale sulle residue armi esistenti concepibile solo del quadro dello
Ne siamo ben lontani d'accordo sebbene si tratti di un'idea non del tutto nuove
Ma perché non cominciare a pensarci
Dove tuttavia non cerchiamo rifugi protettivi in un lontano futuro
Operiamo con queste preoccupazioni anche nei tempi della politica
Quando ci siamo opposti all'invio di navi italiane del Golfo Persico non abbiamo semplicemente detto un no
Abbiamo anche espresso un principio che qui possiamo formulare un'altra volta
Le forze militari italiane non debbono essere impiegati al di fuori del territorio del territorio nazionale e che gli obblighi delle alleanze se non sotto lecita e nel quadro delle Nazioni col
Nelle nuove idee che sentiamo circolare
Non possiamo infine non cogliere un'assonanza con i nostri antichi ideali con la nostra passione internazionalista
Anche se l'assonanza forse non sempre corrispondenti a come molti di noi Salerno immagina
Ma non siamo stati proprio noi a sentire il bisogno di Parlamento a tempo della necessità di un nuovo internazionalismo
L'essenziale a me pare non perde di vista la grande carica ideale che Vietti Etò questo nuovo movimento di pensiero
Un movimento per cui vale la pena di battersi sapendo nello stesso tempo che esso ha sotto di sei la forza di fenomeni progetti non solo vale la pena ma è indispensabile racchiusi
Perché per quanto vitali e necessarie siano le nuove correnti di pensiero
Non possiamo nasconderci quali ostacoli Estée debbano ancora superare quali e quante ostinate resistenze infrangere
Onde abbiamo segnalato più volte in questa esposizione
Si oppone alla loro approvazione un muro che non è fatto solo di vecchie concezioni zitti pigrizie mentali di conservatorismo magari neanche confessato
Ma si regge purtroppo sopra rocciose segmentazioni di abitudini consolidate di anguste visioni politiche
Ti radicati interessi economici militari sociale
Le manifestazioni di queste resistenze si palesano ogni giorno sotto i nostri occhi
Per vincere occorre una grande battaglia ideale e politica
Battaglia che richiede tenacia e coerenza ma che non è utopia se condotta insieme a tutti coloro che delle nuove idee si sono fatti e intendono farsi promotori
Ringrazio Giuseppe Boffa ed ora la parola all'onorevole Giorgio Napolitano per la relazione
Che si intitola per nuovi equilibri politici e militari tra Est e Ovest per un nuovo ruolo dell'Europa
Non è facile parlare del ruolo internazionale dell'Europa
Sfuggendo al duplice rischio delle recriminazioni di maniera e delle invocazioni retoriche
Conviene perciò partire dai fatti da giudizi circostanziati sui comportamenti europei dagli sviluppi recenti e nuovi della situazione internazionale e guardare ai problemi con cui occorre realmente misurarsi
Naturalmente ci interessa e ci stimola
Il dibattito sulle tendenze di più lungo periodo che hanno inciso sul pelo solo e sul ruolo dell'Europa
La riflessione storico-politica Sud declino o sud estivo dell'euro
E tante semplificazioni dalle sommarie TAR ricorrenti che occorre guardarsi tanto da quelle che si esprimono in valutazioni indiscriminatamente negative quanto da quelle che si traducono in appelli retorici
Intanto la realtà qui ci riferiamo e caratterizzata da un complesso di forze e posizioni in movimento e spesso in contrasto e va dunque considerata nelle sue diverse componenti anche per poterne meglio apprezzare la risultante Indirizzo emergente parlo pur senza trascurare i problemi e i rapporti dei Paesi neutrali e non allineati di quel gruppo fondamentale Lizzy dell'Europa occidentale
Che si è raccolto nella comunità dei sei e infine dei dodici e che si ritrova quasi interamente insieme con altri nell'alleanza con gli Stati Uniti in seno alla è in riferimento a questa realtà d'altronde che assume un senso il tema stesso del nostro convegno o lasciamo certo fuori dal nostro orizzonte la più ampia realtà
Dell'Europa dall'Atlantico agli Urali o dell'Europa dell'Atto di Helsinki come teatro di nuovi processi di distensione di disarmo di cooperazione tra Est e Ovest
Ma anche al fine di sollecitare questi processi e di garantirne la ricchezza e fecondità la questione che si pone peraltro storicamente non nuova
E quella di un'entità europea distinta e indipendente dall'URSS e sufficientemente autonoma dagli Stati Uniti
Capace di svolgere un ruolo di protagonista così da non lasciare le due superpotenze di oggi la Russia e l'America come nel passato si diceva e si prevedeva arbitri esclusivi della politica mondiale
Guardiamo dunque alla Comunità europea
Come punto di riferimento per l'affermarsi di una siffatta in tinta
Ma valutando attentamente e le dinamiche che la percorrono per evitare giudizi superficiali
Ho unilaterale ebbene si può da questo punto di vista riflettendo sul recente passato lamentare un'assenza dell'Europa sulla scena internazionale
Una denuncia così secca e globale non convince
Giuseppe Boffa messo in evidenza nella sua relazione come da diverse forze della sinistra europea
Siamo venuti in questi anni contributi significativi all'elaborazione e alla graduale affermazione
Di un nuovo concetto di sicurezza di nuove idee per fare evolvere le relazioni internazionali su basi rispondenti alle necessità del nostro tempo
E sul piano più propriamente politico non si deve trascurare il ruolo che è stato svolto da forze consistenti non solo di sinistra
E anche dal governo dell'Europa occidentale per contenere gli sviluppi e rischi della crisi della distensione
Sorta verso la fine degli anni settanta e sfociata in una dura contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica
Anche a proposito della vicenda più discussa e cioè della doppia opzione zero del trattato per l'eliminazione di missili di teatro a medio e corto raggio
Non si può dire che di fronte all'intensificarsi del negoziato tra Stati Uniti e URSS fino alla sua conclusione del dicembre scorso
L'Europa tutta sia rimasta assente o abbia saputo solo opporre resistenze e timori
Si è prodotta infatti su quella questione
Così rilevante anche come punto di svolta nei rapporti tra le due superpotenze una visibile differenziazione politica
All'interno di singoli Paesi e tra governi di paesi membri della NATO sollecitazioni sostegni per la conclusione del trattato non sono mancati in Europa
Tenendo conto di tutto ciò si deve allora parlare piuttosto che di un'Europa assente di un'Europa divisa
Che non riesce a esprimere una posizione univoca e in seno alla quale sono presenti e Pisano
Indizi tali da farle assumere se dovessero prevalere una funzione negativa o da metterla ai margini della nuova fase aperta sì nelle relazioni internazionale
Il problema è insieme istituzionale e politico parto dal primo aspetto dopo l'abbandono del progetto di unione ispirato da Altiero Spinelli e approvato dal Parlamento di Strasburgo il quattordici febbraio ottantaquattro
L'adozione dell'atto unico entrato in vigore il primo luglio ottantasette ha configurato anche nel campo della politica estera
Nonostante gli spunti e gli appigli positivi offerti dal titolo terzo un quadro di impegni troppo poco stringenti affidati alla sola disponibilità dei governi la mancanza di un effettivo vincolo istituzionale per la definizione di una politica estera comune di cui il Parlamento europeo sia protagonista
Favorisce la persistenza di approcci particolari separati alle questioni interne
Con lui di politica interna da parte dei singoli stati membri della comunità
Si ripropone dunque l'esigenza di un deciso rilancio della prospettiva e del progetto dell'unione europea
Di un deciso progresso sulla via dell'integrazione politica come condizione di un'effettiva coesione anche sul piano della politica estera
Occorre non solo sollecitare al massimo lo strumento della cooperazione politica europea utilizzare fino in fondo le potenzialità del titolo terzo dell'atto unico ma sforzarmi i limiti andare oltre l'atto unico senza attendere i cinque anni previsti dallo stesso articolo trenta per la revisione di quelle disposizioni
Come andare oltre l'atto unico può essere tema di discussione anche qui la relazione Herman e il voto del diciassette giugno dello scorso anno a Strasburgo hanno indicato una strada il problema del compito da affidare al Parlamento che sarà eletto l'anno prossimo si fa sempre più vicino e ineludibile
Certo negli ultimi mesi si è diffusa la consapevolezza di un'urgenza nuova
Innanzitutto in rapporto agli sviluppi della situazione internazionale il ritmo accelerato che hanno assunto e possono assumere
Il dialogo i negoziati tra Stati Uniti e Unione Sovietica l'accavallarsi di questioni e scadenze che richiedono interventi risolutivi reclamano un'azione comune dell'Europa una un'autentica politica estera europea
Indotta e garantita da adeguati meccanismi istituzionali il presupposto ovviamente e che nei Paesi membri della comunità non manchino l'indispensabile sensibilità e volontà politica
Il senso di urgenza nuova del processo di integrazione politica si sta diffondendo do anche per un altro evidente ordine di motivi a cui mi limito a far cenno per inciso dato che il tema esula dall'impostazione di questo convegno parlo della progressiva instaurazione entro il mille novecentonovantadue del mercato interno come spazio economico senza frontiere prevista dallo stesso atto unico e già concretamente abbinata è un fatto che non sono stanno crescendo tra le forze legate al mondo del lavoro le preoccupazioni per l'impatto che semplici misure di liberalizzazione posso morire su molteplici conquiste sociali
Ma si va facendo strada anche negli ambienti imprenditoriali il riconoscimento della necessità di una forte direzione politica del processo di completamento del mercato interno perché esso si compia e non si blocchi perché dia i frutti sperati e non produca gli squilibri temuti si richiede una direzione capace di garantire l'adozione e il rispetto di nuove regole comuni
Di portare avanti nuove politiche di bilancio e ben più ampi interventi strutturali
Di sviluppare pienamente il sistema monetario europeo di perseguire una strategia di crescita più intensa e qualificata
Si sente ormai ripetere genericamente sta quasi diventando un ritornello politico alla moda e non soltanto in Italia che ci si deve preparare
All'unificazione del mercato alla scadenza del novantadue ma la questione non è quella di prepararsi solo in ciascun Paese e magari in termini dissi difensivi e concorrenziali nei confronti degli altri partners bensì di pervenire ha una visione io ad un impegno comunque si fa stringente anche da questo punto di vista l'esigenza di accelerare il cammino sulla via dell'integrazione politica così come lo abbiamo già rilevato dal punto di vista degli sviluppi della situazione internazionale
Torniamo al nostro tema
E vediamo lì accanto all'aspetto istituzionale l'aspetto politico
Perché l'Europa possa nella fase attuale
Svolgendo un ruolo effettivo e crescente
Deve prevalere e affermarsi come indirizzo della comunità un impegno a contribuire nel modo più costruttivo e conseguente allusivi lupo delle nuove prospettive di disarmo di pace e di cooperazione aperte dal dialogo tra Stati Uniti e Unione Sovietica
Atteggiamenti di diffidenza io a resistenza possono solo dar luogo a rischi gravi
Che l'Europa sia ancor più scavalcata
E che quindi le prospettive nuove procedano ancor più faticosamente ossia regni
Non si può che salutare come benefico ed essenziale l'avvicinamento verificatosi tra le due massime potenze mondiali operare perché esso si consolidi che si sviluppi per molteplici ragioni
Tra le quali lo sfuggire di non poche realtà al controllo dell'una e dell'altra appare meno probabile
Un ritorno a tentativi o prassi di governo bipolare delle relazioni internazionale comunque per l'Europa si tratta da un lato di riconoscere lucidamente
Il peso che continuano ad aprire i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica e di assecondarne l'evoluzione positiva
E dall'altro di agire unitariamente per arricchire il quadro dei protagonisti e dei contenuti di questa fase di cambiamento delle relazioni internazionali ecco
Quale dovrebbe essere il segno di una politica estera comune dell'Europa
Potranno aggregarsi
Forze sufficienti per fare emergere un chiaro indirizzo in questo senso
Non solo forze di sinistra e progressisti ma forze democratiche di varia ispirazione in natura su scala europea noi lo crediamo possibile e lanciamo di qui un preciso appello politico all'Europa
Spetta operare per veder riconosciuto non solo il proprio ruolo ma anche quello di altri soggetti di politica internazionale come protagonisti di un'opera comune di rinnovamento e questo d'altronde lo spirito in cui ci si rivolge all'Europa esprimendo per così dire una domanda d Europa da parte di grandi Paesi emergenti come la Cina
E come l'India l'Argentina il Brasile i paesi in via di sviluppo e non allineati e su un altro piano ma su questo punto a promotori tornare da parte di Paesi dell'Europa orientale alleati dell'Unione soldi in rapporto a ciò assume grande importanza anche uno sforzo volto al rilancio del ruolo delle organizzazioni internazionali a cominciare dalle Nazioni Unite nella direzione già indicata da Bosso
E pure questo un terreno su cui l'Europa e segnatamente la comunità europea deve proporsi di esprimere una linea Dazzi copia
Altrettanto chiara e la necessità di un concorso europeo sul piano dei contenuti
Affinché nella fase di riflessione di dialogo di disponibilità alla collaborazione che stiamo vivendo
Vengano seriamente e correttamente affrontati tutti i problemi davvero decisivi al fine della costruzione di un nuovo sistema di relazioni internazionali di un mondo più sicuro e più giusto
Chi si consentirà a questo proposito anche se la mia
Esposizione si concentrerà poi naturalmente sui contenuti relativi al disarmo e alla cooperazione est-ovest in Europa di far brevemente riferimento al contributo che si può e deve dare per una piena assunzione di responsabilità rispetto al tema cruciale dello squilibrio Nord Sud e al complesso di realtà e di problematiche in cui esso sia se si tiene conto da un lato verso Spagna del sostanziale estraniarsi nel passato dell'Unione Sovietica da ogni forma di impegno collettivo in quella direzione
E dall'altro del caratterizzarsi della politica economica dell'amministrazione ricavi in termini tali da aggravare sempre di più quello squilibrio si può senz'altro dire che l'Europa ha mostrato maggiore consapevolezza della drammaticità del nudo nord sud e sia anche guadagnata un'autorità in udienza non trascurabili nel Terzo Mondo
E sa a dunque i titoli per giocare un ruolo significativo
Lo stavo a ricordare le forme in cui la comunità europea ha stabilito un sistema di rapporti speciali con gruppi di Paesi in via di sviluppo che ha condotto politiche di cooperazione più o meno efficaci l'attenzione da oggi richiamata
Su altro
Sul contributo da dare a una svolta complessiva negli indirizzi della politica economica internazionale nelle relazioni tra i Paesi industrializzati compresi quelli dell'Europa occidentale
E i paesi in via di sviluppo da quelli di nuova industrializzazione a quelli più poveri
Si tratta di un contributo da dare attraverso una presenza europea unitaria e incisiva in sedi internazionali come il Gatti il Fondo monetario la Banca mondiale
Si tratta di un contributo da dare promuovendo una presa di coscienza diffusa della portata del problema mettendo in discussione nei nostri Paesi visioni ristrette
Dell'interesse nazionale e dello stesso interesse di classe dei lavoratori superando incrostazioni protezionistiche come quelle rappresentate innanzitutto dalla politica agricola comunitaria e più in generale dando impulso che partecipando a un'azione solidale che deve diventare terreno di impegno crescente dell'Ovest e dell'Est
In questo senso vanno apprezzate tanto la sessione dedicata nel febbraio dello scorso anno dal Parlamento europeo a tutti gli aspetti del rapporto nord-sud quanto la campagna di informazione in mobilitazione politica
Sull'interdipendenza e la solidarietà nord-sud avviata di recente dal consiglio
L'agenda del dialogo sovietico americano deve aprirsi a questi problemi
Se si vuole dare il senso
Di una volontà di cambiamento nella politica internazionale tale da rispondere a esigenze vitali di una parte così grande della popolazione mondiale riconosciute come esigenze comuni di progresso e di sicurezza
Sotto lo stesso profilo l'ha visto anche l'impegno per la soluzione dei cosiddetti conflitti regionali che di fatto hanno per teatro il terzo mondo e concorrono ad esasperare
Situazioni già così gravi dal punto di vista economico e sociale l'Europa ha dimostrato il potere svolgere pure in questo campo una funzione autonoma e non marginale
In termini di mediazione e di ricerca di sbocchi politici di assetti di pace anche se si è presentata nello stesso tempo sotto l'altra faccia di spregiudicato trafficante di armi e se in casi come quello dei rapporti con Sudafrica ha mantenuto pesanti ambiguità
Positiva è stata in particolare l'azione condotta da parte europea per favorire un processo di pacificazione in America centrale
E il Nicaragua in questo momento insieme all'Afghanistan l'aria di conflitto in cui si sono compiuti i maggiori progressi verso un corretto sbocco politico
Positiva
è stata anche l'azione per gettare le basi di una soluzione del conflitto arabo-israeliano della questione palestinese della crisi mi dovete mediorientale ma di fronte a quest'ultima situazione
Di così ravvicinato in sé eresse il rischio per l'Europa
Si sarebbe richiesta un'iniziativa più costante conseguente da parte della Comunità europea si richiede oggi una moltiplicazione straordinaria di sforzi
Per porre termine all'intollerabile perpetuarsi dell'oppressione e della violenza contro le popolazioni palestinesi e si richiederà domani
Un rapporto paziente qualificato al successo dell'ormai
Pensabile Conferenza internazionale per la pace in Medio Oriente alla definizione di un assetto durevole e di di pace e di cooperazione in quella regione e in tutta l'area mediterranea
Non c'è bisogno di sottolineare
Come tutte le parti interessate possano guardare all'Europa come soggetto dimostrato sì capace più di altri di sfuggire a unilateralità e interessi di parte né i rapporti col mondo arabo e con le forze rappresentative di Israele
Combinando l'appoggio ai diritti del popolo palestinese e in particolare al diritto alla propria terra all'autodeterminazione a uno Stato indipendente con la di affermazione del diritto dello Stato di Israele all'esistenza e alla sicurezza
Non c'è dubbio tuttavia che l'Europa
E in particolare l'insieme dei paesi membri della comunità europea i membri insieme con gli Stati Uniti e il Canada dell'alleanza atlantica debbano nella fase attuale concentrare i loro sforzi per assumere un ruolo da protagonisti sul terreno del disarmo della cooperazione nel nostro confine
Non ritorno perché ho già detto
Circa la necessità sempre più impellente di una politica estera comune dell'Europa i circa il segno da darle
Su cui confidiamo che possa consentire un ampio arco di forze politiche europee ma c'è da rilevare che proprio sulle questioni del disarmo tra sicurezza della difesa si stanno manifestando ambiguità contrasti
Addirittura atteggiamenti opposti in seno alla Comunità europea sit in singoli Paesi
E ciò nonostante che non siano mancati momenti significativi di convergenza come quello dell'approvazione della relazione Galluzzi da parte del Parlamento europeo nell'ottobre scorso
Persiste in sostanza una differenziazione
Tra forze convinte che si debba operare attivamente qui e ora per nuovi equilibri militari in Europa
Sulla base di una riduzione negoziate controllata degli armamenti e forze tese invece attrarre dal presupposto di una minaccia ancor più grave di ieri per l'Europa occidentale
La conseguenza di politiche di riarmo di potenziamento degli arsenali nato e nazionali magari come condizione di meno immediati negoziati con l'Est un portavoce del governo Chirac
E il ricorso a una formula esplicita sostenendo la necessità di una pausa strategica
Negli accordi di disarmo
Dietro queste diversità di vedute ci sono non solo contrastanti apprezzamenti sulle situazioni militari
Ma valutazioni discordanti sulla possibilità e sull'importanza di nuovi rapporti politici tra Est e Ovest
Quando non addirittura l'attaccamento da parte dei portatori di posizioni più scettiche e chiuse
A schemi di rigida contrapposizione tra i due blocchi come fattori irrinunciabili di caratterizzazione ideologica e di lotta politica all'interno dei nostri Paesi e cambia evidentemente a seconda dell'uno o dell'altra ottica il modo di impostare il problema della concertazione europeo occidentale nel campo della difesa una scelta dunque si impone voglio dire subito che a nostro avviso in Italia
Esistono le condizioni perché essa venga fatta nel senso più costruttivo col concorso di forze politiche finora collocate sia nel governo sia all'opposizione
Su questa base va rivendicato come essenziale ed urgente dal punto di vista europeo l'avvio del negoziato per la riduzione l'equilibrio la stabilità nel campo degli armamenti convenzionale
E sulla base di quella scelta di una politica di disarmo e di cooperazione tra Est e Ovest come sostanza di una nuova sicurezza comune
Si può dare senza equivoci la risposta necessaria anche all'esigenza di una più autonoma difesa europea
L'urgenza del negoziato sugli armamenti convenzionali è rimasta in ombra bisogna dirlo rispetto alla ricerca di un'intesa per la riduzione del cinquanta per cento degli armamenti nucleari strategici sovietici e americani
Ne risultano chiare le difficoltà che ancora si oppongono alla definizione del mandato per quel negoziato nella sede più idonea e cioè nella riunione di Vienna della Conferenza per la sicurezza e cooperazione europea
Si tratta di fissare
Criteri di valutazione ambiti di trattativa e obiettivi accettabili per ambedue le parti di gettare le basi per ulteriori progressi sul piano delle misure di fiducia
Che a nostro avviso sarebbe importante estendere all'area del Mediterraneo
E di stabilire raccordi tra il gruppo dei ventitré Paesi membri delle due alleanze e il Foro dei trentacinque tutti i Paesi firmatari dell'Atto di Helsinki
Intanto si fa strada in Europa e negli Stati Uniti la convinzione che ai tradizionali confronti tra i livelli di armamenti convenzionali della NATO e del Patto di Varsavia confronti basati su elementi puramente quantitativi oltre che su fonti non sempre concordanti
Debbano sostituirsi valutazioni attenti ai sensi all'i fattori di carattere qualitativo sui sistemi d'arma sui gli schieramenti e sulle dottrine militari delle due parti
Si vedano la relazione Carstens forse adottata nel settembre scorso dalla Commissione militare dell'assemblea del Nord Atlantico e in modo particolare la relazione presentata in gennaio dal senatore ieri
Presidente del sottogruppo Comitato per la difesa convenzionale alla Commissione Forze armate del Senato americano
Quest'ultima polemicamente intitolata oltre la conta dei fagioli
Reagisce a diffuse semplificazioni allarmistiche e contribuisce a una corretta individuazione
Della misura e natura degli squilibri esistenti a favore del Patto di Varsavia
E più in generale delle a simmetria fra le due alleanze così si può configurare un approccio proficuo anche la parte europea alla prospettiva del negoziato con l'Est sulle forze convenzionali
Vanno parallelamente portati avanti il negoziato di recente sollecitato dai ministri chiarisce re e Andreotti per la messa al bando delle armi chimiche e quello particolarmente delicato anche perché legato Allo sviluppo della trattativa in campo convenzionale sulle armi nucleari accortissimo
Non è possibile richiamare in questa relazione tutti gli aspetti della complessa discussione che si sta svolgendo sul disarmo e sicurezza
Che alcuni aspetti restino particolarmente controversi lo si deduce dalle tracce visibili di faticosi compromessi rimaste nelle risoluzioni adottate di recente dei rappresentanti dei governi dell'UE io all'Aja e della NATO aprisse
Insostituibilità della deterrenza nucleare
Nel prevedibile futuro sviluppi e destino degli armamenti nucleari francese inglese la modernizzazione di questi ultimi e oggetto di contestazione specie da parte della Germania federale
Ma resta ambiguo più in generale il concetto di modernizzazione potendo esso designare qualsiasi revisione dei sistemi d'arma anche in vista e nel quadro di una riduzione concordata degli armamenti convenzionali e nucleari o invece programmi tali da innescare una rinnovata corsa agli armamenti sul nostro complimenti
La strada giusta
E quella di operare perché da ambedue le parti nulla venga fatto che alimenti sfiducia e tensione e renda più ardua la prospettiva dei negoziati sul disarmo riunione
Perché da ambedue le parti ci si predisponga a orientare strategie e schieramenti militari in chiave effettivamente difensiva e fonti americane
Hanno registrato proprio nelle scorse settimane segni di un tale mutamento nelle dottrine sovietica
In questa luce l'impegno per una crescente concertazione a livello europeo nel campo della difesa
Sì può presentare in termini positivi di maggiore assunzione di responsabilità innanzitutto in senso politico e di più razionale impiego delle risorse economiche e militari
Ci pronunciamo a favore di tale impegno già nel documento del novembre ottantasei della direzione del PC sua politica di sicurezza documento che resta nel suo complesso pienamente valido e al quale rimandiamo per molti aspetti
La discussione svoltasi nel periodo più recente su questo argomento ha visto convergere diverse forze politiche in Italia in Europa
Sulla necessità sia di una svolta finora invano invocata nel campo della standardizzazione degli armamenti e della cooperazione industriale e scientifica
Sia di un coordinamento tra forze e dispositivi di difesa dei singoli paesi membri dell'organizzazione militare integrata della NATO nonché di accordi di collaborazione con la Francia
Il tutto riferito sempre alla difesa convenzionale
Egualmente ampia è stata la convergenza sulla necessità di ancorare questo sforzo in termini istituzionali da un lato a una pure io rinnovata e allargata e dall'altro alla cooperazione politica europea
Quella che resta aperta e in sostanza la ricerca di un punto di equilibrio tra affermazione di un'autonomia dell'Europa anche sul terreno della sicurezza e della difesa e riaffermazione di un'alleanza politico militare con gli Stati Uniti che solo velleitaria mente strumentalmente si può mettere in questione
Non ripeterò le ragioni di fondo per cui consideriamo fuorviante l'ipotesi della costituzione di un terzo blocco militare e per di più nucleare
Ma giudichiamo egualmente inaccettabile la rinuncia a discutere
Tanto più che la discussione sul futuro della NATO e già aperta l'attuale configurazione il modo di operare dell'alleanza atlantica e la collocazione in essa di tanta parte dell'Europa la rinuncia insomma dare forma e sostanza all'idea di un pilastro europeo dell'alleanza
Questo discorso ci fa d'altro canto tornare al punto iniziale decisivo della necessità di rilanciare la prospettiva dell'integrazione politica e di una comune politica estera europea
E questo il banco di prova per misurare la genuinità euro operistica dei vari appelli a una difesa europea
Di qui dunque l'ambiguità di certe enfatizzazioni della collaborazione franco tedesca
Il segretario del Psi Craxi nell'intervento al convegno promosso lo scorso novembre appeal CELTA al Comitato Altiero Spinelli
Ha avuto ragione nel rilevare dopo aver confutato come ingiustificate psicosi di nervosismo e di paura di aver indicato la via maestra del negoziato in un'Europa oggi non insidiata da alcuna visibile minaccia
La maggiore collaborazione ed il più stretto coordinamento nell'ambito militare europeo non potrebbero non iscriversi in un processo più ampio di un'affermazione di un'identità europea e quindi di più stretta
Unione politica aggiungo che questa posizione risulta largamente condivisa oggi in Italia
Disarmo e cooperazione
Possono sostenersi a vicenda come elementi insieme costitutivi di una prospettiva nuova per l'Europa
E qui parlo dell'Europa tutta non ignorando peraltro che cosa abbia rappresentato in questi quarant'anni
La divisione in due blocchi politico militari rigidamente contrapposti la bipartizione per tanti aspetti artificiosa e forzosa Europe occidentale Europa orientale
Si deve certamente a lavorare per superare gradualmente questa contrapposizione e la via è quella della cooperazione politica economica e tecnologica culturale
Cooperazione dobbiamo tuttavia dire ancora e per un periodo prevedibilmente non previa tra le due europei questa è la realtà da cui bisogna lucidamente partire per quanto si voglia guardare non tanto non giova edulcorare la e se ci si provasse a scoprirne i contenuti i contorni si renderebbe solo più difficile
Il cammino sulla via della cooperazione si tratta di un punto delicato perché da Gorbaciov
Dalla nuova leadership di quella unione sovietica che Europa e non soltanto Europa ed è grande potenza mondiale e forza dominante di uno dei due blocchi
Viene un richiamo di cui bisogna intendere il significato e la serietà al comune retaggio il destino europeo e ancor più perché da altri Paesi dell'ex in cui molti si sentono piuttosto l'Europa centrale
Si veda la suggestione che esercita il rinnovato dibattito sulla Mitteleuropa viene come già notavo una domanda di Europa che in parte una domanda di più moderno sviluppo e in parte una domanda di democrazia
Si tratta di raccogliere questi messaggi senza indulgere a confusioni mia semplificazioni nella distinzione e nella gradualità
L'immagine della casa comune europea ha una sua legittimità e le vocali l'ha oggi ha un suo senso ma è un fatto che nell'una e nell'altra parte di questa antica casa comune hanno preso corpo mi passati decenni due distinti processi
Di integrazione e si sono radicati in particolare due sistemi politici e di valori profondamente diverso l'idea d'Europa
Ricostruita da un mostro storico
Partendo da una illuminata di fruizione di due secoli prima
Come una specie di grande ripubblica divisa in vari Stati tutti con gli stessi principi
Di diritto pubblico e di politica resta oggi un traguardo lontano come lo è per dirla più concretamente il superamento dei però
In questa fase c'è da operare per il massimo di dialogo Izzy avvicinamento possibile questo vale per i rapporti tra le due Germanie e vale per i rapporti con i Paesi dell'Est europeo vale come ispirazione di una nuova Ostpolitik comune dell'Europa occidentale e segnatamente della comunità europea ci deve essere in tutti i nostri paesi piena consapevolezza della portata storica del problema della divisione della Germania e insieme chiarezza
Sulla possibilità di darvi risposta solo in termini di sempre più pacifica e libera cooperazione
E altrettanto sensibile
E insieme responsabile deve essere la nostra politica verso tutti i Paesi alleati dell'Unione Sovietica sensibile ha istanze di effettiva democratizzazione
Di riconoscimento di diritti civili e politici di libertà culturali religiose e anche a istanze di maggiore autonomia nazionale all'interno di quel sistema di alleanze
Responsabile nel non alimentare tensioni destabilizzanti destinate a produrre effetti regressivo su queste basi molto si può fare nel prossimo futuro l'attenzione si concentra abitualmente sulle esigenze e opportunità di cooperazione economica e tecnologica e questo è certamente un campo importantissimo
E per rapporti reciprocamente vantaggiosi
Tra Est e Ovest in Europa come confermano nuove voci e idee che vengono dallo stesso mondo imprenditoriale
L'obiettivo più attuale e la conclusione di un accordo quadro tracce e comico insieme con lo sviluppo di intese bilaterali ma non si deve sottovalutare nessuno degli altri campi di cooperazione ambiente per citare il più allarmante qualificante problema comune informazione scienza cultura
Ora il quadro di riferimento più valido
Per lo sviluppo della cooperazione in tutti questi campi quello offerto con grande ricchezza e precisione dall'Atto finale di Helsinki del mille novecentosettantacinque a quell'atto ai seguiti di quella conferenza
Per la sicurezza e la cooperazione europea a quel foro di trentacinque Paesi
Ci si riferisce troppo poco da parte delle forze politiche italiane eppure e in quel foro che si è compiuto un anno e mezzo fa un decisivo passo avanti sulla via del disarmo e della pace con l'accordo sulle misure di fiducia e di sicurezza
Ed è lì
Attraverso la già ricordata riunione di Vienna che si deve far decollare il negoziato sulle forze convenzionali e in quel foro che in una visione davvero comprensiva dell'intera realtà europea
Si può meglio trovare l'indispensabile raccordo con un importante gruppo dei Paesi neutrali e non allineati evitando che essi siano penalizzati dagli ulteriori sviluppi del processo di integrazione nella Comunità europea e tagliati fuori dal confronto sul disarmo tra Est e Ovest
Ed è infine l'ancoraggio
All'atto finale di Helsinki alla dichiarazione sui principi che reggono le relazioni fra gli Stati partecipanti e al rispetto immessa sancito dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché all'intero capitolo della cooperazione nel settore umanitario il mezzo più valido
Per favorire correttamente gradualmente processi di liberalizzazione e democratizzazione in tutto il resto
In effetti anche su questa spinosa problematica che peraltro investe ancora paesi membri dell'Alleanza atlantica come la Turchia si è aperto un dialogo in modi fino a qualche anno fa non prevedibili con l'Unione Sovietica di altri Paesi del Patto di Varsavia
E possibile anche attraverso un maggiore impegno dell'Italia ed è necessario giungere a ulteriori progressi con la conclusione della sessione di Vienna
Su molti aspetti dell'impostazione che sono venuto svolgendo si è lavorato da parte di varie forze in Europa negli ultimi anni e si è giunti a conclusioni comuni in particolare
Tra partiti della sinistra come risultato da elaborazioni e documenti di singoli partiti socialisti e socialdemocratici del PC leader internazionale socialista da incontri bilaterali e da iniziative a livello europeo da dibattiti nel Parlamento di Strasburgo
E un comune atteggiamento
Le principali forze della sinistra europea e tra esse con le sue peculiarità il Piccini sono venute assumendo anche di fronte alla svolta in Unione Sovietica al nuovo corso di Gorbaciov
Un atteggiamento aperto e costruttivo consapevole delle incognite
Non incline a cancellare distinzioni di a rivedere giudizi di fondo
Ma impegnato a creare condizioni più favorevoli
Per un processo di cambiamento che può contribuire alla costruzione di un nuovo sistema di relazioni internazionali e assumere via via valori di democrazia e di socialismo propri del movimento operaio dell'Occidente
Il PCP presenta il suo programma di politica internazionale per l'Europa in uno spirito di confronto costruttivo con tutte le altre forze di sinistra e democratiche italiane
Siamo convinti che sulle questioni della collocazione internazionale e della politica estera dell'Italia si sia realizzato
Negli ultimi dieci anni un notevole avvicinamento tra forze dello schieramento di governo che forze dello schieramento di opposizione come il PC convergenze su questo terreno sono state da lui indicate come possibili e necessarie anche quando abbiamo scelto la linea politica dell'alternativa
Le posizioni sancite nel periodo della solidarietà democratica con le risoluzioni comuni di politica estera sottoscritte e votate al Senato e alla Camera nell'ottobre e nel dicembre settantasette furono il punto di partenza
Di un'azione che ha visto il nostro partito impegnarsi in prima fila nell'azione per l'unità europea
Contribuire a larghe intese di fronte a importanti vicende e questioni di politica internazionale sollevare problemi ed esprimere dissensi
Rispetto a comportamenti da temere e a decisioni da prendere all'interno del sistema comunitario e di alleanze in cui è collocata l'Italia
Si ricordano talvolta polemicamente solo le occasioni di divergenza che sono state anche gravi ma non sempre e che tuttavia non hanno oscurato essenziali punti di riferimento comuni ad esempio nel dicembre del settantotto fummo indotti da valutazioni di carattere politico a dare sull'ingresso immediato dell'Italia nel Sistema monetario europeo
Un voto contrario che oggi appare una forzatura rispetto alle stesse riserve da noi espresse sui termini di quell'intesa
Ma il nostro impegno per l'unità europea si sviluppò ancor più intensamente negli anni successivi culminando nel pieno appoggio al progetto di unione ideato da Altiero Spinelli
E per quella scelta come per molte altre richiamati in questa relazione voglio ricordare il personale impegno e contributo di Enrico Berlinguer
Abbiamo di recente dissentito dalla decisione di inviare una missione italiana
La missione navale italiana nel Golfo Persico ma non escludendo una partecipazione italiana a possibili missioni delle Nazioni Unite in quell'aria di conflitto in definitiva e possibile parlare
Guardando a più vicino passato e ancor meglio futuro divo tendenziale ampio consenso
Su grandi scelte di Indirizzo della politica estera italiana quello che altrove si chiamerebbe un consenso bipartitico cioè i dei due schieramenti politici alternativi
Rivendica nello stesso tempo la piena legittimità di articolazioni e divergenza di posizioni entro quel quadro
Ed è necessario su questa base affrontare
Anche il discorso Tour rapporto di coerenza
Da stabilire tra orientamenti di politica estera e opzioni di politica della difesa su questioni militari e su questioni di altra natura come quella oggi acuta di una severa non più prorogabile regolamentazione
Del commercio delle armi
In conclusione crediamo sia risultato chiaro che nell'impostare questo gol convegno abbiamo cercato di guardare oltre un ristretto orizzonte di partito e una particolare congiuntura politica Terna
Il nostro augurio
E che questa iniziativa possa contribuire a suscitare
Tra le forze politiche con lei come istituzioni di ricerca nell'opinione pubblica tra quei movimenti sperati ai viali di pace cui spetta una preziosa funzione di partecipazione di stimolo un dibattito davvero rispondente alle idee e alle prospettive nuove che stanno maturando nella politica internazionale
Ringrazio anche Giorgio Napolitano un apro il dibattito
Do la parola all'onorevole Bettino Craxi Bettino Craxi segretario del PSI voi
Poi prendere la parola il primo
Bisogna trovare un posto
Una francese ecco
Presenteremo passa il messaggio è ma bisogna trovare un posto un posto per il di farla alla no guarda grazie bisogna Leonardo ridevano a parlare dalla
Fare
Per posto
Intanto cari amici e cari compagnia
Vi ringrazio innanzitutto per il vostro invito mi offre l'occasione di un utile incontro
E gli spunti per una riflessione sulle questioni proposte che sono di attualità e di prospettiva e che investono il ruolo dell'Europa comunitaria e non
Della Pace vicino e lontano da noi
Dello sviluppo e delle sue interdipendenze
Del ruolo internazionale dell'Italia che non deve essere nel secondario
Nel periferico né subalterni
Persistono anche tra i Paesi europei
Che pure hanno creato istituzioni ed associazioni comuni
Marcati nazionalismi Forti egoismi
E diffusi particolarismi
Che hanno frenato Hoecke frenano
Sì il cammino di una Unione Europea più evoluta più ampia più solidale e più autorevole
Gran parte su gran parte dell'Europa occidentale
Un peso conservatore
Che ha fatto e che fa segnare il passo in molti campi da quello dello sviluppo coerente delle istituzioni comunitarie
A quello degli squilibri sociali sino al campo della cooperazione politica
Sovente asfittica timorosa e balbuziente
Vincolata dagli indirizzi sì dalle contraddizioni dalle esigenze diverse
Dei governi nazionali
E tuttavia sia pure a passo ridotto
Il movimento ha continuato a progredire
Una più matura coscienza europea si è diffusa
E si viene consolidando
La stagnazione era rifiutata da grandi settori della pubblica opinione
E dalle forze politiche e sociali organizzati
Si vanno meglio delineando i compiti e gli obiettivi per tutti
Un'azione politica efficace attiva convergenze di forze dei forze di progresso di diversa origine estrazione natura può consentire di recuperare molti ritardi e di rimediare a molte assenza
I paesi europei che hanno di fronte a sé prospettive molto simili
Ed un destino che non potrà non essere comune
Ipotizzare che questo o quel Paese possa stare come in un'isola verde in un deserto fuori ormai di ogni logica della realtà e della storia
Ha una dimensione europea il problema dello sviluppo come quello della disoccupazione
Regioni ricche e regioni povere
Convivono all'interno di un'area economico sociale che è tra le più potenti e sviluppate del mondo
Gravitano attorno all'Europa comunitaria
E guardo la destra con speranza molti paesi interessati a nuovi rapporti
Nuovi accordi e scambi più intensi
Senza più vasti accordi e maggiori intese nella politica della ricerca della innovazione tecnologica della cooperazione industriale la crescita europea è destinata ad arrestarsi e gli squilibri destinati ad aggravarsi
Sarà difficile per tutti porre argine e a ridurre le sacche della disoccupazione
Se non si vaglierà adeguatamente tutta l'importanza della dimensione sociale nel processo nel processo di integrazione economica
Rispetto a questi problemi
Tutta l'Europa è in ritardo della stessa scadenza del novantadue con l'attuazione del mercato unico non fa che sottolineare la necessità e l'urgenza
Di una rinnovata attenzione ai problemi dell'europeismo
L'Europa appare in ritardo anche in rapporto ai problemi di ordine mondiale che pure la investono direttamente
E sui quali si possono e si debbono pronunciare parole importanti
Ed influenti
Il miglioramento dei rapporti Est Ovest per la riduzione degli armamenti
Le molte crisi regionali a partire dalla tormentata area mediterranea
Lo sviluppo della cooperazione nord sud
Il rafforzamento dei regimi democratici di recente formazione
L'espansione dell'area della libertà
E il rispetto degli accordi sui diritti umani
Respiriamo oggi un clima nuovo ed incoraggiante viviamo una distensione che appare di qualità diversa
Per la volontà per le volontà che la sorreggono e per le prospettive che si sono dischi USA
Si sono accresciute le possibilità per l'Europa di far sentire la propria voce e di far valere una propria iniziative
L'Europa deve saper cogliere l'occasione del nuovo clima di collaborazione di fiducia instauratosi fra le due maggiori potenze mondiali
Per sollecitare ulteriori possibili azioni politico diplomatiche
Dirette a migliorare costantemente i rapporti internazionali a circoscrivere le aree di conflitto ad allargare la collaborazione gli scambi fra i popoli di tutto il mondo
Non molto tempo fa
Ho avuto modo di sconsigliare vivamente
Di lasciarsi fra stornare dai tamburi d'allarme che avevano cominciato a rullare in Europa di fronte all'accordo sovietico americano sugli euromissili
Osserva io allora innanzitutto che l'Europa occidentale
E l'area europea dell'alleanza atlantica non erano né disarmate né indifese anche se esistevano ed esistono squilibri a vantaggio del blocco dell'Est
Conosciuti ed anche in parte credo riconosciuti e che sono da tempo oggetto di esame
Desidero tornare a sottolineare quindi
Che nella nuova situazione la sola cosa che non deve essere fatta
E quella di preconizzare di preventivare misure di riarmo e di sostituzione delle armi che vengono azzerate con nuove armi
Deve essere al contrario ripresa con impegno la via maestra di un negoziato sugli armamenti convenzionali in Europa
Una vigorosa riattivazione di quel processo negoziale che è stato il più lungo e il più improduttivo di quanti se ne ricordino
L'obiettivo di fondo debba essere quello di realizzare attraverso nuovi accordi un sostanziale equilibrio delle forze su cui fondare una condizione stabile di maggiore sicurezza per tutti
Negoziare
E negoziare in modo paziente volonteroso e costruttivo è l'imperativo che sovrasta ogni altra necessità ed ogni altra possibilità
Quanto per l'Europa orientale
Partiamo da un punto fermo per i Paesi dell'Occidente europeo
L'alleanza atlantica non appare sostituibile
Mentre resta indivisibile il principio della sicurezza occidentale
Ed è in questo contesto che possono essere collocati l'interesse e la disponibilità italiana per un più stretto coordinamento ed una più stretta unità della difesa europea
Fino a quando la sicurezza del Vecchio Continente dipenderà dalla garanzia nucleare americana non sarà possibile a nessuno separare la distensione in Europa dal complesso dei rapporti russo americani
E ciò non vuol dire tuttavia che l'Europa non abbia il diritto di esercitare tutta la sua possibile influenza
Adoperandosi per creare un tessuto resistente di nuove relazioni
E di nuove convergenze di interessi e di azioni fra Est ed Ovest
Il dialogo tra le due maggiori potenze non deve creare né soggezione mine condizionamenti
Così come le ragioni della fermezza debbano restare tali e non trasformarsi in retorica e contrapposizione aprioristica
Insomma io penso che l'Italia debba continuare a pronunciarsi e ad agire in modo decisamente favorevole ad un miglioramento dei rapporti fra le due europei
Favorevole allo sviluppo delle relazioni bilaterali tra singoli Paesi in ogni campo della cultura e dell'economia
Favorevole agli accordi fra Comunità europea eccome con per la fissazione di un quadro giuridico dei rapporti di scambio per renderli più ampi e più agevoli
Sottolineare per seguire con convinzione
Tutte le utilità
Di una nuova e più ampia collaborazione economica fra tutti i Paesi dell'Europa
Alla condizione perché tutto questo effettivamente avvenga e che ogni aspetto sia chiaro
Che non si dia per avvenuto ciò che ancora deve avvenire
Ciò che ancora è in discussione ed è ancora a rischio
La realtà dell'Est europeo non è quella dell'Ovest
Anche se abbiamo molti motivi per accrescere la nostra fiducia
E la nostra speranza
Di fronte a processi di cambiamento che si sono aperti
Che potranno subire battute di arresto ma che difficilmente potranno essere rovescia
Molto probabilmente ci stanno di fronte agli anni di un proficuo negoziato
Forse gli anni di una svolta storica
Capace di restituire al mondo quelle grandi speranze per una nuova era di pace che avevano caratterizzato la prima parte dello scorso decennio
Allora l'accordo l'accordo Solto uno e il trattato Abm
Avevano posto basi più solide
Per una cresciuta stabilità degli equilibri di forze e per sostituire progressivamente un rapporto di collaborazione ad uno scenario di contrapposizione
Purtroppo quelle Prost quelle aspettative andarono deluse
E non sarebbe inutile indagare meglio
Le ragioni di quella delusione
Volendo assicurare un diverso destino alla nuova positiva fase dei rapporti internazionale
Non c'è dubbio che vi furono gravi responsabilità sovietiche
Nella rottura dei rapporti di collaborazione che si erano instaurati fra destra ed Ovest nell'arco di tempo che va dal mille novecentosessantanove al mille novecento settantasei
Sembra ormai accertato che gli intendimenti sovietico di dotarsi di sistemi nucleari apportata intermedia
Abbiano cominciato a maturare addirittura nel mille novecentosettantadue cioè l'hanno spesso dei grandi accordi e in particolare dell'accordo Solto uno
Che fissava tutti gli armamenti nucleari intercontinentali escludendo i dispositivi intermedi
Decidendo di installare gli SS venti
Bresso inerzia doveva essere consapevole di introdurre nel quadro europeo uno squilibrio che non poteva rimanere senza risposta
Gli SS venti erano infatti diretti verso l'Europa
Una regione da cui non poteva partire alcuna minaccia militare verso l'Unione Sovietica
Io non credo che le intenzioni di Brest niente fossero di preparare un'offensiva militare in Europa
Più probabilmente egli si proponeva di esercitare una capacità di intimidazione sottovalutando in questo le reazioni dell'Europa che infatti poi si determinarono
Per quanto sia problematico naturalmente individuare le motivazioni precise
Che mossero allora Breznev
Non si può ignorare l'influenza che su di lui deve avere esercitato una concezione ossessiva della sicurezza
Che in quel periodo non era però insidiata da minacce esterne di origine militare
Ma piuttosto da difficoltà interne
Dalla crisi economica dalla stagnazione produttiva dalla burocratizzazione del sistema che affievoliva hanno ogni reale progresso
Condannando l'Unione Sovietica ad un'arretratezza e ad una mancanza di vitalità
Era l'offuscamento dell'immagine di potenza dell'Unione Sovietica probabilmente a preoccupare presi mia
E da indurlo a trasferire il confronto internazionale sul piano militare
Insomma cercare la propria sicurezza nella insicurezza altrui
L'attuale dirigenza sovietica
Almeno nei fatti
Mostra di essere portata a riflettere gli errori
Sulle ragioni che avevano tanto rafforzato la mano dei militari e sulle alternative positive di importanti che restano invece aperte di fronte a una grande potenza come l'Unione Sovietica
Anche se esse oggi alle prese con gravi difficoltà
Ed enormi problemi che derivano dalle sue insoddisfatte esigenze di crescita e di rinnovamento
Sbaglia chi crede che il cammino della distensione degli accordi di disarmo sia tutto in discesa
I problemi sono molti e di difficilissima soluzione
Data per scontata la buona volontà delle due parti occorre trovare la meccanica i meccanismi per neutralizzare determinate forze
E quindi Bérard né altre distruggerle altre ancora
Si è iniziato un cammino che potremmo chiamare della reciproca collaborazione alla reciproca sicurezza
Penso che se questa strada sarà percorsa con coerenza
Essa comporterà fatalmente anche un trasferimento di innovazione tecnologica dall'una e dall'altra parte dei due schieramenti
Il mondo allora gli uomini avrebbero la possibilità di veder posto al servizio della pace del progresso tutto il grande potenziale della nuova scienza e della nuova tecnologia
Tutto questo è ancora un traguardo lontano
E tuttavia un traguardo per il quale vale la pena di lavorare
Di produrre ogni sforzo di moltiplicare le iniziata
Cioè come ha sottolineato il compagno Napolitano c'è bisogno di una maggiore unità europea
Ma anche di una maggiore chiarezza e coerenza di direzione politica
è il solo modo per consentire all'Europa di esprimere tutta la forza e la credibilità che sono necessarie per rappresentare un soggetto politico attivo
Un fattore non contraddittorio di sviluppo e di stabilità
è un ruolo che l'Europa deve svolgere non solo per accrescere la fiducia e la sicurezza traveste dove resterà ma per concorrere a risolvere i fattori di tensione e di punti di crisi che costellano la scena internazionale
E che costituiscono una minaccia strisciante e permanente per tutti
Vi è una Regione quella mediorientale
Che più di ogni altra travolta da tensioni e conflitti e dove perciò è più sentita l'esigenza di un'azione pacificatrice
L'Europa ripete le sue dichiarazioni di principio
Che sono certo meglio del nulla ma troppo poco rispetto a ciò che sarebbe invece necessaria
L'Europa dovrebbe essere in prima fila nella ricerca di una soluzione negoziale
Per superare una situazione di stallo contrassegnata da sofferenze e da tragedie che scandiscono il loro orrore e il loro dolore quotidiano
Alla fine dello scorso anno
Il leader laburista israeliano Shimon Peres
Mi inviano un messaggio personale nel quale esprimeva l'augurio e la previsione
Che l'ottantotto sarebbe stato finalmente l'anno della pace
Mi domando come
Di fronte al quadro disperato della repressione
Del martirio dei patrioti e degli innocenti
Del fallimento delle iniziative politico diplomatiche
Del pericolo di un ritorno alle forme più esasperate di scontro e di lotta
Troppi voltano le spalle di fronte alla realtà
E tutto questo allontana ogni possibilità pacifica vera e concreta
Ciò che accade oggi prepara solo ciò che di peggio e di molto peggio può accadere domani e dopodomani
Insomma c'è una dette retta realtà
Che è fatta di territoriale labili abitati da popolazioni arabe
Che non può sopportare il peso di una occupazione militare straniera che si è protratta oltre ogni ragionevole limite
Cioè la realtà del popolo palestinese che rivendica un fondamentale diritto che non può esservi disconosciuto e che pone un problema che deve trovare la sua pacifica soluzione
C'è una realtà israeliana
Che può giustamente pretendere garanzie di riconoscimento di sicurezza di frontiera e certe di una pace stabile
Ma che non può pretendere altro che questo
Al di là e al di qua delle rive del Giordano
Fissate le frontiere con Israele
In un contesto pacifico internazionalmente garantito uno Stato palestinese e lo Stato Jordan hanno entrambi sovrani
Ma legati strettamente in un'unica confederazione appaiono come una sola via d'uscita ragionevole la sola soluzione politico-costituzionale convincente fare le caratteristiche proprie della regione
In questa prospettiva
Un breve periodo transitorio di autonomia avrebbe un senso
Senza questa prospettiva si risolve in un espediente e in una beffa
Noi ci auguriamo che in questa direzione si sviluppino nuove intese giordano palestinese
Che su di un comune progetto politico costituzionale si realizzi uno storico e definitivo accordo
Tra l'OLP che evidentemente la sola organizzazione politica rappresentativa del movimento di liberazione palestinese
Ed il Regno di Giordania
Ebbene l'Europa può fare molto se lo vuole
Purché s'perché si definisca un tracciato di pace
Lo può fare anche sostenendo il progetto di una conferenza internazionale
Utile se già si saranno cominciati a delineare i contorni di un processo di pace e di una soluzione Hua
Rischiosa se ad essa mancasse la necessaria ed approfondita preparazione
L'Europa e i Paesi del sud del Mediterraneo
Vivono ancora troppo distanti tra loro
Trent'anni orsono
Firmando
Il Trattato di Roma
I sei Paesi che davano vita alla Comunità europea
Dedicarono ai Paesi del Maghreb una solenne dichiarazione di intenzioni che suonava così
Obiettivo della comunità
è quello di mantenere e sviluppare le correnti di scambio tradizionali e di contribuire allo sviluppo economico dei paesi del Maghreb
L'impegno mantiene tutta la sua lotta di attualità
C'è un volume di scambi e di cooperazione che al di sotto delle possibilità e certamente al di sotto delle necessità
Guardando al futuro qui questa regione nella quale siamo immersi
Le prospettive sono inquietanti
Di qui al due mila e venticinque i livelli della popolazione del Mediterraneo si calcola potrebbero collocarsi tra cinquecento venti e cinquecentosettanta milioni di abitanti
I Paesi settentrionali del bacino del Mediterraneo
Rappresenteranno allora solo un terzo del totale della popolazione
Rispetto ai due terzi del mille che erano nel mille novecentocinquanta e dalla metà che sono oggi
I paesi meridionali quindi ed orientali del Mediterraneo rappresenteranno circa due terzi e cioè due volte più che nel mille novecentocinquanta
Solo questo dato la dice lunga su ciò che bisogna fare
Prevenire accelerare in un rapporto tra Paesi avanzati e Paesi in via di sviluppo che deve essere sempre meno assistenza e sempre più Progetto di sviluppo delle produzioni e dei consumi
C'è una grande questione sociale del nostro tempo
Che si colloca ormai sempre più nel rapporto tra i popoli
Nelle diseguaglianze che debbono essere ridotte tra Paesi ricchi e Paesi poveri tra aree industrializzate dare depresse
Che stabilisce una gerarchia internazionale di classi che deve essere affrontata modificata riequilibrato
Rispetto per esempio all'Africa in primo luogo ma ben inteso non solo all'Africa
C'è un compito economico sociale scientifico un dovere morale
Una responsabilità politica dell'Europa che richiedono una moltiplicazione progressiva degli impegni e degli sforzi tanto finanziari che tecnici che umani
Tutto ciò richiede sensibilità sociale
Apertura politica
Continuità nelle azioni che si intraprendono
Una visione ed un principio di eguaglianza e di progresso
In questi ambiti noi vogliamo vedere crescere un ruolo attivo e fa il motivo dell'Italia
Nel dialogo Est-Ovest nella cooperazione tra nord o sud
Nella vita di questo Mediterraneo difficile
Nella difesa e nella riconquista della pace dovesse minacciata ho perduto
Nella difesa dei diritti dei popoli e dei diritti umani ovunque nel mondo siano conculcati ed offesi
Tentare di unire gli sforzi per le buone cause è sempre un dovere
Riuscire a farlo è comunque un successo per tutti
Una nazione che nella propria vita politica
E pur nella chiarezza e nella vitalità della propria dialettica interna
Una reazione che riesce a realizzare il massimo di convergenza nello sviluppo della propria politica estera e del proprio ruolo politico internazionale è senza dubbio una nazione più forte più unita più indipendente e più rispettata
La parola pure e al ministro Renato Ruggiero e si prepari l'onorevole Giolitti
Io raccomanderei di stare negli interventi sul quarto d'ora insomma
Credo credo che uno degli elementi principali di questo dibattito e che è stato messo bene in luce dalle due relazioni
E che l'Europa oggi si colloca mi scusi mi scusi ministro vorrei pregare
Di non fare chiasso insomma di consentirci di Pulp continuare tranquillamente anche se qualcuno deve uscire
L'Europa si colloca in un mondo che sta cambiando velocemente
E un mondo in cui cambiano le idee cambiano gli equilibri
E ancora non è preciso il punto di arrivo nel quale stiamo andando ma certamente l'elemento che più caratterizza questa fase e la internazionalizzazione delle economie e un mondo sempre più interdipendente
Un autorevole
E il giornale molto realista come l'icona o mista
Alcune settimane fa ha pubblicato un articolo di fondo in cui prospettava come una ipotesi realistica che nel due mila e venti noi possiamo giungere alla moneta mondiale la Fenice
Che cosa significa questo cambiamento che cosa sta succedendo nel mondo ci sono elementi incoraggianti o elementi di pessimismo
Bene se noi cerchiamo un momentino di vedere velocemente quali sono i grandi cambiamenti è il primo è certamente la posizione degli Stati Uniti la cui diciamo relativa a Potenza economica diminuisce nei confronti dell'Europa e del Giappone gli Stati Uniti sono ormai diventati il più grande debitore del mondo
Anche si assicurano gran parte della difesa del mondo occidentale e anche se sono i più grandi creditori
Dei Paesi in via di sviluppo
L'Europa ormai un prodotto interno che uguale a quello della degli Stati Uniti e superiore a quello dell'Unione Sovietica
Però non di non assicura da sola la propria difesa pur avendo delle condizioni di ricchezza e di stabilità molto grandi
Il Giappone in fondo e vittima del proprio successo il problema del Giappone e chi come dominare diminuire le proprie eccedenze
Si affaccia invece nel continente asiatico come potenza economica dominante in prospettiva la Cina Secondo i calcoli che si fanno attualmente e in una proiezione che non è una proiezione massimalisti Ica
A un no crescita del sette virgola cinque per cento annuale che una crescita per i cinesi non estremamente importante in dieci anni il prodotto interno lordo della Cina dovrebbe aumentare
Quello dell'India con uno una crescita del sette per cento dovrebbe consentire a questo Paese di superare la Germania e l'Italia all'inizio degli anni due mila
Quindi si accompagniamo a questo poi anche il previsto sviluppo dei Paesi di nuova industrializzazione e Hong Kong formosa a Corea del Sud Singapore
Che sono cresciuti dal mille novecentosessantacinque del sei per cento all'anno
Ebbene noi vediamo che non è assolutamente improbabile che il grande sviluppo nel mondo nel nel nel due mila avverrà proprio nel Pacifico
In questi cambiamenti una delle grandi incognite rinnoviamo la filiera vivissima può fare capannello una questione vocazione una delle grandi incognite proprio lo sviluppo dell'Unione Sovietica e naturalmente questo lo sviluppo dell'Unione Sovietica dipenderà dalla grandezza dalla estensione e dal successo dei cambiamenti in corso
In questo mondo che cambia dunque vi è una forte domanda di Europa
Ma l'Europa per rispondere a questa domanda deve insistere in modo diverso da quello attuale e per resistere l'Europa deve realizzare alcune condizioni
La prima delle condizioni effettivamente di realizzare il mercato unico europeo
Queste quattro grandi libertà che sono libertà rivoluzionarie se si pensa che noi vogliamo eliminare completamente ogni ostacolo alla libera circolazione delle persone delle merci dei capitali e dei servizi
Il secondo obiettivo fondamentale e la realizzazione di una moneta europea
è il terzo di una sicurezza europea
Che un concetto che supera quello di difesa europea perché la sicurezza non è solo militare e anche politica e credo che non sia solo un bilaterale ma significa anche una sicurezza bilaterale e bilanciata ed evidentemente se noi affrontiamo come oggi il dibattito europeo si sta avviando queste tematiche
Del mercato unico della moneta europea
E della sicurezza europea è chiaro che noi non potremmo raggiungere dei progressi sostanziali senza affrontare anche il nodo delle istituzioni europee
E quindi è di un salto qualitativo nelle istituzioni europea il vero problema e il dilemma quindi di questa Europa sei vuole dare un contributo e quindi di esistere e di trasformare questa operazione del mercato interno da un'operazione puramente mercantili Istica da un mercato senz'anima invece a qualche cosa che abbia una sostanza politica e un disegno economico che cosa significa questo e qual è il dibattito nel quale all'interno oggi si pone si pone la questione della crescita dell'Europa
Beh io direi che si pone appunto in tre modi il primo che l'Europa deve avere una sua identità istituzionale e politica non può essere non può esserci una Europa senza un'identità istituzionale e politica
Il secondo punto che questi Europa
Deve conservare le caratteristiche che ha avuto finora cioè di uno stato sociale di ugual far Stay
E quello che distingue noi europei da in fondo lo sviluppo negli Stati Uniti o lo sviluppi ormai il Giappone è il terzo che il problema sia poggiare su una strategia di crescita è una strategia di sviluppo e non semplicemente su una strategia di stabilità
Io vorrei sottolineare due punti per cercare di mantenermi adesso nel nel tempo che mi sembrano essenziali il primo elemento che noi non dobbiamo vedere al processo della costruzione europea soltanto come l'Italia e l'Europa ma dobbiamo cercare di vedere a questo processo come l'Europa
E il mondo e nel quadro diciamo europeo qual è il ruolo dell'Italia e allora la prima considerazione
I prossimi anni saranno caratterizzati da un profondissimo aggiustamento strutturale delle economie dei paesi industrializzati sarà questa forse la caratteristica principale dei prossimi anni
Dovete pensare che noi dobbiamo riassorbire il deficit commerciale degli Stati Uniti di centosessanta miliardi di dollari l'anno
Bisogna riassorbire che cosa significa riassorbire questo squilibrio significa che gli Stati Uniti debbano esportare di più e quindi occupare certe mercati europei e importare di meno importare di meno pone per esempio il problema
Delle esportazioni dei Paesi di nuova industrializzazione i asiatici i quali hanno Unsal plus nei confronti degli Stati Uniti di più di trenta miliardi di dollari questi dovranno esportare altrove
Esporta l'anno quindi prevalentemente sui mercati europei o sui mercati terzi dove noi esportiamo
Vi è poi il problema del grande squilibrio della politica agricola comune che deve essere riassorbito si tratta di cifre gigantesche
Di circa cento miliardi
Di dollari l'anno di sostegno da parte di noi europei
Da parte degli americani di sessanta miliardi di dollari di sostegno da parte dei giapponesi e si calcola di cinquanta miliardi di dollari di sostegno da parte dell'Unione Sovietica
Per la propria agricoltura che però essendo deficitaria non concorre certamente alla formazione di eccedenze
Ho voi pensate che soltanto oggi nella Comunità europea
Vi è un deflusso di agricoltori sul mercato del lavoro di trecento ottanta mila unità all'anno e siamo agli inizi semplicemente di questo contenimento della spesa e dalla produzione agricola
Quando dovremo incidere più fortemente il problema diventerà angoscioso
Vi è il problema del riaggiustamento del debito dei Paesi in via di sviluppo problema del rapporto nord-sud il problema del ruolo dell'Italia
E dell'Europa è non è soltanto quello di dare finanziamenti a questi Paesi perché quando si danno finanziamenti e si chiudono i mercati questi Paesi poi non possono esportare produrre ed avere una loro dimensione noi stessi noi italiani abbiamo visto che il nostro problema di sviluppo è stato quello di avere l'apertura dei mercati e con queste voi noi siamo cresciuti non con i finanziamenti del fondo di sviluppo regionale dico per dire o della politica agricola ebbe noi dobbiamo assicurare ai Paesi dell'America latina ai Paesi dell'Africa ai Paesi dell'Asia in via di sviluppo indebitati
Gli opportuni mercati di sbocco se vogliamo veramente contribuire alla loro crescita economica
E anche questo è un problema di aggiustamento strutturale del nostro economiche quindi problemi per esempio che riguardavano italiani come il problema del tessile dell'accordo multi fibre e di come noi dobbiamo diciamo aggiustare strutturalmente settori come l'auto il tessile l'acciaio sono problemi di importanza molto grave
Vorrei qui fare una breve considerazione si è parlato
Dell'importanza di in questo quadro di un'azione dell'Europa occidentale nei confronti dell'Europa orientale e di una possibile Piano Marshall
Sì utilizzato questa espressione nei confronti dell'Unione sovietica dei Paesi dell'Europa orientale
Ma io credo prima di tutto che l'espressione sia sbagliata non si tratta di fare un Piano Marshall ma si tratta certamente e in questa strategia in questo mondo che cambia in cui vi è una forte pressione sulla sull'Europa occidentale certamente di creare un vincolo di collaborazione economica con i Paesi dell'Europa orientale
E con l'Unione Sovietica diverso da quello attuale
In realtà il problema e solo in parte finanziario perché se noi oggi guardiamo le cifre già oggi potremmo dire che c'è un certo Piano Marshall ho fatto dei calcoli stamattina
E la posizione della esposizione creditizia
Dell'Italia nei confronti dell'Unione Sovietica attualmente al trenta al trenta marzo e di un miliardo e trecento milioni di dollari quindi insomma sono cifre abbastanza ragguardevoli
E l'esposizione creditizia di dei quattro principali paesi europei nei confronti dell'URSS e dei Paesi dell'Europa orientale
E di circa tredici miliardi di dollari quindi ci troviamo in una situazione in cui non è che si può dire che non vi sono risorse anche ampie messi a disposizione da parte dei Paesi dell'Est
Ma che qualche problema non è solo finanziaria il problema è di avere una concezione che vada al di là della semplice esposizione creditizia io personalmente credo moltissimo
Nel fenomeno cooperazione e nelle imprese miste e anche la ragione per cui io andai a Mosca per partecipare alla firma della prima impresa mista tra l'Unione Sovietica e l'Italia
Quindi credo che la grande importanza sia più nella cooperazione che nel fatto finanziario anche se evidentemente il fatto finanziario alla sua importanza perciò non parlerei di piano Marshall ma parlerei invece di un grosso progetto di cooperazione e di collaborazione
Con all'Unione Sovietica e con i Paesi dell'Europa orientale evidentemente in una situazione come diceva Napolitano di vantaggio reciproco
La seconda breve osservazione che vorrei fare e sulla sicurezza europea in un quadro di disarmo
Ma io credo in una cosa molto semplice
Che noi europei non possiamo eludere in un certo qual senso
Un quesito un problema che è di tutti i popoli della terra
E che è quello di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di difesa tra le esigenze di sviluppo le esigenze di consumo ecco cioè noi non possiamo eludere questo quesito nel momento in cui la nostra forza
Economica e commerciale cresce e la forza economica e commerciale degli Stati Uniti si ridimensiona di fronti annui e di fronte e di fronte al Giappone
E sono anche profondamente convinto che è un maggior ruolo dell'Europa nella sicurezza nella sicurezza perché guardate che poi sui problemi di difesa non è vero che la difesa i quattro Paesi principali paesi europei
E sono forse più armati di quello che si pensa leggevo giustamente in un libro americano queste cifre che le forze armate regolari di Italia Gran Bretagna Francia e e e Germania
Adesso ammontano a più di un milione
Di di di gli uomini sotto le armi con un milione settecento mila di riserva che sono certamente meno di quanto all'uscio ma più di quanto agli Stati Uniti
Leggevo che per esempio sulle navi da battaglia mentre gli Stati Uniti e ne hanno centoquarantanove questi quattro Paesi ne hanno duecentoventisette ecco insomma quindi non è tra Eric carri armati artiglieria insomma non è che non abbiamo nulla il problema è che sono divise che sono come si è detto prima non sono omogenee non sono standardizzate quindi il problema e più l'unità l'impiego unitario la concezione strategica unitaria che il problema del riarmo
Così come io credo il problema non è di difesa soltanto ma è un problema di sicurezza quindi di sicurezza anche politica di elementi che trascende economica che trascendono questo
E credo pertanto che sia stato molto utile
Quanto il partito socialista abbia detto nelle sue osservazioni sulla politica estera il programma del nuovo governo
Quando ha invitato esplicitamente a includere una riflessione sul consiglio europeo di sicurezza perché negli altri paesi a differenza del nostro in Germania in Francia beh queste sono responsabilità da capi di stato di governo non soltanto dei ministri degli esteri e della difesa ed è chiaro che un organismo che voglia funzionare deve funzionare a quel livello
Così come noi abbiamo creato il consiglio europeo per le questioni comunitarie quando a un certo momento si è visto che i ministri e gli estremisti l'agricoltura non potevano risolvere i problemi
Vorrei terminare perché ho certamente superato il mio quarto d'ora
Io dicendo dicendo una cosa molto semplice
Che in questo mondo che cambia
E che cambia in fondo migliorando con tutte le tragedie attuali questo mondo sta cambiando nel miglioramento
In questa Europa che progredisce beh il nostro Paese l'Italia avanza molto di più di quello che noi italiani talvolta ne abbiamo a casa nostra la percezione e chi capita invece che uscendo dal nostro Paese e andando per il mondo ci accorgiamo di quanto il nostro Paese
Sia cresciuto si sia internazionalizzato e abbia una grande influenza
E siccome in questo mondo che cambia come è stato prima giustamente detto cambiano anche le idee e si affaccia un nuovo pensiero politico e un nuovo pensiero economico
Basato sulla interdipendenza basato sul disarmo
Basato sulla cooperazione internazionale io credo che il nostro Paese e la sinistra italiana europea hanno una grande responsabilità perché questa nuova tendenza internazionale si rafforzi e prevalga
Grazie
Allora la parola resa all'onorevole Giolitti si prepari Stefano Silvestri
Mentre ascoltavo le due relazioni di Boffa e Napolitano mi è venuto fatto di osservare
Che
è molto più utile al fine della come dire definizione o se si preferisce anche ridefinizione della identità del Partito Comunista Italiano
Partecipare a un convegno come questo che non spendere energie tempo e danaro in tante radiografie sugli organi vitali del partito comunista miranti a rilevare a rivelare qualche malattia ereditaria inguaribile
Lo scopo dichiarato di questo convegno evidentemente come dice il suo titolo come ancora più evidentemente direi e specificamente risultato delle due relazioni il ruolo politico dell'Europa
Questo mi pare il protagonista che prendiamo in prioritaria considerazione
E allora a questo proposito la prima considerazione che vorrei fare è che tale ruolo politico non può scaturire quasi per germinazione spontanea dal processo di integrazione economica
Ma che viceversa è l'unione politica o l'avviso
Alla unione politica che a un certo punto e io credo che siamo giunti a questo punto può e deve dare l'impulso necessario al proseguimento e completamento dell'integrazione economica se non ci accontentiamo di limitare tale processo di integrazione alla creazione di una Area di libero scambio
Temo che a questo rischiamo che ha questo rischiano di ridursi le magnifiche sorti e progressive annunciate ai Paesi della Comunità europea per il mille novecentonovantadue ma perché quella priorità della politica sull'economia sia plausibile e accettabile
Credo che bisogna pregiudizialmente trovarsi d'accordo circa alla desiderabili ITA della unione politica dell'Europa occidentale
Perché di questa area geopolitica si tratta ipogeo politica non ideologica ovviamente e non di una inesistente e per allo stato degli atti imprevedibile
Europa dall'Atlantico agli Urali tale avvertenza preliminare non è superflua perché le sinistre in Europa
E non solo il Partito Comunista Italiano hanno molto reca al citato
Di fronte alla scelta di campo dell'Europa occidentale ripeto Scelta di Campo geopolitica se si vuole anche geo economica e non certo ideologica intesa in termini di contrapposizione frontale tra i blocchi
E hanno visitato anche di fronte ai progetti di cooperazione economica e politica che si sono presentati in quest'area già alla fine e subito dopo la seconda guerra mondiale penso a Bretton Woods al Piano Marshall due grandiose iniziative di cooperazione economica e politica che non furono promosse anzi la seconda fu contestata è ostacolata
Dalle forze politiche di sinistra che pure erano vigorosamente presenti in tutti i Paesi dell'Europa occidentale
E ricordiamo anche l'affondamento con il valido contributo delle sinistre della proposta di una comunità europea di difesa
Credo che la critica chiara e decisa di errori commessi in passato è un contributo necessario per dissipare ogni ambiguità riguardo alle scelte e agli impegni che si assumono per il presente e per il futuro
Io credo che quell'assenza od ostilità delle sinistre ha avuto gravi conseguenze negative sui successivi sviluppi
Che hanno condotto a una falda una fase iniziale in cui era prevalente il criterio e il metodo della cooperazione a una fase successiva nella quale ci troviamo ancora oggi
In cui l'accento sia sempre più spostato dalla cooperazione alla competizione e cioè secondo il linguaggio oggi più corrente dal ruolo dello Stato al ruolo del mercato
Certo quella assenza od ostilità delle sinistre derivava anche da una esitazione o riluttanza a compiere la scelta di campo che comportava la divisione intervenuta tra Est e Ovest
E a riconoscere la necessità di un rapporto privilegiato dell'Europa occidentale con gli Stati Uniti d'America
E cioè riconoscere una interdipendenza ineluttabile
Quella tra europei occidentale e Stati Uniti sul piano economico sul piano politico e quindi si anche interdipendenza convergenza e non contrapposizione nei rapporti tra unione europea
E alleanza atlantica
Di conseguenza è stato meno efficace comunque tardivo il ruolo delle sinistre per costruire ponti su quella divisione l'Europa per passare
Dalla coesistenza più o meno pacifica alla cooperazione
Per la pace il disarmo lo sviluppo e via dicendo
Cooperazione che come i recenti sviluppi dei rapporti esto Ovest dimostrano ed è stato messo bene in luce nelle due relazioni non è una utopia
Non lo è a condizione che l'Europa occidentale sia ben consapevole della propria identità e del proprio ruolo
Ma stando attenti perciò a non mettere come dire il carro ai avanti ai buoi mettendo quindi a prima di tutto all'ordine del giorno l'obiettivo della cooperazione
E il buon esempio di cooperazione credo che dobbiamo darlo anzitutto in casa nostra
Nella Comunità europea che non può e non deve essere soltanto un mercato comune uno spazio offerto alla competizione sfrenata e sregolata tra forze di mercato
E per evitare questo rischio
Mi pare appunto necessaria una forte iniziativa delle sinistre europee perché ciò postula
Necessariamente una guida politica efficace e coerente
A livello sovranazionale
In altri termini mi pare che non basta dire alle imprese ecco qui lo spazio europeo ve lo prepariamo per il mille novecentonovantadue libero da barriere crescete moltiplicate il la liberalizzazione non funziona se mancano stabilità ed equità come è messo bene in evidenza nel rapporto del gruppo presieduto da Tommaso Padoa Schioppa intitolato appunto efficienza stabilità ed equità ma ciò significa invertire la tendenza che finora ha prevalso per cui nel processo di costruzione della comunità preponderante è il ruolo attribuito al fattore mercato e del tutto evanescente quello attribuito al fattore Stato c'è voluta ma non è bastata
Tutta l'intelligenza la chiaroveggenza e la tenacia di una chiedo Spinelli e delle sinistre italiane ed europee da lui in citate
Per mettere all'ordine del giorno far balzare in primo piano il problema istituzionale che il problema della guida politica
E del ruolo che a tal fine deve essere esercitato dal Parlamento europeo
Ma aggiungo non solo dal Parlamento europeo occorre subito aggiungerlo questo per non essere fraintesi giacché non compete al Parlamento l'esercizio diretto della funzione di governo per la quale a mio avviso bisogna mirare al Consiglio europeo nella prospettiva di una interdipendenza sempre più stretta tra le due dinamiche che devono animare la costruzione europea quella della integrazione economica e quella della unione politica
A livello istituzionale mi pare che quella interdipendenza di economia e politica di politica ed economia dovrebbe tradursi almeno in una prima fase e al titolo per così dire sperimentale
In un ben congegnato coordinamento tra istituzioni della Comunità economica europea e organi della cooperazione politica
L'obiettivo strettamente economico del mercato comune mille novecentonovantadue
Non è sufficiente per disincagliare la comunità dalle secche in cui rischia continuamente di arenarsi
L'esperienza insegna anche dopo l'atto unico le istituzioni comunitarie e soprattutto il Consiglio che piaccia o no e tuttora l'organo decisionale
Operano in termini di negoziazione intorno a beni economici divisibili
Sui quali in effetti si arriva a decidere non in quanto finalmente riesce a prevalere un interesse un obiettivo comunitario europeo bensì in quanto dal negoziato dal compromesso che ne deriva
Ciascuno stato membro si ritiene soddisfatto per quanto riguarda il rapporto costi-benefici realizzato a livello dei propri interessi nazionali
Ciò risulta chiara
Ali per il raggiungimento degli obiettivi con mille novecentonovantadue la riforma della politica agricola comune la questione del Bilancio e delle risorse proprie la questione dell'aumento adeguato dei fondi strutturali
Ci troviamo cioè pur sempre di fronte a un eccesso di competizione e a una insufficienza di cooperazione
Al punto in cui siamo il superamento di questi limiti
E intoppi può essere determinato solo dalla consapevolezza che una più stretta
Integrazione economica postula una reale e operante unione politica intorno a quei beni che sono a paragone di quelli economici appunto indivisibili
Quali la difesa la sicurezza la distensione il disarmo la pace indivisibili in quanto nessuno può pensare di tagliare se vi è una fetta più grossa a proprio vantaggio come avviene normalmente in quel tipo di negoziato che ricordavo
Presiede al è norma nel comportamento delle istituzioni della Comunità economica
Ormai mi pare che veramente il problema
Politico centrale il problema che tanti che che che solo può fornire d'impulso
A all'unione politica e che il problema della difesa comune si intreccia strettamente con il problema del mercato comunque problema della difesa inteso ovviamente lo ribadisco lo sottolineo certi come sicurezza
Reciproca poco e cioè come sicurezza comune cioè come reciproca cooperazione per la reciproca sicurezza in un quadro in un quadro di disarmo
Concludo ricordando
Quanto un passo che quanto si legge nel nella prefazione al rapporto Padoa Schioppa che ho poc'anzi citato
Da un punto di vista economico se le ho preoccupazioni che stanno riemergendo sui temi della sicurezza in Europa dessero luogo a una maggiore assunzione di responsabilità della comunità nel campo della sua propria difesa
La soluzione di alcuni di questi problemi economici verrebbe anch'essa considerevolmente facilitata
Questo si osserva sulla base di una analisi molto precisa e approfondita
Condotta suite Problemi impietosi relativi alla realizzazione del famoso sul mercato unificato al mille novecentonovantadue io credo che da questa da questa assunzione di responsabilità nel campo della difesa
L'intesa nel senso che ho detto come sicurezza credo che potrebbe essere facilitata anche quella profonda revisione dei rapporti internazionali in funzione della sicurezza comune per la quale si manifestano
Propositi e proposte incoraggianti da est da ovest
E alla quale forniscono un valido contributo le due relazioni che abbiamo ascoltato interventi che adesso che hanno già fatto seguito e spero il successivo sviluppo di questa di questo dibattito per contribuire direi forse a un obiettivo ancora più ambizioso di quello che indicato nel titolo non soltanto si cerca una nuova fase della politica internazionale ma una nuova fase che sì è sufficientemente come dire semplicemente sul sufficientemente solida sufficientemente ancorata anche abbia assetti istituzionali o almeno a premesse di assetti istituzionali per diventare davvero l'inizio di una nuova epoca
Allora Moggi non già detto la parola Stefano Silvestri
Grazie
Ma io credo in primo luogo che vada dato atto ringraziamento al Partito Comunista per questa iniziativa
Effettivamente la
Necessità di una riflessione sulla politica estere ed italiane sulla politica europea in testa nuova fase le relazioni internazionali che effettivamente molto importante stanno cambiando molte cose
E come hanno già detto tre relazioni è inutile qui soffermarcisi nuovamente e c'è quindi un problema di adeguamento delle iniziative degli strumenti della politica internazionale
Che si fa prioritarie su cui è necessario riflettere
Per una politica estera
è una politica europea
Quali sono le condizioni necessarie ma in primo luogo evidentemente questo implicito anche in questo titolo di convegno la dimensione non più nazionale ma europea di questa politica
Una Europa che tuttavia dovrebbe essere capace di politica estera e di politica di sicurezza cioè capace di essere un interlocutore attivo propositivo sulla scena internazionale e non semplicemente diciamo chiusa in difesa di alcune i relativi privilegi economici
E di sicurezza che difficilmente a mio avviso possono essere
Confermati e sostenuti senza un azione propositi
In secondo luogo questa azione ma deve avere alcune caratteristiche che in via generale potrebbero essere definite di prudenza di flessibilità e di innovazione di prudenza perché non sappiamo ancora bene quali come andranno i vari mutamenti questi amo assistendo
Ma evidentemente anche di flessibilità e di innovazione in maniera tale da poter rispondere alla alla situazioni così come se si presentano e da poter favorire un nuovo ordine internazionale la grande sfida resta l'hanno detto un po'tutti quella tra nord e sud è quella che nei prossimi cinquant'anni sarà probabilmente la più importante è quella su cui si misurerà
Il successo o l'insuccesso del sistema internazionale e da cui nasceranno i maggiori pericoli di pace o di guerra i maggiori problemi marittima di orpelli non pericoli di guerra o possibilità di pace
Però devo dire che per affrontare seriamente nella maniera necessaria questo problema nord-sud in realtà dobbiamo passare per una porta stretta che è quella dei rapporti Est Ovest senza tale passaggio infatti l'elemento conflittuale
Che è sempre presente implicito nell'attuale situazione di est-ovest influenzerà ebbe anche il rapporto nord-sud è sicuramente aumenterebbe come sta aumenti con aumentato in passato tuttora crea problemi la conflittualità emergente nord-sud
Sì sarebbero schieramenti vi sarebbero questi posizione che vi sarebbe del tutto uno stacco ostacolare un ostacolare di tutti quelli che possono essere globalizzati scritto quindi il est-ovest tuttora non a mio avviso il punto strategico di lungo periodo ma certamente quello di breve e medio periodo più importante da affrontare più urgente
E questo naturalmente è influenzato dall'area novità Gorbaciov
Buscè dall'uscita della dirigenza sovietica da un periodo di immobilismo
Di chiusura politica di arroccamento militare
E dall'IRI dall'inizio di una nuova disponibilità iniziative politiche il dibattito in Unione Sovietica e aperto questo fatto è un fatto estremamente positivo non significa che necessariamente il risultato sarà sarà buono
Abbiamo per esempio nel campo militare che è quello che mi ha in più immediata competenza evidentemente
Voci molto diverse da quelle militari a quelle civili ma il fatto che ci siano voci diverse già un vincristina estrema novità e il fatto che molte di queste voci siano così civili che poi hanno spesso un legame diretto con il vertice del partito dello Stato B evidentemente è un elemento che incoraggia in questa direzione noi non possiamo evidentemente pensare di poter determinare il successo o l'insuccesso di Gorbaciov
Come credo sarebbe un errore pensare ristrutturare la propria politica estera per aiutare o indebolire Corbaccio non è questo secondo me nelle nostre capacità ma neanche il nostro obiettivo prioritario però la nostra obiettivo deve essere quello di cogliere tutte le potenzialità che questa situazione può offrire dobbiamo quindi affrontare in questa fase il problema di definire la nostra sicurezza per i prossimi quarant'anni almeno come i vecchi quarant'anni sono stati assicurati dal sistema del confronto dei Bleus
Ora questa nuova fase si apre sotto il segno del processo di controllo degli armamenti
Io non vorrei entrare nei dettagli di questo processo
In quindici minuti non sono certo abbastanza vorrei solo dire che inevitabilmente i negoziati sugli armamenti
Pur essendo un fatto sicuramente positivo e necessario sono anche creano quindi che crea quindi l'opportunità creano però anche dei problemi
Cioè il cambiamento della sostanza dei mezzi militari
Della quantità dei mezzi ed a volte anche dalla qualità dei mezzi militari implicare censita di cambiamenti di strategia
Sia di strategia militare che di grande strategia politica che poi è quella in realtà che definisce sottende insuccesso l'insuccesso di una di una strategia militare
Ora i mutamenti di strategia per l'Europa occidentale in genere non sono cosa facile abbiamo visto negli anni Sessanta quando dibattito sull'astrazione passaggio dalla strategia della risposta ma se
C'è una strategia della risposta flessibile
A a
Fortemente spaccato l'Europa acqua a quasi sconquassato la NATO
E ha creato l'uscita della Francia dall'organizzazione integrata della NATO
L'Europa è debole giro debole politicamente debole e geograficamente e militarmente divisa anche se non necessariamente debole cioè la la a far la la la l'elemento di divisione politica rende debole anche le forze militari
Questo rende difficile il dibattito sulle nuove strategie cioè è il quadro politico generale che rende poi difficile il dibattito sulla sui genitali e non viceversa
Il il rischio della singola Rizzato azione come si è detto oltre l'isolamento
Politico di alcuni Paesi in questa situazione cresce cioè di di Paesi che di volta in volta si sentono più esposti la Francia è stato il caso del sessantadue sessantasei
Oggi la Germania domani peraltro potrebbe essere anche l'Italia perché se crescesse
La situazione di tensione nel Mediterraneo mentre invece essi venisse a diminuire quella in centro Europa evidente che l'Italia ha una posizione facilmente singola Rizzardi leggo quindi che potrebbe trovarsi ingrossa ingrossa rosso degno settori dedicata e difficile quindi a mio avviso questo posto la necessità di perseguire di tentare di perseguire una linea attiva forzamento della strategia europea della sicurezza europea che in primo luogo politico poi ed attraverso lo strumento politico sarà anche militare
E i e quindi la ricerca
Sede ne sono seggi in più o politica di quello che possiamo chiamare un nuovo equilibrio europeo
I che appunto in sintesi cosa significa ma significa che la nostra sicurezza dipende in realtà da come potranno evolvere alcuni fattori politici particolari da come potrà evolvere la situazione in Europa orientale
A nostro autonomia la nostra sicurezza dipendono dalla possibilità che l'Europa orientale non sia più una fascia di Paesi satelliti non sia più cioè una quella che può essere finito una testa di ponte politica o militare
Sovietica verso l'Europa occidentale ma evolva un suo sistema più autonomo e più in più stabile in questo senso
E che naturalmente porrà il problema di un nuovo ordine Europa orientale che eviti una corsa nazionalistica tra questi Paesi e che ovviamente dia sufficienti garanzie di sicurezza di stabilità anche l'Unione Sovietica
E che salvaguardi quelle parti del loro modello di sviluppo che si vogliono salvaguardare
Ma sostanzialmente vorrei semplicemente dire come i negoziati sulla riduzione militare delle forze in Europa
Che dovranno iniziare fra poco siano destinati a fallire come sono stati come sono falliti quelli a media Ferrer
Sulla sulla miriade di problemi tecnico strategici militari di fiducia che si vendono a porre a meno che non si ponga mano sia pure con gradualità per piccoli passi sì a questo problema cioè non siano in qualche maniera coerenti con e il problema di dare un nuovo ordine all'equilibrio in Europa orientale e quindi in Europa
Il secolo assetti il secondo punto che ci interessa particolarmente è stato già citato da molti all'area mediterranea
Qui abbiamo anche la necessità di accrescere la stabilità per ragioni economiche per ragioni demografiche sono state citate
Per ragioni militari e di sicurezza eccetera
Il Medioriente diviene militarmente sempre più minaccioso ha già avevamo avuto un braccio lungo delle crisi mediorientali attraverso il terrorismo internazionale ad e sappiamo anche un braccio lungo di tecnologia militare con l'acquisizione da parte crescente di paesi del Medioriente di quelli che sono missili a medio raggio
Che hanno possano avere una potenzialità convenzionale possono avere una potenzialità chimica possono avere allibite una potenzialità nucleare
Qui il problema evidentemente quello di assicurare un punto di riferimento stabile politico ed economico e di sicurezza con una chiara capacità e volontà di garantire la pace l'equilibrio oltre che lo sviluppo
In questo senso a mio avviso sono stati positivi alcuni movimenti di maggiore
Responsabilizzazione di Paesi europei da Beirut in poi da Beirut del Sinai e nel nel Golfo Persico oggi ma sono anche largamente insufficienti
Sono cioè stati movimenti che non hanno seguito un chiaro disegno politico complessivo ma hanno seguito così la le domande dell'attualità se volete e e quindi mancava il il quadro politico più soprattutto a livello europeo come che sarebbe stato necessario
Quindi ecco credo che in questo senso su tutti concordiamo l'Europa e il passaggio obbligato di una nuova situazione di sicurezza della capacità di passare
A verso nuovi a nuovi equilibri ma il passaggio obbligato dell'Europa per arrivare all'Europa è oggi quello franco tedesco dei rapporti tra la Francia e la Germania
Del coordinamento e dell'integrazione della politica europea non solo né conferme né in direzione del mercato unico che estremamente importante direzione della politica estera che anche inclusa
Nell'atto unico tra politica estera comune e e in direzione di una politica di sicurezza
Militare o meno ma comunque sicuramente ad anche militare della sicurezza europea questi sono passi
Che e non sono eliminabili e che sono i passi attraverso cui concretamente oggi passa all'integrazione o posso io sono affrontati questi tassi e si va attraverso questo canale che in primo luogo quello franco tedesco
Che deve essere muti razionalizzato o non si fa nulla
E si rimane sostanzialmente arretrati difesa e sicurezza quindi come sono anche necessari strumenti di azione per rendere possibile un nuovo equilibrio e o anche una riduzione delle forze perché come giustamente ricordava Ruggiero prima non sono le forze militari che ci mancano e la loro valenza politica e la loro capacità di integrazione che è scarsa e che rende e che le rende un fattore non comparabile con quello degli altri degli altri paesi
Le nuove prospettive possono essere realizzate ardentemente su una su una solida confermata con sicurezza e anche sulla garanzia della propria autonomia e capacità di azione
Io credo che l'ultima analisi possa aprire quella distinzione passa per un rafforzamento dell'entità europea occidentale o rischia di aprire nuovi conflitti
Per la spartizione dell'Europa
Non per volontà o cattiva volontà dell'uno dell'altro ma per una certa forza centripeta che indubbiamente si verrebbe a creare re ove qui si creasse un vuoto di potere e che attirerebbe inevitabilmente la necessità non solo la volontà di ulteriori di interventi esterni su di noi grazie
Per l'ultimo intervento do la parola all'onorevole Gianni Cervetti presidente dei tanto il gruppo parlamentare comunista al Parlamento europeo
Ma io condivido le considerazioni che sono state fatte circa la Monti Alitalia ed interdipendenza dei processi attuali
Ma io qui voglio mettere l'accento su un'altra questione e su un altro processo
Quello dell'affermarsi alla base degli assetti e delle strutture mondiali e interdipendenti
Di una dimensione continentale sovranazionale
La quale marca a mio parere l'epoca contemporanea ancor più l'organizzazione internazionale futura se ovviamente
Sì vorranno istaurare e si consolideranno nei fatti la distensione la cooperazione e la pace
D'altra parte quando si parla di interdipendenza subito si pone la la domanda interdipendenza tra chi
Boffa diceva giustamente non tra i due sistemi
E neppure si può dire tra semplici e molteplici forze nazionali interdipendenza è oggi tra grandi dimensioni continentali e io qui nel semplificare rimango all'Europa di solito si pensa che la dimensione sovranazionale europea
Sia diventata preminente rispetto a quelle nazionali nei processi economici finanziari monetari ma che ciò non sia più vero più molto vero solo che si considerino altri fenomeni strutturali come i processi sociali
E soprattutto quando si consideri ciò che accade nella sfera politica in particolare nella politica internazionale
Anzi si vede una sorta di Jato di spaccatura e non di semplice differenza o spazzatura tra andamenti della integrazione economica e andamenti di altri fenomeni che si manifestano in altra sede
Questa visione
è presente nella sinistra soprattutto in quella sua parte che non è aliena da tendenze economicistica
è evidente che quanto accade in materia economica in particolare con la prospettiva del grande mercato senza frontiere
Non lascia dubbi sulla preminenza delle relazioni non delle relazioni sovranazionali
Ma sarebbe un errore pensare che ciò non vale in altri campi in particolare nella politica internazionale
Piuttosto si tratta di aver presente a mio parere come in ogni campo vi sia un tecnici che istituzionale o per dirla più esattamente un deficit democratico istituzionale
Cosicché la direzione dei processi non è assicurata affatto o non è assicurata nella maniera necessaria e corretta in ciò consiste anche
L'esigenza di affermare un primato della politica come è stato qui richiama però comunque tra breve a questa questione dei processi istituzionali voglio però ancora una volta sottolineare e ribadire che la politica internazionali a ormai un preminente carattere sovranazionale
Si dirà che questa è un'affermazione troppo generica tanto più che in presenza dei blocchi militari
La politica internazionale da quasi un quarantennio cioè durante tutto il Periodo seguente la segue seconda guerra mondiale dominato da tali blocchi e ciò naturalmente è vero
Ma intanto la NATO il Patto Atlantico non sono stati formazioni sovranazionali ma per una lunga in senso proprio ma per una lunga fase sono stati costellazioni che hanno avuto al centro gli Stati Uniti
In secondo luogo vi è stata una evoluzione che ha modificato proprio questa tradizione lo ha ricordato il ministro Ruggiero e in terzo luogo io mi riferisco alla preminente natura assai sovranazionale di ciò che al nuovo nella Europa occidentale
E non paga questa un'affermazione esagerata quale del resto mi sembra
Sostenuta da tutte le argomentazioni che sono state qui portate nella relazione di Giorgio Napolitano
E comunque perché così non sembri cioè un'affermazione esagerata occorre chiarirne il senso ancora una volta in primo luogo vi sono da considerare i fatti
Lo ha già
Comunque compiuta quel la già compiuta questa considerazione Giorgio Napolitano e anche la compiuta Giuseppe Boffa
Ed è un fatto che la politica internazionale dei Paesi europei ha avuto un peso soltanto quando o è stata una politica comune
O è stata una politica convergente si potrebbero citare i casi dell'America Centrale
Dell'America Latina anche il caso del medio oriente il valore in un certo senso dirompente della dichiarazione di Venezia è stato superiore a molti altri atti di singoli di singoli paesi
Poi c'è e io anche e qui condivido condivido che qui le cose dette Napolitano io anche non sto sarei così preciso come è stata da spesso molta pubblicistica sostenere che nella trattativa sugli euromissili la l'Europa non abbia avuto nessun peso tanto che la trattativa si potrebbe appunto aggiungere controreplicare la trattativa sugli euromissili si è sbloccata quando non solo la Germania ha assunto una posizione nota sui Pershing uno a ma su quella posizione o a quella posizione hanno contribuito forze convergenti che sono venute da parte da parti diverse del continente poi c'è da considerare l'attività di diplomatica nei consessi nei negoziati internazionali
E quindi c'è da vedere anche il modo
Col quale guardano all'Europa col quale guardano Europa oggi
Continenti interi come l'Africa l'America Latina e soprattutto una grande potenza come l'Unione Sovietica
Anzi io credo che una delle modificazioni fondamentali della politica sovietica consista proprio in questo e sia comunque tale la modificazione proprio su questo punto
La politica di Carpaccio senza questa attenzioni alla Europa e alla
Sua come dire alla sua politica internazionale convergente se non comune è una punto sostanziale della politica medesima di Carpaccio infine ci sono le prospettive intanto la sicurezza europea
Non è né sicurezza nei europea se non appunto in questa dimensione e in secondo luogo i processi che hanno oggi luogo anche in campo economico o diventano immediatamente i processi che attraversano le trattative c'è economico per esempio e quindi sono immediatamente processi che hanno vedono partecipi
Forze sovranazionali oppure questi processi non si capisce come possono cibo
Adesso a vere una prospettiva appunto
Si tratta qui e io condivido l'opinione di Ruggiero
Si tratta qui non tanto di riproporsi dei piani Marshall quanto piuttosto di proporsi la costruzione di nuovi meccanismi finanziari tecnici e di cooperazione che vedano immediatamente
Una la costruzione di un ponte la formazione di un ponte tra le due parti di del Europa e dunque un atto in atto un processo già oggi difficilmente reversibile e comunque un processo solitamente obiettivo e alla base di tale processo vi sono cause colpose e io le voglio ricordare tre diverse e di portata differente
Intanto la crisi dell'atlantismo tradizionale e del ruolo che ne so avuto hanno avuto gli Stati Uniti
In secondo luogo la ripresa di una discussione sull'unione politica
Giolitti si domandava si poneva la domanda sulla desiderabili ITA di questa unione io credo che si possa dire che da qualche mese a questa parte vi è una modificazione nelle discussioni
E anche una modificazione nelle discussioni all'interno della sinistra
Mi sono alcune posizioni più avanzate
Di alcune parti del centro della destra ricordo geisha tra tutti ma vi sono anche posizioni più avanzate in altre parti della sinistra europea
Voglio ricordare che la campagna elettorale in Francia la campagna elettorale presidenziale si svolge innanzitutto attorno a questo tema in secondo luogo voglio ricordare la modificazione della posizione dei laburisti i quali attraverso nuove pubblicazioni anche una prefazione
Di Kinnock a libro di di Devid Martin hanno sostenuto una posizione ormai diversa rispetto a quella loro tradizionali
In terzo luogo voglio ricordare il carattere e la forza della contraddizione contenuta nell'atto unico
E a questo proposito io devo dire che ci sono state delle sottovalutazioni non tanto delle possibilità contenute nell'atto unico
Io rimango sempre dell'opinione che quelle possibilità in in quanto appunto possibilità siano non molto consistenti anzi siano scarsi ma c'è una forza della contraddizione contenuta in quell'atto
La quale si esprime non solo tra un richiamo formale all'Unione e poi da e poi punto con con necessità anzi misure e provvedimenti e strumenti che vengono prospettati
Ma si esprime quella contraddizione o la forza di quella contraddizione anche tra ciò che questi ultimi cioè le misure i provvedimenti e gli strumenti determinano nella realtà
E l'assenza di appropriate ulteriori possibili realistiche cornici istituzionali
Naturalmente a questo punto bisogna sapere che si pongono molti problemi da di gara e di grande portata da risolvere innanzitutto rimanendone questioni della politica internazionale si deve definire meglio quale direzione
E quali contenuti debbono essere dati al processo di affermazione di una preminente dimensione sovranazionale
Bisogna sapere che le forze di destra stanno lavorando e stanno lavorando intensamente attorno a questo tema
Io credo che stia prevale c'è una divisione tra le forze dall'esterno
Ma io credo che si stia affermando sì e stia anche in qualche modo prevalendo
Una tendenza alla modernizzazione dirò così delle vecchie strategie e dei vecchi modi di pensare alla politica internazionale da parte di queste forze
E non molto di più le forze progressiste le forze democratiche
Devono devono impegnarsi maggiormente non possono lasciare la bandiera dell'autonomia dell'Europa
Lo voglio dire così cent sinteticamente nelle mani delle forze della destra del le quali appunto parlano di modernizzazione insistendo su questo concetto di Machaut bonomia autonomia relativa o autonomia
Assoluta devono le forze dalla sinistra fare anch'esse propria una bandiera di autonomia relativa perché l'alleanza con gli Stati Uniti vedesse deve rimanere fondamentale e lavorare naturalmente nel quadro della distensione
Vi è poi da costumi la questione della costruzione di una politica internazionale europea attraverso la costruzione di strumenti di questa politica
E io francamente non credo che la via possa essere quella degli assi degli assi franco tedeschi o di altro tipo
Non vedo neanche le forze sufficienti a sostenere fino in fondo questi una politica di questo genere nonché questa prospettiva non esista non venga sostenuta ma non vedo come si possano affermare fino in fondo queste queste forza piuttosto mi pare che si debba andare a lavoro non solo di contenuto ma anche su strumenti di tipo diverso e qui non starei a schematizzare tra preferenze varie che si possono averne l'UEO la cooperazione politica eccetera eccetera
No si tratta di lavorare per una modificazione
Istituzionale
Di questi strumenti e qui vengo appunto ai temi istituzionali e non voglio parlarne in generale
In generale mi faccio soltanto un cenno per dire che il nostro quadro di riferimento deve rimanere il progetto di Trattato per l'Unione
E tuttavia che non si può non tener conto degli eventi successivi anche l'ASP della sconfitta che quel progetto ha subito al vertice di Lussemburgo c'è oggi la necessità di forzare come è stato detto l'atto unico oggi prima del mille novecento novantadue
E in che senso rimanendo soltanto alla questione
Della politica internazionale nel senso dato da tre direttrici innanzitutto la cooperazione politica deve essere non strumento il sindaco
In questa dimensione sovranazionale ma deve avere una sua continuità
Deve essere strumento permanente la presidenza oggi della cooperazione politica ruota ogni sei mesi io non credo che si possa fare
Un anche se esiste un segretariato lodevolmente diretto che si possa fare questa una politica permanente o dare uno strumento permanente alla cooperazione politica attraverso questo sistema d'altra parte un momento abbastanza efficace di azione di direzione della iniziativa politica europea è stato quello della esistenza della troika
E non si capisce perché non si possa proprio prolungare attraverso questa formula anche la direzione
Di questa appunto dello strumento della cooperazione politica
In secondo luogo io credo che si debba andare a un coordinamento vero e anzi a una compenetrazione tra vari strumenti la cooperazione politica l'UEO
Qui la dicotomia tra le imposte estrazioni politiche di politica internazionale
E i problemi della strategia della difesa potrebbe anche essere supera e infine bisogna che la cooperazione politica abbia viva in un rapporto democratico con altre istanza
Non c'è soltanto la informazione da dare al Parlamento alla sua commissione politica
Che poi prevede sempre
Discussioni prevede una discussione labile sulla sulle materie vari
Ma questo dibattito deve essere un dibattito pubblico in sede di Parlamento europeo e anche io mi permetto di dire attraverso un controllo dei parlamenti
Nazionale
Infine e concludo c'è una questione che riguarda l'impegno dell'Italia
Noi saremo gli ultimi a sottovalutare le convergenze che si sono realizzate nel campo della politica internazionale
E non sottovalutiamo non abbiamo sottovalutato neppure alcuni atti impegni anche governativi nella politica estera militante
Del resto le convergenze sono state statuite nelle risoluzioni ricordate
Della Camera e del Senato approvate nel mille novecento settantasette
Ma ore ora si pone io credo una questione di più ampio respiro
Lo ha sottolineato Napolitano
Non basta anche se è necessario un impegno nazionale o prevalentemente nazionale per far fronte ai problemi del mondo
Così come nella materia economica non è sufficiente preparare come si dice o modernizzare il Paese
Anche nella materia internazionale non è sufficiente un impegno appunto di carattere interno
Occorre io credo un nuovo patto capace di di finire una visione delle politiche e degli impegni dell'Italia per realizzare consolidare la politica internazionale di distensione di cooperazione e di pace dell'Europa comunitaria e occidentale
Oggi si deve andare in una mi permetto di usare questa espressione andare oltre le risoluzioni del mille novecentosettantasei
Bisogna
Che sono del resto all'origine di quelle convergenze che ne abbiamo considerato positive che si sono realizzate in Italia dei contenuti
Di questo nuovo patto di questa nuova intesa si è discusso nelle relazioni mi pare che si siano verificate anche qui delle convergenze o larghe coincidenze nel dibattito
Con l'intervento risente del segretario del partito socialista italiano io credo che si debba appunto insistere
Invitando a questo nuovo patto fatto di contenuti ma anche di intese e della dice dell'accettazione della dimensione europea come dimensione di riferimento come quadro di riferimento come dimensione fondamentale della nostra politica internazionale non si tratta di formalizzare in un patto questo in un documento questo patto si possono dare però contributi noi lo vogliamo fare con questo convegno altri contributi possono venire da tutte le forze democratica
Allora concludiamo qui la la sessione di stamane riprenderanno i lavori alle quindici e trenta precise
La parola a Gianluca devo otto
Del centro di studi di politica internazionale
Vorrei parlare di sicurezza europea in senso stretto dal punto di vista militare
E delle prospettive che sono aperte dopo l'accordo tra Reagan e Gorbaciov per l'eliminazione delle armi nucleari di pena
A questo proposito varato dall'ipotesi ormai quasi certa anche in base alle notizie più recenti che il Senato americano ratifichi l'accordo più quale diventerà così definitivo
Il patto sugli euromissili dovrebbe essere l'inizio di un declino probabilmente lento ma irreversibile delle armi nucleari tattiche indicato in Europa
Ciò dipende essenzialmente da due ragioni prima ragione
Il fatto che malgrado tutte le raffinatezze tecnologiche delle nuove armi nucleari
Maggiore precisione minore potenza minima minor fallout radioattivo eccetera è sempre più chiaro che una guerra atomica anche solo tattica non può essere vinta e verosimilmente non può essere mi controllata nell'indicare l'unica conseguenza certa di un evento del genere perché vi sarebbero enormi distruzioni
Seconda ragione il fatto che l'opinione pubblica europea è nettamente contraria queste armi che verrebbero utilizzate sui territori di casa in tale stato d'animo la classe politica non può non tenere conto
Quello che ho chiamato il declino irreversibile da armi nucleari tattiche di teatro comporterà delle modifiche nell'organizzazione negli schieramenti e nelle strategie delle due alleanze
In particolare in Europa il problema delle forze convenzionali e degli equilibri convenzionali
O meglio del potere di dissuasione che Cipro delle forze convenzionali delle due alleanze tenderà automaticamente ad avere maggior peso
A questo punto appare spontanea una domanda qual è la situazione attuale è vero che la NATO in campo come insieme alle nettamente più debole
Prima di rispondere in via preliminare va chiarito un punto importante
Quando si studiano i rapporti di forza gli equilibri militari l'obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di valutare sul piano tecnico la probabilità o l'improbabilità dello scoppio voluto di una guerra
Si parte dal principio che irrazionale provocare una guerra che non offra notevoli speranze di vittoria
Con un equilibrio militare complessivo che ne rende incerto l'esito le probabilità di guerra nell'ambito di una data situazione politica sono teoricamente ridotti al minimo
In realtà di solito viene compiuto l'operazione più riduttiva quello del raffronto quantitativo tra le forze militari contrapposte uomini unità di combattimento sistemi d'arma eccetera
Questi tipi di misurazioni sono abbastanza facili ma meno significativi di quanto non appaia a prima vista sia perché volendo prevedere l'andamento di una guerra che non si risolve immediatamente
Bisognerebbe valutare anche parametri e dinamici come per esempio il tasso delle perdite sia perché sono essenziali molti fattori militari e non militari non quantificabili
Nel calcolo complessivo dei rapporti di forza un calcolo sui generis che lascia inevitabilmente larghi margini di intervento di indeterminazione e di interpretazione
Le pure misurazioni di hardware militare costituiscono solo una componente non trascurabile ma non necessariamente più importante di altre
Insomma l'equilibrio militare misurato come rapporto quantitativo di forze contrapposte molto vicino all'unità a mediocre attinenza con l'equilibrio attorno favorire mire aggressive
L'equilibrio che interesse quest'ultimo la condizione perché esista di tipo negativo basta che alla luce di un esame sufficientemente completo non risulti una chiara superiorità da parte di uno dei due contendenti
In tal modo è soddisfatto il requisito di incertezza sull'esito
Ritornando a domanda cui vorrei rispondere necessari ma sia pur breve citazione che valutazione dei principali fattori quantitativi e qualitativi sui quali si basa la forza militare del duo alleanza
Fattori quantitativi il numero delle truppe di terra più o meno sì equivale sul piano globale mentre il patto di Varsavia una superiorità di circa il venti per cento sul fronte centrale
Il numero globale dei carri armati dei mezzi corazzati ed artiglieria del Patto di Varsavia e quasi il triplo di quello della NATO ma se si prendono in considerazione le forze sul fronte centrale che il fronte realmente importante il rapporto scende per esempio per i carri armati Eritrea due
Va anche notato che la NATO ha circa il cinquanta per cento in più di missili anticarro
Ciò rispecchia lo schieramento offensivo da parte del Patto di Varsavia difensivo da parte della NATO sul piano terrestri in campo vero la NATO un vantaggio il quindici per cento del numero dei cacciabombardieri sul fronte centrale del sessanta per cento sul piano globale
Il patto di Varsavia un numero di caccia intercettori triplo rispetto a quello da nato qui la situazione invertita la NATO una strategia era offensiva il patto di Varsavia difensiva
Nell'ambito navale di una complessiva prevalenza della NATO che metta in termini di portaerei cacciatorpediniere e fregate il fatto di passare in vantaggio nel numero delle aree delle navi leggeri aerei sommergibili altri fattori
Geografia questione dei rinforzi computo permanente di vantaggio per il patto di Varsavia legato dalla contiguità territoriale comunque sull'efficacia e sull'andamento dell'afflusso dei rinforzi avrebbero grande influenza tre variabili
Il dubbio funzionamento della rete di comunicazione del Patto di Varsavia una rete poco sviluppata e vulnerabile
La rapidità di decisione da parte dei Paesi della NATO
La disponibilità o meno per l'Alleanza atlantica del diritto di transito sul territorio francese
Qualità degli armamenti e tecnologia la complessiva leadership occidentale per la qualità degli armamenti è indubbia in particolare in campo elettronico nel ramo reo nautico
Per quello che riguarda e tecnologie militari di base secondo un autorevole esperto americano gli Stati Uniti sono avanti nell'Unione Sovietica in sessantasette settori alla pari in trentuno indietro in trentotto
Standardizzazione interoperabilità degli armamenti avvantaggiato il patto di Varsavia causa l'estrema varietà dell'armamento occidentale
Ciò comporta per la NATO gravi problemi di mancanza di interoperabilità tra i mezzi dei diversi Paesi anche in aree cruciali come i sistemi di comunicazione
Sistemi logistici capacità di ricambio d'impiego le unità da combattimento dalla NATO sono più grandi di quelle del Patto di Varsavia perché hanno un maggior supporto logistico maggiori sono anche le capacità occidentali di manutenzione di impiego dei mezzi bellici
Vi sono però due punti di debolezza una certa penuria negli stock di ricambio la già citata mancanza di standardizzazione che complica e moltiplica i sistemi di appoggio logistico
Capacità di produzione militare in tempo di pace la produzione bellica del Patto di Varsavia e quantitativamente superiore
Sarebbe superiore anche dei primi tempi di guerra se conflitto si prolunga asse dovrebbero prevalere anche in questo settore specifico le maggiori potenzialità economiche degli occidentali
Il patto di Varsavia tuttavia il vantaggio di essere quasi del tutto autosufficiente nell'ambito delle materie prime
Addestramento e qualità dei comandi
Le truppe della NATO sono meglio addestrate di quelle del Patto di Varsavia ad esempio i piloti volano in media un numero di ore più che doppio è considerata migliore anche la qualità dei sottufficiali e degli ufficiali di grado inferiore più abituati addestrati ad assumere responsabilità individuali
Fedeltà delle truppe coesione delle grazie lecito nutrire dubbi su disposizione a combattere in una guerra offensiva degli eserciti polacchi cecoslovacchi
Altrettanto si può pensare delle truppe le due Germanie costrette a uccidersi tra loro sul piano politico si fa comunemente l'ipotesi che alcuni alleati atlantici potrebbero essere riluttanti a impegnarsi in una guerra che non toccasse le loro frontiere e che la compattezza del Patto di Varsavia dipenderebbe dall'andamento del conflitto
In complesso quello che si presenta un quadro molto variegato anche sul piano convenzionale non si può certo parlare di netto squilibrio a favore del Patto di Varsavia
In realtà vantaggi o svantaggi per una parte per l'altra più o meno si bilanciano e già adesso la situazione è quella di un sostanziale equilibrio basato sulla non superiorità complessiva di una delle due alleanze
Nella NATO nel Patto di Varsavia possono scatenare una guerra con una qualche sicurezza di vittoria anche indipendentemente anche di pentimento e la presenza di armi nucleari
E quello che del resto ha sempre sostenuto anche il militari balance la pubblicazione annuale dell'Istituto di studi strategici Milone
Questo non significa che non si possa migliorare la situazione per Land più stabile più sicura non solo sul piano politico ma anche sul piano militare
Dal punto di vista della NATO ciò vuol dire fronteggiare meglio certi punti di debolezza non vuol necessariamente dire spendere di più
Le spese da nato su sequestrate nel loro complesso sensibilmente superiori a quelle del Patto di Varsavia
Si tratta di un calcolo approssimato sia perché il valore del Bilancio sovietico difese molto controverso sia perché sono approssimate anche le quote di spesa militare sostenute in Europa da USA e URSS
Ma l'indicazione che ci interessa è sufficientemente chiare per esempio nel mille novecentottantacinque i Paesi dannato non sostanziato per la difesa dell'Europa almeno centocinquanta milioni di dollari ai prezzi del mille novecentottanta
Mentre analoghe speso del Patto di Varsavia non hanno superato i cento miliardi parlavo centocinquanta miliardi di dollari e quelle papi da sa che non hanno superato i cento miliardi di dollari
Insomma lo scatto a favore dei Paesi occidentali è sicuramente superiore al cinquanta per cento
Tale differenza può in parte si è spiegata con maggiori costi pro capite per il mantenimento delle truppe e con maggiori quote di speso dedicato ad obiettivi di difesa nazionale
In ogni caso di fronte a dati così netti mi pare ovvio che a qualsiasi debolezza dalla NATO si debba rimediare in concerto con incrementi globali dei bilanci militari ma con opportune forme di riorganizzazione a questo proposito io credo che sia soprattutto opportuno muoversi verso forme di maggior cooperazione e coordinamento tra i Paesi dell'Alleanza atlantica
Penso in particolare è una reale politica interoperabilità e di standardizzazione degli armamenti
A una migliore flessibilità e mobilità di alcuni reparti operativi che fossero impiegabili anche in Paesi alleati ad ulteriori accordi di collaborazione con la Francia che potrebbero aumentare sensibilmente immediati e di sicurezza di una difesa convenzionale misure di tal genere non implicherebbero forti costi aggiuntivi in prospettiva potrebbe addirittura comportare dei risparmi che sul piano militare sarebbero efficaci ma non provocatorio
Si tratta di una politica completamente diversa rispetto a quella di chi punta sull'acquisizione di nuovi sistemi d'arma convenzionali a carattere offensivo e sul potenziamento dei sistemi nucleare in Europa tuttora permessi
Atti del genere sarebbero poco congruenti con le nuove possibilità di migliori rapporti tra Est e Ovest e potrebbero ostacolare futuri accordi che consente agli armamenti
Ad esempio lo schieramento di missili Cruise a testata nucleare su navi staziona anche in Europa è stata una delle proposte complicherebbe ulteriormente una possibile intesa tra Stati Uniti e Unione Sovietica per la limitazione dei Cruise strategici
Questo è un punto importante in futuro se si vogliono consolidare le basi della sicurezza è assolutamente fondamentale che la NATO e il Patto di Varsavia
Concepisca no ogni loro nuovo atto in tema di schieramenti e di organizzazione come coordinato e compatibile con i negoziati di controllo degli armamenti e con quelli sulle misure di fiducia
In tal senso unilateralismo e contrattuali ISMU devono converge
Vuole ancora aggiunge una considerazione che l'attivo al futuro più lontano se la ricerca di equilibrio militare giustamente come obiettivo la diminuzione dei pericoli di una guerra voluta bisogna puntare non solo sull'incertezza dei risultati ma sull'annullamento dei vantaggi di ogni strategia di attacco in tal modo si creerebbero le condizioni tecnico militari perché un'aggressione diventasse del tutto improbabile
Per arrivare a questo risultato bisogna pensare una progressiva caratterizzazione degli armamenti degli schieramenti dell'organizzazione ed è la strategia delle due alleanze in senso più difensivo
Ci si può domandare se tutto ciò sia possibile fino a poco tempo fa ipotesi del genere apparivano poco realistica Patto di Varsavia nato avevano e hanno strategie basate rispettivamente sull'offesa terrestre e sul contrattacco era in profondità
In questa situazione adottare unilateralmente sistemi di difesa difensiva appariva a molti una pazzia perché oltre alle difficoltà di un capovolgimento radicale avrebbe offerto l'avversario la sicurezza di non subire rischi e danni sul proprio territorio
La situazione però sta cambiando in modo rapido almeno dal punto di vista concettuale nell'ultimo anno il patto di Varsavia anche con dichiarazioni ufficiali espresso un forte interesse per questo nuovo approccio ai problemi della difesa sembrano così aprirsi nuovi e diversi spazi di trattativa
Da parte occidentale sarebbe insensato non esplorare con fiducia e serietà tutte le possibilità di intesa su questo terreno
Serietà e fiducia significano anche però non farsi illusioni è sapere che siamo appena all'inizio
La parola ora Franco Maria Malfatti
Presidente dalla delegazione italiana nell'assemblea dell'unione europea occidentale dell'Europa occidentale
Ringrazio per il gentile invito che mi è stato rivolto e mi complimento per la vostra iniziativa che è stata aperta da due relazioni molto approfondite di vasto respiro
Vi sono state due costanti nella politica estera del nostro paese sulle quali non possono esservi contrasti
Da un lato che si deve fare ogni sforzo per lasciare sempre aperta la possibilità di dialogo come unico modo di risoluzione delle tensioni internazionali perché come è stato ripetutamente affermato non vi è alternativa alla distensione
E dall'altro che nostro obiettivo costante è stato quello di un sistema di sicurezza reciproca tra Est ed Ovest da realizzare ai più bassi livelli possibili gli armamenti
Da ciò ne deriva che la politica di controllo degli armamenti di disarmo
Non può essere un di più ma al contrario e che resta un punto centrale di riferimento che che il controllo degli armamenti il disarmo non sono un'alternativa ma invece una parte integrante di una complessità politica della sicurezza
Sarebbe dunque incomprensibile che nel momento in cui sembra che finalmente i rapporti tra le due superpotenze Baldaro migliorando e si aprano maggiori prospettive che in passato per avanzare sulla strada di una vera distensione
Nel momento in cui con l'accordo sulle porzioni a cure nucleari intermedie abbiamo la prima vistosa realizzazione positiva di questo indirizzo
E riceviamo un impulso poderoso proseguire per questa strada
Che per quanto ci riguarda come Paese come europei raccogliamo il premio per la pressione costante che in questi anni abbiamo esercitato perché si aprisse la strada del confronto negoziale sugli euromissili perché questo negoziato si concludesse positivamente e auspicabilmente con l'eliminazione completa di questo tipo di armamenti come il governo italiano sostenne fin dal mille novecentosettantanove
Sarebbe incomprensibile dicevo che proprio noi ora arretrarsi IMO
Ho esercitato Simo comunque un'azione di treno o gli europei preferisse ero che in qualche modo il dialogo si instauri solo tra le due superpotenze
Dobbiamo esercitare invece un'azione di iniziativa e di stimolo per andare avanti per allargare le occasioni di dialogo e di confronto e anche per difendere i nostri legittimi interessi
In questo quadro vi è un foro che ha un valore particolare la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa non voglio essere frainteso non lo considero un unico coro per avanzare sulla strada che ho tratteggiato ma tuttavia credo che sia di interesse comune non sottovalutabile le opportunità e ciò per molteplici ragioni e sono intatti e l'unica sede in cui sono presenti tutte le parti dell'Europa
La Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione assegnato inoltre tappe importanti sulla via della distensione tra parentesi ricorderò che l'Atto finale di Helsinki fu firmato da Aldo Moro
Nella sua duplice veste di rappresentante del governo italiano e di presidente venti un esercizio del consiglio della Comunità europea parenti della Parenti peraltro è l'unico atto che io conosca
In cui fino a questo momento Est e Ovest si ritrovano almeno per una parte
A dare espressione giuridica la firma del presidente l'esercizio della comunità europea
Perché abbiamo conseguito in quella sede risultati significativi in materia di trasparenza militare di reciproca sicurezza
E perché in quella cornice si svolgerà il negoziato sulla riduzione delle armi convenzionali nel quale vogliamo che altri e più significativi traguardi vengono raggiunti
E infine e sue un foro in cui è necessario trattare in modo equilibrato non solo i problemi della sicurezza
Ma anche con il rafforzamento della cooperazione economica i problemi fondamentali della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali
Credo dunque che sia importante operare perché la nuova pace della politica internazionale sia caratterizzata anche da una cresciuto dinamismo da realizzare anche per nostra iniziativa nell'ambito della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
Operare per un nel miglioramento dei rapporti tra Est ed Ovest ora che con la leadership di Gorbaciov questo miglioramento sembra possibile
Non significa affatto come ovvio ignorare il problema capitale del rapporto tra il nord e il sud è inutile che richiami sulla sull'ICI tutore socialista del Papa
E più che doveroso il vivo allarme che suscita il degradarsi della situazione dei Paesi più poveri in particolare dell'Aprica
O per le condizioni dei paesi più indebitati e quindi il paradosso di un andamento dei flussi finanziari internazionali che si è risolto ormai con un esborso netto del Sud verso il Nord di trenta quaranta miliardi di dollari all'anno
Per non portare che un solo esempio ci troviamo in presenza della impossibilità di risanamento economico dei Paesi africani ove questi Paesi non dovessero ricevere rispetto alle medie attuali di aiuto e in termini di flussi finanziari complessivi
E si dal Nord al Sud in tutti questi anni sono andati riducendosi cinque miliardi di dollari in più all'anno dal nord secondo quanto ha proposto il comitato consultivo per la applica promosso dal segretario generale delle Nazioni Unite
E composto da eminenti personalità tra le quali vi è il nostro ex governatore baffi poiché non vi può essere distinzione di struttura sociale e di regime politico quando si affronta il tema del rapporto tra i Paesi industrializzati di Paesi in via di sviluppo
Anche questo tema nelle forme e nelle sedi opportune può arricchire il dialogo costruttivo il confronto tra l'Est e l'Ovest anche se ovviamente
Richiede in primo luogo una riconsiderazione una concertazione ed un rilancio da parte dei Paesi della Comunità
E dei Paesi industriali dell'Occidente basta che mi riferisca agli impegni che sono stati assunti dai sette dai rappresentanti dei sette
In occasione del vertice di Venezia o ai problemi
Aperti in modo specifico per la comunità europea nell'ambito dell'Uruguay Round
Il patto d'altra parte che questa cornice generale e questa linea di azione determini novità
E apre a problemi è del tutto ovvio questa linea intatti vuole essere per il principio tutto il contrario di un indirizzo di mera gestione e vuole cogliere piuttosto tutte le potenzialità positive di una situazione in movimento
Rispetto a queste novità e limitatamente ai problemi della difesa europea di cui si è tornato a parlare con insistenza desidero appare brevemente qualche osservazione
Non per avanzare una ipotesi compiuta
Ma per sottolineare l'importanza di alcuni punti che a mio giudizio non sono eliminabili da qualsiasi ipotesi che si voglia prendere in considerazione alla condizione ovviamente di ipotesi che abbiano un valore realistico e positivo
Parto proprio da quella che permette del parto prove da quello che per me resta un fatto evidente
Nella prospettiva della unione politica dell'Europa non è arbitrario immaginare che vi sia anche uno specifico capitolo che nei riguardi la sicurezza e la difesa
Tuttavia la difesa europea non può essere altro concepita come alternativa al sistema di difesa più ampio di cui facciamo parte e cioè al sistema atlantico ciò d'altra parte venne esplicitamente affermato nello stesso progetto della CED che resta il maggiore sforzo patto sul piano istituzionale degli europei in materia di difesa se ricordo bene articolo due del progetto
Di Trattato della Comunità europea di difesa questa connessione
Mantiene a mio giudizio a tutt'oggi del tutto intatto il suo valore quale che sia la porno o istituzionale in cui posta concretarsi domani la identità europea in materia di difesa
Da ciò ne deriva il principio fondamentale che la sicurezza dell'alleanza e indivisibile
La presenza importante di forze convenzionali e nucleari degli Stati Uniti gioca un ruolo insostituibile nella difesa dell'Europa e se sono l'espressione concreta dell'impegno americano alla difesa dell'Europa e costituiscono i legami indispensabile con la porta di dissuasione strategica degli Stati Uniti
E quanto afferma ha ragione come ricordiamo tra i tanti punti che potrebbero essere citate
La piattaforma che è stata adottata all'Aja nell'ottobre del due mila dell'anno passato dei ministri degli Esteri della difesa dell'vero proprio dello sport rielaborare un testo sugli interessi europei in materia di sicurezza
E per rilanciare quella organizzazione desidero approntare anche con chiarezza un altro punto
In un futuro prevedibile cioè in quello che anche qui è stato chiamato un tempo politico
Non è immaginabile un'Europa completamente denuclearizzata
In materia nucleare non ci attendiamo una rapida ratifica da parte del Senato americano del trattato sugli euromissili
Auspichiamo che Stati Uniti e Unione Sovietica arrivino con rapidità ad accordarsi sulla riduzione del cinquanta per cento dei propri armamenti nucleari strategici
Abbiamo in programma secondo un metodo d'un calendario appropriati la ipotesi di riduzione delle armi nucleari ha più corto raggio per non parlare della riduzione unilaterale di armi nucleari
Decisa nell'ambito della nato in questo quadro e in un futuro prevedibile
Un'Europa totalmente denuclearizzata non vedo come potrebbe aumentare la nostra sicurezza e non vedo invece come non finirebbe per essere fatalmente una forma di disarmo unilaterale
Ciò che vale per conseguenza è concentrarsi sull'obiettivo della prosecuzione dei negoziati per la riduzione degli armamenti sia di quelli nucleari che di quelli convenzionali e per la totale eliminazione delle armi chimiche
Ecco perché guardo con grande scetticismo a proposte come i corridoi chimici o nucleari
Che finiscono per essere almeno secondo me forme di diversione dei veri ed importanti obiettivi disarmo che dobbiamo perseguire oltre che causa di posti bile fraintendimento e confusione ecco perché torno a ripetere il vero problema resta quello di concludere positivamente rapidamente
Il negoziato in corso a Ginevra per la eliminazione generalizzata delle armi chimiche per il quale anche recentemente vi è stato un iniziativa dei ministri Andreotti e ganci
L'unica linea che potremmo proseguire in futuro
In materia di controllo degli armamenti di disarmo e ovviamente una linea dura dualistica
Ma non è graduale istiga una linea che tendesse invece isolare arbitrariamente i problemi a procedere a strappo prescindendo dalla coerenza complessiva della politica della sicurezza e quindi della strategia comune europea ed atlantica
Il che non significa affatto che per parte nostra e all'interno dell'alleanza non si debbano approfondire i temi e le ipotesi stesse di aggiornamento della strategia dell'alleanza
Anche in connessione con una concezione globale di controllo degli armamenti di disarmo che persegua l'obiettivo dei più bassi livelli possibili
Ma sull'Europa della difesa
Se posso prendere ancora qualche minuto desidero per quanto attiene i problemi istituzionali pare ancora qualche osservazione
Mi sembra che le circostanze presenti invitino ad un approccio come si usa dire pragmatico se per conseguenza è logico che noi si operi per dare una interpretazione estensiva ed evolutiva
All'articolo trenta dell'atto unico per quanto riguarda l'esempio le competenze del Parlamento europeo già in linea di fatto esercitate dal Parlamento europeo spesso in occasione della votazione di un importante risoluzioni in materia
è pur vero che tutti noi conosciamo i limiti obiettivi dell'articolo trenta il fatto cioè che in esso non si parla di difesa ma di sicurezza e che si considera la sicurezza solo nei suoi aspetti politici ed economici
Ne consegue che non è contraddittorio con la nostra vocazione comunitaria
Proporsi delle presenti circostanze di rilanciare l'Unione Europea Occidentale che parlo anche allargando questa organizzazione alla Spagna e al Portogallo una volta che questi Paesi abbiano assolto alle obbligazioni che scaturiranno dal futuro negoziato
Per quanto riguarda le intese franco tedesca mi sembra che si possano fare tre osservazioni
In primo luogo noi non potremmo accettare ovviamente direttore di sorta
Ma non credo neppure che possiamo risolvere il problema dei rapporti delle intese tra la Francia e la Germania gettando con l'acqua sporca anche il bambino vi sono cioè degli interessi evidenti che portano ad una intesa ad una concertazione particolari
Tra tedeschi e francesi
Non è ad esempio indifferente per un tedesco quanto il presidente mi terrò Hutter nato nell'ottobre dell'anno passato a breve in riferimento all'impiego delle cosiddette armi nucleari strategiche francesi così non mi sembra che possa essere indifferente il concorso delle forze convenzionali francesi per la difesa dell'Area Centrale o la soluzione al meglio dei problemi di profondità
Di schieramento di logistica
Peraltro a me sembra auspicabile riportare più che sia possibile nell'ambito dell'UEO il discorso dalla cooperazione militare tra i Paesi europei
Non nego che vi sia anche un fondamento di verità in quanto qualche mese fa ha affermato il segretario di Stato di Escola di Pisa
Lottatori del e cioè cito la cooperazione militare franco tedesca
E anche intesa rapportare la cooperazione nell'ambito dell'UE questa è un patto politico militare di sicurezza con impegno all'assistenza reciproca ma non dispone di una struttura militare propria ne deve averne e non potrebbe mobilitare le porte europee nel timore di recare pregiudizio alla struttura militare integrata della NATO vale a dire alle forze alleate poste sotto comando internazionale
A questi rilievi che sono ovvi quei che come dicevo
Il rafforzamento del pilastro europeo dell'alleanza non può essere visto in nessun modo per definizione come una soluzione alternativa all'alleanza spessa e cioè come l'emergere di una terza porta europea
O come lo dico per evidenziare con un paradosso il concetto la sostituzione in futuro del deterrente nucleare americano con l'apporto di dissuasione francese
C'è però da aggiungere che resta comunque un interesse comune rafforzare in sede istituzionale della UE e nell'ambito di questo rapporto Armento
E certamente possibile immaginare una più intensa cooperazione militare un maggior grado di consultazione sulle stesse prospettive strategiche nell'alleanza
E sugli aggiornamenti che ne possono derivare anche in relazione come dicevo ad una visione d'insieme sul controllo degli armamenti e sul disarmo
Ho parlato di Andover la conclusione di riduzione degli armamenti
L'obiettivo che perseguiamo e quello di equilibrio e di una sicurezza reciproche assicurate ai livelli più bassi
Per conseguenza ci attendiamo risultati concreti dal negoziato per la riduzione degli armamenti convenzionali le armi nucleari delle armi chimiche già ho fatto cenno
In questo quadro e certamente degno della massima attenzione quanto viene affermato oggi da parte sovietica sulla sufficienza a parte le ascendenze americani inglesi che sul concetto sono state richiamate stamane dall'onorevole Napolitano nella sua relazione
La proboscide sufficienza desidero fare tre considerazioni che questo stesso termine era stato evocato nell'era di Brescia che pure si distinse per un aumento considerevole degli armamenti
Che questa nuova concezione della dottrina militare sovietica sedie una nuova concezione bah delicata e va in particolare verificata alla luce delle gravi a simmetria che esistono tra i due schieramenti ed è inutile che ricordi quella denunciata dagli occidentali in merito alle armi convenzionali anche se l'odore Demian preceduto non è di questo testo opinione
A questo proposito è meritevole della più grande considerazione da parte nostra la recentissima proposta avanzata dal Patto di Varsavia per rendere più rapida ed efficace la confrontabilità delle forze in campo
La terza considerazione che quando parliamo di riorientamento delle forze in campo
Non possiamo ignorare o sottovalutare l'analisi preoccupata di nostri paesi anche recentemente ha notato in sede atlantica
Sullo schieramento del Patto di Varsavia e cioè cito da questo documento di Bruxelles
Il patto di Varsavia può appoggiarsi sulle porte sovietiche schierati in modo avanzato
E possiede i mezzi per lanciare un attacco di sorpresa e operazioni offensive di grande ampiezza gli alleati prosegue questo documento non dispongono di questo potenziale né aspirano a dotarsi
Il documento in questione a Pirna altresì in un'altra parte che considero di grande rilievo reiteriamo la nostra convinzione tutte le forze militari devono avere persona ragion d'essere di impedire la guerra e di assicurare legittima difesa
E non di permettere di lanciare un'aggressione nei di abbandonarsi ad una intimidazione politica o militari
Infine per quanto riguarda lo specifico problema degli F sedici saranno gli organi dell'alleanza a definire i termini del problema
Un fatto tuttavia mi sembra Sivo che si possa fermare fin d'ora che cioè che il ritiro sul territorio americano di questi aerei non è nell'interesse degli europei
E che d'altra parte non è nella logica dell'equilibrio delle forze ogni misura che di fatto risultasse essere una forma di disarmo unilaterale
Non vorrei che per questo problema si creasse come fu per gli euromissili una contrapposizione che a mio giudizio non aveva e non avrebbe ragion d'essere sarà
Ringraziamo l'onorevole Malfatti per la partecipazione al nostro dibattito per il comportamento che ha voluto recarmi la parola ora Enea Cerquetti
Del gruppo di lavoro che la direzione del PC sui problemi della sicurezza per i problemi della sicurezza del disarmo
Io avrei voluto polemizzare con l'onorevole la Malfa
Per quello che disse circa un mese fa un convegno dello IAI all'incirca su questo tema della difesa europea non tanto la sicurezza europea ma non non ha potuto intervenire quindi
Mi astengo
E il voglio però spiegare il motivo che
Mi fa di sentire da quello che sostenne allora in due parole egli di sequestro voi comunisti da settantacinque in qua avete fatto questa scelta occidentale
Che si manifesta nella adesione
Dell'Italia alla NATO e alla comunità europea ma quando s'arriva a appunti i singoli che riguardano la di decisioni di politica militare dell'Alleanza atlantica per esempio
Vi troviamo sempre alla opposizione
E da questo l'onorevole la Malfa derivava una sorta di nostra delegittimazione o comunque sia di doppiezza a trattare di questi temi a stare alla a quella scelta principale cui prima mi riferì
Ma qui vale la pena di ricordare che nell'esperienza nostra che ormai comincia ad avere una certa tradizione di presenza ad esempio all'interno di assemblee parlamentari come quella dell'UE ok più lunga è quella dell'Atlantico del Nord che un pochettino più corta
Noi ci siamo abituati a esercitare la nostra attività di opposizione
Non solo
Ma con una quantità di forze politiche europee partiti socialisti socialdemocratici laburisti e via dicendo e addirittura anche con i rappresentanti del partito democratico americano
Contrastando linee ufficiali dei governi o dei consigli dei ministri della stessa nato
Senza per questo sentirsi là dentro noi e gli altri
Delegittimati nello svolgere un'attività di opposizione
E voglio fare un esempio d'oggi se oggi e ci si oppone a tendenze vogliano aggirare l'accordo sugli euromissili introducendo altri tipi di armi nucleari al posto di quelle che vengono tolti
Oppure che tendano introdurre aumenti di forze convenzionali in cosiddetto sostituzione delle riduzioni nucleari
Per questo noi non ci dobbiamo assolutamente sentire
Delegittimati a Fo a condurre attività di opposizione
A tutto questo perché questa battaglie comune è una quantità di forze politiche in Europa e da qualche sentito anche stamattina rientra in posizioni politiche anche di partiti di governo questo del nostro paese
Ma ce n'è una ancora recentissima poi entro in un punto particolare
Quella della proposta di Nietzsche di laminazione
Delle testate nucleari dei missili di crociera e balistici a bordo di navi che sottomarini che non siano sottomarini lancia missili balistici intercontinentale proposta interessantissima per l'Europa
Fondamentale che sia rilanciata secondo me questo un parere personale
Adesso dai governi europei per dare uno sbocco a quello che l'ostacolo più evidente almeno in queste settimane a una conclusione positiva dell'accordo Start
Perché non è più la SDA e che fa l'ostacolo in questo momento meglio come tu che fa da ostacolo e la questione dei Cruise navali con testata nucleare
Beh tutto questo ci deve far sentire una grossa responsabilità di proposta di opposizione quel per rosso che sta scritto sul nostro invito a questa a questa conferenza
Per arrivare a fare proposte utili sia a Ginevra sia a Vienna nell'interesse dell'Europa anche e allora dovremmo elaborare io credo che ragionare
Sia per lista sia per la Conferenza sul disarmo in Europa Vienna su questioni che vanno suggerite all'alleato maggiore per non essere fuori che io sono i quali credo che non è vero che fino ad oggi l'Europa
Sia i governi europei all'Europa in generale sia stata fuori dalle trattative generali fra le due superpotenze
Ma che debba evidentemente continuare a svolge un ruolo beh se oggi si vuole svolge un ruolo di interesse europeo per esempio ai tavoli della trattativa sono due questioni grossissime di fronte a nuove una sostenere quelle forze che si sono manifestate per esempio dall'interno dello stesso Governo degli Stati Uniti con la proposta Nietzsche per sbloccare la trattativa Stark che è vitale per l'Europa perché toglie una sorta di aggiramento alle spalle dell'Europa medesimo da parte di un particolare tipo di categoria di armi
E in più toglie a una questione vitale qual è quella del rinforzo americano una delle forme più insidiose di interdizione
Nell'ambito invece delle trattative di Vienna dove c'è una forte confusione stamattina ricordava ancora Napolitano
Vale la pena anche lì che noi avanziamo almeno due proposte di base per sbloccare l'impatto di quella trattativa
Nella discussione fra i trentacinque paesi in cui si discute di misure di ulteriori misure di fiducia rispetto i due accordi positivi già sottoscritti
è aperto di estremo interesse per l'Europa che a in il mar Mediterraneo che ha il Baltico e il Mare del Nord di misure per di fiducia per il campo navale questa è una priorità grossa europea da discutere alla conferenza di Vienna dei trentacinque e al tavolo dei ventitré supposto che sia o troppo difficile nella fase attuale parlare di riduzione essendo estremamente asimmetriche le organizzazioni che si fronteggiano si può tuttavia comincia a discutere come primo punto su cui si possono raggiungere dei risultati innanzitutto una riduzione dalla prontezza operativa delle forze terrestri che sarebbe utilissima nella prospettiva di riduzione degli a delle idealità delle delle sensazioni di paura dei pericoli di attacchi di sorpresa e che permetterebbe da ambedue le parti grosse possibilità anche di
Riassetto interno di problemi oggettivi che se
Hanno una spesa militare nel tasso di militarizzazione da popolazione e via dicendo e che tra l'altro noi possiamo vedere ricordate come scelto come ipotesi suggerita anche nel documento discrimine deterrenza che lo stesso governo americano a da poco messo in circolazione
In discussione
E queste misura che io ho ricordato in in sunto riferite sia a lo al Foro di Ginevra sia quello di Vienna ci potrebbero permettere di sbloccare
Momenti di di di quasi di di interruzione non non di interruzione formale ma comunque sia di blocco delle medesime trattative su un punto i che possono essere rilevanti per gli interessi europee
Mi affetto a affrontare anche altre questioni sparse ma vitali per i problemi della difesa europea
Si è parlato stamattina ricordava in parte e Stefano Silvestri ma Silvestri aveva trattato molto più a lungo nel convegno dello viario ovviamente che era dedicato le questione difesa europea
Di come si può immaginare un pilastro europeo all'interno della NATO
Il nostro documento documento il PC sulla sicurezza
Esclude un terzo un nuovo blocco europeo poco fa anche Malfatti si diceva d'accordo con questo tipo di scelta fondamentale che è molto legata ripeterla
Ma ci sono altre pendenza per esempio nel convegno dello Jari
Era stato proposto una sorta di nuova accende settoriale Manconi limiti giusti che ricordava poco fa Malfatti ma con ambizioni
Di sostituzione anche degli americani molto più vasti una sorta di Chance attoriale per la difesa aerea e per il controllo del mare obiettivi fuori portata diciamo così della volontà di spendere dalla capacità in me anche tecnica insomma dell'Europa in questa fase che determinerebbero addirittura la di per sé queste due questioni contro del mare difesa aerea se fosse una roba cede solo europea via gli americani
Determinerebbero di fatto un terzo blocco militare
Si tratta di contrastare questo tipo di tendenze e di proporre che se mai in termini cioè come ricordava Malfatti si potrebbe invece molto più utilmente andare a ricercare qualche cosa di simile in altri settori
Ad esempio quello dell'informazione strategica ad esempio quello della logistica
Su cui l'Europa un enorme bisogno di standardizzazione unità produzioni comune razioni dazioni e via dicendo
Ma il discorso di fondo e concludo
è un altro qui si tratta di pensare il pilastro europeo nella NATO oggi innanzitutto in termini di luoghi di decisione politica più che di strutture militari che è un'altra
Un altro problema
E quanto a luoghi di decisione politica
Noi oggi abbiamo di fronte una situazione su cui occorre più che più che scegliere premere perché ci siano ulteriori sviluppi
C'è questa piattaforma dell'Aja dei governi dell'UE o che indica l'UE o no e la connessione della stessa con la comunità
Europea in termini di allargamento
Il fondo attraverso il quale far sentire la voce europea
E dall'altro c'è però questa ipotesi di non di che ricordava Cervetti stamattina di ulteriori possibilità di elaborazione non di forzatura ma di elaborazione di nuove conquiste chiamiamole pure così nell'ambito dall'articolo trenta dell'atto unico europeo ipotesi che poco fa sembrava messa in ombra nell'intervento di mal fatti su cui invece varrebbe la pena di ritornare secondo le proposte che faceva ad esempio
Cervetti perché fra questi due poli però e comunità europea
Occorre le l'unico modo per stabilire un un raccordo evolutivo e dire che esistono tutte e due che se si deve essere quel collegamento nono non non ci deve essere un fantasma dalla parte dell'articolo trenta
Dell'atto unico ma occorre subito anche lì conquistare qualche cosa di più e da ultimo vale la pena di considerare che non si può pensare che mentre si lavora al di fuori degli organi politici dannato si dimentica che esiste anche la NATO con i suoi organi politici
E lì dentro che cosa c'è da affrontare di petto non tanto la formazione alla corrente europea rintanato perché non è il caso
Ma si tratta di superare quelle che sono stati i danni politici all'Europa venuti dalla dalle forme di secessione francese
Si tratta di forzare colloca la Francia adesso ha fatto con accordi bilaterali cioè il ha determinato il rientro di parte delle sue forze armate fra le truppe diciamo così di prima schiera invece che di sola riserva con tutti gli accordi l'interconnessione che ha costituito con alcuni alleati principalmente con i
Tedeschi
E si tratta più di lavorare perché la Francia rientra nel comitato piani difesa
La Spagna c'è anche se non è integrata militarmente perché la Francia continua starne fuori la Francia fuori dal Comitato di pianificazione nucleare il giorno in cui anche la Francia ritornerà all'interno di questi organi ministeriali della NATO avremo avrà più voce l'Europa come tale all'interno della stessa NATO e finalmente siano comporrà ecco il punto
Lavoro gruppo l'avevo Pupo che oggi manca dalla sola presenza francese che per questo perde di autorevolezza anche se si occupa di pianificazione delle forze questo punto fondamentale ciò con un tema rilevante pianificazione e delle forze loro ammodernamento e via dicendo potrebbe superando il passato del delle rotture francesi stabilire l'Eurogruppo completato un raccordo con l'UE o e con la comunità europea che potrebbe travasare automaticamente quasi un un maggiore facilità interessi europei all'interno della NATO
Quindi oggi io credo che discute ribattere premere anche degli alleati o forze politiche di altri paesi come quelle che sono in Francia su queste tematiche possa fare andare avanti meglio
Il dibattito sul pilastro europeo che non invece cercare di immaginare delle e dunque le azioni europee all'interno delle forze della NATO
La parola Paolo Vittorelli presidente dell'iscritto
Diciamo
Io organizzatori di questo convegno
Per l'occasione che hanno offerto a studiosi a forze politiche di confrontare i rispettivi punti di vista
Su alcuni temi che
Negli anni passati o meglio nei decenni passati sono stati all'origine
Di molte divisioni
Nel nostro Paese
E in particolare anche nella sinistra nel nostro Paese
Questo convegno permette forse
Di
Constatare
In maniera formale come
La situazione generale che si è mosso attorno a noi nel corso di questi ultimi mesi dell'ultimo anno
Non ha lasciato insensibili le forze politiche
Che si stanno ritrovando nel nostro Paese
In un luogo in un appuntamento
Dove forse per la prima volta dal dagli anni quaranta dei primi anni Cinquanta
Si profila la possibilità di una azione unitaria e comune
Su quel terreno che nel passato era stato il terreno che giustificava
Divisione estremamente profonde questo non significa
Tutte le divergenze che si sono manifestate nel passato siano scomparsi
Questo non significa che abbia ragione Cerquetti contro la mafia
Perché quando la Malfa pause rare
Che pur avendo il Partito Comunista Italiano
Accettato l'alleanza atlantica e accettato anche le conseguenze operative questa alleanza
Poi è accaduto che ogni volta che si è trattato di fare una scelta concreta
Il Partito comunista si è diviso dal resto del parlamento italiano dal resto dello schieramento democratico rese con ottimi motivi caso per caso con altri motivi però ancora non è stata fornita la prova che quando una decisione dell'alleanza quando la decisione di una maggioranza qualunque in Italia le maggioranze sono anche cambiate nel corso di questi anni
Vada in un certo senso eccezionalmente almeno una volta il Partito comunista italiano posso essere d'accordo
E questo mi fa ricordare che proprio ieri o ieri l'altro nei giornali
Veniva rievocata una dichiarazione fatta dal compagno vibrante dopo il suo colloquio di quattro ore con Gorbaciov dopo i colloqui con Dobrin a Mosca
Il quale molto giustamente riferendosi anche ad alcune proposte concrete fatte dall'Unione Sovietica in materia di disarmo
Affermava che
Le proposte di disarmo che vengo dall'Unione Sovietica non sono da respingere solo perché vengono dal sovietica ma possono anche qualche volta esse delle ottime proposte come quelle alle quali si riferisce
Non dico che l'alleanza abbia fatto delle cose così eccellenti da costringe ribatte comuni se nel corso degli ultimi anni ad accettare le decisioni alleanza ma ecco se una volta questo accadesse
Verrebbe offerta la prova concreta che il terreno sul quale in questo momento ci stiamo confrontando che è un terreno di convergenze graduali e progressive
Tra il Partito Comunista il resto della sinistra italiana e il resto della sinistra europea e diciamo anche una gran parte delle forze democratiche
Del nostro Paese ecco questo verrebbe a dimostrare che questa convergenza può andare ancora molto più in fondo e consentire un'azione costruttiva un'azione che già è stata in un certo senso svolta
Il nostro Paese l'anno scorso si è trovato in questa situazione
Estremamente
Eccezionale
Di essere delle quattro potenze che medi e grandi
Dell'Europa occidentale
L'unica a sostenere una certa linea politica
Durante le trattative per la conclusione del trattato relativo agli euromissili
Francia Gran Bretagna sollevare una serie di eccezioni anche perché sapevano che il giorno in cui sarebbero venute a scadenza sarebbero venuti a scadenza accordi per la riduzione brassica degli armamenti nucleari sì sarei finito lì per arrivare anche alla decisione di contare i missili francesi missili inglese quanto più tardi si fossero conclusi accordi in questo campo tanto più tardi sarebbe incominciato questo conto
Da parte tedesca sappiamo che fino al mese di agosto luglio agosto dell'anno scorso
La Repubblica federale non era disposta rinunciare a quel vettore di proprietà tedesca che era contenuto nel per cinque uno a bloccando quindi la conclusione positiva della trattativa professori l'Italia in quel periodo
Il governo italiano e tutte le forze politiche italiane
Agirono invece in senso inverso agirono cioè per ottenere che gli Stati Uniti non si lasciassero frenare per queste pressioni provenienti da alcuni dei principali Stati dell'Europa occidentale tutti i più importanti di noi almeno militarmente
E il Governo degli Stati Uniti si mosse in quella direzione
In quella occasione
Anche l'Internazionale socialista Simonsen un sesto senso
Noi andammo con una delegazione della Commissione disarmo dell'Internazionale a Washington e a Mosca
A cavallo fra la fine di maggio e il principio di giugno dell'anno scorso
Nicolò che avemmo a Washington con il vicepresidente con il segretario di Stato con gli esperti quali polizia ed altri
I compagni dell'interazione socialista
Fecero gli americani più o meno questo discorso
Noi abbiamo sempre criticato
Tutte le vostre politiche relative al disarmo perché erano FIAT perché perché non volevo arrivare in porto e via discorrendo
Per la prima volta eccezionalmente non ci troviamo d'accordo con l'iniziativa presa dall'amministrazione americana vi giungere a un accordo l'eliminazione totale degli euromissili dell'Europa
E per la Giunta poi questi euromissili anche con la doppia opzione zero dei missili di media di di di di di breve citate
E allora vi diciamo questo noi rappresentiamo mezza Europa la sinistra europea
In una parecchi posti siamo al governo in altri siamo all'opposizione siamo più forti della componente democristiana o di quella liberale al Parlamento europeo
E vi diciamo in questo caso andate avanti
Non tenete conto delle pressioni che la mezza Europa conservatrice fa per impedirgli di giungere a un accordo tenete conto invece delle pressione che rivengono da quest'altra parte
Sta di fatto che poi a poco a poco
Le varie posizioni ufficiali si adeguarono a quella americana l'accordo sul DNA F poté essere conclusa ma poté essere concluso anche perché in Europa
Si era venuta determinando un clima che nel nostro Paese aveva una caratterizzazione esemplare
Un clima di collaborazione tra forze che non si possono dire esclusivamente di sinistra perché a queste iniziative a queste pressioni si associarono forse di centro di centrodestra non tradizionalmente di sinistra si viene a creare così un clima che punto verso la pressione da fare su gli Stati Uniti perché da parte occidentale non si mettessero Sacconi alla conclusione della corda
Dopo quell'accordo però ci siamo trovati davanti alle conseguenze dell'accordo stesso che sia Boffa che Napolitano hanno molto lucidamente analizzato questa mattina
Alcuni ritengono che quel passo debba essere il primo sulla via di una serie di accordi ulteriori sul disarmo da quelli che interessano particolarmente Stati Uniti e l'Unione Sovietica come di accordi relativi agli armamenti strategici
A quelli che possono poi interessare il resto del mondo in particolare l'Europa quando si arriva alle armi chimiche le armi convenzionali
Ma coloro i quali si erano opposti alla conclusione Alcor Bns o avevano tentato di mettere ostacoli dopo la conclusione di quegli accordi
Cominciando a riflettere sulle conseguenze che questi accordi avrebbero avuto si son detti Jama qui
Bisogna raggiungere degli equilibri che sono stati modificati in seguito all'eliminazione degli euromissili e questi equilibri e difficile raggiungere un livello più basso
Bisogna colmare i buchi lasciati dal ritiro degli euromissili con altri armamenti nucleare o non nucleare o comunque con armamenti molto sofisticati che possano dal punto di vista strategico compensare l'indebolimento dovuto al ritiro degli euromissili
è sì vero così a formare con le due scuole di pensiero che sono poi affrontate nell'ultimo Consiglio NATO il cui documento finale riflette le posizioni un po'degli uni e un po'degli altri ma mostra che la scelta fra il disarmo a lì ai livelli più bassi possibili
Il raggiungimento dell'equilibrio anche a livelli più alti rimangono due tesi contrapposte tra le quali la scelta va ancora fatte
Ora le forze di sinistra i socialisti i comunisti certamente
Sono favorevoli alla riduzione degli armamenti a livello più basso possibile lo stesso Malfatti che prima ha parlato non accetta l'altra ipotesi ma si pronuncia anche lì per la riduzione a livello più basso possibile
Ma questa riduzione a livello più basso possibile non è una cosa così semplice e così facile anche perché a mano a mano che le trattative sul disarmo progrediscono
Diventano anche più complesse
La stessa trattativa sulla dimezzamento degli armamenti strategici
Apparentemente abbastanza semplice
Ho non molto più complessa di quella sul DNA F non foss'altro che per che parecchi problemi relativi alla verifica erano già stati risolti con l'INFN la stessa trattativa sollevamenti strategici si rivela estremamente complessa
Non foss'altro che perché gli strumenti oggettivi di verifica non bastano a verificare l'eliminazione degli euromissili e domani l'eventuale riduzione degli armamenti strategici ma vi sono tutta una serie di altri problemi per cui appare estremamente difficile lo stato attuale delle cose che un accordo per la riduzione a metà degli armamenti strategici possa essere firmato nel prossimo vertice
Di Mosca
Ma poi ci sono i problemi dimenticati
Una delle cose che di più sorprendono anche parlando con i sovietici quando siamo nati a Mosca abbiamo avuto questa sensazione successivamente credo che parecchi di coloro che discutono con i sovietici attorno a questi argomenti
Senta no che da parte sovietica c'è un enorme interesse
A raggiungere accordi con gli Stati Uniti attraverso trattative bilaterali per quel che riguarda gli armamenti nucleari sia di media gittata sia strategici per quello che riguarda lo spazio quando poi si arriva al resto armi chimiche armi convenzionali l'interesse scema moltissimo
E lo vediamo anche nelle cose pratiche vi è in questo momento dal dall'inizio dell'anno scorso vi è una trattativa in corso a Vienna per definire il mandato da dare un'eventuale nuova Conferenza sul disarmo in Europa
Si è quasi raggiunto un accordo per quel che riguarda la divisione delle materia misure di fiducia ad una conferenza dei trentacinque misure per riduzioni sostanziali di armamenti convenzionali
Commissione dei ventitré con la partecipazione di tutte le nazioni aderenti al Patto Atlantico o al Patto di Varsavia
Ma la definizione di questo mandato che certamente una cosa delicata importante perché una volta definito il mandato i negoziatori possono muoversi nel quadro del mandato ma non posso esorbitare al di là del mandato
Per quanto difficile tuttavia si era definito del mandato
Non si è notata
Nessuna particolare simpatia né da parte dell'Unione Sovietica né da parte degli Stati Uniti per un'accelerazione di un negoziato che stava diventando sempre più la gente a mano a mano che andavano avanti accordi sul disarmo nucleare
Tutte quelle polemiche tutte quelle iniziative prese in Europa occidentale soprattutto per compensare elimina serio missini con altri armamenti magari di carattere convenzionale avrebbero avuto vita abbastanza corta se al di là della dell'angolo si fosse profilata l'ipotesi di una rapida Conferenza sul disarmo una conferenza dei ventitré che immediatamente contemplasse la possibilità di
Elencare perlomeno quelli armamenti pesanti
E di carattere aggressivo a disposizione degli uni o degli altri che costituiscono il motivo
Per cui sia gli europei occidentali sia i sovietici e l'Europa orientale si sentono minacciati dagli uni o dagli altri di questa conferenza
Si ha l'impressione che rimanga ancora poco perché nella migliore delle ipotesi forse il mandato sarà definito entro la fine dell'anno e la Conferenza sul disarmo incomincerà l'anno dopo
Ma comincerà comunque dopoché le trattative bilaterali tra Unione Sovietica e Stati Uniti sarà una davanti fino alle loro estreme conclusioni allora qui si manifesta un particolare bisogno d'Europa non solo nel campo del coordinamento delle politiche di difesa di sicurezza della creazione di un pilastro europeo così via
Tutto questo va benissimo e credo che tutte le cose dette finora siano anche importanti
Ma se vi è un interesse europeo che non è tenuto presente
Nelle trattative bilaterali fra le due superpotenze
E quello che riguarda di armamenti che sono più minacciosi per la sicurezza del nostro continente che salì alla mente come si anali
Io non voglio entrare in merito analisi che son tutte contestabili sugli equilibri
E le asimmetrie esistenti nel campo convenzionale tra una parte all'altra ma non c'è nessun dubbio la mettono ormai sia gli uni che gli altri che asimmetriche gli all'America sala giù
E l'America continuerà a rimanere raggio che che si faccia non c'è nessun accordo internazionale che la potrà portare vicino vicino all'Europa e queste una prima simmetria oggettiva che nessuno riesce a rimuovere
E che ha avuto una serie di conseguenze in un senso e nell'altro
Ebbene da una parte e dall'altra si è disposti oggi ad ammettere l'esistenza di asimmetrie
E dischi libri di far fronte a questi assimetria questi squilibri prendendo quelle misure in accordi appositi di disarmo convenzionale
Tali da restituire agli uni e agli altri la fiducia che gli armamenti convenzionali esistenti non verranno utilizzati per un attacco di sorpresa ecco un campo nel quale l'Europa si può battere
Anche se l'Europa intera non è unita su questo terreno l'Europa occidentale certamente non è unita l'interesse che abbiamo noi interesse che alla Repubblica federale tedesca
A una rapida e drastica riduzione degli aumenti commissionali è un interesse che è molto indirettamente condiviso che so io dalla Gran Bretagna
Dalla Gran Bretagna o anche o anche dalla Francia ed è questo un terreno sul quale il movimento operaio si può e si deve muovere non è un terreno tecnico e quello di
Costeggia
Le potenze costeggia i nostri rispettivi governi ad assumersi la responsabilità di portare avanti sia nel campo della sicurezza ma sia anche in quello del disarmo di interessi specifici dell'Europa che fino ad oggi sono stati disattesi delle grandi potenze
Grazie a Paolo Vittorelli la parola lo ora l'onorevole Emilio Colombo
Sì ho preso in contropiede
Quale sia consentito di anzitutto di esprimere
Un personale convinto Lauso riconoscimento e il promotore di questo convegno
Voglio poi ringraziare in particolare perché mi hanno
Sollecitato gli amici Reichlin Napolitano
E desidero anche ringraziare per l'opportunità che mi è data di prendere Buffalo
E quanto mai importante
Soprattutto in in questa fase che un grande partito come quello comunista italiano
Offre alla nostra riflessione un suo aggiornato contributo
Al vasto dibattito in corso in Italia negli altri Stati membri della Comunità europea e della NATO e nonché più generalmente in Europa
Sulle realtà del contesto continentale attuale sui modi per far fronte a disse ai fini del consolidamento della pace e della sicurezza e in un quadro di nuova distensione tra Est ed Ovest
Se le forze politiche che lo constatiamo in questi giorni
Hanno il dovere di promuovere un dialogo convincente e non intessuto di sloveno Ismail ispirato a verità su ogni tema della politica nazionale
Ancor più necessario e che questo avvenga sui temi relativi alla politica internazionale
Alla collocazione dell'Italia nelle alleanze di cui fa parte alla interpretazione del suo ruolo
Che alla sua concreta partecipazione al dialogo alla promozione della pace che di un ordine internazionale più giusto
Sono convinto che quanto più vasta è la piattaforma della nostra politica estera
Oltre i ruoli che ciascun partito svolge negli schieramenti parlamentari tanto più credibili sono le responsabilità che il Paese assume nelle alleanze e nella partecipazione avvia
Ancor più quanto il punto di partenza delle rispettive posizioni furono lontani e talvolta contrapposti
I punti di arrivo sull'accettazione del sistema delle alleanze e dei processi di integrazione quale quello europeo impongono a ciascuno di noi a tutti noi
Di definire in modo sempre più stringente qual è il ruolo che si assegna al nostro Paese che il nostro Paese deve assumere tenuto conto anche delle evoluzione china
Ciò che ha naturalmente questo questa discussione fresco il confronto ha naturalmente la sua sede naturale delle istituzioni parlamentari
Che però io credo che sia quanto mai utile ed importante uno scambio di idee come quello che accade
In questa sede
Non si possono non riconoscere nuove realtà negli sviluppi della odierna situazione internazionale
Che più da vicino interessa l'Europa
Novità in grande misura promettenti
E che fatto non irrilevante vengono largamente percepiti come tali anche a livello dell'opinione pubblica
Potremmo
Senza eccessivo timore di trovarci in errore
Partire dall'assunto che siano individuabili nel contesto internazionale nuove prospettive di dinamismo per un superamento delle rigidità che erano sino a poco tempo fa in evidenza nel rapporto est-ovest
E che avevano costituito motivi di frustrazione per l'Italia come per gli altri Stati della Comunità europea
Ne risultavano infatti notevolmente circoscritti gli spazi per la conduzione di politiche estere che consentissero a tali Paesi di contribuire in modo pienamente corrispondente alle rispettive responsabilità
Al processo di consolidamento della pace e della sicurezza
I segni del disgelo sono evidenti e questa nuova situazione propone aperture suscettibili di offrire crescente possibilità alla iniziativa politica degli europee che quello che mi pare
Interessi particolarmente in questo convegno prospettiva senz'altro interessante e che occorrerà gestire con immaginazione e solerte impegno ma è nei cui confronti bisognerà altresì dar prova di ponderazione il senso di responsabilità
Commisurati alla importanza della posta in gioco
Poiché dagli eventi nei prossimi anni
Dipenderà il futuro politico ed economico a lungo termine del nostro Paese dello stesso nostro continente
Se volessimo cercare di individuare con questo non dico una cosa originale
L'evento in sé maggiormente qualificante rappresentativo dell'inizio del nuovo corso o del disgelo in atto nei rapporti Est Ovest
Dovremmo mi sembra fare riferimento all'intesa
Sovietico americana sulle forze nucleari intermedia del dicembre scorso
Questa
Ah finalmente riportato in evidenza la componente politica del rapporto testo stretto rispetta rispetto a quella strategico-militare che si può dire avesse eccessivamente gravato su di essa nell'ultima decade
L'avvenimento riveste particolare importanza anche per in sede gli insegnamenti che possiamo anzi dobbiamo trarne sul piano di quelle esigenze di ponderazione di senso di responsabilità cui accennavo poc'anzi
In effetti si può argomentare che il positivo concludersi dell'accordo sugli armamenti nucleari intermedi
Abbia confermato la validità dell'approccio a suo tempo adottato dall'Occidente con i il rapporto Armellini e cioè il binomio difesa distensione
Ed io non sarei soprattutto in questa sede coerente con me stesso
Se non ribadisse la mia convinzione che l'unità degli europei e dell'alleanza durante il difficile dibattito va alla ricerca di un equilibrio nucleare considerato compromesso e contestualmente alla ricerca di un negoziato definito opzione zero sia stata no la sola
Ed è forse la più importante ma una delle cause importanti della nuova fase aperta si nei rapporti Est Ovest così come mi pare utile qui contrastare ogni opinione che vide che vedesse
E ci sono state e ce ne sono
Nei negoziati conclusi ed in quelli da concludere ragioni di allarmismo e volontà di tirarsi indietro
L'obiettivo deve restare quello di fare gradualmente dissolvere le tensioni e le contrapposizioni che purtroppo hanno
Diviso l'Europa in questo dopoguerra
E di rafforzare il dialogo in atto e perciò la componente politica del rapporto resto
Ma il trascurare l'esigenza di mantenere in un equilibrio di forze in Europa costituirebbe omissione assai azzardata ed inoltre foriera di implicazioni destabilizzanti per il medesimo dialogo Est-Ovest rimesso in moto dalla in testa di Washington
Affinché il dialogo possa concretamente avanza
Ed altri accordi seguono sulla via del disarmo e delle riduzione di forze si è parlato del negoziato star delle negoziato sulle armi chimiche del negoziato sulle armi convenzionali
Occorrerà mantenere la continuità di un valido e coerente dispositivo di difesa chimico
Continuità
Implica anche la operante conferma dello stretto legame di alleanza
Classi Europa e Stati Uniti
Ed il riconoscimento della perdurante validità politica e difensive dell'alleanza atlantica come è stato del resto ribadito dei capi di Stato e di governo al recente vertice NATO a Bruxelles
In effetti mi sembra esistere
E se ciò non fosse occorrerebbe ribadirlo
Fra gli stessi fautori di un maggiore impegno collettivo europeo in fatto di difesa e di sicurezza e tra questi lì personalmente nonché una chiara consapevolezza che sia necessario mirare non già verso l'obiettivo di una difesa europea auto ne alla edificazione di un terzo polo di potenza militare ma verso la costituzione o al meglio dire verso il consolidamento del Pilastro europeo dell'Alleanza atlantica mi pare che anche la relazione napoletano stamattina si orienti in questa direzione
Sarebbe in effetti velleitario
Ed inoltre certamente controproducente prendere in esame l'ipotesi di potenziamento difensivo dell'Europa che configurasse ero almeno per il prevedibile futuro un affrancarsi dell'Europa dalla garanzia statunitensi
Ma risulterebbe d'altro canto fuorviante il prendere in considerazione il problema della sicurezza europea soltanto in relazione a fattori esterni ad essa quali ad esempio gli sviluppi in atto
Né i rapporti fra Americhe ed Unione Sovietica oppure i rischi di eventuali ripensamenti delle priorità strategiche degli Stati Uniti
Invece mi sembra che la necessità o meno di dotare l'Europa comunitaria di una propria dimensione in materia di sicurezza vada vagliata in primo luogo in funzione di esigenze prioritarie di carattere interno
E cioè lo sviluppo di una dimensione politica europea quale indispensabile tappa verso l'unione europea
Per superare le difficoltà che tuttora si pongono alla integrazione economica
E per reagire in modo appropriato le nuove sollecitazioni internazionali per promuovere la coesione tra gli stati membri occorre fare avanzare l'Europa sia nel settore della integrazione politica sia in quello della sicurezza
E necessario procedere in parallelo specioso sarebbe infatti a mio avviso condizionare progressi sulla sicurezza comune al realizzarsi dell'unione politica che viceversa
Occorre piuttosto perseguire i due obiettivi di conserva
Con la medesima determinazione tenendo conto delle reciproche interrelazioni
Questi due traguardi abbinati ed interdipendenti
Necessiteranno
Per poter essere conseguiti non solo della vanno ma anche del reale impulso e coinvolgimento solidale ed equilibrato di tutti i Paesi interessati sentito mal fatti faceva la sua esposizione che facevo particolare riferimento al significato che possono dire
Non so le intese
Franco tedesche alcune proposte del governo francese per alcune proposte che hanno talvolta il senso o di una qualche unilateralità o di una qualche distinzione fra paesi europei io credo che su questo bisognerà non solo essere molto attenti nel tagliarle anche essere molto attenti del dare il contributo che è necessario fare che deve dare un paese come il nostro
A proposito diciamo di questo coinvolgimento complessivo e del significato politico di questa
Integrazione stavamo anche sul piano della difesa vorrei ricordare la dichiarazione di Stoccarda di qui ebbe l'occasione di occuparmi personalmente il suo insieme al ministro degli Esteri tedesco che esce queste nasceva dall'esigenza in un momento di integrazione dei rapporti inter europei
A fatti i mercati meramente mercantili o peggio contesti di natura finanziaria chi non ricorda il Consigliere in quel momento la contesa con gli inglesi disegnare un rilancio della visione ideale soprattutto politica dell'euro nel frattempo Spinelli pare che sia giustamente è stato ricordato anche stamattina in modo istituzionalmente più marcato ispirava le sue prospettazioni al Parlamento europeo alla stessa però esigenza di natura politica che superava quindi gli aspetti mercantili Po meramente economici
Tutto ciò ha poi trovato una organica anche se limitata codificazione nell'Atto unico europeo
Ma è la Ponte la puntuale attuazione dell'atto unico
Sia sul piano economico sia per quello che vi è sul piano istituzionale che deve impegnarci di pari passo con tutti gli altri aspetti da cui può nascere non soltanto l'identità di una Europa politica ma anche una sua efficace azione nel campo internazionale che sia maggiormente commisurata al suo peso economico e al suo bagaglio culturale e tecnologico e che corrisponda oltretutto alle attese dei paesi di altri continenti tra cui le nostre controparti nel dialogo nord su di questi per il sì e persistente l'auspicio di una maggiore assunzione di responsabilità politica internazionale da parte dell'Europa assunzione di responsabilità che non si vede ancora
Nel contesto Est Ovest i Paesi della Comunità europea dovranno continuare ad operare in comune
Per porre in essere quell'insieme di Opera anti intese politiche di disarmo gli scambi culturali di rapporti economici e commerciali
Con l'Unione Sovietica e i Paesi socialisti europei che consentano via via il dissolversi delle tensioni e delle contrapposizioni che purtroppo hanno diviso l'Europa in questo dopoguerra
Il traguardo è innanzitutto all'edificazione di una pace europea che non si esprima soltanto in un'assenza di guerra mandi list nell'instaurarsi di una equilibrata solidarietà tra i popoli del nostro continente
è incontestabile
Che l'avvento al vertice a Mosca di Corbaccio fa abbia introdotto significativi elementi di movimento nell'atteggiamento sovietico
Verso l'Occidente in anche verso l'Europa e le istituzioni europee
Rispetto alle rigidità a cui accennavo precedentemente
La sua presenza al come controparte nel dialogo Est-Ovest è un fatto nuovo
Che non possiamo non accogliere con favore anche sesso costringe in qualche misura l'Occidente bisogna ammetterlo a vagliare con attenzione i segnali provenienti da Mosca per cercare di fornire ponderato riscontro al turbinio di proposte ed iniziative che da qualche tempo in dalla capitale subito
Si tratta ripeto di segnale che occorre studiare accuratamente per distinguere quelli destinati prevalentemente all'impatto sulle opinioni pubbliche
Cioè alla creazione in Occidente di un'atmosfera positiva nei confronti dell'Unione Sovietica da quelle foriere di concreti progressi nel rapporto Est Ovest
L'Italia
Ebbene sì presenti ai nuovi appuntamenti del dialogo Est-Ovest con un assetto coerente con i suoi molteplici connotati politici economici Egeo strategici
E cioè come un Paese simultaneamente parte integrante della Comunità europea della NATO
Del contesto mediterraneo nonché come Paesi paese non da ieri impegnato nel rapporto verso l'Unione Sovietica e anche i cosiddetti Paesi minori dell'ex per questi ultimi dobbiamo assegnare mi pare infatti particolare importanza sul piano politico ed economico anche in relazione alle sostanziali comunanze storiche e culturali che ci collegano pregressi
Il fatto che tuttora la stabilità mondiale passi attraverso il dialogo
Diretto
Fra Washington
E Mosca
Mentre deve farci rifuggire da velleitarismi impropri non può e non deve significare che l'Europa occidentale debba concedere alle due maggiori potenze l'esclusiva della gestione di relazione dinamiche tra Est ed Ovest
L'Europa e per quanto ci riguarda l'Italia non potrebbero ammettere di trovarsi in disparte rispetto a negoziati che li concernono direttamente e portando opportuno che le capitali europee singolarmente congiuntamente sviluppino posizioni comuni sull'insieme dei temi oggetti del dialogo Est-Ovest
Ad iniziare da quelli del disarmo e della riduzione degli armamenti che si trovano oggi in particolare evidenza e che riguardano da vicino interessi europee
Tale posizione dovrebbero in seguito fungere da piattaforma per le discussioni in seno all'Alleanza atlantica con gli altri suoi membri in particolare quelli d'oltre a tratti del resto già in occasione di importanti scadenze passati abbiamo registrato molteplici esempi o di leale fruttifera solidarietà tra i Paesi europei in quanto tale e gli alleati nordamericani su questioni politico strategiche
Importante
Penso in particolare alla vicenda degli euromissili alla influenza determinante degli alleati europei sugli Stati Uniti
Sia in relazione al problema dello spiegamento sia in chiave di incoraggiamento al negoziato con l'orso positivamente concluso su nel dicembre scorso può sto finendo sull'onda coltivate no del tempo
Non posso qui non ricordare
Nel corso di questi negoziati più incrociati che restano sempre fermi all'ora
La proposta italiana tedesca e britannica nella tarda primavera dell'ottantadue
Dinanzi allo stallo dei negoziati per l'opzione zero e alla scadenza dei termini per l'inizio dello spiegamento di farsi promotore di un'opzione intermedia
Proposta allora fatta propria degli Stati Uniti ma decisamente a quel tempo rifiutata dall'unione su sul piano
Generale si tratta di operare insieme per cercare di pervenire a concrete intese Est-Ovest circa i criteri di coerenza cui improntare il processo di distensione
Con le conseguenti remore all'operato del governo inclusi quelli delle maggiori potenze e nel che di ottenere in particolare da Mosca un impegno a contribuire alla stabilità persiste
In tale ordine di Reja paiono senz'altro confortanti le indicazioni emanante dalla capitale sovietica
Nel senso di una maggiore disponibilità di massima favorire il funzionamento e l'efficacia delle organizzazioni internazionali e a dar luogo in particolare ad una rivalutazione del ruolo delle Nazioni va nel medesimo senso seppure in diverso contesto
Va citato anche il recente interrompersi della lunga tradizione di diffidenza sovietica verso misure di verifica in materia di accordi sugli armamenti registrata sì in relazione all'intesa del dicembre scorso sulle forze nucleari internet
Non mancheranno le occasioni per collaudare da un lato
L'auspicato rilancio di commissione di iniziativa politica europea ed occidentale nel quadro est-ovest e dall'altro la consistenza del nuovo vento di cambiamento che sembra sfidare da Mosca con positivi riflessi sulle prospettive di successo del piano e qui mi riferisco in particolare ai lavori del consesso della conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa che nel corso dei dodici anni trascorsi dalla storica riunione E.T. Helsinki ha fornito impulsi determinante al concretizzarsi di processi di evoluzione costruttiva e che merita anche adesso ne sono convinto
Per durante anzi ha cresciuta
Attenzione
In questo quadro di riferimento l'Europa ha travalicato i suoi limiti puramente geografici per acquisire una dimensione civile culturale allargata dall'Oriente all'Unione Sovietica all'Occidente del Canada passando per il Vecchio Continente
L'ambito della Conferenza per la sicurezza europea pertanto
Appare prestarsi naturalmente ad un rilancio
Dei rapporti est-ovest che miri al definitivo rimarginarsi delle ferite
Dell'ultimo conflitto mondiale e all'instaurarsi di una pace duratura tra popoli di tre continenti Bacci è portatrice di ulteriore civiltà di benessere ed il progresso democratico grazie
Grazie all'onorevole Emilio Colombo per il suo intervento e diamo ora la parola
Al senatore Ugo Pecchioli presidente del gruppo comunista del Senato della Repubblica
Non credo costituisca una forzatura rispetto al respiro che vuole aprire questo dibattito sull'Europa
Richiamarsi sia solo per un attimo alle contingenze politiche italiane
Non certo per entrare
Nel merito delle polemiche che accompagnano la crisi di governo e i suoi discutibili Jesi
Ma perché al fondo di questa crisi
E a prescindere dalla sua conclusione cella oggettiva riconosciuta esigenza di avviare una fase politica nuova nella vita fetale
Ma proprio questo fatto stimola a riflettere su un dato più generale
Che l'avanzata dell'integrazione europea e il segno sotto il quale si svolgerà dipenderanno in larga misura anche da una ripresa nei singoli Paesi europei delle spinte al cambiamento
E in definitiva dalla capacità delle sinistre e delle forze di progresso di tornare alla ribalta
Dopo la crisi determinata dalle egemonia conservatrice di questi anni nei grandi processi di trasformazione e innovazione
Nel dibattito sulla crisi di governo
Assunto rilievo l'intreccio fra tematiche nazionali e questione Europa e da tutti almeno in teoria viene riconosciuto il bisogno
Di fare i conti con i problemi di una vera modernizzazione dell'Italia in relazione alla scadenza del novanta
Del resto è un dato innegabile
Che sarebbe disastroso arrivare a questo appuntamento col carico di problemi contraddizioni inefficienze dualismo nel soggiorno e disoccupazione sfascio della macchina statale dei servizi della scuola
Carenza degli investimenti produttivi a favore della finanziarizzazione deficit pubblico alimentato dalla scelta della rendita fisco e così via dicendo
Che sono scaturiti da anni e anni in cui l'economia non è stata governata per un nuovo sviluppo in cui si è ritenuto che bastasse affidarsi alla ristrutturazione al dinamismo delle imprese
Contenere il sindacato il lavoro
Per restare nei tempi nuove nel progresso tecnologico
Qui c'è un nodo importa
Si pone il problema che in Italia e più in generale dei Paesi europei si accentui
Una capacità di riflessione critica rigorosa anche da parte di quelle forze della sinistra che in questi anni
Sono stati in qualche modo coinvolte nel determinarsi
In gran parte dell'Europa occidentale
Di quel peso conservatore cui ha fatto riferimento il compagno Craxi nel suo intervento di stamane un intervento peraltro assai ricco di spunti di grande interesse
Quando dico questo non intendo fare nessuna recriminazione
Bensì sottolineare un bisogno di ricerca di quella unità nella sinistra e fra tutte le forze europee di progresso cui giustamente si riferiva a pochi minuti fa
Il compagno Paolo Vittorio ora per quanto ci riguarda
Noi abbiamo cercato di di Berardi acidi tante remore
Ci siamo confrontati con rigore con i nostri ritardi
Congresso di Firenze
Il dibattito gli sviluppi post elettorali
Il comitato centrale di novembre la messa a punto politiche programmatiche questo stesso convegno è tutto lavoro preparatorio della prossima convenzione programmati
Ma al di là di queste rapide considerazioni
E non soffermandomi sulle grandi tematiche dell'Europa nei nuovi scenari internazionali affrontati nelle affrontate nelle relazioni Napolitano e di posta che condivido voglio invece porre una questione più specifica
Quella delle istituzioni internazionali oggi in questa nuova fase di problemi che assumono dimensioni mondiali
Di nuove consapevolezze sulla tromba de sulle drammatiche contraddizioni contemporanee
Sulla interdipendenze unità del mondo a partire dal disarmo e dalla pace e delle nuove possibilità aperte dall'evolversi delle relazioni fra le due massime poteri
Io credo che stia emergendo
Una contraddizione profonda proprio fra il sistema oggettivo
Di interdipendenze nord-sud crescita industriale e salvaguardia dell'ambiente dalla vita innovazione tecnologica e occupazione e così via dicendo
E la capacità di governo di intervento di controllo di queste interdipendenti
Anche perché la internazionalizzazione dell'economia ha dislocato quote sempre più grandi di potere reale nei grandi gruppi transnazionali a svantaggio della entità nazionale e del suo popolo
Va maturando quindi secondo me un grande problema
Quello che consegue da una inadeguatezza
Da elementi di una crisi di istituzioni internazionali che sono sorte in un'altra fase che oggi devono essere messe da
Ma fra nazioni e istituzioni politiche di autogoverno sovranazionale
E qui in Italia deve avere un grande futuro
Io voglio ricordare che questa nostra costituzione che qualcuno considera ormai superata e da rivedere ben oltre quanto è necessario per l'attiva mentre alla strumentazione istituzionale
E anche a questo proposito lucidamente attuale
L'articolo undici laddove la guerra viene richiusa ripudiata quale mezzo di soluzione delle controversie internazionali dichiara anche cito testualmente che l'Italia consente in condizioni di parità con gli altri Stati
Alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni
Promuove e favorisce le organizzazioni internazionali volte a tale scopo
Ora l'esigenza di una riqualificazione
Chiunque con temperamento del principio di alla sovranità nazionale alle esigenze di oggi ha dunque anche una base costituzionale
In primo luogo c'è com'le relazioni interventi hanno sottolineato il grande tema della costruzione politica delle
Non è consentito parlare della scadenza del novantadue
Lasciando in ombra questo grande Obiettivo
Lo stravolgimento che è stato operato dai governi della CEE contrari all'allargamento dei poteri dell'unica istituzione europea democraticamente eletta neutralizzato
L'approvazione del progetto di riforma della comunità quello che appunto porta il nome di Altiero Spinelli e che pure era stato approvato
Dal Parlamento europeo
Ma proprio la scadenza del novantadue col rimescolamento di poteri che implica il col rischio di andare a un'Europa ripiegata rovinosamente sugli interessi più forti e ristretti ne esige il rilancio
Per questo noi pensiamo di proporre in occasione delle prossime elezioni europee dell'ottantanove un referendum sull'Unità sull'unione politica per affidare cioè al Parlamento europeo un vero e proprio mandato costituente interpretando così esigenze diffuse
Da Mitterrand ai socialisti tedeschi agli europeisti del Belgio della Spagna
E lavoreremo su questa linea per realizzare il massimo di convergenza e della sinistra italiana e fra tutte le forze europeisti che del nostro Paese
Ma a parte la prioritaria Scelta comunitaria altre istituzioni europee sono chiamate a ruoli più incisive
Penso all'UE o nel momento in cui deve essere affrontato il problema della sicurezza non in contrasto ma nel quadro delle esigenze di disarmo e di nuova cooperazione Est-Ovest
Penso al Consiglio d'Europa la più larga e aperta sede europea di incontro fra Paesi di diversa collocazione internazionale
Che si è rivelata particolarmente sensibile alle grandi tematiche dei diritti civili
Delle finalità dello sviluppo dell'ambiente delle relazioni con l'estero
Ed è ora promotrice come Napolitano ha ricordato di una campagna pubblica sulla interdipendenza e solidarietà nord-sud
Ma voglio per concludere riferirmi al mondo
A cinquant'anni dalla sua Fondazione
E di fronte alla nuova dimensione interdipendenza planetaria dei problemi credo si imponga una riflessione sulle vie per accrescerne ruolo e poteri
Senza alcuna illusione credo che questo sia ormai un problema reale
La grande utopia del Governo mondiale infatti almeno dal punto di vista delle esigenze oggettive
Comincia ad assumere qualche concretezza
Appare cioè matura la necessità di avviare un dibattito scientifico culturale e politico sul grande tema di una verifica e Rifondazione del diritto internazionale
Sono queste le considerazioni che intendevo proporre all'attenzione di un convegno come questo che certamente costituisce un momento rilevante della riflessione cui tutti siamo chiamati di fronte all'aprirsi di una nuova fase internazionale
La parola ora all'ambasciatore Iannuzzi segretario generale per la cooperazione politica
Sebbene va bene per
Però europea si intende
Regole presidente non è difficile
Per me intervenire perché non è certamente difficile trovarsi in sintonia totale direi con relazioni così lucide così complete
E con la maggior parte degli interventi e vorrei ricordare da ultimo in quelli dell'onorevole Malfatti l'onorevole Colombo del senatore Pecchioli che mi trovano al cento per cento consenziente
Io credo che sia significativo che un partito come il Partito Comunista abbia oggi scelto nella situazione politica che il Paese attraversa dibattito di questo tipo di questo livello
Significativo perché il momento che tra versiamo impone in credo una serie di scelte che forse non sono sempre interamente presenti
Alla classe politica e scelte che andranno affrontate probabilmente non a distanza di anni ma di Mesic se non di settimane scelte politiche scelte istituzionali non soltanto scelte economiche
è significativo perché della da molto tempo non mi capitava devo dire pur partecipando un gran numero di convegni di tipo europeo di assistere a un dibattito Italia livello un livello che certamente fa onore da chi ha organizzato il dibattito
E problemi che abbiamo di fronte a noi credo siano duplice siano sono due
Quale ruolo
L'Europa può svolgere nel mondo e come posso svolgerlo
Beh intanto io ritengo che vi sia una costante nel ruolo dell'Europa nel mondo
Che va al di là a monte della situazione internazionale presente
è una costante che nasce secondo me dalla natura stessa delle nostre società
Siamo attualmente dodici Paesi
Che rappresenta dodici società che hanno una grande analogia foto omologie
Di ideali a sistemi politici e anche di obiettivi di politica estera senatore Pecchioli giustamente ha ricordato che la Costituzione italiana e non è la sola respinge la guerra come mezzo di proseguimento dei propri obiettivi
Ma direi che nell'insieme i Paesi che formano oggi una comunità europea hanno questo in comune che hanno probabilmente sulla scorta di una tradizione storica difficile e sanguinosa hanno ripudiato la guerra hanno eletto i mezzi di pacifica soluzione della controversia le controversie al loro strumento e hanno ripudiato dopo anni i decenni o secoli di espansione coloniale e di sfruttamento coloniale hanno certamente totalmente voltato le spalle al colonialismo e all'imperialismo e hanno in comune questi dodici Paesi di aver non solo sottoscritto d'impegni delle Nazioni Unite che sarebbe bene rileggere di tanto in tanto nel sono perfettamente d'accordo col senatore Pecchioli in questo ma che questi impegni hanno finora puntualmente osservato i Paesi europei in seno alle Nazioni Unite sono tra quelli che a sono più senza macchia nell'aver fedelmente rispettato lettera e spirito tu lo Statuto dei principi degli impegni delle Nazioni Unite è un ricordare che anche dal punto di vista strettamente europeo il ruolo dei paesi membri della comunità è scritto in documenti che non vanno dimenticati gli è un documento la dichiarazione di Copenaghen nel mille novecentosettantatré sull'identità europea che va riletto perché definisce in modo preciso
E e non retorico non demagogico il ruolo di questa cooperazione politica europea di questa comunità che si veniva allora formando e affermando nelle sue dimensioni di politica estera
E senza ricordare tutti i passi di questo documento credo che ne vadano quantomeno richiamati quelli essenziali il documento di Copenaghen sull'identità europea fissava degli obiettivi alla politica estera europea degli allora no
E negli obiettivi erano nella difesa della pace il disarmo la distensione e sviluppo del dialogo il rafforzamento dei legami con i paesi europei non membri della comunità ma che condividono i nostri valori membri o no del Consiglio d'Europa
Lo sviluppo di legami con gli Stati Uniti e le altre grandi potenze industriali Giappone ed altre lo sviluppo della distensione e quindi di un corretto rapporto con i Paesi dell'est e lo sviluppo
Economico e sociale delle aree del Terzo Mondo a quel momento si pensava ed era giusto soprattutto all'Africa
E vorrei dire che questi senza fare della retorica ma questi obiettivi fissati dal documento sull'esitante di intendimenti europea del mille novecentosettantatré sono stati dai paesi della comunità fondamentalmente rispettati in questi quindici anni quindi più di esistenza della cooperazione politico rotte basti pensare al ruolo che la comunità svolge nei confronti dei Paesi del Terzo Mondo
La comunità e i Paesi che ne fanno parte rappresentano insieme il gruppo più importante dal punto di vista degli aiuti allo sviluppo con undici miliardi
Di dollari rispetto ai nove e mezzo degli Stati Uniti ai cinque e mezzo del Giappone
E vero che soltanto un ottavo di questi undici miliardi e speso attraverso la comunità presso la Commissione ma l'insieme della comunità spende per gli aiuti allo sviluppo più di ogni altro gruppo o singolo paese al mondo
E non basta basta pensare all'impatto all'effetto stabilizzatore il progressivo in materia economica e sociale svolto da strumenti quali gli accordi di nome
L'associazione con i Paesi ACP che anche sul piano politico rappresenta un unicum nel panorama per i rapporti internazionali perché mette in essere un rapporto perfettamente paritario l'articolato su una struttura di consultazione di tre livelli che include anche quello parlamentare
E pensiamo per esempio all'importanza degli accordi mediterranei ma pensiamo per esempio alla partecipazione costruttiva della dei Paesi della Comunità nove poi dodici alla soluzione di alcune crisi regionali
Come quella del Medioriente o quella del Centro America o quella del Golfo
Pensiamo per esempio alla partecipazione estremamente costruttiva
Che i dodici vengono dando l'hanno dato in passato e continueranno a dare ai negoziati della CSC e Abn e altro al contributo estremamente importanti in alcuni casi decisivo che hanno dato in seno al sistema delle Nazioni Unite alla conferenza della Commissione dei diritti dell'uomo a Ginevra all'avanzamento alla promozione dei diritti dell'uomo
Nel mondo e poi ecco tutta una serie di azioni individuali di azioni diplomatiche che per forza di cose non sono destinate a essere pubbliche
Ma che hanno lo stesso efficacia notevole che in alcune molti casi hanno salvato vite umane risolto situazioni molto grave
Ora cosa c'è di nuovo nella situazione attuale beh intanto è stato ricordato da tutti io mi associo pienamente cioè certamente qualcosa di nuovo sul fronte orientale
E questo fa sì che quel tanto di ombra di utopia d'ingenuità che poteva esserci in alcune delle impostazioni dei dodici
Per le quali era facile pensare o dire che in definitiva erano gesti di un po'ingenua buona volontà si sta invece verificando come possibile non utopico
Prova di un vecchio assunto che poi non politica in realtà i veri realisti sono gli idealisti e che sono i falsi realisti avesse in realtà gli illusi perché poi la realtà supera quasi sempre l'immaginazione e porta a aperture che erano imprevedibili o inattese
E allora di fronte a queste situazioni in movimento qual è il ruolo o quale può essere il ruolo degli europei ruolo dell'Europa comunitarie
A me sembra che innanzitutto
Un punto vada vada fissato forse due punti
Mi riferisco anche alle cose che sono state dette in gran parte degli interventi stamattina è anzitutto che io ritengo che l'Europa non via da svolgere un ruolo subalterno con marginale
Io credo che l'Europa in molte delle grandi questioni mondiali abbiate svolge un ruolo primario da protagonista
E il secondo che non credo che nessun Paese europeo più importante che forte o autorevole che sia Italia compresa possa più svolge questo ruolo in modo autonomo
Ritengo quindi che l'Europa debba agire insieme ma che si agisce insieme sia in grado di agire in modo in modo veramente determinante e arrivo oltre penso che l'emergere sulla scena mondiale euro di una Europa veramente un'Inter veramente
Protagonista sarebbe un fatto rivoluzionario
In senso proprio in senso buono nelle relazioni mondiali introdurrebbe cioè un elemento interamente nuovo interamente qualificante delle relazioni internazionali
Perché la nostra vocazione la nostra politica
E una vocazione ed è una politica di stabilità di pace di progresso economico e sociale e in questo io credo che debba consistere la originalità della nostra nel nostro contributo della nostra attività ma quali sono le nostre i punti precisi in cui si può sviluppare un'azione europea nel momento che viviamo beh ne sono stati ricordati alcuni io di condivido innanzitutto
Lo sviluppo economico e sociale i rapporti col Terzo Mondo vi si tratta certamente di sviluppare un'azione che la comunità in quanto tale ha intrapreso già datata decenni poi vi è certamente un'attività maggiore
E più incisiva nella soluzione delle crisi regionali Medioriente è stato ricordato da tutti e io sono d'accordissimo che in il dodici debbano andare al di là delle dichiarazioni non avere Craxi ha ricordato che sono importanti ma che non bastano e io trovo che gli abbia perfettamente ragione
Ma mi sia permesso anche per non superare i limiti il tempo di concentrarmi su un punto che a me pare essenziale ed è il rapporto con l'Est in quanto rapporto
Inter europeo sul continente siamo europei viviamo nel continente europeo io ritengo che il rapporto Inter europeo ossia non solo il banco di prova ma direi elemento essenziale della cooperazione politica europea quello che la caratterizza e che ne determinerà il successo o l'insuccesso
è questo rapporto si articola evidentemente in una serie di temi vi è innanzitutto il tema sicurezza
Io credo che grazie in parte anche agli sforzi della diplomazia italiana io stesso mi sono stato trovato coinvolto in questi sforzi quando avevo funzioni italiane e sono stato forse tra i primi a negoziare con i sovietici a Mosca e a Roma nell'ottantacinque e nell'ottantasei grazie in parte anche agli sforzi della diplomazia italiana non vi è dubbio che da parte della diplomazia sovietica vie vi è stato un notevole movimento direi su tre punti essenziali sulla questione delle soluzione zero
Sul sulle verifiche e cosa che mi sembra molto importante sulla nozione delle dottrine militari e questo è una cosa che è nata in Italia è nata dall'allora lasciatole Capuzzo pure senatore Capuzzo sono cose che vanno ricordati
E effettivamente qui c'è secondo me un fatto nuovo non soltanto aver ammesso l'idea che ci sono delle asimmetrie ma avere ammesso che in definitiva il problema il problema dei spiega menti c'è un problema di dottrina militare
E
Quando si affronterà
Il tema del stabilità convenzionale in Europa se affronterà per definizione un tema che squisitamente europeo nel quale è impensabile e sono perfettamente d'accordo con l'onorevole Malfatti che si possa scindere il rapporto che esiste con gli Stati Uniti ma è anche impensabile che gli europei non si dia a noi in questo negoziato una propria voce autonoma
Non è facile trovare il Foro in cui coordinare una voce europea va ricordato che è difficile stabilire questo coordinamento a dodici
Quando l'Irlanda che parte dei dodici ma non è parte della NATO non è quindi parte del negoziato a ventitré ma una qualche forma di coordinamento di armonizzazione europea del punto di ristoro per ci dovrà essere sia esso all'UE ossia il suo dodici e si è messo in qualche altro foro intermedio
E in fondo un principio c'è perché con la dichiarazione di Copenaghen del cinque
Dicembre dell'anno scorso il Consiglio europeo chavisti capi di Stato e di governo hanno preso delle posizioni in materia di disarmo e anche di design europea si tratta di sviluppare e di andare in questo avanti oltre rispetto a quello che finora si è fatto e poi vi è un rapporto di cooperazione crescente economica tecnologica e scientifica ambientale con i Paesi dell'estivi è in corso come tutti sappiamo negoziato cioè come Korn che non c'è un richiamo entro l'anno porti a a qualche risultato positivo e dovrebbe quindi regolarizzare
La posizione del riconoscimento tra queste due grandi entità in Europa ma deve dire qualcosa di più
Viene a sviluppare il rapporto che ci possenti Tiflis sinteticamente definire il rapporto umano tra le due parti d'Europa e la terza parte che poi l'Europa dei neutrali
E lì sono ancora una volta d'accordo con l'onorevole Malfatti lo strumento essenziale la CSCE
Noi dobbiamo favorire un processo che porti le società dell'Est ad aprirsi verso le nostre ad accettare più facilmente più liberalmente la circolazione delle persone e delle informazioni delle idee ad acquistare nei nostri confronti conoscenza e fiducia e noi stessi aprirci e forse superare alcune remore ideologiche alcune alcune alcuni sospetti che pure ancora legge al e sono convinto che sotto questo aspetto
Che vi sia un nodo tutto questo e il nodo la questione tedesca onorevole Napolitano l'ha ricordata stamattina io sono perfettamente d'accordo ritengo che al centro del rapporto europeo vi sia la questione tedesca non tanto e certamente non per i prossimi decenni in termini di riunificazione
Io credo che i tedeschi non si pongono questo problema realisticamente date ma in tema di superamento delle conseguenze umane della divisione della giornata e su questo tema non vi sono stati negli ultimi due anni sono i tedeschi a dirlo
Dei tassi notevoli vien c'era ha detto recentemente che non so se citasse cifre che ritengo peraltro credibili che il movimento tra le due Germanie di persone si Citro mai a milioni
Ma direi che alla base di tutto questo ci deve essere una valutazione collettiva e comune della situazione in Unione Sovietica
Delle idee della leadership sovietica nei confronti dell'Europa è un problema che i dodici si pongono sin dall'apertura europea fatta da Corbaccio fra Craxi e Andreotti nel maggio o aprile del mille novecentottantacinque e io ritengo che avvenimenti come il recente incontro che l'onorevole Natta e lei stesso onorevole Napolitano hanno avuto con Gorbaciov cielo fondamentali per aiutarci a capire quale sia la posizione te la leadership sovietica nei confronti te la casa europea e siano forse anche fondamentali almeno io me lo auguro a far capire ha il nuova dirigenza sovietica qual è la nostra visione la vostra visione la visione non solo dei governi ma anche delle sinistre europee sulla nozione dell'Europa come casa comune
Questi mi sembrano i punti i temi essenziali
Del per quanto riguarda i contenuti del ruolo che l'Europa potrà avere nel mondo poiché la questione fondamentale onorevole Napolitano a giusto titolo la posta all'inizio del suo intervento di stamattina sul sui mezzi sugli strumenti
I azioni sul come l'Europa possa veramente svolgeva un ruolo adeguato alle sue potenzialità e alle aspettative dell'opinione pubblica ora e alle esigenze del del il tempo in cui viviamo grani credo bisogna essere molto chiari
Tutto quello che abbiamo fatto finora è certamente estremamente importante è estremamente rilevante e auguriamoci lo irreversibile
E sotto questo aspetto io do all'atto unico un valore fondamentale al di là del suo contenuto l'aver reso irreversibile di acquisti gli a chi della cooperazione politica europea
E vorrei qui ricordare che poi l'atto unico effettivamente il figlio della dichiarazione di Stoccarda e quindi dell'atto Colombo che è incerto
E son su questo non credo che vi sia di debba essere dubbio
La questione facciamo abbastanza possiamo fare di più come e la mia risposta e non può che essere quella di chi è quotidianamente coinvolto nella gestione delle cose della politica estera europea
E di chi come me testimone quotidiano della somma di sforzi e anche di spirito di compromessa
Che tutti i partner senza senza distinzione mettono nel tentare di elaborare nella maggior parte dei casi nel giungere al posizione comune ma neanche testimone
Della frustrazione che viene dalla discrepanza tra le potenzialità che sentiamo e l'attualità delle nostre posizioni e la realtà delle nostre posizioni
E allora io credo che bisogna porsi il quesito su due piani temporali differenti
C'è un piano a breve termine è un piano a medio termine
Sul piano
Breve termine io ritengo che si debba partire dall'atto unico
Forzando nelle interpretazioni ma rimanendo nei limiti dello spirito della della lettera dell'atto unico perché non dimentichiamo che noi siamo a meno di un anno di distanza tra due grosse battaglie
Politiche per la l'approvazione dell'atto unico quella in Danimarca che è richiesto un referendum popolare e quella in Irlanda che ha richiesto una grossa battaglia giudiziaria e poi in ultima analisi un voto popolare
E che oggi pensare di poter forzare realmente lo spirito e la lettera sarebbe probabilmente un modo per rimettere in discussione anche i pochi modesti
Vantaggi conseguiti con l'atto unico specialmente in materia di sicurezza europea tema al quale come sappiamo erano soprattutto l'Irlanda e la Danimarca sensibile
E allora rimanendo in questi limiti io credo ci sia molto da fare per migliorare il funzionamento della cooperazione politica per dare all'Europa una voce più unite quindi più autorevole e che abbia maggior peso nelle cose nelle vicende mondiali e nelle nostre stesse vicende
Per esempio bisogna fare molta attenzione ad alcune clausole che spesso sfuggono nell'atto unico io per esempio quel paragrafo dell'articolo trenta del Capitolo terzo che fa obbligo ai Paesi firmatari cioè nei limiti delle possibilità il che va da sé
Di non fare ostacola il consenso quando esso si venga formando in altre parole di non ostacolare una maggioranza che si forma
Ora questo si è detto è una regola programmatica ha valore più morale politico giuridico senza dubbio però esiste e son convinto che attraverso l'azione di presidenze
Dinamiche attive come certamente quella tedesca si possa veramente spingere ad un consenso anche quando il consenso è difficile anche con il consenso potrebbe venire a mancare e poi in un secondo aspetto
Non vi è dubbio che le posizioni comuni dei dodici siano state finora in gran parte posizioni di principio poi si è detto ed è vero in gran parte molto moraleggiante e qualche volta anche fastidiose nel tono
Ma soprattutto posizioni non sempre il più delle volte anzi non seguite dall'azione diplomatica quando la situazione internazionale richiedeva viceversa in molti casi un'azione diplomatica un caso è stato ricordato più volte stamattina è quello di astrazione Demi dei territori occupati si può discutere perché non vi sia stato lì un'azione europea
La mia personale versione che non vi è stata che non si voleva interferire nell'azione americana bisogna porsi il problema però di come rendere più efficace la nostra azione quindi vi è un problema di strumenti stato ricordato che la presidenza non è sempre uno strumento sufficiente ma ci sono altri mezzi della troika
Io non voglio certo candidare il mio segretariato a a svolge l'attività di politica estera ma in futuro si può pensare di rafforzare le strutture dopo di me certamente ma rafforzarne strutture in modo da farne organo attivo di politica estera a nome dei dodici
E poi vi è secondo me da agire molto
Nel in un'altra approfittando di un'altra norma dell'atto unico che sfugge qualche cosa ma che è importantissima perché non ha precedenti in nessuna delle codificazioni europee che è la coerenza la coerenza tra l'azione di politiche esterna della comunità e l'azione di politica estera dei dodici
Non voglio dire con questo che sia giusto aspettarsi un condizionamento dell'azione economica quella politica o viceversa ritengo peraltro che e dal punto di vista di principio
Le due azioni debbano convergere verso obiettivi comuni e che nella pratica
Ci debba essere un un interscambio un'interazione tra i due settori e faccio degli esempi molto vicini non a tutti i governi è piaciuta la posizione del parlamento europeo sui protocolli di Israele
Ma è un fatto che è stato un gesto politico in appoggio ad un'azione politica
Azione non concordata ma certamente convergente verso lo stesso fine
La tentazione per esempio che la comunità va conducendo in materia di misure positive nel Sudafrica dove è vero che è un'azione economica
Fatta attraverso programmi economici ma che ha un'impostazione politica che deve corrispondere a visioni politiche io credo che questo vada a questo punto vada sviluppato perché e questo punto
Che può probabilmente rafforzare l'efficacia dell'azione politica del codice ma medio e a lungo termine ma speriamo a medio termine
Io credo che la risposta non possa consistere soltanto non possa consistere del torto nel migliorare soltanto le strutture che abbiamo io sono persuaso che se siamo posti di fronte ad un problema che è quello di come proiettare la voce
E il peso e l'azione dell'Europa dobbiamo porci automaticamente il problema delle strutture di politica estera e quindi a monte di queste il problema delle strutture istituzionali europee
E quindi a monte di questo il problema dell'unione europea e abbastanza incoraggiante il fatto che le forze politiche ne discuti ne discutano con sempre maggiore attenzione che in Francia Paese finora il più restino ad affrontare il tema istituzionale questo tema sia invece oggi oggetto
Di campagna elettorale con tutti i difetti
E gli svantaggi che nascono dal fatto di essere diventato un oggetto elettorale ma con i vantaggi però che poi la questione resterà sulla tavola e sarà si spera affrontata dalle forze che vinceranno le elezioni
Presidenziali e poi si terrà quelle legislative
Chi vi parla è un funzionario diplomatico sia pure contraddizione politiche forse con vocazione politica ma come funzionario non abilitato a prendere o a suggerire scelte politiche questo è compito delle scelte delle forze politiche
Perché il progetto
Dell'Europa da formare non può che essere un progetto politico
Che deve nascere una visione intellettuale ma deve essere un progetto politico e credo che si riassuma in poche frasi in poche quesiti quale Europa vogliamo con che tipo di strutture che contenuto vogliamo dare la sua azione di politica estera
Turco tutto questo richiede di cui dicevo un progetto politico e mio Urio che nella fase che si apre nella politica italiana
Questo progetto sia veramente al centro del dibattito politico perché è un problema che ci coinvolge tutti molto più dei nostri problemi domestici pure importante e perché è un problema che si sta ponendo con attualità
Non siamo a tre mesi dal vertice di Hannover
Vertice nel quale so con certezza che la presidenza tedesca intende o si propone di porre all'attenzione dei governi dei dodici i problemi del divenire istituzionali dell'Europa e mia
Firma speranza forse convinzione che l'Italia saprà svolgeva in quella sede il ruolo che le compete grazie
Grazie all'ambasciatore Jannuzzi per l'uso l'apprezzamento ai lavori per i lavori dal nostro convegno e per il contributo che il via recato
Presente insalate presidente della Camera dei deputati onorevole Nilde Iotti presso avuto a nome di tutti i convegnisti
La parola ora a l'onorevole Sergio Segre presidente della commissione istituzionale del Parlamento europeo
Io credo che abbia fatto bene Napolitano ricordare nella sua relazione la mozione comune sulla politica estera approvata dal Senato e della Camera alla fine del mille novecentosettantasette e credo che altrettanto giustamente Craxi abbia sottolineato al termine del suo intervento
Che una nazione in cui c'è una convergenza di fondo sulla cornice internazionale in cui si muove in paese
è una nazione più forte più unita più indipendente constatazione che del resto faceva
Pochi minuti fa anche l'onorevole Emilio Colombo
Quella mozione non nacque dal nulla
Ma da un dibattito anche interno al nostro partito
Che c'era visti impegnati per anni dalla fine almeno degli anni sessanta
A favore della costruzione di una politica estera che fosse il punto di incontro di tutte le forze democratiche
E di qui cardini fondamentali
In particolare l'appartenenza all'Alleanza atlantica
La costruzione dell'unità politica ed economica dell'Europa
La ricerca della distensione del disarmo
Fossero patrimonio comune irrinunciabile delle varie forze politiche
Noi precisammo all'ora che quelle acquisizioni non erano per noi una variabile ma una costante e che tali sarebbero rimaste qualunque fosse stata la nostra futura collocazione parlamentare nella maggioranza con l'opposizione
Tutti i dibattiti e contrasti che successivamente si sono avuti su questo che su quel momento della politica estera italiana
Momenti non senza rilievo
Come i missili il Golfo
E mi si permetta qui di aprire una parentesi
Per ricordare al compagno Vittorelli che più singolari della posizione del PC
è stata sicuramente la posizione delle spese che come ci mette aveva promosso la collocazione dei missili e che come partito la poi respinte
Ma volevo ricordare che anche tutti i contrasti che successivamente si sono sviluppati
Si sono sempre collocati e si collocano all'interno di questa cornice
Che oggi può e deve trovare più forti ragioni d'essere nei nuovi appuntamenti che stanno di fronte alla costruzione europea
E che sono tali da renderla storicamente irreversibile
E in questo contesto certo senza mai cadere in un euro centrismo Cecco ma con gli occhi aperti tanto all'Est Ovest quanto al nord sud
Che si colloca la nostra azione anche dal Parlamento europeo
E su questo terreno che cerchiamo fa di fare avanzare un progetto di governo delle trasformazioni con le altre forze di sinistra capace di comprendere la portata della sfida europea e non sono tutte e cerchiamo anche di far progredire tutte le possibili convergenze con le altre forze democratiche laiche e cattoliche
Per cui
Mi sembra demodé
Forse talvolta va ancora di moda
Tutto questo sforzo per farci apparire per quello che non siamo quando è per noi lapalissiano che per quanto vada avanti l'opera di rinnovamento della società sovietica
E noi ci auguriamo con tutta la gente di buon senso di questo mondo che vada avanti con successo venendo a capo con metodi politici e dunque non repressivi delle enormi resistenze che incontra
Il suo punto di approdo per ora imprecisato e largamente indefinito
Sarà pur sempre del tutto il qualitativamente diverso dal tipo di società pluralistica che anche nostro merito aver contribuito a costruire in Italia dopo il mille novecentoquarantacinque
La distanza che ormai separa innanzitutto sul piano teorico le concezioni dei Comunisti italiani dei comunisti sovietici e così grande che è difficile immaginare pur con tutte le possibili ed auspicabili evoluzioni del pensiero politico sovietico l'approdo almeno in tempi umanamente prevedibili di una piena consonanza in altre parole loro sono loro e noi siamo noi e questo direbbe Hegel Firema Michelle il che non può significare e lo ha sottolineato con chiarezza l'altro ieri di Librandi al termine del suo viaggio a Mosca svoltosi pochi giorni dopo la visita della nostra delegazione accettare una concezione del mondo per cui alcuni vivono all'inferno e altri in Paradiso senza comunicazione tra gli uni e gli altri
La realtà è che fatte salve le pur profonde diversità vediamo tutti in purgatorio
E che cosa significa se non l'acquisizione di questo convincimento il dialogo che si sviluppa oggi tra le due superpotenze che è diverso dal dialogo del passato
Proprio perché tanti manicheismi sono stati abbandonati dall'una e dall'altra parte
Fatto è che a pochi anni dal due mila il mondo continua a vivere su un coacervo di contraddizioni e di problemi esplosivi
Solo attraverso il dialogo le intese la riduzione degli armamenti l'affermazione della capacità di governare insieme questo mondo
Riusciremo tutti assieme americani e sovietici europei e giapponesi cinesi e Terzo Mondo dei diversi continenti ad affrontare il passo a passo questi tremendi problemi ancora oggi una vacca della Comunità europea riceve in sussidi annualmente almeno il doppio di quello che guadagna in media nello stesso periodo un contadino del terzo mondo
E questo indica quanto ingiusta e dunque terribilmente instabile sia tuttora la condizione della società umana e internazionale
L'Europa e al crocevia di tutte queste contraddizioni
Può farvi fronte contribuire al loro scioglimento solo se unita sempre più unita sul piano economico e politico e dunque sempre più capace
Di diventare lo richiamava poco fa l'ambasciatore Jannuzzi un soggetto di politica internazionale
Il mille novecentonovantadue sarà probabilmente se raggiunto era giunto bene il punto di non ritorno storico
Da allora comincerà veramente la irreversibilità del processo
Ma il novantadue ha bisogno già l'ho detto Napolitano e molti altri intervenuti di una cornice politica e istituzionale
Le forze economiche si stanno muovendo in quella prospettiva
Ma le forze politiche ancora esitano a fornire l'indispensabile quadro di riferimento
Ma ora tutto in movimento lo è in Francia dove non solo mette avanti
Al quale ovvio ma credo che non sia formale auguriamo una grande affermazione ma anche Chirac e bar hanno fatto del novantadue il punto centrale della campagna presidenziale puro ovviamente con diversi approcci lo è nella Repubblica federale tedesca dove il tema del completamento dello SME e dunque della funzione del lecco e della creazione di una banca centrale ore al centro del dibattito
Lo in Spagna via lo è nella stessa Gran Bretagna dove è mutata la posiziona laburista e all'interno stesso del partito conservatore si confrontano ora posizioni diverse
E non è senza significato che è questo appuntamento del novantadue sia dedicato nel merito si entrava ovviamente quando tutto sarà nero su bianco il preambolo del programma presentato dall'onorevole De Mita
Cioè in sostanza una nuova fase di sviluppo del pensiero europeo una nuova fase di attenzione per i problemi istituzionali
Mesi fa quando entrò in vigore l'atto unico qualcuno pensava anche particolarmente tra i socialisti francesi e tedeschi
Che sarebbero dovuti intercorrere anni ancor prima che si potesse riaprire un discorso istituzionale
Ora invece per l'incalzare degli avvenimenti questo discorso cioè il già negli atti
Non è questa la sede per affrontare questi temi ma qui si può e si deve sottolineare come i temi della difesa e della sicurezza siano sempre di più parte integrante di questo discorso
Il tema della sicurezza e tema che tocca tutta l'Europa non solo quella centrale ma anche quella mediterranea
Stefansson Silvestri aveva forse purtroppo ragione
Poiché non è fuori luogo ipotizzare uno scenario in cui a una crescente sicurezza su scala e centro europea corrisponda una crescente insicurezza nell'area mediterranea
La tragedia che sta vivendo il Medio Oriente ci indica che la situazione se oggi peggiore di quella di ieri e certo migliore di quella di domani
Deve leva Oropa limitarsi ad attendere che Reagan e Gorbaciov affrontino a fine maggio il tema dei conflitti regionali anche se in condizioni certo migliori per gli ultimi sviluppi
In Afghanistan o non deve cominciare ad uscire era il l'interrogativo che poneva anche l'ambasciatore Jannuzzi
Dalla politica delle prese di posizione per affrontare la strada certo terribilmente impervia ma comunque indispensabile delle iniziative così come era già stato ipotizzato a Venezia otto nove anni fa
Ma lasciatemi e concludo ancora accennare ad un altro rischio
Ed è che l'Europa tutta appresa dalla scadenza del novantadue conosca nei prossimi anni nella propria iniziativa e presenza internazionale fase se non di disimpegno almeno di minore impegno
Bisogna averlo presente questo rischio proprio per non subirlo e per contrastarlo
E questo è possibile se si ha ben presente che novantadue non è una scadenza che giungerà tra quattro anni
Ma è in scadenza con la quale già oggi si devono fare i conti ogni giorno
E che solo facendo avanzare insieme tutto il processo sul piano istituzionale sul piano economico e sociale sul piano della cooperazione politica e della costruzione
Di una politica estera comune sul piano della sicurezza della difesa si può costruire non roba che si conquisti il passo a passo maggiore peso uno le vicende internazionali
Pecchioli richiamava poco fa il tema delle istituzioni internazionali e si riferiva da ultimo alle Nazioni Unite
Io vorrei ricordare qui la vicenda della Società delle Nazioni e di quel lungo inconcludente confronto teso a stabilire se fosse la fiducia a dover creare le condizioni del disarmo o se fosse il disarmo a dover creare le condizioni della fiducia
Alla fine non si ebbero nel disarmo nella fiducia ma il mille novecento trentanove
Ora forse per la prima volta nella storia costruzione della fiducia e avvio del disarmo sembrano avanzare di pari passo e fatto altrettanto nuovo
Ed è anche questo la prima volta sì all'avvio di un confronto concettuale e politico sulle strategie militari delle due alleanze per caratterizzare alle in senso difensivo
Il vento sembra attirare dalla parte della ragione
E l'Europa può dare all'affermazione della ragione a livello internazionale un contributo anche culturale di primissimo piano
La parola ora al senatore Domenico Rosati
Il mio contributo nuove dalla condivisione di un'affermazione della relazione Boffa
Che mi pare di poter assumere come la base di fatto dei nuovi pensieri che si intrecciano nel mondo e che alimentano una nuova fase di speranza
Mi riferisco alla giusta affermazione per cui non è stato l'equilibrio della deterrenza nucleare a favorire la spinta alla sua limitazione
Ma più propriamente la crescente consapevolezza della capacità distruttiva universale della risorsa nucleare per scopi bellici
Non tutti sono d'accordo su questo punto che costituisce tuttavia il presupposto dichiarato degli atti compiuti da Reagan e da Corbaccio
Nella ricerca di una riduzione dell'attenzione nucleare a partire dalla doppia opzione zero ed a continuare con gli obiettivi del prossimo vertice dimezzamento degli arsenali strategici e poi riduzione convenzionale bando delle armi chimiche batteriologiche eccetera
Fu nel primo incontro di Ginevra che i due responsabili dell'Est e dell'Ovest dichiarano infatti solennemente di essere convinti che una guerra nucleare non può essere vinta e perciò non può essere e non deve essere combattuta
La stessa discussa iniziativa strategica di difesa del presidente Reagan sulla quale è oggi assai calata venti passi di antichi fautori ed avversari
Tendeva nelle sue enunciazioni iniziali è eliminare il pericolo della catastrofe nucleare
Ma se la consapevolezza del pericolo atomico è stata la base di partenza del lungo tragitto che dovrebbe portare al due mila senza armi nucleari
Perché non tentare di cogliere nel vasto mondo del confronto politico militare
Altri segni di rottura con una cultura profondamente coltivata a destra come a Ovest nelle varie fasi della guerra fredda e della distensione fin qui registrate
Mi ha colpito a questo proposito un recente articolo del ministro della Difesa dell'Unione Sovietica Yazoo riferito al problema degli armamenti convenzionali in Europa dopo l'accordo di Washington sugli euromissili cito tanto per la gravità delle conseguenze che per la portata delle perdite prevedibili una guerra con ricorso ad armamenti convenzionali non può essere sottoposta grosse limitazioni poco a poco diviene più chiaro che sarà di
Poi che in genere gli articoli scritti sulla Pravda sono diretti all'interno di un e sovietica
Queste affermazioni di cui di un così autorevole dirigente mi sembra riveli no da un lato l'esistenza di un dibattito interno sul problema del convenzionale
E dall'altro un orientamento forte a risolverlo nel senso di un raffreddamento di un'effettiva
E instaurazione di nuovi pensieri strategici nella direzione di una sicurezza il cui aspetto militare è il risvolto di altre più impegnative garanzie politiche e di controllo
Questi segni a mio avviso vanno colti con attenzione e attentamente e misurati
Essi rappresentano tra l'altro un vaccino importante contro tutte le altre teorie politico-militari che stanno dilagando in Occidente ma sicuramente esistono anche all'estero in base alle quali essendo stata dichiarata l'impossibilità della guerra nucleare
Lo sforzo maggiore da compiere sarebbe quello di mettersi alla ricerca della guerra possibile cioè della guerra
Che possono essere intrapresa con la ragionevole speranza di vincerla le idee nuove che occorrerebbe accreditare diffondere segnalano al contrario che l'unica guerra che si possa combattere vittoriosamente è quella contro la guerra da tutto questo si dovrebbe trarre Energia per un nuovo impulso nella trattativa per la riduzione a livello più basso possibile
Degli armamenti convenzionali in Europa sbloccando lo stallo della conferenza di Vienna in sede di siccome di segni di Helsinki
Della quale giustamente si è notato che essa è condannata al successo dal nuovo clima internazionale di distensione ma che paradossalmente segna il passo proprio in attesa degli sviluppi degli incontri al vertice e intanto guadagnano credito le voci dei vari sistemi militari industriali per i quali una visto pensione reale e duratura è sinonimo di un'esigenza di riconversione profonda e probabilmente anche di un forte calo di profitti garantiti a Vienna sono ormai mature le condizioni per dar vita ha una procedura rievocata a doppio binario il tavolo a ventitré e con i Paesi membri delle due alleanza dell'Est e dell'Ovest e un tavolo a trentacinque
Con la presenza anche dei neutri non allineati il prima competenza concentrata sulle misure di riduzione in senso tecnico la conta dei fagioli per intenderci
Il secondo ha competenza allargata alle misure di fiducia e di controllo
Vorrei sottolineare che le richieste di presenza dei paesi neutri non allineati
A momenti definiti della trattativa tecnica non dovrebbe essere osteggiata
Come una indebita intrusione ma piuttosto favorita come un principio di garanzia utile al buon esito del negoziato ed anche alla sua credibilità e al suo accreditamento a scala internazionale
Ma il soggetto di questo convegno all'Europa e si è stabilito nella relazione dell'onorevole Napolitano di quale Europa debba trattarsi
Non sarò certamente io a suggerire fughe in avanti o a disegnare scenari avveniristici ma è stato lo stesso Napolitano sottolineare che l'Europa dei dodici ad essere aperta e deve darsi una strategia unitaria sulle diverse questioni della prospettiva storica
E su questa pista si è inoltrato in profondità anche l'onorevole Craxi con le specificazioni significative soprattutto di ordine Mediterraneo e medio orientale
Trovando dunque pacifico che l'Europa dei dodici quando esisterà come entità politica ma anche mentre si costruisce debba a portarsi come soggetto alle varie realtà con cui si confronta farò due esemplificazioni che mi sembrano particolarmente qualificanti già nell'oggi
La prima riguarda ancora il processo di Helsinki della sicurezza e cooperazione in Europa e in particolare la sua dimensione umana cioè il terzo paniere a Vienna si è manifestato un dispari era nell'aria occidentale
Tra gli Stati Uniti definiti cultori dei fatti
Cioè della richiesta pressante al rione sovietica e i suoi Paesi circondi Cini di comportamenti specifici corrispondenti a richieste concrete
Scarcerazioni concessioni di viste spesso sui elenchi nominativi eccetera da un lato e i dodici europei che vengono considerati i cultori delle parole
Perché attribuiscono valore alle dichiarazioni impegnative che vengono sottoscritte specie quando si riferiscono alla definizione di modalità istituzionali e non solo politiche di garanzia dei diritti umani
Una simile dinamica con prevalenza di quelli che parte Java hanno per la tecnica dei fatti portò nel mille novecentottantasei all'esito nullo per non dire al fallimento della riunione di Berna sui contatti umani e allora non c'era la perestrojka
Voglio dire in sintesi
Che occorrerebbe creare le condizioni perché l'Europa è in essa l'Italia trovi impulso necessario a far prevalere il proprio punto di vista accettando con l'Unione Sovietica e con i Paesi dell'Est un confronto più intenso e impegnativo nel quale la messa alla prova delle intenzioni reciproche
Dichiarate non sia inficiata dal pregiudizio o anche dalla giusta critica di un passato che d'altra parte si dichiara da superare
Sotto questo profilo avrebbe un grande significato la definizione di una posizione comune dell'Europa dei dodici
Favorevole alla Presa intonsi dell'azione della proposta sovietica vi svolgerà Mosca la conferenza poste Vienna sulla cooperazione in materia di questioni umanitarie
In questa direzione potrebbe utilmente proseguire l'iniziativa italiana specie se fosse sorretta e convalidata da un più esplicito input politico e parlamentare
Che francamente finora su questo punto mi è parso non sufficiente certamente l'Europa di Helsinki non può essere contrapposta a quella di Bruxelles
Ma non si può negare che nella graduatoria delle priorità della politica italiana la pista dei seguiti di Helsinki è stata finora pressoché marginale
Una sorta di binario di riserva da tenere attivo e lo si è fatto con molta intelligenza dopo la rottura Est e Ovest del mille novecentottantatré
Da tenere attivo quando il traffico è bloccato sulla linea principale al contrario io penso che un maggiore e più esplicito ed intenso impegno
Nell'attuazione dell'Atto finale di Helsinki non sarebbe contrastante
Con l'esigenza di unificazione politica dei dodici
Ma nei costi costituirebbe un incentivo ponendo a queste Europa in termini molto pressanti le esigenze di un'apertura di un rapporto che non può né deve essere rimandato ad un secondo tempo
Si pensi alle dimensioni del problema della difesa militare in caso di idee di determinazione di sempre più rassicuranti misure di fiducia si pensi alla ridotta pressione del tema dei diritti umani se si riuscisse come pure si è adombrato in qualche sede informale
Ma non impropria da verificare ulteriormente ai istituire forme di reciproca verifica in loco su questa materia dei diritti umani
In analogia con quanto si è fatto per le manovre militari accordi di Stoccolma e lo smantellamento degli euromissili accordi di Washington
La seconda esemplificazione sul soggette Europa e la sua prospettiva riguardi rapporto nord-sud
Un nodo che non siamo ancora riusciti a sciogliere in modo conveniente le idee nuove ci sono ma non sono universali o non sono ancora persuasive laddove più dovrebbero incidere se fosse qui un uomo come Giorgio la Pira forse riuscirebbe a far comprendere che come il secolo scorso in parte questo secolo sono stati i tempi delle dichiarazioni di indipendenza
Così questa fine di secolo e l'inizio del prossimo dovrebbe essere la pila direbbe saranno il tempo delle dichiarazioni di interdipendenza
Ora l'Europa misura la propria capacità disponibilità di interdipendenza direttamente e immediatamente rispetto al bacino del Mediterraneo
Il dilemma è chiudere i confini europei per bloccare l'immigrazione dei vicini cerca di condizioni migliori o spostare davvero verso il Sud le frontiere dello sviluppo cioè e esportare noni manufatti surplus e l'assistenza ma i fattori che determinano il localizzano sviluppo in in un territorio adatto
Qual è a questo proposito il livello di coscienza europea e italiana in particolare
Quanto è risultata fuorviante l'idea che fare l'Europa significasse varcare le Alpi omologa andò a livello continentale ciò che in fondo era già affine
Mentre al contrario fare l'Europa significare significa finalizzare le scelte ad uno sviluppo diffusivo che svolga una funzione umanizzante come ovvio ma che non sia solo un'opera buona
Nel mondo delle interdipendenze nessuno si salva da solo e anche il Nord opulento dipende sempre di più e più di quanto percepisca essa stesso dalle condizioni di un sub
Che ha finora domandato sviluppo senza riuscire a ottenerlo o a realizzarlo
Lentini plica di Giovanni Paolo secondo più volte citata qui contiene al riguardo un monito davvero universale che mi pare sia stato colto nel suo significato in questo convegno un'ultima annotazione
Sullo sviluppo e sul carattere bipartito cioè unitario della nostra politica estera a me pare un risultato importante in sé
E trovo importante che sia il Partito Comunista dichiararlo mi pare sia anche un punto di partenza significativo un punto d'appoggio su cui far leva per far valere a scala europea e internazionale
Un punto di vista italiano che è più forte perché è l'espressione di consensi più ampi
Non sempre è stato così e spesso anzi l'esistenza di certi dissensi veniva esibita come garanzia di credibilità internazionali a me è stato insegnato del resto
Che c'è differenza tra ideologia e e movimenti storici ne ho bisogno di emendare la storia per prendere cognizione di ciò che di buono e di positivo nella storia matura attorno a un valore di ma umanizzazione della vita
Che interpella urgentemente coscienza e responsabilità
Da questo punto di vista non mi crea neppure problema il fatto che una ricerca come quella di questo convegno sia collocata in un itinerario programmatico della sinistra e non tanto perché Della esiti simili Stra sono effettivamente incerti confini la sinistra è un po'un opus incertum
Quanto perché e non esitò ad apprezzarlo la questione poster approntate qui sono state collocate in un orizzonte comune di ricerca che riguarda tutte le forze democratiche e quindi non può escludere
La democrazia cristiana e che in ogni caso non potrebbe non dico escludere ma fare almeno di una sensibilità cristiana che sempre di più l'intero con la politica sulle implicazioni di un comandamento non uccidere
Che volto in positivo significa costruire una pace che o è di tutti o non è vi ringraziamo
La parola la parola da Adriano Guerra direttore del CESPI
E poi
Napolitano ha parlato questa mattina dalla necessità e una nuova Ostpolitik
Nuova Perca europea la parola accatastati già e già il fatto di sottolineare questo aggettivo europea a un ha un significato nuova anche anche a rispetto alla precedente Osto Ostpolitik che sia sia esaurita
Sia parka è mutato il quadro Narni al quale essa essa agiva qual è sia perché direi è saltato in un direi una il principio fondo un po'un principio importante sul quale alla fine la patata la coesistenza pacifica come obiettivo da conseguire senza avuta
Mare l'ordine all'interno dei blocchi senza Munda senza mura senza mutare il rapporto fra i due i due blocchi
Un'idea di di Ostpolitik per cui si andava a dire approvate abbassati a passando passando per per per Mosca
Oggi occorre prendere atto dalla che la realtà è mutata
C'è una una simmetria tratta i mutamenti avvenuti a Est e Ovest giustamente a stamattina è stato è stato per direi spezzando questa quest'idea di un di un inevitabile declino dall'Europa se ne sia parlato di dalla dalla dai dai dai dati che contano una presenza dedicherà Italia dell'Europa occidentale in questa in questa fase ma credo che sia pure nell'ambito di una simmetria che che qualcosa di simile si possa dire anche per quello che riguarda l'Europa orientale
Si pensi alle implicazioni dal fatto che l'Ungheria la Polonia la Romania hanno sottoscritto accordi col Fondo monetario internazionale con logica con la CEE al al ruolo politico dagli accordi particolare fra le due Germanie a tutto quello che oggi percorre l'Europa
Da da da edili economico e di politico da Occidente ad oriente si tratta di un processo
Destinato ad intendersi da ad intenso mi intensificarsi perché non riguarda intanto la sola politica anche qui si pensi
Non già e non soltanto anche ai agli elementi ringraziamenti e autonomi acquisiti da tempo dai dal dal dalla Romania dalla redditi
Dalla dall'Ungheria eccetera e nelle nelle ed ecco a mano a mano che avanzava il processo di distensione
Ma si pensi perché questa la novità al al contributo che è venuto anche da Paesi anche anche testa nel momento in cui fra i due fra datati potete Acea ha rotto il dialogo
Nei durante durante altro il contributo che che non è anche intervenuto Tare non interrompere
Le trattative per per proseguire appunto appunto appunto il dialogo ponendo il problema del ruolo dalle piccole e medie potenze all'interno all'interno dei dai blocchi si si può dunque parlare appunto di una presenza degli elementi di di una dinamica nuova all'interno dal dal Patto di Varsavia ma al di là di questi dati sugli spazi nuovi
E clienti dati dai da non sopravvalutare ma reali
C'è ad imporre una una nuova Ostpolitik c'è Corbaccio tutto quello che ci sottintende dicendo Gorbaciov una politica nuova
Una che esige risposte nuove e dati adeguate perché è una politica diretta annuncia a continuare meglio a modificare a correggere ma appunto a far a fare cose diverse su questo punto credo sia sentite credo sia corretta
L'analisi che qui ha fatto questa mattina grazie a proposito dagli dagli anni dagli anni di Ibra nel tempo
Così valida quale l'analisi che semmai nasce nasce il problema dalle ragioni per cui sulla base di questa analisi poi poi sono stati chiamati Unicem persi ritira in in Italia ma comunque è vero che alla base dalla dalla dalla sulla politica che qua e là dagli accessi avente qua e là dalla dalla nel quale dall'Afghanistan palla dal sostegno alla Polonia alle forze che volevano risolvere qua e là militarmente eccetera c'era cioè c'era una direi un film una le c'era una crisi c'era lei esaurite le le dell'esaurirsi dalla capacità di fare di fare politica c'era la sostituzione dalla politica di presenza militare
E il dispiegamento di di possibili militare venuta meno venne rinvenuta nell'appunto le ragioni dalla dalla dalla politica e dire questo è capisce se c'è questo è è stato vero a maggior ragione quello che che sta avvenendo resta questo vorrei tirò dall'Afghanistan
è la dei dei terreni che che che che accompagnato da dalla dall'annullamento
Dalle motivazioni internazionalistica tra virgolette con le quali era stato presentato sono sono sono la prova appunto di una di una di un mutamento
Abbastanza radicale per quel che riguarda l'Europa tuttavia il nuovo corso sembra avanzare in modo più faticoso
Non manca un affermazioni e iniziative nuove la la ricerca di un accordo c'è eccome con il le proposte per nuovi equilibri al più basso livello eccetera ma il quadro è dominato
Dalla presenza degli elementi ancora ad elementi contraddittori certo alcune preoccupazioni derivano dalle posizioni europee le difficoltà che abbiamo noi in Europa in arabo cimentare ad avere una politica
Di difesa e di sicurezza che tenga il passo col dialogo Urso Cusack anche qui è importante palpitato netto e da Craxi ed e anche dai dai dai rappresentanti dalla dall'ATER dalle democrazie cristiane su punto sulla sulla necessità
Di non rispondere
Al processo di rigati di disarmo conto con un processo poi confluita studi
Di di riarmo ma c'è dall'altro dietro a quale preoccupazioni c'è l'Europa dell'Est
Qui ove la spinta proveniente da da Mosca incontra la sostanziale ostilità dei gruppi dirigenti anche quelli che dicono di essere decide di essere figlio Corbaccio Viani perché quella spinta è viene è destabilizzante e per conto incontra le spinte provenienti al dall'interno dalle società da forze sensibili alle parole di Borghi Gorbaciov
Di fronte a questa situazione
La di dire la come come come si muove lo dell'Unione Sovietica c'è una tendenza a a recuperare una capacità di controllo in parte perduto
Una tendenza che è andata avanti INAIL negli scorsi anni ecco il PIL primi no affatto a a onere chiedere la all'epoca dal dal primo tentativo di viaggio a Como
Ecco la polemica con l'Ungheria proprio sulla questione dal dal dal ruolo delle piccole e medie potenze tuttavia con la il ristabilimento dal vecchio ordine
è impensabile improponibile e non è in programma non
E poi c'è ecco a
A porre il problema di un attento e più di una diede una risposta dura politica adeguata al Angoca menti dalla situazione c'è la spinta che viene dalla crisi spesso proprio la ricchezza e la qualità dall'iniziativa di Gorbaciov ci fa dimenticare intatto essendo un dato essenziale
Lo che che è alla base di di Gorbaciov c'è il problema dalla dalla dalla dalla crisi
E giù una crisi non congiunturale perché riguarda aspetti di fondo il ruolo dello Stato il sistema politico qui dalla di di un sistema così come si è venuto a noi dagli anni venti e trenta questa inadeguata valutazione dalla crisi che ed è presente anche noi io penso per esempio che è alla base dalla petulante iniziativa insistenza
Che è un po'un Cudicini cinque sia parlato si pone al al Partito Comunista Italiano il tema dallo strappo alla direi come se il problema fosse quello dei vivo dei dei derelitti di una di venti di corpo come se avessimo questo quadro c'è al centro un corpo un corpo omogeneo compatto con un centro un rosone con tanti petali ed ecco che un feto allo un petto lo dice share ci si è staccato ecco io credo che dietro a questa valutazione ci sia una una una una sostanziale
Troppo ancora limitato di
Valutazione della di di di qua la crisi perché qualche non si vede parlando di strappo oppure interpretando come si trattasse di giudizi sulla congiuntura
E quindi modificabili come a quando cambia la la congiuntura
Iphigénie non come i giudizi che riguardano una fase un'intera fase dalla storia la famosa affermazione di Berlinguer
Per l'affermazione che che ritengo che dista ancora di straordinaria validità perché è è un momento di un percorso Euro comunismo terza via sinistra europea rifiuto di ogni rapporto preferenziale che esatta a parte
Dalla identità dei Comunisti Italiani e così via va parlando di di di di Berlinguer e dimenticando e a parlata è vero negli anni di Barak né ma non soglia sul sull'Unione Sovietica dei piedi potrebbe diteci sì quello che non si vede è che quel corpo
Quella fu quella quella campo qual quel quel sistema
Di Didier Reynders dal padre parlava questa mattina Boffa
Pappalardo dal mondo divino insiste gli antagonisti
Ecco quel quel quel quel momento comicità internazionale con un programma un suo centro un suo o direi un suo modello di risposte uno un suo sistema di risposte
Ai problemi dal mondo di oggi quella quella qua quel corpo non non esiste più nel termine appunto nelle scene e nei divenne il re dei quali semmai semmai esistito la crisi sta qui e quando è da per ragioni che abbiamo detto e una una una crisi viva soprattutto nei Paesi dall'est europea e si tratta di una crisi ecco il punto beh sono d'accordo con quello che diceva a scegliere
Sul sulla quale Pd direi che non è pensabile
Sia per il peso delle resistenze che incontra sia anche per i limiti politici culturali degli stessi all'innovatori non è pensabile a breve termine una soluzione che sciolga i nodi che hanno creato la la crisi stessa la questione
Di uscire dallo stalinismo è rimane sostanzialmente uno dei grandi problemi credo che questo secolo consegnerà al prossimo al prossimo secolo
E ecco se questo è il il quadro nella nella quale nasce una nuova o una monoposto posto a Spoleto e penso che fu questi elementi devono essere tenuti presente d'altro canto ci sono già elementi di movimento in questa direzione i documenti dalla Spd Corsetti sulla sicurezza sull'ecologia
I documenti sempre dal dalle spese con il partito con il comunista cecoslovacco e l'iniziativa lei dai socialisti italiani dai e dai comunisti ungheresi resisti finlandesi e ceti il dialogo aperto dal Partito comunista italiano a Mosca nelle altre capitali l'iniziativa dall'interrare socialista con Branca
Dei dei dei giorni scorso iniziative che a qualche appunto che è solo nuove una l'accesso che partono dal presupposto che non si può più andare a Varsavia Mosca Praga
Come prima ma non si può non tener conto dal fatto che a Mosca c'è Gorbaciov tuttavia occorre anche affermare
Che nel momento in cui a Mosca Varsavia Budapest si parla di crisi e di fine dal mono nichilismo si parla dalla realtà dal dal dal pluralismo
Non degli a dire nasce il problema di prendere contatto con questa realtà articolata con con con le voci che chiedono di essere riconosciute
E qui c'è un un limite dalla da superare
Dalla precedente Ostpolitik un limite un difetto che non è soltanto di ieri penso a quello che abbiamo letto per per per per esempio da di un socialdemocratico settecentesco titolo a proposito dall'intervista data
Dado cioè all'unità qui è opportuno credo che il Partito Comunista Italiano che sì ha presentato che ha ha guardato al movimento dal dissenso in modo diverso da quello delle spese
Che tre perché per per carità via vi ha visto ieri gli elementi direi edile labbra Arnaldo avrà visto come come aree come risultato manifestazione di una di un di una di una crisi
E che ripetere per cui occorreva dire che che la sinistra
Sì sì si sentisse interlocutrice
Ecco occorre Inter in questa direzione credo di spiegare meglio
Io questa fu un'iniziativa in queste in queste in queste di rielezione per andare così
Verso un'idea nuova di Europa stiamo ecco qui qui c'è un problema stiamo uscendo forse dal dal dopoguerra
Questi questo questi aspetti poi uno può pongono un problema de di queste di queste dimensioni anch'io sono d'accordo che che è stata affrettata una conclusione una conclusione di questo o di quel tipo sono d'accordo per quello che è stato detto
Sulla sulla sul sul testo dalla realtà dei blocchi sull'esistenza dalle dalle dalle dalle tue europei sulla necessità di realisticamente di di non prevedere adesso al debito che che il rapporto la
La cooperazione fra le due europei
Ma forse ecco si sta dando verso un'Europa che è più vicina a quella da quarantaquattro a quarantasette
Che a quella nata con la rottura dalla coalizione dare un tono anche tra antifascista credo che non a caso dal resto certe parole di allora di qua di quanto periodo perfino si parla perfino alludo alla proposta di Benedetti di un Piano Marshall ecco terre dall'Europa orientale spediti unità attiva che unifica l'Europa singolare perché è stato è stato nel momento del Piano Marshall che si è spezzata Coop quello quello che che c'era di in di aperto in Europa da Bernard quarantasette ecco non non è a caso che certe idee
Di allora dediti all'ora torni noti di di attualità
è d'altro canto inevitabile che nel momento in cui URSS e USA insieme si spiega raggiungono un accordo un accordo che si preannuncia e che potrebbe esservi storiche sproporzioni re elementi di un ritorno di un di un po'di un ritorno del vero visibili vi vi siano che il paradosso vuole che dopo tanto tanto parlare
Molto spesso in modo in modo errato appunto dei e del rischio
De dette arredi ritorno a Yalta è proprio ed è proprio a quale grande momento sei SS mi sembra semmai cedesse semmai che si e si ritorna come condizione
Come condizione per per uscire dalle strutture dalla guerra fredda non c'è tuttavia soltanto questo questo questo ritorno
Quello che credo si estese stiamo anche più stiamo anche vivendo e e e questo mi Otello presente perché questa l'obiettivo dall'OLAF Ostpolitik
Ed è quello quello che
Che occorre uscire dal concezioni età politica revoca degli altri
E porre alla base dalla dalla imitativa pomposamente o politica nuove idee sulle relazioni internazionali nuove idee adeguati ai ai problemi che appunto nuovi che e non sono quali evidentemente dalla rottura dal dal oppure quarantotto l'Ostpolitik potrà essere importante se si misurerà a questi livelli
La parola ora Luigi Inc Anderlini presidente dall'Archivio disarmo
Rapidamente su tre sole questioni per
Recare un contributo dibattito assai interessante
Che finora si è svolto in questa sede
Prima questione
Riconoscimento unanime unanime convergenza sul fatto che comunità europea è un obiettivo da perseguire l'accanita mente tenacemente giorno per giorno
Ne
Conosciamo i limiti le difficoltà non ci nascondiamo i fallimenti per lo meno parziale che sotto non è questione di sono avuti insistiamo sulla necessità che su questo terreno si vada avanti ma io domando però
Ai politici che partecipano a questo convegno non c'è forse anche un qualche passo da fare
In direzione dell'unità politica
Della sinistra europea
La proposta non è del tutto nuova
C'è chi ha avanzato in sedi autorevolissima l'idea di un partito unico della sinistra uno per dico un partito unico non una confederazione non un'alleanza non un'area comune
L'obiettivo può sembrare te visto dall'Italia visto da questa sala certamente utopistico eppure chi ha avanzato l'idea è un personaggio vivo la politica di questo continente
Si chiamo Oskar Lafontaine ex ed è vicepresidente della socialdemocrazia tedesca uno dei candidati
Alla cancelleria
Ci siamo incontrati una diecina di giorni fa a Firenze l'iniziativa era del Ponte la rivista che dirigo e di altre quattro
Tra i più importanti riviste della sinistra italiana
L'abbiamo interrogato per circa due ore e mezzo ogni volta ritornava su questo punto fondamentale per lui l'obiettivo della creazione di una sinistra europea unità di un partito della sinistra europea
So che la cosa probabilmente può disturbare il fiabesco Rosati parlare in bilico
Tra mondo
Cristiano mondo dalla sinistra secondo me può alla fine Rosati difficoltà non ne avrebbe lui sta nella Sinistra Europea o per lo meno in quello che io penso dovrebbe essere la sinistra va bene
Dobbiamo avere il coraggio di non fare solo prediche agli Stati e ai governi alla Commissione di Bruxelles e ai diplomatici che si occupano di queste cose ma dobbiamo avere il coraggio di fare una critica anche a noi politici per dire che su questo terreno
La stagnazione è totale in Italia ci sono due partiti socialista e socialdemocratico che non si sa perché debbano essere ancora divisi
Non si non si capisce perché l'idea di un grande partito unito dalla sinistra dove non possa cominciare ad essere formulata non chiedo di più la sottopongo solo alla vostra attenzione in una sede che queste cose deve pure sentirselo dire in qualche misura io sono tra il prima compiacermi delle grandissime aree di convergenza della della unanimità che si può registrare su alcuni temi fondamentali posti alla base di questo convegno ma qualcuno dirà più il coraggio di andare un po'più avanti di di di muovere alleate e di proporre qualcosa di nuovo visto che molto di nuovo c'è nel mondo e molto di nuovo cioè in Europa
L'idea di un partito unito dalla sinistra europea e un'idea che merita di essere presa in considerazione
Secondo punto sul quale mi pare sia opportuno e io corretti un altro modesto contributo è quello del disarmo convenzionale io sono convinto che questa è la questione più scottante che abbiamo tra le mani
E non a caso è su questo terreno che al in Europa si sono trovate le maggiori resistenze si stenta a trovare una via della unità non a caso e approfittando di queste questioni che la destra europea che c'è ancora ha fatto resistenza
Alla all'accordo sui missili a a raggio intermedio resistenze che sono state superate ma che si sono manifestati in alcuni casi anche in maniera assai clamorosa
La questione del disarmo convenzionale dunque e questione fondamentale decisiva l'Archivio disarmo a nome del quale io vi parlo
Sta mettendo in atto tutte le iniziative necessarie per convocare io spero entro l'estate ma probabilmente andremo a finire a settembre un grosso convegno internazionale Est e Ovest proprio sul tema del disarmo convenzionale
Abbiamo organizzato qualche mese fa in questa stessa aula
Un convegno internazionale sulle questioni della fine degli esperimenti nucleari la seconda iniziativa che vogliamo prendere in questo questo grosso convento rendiamo conto delle difficoltà che esistano se ci sono volute centocinquanta pagine per il trattato sul fa sui missili a medio raggio centocinquanta pagine che contenevano segreti
Che fino al giorno prima avrebbero in Unione Sovietica mondano qualcuno direttamente in prigione
Io mi immagino cosa dovrei essere un trattato che tenga conto
No
Sarebbero abbastanza probabilmente in una nell'altro regime non avrebbero nemmeno osato farne parola ci sono tutti i segreti relativa alla struttura della missilistica sovietica nelle centocinquanta pagine del trattato quasi tutti i segreti della missilistica sovietica
Purtroppo in Italia non non sono non non è noto quel testo io ne ho una traduzione piuttosto abborracciata nell'archivio limano siamo pubblicarla perché e piuttosto arduo tradurre poi in maniera corretta un testo di quel tipo di centocinquanta pagine ma varrebbe la pena è una ottima lettura
Per coloro che vogliono va avvicinarsi a capire anche nei dettagli tecnici come stanno le questioni
E non c'è dubbio che sul tre sulla per ciò che riguarda il disarmo convenzionale i problemi sono estremamente più ampio perché bisogna poter valutare il peso dell'esempio di ciascuna delle armi e dei sistemi di arma che esistano ad est e ovest il loro dislocamento certo che ispira il considerevole in questa direzione che sono aperti insomma le cose nuove che vengono o da Mosca non riguardano solamente la questione delle ispezioni in loco o le centocinquanta pagine del trattato
Sì riguardano le rimettere in discussione l'intera questione delle dottrine ce ne ha parlato stamani
Riguardo il riconoscimento delle asimmetrie ed è POR bisogna sottolinearlo la prima volta che una grande potenza riconosce che perlomeno in un camper supero parla tra perché mai era capitato prima di ora tutt'al più si sia si riconosce la parità beh rispetto all'avversario mai la superiorità
è aperto il il varco dunque per una grossa trattativa secondo me dipende in buona parte dall'Europa occidentale dalla sua incapacità
Trovare una piattaforma unitaria non tanto da una volontà di non andare alla trattativa quando di trovare la piattaforma unitaria necessaria per andare ad una trattativa fruttuosa con Leste
Noi organizziamo questo convegno mi auguro che le forze politiche italiane ci prestino la necessaria incendio una una un'attenzione quale speriamo di e meritare per far fare un passo in avanti su questo terreno alla questione
Terzo punto il rapidamente mi avvio alla conclusione
Anche qui può restare forse un passo più avanti delle cose perché finora qui si sono sentite dire
Insomma il rischio compagni e amici che scoppi la pace cioè
è vero che Gorbaciov per trovare resistenze che trova che le vie sono ancora larghissimamente ostruite ma insomma i progressi che si sono fatti sono considerevoli è il rischio che sconti la pace effettivamente esiste vogliamo cominciare a calcolarne a studiarne
Alcune conseguenze per ciò che riguarda l'Europa uno e secondo me dobbiamo farli la riconversione industriale che era un tema esclusivo di pochi illuminati intellettuali quindici o venti anni fa che servirà proibita salvare l'anima di qualche nostro o sindacalista comincia a diventare un tema di estrema ha qualità se scoppia la pace
Caldara ITA detto che probabilmente si deve fare l'ipotesi che ne dal tre o quattro anni tra tre o quattro anni cominceranno a essere disponibili
Su scala mondiale un centinaio di miliardi nel dei novecento che ogni anno si spendono per la corsa agli armamenti e da cento si poteva passare probabilmente rapidamente se scoppia la pace ai duecento ai trecento oltre all'enorme risorse umane messi a disposizione pensate che metà vede degli scienziati americani lavorano per per la corsa agli armamenti nei vari campi probabilmente la stessa cosa grave fenomeno sovietica con un drenaggio degli incerti degli cervelli migliori delle intelligenze
Più più più fare dire in quella direzione se scoppia la pace dobbiamo pur fare fronte a questo tipo di queste ed è chiaro che le risorse che si rendono disponibili sono disponibili in tutte le direzioni non in una sola sono disponibili per una corsa sfrenata un nuovo tipo di consumismo che non riusciamo nemmeno ad immaginare
Bisogna creare gli alti delle strutture necessarie perché invece le risorse disponibili vengono canalizzate in una certa direzione tornati di scena il tema o comunque è stato suggestivamente riproposto oggi è secondo me molto giustamente perché da noi in Italia in genere questo tema è sottovalutata quando non abbandonato al dileggio insomma
Se la resta il problema c'è il problema di una di di una visione globale mondiale della del da come canalizzare queste risorse gli obiettivi grosso modo sono abbastanza chiari sono la spazialità tutti pensiamo al cancro quando quando diciamo queste cose o alla sanità nei pressi del terzo mondo
L'ambiente sappiamo di e che cosa si tratta e e quali coinvolgimenti tutto questo composta anche sul piano della della ricerca e della creazione di nuovi e mezzi per difendere e l'ambiente diciamo terzo mondo nel suo complesso
Del resto qualche avvisaglia c'era il grande accordo chimico che è stato firmato non più di un mese fa a Mosca e fa pensare a triangolazioni di questo gene tra Europa
Unione Sovietica Giappone e perché non si può pensare a una qualche triangolazione che comincia coinvolgerà anche alcuni Paesi del Terzo Mondo ricchi per esempio di materie prime o anche di manodopera
Dobbiamo poter ripensare alla politica mondiale a questo livello e in questa dimensione grazie di chiedo scusa
La parola Pier Virgilio D'Astoli vice segretario del Movimento federalista europeo
Pier Virgilio D'Astoli vice segretario del Movimento federalista europeo
Grazie presidente
Vorrei sviluppare alcune argomentazioni istruttore questioni la prima è stato sottolineata in particolare anche nel nelle relazioni introduttive rapporto fra
La internazionalizzazione dei processi reali nelle società nazionali e la cosiddetta questione istituzionale si è detto si ripetuto a giusto titolo che su tutta una serie di temi
Dalla sicurezza all'interno di questo convegno all'ecologia all'economia ormai è irreversibile il processo di internazionalizzazione e quindi da questo punto è evidente il problema di si pone il problema è evidente delle istituzioni sovranazionali che debbono gestire questi processi reali
Però quando si passa dall'analisi di questi processi alla indicazione del metodo istituzionale con cui questi processi devono essere gestiti i contorni si sfumano le proposte cominciano a diventare Avati
La indicazione degli obiettivi strategici a perseguire comincia a diventare deboli e non sia nemmeno il coraggio di pronunciare le giuste parole
Laddove le parole debbono essere pronunciate e poiché in politica le parole pesano
Io credo che sia abbastanza importante su questo
Che le forze politiche in particolare le forze politiche da sinistra si esprimano con sufficiente chiarezza
Cioè quando si pone il cosiddetto problema istituzionale usando un termine a mio giudizio limitativo perché non è un problema istituzionale ma un problema diciamo così di ordine costituzionale un problema di poteri bisogna porre con molta chiarezza il problema del governo europeo cioè la gestione di questi processi reali
Che si sviluppano le società nazionali con un internazionalizzazione di questi processi non può che essere risolta ponendo al centro di questa questione
Il problema del governo europeo problema del governo europeo vuol dire cioè il problema di un'ampia riforma della comunità che abbia al suo centro la costituzione di un'istituzione governo che le gestisca appunto questi processi e accanto a questo la colpì l'attribuzione al parlamento europeo di quei Poteri che finora erano stati attribuiti ai Parlamenti nazionali e che dai Parlamenti nazionali sono stati dislocati a livello comunitario non più ad organi democratici
Ma ad organi burocratici
La seconda questione che deve essere posta con abbastanza chiarezza e quella dell'alleanza delle forze politiche e da questo punto di vista l'alleanza delle forze politiche deve tener conto anche di un'analisi dell'atteggiamento assunto dalle forze politiche nel corso di questi bus di questi ultimi anni
Io credo che vanno Harrington del di molte forze della sinistra
Malta merito soprattutto del Partito Comunista Italiano alle posto al momento della ratifica dell'atto unico il problema non solo della mi limitatezza
Ma dell'assoluta inadeguatezza dell'Atto unico europeo di fronte ai problemi comunitari e che quindi da questo punto di vista il problema della riforma istituzionale con la firma dell'atto unico non si è chiuso
Il problema della la riforma istituzionale è rimasto sempre aperto
O piuttosto il problema della riforma istituzionale da questo punto di vista per un certo Peretz è un po'è stato sostenuto con una certa chiarezza o come direbbe Altiero Spinelli compiutezza di pensiero da una parte limitata delle forze politiche e che oggi invece è sostenuto sempre di più e questo è bene
Da un arco di forze politiche sempre più ampio come da questo punto di vista l'azione che deve essere condotta dai la sinistra in particolare dei Comunisti italiani in Italia ed in Europa è appunto quello di far chiarezza
Cercando non di dire delle cose in termini sfumati o di indicare dei contorni vaghi del problema della riforma istituzionale ma indicando con precisione
Le cose che devono essere fatte a livello europeo
Perché vengono gestiti con efficacia e con metodo democratico quei processi che ho mai al interi irreversibilmente sono divenuti internazionali e quindi da questo punto di vista ed è l'ultima questo io voglio dire che cosa bisogna fare
La prima questione che desse retta si parla tanto di mille novecentonovantadue non soltanto a livello cono logico ma il mille novecentottantanove viene prima del mille novecentonovantadue
Mille novecentottantanove non vuol dire soltanto che c'è una scadenza di volontà alla quale tutti i partiti politici devono attrezzarsi per cercare di prendere il più maggio il maggior numero
Di voti possibili ma libiche novecentottantanove significa c'è una scadenza politica essenziale
Di fronte alla quale tutte le forze politiche devono presentarsi con dei progetti che indicano come punto centrale quello che la terza legislatura del Parlamento europeo deve essere una legislatura
Costituente
Comunque ed è da questo punto di vista sottolineare i il termine legislatura costituente perché come dicevo all'inizio ne parla anche le parole in politica Pisano
E dire legislatura costituente non vuol dire usare una formula istituzionale generica o teorica ma dire legislatura costituente
Vuol dire dire che il Parlamento europeo deve essere l'arcano il centro politico all'interno del quale deve essere redatto il Progetto di Costituzione dell'Unione europea e che questo progetto non deve essere più dato nelle mani di una conferenza di diplomatici ma questo progetto deve essere dopo che essa è stato elaborato dal Parlamento
Secondo le procedure esistenti nei diversi paesi della comunità e per giungere a farsi che la terza legislatura del Parlamento per ossia una legislatura costituente il Movimento federalista appoggiato da un ampio arco di forze politiche ha lanciato quella che è stata indicata con il term della campagna per democrazia Europea una campagna per la democrazia europea che si chiama appunto in questo in questo modo perché come aggio sul voto anche giusto ha detto il compagno Cervetti al centro della questione istituzione la comunità cioè il problema del deficit democratico quindi la campagna per la democrazia europea deve servire a colmare questo deficit democratico il momento centrale della Cam paga per la democrazia europea è per il Movimento federalista la possibilità di attribuire ai cittadini elettori della comunità il diritto di esprimersi direttamente in occasione di le elezioni del mille novecentottantanove sulla questione della realizzazione dell'
Unione europea cioè la possibilità che alle elezioni del mille novecentottantanove si accompagni la convocazione di una consultazione popolare o di un referendum consultivo nel quale i cittadini siano chiamati a esprimere la loro opinione sulla bellezza dell'olio nuovo crea e sui poteri costituenti del del Parlamento europeo io credo che questa è una questione sulla quale tutte forze politiche devono esprimersi e sulla quale in particolare i comunisti italiani che non solo sono stati a fianco di Altiero è lì nella battaglia cattivo Spinelli ha condotto nel Parlamento europeo ma sono state una delle forze determinanti per risultato che è stato conseguito nel Parlamento europeo con il voto del quattordici febbraio del mille novecentottantaquattro io credo che i comunisti italiani sono chiamati in questo periodo di tempo che ci separa dalle elezioni Milano centottantanove non già appoggiare questo o quell'espediente istituzionale come ne sono stati lanciati in questo periodo o ad avere una un atteggiamento di accettazione notarile del le difficoltà e degli ostacoli e delle resistenze esistenti inevitabilmente in quella o questa forza politica ma appoggiare i come ripeto come diceva Altiero con pienezza di pensiero l'obiettivo di una larga mobilitazione popolare
Che ci conduca a partire dall'Italia ma partire l'Alitalia anche negli altri Paesi della Comunità a far sì che le elezioni del mille novecentottantanove siano il punto di partenza della fase costituente che Dio aveva al suo centro la terza legislatura del Parlamento come ecco io credo che se il Partito comunista farà di questa questione il momento centrale della preparazione dell'elezione meno centottantanove in questo modo noi saremo capaci di attrezzarci al mille novecentonovantadue cioè il mille novecentonovantadue non sarà soltanto la realizzazione di uno spazio all'interno nel quale i beni servizi capitali e le persone circoleranno liberamente uno spazio all'interno del quale se le condizioni politiche non saranno poste i poteri resteranno nelle mani dei settori economici più forte all'interno della comunità ma lo sapremo attrezzarci politicamente alla scadenza del mille novecentonovantadue facendo vennero Centola novantadue una Scared Zanella quali oltre alla libera circolazione avremmo realizzato anche quella coesione economica e sociale che è l'elemento integrante parallelo alla realizzazione del del mercato unico insieme questi due elementi Colari detrazione delle istituzioni politiche concorreranno alla formula alla formulazione alla formazione di quell'Unione europea e a che nell'intenzione nell'intendimento dei federalisti è una tappa la tappa indispensabile verso la
Rizzo azione della Federazione europea grazie
Grazie ad Ascoli la parola ora al senatore Strictly verso
La
Grazie io debbo dire che sono
Molto lieto di potere interviene cioè in questa occasione a sviluppare in questa occasione il dialogo dialogo in
Pare molto fecondo su questo terreno fra il partito comunista e il partito radicale a cui appartengo
Noi qui su questi temi realizziamo mi pare un incontro
Fra forze che vengono da itinerari molto diverso
Dei ma si incontri devo dire davvero i temi delle relazioni così importanti positive di stamattina del dibattito sono veramente i temi di un un incontro un incontro Pino un incontro fecondo un incontro che io credo possa essere
Foriero gli sviluppi importanti anche nei rapporti tra nei rapporti tra di noi
A me pare che forse la cosa che più colpisce
Nelle nei termini in cui è stato imposta
Questo dibattito
La piena rivendicazione da parte
Del partito comunista in tutte le sue implicazioni
Non soltanto della dimensione europea decente
Le scelte che sono lecite in questi anni del partito comunista che non non occorre che i richiami ma la collocazione di queste nella rivendica ore della conquista di un nuovo internazionali
Mi riferisco impormi in particolare le cose che sono state dette stamattina nelle
Nelle relazioni
Un nuovo internazionalismo rivendicazione di nuovo internazionalismo che assume veramente il significato mi pare
Di segno rivelatore di quanto certi vecchi schemi e steccati certi antiche pregiudiziali ad excludendum veramente siano state spazzate via non abbiano più nessun senso
In nessuna in in nessun modo quando si pone questa alla rivendicazione di nuovo internazionalismo in termini molto diversi da tutti gli antichi
Internazionalismo
Come
Affermazione della necessità di governo democratico sovranazionale
Delle delle cose del mondo come necessità o non soltanto non è più lavoratori tutto il mondo unitevi proprio altra cosa e fotografia di un esigenza oggettiva di governo di una dico di un unico governo possibile di una di una realtà
Di quindi la necessità di un superamento della dimensione dello Stato nazionale
E questo mi richiamo alle cose che diceva che oggi pomeriggio Pecchioli non occorre che non occorre che qui mi riferisco a tutte le alle cose giustissimi che diceva sulla sul problema delle delle istituzioni internazionali del loro significato di quello che può significa mare che deve significare una da palle per riconquistare o cominciare a conquistare realtà effettiva di governo di strumenti di governo democratico del mondo alle istituzioni
Sopra sovranazionali
E che la poi la facciamo il segno politico
Con il quale a partire dal quale noi per quanto ci riguarda e ci siamo impegnati oggi a costituirci impartito transnazionale direttamente
Perché riteniamo che oggi sia la necessità prima
Conquistare alla politica dei cittadini per tutti e per ciascuno questa dimensione la capacità di agire in corpo politico transnazionale per conquistare democrazia transnazionale ma questo se
Ci portiamo un momento indietro a
A un bilancio della storia
Ma che un partito come il partito comunista
Oggi posto a porre questa rivendicazione lasciando cadere
Io non l'ho sentito nemmeno evocare questo quella problematica lasciando cadere
La il concetto di via nazionali
Il concetto di vie nazionali che era il risvolto di una collocazione in un'Inter
Nazionalismo che aveva la valenza che aveva di solidarietà in quel modo con un blocco con l'Unione si vietato rispetto al quale occorreva a un partito con il Partito comunista rivendicare se mai la dimensione nazionale
E il fatto che oggi questo non occorre più che ecco posso dire
Al all'inizio
Dei rapporti tra i nostri due parti sta unico incunaboli o che forse in pochi ricordano è un dialogo
Su Paese Sera nel mille novecentocinquantanove fra Palmiro Togliatti
E il giovane Marco Pannella che con un articolo nel sul Paese Sera nel cinquantanove costituiva lanciava la corrente di sinistra radicale allora nel vecchio partito radicale del mondo
Proponendo
Lanciandolo ora nel cinquantanove il tema dell'unità e alternative delle sinistre ha preso il rinnovamento e la sinistra rifiutando approvato il rifiuto della dimmi
Simone della via nazionale al socialismo per invece conquistare un nuovo e diverso i internazionalismo poco sopra nazionalismo adesso non è qui
Mi pare che a questo siamo a a questa a a questa realtà nuova i riversa e su questo piano che per quanto ci riguarda e mi pare anche per quanto riguarda poi
Sì
Noi vogliamo fondare e mi pare che anche voi vogliate condanna
La
Costruzione europea
Europa certo può essere
Intesa molte
Molte chiavi diverse può essere intesa la battaglia per la costruzione europea come battaglia in nome di un nazionalismo europeo la crème la creazione persa superpotenza o può essere intesa come noi intendiamo
E come il senso anche della relazione di stamani mi pare confermava con molta nettezza anche voi intendiate
Come
Costruzione di una realtà che ci sia il un il necessario indispensabile vera la
Per costruire con la forza necessaria autorevolezza è necessario un grande punto di riferimento oppure un grande punto di riferimento
Nel mondo negli equilibri mondiali per l'internazionalismo democratico sopra nazionalismo che conquisti democrazia
E le relazioni internazionali sopra la sopra gli stati e le sovranità e di sovranità nazionale
E questo in che senso pare del nostro lo del federalismo europeo democratico e questa la necessità di Europa
Il mondo a perché
E io credo non è una sfida che noi almeno idealmente vorremmo lanciare dobbiamo lanciare
Il federalismo europeo
Il federalismo democratico europeo è una lecita non soltanto dell'Europa ma di tutte le forze
Burocrazia nel mondo perché senza la senza Stati Uniti d Europa senza questo grande Paolo di democrazia politica potenziale
Nel mondo eh
Sono le forze
Dio Lucrezia dovunque che sono deboli che non hanno che non hanno un punto di riferimento essenziali
E qui credo la riflessione nostra si incontra con quella posta delle relazioni di stamattina con l'articolo importante
Del vicesegretario del nostro partito su Repubblica di qualche giorno fa che teorizzava mi pare per la prima volta in questo in questa con questa ampiezza
Da parte comunista il nesso fra democrazia e non violenza come fondamento non solo teorico fondante del Partito comunista ma delle di un internazionalismo che sappia conquistare qualità nuova delle
Delle relazioni internazionale ed è e del Governo degli equilibri mondiali con
L'intervento il saggio molto importante di Pasquino che esce sulla rinascita di sull'ultimo numero di rinascita
Propone di porre
Relazioni fra il nord e il sud del mondo fra Europa e Terzo Mondo sulla base del rifiuto del principe della non esportabili da della democrazia e quindi Europa come la costruzione europea come costruzione dello Stato dello strumento politico capace di esportare democrazia
La chiave con cui noi per parte nostra abbiamo condotto negli anni scorsi le nostre battaglie sul problema dello sterminio per fame
Cioè proprio sulla
Rivendicazione di un
Rapporto fra mondo sviluppato e mondo sottosviluppato
Che voglia fermare e conquistare sviluppo insieme in un tutt'uno con
Ho diciamo pure a partire dall'affermazione dei diritti della persona primo dei quali ma primo soltanto il diritto vinco ridere
Per questo per tutto ciò per avere per aveva questa possibile per poter tradurre questa ispirazione ideale questa in
Interpretazione dell'internazionalismo in azione politica concreta occorre la democrazia europea
Le gli Stati nazionali ormai stati regionali europei non hanno la forza non possono avere il respiro le fa
Forze politiche nazionali non hanno la forza e il respiro la capacità in se stesse di
Misurarsi a questo livello delle sfide delle sfide mondiali
Solo una democrazia europea può essere in grado di stabilire con il resto del mondo intanto col Terzo Mondo ma non solo col Terzo Mondo
Relazioni di parti di associazioni a partire dalla forza anche economica ma una forza economica democraticamente governata se no non cioè
E europea parti
Associazioni che a partire da assunzioni comuni di responsabilità Letino insieme abbiano come oggi è
L'obiettivo insieme lo sviluppo e l'affermazione dei diritti umani lei chi lo insieme diritti umani e e i sviluppo economico come forma di mio papà garanzia
E perché è garanzia
Non c'è non c'è spazio non c'è speranza
Di il diritto all'avanzamento della democrazia e della pace se non c'è anche crescita di Democrazia
Nel nel Terzo Mondo
E anche utilmente Lippi prima ancora nell'Est europeo quindi questa è la chiave anche per una relazione positiva
L'Europa come l'Est europeo che sia
Pacifica
Che sia capace di sviluppare pace Kissin se le potenzialità in un indebolimento della solidarietà occidentale perché soltanto in questa chiave illegale lo sviluppo dei rapporti Allo sviluppo dei diritti
Politici di democrazia
E mi pare il viaggio
Giustamente è stato detto da qualche osservatore che forse le cose più sostanziali che sono emerse dall'incontro del del segretario Natta col segretario del Partito Comunista sovietico
Sono state quegli accenni quindi indicazione di percorribilità forse di questa di questa estate come tale io credo noi dobbiamo noi dobbiamo
Salutarlo
In questa in questo senso però allora aveva al molta ragione anche Napolitano stamattina quando diceva
Non si prepara il novantadue con misure di difesa
Economica nazionale non è questo non è questo il novantadue lo si prepara con la forte iniziativa politica per la costruzione per la conquista di democrazia europea per la conquista di istituzioni e di capacità
Di governare democraticamente il mercato il mercato unico senza di che il mercato unico intanto pronte non si realizza rischia di essere la catastrofe e non la e non la vittoria dell'idea europea almeno nel senso che stiamo insieme cercando di di definire riconquistare e da questo punto di vista però questo il punto noi siamo in un ritardo drammatico alla ragione D'Astoli
Un momento fa diceva attenzione prima ma non cronologicamente prima politicamente del novantadue viene ottantanove della scade s'avvera ormai e quella di Cinisello di domani mattina dell'ottantanove delle elezioni europee che sono l'ultima occasione per conquista
Per conquistare quello che quello che in questo senso vogliamo vogliamo conquistare allora il l'iniziativa su cui siamo impegnati con voi con i federalisti speriamo con tutti per il referendum e il referendum europeo e come insieme si è unita abbiamo votato alla Camera quella Risoluzione che chiede
In luglio ottantanove gli stati generali d'Europa il Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali associati insieme esaltando così gli uni con gli altri dando anche in questo forza e prestigio al Parlamento europeo per
E leggere il presidente un copresidente permanente del Consiglio dei ministeri della comunità avere una
Un primo elemento di governo europeo che sia che si ponga tempo sapore in dialettica con un vero Parlamento europeo costituente costituente
Della della democrazia europeo
Caro queste sono proposte altre forse le possiamo trovare che hanno un significato quello di dare una scossa perché la realtà sostanziale delle cose e che in Europa nel quadro europeo
Siamo debolissimi su questo vediamo questa proposta che forse in Italia potremo abbiamo larga convergenza in Italia ma fuori ma dopo e qui le elezioni
Loro pezzo nell'ottantanove in tutta Europa non solo in Italia e allora qui c'è la sfida qui c'è il il tema su cui davvero tutti quanti dobbiamo confrontarci sviluppare fantasie iniziative insieme iniziativa forte a partire dalla fine per sia come nei prossimi alle prossime settimane nei prossimi mesi riusciamo dovunque ognuno con le strade che possono essere i propri a suscitare dibattito politico è scontro politico lei nelle diverse situazioni nazionali europee su questo per arrivare a scontro perché spesso scontro non si realizza su questa su questa sfida
La sfida è perduta prima di essere combattuta quindi e io credo che non di non avere in questo altro da aggiungere che abbiamo bisogno noi che è con le forze che abbiamo ci stiamo costituendo in partito transnazionale
Con questa priorità e dovunque riusciamo ad arrivare a resistere a essere poniamo questo problema per quest'anno per l'anno prossimo come priorità assoluta su tutte le altre le e elezioni
Troppe come elezioni costituenti ma per questo noi abbiamo bisogno vitale della forza del prestigio
Di questo partito della sinistra europea del del suo saper costruire Sinistra Europea
Che il partito comunista che sappia trovare i modi di lavorare nella stessa direzione
Con la stessa anzi con tanta maggiore forza quante la sua forza il suo prestigio grazie
Ringraziando Strictly per concludiamo qui i lavori di questo di Hernan pomeridiana seduta a domani mattina il convegno riprende alle ore nove e trenta precise