La sfida del governo: il rilancio dell'agricoltura italiana

Ci scusi ritardo ma ci son stati degli impedimenti dovuti anche agli impegni
Del ministro dei relatori per cui diamo un po'odiamo corsa questa iniziativa innanzitutto siamo molto orgogliosi come autonomia tematica delle colture della federazione di Bologna e anche come festa della dell'Unità provinciale di avere una un numero di ospiti molto importante per questo nostro
Confronto sull'agricoltura
Debbo dire che mi vorrei richiamare in primo luogo mi vorrei richiamare al programma dell'Unione che fu presentato al Teatro Valle di Roma il ventitré febbraio del due mila e sei e questo programma
Del agricolo dell'unione fu il primo programma ad essere presentato in pubblico rispetto al programma complessivo dell'Unione per cui l'agricoltura è stato il primo argomento che ha fatto trovare la coesione
Delle forze politiche che compongono l'attuale governo ed è stato per così dire una una testa di ponte rispetto all'altra elaborazione del programma
Un'altra cosa che vorrei sottolineare è che il programma dell'Unione recava tra i tra i propri obiettivi quello di di mettere l'alimentazione come caposaldo delle del ministero dell'agricoltura oggi il ministero si chiama ministero dell'agricoltura delle politiche forestali e dell'alimentazione quindi sicuramente questo non sarà solo un aspetto di tipo nominalistico ma sarà presumo un elemento distintivo della filosofia del dicastero che si è costituito
Di recente ancora vorrei richiamare alcune cose che sono contenute
Nel programma dell'Unione in maniera molto sintetica e sommaria il programma dell'Unione indirizzai individuava alcuni filoni i filoni di intervento erano i seguenti il sostegno alla produzione
Agricola italiana dal metal made in Italy e e alle politiche per valorizzare il prodotto il prodotto italiano ancora un altro caposaldo era la è la commercializzazione quindi le politiche per la commercializzazione e la competitività
Un altro aspetto del programma dell'Unione
è il ruolo sociale dell'agricoltura sappiamo come l'agricoltura in molti in molte aree del Paese svolga anche un ruolo fortemente sociale di presidio del territorio e da questo punto di vista possono nascere anche aspetti che oggi sono valorizzati il discorso quindi della pluri attività della multifunzionalità che sono attività legate alla permanenza territoriale
Degli agricoltori in zone anche difficili
Ancora un altro argomento che ed è l'ultimo che voglio porre l'attenzione in maniera sintetica è il problema della governance del sistema agricolo italiano il sistema agricolo italiano è molto complesso necessità di di politiche per la di governo estremamente estremamente mirate per cui c'è anche un discorso di revisione complessivo della nel sistema della governa step del del sistema dell'italiano questo un po'questi sono gli aspetti principali che erano contenuti nel programma dell'Unione che ho voluto brevemente richiamare in buona sostanza si vorrebbe arrivare a determinare un sistema virtuoso intorno al mondo agricolo
Per quanto riguarda in particolare la formazione la ricerca l'innovazione e credo che non siano parole vuote l'imprenditoria giovanile il credito
Le politica strutturale di filiera e i patti con i consumatori all'insegna della qualità della sicurezza
Credo questo punto che ci siano le condizioni per una politica nazionale autorevole riconosciuta in sede europea
E anche del commercio mondiale
E una certa discontinuità con il passato intende questo riferimento Harris rispetto alla considerazione in cui veniva tenuta l'agricoltura fino a pochi mesi fa quando l'agricoltura oscillava tra problemi
Relegati alla marginalità e alle emergenze otto o era un problema di Marge Rita Omero era un problema di emergenze il tutto condito anche con una con aspetti
Di neo corporativismo un po'paternalistico che credo che vadano un attimo aggiustate questo un po'il giudizio che Dodi questo
Di quello che c'è stato fino ad ora senza nulla togliere che sicuramente qualcosa di buono sarà stato fu fatto anche in passato certamente in questo contesto pongo un un paio di riflessioni pongo paia di riflessioni le aspettative a questo punto quali sono le aspettative del mondo istituzionale del mondo delle associativo del mondo dell'imprenditoria e della produzione nei confronti del del ministero che sia da poco costituito non voglio chiedere il l'operato dei primi cento giorni perché mi serve la domanda anche un tantino sciocca ancora vorrei chiedere vorrei riflettere per meglio dire su quale rapporto
Instaurare tra Stato e regioni e tra le e quindi con le realtà produttive locali
Per una governance unitaria articolata dei sistemi istituzionali delle filiera agroalimentare e dei distretti territoriali questo alla luce anche dei grandi problemi che si sono aperti nell'agricoltura emiliano-romagnola dopo la io che la ritengo sciagurata riforma OCM zucchero perché ha procurato nella nostra regione nella nostra realtà articolare dei grossi problemi
E anche per le crisi ricorrente dei comparto frutticolo si segna un po'la storia delle delle manifestazioni dell'anno scorso i particolarmente in Romagna
E anche e anche vedere se ci sono alternative rispetto a quello che fino ad ora si è fatto che si dovrebbe fare riferendomi al campo delle bioenergie che è un settore che va un attimo
Approfondito per il quale sicuramente bisognerà adottare delle politiche di un certo di un certo interesse
Ecco questo è un po'il quadro che volevo dare dello dato in maniera molto sommaria ma i tempi sono molto stretti si proporrebbe quindi di fare un giro di tavolo
Se possibile ne faremo anche due un giro va fatto rispetto alle problematiche che io ho sollevato ma anche le questioni che credo i relatori esporranno al ministro
E quindi possiamo partire alla mia sinistra presento anche gli ospiti alla mia sinistra se Paolo Bruni che è presidente nazionale di Fedagri ancora abbiamo più avanti quindi la l'assessore Tiberio Rabboni che l'assessore come sapete da regione Emilia Romagna
Ancora più in là se Gianluca pistoni che il presidente della zia provinciale di Bologna presidente da pochi mesi
Alla mia destra il ministro De Castro il professor De Castro per meglio dire diamo il titolo accademico ancora più avanti c'è Luciano SITA che il presidente di Granarolo spara
E per ultima Gabriel per ultima non per per per intervento ma per collocazione Gabriella Monte era che assessore alla Provincia agricoltore della provincia di Bologna quindi come dicevo un gruppo dirigente relatori estremamente qualificati darei la parola per primo a Gianluca Pistone presidente della zia provinciale di Bologna
Sette
E io ringrazio quegli uomini e tutti voi per la possibilità di di di come dire di di poter trovarsi a discutere di tematiche che riguardano il settore in cui operiamo che e quello dell'agricoltura
Quello mi ha fatto una un preambolo molto veloce anche perché i tempi si obbligano essere abbastanza come dire
Ristretti come dire viene in mente l'intervento
Ha tracciato quelli che sono i grandi temi che oggi Ruotolo tono molto questo settore Noè come organizzazione sindacale le abbiamo schematizzate su tre linee programmatiche sono state quelle che hanno interessato anche noi nostro ultimo congresso che sono l'innovazione la competitività e questo fatto con la società
E il nuovo ruolo che l'impresa agricola sta assumendo dall'evoluzione che la legge di orientamento in qualche modo gli ha consentito di evolversi un nuovo patto una nuova un nuovo modo di approcciare
Da parte dell'agricoltura verso la società che in questo primo giro di tavolo abbiamo detto tratteremo e cercheremo di rientrare in tematiche nazionale voi sapete bene che la materia griko la e decentrata
Alla matti alla alle competenze regionali e sempre di più alla competente di tipo provinciale ricordo che la programmazione due mila sette due mila tredici da questo ruolo sempre maggiore alle alle Province
Io ho un vorrei toccare alcuni punti giusto per terra per approfondirne almeno qualcuno prima abbiamo parlato di nuovo ruolo dell'impresa e si è sentito anche prima da quel dì un mi il la parola di attività connesse
Uno degli elementi che noi da tempo chiediamo ai ai vari ministri che sono succeduti e chiediamo questo governo e che l'impresa agricola sempre di più si orienta dalla dal dalla dall'attività che gli è sempre stata proprie quindi l'attività di produzione a un'attività di servizi quindi una maggiore relazione tra le imprese agricole la società ma soprattutto una maggiore relazione tra l'impresa agricola e le amministrazioni pubbliche quindi mi riferisco alla Provincia e Comuni e tutti quei soggetti
Che gestiscono il territorio abbiamo sempre detto che l'impresa e l'intera agricoltore
Svolgendo tutti i giorni la propria funzione presidia il territorio ma comunque o svolgere questa sua attività con un ruolo multifunzionale ma anche pure attivo quindi facendo proprio come attività uscendo dai così detti steccati dell'impresa dell'impresa agricola
Che cosa chiedere che cosa chiederà al governo all'articolo quindici della decreto legislativo quattrocentoquarantotto quando si parla di attività connesse si parla della possibilità di svolge manutenzione al territorio
I parametri di tipo economico che vincolano questo tipo di attività
Traducendo lo in in Europee che allora si parlava ancora di dire
Toccano i venticinque mila euro assoggetta c'è quindi ogni appalto non si possono superare i venticinque mila euro è evidente che nell'ambito di attività di servizi rivolte accomuni o comunque ad amministrazioni pubbliche la cifra è indubbiamente molto molto bassa fino arrivare ai cosiddetti cento mila euro di di attività in forma associata crediamo che sia importante riuscire a dare spazio a questa opportunità per l'impresa agricola ma questi parametri di natura economica vanno sicuramente ottimizzati sia parlate di agroenergie
Voi conoscete bene anche tutta la l'annosa vicenda di trasformazione bioetanolo cosa faremo con le barbabietole e quant'altro io volevo sottoporre la posso attenzione una un elemento probabilmente ancora più semplice ed è quello di promuovere l'autonomia energetica dell'impresa agricola
Semplicemente e questo probabilmente banalizzando
Con un è passaggio dove all'interno del del mondo agricolo ogni reimpiego in azienda è ammesso e non genera l'insorgenza di obblighi fiscali
Potrebbe consentire all'impresa agricola di fare un uso interno ad esempio delle leggi non lo so
Noi abbiamo fatto una serie di esperienze con me alla provincia di Sirente
E loro stanno usando da tempo un trattore modificato semplicemente facendolo funzionare con olio di corsa quindi la possibilità di utilizzare all'interno dell'impresa agricola il materiale che può venire lavorato e trasformato in biocarburante
Senta andare a toccare diciamo obblighi di tipo fiscale in poche parole che cosa potremmo ottenere proprio in modo molto schematico in questo caso si potrebbero liberare importanti risorse che oggi sono destinate al gasolio agevolato
Queste risorse possono essere riutilizzate per la moda ormai per ammodernamento comunque per elementi rivolti alla all'o settore stesso
Si potrebbe oltretutto diminuire quello che il cosiddetto deficit che noi abbiamo in termini energetici che conosciamo tutti altro punto il ricambio generazionale
Noi da tempo abbiamo lanciato questa integrazione tra giovani e pensionati per favorire l'accesso al capitale fondiario
è necessario ammodernare quella che oggi è la piccola la Pdci all'interno di Smetana che riguarda la piccola proprietà contadina e credo sia necessario cominciare a dare gambe ad alcune idee come quelle che sono state lanciate dalle associazioni giovanili qualche anno fa e cioè oggi ancora attiva ma praticamente credo che la regione che è stata e come dire Scelta per rendere operativo questo tipo di di messaggio che era la borsa dell'affitto e la regione Calabria non è ancora come dire non sa ancora attivata per consentire questo tipo questo tipo di attività
In ultimo il tema del credito sappiamo bene che la materia credito è stata completamente demandata Ice mea
ISMEA oggi ha un ruolo di protagonista per quanto riguarda il tema del credito io credo sia necessario potenziare non solo le interazioni che esime oggi sta cercando di avere con le strutture regionali ma di potenziare
I rapporti con i Confidi
Problema dei confidi che sappiamo bene che noi siamo in una regione fortunata dove comunque il sistema funziona
In altri Paesi in altre regioni in altre regioni italiane non è così infatti viene a mancare la consulenza l'assistente al credito
E soprattutto tutti quei sistemi che possono generare quelle forme di cogaranzia che Ismea deve assolutamente riuscirà a fare partire
E faccio riferimento al decreto legislativo centodue all'articolo diciassette
In ultimo per chiudere
La Confederazione italiana agricoltori e danni che auspica una conferenza nazionale dell'agricoltura
La ostica per un motivo molto semplice ministro perché comunque il mondo agricolo oggi sta uscendo da una fase che io tanti operatori del settore definiscono epocale
E per accedere a questa nuova fase importante un dialogo vero con tutti gli attori della società siano esse economici che di natura che di natura politici
I giovani agricoltori
E io l'onore di presiedere l'organizzazione giovanile della CIA fino a domani mattina perché scenderò un po'dal ruolo dopo sei anni
Il giovane che i cultori Siri si radunano in un organismo che si chiamò idea che lei ha visitato recentemente all'interno di questo organismo si è deciso per il ventinove trenta di settembre due mila e sei di organizzare una conferenza programmatica programmatica del mondo del mondo agricolo i giovani come anche il i meno giovani chiedono comunque che questo ruolo che l'imprenditore agricolo sta assumendo e che comunque gli è come dire a tutto tondo accreditato posso diventare non sono materia di quello che normalmente viene chiamato diretto in modo a mio avviso molte volte anche eccessivo questa ghettizzazione del mondo agricolo deve andare oltre dobbiamo cominciare a parlare con tutti gli altri attori
Altra conferma credo che il ministro Bersani abbia già confermato la presenza a questo tipo di iniziativa io ringrazio ancora per la possibilità che avete concesso se esiste la possibilità di fare un altro giro di tavolo per trattare vicende come dire della nostra bella terra
Di restituisco la parola
Grazie
Rabboni
Buonasera
Il professor Paolo De Castro sicuramente
Uno dei ministeri più competenti che l'Italia
Abbiamo avuto di recente
E persona conosciuta pressata
Ed è anche persona molto dinamica tuttavia
Credo che il suo compito non sia
Esattamente del facile
La sfida del governo come a rilanciare l'agricoltura questo è il tema della discussione di questa sera
Non è un compito facile perché
L'eredità del precedente governo del precedente ministro
è a mio giudizio più disastrosa di quanto normalmente si pensi si creda
E credo che risalire questa china non sia affatto semplice
E se possiamo in qualche modo
Tentare di risalire la lo dobbiamo fare con una chiarezza di strategie e due su queste strategico che io vorrei interpellare
Il ministro
La prima
Questione che a mio parere va affrontata
Riguardo al fatto che la nostra agricoltura fa i conti con un mondo che è cambiato
E da tanti indicatori sembra che non ce ne siamo ancora accorti
Le crisi le difficoltà
I problemi che quotidianamente rincorriamo
Nascono da questo nascono
Da un da una liberalizzazione degli scambi internazionali delle derrate agroalimentari che ci ha messo a confronto
Con produttori
Che presento no costi di produzione
Neppure comparabili con i nostri che muovono grandi quantità di prodotto
Sui mercati internazionali che li muovono attraverso grandi strutture che per molti versi sono multinazionali
L'Europa e parte attiva di questo processo di liberalizzazione a adeguato le sue politiche a questa realtà
La riforma di medio termine ha tolto l'interfaccia rappresentato dall'integrazione dei pressi tra imprese e mercati
Le imprese devono muoversi in questo mercato con le proprie autonome gambe
E contemporaneamente sul mercato agiscono nuovi protagonisti che si chiamano Grande distribuzione organizzata grandi gruppi di acquisto
Che spiazzano completamente
Le vecchie strutture di commercializzazione e di presentazione delle produzioni sui mercati domestici e globali
Allora
Se questa è la realtà che ci spiazza che ci trova sposati
Che ci
Mette in sofferenza
E chiaro che
C'è una scelta da percorrere con determinazione che è quella della sostenere chi vuole aggregarsi però assumere dimensioni
Competitive adeguata a questa nuova realtà e da questo punto di vista dobbiamo puntare su due grandi strumenti nuovi strumenti di commercializzazione
Per come dice Bersani mettere insieme il fisico per confrontarsi della globalizzazione con gli altri interlocutori che hanno punto grandi numeri
E dall'altro lato
Stringere le filiere fare delle Stiviere
Cioè dell'insieme delle relazioni tra produzione trasformazione e commercializzazione
L'elemento della competizione delle del nostro made in Italy ora la questione è questa
Abbiamo il coraggio la determinazione e la convenzione di dire dei sì e dei no sulla base di questa griglia discriminante
Di mettere i soldi pubblici soldi governati dallo Stato e i soldi governati
Dalle regioni su chi si muove in questa direzione le imprese devono riorganizzarsi
Devono fare ciò che tocca a loro fare
Per competere in questo nuovo scenario e il Governo e le Regioni devono sostenere io direi
Diciamo con particolare priorità solo le imprese che accettano questi attendenti confronti confondiamo fra Dinoi
E acceleriamo la distanza allarghiamo la distanza tra noi e i nostri competitori compresi quelli che ci abitano qua qualche migliaia di chilometri che nel frattempo si sono organizzati e stanno mettendo insieme quel fisico che ancora poi Banca penso alla Spagna ma penso anche ad altri paesi
Europei questa è la prima questione
La seconda questione riguarda l'Europa il precedente governo il precedente ministro aperto molte vertenze con l'Europa
Molti conflitti con l'Europa
Che non ci hanno consentito di portare a casa risultati
Ma l'Europa è oggi un'Europa di venticinque Paesi che presto saranno ventisette
Ed è un Europa che si è dimostrata poche a sensibile
Alle strategie delle agricolture
Dell'Europa del Sud lo abbiamo visto con lo zucchero
Lo vediamo con la proposta che in campo che è ancora una proposta tecnica relativamente al vino laddove si propone
Di espiantare per ridurre le eccedenze ma contemporaneamente di importare il mosto extracomunitario
E lo vediamo anche con le proposte che sono in campo per quanto riguarda l'ortofrutta allora la domanda è come si può consigliare gli equilibri di un'Europa sempre più grande e con gli interessi strategici
Dell'agricoltura del Sud Europa della della dell'Europa mediterranea sul vino il novanta per cento del vino e prodotto da Italia Francia e Spagna
è evidente che la nostra sensibilità la nostra strategia non può che differire dal punto di vista degli altri diciamo ventidue paesi europei
La terza questione mi avvio a concludere
E questa
Sta passando l'idea
Si cerca di far passare l'idea che l'agricoltura europea sia troppo assistita
Poi scoppia e amo per gli Stati Uniti per difendere
Le protezione allora agricoltura bloccano e interrompono le trattative internazionali ma sta passando questa idea
Mentre
La nostra agricoltura una parte rilevante la nostra agricoltura elemento costitutivo del made in Italy e della competitività del nostro sistema Paese
La nostra ortofrutta esposta la Coffa concorrenza internazionale
I nostri prodotti di qualità di eccellenza sono parte integrante delle nostre strategie le penetrazione dei mercati globali
E allora mi domando
Siccome c'è un problema di costo del lavoro
Chiarissimo tra l'Italia e la Spagna gli altri Paesi
Europei
Quando si parla di cuneo fiscale
Quando si parla di mirare questo alleggerimento del costo del lavoro
Alle imprese che si impegnano a stabilizzare l'occupazione e come dice Bersani scusate solo cito più volte a dare proiettili a quelle imprese che sono in frontiera che sono lì che si confrontano con i competitori stranieri
Siccome però nell'agricoltura gran parte dalla manodopera è una manodopera stagionale e quindi diciamo il tema della stabilizzazione
Ha altre caratteristiche atto ad altri comparti dell'economia
Mi chiedo se questa prospettiva del cuneo fiscale possa alleggerire anche le nostre imprese agricole che competono sui mercati internazionale ci sarebbero altre cose da richiamare tema delle bioenergie anche qui l'eredità del precedente governo è un cumulo di chiacchiere
E sarebbe interessante siccome è una grande speranza
Capire come si intende con quale strategie riaccendere diciamo il meccanismo che è stato spento ho detto ora mai acceso dal precedente governo i biocarburanti
Possono svilupparsi se c'è come in tutta Europa una politica di defiscalizzazione
Ecco sono questi alcuni nodi strategici che non richiamano ancora il problema di soldi di più soldi ma di quale strategia ho detto all'inizio che compito del ministro è sicuramente difficile e consegnandoli diciamo queste domande confermo che sia s'sicuramente difficile ma porfido anche
Che la lucidità con la quale da da sempre si muove su questi temi
Sì consegna anche una chiara strategia per risalire la china
Uscendo diciamo così dall'ubriacatura di chiacchiere che ha caratterizzato la precedente legislatura
Rooney
Aziende l'assessore
A me
Perché richiamato ecco quelle che possono essere le strategie per dare sviluppo rilancio e futuro a questo settore naturalmente
Volendo citare così una ricetta di quanto sarebbe di quanto è necessario per dare competitività a questo settore
Delle cose da dire ce ne sarebbero tante
Prima di tutto non si può non si riesce nessuno ha la bacchetta magica per fare tutto in secondo luogo il tempo stringe quindi cercherò di dare quattro privo Rita
Di ciò che a mio modo di vedere dall'angolazione di un rappresentante della cooperazione agroalimentare
Sarebbe più strategico e necessariamente opportuno mettere in pratica quattro cose
C'è un problema di regole
Per governare gli assetti dei commerci internazionali che dirò
C'è un problema di costi
C'è un aspetto di dimensioni aziendali per restare sul mercato ecceda quarto e ultimo un aspetto di opportunità di sistema Paese
Cercherò di dire rapidamente cosa intendo per queste quattro cose quando parlo di regole intendo dire semplicemente questo
L'assessore lo richiamava certo lo sappiamo tutti viviamo nell'era globale sono certamente finiti i tempi in cui il mercato era il mercato locale o il mercato nazionale oggi anche il mercato agroalimentare al pari del calzaturiero del tessile o di qualsiasi altro tipo di mercato è un mercato mondiale
Tutti producono e tutti vogliono portare le loro produzioni agroalimentari sui nostri mercati sui mercati europei sui mercati italiani
Perché sono i mercati più appetibili più ricchi da un punto di vista di possibilità di commercializzare loro produzioni quindi tutto il mondo vuole venire sui nostri mercati
Quindi c'è prima di tutto una necessità di regole nelle importazioni delle produzioni che provengono da ogni parte del globo se è vero come è vero che per anni ci siamo
Documentati preparati specializzati a produrre produzioni certificate produzioni rispondenti a precisi standard di qualità e di sicurezza
E ovvio ed evidente che anche ciò che viene sui nostri mercati da oltre confini europei
Debba sottostare alle stesse regole con cui si producono i nostri prodotti
Perché non altrimenti dobbiamo accettare un dumping economico un dumping sociale un dumping etico anche per quanto riguarda la produzione
Di prodotti che si fanno con lo sfruttamento di manodopera minorile che si fanno senza il rispetto di precise regole sanitarie organolettiche dei prodotti
Abbiamo da poco tempo
Assistito è superato quella pandemia mediatica che rispondeva al nome di avviare via ricorda erette qualche mese fa i mercati crollati nel consumo della carne di pollo e bene in Italia
In Italia al di là di aver fatto un gran parlare di aver fatto crollare i consumi
Di di tutte le nostre cooperative di produzione di carne di pollo non è stato registrato un solo caso di aviaria in un allevamento italiano
Questo è una delle prove di efficienza di qualità e di sicurezza cioè perché i nostri allevamenti il nostro modo di produrre oggi più che mai nel passato risponde a precisi standard allora noi vogliamo e questo è un compito della politica
Che laddove si fissano le regole per la la l'abbattimento di ogni tipo di frontiera per le le liberalizzazioni tutti i mercati ciò che viene qui
Sia sano e sicuro come ciò che produciamo noi altrimenti è operare nello stesso mercato con regole diverse e penalizzanti per coloro che fanno le cose fatte bene
Lo stesso dicasi
Per quanto riguarda e siamo sempre nel tema delle regole
Nel le esportazioni noi ci facciamo il vanto di produrre le cose migliori al mondo il made in Italy agroalimentare oramai ha preso il posto della moda proprio perché è percepito nel mondo come il meglio il più buono tanti tanti è vero è
Che imitato e contraffatto in tutto il mondo cioè il mercato delle in contraffazioni sia oramai sviluppato vi è più nell'agroalimentare nelle spiagge ci sono i vu cumprà
Che vendono le borse taroccate e in giro per il mondo ci sono Imu Magna che vendono
Al posto del nostro parmigiano reggiano delle nostre specialità vendono prodotti simili ma che non sono gli autentici anche questo è un togliere
Del mercato attivo alle nostre produzioni vere che potrebbero al posto di quelle taroccate provare collocazione importante soddisfacente per coloro che producono quindi ecco che le regole sui mercati internazionali sono un compito la politica i costi ho detto
Per costi intendo due cose in particolare
Costo relativo al lavoro e costo relativo all'Energia dei costi ce ne son tanti in un'azienda però certamente lavoro Energia incidono pesantemente quando parliamo di lavoro nell'astio ratto l'assessore prima quest'argomento quando parliamo di costo del lavoro
C'è l'incidenza degli oneri sociali sul costo del lavoro quindi io non sto parlando di quanto deve percepire giustamente
Chi lavora chi presta la propria opera a favore di un'impresa per carità di Dio sto parlando di tutta quella componente una percentuale oramai è altissima che ha superato ogni ogni forma
Di di di equità degli oneri sociali bene
Se questo governo
Cosa che ha promesso in campagna elettorale che sta oggi nella logica della finanziaria che verrà presentata
Vorrà operare questa abbattimento dei cinque punti su cuneo fiscale l'agricoltura per l'agricoltura questa sarebbe una manda una benedizione c'è però il problema che diceva prima l'assessore si rischia che questo in agricoltura amplia un impatto quasi vanificato perché l'ottanta per cento dei lavoratori in agricoltura
è un lavoratore occasionale è una curatore stagionale non è un lavoratore stabile e dipendenti a tempo pieno e quindi si rischia che questo non vada applicato il ministro questo lo sa sono certo che farà
Quello che potrà ma è importante che un partito una forza di governo importante come quella che voi esprimete su questo di Amman forte perché sarebbe una questione è strategica
Ho detto il terzo punto le dimensioni aziendali per affrontare il mercato
Facciamo tutti un gran parlare di innovazione e ricerca come aspetti strategici e fondamentali per dare competitività alle nostre produzioni ma per fare innovazione e ricerca occorrono anche fatturati i volumi aziendale idonei a sopportare
Questo genere di costi
E allora qui io dico una cosa semplice c'è un problema di dimensioni aziendale nell'azienda di base l'azienda agricola
E di dimensioni anche della struttura di secondo grado quella che o l'onere e l'onore di rappresentare la cooperativa ebbene da uno studio fatto recentemente nelle prime venticinque cooperative europee per dimensioni non ce n'è neanche una italiana
Quella rappresentata da assistita Granarolo o quella rappresentata da me è ad altro titolo il conserve Italia che sono le più grandi in Italia non rientra non è meno queste nelle prime venticinque cooperative europee
Allora dice giustamente potrà dire il ministro ma questo è un problema vostro c'è questo siete voi che vi dovete dare un tutto vero tutto vero siamo noi però
Però sappiamo anche che l'intelligente uso della politica capendo che questo è un limite che è una carenza può essere quello di creare degli stimoli degli incentivi per favorire le aggregazioni proprio perché dobbiamo capire che senza un riassetto di questo tipo del mercato non riusciremo a essere competitivi
E
Quando parliamo di strumenti economici organizzati quando parliamo di cooperative in questo caso dobbiamo
A dire la piena consapevolezza che questo uno del dei metodi più efficaci per accorciare la filiera tra la terra e la tavola
Perché la griffe la pena una mela da sole non vanno al mercato c'è bisogno di qualcuno che le organizzi
Che accorci quella lunga filiera che spesso provoca degli aumenti di costi che fanno sì che l'agricoltore non prende neanche
I il reddito necessario al proprio lavoro e il consumatore paga il prodotto finale troppo rispetto a quello che il costo di origine allora
Concentrazioni alla produzione significa rendono un servizio oltre che al Paese all'agricoltura anche al consumatore
Da ultimo e chiudo
Su quello che ho detto è essere una opportunità di sistema Paese cosa intendo dire con questo
L'agroalimentare italiano ha prestigiosi e pregiati marchi grandi brand che sicuramente hanno reso famoso che rendono famoso questo Paese proprio nell'agroalimentare
Stiamo assistendo purtroppo ad una inesorabile avanzata di multinazionali straniere che acquistano nostri pregiati marchi italiani del settore agroalimentare
è il caso della Carapelli nell'olio assesta acquistata dalla essi dalla sospette era spagnola è il caso della parlo parlo citando un settore caro all'amico sita della Galbani civile acquistato dalla francese Lactalis
E il caso dei tortellini di Modena acquistati di di Fini di Modena acquistati dalla Witton recentemente e via di questo passo andando
Certe
Sarebbe invece opportuno invertire questa rotta a trovare il modo di preservare questi marchi alla nostra italianità quello che siamo riusciti a fare un anno fa con concilio che è stato acquistato dal conserve Italia e quello che ancora non ci siamo messi il cuore in pace che vorrebbe potrebbe fare la Granarolo
Acquistando Parmalat se ciò fosse possibile e e raggiungibile allora perché dico questo perché se manteniamo saldamente immani italiane i prestigiosi marchi dell'agroalimentare
Questo rimane un beneficio del nostro Paese un beneficio che va ai nostri produttori e alle nostre economie se questi marchi vanno sotto l'egida di multinazionali straniere è ovvio ed evidente che serviranno le produzioni
Di quelli di quei Paesi e di quelli stranieri quindi non rendiamo un servizio alla nostra nazione nello stesso modo e so che questo è un tema che il ministro ha già preso in mano il sono fortemente grato nello stesso modo
Che bisogna cercare di compattare maggiormente la produzione agricola con la grande distribuzione organizzata che sempre di più diventa un veicolo
Per raggiungere il consumatore sarà sempre una percentuale più importante quella che viene venduta attraverso la grande distribuzione organizzata e allora è necessario instaurare una forma di partner sì
Tra produzione e distribuzione nell'interesse complessivo e generale del raggiungimento di un mantenimento di sistema Paese e di forza di questo sistema
Queste a mio giudizio sono quattro priorità a cui la politica dovrebbe dare una priorità e una precedenza è già stato detto da chi mi ha preceduto in questo caso abbiamo nel ministro De Castro quello che si usa dire l'uomo giusto al posto giusto
Sono certo che nell'ambito della sua post di quanto gli sarà possibile
Farà di tutto per mantenere a questo Paese questa forma di eccellenza dell'agroalimentare che rimane sempre il secondo settore economico di questo Paese che fattura complessivamente cento e sette miliardi di euro quindi non è che parliamo di un settore come dire
Marginale parliamo di un settore strategico e che appartiene anche alla nostra storia le nostre origini perché una cinquantina d'anni fa in questo paese dal tutti contadini grazie
Senta
Mamma non si va avanti sì sarebbe sempre meno da dire perché si corre il rischio di ripetere
Quello che è già stato detto voglio quindi cercherò di essere sintetico intanto dico che i problemi sono grandi e le aspettative sono grandi quindi caro ministro da fare ce ne ma proprio perché c'è da fare tante cose e credo che sia particolarmente importante
A svecchiare quelle giuste e quelle che hanno anche un grado di fattibilità
E qui ci sono i problemi di medio lungo periodo e problemi di Breve
Io credo che noi dobbiamo avere consapevolezza che in questo mercato globale il nostro Paese a delle difficoltà e delle debolezze che se riusciamo a lavorare bene
Potrebbero diventare anche delle opportunità ma dobbiamo
Perché altrimenti non ci sarebbero grandi prospettive
Certo che dobbiam tener presente che partiamo con un handicap non indifferente perché il nostro è un Paese che ha bisogno di esportare di più
Perché importiamo di più e il mercato nazionale e sempre più limitato per l'impresa e italiane che operano nel settore alimentare
Dobbiamo fare i conti con è un Oropa nella quale tre grandi le prime tre grandi imprese alimentari realizzano un fatturato superiore alle nostre sessantacinque mila in prese alimentari
Dobbiamo fare i conti con un mercato europeo nel quale i primi quattro grandi distributori tutti presenti nel nostro Paese
Realizzano un fatturato doppio della nostra industria alimentare
Quattro distributori esteri che hanno già al quaranta per cento della distribuzione nel nostro Paese
E quindi noi abbiamo già in casa agente che può importare di più prodotti esteri il mercato estero che può entrare più facilmente nel nostro mercato e noi che non abbiamo la distribuzione estera
La la nostra distribuzione solo distribuzione nazionale e non abbiamo collegamenti con l'estero
E credo che questo sia uno dei problemi da affrontare con priorità assoluta a proposito di creare le condizioni perché le nostre imprese possano crescere l'ha già detto Bruni io aggiungo che il problema della crescita delle nostre in prese attraverso processi di organizzazione di aggregazione attraverso una crescita della capacità di fare rete
Fra le imprese non c'è bisogno solo di far delle acquisizioni di far delle fusioni bisogna sapersi organizzare la nostro amico ora agricoltura ha un grande bisogno di organizzazione
Orizzontale verticale per poter essere in grado di crescere a questo proposito Caro Paolo
C'è un problemino
Che la signora commissaria agricola di Bruxelles che danese
Pare che sia stata l'ispiratrice di questa regola che non si possono dare aiuti alle grandi imprese
Caro Boroni loro non ha bisogno degli aiuti per la grande impresa e tra quelle venticinque che dicevi tu son tutte impresa del nord Europa
Nel caso specifico la signora belghe danese in casa ha una grande impresa nel settore lattiero-caseario che è il frutto di una fusione fra imprese svedesi danesi e adesso anche olandesi quindi loro son già talmente forti che hanno tutto l'interesse a mantenere deboli di altri compresi noi in Italia
Perché pian piano se rimaniamo deboli ci copiano tutti quanti quindi bisogna essere contro a questo disegno della comunità che tende a tagliar fuori le grandi cooperative
Dagli aiuti per ottenerne
Più deboli
Do I do bianche rese rende l'internazionalizzazione dobbiamo sapere esportare di più e quindi strumenti
Io so che De Castro è molto sensibile a queste cose e lo sta dicendo da tempo oggi ai degli strumenti a mano PIP possono dare concretezza queste maggiori politiche di ingresso dell'estero
Sono d'accordissimo sul problema delle regole è fondamentale
Ma regole che vanno anche fuori della comunità e qui si dirai tu che problemi vengono fuori Coni lui pioppi saltato e che probabilmente saltato proprio perché c'è gente che di regole non ne vuole
Perché non è solo in Europa che ci copiano i prodotti gli americani sono dei grandi copiatori ettaro che attori dei nostri prodotti regole anche per il mercato nazionale
Tu sei stato il primo che era arrivato chiudere la partita delle della delle quote latte tieni conto che c'è ancora del latte in nero in Italia c'è ancora chi chi tarocche all'atto io cito solo questo ma so che anche nei prodotti conservati il sergente
Che porta del del conservato dalla Cina lo vuol far passare come prodotto italiano cerchiamo di salvaguardare la nostra agricoltura anche attraverso le regole
Poi c'è un problema più generale che è quello del sistema a cui faceva riferimento prima Brunetto cui faceva riferimento
Anche l'assessore Rabboni io credo che l'Italia possa debba e e in questo sono convinto che il nostro ministro può eccellere creare le condizioni perché l'Europa mediterranea possa giocare un ruolo di ieri Libero del potere dell'agricoltura del Nord Europa
Che ha una cultura un'agricoltura i tipo diverso rispetto alla nostra quella un'agricoltura che gioca tutto sull'arte supporti altri prodotti noi siamo l'agricoltura molto più ricca e io credo che fare alleanza con gli spagnoli con i francesi tessere rapporti con i Paesi del del nord del Nordafrica sia un obiettivo da costruire nel tempo con l'Italia che potrebbe giocare un ruolo di grande piattaforma nel mercato mediterraneo
Ecco quindi io non mi addentro su altre cose io dico in questo gioco che c'è da fare del mondo agricolo è ovvio che la cooperazione può avere un suo peso
Noi Boroni dobbiamo lavorare per far crescere la cooperazione mettendo anche assieme i campanili che abbiamo in casa
Perché il ministro potrà dire io vi metto a disposizione risorse ma voi date di da fare per superare le vostre debolezze e finisco dicendo non è vero che non ci sono le risorse per fare politiche
Riformatrici perché ci son due miliardi
Di risorse che devono essere destinati allo sviluppo agricolo ci sono altre miliardi in altre sedi istituzionali bisogna spendere bene questi soldi
E io credo che uno dei problemi che oggi alla politica e proprio quella di saper dire dei sì e dei no
Ma soprattutto dei no perché dire dissi a tutti vuol dire non fare scelte mantenere le debolezze del nostro mondo agricolo
Gabriella morte era
Tocca a me il compito di provare a fare delle riflessioni e a inserirmi in una discussione che è stata
Fino adesso ricca articolata e che credo non abbia tralasciato praticamente nessuno
Dei punti che oggi sono nell'agenda della politica istituzionale del mondo associativo per quanto riguarda l'agricoltura ma io citerei rapidissimamente due cose che appena detto Luciano SITA e che io avrei detto pertanto mi limito solo a replicare le perché sono fondamentali e sono fondamentali non solo dall'angolazione
Di una grossa cooperativa come quella che si sta presiede ma anche dal punto di vista delle istituzioni cioè ci sta a cuore credo a tutti quello che il tema della internazionalizzazione dei prodotti perché oggi anche un'amministrazione locale come nel mio caso la Provincia in questa fase cioè non può credo limitarsi a ripartire risorse finanziarie che provengono dal Piano di sviluppo rurale
Concertate costruite con l'ente Regione e con le associazioni agricole
E in qualche modo limitarsi a fare il ruolo alla maniera che evidentemente si può al meglio fare di come dire erogatore ripartitore di risorse per fare questo probabilmente non c'è bisogno di tenere in piedi delle istituzioni scusatemi se io sono anche un po'estrema in questo concetto credo che oggi proprio perché parliamo di una nuova governance e parliamo di un nuovo modo di sostenere l'agricoltura in una fase di crisi importante epocale in una fase di cambiamento irreversibile questo ora mai un dato diciamo inconfutabile
Per fare questo e necessario anche riorganizzare
Le funzioni che diciamo i singoli enti hanno perché dico questo perché questo tema dell'affermazione del made in Italy che tutti decliniamo
è un tema importante ma non può evidentemente ridursi a politiche assolutamente polverizzate che spesso noi crediamo nei singoli territori dal singolo comune alla Comunità montana all'istituzione Provincia all'ente Regione che per fortuna fa questo in relazione con gli enti locali
E così via fino a un ragionamento che in qualche modo ci conduce all'Europa la stessa Europa che oggi ministro qua siamo in allarme per un paio di notizie che io ho avuto indirettamente tramite oggi un convegno cui partecipato cioè quella stessa Europa che oggi mette in discussione anche la capacità dei paesi membri e l'autonomia dei paesi membri di fare campagne di comunicazione sulla valorizzazione dei prodotti perché questo viene interpretato come distorsivo
Nella competizione fra oramai i ventisette Paesi che compongono l'Europa e allora il panorama è questo
Mi risulta che non chianche Ismea che come sapete favorisce l'accesso al credito
Oggi sotto i riflettori dell'Europa
Perché agevolare l'accesso al credito per le imprese e un altro di quegli elementi che creerebbe distorsione io dico cito queste perché sono le notizie più recenti di attualità estrema però potremmo dire altro allora questa Europa e quell'Europa nella quale mi sento di dire il governo precedente ha scherzato
Non ha creato secondo me grandi conflitti no all'assessore Rabboni diceva il ministro di prima creato conflitti con l'Europa no cioè in realtà il ministro di prima non ha investito affatto
Sull'Europa per l'Europa era un luogo dove andare lanciare degli spot
Tornare e come dire
Comunicare in maniera se volete facile anche alcune volte un po'populista e comunicare che la riforma OCM non passerà che il massimo del taglio della produzione
Dello zucchero in Italia sarà del venticinque per cento sappiamo che è stata del cinquanta
Che come dire i nostri produttori non sarebbero mai stati messi di fronte a una riforma così sciagurata per il nostro Paese allora e un governo che si è mosso nel suo insieme
Disinvestendo totalmente il rapporto con l'Europa evidentemente non poteva che lasciare Problemi è stato detto la riforma dell'OCM dello zucchero e soltanto l'elemento più eclatante ma torno un passo indietro su questo mi sento di dire perché noi l'anno scorso abbiamo ospitato
L'attuale ministro De Castro alla nostra festa dell'Unità come esperto della politica europea della riforma della PAC come docente universitario oggi siamo lieti di poterlo invece come dire intrattenere e di potergli parlare quel ministro l'anno scorso ricordo bene che il tema era come si può investire meglio sull'Europa
Allora su questo noi contiamo evidentemente oggi c'è un interlocutore che questo lo fa lo sta già facendo perché proprio sulla sulla OCM vitivinicola e sull'ortofrutta
Le mie informazioni sono che c'è
In atto un rapporto con i Paesi del Mediterraneo per costruire uno CM il più possibile
Diciamo a favore del sistema dei paesi del Mediterraneo pensiamo alla Spagna e la Francia sia per il vino che per l'ortofrutta questo è un processo che in campo
E che poi sia facile evidentemente sappiamo che non è però ecco investire sull'Europa costruire minoranze positive di blocco per cominciare a controbilanciare la cultura della ministra Fischer Boel che sappiamo bene
Che ha in mente una cultura di liberismo selvaggio cioè e questo è un fatto noto su cui evidentemente bisognerà creare capacità di fare braccio di ferro allora le due CM che sono le emergenze su questo come dire mi pare che siamo in pista
Poiché c'è poi il tema che invece riguarda la capacità nostra nostra di istituzioni ed enti che operano nel sistema Italia e su questo credo che lo sforzo di un salto di qualità vada fatto tutti assieme
Noi siamo un po'in ritardo ministro o sbaglio sulla definizione dei DS siamo un po'in ritardo e so anche che il piano strategico nazionale finalmente ha trovato una sua evidentemente determinazione definizione però quello è lo strumento nuovo
Con quale noi possiamo come sistema Paese costruire politiche coese
Se c'è un piano strategico nazionale che raccoglie un coordinamento Stato-Regioni che individuano priorità per la prossima programmazione i prossimi sette anni
Io credo che noi abbiamo imboccato la strada giusta per una prospettiva che con tutte le problematiche però come dire non è una prospettiva solo buia
Io credo che sia una prospettiva invece che ha anche elementi sullo sfondo di luce interessanti
Lei piani di sviluppo rurale sono la scommessa gli Enti locali insieme alla Regione devono saper la giocare fino in fondo
Cioè le risorse comunitarie passano attraverso il fatto che le Regioni presentino a Bruxelles
Con diciamo così il beneplacito di questo piano strategico nazionale quindi del ministero presentino a Brussel dei piani che siano coerenti con una politica che dia sviluppo ripresa
Finanziare l'aggregazione di intesa e importante i progetti di filiera che ne abbiamo individuato come strategici
Sono credo una risposta a questo tema finanziare non più la singola impresa ma il progetto di filiera
Quindi l'aggregazione della filiera per poter consentire alla produzione di come dire nascere misurandosi con la logica del mercato e del consumatore finale
Purtroppo mi sento di dire il processo selettivo delle imprese piccole che non si aggregano avverrà a prescindere
Io credo che al di là
Di quanto su questo ci si possa impegnare questo processo naturale che già la parte la riforma di medio periodo della PAC ha in qualche modo indicato allora io vorrei clou concludere dicendo
Che le mie aspettative se questo è lecito in un contesto in cui siamo tutti responsabili evidentemente responsabilizzati per la propria parte sono quelle intanto di costruire una collaborazione a livello di enti come Governance forte strutturata e che possa permettere anche a chi deve dire dei no quei no di cui si è parlato fino adesso
Possa consentire a chi deve dire di no di farlo su una base di una forza che nasce dalle relazioni intanto fra tutti quelli che hanno responsabilità di governo e poi fra la politica di concertazione che nei territori ognuno di noi sarà in grado di mettere in campo
Quel mondo associativo grazie
Paolo De Castro ministro per le politiche agricole e forestali aiuti alimentari
Ma intanto buonasera a tutti
Io cercherò di fare qualche osservazione
Dopo questo beh il giro di tavolo che ha portato una serie di elementi chiari sulle difficoltà che stiamo vivendo non credo che ci siano punti di vista DiVersi l'analisi come si dice e condivisa
Partiamo dall'Europa parto dalle alcune considerazioni che faceva Gabriella poco fa e cioè che
L'Europa ha impone un modo di essere oggi protagonisti diverso dal passato
Un Europa a ventisette
Perché già siedono gli altri due ministri che stanno per entrare a far parte dell'Unione Bulgaria Romania
Un'Europa a ventisette impone un modo di
Giocare nel negoziato di costruire il negoziato con una
Protagonismo diverso
Se a quindici era ancora possibile tentare di fare delle minoranze di blocco o comunque costruire delle alleanze legate
Ad una come dire tattica contro altre delegazioni che la pensavano diversamente oggi a ventisette
Molto più complicato
Se c'è stato in questo condivido anche
Quanto è stato detto prima da Tiberio Rabboni c'è se c'è stato un problema con questo eredità che ci ha lasciato la legislatura precedente proprio di aver affrontato l'Europa nella maniera
Più sbagliata cioè lasciando di fatto i problemi sotto il tappeto
Andando in Europa soltanto quando i problemi avevano individuato a casa nostra una una soluzione
C'era un'emergenza si incontravano gli agricoltori che protestavano magari insieme con gli enti locali si trovava una soluzione e poi si andava sua Bruxelles a vedere
Come si poteva fare e cosa dobbiamo completamente rovesciare con un'Europa così fatta il nostro modo di di essere in Europa vogliamo partire
Dalle
Possibilità con tutte le difficoltà che l'Europa cita ma partire da lì
Partire da lì per poi trarre da quelle regole gli spazi possibili per governare i nostri problemi
C'è rovesciare completamente il percorso
è stato diciamo la prassi in questi ultimi anni
Naturalmente per farlo occorre con molta pazienza costruire quella rete di alleanze e non è che si possono costruire rapidamente
Anche perché quando si fa quelli in contesti in quei consigli si vede subito che i ministri hanno già una consuetudine tra di loro
Sì sono più o meno la mai informati dei gruppi si capisce benissimo che tutto il Nord Europa oramai
è abbastanza venne a
Compattato intorno alla figura del ministro inglese questo devi Milito non giovane e brillante ministro
Che riuscito a prendersi una leadership di tutti i paesi nordici che condividono una visione liberista come dicevi tu
Ma che
Nello stesso tempo hanno argomenti per poter attaccare la politica agricola comune una politica agricola comune costosa
Chi crea distorsioni che non rende non fa non porta benefici ai consumatori e quindi basta con questa PAC così
Vecchia dobbiamo passare a nuove formule dobbiamo passare ad una politica che sia di fatto un accordo commerciale ma lasciare poi di fatto l'impresa e senza questa rete di protezione poi c'è
Ovviamente una parte di Paesi europei che invece tendono a guardare ancora la pacca come uno strumento fondamentale della politica europea
E noi ci troviamo in mezzo in questo abbiamo tentato di costruire insieme con la Francia un rapporto privilegiato era mai gli incontri con domini crescerò sono stati più d'uno
Condividiamo con la Francia naturalmente questa posizione più attenta alla politica agricola a volte
In questa in questa linea
Ci troviamo insieme anche ad altre delegazioni non tutte evidentemente condividono questo approccio
Chiamiamolo pure conservatore francese ma non c'è dubbio che oggi e più facile immaginare un'alleanza mediterranea che fino a qualche anno fa era certamente difficile e così con Elena Espinosa
Ministra spagnola abbiamo avuto un dibattito approfondito sulle riforme in corso in particolare sul vino e sull'ortofrutta e si condividono molti punti ma non c'è dubbio che
Dobbiamo riuscire a estendere questo lavoro anche alle altre delegazioni in questo giocano un ruolo fondamentale tutti gli attori del sistema agroalimentare partendo anche dalle organizzazioni agricole dalle organizzazioni cooperative
Le quali devono capire che oggi non è più il tempo dei pugni sul tavolo e nei più il tempo di andare a Bruxelles e si manda il ministro è quello Bravo batte i pugni si fa rispettare si fa rispettare nessuno non ti ascolta nessuno
Solo le venti e le venti traduzioni ogni volta che si apre bocca in quel consiglio
Crea un una una situazione di di di di di comprensione anche dei punti di vista dei vari colleghi che veramente complicato occorre un lavoro molto faticoso ma che però bisogna fare
Bisogna fare perché non c'è dubbio che la deriva che può venire anche da questo
Connubio di una commissario all'Agricoltura danese questa Mariann Fischer Boel da una parte e un commissario al Commercio inglese i per Mendelsohn
E sicuramente maggioritaria nella Commissione
Una come dire una visione più liberista
E meno attenta ai problemi della qualità come la intendiamo noi
Meno attenta ai problemi delle filiera agroalimentare come la intendiamo noi
Meno attenta anche ai problemi di natura commerciale tutti banalizzati in fondo su un problema di tariffe quando invece noi abbiamo bisogno di affermare un modello di agricoltura europea diversa
Perché se non riusciamo ad affermare un modello di agricoltura diversa non c'è spazio in una globalizzazione fatta di paesi che hanno capacità competitive enormemente più forti dei nostri lo ricordava bene
Più o meno tutti quelli che han parlato prima di me non c'è spazio
Se noi non riusciamo ad affermare nel mondo che esiste un modello di agricoltura che fatto anche di tradizioni di cultura di valori e ci sono consumatori disposti a pagare per questi prodotti che incorporano questi valori però abbiamo bisogna volare a Bruxelles per cercare di portare questa cultura europea
Per condizionare in questo arena europea un modo di vedere che oggi non è la maggioranza dell'Europa
E questo impone
Una fatica
Che deve vedere tutti i soggetti coinvolti quindi negoziare adesso abbiamo questa partita del vino diceva giustamente Raboni come si fa ad accettare questa proposta
Della commissione anche se appunto non è una proposta giuridica sono ancora alcune ipotesi tecniche però
E che nasce così contraddittoria da una parte dice dobbiamo estirpare quindi dobbiamo ridurre il potenziale viticolo dall'altra parte dice dobbiamo consentire l'ingresso di mosti dai paesi terzi e quindi evidentemente se da una parte riduciamo la nostra capacità produttiva dall'altra diamo la possibilità proprio di sostituire questa capacità produttiva una produzione
Gli altri Paesi
Ora è chiaro che non si può soltanto dire siamo contrari
Dobbiamo riuscire a trovare una sintesi
In questo
Mi insomma abbastanza avanti i giochi delle alleanze
E credo che oggettivamente con i francesi con gli spagnoli anche con i portoghesi si possa fare una un blocco mediterraneo sufficientemente capace di contrastare questa visione e di riuscire a imporre invece
Un approccio più legato a una capacità competitiva dell'Europa de dell'Europa sta crescendo con la vitivinicoltura noi abbiamo un protagonismo oggi in questo settore straordinario che non avevamo fino con pochi anni fa
E vedere che l'Europa invece di rafforzare gli strumenti per renderci più forti per esempio la comunicazione come ricordare con questa direttiva sugli aiuti di Stato che potrebbe se approvata a mettere in difficoltà anche queste forme di aiuto indirette attraverso la comunicazione l'abbiamo proprio bisogno di affermare
Nei Paesi emergenti
Quale
Diversità c'è i prodotti europei nei nostri prodotti italiani poter dire che le nostre produzioni a denominazione d'origine nostre produzioni legate al territorio hanno queste caratteristiche distintive capaci di vincere
Una concorrenza solo sui prezzi ma per farlo abbiamo bisogno di una comunicazione prima di tutto istituzionale perché le singole imprese non è che possono andare in Cina fare pubblicità rumena cado così grande né tanto meno del Nordamerica
Quindi capire quanto è difficile e in questo non posso che essere d'accordo cotti Berio della responsabilità che c'abbiamo addosso sono responsabilità importanti anche un senso diciamo così me lo sento tutto è questa questa aspettativa le diceva Luciano SITA l'aspettativa
Che probabilmente sproporzionata rispetto il reale contesto insomma un contesto difficile
Però vedete in questo voglio dare anche una lettura positiva pur condividendo evidentemente le difficoltà in cui ci troviamo l'Italia non è il paese messo peggio in questa nuova arena competitiva che questo mercato globale non è il Paese che ha le maggiori difficoltà perché quando e nelle assemblee degli agricoltori francesi si riuniscono per parlare del futuro della cerealicoltura
E alla luce di queste decisioni sempre più liberista dell'Europa non si preoccupano che in giro per il mondo c'è chi produce cereali a costi molto più bassi dei francesi
E che difficilmente potranno mettere in evidenza elementi distintivi perché il grano e mais quello è quindi non è che possono dire gramo francese
Quindi le difficoltà che noi abbiamo e sono tante però partono da una considerazione da una da una da una dotazione diciamo di fatto che ci mette in condizioni di dire beh no i fondamentali ce li abbiamo
Perché la nostra è un'agricoltura un sistema agroalimentare fondato su produzioni di qualità che hanno delle capacità distintive ce l'hanno ora naturalmente il fatto che abbiano queste condizioni è un è una condizione necessaria ma non sufficiente dobbiamo poi riuscire in questo contesto a mettersi negli scaffali questa benedetta grande distribuzione che ahimè purtroppo il nostro Paese non ha le portaerei che ci hanno altri nostri concorrenti
Basti pensare alla Francia che Francia Cia il
Gruppo distributivo più grande d'Europa Carrefour Luciano conosce bene i suoi ottanta miliardi di euro di fatturato e il primo gruppo distributivo europeo secondo al mondo soltanto a Walmart alla grande catena americana
Beh e facile avere un gruppo distributivo che fa ottanta miliardi di euro di fatturato quaranta dei quali quindi circa il cinquanta per cento dei quali tutto fuori dalla Francia e facile fare strategie
Di rafforzare il sistema alimentare francese all'estero di di di penetrare nei nuovi mercati dell'Asia della Cina i nuovi paesi emergenti
Basta aprire un po'di punti vendita e poi dietro quei punti vendita arrivano le produzioni agroalimentari arrivano le produzioni francesi noi non abbiamo questi queste catene distributive che sono così fortemente presenti nei mercati esteri perciò come ricordava Bruni abbiam tentato con questo tavolo e grande distribuzione proprio di creare un tempo presupposti insomma per un dialogo più costruttivo col mondo produttivo per lo meno tentare perché vedete noi ci possiamo arrabbiare che la grande distribuzione fare evidentemente suoi i suoi affari ma poi la fine con loro dobbiamo avere a che fare
Non abbiamo speranze di trovare altri modi se non quello di riuscire a soddisfare nel logistica capacità organizzativa sistemi di raccolta organizzazione dell'offerta per poter dire a questi signori noi siamo capaci di rispondere ai vostri disciplinari
Ma naturalmente
Questo impone un modo di stare sul mercato che non tutte le imprese agroalimentari italiane sono diciamo mature o pronte per farlo inutile nasconderci dietro un dito molto del nostro sistema agroalimentare un sistema abituato ancora come si dice in una logica dell'Offerta no
Migliorare la qualità delle produzioni poi ci si sentiva a posto con la coscienza in fondo fatto un buon prodotto di qualità sano ci dovrà pur essere qualcuno che si preoccupi di venderlo
Purtroppo questo ancora nella cultura dal nostro sistema alimentare cioè invece oggi che e dominata la cultura dalla domanda domina la cultura abbiamo bisogno di metterci dentro delle robuste dosi organizzative e commerciali
Tenendo conto che fare un buon prodotto
Oggi bene che vada il cinquanta per cento del lavoro di un imprenditore alimentare bisogna lavorare
Almeno altrettanto bene anche per riuscire a essere forti nelle catene commerciali
E questo è un problema grave perché non solo perché non abbiamo grande distribuzione ma perché noi abbiamo un sistema agroalimentare tanto frazionato che come ricordava Luciano sessantacinque mila imprese agroalimentari italiane fanno il fatturato delle prime tre delle prime tre imprese agroalimentari europee
Questo significa che dobbiamo diventare tutti grandi e dobbiamo puta non è così non è così il settore vitivinicolo lo dimostra
Un settore che pure fatto di piccole imprese
Ma che riesce anche recentemente i dati dell'export del due mila e sei lo dimostrano i primi sei mesi siamo ulteriormente cresciuti cresciuti con un più nove per cento anche nei mercati difficili del Nordamerica
Quindi evidentemente ce la possiamo fare
Ce la possiamo fare tutte le volte che coniughiamo
Capacità distintiva qualità delle produzioni a una capacità organizzativa e di rendersi conto che i mercati bisogna raggiunge di conquistarli anche con una capacità commerciale
Ora certo ci sono da fare anche delle cose per il mercato interno non è che tutto è export è vero che non abbiamo altre molte altre strade perché i consumi interni sono di fatto arrivati a una situazione di stazionarietà per cui ogni ogni forma di formaggio in più ogni bottiglia di vino in più bisogna che la essere capaci di collocarla all'estero altrimenti significherebbe solo ridurre i prezzi però ci sono anche da fare
Interessanti
Ipotesi di insomma di rafforzare strumenti nuovi di commercializzazione anche all'interno del nostro Paese io penso a un'organizzazione delle vendite dirette un pochino più efficace di quanto lo stiamo facendo se se guardiamo gli altri Paesi europei abbiamo molte esperienze che dimostrano che le rendita diretta può diventare una parte è una fetta certo non maggioritaria ma una fetta interessante del fatturato delle imprese siamo dell'ordine del quindici venti per cento
Che nel caso italiano e molto lontano dalla realtà se eccetera eccetto ancora una volta il vino in Toscana in alcune regioni per il resto noi non abbiamo sviluppato quasi per nulla le vendite dirette eppure siamo un Paese visitato da oltre venti milioni di turisti per cui abbiamo la possibilità di esportare stando a casa nostra
E qui dobbiamo lavorare di più dobbiamo lavorare di più si può fare una rete organizzare meglio anche con i Comuni con gli enti locali per trovare i modi di commercializzazione che diano più valore
Alle produzioni nella vendita diretta ma naturalmente tutto questo passa però da quella consapevolezza che oggi qui questo dibattito e ringrazio tutti
Una consapevolezza che non c'è nessuno
Che ci potrà risolvere i problemi
Non è che c'è
Ne il governo di romane Bruxelles gli enti locali invece dobbiamo assumere con molta serietà la consapevolezza che è arrivato il momento che non si può più fermare non ci si può più come dire rimandare
Dobbiamo affrontare questa realtà ciascuno deve fare il suo la sua parte
Cercando di risolvere questa come dire
Anche difficoltà culturale di vedere la realtà come pensate al soltanto alla riforma di edicola sacra questa scellerata riforma che tra l'altro colpisce la nostra Regione in una maniera così forte
Tiberio Rabboni lo sa bene sei stabilimenti dei tredici che dovranno chiudere sono qui in Emilia Romagna
Però attenzione
E lo voglio dire dico proprio con molta franchezza non è che non lo sapevamo che sarebbe giunto quel momento perché seicentoquaranta euro a tonnellata che il prezzo dello zucchero in Europa
Rispetto ai trecento euro tonnellata che il prezzo dello zucchero fuori dall'Europa lo sapevamo anche prima della riforma sapevamo che sarebbe arrivata inesorabilmente
Certo non ci aspettavamo dei doverlo fare in un anno e di dover ridurre la produzione del cinquanta per cento in un anno
Ci saremmo aspettato diciamo un po'di tempo di adeguamento ma voglio fare questo esempio per dire che attenzione già oggi noi sappiamo che in molti comparti dovremo fare dei sacrifici
E allora io dico non aspettiamo che poi l'Europa ci metta di fronte a una drammatica realtà e dovremo in qualche modo risolvere l'emergenza cerchiamo una volta per tutte di guardare quelli che sono i nostri punti di forza
E ne abbiamo tanti
Citavo il vino ma potrei citare anche i formaggi oggi con il nuovo sistema
Che ha finalmente l'Antitrust ha accettato del governo dell'Offerta attraverso i piani di settore
Abbiamo strumenti nuovi che consentono al nostro ai nostri Consorzi di tutela parmigiano reggiano grana padano di guardare al mercato oggi
Devo dire in maniera più ottimista non è un caso che stanno incominciando a cambiare anche dal punto di vista dell'andamento dei prezzi questi ultimi mesi i piani di settore sono stati firmati li ho firmati al ministero prima dell'estate già adesso si incomincia a vedere perché perché finalmente possiamo anche noi in Italia
Potete come dire governare l'immissione del prodotto sul mercato dico questo perché se ci organizziamo se tutti fanno la loro parte se le imprese si rendono conto che l'aspetto commerciale oggi centrale perché ma grande distribuzione perché i mercati globali
Beh io penso che grazie a questo nostro patrimonio così ricco e variegato patrimonio che come veniva ricordato ci copiano in tutte le parti del mondo che siamo costretti a inseguire i prodotti dell'America Latina i prodotti i prodotti in qualche modo che financo il Canada col prosciutto ma sono noi abbiamo bisogno di metterci tutti sulla stessa lunghezza d'onda affrontare i problemi che abbiamo ma partendo dalla consapevolezza che abbiamo un grande patrimonio che può davvero diventare una ricchezza per il paese questo
Appena quindici per cento di ex porto su cento sei miliardi che il fatturato della dell'impresa alimentare italiane
è una percentuale che se ci pensate un po'grida vendetta ma e io non è il made in Italy agroalimentare una grande risorsa strade e o non è una capacità distintiva rispetto agli altri Paesi la la la perché la Germania e la Francia esportano di più di noi che non hanno certamente la cultura ne hanno la ricchezza enogastronomica che abbiamo noi
Allora vedete che c'è del lavoro per tutti a partire da me Tiberio per carità non mi sottraggo però dobbiamo riuscire a a fare un passo in più io mi auguro che questa finanziaria che approveremo in questi prossimi mesi sia una finanziaria che ci dia anche quelle leve di sviluppo che attendiamo
Il documento di programmazione economica e finanziaria da questo punto di vista è una crea delle aspettative interessanti le infusioni cooperative sono un aspetto ma ci sono strumenti anche nuovi e stiamo cercando di costruire ma importante però che ci sia questa consapevolezza che così oggi è uscita in questo dibattito che speriamo tutto il sistema alimentare
Compresi chiave sconsigliabile dita locale nazionale lavori per creare quella sinergia quel gioco di squadra che viene tante volte evocato ma tante difficilmente poi in realtà si realizza ecco con quest'auspicio io ringrazio tutti ma naturalmente
Cerchiamo di guardare al futuro con ottimismo
Nelle difficoltà c'è lo spazio di crescita alcuni settori lo dimostrano dobbiamo davvero guardare con come dire con un po'di grinta sia le imprese che le istituzioni al futuro se ci mettiamo a lavorare tutti insieme io penso che potremo guardare ai prossimi anni pur con le difficoltà manchevole tante opportunità che ci sono nella globalizzazione nel mercato internazionale grazie a tutti
Io ringrazio il ministro ringrazio gli ospiti sapendo tutti che abbiamo la consapevolezza che il cammino è ancora tutto in salita ma che siamo saldi cercheremo di fare tutti del nostro meglio ognuno nella propria posizione ringrazio anche il Pubblico chiediamo scusa per il ritardo dell'inizio per diversi motivi buona notte a tutti