30 NOV 2008
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:05 Durata: 1 ora 52 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 30 novembre 2008 condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (europarlamentare, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 52 minuti.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    L'iniziativa radicale, in Italia e sul piano transnazionale. La crisi economica e le misure economiche del governo. L'attentato terroristico in India a Mumbay.
    17:05 Durata: 1 min 54 sec
  • L"'aula dei veleni" a Catania e la morte di alcuni giovani ricercatori: "non è il cliché della mafia. Questi sono morti della mafiosità civile e dominante". "Noi viviamo in un regime che davvero sta oltre la frutta, sta in una situazione nella quale il dissesto ideologico si è tradotto in dissesto idro-geologico, ma anche in dissesto della sanità".

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "Cominciamo dall'atmosfera italiana". "Anche la cronaca nera è sempre più selezionata. Le famiglie ad esempio sono abbastanza scomparse dalla scena. Non è più la famiglia e le famiglie ma la famiglia politica italiana". La questione del suicidio dell'assessore di Napoli: "Persona dalla quale non ci si attendeva, per suo carattere, una cosa di questo genere. Comunque si dimette. Giustamente la Iervolino piange. Nel frattempo il processo di Bassolino non otteniamo nemmeno di registrarli. Questa cosa è anche troppo chiara nella sua oscurità. Contemporaneamente a Catania un genitore porta alla luce una 'situazioncina' di questo genere: in un laboratorio della facoltà di farmacia di Catania, è venuto a mancare anni fa un giovane ventinovenne, valido - pare - anche sul piano accademico. Vengono fuori notizie per cui questa persona sarebbe morta, in due mesi e mezzo, a causa di un tumore al fegato. Per due anni lo stesso aveva annotato le morti di altri giovani nello stesso luogo. Su quindici persone, 6 o 7 sono morte di cancro". "Però la cosa non ha causato troppa emozione". "Come è possibile che succeda una cosa di questo genere a Catania? Ricordo che mi candidai una volta a Catania, su impulso di Leonardo (Sciascia, ndR), anche perché allora, secondo le statistiche, quella era la città con il tasso di criminalità giovanile più alto in tutto il Mediterraneo. Siccome erano tutti abituati a considerare la Sicilia buona Io invece lo dissi: Catania era pure un comune in dissesto, non si pagavano da mesi gli stipendi ai dipendenti". "Quello che viene fuori è che questi sono morti della mafiosità civile e dominante, non secondo il cliché della mafia". "Se vediamo queste cose e riflettiamo. A Civitavecchia e Napoli abbiamo sicuramente presenza ed incidenze di mortalità con cause individuate, ma poi si resta lì e raramente si sente parlare di processi. Allora ripenso: noi viviamo in un regime che davvero sta oltre la frutta, sta in una situazione nella quale il dissesto ideologico si è tradotto in dissesto idro-geologico, ma anche in dissesto della sanità".
    17:06 Durata: 7 min 35 sec
  • "La sintonia di contenuti sociali ed umani tra noi e questo Paese è inaudita". "La tesi che dobbiamo rivendicare, per aiutare la gente a capire, è: noi vogliamo governare e mandare tutti questi signori in pensione. Perché questo accadrebbe o sarebbe già accaduto logicamente in democrazia".

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "Leggevo che su Vanity Fair è apparso un sondaggio di Pagnoncelli da cui risulta che, su tutte le questioni etiche, il 70% degli Italiani esprime le stesse tensioni ed opinioni nostre. Anzi, noi esprimiamo le loro. Sul finanziamento pubblico: leggevo oggi che alle Europee forse ci saranno 60 liste, anche perché se appena appena si ottiene un risultato, con questa legge si ha per cinque anni la garanzia di ottenere soldi, scandalosamente". Poi "l'incidenza della crisi di sistema - anche qui nel senso tecnico - del sistema finanziario-economico-produttivo". A fronte di ciò c'è una "una classe dirigente in cui si litiga molto, ma in cui sono liti da cortile partitocratico". La proposta di riforma radicale per "un sistema politico americano e spinelliano". Le primarie USA che hanno interessato il mondo ed il paragone con l'Italia. Lo stato del sindacalismo italiano. La "repellenza" che ci sarebbe verso i transessuali. "La sintonia di contenuti sociali ed umani tra noi e questo Paese è inaudita". "E' incredibile: sulle cose più gravi ed importanti di impostazione, noi siamo un campione di come pensa la gente". "Noi ci dobbiamo porre un nuovo problema. Vabbè, la censura e la non democrazia, eppure questa è la situazione da decenni. La tesi che dobbiamo rivendicare, per aiutare la gente a capire, è: noi vogliamo governare e mandare tutti questi signori in pensione. Perché questo accadrebbe o sarebbe già accaduto logicamente in democrazia". "In passato ho fatto una battuta: un nostro tavolinaro, che raccoglieva le firme su 20 referendum e spiegava le 20 proposte ai concittadini, sarebbe potuto - in 20 giorni - divenire sottosegretario".
    17:14 Durata: 13 min 34 sec
  • "Di nessun altro, come di noi, si può leggere già come governerà. Basta guardare ai 90 quesiti referendari che abbiamo immesso nella storia 'negata' del Paese". Due esempi: la battaglia per l'eliminazione delle ritenute statali alla fonte e quella per l'innalzamento e l'equiparazione dell'età pensionabile.

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "La resistenza radicale ha l'obiettivo non solo di resistere, di fare battaglie - come quelle che abbiamo vinto - ma chiedono di assumere le responsabilità che sono dei rappresentanti della maggioranza". Qual è lo strumento per arrivare ad una situazione del genere? "Quando si arriverà ad una situazione nella quale si radica - non possiamo prevedere quale sarà il detonatore - il fatto di essere 'anche radicali'. Quando avremo spiegato che di nessun altro come noi si può leggere come governerà. Basta guardare ai 90 quesiti referendari che abbiamo immesso nella storia 'negata' del Paese". Il caso delle ritenute statali alla fonte: la battaglia radicale ed il sostegno, al tempo, di Giulio Tremonti. "Nell'impoverimento del ceto medio dei dipendenti ci sono da una parte le partite IVA, quelle piccole in particolare, quelle che non hanno mai avuto la cassa integrazione o nessuna attenzione al loro lavoro. […] Abbiamo poi una parte dei cittadini che hanno le trattenute che sono poi trattenute fiscali, trattenute sindacali e sulle pensioni. Da parte liberale si è insistito pure un po' sul carattere diseducativo di tutto ciò, per il fatto che non si deve fare nulla e quindi non c'è nemmeno incentivo a leggere la busta paga". "Questo è un esempio delle riflessioni che noi portiamo al governo". Un'altra battaglia radicale è quella sulla riforma del sistema pensionistico: "Oggi il Ministro Sacconi non ne vuole sapere di 'innalzamento ed equiparazione' dell'età pensionabile". "Siamo gente, nel senso che abbiamo mantenuto la ragionevolezza popolare che a volte si presta. C'è chi dice che dall'opposizione è facile fare le battaglie, ma su questo argomento noi confermiamo quanto fatto nel governo e nella maggioranza. Innalzamento ed equiparazione sono state le nostre tesi costanti nei 23 mesi in cui abbiamo chiesto le stesse cose a quella maggioranza. E allora Sacconi, dall'opposizione, sembrava capirci". Le possibili opposizioni a questa idea dell'innalzamento dell'età pensionabile e la risposta di governo: "Occorre promettere al 70% rilevato da Pagnoncelli, facendogli capire che certe riforme sono necessarie, che queste riforme sono agibili e che tu ci credi. Questo è in fondo quanto accaduto in Spagna, con Zapatero e prima di lui".
    17:28 Durata: 17 min 21 sec
  • "Chi ti promette di fare domani quello che non ha mai fatto ieri può essere in buonafede ma non c'è nessuna garanzia. Se io al massimo ti garantisco che continuerò a ripetere e fare quello che voi sapete e che abbiamo anticipato anche con la nostra vita di partito e di militanti che ci hanno caratterizzato Per questo non devono farci vedere. La gente non deve sapere che ci siamo".

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "Chi ti promette di fare domani quello che non ha mai fatto ieri - o che ha fatto solo ad intermittenza - può essere in buonafede ma non c'è nessuna garanzia. Se io al massimo ti garantisco che continuerò a ripetere e fare quello che voi sapete e che abbiamo anticipato anche con la nostra vita di partito e di militanti che ci hanno caratterizzato Per questo non devono farci vedere. La gente non deve sapere che ci siamo. Se noi andassimo in polemica, nel dibattito, la gente il 'dibattito vero' lo sentirebbe; diremmo 'voi siete al 70% d'accordo su tutto con queste cose, abbiamo fatto l'errore di non essere riusciti a dirvelo, ma ora dovete passare per le urne'". Le motivazioni di Villari, da "maestro del diritto" a confronto degli "strafalcioni" di cultura del diritto dei suoi critici, anche all'interno del PD. "E lì ho misurato l'abisso. Oggi a chi ci ascolta dico: una via è quella di decidersi, di iscriversi e di votare. Perché noi chiediamo questo per governare". I rischi di implosione del PdL. "Non so se implosione o esplosione del PdL". Il contrasto tra Libero e Padania sulla questione dell'abolizione delle provincie. "Io ricordo che cercavo di convincere Silvio Berlusconi che nella storia si producono gli eventi ufficiali. Ma ci sono anche gli altri che si preparano. E gli dicevo che i comizi periferici della Lega che a Radio Radicale trasmettevamo di notte, potevano far pensare che ad un certo punto avrebbero provato ad ammazzare lo stesso Bossi, perché considerato 'traditore'". "Dalla crisi di Alleanza Nazionale, che può essere 'di crescita' ma non è detto, possono venire cose non scontate". Poi c'è la situazione dei "nostri amici di area liberale, Biondi e gli altri: gli hanno detto che chiude il loro partito perché apre il PdL". Il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, su LA7 e tutti gli altri telegiornali. "I campanari che hanno annunciato la nostra morte, almeno politica? Da 50 anni c'è una regola, che siamo noi poi ad accompagnare al riposo, politico, con grande e patente rispetto".
    17:45 Durata: 10 min 23 sec
  • La situazione alla sinistra del PD e l'ostracismo - anche mediatico - nei confronti dei radicali. "Nessuno che faccia un sondaggio inserendoci i radicali".

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "Si continuano a fare sondaggi su Rifondazione e su tutti quanti. […] Eppure nessuno che faccia un sondaggio inserendoci anche il Partito Radicale". Un segno della campagna elettorale che sarà. "Sono dispostissimi a dare la parola a Fausto che torna in circolo; poi dovrà dividere lo spazio con l'Italia dei Valori. Evidentemente una opposizione che si può irrobustire togliendo voti solo al PD sta bene. E quindi spazio a quella. Non vedo perché lo spazio che prima era monopolizzato da Bertinotti, adesso non dovrebbero tornare a darglielo. Noi cercheremo di trovare, come sempre abbiamo fatto, qualche azione di sorpresa. Noi, non dimentichiamolo, siamo appunto presenti in Parlamento; abbiamo rischiato di sputtanarci per sempre perché chiedevamo alla gente di farci fiducia, di capire, mentre ci si negava di presentarci come lista - e quindi denaro, spazi televisivi -, poi il divieto al 'leader', il divieto all''autore principale' della battaglia della moratoria, il no a Viale che rappresentava bene tutte le nostre iniziative su fecondazione, RU486. Noi però non abbiamo fatto scandalo. E' andata e credo che oggi sia poco giustificato il fatto che noi non abbiamo fiducia politica e siamo relegati, sui media, a spazietti così". "Le vere alleanze sono fra pari. Dopodiché c'è l'elemento tattico di un momento, e tra i conigli che dovremo tirar fuori dal cappello ne potremo trovare anche uno che si chiama alleanza o uno che si chiama presentazione, sempre con la preoccupazione di non consumare possibilità nostre e del 'dopo' democratico che verrà". Claudio Fava - doppia tessera radicale - risponde alla proposta di Ferrero per un coordinamento delle opposizioni, aprendo pure a PD, IDV, PS ma escludendo i radicali.
    17:55 Durata: 11 min 21 sec
  • La "radicalità" di una politica estera diversa. Dalla proposta per Israele nell'UE alla scelta nonviolenta e federalista.

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "La radicalità di una politica estera diversa". "Adesso in Israele fanno il nuovo partito, con la posizione 'due popoli, due Stati'. Non è solo una menzogna puntare lì come strategia, ora dico che è un inganno". "Il 40% dei cittadini di Israele ha diritto ad avere un passaporto dell'Unione Europea. La cosa è enorme, quando la metà di un popolo può essere allo stesso titolo cittadino del loro Stato e dell'UE. Possibile che non ci pensano?". Negli anni '90 un quarto della Knesset appoggiò la proposta radicale; eppure anche allora ci furono risposte negative, come quella di Yael Dayan, figlia del generale Moshe Dayan, secondo cui entrando nell'Unione Europa si sarebbe alimentato in Medio Oriente il sentimento anti-Israele. "Israele di alternative ne ha quante ne vuole, se smette di avere la guerra come necessità di sopravvivenza, cioè la guerra con la prospettiva di ottenere la pace come si fa da tre decenni, cioè guerreggiando e con la diplomazia". "E poi per dare cosa ai Palestinesi? Uno Stato nazionale? Come in Somalia. L'Italia è stata giuridicamente presente lì fino agli anni Sessanta. E' oggi il Paese più distrutto. Perché? Perché nel protettorato bisognava guadagnare nuovi rapporti con l'Etiopia, occorreva creare una classe dirigente. Invece non si è fatto nulla e così oggi vogliono fare lo stato palestinese. Perché c'è Hamas, c'è il Libano, c'è la Siria, ci sono le tensioni con la Giordania Il progetto è solo 'dare gli Stati'. Non dicono nemmeno 'due popoli, due democrazie'". "Questa è assenza totale di politica estera. L'Europa è stata inclusiva: prima sei Stati, poi sette, poi ventisette. È stata inclusiva ma oggi è escludente ed esclusiva. Eppure l'Europa, come aveva capito il re di Giordania, può costruire un blocco di un miliardo di persone con quei trecento milioni tra turchi, marocchini". "A governare tendenzialmente il mondo saranno in futuro cinque o sei regioni organizzate. Se non c'è questo, la frantumazione prevarrà in una regione, ci sarà il vuoto che poi attira le guerre". Gli attentati terroristici a Bombay. "La messa a morte, il suicidio, queste cose sono sempre di più una cifra contemporanea di religioni, anche, e comunque di popolazioni intere". "La morte come strumento di vita o di libertà. Ma su questo Gandhi aveva ragione. Per questo dico che la nonviolenza ed il porsi contro 'le patrie' sono cose che noi abbiamo capito in tempo". "Il nonviolento è più attento a quello che si può fare senza ricorrere alla violenza". "Se fossi un consigliere di Bush o di Obama, farei destituire il generale responsabile della morte, magari per errore, dei civili afghani. Queste sono politiche 'senza spese'. Non ci si pensa nemmeno perché c'è questa cosa dell'esercito, della sovranità". "Lo stesso Gandhi si dice che lavorò per l'indipendenza indiana. In realtà quello che resterà e crescerà di Gandhi è il ragionamento, la filosofia politica dello stesso, mentre la sua creazione statale nazionale è finita già con Nehru". "Riprendere la lotta federalista anche sul piano europeo credo vada fatto perché oggi non c'è nessuno che la porti avanti ai livelli di Spinelli o Rossi e che invece può servire al Dalai Lama e agli altri". "L'ipotesi che all'interno della galassia radicale si crei un coordinamento dei dirigenti uiguri, tibetani e via dicendo. Perché non anche palestinesi ed israeliani".
    18:07 Durata: 12 min 51 sec
  • "Ad una Europa come questa la Cina può permettersi di dire quindi: 'è annullato il nostro vertice che era previsto perché tu Sarkozy, Presidente di questa Europa, incontri il Dalai Lama'. Ci rendiamo conto? Ingoiano tutto". L'idea di un coordinamento nel PRNtt tra i rappresentanti di popoli oppressi nell'area asiatica che hanno optato per la richiesta dell'autonomia invece che per l'indipendenza nazionale.

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    La visita del Dalai Lama al Parlamento Europeo e poi l'incontro con Sarkozy in Polonia. "Ad una Europa come questa la Cina può permettersi di dire quindi: 'è annullato il nostro vertice che era previsto perché tu Sarkozy, Presidente di questa Europa, incontri per qualche ora il Dalai Lama'. Ci rendiamo conto? Ingoiano tutto". "La risposta sarebbe che tutti i capi di Stato, magari i loro rappresentanti, incontrano quel giorno il Dalai Lama con Sarkozy. Ma figurati. Però noi sapremmo cosa fare se fossimo noi al Governo". La scelta tra indipendenza ed autonomia nel movimento tibetano e tra altri popoli oppressi. Una idea da esplorare in occasione del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento: "Creeremo un organo che assicurerà che almeno a livello bimestrale si aggiorni, unifichi le informazioni. Tutto questo anche con le difficoltà che abbiamo". "Tra quelli che hanno accettato la scelta da noi promossa, quella favorevole all'autonomia piuttosto che all'indipendenza".
    18:19 Durata: 7 min 52 sec
  • Iraq, Afghanistan e la politica estera USA

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    La situazione in Iraq sembra migliorare. L'attività in loco di Non C'è Pace senza Giustizia. "Ho presente le complessità, tanto che nella proposta Iraq Libero mi ero molto occupato del dopo-Saddam". "La questione dell'Afghanistan che si risolve mandando molte più truppe, francamente non lo so. 'Anche' sì, ma se ci fossero soprattutto quello. Ci vuole una strategia di ripresa dell'immagine, che non è solo per l'Afghanistan ma per tutto il mondo, da parte americana". Allora verranno fuori pure "i problemi di tutta quell'altra area" che è "l'Indocina". "Il fatto di dare fiducia agli anticomunisti è stata una delle leve su cui hanno potuto fare leva le autorità comuniste per continuare la loro repressione". La campagna per i Nobel e la necessaria attenzione all'area estremo-orientale.
    18:27 Durata: 8 min 20 sec
  • Lo stato dell'opposizione in Parlamento: Partito Democratico e Italia dei Valori. "Quello che passa sulle televisioni, d'accordo, è: Berlusconi da una parte e Veltroni dall'altra. L'equilibrio è questo e queste sono le presenze che vedono gli Italiani". Di Pietro al 9%? "Se con tutto lo spazio che gli danno il massimo fosse quello".

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    La linea di opposizione proposta dai radicali all'interno del gruppo del PD e lo stato dell'opposizione. "L'immagine e l'identità del Partito Democratico su tutta la carta stampata appare chiarissima". "Non c'è stampa che non sia costretta, con maggiore o minore enfasi, a registrare questa storia letteralmente incredibile di eventi critici, di una qualità politica desolante. Il dibattito, le liti, le cose. La Bindi che continua a dire: 'magari il problema fosse di politica. Il nostro è problema di gestione'. E' la gestione del 'Loft', lo abbiamo visto anche con le primarie giovanili e la campagna di Giulia Innocenzi. Tutto questo però lo sanno 6-7 milioni di persone". "C'è un Paese nel quale il PD è quello delle elezioni, con Veltroni che continua ad avere in televisione lo spazio che ha Berlusconi. C'è poi il paese della carta stampata. Alla Stampa di Torino e al Sole 24 Ore si possono riconoscere delle linee nelle quali la positività dei dibattiti interni, l'emersione di qualcosa di significativo - sul problema religioso, su quello della giustizia - ci sono. Non mi sento di nominare quelli che sempre nominiamo d'ufficio, Repubblica e Corriere della Sera". Poi ci sono i giornali di partito. "Però quello che passa sulle televisioni, d'accordo, è: Berlusconi da una parte e Veltroni dall'altra. L'equilibrio è questo e queste sono le presenze che vedono gli Italiani". "È indubbio che questa sfiducia c'è, sfiducia in coloro che hanno molto sperato, anche al momento elettorale, sul Partito Democratico". Di Pietro guadagna consensi? "C'è chi dice il 6%, come Pagnoncelli, e chi dice il 9%. Certo se fosse il 6%, sta sempre in televisione a fare la parte facile, la fa pure molto bene, quindi l'incremento è relativo. Bisogna vedere cosa accadrebbe se gli si centellinasse la corrente, senza nemmeno staccargli la spina". "Quelli che dicono il 9%. Se con tutta la sua bravura e lo spazio che danno a Di Pietro il massimo fosse quello". La figura di Tremonti. "Al Parlamento Europeo una volta si offese perché lo attaccai proprio sul problema della fedeltà al parametro del 3% in materia di deficit. Dissi che era pericoloso scherzare su questo. Adesso lui è un rigorista del 3%. Solo che anche Monti e gli altri dicono che adesso c'è una eccezionalità effettiva e quindi anche il liberista dice 'interveniamo'. Il problema è quando si passa, dall'emergere ad una esigenza vera e grave, all'emergenzialismo". "L'unica sorpresa relativa è Lula in Brasile. Si temeva una gestione un po' demagogica, mentre pare una gestione responsabile. Si cominciano invece a sentire alcuni guai di Chavez che invece sembrava trionfante".
    18:36 Durata: 15 min 2 sec
  • Appuntamenti della settimana

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    "Domani Graham Watson è in perlustrazione pre-elettorale europea con Nicolò Rinaldi. Sarà qui, lo vedremo. Sono tre i partiti italiani nel gruppo Liberale; uno è quello della Margherita che non c'è più. L'altro è quello radicale e poi l'altro è quello di Di Pietro". Martedì sera a Bruxelles per la minisessione del Parlamento Europeo, durante la quale ci sarà l'intervento del Dalai Lama. La riunione al Partito sul divorzio breve. L'ultima settimana di preparazione del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.
    18:51 Durata: 6 min 29 sec