La rassegna della stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato diciassette gennaio questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale accurati David Carretta due sono i temi di cui ci occuperemo quest'oggi innanzitutto Gaza e voi
Il prossimo Presidente americano Barack Obama entrerà ufficialmente alla Casa Bianca la prossima settimana ce ne sarebbero
Molti altri di temi da approfondire l'economia ieri Libération per esempio spiegava i rischi che sta correndo la zona duro nonostante
La Banca centrale europea abbia tagliato i tassi di interessi e questo perché il divario tra i rendimenti
Dei titoli di Stato di alcuni Paesi tra cui l'Italia e quello dei bond i titoli di Stato tedeschi ci sta ampliando sempre di più sintomo del rischio
Di insolvenza del debito di alcuni Paesi tra zona euro tra l'altro
In un editoriale sempre ieri fra Sontag invitava l'Europa a muoversi a non fondare la sua politica economica solo sui tagli di dei tassi di interesse della Banca centrale europea
E poi ci sarebbe da approfondire la questione Russia che erano Schroeder l'ex cancelliere tedesco è stato nominato nel consiglio di amministrazione di TNE K di Pio la società petrolifera anglo russa paralizzata dai conflitti
Tra gli azionisti di Londra e quelli
Di Mosca Schroeder tra l'altro era anche
Presidente del consiglio di sorveglianza
Di Gazprom come sei prezzo lati di Putin fossero gli unici a poter sblocca are le crisi con
La Russia
Il Cremlino tra l'altro questo riportava il Wall Street Journal Europe sta cercando di nazionalizzare le società di estrazione esportazione di mentali ma
Concentriamoci sui due temi di oggi piazza vi proporremo una serie di commenti a partire da lì dal Times che chiede un cessate il fuoco
Siamo sull'orlo sul punto di non ritorno scrive il quotidiano liberal di New York
Dalle fidiamo poi leggeremo un'analisi di Ivan Erriu folla sul vero carnefice dei palestinesi cioè l'islamismo e Hamas
Vedremo anche un editoriale da Libération che si affida Barack Obama quanto al futuro Presidente
Americano leggeremo l'editoriale di questa settimana delle come secondo cui Obama a la possibilità di rinnovare l'America dopo
L'eredità fosca di bus un giudizio diverso sulle dita di Bush aveva espresso caccia ascoltando era sul Washington post per Wall Street giornalino editoriale
Di ieri vi proporremo anche un'analisi in chiusura di Philip Stephens dal Financial Times c'è una sfida per l'Europa con Barack Obama cioè scegliere se essere giocatrice o spettatrice sullo scacchiere mondiale partiamo partiamo però da Gaza e dall'editoriale di ieri del New York Times che
Si interroga una via d'uscita a casa
Scrive il quotidiano liberal di New York siamo d'accordo sul fatto che Israele al diritto di difendersi contro gli attacchi di Hamas ma temiamo che
L'assalto contro Gaza stia per superare il punto di non ritorno è giunto il momento di un cessate il fuoco con ANAS e di un ritorno i negoziati di pace
Negoziati di pace che sono la sulla vera speranza per garantire la sicurezza di lungo periodo di Israele
Gli organi scrive di essere incoraggiato dal fatto che un cessate il fuoco finale sembri guadagnare terreno anche sulla maggior parte dei dettagli non sono conosciuti
L'attenzione si è concentrata su una proposta egiziana di una tregua iniziale seguita da un ritiro delle forze israeliane per la riapertura dei valichi di fondi valichi di frontiera per allentare il blocco economico di Gaza israeliani
Spiega il quotidiano sanno che l'offensiva di venti giorni non azzoppato per sempre l'ala militare di Hamas che ha posto fine alla sua capacità di lanciare razzi contro Israele è improbabile che Gerusalemme possa realizzare questi obiettivi militari in poco tempo
Il costo in vite umane in termini di furia antisraeliana sarebbe enorme più di mille palestinesi sono già morti nella Striscia dove una vita da sempre misura regole diventata insostenibile tredici israeliani sono morti
Teniamo anche prosegue il New York Times che questa guerra stia indebolendo ulteriormente il presidente palestinese Mahmoud a bassa che in Italia conosciamo col nome di battaglia Abu Mazen e suo fatali nemico giurato di Hamas
Conosciamo i limiti di Abu Mazen ma almeno lui crede in una soluzione di due Stati lui e la migliore speranza per una pace negoziata scrive il quotidiano Liberal
Come parte dell'accordo di cessate il fuoco Israele ha ragione di chiedere di fermare per sempre i razzi di Hamas e Israele anche ragione non fidarsi delle promesse dell'organizzazione islamista Hamas ha usato l'ultimo cessate il fuoco per ri armarsi
Attraverso il tunnel che passa che passano sotto il confine tra l'Egitto e Gatta
La miglior protezione sarebbe di avere osservatori per fermare il traffico di armi
Traffico che vitale per a Massa israeliani però devono essere pronti ad allentare il loro blocco di Gaza per permettere un'attività economica più normale il Presidente eletto Barack Obama dice che lavorerà un accordo di pace sin dal primo giorno
Ci auguriamo che Israele scelga un nuovo leader nelle prossime
Elezioni
Che si terranno tra qualche settimana leader che sia davvero impegnato per una soluzione di due Stati con il sostegno del nuovo Presidente americano il nuovo premier israeliano dovrà secondo il New York Times impegnarsi per la pace sin da subito
Ponendo fine alla costruzione degli insediamenti cooperando seriamente con Abu Mazen e migliorando la vita di tutti i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza
Sulla stessa linea un'altra analisi pubblicato da giornale estero ieri lo fidiamo ove non ci fate il dramma di piazza rischia di rafforzare Hamas di rafforzare
L'integralismo più originale quindi vale la prima accennarne
Un altro articolo pubblicato ieri da dallo stesso quotidiano conservatore francese block notes vivono più folle il vero carnefice dei palestinesi si parte dalle manifestazioni
Antisraeliani ci sono un po'ovunque in Europa ce ne sono state di importanti in Francia
Ecco quanto sta accadendo in Francia delle folle che sfilano con la kefiah gridano il loro odio per Israele brandendo bandiere della Palestina di Hamas di Hezbollah
E delle evidenti democrazie del Maghreb nelle manifestazioni si sentano slogan come questo siamo il Popolo della Francia popolo Della Resistenza siamo tutti palestinesi
E anche all'Akbar Allah è grande cioè il Partito comunista del sindacato di sinistra l'equivalente della CGIL tutta l'estrema sinistra venuti a criminalizzare lo Stato ebraico e tra un sud e tra Sudan l'antisemitismo scrive
Più folle
Prendendo a pretesto la guerra di Tsahal contro Hamas che regna incontrastato su Gaza e ricusa la sovranità ebraica su Israele il Fronte islamico fascista si dà all'esecrazione di Israele
Ma questi umanisti tra virgolette non dicono niente del genocidio del Darfur trecento mila morti perpetrato dagli jihadisti sudanesi né del terrorismo di Al Qaeda che uccido soprattutto musulmani
Dietro la loro mozione per Gaza ce lo stesso odio del mondo libero che unisce di autocritica islamisti e loro utili idioti il popolo palestinese scrive più forte
Può disperare Conde di difensori così con gente che vuole perpetrare il loro martiri il martirio del popolo palestinese l'unificato dalla lotta contro gli ebrei che
Legittima una lettura letterale del Corano il bambino ucciso bambino palestinese ucciso esibito davanti alle telecamere la messa in scena la specialità dei tiranni di Gaza che utilizzano i civili come scudi umani
Capitolare davanti a immagini insostenibile è proprio ciò che gli islamisti si attendono dall'Occidente
Mai però mostrano le immagini dei morti tre militanti di Hamas non in forme durante l'assalto contro il campo di Shining nel due mila e due
In media avevano denunciato un genocidio alla fine i morti furono solo diciassette avverte implicitamente implicitamente Ruffolo quanto le cifre
Date da casa certo la sporca guerra e insopportabile ma non è solo quella dello Stato ebraico contro un vicino fanatico che promette la sua cancellazione dalla Carta
Le manifestazioni che il conflitto suscita ricordano l'altra posta in gioco la sopravvivenza di una democrazia che vuole preservare la sua storia la sua cultura il suo modo di vivere
Quelli che sfilano gridando abbassi Israele non ammettono la resistenza di Israele e vorrebbero anche una Francia piegata così
Io più folle su le filiali di ieri un po'più
Conformista diciamo liberazione nel suo editoriale sempre di ieri dal titolo nemici il quotidiano progressista francese riporre tutte le sue speranze in Barack Obama lo Stato
E Braico scriverebbe denuncia giustamente ammasso movimento che è scritto nel suo programma la distruzione di Israele che riprende i peggiori discorsi antisemiti
Israele per giustificare l'insopportabile orrore di questa operazione che uccide emotiva civili dei bambini spiega che Hamas usa il suo popolo come scudo umano i palestinesi dall'altra parte denunciano Israele
Che ha rinchiuso un milione e mezzo di esseri umani imponendo un blocco che ha solo alimentato la rabbia di un popolazioni umiliata
La quale popolazione nella sua disperazione si affida agli islamisti più estremisti questa una politica che non lascia nessuna chance i palestinesi moderati e e
I laici del fatta in semilibertà in una Cisgiordania piena di
Coloni questi nemici non cambieranno mai questi nemici non spariranno mai scrive di B
In casa e a Massa saranno sempre alle porte di Israele l'operazione di Zaia non può che rafforzare il movimento islamista
Dall'altro lato gli israeliani non sono mai stati così uniti sostenendo una guerra che non risparmia nemmeno gli ospedali Palazzi dell'ONU
Solo un implacabile pressione dei Paesi occidentali dei Paesi arabi può far ammettere questa realtà le due parti in guerra il mondo tende molto da Obama che però non potrà essere l'uomo dei miracoli sperati
Ma Obama almeno secondo l'idea compreso che le guerre loro soluzioni sono legate dall'Iran Afghanistan al Pakistan a Gaza
Obama può creare una stretta finestra di opportunità per una tregua con il sostegno dell'Egitto della Turchia e dell'Europa e allora andiamo a Barack Obama che tra qualche giorno il venti gennaio si insedierà ufficialmente alla
Casa Bianca Economist l'Economist questa settimana dedicato al Presidente eletto la sua copertina il principale
Editoriale rinnovare l'America Bush ha lasciato un'eredità fosca ma Obama può fare molto per riparare i danni
Scrive l'Economist poco dopo mezzogiorno il venti gennaio Barack Obama soprasseduto per la prima volta alla scrivania dove si concentrano tutte le responsabilità
La presidenza americana è sempre stata un lavoro più difficile di maggiore responsabilità ma questa volta l'UE ancor di più almeno così appare
Una recessione globale di una severità mai vista negli ultimi ottant'anni una nuova guerra in Medioriente altre vecchie guerre in Africa missioni lungi dall'essere state completate in Iraq e Afghanistan
Una russa aggressiva e una Cina in espansione queste sfide internazionali occuperanno l'attenzione del Presidente insieme alle noiose preoccupazioni interni come la lotta
Alla disoccupazione la necessità di un migliore sistema sanitario un deficit americano che sta esplodendo di certo il carico è troppo grande per terra essere addossato ha un solo uomo anche se il mondo sembra pensarla diversamente l'Economist poi
Spiega l'atteso a che c'è per per questa inaugurazione
Scrive che Obama può fare cose importanti meno arroganza americana sarebbe benvenuta ma questo però non deve voler dire isolazionismo avverte settimanale
Un rinnovato rispetto per la costituzione la legge sarebbe salutato in patria all'estero comunque sarà l'economia consumare la maggior parte dell'attenzione di Obama
E poi l'Economist fa il Bilancio dell'Amministrazione uscente in generale Bush ha avuto una tendenza semplicista vedere il mondo attraverso lenti partigiani ideologiche
Si è fidato di cattivi consiglieri più lungo di quanto avrebbe dovuto troppo spesso diviso il mondo in buoni e cattivi ha complottato per
Istituire un'egemonia politica repubblicana negli Stati Uniti anche se si era venduto all'elettorato come un fautore della politica bipartisan
Sulle questioni economiche Bush è stato troppo prona sacrificare il bene di lungo periodo per i guadagni di breve periodo e si è dimostrato poco attento a dettagli vitali ai dettagli vitali come
Accaduto nella condotta della guerra in Iraq Obama sembra essere diverso scrive l'Economist
Offrendo il più importante degli incarichi dell'amministrazione la sua rivale Hillary Clinton e tenendo Robert Gates come segretario la difesa Obama ha dimostrato la sua determinazione a non circondarsi di Licca piedi
Ha messo insieme una squadra che ha impressionato quasi tutti per il calibro il peso e per le posizioni centriste
Finora è stato capace di essere duro ma anche pronto a mettere gli errori e ha ripetutamente detto gli americani che dovrà fare cose spiacevoli i prossimi quattro otto anni potrebbero anche
Rivelarsi una delusione oppure possono essere un trionfante rinnovamento pure una via di mezzo Obama non ha esperienza in questo
Non ha esperienza in generale in questo momento il mondo pare davvero proibitivo ma è un uomo da rispettare serio e questo è un buon inizio così
Così la pensa l'economista di tutt'altro inviso avviso invece ciascuno Tanner sul Washington post di ieri
Fuori Bush volano le scarpe il titolo ora vedremo perché bus tra l'altro ha fatto
Il suo discorso da Dio l'altro giorno rivendicando il fatto di aver reso l'America più sicuro
Di aver difeso gli interessi del suo Paese
La transizione Bush Obama sembra essere contraddistinta da una certa continuità e non da quel cambiamento radicale che era stato promesso da Obama in campagna elettorale
Prendete per esempio Newsweek questa settimana in copertina ritrae un Obama circondato
Da fotografie di Dick Cheney dal quale
Sembra ispirarsi e così la pensa in qualche modo anche cauta Hummer con l'eccezione di Nixon scrive il columnist almeno con del post
Nessun Presidente dei tempi di Truman lasciato l'incarico tanto poco amato quanto bus per la riabilitazione di Truman a ci vollero decenni per quella di Bush ci vorrà molto meno anzi è già iniziata il principale revisionista proprio Barack Obama
La riabilitazione è stata Espresso non a parole ma nei fatti tacitamente Obama ha fatto sua buona parte
Dell'eredità bus nella transizione non è solo il fatto che Obama abbia conservato alcuni personaggi chiave come segretario la difesa Bob Gates
E la continuità della politica di Bush scrive Cau Tanner e la ripetuta promessa di condurre un ritiro dall'Iraq e che non vi stabilizzi la sua nuova democrazia e la grande attenzione con cui Obama sta evitando di abbandonare l'infrastruttura antiterrorismo che l'Amministrazione Bush lascia dietro di sé
Obama si continua a essere in disaccordo con Dick Cheney sull'accettabilità di alcune tecniche di interrogatorio
Ma riconosciuto la saggezza dei consigli di quello che il vicepresidente di Obama cioè giù Baldan aveva definito il più pericoloso vicepresidente della storia americana
E ancora il fatto che Obama ha riconosciuto che non bisogna farsi un giudizio sulla base di informazioni incomplete o della retorica di campagna elettorale
Tutto questo è un segno del rispetto di Obama per l'eredità Bushehr Cheney cosa spiega cosa spiega questa continuità secondo Cantanna
Non è un cambio di sensibilità politica ma il fatto che Obama si trova semplicemente davanti alla realtà la bellezza del della rotazione del potere democratico e che quando l'opposizione va al Governo le critiche gratuite e le calunnie non possono durare a lungo
Sono i democratici ora a dover gestire l'Iraq sono loro a dover gestire una guerra contro Al Qaeda sono sempre democratici che devono gestire la pannocchia di misure anti terroriste con cui l'Amministrazione Bush
Ha tenuto il sicuro l'America negli ultimi sette anni e tutto questo avviene mentre Bush decide anche di prendersi tutti gli insulti finali della guerra in Iraq i lanci di scarpe contro di lui gli Stati Uniti
Tutto l'odio generato dalla guerra è concentrato sul Presidente uscente
Scegliendo di personalizzare la responsabilità del peggio della guerra bushista facendo un favore al suo successore perché Obama entra in carica con un successo strategico in tasca che l'Iraq stesso insomma conclude cloud Panda
La continuazione da parte dei Democratici delle politiche di Bush e il riconoscimento anche se tacito di quanto Bush abbia avuto ragione
L'eredità di Bush evidentemente salutata anche da una da un giornale conservatore come il Wall Street giornali in un editoriale dal titolo Nine Eleven presi bensì la Presidenza dell'undici settembre
Il mondo rimane un luogo molto pericoloso ma grazie la volontà di agire di Bush dopo undici settembre
E a rischio della sua stessa popolarità gli americani sono più sicuri oggi del dieci settembre due mila uno così
La mette
Il vuole stringere diverso invece quindi
Più interessante come
Come come come spesso accade il
Quando si esce dal dal
Dai discorsi ufficiali il commento di Gerard Becher sul Times di ieri
Bush non era il male
Era semplicemente un inetto la storia forse avrà un giudizio più simpatico degli ideali del Presidente uscente ma Buscaglia
Perseguiti in modo incompetente ideali soprattutto in politica estera la Freedom
Agenda e risultati
Non sono non sono quelli sicuramente non sono quelli sperati sempre a proposito di Obama chiudiamo segnalandovi un'altra analisi Philips Stephens sul Financial Times di ieri
La sfida di Obama per l'Europa giocatrice o spettatrice in sostanza il vecchio continente si trova di fronte a questa scelta cioè se stare a guardare per poi dare sempre la colpa di tutto gli Stati Uniti
Oppure se giocare e giocare sulla scacchiera mondiale proprio al fianco degli Stati Uniti perché
Perché secondo Philip Stephens con la Russia che sempre più prepotente della Cina che cresce l'equilibrio delle potenze che si sposta
Verso est potrebbe non esserci momento più importante per difendere i valori occidentali e l'attuale ordine multilaterale ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale