La guerra tra "il dire e il fare". Il ruolo della comunicazione nei nuovi equilibri internazionali dopo l'era Bush

Questo
Bene cominciamo questa chiacchierata
Vi confesso che oggi ero un po'preoccupato perché sapendo che eravamo molti dei quali speravo che costerà di più di là
Della linea speranze esistente sarete voi soddisfatta perché ce come sempre più i nostri eventi
Un
Del pubblico convenuto
A discutere con voi
Di questo libro
Che prende tema che di grandissimo rilievo che il nome tanto è soltanto quello della guerra
Ma è quello delle linguaggio attraverso il quale la guerra
Chi la fa
Chilla visibile chi è tenuto ad esprimere una posizione su di essa la presente
E forse il linguaggio
Di questi varie posizioni sull'hardware
Riflette culture paradigmi inventa lì messaggi politici aspettative chiesi bollito non suscitare oltre che aspettative posizioni che sono acquisite in coloro che parlano
Dal fondo non rechi
Un libro come questo di crea delle straordinarie sorprese non è tra le sue finalità farlo non è che
Quando si vissi analizza il linguaggio di esponenti dell'estrema sinistra
Ciò mette in luce qualcosa di diverso in realtà
Da
Da quelle che sono le posizioni che voi conoscete però vi aiuta molto a capire le via aiuta
Proprio
Cogliere alcuni di profondi che stanno meglio e culture di questi futuri
Ovviamente gli anni sono stati
Particolarmente utili per questo tipo di esercitazione purtroppo perché c'è stata una guerra che è durata molti anni e che ancora non è interamente finite
Che a comportato
Un insieme di prese di posizioni di valutazioni e di atteggiamenti
Cioè avete in cooperative una serie di personaggi facilmente riconoscibili
L'autrice poiché che era
Quali metodologie
Oltre che col davvero la vettura
Dei loro discorsi ho cercato di profondi investite da il loro linguaggio
Le loro culture ripeto le loro aspettative
Io in quest'occasione solo il piacere di esserci la Presidenza di queste si dice tavola rotonda voglio chiedere scusa uso questo termine perché non saprei dare altro usare
Detesta chiacchierata più voci la assume Alberto Benzoni intellettuale sì scelto il mio microfono ossia e poi bisogna saper Pirlo col
Io non essendo presidenzialiste o qualche
Forse Franco circa la tripli
Né dico perché lì
A
Grazie
è mi è stato affidato l'assai gradito compito di portare il saluto dell'ISI ma questo incontro sul libro di Rossella reca pubblicato dall'editore derivino all'interno dalla collana editoriale ISMA
Un libro meritevole di letture non limitate agli specialisti
è importante che si presenta in un momento poi di rilievo è abbastanza intenso di emozioni però per per la
Storie bellissima come si dice la nomina la nominati
E i comma anche alla presidenza della Fondazione Bordoni e il passaggio della Presidenza
Dell'istituto Massimo Fichera
Se un libro importante il costruito intorno a un lavoro di ricerca complesse non breve
Che ha sperimentato l'uso di tecniche informatiche la cui
Evoluzione immagino datata non esperto apra
Fra la sociologia delle comunicazione all'analisi del linguaggio nuove interessanti strumenti di indagine
Strumenti da applicare
A uno scenario quant'altre mai mutevole come oggi ci dice in modo coerente il passaggio di consegne l'Amministrazione americana
Direi un evento per inciso che potrà consentire di di di verificare
E qui a qualche tempo in grado di autonomia o di dipendenza in chiave di aderenza o di antitesi delle parole della politica italiana da quelle di oltre Atlantico
E a ciò si lega l'augurio che l'opera su cui oggi ci intratteniamo posso dire che anche un cespite
Libero più in generale questo tipo di analisi mi sembra anche il figlio nel posto dal mille novecentottantanove
Per un quarantennio del rigido contesto politico internazionale si è riflesso in un modo abbastanza scontato e sul
Sul linguaggio che lo rappresentava o invece dopo di allora e soprattutto nel primo nel clima di grande variabilità incertezza di questi di questi ultimi tempi la ricerca sul linguaggio
Può proporsi anche come strumento ausiliario per comprendere chiarire consistenza e coerenze congruenza e o meno
Divisioni indirizzi e comportamenti politici
Il lavoro di Rossella reca che il percorso da una non nascosta passione per il merito della politica punta con la metodologia della sua ricerca ricondurci all'uso proprio della parola
Ci aiuta anche a comprendere gli affetti del combinato disposto
Tra la fine della forma partito così come concepita e realizzata nel secolo scorso
Che l'esplosione del consumo televisivo del cittadino consumatore italiano quotidianamente inchiodato Persico quattro ore di fronte al piccolo schermo
Quattro
Ripeto
Non si tratta ovviamente di rimpiangere forme vitivinicoli del del passato dalla politica
Che sono anche i ricchi di oscurità di grammi per la libertà
Si tratta invece di misurarci oggi
Con le
Inevitabili conseguenze di una politica che si fa lo spettacolo che trova un'espressione di elezione in talk show in cui la parola e brandita finalizzata
Ha una martellante opera di affermazione convinzione quando va bene
E quando va male e di deformazione manipolazione con l'appannamento dà la parola stessa
Quale primario strumento della conoscenza la ricerca di regga punta dunque restituirci questo strumento con tecnica il metodo
Ponendo l'accento sui tempi sui luoghi
Dall'espressione politica sul freno sul contesto
Sarebbe bello da queste ad analoghe ricerche dico esperto che sortisce come dire una cosa
Manualistica che aiuti ad ampliare la platea in grado di
Sottoporre assicuro vaglio critico il messaggio della politica
Questo libro centrato su una guerra mi porta a concludere con una considerazione suggerita Mita Massimo Fichera
Da decenni ormai l'Europa non
Non è attrice protagonista nei conflitti
Ma il senso di questa condizione duplici
In positivo sta nel fatto che l'incipit dell'Europa politica
Nodi siano italiani innanzitutto il manifesto di Ventotene ha cancellato la guerra tra la gamma degli strumenti a disposizione della diplomazia
Ma l'Europa per rilievo centralità
è sempre coinvolta nel conflitto del mondo tanto più se vengono la porta di casa
E quindi
In negativo dobbiamo registrare la carenza dell'attore europeo o meglio dell'insieme degli attori nazionali ed europei
La loro difficoltà di mettere in campo la parola armata di convincente progettualità suscita attrice di un'operatività politica capace di sciogliere notizie prevenire conflitti
L'augurio finale che in un prossimo futuro l'Europa diventi interessante per i sociologi della comunicazione sarebbe un segno che i grazie
Questo nostro incontro si svolge
Più o meno nella stessa stesso orario della
Cerimonia di inaugurazione del
Nuovo Presidente degli Stati Uniti
E per certi aspetti
Con la sola eccezione il numero di persone forse presenti
Anche se qui siamo messi bene
Un po'gli assomiglia perché entro io credo centrali noi siamo chiamati qui oggi che siamo
Al rischio di dover fare
Una specie di brevi cenni sull'universo
Cioè
Naturalmente l'analisi che
Avrà la precedenza sulla tipologia e la ricerca
Svolta
Ma c'è anche un po'una serie di interrogativi che intorno a questa ricerca si pongono
E almeno sotto su tre
Su tre piani
La guerra cos'è oggi il fenomeno guerra
In cosa differisce le guerre del passato
Quali sono le sedici e le sue caratteristiche sue equivoci
E se le guerre poi di
Avremo di fronte nel futuro sono o nocivi a quello che ha avuto il recente passato qui in un discorso sul fenomeno guerre
Un discorso su come questo per questo fatto viene
Uso l'espressione poco volgare maturo viene venduto la pubblica opinione presentato la gente
In un contesto in cui siamo sempre di più di fronte al guerriglie Ilio con un sottofondo ideologie quindi hanno bisogno presentazione
No e di una motivazione politica come questa motivazione viene data facendo vedere che cosa non facendo vedere
Altro e terzo il modo con cui questo messaggio viene
Percepito di una pubblica opinione e particolato invito prima italiana che poi la materia della ricerca l'altro essa reca
Tutto questi nel contesto di una
Chiudo rapidamente e nel contesto di un
Estrema rapidità di mutamento
Siamo oggi di fronte alle stesse voci sia oggi il famosa guerra preventive ancora così lo sarà ancora dominerà il prossimo futuro come sembra dominare gli anni passati
La presentazione di guerre che sono guerra asimmetrica
è simile a quello fatto le guerre del spetterebbe alle classiche
Guerini
Si vedeva la la guerra
Ma non si devono i morti ogni sine die morti ma non si vede la guerra
Poi pertanto dirlo sinteticamente terzo
è vero non è vero che la pubblica opinione dell'ENEL per un pubblico più italiani partiti recepiscono
Nel valutare la guerra dare un giudizio e dall'indicazione schemi ideologici del passato non siamo piuttosto di fronte anche
A un processo di mutamento
In cui le divisioni tra i triennali hanno meno corso di prima ecco
Poi ognuno di questi temi non potremo parlare per ore naturalmente
Questo non è una né una
Potrebbe sono ha promesso una minaccia ma insomma noi chiuderemo per sette mesi che significa e tutti quanti siamo costretti
A parlare poco e credo che sia un vantaggio per il dibatto perché in un'ora si può non si è distinto si può non dire nulla ma in cinque minuti riunire per forza qualche cosa
Ciò detto molto rapidamente dare la parola
L'ha presa Bentivegna per presentare diciamo così la ricerca
Grazie
Allora come ha detto il Presidente Amato questo testo non ci offre scoperte ci offre confermo
E ci offre conferirle sulla centralità del linguaggio nella politica
Sia rifacendosi a schemi di lettura consolidati come esempio Edem sia ancora rifacendosi ad approcci della ricerca sociale propri della appunto sociologico
In questo senso debbo dire che il lavoro di Rossella regard si colloca nel solco di una tradizione nobile consolidata
Che prende le mosse da Aruta l'asso dal famoso scienziato della politica che nel mille novecentoquarantanove appunto lavoro su una aspetto apparentemente marginale ma che poi si rilevano di particolare rilevanza
E cioè studio per circa venticinque anni dal diciotto al quarantatré
Gli slogan pronunciati primo maggio l'Unione Sovietica con l'obiettivo di individuare le strategie di politica interna che internazionale di quel Paese
Quindi nel quarantanove lasso dell'appunto ci offrì questo spaccato di ricerca sociale dove si intrecciano appunto un'analisi del linguaggio l'analisi della politica internazionale e dei suoi equilibri
Diciamo che il l'obiettivo l'intento di Rossella reca si muove in questa direzione appunto rifacendo si acquista tradizione nobile e consolidata
Rossella reca appunto analizza studia le parole sulla guerra o anche la guerra delle parole che talvolta significa
E queste parole sulle parole dei soggetti politici italiani che hanno
Come sostenuto appunto l'intervento che lo hanno osteggiato che mi hanno comunque parlato
E ce lo hanno raccontato anche oltre appunto ai giornalisti che ce lo descrivevano Chu riportavano con categorie diverso
Questo racconto appunto atto da Rossella Reagan viene analizzato con l'intento di ritrovare simbolismo metafore e frame interpretativo
Prima però ad arrivare a vedere come i soggetti politici ci hanno raccontato la guerra le loro posizioni sulla guerra
Rossella reca ricostruisce contesto entro il quale la guerra aperti sul suo tratto di irriducibili cita alle categorie protette correggimi ideale che per esempio erano state individuate quindi novecentonovantotto
Io appunto ricordo io Sonata inizio degli anni Sessanta per lui e la guerra del Golfo del mille novecentonovantuno il sedici gennaio mille novecentonovantuno
è stato un momento in cui mi è sembrato come se il mondo chi era abituato a pensare come ormai
Pacificato per qualche verso chi dovesse andare diverso equilibrio dove le guerre non erano più possibili invece improvvisamente il rum te la guerra del Golfo
E irrompe se ricordate
Con una violenza è una incomunicabilità Alberto Abruzzese all'epoca scrisse proprio un messaggio mi sembra sul catasto lui infermità Italcart catastrofi scusa
Perché era parlare della morte pare della morte che veniva in qualche modo cercata voluttà e anche pianifica
Quindi da un lato appunto c'era questo nel novantuno come il conflitto del Golfo sul dall'altro dall'usura noi abbiamo acquisito volenti o nolenti una familiarità con la guerra di fronte a quello stupore che possiamo prego provato diciassette anni fa forse io e non altri ma comunque quella generazione che era nata in quella dopoguerra
Così caratterizzato
Ormai noi abbiamo acquisito una familiarità le guerre si sono appunto succeduta ci sono stati altri il fondo la guerra è diventato un evento notiziabilità al pari di altri
Come è diventata notizia ampie come ci è stata raccontata e quali sono stati passaggi che hanno accompagnato questo racconto
Bene molto velocemente è quello che fa appunto Rossella pro ricostruisce con parte con
Particolare attenzione anche con una piacevolezza di lettura interpretativa
Appunto nel novantuno al quale gli anni successivi si arrivava dall'esperienza la guerra in Vietnam la quale il Vietnam ed è insegnato qualcosa agli Stati Uniti
E cioè che era
Preferibile non far vedere le vittime era preferibile appunto evitare che l'opinione pubblica avesse
Notizie di sangue dolore e morte e che quindi andava controllato quel flusso informativo e comunicativo
Nel mio novecentonovantuno con la guerra del Golfo accade esattamente questo lungo quella
Chiave di lettura anzi in conseguenza di quella chiavi di lettura ricorderemo tutti che
La prima guerra del Golfo è stata una guerra non vista a lungo una guerra di precisione chirurgica una guerra che veniva giocato dagli Stealth una guerra che ci viene raccontata dai corrispondenti l'azienda Enna
Che avevano bisogno per darci un'idea di ciò che accadeva Nicelli Baghdad
Di ricorrere all'immagine dei fuochi di artificio del quattro luglio l'indipendenza dai
Perché non avevamo una familiarità con quel tipo di evento con quella rappresentazione dubbi vanno in qualche modo ricondurci alla più vicino
Non ci trovammo un po'in quella situazione che è stata descritta dall'hip mamme io l'ho portato invero leggerò perché troppo lungo non abbiamo tempo
In cui appunto lì ma descriveva al termine la Prima guerra mondiale la condizione di una signorina Zitello americana Miss Schengen
Che chiamata a immaginare il primo conflitto americano non poteva che immaginare una sorta di due lo
Tra Gioffrè la Francia il cane settanta Germania non aveva altri elementi la guerra poteva essere soltanto quella pentimento
Noi attuata poche abbiamo iniziato appunto a prendere familiarità un'immagine da guerra che era tutta tecnologica che era appunto uno spettacolo che diventava familiare a tutti quanti
Dopo questo appunto primo purtroppo contro quella guerra e ci sono state diverse strategie tentativi anche di ricerca di strategie di raccontare una guerra
E quindi a fronte di un impegno Bardi informativo del novantuno al trionfo dell'assieme
Lo spettacolo cioè il Bilancio scusate che mi è stato fatto e la lezione che poi è stata prese poi
Realizzata è stata quella di
Dare spazio alla tecnologia e lo spettacolo della tecnologia la guerra che ci è raccontata oggi e nello stesso tempo però si è avvertita un'altra necessità propria tipica della copertura mediale che quella di
Familiarizzare personalizzare la guerra quindi certo tecnologia bombe di precisione guerre intelligenti nello stesso tempo però la guerra
Ai suoi uomini sul personaggio e sugli eventi e le sue storie
E quindi soldati appunto Cocciolone Bellini altri già ieri e poi dopo tutte le vicende che sono state appunto raccontate costruite
In questo e gli eventi poi successivi si è messa a punto una nuova strategia comunicativa una strategia cioè che ha portato a una logica di quella che viene chiamata Rossella ricostruisce molto bene il testo information Wolfe con tre attori coinvolti
E comunicatori tutte le forze armate che scopro una la necessità di offrire materiale
Con quella chiave di lettura di familiarizzazione nonché di controllo di ciò che viene offerto inizia
Due i giornalisti embedded altri vale a dire i giornalisti che fanno ciò che devono fare ma lo fanno all'interno di un controllo che continua ad essere esercitato dalle Forze armate
Terzo le agenzie contributo dell'agenzia di pubbliche relazioni che confezionano una sorta di pacchetto complessivo
Eletto che poi garantita a quel Fraime interpretativo di cui parla rosse
Allora
Tutto so che cosa ha prodotto in minori e come dire con una consapevolezza più o meno forte dal punto di vista dei fruitori questa offerta
Diciamo che tutto ciò ha portato ad una
Affermazione di quello che egli ha richiamato Franchina cognitivo anche fra interpretativo secondo altri filoni di studio come quell'agenda setting
E nel caso specifico della guerra che hanno la guerra
Guerra del Golfo appunto nel l'ultima gennaio due mila tre
Che hanno fatto sì che la guerra
Venisse vista raccontata interpretata
Come uno strumento di libertà che viene impiegata contro regimi dittatoriali che opprimono un popolo
Quindi la guerra
APPA K contro siamo abituati alla guerra ci sono famiglie Rizzati quella guerra ed è diventata nel corso del tempo addirittura suo contrario
Vedremo appunto ecco vi leggo soltanto una nel testo di Rossella c'è un riferimento che secondo me esempi davvero esemplare
Nel senso che mie raccontarci nel farci accettare quest'idea di guerra si ricorre a dispositivi classici
Della propaganda di guerra che appunto le salgono questa un testo che cita Rossella che è stato pubblicato nel mille novecentoventotto all'ombra che cosa si dice
Che chi fa la guerra che cosa sostiene che noi non vogliamo una guerra
Il campo avverso il suo responsabile della guerra il nemico provoca intenzionalmente latro uscita il nemico usarmi illegali pensate a tutta la polemica sulle armi chimiche
Le perdite nemico sono imponenti la nostra causa ha un carattere sacro noi stiamo esportando una democrazia quindi la guerra diventa acquisto
A poco a poco appunto attraverso questi dispositivi l'idea della guerra giusta si afferma e si afferma anche in Italia
Secondo Rossello appunto che si fa in questa linguista George la Coffa ci sono due schemi narrativi tipici che vengono utilizzati quando si parla di guerra
Vi è la guerra che si fa peraltro difesa egli è la guerra che si fa TIR salvataggio
Nella prima guerra del Golfo nel novantuno la guerra una guerra di salvataggio alcun reitera stati invaso bisognava intervenire per salvare un Paese e quindi era necessario non si poteva assistere impotenti a quell'evento
Vi è poi la guerra di autodifesa
Saddam Hussein aveva appunto le armi chimiche Saddam Hussein
Armi che potrebbero essere usate in qualsiasi momento contro gli altri Paesi quindi questo porta appunto a
Non lascerei esser costretti fare la guerra
Da questo punto di vista appunto si costruisce un frame cognitivo e interpretativo che rovescia interamente appunto la strategia discorsiva al punto tale che
E
Cito un'ultima cosa e poi mi avvio a concludere
Appunto come fa notare Rossella Dina in una logica che appunto veniva ricordata prima non è una scoperta ma con firma una conferma
Con i dati quindi ci deve far riflettere
Che paradossalmente Berlusconi nei suoi interventi appunto Rossella Rea che analizza tre tipi di interventi interventi istituzionali il parla davanti al Parlamento
Interventi appunto dichiarazioni interviste sulla stampa interventi nel talk show l'ambiente più informale
Bene in tutti questi contesti paradossalmente Berlusconi che sosteneva
Dopo una prima fase la necessità dell'intervento
è il soggetto che usa meno la parola guerra ed è il soggetto che usa chiunque di tutti la parola pace
Si fa la guerra parlando della pace
Questo è il paradosso queste Frank cognitivo che negli Stati Uniti Bush e il suo staff hanno imposto che noi abbiamo importato e che Berlusconi appunto a contribuito arrendere popolare e diffuso Tremiti
Questo appunto è anche il problema che posso dottrina Rossella e cioè che a fronte di questo fine cognitivo da parte del centrodestra e di Berlusconi in particolare il centrosinistra non è stato in grado
Di crearmi alcun altro altrettanto bando utile a leggere la realtà
Tant'è che riporta tutte le varie divisioni distinguo
Tutto ciò che ha caratterizzato tutto quel periodo
Anche se nello stesso periodo c'è un'opinione pubblica mondiale europea fortemente presente che era contro la guerra e che quindi avrebbe pur si è potuto costituire un elemento di confronto utile per rafforzare un frame cognitivo alternativo a quello di Berlusconi
Basato sulla pace mentre invece faceva la guerra
Penso a temi posso fermare qui così rubo altro tempo
Io credo che
Nel suo intervento sono avvenimenti degna
In qualche modo illustrato
Uno schema
Quelle cosiddette guerre ideologiche
Che non escape proprio delle guerre
Indette
Da coalizioni occidentali non solo da prevenire
Vogliamo capire bene Kosovo parliamo
E che in qualche modo
A che fare con due cose
La prima con un'opinione pubblica che almeno in Europa è
Visceralmente ostile organi strutturalmente ostile all'idea di guerra
In questo senso ma molto diverse perché accade nel prima prima guerra mondiale dei cinquant'anni di pace la gente ha recitato volevano Treglio volevi la banca di sangue oggi invece
L'Europa è diventata
Un'area che in qualche modo rifugge
Al confrontarsi stesse quello con la guerra nella sua realtà
E quindi
Per in qualche modo convincimento opinione pubblica occorre dire che
La guerra è una guerra
Per per fare la pace per per rovesciare tirannico per portare libertà non soltanto non per portare i dettagli perché in realtà un altro tema
Da qui americane stati auto ingannati perché poi non possono dare un cinquanta mila uomini convinti che l'avevo già sono stati accolti con fiori anche gli altri trionfo
E d'altra parte a che fare però col fatto che
E le guerre ideologiche devono è sito riccamente motivato sono quelli dove oggi siamo dei Confidi con finto dibattito Disidoro oggi
E questo
Ed è questo forse è un tema su cui non so se qualcuno e non vorrei porre in ordine alfabetico che
Pensavo che in più
Ecco
Ricordiamo vogliono intervenire su questi
A
Ma cercherò di sfruttare i primi cinque minuti intenso tentando di dire
No prima pentiti pensavo che il mio intervento dovesse essere potesse essere un po'laterale a
Alla ricerca in quanto tale perché a partire da Rossella molti di quelli che sono presenti qui sanno che io non sono particolarmente portato alle ricerche
Non strutturato
Però
A questo è un lavoro
Di cui non possono responsabile anch'io
E e alcune delle cose che sono state sollevate dai interventi precedenti
Per me sono
Diciamo così siamo più lontano
Per me sono sono
Invitanti
Solidità allora
Proviamo a
Ma alcune delle cose che Sircana detta all'inizio secondo me sono meno formali come dire né d'apertura di quanto potrebbe sembrare cioè l'idea che
Roma noi nel nostro piccolo stiamo parlando ma nel momento in cui Obama parto a monte del suo
Genera ha però in qualche modo un senso perché molte delle cose che anche nella ricerca di Rossella riguardano diciamo il rapporto della democrazia con la guerra non sono indifferenti con una quest'evento
E
In qualche maniera lana il totale rapimento con cui gran parte del mondo democratico ha partecipato alle elezioni di Obama
è anche un interessante indicatore nel senso che
E ad esempio l'indicatore di una
Di una
Di una cultura politica
Che
Evidentemente ha bisogno sempre di più di leader politici
Cioè non si parla della democrazia a cioè e tutto Varma tutte affidato Obama impressionante nella storia della democrazia è che che questo sia il punto
Al terminale al momento di questo processo affidare tutto a una persona
E d'altra parte forse qualche sospetto che così sarebbe andata a finire doveva esserci nel momento in cui ricorreva sempre il termine imperialismo perché in qualche modo un imperialismo si fonda su un imperatore
Allora perché dico queste cose perché sono un commento in modo un po'disordinato allora il
Le mie responsabilità nel lavoro di Reagan asciutta una prima curiosità che io le avevo noi inculcato molto ingenua da parte mia cioè io volevo mi immaginavo possibile una ricerca
Che indagare se su alcuni leader politici
Riuscendo a
A a farli parlare
In modo da distinguere quella che la loro consapevolezza e coscienza della guerra rispetto alle scelte poiché la loro collocazione politica
In qualche modo avrebbe richiesto ostava richiedente
è chiaro che non si poteva fare era una cosa del genere
Però Amato appunto che amara ma come dire che
Perché interessata a questi problemi hanno invece era questa questione e
La questione che mi interessava anche un interesse tale che appunto è impossibile tant'è vero che la lega giustamente poi ha fatto una ricerca sul
Linguaggio è quindi su come la parola viene
Grazie usata per rappresentare una guerra e come in una società della comunicazione come la nostra è una società dei media come nostri in effetti
La guerra dei media in qualche modo è la vera guerra che si combatte nonostante come dire comporti consigli non irrilevanti perdite perdite umane
A
In
Diciamo distinti in un impianto di questo tipo
Comunque
Non a caso
Ogni volta che si cerca di raggiungere il tema della guerra stile respinti a trattare diciamo tutta un'altra serie di problemi
In qualche modo la guerra resta quest'quella cosa
Che noi con molta facilità rimuoviamo non so sarebbe interessante riprendere il tema di sa cioè
Ci siamo abituati alla guerra penso che in epoche precedenti apre moderne l'abitudine la guerra fosse nove però se noi dessimo no però
Fa un certo punto si Cetto la guerra ha cominciato a essere distante
Formando ma ve ne conquisterà che si
Ma se le davano gli eserciti ecco
Poi l'opera un certo punto ben presto questo è finita noi abbiamo episodi e sia la prima guerra mondiale la seconda guerra mondiale che sono tra l'altro
Di i due enormi traumi dell'intero
Nuovo Occidente invece no e ammazzano persone Marzano lei personale no
In questo senso direi che è uno filone interessante
Del discorso
Potrebbe essere
Quello di
Cercare di capire diciamo
A cosa si lega la facilità con cui
Ciascuno di noi singolarmente a rimuovere nella guerra
Perché questo vengono date tante spiegazioni come viene rappresentata attraverso i media non se fosse rappresentata in un altro modo probabilmente non a rimuovere non lo so
Lei e sicuramente materia interessante in cui sono utili le ricerche preferibile
Che fa ma a reca
Io penso che la questione della guerra si Totti è proprio su
Altro tema che è stato introdotto e cioè sull'idea del della
Diciamo del fatto che le guerre
Attiviamo brutalmente potremmo
Adottare elettrica per cui una guerra è sempre giusta
Ma
Cioè nel senso che una guerra si motiva e sul fatto di essere giusta costruisce
Il suo pretesto e
Per essere giusta
Andando avanti di paradosso costruito suo pretesto Hitler
Affatto la sua guerra giusta mi
Diciamo giocare su questi paradossi secondo me
Può essere utile perché che cos'è più che temo diciamo all'interno di questi impianti e nella ricerca di lega
Questo questo timore può essere sollevato nella capacità che reca avuto dimostrare come ad esempio concetto di democrazia
Sia elastico e sia usabili in ogni modo come dire non abbia come dire non abbia non abbia in sé
E mi si qualche capacità diciamo di determinare
Una netta scelta è una necessità opposizione o accettazione un giudizio diciamo netto di valore è per eccellenza diciamo una forma
Della politica all'interno di una tradizione che è quella del razionalismo strumentale
E quello
Allora
Interrogarsi diciamo su
La guerra oggi
Può farci interrogare su alcuni
Temi veramente mi ha colpito un poco per noi fino adesso non abbiamo scelto come metafora in realtà fondamentale in un discorso sulla guerra
Quella che per eccellenza a me pare essere la guerra che si contende la giustizia e che è quella di Palestina e Israele
Quelle la guerra per eccellenza è chi non dà soluzione
Ma non era quella tragica e
E e la guerra che non dà risposte da quella che da qualsiasi parte ci si mette si sta in errore contemporaneamente qualcuno potrebbe dire si sta nel giusto
Allora che cos'è che in discussione quindi
E che forse anche in così richiamo a tutti i temi che Rossella tratta e cioè del rapporto tra media e quella quali sono le ragioni per cui ad esempio punto Berlusconi se vogliamo prendevano come personaggio che si esprime
Sulla guerra
Userà molto più spesso altre parole piuttosto che il termine guerra perché la cultura dei consumi e i media sono cultura dei consumi non è ben disposta nei confronti dei lavori
Oppure i consumi e la cultura del benessere del piacere della felicità eccetera ed è una non è per nulla ben disposto nei confronti della guerra
L'APPA fatto ma se la palla di fare in silenzio non deve farla notare di aver esplicitate stare sullo sfondo deve essere appunto tali
No a uno schermo una rappresentazione una rappresentazione schermi
Però ma detto questo che chiudo almeno questa parte di riflessioni che mi sono nate nella seguire nella legge il lavoro di Rossella e anche nell'ascoltare gli interventi forse probabilmente
Dato che vediamo e verifichiamo
Stefàno Stefano Malatesta all'inizio dal Comune di inizi così può dire noi umani facciamo sempre le guerre ogni volta che le facciamo porci pancia piangiamo su opera c'è la sindrome del coccodrillo dell'essere umano
Non può non farle e non può piangere sul fatto che le ha fatte Ra
Però forse una qualche riflessione dell'acquisto anche sempre che mi attraeva nella possibilità di far parlare le persone
E
Rispetto a la loro collocazione politica tanto per vedere se c'è almeno un margine in cui la persona indistinta diciamo è
Dal soggetto moderno perché lì la questione
Perché appunto forse che cos'è che funziona sempre come pretesto della guerra funziona sempre uno dei contenuti fondamentali della politica
Che quello di basare la politica sul perseguimento della felicità
Io credo che diciamo la la guerra sia esattamente la conseguenza dell'utopia della specie felicità del genere umano se
Diciamo tant'è vero che tutti i saperi che non hanno lavorato su questo concetto in qualche modo poi hanno trattato i temi della violenza in un modo radicalmente diverso probabilmente molto discutibile ma radicalmente diverso da come lo tratta un progressista
Progressista attacca la guerra in un determinato modo modo cioè la guerra è quello strumento che deve riuscire a riportare le cose in modo tale che lo sviluppo moderno
Sia interna labile all'interno di un processo
Avverso la felicità
Ecco se la
Diciamo la nostra cultura riuscisse a lavorare in un senso del presente un senso della nostra storia della nostra
Presenza umana nei termini di ribaltamento diciamo del contenuto reale della nostra vita non in termini di felicità ma in termini appunto di dolore infelicità
Da questo mi parrebbe io presente alcuni interventi di Giacomo Marramao su questo io lo sono poco poco convinto di questa idea dell'universalismo mentre differenze mi sembra un
Va un piacevole nuovi poteri lettere però comunque quella che era tradizione forse la tradizione migliore ma comunque la tradizione
Dei moderni però molto spesso Marana o facendo differente anche questo mi convince poco in un certo tipo di teologia perché ogni volta che l'altro si trova d'accordo con la filologia tra di capite secondo me significa essere sconfitto cioè non ha
Non ha modo di riprende la la parola nel momento in cui si affida un certo tipo di teologia
Però appunto
Sull'idea che il come dire il
Il il contenuto diciamo il il paradigma fondamentale cui bisognerebbe guardare non è quello della felicità ma è quello del del dolore
Sempre di parte
Quando pensavo appunto a una persona un politico che come persona riflette sulla guerra mi sarebbe piaciuto le pile si in determinate scelte che sono comunque un atto di partecipazione alla violenza ci fosse del dolore grazie
Uno dei pregi maggiori credo del libro
E testimonianza dell'onestà intellettuale dell'autrice
è la descrizione che fate l'atteggiamento le forze politiche italiane
In cui non c'è lo schema
Se con ogni almeno schema principali sinistra a destra
C'è innanzitutto una specie di vocazione generale
Verso la pace che fa
Diciamo così di di Berlusconi l'apostolo di quest'anno
La pace
Dimostrando che in realtà Berlusconi
è d'accordo che Stati Uniti
Più che adesso è d'accordo sulla guerra
Se lo stato d'accordo sui stabiliti anche attraverso tale Trattato Saddam Hussein insomma e amico degli Stati Uniti poi sul resto
Non si pronuncia fino in fondo
Quello che emerge invece la distinzione netta all'interno dello schieramento di sinistra
Tra chi
Da tre posizioni sui forse parecchie Rapallo Franchini fretta c'è una posizione
Che forse non emerge abbastanza posizioni cattoliche
La guerra è
Una catastrofe risse scritto papà tout-court a sinistra in questo si trova nei pressi pari ad adottare assisterà adottato entro in assenza di
Dal la guerra non s'la guerra è comunque apportatori disordine di male quindi la guerra ed a contrastare il sei per sei
C'è una posizione della sinistra radicale che dice la guerre contestabile scusate questa battuta se la fanno gli Stati Uniti da fare occidente
Perché io in quel caso espressione di una volontà imperialista noi di di costituirci ad un ordine mondiale ingiusto eccetera eccetera
E c'è una posizione del della sinistra riformista diciamo così per cui la guerra è
A certe condizioni si può fare mettiamola così
Ha avuto grande fortuna Sinistra che l'ONU avesse detto di no perché se avesse detto di fissarlo successivi scintille come per il Kosovo insomma
C'è la guerra si può fare se è una guerra consentita dando a una da una maggioranza inusualmente abilitata a ciò e anche in certi casi qui solamente il santo riflettere se in qualche modo elimina mali peggiori
Di quelli no tra quella stessa quindi la guerra per il Kosovo è stata giusta riformista accettato in buona misura perché in qualche modo il suo obiettivo era di vittima di eliminare una dittatura che faceva la pulizia etnica eccetera eccetera
Anche se su questo punto fondamentale cioè che cosa ha costituito cosa giustifico nono guerre umanitarie c'è ancora molto da lavorare
Perché io proporrei ecco a Paolo Franchi
Che in qualche modo Giunta un cultore appassionato dei mali da sinistra insomma non serve osservatore quattro osservato l'appassionato
Patologo
Ana patologia
Va insomma se non cerchiamo tutti un po'così Enzo
Di riflettere su questo questo tipo dibattito all'ultimo rigo successo dopo
Vediamo se c'è la ricostituzione un premio trentanove ovvero lo spostamento una cosa
Più puntuale sul libro di Rossella lega perché un'amara
Confermo il più che sorprese come giustamente è stato detto però io anzitutto nero darei per quello che riguarda la politica italiana inaudita e
Una volta dimostrato sì l'ovvio cioè che non poteva
Affrontare venire a capo dei desideri di Alberto Abruzzese diciamo
Ha invece avuto questo libro la
Rossella Rea in questo libro aveva
Certosina pazienza voglio dire di stare non solo
A comma
Poi di di fare un'analisi comparata delle posizioni in cambio quando non è tanto la comparazione tra Diliberto come si chiama L'Unità che ora lo scalino fra le cose eccetera
è ho ammirato o ammirare con tutto uno dice il cultore come debbano essere ho ammirato sinceramente non sono di Rovigo la certosina pazienza di Rossella
Però a parte le battute non c'era un grosso sforzo secondo me meritorio
Di di razionalizzazione forse di razionalizzazione di qualcosa che non è
Così facilmente
Ratio analizzabile di cui è difficile anche individuare individuare un filo conduttore adesso pervenire rapidissimamente
E accertato che molte delle discussioni sulla guerra la presentazione della guerra
L'avversario presentato sempre comune nemico presentato sempre e comunque come il male assoluto alla guerra ragione Alberto credo sempre giusta per definizione basta rileggersi qui partiamo cose ho citato
Discorso pubblico membri in quel campo alla vigilia della prima
Della prima guerra mondiale voglio dire non solo
Della seconda e via dicendo detto tutto questo lo dicevo l'altro giorno quando ho preso Mustaf ecco Rosella questo mi pare però diciamo risolto non da un grande studioso dalla politica ma da mia nonna che era trentine quando ero piccolo ne citava sempre un proverbio su queste
Tempi del guerra più balle che tenera era
La situazione diciamo
Di questa che posizione io ho sempre trovato di grande efficacia
E vengo invece alla questione alla questione rapidissimamente alla questione posta da
No da Benzoni
Sì le tre posizioni sono
Certa sostanzialmente
Quella che dici tu una posizione che andrebbe un po'
Forse indagata studiata nel libro in parte lo si fa è quella di
Berlusconi ho letto l'intervista al popolo molto recente di Berlusconi aveva detto in televisione ho letto sulla carta stampata
In cui Berlusconi come ricorderete all'epoca Presidente del Consiglio disse lui fino all'ultimo minuto aveva approvato a spiegare a Bush anche tutta quella era una
Pazzia dalla quale io
Penso anche che ci sia del vero non credo non credo affatto che Berlusconi menta quando dica questo l'Italia non ha come è noto mai fatto parte della coalizione dei
Dei volenterosi
L'Italia come dire a un certo punto ha provato a vedere
Se Air Italy col Governo di centrodestra ed allora se la cosa era evitabile in qualche modo com'era
Nelle sue speranze sapendo che pochissimo dipendeva da me al di là delle facoltativo della capacità di
Convincimento di Berlusconi e ha provato a vedere
Volendo
Costante insomma della politica italiana fino all'ultimo impegnandosi diciamo così il meno possibile e vedendo di Scarlino a un tanto per fare la guerra quanto per far del bene diciamo
Per metterla così che cosa ci si poteva infatti Berlusconi più volte se ne vantato con il minimo impegno con il minimo dispendio di forze e con il minimo dispendio di morti noi ci siamo ritrovati
Dentro questa cosa e ditemi bravo cioè non state mi
A contestare da questo punto di vista
Poi certo e io non sono non so mica per quello che riguarda il centrosinistra ma qui
Amato avanza sicuramente molto ma molto più di me voi ricordate la polemica di allora perché c'era da una parte
Il centrosinistra che diceva Zaia la guerra si poteva fare succedersi preventivo dello era questa diciamo in sostanza la posizione io non so quale fosse
Il retropensiero di fondo cioè se questo sì si sperava sarà stato per tutti la stessa cosa si sperava che all'ultimo momento in qualche modo arrivasse che la Francia e la Russia fossero un po'meno
A fine insomma
Cedessero oppure se questo era paventato come una tragedia certo che
Quando si diceva contro il pacifismo senza se e senza ma BCB ricordate
Questa espressione è un'altra cosa del
Linguaggio dalla politica che non è solo quello dei potenti no è anche quello del
Confronto politico senza se e senza ma qual era il pacifismo senza se era quello che era
Contro e basta magari con le motivazioni che diceva Benzoni ma forse con qualche con qualche con qualche motivazione in più
E tutte e due però le due sinistre come si diceva allora l'Italia era un Paese in cui ce n'erano due addirittura
Siamo passati da Roche Alò
Alla all'assenza totale è una cosa nel
Che succede che succede solo che succede che succede solo da noi perché come è noto il troppo Stroppiana quindi si vede il il risultato finale tutti dovevano fare i conti con una cosa che non è così semplicemente
Iscrivibile è ascrivibile alla sinistra che fu allora
Perché per fare quel settantacinque per cento sessantacinque querela di contrari come se io senza il secondo me senza ma
Alla guerra se non si tiene in campo non i cattolici di sinistra diciamo per così dire ma non si viene in casa non si mette nel
Sostiene in considerazione l'atteggiamento
Generale della Chiesa su quella vicenda non si va non si va
Molto molto lontano chiunque ricorda
Quelle piazze quelle manifestazioni e via dicendo beh insomma una presenza cattolica e quando dico cattolica dico del mondo cattolico o di schegge del mondo cattolico il mondo
Il cattolico propriamente detta era non solo determinante ma in qualche modo dava il segno
All'intera mobilitazione anche questa è una cosa molto è stato un momento in cui a sanare il contrasto dei senza sede senza ma sanarlo perlomeno al discorso pubblico così come c'era una piazza
Tra il centrosinistra i riformisti chiamiamoli come vogliamo e la sinistra radicale però il segno che sanava un po'questo contrasto a questa
In quella
Mobilitazione secondo me lo dava la Chiesa cattolica per quello che riguarda
Più in generale definiscono abilissimo un minuto
E l'atteggiamento la questione della guerra e della della sinistra al di là del dibattito
Io però vorrei ricordare che non è vero
Camera è stato detto che tutto comincia
Con i cattivissimi neoconservatori che prendono il potere negli Stati Uniti d'America e neanche che tutto comincia con l'undici di settembre no no ma non sto polemizzando con nessuno metteva
Perché tutto comincia
Se vogliamo in epoca di Ulivo mondiale tutto comincia in epoca democratica coi democratici e Clinton al Governo degli Stati Uniti e per quello che riguarda l'Italia tutto comincia
Bene male adesso non sto dando un giudizio di valore sto ricostruendo tutto comincia
Quando c'è un Presidente del Consiglio che si chiama Massimo D'Alema se io dovessi dare un giudizio abbattuta da barra proprio per spiegarci
Io
Non so se abbia ragione Cossiga quando dice che è quel Governo si potrà fare per le sue
Ma i grandi assicurazioni agli americani io andavo a un comunista a fare il Presidente del Consiglio o gli americani o gli italiani non non sarebbero mai andati a fare la guerra in Kosovo probabilmente
Cossiga esagera
Immagino però così ricostruendo il passato che che so per fare due nomi Andreotti o Craxi io c'ero rivisti meno così
Interventisti in una
In una vicenda di quel tipo ma a parte questo
è da questo proposito di parole della politica
è lì che avviene una
Una rivoluzione perché certo che c'è come diceva prima Alberto Abruzzese
Un nesso
Forte lo si diceva in America le guerre le fanno sempre democratici e così via un esso forte tra la guerra moderna e l'idea di progresso
Sulla fine citato il discorso si complica
E mi fermo anche prima civile però è anche vero che per esempio che la nozione di guerra umanità rien intesa come era siti intese all'epoca è una nozione che nasce in quel periodo è una mozione che nasce
Tutta a sinistra
E in particolar modo nella mia generazione
Della sinistra che insomma
Se hanno un po'più grandicello di disattenti regna
E è una generazione che non è vero che la guerra non l'aveva mai vista perché lei era nascosta
Nel senso che la novità che ebbe la generazione mia e quella dei nostri ai di mia mamma era che la guerra entrava la guerra del Vietnam entrava in casa la sera con il telegiornale quella era
Rivoluzione non è che era nascosta
La vicenda così come l'assassinio di Kennedy con l'assassinio dell'assassino presunto meno non so
Intermedi mica di Chennedy vedesi quindi è quella generazione liti e pratica rango erra la teoria della guerra umanitaria un'altra
Rivoluzione clamorosa che avviene
Per esempio rispetta paradigmi classici ma non solo della sinistra siamo sempre nel linguaggio e forse anche i contenuti della politica eh rispetto al concetto di sovranità nazionale
I più grandicelli ricorderanno per esempio che a motivare per esempio il dissenso scontro dalla non so il ricondurre sovietica in base alla Cecoslovacchia
Sì sollevo tra i temi oltre la primavera di Praga tutto quello che mi pare il tema della sovranità nazionali non puoi
Indagare
Un altro Paese per via
Della sovranità nazionale li ricordo va beh in Francia dove gli verrà sempre hanno esperito a un fraterno quindi gli piace coniare
Degli slogan efficaci
Coniare uno molto spero già attivamente
Per chi in qualche modo all'idea di sovranità
Nazionale restava non di rado legato ma insomma l'idea
Di considerare la carta straccia
Prendeva ad andarci dell'antico realismo politico se non altro coi piedi di piombo
Ne tirarono fuori la categoria spregiativo Adel sovranità Rismondo cioè sentiamo ancora stare no dobbiamo ancora stare a sentire queste cose quindi questo
Succede
Prima
Prima dell'undici dell'undici settembre poi c'è un altro capitolo Marco denuncio semplicemente finisco qui anche perché di questo mi chiedeva nulla Alberto forse ne parlerete riparleremo
Più avanti
Non solo come la guerra raccontano i politici al politici
Ma l'intreccio tra
Media e politica
Che nella che turisti analisi e nella ricerca
E che secondo mi cioè
C'era una delle domande iniziali di Alberto e anche come casi
Vende come la si
Racconta e quindi anche per molti aspetti come viene
Percepita
Ma il tema
Dell'opinione pubblica del rapporto per il pubblico la guerra
Si pone in particolare così vorrei aprire poi no
Discorsi Battistelli che seguirà un po'
Quello di Paolo Franchi
E si può in parte dagli Stati Uniti
Negli Stati Uniti le guerre
Guerra ideologica appunto sta sempre portata avanti dai democratici
Non dai repubblicani
è sempre
Poc'intima scusa volevo dire una cosa sola che mi ha
Ho vorrei ricordare poi che non è che è una novità degli ultimi anni ecco anche il resto le guerre ideologiche tutte le guerre
Sono perché
Tranne non so forse antiche guerre tribali ma voglio dire nel mondo moderno non solo quello in quel luogo un temporaneo in forme diverse ma non si sa verrà che non sia guerra ideologica e qui riprendo un pochettino
In un minuto attualmente non tremato
Il discorso che nel ribadire arreca cioè il discorso e canti
Canti e dice che la pace universale ci sarà ma a certe condizioni
Quando il che non ci sarà
Cittadinanza mondiale quando i Paesi saranno democratici e quindi la tentazione di dire per creare la Pacioni bersaglio devo battere la democrazia e quindi la guerra per la pace voglio non è una cosa
Talmente talmente peregrina e questo concetto ripeto ha ispirato costantemente la politica estera americana e ricordo ho qui tra l'altro che i neocon
Io sono in realtà non sono sul piede debito in tanti vicine sono degli ex democratici
Che in qualche modo hanno accolto l'idea della missione diversa agli Stati Uniti per trarne poi portarla conseguenze diciamo perverso degli ex rivoluzionari non so ecco se le migliori
No
Quindi su questo è che il tema
Tocco il tema del rapporto guerre ideologia opinione pubblica non sia un tema siamo scavare ancora ero lascio fare a un maestro Battistelli
Vi ringrazio
Diciamo che il libro di
Rossella è un libro e sulla fatica della professione del politico
è una gran fatica dovere
Proporre
All'opinione pubblica qualche cosa che l'opinione pubblica non vuole
Per una serie di motivi non stiamo adesso ad approfondire
Essenzialmente l'esperienza storica del ventesimo secolo
La gente
Sia in America che in Europa
Comunque non ama la guerra futuro quindi tutte le volte che ha detto apparire dei politici necessario
Proclamare lo stato di emergenza quello secondo Schmitt che
Qualifica la sovranità di uno Stato
Chi ce la e chi non ce la oggi propriamente a livello planetario c'è un solo Stato che ha questa sovranità
Quando bisogna
Intraprendere questa decisione
Il problema molto serio molto faticoso di doverlo spiegare alla popolazione ai cittadini agli elettori
E qui difficile capire se sia più faticoso averi un interlocutori inizialmente molto ostico e poi cedevole o viceversa
è un po'la differenza tra una situazione americana è un europea in particolare italiani
Bush ha dovuto impegnarsi anche lui per
Convincere
Gli americani di due dati di fatto che autorizzavano la guerra che Saddam Hussein possedeva le armi di distruzione di massa
Che minacciavano la pace nel mondo e due che era implicato come regime negli attentati alle Torri Gemelle e complessivamente nel terrorismo internazionale quindi due missioni impegnative
Nei confronti di un'opinione pubblica che dai sondaggi rilevati eccitati da Rossella
Nella German Marshall Fante altri autorevolissimi istituti internazionali nella
E state del due mila due cioè
Circa dieci mesi prima della guerra vedevano una posizione da parte degli americani tendenzialmente ostile all'intervento solo il venti per cento era a favore di un intervento unilaterale armato
Quindi si è trattato per l'Amministrazione Bush di risalire una china
Molto ardua
Nel portare una serie di prove una serie di elementi che convincessero i facessero cambiare l'opinione pubblica su questo Bush e obiettivamente bisogna dire
E riconoscere è aiutato rispetto a un panorama politico come quello italiano
Dal dato di fatto che negli Stati Uniti cittadini pensano che quello che dicono i politici e quello in particolare
Che dice il Presidente degli Stati Uniti è vero quindi si trova è una contraddizione tra loro propensione e quella che invece una capitali di fiducia molto importante a priori che viene conferito alle istituzioni politiche e al massimo rappresentante che il presidente
Quindi questo
A
Permesso a Bush di
Capovolgere la tendenza all'opinione pubblica e di poter presentare questa sua iniziativa di guerra anche al di fuori
Del quadro di legittimità internazionale
Il punto è che poi la politica americana ma la società americana ecco io sono meno esperto di differenziazioni di natura
Partitica politica intendo più a concentrarmi sulla dimensione
Diciamo antropologica in questo caso
Sociale e culturale di questo o di altri Paesi
A una innata buona fede e una innata fiducia che tuttavia nel momento in cui conferisce a chi al mandato come il leader supremo
E vi ed eventualmente smentita poi dei fatti tende a ritirare anche con una certa assertività a un certo rancore
Quindi questo è alle origini di un calo di popolarità da parte dell'amministrazione e americana
Che in una impedito la seconda rielezione ma certamente la condizionata nel secondo mandato fino a una conclusione abbastanza
Come dire in tono minore rispetto agli esordi dell'inizio e la situazione italiana rapidi e tutto molto diverso ecco
E si parte già da una consapevolezza molto diffusa della di ciò che è un'arte della politica e una tendenziale
Diciamo diffidenza no nei confronti di ciò che viene detto dal
Leader pro tempore
Per cui non ci si aspetta che ciò che viene detto sia effettivamente vero sino in fondo
Quindi Berlusconi per alcuni versi ha avuto anche diciamo una relativa facilità
Nel cambiare posizione come emerge da questi dati bellissimi perché se uno vede l'analisi molti vagliata in questo asse cartesiano le audizioni dei politici sciamano da uno all'altro quadrante con grande libertà a seconda delle esigenze
Quindi tutto il sostegno che per esempio Berlusconi al centrodestra davano inizialmente all'ONU perché era un po'la parola d'ordine capace di evocare l'idea di una composizione non militare e non bellica detestata dagli italiani ma la composizione politica
Quanto è stato chiaro ma molto tardi perché fino a febbraio Berlusconi propugnata questa linea
Quando è stato chiaro che ormai intervento militare era inevitabile abbandona drasticamente questo quadrante della legalità internazionale e si trasferisce direttamente in quella che sarà la ricostruzione in quelli che saranno obiettivi mobili che nel frattempo si sono modificati e si modificano nel senso di portare la democrazia in una regime
Dittatoriale come peraltro obiettivamente era
E quello di Saddam Hussein
I politici di centrosinistra sono una posizione e più articolata sicuramente molto interessante vedere che emergono le due sinistre ecco
Autorità per Tito democratico riconoscere ebbero che effettivamente anche nell'Ulivo anche nella collezione il centrosinistra sono presenti due anni sono due anni sono due anime possono anche dialogare tra loro possono anche cooperare tra loro ma sono due anni
Cioè l'anima della sinistra riformista ce l'hanno alla sinistra radicale la sinistra radicale fa un discorso di tipo etico
No alla guerra
Come dice il più brillante degli esponenti di questo schieramento Fausto Bertinotti crediamo il tabù della guerra come l'abbiamo creato di altri istituti come la tortura una schiavitù interporti in epoche passate
Quindi fa una questione innanzitutto di natura etica rispetto a un problema che per altri versi che evidentemente politico
La sinistra riformista espressa molto lucidamente da D'Alema che resta forse il più professionali più freddo interprete di questa posizione fa un discorso invece di e equilibri internazionali e di illegalità che la comunità internazionale dovrebbe seguire nell'intraprendere
L'uso della forza
Resta su tutti
La difficoltà
Quali che siano le formule di governo perché lo stesso D'Alema è stato ricordato qui si è trovato a capo di una coalizione che ha pur dovuto combattere una guerra quella del Kosovo una guerra a pieno titolo
Unilaterale e non dotata di autorizzazione da parte delle Nazioni Unite quindi la storia acquisti come dire ricorsi insomma che Cobi eticamente mettono a repentaglio i decisori questo
E poi il loro mestiere
I Governi si trovano
A dovere cercare la buona guerra qual è la buona guerra la buona guerra è una guerra che a determinate caratteristiche certo deve avere un aiuto sta causa questo l'abbiamo detto non è più quella della legalità
Internazionale di essere attaccati per primi che la dichiarazione di guerra tutti insomma vestigia del passato
Deve essere giustificata dall'emergenza ci deve essere una catastrofe umanitaria in atto ci deve essere una violazione del diritto
Aperta effettivamente e la prima guerra del Golfo con l'invasione di Cuba Ayte configura obiettivamente una guerra perfettamente legittima da questo punto di vista
Ma è un aiuto a causa non più di natura legale è una giusta causa di natura politica e immediati
Soprattutto seconda caratteristica la guerra deve essere
Breve durare poco deve durare trenta giorni non può durare più di trenta giorni come dichiarazioni i nostri politici nel TG uno durano trenta secondi la guerra deve durare trenta
Giorni dopodiché diventa prego proprio camper e basta no per carità no no no no vorrei semplicemente un paragone CRO cronografico non
Non di contenuti
La guerra deve essere breve perché la tolleranza dell'opinione pubblica se no viene meno dopo quello che è stato misurato già nel Golfo uno essere intorno I
Trenta giorni avrete notato come questi interventi militari tendono a contenersi in questo limite cronologico non molto importante
Seconda caratteri se in seconda sub caratteristica tre punto due deve essere incruenta è qui c'è una difficoltà non da poco perché per definizione la guerra e cruenta
Il punto è che l'opinione pubblica detesta
Lo spettacolo della morte questo è stato già ampiamente detto siamo tutti
D'accordo quindi si ci si trova nel dilemma di dover combattere e vincere degli scontri di natura militare senza vittime la famosa utopia delle perdite zero teorizzata dagli stati maggiori americani dopo la drammatica esperienza del Vietnam
Ci si riesce non ci si riesce delle volte ci si riesce Cossu risultato straordinario
Cinque
Cinque mila a uno
E per incidente un grande risultato no o anche cinque mila tredici insomma sono dei buoni delle buone performances che però non impediscono in ogni caso lo spettacolo
Del dolore della morte della distruzione e qui scatta il ruolo dei media
Ecco qui mi sembra molto importante se sarà lo ha ricordato Rossella mi parla non tanto ampiamente quanto nel suo altro libro e del due mila quattro ma e questa materia per un nuovo libro ecco il ruolo dei mass media ex fondamentali
Io sono molto ottimista su questo io non credo per niente a diagnosi estreme organiche
Alla Chomsky per cui
Nel mercato e tutto una collusione di diversi attori economici e politici che appunto tra di loro Collu dono per
è vendere o imporre e una determinata visione del mondo
Io credo in una società pluralista in cui gli attori in gioco sono differenziati con un certo grado di autonomia
Di volta in volta d'accordo in disaccordo su
Occasionali punti di convergenza e punti di conflitto com'è che il medico in media system è asservito la politica
Ha una sua logica organizzativa
Che alcune volte coincide con la politica altre volte no sicuramente coincide con la politica e con l'establishment militare nella gestione della guerra
In cui alcuni aspetti retorici figurativi tecnologici che sono stati
Ricordati in altri casi non coincide per niente perché perché mostra la morte
Il la morte è un evento molto notiziabilità la guerra forse e tra i più notiziabilità interventi perché è una varianza varianza critica crea scalpore crea scandalo
è quella che appunto
Correr citato da Baumann
Definisce
La morte come elemento pornografico qui c'è tutta la duplicità della pornografia la morte i dilemmi dei nostri direttori di telegiornale faccio vedere i bambini morti di Gaza o non li faccio vedere
Sono dilemmi
Sono
Non vorrei essere al loro posto non ho una risposta però cioè esattamente quella ambivalenza che c'è nei confronti della pornografia un senso di attrazione il senso di repulsione
Perché è chiaro che l'opinione pubblica non vuole
Le morti però quando c'è in onda uno spettacolo di immagini forti c'è una duplicità che comunque crea audience allora da questo punto di vista i sistema
Mediatico non prende ordini da nessuno secondo me io molto studiato dal mio punto di vista
La vicenda della guerra irachena e ho trovato dei comportamenti dopo oltre il patriottismo anche molto pronunciato molto a critico del primo anno si viveva ancora negli Stati Uniti sotto quel po'po'di trauma
Delle Torri gemelle ma ho notato poi via via a una presa di distanza interessante e poi un riaffiorare delle logiche organizzative dei giornali e soprattutto delle televisioni quando c'è un fatto si racconta
Anche se c'è un episodio se c'è un personaggio in una parola se c'è una notizia va in onda
E ricordate quel freelance di Camera neanche a Falluja
Fotografo
I marines è che finivano a colpi di mitra cinque iracheni cinque ribelli iracheni feriti in violazione tutte le norme
E che le convenzioni internazionali e voglia riprese certe comandi l'hanno pregato di non diffonderle Malouda preso e la diffida e le ha mandate e grazie ai sistemi tecnologici e ad alcune libertà fondamentali dell'Occidente le ha mandate in patria
Inetto perché ci hanno pensato il tempo giusto ci hanno pensato un mesetto e poi alla fine le hanno pubblicate stessa cosa le immagini Abu Ghraib no via pittura diffuse neanche in camera nemmeno i soli soldatini stessi nocche quest'ansia di partecipazione
Narcisistica si fanno le foto sulle cataste di prigionieri
E i mass media ci pensano riflettono i pro e il conto spesso decidono decidono di pubblicare quindi
Questo sono tutti elementi di controllo politico di controllo
In qualche modo sociale sia pure molto mediato il caso di dire che rendono un pochino più ottimisti e certi il quadro resta quello che emerge una situazione da questo libro che sicuramente
è preoccupante non è una pittura amena
Però una lettura estremamente istruttiva che può aiutarci studiando questo caso
Di come i politici hanno interpretato
Il Golfo due cioè la guerra in Iraq può essere molto utile per le crisi per le guerre di oggi grazie
Prima di dare la parola a Mario Riso Maniscalco pure esprimere una soddisfazione personale io
Se lo Bankitalia tanti anni fa la segreta speranza e viene qua e trovarmi d'accordo con lui mi trova
Sul e sull'ottimismo mai possono andare a casa felice qualsiasi cosa accada
E perché sono ottimista
In primo luogo
Ne stiamo parlando di due cose
Anzi di una preparato e l'altro no delle guerre che l'Occidente chiamano così delle guerre internazionali quell'ideologia e anche delle altre notti e ne abbiamo parlato e pongo denaro del Ruanda
Ecco credo che oggi
L'attuale contesto internazionale le speranze di potere gestire al meglio le prime le seconde sono maggiore di prima ecco già ci avvolge la fondata speranza di poterlo fare
Per per per per tantissime ragioni predico ravvisi mente due
La prima che non siamo ecco una cosa è certa
Di guerre
Preventive da parte di Stati Uniti sotto questa Amministrazione non ne vedremo
Sì
Oggi ove gli agenti a cattiva gestione anno internazionale ma con la molti le guerre multilaterale non si non possa se preventivo è stato detto in termini
Buona sera si porranno forse fa le guerre multilaterali ma questo non solo lo sono per definizione preventivo intrapresi di d'oggi l'America Vadim guerra per la sua finalità particolare senza io la vedo
Francamente molto molto scarsa
Il secondo dato
Che è connesso con queste ne parla Battistelli e che l'opinione pubblica mondiale in questo contesto conta
Conta
In un contesto in cui ripeto si va verso il multilateralismo l'essenza psicologica prevede la parte che che l'opinione pubblica in qualche modo ha un valore maggiore terzo il controllo delle fondelli addetti controlla delle immagini sia esattamente ribaltate rispetto a prima
Dice io nella guerra la la la prima guerra del Golfo abbiamo visto la guerra ma non i morti
Intere divisioni irachene sono scomparsi nel deserto forse non sono mai state
Forse Tamigi dite
Nella guerra di Gaza lo abbiamo visto la guerra più visti i morti
E quindi questo sia un elemento deterrente di non poco conto in un contesto in cui la pubblica opinione ripeta rispetterà quell'atteggiamento ICE Battistelli
Tutto quello che questo avvenga la situazione
Aperto al nuovo ed anche più complesso e di questa complessità non parlerà ma risonanza grazie
Sì ecco prima di affrontare appunto questa enorme domanda ischemia offerto
Il nostro moderatore vorrei fare anch'io alcune osservazioni positive
Sul lavoro della lega che ho letto con con molto piacere soggettivamente quello che mi ha colpito e che ovviamente sono piuttosto d'accordo su tutto quello che è stato detto e quindi non ripeto e che da questo lavoro nell'insieme ho tratto alcune interessanti riflessioni che avevo così nella mente ma che grazie a un supporto scientifico ad un'analisi condotta con metodologie con rigore mi sento più forte nel rappresentare
E cioè punto meeting unifichiamo soprattutto che il discorso politico poi come appunto emerge grazie all'analisi che ci ha offerto l'autrice
E
Ruota intorno a dei freni importanti
Ci ha delle cornici a degli assi portanti
Questi assi è stato ricordato estremi della pace intorno al quale votava il discorso di Berlusconi almeno nell'ultima parte e i ecco l'impressione mia è e che molto spesso il discorso politico italiano lì importa
Cioè non è che importiamo soli format delle telenovelas dei giochi eccetera tendiamo ad importare anche alcuni format di significato
E questo ISI con gli amici dovremmo riflettere a lungo e perché è come se il discorso si votassi in con intorno ad alcuni assi e non riesca a offrire una visuale nuova dove invece io credo che il pensiero politico italiano ricco di traduzione eccetera potrebbe in maniera autonoma esercitarsi
Questi formati a loro volta entrano continuamente in contrasto cioè la guerra che si combatte a livello dei media non è solo un mese nato la lotta di immagine ma una lotta per definire il significato
Per e questa lotta da una parte anch'io sono ottimista ci permette con il pluralismo quindi la possibilità di non avere un Consigliere unificato perché più sensi diamo una situazione più la situazione dinamica
Definibile in un altro modo perché sappiamo tutti che ecco l'importanza che dobbiamo alla definizione di una situazione e questo appunto la la guerra è giusta
Portiamo la pace lo diceva già tacito la chiamano la chiamano pace ed è un deserto di morte quindi diciamo e un
Un topos che si ripete nel pensiero
E quindi diciamo sicuramente e questo discorso questo pluralismo e a mio avviso un carattere che aumenterà nei prossimi anni aumenterà e appunto mi veniva
In mente per esempio è pensate al al freme al nell'immagine al contesto dello spettacolo del dolore
Se noi vediamo proprio in quest'ultima guerra come la la rappresentano i nostri telegiornali ma guardiamo Al Jazeera
Non vediamo quello spettacolo della morte è rappresentato in modo molto diverso se non altro quantitativamente si potrà anche accusare questa emittente di spingere la troppo l'acceleratore sulla l'immagine forte supplente ma ci permette se un altro di vedere con un altro chiude delle situazioni e poi anche appunto atti il pluralismo e sia rotto da tempo
Una sorta di cartello occidentali del della della comunicazione politica internazionale e questa rottura di omogeneità
Ci porta sicuramente a costruzioni di senso completamente diverso
Ma anche ai etichetta menti delle dei comportamenti diversi è quello che Al Jazeera chiama l'oggettività contestuale
Cioè noi dobbiamo trasmettere qualcosa chiede adatto alla
Sensibilità di una cultura locale che non è certo quello occidentale
Pensate non so
Il discorso noi alcuni discorsi politici chiamano i combattenti iracheni richiamano terroristi alt gli diamo i resistenti e come
Noi stessi nella nostra a secondo delle nostre posizioni politiche adottiamo
O all'altro dei FREMM di differimento
Ci quindi io credo che
Questo tipo di
Discorso sia molto più ampio e complessa
E che l'importanza del lavoro che ha fatto la regga il proprio nel sistematizzare
I difetti io mi auguro che di questi lavori ce ne siano molti
Ma non solo sul discorso politico italiano ma anche su altre
Situazioni i perché questo è un discorso molto in
Tanti e non solo la rottura a mio avviso di questo monopolio attiene anche attraverso altri strumenti comunicativi
Mi ricordo che durante e dopo la guerra del l'ultima questa studiata
Da Rossella
Ci fu il fenomeno del famoso blog disavanzi PACS
Il ragazzo iracheno che ci raccontava con un'ironia una raffinatezza incredibile la guerra visto da da un giovane intellettuali iracheno per non parlare dei blocchi per esempio degli stessi soldati americani che raccontavano qualcosa di diverso
Rispetto alla narrazione ufficiali quindi se da una parte abbiamo multicomparto Camera
Abbiamo avuto i gli embedded certa l'altro abbiamo avuto e abbiamo quel fenomeno è importante il punto che a cui è stata anche accennato
Delle citizen giornalismo cioè delle persone che filmano che
Insomma abbiamo
Punto e il
Il fenomeno di internet e quindi sicuramente
Credo che predispone
E poi a quella domanda di introduceva questo questa tavola rotonda no e quale ruolo per la comunicazione secondo me
Un minimo di ottimismo un cauto cautissimo ottimismo forse lo possiamo aderire proprio perché l'opinione pubblica ma non solo l'opinione pubblica organizzata
Ma anche l'opinione pubblica fatta da pochi cittadini dal cittadino singolo a oggi delle possibilità
Per rappresentare qualcosa i soprattutto per rappresentare e ingiustizie dolori so Ferente che poi sono quelle che sicuramente muovono lì emozioni perché parlando di guerra
E soprattutto si si parla di un'emozione forte
Ma secondo me
Già qualcosa nella cultura ormai occidentale europea
Sicuramente diciamo è cambiato nel senso che se noi vediamo come la stessa nelle manifestazioni atta a favore della pace
La stima e lo stesso idea della pace lo stesso simbolismo della pace viene rappresentato con con un passivo une passione che forse nei secoli scorsi era meno presente ed era richiamata più dal dal discorso bellico quindi concludo con con molta
Diciamo rapidità queste mie osservazioni sintetizzando appunto quest'sta questo punto molto importante che quando noi discutiamo di comunicazioni discutiamo anche di un diciamo pluralità
Di forze che competono per ridefinire un senso la guerra dei media
Non è solo la guerra dei le immagini e anche l'ente da guerra per attribuire un significato agli eventi e che necessariamente
Accompagna
La guerra reali combattuta la guerra preparata la guerra pensata la guerra voluta guerra non voluta
E che in questo campo che sia tre
Sicuramente entrano altri attori e che l'entrata di altri attori renderà sicuramente più complessa la situazione ma secondo me la rende più dinamica
Speriamo sia nei Paesi in via
Grazie
Parola
La parola definitiva fermamente
Buonasera a tutti innanzitutto volevo ringraziare il Centro studi americani che ci ospita oggi punto in questa sala ringrazio anche l'ISI ma che ci ha aiutato nell'organizzazione di questa iniziativa
E ringrazio tutti i relatori che hanno offerto
Una ricchezza di spunti e di elementi alla discussione
Io nell'intervento vorrei toccare tre principali elementi interrogativi di ricerca e quindi le domande che mi sono fatta da cui sono partita gli strumenti utilizzati e alcuni dei risultati emersi
Come quarta riflessione però sarà molto breve
Invece a la coincidenza di questa nostra riflessione con il giuramento di Obama quindi che cosa significa questa questa coincidenza
Cominciando dall'interrogativi come è stato detto anche da chi mi ha preceduto in realtà io
C'ho cominciato a studiare comunicazione il rapporto tra comunicazione guerra da diverso tempo e quindi
Sono reduce di precedenti lavori di ricerca
All'interno dei quali ho analizzato soprattutto il ruolo dei media ho analizzato le caratteristiche di quella che viene chiamato appunto la guerra parallela quella portata avanti dai mezzi di comunicazione vera televisione dalla carta stampata
In questa ricerca nel lavoro che presento oggi invece
Diciamo l'attenzione conoscitiva si è spostata su un altro attore dei media
All'attore politico ovvero chi poiché all'interno
Della gestione anche dell'informazione delle guerre rappresenta la fonte principale delle notizie la fonte principale di emessa una delle fonti
Dei messaggi mediatici
E al tempo stesso che è poi il diretto responsabile di questo problema
Di cui è stato detto finora ovvero del problema della gestione del consenso dell'opinione pubblica durante le guerre
E nel caso dell'Iraq soffermandoci solo un momento sul contesto americano lì l'establishment era stato nei Enzo ha avuto un compito assai arduo quello di far passare una guerra caratterizzata da due principali elementi e cioè una guerra preventiva e una guerra anche unilaterale e si tratta di due argomenti tradizionalmente ostici per l'opinione pubblica
Diciamo l'operazione messa in piedi da Casa Bianca Pentagono in collaborazione anche con il sistema mediatico deserti eserciti eccetera
è molto complessa e non nulla profondi no in questa sede alcuni elementi che ha già forniti Fabrizio Battistelli
Io volendo scadeva schematizzare diciamo il discorso dirò soltanto questo che
INEA o conservatori americani quindi Bush il suo staff sono riusciti in qualche modo a far passare una visione del mondo all'interno della quale la guerra si poteva configurare come uno strumento di libertà nel momento in cui veniva utilizzata contro dei regimi dittatoriali
Questo appunto come è stato chiamato fino ad ora come il strenna cognitivo no che vuol dire altro che
La cornice di senso l'interpretazione di questa guerra quindi una guerra come una uno strumento di libertà
Questa filosofia però diciamo che che poi diventa diciamo all'interno di questa filosofia la guerra diventa un po'Ossino animo di enduro in Freedomland di fatto questo poi il nome che ha avuto l'intervento in Afghanistan se ci ricordiamo
Ebbene questa filosofia è diventata diciamo egemone ai Giommoni Zatoichi dibattito pubblico americano
Io partendo da questa riflessione mi sono chiesta come si fosse caratterizzato il dibattito pubblico italiano
E quindi la mia
Curiosità si è spostato su quali fossero le posizioni e le argomentazioni della classe politica italiana rispetto alla guerra in Iraq
Non solo diciamo in questa in questo lavoro la guerra in Iraq alla fine è diventata per me
Quasi
Un pretesto se così possiamo dire o un espediente che forse più elegante come termine Walter
Federazione a più alto ci siamo un espediente attraverso il quale poter analizzare un tema più ampio e vasto ovvero la visione dei leader politici italiani
Rispetto accorre e quando il ricorso alle armi può essere considerato come uno strumento legittimo periti pristino tra sicurezza interna
Sì anale quindi una chiave di lettura per leggere questo tema un tema quindi ancora attuato un tema che ci si pone viene di volta in volta che entriamo in guerra
E come come ho analizzato questo argomento e qui entro nel merito del secondo aspetto e cioè dello strumento utilizzato
E che a mio avviso rappresenta forse il tratto
Più originale anche se lo dico con con modestia però di questo lavoro e cioè l'idea di utilizzare il linguaggio come l'ente eccome chiavi di lettura attraverso la quale poter osservare la visione dei leader politici rispetto a questo argomento
Questa scelta diciamo parte da un'idea di fondo molto precisa ovvero a quella che il linguaggio non è di per sé neutrale
Che le parole
Non hanno un carattere accessorio non sono casuali specie
Se abbiamo a che fare con la politica
I processi anche di costruzione dell'identità politica per gli attori politici per i soggetti politici passa innanzitutto attraverso il linguaggio
Gli stessi processi di differenziazione
E quindi la costruzione anche di quelle che sono le culture politiche i valori di riferimento
Ecco questi processi passare appunto attraverso Pizzi esprimono innanzitutto attraverso il linguaggio e ciò di cui il pool di cui il pubblico fa esperienza sulla politica è innanzitutto il linguaggio perché
Anche nella nel campo di cui mi sono occupata io per cui sul tema della politica estera ciò di cui facciamo esperienza di cui pubblichiamo fare esperienza il linguaggio sulla politica estera
Il linguaggio sulle guerre in questo caso linguaggio sia iconografico che è verbale perché abbiamo anche le immagini
E
In sostanza quindi quello che ho fatto è stato di raccogliere di discorsi dei leader politici di centrodestra di centrosinistra all'interno di e differenti spazi comunicativi come è stato detto punto da sarà Bentivegna discorsi televisivi discorsi a mezzo stampa i discorsi
In aula parlamentare
Raccolti all'interno di tre differenti momenti prima dell'entrata in guerra durante l'offensiva e nel dopoguerra iracheno
E poi gli ho analizzati con una serie di metodi che sia quantitative e quant'qualitative che non visto a spiegare perché ve lo risparmio perché anche molto noioso credo
E quindi passiamo velocemente ad alcuni risultati
Di questo lavoro
Innanzitutto una differenziazione netta che immersa tra centrodestra e c'è no scusate anzi tre ma la prima differenziazione di cui già si è cominciato a parlare con d'intervento appunto di di franche poi di Battistelli ovvero le differenze
Emersa all'interno della coalizione del centrosinistra
Quello che è emblematico e che nonostante tutti i leader di centrosinistra si fossero distinti per una stessa posizione di contrarietà alla guerra quindi tutti condividevano la contrarietà alla guerra
Però si sono evidenziate delle differenze importanti tra quella che io ho chiamato l'ala riformista della coalizione quindi nello specifico Fassino Rutelli e D'Alema
E quella che io ho chiamato l'ala radicale della coalizione quindi nello specifico i discorsi di Diliberto di Bertinotti
E di Pecoraro Scanio
Allora se nel primo caso se la la difformità argomentato la propria contrarietà partire proprio dalla carattere illegittimo di questa guerra quindi dal suo essere uno strumento diciamo ho unilaterale una guerra preventiva unilaterale e non autorizzata in sede ONU nella nel campo invece della sinistra radicale ha prevalso diciamo una tesi del ripudio della guerra tout-court
Ecco si tratta di una differenza sostanziale perché in realtà
Diciamo contrappone due diverse edizioni proprio della politica
All'interno dell'ala riformista si ritiene che l'uso delle armi e l'uso della violenza quindi possa essere uno strumento leggi
Primo ma da utilizzare per il ripristino della sicurezza internazionale però qualora sia vincolato a una serie di importanti principi guida
Quali sono questi principi guida alcuni di quelli che sono
Evidenziati molto chiaramente all'interno di questa ricerca attraverso il linguaggio sono innanzitutto il fatto che siano state sperimentate tutte le altre alter matite possibili e quindi che la guerra in qualche modo torni ad essere quella che viene definita come estrema ratio che sia l'ultima opzione possibile quindi
Nel caso specifico della dell'intervento in Iraq ad esempio un ruolo prioritario a quello che era il lavoro degli ispettori ONU nel contesto iracheno ad esempio
La seconda e cioè la valorizzazione di tutti quanti gli strumenti diplomatici e quindi tutti gli strumenti di mediazione internazionale alle
Collegato a questo il ruolo priorità de prioritario diciamo il ruolo guida che dovevano venire
Le Nazioni Unite
Ecco questi sono i principi fondamentali rispetto ai quali la sinistra riformista lega il proprio
La propria legittimazione o meno dell'uso delle armi all'interno della politica internazionale
Nella coalizioni invece nome la coalizione nell'area diciamo della sinistra radicale invece che cosa è emersa
Una cultura politica che si fornita proprio su quello che Bertinotti ha chiamato appunto la guerra come tabù la guerra come tabù per l'umanità
E quindi diciamo i discorsi di gesti notti di Diliberto e di Pecoraro Scanio seppure con delle specificità e delle sfumature di distinguo importanti
Però hanno assunto veramente connotati
Cioè la critica all'interno di questi discorsi assunto il connotato di una vera e propria condanna del sistema guerra
Quindi una condanna universale quasi del sistema guerre quindi anche non soltanto a partire dalla sua illegalità o dalla sua mancanza di legittimità ma a partire invece
Dalla condanna anche morale e culturale del ricorso alle armi
Ecco questa questa differenza si è tradotta e si è espressa anche in termini di induisti sì e quindi mentre sul lato dell'ala riformista diciamo il linguaggio sia caratterizzato come un linguaggio
Fortemente politico istituzionale con una diciamo linguaggio poi saturo di vocaboli proprio legati al concetto della media
Ne internazionale no quindi le parole chiave di questi Literno proprio la legittimazione l'autorità il ruolo delle Nazioni Unite
Gli aggettivi più utilizzati erano illegale illegittima nel campo invece della sinistra radicale l'uso o del linguaggio è stato di altro tipo una censura universale la guerra espressa così interconnette ad gettiti molto forti come intollerabile inconcepibile e poi un lessi con tutto giocato sul no evidenziazione di quelli che fossero gli aspetti veramente componenti e violenti della guerra e quindi un linguaggio popolato di
Morti feriti e quindi distruzioni vittime catastrofi esattamente un linguaggio antitetico invece a quella della coalizione
Di centro destra e adesso infatti arriverò a a parlare del secondo importante risulta scusate
Se non vi
Distratto
Dunque concludendo sulla parte che a caratterizzazione ma sul risultato che sia evidenziato e che ha distinto le due alle per centro sinistra perché ritengo che sia importante questa distinzione perché
Le differenze sulla politica estera ma se ci ricordiamo sono poi quelle che hanno portato e che hanno spinto anche a una crisi del centrosinistra non ha quindi quando è caduto il Governo Prodi un anno fa ormai più di un anno fa
La
Il problema della politica estera ha giocato un ruolo importante quindi il diciamo che queste differenze che io ho evidenziato all'interno di questo lavoro hanno rappresentato per me è una sorta di spia di grandi diversità politiche che poi hanno portato anche a delle crisi del centrosinistra
Nell'ambito invece del centrodestra che cosa evidenziata adesso andando un po'velocemente però innanzitutto
Una assoluta maggiore condivisione delle idee e dei registri linguistici ovvero il centrodestra ha parlato sostanzialmente la stessa lingua non ci sono state queste grandi differenziazioni tra leader
E quindi in questi grafici che utilizzo il centrodestra appare sempre concentrato in un in una stessa area grafica vicino non il dallo stesso universo semantico
Il secondo aspetto importante e che nel centrodestra stia
Ha prevalso e tanti esattamente quella visione che abbiamo richiamato in apertura ovvero della guerra come uno strumento di liberazione se utilizzato contro uno contro un tiranno
E però questa lettura quindi della guerra come strumento di liberazione non è stata continua e diciamo
Costante dall'inizio alla fine ma c'è stato quello che
Prima giustamente ha messo in evidenza Fabrizio un Battistelli una discontinuità comunicativa tra la fase precedente all'inizio delle ostilità e la fase
Relativa proprio alla guerra ovvero che cosa è successo che durante il preludio quello che mi ha chiamato il preludio alla guerra sostanzialmente il centrodestra ha caldeggiato una serie di
Argomenti ovvero
L'importanza di una approvazione da parte dell'ONU Berlusconi ha giudicato nefasto un intervento privo dell'autorizzazione dell'ONU
Quindi si è parlato del ruolo delle ispezioni del ruolo dell'importanza della legittimazione della guerra tutt'ora quando il venti marzo sono cominciati i bombardamenti su Baghdad si è assistito a un vero e proprio rovesciamento comunicativo
Un rovesciamento di indirizzo politico e anche di indirizzo linguistica o e quindi il problema della legittimazione della guerra sostanzialmente
Si è trasferito da un piano
Giuridico legale quindi proprio del diritto internazionale a un piano assolutamente astratto un piano quasi metafisico incarnato proprio dal ruolo degli Stati Uniti come nuovi ordinatori del mondo
E quindi qui le argomentazioni che ha portato al decentrata resta sostanzialmente sono state due la fedeltà agli alleati americani
E il concerto appunto di esportare la democrazia in Iraq ca a quel punto il problema dell'ONU è stato sto come dire assolutamente rimosso
E da un punto di vista retorico questa strategia si è tradotta in una riedizione di quelle che passano le forme poi classiche del bello mio costume no della guerra giusta e quindi la retorica
Della criminalizzazione del nemico delle finalità nobili dell'intervento che di una rappresentazione anzi in sostanza dello scontro con della della guerra come
Uno scontro tra un popolo come dire sottoposto a una dittatura e un popolo invece democratico il portatrice degli ideali democratici
Questa strategia è stata ben rappresentata dal caso paradigmatico di Silvio Berlusconi di cui già si è detto abbastanza dell'oratoria di Silvio Berlusconi o
Ma dico soltanto un un elemento tra soltanto un elemento a proposito
Dei discorsi di Silvio Berlusconi è emblematico che Silvio Berlusconi ogni abbia parlato dell'intervento in Iraq senza mai riferire quelli che sono i termini gli aggettivi sostantivi vocaboli propri
Che si utilizzano nel parlare della guerra quindi ha rimosso completamente l'aspetto di una guerra dei morti delle istruzioni
L'impatto di Berlusconi sull'Iraq è stato un linguaggio sulla democrazia
La metafora della democrazia utilizzata per parlare della guerra quindi c'è proprio uno spostamento semantico finalizzata ovviamente allo spostamento cognitivo e che è stato assolutamente chiaro nei discorsi di Berlusconi dove è ritornata questa
Ripetizioni quasi ossessiva il cui utilizzo un termine usato proprio dalla Coffa a proposito dei discorsi di Bush perché poi gli ho fatto una comparazione tra i discorsi di Berlusconi dei discorsi di Bush sano
Assolutamente coerenti simili su tantissimi aspetti quindi in Berlusconi c'è questa
Ripetizione ossessiva di alcuni temi pace libertà diritti
Ecco io sui risultati non dico altro perché
Spero anche che il pubblico potrà
Leggerlo direttamente con i propri occhi sul libro magari se se avranno stimolano da
A volerlo leggere
Io ho soltanto un altro paio di elementi invece sul fatto che questa iniziativa abbiamo deciso di farla oggi e oggi quasi in tempo reale perché esattamente a quest'ora che Obama sta apprestando appunto il giuramento alla Casa Bianca
In realtà le attese di fronte a questo cambiamento questo cambio di leadership alla Casa Bianca sono delle delle attese effettivamente molto molto che vi e quindi non sarà facile sicuramente per Obama poter rispondere di aspettative così così importante così grandi
Però io ritengo che al di là del fatto che in queste ultime settimane già abbiamo potuto leggere sugli articoli sui giornali di un giorno già si parla di una di illusioni non rispetta Obama sarà in grado no di poter realizzare soltanto una parte di tutte quelle che sono le promesse che ha fatto in campagna elettorale
E però io dico che al di là di questo asse Obama riuscisse veramente a portare avanti almeno tre principali progetti di tutto il va sto programma di cui ha parlato in questi due anni ritengo che già potremmo fare un passo in avanti importante e sostanziale
Dirò così velocemente scambio schematicamente quali sono a mio avviso questi tre
Questi tre progetti lasciandoli un po'anche poi come spunti per il dibattito che spero anche possa proseguire nel pubblico e se ci saranno interventi dal pubblico
Innanzitutto il fatto di ridare proprio come dire il primato alla politica rispetto alle armi e quindi di ridare slancio alla alla diplomazia al dialogo allo strumento della della politica
In piuttosto che
A quello delle armi no quindi di anteporre la politica rispetto agli eserciti questa già mi sembra un importante obiettivo secondo quello di ridare uno slancio una credibilità alle Nazioni Unite e su questo già dei segnali sono stati dati innanzitutto il fatto che Obama
Ha candidato una delle sue persone più fidate come ambasciatrice all'ONU cioè Susan Rice e che nell'occasione proprio di nominare Susan Rice
Abbiamo anche detto l'importanza di riformare l'ONU e di fare del loro un luogo all'interno del locale si possa uno come dire concertare un'azione collettiva
Per combattere il terrorismo
Quindi questo già la dice lunga sull'idea di mettere al primo posto il concetto di un'azione innanzitutto multilaterale quindi multilateralismo che ritorni come strumento prioritario della concezione della politica estera americana
In terzo luogo la chiusura di Guantanamo e la condanna dello strumento della tortura
Basta la finisco qui così ci sarà anche il tempo di approfondire questi elementi nel dibattito grazie
Rilevato
Tutti gli intervenuti
Comunico che le Washington non prende più buio satellite questo sala quindi no
Bonzio più collegati con Obama
Via satellite quinto possiamo tranquillamente linee guida
Grazie
No va bene se ci sono delle domande degli interventi dal pubblico
Grazie
L'unico
Anche in merito
E lo tutti lo stellone motivazione
Arrivo arrivo
La mancata Squillante Dromì sapete adesso
Ho prestato servizio non seria per cinque mesi
Pongo in carico interessato al Pola Tarquinio girato
Quasi tutta la provincia per dire che io sullo Stato li ritira
Vorrei fare delle puntualizzazioni
Sulla guerra si parla tanto della guerra ma
Nel mio istituto
Ha studiato a far ad alla dato mandato per una ricerca sulle guerre di quarta generazione che stiamo leggendo adesso molto interessante la pubblicheremo sul nostro sito web come facciamo tutte le nostre pubblicazioni gratis
Se volete guardate no
Mi rendo conto che esiste questa grande discrepanza
Tra
Il linguaggio della guerra
C'abbiamo
Si parla sempre della quale in maniera tattica
A cento si parla sempre la quale in maniera tattica non si può non si parla mai della guardiania filosofica filosofica politica
Strategica e operativa e questo problema serio perché i giornalisti prendono in
Scrivono sempre considerato livello tattico e forse a Parma il sesto alla Guarducci furba
Per noi soldati
Questo non è un problema siamo azione democratica e quindi si citano all'ordito dare da qualche parte non ci andiamo e cerchiamo di comportarci nel migliore dei modi il secondo una nostra etica personale che noto a tutti
Primo punto
Secondo punto
Il
Tutti quanti leggiamo la stampa rimango molto stupito di quando si parla di riguarda prima quale del Golfo tornerà seconda quello del volto perché la prima era stato combattuto poco tempo prima
Fra iracheni iraniani
E comportò mi sei per circa un milione di morti corretta così polemica non ne hanno parlato troppo in Europa in in in Italia quindi
Questa guerra cibernetica ecco perché sono importanti i media
Invidia sono importanti perché
Gitano giustificazione di fare un intervento del resto
Siamo intervenuti
In Bosnia Erzegovina
Ma siamo poco intervenuti nello stesso periodo nell'area dei laghi in Africa dove abbiamo avuto duecento mila morti fu uomo più uomo in meno
Ecco perché ritengo che lei invidia sono molto importanti poi sono venuto qui pensando di ascoltare tutto una conferenza
Invece ho sentito questo interessantissimo dibattito sul questo libro non faccio parte dipartimento di Sociologia
Ma di eccezione strategica e quindi
Lo comprano palese
Con più attenzione
Perché prima di fare una critica bisogna leggere il libro se non lo si legge sin qui può criticare per poco grazie
Nessun altro
Altri
Bene alla possiamo dichiarare
Conclusa la seduta grazie
Sociale
Spalla
Bene