Le prime pagine dei quotidiani internazionali

Buon pomeriggio gli ascoltatori di Radio Radicale questo l'appuntamento con le prime pagine della stampa internazionale oggi vogliamo cominciare dal quotidiano francese Libération perché
La sua prima pagina è dedicata alle polemiche suscitate dalla decisione di Benedetto sedicesimo il papà di revocare la scomunica ai quattro vescovi di monsignor Marcel Lefebvre tra cui Richard Williamson il vescovo negazionista dell'Olocausto il titolo Benedetto sedicesimo le calice negazionista numerosi
Cattolici spiega liberi ci sono indignati per la scelta del Pontefice
All'interno del giornale c'è poi un lungo dossier tre pagine
Con diversi articoli tra l'altro un'analisi sulle
Diverse dichiarazioni
Di Benedetto sedicesimo definite intempestive sulle questioni sensibili chiara azioni che hanno offeso per esempio la comunità ebraica o quella
Mussulmana c'è poi
L'editoriale dal titolo significativo colpa dove li descrive ironicamente che la
Comunicazione permanente di Benedetto sedicesimo con lo Spirito Santo
Ha evidentemente subito un'interruzione
Tecnica altro giornale che in primo
Che in prima pagina oggi si occupa di questa vicenda
E divelto il quotidiano tedesco il papà mette la chiesa in grande difficoltà il titolo il mondo cattolico in allarme
La discussa decisione di Benedetto sedicesimo dei premi revocare la scomunica ai lefebvriani potrebbe rappresentare un momento di svolta nella storia della Chiesa di Roma
Molti teologi chiedono al Pontefice di dare un nome colpevoli del disastro di fornire nuove precisazioni sui rapporti con la comunità ebraica e con Israele diverte poi
Cito alcuni alcuni teologi ma anche alcuni esponenti del clero come il vescovo di
Rotte Hamburg Stoccarda che esprime il proprio timore per i cardini della fede mentre
A rischio cardiologo non particolarmente apprezzato da Ratzinger affermato che il Papa a deluso il mondo
Gli altri gli altri temi rivediamo con la prima pagina dell'International Herald Tribune l'apertura e per l'Iraq dove
Sabato si è votato per le elezioni per il provinciali gli iracheni pronti a vivere senza gli americani il trasferimento
Di potere i segni di cambiamento appaiono ovunque scrive il stridio gli iracheni di tutto il Paese nel fine settimana hanno votato in elezioni provinciali
Che contribuiranno a determinare il loro futuro indipendentemente dal risultato è chiaro che gli americani stanno uscendo di scena che la maggior parte degli iracheni sono pronti
A vederli andar via i segnali di un disimpegno reciproco sono evidenti ovunque
Nel giorno delle elezioni era possibile guidare in un sicurezza dalla frontiera turca nel nord dell'Iraq fino a Baghdad e poi fino a Bassora nel sud senza vedere alcun convoglio militare americano
La green zone un tempo la simbolo dell'occupazione americana ora sede del Governo iracheno il principale supermercato militare si prepara chiudere gli americani hanno
Ritirato le loro guarigioni per trasferirsi in una nuova ambasciata
Sono i soldati iracheni a controllare tutti c'è il ponte della Green Zone di elicotteri americani
Sono nei cieli ma sono i soldati iracheni ad essere sul ter Reno la fine di un'era non è arrivata dunque Volponi scrive le realtà rinvio il ma è diventato chiaro che la mentalità il MUD è cambiato il potere è stato trasferito il mondo non è più lo stesso gli Stati Uniti molti americani vedono la guerra come già finita anche se più di cento quaranta mila soldati
Statunitensi rimangono sul suolo iracheno per il Presidente Obama l'Iraq non è la sua guerra un Parma vuole concentrarsi sull'Afghanistan in una crisi economica poi
Non c'è denaro sufficiente per continuare a spendere centinaia di milioni di dollari al giorno in Iraq così
L'Herald Tribune che sembra parlare di miracolo Obama anche se in realtà questi risultati sono frutti fu non solo frutto soprattutto della strada nuova strategia decisa dall'Amministrazione
Bush nella famoso sorge in Iraq a proposito della crisi che non permette agli Stati Uniti di spendere centinaia di milioni di dollari al giorno in Iraq
L'Herald Tribune titola a Davos poca benevolenza e molto pessimismo nei confronti degli Stati Uniti i timori di protezionismo da parte di critici e di alleati
La questione sollevata tra l'altro anche da Marco Pannella Emma Bonino negli ultimi giorni scrive il Tribune questo doveva essere l'anno degli Stati Uniti la loro uscita dal freddo all'incontro annuale di Davos ma invece di ricevere una calda accoglienza le politiche americane sono state criticate pesantemente
Tanto da ricordare la rabbia per gli anni bus salvo il fatto che l'Iraq questa volta è diretta contro i fallimenti economici di Washington invece che contro i fallimenti diplomatici
C'è una certa benevolenza per il Presidente Obama che rappresenta un cambio di direzione ma la sua
Amministrazione scopriva presto per resto del mondo non sembra pronto perdonare dimenticare soprattutto che vede una nuova minaccia al protezionismo americano nonostante la promessa di incoraggiare il commercio internazionale e la cooperazione economica ci sono chiari segnali
Di profonde divisioni tra gli Stati Uniti il resto del mondo le critiche non sono venute solo dai soliti sospetti come Vladimir Putin e uguali Jiabao
Più significativi sono stati timori sollevati del leader economici e politici di alcuni Paesi europei alleati come la Germania la Francia
Che sia sulla questione degli aiuti americani il settore automobilistico o le disposizioni che favoriscono le acciaierie americane nel piano di stimoli
All'economia discusse in questo momento al Congresso gli stranieri dicono che qualsiasi passo verso più protezionismo avrà serie conseguenze per Washington e per il resto del mondo così
L'Herald Tribune altro titolo sulla crisi e sul
Il protezionismo nazionalismo economico sussidi per ai bus ma nessuno si lamenta la crisi
Lo vale cambia le prospettive che cosa è successo la scorsa settimana il Governo francese ha deciso aiuti per miliardi di euro
Al fine di salvare Aidos dalle conseguenze della crisi del credito ma nessuno ha protestato Si tratta uno dei di uno dei segnali più evidenti di come la crisi finanziaria
E la recessione abbiano già cambiato la l'attitudine nei confronti della concorrenza globale delle regole della concorrenza
Non vale
Sempre sulla
Crisi ci sono ripercussioni politiche per la Russia il Governo russo nel fine settimana abbiamo assistito a
Manifestazioni in diverse città contro il Governo il Tribune titola
I tempi difficili provocano problemi a puntino al crollo del prezzo del petrolio è caduta del rublo ed ecco che comincino le proteste
Negli ultimi otto anni mentre Platì mi reputo io
Accumulava sempre più poteri russi rispondevano dicendo
Vai avanti controlla tutto almeno fino a quando potremmo avere autor nuove supermercati pieni vacanze poco care e un rublo stabile ma ora che la crisi finanziaria globale improvvisamente posto fine
Al boom economico russo alimentato dal petrolio
Il contratto tacito tra Putin è suo popolo sembra essere messo in discussione il regime autocratico
Che al consenso dei governati potrebbe essere spazzato via dice tra l'altro un analista proposto di Russia poi c'è
Richiamato in prima sulle realtà ed in un articolo su un caso di cui la stampa italiana credo si sia occupata molto poco così come quella estera un insider ceceno non ha potuto svelare tutto il suo passato per più
Di due anni Omar israelo fu un ceceno rifugiato sia Vienna aveva accusato il Governo russo di permettere crimini atroci in Cecenia
Perfino per gli standards violenza del Caucaso le sue accuse erano straordinaria ex ribelle divenuto guardia del corpo di Ranza mercati Rolf cioè l'attuale Presidente ci ceno
Israelo fa aveva avuto accesso alla cerchia ristretta del potere ceceno ha raccontato di come Putin ha sostenuto dato mano libera Kadyrov
I documenti scritti aveva descritto molti degli atti brutali di Kadyrov inclusa l'esecuzione di uomini detenuti illegalmente solo che Isa e non è stato ucciso il tredici gennaio scorso a Vienna
Prima di chiudere rapidamente
Altre
Due segnalazioni sempre sulla
Crisi Gargano oggi di spalla si occupa delle manifestazioni contro i lavoratori italiani nel Regno Unito avverte che migliaia potrebbero scioperare per la disputa sui lavoratori britannici
L'ondata di sciopero che ha colpito il Regno Unito la scorsa settimana potrebbe
Aumentare oggi con altre migliaia di lavoratori che manifesteranno per protestare contro l'esclusione di lavoratori britannici dai contratti di costruzione un altro esempio di di
Nazionalismo economico protezionismo infine il Washington post in prima pagina si occupa
Di uno dei prossimi appuntamenti elettorali in Medioriente dopo le provinciali in Iraq di questo fine settimana cioè Israele la questione chiama delle lezioni è se la guerra è finita troppo presto a una settimana dal voto per il nuovo Governo risultato
E la guerra di casa è emerso come questione centrale nella campagna elettorale con i candidati che si scontrano su quanto efficace sia stata la massiccia operazione militare nella Striscia
Questo dibattito spiega Washington posteri riflette il fatto che le elezioni in Israele spesso si sono giocate su una sola questione e cioè
Chi è più duro sulla sicurezza nazionale ci fermiamo qui da David Carretta un buon pomeriggio l'ascolto di Radio Radicale