Sono stati discussi i seguenti argomenti: Crisi, Droga, Economia, Energia, Est, Esteri, Europa, Onu, Politica, Protezionismo, Radicali Italiani, Rassegna Stampa, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
09:30
Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale venerdì ventisette febbraio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurati David Carretta in apertura quest'oggi torneremo ad occuparci della crisi
Economica in particolare delle conseguenze per l'Europa conseguenze che sono innanzitutto politiche vedremo
L'editoriale di questa settimana
Dell'Economist il conto che potrebbe spaccare rompere il Progetto europeo questo il titolo se l'Europa
Dell'est affondasse fallisse potrebbe trascinare con sé tutta l'unione europea leggeremo poiché l'intervento
Di Timothy Garton a share sul
Guardian è di ieri l'Europa è spaccata tra solidarietà che è essenziale ed egoismo
Nazionale la situazione è insostenibile per tutti all'interno della zona euro e fuori dall'euro al freddo scrive tra l'altro
Garton Ash
Leggeremo anche Wall Street Journal Europe che ieri pubblicava un intervento di Carlo straniero Federico Testa a proposito del protezionismo nel settore energetico
L'Europa continua ad avere bisogno di un mercato interno dell'Energia
Ci occuperemo poi di un altro tema la lotta
Alla droga e le riforme delle convenzioni dell'ONU
A qualche giorno onda un'importante riunione a Vienna che deve stabilire la politica internazionale antidroga
I radicali hanno lanciato un avvertimento che è stato ripreso ieri da un sito internet i Hugo Boss per fare
L'Italia il Vaticano minacciano l'unità europea nei negoziati sulle droghe il titolo dell'articolo in cui si citano tra l'altro
Marco Perduca e Donatella Poretti ma cominciamo dalla crisi economica che ha colpito
Anche l'Europa in particolare l'Est europeo questo delle conseguenze evidentemente innanzitutto economiche ma
Per diversi giornali queste conseguenze stanno diventando sempre più politiche tanto da mettere
In discussione l'intero progetto europeo su questo vedremo due articoli il primo editoriale delle come schegge esce oggi nelle edicole
Europee il conto che potrebbe spaccare l'Europa se l'Europa dell'est affondasse potrebbe trascinare con sé tutta
L'Unione europea il titolo scrive
Il settimanale britannico tassi di cambio I minimi deficit che esplodono un debito in moneta estera sempre più grande è una brutta recessione
Questi sembrano gli ingredienti di una crisi da terzo mondo di quelle che si vivevano negli anni Ottanta e Novanta e invece e quanto sta accadendo all'interno dell'Europa i Paesi dell'est
Molti dei quali sono nuovi membri dell'Unione europea una delle conseguenze che i vecchi Paesi dell'Unione europea
Si troveranno a dover pagare il conto perché perché a rischio cioè la sopravvivenza stessa del loro club
Molti europei dell'Ovest di fronte a una severa recessione in patria
Diranno che il giusto Vieste europei sono stati sulla cresta dell'onda alimentata dagli investimenti stranieri dal desiderio di Standard di vita occidentale dalla speranza che presto o tardi sarebbero entrati nell'Europa i critici
Con qualche ragione affermano che alcuni Paesi dell'Est europeo non ne erano preparati entrare
Nell'Unione europea che hanno rallentato o fermato il processo di riforme e che hanno sprecato miliardi investiti per consumare e di conseguenza toccherebbe a loro pagare il prezzo per queste
Follie
Il problema per l'economista che se un Paese come l'Ungheria uno dei tre Stati baltici dovesse fallire europee dell'Ovest sarebbero i primi a soffrirne innanzitutto perché le banche di Austria Italia Svezia ma anche gli altri Paesi
Che hanno investito molto prestato molti soldi nell'Europa dell'est subirebbero perdite catastrofiche se il valore dei loro asset venisse svalutato
Il rischio di default combinato con l'atavico protezionismo che viene dall'Europa occidentale potrebbe facilmente fa saltare la più importante conquista dell'Unione europea e cioè il suo mercato unico e questa è la seconda ragione per cui
L'Europa occidentale europea dell'Ovest sarebbero i primi a soffrirne molto rapidamente la prospettiva della fine del mercato unico solleverebbe interrogativi sul futuro della stessa unione europea
Destabilizzare beh poi lei euro e alcuni suoi Stati membri come Irlanda e Grecia non sono messi del meglio dell'Europa dell'est
E questa prospettiva la fine del mercato unico impedirebbe qualsiasi speranza di allargare ulteriormente l'Unione Europea sollevando nuovi dubbi sulle prospettive future
Dei Balcani occidentali che la Turchia di diversi Paesi dell'ex Unione sovietica
Ma abbandonare l'Est europeo avrebbe conseguenze politiche ancor più gravi non c'è solo questo uno dei successi maggiori dell'Europa negli ultimi vent'anni è stata la pacifica riunificazione del continente
Dopo la fine dell'impero sovietico anche la Russia problemi economici seri ma i suoi leader non perdono occasione per
Tentare di riaffermare la loro influenza sulla Regione
Inoltre se i popoli dell'Est dovessero sentirsi abbandonati dall'Europa occidentale potrebbero cedere alle sirene populiste un'azione a liste che troppo spesso sono riuscite ad arrivare al potere nella storia europea
La questione dunque per i leader dell'Europa tutti dell'est e dell'Ovest e come riuscire ad evitare questo disastro anche se
I mercati spesso trattano l'Europa dell'est come un'unità economica unica
In realtà ogni paese della Regione diverso ci sono almeno tre grandi gruppi il primo include Paesi che sono lungi dall'entrare nell'Unione europea come l'Ucraina
E in questo caso l'istituzione europea devono cercare di fornire aiuti finanziari consigli ma la principale responsabilità spetta al Fondo monetario internazionale
Quando i Paesi membri del dell'unione europea la stessa Unione europea deve assumersi la responsabilità primaria uno dei rimedi di cui si parla e di accelerare il percorso per entrare nell'euro
O di lasciare che questi paesi adottino immediatamente l'euro in modo unilaterale questo assenso secondo
L'Economist per
Un secondo gruppo di paesi quattro quattro Stati che hanno tassi di cambio agganciati all'euro il Trio Baltico formato da Estonia Lettonia e Lituania più la Bulgaria
Nessuno di questi Paesi rispetta i criteri del Trattato di Maastricht né lo farà presto
Ma potrebbero adottare la moneta unica unilateralmente sono piccoli e quindi lasciato loro usare l'euro non dovrebbe essere cosa così difficile la BCE la Banca centrale europea la Commissione europea si oppongono all'EUR Rizzoni unilaterale ma due Paesi dei Balcani in Montenegro Kosovo stanno già usando lei euro
E tre Baltici potrebbero seguire l'esempio l'adozione unilaterale accelerata dell'Euro è invece meno senso per il terzo gruppo
Di Paesi quelli più grandi che hanno tassi di cambio sganciati dalla moneta unica cioè la Repubblica Ceca l'Ungheria la Polonia la Romania
Nessuno di questi è pronto per la dura disciplina della moneta unica che esclude future svalutazioni un loro ingresso prematuro potrebbe indebolire fatalmente l'euro
Ma loro problema è un altro secondo l'Economist nel momento in cui la loro moneta sì deprezza la vulnerabilità maggiore per polacchi ungheresi rumeni sta nei prestiti contratti in moneta straniera dai consumatori dalle imprese
Contratti principalmente in banche sussidiarie delle banche occidentali la prima priorità per questi quattro Paesi deve essere di fermare una caduta ulteriore della loro moneta
La seconda è di ricapitalizzare le banche che hanno fatto prestiti in valuta straniera che hanno concesso prestiti in valuta straniera il conto insomma deve essere spartito
Dalle stesse banche dai loro clienti
Dai Governi degli Stati in cui queste banche operano e poi dai Governi
Delle banche che hanno prestato i soldi per capirci Austria Italia Svezia Germania e altri
Non è troppo tardi per salvare l'Europa dell'est spiega nelle conclusioni l'Economist il conto rischia di essere di decine di miliardi di euro ma l'Europa occidentale
Non può permettersi di non pagarlo il fallimento di uno qualsiasi dei Paesi dell'Est sarebbe catastrofico per tutta
L'Europa i leader politici dell'Europa occidentale in particolare la Germania e qui contribuenti temono che altri possono beneficiare dei loro soldi
Devono cominciare a convincere i loro cittadini che il prezzo deve essere pagato
Non si può guardare alla Merico alla Cina per salvare l'Europa l'alternativa non è solo di perdere l'est ma anche l'unione europea e lei euro così
L'economista del suo principale editoriale di questa
Settimana tra l'altro sulla crisi
Del
Dell'Europa dell'est si rifà Sontag pubblicava una lunga analisi
Che non abbiamo il tempo di leggere dal titolo vulnerabilità variabile la crisi colpisce l'Europa dell'est
Mentre scompaiono posti di lavoro e progetti di investimenti stranieri aumentano le tensioni nelle nuove
Democrazie tensioni che sono innanzitutto sociali e politiche molti cittadini dell'Est europeo si sentono traditi
Perché dopo aver seguito le cosiddette best practice le migliori pratiche quelle del liberalismo ora si dice loro che quelle erano le pratiche peggiori il conto da pagare salato visto che i mutui
Fatti neuro in franchi svizzeri
Sono molto più difficili da rimborsare nel momento in cui la moneta locale perde valore ma per i fan sciolta in sé di qui il titolo sulle abilità variabile alcuni dei Paesi dell'Est continueranno a crescere in modo sostanziale scrive il quotidiano La siti che il modello economico
E ancora valido resta la questione politica che poi tra l'altro verrà affrontata
Almeno si spera al vertice straordinario del dell'Unione europea che si terrà domenica prossima a Bruxelles i Paesi dell'est tra l'altro si sono autoconvocati
La mattinata per trovare in qualche modo una posizione comune contro gli egoismi dell'Ovest
Di questo si occupa Timothy Garton Ash sul Guardian di ieri l'Europa spaccata tra solidarietà essenziale devo insomma nazionale la situazione insostenibile per tutti all'interno dell'euro zona e fuori al freddo
Scrive
Garton Ash tutto sotto stress solo sotto tensione in una crisi come questa
Perfino l'Europa i punti deboli di come l'Unione europea è stata messa insieme politicamente ed economicamente negli ultimi vent'anni stanno tutti emergendo
E come abbiamo visto con le banche di investimento lo scorso autunno se una paratia cade cede probabilmente le altre faranno la stessa fine cominciamo dalla zona euro per quelli
Che hanno le euro la moneta unica stato una fonte di stabilità e forza in questa tempesta gli aspiranti all'euro zona come la Polonia
Avrebbero voluto essere già membri perfino nel Regno Unito resuscitata la discussione si sia meglio no avere le euro ma allo stesso tempo le tensioni tra i diversi membri dell'euro zona stanno diventando acute
E di sangue valgono al difetto originale del disegno e cioè il fatto che l'euro zona a un'autorità monetaria unica ma sedici diverse autorità fiscali nazionali sedici politiche economiche come si dice da noi
In sostanza
I sedici Stati membri dell'euro sono molle mente legati tra loro da un patto di stabilità ma soggetti a un'intensa pressione politica nazionale e questa ad ha delle conseguenze anche finanziarie a seconda di come si sono comportati
Negli anni questi Paesi tassi di interesse
Dei loro titoli di Stato differiscono sul mercato per esempio la Germania paga meno interessi rispetto all'Italia e in tempi di crisi queste tensioni aumentano per gli investitori conta prima di tutto la sicurezza è così
Il Governo greco quell'italiano aggiungiamo noi costretto offrire un tasso di interesse più alto per vendere il suo debito
Per uscire da questa spirale alcuni vogliono creare
Un eurobond un titolo di Stato unico della zona euro la Germania questo mondo dovrebbe pagare un po'di più per
Prendere a prestito il denaro di cui ha bisogno
E provate a immaginare cosa ne pensano gli elettori tedeschi con una recessione i contribuenti tedeschi
Sarebbero chiamati a pagare per salvare greci italiani dalle conseguenze della loro politica fiscale irresponsabile in altre parole spiega Garton Ash
Con un mio con un'unione monetaria ma senza un'unione politica le decisioni
Nell'interesse europeo di lungo periodo non prevale non prevalgono sugli interessi nazionali di breve periodi o e qui sta l'elemento di tensione più grave
Per la zona euro
Ma ancor più drammatica la situazione dell'Europa dell'est e di quei Paesi che non sono ancora nella zona euro nelle ultime settimane la tempestiva
Finanziaria li ha colpiti in pieno quasi per vendetta anziché trovare sicurezza perché a bordo della sicura nave europea
E loro strette relazioni finanziare con l'Europa occidentale sono diventate parte del problema
Vent'anni fa questi paesi dell'est hanno costruito il capitalismo senza capitali aprendo sia gli investimenti occidentali
E così le loro più grandi banche ora sono nelle mani delle banche occidentali che però si stanno trincee rango sul piano nazionale cioè rimpatri hanno i fondi lasciando cadere l'Europa dell'est
Tutti questi Paesi hanno in comune un senso di disperazione ingiustizia leader dell'opposizione ungherese Viktor Orban per esempio
Si è lamentato del protezionismo finanziario dell'Ovest
E il suo
è un linguaggio moderato rispetto alla retorica populista anche oggi occidentale antiliberale che arriverà nella regione
Se questa crisi continuerà il problema e che
In gioco per Garton Ash cioè il Progetto europeo come lo conosciamo
Dagli ultimi dati agli anni Quaranta in particolare dal mille novecentottantanove le forze dell'integrazione della disintegrazione le forze della solidarietà europea dell'egoismo nazionale le forze centripeta centrifughe sono in azione
Ma ci sono pochi segnali
Di un'Europa che agisce insieme Cutty misti diranno che la cricche le crisi servono a catalizzare
Accelerare l'integrazione europea e chiaro che non possiamo stare dove stiamo se non si va avanti però torneremo indietro ma risultato dipenderà da tre fattori
Le forze globali fuori dal nostro controllo la qualità dei leader europei e la fiducia di cui questi benefici o no nel loro elettorato nazionale
Quanto
Al gli ultimi due elementi la qualità dei leader europei e la fiducia di cui beneficiano
Tra i loro elettori beh Garton Ash non è proprio ottimista
A proposito di eurobond questa proposta che fu lanciata
Inizialmente dal da Jacques Delors l'ex Presidente della Commissione europea ma anche sostenuta con un certo rigore in Europa dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti
Ieri Fagion Times pubblicava un intervento di Romano Prodi combattere la crisi con un bond per la zona euro un euro speso per difendere l'Unione europea nel suo insieme ha molto più valore di un euro speso per difendere
Un solo Paese scrive tra l'altro Romano Prodi che oltre a
Rilanciare gli eurobond chiede di aumentare il bilancio comunitario
Dello zero virgola venticinque per cento del PIL europeo portandolo a uno virgola venticinque per cento anche se questo può in realtà
Non fa la differenza sempre sulle questioni europee
Va segnalato Wall Street Journal Europe ieri che pubblicava un intervento di Carlo stagnata Federico Testa a proposito del protezionismo energetico l'Europa continua ad avere bisogno
Di un mercato interno dell'Energia la crisi del gas russo ucraino evidenziato di fallimenti della liberalizzazione europea perché sostanza liberalizzazione non c'è stata anzi
Una nuova ondata di protezionismo sta crescendo in Europa le energie non fa eccezione
Nonostante i tentativi della Commissione di fare avanzare la liberalizzazione energetica rimuovere legge anti concorrenza negli Stati membri la creazione di un mercato interno per l'elettricità gas naturale e ancora un sogno
Abbiamo visto chiaramente nella crisi del gas tra Russia e Ucraina alcuni Stati europei subivano il taglio delle forniture ma altri continuavano a ricevere tranquillamente gas praticamente infischiandosene dei problemi altrui sostengono
Nella sostanza
Abbiamo sintetizzato i due autori realtà i governi nazionali hanno cercato di massimizzare le forniture per loro conto constituency cioè per se stessi ma facendo così hanno agito come se i mercati nazionali fossero completamente isolati l'uno dall'altro in altre parole
La solidarietà in Europa è solo una parola vista la mancanza di volontà politica in alcuni Paesi la volontà politica è un problema
Più ancora più importante ancora il fallimento dell'Europa nell'adottare adeguate contromisure quando la Russia tagliato le forniture di gas questo dimostra che il processo di creazione nel mercato del mercato interno è lungi dall'essere completato
Non è sul fatto che gli Stati membri non sono stati capaci di cooperare per affrontare la crisi il fatto che l'Unione europea non ha alcun potere per intervenire per risolvere le crisi energetiche così
Straniero e testa sul Wall Street Journal Europe di ieri per chiudere ci vogliamo occupare anche della lotta alle droghe le riforme delle convenzioni non radicali hanno lanciato
Un
Un avvertimento che è stato ripreso ieri da io Woods per un sito
La stanza letto a livello europeo l'Italia il Vaticano minacciano l'unità dell'Unione europea nei negoziati sulle droghe scrive questo sito l'Italia sta minacciando di minare l'unità europea nei colloqui ONU sull'abuso di droghe
Rompo Roma sembra aver preso il testimone dal Vaticano in una recente svolta a centottanta gradi su questioni come lo scambio di siringhe a pochi giorni da una conferenza dell'ONU le cui risultati dipenderà l'agenda politica internazionale antidroga per i prossimi dieci anni
L'Unione europea
Negoziando come un blocco unico finora aveva sostenuto la politica di riduzione del danno
L'approccio sostenuto dall'Unione europea
Contrasta con la linea proibizionista di Stati Uniti Giappone e Russia quella della guerra contro la droga che ha portato anche all'uso della forza militare come in Colombia in Afghanistan
C'era questa questa posizione comune europea l'Italia però si è schierata contro la posizione dell'Unione europea
Cioè contro la riduzione del danno una mossa a sorpresa che mina l'efficacia dell'Unione europea nei negoziati all'ONU secondo quanto dicono due parlamentari di opposizione italiana Marco Perduca
E Donatella porre ti
La mossa a cui si è giunti per l'insistenza dello zar antidroga italiano Carlo Giovanardi arrivata pochi giorni da un comunicato della Santa Sede
Che criticava la riduzione del danno come anti invitati
I partiti conservatori in Italia quando si tratta di questioni morali prendono regolarmente le posizioni tra Santa Sede spiega Marco Perduca
Il Partito radicale di Perduca un partito libertario attualmente parte della per l'opposizione di centrosinistra è assurdo che l'Italia continui con alcune mi sull'individuazione del danno sul suo territorio mentre sembra opporsi a livello internazionale dice la direttrice del programma droghe per lo penso Saiti Institute
Che aggiunge
Sembra che
Italiani abbiano capitolato a una politica di salute pubblica dettata dalla Chiesa
Ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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