Intervista ad Ugo Papi sulla giornata di mobilitazione straordinaria per il 50° anniversario della rivolta di Lhasa contro l'invasione cinese e dell'inizio dell'esilio del Dalai Lama e di oltre 100.000 tibetani

Ugo Papi dell'Associazione Amici del Tibet in questa
Giornata di presentazione della mobilitazione straordinaria per
I cinquant'anni della inflazione
Del Tibet da parte della Cina
Sì pezzo insomma evitiamo a cinquant'anni quindi un anniversario triste per questo però anche molto importante
Io penso che ci voglia dobbiamo parlare di coraggio quest'anno cioè si ha il coraggio che hanno i tibetani che hanno avuto tibetani questi cinquant'anni
Sia il
Mentre il coraggio che hanno dimostrato per esempio lo scorso anno nell'anniversario il dieci marzo manifestando per le strade dimostrando che il Tibet non è pacificato
Come pretendevano i cinesi e che quindi la questione tibetana di ma è una questione drammaticamente viva e aperta però anche il coraggio che non hanno spesso
I Paesi occidentali e i Governi occidentali e non solo occidentali devo dire che questa prudenza e prima di tutto anche di tanti Paesi importanti dell'area che preferiscono non alzare la questione tibetana non porla non scomodare i cinesi perché sono così importanti
E sono diventati
Così potenti
Ezio mai questi do nostri governanti dovrebbero avere un po'più di coerenza decidere chi la questione tibetana è una di quelle che insieme ad altre sui diritti umani la sempre sollevata nei rapporti con la Cina perché questo mondo interdipendente
E non ci sono soltanto gli affari
Non c'è solo l'economia ma c'è anche il rispetto dei diritti umani prima di tutto quello del popolo tibetano
C'è stata una discontinuità nell'azione della politica estera italiana
Rispetto a questo oppure non ce lo sapevate nulla di particolare devo dire sinceramente non molta nel senso che il nostro tra i Paesi occidentali è forse quello più prudente cioè i nostri
Governi
Fino a dieci anni fa di centrodestra di centrosinistra avevano una maggiore attenzione e quindi Primi Ministri che fossero D'Alema o Berlusconi
Ho anche altri ministri o sottosegretari hanno sempre visto il Dalai lama per esempio quando è venuto qui in Italia
Ormai da un paio di Governi a questa parte
Che sia vecchio Governo Berlusconi e sia quello Prodi non hanno dato segni di vita importanti nell'ultimo visita il Dalai Lama quello di un mese fa
Neanche il sottosegretario agli esteri competente per l'Asia ha sentito il dovere di incontrare il Dalai lama in questo caso è stato un silenzio assoluto