Tra gli argomenti discussi: Berlusconi, Crisi, Economia, Esteri, Europa, Finanza, G20, Giustizia, Governo, Italia, Protezionismo, Rassegna Stampa, Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Quali sono gli scrutatori di Radio Radicale sabato quattordici marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurati David Carretta in apertura
Torneremo ad occuparci
Della
Crisi economiche in particolare del vertice del G venti che ci sarà
A Londra il due aprile vertice che ha anticipato in qualche modo da una riunione
Dei ministri delle finanze sempre del G venti questo fine settimana
In Inghilterra c'è un dibattito in corso tratti diversi fa esito diverse potenze economiche a sulla necessità o meno
Di spendere di più fondi adottare stimoli globali oppure
Di fare
Della regolazione finanziaria la priorità di questo appuntamento noi leggeremo diversi commenti innanzitutto un editoriale dall'Economist il G venti e destinato a fare troppo dovrebbe invece
Concentrarsi su ciò che si deve fare in questo momento due cose
Spendere di più più politiche di deficit spending e poi rifiutare il protezionismo scrive tra l'altro
L'Economist e così la pensa anche l'International Herald Tribune in un editoriale di oggi Europa e Giappone esitano a spendere di più il prezzo dell'inazione sta diventando più alto ogni giorno scrive questo
Quotidiano leggeremo poi in controtendenza l'editoriale di ieri del Wall Street Journal Europe secondo cui
La vecchia Europa ha ragione sugli stimoli cioè bisogna essere prudenti evitare evitare di adottare altri stimoli globali come vorrebbero fare di Stati Uniti parleremo anche di Europa nel mondo oggi
Ipotizza una sorta di riconciliazione franco tedesca dopo le difficoltà del gli ultimi anni difficoltà che sono emersi da quando Nicolas Sarkozy arrivato all'Eliseo
E che sono esplose durante la presidenza francese dell'Unione europea nello scorso semestre leggeremo l'editoriale del quotidiano francese in chiusura poi
Cioè copre mo'anche della politica italiana della riforma della giustizia l'Economist pubblica
Un analisi dal titolo Silvio l'attrice che la legge
I sospetti circondano il tentativo di Berlusconi di riformare la giustizia
Tra lasceremo diciamo la questione delle intercettazioni
Di Berlusconi
Ci soffermeremo però sullo stato della giustizia italiana secondo l'Economist l'attuale sistema è un incubo scrive il settimanale partiamo però dal vertice
Del G venti due aprile siciliani Capi di Stato e di Governo nel frattempo quest'oggi ministri delle finanze delle venti potenze economiche
Del mondo sviluppato e del mondo in via di sviluppo si riuniscono in Inghilterra per preparare l'altro appuntamento
Uno dei temi centrali e quali debbano essere le priorità di questo G venti se per rilanciare l'economia attraverso degli stimoli oppure se rafforzare
La regolazione finanziaria per evitare la prossima crisi leggiamo uno degli editoriali dell'Economist il summit di Londra il G venti destinato a fare troppo dovrebbe concentrarsi su ciò che si deve fare in questo momento scrive il settimanale
La lista di cose da fare che i diverrà stanno stilando per il vertice del G venti del due aprile impressionante
Tutte le questioni inserite sono problemi che tutti vogliono affrontare ma questo non è il momento per discutere di come ridisegnare la regolazione finanziaria evitare crisi future
Questo il momento di salvare l'economia mondiale il sistema del commercio quando la casa in fiamme ci si deve concentrare per spegnere l'incendio non per prevenire i futuri incendi
Il summit di Londra spiega l'economista il secondo atto dopo la riunione d'emergenza del G venti di Washington che si era tenuto a novembre sotto la Presidenza Bush
Quel vertice offrì poco a parte qualche vaga rassicurazione la cosa più utile fu di riunire economie come quelle di Cina India Brasile con quelle del G otto da allora
L'economia mondiale entrate recessione Governi hanno avuto il tempo di preparare migliorare i loro piani
Molti contano su un successo a Londra ma altre vaghe rassicurazioni non salveranno annulla tenendo a mente questo e la sua fragile posizione politica in patria il premier britannico Gordon Brown sta redigendo una agenda etica per il vertice del G venti il vertice non dovrebbe solo stimolare l'economia rinunciare del protezionismo ma secondo
Brown anche rafforzare il Fondo monetario internazionale rilanciare la regolazione finanziaria creare un sistema di allerta rapida per le crisi e salvare i poveri
E come sembra una pensasse che per uscire dalla crisi basti un atto di buona volontà da parte dei Governi solo che con tutti questi punti all'ordine del giorno
Il vertice probabilmente indebolirla
La buona volontà politica e soprattutto gli sforzi concreti
Il problema semplicemente che c'è troppo per un giorno solo in particolare perché gli americani sembrano impreparati a
Prendere iniziativa un enorme agenda può dare a ciascuno un contentino rispetto le proprie priorità ma può anche dare a tutti una ragione per essere in disaccordo
Gli americani sono sospettosi del desiderio rotte o di un sistema di regolazione globale che potrebbe rilanciare la loro sovranità gli europei non sono d'accordo con le richieste americane affinché i Governi spendano più soldi pubblici di asiatici che danno la colpa della crisi ad americani britannici non vogliono dare soldi al fondo monetario internazionale fino a quando non avranno più potere all'interno di questa istituzione
Insomma il summit potrebbe mettersi d'accordo su una serie di minuzie come paradisi fiscali dei bonus ai
Banchieri ma sulle cose importanti l'appuntamento destinato a essere una delusione
Eppure per l'Economist il G venti deve mettere da parte
Questioni marginali concentrarsi su due cose che contano più di tutte oggi
La prima di rafforzare gli stimoli dei Governi l'America ha ragione a dire che la domanda del settore privato è scarsa lasciando il settore pubblico il compito di essere motore dell'economia
Come mi come quello cinese non speso molto ma alcuni possono fare molto di più la seconda priorità e di presentare un fronte unico contro il protezionismo
Questo non significa solo belle parole che poi alla fine sono troppo facili da dimenticare il vertice di Londra deve promettere tagli alle tariffe congelare l'arsenale legale
Della protezione commerciale comitati anti dumping assicurando al contempo che i sussidi pubblici non discrimini nord impresa straniere
Se i leader del mondo facessero queste due cose sarebbe già
Gran bel risultato così tra l'altro l'economista in uno dei suoi editoriali
Più o meno allo stesso modo la pensa anche
L'Herald Tribune oggi per il pubblico negli dito reale di ieri del New York Times mentre gli altri suonano il mondo in fiamme il titolo Europa e Giappone esitano spendere di più il prezzo dell'inazione sta diventando
Più alto ogni giorno scrive il Tribune
L'economia mondiale più combatta in quella che probabilmente la più brutale recessione dagli anni Trenta mai politici in Europa e Giappone sembrano credere che ci siano cose più
Tanti da fare che cercare di tirare il mondo compresi Europa e Giappone fuori dalla recessione quando loro adesso Summers il consigliere economico di Obama
Ha chiesto a questi Paesi di aumentare la spesa pubblica per spingere
La domanda globale il ministro delle finanze del Lussemburgo che rappresenta l'Unione europea ha risposto che questa ricetta non ci piace
In un incontro questa settimana prima del vertice del G venti a Londra
I Ministri delle finanze dell'Unione europea hanno dichiarato di avere già fatto abbastanza per incoraggiare la domanda interna
A Francoforte il capo della Banca centrale tedesca Alex Weber aggiunto abbiamo raggiunto i nostri limiti il Governo giapponese più silenzioso ma altrettanto resistente agli appelli americani anche se ieri in realtà poi
Il Ministro delle Finanze giapponese ha detto di essere disponibile al nuovo pacchetto di stimoli gli Stati Uniti prosegue le realtà di più che hanno trovato due pacchetti di stimoli spenderanno almeno il quattro virgola otto per cento del loro PIL entro il due mila e dieci
La Cina sta pensando di spendere quasi il sei per cento del suo PIL in programmi di stimoli per i prossimi due anni
Questi numeri sono ancora troppo piccoli ma Europa Giappone sono comunque molto indietro la Germania adottato stimoli per il tre virgola cinque per cento del suo Pilla Francia pensa di spendere l'uno virgola quattro in due anni Regno Unito l'uno virgola tre il Giappone due e due
Il Giappone e ha dovuto lottare contro una recessione per tutti gli anni Novanta
Subisce le conseguenze di un Governo debole di un enorme debito pubblico l'Europa invece ha margini di spesa ma i grandi Paesi europei che condividono l'Euro
Temono che l'aumento del deficit possa minare la fiducia degli investitori nelle loro economia nel lungo periodo e indebolire la moneta unica
Viste le Camarca le calamità del Presidente però queste preoccupazioni per l'Herald Tribune sembrano assolutamente fuori luogo i consumi gli investimenti stanno con la sanno in tutto il mondo
E i Paesi ricchi sono i soli a poter mettere abbastanza denaro per aumentare la domanda e mitigare la crisi economica
Il prezzo dell'inazione sta diventando più alto ogni giorno la Banca mondiale ha previsto che l'economia globale per la prima volta dalla seconda guerra mondiale avrà una contrazione
Quel che rende particolarmente assoluta la posizione di Europa e Giappone che i loro dati economici sono orrendi la produzione industriale in Francia caduta del quattordici per cento in gennaio le esportazioni tedesche pilastro delle economie nazionale sono collassato del ventuno per cento
La fiducia dei consumatori del e delle imprese allo sbando la BCE la Banca centrale europea si aspetta una recessione tra il due virgola due al tre per cento quest'anno in Europa
Insomma
Scrive il l'Herald Tribune nel trentatré mille novecentotrentatré una conferenza globale a Londra per tentare di uscire dalla
Grande depressione mondiale falli proprio per gli scontri transatlantici
Il prossimo mese i leader del G venti si fine anno a Londra in quella che appare una seconda possibilità di quella conferenza per il Tribune le cose su cui mettersi d'accordo sono tre
Aumentare significativamente la spesa pubblica fornire assistenza a finanziare i Paesi più poveri
Che non possono permetterselo ed evitare con tutti i mezzi politiche protezioniste che potrebbero ritardare la ripresa per anni in un recente discorso un alto consigliere economico di Obama sottolineato qual è la lezione dalla grande depressione
E cioè che gli stimoli fiscali funzionano e più paesi in giro per il mondo gli adotteranno meglio sarà per tutti Europa e Giappone farebbero bene ad ascoltare così
L'Herald Tribune di tutt'altro avviso sulla questione degli stimoli fiscali
E delle politiche di deficit spending è il Wall Street Journal Europe in un editoriale di ieri dal titolo la vecchia Europa a ragione sugli stimoli scrive quotidiano economico americano
Il Segretario del Tesoro americano Timothy Geithner ora e in Europa Inghilterra per promuovere uno stimolo globale da parte dei Paesi del G venti che si riuniranno tra due settimane
Questa iniziativa segue la richiesta del consigliere economico di Obama Summers di uno stimolo globale a cui però i leader europei hanno già detto di no
Secondo il Wall Street Journal gli europei per una volta hanno ragione la cancellazione scagli la Merkel gli altri leader europei sanno di cosa parlano visto che un certo numero di Paesi europei hanno
Decenni di esperienza di politiche di deficit spending
Che consistevano nel pompare la crescita con i soldi pubblici ma che
Non sono servite praticamente a nulla l'Amministrazione Obama dice
Di voleva ascoltare amici alleati di conseguenza quando l'Europa dice no su questa questione non va Obama farebbe bene ad ascoltare
Ricordo al corso di giornali che creando le euro gli europei hanno imposto stretti limiti alle politiche di deficit spending e alla accumulazione del debito
Questi limiti non sono sempre stati rispettati ma hanno una Teson dentro una ragion d'essere
Per decenni Paesi come la Grecia l'Italia il Belgio hanno accumulato debiti pubblici enormi per cercare di pagare i programmi di welfare e al contempo
Spingere la crescita economica
Il risultato è stato solo una montagna di debito con una crescita inferiore tra l'altro quella di altri Paesi
Sin dalle sue origini la zona euro insistito affinché i Paesi che non
Affinché i Paesi non rispondessero alle crisi economiche accumulando altro debito i deficit dovrebbero essere limitati al tre per cento del PIL il debito al sessanta per cento le famose regole di Maastricht
Questo ha funzionato in modo imperfetto ma il risultato qual è stato del rapporto debito PIL la maggior parte dei Paesi della zona euro è rimasto stabile vuol addirittura sceso
Chiedere agli Europei di seguire l'esempio americano gli americani hanno speso sette per cento del PIL in stimoli
E come aprire una bottiglia di grappa di fronte a un ex alcolista mentre
E nel Regno Unito
Geithner secondo il Wall Street Journal
Farebbe bene a chiedere alle sue controparti europei si qualcuno di loro ha potuto mai constatare nei fatti la sua teoria del moltiplicatore keynesiano dell'uno virgola cinque
L'idea
Di Geithner è che ogni dollaro speso comporti un dollaro e mezzo di crescita economica se fosse vero l'Italia sarebbe il Paese più ricco in Europa invece di essere solamente il più indebitato
Secondo il Wall Street Journal l'Amministrazione Obama è più che altro preoccupata che i suoi stimoli non siano abbastanza gli sponsor politici di Obama stanno già dicendo che il più grande pacchetto di stimoli della seconda guerra dalla seconda guerra mondiale è troppo poco
Così l'Amministrazione vuole che il resto del mondo accorre in aiuto commettendo però i suoi stessi errori il problema però non è la dimensione degli stimoli fiscali di Obama ma la sostanza
Se l'Europa vuole contribuire alla ripresa farebbe bene a tagliare le tasse sui redditi di investimenti cioè adottare quel tipo di politica fiscale
Che cambia
Gli incentivi al lavoro e all'investimento solo così potremmo vedere quale approccio permette un rilancio più rapido ma l'ultima cosa che deve fare l'Europa e di seguire Larry Summers le sue teorie keynesiane
Che non porteranno da nessuna parte così
Il Wall Street Journal Europe a proposito
Di
Europa lasciamo il il vertice del G venti nel mondo oggi
Teorizza una
Riconciliazione franco tedesca c'è stato l'altro giorno un incontro tra Merkel Sarkozy che titola il quotidiano francese sanciscono loro riavvicinamento con degli atti degli atti concreti
Tralasciamo la cronaca andiamo direttamente al commento e molto alla di idillio tra l'altro Parigi Berlino il titolo dell'editoriale
Dopo la tentazione britannica è corri torno ai fondamentali Nicolas Sarkozy riscopre le virtù dell'asse Parigi Berlino come era successo a Jacques Chirac e Gerhard Schroeder
Perché constata che non c'è alcuna alleanza stabilire con il Regno Unito l'avvicinarsi del G venti che dovrebbe regolare il capitalismo finanziario
Londra è soprattutto preoccupato degli interessi della siti tra l'altro sarà così sa che Brown potrebbe presto essere sostituito da David Cameron leader di un partito che non è euro entusiasta
Per contro Parigi e Berlino hanno una reale convergenza di punti di vista e occorrerà rafforzare questa alleanza dopo le elezioni tedesche di settembre
Certo scrive le Monde la cooperazione tra i due Paesi e conosciuto dei passi falsi Angela Merkel è stata lenta
A comprendere l'ampiezza della crisi quanto sarà così è stato particolarmente maldestro quando ha tentato di prendere la leadership in Europa e autoproclamarsi Presidente della zona euro ma da qualche settimana i due dirigenti non si accontentano più
Del parole fanno dei gesti politici comuni importanti
La Germania ha accettato di togliere un veto al taglio dell'IVA per i ristoranti che è stato preciso Brussa è questa
Settimana la Francia rientra nella struttura integrata della NATO un passo decisivo per Berlino che non ha mai voluto scegliere tra Francia e Stati Uniti
Paradossalmente per le Monde la fine dalla presidenza francese facilità rilancio franco tedesco i due Paesi hanno capito di non poter fare avanzare ventisette senza appoggiarsi a vicenda
Tuttavia
Devono vegliare a non ripetere l'errore di Chirac a Schroeder
Però l'intesa era volta difendere i loro interessi nazionali su questo concludere mondo Merkel la ragione opporsi a una forma di direttorio franco-tedesco a condizione però che la sua prudenza non sia
Il pretesto per l'immobilismo così
Il quotidiano francese
Però da modesto osservatore della stampa
Internazionale della politica francese assurgere RAI cautela
Prima di applaudire la riconciliazione franco tedesca non è la prima volta che sarà così in via messaggi a Berlino attraverso
Le Monde e le altre volte non è che è andata sia andata così tanto bene compresa la famosa presidenza
Dell'euro dell'Eurogruppo però per chiudere la la questione della giustizia italiana di cui si occupa l'Economist questa settimana con un'analisi
Dal titolo Silvio l'attrice la legge i sospetti circondano il tentativo di Berlusconi di riformare la giustizia si parte dalle intercettazioni dove Berlusconi dice sostanza Saccà
Che ha bisogno non di far lavorare un'attrice per conquistare
Un parlamentare
Tralasciamo la vicenda è ben conosciuta in Italia quel che ci preme evidenziare è lo stato della giustizia italiana secondo l'Economist
Che alla fine dice le stesse cose che dicono da anni radicali Marco Pannella l'Economist si chiede se Berlusconi stia davvero tentando di migliorare impietosi Standard la giustizia oppure
Voglio solo proteggere i suoi interessi il punto quale
L'attuale sistema è un incubo inclusivo ma lento costoso e imprevedibile secondo il ministro della giustizia ci vogliono più di trentuno mesi in media per portare un caso davanti al tribunale più di cinque milioni di cause civili e tre milioni di cause penali sono ancora inevase
Il
I danni del sistema non sono solo una questione di equità sociale
Lo stato della giustizia italiana aiuta a spiegare perché l'Italia tra è così pochi investimenti stranieri secondo un rapporto che la Banca mondiale
Sulla facilità di fare a fare il sistema giudiziario italiano fra gli investitori
Meno protezione di quello del Mozambico e i contratti sono più facili da fare applicare
In Colombia che in Italia insomma siamo sotto il Mozambico sotto la Colombia ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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