Liberali puri e duri. Pannunzio e la sua eredità

Sì
Saluto il Preside del professor congegni ringrazio il Centro Pannunzio di avermi fatto l'onore di poter presiedere questa questa commemorazione questo ricordo
Di un momento culturalmente e politicamente importante
Della storia del nostro Paese della storia della cultura politica del nostro Paese
Una cultura che le giovani generazioni dovrebbero conoscere
Meglio
E che anche chi si affaccia alla politica per entrare in Parlamento
Dovrebbe conoscere meglio
Io le ragioni per cui sono stato chiamato perché sono oggi Presidente da diversi anni dell'associazione Venezia Giulia e Dalmazia che raccoglie i profughi Giuliano dalmati
è
Io ricordo che nell'immediato nel dopoguerra mio padre ufficiale dell'esercito e torna a tutti uomo di carriera
Era a distanza a Torino divisione Superga tornato dalla dalla dalla prigionia e con qualche delusione evidentemente dalla prigionia in Africa
E leggeva il mondo quando nacque il mondo nel quarantanove
E diciamo pur non condividendone
Tutte le idee a perché lo considerava un giornale libero
Un giornale che usciva già loro dagli schemi non era un giornale conformista
E venendo da Risorgimento liberale
Evidentemente
Portava una
Una voce diversa in quello che già si stava
Creando
Nel nostro Paese
Cioè un monolito culturale a due A due A due facce sostanzialmente da una parte una forte Democrazia Cristiana che per fortuna del nostro Paese ha vinto le elezioni del quarantasei per quarantotto
Preservando ci dal pericolo comunista
Ma che aveva dietro di sé
Una chiesa
Con tutta la sua armamentario con tutta la sua potenza diciamo anche di di di influenza che
Stava svolgendo una funzione potente di supplenza
Di fronte ad un paese che come dice Galli Della Loggia la patria era morta
Dall'altra parte un partito comunista che è uscito fuori dalla Resistenza come
Certamente
Una delle colonne portanti della guerra di liberazione ma subito pretese
Di
Rappresentarla tutta
Che il Risorgimento liberale fu la prima voce che fin dall'inizio
Primavera del quarantacinque testate del quarantacinque io ho trovato
Dei giornali come questo per combinazione l'ho trovato giorni fa nell'archivio dell'Associazione nazionale dannata denunciava i crimini di Tito denunciava crimini delle foibe
Denunciava l'occupazione della Venezia della Venezia Giulia e della Dalmazia per cui gli articoli di questo genere oltre
La quest'anno cioè l'anno scorso corso
La l'università dell'Insubria il professore orecchia raccolto l'insieme dei documenti da stampella a memoria sull'esodo e i documenti che vengono dal Risorgimento liberale
Dal Corriere
Lombardo che era diretto allora brava una persona che ha avuto l'onore poi riconoscere Angelo Magliano
Ecco questa è la ragione per cui non abbiamo sentito subito vicina a noi quella parte lei lo capisco adesso da uomo ovviamente non lo capisco allora dalla cassetta ragazzotto che diceva gli articoli che papà che mio papà mi mostrava
Capite voi qual è la ragione che lui comprava questo giornale pur non essendo non condividendo molte delle idee perché era un giornale laico difendeva la laicità dello Stato
Difendeva l'eredità
Del Risorgimento la quale la nostra vicenda e strettamente legate eppure l'avete aumentato la fortuna pronto ad incontrare Aldo Carosi
Di incontrare Rosario Romeo
Atti contrari a scopo loschi incontrare Augusto Del Noce
Enzo Bettiza mio conterraneo conterranei compatriota e di lavorare insieme
E quando penso a questo itinerario che io ho fatto attraverso io porteremo i movimenti cattolici e per questo poi
Come esterno partecipai alle votare alle elezioni e fui uno sempre una lunga legislatura l'unica arrivata a buon fine della Prima Repubblica
è il punto senatore della Democrazia Cristiana
Io ho vissuto questa l'amicizia con queste persone in questi circoli in questi ambienti scrivendo anche con loro sono rivisto all'Europa come ripristina che tutti hanno dimenticato ma sulla quale appunto io ho imparato
Che certi integralismi cattolici certe linguaggio antiliberale che ho sentito nelle chiese negli anni quarantasette quarantotto quarantanove
Dove c'era certamente sulla base della della Rerum Novaro ma c'era una carica antiliberale di notevole di notevole intensità
Che poi è porto anche a delle forme di clericalismo l'integralismo e lo dico onestamente che mi fecero allontanare all'Università di Bologna dalla Fucci di Dossetti
Essendo più vicino piuttosto ad esperienze di la Pira del Codice di Camaldoli
Quello che poi con gli anni si venne a capire di o capi soprattutto in quegli anni all'inizio degli anni Settanta lei capisce il senatore massimatori con il quale sono stato parlamentare nelle Commissioni
Che sia stava stringendo sull'Italia questo discorso del compromesso storico che per me era
Come cattolico liberale era un discorso estremamente pericoloso
Che tagliava fuori il nostro Paese dallo sviluppo questa era la mia opinione delle
Diciamo democrazie occidentali poter avere in Italia una sinistra realmente democratica socialdemocratica era il nostro l'obiettivo così come la vere
Al centro destra una formazione che fosse liberaldemocratica quindi la laicità dello Stato
La la difesa dei valori religiosi che poi ognuno se li difende per conto suo ma nel rispetto di questi valori quindi nessuna forma di laicismo di intolleranza alla rovescia
Perché non è che si dovesse sostituire l'intolleranza della Chiesa diciamo tale conciliare che poi tanto intolleranza non è stata
Ma come l'intolleranza delle cinismo che ancora oggi qualche volta colpisce
Anche indebitamente lo stesso Pontefice
Quindi cammino itinerario difficile itinerario nel quale
La conoscenza di queste persone il pensiero di di Rosario Romeo sul Risorgimento
Mi ha fatto riconcilia AGEA riconciliare mi ha aiutato mi ha illuminato in questo lavoro
Fino a riuscire a fare da fermare quel giorno del ricordo con la legge del due mila e quattro nella quale io ebbi la soddisfazione di veder lavorare insieme
Uomini come come Fini come Violante il come Casini come il tesserino intorno allo stesso tavolo come Chiappetti altarino
Intorno Menia
Che era cambiati tra il l'onorevole Menia cara promotore della legge e persone di diversissima
Formazione e di diversissimo temperamento diciamo anche temperamento che invece intorno ad un tavolo per riuscire a trovare il testo
Per fare quella legge sulla Giorno del ricordo ricordo punto delle foibe dell'esodo giudicato dannata questo filone liberale risorgimentale laico e per noi essenziale
Perché voi tutti sapete quanto già sotto larga noi partimmo
Per la questione romana e come veniamo messi continuamente di fronte a un'alternativa siete dei buoni cattolici
Come sapete dei
Mass dei filo massoni dei cattivi cattolici contro l'imperatore e questo è stato un po'la tormento degli autonomisti e del dire dentisti dalmati e fiumani di stile anni triestini
Per un po'tutta la fine dell'ottocento i primi e i primi del Novecento e queste accuse ci sono state rivolte di nuovo
All'epoca di tutti ma quando con cui è stata la l'indipendenza la Croazia si afferma un modo di pensare clerico di destra e noi italiani venivamo calmati
Ma son comunisti fascisti perché quelli che erano rimasti erano comunisti quelli che erano andati via erano fascisti gli uni e gli altri avevano come matrice la massoneria chiaramente perché tutti i nostri vecchi Capri
Ah erano tutti degli dei Ziliotto i crei chi dice erano molti avverranno ero davvero anche apparse scritte Doda sederi conseguiti dota Ministro di Crispi era chiaramente era senza dubbio una sola
Noi questa equazione risorgimentale ma sono e non l'accettavamo perché anche questo Niccolò Tommaseo era stato un promotore del risarcimento è un cattolico a suo modo di penale
Ma ed è noto che assolutamente non non integralista
Quindi questa accusa accettarci ha pesato molto
E diciamo l'astio l'attrito con il clero con croato cattolico ci accompagna ancora soltanto adesso riusciamo
Con l'aiuto anche della CEI che ci ha dato una mano avendo capito la la realtà della situazione riusciamo un po'
A colmare
Questo antico attrito ma purtroppo abbiamo trovato spesso proprio in questo atteggiamento rigido
Rurale clericale DTT di stampo prettamente San fedi Istat un grande ostacolo durante tutta la nostra storia di italiani dell'Istria e della Dalmazia questa è una ragione per cui io mi sento vicino all'esperienza del mondo e ha voluto proprio portare qui questo questo
Tra questi insomma
Questo prima pagina del giornale che del settembre quarantacinque bipartitico slavi insorgono contro la dittatura di Tito
E l'Italia attende una pace costruttiva
Assai strano vedere questa storia dell'Italia di allora però è sempre un momento di grande
Insegnamento per capire come si sono svolte le cose e per non
Omologare fenomeni
Istanze
E le prospettive del passato e anche del presente come liquidarle con del punto con dei pregiudizi
La la vicinanza a noi della cultura laica è stata essenziale sia durante il regime del comunismo di Tito sia successivamente
Perché chiaramente per rompere motivi opposti ma convergenti c'era un interesse
Da parte dei Governi italiani di non
A a coprire ivi contrasti con la DIGOS abbia e da parte della cultura comunista il nonno insistere
Su questi
Su questi crimini crimini delle foibe e sulla nostra vicenda perché era una vicenda scomoda
Di questa scomodità
I liberali italiani che erano nati intorno Risorgimento liberale e poi al mondo
Di questa scomodità non si sono mai occupati e ci hanno sempre difeso e questa è la ragione di gratitudine per noi oltre che
Di indicazione di un cammino
Anche personale e delle nostre associazioni nel riconoscimento dell'Italia della liberazione
Dell'Italia che appunto e una scelta dal venticinque aprile alla quale
Il contributo dei liberali era stato molto forte dovuto anche contro Angelo Magliano era amico di sogno
Quindi è tutta una parte della Resistenza mio padre tutti quanto ufficiale dell'esercito abbia conosciuto tanti suoi colleghi che avevano fatto la resistenza e di cui oggi ventiquattro marzo
Si ricorda anche la morte alle Fosse Ardeatine che gran parte degli uccisi erano ufficiali di carriera dell'allora Reggio esercito questa è la ragione per cui son qua
Vi ringrazio di avermi chiamato
Credo che posso dare la parola al professor deve i rischi che interverrà nel vivo di quello che era il Mondo di Pannunzio
Come tutti sanno
Il mondo il settimanale il Mondo diretto da Pannunzio trasse
E la propria linfa vitale
Dalla
Confluenza di due gruppi
Di diversa origine culturale
E anzi direi di assai diversa
Origine
Culturale
Un gruppo si era formato da personalità della sinistra liberale
Nutrite di cultura cruciale
Lo stesso Pannunzio
Nicolò Carandini
Leone Carta Franco Libonati Vittorio De Caprariis per fare solo
Alcuni no
L'altro gruppo invece
Era di origine e di formazione Salvemini a
E spiccava in questo gruppo naturalmente la
Pugnace personalità di Ernesto di Ernesto Rossi ma lo stesso Salvemini collaboro ampiamente al settimanale
Ecco io credo che
Valga la pena di spendere
Alcune parole
Su questo
Che chiamerei dualismo cultura
Dal quale nacque il mondo e del resto è
Ben noto che conosce
Salvemini e si guardarono sempre in cagnesco e
Questa
Loro antipatia che naturalmente non era solo una stipati e di temperamento ma era
Una radicale diversità culturale non pendente non venne mai meno
In primo luogo direi che
Il cono centesimo
Del primo gruppo cioè del gruppo di origine crociana non era
Un coro centesimo scolastico
Era un Croce leghismo tutt'altro che ripetitivo e tutt'altro che scolastico basti pensare io credo al contributo che diede al mondo un
Eminente seguace
E direi scolaro di Croce Carlo Antonini al quale
L'amico Quaglini dedica un suggestivo ritratto nella
Nel libro che oggi presentiamo
Ecco
Antony proprio
Dalle colonne del mondo inizio un vero e proprio recupero della tradizione giusto naturalistica
Una vera e propria restaurazione del diritto di natura all'interno del liberalismo
Nella consapevolezza egli diceva che l'universale si fa concreto
Non è già
Nella individualità della sua opera
Bensì nella individualità del soggetto
Poiché le singole opere non sono che l'attività del soggetto individuale nella sua universalità
E quindi nel suo realizzarsi nel mondo come valore assoluto
Quindi direi che
Ad opera di Antony
Nell'invio di sbocco Corciano veniva in qualche modo liberato dai suoi presupposti etiche gli anni già tutti
Dalla concezione dello spirito universale come soggetto della storia
E questo spirito questi ispirazione crociana veniva calata più concretamente nell'attività intellettuale e sociale degli individui storicamente esistenti
In secondo luogo la componente crociana del mondo
Difesa delle eredità dello Stato liberale per il fascista
Sia contro la denigrazione che ne facevano i comunisti
Sia controlli insofferenza mostrata da certi settori cattolici
Nel corso di una polemica con la Civiltà Cattolica De Caprariis
Affermo
Che
Asserire che il Risorgimento come processo storico vera ormai concluso
Non entra la stessa cosa che affermare
Che lo Stato liberale
Fosse
Parimenti finito e consumato
Poi che diceva De Caprariis
Quell'organismo statale a cui si diede vita durante la rivoluzione risorgimentale
E nei primi decenni
Di vita unitaria dell'Italia
Non era altro che il moderno Stato liberale
Quale era venuto configurandosi nell'esperienza britannica tardo secentesca il settecentesco a prima
E poi in quella dell'Europa dei decenni successivi alla rivoluzione francese
Se lo Stato liberale era
Separazione dei poteri
Parità di tutti i cittadini di fronte alla legge
Responsabilità politica dei Governi di fronte agli eletti del popolo
Pluralità dei partiti
Garanzie politiche e giuridiche della libertà
Autogoverno dei Comuni
Controllo dello Stato su se stesso attraverso gli organismi deputati a questo controllo
Tutto questo
Sì comincio a creare e si crea o in Italia negli ultimi quarant'anni dell'ottocento
Ferma difesa dello Stato liberale dunque
Ma
Difesa dello Stato liberale
Non significava pero per i liberali del mondo
Difesa dello status quo sociale e politico
Anzi il mondo si caratterizzò
Per una vivacissima battaglia riformatrice
Contro tutte le posizioni di monopolio
Di rendita
Di parassitismo
Uno dei principali protagonisti di questa battaglia nella quale porto direi il
Il problemi ISMU e il concretissimo di Salvemini fu Ernesto Rossi
Il quale
Aveva fatta propria anche la lezione di Luigi Einaudi
I problemi affrontati e discussi dal mondo erano l'inefficienza del sistema fiscale
Il cancro delle fonti finanziarie dei partiti
La pletora e l'inefficienza della burocrazia
I problemi dell'urbanistica e dell'ambiente
L'inefficienza delle università giallo
Non che il grande
E immenso problema meridionale
Affrontare
E risolvere questi problemi vera per il gruppo del mondo
Compito di un liberalismo modernamente inteso
Che si proponesse di fare avanzare l'Italia
A un livello di civiltà più elevato
Di farne
Per così dire un Paese più europeo
L'ideale
Socio economico del gruppo del mondo dei tanto di Ernesto Rossi quanto Di Vittorio De Caprariis
Si ispirava all'insegnamento di due maestri del liberalismo come Luigi Einaudi e viltà calma Rocca ed è ben nota l'altissima considerazione in cui Einaudi teneva Rocca
E quindi
Il mondo aveva come modello
Una società composta da piccoli e medi imprenditori
Darti Gianni e da professionisti
Da piccoli commercianti
Cioè da quei ceti medi in che costituivano la spina dorsale della democrazia liberale
La linea che sempre più si affermerà
Nel mondo soprattutto a partire dal mille novecentocinquantacinque
Partiva
Dall'esigenza di avviare
Una politica di Programmazione economica
E ciò
Al fine di superare i profondi squilibri presenti nel tessuto economico-sociali italiano
Squilibri
Che non sarebbero stati superati
Affidandosi soltanto ai meccanismi del mercato
Credo che
Si possa dire che
I redattori del mondo e i collaboratori del mondo non furono mai dei partiti di Friedrich von Hayek che non credettero mai
Alle virtù taumaturgiche dei meccanismi del mercato pur ritenendo il mercato uno strumento fondamentale e indispensabile di una società
Libertà discussione
L'ideale del gruppo del mondo nell'abbracciare questo liberalismo programmatore
Era costituito dalla esperienza degli Stati Uniti sotto la presidenza di Roosevelt
Ormai
Scrisse De Caprariis noi abbiamo innanzi tutta spiegata
L'esperienza delle riforme del new deal del secondo Roosevelt
E conosciamo bene i risultati che esse hanno dato non solo nel campo dell'economia
Ma in tutta la vita politica il sociale americana
In ciò
De Caprariis vedeva la superiorità della tesi di Croce su quella di Einaudi
A proposito del rapporto fra liberalismo il liberismo
E il giovane scrittore politico ricordava che
Contro le riforme di Roosevelt
E contro la politica di intervento
Del governo federale
Einaudi aveva polemizzato a suo tempo
Alternando l'ironia
Alla previsione apocalittica sulla fine imminente della libertà negli Stati Uniti d'America
Oggi diceva De Caprariis
Quell'ironia
Si manifesta futile
E la previsione sbagliata
La politica del new deal invece di danneggiare la società americana le ha giovato
Invece di limitare
La libertà di tutti gli individui
La smisurata mente estesa e consolidato
Qui si vede bene io credo
Quanto il gruppo del mondo
Doveva Alda Einaudi
E quanto se ne differenziato
Doveva
Ad Einaudi
La concezione del liberalismo
Basato sull'iniziativa individuale esso sulla operosità individuale
Sulla libera concorrenza come selezione di capacità
Contro il protezionismo contro il parassitismo di industrie e lavoratori finanziati dallo Stato
E doveva ad Einaudi
L'idea di una società nella quale
I punti di partenza fossero per quanto e storicamente possibile non troppo Peace forme
Una società nella quale agli imprenditori spetti un compenso non superiore
Al valore del loro rapporto di lavoro di dirigenza PD intrapresa al prodotto comune
Hai capitalisti non più del valore del loro apporto di opera manuale o intellettuale
E questi compensi dovevano esaurire
Senza residuo il valore del prodotto totale
Ma poi
Il gruppo del mondo si differenziava da Einaudi nella funzione che attribuiva allo Stato
Per una politica di programmazione e di investimenti sociali
Fino all'intesa finalizzati a uno sviluppo economico capace di superare squilibri vecchi e nuovi
E naturale quindi che il gruppo del mondo si battesse per una politica di centrosinistra
Possibile soltanto
Se i socialisti si fossero sottratti alla braccio mortale con i comunisti
Una prospettiva che come ben sappiamo comincio a intravedersi nel mille novecentocinquantasei
Dopo il grande sciocca sciocco per i comunisti
E soprattutto per i socialisti provocata dalla denuncia che Krusciov fece
Dalla tribuna del ventesimo congresso del partito comunista dell'Unione Sovietica
Del regime terroristico creato da sta
Nell'autonomia dei socialisti e
Nel loro ingresso nell'area di governo
Insieme alla democrazia cristiana
E agli altri piccoli partiti democratici
Il gruppo del mondo vide la possibilità di una svolta storica della democrazia italiana
Facendo sì diciamo col senno del poi molte illusioni
Una svolta che avrebbe isolato i comunisti
I quali
Con la loro fedeltà all'URSS e I regimi totalitari da acquista instaurati costituivano la principale minaccia sulle nostre istituzioni democratiche
L'anticomunismo del mondo fu sempre limpido e intransigente
Così come il suo antifascismo
Senza cd menti e senza incertezze
Il mondo condusse anche
Un'appassionata battaglia laica
In difesa dello Stato laico
E di un costume
Più moderno e più avanzato di vita civile
I confini fra Stato e Chiesa
Dovevano essere fissi e irrevocabili
E non erano ammessi sconfinamenti di sorta
Ma
Il laicismo del mondo
Non significò mai dileggio per la religione per i sentimenti religiosi
E non significò mai
Disconoscimento dell'opera di imminenti personalità religiose
Male la pena di ricordare a questo proposito il saluto che il sul mondo sulle pagine del mondo
Gaetano Salvemini rivolse
A don Sturzo
Nel mille novecentocinquantuno
Per l'ottantesimo compleanno di don Sturzo
Permettetemi di citare questo
Breve testo
Che
Mi pare dà veramente la cifra
Della i cinismo del mondo scriveva Salvemini
Don Sturzo
è un prete che crede dell'esistenza di Dio
Non soltanto nel senso che Dio esiste
Ma nel senso che Dio è sempre presente a tutto quello che gli fa
E lui gliene deve rendere conto strettissimo
Ora
E nell'ora della morte e nella Valle di giusta fatte
Perciò
Fa sempre quel che ritiene essere il suo dovere e comunque il dovere
Non transige mai
Perciò
Chi ha del proprio dovere un'idea analoga di io o non di io
E cerca di conformarsi a quell'idea
Per quanto la debolezza umana glielo consenta
Sente per quell'uomo quando viene a conoscerlo
Un rispetto che non ha nulla da vedere con le idee
Ma dipende solo dalla bella
Potente personalità morale dell'uomo
Io lo incontrai a Londra nell'autunno del mille novecentoventicinque dopo che fui costretto a lasciare l'Italia
Mi aveva preceduto li di un anno
Esenti immediatamente che con quell'uomo buono
Naturalmente era anche intelligente non si scherza
E non scherza in mai anche perché certe abitudini
Quando si tratta di cose serie non le ho
E credo che nacque da questo riguardo che avevamo in comune per le cose serie
Un'amicizia
Che io considero uno dei più begli acquisti della mia vita
Non discutemmo mai
Innanzi a quelli mannaia di certezza e di volontà
La discussione non avrebbe avuto senso
Quando arrivavamo alla zona contestabile
Accettavamo istintivamente che lì non si passava né di qua né di là
Escano intonava AMMO amichevolmente ognuno per la sua strada
La zona contestabile
Era quella costituita dalle opinioni religiose
Una sola volta gli dissi che Luis Rajan assegnista
E sentisse subito di averlo offeso
Sorrise sorpreso e io non procedete avanti
Discuteva
E lasciava discutere su tutto
Con una libertà di spirito che raramente avevo trovato nei cosiddetti liberi pensatori
Ma quando si arrivava alla zona riservata
Kadima la cortina di ferro don Sturzo non discuteva più no scritte
Dei conclude a costo di offenderlo
Ripeterò che dosso don Sturzo è un già un segno sta
Di quelli ortodossi beninteso come don Luca degli scarsi il maestro di Mazzi
E aggiunge però che è un liberale
Il clericale domanda la libertà per sé in nome del principio liberale
Salvo a sopprimerla negli altri non appena gli sia possibile in nome del principio clericale
Don Sturzo non è clericale
Ha fede nel metodo della libertà per tutti e sempre
E convinto che attraverso il metodo della libertà
La sua fede prevarrà sull'errore delle altre opinioni
Per forza propria
Senza imposizioni più o meno oblique
E questo credo era quel terreno comune di rispetto alla libertà di tutti è sempre che rese possibile la nostra amicizia
Al di sopra di ogni dissenso ideologico
Debbo certamente a questa amicizia
Se don Sturzo accetterà con affetto il saluto che gli mando dall'altra viva nel suo ottantesimo anniversario
Ecco questo era il laicismo del mondo
Nella persona
Di Gaetano Salvemini quindi probabilmente
L'esponente più sacrificato puliamo
Per usare questa parola di tutto di tutto il gruppo
Ebbene
Ho parlato del mondo e non ho parlato di di Mario Pannunzio
Di questa personalità affascinante straordinaria che fu il regista di tutta di tutta l'impresa
Su Pannunzio il libro di Quaglini contiene delle testimonianze bellissime a partire da quelle di inoltro di introito
Di Indro Montanelli
Io
Per parte mia
Vorrei ricordare la testimonianza di un artista lo scultore Marino Mazzacurati
Che aveva assistito a una riunione della redazione del mondo
E lascio questa testimonianza
Pannunzio deve avere uno strano segreto
E il segreto di riuscire a fare le cose senza farle
A dirle accendo le
A dirigere le
Pronunciando non più di dieci o dodici parole che sono un sì un no qualche mi pare e qualche non direi
Col risultato che alla fine
E la sua idea che la più chiara la più precisa
Ecco io credo che in questa testimonianza di Mazzacurati
E colto molto bene quello che era il segreto di di Pannunzio
La chiarezza delle idee basti pensare
Al suo bellissimo il magistrale saggio sotto qui
La chiarezza delle idee e la forza morale di non transigere mai sulle proprie idee
Di qui la presenza magnetica di Pannunzio sentita fortemente da tutti i suoi collaboratori da tutti i suoi amici
Ha scritto Montanelli
La sua esistenza mi rassicurava
Sapevo che
Nel caso di una difficile scelta
Avrei potuto rivolgermi a luglio come tante volte ho fatto
Perché Pannunzio
Era qualcosa più qui è un amico
Era la mia coscienza
Anzi credo che lo sia stato di tutta la nostra generazione
Ringrazio il professor decise abbiamo già notato alcuni punti chiave il diritto di natura nel liberalismo che uno dei problemi attuali oggi in materia di bioetica
Il concetto di un incontro tra la possibile tra la Regione la fede di un terreno ecco il dialogo fra Salvemini Sturzo
Di un terreno in cui si possa parlare semplicemente in termini razionali
Di alcuni
Di un diritto di natura d'altro grande problema liberalismo e il liberismo e quindi l'interventismo di Stato il radicalismo democratico di Salvemini che noi nel nostro mondo cattolico abbiamo
Di sotto controfigure
Che sono state adesso è stato ricordato don Sturzo che era certamente un liberale
De Gasperi che aveva una visione diversa i Fanfani che fu invece l'interprete diciamo del Canesi su italiano con l'interventismo di Stato problema che abbiamo vissuto all'interno della DC
E che è rimasto sempre
Elemento di grande dibattito e anche di di di divisione socialmente
Fra meridionalisti e quindi pronta se nello scorso rimane
Un pensiero diciamo forte per noi così come le capacità di iniziativa politica di di Amintore Fanfani
E un altro elemento rifiuti questi due elementi sono molto importanti e passo quindi
La parola a Mirella Serri devo ricordare che un un
Un problema che leggendo il libro cento Annunzio emerso
L'atteggiamento a favore dello Stato di Israele immediato da parte del del del delle prime pagine si Risorgimento liberale che del Mondo di Pannunzio
E ed è un altro punto di contraddizione tipico del nostro tempo e dette tre elementi
Che oggi sono di attualità estrema tre problemi ribadisco
Informatica io attrattiva pratiche di queste volevo parlare
Diciamo della anzi non partiamo dal titolo che Pier Franco quegli anni ha dato il suo libro liberali puri e duri e poi sottotitolo Pannunzio e la sua eredità
Ebbene io mi vorrei soffermare così
Per alcuni momenti proprio sul concetto di eredità un'eredità che direi Pagliarini nel suo libro sottolinea
Diteci Yitzhak diciamo porta tra noi e rende più che mai attuale il discorso di Pannunzio
Direi che Pagliarani lo fa attraverso sia un'elaborazione scientifica tanto l'ha già detto benissimo Bedeschi con molte pagine dedicate al mondo
E anche attraverso una memorialistica dei ricordi personali che sono di personaggi straordinari
Personaggi che sono attuali ma diciamoci la verità sono anche dimenticati
E quindi direi che quegli ENI ha il grande merito di portarli e di focalizzare la nostra attenzione su questi personaggi molti denominati Bedeschi ma qualcuno lo vorrei aggiungere anch'io perché mi sembra molto importante
Ricordare questi ritratti Bellieni medita per esempio
A Carlo Antonini triestino di nascita alla sua capacità di denuncia
Di denuncia delle anzitutto giù dell'esodo Giuliano dalmata oppure a De Caprariis ma è già stato ricordato da Bedeschi a Rosario Romeo a Ennio Flaiano no e a Carandini e a Mario Soldati e poi a un personaggio invece completamente dimenticato io tengo moltissimo che Aldo Garosci
Ebbene tutti ritirati che alieni appunto diciamo delinea sia dal punto di vista biografico sia dal punto di vista della loro incisività politica culturale
Ebbene io mi vorrei fermare proprio sull'aspetto culturale dell'eredità di Pannunzio un aspetto che mi sembra oggi più che mai attuale qual è questa eredità culturale
Il mondo ebbe
Come dire fu messo sotto accusa anzi Bedeschi lo ha ricordato anche prima per due aspetti uno per il solo dualismo appunto i due filoni quello crociano eppure lo sa Geminiano considerati molto in antitesi e poi tutto il gruppo del mondo i tre convegni eccetera accolte fu messo sotto tiro e ancora oggi se ne parli in questi termini proprio per e quella che viene denunciata come la disomogeneità chiamiamole in questo modo dei vari collaboratori e delle valli linee politiche di tendenza che erano racchiuse in questo aggiorna alle ebbene se pensiamo che nel mondo Ernesto Rossi e Salvemini andiamo d'accordo andavano d'accordo potremmo addirittura sottoscrivere questa interpretazione
Ebbene io invece direi che questa interpretazione completamente sbagliata e quello che che vende perché mai oggi attuale il mondo e poi appunto che le edita ditta annuncia che viene anche molto bene sottolineato nel libro di Pagliarini e proprio diciamo la capacità di Pannunzio di tenere insieme queste diversità
Come e perché in che modo fece Pannunzio a tenere insieme queste diversità
Dedico solo alcuni nomi dei collaboratori del mondo ma sono solo pochissimi dal punto di vista culturale
Abbiamo non so ci fluoro guarda Thomas Mann Ennio Flaiano che ho già nominato Alberto Arbasino e poi vorrei nominare
Giulia Massari chi è qui in prima fila con noi e che tra l'altro fu una delle grandi penne del mondo ma insomma adesso ne dico solo
Solo alcuni perché le link con e assolutamente sterminato
Ebbene io direi che questo chiamiamolo così contenitori che Pannunzio seppi confessionale fu proprio dovuto anche a quella che fu diciamo la sua efficacia la sua efficacia nella soprattutto nella denuncia
Nella sua capacità di denunciare il regime dei monopoli i padroni del vapore l'Italia come diceva Ernesto Rossi delle mafie delle camarille l'Italia della speculazione appunto l'Italia che avvalorava il disastro vien tali così bravi a tutta la sua capacità di denuncia fu dovuta anche a questa differenziazione culturale che per ne avrà il mondo e che per me o anche la creatura precedente di Pannunzio e che si chiama Risorgimento liberale
Come e perché riuscivano questi intellettuali ad avere una assoluta straordinaria efficacia un atteggiamento di denuncia e di libertà che forse oggi negli intellettuali troviamo diciamoci la verità ma anche a volte molto ma molto raramente perché spesso gli intellettuali hanno il loro Prodi di differimento e a seconda delle loro appunto dei loro dei punti di vista che sposano diciamo organizzano il loro intervento e il loro discorso culturali
Pannunzio fin dal mille novecentoquarantaquattro quando diede vita al Risorgimento liberale ma poi ci sposiamo anche nel mille novecentoquarantacinque quarantasei
Con i più prestigiosi collaboratori titolo giornali i giornali che precede il mondo Risorgimento liberale e sogni nomi appunto di Einaudi Carandini Mario Ferrari e così via
Comincio a come dire proprio sulle colonne del giornale attrezzare la terza via o la terza forza cioè a teorizzare in quella che poiché perché doveva che poteva essere una distanza un e quindi danza dentro i grandi bravo blocchi che si
Come dire disegnavano all'orizzonte in un primo momento e naturalmente sono le due le due chiese la democrazia cristiana il Partito comunista in un primo momento Pannunzio voleva e l'farà poi per tutto l'arco della diede la vita di Risorgimento liberale e anche del mondo come dire tendere la mano al partito per sopra dottor Partito socialista ma in un primo momento addirittura al Partito Comunista Italiano a cui diciamo pensava stiamo parlando appunto negli anni
Che nel mimesi addirittura che sono tra la fine della guerra e subito dopo la fine della seconda guerra mondiale pensava addirittura a una seconda collaborazione proprio all'interno della grande casa antifascista
Successivamente capire a riuscendo a capire che poi non la collaborazione non poteva essere proficua diciamo tenderà soprattutto la mano al Partito Socialista Italiano ma che cosa farà capire a Pannunzio che la collaborazione con il Partito comunista non poteva andare avanti Pannunzio lo teorizza era segna dall'appunto dal mille non cento quarantaquattro quarantacinque e poi successivamente e questo sarà un leit motiv sai che ritroviamo anche sulle colonne del mondo
Lo ritroviamo anche nelle nelle lettere di Salvemini Ernesto Rossi di Russia Salvemini e poi molto ma molto come dire appunto sempre visto commosso cumulo separato sulle colonne del giornale quella che Pannunzio denuncia è la tecnica Della Mangusta la chiamava proprio così da parte del Partito Comunista Italiano all'interno della grande casa della una tecnica che praticava all'interno della grande casa dell'antifascismo e che era una volontà come dire di deglutire non l'avversario ma quello che poteva essere lanni diciamo l'alleato e comunque di renderlo assolutamente subalterno è la volontà di appunto di trasformare poi l'alleato non fino l'avversario e di tennero dopo di tenerla di assorbirlo completamente e di deglutire dello e questo atteggiamento del partito comunista che e successivamente poi naturalmente lo scenario internazionale fino a io nazionale e internazionale cambia passando da Risorgimento liberale al mondo e così via ma continuerà anche dalle colonne del mondo la denuncia di quello che era stato il partito comuni che di quell'che aveva tentato appunto il Partito Comunista all'interno della grande casa dell'antifascismo cioè la tecnica della Mangusta quello di come dire di ergersi a un amico e solitario detentore al
Detentore dell'antifascismo e di essere appunto l'unica forza che si sentiva autorizzata a rappresentare l'antifascismo facendo dimenticare che invece alla guerra di liberazione avevano partecipato anche molte altre forze che avevano rappresentato che erano state forse antifasciste e Salvemini annesso rustico continueranno poi negli anni questa attività di denuncia di questa lotta che c'era stata nel passato e che continuerà poi a esserci all'Inter lo della grande casa dell'antifascismo proprio la diffidenza verso la tecnica verso la del chiamiamola sempre con le parole parole di Pannunzio la tecnica della della Mangusta o la voglia di deglutire degli avi gli avversari ma euro solo nelle mie Totti porterà Pannunzio a teorizzare di quell'elemento perché il la da cose anche molto più complessa porterà Pannunzio a diciamo a progressivamente a posizionare il suo giornale Risorgimento liberale che era appunto il tutti gli hanno del Partito liberale su una posizione di terza via di terza via o di terza forza e proprio questo atteggiamento di terza forza sarà quello che non dicono niente razzia il mondo spesso i trenta mento poli dico ma anche e soprattutto quello culturale e sarà anche chiamiamolo così l'ombrello la casa il come dire il nucleo pro protettivo assolutamente protettivo che porterà a gli intellettuali del mondo
Ad essere a sui intellettuali i politici e così via ad essere assolutamente efficaci liberi e straordinari nella loro capacità di denuncia di e anche addirittura di indici ridere di incidere sul tessuto dell'Italia del dopoguerra sul tessuto Sartorio culturale e politico che si andava delineando da sotto i loro occhi e come non era esattamente quello che loro stessi sia hanno aspettati quindi come dicevo e lei è proprio la vivacità l'Energia la capacità del mondo dipende
Anche e soprattutto da questa scelta della terza via dell'ATER questa strada per gli intellettuali dicevo una scelta e che a volte è stata addebitata appare Nunzio e anche soprattutto al mondo come come un limite perché è stato previsto nella come dire nella storia di è di Pannunzio come l'imboccare una strada che poi era assolutamente utopistica lo stesso Salvemini parlava del suo ruolo diciamo chiamiamolo così gruppo del mondo come dice i pazzi ma incomincio Massi errati Shima selvatici cosa vuol dire Massi che rotolavano rotolavano ma che come dire non avevano una sponda o una deriva contro poi andare a battere ma in realtà poi erano Massi e pratici che andavano che avevano degli Hobbit tipi assolutamente precisi e che riuscivano a fare a deflagrare come dire ad essere delle bombe nel tessuto nel tessuto a volte compatto che egli opponeva kit si opponevano che appunto come dicevo prima era quello delle due chiese da una parte la Democrazia Cristiana e dall'altra il Partito Comunista Italiano Salvemini stesso per esempio continuerà non solo a parlare di terza via ma anche a ricordare diciamo anche perché era fin i tre il primo giornale Risorgimento
Sulle colonne del mondo lo farà Salvemini Salvemini continuerà a ricordare proprio perché il primo giornale il primo quotidiano fondato da Pannunzio poi si era come dire esaurito in questo euro sul primo sto parlando primo naturalmente perché mi riferisco al dopoguerra Pannunzio aveva già
Una come dire una grande un'attività di direttore fatta in camicia nera
Dicevo questo quotidiano diretto da Pannunzio ebrei una grandissima efficacia proprio per la stessa capacità di denuncia che poi ebbe il mondo per esempio Risorgimento liberale
Denuncerò appunto l'esodo Giuliano dalmata per esempio denuncia la questione dei prigionieri politici in Unione Sovietica per esempio denunciare i delitti del triangolo rosso sorprese in pubblico il libro i tratti uscente Coop chiede e che a sua volta era un dito puntato contro la mancanza di libertà in Unione Sovietica e quindi fece una politica che assoluta una una politica fece soprattutto una diciamo una politica di inchieste e di esplorazione del territorio italiano che lo mise assolutamente in nel contrasto in conflitto con il Partito Comunista Italiano e questo diciamo segno anche la sua fine proprio perché tra il mille novecentoquaranta sei e il mille novecentoquarantasette cioè furono addirittura scontri non solo verbali non solo diciamo grandi scontri
Tra l'unità e il giornale di Pannunzio ma addirittura si è scesi nelle strade e nelle piazze bruciando le copie di Risorgimento liberale e comunque me cercando di mettere da agli occhi a tutte le forze antifasciste non comunisti a cominciare da quella cattolica liberale monarchica e così via che non si riconoscevano sotto l'egida del Partito comunista
Palma non solo non si scoraggia riprendo subito la sua come dire la sua il suo desiderio di batterei di continuare a percorrere questa terza degli già e irrita subito Dalia dignità al mondo e anche con il mondo dicevo continuerà a teorizzare la possibilità
Per non solo per gli intellettuali ma anche per i politici di ad avere una posizione una posizione culturale e politica che fosse sostanzialmente autonoma e indipendente dalle due chiamiamole grandi casi tra cui si collocava ecco direi che questa mi sembra la sua straordinaria efficacia forte i fatti efficacia e forza sia nel momento in cui il mondo Napoli venisse ma direi che è undici Corso che perché mai attuale ai nostri giorni per finire volevo leggere la stessa citazione di Montanelli che è stata letta da Bedeschi e quindi non mi ripeto grazie
Dopo Mirella seria una parola scusa senatore Zanone
Con una
Disciplinata
Osservanza
Del bicameralismo
Perfetto
Abbiamo presentato
Fa
Il parlamentare europeo
Gli atti parlamentari del Senato a nord sia sia
La l'importante ricerca dei professori Graziosi vi Nicolosi
Sui liberali nella Resistenza
Presentiamo questa sera nella sala negli atti parlamentare della Camera il libero di Pier Franco poi ieri su Pannunzio e la sua eredità
Significativo che a questa
Nostra riunione siano presenti alcuni
Degli studiosi che più recentemente si sono occupati
Per la storia dei liberali italiani in quel periodo
Mirella Serri
Che ha recentemente pubblicato un libro prezioso sul giornale quando anziano il Risorgimento liberale
è il massimo Teodori a cui dobbiamo una libro importante sfollata sulle glorie sulle malinconie
Una
Prevalenza del secondo le prime nella storia dei partiti laici proprio
Dall'esordio della
Repubblica
Il libro di cui ci occupiamo questa sera
Racconta
Una storia
E la sua continuazione
Una storia
Quella
Di
Mario Pannunzio
Di cui
Ricorrerà
Fra breve il centenario della nascita
C'è da sperare che
La ricorrenza del centenario
E il comitato che
Augurabile si formi
Per
Occuparsene
Sì del ritiro non soltanto alle celebrazioni diritto ma a una opera culturale di riattivazione di quella coscienza civile
Che è stata magistralmente descritta all'inizio dalla nostra riunione conservatore tolto dal professor Bedeschi
E la continuazione di quella storia nella storia del Centro Pannunzio di Torino che ha ormai
Superato i suoi primi quarant'anni di attività
Ed è abbastanza singolare che
Non so se sia l'unica o forse no ma certo una fra le poche comunque la più nota istituzione culturale
Intitolata Mario Pannunzio
Abbia sede in una città lontana soprattutto i
Nel passato da quella
Da quel clima tipicamente romano
Che era il clima di Pannunzio e del suo giornale
Ma questo è è sorprendente solo perché non consideri come invece
Il rapporto culturale forse
Forte ed intenso perché
Torino in quegli anni e anche poi devo dire rimasta non soltanto
La città del liberalismo di Einaudi
Che
Sul mondo
Scrisse ora certamente ha ragione Bedeschi quando osserva che
Nel liberalismo del mondo non c'era una grande influenza di un pensatore ad esempio come von Hayek
Però ora
Ora non ricordo bene
Ce la vediamo in privato mi pare che sul mondo fu ospitato il
E grande dialogo fra inaudite carattere generava ecco quindi questo piede anche nel resto poiché essi si espresse
Suo decoro del mondo attraverso la
Collaborazione assolutamente importante al giornale da parte di
Uno dei più diretti discepoli e continuatori della non solo del pensiero della politica in ordine alla come al nesso Rossi
Però Torino non non era allora e lo è non è rimasta poi non soltanto la città che aveva in audizione ma anche
La la città più crociano
In Italia dopo Napoli
I legami di Croce col mondo culturale e accademico torinese sono notissimi è proprio nella riunione che ricordavo all'inizio sulla ricerca di Grassi corsivi
Io ho sostenuto questa
Questa mia convinzione ossia che
La storia del Partito Liberale Italiano
Lasciando
A parte il faticoso
E sfortunato biennio fra il ventidue il ventiquattro in realtà comincia nel quarantatré
Attraverso incontro nell'Italia spaccata in due
Sulla croce
La resistenza liberale
Soprattutto presenze vale del nord ma soprattutto torinese
La lettera di Croce alla sezione di Bari e sull'organizzazione del partito liberale e l'attività che
Svolgevano
Nella lotta di liberazione i liberali i torinesi piemontesi sono possono essere assunti dico come atto d'origine nella la storia dei liberali organizzati
Impartito
Ora
Una
Si tratta dice
Che è rimasta sul volto del Partito liberale sempre
Fu questa separazione da quell'origine e da quella storia del gruppo del mondo
Il gruppo
Crociano come diceva Bedeschi e il gruppo che non era nemmeno un gruppo con insomma la tendenza a far delineava
Ci fu
In tutti i primi anni della storia della Repubblica una ulcera
Nella Partito liberale che zoppa ava gamba sinistra scissioni continui successione
La
Il terribile errore del quarantasette quarantotto dalla Segreteria Lucifero e dall'accordo con l'Uomo qualunque
Il tentativo di recuperare l'unità del partito partito intorno croce a Torino nel mille centocinquantuno la scissione dei
Liberali del mondo nel mille novecento cinquantacinque
Però per i giovani liberali ed allora la la mia generazione
Il mondo rimase sempre una
Appuntamento settima settimanale irrinunciabile
Sia fascino sempre questa figura di Pannunzio
Che
Deve ancora oggi la sua grandezza e la sua rilevanza nella storia la politica del costume e dall'Italia civile
A soltanto a se stesso
Perché è Pannunzio
Non ebbe nessuna nessun riconoscimento ufficiale che ne rafforzasse la biografi indiano
Non fu guai parlamentare non fu mai direttore di un grande quotidiano sia il Risorgimento liberale sia al mondo
Vendevano
Nella miglior
SI appunto nella nella migliore ipotesi poche migliaia di copie era un signore in doppio petto sul quale fiori va nuove
Le leggende che sono rimaste e che però
Per la mia generazione foro Aspo sorta di quello che nel Settecento il voler chiamare un direttore d'incoscienza sì
Sì si ispirava a a questo a ogni numero del mondo sotto una
Pluralità
Mi profili
Ricco questo che voglio dire una parola anzitutto
Prima che della politica il mondo è stato
Decisivo per la nostra generazione quelli che avevano allora vent'anni o meno per va liberazione dei costumi
L'Italia ed allora erano Italia clericale
Quasi illeggibile noi in termini di oggi
E ci fu veramente una liberazione dei costumi della lettura settimanale quando comparvero va
Puntate sul giornale ma
I capitoli del Bellantonio
Dei vitaliano Brancati
La lettura che facevamo
Fra le
Prima prima ancora di
Di reggere la prima pagina di certe rubriche forme il Diario notturno di Ennio Flaiano l'invitato di Giulia Massari
E poi naturalmente anche la formazione politica perché
Come diceva Bedeschi
Il mondo era il giornale dei liberali antifascisti
Ma era anche un giornale
Precisamente
Anticomunista
In un periodo in cui
Gran parte della cultura laica italiana era invece
Quasi uno stato di soggezione o come
Come
In un rapporto di
Concordi io così
Di soggezione no nei confronti anche dello stalinismo ma un altro
Un altro romanzo che abbiamo letto puntato sul mondo prima di leggere in un libro fu IT for your tutto e subito dopo credo subito subito dopo la situazione sulle date
Bisognerebbe sempre fare qualche controllo ma insomma credo che subito dopo uscì per esempio l'arte dell'articolo decisivo di Croce indio Attilio violate
Con cui
Si prendeva una
Posizione
Assolutamente
Decisiva nei confronti
Del complesso stalinista di grande parte della cultura italiana
E ancora la denuncia dei mali d'Italia questo è stato ricordato certamente e i danni in cui
Non esisteva ancora neppure nel dizionario il concetto di tutela ambientale
Le inchieste di Antonio Cederna e di radianti sulla dissipazione e lo sfacelo del patrimonio paesaggistico storico culturale italiano
Furono così insomma per noi un insegnamento
Anch'
Rafforzato da uno speciale stile
Espressivo forse di ciò che si rimpiange di quel mondo finito nel sessanta sette mi pare
Ho sessantatré nel merito sessantasei sessantasette è che poi
In varie volte si è cercato di farà rivivere resuscitare no se le cose voi erano le suscitano mai sei esigenza è finito così quello che sierosa più ritrovato era proprio quello stile espressivo
Perché
Era una denuncia che essi temi tenevo allargo dalla
Indignazione di carattere rigidamente
Io logico era una uno stile espressivo che aveva una straordinaria capacità di
Vigilanza e di controllo critico
Anche questo era una grande diciamo
Fatto fattore educativo
Che ci ha insegnato che le le ideologie quando sono rigide diventano anche vuote
Fanno lo stesso effetto del vino bevuto a stomaco vuoto non
Provocano un'eccitazione che però confondere anche molto le idee con forza conseguenze difficilmente controllabili
Ecco tutto questo era il mondo per noi
Ed è un poco o la cultura della laicità liberale prefiguri Italia
In cui accadevano fatti
Immagino ambiti dal giorno dopo
Ricordo che un numero di Natale
Del mondo fu sequestrato in tipografia però offesa al vincolo concordatario
Perché nelle memorabili fotografie che
Che i redattori del mondo prendevano dalle agenzie fotografiche Natale l'ha ricordato come la grande fotografia di un Presidente napoletano
In questo presepe c'era la pastorella sempre la pastorella
Nel presepe napoletano che però allattavo al suo bambino
è quindi esponeva il seno all'altro mezzo il suo bambino
E quella fotografia di quel seno di gesso fu ritenuta una violazione del Concordato e portò alla sequestra di quel fascicolo del mondo questa era l'Italia di allora
Ed era l'Italia in cui
Ecco si alimentava quello che fu il disegno
Politico di Pannunzio e del mondo che è una parte fallimentare dell'operazione
Perché il disegno politico nella quale la terza forza cioè dall'incontro delle forze laiche
Io la sinistra lì liberale i repubblicani
Socialisti
Che dovevano
Costituire diciamo una forza competitiva rispetto alla schiacciante peso in allora dalla Democrazia Cristiana
E che dovevano esprimersi nella nel passaggio dal centrosinistra mondo fu il grande
Il grande antesignano della formula di centro sinistra negli anni di incubazione di quella strategia governativa
Non appena
La strategia ebbe successo e
I giornalisti dal mondo cominciarono dichiararsi a me delusi scontenti
E quando nel sessantasette giornale chiuse
Il l'atto finale rara confessione di questo disegno che non era andato nel verso che si
Desiderava ora io non voglio
Farla lunga
Vorrei perciò introdurre un elemento di discussione fra noi perché si presentano i libri anche per discuterne e quello di cui
Voglio discutere con quali ieri è il titolo che egli ha preso a prestito da Francesco compagna
Liberali puri
E duri
Provo qualche difficoltà a armonizzare questi questi dei tre
Aggettivi liberali puri e duri
Innanzitutto sul pur sul primo cioè
Io credo sia molto raro trovare siglatura il liberalismo allo stato puro
Sono dell'idea dei Lord Acton che diceva Egypt curiamo attori della libertà sono rarissimi
Cioè il liberalismo è lunga
E l'evento che si presenta in natura per lo più
Combinato con altri elementi quindici Aston per esempio non cattolico liberale la categoria più disgraziata
Le categorie dei liberali non vanno molto opportuna in deroga dei cattolici liberali è sempre stata la più
La più maltrattata da tutti cominciare dalla dalla gerarchia vaticana
Io sono per esempio un liberaldemocratico sottrae solo uno
Spettatore della democrazia liberale che addirittura
La coniugazione di due fattori che storicamente fino almeno fa all'Ottocento si considerava nostrano più
Contrapposti no allora liberalismo lo Stato puro raro
Mentre
Le sue manifestazioni storicamente più importanti sono effetti di una contaminazione con altri elementi
Lo Beppe o anche qualche obiezione sul fatto dei liberali duri nel senso che viceversa se si guardano i tratti tipici di una mentalità lì liberale
Senza andare in citazioni
Di carattere
Quota mente osceno come quelle che suggerisce che odori di riferimento peraltro movimenti politici che hanno anche per la maggiore con cui quindi
Caro amico mio dobbiamo incominciare a parlare volta per volta cautela
Ma insomma e liberali liberali
Sono più che altro
Abituati atteggiamenti soft il dubbio la tolleranza la la la ricerca del
Del dialogo anche almeno nella nostra
Tipica mentalità torinese l'understatement così via
No non si possono definire
Elementi di un liberalismo duro tranne
Su un fatto però
Che credo molto importante
E cioè
Si possono ci può essere una posizione liberale durante quando
Questo significa
Una intransigenza
Rispetto alla propria libertà personale
Una intransigenza portata fino a pagare un prezzo anche elevato per testimoniarlo allora parlare di liberali puri e duri
Può diventare diciamo significativo ed io voglio leggere l'ho portato qua
Su questo un documento
Che
Mi piacerebbe fosse
Scolpito in uno aprile
E murato
Sul
Nostro vecchio del glorioso liceo
Massimo D'Azeglio
Questa lettera di olio professore torinese
Che non so nemmeno bene se si possa scrivere così proprio
Alla categoria dei liberali tout court non
Non so come votasse fino a quando si votò in Italia certamente appartiene piuttosto a quella sfera tipicamente del d'Azeglio che ha dato molti
Molti contributi anche alla culturale della sinistra torinese sinistra riformismo tra torinese
E fu professore di mio padre io
L'ho conosciuto nelle parole di mio padre che l'aveva avuto come insegnante liceo era un
Grande da antistante un
Letterato importante Umberto consumo
Cosa accade colmo era notoriamente di idea antifasciste
Allora nell'anno mille novecentoventisei il ministro della pubblica istruzione Pietro fedele
Nomina
Pollina
Ivi incluse per lettera de
Rinuncia di fare ammenda delle sue opinioni personali in quanto incompatibili Congo le devo le idee del regime quindi del Governo da cui insegnanti dipendevano
Annunciando che senza una sua totale diciamo atto di
Resipiscenza sarebbe stato destituito dal insegnamento
Allora COSMO scrisse questa lettera a sua Eccellenza il ministro eccetera
Ne leggo soltanto qualche brano
Nella lettera dell'eccellenza vostra se solo un'affermazione generica di incompatibilità
Fra il mio pensiero e quello del partito che come l'eccedenza vostra siede al potere
Ora per tale affermazione contro tali accuse agli uomini della mia generazione nati e cresciuti della libertà
Non resta che appellarsi al diritto inalienabile che allo spirito umano di manifestare quello che esso reputa il vero diritto eccetera perciò
Prosegue in questo ora così grave e permanente così dolorosa per la mia famiglia perché voleva dire
Restare disoccupati a Vittorio presto
Benché si sappia perché io sappia che dovrò fra pochi giorni abbandonare quella cattedra
Su cui sono salito per obbedire a quella che mi pare della Regione stessa della mia vita io mi sento sereno poiché al di sopra delle nostre persone che passano sta la scuola che resta
Per il bene di questa
Perciò della patria auguro all'uopo il quale saliva sulla cattedra dalla quale sono costretto a discendere
Vi portare su di essa la libertà e la dignità con le quali io lo per tanti anni occupata
Allora se cerchiamo che cos'è un liberale puro o duro un povero diavolo stessi consegna alla miseria per non rinunciare alle proprie opinioni questo a quello
Bene
Torniamo a Acqua Nuccio per concludere il
La la la grande importanza che ha avuto il suo giornale
E la meritoria attività che
Quali ieri nel centro pronunce continuano Torino
Si combinano
Con me si diceva sulla
Dimostrata
Impossibilità
Di fare di quello stato d'animo di quell'ambiente culturale di quella sentimento civile
Una forza politica capace di reggere alla competizione con le grandi forze
E perciò il mondo si chiude con un articolo che è però
Conclusivamente
Da parte dell'ITEA Pannunzio anche un atto di fede dove si legge la fiducia
Nel liberalismo e la democrazia non è attenuata dalla consapevolezza dai loro attuale
Lo svilimento
Sono parole che possono tornarci sempre utili
Do la parola
Al tema ed esso all'autore del liberali puri e duri quale ci dovrà rendere conto di perché fra tanti titoli possibili ha scelto proprio questo professor Cangemi
Io innanzitutto ringrazio gli amici della Fondazione inaudito
E gli amici del
Associazione nazionale del benessere Giulia per aver organizzato questi
Contro
Ci sono antichi rapporti
Ci sono
Collaborazione che si sono determinate nel corso degli anni
Il che
Questa sera appunto ogni anno offerto questa opportunità
Parto
Dal
Sito
Ovviamente che è una
Provocazione il territorio
Il De
Un ossimoro perché
Io
Ho corretto recentemente un mio
Allievo il quale
Mi diceva io sono un liberale senza se e e senza ma
E io ho risposto dicendo che i liberali pongono costantemente dei ma e dei servizi
Quindi
Un osservava ma l'ossimoro
Era di Francesco Compagna perché perché se noi riandiamo leggere il saggio di compagnia su Pannunzio
Nel meridionalismo liberale di compagna che
Uscì alla fine degli anni
Settanta i primi anni Ottanta noi vediamo come
Folle unicamente accompagna parlasse di un liberalismo
Inteso in quella maniera
Per contrapporre
A una sorta di vulgata
Che
Era andata determinando si nel corso degli anni
Relativamente alla figura di pallone
Qual era la vulgata
Era quella
Di un Pannunzio
In cui il liberalismo era un qualcosa di marginale
Nel mondo anzi
Era finito di prevalere Gaetano Salvemini
Il mio amico Valerio Castronovo
Che ha scritto delle pagine significative
Di storia del giornalismo ha sostenuto
Ripetutamente che e la lezione di Salvemini che prevale su quella di croce
E non solo ma erano gli anni quando accompagna
Raccolse questi saggi con il titolo meridionalismo liberale in cui il nome di Einaudi era totalmente ignorato
Ecco io ricordo di aver scritto e otto ripubblicato nel Libano un breve saggio
In cui rivendico il fatto che
Il nome di Einaudi dovesse essere quantomeno accostato a quello dico luce da una parte e a quello
Di Gaetano Salvemini dall'altra
Cioè erano anni in cui il liberalismo APPA annunziando non veniva assolutamente considerato
E non solo
Direi
Si è anche un altro aspetto che va
Evidenzia
Cioè
Il fatto che l'anticomunismo di Pannunzio Teodori è stato il primo coraggiosamente a evidenziarlo
In un libro importante in un'antologia perché ha raccolto qualche anno fa quando questi discorsi era difficile farli
Ebbene
Pannunzio era fortemente anticomunista ma si è voluto dire per tanti e tanti anni che Pannunzio era soprattutto un antifascista mentre noi sappiamo
Anche ad esempio dal carteggio Croce Pannunzio che io
Ho
Iniziato a pubblicare nel una decina di anni fa ebbene che discorso
Del
Monopolio ad esempio dell'antifascismo che i comunisti pretendevano di esercitare era un monopolio che Pannunzio assolutamente rifiutava
Quindi
Non era disposto Pannunzio in nome di una
Solidarietà e di una unità antifascista a
Rifiutare quell'impegno
Anticomunista che era non a difesa di privilegi economici era a difesa dei valori della libertà
Va ricordato che Pannunzio nel quarantotto
Che Teodori nel suo libro nello
Ricorda questo episodio
A
Sottoscritto
Un manifesto
Quando buona parte dell'intellighenzia laico liberale
E stava io incrementando sino al fronte popolare pene insieme a Croce che a pochi altri
Sottoscrisse un manifesto anticomunista contro il fronte popolare
In occasione delle elezioni al quaranta
Annunzio va ricordato non esitò ad aderire all'associazione italiana per la libertà della cultura
Quella
Animata da un grande perseguitato Ignazio Silone
Che fu
Insieme a Chiaromonte uno dei protagonisti di quella
Associazione
Così controcorrente è così
Violentemente attaccato dai comunisti
E poi ancora vorrei ricordare a questo riguardo nel cinquantasei
C'è solo il manifesto dei centouno comunisti o uso comunisti pentiti io ho
O comunisti certi e dubbiosi fronte alla tragedia dell'Ungheria
C'è anche il manifesto pubblicato sul monte sul mondo a
Con la firma di Mario Pannunzio
E che metteva in evidenza come
I fatti di Ungheria non fossero
Un incidente di percorso metteva in evidenza di fatto che
Era nel DNA del comunismo più in generale
Una situazione
Tipo quella cioè dell'uso dei carri armati per reprimere
Una rivolta come quella
Un
Ungherese
Quindi
Il titolo e polemico e provocatorio e aggiungo anche
Errato sotto certi punti di vista ma lo voluto scegliere così
Proprio perché volevo
Evidenziare e sottolineare come può far morire il liberalismo partners
Rispetto
A
Ogni con atti e in data costruendo si nel corso degli anni
Io ricordo
E Giulia Massari se voglio salutare qua con grande
Affetto
E
Vorrei
Altre
Che
è stata a fianco di Pannunzio in tutta la vicenda dal del mondo io so che lei non ama parlare perché ha
Torino io la invitai in un'occasione
Di un convegno scrisse un articolo bellissimo sul convenga ma non volle assolutamente contribuire al convegno stesso
Ebbene dicevo
Giulia Massari potrebbe
Testimoniare
Più di ogni altro
Di
Ai come persona che è stata vicina
A Pannunzio
Per tanti anni
Ma si voglia Massari voglio ricordarlo
Penso che non le dispiaccia che io ricordi questo episodio
Giulia Massari sta a testimoniare
Che il gruppo del mondo
Non finito tutto nella Repubblica di Eugenio Scalfari cioè il tetto diversamente non c'è una linea di continuità tra il mondo e la Repubblica di scalzare
Assolutamente no
E
Questo
Questa
Affermazione questa
Di Giulio massaia a un certo significato non c'è questa linea di continuità si può essere una linea di continuità tra l'Espresso e la Repubblica mano
Tra il mondo e l'arco
E a dimostrazione di questo io cito proprio anche
I collaboratori del mondo tra cui Giulia Massari
Che
Aderire o no all'invito di Montanelli e scrissero su il giornale quindi noi vediamo che la vicenda del Montingelli dei collaboratori più autorevoli
Del mondo non è quella
Di finire
Tutti a scrivere sulla Repubblica con questo io non voglio disconoscere l'importanza giornalistica di quel quotidiano non voglio disconoscere
Il l'altissimo livello professionale di Eugenio Scalfari
Assolutamente
Voglio però in termini storici contestare questa
Continuità che invece è stata sostenuta e ribadita per tantissimi anni
Per tantissimi ignorando le firme che ad esempio finirono sul Giornale di Montanelli e anche altri per
Carità che non
Scrissero né da una parte nel
Né dall'altra
Un altro aspetto io vorrei
Sia lire perché forse ha sollevato anche qualche polemiche in qualche avesse missione in modo
Inopportuno
Cioè
Io ho sostenuto in sostanza
Che
Pannunzio non può essere considerato
Tra virgolette un azionista
Anche se
Il mondo a ospitato la collaborazione autorevole e prestigiosa di uomini che vennero dal partito trazione
Questa
Questo tentativo di far prevalere
Così come
Si tentò di far prevalere la linea salve
Rispetto atroce Rinaldi questo tentativo di fare prevalere l'elemento azionista
A mio modo di vedere una forzatura
Su RAI
E
Perché
Lo è non soltanto per l'epilogo
Del caso Piccardi
Che non fu solo un caso
Relativo come tutti penso coloro che sono passando relativo
A un problema che ha Pannunzio stava molto a cuore cioè l'antisemitismo
Che si traduceva poi Pannunzio anche nell'ultimo Pannunzio quello del mille novecentosessantasette
Nel sentirsi all'unisono con lo Stato di Israele
Non è solo quello il problema
I diari di Manlio poi Frosio pubblicati recentemente
Stanno a testimoniare
Che non era solo quel problema lì Renzo De Felice la storia degli ebrei e via discorrendo
Ma era anche un problema di anticomunismo che Piccardi non voleva assolutamente assenti
Io
Cerco di distinguere perché ovviamente
Non
Ritengo
Che si debbano fare dei in maniche x
Tra un azionismo che via via si rivelò come potremmo dire unitevi estraneo al mondo fino
A
Costringere ha una frattura
Tura
è un'azione ISMU invece che io individuo in Garosci and Leo Valiani a gran voce io ho dedicato il Libano
Non solo perché io sono stato suo allievo
All'università
Non solo perché io sono stato vicino ad
Ad alto per tanti anni
Ma perché
Aldo ha combattuto contro i due
Totalitarismi novecenteschi prima con l'esilio la guerra di Spagna e poi facendo si parla salutare su Roma nella
Resistenza
Io ricordo che Aldo
Quando andavo a trovarlo ormai laureato a casa sua
Una volta mi disse
Guardarti dai comunisti sono sempre gli stessi io li ho conosciuti da vicino nella guerra vista
Io questa frase della città sulla linea lì
Leo Valiani
Certamente credo
Non abbia bisogno perché
Aldo è stato dimenticato
C'è stato il centenario io ho proposto nella sua città nella sua università
Una qualche iniziativa per ricordare
Nulla di
Quindi
A maggior ragione penso che a Roma il suo nome sia dimenticato anche sia insegnato in questa
L'università la Sapienza vogliono fare un commento noi vogliamo fare un convegno sulla di anni
Porteremo
Valiani credo che non abbia bisogno ovviamente vi è stato illustrato in quello che ha rappresentato
Quella linea si rivelò compatibile con il mondo
Anzi la solidarietà approfondita di Garosci e di
Baliani fu una solidarietà
A fianco Pannunzio fino
Fino
Inoltre
La chiusura del settimanale
Un altro aspetto io non voglio
File di armi
Che
Vorrei chiarire
E
Il radicalismo di Parma
Paluzzo certamente affrontato e tra i fondatori del Partito Radicale
Ma è uscito dal Partito Radicale dopo pochi anni
Cinquantacinque sessanta
Due
Ecco io
Ho avuto un confronto gradevole
Con l'anno solo Bandinelli
Ci siamo scambiati delle immani lui ha fatto un'altra soluzione su Radio radicale ebbene io ascoltando da un lato espressione di Bandinelli
Ho trovato mille un argomento che dimostrano
Che il Partito radicale di Marco Pannella
E diverso dal Partito radicale di Mario parlo
Io non posso
Tediarvi ma ci sarebbero mille argomenti l'antimilitarismo ad esempio addirittura ecco
Ecco Angiolo Bandinelli
In questa trasmissione
Disse e masse
Se Lina Ruffini fosse venuta una delle nostre riunioni sarebbe svelto svenduta finirà Ruffini
Per chi conosce i il Mondo di Pannunzio poi è stata una fedelissima collaboratrice
Del settimanale ci sono delle diversità ma questo non vuol dire disconoscere l'importanza di quanto
Anzi io credo che vada riconosciuta l'importanza di Pannella perché Pannella come leader politico io credo che abbia un merito importante
Cioè a
In qualche misura acconsentito al partito radicale di avere
Una rappresentatività anche parlamentare
Che
Negli anni diciamo precedenti
Partito radicale non riuscì assolutamente a realizzare neppure in alleanza con
I repubblicani e politiche con i socialisti nelle elezioni amministrati
Ecco quindi quando io dico che c'è una diversità tra radicalismo panno iniziano le quello pannelliano io non voglio disconoscere
Pannella anzi semmai voglio mettere in evidenza come Pannella leader politico sia riuscito a fare
Molto di più
Con alcune battaglie sempre Angiolo Bandinelli Giulia Massari può confermare o non confermare io io cito Lugli in questa trasmissione a Radio Radicale
Disse che
Addirittura c'era qualcuno all'interno del del mondo che non erano d'accordo a sostenere la battaglia
Tivoli insista anche se poi la battaglia divorzi vista vera e propria venne fuori in anni successivi alla chiusura del settimanale
Ecco c'è Ist si erano delle differenze persino su degli argomenti di questo tipo
Io non
O altroché non non credo di dover dire altro se non ringraziare appunto io ero io nella storica sono qua
E che hanno contribuito
A dall'algare gli orizzonti di quello che
Vuole essere nulla di più che un piccolo di un piccolo contributo
Direi
Alla conoscenza
Di Pannunzio e di alcuni suoi amici
Ho voluto evidenziare soprattutto ecco questo elemento come dicevo liberale
Io ho ritenuto di dover
Nove evidenziare cadendo anche in contraddizione perché due-tre anni fa
Io ho promosso nell'Aula Magna dell'Università di Torino un convengo sull'Ernesto Rossi
Ebbene
Dopo la pubblicazione dell'epistolario di Ernesto o Rossi
Che ho letto con attenzione e non mi sono più sentito
Di inserire in questo libro il nome di arresto o Rossi perché
Ernesto Rossi via via ecco si è dimostrato
A mio modo di vedere
Profondamente
Illiberale lui che veniva dal liberismo economico di Einaudi sotto certi punti di vista via via si è rivelato sempre più spigoloso è sempre più
Tonetto cioè
Comunque l'asprezza no che Zannone metteva indenne evidenza
Ecco
Voglio chiudere
Oggi
Sotto l'ha ricordato
Che l'anniversario delle Fosse Ardeatine
Voglio chiudere ricordando che Mario Pannunzio
Per un fatto
Meramente casuale
Non finì alle Fosse Ardeatine
Ma
Era incarcerato a Regina Coeli
Mario Pannunzio non Banton mai
Il fatto di
Essere stato
Calze nere ci sono testimoni che scrivono che cambiava discorso quando qualcuno gli ricordava
Quell'episodio ma voglio ricordare che Mario Pannunzio avrebbe potuto finire alle Fosse Ardeatine e quindi nel ricordo
De il marchese le fosse Ardeatine io chiudo
Per quello che mi compete quest'incontro ringraziando tutti gli amici
E
Ringraziando tutte le persone che sono qua
Ma se mi permettete in modo particolare il mio illustre amico Vittorio
Mattia
Che
Nella nascita è stato
Un maestro di libertà
E che continua ad essere per noi un punto di riferimento
A cui noi guardiamo con grande
Asset