Intervista a Mario Deaglio sul recente accordo Fiat - Chrysler

Radio Radicale abbiamo nei nostri microfoni le professor Mario De agli economisti editorialista della Stampa di Torino professor Deaglio l'argomento diciamo così facile per lei l'accordo FIAT e Chrysler uniti chi vince chi perde nell'accordo innanzitutto
Chi vince chi perde e questa è una bella domanda di una vecchia perché giustamente sono i creditori di Chrysler vedono il loro debito se non è atterrato ridotto molto probabilmente
In qualche misura se non a perderci a investirci sopra dei soldi del contribuente americano perché
Io e l'americano parte massicci prescritti senza sapere se poi questi saranno ripagati
Ali dovrebbero essere lacci e lacciuoli
E laterali i lavoratori della Chrysler se si salvano oltre al lavoro Center mamme Sergio Marchionne riuscirà nella in progetto di creare un grande gruppo industriale dell'auto molti continentale
Si accettano scommesse e lei che dice la rilievo in punta di semplice sul seno aiutarlo ha buone probabilità di farlo due motivi
Uno che l'ha già fatto sessisti replicare una strategia aziendale solamente
Su
Su scala lievemente diverso però neanche troppo
Ma uno che ha già fatto questo atto di dimostrato che si può prendere un'impresa riportarla rimetteva a posto nel giro di
Ventiquattro trentasei
Secondo è un fatto oggettivo cioè Chrysler e FIAT fanno alto che sono proprio si incastrano nulla nell'altro da un punto di vista di strutturazione Vacca che non fa altro piccole sostanzialmente la FIAT non fa le auto grandi magari tipo fuori strada dove l'occasione di del Senato trovate così un eccellente
Quindi anche soltanto il mettere assieme le reti di vendita su queste cose soprattutto una rete di vendita e Chrysler renda realtà dove in America dando tutte le garanzie
Che che invece non si possono fare se uno mette su una rete nuova un grosso vantaggio
Questo allora vedano vantaggio Sergio
Chiarissimo l'i punti di forza della FIAT in tutta questa questione la tecnologia per tecnologia che insomma voglio dire
Anche come Torino aiuti che una piccola associazione Slow dopo tutti questi profeti di sventura che hanno detto
E questo in ragione del cotta che bisognava fare uno spezzatino che basta finita ordinario che ora si scopre che ha la tecnologia una delle tecnologie migliori al mondo
Su tutta una gamma di motori manus non perché l'aveva ereditato dal passato perché l'ha costruita la sta costruendo senta professor Deaglio per tanti anni abbiamo parlato soltanto praticamente della piccole più
Pochissime imprese da Diana e qui chiama parla della più grossa impresa manifatturiera italiana vuol dire che l'Italia insomma se ci si mette forse qualcosina di buono fa anche nel settore della grande impresa del problema e metterci sui perbene
Dario io penso che l'Italia non possa vivere soltanto di dispetti
Non può vivere partendo soltanto i vestiti di oreficeria immobile ha bisogno non solo all'esperienza storica e ci dice che nei Paesi che contano hanno bisogno di pubbliche
Più importanti più tecnologicamente avanzati ed alle quali non eravamo usciti perché la chimica ce la siamo venduta la farmaceutica ce la siamo venduta checché se non vado errato c'è un bel libro su questo del professor Luciano Gallino bisogno varerà e torinese come lei che su tutto quello che abbiamo combinato di confermato da alcune diffida nei confronti grazie alla classe politica della classe imprenditoriale che è una fatica l'Olivetti trarranno chiusa oggi forse una qualunque azienda le case saranno nell'elettronica da loro
Ecco adesso viene fuori che per fortuna
Sotto questi alberi tagliati sono cresciuto delle cose grazie grazie se non ho capito male un signore che italo canadese
Se chiusi allontanate e che quindi ha avuto da un lato diversa
Genio italico nel
Perché ci poteva anche capacità persona non solo nozioni tecniche poi però
Si è fatta una carriera di
Relazioni tecniche di primissimo ordine è un'esperienza molto variata indire un turismo eccola professor dea io le faccio qualche domanda cattivella senta se ho capito bene perché ovviamente sono ignorante quindi posso non aver capito bene ma
La FIAT è prende il venti per cento dell'azienda americana la quota di maggioranza di Chrysler ce l'hanno in mano i sindacati dei lavoratori americani la più Hui da primo insomma come si chiama lavoro organizzazione i lavoratori dell'automobile
Ora la FIAT è dovrebbe in base all'accordo scalare per così dire la quota di controllo di Chrysler fino arrivare alla cinquantun per cento ma ci ritroveremo coi sindacati americani nel capitale FIAT
Dunque no dovrebbe essere così
Che la FIAT sale automaticamente fino a una certa quota uso chiuso il trentacinque quarantacinque in base ai risultati cioè il sindacato eccede se ho capito bene anche io perché poi ci sono notizie di stampa decente
A zero lire
Delle quote che adesso anche sono quote che ha garanzia che la FIAT non venga a dirci quante di tutto le chiede poi l'ultima tranche invece la FIAT la deve pagare
E la tela può pagare soltanto dopo che tutti i debiti con il Tesoro americano che sono degli svariati miliardi disonore pagati
In tutto questo la funzione del della maggioranza sindacale è una funzione di garanzia
Cioè se questi sono coinvolte in questo piano che implica licenziamenti trasferimenti in maniera non piccola
Se sono coinvolti sono addirittura loro che hanno messo la firma sotto il piano d'accordo e lo devono attuale cioè devono essere al Consiglio che ne verifica PNL Sommese da la l'attuabilità questa è una garanzia per via
Ecco però quello che volevo dire comunque siccome strutturato l'accordo non c'è diciamo così il rischio tra virgolette momento tra virgolette perché ovviamente se uno è sostenitore del mercato come tra virgolette che la FIAT in qualche modo si è più attenta e gli interessi dei lavoratori americani che a quelli degli e dei lavoratori italiani
Ma scriverei che questo andrebbe andrebbe esplorato ma mi sembra di no
Mi sembra di no perché i due interessi si muovono su due sfere nettamente diverso e cioè quello che
Succede che queste produzioni sono
Proprio
In due pianeti diverso
Quello che sia nella prima fase soprattutto nel bando Braida dovrà diciamo accreditarsi
Per lavorare i fattori sia comprare attrezzature chiaramente dall'Italia beni che all'inizio leggiamo una
Una presenza
Una corrente i esportazione tecnologica dall'Italia gli Stati Uniti
E poi si vedrà poi si vedrà ma comunque sono due si preparasse ad esempio con regole
No ha fatto la stessa cosa in Giappone
I risultati sono che esattamente questi cioè
Dal punto di vista dell'operatività dei piani produttivi del giorno per giorno eccetera dell'impiego di manodopera Shammah rimaste
Senta è possibile che in qualche modo grazie anche a questo accordo ci sia una maggiore domande qui una maggiore produzione per i nostri Dalia di macchine utensili
Direi di sì sempre per questo che bisogna riattraversare del fatto che Chrysler
E quei macchinari tra l'altro molte volte sono incredibilmente vecchi esiste antiquati stessa logicamente
E il diciamo il fornitore del principe di questo sono del parere tagliarle
Che lavorano con certe da da decenni e che erano gli ho fatto insieme a CRT le macchine che fanno questo quindi si potrebbe essere anche uno un aumento dell'indotto della tecnologico anche in Piemonte in Torino
Sì cosa di cui c'è molto bisogno perché adesso è veramente boccheggiare senta professor Bragaglio non voglio essere so fare domande un po'troppo futuribili ma potrebbe essere una piccola rivincita del nord-ovest sul dono best
Ma io penso che per avere un sistema italiano che funziona questo sistema deve essere bilanciato per fortuna abbiamo avuto in questi anni un made in Italy che ha tenuto sul Paese mentre le grandi imprese andavano male
Adesso io penso che vada bene per tutti se il nord-ovest rilancia
Con le cose che per raggiungere economie con le altre tecnologie di punta
Che proprio anche di un po'di aeronautica un po'di aerospazio anche qui che a Torino suo centro di un piccolo e tante altre cose
Solo così con due ruote di uguali dimensioni il pericolo occorrerebbe altrimenti rimane tutto chiarissimo la ringraziamo Dio siamo come sempre il professor Mario Deaglio editorialista della Stampa di Torino buon ascolto da Radio Radicale