Museo della Shoah. Roma...work in progress 2009

Ma
I
Nana
Autan
O
Sia
No
Ma ma
Ma
Ma
La una
Prego cortesemente di prendere posto se non la serata non inizia neanche
Cortesemente prendete posto
Salottino dopo
E pappe silenzio così si può sentire la musica
E apprezzare
Grazie
Attraverso il prodotto
Glielo oltretutto
Ma grazie silenzio grazie
Il silenzio
Lenzi e spegnete i cellulari grazie
Grazie
L'altro
Tutto quello che c'avevamo l'abbiamo portato alla comunità ebraica al Tempio e l'abbiamo dato perché avevamo detto
Che poi tutti e tre che prendevano nomi
E falsi
Quelli
Avevamo la parola dei garanzia che
Silvana Zarfati
Fui svegliato dal mio nonno dicendomi che c'erano i tedeschi in casa che c'è dovevamo alza tutti
No
Pezzo di carta in mano che indica fa
Sì
Sì
Voi svegliato da mio nonno dicendomi che c'erano i tedeschi in casa che ci è data da marzo a tutti
Ha visto pure tedesco con questo pezzo di carta in mano che indicava che dovevamo uscire porta via loro roba da mangiare qualcosa dei biancheria e
A vantaggio con loro in piazza che c'erano dei camion
Siamo stufi casa come avevano detto le SS ma invece dando avverso il ghetto che c'è portavano via mio nonno fece un'altra strada
Andò verso piazza Mattei lei fortunatamente non c'era sorveglianza e c'è salvarlo
Siamo arrivati fino sulla via Aurelia che se va
Aree
Non ce la facevamo più
Avevamo preso tanta acqua palmo deciso che torna indietro
E siamo tornati nella casa da dove eravamo scappati la mattina
Avevo paura posso uscito esondato in cercate qualcuno dei miei familiari
Il ghetto era tutto vuoto
Lì c'era un silenzio di tomba
Avevano portato via tutti
Giacomo Moscato
Ma
Non c'eravamo nascosti un po'di pecorino
E anche la scatola dei peperoni
Maldicenze poteva prima
L'aveva comprata la borsa nera papà
Norma un uomo ha cercato con un coltello de fa un buco al pavimento ci si poteva Fasolo godetevi qualcosa Cosima c'eravamo
Cinquanta persone là dentro ma
Nel vagone mio
C'erano pure quattro bambini
Ma più piccola la mia nipote sarà diciotto mesi povera creatura due distinte fornire tra quel Bagorda leggeva
Equazione
Ha già è stato tremendo
Io
Mi sentivo male già avevo dei disturbi enormi pilastri disturbi né annuncerà riparo perché se vede che è stata la reazione che ha già avuto mamma mia Terme diceva come Cuzzi ed io mi ero tesa qua sta vicino Setti
Aveva avuto delle perdite norme non non potevo far niente vedove quote nel disturbo e basta mamma mia diceva
Tanto quando arrivammo Cesena al dottore che dalla guardata
E infatti dottore c'era quando sono arrivata
Veramente lei
Settimia spezzino
Mi ricordo che io sicuramente visto una targa con su scritto un nome
Che non mi diceva niente
Che era
Auschwitz
La nostra destinazione
Luciano emissivo
C'erano delle fasi in questo viaggio la prima fase era della disperazione assolute
Era dell'impianto
La gente piangere senza ritegno
Erano un solo impianto di bambini disperati ma era il pianto di tutti cadenzato da rumori implacabile delle ruote che ci allontanavano da casa
Poi in molti precari o no
I più Pini
I più fortunati precario tantissimo
Pregavano anche per quelli come noi che non sapevano precari
Io mi ricordo che degli uomini in mezzo al Falconi si erano riuniti e si condonavano pregando
Era una visione biblica delle grandi tragedie di cui si poteva per letto
Invece
Era una tragedia e moderna
Poi ci fu la terza fase degli ultimi giorni di questo viaggio inumana
Ai limiti della sopravvivenza
Quasi nessuno più bianco quasi nessuno più prendono negli ultimissimi giorni c'era un grandissime edizione un silenzio solenne
Un silenzio essendo sia
Molti di noi erano alla vigilia della loro morte
Anche se non lo sapevano in qualche modo
L'ho sentita
Nel mio ricordo alcune
Era comunque una parvenza di gas perché furono gli ultimi giorni delle mie figlie di per sé ecco il mio papà poi espulso io mi ricordo di essere state stretta mio papà quel quale avevo avuto quindi in tredici anni il colloquio ininterrotto un colloquio di grande attività elettiva ricche lentissimo dei norme amore reciproco
Non aveva no
Più niente da dire
Stavamo stretti uno vicino all'altro ma era più di mille parole quel silenzio
E poi all'alba del sei febbraio mille
Do quarantaquattro
La stazione di Auschwitz con grande orologio della stazione con i numeri
Il lettere gotiche
Un'estrazione settembre un'estrazione mimica
Poi
Ancora più avanti
Eravamo arrivati lì davvero c'era il binario morto di non ritorno
L'aiuto errante il PIR che
Allora
Liliana Segre
Siamo arrivati alla mattina ed è stata una patente urla grida sparpagliati di piani
Cioè l'elevato il Papa e i nostri fratelli pannicello diviso dalla mamma
La mamma l'hanno fatta salire su un canile dicevano che noi dovevamo andare a piedi perché eravamo giovani è salita sul camion e ci ha raccomandato
Bambini stati sempre insieme
Forse
Forse l'ho sentita
Non so
Comunque non ha pianto la mia mamma
Non più in città
Non l'ho vista più
La mia mamma
E quelle sì nove
Ognuno
Stava vicino alla sua famiglia mia madre veniva stenta basse il ragazzino che era con noi
Il Moretto
E queste altre due sorelle più grandi
Ci hanno divisi man mano che becero la selezione
Divisi completamente ma ammetto mandarono quanti anni avevo
Io fui più furba
Perché mi ricordo che mia madre mi disse
Sì
Dice quattordici anni quindici anni dissi che avevo quindici anni
Io sono rimasta con mia sorella
Mia madre è stata subito mandato alla camera a gas Ciampino
Cinquantadue anni
C'è un'età
I capelli neri
Per loro era anziana
Mi
Credo che anche per noi sia difficile immaginare
Cosa ci potessero fare due bambine dentro ad Auschwitz io ricordi non lunghi ho ricordi finestra più piccoli così forti
Comunque ci avevano separato dalla mamma e la mamma veniva a trovarci Messina la mamma si
Da mamma veniva da noi era brutta era qui capelli rasati
Vestito arricchendo era
Molto brutta non volevo vederla
Una sera è venuto e ha detto io vado via ma non dimenticatevi mai che durò sei ancora Burgin
Dittu
Sei Liliana Pucci
Non dimenticate ve l'ho mai questo ce lo dice ma tutte le sedi quando veniva a trovarci io mi chiamo lì la Liliana Tatiana
Il mio primo nome sul passaporto e Liliana
Ma casa mi hanno sempre chiamato Diana
Quindi sapevamo che ci chiamavamo Liliana è andrà
Perché la mamma ce lo ripeteva quando è finita la guerra io avevo dimentica di chiamarmi Tatiana la mamma aveva paura
Pensava che se fossimo sopravvissute avremmo almeno saputo dire il nostro nome e cognome dopo che uno aveva trascorso un po'di tempo
Seppie
Commentata in ogni casa
Quando lei è andata via chi non è venuta più da noi per noi
Ed è normale era normale che fosse morta non l'abbiamo più vista dall'oggi al domani e io non ricordo che non è stato neanche una sciocchezza in uno shock
Era normale perché
Dei morti se ne vedeva Vannucchi Vannucchi io ricordo comuni di morti io ricordo una baracca piccola stretta piena di morti li buttavano con la carretta
Questo lo ricordo benissimo di cadaveri non erano sono dentro la baracca erano anche fuori
Lei si ricorda dentro
Io mi ricordo anche esterno proprio stamane semi anche vigenti
Nuda
Appoggiata la baracca quella dei morti era una visione normale faceva parte della vita del campo
Non hanno neanche spaventata vedervi li buttavano ed terreno così vitale no per le gambe una per le braccia facevano dondola reinserire anche
Per metterli da un lato
Facevano un cumulo Murmura proprio
Un cumulo di cadaveri Bianchi Bianchi dissi Hemmati rimanga
Spedite quindi non avendo più visto la mamma da un giorno all'altro
E avendo attorno a noi
Tutta sta roba va bene la mamma è morta basta
Non c'è più è finito
E senza
Senza dolore
Non ho provato dolore è strano
Anch'io non ho trovato d'onore ma poi diventando adulta e diventando soprattutto mamma
Mi fa male
Pensare che ho reagito in questo modo ma
Ho l'impressione che qualche volta
è difficile capire le nostre reazioni ma certo non siamo stati molto brava
Adesso dei rimorsi in questo senso nei confronti di mia madre non so se mi spiego bene sono cose
Che sono
Maturate poi in quegli anni
Soprattutto diventando mamma
Prima non le sentivo in questo modo le cose
La stessa cosa per ben perché quando io ho detto che non volevo mettere in un anno e perché era brutta
Negli anni poi uno sentirsi non ma in quel momento
Era talmente brutta che non vogliono vedere
Quanto era carina prima la mamma
Garinei
Moretta piccola magrolina
Elegante portava sempre che a breve
Quando veniva a trovarci però era cambiato perché le hanno raccolto i capelli era brutta ma anche nel simbolo poverina non era certo colpa sua ma
Non mi piaceva cioè non è che non mi piacesse non riconosce e poi lei mia mamma
E allora
Quando veniva salutarci che ci facciano
Era un po'restia stavo sulle mie
Non mi sembrava e mia madre
Non era lei
Ricordo l'AGEA castello
Di legno
Una varato abbastanza lunga
Tanti i letti
Tanti bambini ricordo
Femmine
Ma tutti assieme
C'erano bambini in questo blocco devo dire la verità
Ricordo che c'erano bambini però
Io ero sempre con mia sorella
Nulla mollavo di un centimetro per cui io ho un ricordo molto chiaro di mia sorella non degli altri bambini
Ricordo che la prima notte
Ho dormito sopra adesso
Ho fatto la pipì a letto e materasso era inesistente per cui la pipì poveretta è andata a tutto ciò
E allora la bloccò pacchetto beh allora domani notte cambiate tu mai sotto eleva sopra così diesel Mainardi pillola bagni ed allora io ho fatto tutte di una holding PD ma credo
Che sia normale
C'era anche un'altra per l'alcova che era per le donne
Che era di un blocco di donne la bloccava che era molto cattiva con queste donne veramente molto cattiva
Lei faceva mettere in ginocchio con del sale sotto le ginocchia
E due mattoni nelle mani
Così ben punizione
E invece con noi questa stessa donna era buono
Hanno indigena sempre di non toccare quelle donne
Addirittura di non avvicinarci a loro perché erano piene di Pinocchio ma avevamo anche noi spingiamo bis cammina dando mettere mano sempre questo in ogni bambini e noi due sempre assieme perché era attaccata lei ama diventò se
Penso di essermi quasi come una sorella gemella io ho sempre avuto molto bisogno efficiente anche oggi
Ho sempre paura di tutto
Sono una tifone attiva la paura di restare da sola si impegni avevo paura del buio
Anche oggi
Non le avrei mai permesso di lasciarmi si vede
Che doveva essere così la vita per noi non c'era altro che sofferenza intorno a noi
Comunque non avevamo paura di morire anche perché forse la parte per un bambino non ha lo stesso significato che per un adulto
Ovviamente emana vittime che per noi era come se fosse normale
Tutte le culture
è brutto
Ma forse è un modo come un altro
Personalità
Italiana
Cosa fa una terra quando piove
Piras all'impronta non sconto e non perdono
Gisella cubi CT
A voi
A
Ma
Buonasera proprio
Per la sua moglie
Anche se continua purtroppo
Dannazione per cui
Dopo tanti decenni ancora per ricordare quello che è successo c'è bisogno e di nuovo siamo capaci di farlo di farlo da sole questo
è un problema che sappiamo e conosciamo molto bene invito subito
Se mi conosce da saper cercheremo di essere veloci perché ci sono tante cose da dire sono tante persone non è un ordine
E ci sono tante persone che ci piaceva ascoltare voglio
Subito invitare in ordine sparso faccio salire sul palco il professor Umberto Gentiloni Walter Veltroni Marcello pezzetti
Probabilità di sei
Presidente Dellai Galimberti
Monsignor Vincenzo Paglia
Coloro con loro parleremo fra poco
Prima però doverosi
E sentiti e importante da ascoltare e saluto il primo dei quali e quello del Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo
Buonasera ore buonasera a tutti
Oggi è un altro passo che facciamo
Verso quello che
Diventerà
Diventerà il cuore
Di una
Di un grande cammino
è un cammino che avviene da iniziative
Una
Delle superstiti delle sopravvissute mi diceva
è la prima volta
Che oggi
Con voglia di ricordare mentre ci sono altre che hanno ricordato tante volte come diceva Enrico Mentana
Questo non ci può più vasta
Ed ecco perché
L'iniziativa della
Della Comunità ebraica di Roma
L'iniziativa che è stata subito raccolta dal Comune di Roma dal
Sindaco Walter Veltroni
E che poi ha visto la Regione la Provincia e l'attuale Sindaco Alemanno
Proseguire
Con il Presidente Paserman
Raggiungeremo sicuramente a questo obiettivo però oggi ci dobbiamo domandare perché
E credo che il perché in primo luogo sta
In due elementi che ci porta
La quotidianità delle notizie mentre ero qui mi hanno
Mi hanno fatto presente che hanno fatto vedere la notizia che oggi ad Auschwitz
Al Natale sono ancora
Una volta
Qualcuno ha ricordato
Che invece è stato Procuratore della barbarie e tra noi
Grattugiato con i soliti slogan le solite con i soliti comportamenti
Io dico che è solo per questo basterebbe
Basterebbe era a dire
Andiamo avanti con la Fondazione ma non è solo questo
Secondo punto
è un tema con il quale ci stiamo confrontando quotidianamente ed è quello della diversità
Era diverso un ebreo era diverso non o sessuale era diverso un disabile o malato mentale
Chi si oppone
Opponeva al nazismo
è bene però in ogni società viene fuori che bisogna stare attenti al diverso
E anche nella nostra società
E
La diversità di un immigrato la diversità del colore della pelle della fede
Delle della propria della storia che uno porta con sé oggi a far scatenare quello che fu
Scatenata contro
Il popolo
Ecco perché
Come Regione Lazio andremo avanti noi lo stiamo facendo
Credo con un'idea venga condivisa da tutti i fondatori
A Roma nel Lazio
Sì costituiranno un altro anello della Rete della memoria
Non bastano mai
Io come Presidente ho avuto la fortuna di fare due tipi di viaggio uno
è l'aiuta errante
Raccontata da quella testimonianza
Descritta in quel luogo dal professor pezzetti
Ma
E quello è il viaggio che ti porta nel
Nel cuore di lidi Birkenau moti potrebbe portare questo viaggio ovunque di quei campi di concentramento ma noi come Regione Lazio facciamo un altro viaggio
Ed è un viaggio con i ragazzi delle scuole l'abbiamo fatto con la Provincia di Rieti ma credo che oggi ci siano ragazzi che lo hanno fatto come della Provincia di Rieti di Frosinone di Viterbo
Questa non lo faremo
Con agli studenti di Roma e della Provincia di Roma
E andiamo verso un altro aspetto che è quello dei giusti
Andiamo agli adolescenti
Andiamo
Sono stato accompagnato dal rabbino
Disegni Presidente Pacifici da tanti rappresentanti dalla comunità
Dai sopravvissuti e questo è un viaggio che ha una sua particolarità perché gli Apache è un come nei campi tipo Orta nel profondo dell'Olocausto
Ma nello stesso tempo risali
E credo che molti di voi hanno percorso quella risalita e quando arrivi sulla balaustra che ti fa vedere
Quelle colline intorno a Gerusalemme ritrovi violini
Ritrovi giusti
Sono poche in Italia ma ci furono e oggi sono le stelle polari
Ma io aveva c'è ma è fatto in un modo particolare perché poi ritorni nell'Olocausto è questo ritorni nel luogo Katie colpisce sempre di più che è quello dei bambini
Ma
E concludo
Ogni volta è come se il nome che viene ripetuto senza soluzione di continuità di tutti in bambini dei ragazzi morti viene assimilato da i nostri ragazzi
E loro sono diventati come i ragazzi che hanno viaggiato con il Comune con la Provincia sono ragazzi che tornano qui
E anche loro diventano testimoni metabolizza no la memoria ma anche questo non basta
Io penso
Che c'è bisogno di due atti uno scientifico e sono sicuro che con
La guida
Chi è stato scelto raggiungeremo questo obiettivo cioè
Consiglio di amministrazione che garantirà
Però c'è qualcosa di più deve diventare
Deve diventare qualcosa che vive con noi musei
Il male non è mai fuori è sempre qui
Non bisogna fare questa Regione o penso
Che anche questa sera
Io credo per il parterre qui presente io credo che questa sera saremo quelli che sapranno
Fare un passo in avanti
Lo dobbiamo noi stessi lo dobbiamo i nostri figli lo dobbiamo ai caduti delle Fosse Ardeatine a chi è stato rastrellato nel detto lo dobbiamo perché è passato da poco il venticinque aprile
Dolo dobbiamo perché tutti vogliamo un'Italia più unita ma dobbiamo dire chi stava dalla parte giusta che stava dalla parte sbagliata dobbiamo costruire una coesione sociale proprio oggi sembra quasi
Che e lì a ricordarci che
Il viaggio del Santo Padre in Terra Santa oggi in Giordania e poi negli altri luoghi potrà essere una
Come sempre un lui propositore di quella tenda di Abramo di cui tutti abbiamo bisogno ecco
Roma il Lazio
Devono essere in questa rette
Lo dobbiamo a loro
Io direi lo dobbiamo a noi stessi lo dobbiamo alla dignità della persona
Quella mamma
Non la riconoscevano più dei loro figli
E chi è entrato a Birkenau credo che la descrizione fosse di Birkenau fosse della casa dei bambini capisce perché quei bambini non avevano TV
Quella personalità perché i nazisti volevano rubato
Ecco forse questa fondazione in ritardo come tutte le altre fondazioni ri ritirai in maniera forte e dovrà gridare questo erano donne e uomini erano persone era nostri fratelli e sorelle
Ora il Presidente della Fondazione Museo dalla Shoah fase acqua
Grazie
Anzitutto
Ringrazio il presidente della regione Piero Marrazzo per averci voluto ospitare oggi in questa splendida cornice la nostra splendida città
è stato un atto veramente di generosità a cui fa
Merito della Puglia riconoscimento mio personale e di tutto il
Una fondazione
Mi fa piacere
Vedere es oggi qui tanti
Sopravvissuti alla Shoah
Che hanno accettato ancora una volta di venire qui per incontrare i ragazzi perché la presenza di tanti ragazzi delle scuole di Roma e la provinciali del Lazio
Quello che ci rinfrancato
E ci
Stimolato a voler ricordare dopo settanta anni la tragedia della Shoah perché non basta ricordare ma dobbiamo
Educare le nuove generazioni
Alla memoria e all'insegnamenti che vengono da quella memoria
Purtroppo
La cronaca quotidiana ci riporta ancora oggi
Se
Scivola menti della xenofobia che sono assolutamente inaccettabili mi sia consentito allora Soro molto breve ma mi si adeguano consentito due ricordi personali
Nell'Italia fascista
Prima della sveglia i primi anni trenta prima della svolta
Razzista di Mussolini Italia fu interrata asilo ove di rifugio per tanti ebrei che sfuggivano il terrore razzista da Berlino
Il popolo dagli da dopo l'Anschluss dall'Austria o i regimi iper nazionalistici con forti venature antisemite dell'Europa centrale pensare all'Ungheria alla Romania alla Polonia
I miei genitori furono tra coloro che trovarono del mille novecentotrentaquattro ospitalità rifugio in Italia
E in anni più recenti del mille novecentosessantasette
Nel giugno del mille novecentosessantasette
Fu l'Italia democristiana che mandò una nave a Tripoli per far evacuare
I tanti migliaia
Di ebrei di Libia
Non la maggior parte non cittadini italiani allora per
Farli
Sfuggire
Dal pogrom nuovo che il Governo dell'allora regni Driss e non
Temeva di non saper controllare
Oggi purtroppo siamo in un'altra Italia certi comportamenti
Ci richiamano
Al dovere dell'accoglienza proprio del ricordo del passato del ricordo dei nostri milioni di emigranti che ha hanno trovato accoglienza e hanno fatto la fortuna dei Paesi in cui sono pur sempre cui sono stati ospitati perché la diversità
Un apporto di ricchezza economica e culturale e quindi pur se dobbiamo tutti combattere l'illegalità dobbiamo combatterla con gli strumenti dell'accoglienza e dell'integrazione cioè questo è sarà
Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti
La lettura
All'inizio di questa sera pomeriggio
Di quelle pagine drammatiche
E che fanno sempre venire i brividi
Alla schiena
Fatta di ricordi di sensazioni
I racconti di bambine che però rimangono vivi
A mio giudizio chiariscono molto bene qual è la nostra missione da oggi
Rispetto al Museo della Shoah
E spiegano perché questo museo importante ed è importante che viva dentro la città
Nella nostra regione in Italia in Europa
Perché la nostra missione io credo sia quella di evitare
Che la Shoah diventi solo un fatto storico
Ma essa rimanga innanzitutto un elemento fondamentale della memoria condivisa dell'Europa
Non è la stessa cosa
Ed è evidente che tutti abbiamo da imparare anche da tutti gli avvenimenti della storia
Abbiamo da imparare
E da conoscere
Da Giolitti da metterli da De Petris dalla Prussia la storia insegna guardare al futuro ma è diverso
Collocare un fatto dentro un libro di storia invece avere il coraggio di credere che la memoria condivisa e anche altro
E la conoscenza di un fatto storico che continua per sempre all'infinito
A trasmettere i valori allegare le persone a costruire appunto una memoria condivisa sul passato ma che ci aiuta ad orientarci
Del
Del futuro
E quindi
Che ci aiuta a percepire immediatamente quando accade perché già è avvenuto e lo abbiamo ascoltato che la differenza di qualcuno da me non è di per sé è un problema anzi
Probabilmente
è una ricchezza e se io tollero anche solo una volta che una persona
Differente da me può essere colpita solo per la sua differenza allora divento in qualche modo complice di qualcosa che è avvenuto per questo importante il museo della Shoah
E per questo è molto importante io credo che il museo non diventi un monumento ma come è scritto molto bene qui insomma sia innanzitutto un luogo vivo del futuro
Se quel dato da ragazze e ragazzi del luogo di ricerca di studio di approfondimento di vita
Che trasmetta da quelle sostanze
Soprattutto alle generazioni future noi dobbiamo a voi che siete sopravvissuti soprattutto questo e dobbiamo sentirne il peso di questo trasmettere alle generazioni future il senso di una memoria viva
Che non è solo un fatto storico
Per questo dobbiamo continuare
E concludo con i viaggi con le iniziative credere in questo museo per questo io credo
Dovremo darci e ce lo daremo come Provincia Comune Regione e l'obiettivo
Per cui il percorso del museo non inizierà il giorno dell'apertura ma inizierà già dal prossimo anno scolastico coinvolgendo tutti
Dieci cento cento mila un milione di giovani italiani che possono diventare protagonisti della costruzione del museo se lo avvertono come una loro missione facendo tutto ciò che è possibile fare
Da un concerto a una ricerca un filmato a una recita curando anche solo simbolicamente un è uno ma perché l'apertura di venti anche quella di venti una missione
Di una comunità che a questo punto fa del museo della Shoah una scommessa io credo
Che questo è il minimo che dobbiamo fare per quelle bambine quei bambini che abbiamo ascoltato hanno lasciato quei ricordi a noi perché però servano a qualcosa grazie
Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno
Dunque innanzitutto volevo ringraziare tonsillare israelitica di Roma per questa iniziativa
E la Regione Lazio che la sto aspettando dando vita a un evento che ci serve a ricordare che
Che cos'è la Shoah non sarà solo monumento o non sarà soltanto una raccolta di ricordi sarà anche
Uno strumento strumento didattico un laboratorio
Che servirà
A formare gli studenti e cittadini a fare nuove ricerche
A costruire insomma insieme dei percorsi che servano giocatori dopo il giorno a formare una coscienza civile
A fare in modo che determinati valori
Che i punti di riferimento siano applicabili sia
A quegli eventi storici
Sia
A quelli che sono le sfide la contemporaneità
La settimana prossima
Il Comune di Roma io personalmente andremo in Israele
E una delegazione molto ampia che lavorerà su varia metti di un rapporto diretto fra Roma in Gerusalemme
Aspetti economici aspetti politici
E anche aspetti culturali con noi sarà pezzetti sarà una delegazione alla fondazione prova per cominciare a lavorare lì con un protocollo di collaborazione
E in maniera tale da potere stabilire un rapporto pratico culturale informativo
Fra il museo lascia di Roma e gli adolescenti in maniera tale
Che ci sia questo rapporto chiaro forte fra due città uniche al mondo formidabili come Roma Gerusalemme
E chi è questo rapporto sia un punto di riferimento nel Mediterraneo e a livello internazionale per fare in modo che ci siano scelte chiare profonde
Che siano testimonianze civiltà asta alle città più antiche elasticità che hanno
Più storie più drammi nel loro interno colpire quest'opera proprio per fare in modo che tutta l'umanità abbia sempre presente queste realtà queste situazioni
Infine
Voglio ricordare un ultimo aspetto che è quello legato agli aspetti pratici
E la Russia la Shoah noi abbiamo
Compiuto degli adempimenti importanti l'entrata e la Provincia la Regione sono stati gli ultimi
Aspetti positivi abbiamo fatte passaggi necessari
Contiamo veramente il più rapidamente possibile di poter
Mette la prima pietra e poter inaugurare cantieri
Dobbiamo in questo momento superare qualche impedimento burocratico ma sono convinto che entro poco tempo con la collaborazione la Comunità ebraica di Roma riusciremo aggiungere a questo risultato
Lasciate agli ebrei d'Europa è stata sempre senza dubbio una gli eventi più drammatici aberranti che genoma non abbia mai conosciuto
E regimi di qualsiasi in maniera
Coinvolti in essa che collaborava con la macchina lo sterminio meritò perennemente la massima condanna possibile
Per italiano io provo un profondo senso di partecipazione al dramma dei cittadini italiani di religione ebraica che subiremo le leggi razziali imposte regime fascista italiano
E proprio rammarico dolore ripugnanza per la condotta disumana il fascismo nei confronti di questa comunità
Non è in nostro potere cambiare il passato
Ma noi invece forgiare il futuro stima anche stigmatizzando ogni ricordo di quelle azioni criminose e respingendo con assoluta fermezza qualsiasi segnale rigurgito ai nostri giorni di odio verso l'alto in generale
E di antisemitismo in particolare questo vale
Nel nostri territori in Italia in Europa vale anche a livello internazionale
Per fare in modo di sconfiggere tutti i tentativi di utilizzare l'antisemitismo l'odio per mettere in discussione la vita
E la prosperità dello Stato di Israele
Grazie
Allora valeva la pena ascoltare i saluti perché avete sentito non sono stati certo formale
Si sono sentite parole importanti
Accanto a me insieme agli altri o specie colui che più che ospite a
Per molti versi un padrone di casa perché il direttore
Del museo della Shoah perché anche l'autore nel del libro della Shoah italiana cioè professor
Marcello pezzetti
A cosa serva un libro della Shoah italiana inutile dirlo vien da chiedersi perché si sono dovuti aspettare sessant'anni
Siccome pezzetti
A tanti livelli contanti incarichi
Con tanto entusiasmo personale a visto nascere archivi le ha balia creati via
Contribuiti a
A rimpolpare di di nozioni di ricordi di tante cose ma perché siamo a sessanta passa anni
Perché solo adesso ha potuto fare questo libro straordinario carta sono negli ultimi dieci anni ha potuto davvero lavorare tutto questo e perché solo ora il clima propizio per un lavoro di memoria condivisa che a parte il libro si concretizza ovviamente in quello che sembrava un sogno quello del del museo della Shoah
Domando da un milione di dollari beffardamente anche questo
Ma
Si vogliamo sintetizzare perché l'italiano prevarrà cinquant'anni non ha preso coscienza che la Shoah la riguardano
Per in miglia soprattutto basti pensare a cosa si se andiamo nelle scuole lascio ancora qualcosa che riguardava gli ebrei queste entità marziana quasi
Pensiamo non alla città di Roma ma a tutto lana l'Italia in generale e i nazisti
Su qualcosa che non riguardano invece
Il nonno lo zio il vicino il parroco il carabiniere cioè la sua realtà
E
In questa realtà i sopravvissuti si rifiutavano di entrarci cioè
Non riguardava loro cioè loro non parlavano perché erano convinti e ha ragione che la società nulli volesse ascoltare
E solo dopo veramente molti molti anni quando hanno incominciato a capire che la società forse
Nutro vivo Illy desiderio per la prima volta di ascoltarli
E che hanno incominciato a capire perché forse avremmo anche sbagliato non parlare poi tutti questi anni alcuni sono pentiti di questo
è
Sono in questo momento perché non c'è un museo dalla Shoah
La Francia uso dalla Shoah Inghilterra che non ha fatto la Shoah nella sua vita
A un museo dalla Shoah è ci sono nazioni vincitrici della guerra sono un altro dice ma ce l'hanno anche delle nazioni che non hanno vinto la guerra beh la Francia però è un'azione
Che ha collaborato ecco non c'è un museo di Vichy infatti però
Giovedì mi scusi ma c'è un museo in cui
Sì sottolineano con molta forza le responsabilità della del regime di Vichy
A l'Italia non c'è la ma l'Italia
A non sono ma un museo della Shoah italiano ma usano sono in genere uno studente in Italia
Chi vuole a capire che cosa è successo negli atti dalla Polonia perché va a vedersi scindersi visto il pianista sente parlare dei ghetti e non
Non riesce a capire
Che cosa che cos'è quello insieme in un contesto storico non glielo dobbiamo fare
Approfitto di questa pausa sono Branson sormontata da una cosa non conta nulla
Per leggere il
Telegramma che è arrivato dal Quirinale in occasione di satira dedicata alla realizzazione del museo dalla fine Roma promossa dall'ospedale israelitica dall'omonima fondazione
In collaborazione con la Comunità ebraica di Roma il Presidente della Repubblica esprime i suoi sentimenti ideale adesione all'evento raccogliere conservarne testimonianza della Shoah rappresenta un impegno concreto per rafforzare soprattutto
Tra le giovani generazioni una coscienza civile fondata sul rispetto della dignità umana e sul ripudio di ogni forma di discriminazione di intolleranza e di violenza
Con questo spirito il Presidente della Repubblica manifesta vivo apprezzamento per l'iniziativa invia a tutti i partecipanti un cordiale augurio mi unisco al mio personale saluto Donato Marra al Segretario generale la Presidenza della rep
Questo
Se pezzetti mi permette prima di chiedere a Walter Veltroni che al
Che ha letto neanche aperto insorgenza organo letto
Ecco l'attenzione ma ho fatto io peraltro il il le braccia Dalia non vorrei chiedere a monsignor Vincenzo Paglia
Perché lo posso chiedere perché
Lo conosco da tempo ne conosco la franchezza perché questo problema che che ricordava ancora all'inizio noi abbiamo lasciato abbiamo fatto in modo per tanti decenni che fossero
Gli ebrei i sopravvissuti i parenti di chi non ce l'ha fatta di chi
Di chi non è più tornato
A dover testimoniare a dover ricordare quasi che spettasse come nuova appena
No come nuova ammissione di colpa il dover ricordare a a se stessi e agli altri perché c'è stato una dimenticanza così forte dell'episodio più lontano anche Dallas dalla sensibilità religiosa di di chi appartiene alla
Ovviamente alla alla religione più importante in questo Paese numericamente
Sì io vorrei partire da un episodio
Accaduto più a Roma
Un episodio personale
Al di là dei discorsi più generali
Era il
Mille novecentottantadue
Io ero appena stato nominato parroco di Santa Maria in Trastevere e pochi mesi dopo avvenne
Quell'attentato terribile dove morì e Stefàno fascia quel bambino
Io corsi subito dall'altra parte del Tevere e incontrare i conduttori
L'amico provarci ci abbracciamo
Non dimenticherò mai quell'abbraccio pormi accompagnato ma in quel giorno poi tornando decidemmo con gli amici della Comunità di Sant'Egidio
Di fare nelle scuole di Roma nei licei ricordo facemmo settanta assemblea nei licei di Roma
I pregiudizi erano drammatici
Scoprimmo una realtà
Ne dico una sola per dire il ribrezzo masse
I tedeschi hanno fatto quello qualcosa avevano combinato sempre
Replica ricordo ci raggiro il cuore ed ecco perché
Qualche anno dopo
Promuoveremmo e si fa ancora oggi quella manifestazione del sedici ottobre
Perché capimmo che se non si tocca la storia con Mario non è possibile cambiare
Internamente nel cuore
Una manifestazione che
Era iniziale inizialmente dovrà parteciparono tanti
Poi
Convincemmo Maria spizzichi non scrivere
Anche
Perché capimmo che l'ignoranza
è sempre la madre di tutte le tragedie
Egidio io
Questa manifestazione è diventato un fatto sempre più cittadino e allora questo mi fa riflettere
E rispondo alla tua domanda
Non c'è dubbio che c'è stata una dimenticanza non c'è dubbio che è gravissimo dimenticare
E non c'è altrettanto dubbio che è importante riunire
Tutte le forze
Tutte le istituzioni perché drammi di questa natura richiedono primo di non essere dimenticato e quindi volentieri accettato l'invito perché questo museo
Venga a Roma
Ma non solo sia anche un motivo di riflessione e di presa di coscienza e di maturazione
Di una
Nuova sensibilità uno dei cartelli che
In questo Corteno continuano a essere sempre presente
E
Chi dimentica rischia di ripetere
In questo c'è poi
Tutto un altro tipo di discorso da fare che i pregiudizi sono tutti apparentati tra loro ecco perché dobbiamo stare con la coscienza vigile perché ogni tipo di pregiudizio
Antisemitismo Manti gitani ritmo e così oltre
Sono tutti fuori ieri di un imbarbarimento
Che riguarda non solo nel cuore manca la cultura
Per questo un evento di questa natura non può che essere celebrato in maniera molteplici dai libri di storia alle manifestazioni a un museo augurandoci una collaborazione
Di tutti in questo caso
Per parte mia la Comunità di Sant'Egidio scontato ma anche con la conferenza
Episcopale italiana
Con la Commissione
Anche
Per rapporti con
Con gli ebrei io mi auguro che continui come da qualche anno facciamo
A tener viva
Non solo questa coscienza ma anche
La comune responsabilità
Per un mondo più giusto più sereno e meno violento rispetto a come ho detto allora invece vediamo accadere nei prossimi giorni
Grazie monsignor fa
Walter Veltroni e chi ha visto nascere l'idea del museo della Shoah e ha visto nascere il libro della Shoah italiana
E penso che si renda conto si sia reso conto molto prima di altri dal fatto che
I tempi sono maturi
Questo è stato uno sforzo in cui la politica l'amministrazione hanno avuto un ruolo o si è sentita la spinta dal basso o il problema che non ci sia stata abbastanza spinta dal basso
E anche su un campanello d'allarme che avete sentito a suo tempo
Ma guarda per sette anni
Dove siamo credo sta
Quanti protagonisti in questa città ad uno sforzo
Teso a ricostruire il senso di una memoria che si era abbastanza per
E di una memoria vissuta in maniera sincera onesta e i partecipata da tutti i protagonisti
Non sono stati sull'i viaggi che sono stati importanti ma anche una serie di gesti che insieme la comunità ebraica abbiamo fatto tarda
Dal
Intitolazione di largo sedici ottobre a vengo a quello che ha detto ora Vincenzo Paglia
Allargo Stefano Gaeta Shepp
Un modo di costruire la memoria della presenza
Della tragedia che non è finita il
Né il sedici ottobre né con la liberazione
Dai campi di concentramento dei superstiti ma che è continuata nel tempo il pregiudizio all'antisemitismo la contrapposizione agli ebrei gli attentati nei confronti
Del
Della comunità ebraica e l'assassinio di quel bambino innocente
Io ho sempre sentito una grande partecipazione della città
Quando riunimmo i giocatori di Roma e Lazio dopo c'era stato un episodio insieme i testimoni loro raccontarono
Ai giocatori di Roma e Lazio che cosa era stata la Shoah
E loro si impegnano a fare quello che immagino e sono sicuro faranno se si dovessero ripetere dei fenomeni questo tipo che da allora non sono ripetuti nelle forme della esposizione di bandiere naziste riconoscere uniti ed altro
Non abbiamo sentito che la città era tutta intera
A fine
Diciamo alla tragedia degli ebrei romani e più in generale
Attorno alla tragedia rappresentata dei campi di concentramento io vorrei
Sempre ricordare che con gli ebrei nei campi di concentramento di sterminio sono finiti tanti antifascisti tanti omosessuali tanti zingari
Che
Che raccontare tutto questo non solo
Qualcosa di
Straordinariamente importante del trasferimento alle nuove generazioni
Ma è importante per cercare di capire come sia potuto accade io vorrei soffermarmi nel parlare del libro di Marcello che un libro splendido perché per la prima volta la raccolta
Compiuta di tutte le testimonianze vorrei soffermarmi su questo aspetto
Cui siamo stati insieme per sette anni fa
Tutti i protagonisti sono qui con i ragazzi
E ricordo come le più belle esperienza della mia vita alle le nottate in cui i ragazzi discutevano i facevano domande non lasciavano andare a dormire superstiti perché avevano voglia di sapere
Ricordo una volta la prima volta che Sami Modiano rientro
Nel campo di concentramento dove era stato ragazzo ricordo il suo malore
Nel momento in cui
Si trova di fronte a quello che per decine di anni
Aveva
Diciamo sepolto in una parte della sua memoria della sua coscienza
La domanda che mi sono sempre fatto e dove trovassero queste persone il coraggio di fare quello che faceva
E cioè il coraggio di
Andare personalmente di testimoniare con una sofferenza fisica ritrovare i luoghi della propria tortura in una sofferenza fisica
E credo che mai il nostro Paese complessivamente potrà sufficientemente essere grato a a questi esseri umani
La spiegazione per me sta
Nel tentativo di capire come è potuto accadere
E se si capisce come è potuto accadere si può evitare che accada di nuovo
Guardate
Rischia di farsi strada una retorica abbastanza insopportabile
Nella quale
Diciamo Nunzi capisce qual è la sostanza di quello che è accaduto se in un Paese come l'Italia il Paese di Michelangelo di Leonardo di Raffaello di Giotto i Verdi
è potuto succedere quello che è successo se in un Paese come la Germania il paese di diete o di Hölderlin è successo
Che sia il nazismo arrivato al potere abbia fatto
Quella tragedia che ha fatto
E se questo è avvenuto con il consenso dell'opinione pubblica che batteva le mani sotto a Palazzo Venezia e inneggiava nelle piazze a chi voleva sterminare gli ebrei
Bisogna chiedersi come è potuto accadere certamente come è potuto accadere che dei degli strateghi dello sterminio abbiano costruito quella macchina di distruzione e sono stati dei protocolli Vanzelli poiché la l'idea della eliminazione del debito tale degli ebrei
Ma come è potuto accadere che quando in questo nostro Paese qualcuno approvato leggi razziali
Questo sia stato accolto se non dagli antifascisti ed a colori quale che subivano sia stato accolto nella totale indifferenza
Se non si parte da questo interrogativo
Non ci si capisce qual è il senso del museo dalla Shoah del lavoro dei testimoni dei ragazzi che vanno in viaggio e dell'impegno delle istituzioni che cosa lo perché lo facciamo perché lo si è fatto perché si deve dare una risposta a questa domanda
Per evitare che possa ritornare questo rischio perché questo rischio può ritornare
E quando è successo quello che è successo non è stata una
Fiammata di un momento è stato predetta venti progressivi
Giorno dopo giorno ci si è trovati ad un certo punto che apparso quasi naturale che gli ebrei non potessero andare a scuola i ragazzi ebrei con i ragazzi gli ebrei non è
Perché le cose erano
Scivolate in quella direzione
Bisogna stare attenti
Io sento delle parole che mi fanno paura oggi
Devo dire mi fanno persino più paura di tanti gesti
Sconsiderati di minoranze disperate e e forte quando io sento dire non vogliamo una società multietnica
Che cosa vuol dire non vogliamo una società multietnica vuol dire che vogliamo una società con una sola nei
E che cos'è alla base della tragedia che è accaduta se non l'idea che ci dovesse essere
Una esclusività di un'etnia allora considerata o definita impropriamente in maniera ignorante razza
Dove stiamo andando verso che mondo stiamo andando se ciascuno si chiude nella propria identità e considera l'altro un pericolo o un rischio o un nemico
è quello l'inizio dalla fine
Allora per me il libro di Marcello
Le testimonianze dei sopravvissuti
Il museo devono servire esattamente a questo
A rispondere ad una domanda che per me italiano impensabile
Come è successo che del sessanta nove anni fa in una piazza si inneggia se all'entrata in guerra dell'Italia una tragedia che avrebbe significato morte per tante decine di migliaia di famiglie italiane
Avrebbe significato poi in quel contesto anche la deportazione degli ebrei come è potuto accadde
Se si risponde a questa domanda si riesce a evitare che possa ritornare questo rischio che ripeto non si manifesta solo nelle for
A me insopportabile e intollerabile mente folcloristiche ma si manifesta nel venire meno di principi e di valori che dentro quella tragedia
Dovremmo aver imparato i principi e valori che sono quelli ovviamente della libertà della democrazia ma su queste nessuno oggi
Si permette di
Metterli in discussione perché si capisce che una società di mercato comporta quelle condizioni legislative istituzionali
Ma c'è qualcosa di più profondo l'idea che gli esseri umani possano convivere
Essendo differenti tra di loro se salta questo principio il rischio che si ritorni nella barbarie è un rischio molto forte
Professore Gentiloni come la temperatura ovviamente
Sì sia bassa a lei chiedo proprio col con gli strumenti
Dello studioso dello storico perché questo libro è importante al di là
Al di là del fatto che un libro è sempre importante
Perché è importante adesso perché è importante che sia stato fatto perché è importante poter leggere senza nessuna interpolazione un racconto corale
Che parte da esperienze diverse da vinte diverso ad accenti condizioni sociali diverse approda in una stessa tragedia
Ne esce con la stessa benedizione dannazione di Chieri di cemento armato dai campi di sterminio e nel lungo ovvio che c'è stato
Sì provo a
A dirlo in
In poche battute magari tre punti che
Forse mi aiutano ad organizzare
Una serie di riflessioni sul libero
è un libro
è stato detto bello straordinario io direi
Altri due cose per cercare di qualificarlo che è un libro particolare nel senso che sulla Shoah è stato scritto molto
Tante cose di grande livello e qualità almeno dall'inizio degli anni Sessanta se vogliamo
Andare un po'indietro ricostruzioni memorie racconti
Un continuo miglioramento anche della diciamo della riflessione storiografica proprio finalizzata a quello sforzo di comprendere come ciò sia potuto avvenire
Questo libro però è un libro particolare dentro diciamo la riflessione storiografica sulla Shoah perché è un libro di di Marcello Pezzetti ma è
Io direi di più è un libro scritto da tante voci
Da chi ha
Permesso a Marcello di poter raccogliere la sua testimonianza i salvati ma io penso anche in una qualche misura dai somme
Ecco che ci sia stata la possibilità di raccontare una storia
Fatta di tante individualità i tanti percorsi di tanti dialetti di tante Italie e di tante professioni adesso non la voglio ovviamente far lunga però questa è la
è secondo me
L'elemento particolare e bello di questo
è un libro che ha preso tanto tempo per tornare alla sua prima domanda perché i lavori di ricerca e di ricostruzione non possono essere impiegati al tempo della
Della corsa del giorno per giorno della frenesia della risposta quindi a
Si è costruito questo racconto colà corale nel tempo attraverso la raccolta di testimonianze anche qui di testimonianze ne sono state raccolte tante
Dai grandi penso a Spielberg ai centri di ricerca minori alle cose più diverse Marcello e con lui l'équipe del CED Eccher
Dalle linee la fine degli anni ottanta
Alcune cose prima altre cose dopo in modo più sistematico o a ha ricercato portando
Queste straordinarie persone nei luoghi facendoli vedere dove effettivamente erano state arrestate come era stato costruito il loro viaggio che tipo di di esperienza di vita
è stata il campo e che tipo di problemi di difficoltà ci sono state al ritorno il contrario diciamo così di un formulario
Di un meccanismo uguale per tutti di un racconto sempre uguale a se stessi sul viaggio il campo la vita prima la vita dopo ma
Il rispetto e la valorizzazione delle individualità io questo lo lo trovo leggendo il
Avendo avuto la ventura
E la fortuna di leggerlo anche in progress lo trovo una cosa straordinaria cioè l'idea che si sia
Cercato riuscendo figlio credo
Riuscendoci in modo anche rispettoso delle storie individuali ma al tempo stesso utile per chi lo legge adesso rispettando le diverse individualità che compongono questo racconto curare ora
Ora diciamo
Il passaggio
Di legare questo libro al lavoro del museo è è una sfida difficile
E nuova per molti versi alcune di queste voci avevano già composto di un documentario o altri documentari altri hanno
Attraversato altre vicende di narrazione del passato far sì che la memoria non diventi un monumento ma che sia utile
Al presente e magari che diventi anche un lievito migliore per un futuro diverso è un lavoro complicato difficile Marcello per primo sa quanto gli storici della storiografia hanno
Timore differenti diffidenza e talvolta anche
Una sorta di lontananza dalla testimonianza in quanto tale quasi che la storia e la memoria potessero coi viaggiare sullo stesso piano allora credo che questo sia il lavoro che abbiamo un po'tutti di fronte
Avere un libro come questo è un grande è un grande privilegio e allo stesso tempo una grande responsabilità
Grazie professor
Paolo Garimberti è da poco Presidente della RAI da qua
S otto giorni un mese otto c'è cominciato prima aprire
Mi soffermerò scherza
Lo sapremo so
Il Presidente la RAI però gli scherzi può fare anche lui una
La cosa che viene in mente sentendo le parole di adesso del professor Gentiloni
E che quel libro vive di voci perché da voci
è stato composto e non soltanto
Per modo di dire non soltanto per usare una formula efficace a perché quel risultato di registrazioni visibili
Fate con le telecamere
Ah sopravvissuti che sono tornati
Laddove vengano razziale
Laddove furono e costretti a
Il
Anche se purtroppo non è questa
Non è questo il verbo più ad altro
A sono stati costretti a ricordare davanti a una telecamera anzi questo è stato fatale molti in molti casi per quello
Che si può evincere leggendo questo libro così emozionale
Però questo vuol dire gli ho chiesto conferma Pizzetti mentre parlava
Mentre parlava Gentiloni che esistono seicento ore di registrazione
Televisivo
Ora nessuno chiede
Che il servizio pubblico e la
Che la televisione pubblica
Mannino da seicento ore
L'acqua
Però questo materiale inestimabile io non dimentico mai
Perché lega
Le due parti del filo del discorso
Che Primo Levi torno in
In Italia
Scrisse al suo libro e nessuno dalla Einaudi in giù Capone pubblica alla fine dopo pubblico praticamente a sue spese e non lo lesse nessuno e per dieci anni e questa fu la puntualizzazione
Era troppo presto SBS allora nessuno Sama interni storici quando è troppo presto quando è troppo tardi e quando è giusto però mi ricordo un'altra cosa che grazie a una benemerita trasmissione di nicchia abbiamo potuto vedere Primo levi tornare là
Nei luoghi della deportazione dei nuovi dello sterminio ecco la televisione può avere un ruolo del commentario fortissimo direttamente o prendendo i materiali che esistono e raccogliendo le
è questo quello che si potrebbe fare
Non chiedo un impegno non è una trappola per il Presidente Garimberti dagli assumi
No non è una trappola Enrico in realtà perché intanto per la precisione nelle teche RAI ci sono cinquecentotrenta ore di materiale
Televisivo dedicato alla Shoah e quattrocentocinquanta ore di materiale radiofonico questi sono i dati che
Ho raccolto in questi giorni
Attraverso appunto il servizi a rete che era il conflitto molto importante
Questi giorni si parla molto di servizio pubblico se ne parla
Nel
Bene
Più spesso se ne parla nel mare come credo sia un po'consuetudine di questo Paese
Che sul servizio pubblico le idee tanto chiare secondo me non ce l'hanno vice andremo lontani
Io credo che
Conservare la memoria sia uno dei compiti forse più importanti che può avere Corpo svolge servizio pubblico
Prima sia il presidente regione Marrazzo sia al Sindaco Alemanno hanno parlato dello Yad Vashem Gerusalemme come di un esempio
Da
In qualche modo imitare beh io credo che ci sono anche altri esempi il per esempio il museo Libeskind di Berlino il Genius il giudice Museum di Washington
Ecco io credo che
Si possa pensare
Anche questo museo nella sua natura proprio di servizio pubblico educativo didattico adesso cerco di spiegare cosa intendo cioè il museo si pone degli obiettivi per certi versi proprio simile a quello che dovrebbe essere il il dover essere dello stesso servizio pubblico
La missione pedagogica i mezzi per realizzare questa missione pedagogica l'audiovisivo l'interattività ma soprattutto
Perché è un momento particolare un momento molto importante che stiamo vivendo può del passaggio al digitale il digitale
Allora senza esagerare il ruolo delle tecnologie ma
Proviamo a pensare appunto che cosa abbiamo una rete che RAI lo citavo prima
Abbiamo tra servizi dei telegiornali programmi tv film fiction ci sono punto cinquecentotrenta ore di materiale televisivo e quattrocentocinquanta avevate radiofonico solo sulla Shoah
Ora l'importanza del che può avere il digitale Enrico nel natura lo parlo ha una grande esperto in televisione tu sai qualcosa a riposo spero non a lungo
Credo che ce lo auguriamo tutt'
Dicevo che
L'importanza del digitale nella proprio in una custodia la memoria contemporanea dimostrata l'esperienza che
Fu avviata negli anni Novanta da Steven Spielberg
Settembre attraverso la sua Shoah Foundation ha raccolto cinquantadue mila video di interviste
In trentadue lingue con testimoni sopra il sul GRA cioè
Proveniente da cinquantasei Paesi
Che è un lavoro gigantesco che oggi errato utilizzabile
Gli studenti della
Fra le Università ente l'Università di Berlino possono usarlo si possono trovare questi testimonianze incide insiti on line parecchi siti on line
Quella stessa del telefono e per citarne uno
Ecco prima
Il professor pezzente ha detto una cosa che
Mi aveva colpito leggendo il suo Livorno ha colpito moltissimo nella parte finale Surico nel capitolo
Intitolato parlare dalla sua
In cui nel nel montaggio a incastro delle testimonianze professore
Emerge proprio la difficoltà che testimoni dicono di incontrare nel racconto la loro esperienza ma mi raccontava diritto evoluti prego locali e i loro parenti alle mogli o i mariti dei figli e nipoti
E c'è spoil una difficoltà che emerge la lettura del suo libro notevole
Cioè che c'è un disagio c'è un disagio nei confronti dei tentativi dei media di raccontare
Quello che è stato
Di gli intervistati esprimo un senso di difficoltà proprio di fronte anche non certa spettacolarizzazione
E allora
Tanto per concludere rapidamente so che tu eri con un anno interventi lunghi e cerco di essere televisivamente Bremen
Due conservazione la prima è che
Oggi dopo
Dopo decenni occorre raccogliere conservare oltre a testimonianza di sopravvissuti dei testimoni dirette anche quelli dei figli dei sopravvissuti
La seconda generazione
Di coloro che sono nati dopo la Shoah io ho trovato una citazione di un da un articolo di una scrittrice ebrea polacca americana Eva Hoffman lo pubblico nel due mila quattro su quando i cassetti
Diceva offrono scriveva of ma la seconda generazione era generazione cerniera quelle in cui la trasmissione degli eventi e tra smontata in storia o il mito e aggiunge
Soprattutto la seconda generazione costrutto costruisce la memoria sulle incertezze del ricordo ed alla ricerca del passato
E allora i rappresentanti della seconda generazione credo sono ormai degli adulti che portano con sé e in sé gli effetti di una di lunga durata del trauma della Shoah
E è ovvio che se non si hanno le coordinate di insieme significa turistico dissonante sfugge
E poverissima cadere che documenti e fotografie gli oggetti le immagini di archivio registrazioni audio non pali alti eventualmente in qualche modo
Allora
Per aiutare i giovani rifiutare il male per evitare che quel male si ripete
Bisogna che
Comprendano che capiscano
Occorre insomma stimolare forme di diciamo così di empatia non so se la parola giusta ma quella che mi è venuta e per farlo bisogna lavorare molto sul contesto complessivo di quegli anni lontani occorre passare dalla memoria la storia
Oltre le decisioni che e i destini dei singoli allora occorre secondo me è una pazienza ed anche pedagogica
Che in un solo studi ciò che è documentato ma che mette in luce anche i silenzi
I troppi silenzi individuali e collettivi che per anni per troppi anni hanno avvolto ma ancora avvolgono la Shoah ecco questo credo
Che dovrebbe essere compito del servizio pubblico grazie anche
A quelle materiale straordinarie importantissimo che abbiamo una rete che della RAI
Grazie Presidente
Disegni abbiamo sentito molte cose mi rendo conto ancora dall'intervento del
Di un grande collega che è diventato presidente della RAI che il problema ritorna viene sempre rimpallato quasi inevitabilmente anche sopra vissuto alla seconda generazione dei sopravvissuti e non si fa
E psicologicamente
Permeato da tutte le parti questo problema non si fa proprio
Il un dramma che corale
Sarebbe importante poter sentire
Dal figlio
Di colui che denunciò
Tanti errori
Come ci si sente la seconda generazione anche quelli che sono diventati
Adulti
Non si sente mai il figlio del politico
Che negli anni e del fascismo magari nella sua città
Più duro nel propugnare
Le leggi razziali
In realtà
Questo ha fatto sì che l'Italia dimenticasse per tanti anni e questo dove ci troviamo in una situazione particolare sia
Perché
L'ebraismo
Non è stato mai così rispettato in Italia perché Israele non è stato Cosmai così
Coralmente accettato nell'Italia ufficiale
Ma contemporaneamente lascio a
E come una nave lontana
Né si può parlare proprio perché è lontana perché
Il suo dolore
Il suo ruolo e viscerale appunto un'eco più antica che cosa si può fare per contrastare questa alle
Si discuteva la domanda che difficile e non è preparato se lei ha usato una parola
Che in qualche modo precede quello che volevo dire
L'immagine della nave
Allora c'è una nave lontana che si chiamava la Saint Louis
Non c'eravamo messi d'accordo
C'è una nave lontano e che siano fatti a lui parlava
Si va alla sempre Ulisse che parte dalla Germania nazista dall'Amburgo con il suo carico di disperati che fuggivano dalla Germania nazista
E che fece
La
Il giro del mondo
Arrigo a Cuba
E
I suoi ospiti sui passeggeri non vennero fatti sbarcare
Passò di fronte alla stato della libertà
A New York e non vennero fatti sbarcare
Fu costretta a ritornare in Europa
E scaricò il suo carico umano disperato da un sversa
Giusto poco prima che i tedeschi occupassero il Belgio e che spedisce lo tutti quei passeggeri nei campi di sterminio
Allora perché questa nave importante perché purtroppo oggi ci sono delle navi che non girano con il loro carico disperato nell'Oceano Atlantico ma
A pochi chilometri dalle nostre cose
Però questo significa
Che c'è un discorso di attualità
Sempre pericoloso fare confronti perché sono convinto che
La sua rappresenti una unicità nella storia e pratica e nella storia dell'universo nella storia dell'umanità
Ma esistono dei temi dei motivi delle situazioni drammatiche
Che anche se si ripongono in forma parcellare sono entrambi di ogni singolo individuo sono drammi di singole nazioni sono drammi di popolazioni per cui c'è un'urgenza
Ora sollevate
Questi problemi è difficile anche la società attuale perché soprattutto se chi solleva
Diciamo
Una parte religiosa che non dovrebbe
Fare scelte politiche ma in
Ma questo non è un problema di scelta politica è un problema di società collettiva un problema di urgenza urgenza di indignazione urgenza di forza di umanità
Urgenza di trovare
Una
Soluzione sia qualcosa deve servire al Museo della Shoah non è soltanto breve una celebrazione rituale
Museo è sua deve essere un pungolo per fare dei confronti puntini
E perché quel discorso che non succeda più non riguardi soltanto gli ebrei e poi sono sempre esposti in qualche modo secondo lunga decide che della storia ma può succedere qualsiasi essere umano
E per cui il nostro ricordo non è soltanto il nostro ricordo è un ricordo di tutti quanti
Allora Marcello Pezzetti ma in pratica cosa si può fare si fanno i lavoratori no che cosa
Si può fare operativamente per condividere per evitare che anche questa volta poi alla fine
Ci si ritrovi
Mi permetto di dirlo i soldi
Con i sopravvissuti che
Che diventano ancora una volta a coloro che senza i quali non si può fare niente con le la comunità ebraica senza la quale non si fa e poi
Dietro poco altro come si fa a coinvolgere davvero per carità le autorità che ci sono e mai come in questo momento ci sono
Così va bene coinvolgere davvero tutti e anche per ricordare quello che ha ricordato rapina disegni e anche per la verità Monsignor Bagnasco poi
Una storia ci racconta anche le altre storie e non c'entra niente in più
Che più grave dell'attuale con le intolleranze sono tutte intolleranza non ci sono
Non c'è una hit parade dell'intolleranza per fortuna che cosa si fa in pratica allora
Bisogna lavorare su tre livelli
Uno è quello degli studiosi degli storici che è fondamentale perché badato quando storico due
è quello di come trasmettere e quindi con il mondo degli insegnanti che di solito non si prendeva in considerazione tre
è quello di
Coloro i quali influiranno del tutto cioè degli studenti quindi queste proporzioni devono
Fare il museo
Non debbano visitare il museo lo devono fare cioè una corresponsabilizzazione alla sanità assolutamente e il mondo dei media
Molto presunto quello che ha detto e non si preoccupi che verremo adesso super disturbarla
Dal momento in cui mentre abbiamo
Il devo parlare a questa parte perché io sono abituato del microfono sulla cravatta aveva messo qua adesso
Ne sono altre eccellenze ci penso io faccio così alla dicevo che la prima produzione televisiva professore pure settantasei Sorgente di vita mi chiamano a parlare
La situazione degli ebrei sia in Unione Sovietica allora perché venivo da ridere io spero che la RAI non farà soltanto soggettività franche ben altro ecco questo logorio io faccio
Alle
Francamente
Turano dico non lo sai ma la prima testimonianza che il mondo ebraico raccolte d'Italia
è stata raccolta dalle tue telecamere ma tu non sai perché non avevamo i soldi abbiam detto non diciamo niente al direttore fa non c'eri tu ma si chiama Sky Marina Ricci mi hanno prestato
L'operatore cinico abbiamo intervistato Shlomo Venezia sul
Ponte dall'isola Tiberina
Fatto
Comunque
Comunque
Noi l'accordo spero anche l'editore
Però
Abbiamo fatto senza degli ostacoli comunque spetta
Come dire questi tre livelli devono lavorare e perché lavorino noi stiamo istituendo
Un gruppo di uno staff di alto livello che lavorerà
Sul sodo sulla sostanza un consiglio fatto dai migliori docenti di tutta Italia che da anni stanno lavorando su queste quindi sanno
Che tipo di linguaggio utilizzare quei ragazzi e i rappresentanti delle consulte dei ragazzi stiamo facendo una
Non un accordo anche col Ministero dell'istruzione pubblica per questo
E non abbiamo bisogno di tutti ma soprattutto
E
Colgo l'occasione per lanciano e per la prima volta
Una
Una cosa che lanceremo con calma nei prossimi mesi ed è
Abbiamo bisogno di materiale
Non vuol dire dei soldi di soldi a pioggia bisogna già lo stiamo chiedendo i politici
E loro lo sanno nove alle istituzioni non è che se ben ricordo alle suggestioni rigetto
Alle istituzioni politiche rappresenta un'istituzione o soldi tutti in un certo abbiamo bisogno che tutti guardino a casa
Che cosa hanno nei loro nascondigli segreti
Che ci possa essere utile
Lello disegni oggi è arrivato con una cosina per noi è una cosa possiamo sapere cosa Luino e dare il buon esempio ecco qualcosa
Qualcosa molto bella vorrei dire a livello di Segni bambini che in questi anni gli hanno scritto una cosa
Di meravigliosa ma lì ci darà anche le fotografie
Dei suoi cari che purtroppo non sono più tornati abbiamo bisogno di immagini fotografiche di documenti moltissimi di questi sono
Ancora nascosti in casa otto inutili Rosa fondante
Italianissima di Rodi come Sami Modiano e come José Bono sono tre o di ottica romana a manto un ente attenuto una
Un sapone che usava nel campo uno di quei pochi è una rarità e ci lo dov'era ma abbiamo bisogno di tutto questo quindi non lanciamo grazie agli amici giornalisti altra categoria
Che deve essere coinvolta che non racconta solo ma che fa il museo perché quando un giornalista lancio in modo intelligente una campagna di raccolta fa il museo
E noi quindi vogliamo fare il museo con tutti perché al museo è di tutti non sarà celebrativo Rabat non sarà fatto celebrativo
E perché
Sono sicuro che non è celebrativo perché basta aver sentito oggi il tuo discorso è quello del mio Presidente leone Paserman per capire che li avrei non solo celebrativo
Allora
Abbiamo abbiamo ancora due interventi importanti però
Siccome ci sono due
Ecco poltrona stavo dicendo siccome sono due signorina di cui non vi sarà sfuggita la visuale con due microfono in mano
La parte dalla memoria
La RAI
Lei si possa avviare tra
Domanda formale chiedere alla RAI di entrare nella Fondazione del Museo doveva
Io credo sia il modo migliore per dire che può essere parte di questo progetto
E non solo coloro che ci aiutano così dall'esterno
Credo che il servizio pubblico non possa
Mi permetta di sottrarsi da questo oppure ci dica cosa dobbiamo fare
Per far sì che
Possa aderire quindi avete a disposizione
Tutto il materiale che ci serve grazie
Facciamo facciamole perché due comparse televisive
Allora il mio microfono apparentemente non funziona diciamo che la domanda formale la faccia
Io
Poi spero di dare anche una risposta
Però per il momento mi limito a dire faccia la domanda a formare
Voi capite come siamo messi se presentare la relazione del microfono di un
No fascicolo
Allora ci sono altre domande o altri interventi
Allora chiedo a lei Presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick di
Intervenire risorsa
Caruso
Senta spetta
Ancora più breve
Talmente bene in evidenza
Sono brevissimo
Perché tutto quello che ci debba dire è già stato detto che è stato detto molto bene
Devo solo spiegarvi
Per chi
Qui
Pippi perché
Confligge
Io
Il fonogramma a chi mi ha chiamato
Il filippino
Guardate io sono stato ad altre due volte
Nel gennaio due mila cinque
Con gli studenti nel marzo del due mila sei con la Corte costituzionale della quale ho fatto parte istituzionale
Pochi mesi fa
E ci sono tornati
La Corte costituzionale
Perché mi sembrava
Doveroso che è una corda che ha come compito
Quello di difendere la dignità i diritti fondamentali
Aprisse sulla spianata di Birkenau
Le celebrazioni per i tuoi cinquant'anni
Andando a riflettere e lì
Dove la dignità
E dove i diritti fondamentali
Si era cercato
Di distruggerli io credo senza riuscirci
Fra le tante riflessioni che quella visita e quelle visite dinamismo stimola come persona
Si occupa di lavoro istituzionale
Come persona studio ma soprattutto come uomo
Vi è rimasta impressa una constatazione particolare
I segni del tempo
E del suo trascorrere
Mi sembra rischiano di incidere sulla realtà fisica
Di quei luoghi di appannare
Dissi colorire
Quei segni esistente della banalità e della tragedia del penale
Penso
Alle farà
Alle valigie
Agli occhiali
Ai capelli
Qui si segni concreti e visibili
Che mi avevano colpito
Del mio conformismo e nel mio imbarazzo
Con un pugno nello stomaco
Ho capito allora
La preoccupazione che era stata espressa da marcare
Uno scrittore francese periodico virgola
Il timore
Che la grande celebrazione dei sessant'anni
Di apertura degli impianti
Il giorno dalla memoria
Il ventisette gennaio due mila e cinque
Cui altre partecipava
Come salvato come testimone oculare
Qualche giorno prima con i capi di stato di governo costituisse la fine del ricco
Il passaggio obbligato dalla memoria alla
Altre volte diceva che l'assenza
Della ormai quanti incompiuta scomparsa così diceva dei sopravvissuti
E di giustizia cancellasse ogni traccia di memoria
Ecco io credo che questo lo si può emendare quando il ricordo far
Sentiti
E perché ciò si trasmette fra la gente non vorrei sembrare
L'abitudine di sembrare volevo si può eliminare
Quando il ricordo continua coinvolte come quel pugno dello stomaco che io ho provato che come approvato tanti andando
Occorre che la memoria
Espressione di una partecipazione del cuore
Come dice il termine ricordo non dipende soltanto sotto
Espressione di una dimensione solo dell'intelletto ed alla conoscenza perciò
Tra
E forse non coinvolgente
La memoria andava nel senso che da un animale
Nessuno virgola
La conoscenza
Ma la storia non consente che non tutti i sensi e non confuso
Soprattutto
La memoria consente esitare
Di camminare
E allora ricordare non è solo puntini
Un atto di giustizia ma è un dovere non perché sia imposto da una legge la legge sulla memoria o le leggi sulle memorie
Non per una memoria e residuale
Per un'occasione di contrapposizione o via libera delle trappole delle memorie possono essere tanti ma perché il ricordare
Lo dobbiamo ai sommersi e lo dobbiamo ai soldati per non dimenticare la gradita
Enorme
Che abbiamo
Nei loro bingo
è un fatto di giustizia
Anche se tardiva anche se dopo sessanta
Lo dobbiamo a noi stessi
Perché un fatto di identità
Lo dobbiamo
Chi verrà dopo di noi ai nostri figli ai nostri nipoti perché è un fatto di continuità è stato detto molto giustamente dal rabbino disegni
Che lascio a
La catastrofe
La discussione e unica
Ed è perciò irripetibile invece
Ma constatiamo tutti i giorni
Tele comprensivo ho
E le cause
In cui si è creato
Ed è avvenuta la sua
Quelli relativi vengono e si ripropongono quotidianamente
Anche se sotto forme talvolta diverso
Anche se in molti
Che non sembrano corre il pericolo
Ecco perché bisogna continuare a ricordare
Irripetibile
Perché come disse
Il detenuto centosettantaquattro mila cinquecentodiciassette del
Primo libiche in sequestro un uomo che a mio avviso il miglior scommetto che io conosca
All'articolo tre della nostra Costituzione
Quello che dice che tutti hanno una pari dignità sociale
Come dice
Lì è stato detto ma voglio ricordarlo io
A molti in diminuire popoli
Può accadere di ritenere
Luogo meno consapevolmente
Che ogni straniero come un nemico
Quando questo avviene
Allora al termine della catena aggiustargliela
Ecco perché
C'è finito oggi più che mai del museo della Shoah per costruire per mantenere
La memoria
E vorrei dire che non
Casa della memoria
Dighe Bertuzzi perché la Casa della memoria
E la casa dell'attività
Di tutti e pervenuti ora esse
Una casa per ricordare ce ne dimentichiamo troppo spesso
Che i diritti umani sono universale
Sono di tutti sono pertanto
Sono indivisibili sono da garantire
Non basta a proclamare
Ne abbiamo tanti proclamazione dei diritti fondamentali
Ma certamente ne abbiamo meno di quante sono state le situazioni in cui si è continuato a violare
I diritti fondamentali
Occorre
E allora tutti dobbiamo sapere che c'è quella casa da Carlo
Cantanti
Perché
Deve essere e
La casa di tutti
Non solo la Carrà sommersi e dei supplenti che dobbiamo firmare grazie
Ecco perché sono felice di essere qui stasera e sono orgoglioso che mi abbia chiamato
A dare un minimo contributo quello che può produrre
A realizzare la carriera grazie
C'è ancora
Salutano importante ascoltare pro del massimo rappresentante l'ospedale israeliti o di Roma Stefano ma la prego il padrone di casa termine tre il testo
L'aspetto
Mi piace ricordare l'intervento che ministro Flick quando professor Pica quando era Ministro della giustizia
Pur quello che trova l'escamotage per fece
Abbiamo
Pensieri arrestare prima perché allora fino
Non a caso il criterio della fecondazione Presidente onorario io
Ringrazio gli illustri ospiti naturalmente questo per perdere UA e voi tutti per aver partecipato a questa iniziativa
Io cercherò di essere brevissimo rappresento come diceva il presidente Garimberti la seconda generazione a generazione cerniera
Non a caso sono stato promotore di questa di questo evento
Non dimenticare un postulato studiare per conoscere e capire
è un secondo postulato
Il museo della città sarà lo strumento attivo e dinamico del ricordo un polo di ricerca un punto d'incontro multietnico multiculturale
Chiedo un trampolino per studenti e studiosi sarà un nucleo per raccogliere le testimonianze catalogare i documenti analizzare i registri e continuare il racconto
In questo modo sarà un rapporto in movimento tra visitatori testimoni e studiosi
Tutto per evitare che quanto è stato si ripeta
Aveva ragione il generale americano trovai dell'idea senatore quando durante la liberazione dei campi dissenso e soldati
Si devono raccogliere più possibile proprio
Prodotto films e testimonianze perché verrà il giorno in cui qualche figlio di buona donna dirà che tutto questo non è mai stato
A conferma di ciò
Recente la notizia che in Inghilterra
Ha cancellato la sua dai suoi libri di testo dal programma scolastico scolastico per confondeva la condizione musulmana
Che la sua non è mai avvenuta questo fatto dimostra la paura del mondo e come alcune nazioni troppo facilmente si allontani non dalle proprie responsabilità
Il male prevale se la popolazione non fa nulla non è una mia frase la scritta il filosofo irlandese ed ma hamburger
Il nostro compito e dare quindi alle nuove generazioni di strumenti per sapere conoscere e capire per far sì che agiscano
Visto che la memoria il monito sono destinati purtroppo ad assottigliarsi nel tempo il nostro compito è continuare a raccontare proseguendo il percorso che hanno visto di quelli che hanno visto e vissuto l'orrore
Il Consiglio della cioè la Fondazione con la partecipazione della popolazione il contributo economico e culturale dei sostenitori e delle istituzioni saranno l'esempio palinsesti come lo studio la conoscenza mantengono vivo il ricordo
L'Amministrazione di oggi promossa dalla comunità organizzata dall'ospedale e la prima di una serie di incontri determinanti per documentare il divenire e l'evoluzione del progetto museale
Ringrazio ancora tutti e dieci Vito tutti a diventare sostenitori del progetto del museo allora Shoah attraverso il
La donazione del cinque per mille e attraverso
Il ricordo ENEL
Far archiviare i documenti grazie a tutti
Siamo alla fine e ci sono molti giovani che stanno andando
A portare dei fiori e a stringersi attorno ai sopravvissuti sono
I giovani
Che rappresentano le scuole partecipanti al progetto alla Regione la Regione Lazio il percorso dei giusti del Comune di Roma
Viaggio nella
Vogliamo