Processo d'appello a Giulio Andreotti per associazione a delinquere di stampo mafioso

Prego possiamo iniziò la nuova costituzione
Sostituire il avvocato lei sa Mangiaracina
Per
Poi perché la
Proprio due giorni riprendere grava dove interrotto
La scorsa udienza
Ho trattato
Le questioni che si pongono in relazione a da alcuni degli incontri
Con i boss di Cosa Nostra che costituiscono oggetto oggi contestazioni
è oggi continuerò occupandomi della contestazione relativa all'incontro
Tra il senatore Andreotti e Salvatore Riina a Palermo che com'è noto è stata quella oggetto delle polemiche più roventi polemiche dirette anche a sottolineare l'inverosimiglianza
Della dell'accusa anche sotto il profilo delle modalità
Con cui l'incontro sarebbe avvenuto modalità di assoluto contorno
In questo come negli altri casi l'indagine va condotta con attenzione esclusiva
A quelle che sono le risultanze processuali attraverso lo scrupoloso esame delle risultanze e attraverso l'altrettanto scrupoloso ossequio ai criteri generali in materia di valutazione della prova
L'incontro è l'ultimo in ordine cronologico
Contestato
E l'accusa è fondata essenzialmente sulle dichiarazioni gli collaboratori di giustizia
Le dichiarazioni più significative che riguardano l'episodio sono quelle di Baldassare Di Maggio di Enzo e di Emanuele Brusca di cannella di Calvaruso di Salvatore Cancemi
Noi riteniamo che non soltanto la valutazione di tali dichiarazioni condotta con un approccio corretto
All'esame delle dichiarazioni stesse e dell'attendibilità di coloro che le hanno rese ma anche altri elementi assolutamente estranei assolutamente Esterni
A tali dichiarazioni ed in particolare come vedremo un elemento che è stato soltanto occasionalmente casualmente accertato
Offrono la prova certa
Secondo i criteri dettati dal legislatore nel centonovantadue della storicità dell'incontro
La parte della sentenza che affronta l'argomento
Tra quelli che più risente di quei vizi che abbiamo più volte lamentato è sottoposto all'attenzione della Corte
Anche in questo caso le dichiarazioni dei collaboratori hanno fatto hanno formato oggetto di una valutazione preconcetta e disancorata dalle risultanze processuali per quanto riguarda l'attendibilità intrinseca
è di una valutazione inammissibile raccolte nel metodo con cui è stata condotta delle dettagliate dichiarazioni
L'esame infatti è stato condotto dal tribunale con un'attenzione esasperata minuziosa al dettaglio che contrasta con quelli che sono i principi consolidati in materia di valutazione della prova costituita da imputati di reato connesso nell'esaminare infatti gli aspetti di convergenza tra plurime e dichiarazioni di collaboratori
La giurisprudenza insegna che non ci si può fermare come invece ha fatto il tribunale
Al dato della non corrispondenza nel dettaglio ma occorre verificare senta al confronto risulti comunque un nucleo essenziale nodale comune
E se al di là delle dichiarazioni sia possibile acquisire elementi di riscontro esterno anche di tipologico
Col metro di valutazione che è stato adottato in sentenza ogni possibile conferma reciproca delle dichiarazioni è destinato necessariamente inevitabilmente ad essere disatteso
E quindi in definitiva la valutazione del tribunale
Che tra l'altro non ha tenuto minimamente conto del contesto in cui l'episodio va inserito e che vale anche a fornire una ragione una ragione plausibile dell'incontro ma densi uno diciamo questa valutazione
Ha portato a dei risultati assolutamente scontati che non possono essere condivisi
Come dicevo
L'accusa è fondata prevalentemente essenzialmente su dichiarazioni di imputato di reato connesso di collaboratori di giustizia
Il primo tra tra tra questi ad avete riferito dell'incontro in questione e Baldassare Di Maggio
Di Maggio dal nel mille novecentonovantatré ha sostenuto di esserne stato tra l'altro testimone diretto testimone oculare
Il tribunale ha sottoposto ad analisi dettagliata minuziosa col metodo
Ero grato di cui accennavo delle sue numerose dichiarazioni dichiarazioni Cai collaboratore arreso in un lungo arco di tempo dal novantatré fino al mille novecentonovantotto
Al al dibattimento il tribunale
All'esito di questa valutazione è pervenuto alla conclusione non soltanto che Di Maggio sia un soggetto intrinsecamente attendibile
Ma che in relazione a questa in attendibilità intrinseca i riscontri al suo racconto non sarebbero adeguati
In sentenza che argomenta testualmente leggo brevissimo passo della sentenza che mi pare significativo
Al di là dell'altalenante sequenza di indicazioni temporali fornite da Di Maggio che fanno dubitare del mese della stagione e in alcuni passaggi perfino dell'esatta individuazione dell'anno mille novecentottantasette non può sicuramente ritenersi provato il presunto riferito incontro sulla base delle isolate e contraddittorie dichiarazioni dice il tribunale
Di un soggetto la cui attendibilità intrinseca non solo nei riferimenti di natura temporale cronologica è stata ampiamente evidenziata
Continua ancora il tribunale Baldassare Di Maggio risultato un soggetto che ha ammesso di avere avuto propositi calunniosi
Che ha dimostrato ampiamente di sapere mentire e lo ha fatto anche dinanzi al tribunale accreditando Disetti immagina di una persona ormai lontana dal crimine e dal suo ambiente
Mentre nello stesso periodo della deposizione era già coinvolto nella ripresa di plurime e gravi attività criminose e San Giuseppe Jato
è un soggetto che ha svolto attiva e proficua opera di inquinamento processuale riuscendo a coinvolgere i collaboranti Di Matteo e la Barbera nell'aggiustamento del processo che coinvolgeva il cordino Giuseppe Maniscalco
Assalto dice il tribunale soltanto in ragione della concertata deposizione dei tre in suo favore
Di Maggio inoltre si sottolinea colui che aveva perfino ipotizzato di utilizzare le dichiarazioni rese a carico del senatore Andreotti come una sorta di salvacondotto Berserk e per il figlio
Che era stato accusato che era stato sospettato quindi di un omicidio
Di Maggio però tutto ciò lo anche ampiamente ammesso è il tribunale non ha potuto fare a meno di riconoscerlo
E quindi dicevo il primo giudizio
Conclusivo della sentenza è che il collaboratore sia rimasta intanto una fonte isolata che poi tale fonte sia contraddittoria
Ma immediatamente osservato che le dichiarazioni di Di Maggio non sono affatto rimaste isolate anzi lo stesso Pubblico Ministero del primo grado del giudizio tanto in sede di requisitoria Kenney motivi di impugnazione
Ha proprio sottolineato come l'originaria centralità delle accuse di Di Maggio con riferimento all'episodio oggi in esame
Si è poi nel tempo progressivamente ridotta in quanto alle dichiarazioni di Di Maggio se ne sono aggiunte altre
Quelle provenienti da Enzo ed Emanuele Brusca e dagli altri collaboratori che ho indicato che dimostrano come come Di Maggio
Pur essendo un collaboratore al centro di
Se le conviene inquietanti inquietanti vicende ha comunque detto la verità
Quelle vicende che hanno caratterizzato non soltanto il percorso criminale di Di Maggio ma anche
Il tortuoso problematico percorso della sua collaborazione hanno pesato hanno pesato enormemente hanno condizionato il giudizio del tribunale che non ha tenuto conto che invece tutti quegli elementi avrebbero hanno dimostrato che il racconto di Di Maggio è vero
Secondo il tribunale poi il proprio per quelle note vicende
Di Maggio sarebbe intrinsecamente inattendibile
L'ho detto non c'è alcun alcun dubbio che
La storia dei collaboratori degli imputati di reato connesso vada sottoposta a valutazione proprio perché quello sull'attendibilità intrinseca è un giudizio complessivo e Complesso
Complesso perché comporta delle difficoltà interpretative comporta una meditazione attenta su quello per l'atteggiamento dell'imputato di reato connesso ma è anche un giudizio complessivo perché deve tenere conto di tutte quelle ragioni che possono avere determinato in un senso o in un altro le sue dichiarazioni
E quindi deve tenere conto non soltanto degli elementi di segno negativo che poi vedremo sono gli unici di cui ha tenuto conto il tribunale ma deve tenere conto anche gli elementi di segno positivo
Nella
Nella impostazione della sentenza come dicevo
Gli elementi di segno negativo acquistano un'importanza centrale in altri termini il tribunale a valutato solo ed esclusivamente quei segni contrari quei segni negativi
Ma essi non possono costituire ragione di un aprioristico di un preconcetto giudizio sfavorevole ma si risolvano esclusivamente nella doverosa ricerca di adeguati riscontri
E con riferimento a Di Maggio è con riferimento a quegli elementi positivi che pure il tribunale avrebbe dovuto considerare non deve essere dimenticato che Di Maggio a ripetutamente dimostrato in svariate altre circostanze di avere detto il vero
E mi riferisco per esempio per limitarmi a quelli che sono gli aspetti più eclatanti della sua collaborazione una collaborazione difficile se ne conviene ma anche una di una collaborazione assolutamente preziosa
Per assicurare alla giustizia pericolosi criminali e per fare luce su lacerati delitti
Mi riferisco per esempio alle indicazioni che hanno portato alla cattura di Salvatore Riina che Di Maggio ha fornito nell'immediatezza del suo arresto
Mi riferisco alle propalazioni in materia di ma anche appalti mi riferisco in particolare perché riguardano essenzialmente
Le dichiarazioni rese nei processi nel processo in esame alle accuse che Di Maggio a lanciato a carico dei Brusca dei Brusca e della
E del gruppo che ha questi faceva parte
Accuse che hanno consentito di smantellare quella potente macchina da guerra che era diventato il mandamento di San Giuseppe Jato sotto la guida dell'allora latitante Giovanni Brusca
In questo processo sono confluite sia pure per estratto le sentenze che sono state emesse nel
Processo cosiddetto Agrigento più sessantuno che ha visto alla sbarra proprio la cosca dei Brusca e dei loro dei loro alleati
E nell'ambito nel quale lei collabori le dichiarazioni di Di Maggio sono oggi passate al vaglio positivo della Corte di Cassazione
Gli stessi Brusca in particolare Enzo
Giovanni che avevano
Dapprima tentato di screditare in tutti i modi i loro accusatore al punto da arrivare a imbastire una complessa storia di false cartelle cliniche di farsi interventi chirurgici è una storia di cui si è tanto parlato e che è ormai entrata nella comune esperienza quantomeno degli operatori del diritto
Hanno finito per dovere ammettere di fronte all'evidenza per le accuse di Di Maggio erano vere
E la stessa sentenza impugnata
Nell'esporre i criteri che aveva enunciato appunto a cui si sarebbe attenuta nella valutazione delle risultanze processuali e in particolare nella valutazione delle dichiarazioni di imputato di reato connesso
Aveva annoverato tra tali principi quello consolidato della prima della azionabilità della chiamata di correo
Come in tanti altri casi quei principi enunciati sono stati poi disattesi
Anche in questo caso disattendendo quel principio
Di cui la corte di cui il tribunale ripeto aveva dato più volte atto
Non ha tenuto conto del fatto che appunto nelle dichiarazioni di Di Maggio c'erano anche degli elementi di segno positivo
E non attratto da questa considerazione le dovute conclusioni
E infatti il tribunale ha ritenuto di formulare quel giudizio negativo sulla base di quella che ha indicato l'attiva e proficua opera di inquinamento processuale svolta dal collaboratore
Riuscendo a coinvolgere i collaboratori di Matteo e la Barbera nell'aggiustamento del processo a carico di Giuseppe Maniscalco che dice il tribunale sarebbe stato assolto soltanto in ragione della concertata deposizione
Dei tre in suo favore
Il riferimento del tribunale è va certamente al duplice omicidio Tortorici Pileri
Era un omicidio di cui Giuseppe Maniscalco era stato accusato da Di Matteo e dalla Bar Brera
E a cui poi dopo avere scelto anch'egli la strada e la collaborazione ha ammesso di avere partecipato col ruolo di appoggio
Il rilievo sembra però in intanto esatto in quanto lo stesso Maniscalco ha chiarito quando è stato esaminato a dibattimento
Che a suo carico non venne mai elevata un'imputazione relativa a quel duplice omicidio quindi non è stato assolto
Ma a parte questa precisazione occorre considerare che lo stesso Di Maggio
Ad ammesso nel gennaio del mille novecentonovantotto quei tentativi di cui accennato il tribunale cioè proprio ha ammesso di avere suggerito a Di Matteo e la Barbera
Di rivedere le loro dichiarazioni
Sul punto relativo al al luogo da cui si sarebbe si sarebbe mosso il commando
Non un luogo nella disponibilità di Maniscalco ma un luogo nella disponibilità di uno degli Agrigento proprio per ridimensionare la posizione di Maniscalco
Non va inoltre dimenticato per non soltanto quel tentativo è stato ammesso da Di Maggio macchine i rapporti tra Di Maggio eh Maniscalco erano assolutamente particolari
Maniscalco non si deve dimenticare è il soggetto che ha mettendo a repentaglio la propria vita a confidato a Di Maggio dei tentativi dei Brusca di eliminarlo
Solo grazie alla confidenza di Maniscalco Di Maggio si allontanò bruscamente in fretta e furia da San Giuseppe Jato se ne andò al nord si sottrasse
Al alla alla alla vendetta dei Brusca
E poi proprio perché ritenne che l'unico modo per salvare la pelle fosse quella di affidarsi all'unica protezione possibile adeguata a quella dello Stato decise di collaborare con la giustizia
Certo quei tentativi da parte di Di Maggio non sono certo commendevoli dico però trovano adeguata giustificazione giustificazione di cui il tribunale non ha assolutamente tenuto conto
A quella condotta andava attribuita il pezzo il peso andava attribuito il peso che gli competeva un giusto peso
E quindi in definitiva il tribunale ha mostrato veramente un atteggiamento preconcetto nei confronti di Di Maggio ha mostrato di non soffermarsi solo e soltanto sugli aspetti equivoci della sua collaborazione ha omesso del tutto
Di dare il peso dovuto al contributo positivo offerto dallo stesso collaboratore
Altra ragione che ha indotto il tribunali a dubitare dell'attendibilità di Baldassare Di Maggio
Sarebbe l'imprecisione dei riferimenti temporali nel suo racconto
Come vedremo
Di Maggio talvolta impreciso
Ma è impreciso non perché mente è impreciso perché i suoi ricordi sono agganciati quasi esclusivamente ad altri nel a
Ad altri riferimenti ad altri eventi e questi eventi nella sua memoria altro non sono che Egli innumerevoli delitti di cui si è macchiato e quindi i suoi ricordi sono confusi lo vedremo poi dettagliatamente
è peraltro anche nell'esaminare sotto questo profilo dichiarasse
Info il tribunale ha mostrato di avere un metro di giudizio assolutamente diverso a seconda dell'oggetto delle valutazioni
E quindi assolutamente preconcetto
Il tribunale aveva dato atto del principio consolidato in giurisprudenza secondo cui nella progressione mnemonica dei collaboratori occorre come dei testi come di chiunque riferisca di un episodio
Occorre tenere conto del fatto che è dei ricordi più incerti più caotici col passare del tempo con una maggiore riflessione
Diventano sempre più circostanziati più precisi
L'importante che è a un nucleo essenziale non si aggiungono poi delle dichiarazioni in netto contrasto con questo nucleo e l'importante poi è verificare se
La ulteriore specificazione eh precisione di quei ricordi non possa essere frutto di una successiva manipolazione
è anche per DiMaggio quel progressivo orientamento nel tempo è quello che ha caratterizzato le sue numerose dichiarazioni dichiarazioni da prima confuse poi sempre meglio organizzate nella sua mente
Ma fatte queste premesse vediamo nello specifico appunto quali sono i punti del racconto che il tribunale ha ritenuto
Così confusi così imprecisi al punto da attribuirgli una patente di inattendibilità anche sotto il profilo della stupidità generali dette cioè genericità
Il tribunale ha esaminato dettagliatamente era doveroso che lo facesse le dichiarazioni quelle rese ai carabinieri nel novantatré quelle numerosissime arrese numerose rese ai pubblici ministeri
E quelle rese a dibattimento di maggio com'è noto è stato esaminato dibattimento in due soluzioni la prima nel novantasei e poi nel novantotto dopo essere stato nuovamente arrestato
Il contenuto delle dichiarazioni è noto alla porta io mi limito soltanto a farne alcuni accenni che saranno utili poi per una migliore comprensione del discorso che mi accingo a fare
Di Maggio quindi nella dichiarazioni definitive quelle dibattimentali a nel nucleo essenziale ha riferito
Che aveva conosciuto i cugini Salvo Lima e Ignazio nel mille novecentottantaquattro avendoli accompagnati da incontri con Bernardo Brusca e Totò Riina incontrata da Mussi e Appino
Nel mille novecentottantasette uno o due mesi prima delle elezioni politiche Riina aveva convocato una riunione di capifamiglia alla quale aveva preso parte
Nel corso della quale aveva dato ordine di votare per il partito socialista per dare uno schiaffo la DC che non si interessava più del maxiprocesso
Dopo le elezioni su incarico di Riina si era recato in compagnia di amare Emanuele Brusca in casa di Ignazio Salvo che allora si trovava agli arresti domiciliari
Dove erano stati accolti accompagnati all'attico all'appartamento di Salvo attraverso un ascensore riservato da un tale Paolo Rabito che è indicata come uomo d'onore della famiglia di Salemi
Recato accompagnato da Emanuele Brusca perché quella era viste la prima volta che si recava a casa di Ignazio Salvo
In quell'occasione alla presenza di Brusca aveva riferito al salvo il primo dei due messaggi cioè che Riina portava i saluti al comune amico e si lamentava del fatto che il comune amico non si interessava abbastanza al maxiprocesso
Fatto allontanare Brusca è ha sempre precisato per espressa disposizione di Riina fece allontanare Brusca
Ritiriamo salvo la seconda parte del colloquio del messaggio quella destinata a rimanere riservata e cioè la richiesta allo stesso salgo di organizzare un incontro tra Riina e il senatore Andreotti
Qualche tempo dopo circa
Quindici o venti giorni era andato a trovarlo in officina Angelo la Barbera il quale gli aveva detto che uno o due giorni dopo verso le due due e mezza del pomeriggio avrebbe dovuto farsi trovare elegantemente vestito
Al pollaio dietro la Casa del Sole
Il pollaio dietro la Casa del Sole vedremo è un luogo che è stato identificato dalla DIA c'è tua ce lo ha riferito il teste Di Bella ed è stato anche accertato che era un luogo di ritrovo per riunioni di capi mandamento
Nel giorno e nell'ora indicati si era recato al luogo dell'appuntamento dove era stato raggiunto da Riina per funghi accompagnato da Pino Sansone
Rina salì a bordo della sua macchina l'autovettura era la la anzi l'auto del fratello una Corfù Pianca del fratello e gli ordinò
Di condurlo a casa di Ignazio Salvo
Data di Ignazio Salvo trovarono il solito Rabito che con le modalità che descrive minuziosamente lì accompagnò attraverso un ascensore privato all'attico di quel di quello di Ignazio Salvo
Ha continuato Salvo erano stati introdotti nel salone dove già erano presenti gli onorevoli di mai Andreotti terrina saluto con un bacio
Dopo essere stato presentato era stato invitato ad allontanarsi e si recò in cucina dove attese ricorda una lunga pensa che
Quantifica in circa due tre ore in compagnia di Rabito
Fu poi richiamato dal salvo saluto ai presenti e si allontanò con sì corvina
Lungo il tragitto Riina gli disse di tenere abbastanza chiuso cioè di mantenere una certa riservatezza sull'episodio che era oggetto su che era caduto sotto la sua diretta percezione quell'incontro disse ancora Di Maggio
Si era svolto in un periodo successivo alle elezioni politiche del mille novecentottantasette è antecedente alla conclusione in primo grado del maxiprocesso
Dal confronto minuzioso dettagliato esasperato tra tali dichiarazioni
E quelle precedentemente rese in più occasioni da Di Maggio
Sia
Nel corso diciamo davanti i carabinieri e il pm quelli per aver reso anche dinanzi la Corte d'Assise di Perugia
Il tribunale ha ritenuto di ricavare dei contrasti delle contraddizioni interne nel suo racconto
E tagli contraddizioni riguarderebbero alcuni punti in particolare i rapporti e gli incontri il numero degli incontri con i cugini Salvo
La conoscenza di Salvo Lima l'oggetto dell'incontro la collocazione temporale dell'incontro e infine la durata e le modalità dell'incontro stesso
Vediamoli uno per uno questi punti e verifichiamo se effettivamente come sostiene il tribunale nelle dichiarazioni di Di Maggio ci siano quelle contraddizioni che ne minano l'attendibilità che ripetiamo il tribunale aveva già in radice
Ritenuto compromessa dal suo percorso criminale e dal suo difficile percorso di collaborazione
I rapporti è il numero degli incontri con i Salvo
I punti ritenuti in contrasto riguardano specificamente l'occasione in cui i cugini Salvo sarebbero stati presentati a Di Maggio come uomini d'onore
è il numero delle volte impieghi li avrebbe incontrati
E a questo punto la mia discussione sarà necessariamente un po'noiosa perché sul solco delle argomentazioni del tribunale sarò costretta a
Vedere anch'io una per una quali sono le dichiarazioni di Di Maggio la prima
Nel gennaio novantatré ai carabinieri ricordiamo che è l'interrogatorio sono le le dichiarazioni spontanee che è di maggior rende lo stesso giorno in cui viene arrestato fu arrestato per un per reati in armi per la detenzione
Di un di un'arma ai carabinieri di Borgomanero
Una ventina furono delle un verbale di dichiarazioni che il il il Di Maggio ha letteralmente comitato per un'intera nottata
E quindi diciamo in quel contesto che va caratterizzato
Di Maggio ha riferito di due occasioni di incontro
La prima accompagnò i cugini Salvo D'Aquino una contrada di Monreale dove trascorreva la latitanza Bernardo Brusca la seconda li accompagnò ad abusi altra contrada questa volta di San Giuseppe Jato dove i Salvo si incontrarono con Brusca è con Riina
Nel contesto di quel verbale giardinaggio aveva accennato al fatto di avere fatto da tramite tra Riina Ignazio Salvo per combinare un incontro con Salvo Lima disse allora
E così implicitamente ha fatto riferimento a una terza occasione d'incontro
Ancora il diciotto gennaio siamo a circa dieci giorni viene esaminato dal Pubblico ministero
Ha precisato di essere stato accompagnato a casa di Ignazio Salvo quando si resta l'autore di quel famoso messaggio di Riina da Emanuele Brusca Emanuele Brusca che aveva organizzato l'incontro tramite rapito
Sempre in quell'occasione ha riferito di un ulteriore incontro
Consalvo cioè l'occasione in cui sarebbe andato a casa a casa di questi con Giovanni Brusca
Passiamo poi al sedici aprile ancora esaminato dal siamo sempre al novantatré indagini preliminari
Esaminato ancora al Pubblico ministero è il la prima volta in cui a suo dire perché assicurato
Sulle garanzie di protezione Hassen ai suoi famigliari fu la prima volta in cui si decise in cui fece il nome del senatore Andreotti come soggetto coinvolto nell'incontro oggi in esame
E quindi in quell'occasione indicò una quinta è ultima occasione d'incontro
Veniamo poi al dibattimento
Le versioni precedenti rimangono assolutamente costanti salva un'eccezione
Al dibattimento nega la visita a casa di Ignazio Salvo con Giovanni Brusca
Tornerà poi a confermare questa circostanza questa visita attestandosi quindi sulla versione del diciotto gennaio nel corso dell'esame che rende dinanzi la Corte d'Assise di Perugia
E allora
Il tribunale ha definito altalenante assolutamente generica la versione di Di Maggio quanto a
Punto in in esame
Ma come vedremo più approfonditamente quella versione altalenante riguarderà solo e soltanto con l'occasione della visita a casa di Ignazio Salvo con Giovanni Brusca
E fin da ora va sottolineato che quella è una circostanza del tutto marginale nell'economia del racconto ed è anche una circostanza sulla quale Di Maggio non è mai stato diffusamente esaminato
Soltanto un esame approfondito su quella circostanza avrebbe potuto consentire di confermare o negare quell'episodio o perlomeno di accertare se si trattasse di un ricordo confuso
Oggi una menzogna come vedremo è assai verosimile che si fosse trattato di un ricordo confuso tanto più che Di Maggio si recò più volte a casa di Ignazio Salvo come avrebbe poi confermato Emanuele Brusca
Lo ha si sarebbe recato più volte con Emanuele Brusca casa di Ignazio Salvo come vedremo sia Emanuele che Giovanni
Erano Brusca erano frequentatori abituali di casa di Ignazio Salvo quindi nulla esclude Kenzo che Di Maggio abbia potuto confondere i due fratelli
Ma ripeto salva questa circostanza del tutto marginale una visita con Giovanni Brusca a casa di Ignazio Salvo Di Maggio si è sempre fin da quando ha reso le originarie dichiarazioni ai carabinieri
E fin da quando nel mille novecentonovantatré riferì per la prima volta
E fece il nome del senatore Andreotti come coinvolto in questo episodio si è sempre attestato su un'unica versione
Vediamo poi l'altro punto cioè quell'occasione in cui i Salvo gli sarebbero stati presentati come uomini d'onore
Il diciotto gennaio del novantatré
Al Pubblico ministero disse che quando si recò da Ignazio Salvo per per riferirgli famoso messaggio di di Riina già lo conosce tant'è che gli era stato presentato da qualcuno dei Brusca forse Giovanni
Che aveva accompagnato ritorniamo al solito leit motiv della visita con Giovanni a casa di Ignazio Brusca in nessuna delle due precedenti occasioni disse allora cioè quelle in cui aveva accompagnato i Salvo da musica da qui non assistette ai colloqui nei salvo gli furono presentati come uomini d'onore
Al dibattimento ha sostenuto che in salvo gli erano stati ritualmente presentati fin da quando li aveva accompagnati a da musica Giovanni Brusca ma non ricordava se gli fossero stati
Presentati da questi da Giovanni o dal padre Bernardo
Infine a Perugia
A distanza di poco più di un anno è tornato alla versione originaria quella secondo cui Ignazio Salvo gli era stato presentato ritualmente da Giovanni Brusca in occasione di quella famosa visita a casa di Ignazio Salvo
In questo caso come in quello che abbiamo prima visto l'unica imprecisione l'unica lo ripeto è sempre collegata a quella occasione della visita a casa di Ignazio Salvo con Giovanni Brusca
Questa rimane l'unica circostanza oggetto di contraddizioni nel racconto di Di Maggio
Ma vediamo se queste contraddizioni sono tali da incidere come ha ritenuto il tribunale sull'attendibilità delle sue dichiarazioni anche sotto il profilo della precisione della costanza e della reiterazione
Si ribadisce lo aveva accennato che si tratta di una circostanza del tutto marginale
Nel contesto del racconto che per il resto è sempre costante è coerente
L'unica rilevanza che può attribuirsi al punto appunto in esame è questa
Come avevo detto a un certo punto Di Maggio dice che va accompagnato a casa di Ignazio Salvo da Emanuele Brusca
Perché Manuele Brusca sapeva dove era situata la casa di Ignazio Salvo
Che invece avrebbe dovuto esserne nota se vi si fosse recato con Giovanni Brusca
Ma non dimentichiamo che è lo stesso Di Maggio il nel gennaio del novantatré aveva proprio fermato e precisato che quell'incontro era stato organizzato da Emanuele Brusca
Non dimentichiamo anche che Emanuele Brusca era proprio colui che teneva i contatti diretti con Riina anche organizzava i stesso l'ha detto attraverso
I suoi familiari che andava a contattare preventivamente in via Ariosto i contatti con Ignazio Salvo
Quella indicazione cioè il fatto che Emanuele Brusca aveva organizzato l'incontro fornisce una chiave di lettura assolutamente ragionevole della indicazione di Di Maggio la presenza di Emanuele si era necessaria proprio perché aveva organizzato l'incontro
Vedremo che Emanuele Brusca dicemmo dicevo ha confermato di essersi più volte recato da Ignazio Salvo con con con Di Maggio e allora
Su questa circostanza
Questa della visita con Giovanni Brusca a casa di Ignazio Salvo
Io credo che possa arrivassi ad un'unica conclusione Di Maggio non ha mentito non ha mentito perché non vai da nessuna ragione di mentire
A conferma ha affermato più volte è stato riscontrato sul punto di essersi tante volte recato a casa di Ignazio Salvo non aveva motivo di mentire fatto così fosse o meno recato con Giovanni Brusca
La imprecisione nel suo racconto è dovuta essenzialmente solo al fatto che non aveva ricordi nitidi su quell'episodio
Ma
Lo ribadisco ancora quell'episodio era assolutamente un dettaglio nell'economia del racconto
E quindi sotto questo profilo non è assolutamente idoneo ad inficiare un l'attendibilità
Peraltro una mole imponente di risultanze
Confermo anche anche a prescindere dalle sue dichiarazioni Di Maggio conobbe i cugini Salvo e si recò a casa di Ignazio
è rimasto accertato anzitutto sulla base delle concordi dichiarazioni di Giovanni di Enzo dei tutti i fratelli Brusca e i cugini Salvo incontrarono sia Bernardo Brusca che Riina in contrada dannoso e Aquilino
Dopo coinvolse trascorrevano la latitanza
O lo ricevevano le visite e gli altri uomini d'onore e dove Di Maggio che era il pupillo di Riina era di casa
E già quegli incontri lasciano chiaramente intendere quale fosse il ruolo dei cugini Salvo all'interno di Cosa Nostra lascia intendere che è essi appartenevano a Cosa Nostra
Ed è del tutto comprensibile e quindi assolutamente ininfluente che Di Maggio non ricordi esattamente quando i Salvo gli furono presentati ritualmente come uomini d'onore
è rimasto inoltre accertato che Di Maggio che era stato nominato da Riina capo mandamento di San Giuseppe Jato
Veniva utilizzato da quel borsone per i contatti con Ignazio Salvo
Lo hanno confermato i Brusca e lo ha confermato anche Salvatore Cancemi
I primi come ho detto per conoscenza diretta Cancemi per averlo appreso da una fonte del tutto autonoma ovvero da Raffaele Ganci
Altro boss vicino nella ristretta cerchia dei fedelissimi di Riina boss autorevole
Da cui appunto Cancemi sette che i contatti con prima erano tenuti anche direttamente da Di Maggio
Che i contatti con Ignazio Salvo erano tenuti direttamente a Di Maggio
è rimasto poi inequivocabilmente provato che Di Maggio si effettivamente recato al di là delle conferme degli altri collaboratori a casa di Ignazio Salvo
Lo ha confermato ricevo Emanuele Brusca proprio colui che lo accompagnò
Nella al primo incontro quello delle fasi preparatorie e risulta comunque dalla esatta e particolareggiata descrizione che ne ha fatto il collaboratore
Una descrizione che è del tutto corrispondente agli accertamenti fatti dalla DDA e su cui ha deposto il maggiore a salone
Di Maggio ha esattamente indicato non soltanto la distribuzione interna dei locali l'arredamento
Ma anche delle modalità del tutto peculiari con cui era possibile accedere direttamente all'attico di Ignazio Salvo
Attraverso il garage retrostante sono fatti ormai noti attraverso il garage retrostante l'immobile attraverso un ascensore che consentiva di arrivare con una chiave
All'attico Di Salvo è è con modalità che consentivano a quel soggetto di ricevere riservatamente chi voleva nonostante fosse agli arresti domiciliari
Una mesi consenta soltanto questa osservazione una Ignazio Salvo poi fu condannato al maxiprocesso una carcerazione assai durata quattro anni vedremo di arresti domiciliari un attico a piazza Vittorio Veneto
Durante il quale ha potuto vedere chi voleva fare quello che credeva
Si tratta
Quelle modalità corrispondono esattamente a quelle descritte da altri mafiosi che vedremo ebbero modo di recarsi con le stesse modalità riservate a trovare Ignazio Salvo con la garanzia della massima riservatezza a casa di Ignazio Salvo era proprio il luogo più sicuro
Dove Bossi potessero incontrarsi
Sul punto sono assolutamente convergenti le dichiarazioni di altri
Gli altri soggetti di altri collaboratori di giustizia Di Giovanni e di Emanuele Brusca
Di giovani di Gioacchino Pennino e di Vincenzo sì rancori quale Vincenzo Sinopoli andò a trovare mia Susan Boyle compagnia nientepopodimeno che di Mariano Agate ed è fratello Battista
Inoltre abbiamo apprezzo ce lo ha confermato la dottoressa Mangiaracina della di via
Che Ignazio Salvo era sottoposto a controlli assolutamente sporadici che si limitavano alla verifica effettuata sulla soglia di casa della presenza o meno dell'imputato all'interno dell'appartamento
Ignazio Salvo come avevo accennato prima se sottoposto agli arresti domiciliari dal dicembre dell'ottantacinque all'ottobre dell'ottantanove quattro anni
E a dimostrazione della saltuarietà dei controlli in tutto l'arco del mille novecentottantasette di fu sottoposto soltanto quattro volte
E quindi riscontri imponenti sono emersi sul fatto che Di Maggio si recò a casa di Ignazio Salvo
Ma sul punto si concorda con la sentenza siamo ancora di fronte a riscontri generici riscontri che la giurisprudenza indica come neutri perché non idonei a da vincere
Imputato al racconto non sono ancora individualizzante
Il riscontro invece individualizzante
Verrà
Da un elemento come avevo accennato nell'iniziare il mio intervento da un elemento del tutto Esterno e per giunta accertato del tutto casualmente
Che riguarderà la presenza nel contesto riferito da Di Maggio di Paulo rapito il coinvolgimento diretto di Paolo Rabito all'episodio in contestazione
Intanto ci occuperemo diffusamente poi di questa di questo elemento intanto a conferma dell'attendibilità
Intrinseca di Di Maggio
Va considerato che Paolo Rabito che Di Maggio spesso a indicato da come uomo d'onore della famiglia di Salemi che gli fu presentato da Giovanni Brusca che è di maggio riteneva addirittura parente di Ignazio Salvo perché lo chiamava zio zio Ignazio
Era il soggetto che è faceva da tramite che accompagnava i visitatori che dovevano rimanere riservati a casa di Ignazio Salvo con le modalità che abbiamo di cui abbiamo anch'appena fatto cenno
Non solo quel ruolo e quelle modalità ma anche l'appartenenza a Cosa Nostra hanno trovato poi conferma in altri elementi alle dichiarazioni di Di Maggio si sono aggiunte infatti quelle di collaboratori di diversa estrazione territoriale
A parte il Brusca anche quelle di Sina colorite lo ha indicato sino a cori era capo reggente unitamente a quell'Andrea Mangiaracina anche abbiamo visto essere il soggetto che il senatore Andreotti incontrò non avrebbe incontrato incontrò nell'agosto ottantacinque a Mazara del Vallo
E lo ha specificamente indicato come Consigliere della famiglia di Salemi i rapporti di Rabito coi Salvo sono poi stati documentalmente provati perché ardito è stato dipendente dell'Asati risse ed era l'autista personale Ignazio Salvo
L'abito infine è stato prima sottoposto a fermo a custodia cautelare nel giugno del novantatré proprio indipendenza delle accuse di Di Maggio può infine è stato condannato con sentenza irrevocabile per associazione per delinquere di tipo mafioso
Quindi le indicazioni di Di Maggio
Sui rapporti con con con i Salvo hanno trovato puntuale conferma sono costanti e sono coerenti nessuna contraddizione
Altro punto in cui il tribunale ha ritenuto di individuare dei contrasti lo stesso tribunale in qualche modo poi di risolvere però dimetterà come un altro macigno
La conoscenza di Salvo Lima
Nell'interrogatorio reso al pubblico ministero nel febbraio novantatré Di Maggio aveva negato di conoscere l'onorevole Lima
Che invece avrebbe poi indicato come uno dei presenti all'incontro
Lo stesso tribunale aveva tardato atto che l'iniziale reticenza era finalizzata era funzionale al fatto che è originariamente Di Maggio non intendeva
Scendere nella
Nel difficile campo dei rapporti mafia-politica e quindi
Aveva
Ita celere in ordine all'incontro limitandosi a dire che aveva fatto tramite
Tra Riina e salvo persone citare un incontro
Il tribunale quindi sul punto pur avendo lo sottolineato come ulteriore indice della inattendibilità di i DiMaggio finisce poi per riconoscere che sul punto il suo racconto
Prevedibile però
Pesa negativamente
L'oggetto dell'incontro
Anche su questo punto in sentenza dapprima si
Si individua una menzogna di Di Maggio
Poi però
A conclusione di una complessa l'argomentazione di un iter argomentativo
Assai assai lungo e ha finito per concludere che il collaboratore ignorando il contenuto del colloquio abbia potuto formulare soltanto delle ipotesi
Conclusione questa assolutamente assolutamente condivisibile vedremo che a ben guardare neanche per il tribunale refluisce negativamente sull'attendibilità intrinseca di Di Maggio salvo però sempre secondo il tribunale a refluire negativamente sotto il profilo della genericità delle sue dichiarazioni in quanto si dice non non conoscendo in il contenuto del colloquio avendolo solo dedotto non consentirebbe tutto ciò di collocare con precisione nel tempo il colloquio stesso
Anche in questo caso le argomentazioni della sentenza io ritengo non siano assolutamente condivisibili e per dimostrarlo pure in questo caso devo soffermarmi un attimo sulle singole dichiarazioni
Il nove gennaio sempre le prime dichiarazioni ai carabinieri riferì di avere fatto tramite tra Riina Ignazio Salvo affinché questi combinate un incontro con Salvo Lima per discutere del maxiprocesso
In quanto si doveva discutere il passaggio del processo ad altra sezione perché vi erano giudici a latere o popolari non disponibili ad essere contattati
Il diciotto gennaio viene sentito dal pm a precisazione si legge nel verbale di quanto detto e Cicci riferite ai Comuni amico doveva essere contattato perché si interessasse dell'andamento del maxiprocesso
Fin dalle prime battute si era capito infatti che andava male per gli imputati
Quindi al Pubblico ministero immediatamente spontaneamente Di Maggio chiarirà
Preciserà
Il sedici aprile ancora pm è la prima volta in cui come dicevamo riferisce dell'incontro coinvolgendo il senatore Andreotti
Preciso che Riina non gli aveva parlato del contenuto del colloquio ma che aveva dedotto e si era discusso del maxiprocesso sulla base del contenuto del messaggio che prima aperta portato a Ignazio Salvo
E che si trattasse di ipotesi lo ha poi ribadito nel dicembre del novantatré e lo ha sempre confermato al dibattimento
Quindi il tribunale sì sofferma anche tutto su quella che sarebbe stato l'originaria menzogna
E anche a questa originaria menzogna che riguardava il fatto dell'avvicinamento di alcuni giudici popolari a questa originaria menzogna attribuisce un valenza negativa
Ma
Ho già implicitamente fatto osservare che è nel gennaio del novantatré nell'ambito del primo interrogatorio ai pubblici ministeri
è lì e gli disse chiari precisazione e questo al di là di quella che è una formula utilizzata in sede di verbalizzazione dimentichiamo eh
Verbale in forma riassuntiva
Dalle dichiarazioni tipo in questo processo
Una chiosa dico spesso ci siamo ci imbattiamo in Problemi o in in esame minuzioso di dettagli proprio a causa approdo per il fatto che le dichiarazioni allora erano riportata in forma riassuntiva quindi andare a risalire purtroppo a quella che effettivamente il verbo discorso i collaboratori diventa impossibile occorre quindi esaminare quei verbali consenso critico e con intelligenza
E quindi sin da allora il collaboratore ha messo subito di avere originariamente affermato cosa non vera e ha riferito la versione definitiva su quale fonte se il messaggio riferito al salvo per conto di il Rina precisando
Che è il maxi era in fase avanzata e più non si poneva quindi assolutamente più il problema di cambiare la giuria questa versione ha sempre ribadito quindi anche in questo caso
Trarre argomenti di valutazione negativa o individuare contraddizioni che minino la attendibilità intrinseca di Di Maggio a me pare francamente una forzatura
E poi assolutamente vero lo dicevo che e Di Maggio non conosce il contenuto del colloquio
E non lo conosce per il semplice motivo che Riina non glielo riferì
Ma è altrettanto vero che partendo da un dato conosciuto cioè il contenuto del messaggio che aveva riferito a Ignazio Salvo poter dedurre che all'argomento trattato fu proprio la sorte del maxiprocesso
Ma lo stesso Di Maggio ha sempre chiarito che si trattò di una deduzione
Ma nell'esaminare le sue dichiarazioni dobbiamo anche dare atto che si tratta di una deduzione logica consequenziale fondata su una premessa certa
E dunque si tratta di una deduzione fondata
Quella deduzione vedremo poi troverà conferma nelle dichiarazioni degli altri collaboratori di Enzo di Emanuele Brusca di Calvaruso di cannella
E quella deduzione logica
E le precisazioni che ha fornito di maggio sul punto contribuiscono
Anche alla collocazione temporale dell'incontro
Cosa che invece il tribunale aveva negato
Quell'incontro ricordiamolo dice Di Maggio fu sollecitato da Riina per discutere l'andamento del maxiprocesso
Che era in fase avanzata
E le date del maxiprocesso quindi già forniscono una prima dimostrazione
Nel gennaio del novantatré Di Maggio aveva esattamente detto che è l'episodio del messaggio la visita del messaggio chiamiamo il messaggio Ignazio Salvo
L'aveva collocata nell'ottantasei ottantasette in un arco di tempo siamo alle prime dichiarazioni estremamente di un anno quindi vago e aveva indicato l'argomento da trattare nel maxiprocesso
Il sedici aprile quando poi fornirà le dichiarazioni più circostanziate chiarirà che il processo era in fase avanzata quindi l'indicazione temporale già l'abbiamo in fase avanzata non poteva che essere mille novecentottantasette perché perché sappiamo che il maxiprocesso inizia il dieci febbraio dell'ottantasei l'istruzione dibattimentale viene chiusa nel marzo dell'ottantasette la sentenza viene pronunciata il sedici dicembre dell'ottantasette quindi l'indicazione temporale sin dalle prime Paolo ticket dichiarazioni è certa nell'ottantasette
E veniamo al punto nodale delle dichiarazioni di Di Maggio almeno nella
Nella prospettiva del tribunale cioè la collocazione temporale dell'episodio
Posso continuati
Allora collocazione diciotto imparare dell'episodio
è il punto delle dichiarazioni di Di Maggio su cui si è concentrata l'attenzione del Tribunale che è dalle difficoltà ma dalle difficoltà ovvie di individuare esattamente la data dell'incontro attratto argomenti per confermare ulteriormente è per trarre poi un giudizio definitivo di quello che sarebbe stata la valutazione negativa dell'attendibilità del collaboratore
Di Maggio ha una difficoltà costante a orientarsi nel tempo lui stesso lo riconosce e lo dice da da da sin dalle prime dalle prime battute
E li dimostra costantemente di non orientarsi con le date ma di orientarsi con gli eventi e dimostra anche che gli unici eventi che gli sono rimasti nella memoria ben impressi sono i diversi delitti i numerosissimi delitti che hanno contrassegnato la sua storia criminale
Ma con col col tempo la sua progressione mnemonica diventata sempre più precisa come vedremo i riferimenti sono precisi
Lo avevamo detto anzitutto fin dalle prime battute ai carabinieri i suoni ferimento temporale è stato costante non soltanto il riferimento temporale abbiamo visto ma anche il riferimento causale
Riferimento è il maxiprocesso in fase avanzata
Eh già avevamo detto da queste indicazioni ricaviamo l'anno e lo ribadiamo con precisione il mille novecentottantasette
Altro riferimento costante cui Di Maggio agganciato i propri ricordi è quello a quella riunione
Tra capi mandamento indetta da Riina per fornire agli uomini di Cosa Nostra indicazioni di voto per le elezioni nazionali che si sarebbero tenute da lì a poco nel giugno del mille novecento ottantasette
In quell'occasione il capo di Cosa Nostra il partito l'ordine di votare perché il Partito Socialista per l'onorevole Martelli per dare al secondo la testuale espressione di Di Maggio uno schiaffo alla DC che è non aveva fatto il proprio dovere e non aiutava più nei processi
Tra i presenti a quella riunione svoltasi nella proprietà dei Gambino dietro la Casa del Sole in maggio ha indicato tra l'altro Antonino Madonia Salvatore Cancemi
L'esistenza di quell'edificio è stato è stato accertato è stata accertata anche la destinazione di esso di parte di esso all'allevamento di polli
Cancemi sentito al dibattimento a sua volta ha confermato non soltanto di avere partecipato a quella riunione come reggente del mandamento di Porta Nuova
Della sì del mandamento di Porta Nuova Cancemi Porta Nuova sì qualche partirà ma ha anche fornito preciso riscontro sulla presenza di Madonia
E sulle direttive rivolto a favore del partito socialista impartite da Riina
Anche Giovanni Brusca ha confermato la storicità di quella riunione con alcuni capi mandamento della quale ebbe notizia da Di Maggio hai fatto che Lina diede ordine di votare per il partito socialista
Quelle direttive di volto le ragioni di quelle direttive rivolto hanno trovato generale conferma nelle convergenti dichiarazioni di numerosissimi collaboratori di giustizia
E determinarono effettivamente un'affermazione del partito socialista che rappresentò una svolta inedita
Rispetto al passato e al contempo rappresentò come vedremo più articolatamente rappresentò un segnale preoccupante di allarme per i referenti politici di Cosa Nostra per i referenti politici locali di Cosa Nostra
Mi soffermerò in seguito non soltanto sulla segnale da
Sul significato da attribuire a quelle direttive di vuoto ma anche sul peso da attribuire a quelle elezioni nella ricostruzione di una pompa vicenda assai complessa in cui va inserito l'incontro di cui oggi ci occupiamo
Ma tornando a quella riunione di Mantova colloca inizialmente approssimativamente ai carabinieri tra l'ottantaquattro e l'ottantasei secondo la versione definitiva
Poiché ha collocato con maggiore appunto precisione uno o due mesi prima delle elezioni del quattordici giugno
Teniamo conto che Madonia è stato arrestato il sei maggio del mille novecentottantasette
E quindi la conclusione può essere una soltanto necessariamente la riunione
Si tenne tra la metà di aprile e prima del sei maggio mille novecentottantasette
Non altrettanto costanti perché come abbiamo visto le indicazioni sulla riunione sono costanti
Non altrettanto costanti sarebbero secondo il tribunale
Le dichiarazioni di Di Maggio sulla successione temporale degli eventi rispetto a quella riunione
Secondo la versione definitiva quella che ha reso al dibattimento
Il collaboratore ha collocato due o tre mesi dopo le elezioni e quindi necessariamente dopo quella riunione l'incontro quello del messaggio a Ignazio Salvo
Implicitamente nel gennaio del novantatré ai carabinieri nell'indicare
Il periodo in cui ha detto il contatto col salvo tra l'ottantasei e l'ottantasette
E la riunione indetta da Riina per discutere delle lezioni tra l'ottantaquattro e l'ottantasei ad era analogamente collocato quella riunione in periodo antecedente a quell'incontro Consalvo
Anche a Perugia ha ribadito per quel primo contatto col salvo fu successivo alla riunione elettorale per intenderci
Il fatto che si sia espresso con un mi sembra mi pare non equivale affatto
Come ha sostenuto il tribunale a rimettere in discussione tutta la faccenda
Ma da soltanto atto di quella che è una confusione mentale di una confusione sul sui ricordi
Sul sul cronologica caratterizza la mente di Di Maggio
L'unica divergenza
è quella in sede di interrogatorio al pm il diciotto gennaio del novantatré perché è in quella occasione a esplicita domanda aveva affermato che la riunione si era svolta in epoca posteriore all'incontro col salvo
è questa quindi l'unica occasione in cui Di Maggio fornisce una versione diversa
E mi chiedo e vi chiedo
Dico è sufficiente questa divergenza
Tenuto conto di quelle che sono le caratteristiche mentali del soggetto che ha reso quella versione sufficiente a fondare quel giudizio di inattendibilità intrinseca
Sotto il profilo della genericità assoluta come sostiene il tribunale delle sue dichiarazioni con riferimento ai dati temporali Chelli che egli offre secondo me no
In altri termini quelle difficoltà di collocare nel tempo episodi non può tradursi automaticamente in una in attendibilità intrinseca per genericità
E perché perché le sue dichiarazioni rimangono sempre pur sempre agganciate a riferimenti temporali che sono suscettibili di di una precisa collocazione e mi riferisco alla riunione tra Riina indetta da Riina per le elezioni
è in riga in altri riferimenti temporali che vedremo troveranno in atti
Specifica puntuale conferma
Ma potrebbe anche dirsi
Che è proprio le difficoltà o questi dettagli divergenti costituiscono un indice di genuinità delle dichiarazioni di Di Maggio
Se Di Maggio avesse mentito si sarebbe preconfezionato un bellissimo racconto circostanziato preciso si sarebbe imparate a memoria le date
Lo avrebbe confermato nel diverso se occasioni in cui è stato sentito dal novantatré al novantotto e da esso si sarebbe tratto un facile e scontato giudizio di attendibilità intrinseca
Fondato che sono su quelli che sono gli elementi che più volte ci ha enucleato la giurisprudenza la genuinità la spontaneità alla reiterazione e via di seguito
Proprio le incertezze
Quando non si traducono come in questo caso in assoluta genericità dimostrano che non siamo di fronte a un bel racconto preconfezionato ma soltanto siamo di fronte alla difficoltà di organizzare nella mente i ricordi
E soprattutto di organizzarli cronologicamente
Le stesse osservazioni
Valgono per riaprire i ferimenti
Che temporale per gli altri riferimenti forniti da Di Maggio in particolare come vedremo per il riferimento all'omicidio travolta
Un riferimento che è Di Maggio aveva fatto nelle prime battute
Perché aver agganciato temporalmente l'incontro che stiamo già esaminando a quell'omicidio
Vedremo poi mio mi occuperò di questa di questa faccenda dell'omicidio della gotta
Intanto vorrei puntualizzare che nella versione definitiva
Versione che poi rimarrà sempre costante è stata introdotta fin dal dicembre del mille novecento novantatré
Di Maggio ha sempre riferito che è
Quell'incontro Consalvo quello del messaggio risale al due tre mesi dopo le elezioni
Ha sempre riferito che il senatore Andreotti avrebbe incontrato l'onorevole Lima e Totò Riina a casa di Ignazio Salvo dopo quindici venti giorni
Dunque
Se l'elezioni come sappiamo si svolsero il quattordici giugno del mille novecentottantasette
Tenuto conto di quelle indicazioni precise assolutamente non generiche
L'incontro si deve necessariamente collocare tra la fine di agosto e la prima decade di ottobre del mille novecento ottantasette è un periodo assolutamente circospetto circoscritto
Ma torniamo all'omicidio Cravotta la faccenda dell'omicidio era rotta
Di Maggio mi aveva accennato il
Il sedici aprile del novantatré cioè la prima volta in cui aveva rivelato dell'incontro Riina Andreotti
La corte mi perdonerà ma leggo proprio il passo è più semplice perché perdiamo ecco meno tempo
Non posso essere preciso sulla collocazione temporale dell'incontro di cui ho parlato perché come ho detto molte volte le signorie loro in tutti i precedenti verbali o un'estrema difficoltà a fissare nel tempo i miei ricordi
Non posso essere sicuro neanche se l'incontro sia avvenuto in una determinata stagione dell'anno
Anche se mi sembra si trattasse di fine primavera
Ricordo comunque con precisione che anch'io ero vestito con giacca e cravatta così come le altre persone che BT nell'occasione
Penso che l'incontro si situa nel tempo all'incirca nello stesso periodo o forse un poco prima dell'omicidio di certo Della Porta ricordo invece che Ignazio Salvo era agli arresti domiciliari
Sono una notazione
Di Maggio ricorda con precisione egli stesso lo dice solo un particolare cioè il fatto di indossare vestito con giacca e cravatta dico questo la dice lunga sul tipo di organizzazione quello era un fatto veramente inconsueto come si chiarirà poi mentre invece gli omicidi per lui purtroppo non erano affatto inconsueti
E questa diciamo l'unica occasione in cui DiMaggio aggancia l'incontro all'omicidio travolta
Queste dichiarazioni sono poi state oggetto di contestazione a dibattimento da parte della difesa
Intanto
Va detto che sin perché in quell'interrogatorio dell'aprile del novantatré Di Maggio non si era espresso in termini di certezza egli stesso aveva dato atto della sua difficoltà a riorganizzare i ricordi
Si era Espresso con un penso seguito da un forse
Di Maggio sin dalle dichiarazioni rese ai carabinieri nel gennaio quando venne arrestato
Ammesso le sue responsabilità sull'omicidio tra cotta
Quel verbale è assai significativo agli elenca una serie innumerevole di omicidi indica quello che travolta come il decimo da lui commesso
E precisa che era stato preceduto da un tentativo che era stato invece poi consumato in contrada di si sa di Partinico può ordinare della famiglia Brusca
E che era stato consumato appunto nel mese di settembre ottobre contestualmente in quel verbale
Aveva indicato l'ottavo omicidio cioè quello precedente
In quello ai danni di un pellicciaio collocandolo tra il mille novecentottantasei mille novecentottantasette è il nono in quello ai danni di un fantino consumato in contrada Pietralunga
E allora fin da quelle prime dichiarazioni è
è evidente risulta chiaramente che Di Maggio ricordava per l'omicidio travolta era stato consumato nel mese di settembre e di ottobre
Quanto all'anno che ricordava meno bene poteva essere l'ottantasei o come vedremo più verosimilmente l'ottantasette
Si è accertato che il povero tradotta era una guardia campestre che venne eliminato su ordine di Brusca di Bernardo Brusca perché sospettato di essere un confidente delle forze di polizia
Travolta assurto agli onori della cronaca in questo processo fu vittima prima di un tentato omicidio il ventotto febbraio dell'ottantotto e poi venne ucciso
A dopo appena un mese il ventidue settembre mille novecento ottantotto
Di Maggio non aveva alcun motivo di mentire sulla data di un omicidio che ha confessato di cui gli erano rimaste impresse nella memoria le modalità esecutive
L'identità dei correi il periodo dell'anno in cui era stato consumato tra settembre è ottobre
Ma non ricordava bene è altrettanto bene l'anno ritenne di individuare abbiamo detto tra l'ottantasei ottantasette
Non aveva alcun motivo di mentire perché tra l'altro a dibattimento Di Maggio ha confermato le proprie responsabilità in ordine all'omicidio Drago tant'
Che ha collocato sempre sia pure non in termini di certezza mi sembra nel mille novecentottantasette a seguito delle pressanti contestazioni della difesa
Che gli faceva rilevare invece quell'omicidio era stato consumato nell'ottantotto e lui confermava ancora pensavo nel mille novecentottantasette
Ancora esaminato dinanzi la Corte d'Assise di Perugia
Quando già a Palermo aveva appresso quell'omicidio tra contano nera dell'ottantasette ma era dell'ottantotto e quando un attimo prima l'avvocato Coppi errando a sua volta aveva indicato il mille novecentottantasei Di Maggio
Continuava a ribadire che l'omicidio era stato consumato nell'ottantasette nel periodo in cui Giovanni Brusca assisteva alle udienze del maxiprocesso
è evidente quindi Kenney ricordi di
Di Maggio l'omicidio Travolta si colloca nel mille novecentottantasette
Egli non ha mentito ha soltanto un ricordo errato a errato e ha perseverato nell'errore dimostrando tra l'altro in questo caso un'assoluta buona fede
Ed ha sottolineato che questa indicazione con riferimento all'omicidio travolta settembre ottobre ottantasette perché lui ricorda che fosse stato consumato nell'ottantasette
Coincide esattamente col periodo che lo stesso collaboratore ha individuato attraverso
Tutti quegli altri riferimenti costanti precisi e suscettibili quei riferimenti di essere collocati a loro volta precisamente nel tempo
Quel periodo avevamo detto
Può essere circoscritto tra la fine di agosto la prima decade di ottobre del mille novecentottantasei
E allora
Tirando le fila del discorso
Quella che il tribunale ha ritenuto un altalenante sequenza di indicazioni temporali
Che fanno dubitare del mese della stagione in alcuni passaggi perfino dell'esatta individuazione dell'anno ottantasette a un'attenta e appropriata lettura si rivela invece una versione circostanziata e costante
Non soltanto circostanziata e costante perché ci sono delle indicazioni tout-court temporali cronologiche ma perché ci sono dei riferimenti l'ho più volte sottolineato dei riferimenti a eventi logicamente concatenati in questa vicenda che poi andrà a sfociare nell'incontro in contestazione eventi che a loro volta sono suscettibili di una precisa collocazione temporale
Ricapitolando
Le uniche contraddizioni che possono individuarsi nel racconto di Di Maggio riguardano uno
La visita a casa di Ignazio Salvo con Giovanni Brusca
Due
L'indicazione fornita solo e soltanto nell'esame del diciotto gennaio novantatré
Secondo cui la riunione in cui Riina diede ordine di votare per il PSI sarebbe stata successiva al primo incontro con Ignazio Salvo
Il riferimento all'omicidio travolta
Le abbiamo già viste tutti e tre questi punti di abbiamo già esaminati
Essi sono frutto o di una momentanea confusione del tutto comprensibile nel quale cervo di ricordi nella stratificazione dei ricordi
Di Di Maggio che peraltro è un è un incolto è un rozzo assurto ai vertici di Cosa Nostra per meriti criminali non certo per meriti intellettuali
è inoltre sono tutti i punti che riguardano dettagli del tutto insignificanti nell'economia del racconto e quindi in ultima analisi si tratta di contraddizioni effettivamente non degne di questo mo'di questo nome è assolutamente inidonea a incidere sull'attendibilità intrinseca di Di Maggio
Quella conclusione che aveva tratto il tribunale
Credo che non trovi la minima aderenza
All'attenta inappropriata lettura delle risultanze processuali
Durata e modalità dell'incontro
Sottopongo questi punti alla valutazione della corte
Benché si tratti di punti francamente assolutamente di dettaglio come peraltro lo stesso tribunale riconosce
E non sarebbe neanche il caso di soffermarcisi di perdere tempo su questi dettagli mali sottopongo all'attenzione della Corte
Proprio a dimostrazione a esempio eclatante di quel metodo inaccettabile con cui le risultanze processuali sono state poste sono state sottoposte ad esame da i giudici di primo grado
Quel metodo
è assolutamente non condivisibile si è
Il tribunale ha proceduto con un'attenzione minuziosa esasperata al dettaglio potrei dire che le dichiarazioni sono state sottoposte a una vera e propria radiografia il gap il che conduce a un risultato assolutamente scontato di contrapposizione o comunque di contraddizione si andrà sempre a trovare una minima contraddizione anche nel racconto di su di due soggetti
Diretti partecipi del medesimo episodio del medesimo fatto ma che comunque lo racconteranno sempre a loro modo perché la loro attenzione sarà stata maggiormente
Concentrata su un dettaglio piuttosto che un altro le valutazioni non possono essere condotte con questo metro di giudizio devono essere scrupolosa e questo naturalmente
Però si deve avere attenzione a quella che è il racconto complessivo di chi lo riferisce
E vediamoli questi punti che cosa riguarderebbero in particolare riguarderebbero il luogo in cui si trovava Ignazio Salvo all'atto dell'ingresso di Di Maggio e di rapina nel suo appartamento
è la stanza dove Di Maggio avrebbe atteso con Rabito
Quanto al luogo
Il tribunale ha ritenuto di evidenziare contrasti tra le dichiarazioni rese al pubblico ministero quelle e quelle
Dibattimentali
In quanto
In quanto DiMaggio avrebbe dapprima detto che si trattava della stanza da pranzo mentre invece poi a dibattimento ha sostenuto che si trattava della cucina
Dico a parte la spiegazione che ha dato lo stesso Di Maggio che come dicevo è un rozzo un rozzo meccanico
Per cui la cucina e la stanza da pranzo sono la stessa cosa e comunque si è accertato che è la fucina di Ignazio Salvo era un ampio locale
In cui vi era un grande tavolo e quindi faceva da cucina e da stanza da pranzo di maggio pur essendo capo del mandamento di San Giuseppe Jato forse una cucina così non se la sognava neanche
E vediamo il luogo in cui si trovava Ignazio Salvo quando giunsero Di Maggio terrina
Allora
Di Maggio sempre riferito confermato che Ignazio Salvo li accolse all'ingresso dell'appartamento all'ascensore
Soltanto nel dicembre del novantatré al PM secondo il tribunale avrebbe detto una cosa diversa
Gli contesta infatti la difesa
Un passo di quell'interrogatorio del dicembre del novantatré
Dopo che Riina e io accompagnati dal rapito giungemmo all'interno dell'appartamento del salvo fummo introdotti in un ampio salone che ho già descritto rapito non entrò entrammo io e Lina Ignazio Salvo venne incontro a noi
Io francamente non trovo nessuna dichiarazione sulla nessuna contraddizione neanche su questo dettaglio assolutamente insignificante perché la lettura attenta delle dichiarazioni anche di questo verbale del gennaio
Dimostra che il Di Maggio non sia affatto contraddetto forse sarà stato poco chiaro ma ha anche precisato ha tentato di chiarire il suo pensiero la sua
La sua versione
E questo lo dimostra quanto dirà poi a dibattimento a seguito di questa contestazione della difesa e il presidente che lo invita a chiarire presidente allora risponda aspettò ovviamente il presidente si riferisce a Ignazio Salvo dietro l'ascensore
Oppure era seduto nel salone divenne incontro in alto no no il presidente ecco ci chiarisca
Di Maggio venne incontro significa terra la poi sono stato più preciso laddove nel corridoio che veniva verso l'ascensore e per essere più preciso ci aspetto quando arrivava l'ascensore
Quindi nessuna contraddizione neanche nella versione del dicembre novantatré ma proprio la si vuole trovare
E allora anche su modalità dell'incontro la versione è assolutamente costante ribadito circostanziata e altrettanto lo è con riferimento alla durata dell'incontro
Di Maggio ha sempre riferito che giunti a casa di Ignazio Salvo con Riina attorno alle quattordici e trenta alle quindici soltanto a Perugia dinanzi la Cour presidente Lucio sposterà appena in avanti in orario
Penso dirà verso le quindici e trenta e ha sempre ribadito di essere dissi trattenuto a lungo
Evidente nella sua mente
Terre spia rammentare date orari se non attraverso i ferimenti o episodi ad avvenimenti specifici o riferimenti punto ad avvenimenti specifici rimane impresso
Una specifica impressione
E cioè il ricordo di una lunga e noiosa appesa non sappiamo se l'abito fosse una persona simpatica o no insomma spettare un bel po'di tempo nella cucina di Ignazio Salvo non deve essere stato particolarmente divertente
E quel tempo agganciato a questa impressione di lunga e attenti sale di lunga e noiosa pensa egli ha ritenuto di indicare approssimativamente e solo indizi indicativamente da un minimo di due ore a un massimo di tre ore e mezza
E allora a questo punto dopo aver esaminato tutti quei punti che il tribunale
A sottolineato per ricavarne quel giudizio a nostro avviso assolutamente non condivisibile Dino attendibilità intrinseca di Di Maggio tirando le fila di quel discorso
Vediamo vediamo intanto
Vediamo che non sono stati applicati correttamente i principi in materia di valutazione della prova
Vediamo che
La storia criminale il percorso tortuoso inquietante tutto quello che vogliamo di collaborazione di Di Maggio
Non escludevano però non potevano escludere aprioristicamente Candy sul punto avesse detto il vero
Quella storia imponevano soltanto un valutazione rigorosa dei riscontri
Vediamo ancora che cosa vediamo che Di Maggio al contrario di quanto si è sostenuto in sentenza
Ha reso dichiarazioni circostanziate e reiterate
Non soltanto sulle vicende relative alla organizzazione dell'incontro ma anche sulle ragioni che lo determinarono sulle modalità per lo caratterizzarono sulla collocazione temporale
Dando la possibilità
In questo caso certa in tutti quegli altri casi degli altri incontri la certezza non lo abbiamo la certezza precisa possiamo tentare di circoscrivere un periodo quanto più possibile circus
Sito in questo caso vedremo sulla base delle dichiarazioni di Di Maggio e su quelle di Emanuele Brusca sarà possibile enucleare un periodo preciso in cui inserire l'incontro in contestazione
E secondo le dichiarazioni di Di Maggio va a collocarsi nell'arco di tempo che va dalla fine di agosto alla prima decade di ottobre del mille novecentottantasette
Come avevo annunciato come avevo premesso le dichiarazioni di Di Maggio
Non soltanto non sono contraddittorie come aveva detto il tribunale ma non sono neanche isolate anzi
Come ha
Sottolineato il Pubblico ministero tanto in requisitoria che nei motivi d'impugnazione
Quelle dichiarazioni hanno finito nell'arco del tempo di perdere quella centralità che avevano in questo in questo giudizio se non se ne aggiunte altre
A conferma autonoma della storicità dell'incontro
Presidente io forse lo vorrei fare ora se possibile dieci minuti di pausa perché poi mi aspetta un altro anzi sono le undici e poi avrò se la corte d'accordo insomma
Berlusconi
Per riprendere produttive anche il presidente
Vincere
Le dichiarazioni di un altro non sono isolate
Come le ha definite il tribunale perché
Alle sue dichiarazioni se ne sono aggiunte altre a conferma della sua attendibilità e al autonome dal suo racconto
I soggetti che hanno riferito le loro conoscenze sull'episodio in circostanze del tutto diverso e del tutto autonome
E mi accingo quindi ad esaminare le dichiarazioni di Enzo Salvatore e di Emanuele Brusca
Anche in questo caso occorre tenere conto
Di quei principi che avevo prima indicato
Per la valutazione dell'attendibilità intrinseca
Delle loro dichiarazioni ovvero quel giudizio complessivo ma al tempo stesso Complesso che deve contraddistinguere la valutazione dell'attendibilità e nell'ambito del quale non può tenersi soltanto conto
Degli elementi di segno contrario cioè degli elementi che possono avere condizionato
Poi
Ugo
Due
Dicevo non può tenersi conto soltanto
Di ragioni
Che possano indurre a una un giudizio negativo ma occorre tenere anche conto di tutte quelle ragioni che invece
Lascino propendere per un giudizio di attendibilità intrinseca e comunque in ogni caso gli elementi disegno positivo di segno negativo vanno bilanciati vanno comparativamente valutati
E allora in questa prospettiva
Ai fini del giudizio di attendibilità intrinseca di Enzo e di Emanuele Brusca non può prescindersi da una premessa essenziale
Ovvero non può prescindersi dalla considerazione che è tra i Brusca e Di Maggio
Si è consolidato negli anni un odio insanabile di cui vi è non traccia ma vi è proprio una prova imponente agli atti uno di un'Inter abile che ha seminato odio violenze nei rispettivi schieramenti
è una premessa che il tribunale inspiegabilmente non ha preso nella dovuta considerazione
Direi perfino per lato talmente ignorata
Benché è quella premessa fosse stata ampiamente illustrata è sottolineata dei pubblici ministeri nel primo grado del giudizio tanto in sede di requisitoria e poi è stata illustrata ulteriormente nei motivi d'impugnazione
La forte ostilità
Che caratterizza i rapporti tra i Brusca da un lato in maggio dall'altro
Si radicano in tempo lontano fin da quando
Nel novembre dell'ottantacinque venne arrestato Bernardo Brusca l'allora capo del mandamento di San Giuseppe Jato
E Rina ritenne di affidare la reggenza del mandamento a Baldassare Di Maggio preferendolo al più autorevole tra virgolette dei fratelli Brusca Giovanni
Quando Giovanni che venne scarcerato era detenuto nel maxiprocesso nel marzo ottantacinque venne poi sottoposto alla dimora obbligata a Linosa
Quando fece rientro a San Giuseppe Jato nel gennaio dell'ottantasei si venne a creare come hanno affermato
Diversi collaboratori di giustizia come ha precisato il fratello Emanuele
Uno strano rapporto da un lato ha un rapporto di collaborazione perché comunque di maggiore reggente del mandamento dall'altro di forte contrapposizione al punto che non si capiva più chi dei due effettivamente come andasse
I Brusca ritenevano che è sotto l'avallo e la protezione divina
Di Maggio intendesse progressivamente scalzarlo Inc dal controllo vende territorio dal potere su un territorio che tradizionalmente era stato appannaggio della famiglia Brusca e per tale motivo
Arrivarono al punto nel mille novecentonovantuno di deciderne l'eliminazione
Di questa decisione di maggio l'ho appena accennato stamattina venne informato dando Maniscalco da Giuseppe Maniscalco il quale decise di mettere a repentaglio la propria vita e di confidare
All'amico Di Maggio quel proposito nutrito dai Brusca e proprio per questo motivo
Di Maggio si allontanò
Repentinamente scappo da San Giuseppe Jato e dalla Sicilia e dopo il suo arresto decise di collaborare con la giustizia perché ritenne che soltanto lo Stato potesse fornirli un'adeguata protezione da Cosa Nostra
Successivamente il Brusca che non erano riusciti ad eliminare Di Maggio ne uccisero un amico Francesco Reda fossero in atto tutta una serie di
Episodi attentati di
Danneggiamenti ai danni di altri soggetti legati al gruppo di Di Maggio
E per questo motivo a un certo punto di maggio passo al contrattacco
Sì organizzo militarmente
Programmo il tentato omicidio e l'omicidio di soggetti legati al gruppo dei Brusca
Tra l'altro aveva programmato l'eliminazione proprio di Emanuele Brusca quando questi scarcerato per decorrenza dei termini nel processo mafia appalti fece rientro in paese nel luglio del mille novecentonovantasette
La circostanza la ammessa allo stesso Di Maggio nel esame del vende il gennaio del novantotto ed è stata poi confermata da Gioacchino la Barbera
Altro motivo di rancore e di forte rancore mai sopito tra il Brusca e Di Maggio
è da ricercare nelle accuse di Di Maggio nei confronti dei Brusca
Non dimentichiamo che Di Maggio e colui che
Ha indicato
E ha fornito quelle indicazioni che hanno consentito che stanno alla base della procedimento Agrigento più sessantuno proprio il processo in cui
Venne smantellata la cosca dei Brusca e tutto il mandamento di San Giuseppe Jato
E non dimentichiamo neanche che Di Maggio è colui che ha per la prima volta ha fornito Arda a accusato Emanuele Brusca che sino ad allora era
Riuscito attenersi al di fuori delle dei guai giudiziari proprio grazie a Di Maggio Emanuele Brusca per la prima volta conosce il carcere
Fin dall'inizio della loro collaborazione
Difficile e tortuosa problematica anche quella dei Brusca
Giovanni ed Enzo Brusca hanno fatto di tutto per screditare Di Maggio ed era comprensibile che lo facesse
Sono noti in quei tentativi diretti a incrinare mena credibilità
Mi riferisco ancora una volta a tutta quella faccenda della falsa cartella clinica del falso ricovero sono tutte vicende che sono state in qualche modo sono che interessavano il processo Agrigento più sessantuno poi
Nessuno
Fu una storia complessa diretta proprio a contrastare le accuse di Di Maggio
Che poi si rivelarono vere
E dirette ad addebitare allo stesso Enzo Brusca la responsabilità di omicidi a quali era estraneo con un duplice intento da un lato quello ancora di screditare Di Maggio dall'altro quello di di ridimensionare il ruolo e le responsabilità di altri correi che i Brusca
Ritenevano AST alleati fedeli nei confronti dei quali nutrivano sentimenti di fischi di riconoscimento per averne allungo coperto garantito la latitanza e mi riferisco a Francesco Di Piazza e a Vito Vitale
Dicevo che sono vicenda che sono state esaminate anzitutto nel processo Agrigento più sessantuno relativamente a quel processo in questo procedimento sono entrate a far parte India gli estratti della della sentenza le dichiarazioni dibattimentali di Baldassare Di Maggio
Le pesanti condanne inflitte in quel procedimento dimostrano il contributo essenziale fornito alla giustizia da Di Maggio la cui attendibilità intrinseca è passata al vaglio positivo della Cassazione
Anche con riferimento alle accuse che riguardano specificamente il senatore Andreotti
Che sono evidentemente le più eclatanti
Reggeva Di Maggio quelle su cui si giocava la credibilità del collaboratore si registra il tentativo di Brusca di delegittimarlo
Quel tentativo prevedeva significativamente la smentita di Di Maggio su uno dei punti nodali di questo processo ovvero i rapporti
Tra
L'imputato e i cugini Salvo
E quel tentativo è ammesso dallo stesso Giovanni Brusca al dibattimento
Nei motivi di impugnazione il Pubblico ministero sottolinea un esempio che dimostra quella strategia significativamente seguita da Giovanni Brusca del Carrozzo aveva compreso quale fosse uno dei punti nodali di questo processo
Al pm Giovanni Brusca aveva parlato
Del vassoio dal famoso vassoio regalato a a Sangiorgi a una delle figlie di Nino Salvo non mi ricordo il nome forse Daniela o Angelo non lo so
è in quella sede aveva attribuito quel regalo non al senatore Andreotti come poi farà quando si aprirà a una reale collaborazione ma l'aveva attribuito al senatore Vita alla al senatore Vitalone fatica a volte
E dell'odio insanabile che ha caratterizzato i rapporti tra i Brusca e Di Maggio allora non poteva non tenersi conto ai fini della valutazione dell'attendibilità intrinseca di Enzo di Emanuele Brusca
E perché è evidente
Deve escludersi nella maniera più assoluta
Essi abbiano potuto rendere dichiarazioni adesive a quelle di Di Maggio allo scopo di avvalorare me una credibilità
Ed è quindi altrettanto evidente che sotto questo profilo le loro dichiarazioni sono connotate da una liberissima a attendibilità intrinseca
E tuttavia nonostante l'imponente mole di risultanze processuali che provavano la natura dei rapporti tra i Brusca e Di Maggio e il tribunale non ne ha semplicemente tenuto conto le ha ignorate
E ha concentrato la propria attenzione su altre considerazioni che a suo giudizio imporrebbero particolare cautela nella valutazione dell'attendibilità di questi collaboratori
Una di queste ragioni sarebbe collegata al fatto che la kora protezione di Enzo Brusca è stata testualmente rileva il tribunale
Preceduta è caratterizzata almeno nella sua fase iniziale dal reticenze e menzogne persino progetti concordati col fratello Giovanni di inquinamento di processi e di falsi pentimenti
è ancora sul fatto che quando venne esaminato in questo processo non aveva ancora acquisito lo status di collaboratore
E anzi nel già menzionato processo Agrigento avrebbe riportato una condanna diciassette anni di reclusione a fronte delle richieste del Pubblico ministero che erano di circa otto anni
è incomprensibile che il tribunale nel valutare il difficile percorso attraverso cui Enzo Brusca che è un soggetto nato è cresciuto all'interno di Cosa Nostra
è finalmente approdato a un rapporto di leale collaborazione con lo Stato non abbia considerato che proprio le dichiarazioni di Enzo
Hanno comportato
La decisione di Giovanni di aprirsi a sua volta a una più leale collaborazione perché è perché Enzo perché Giovanni Brusca a un certo punto proprio perché Enzo gli lanciava delle accuse a Giovanni Brusca fu imputato di per calunnia ai danni del fratello Enzo e soltanto a seguito della dell'atteggiamento di Enzo quindi Giovanni Brusca si aprì a una più leale collaborazione
Lo stesso Giovanni Brusca ha parlato di tutte queste questioni tutte queste vicende e segnatamente del tentativo di salvare Vito Vitale e Francesco Di Piazza che fu svelato da da Enzo
è anche a questo proposito non com'è incomprensibile il fatto che il tribunale si sia fermato si sia soffermato a valutare solo e soltanto i tentativi di inquinamento processuale finalizzati a ridimensionare le responsabilità di Emanuele certamente un atteggiamento non commendevole per chi si apre alla difficile strada della giustificazione ma pur sempre comprensibile e non abbia poi presso il considerazioni tempestosi rapporti con Di Maggio
Che hanno condizionato pesantemente quel processo di lenta maturazione Eccher per di più investono direttamente le dichiarazioni dei Brusca oggi valutazione
E poi rimasto accertato attraverso la produzione del provvedimento la commissione centrale di cui alla legge ottantadue novantuno che la corte ha acquisito che al tempo della sua arte può del suo esame dibattimentale Enzo Brusca aveva già acquisito lo status di collaboratore
Il provvedimento era stato già adottato ma non gli era stato comunicato e quindi il collaboratore conduco esaminato disse di non aver ancora acquisito con lo status
è rimasto ancora accertato attraverso la produzione dell'estratto della sentenza di secondo grado nel processo Agrigento più sessantuno della trascrizione del di una delle udienze di quel processo che nel secondo grado del giudizio Enzo Brusca
Ha avuto applicata la pena concordata con lo procuratore generale di nove anni di reclusione e ciò a seguito dell'applicazione dell'attenuante dell'articolo otto l'attenuante della collaborazione
Quindi alla data in cui ha reso il suo esame Enzo Brusca era un collaboratore di giustizia questo non gli dà la patente di credibilità ma comunque va precisato
è ancorché non sia processuale e non è processuale perché non abbiamo voluto appesantire ulteriormente
L'ha già imponente mole di documentazione di risultanze che è la Corte è chiamata a valutare e comunque è un fatto noto la collaborazione di Enzo gli è valsa in diversi altri procedimenti l'applicazione della detta attenuante in particolare
Enzo Brusca ha avuto applicata l'attenuante dell'articolo otto nel processo Bagarella più sessantuno che il processo in cui è stato chiamato rispondere del delitto forse più efferato più atroce tra gli innumerevoli commessi il sequestro e l'omicidio la soppressione del cadavere nell'acido del piccolo Giuseppe Di Matteo
E la sentenza sul punto è divenuta irrevocabile
Quanto ai tentativi e tanto hanno pesato nel giudizio del tribunale tentativi di Enzo di ridimensionare il ruolo e la responsabilità di Emanuele dicevo che seppure ovviamente suscettibili di valutazione
Non hanno quel peso decisivo che vi attribuito il tribunale
Perché parte le ovvie considerazioni sui legami affettivi sull'esigenza di proteggere Emanuele dalla prospettiva dell'ergastolo che era ormai certa per gli altri familiari che hanno ovviamente
Influito e che in qualche modo altrettanto ovviamente giustificano la condotta processuale di Enzo di Giovanni Brusca
Dico va detto anche che Emanuele è stato assolto con sentenza ormai irrevocabile
Dalla imputazione di concorso in omicidio che gli era stata elevata nel processo Agrigento nel quale invece ha riportato condanna soltanto per associazione per delinquere a sei anni di reclusione condanna che ancora però non è divenuta irrevocabile
E non è ammissibile come ha fatto il tribunale
Sottoporre Emanuele Brusca ha un nuovo giudizio incidentale in questo procedimento il tribunale ha riesaminato
Le vicende del processo Agrigento di cui peraltro disponeva di tempo concesso tanto il verbale dell'esame dibattimentale di Baldassare Di Maggio e gli estratti dalla sentenza di primo grado
Pre ha preteso di attribuirgli in contrasto col giudicato
Quel ruolo di latore delle condanne a morte emesse dal padre in carcere ed eseguite dagli associati dagli atti associati dei fratelli e dagli altri con il ruolo che gli era stato assegnato da Di Maggio
E ciò facendo il tribunale ha mostrato di riconoscere a Di Maggio
Quella piena attendibilità intrinseca Capponi però in relazione allo specifico però oggi abbiamo esaminato annegato entrando quindi in contrasto stridente ed evidente
Ma quell'indagine oltre che è inammissibile è anche del tutto irrilevante anche in quel caso il tribunale
Avrebbe dovuto applicare quel principio enunciato costantemente disapplicato e cioè il principio della frazione abilità della chiamata di correo
Per cui l'attendibilità del chiamante anche se denegata per una parte del suo racconto ne coinvolge necessariamente tutte le altre
Purché questa reggano alla verifica giudiziale della conferma
Se il principio fosse stato applicato
Avrebbe dovuto considera sì
Sotto il profilo dell'attendibilità intrinseca
Che senso Brusca aveva interesse in concreto interesse a ridimensionare il ruolo del fratello
Non aveva alcun interesse a confermare l'attendibilità di Di Maggio
Ci sarebbe dovuto anche considerare questa volta sul piano dei riscontri
Che le rivelazioni di Enzo che le rivelazioni di Di Maggio in ordine all'incontro tra Riina il senatore Andreotti convergono e vanno a saldarsi non soltanto con le dichiarazioni di Enzo Brusca
Ma anche con quelle del fratello Emanuele come vedremo di Pannella di Calvaruso
Emanuele Brusca
Non è un collaboratore di giustizia egli stesso ha chiarito di non volerlo essere è ammesso soltanto le responsabilità che di fronte all'evidenza non poteva negare con il costante interesse concreto interesse perché la sua posizione processuale era al tempo in cui ha reso dichiarazioni sub iudice in parte lo è tuttora
Ha tentato cercato costantemente di ridimensionare il proprio ruolo all'interno dell'organizzazione
Se ne conviene così
Ma ciò non autorizza a formulare le perplessità manifestate in sentenza
Secondo cui il suo atteggiamento si dice testualmente farebbe perfino dubitare della reale volontà di collaborare dunque dell'attendibilità delle sue rivelazioni
Il fatto che Emanuele Brusca non sia un collaboratore di giustizia in senso tecnico e che le sue dichiarazioni non siano quindi state rese in sede confessoria non impedisce di attribuire ad esse valore di prova se debitamente riscontrate
Come dicevo il crisma dell'autenticità non è automaticamente collegato alla patente di collaboratore
Si tratta comunque di dichiarazioni di imputato di reato connesso soggette ai criteri di valutazione del centonovantadue e ancora una volta un principio costante consolidato enunciato è stato poi disatteso
Il tribunale quindi come per Di Maggio ha mostrato nei confronti di Enzo di Emanuele Brusca un atteggiamento preconcetto ingiustificato di sfiducia
E lo ripeto ha preso in considerazione soltanto gli aspetti negativi della collaborazione di Enzo
Ha omesso di attribuire il dovuto peso
Al contributo positivo che questi ha mostrato di offrire alla giustizia ha ignorato le ragioni di profondo contrasto
Che è caratterizzavano i rapporti tra il Brusca e Di Maggio è che escludono in radice la possibilità di un adattamento adesivo delle accuse provenienti da da dai Brusca
E quindi in definitiva a errato nella formulazione di un giudizio di attendibilità intrinseca che io credo non poteva che essere positivo
Esaminando poi dettagliatamente le dichiarazioni dei Brusca anche in questo caso
Con un'attenzione esasperata ai dettagli e anziché come avrebbe dovuto al nocciolo delle rispettive versioni
Il tribunale ha ritenuto di individuare sul solco delle argomentazioni e delle osservazioni della difesa contraddizioni interne è un insanabile contrasto
Partire davanti delle dichiarazioni di Enzo sostiene il tribunale non trovano corrispondenza nel racconto di Emanuele o ricevono addirittura un'esplicita smentita
Di guisa teste non possono che ritenersi se si attribuisce credito quest'ultimo inventate
Enzo Brusca lo ha chiarito va sempre chiarito affermato di avere attinto le notizie riferite sull'episodio on inviando i discorsi della fratello e del padre durante i colloqui in carcere
Egli ha precisato che non era un uomo d'onore era ancora piccolo lui dice era infatti una ai tempi un ragazzo di appena diciott'anni non era legittimato a prendervi parte e ad ascoltare i discorsi dei suoi familiari
Discorsi che è come sempre avviene in Cosa Nostra eccome in particolar modo doveva avvenire in carcere perché quei discorsi dovevano essere fatti con la massima riservatezza erano fatti spesso per cenni per allusioni
Per per gesti e quindi poté certamente fra intendere quei brandelli di conversazione che riusciva a percepire
Enzo Brusca a spontaneamente chiarito fin dalla fase delle indagini preliminari e senza che nessuno gli avesse mosso alcuna contestazione
Che le originarie dichiarazioni rese al pubblico ministero il diciannove ottobre del novantasei secondo cui sarebbe stato informato da Di Maggio dell'incontro oggi in esame
Erano finalizzate a non aggravare la posizione processuale del fratello Emanuele accusato proprio da Di Maggio di essere il tramite attraverso cui il padre trasmetteva all'esterno gli ordini di morte
Manuele Brusca a sua volta ha confermato di avere riferito al padre quanto a sua conoscenza sull'episodio durante quei colloqui
Che erano avvenuti o al carcere o al reparto detenuti dell'ospedale Civico dove Bernardo fu Brusca fu a lungo detenuto a quei colloqui era presente il fratello Enzo che proprio per le ragioni specificate dallo stesso Enzo cioè non era un uomo d'onore per appena un ragazzo non era ammesso a partecipare ai loro discorsi
Però poteva sentire
Ha affermato Emanuele con le sue rivelazioni ha dimostrato di avere ascoltato quei discorsi
Quindi le dichiarazioni di Enzo Brusca vanno depurate
Vanno depurate da tutte quelle parti che possono attribuirsi a una ricostruzione mnemonica non esatta o che non siano aderenti ai discorsi effettivamente intercorsi tra il fratello e il padre
O che si prestino al sospetto di un riempimento di vuoti di memoria o di conoscenza attraverso deduzioni
Deduzioni Cai collaboratore sia pure inconsapevolmente potrebbe anche avere potuto trarre da notizie acquisiti aliunde o comunque in circostanze diverse da quelle dei colloqui tra il padre e il fratello
Al contrario Emanuele Brusca riferisce di un'esperienza direttamente vissuta
Ed è in grado di precisare e lo precisa le sue dichiarazioni sono estremamente precise e forse anche ciò è dovuto al fatto che Emanuele è l'unico tra virgolette intellettuale della famiglia e l'unico che ha studiato fatto un corso di studi regolare gli altri non sono neanche in grado di esprimersi in italiano
Ed Emanuele ha precisato l'esatto contenuto di quei colloqui
Ha chiarito quindi gli equivoci e i difetti di comprensione del fratello Enzo in questo senso ad Emanuele va indubbiamente attribuito un maggior grado di attendibilità
E allora non può non condividersi
L'osservazione fatta dal Pubblico ministero né i motivi di impugnazione a proposito del metodo seguito dal tribunale nella comparazione tra le dichiarazioni di Enzo e di Emanuele dice il Pubblico ministero
Le dichiarazioni dei predetti collaboratori non possono essere messe a confronto come se entrambi avessero partecipato in prima persona a quei colloqui col padre
è nonostante tale comune esperienza in presa diretta poi in uno a quell'altro avessero riferito in alcuni punti in modo diverso il contenuto dei colloqui
In altri termini
Al raffronto che ad essere scrupoloso tra le rispettive dichiarazioni non può però procedersi attraverso una comparazione minuziosa del dettaglio che è il metodo seguito al tribunale
Perché questa operazione condurrebbe comunque a un giudizio di mancata esatta corrispondenza tra diversi resoconti di un medesimo episodio
Anche se quell'episodio fosse caduto sotto la diretta percezione di di diversi soggetti perché come dicevo ciascuno potrebbe avere memorizzato più un dettaglio un altro colto un aspetto piuttosto che un altro
L'esito del giudizio poi con questo metodo era assolutamente scontato quando il raffronto minuzioso riguarda dichiarazioni di soggetti che siano stati protagonisti o no dello stesso episodio
E si tratta di una comune Ragona di esperienza che sta alla base di un principio consolidato e giurisprudenza secondo cui la verifica della convergenza deve avere luogo con riguardo soprattutto al nucleo essenziale delle dichiarazioni e non agli elementi di contorno
è come vedremo dalla raffronto condotto con corretto metodo delle dichiarazioni di Enzo di Emanuele emerge un nucleo comune assolutamente convergente
Il resoconto dei colloqui riservati fornito da Enzo corrisponde nei punti essenziali a quanto poi Emanuele ha riferito di avere detto al padre e ai commenti del vecchio Bernardo Brusca
Nessuno dei due quindi ha mentito
Nessuno dei due aveva interesse a mentire
Entrambi non avevano si è detto alcun interesse a confermare le dichiarazioni di Di Maggio
Enzo
Lo ha precisato al dibattimento
Si è lasciato sfuggire che le accuse di Di Maggio relative all'incontro in esame non erano calunniose
Durante una pausa dell'interrogatorio reso al pm nell'ottobre del novantasei diciannove ottobre agli inizi della sua collaborazione
Durante una pausa
Dopo una verbalizzazione riassuntiva egli ha raccontato che è
Parlava con il suo difensore credo fosse all'epoca l'avvocato Visconti il quale si lasciò sfuggire un commento su quello che era l'episodio più eclatante delle accuse di Di Maggio a contro il senatore Andreotti ovvero proprio il incontro con clinica è l'avvocato commentò dicendo che gli sembravano cose non non vere accuse cui credeva poco Enzo Brusca si lascia sfuggire che invece era vero
E a quel punto il Pubblico ministero non si lascia sfuggire l'occasione e gli chiese ma lei che ne sa
A quel punto Brusca non poté fare a meno di fare le prime rivelazioni
E che le cose siano andate in questo modo posto in dubbio dal tribunale
Lo dimostra anzitutto il tenore del verbale
Dal verbale risulta che dopo un'interruzione per va verbalizzazione riassuntiva immediatamente dopo Brusca ricomincio ricomincia a parlare e affermò
Perché noi abbiamo detto su un altro discorso si si si esprime in maniera sempre però caotica perché noi abbiamo detto che c'è stato l'incontro tra Andreotti e Riina
Andando a vedere quel verbale nella parte precedente non c'è assolutamente alcun accenno all'incontro tra Andreotti Pina
E quindi documentalmente risulta che quell'accenno all'incontro Andreotti Riina fu fatto proprio nella pausa
Ma che le cose andarono così lo dimostra anche un altro fatto
E cioè che ha preso alla sprovvista Enzo in quel momento fu costretto ad inventarsi le false confidenze di Di Maggio
Che poi subito dopo dirà essere false proprio perché si rendeva conto che non avrebbero potuto reggere a un vaglio successivo
E quindi spontaneamente le ha rettificato e raccontando come effettivamente erano avvenuti i fatti non apprese da Di Maggio ma presto rinviando i discorsi del padre e del fratello
E così comincia a parlare Enzo vediamo Emanuele Emanuele ha confermato le rivelazioni del fratello
è non aveva quando le ha confermate alcun interesse ad accreditarsi come collaboratore di giustizia perché non aveva nessuna intenzione di collaborare
Si rese disponibile soltanto a fornire dei chiarimenti era il periodo in cui era rientrato in paese a San Giuseppe Jato però ha subito delle pressioni per collaborare che aveva però respinte è poi che è capiva che si muoveva qualcosa a San Giuseppe Jato e sentiva il suo forte isolamento chiese di parlare col procuratore della Repubblica
Ciò che avrebbe dichiarato quel primo San quelle prime dichiarazioni spontanee al procuratore della Repubblica non avrebbero potuto completarli alcun beneficio sulla posizione processuale ancora in itinere sia immane processo macché appalti sia nella processo Agrigento inoltre Emanuela non poteva non sapere
Che a Enzo era già stata
Era già stato assegnato era stato concesso un a me era stato ammesso al programma di protezione e sotto questo profilo non aveva neanche interesse ad accreditare ulteriormente l'attendibilità
Ma vediamo quali sono nel dettaglio le dichiarazioni di Enzo di Emanuele
Enzo Brusca arresto diverse dichiarazioni al pubblico ministero ed è stato poi esaminato il dibattimento nel luglio del novantasette
Come ho detto le sue dichiarazioni vanno utilizzate soltanto nelle parti che presentano i requisiti della certezza
Depurate e da tutti quei passaggi deduttivi e quelli che si prestano al sospetto di riempimenti deduttivi
Nel primo colloquio
Lui dice
In quella tela versione dibattimentale nel suo nucleo essenziale
Nel primo colloquio a cui assistette a cui fu presente
Risalente più o meno al periodo in cui il padre venne interrogato al maxiprocesso
Emanuele dopo avere ha dato al padre i saluti di Riina questa è una costante portare sempre i saluti
Gli aveva riferito che Andreotti aveva chiesto a Rina di parlargli e che l'appuntamento era stato fissato a casa di una persona di cui Enzo non aveva sentito il nome ma aveva capito che si trovava agli arresti domiciliari
Il padre aveva espresso il timore che si potesse trattare di una trappola ovviamente perlina ed Emanuele lo aveva rassicurato
In un successivo colloquio Emanuele aveva riferito al padre di avere parlato nuovamente con Riina
Rappresentando di la sua opinione sull'argomento
Prina dopo aver di fatto fare anticamera perché impegnato a parlare con Di Maggio gli aveva parlato a parte dicendogli che si sarebbe fatto accompagnare da Di Maggio all'incontro raccomandandogli però di far finta con Di Maggio di non sapere niente
Emanuele aveva quindi raccontato al padre di aver incontrato Di Maggio a San Giuseppe Jato
E che avendolo visto elegantemente è insolitamente elegantemente vestito aveva capito aveva dedotto da questo fatto che quel giorno di maggio aveva accompagnato Riina all'incontro di Andreotti con Andreotti
Il padre si era lamentato del fatto che Riina avesse scelto proprio Di Maggio preferendolo ad Emanuele
Nel terzo colloquio Emanuele aveva fatto al padre il resoconto del contenuto essenziale dell'incontro tra Riina il senatore Andreotti
Si era parlato del maxiprocesso a Riina era stato detto che in primo grado non si poteva fare niente
E che la soluzione sarebbe arrivata parte in appello e poi in Cassazione dove il processo sarebbe stato smantellato completamente
Nel corso di questo colloquio Enzo verrà sentito fare il nome salvo senza tuttavia capire a chi si riferissero e per quale motivo
Aveva capito che vi era stata poca pressione per il maxi processo in primo grado
Il padre aveva avuto uno scatto di ira commentando che in tal modo avrebbero dovuto aspettare dieci anni è che Andreotti era venuto a prendere in giro
Aveva quindi aggiunto che Riina venti aveva in mano Andreotti avrebbe dovuto tirargli il collo
I colloqui si svolsero nell'arco di circa sei mesi in un periodo certamente antecedente all'emanazione della sentenza di primo grado del maxiprocesso
Il tribunale ha ritenuto di individuare diverse contraddizioni interne nella versione di di Enzo Brusca ma tutto voglia contraddizioni riguardano essenzialmente parti del suo discorso che sono proprio quelle parti debbano tralasciate D'Anna dalle sue dichiarazioni e cioè tutte quelle che riguardano molti di conoscenze arcane si spiegano
Con le modalità attraverso cui apprese i fatti riferiti vuoti che è il collaboratore ha riempito poi con passaggi che potrebbe anche avere dedotto sia pure inconsapevolmente da notizie acquisiti aliunde
Sono passaggi che non vanno presi in considerazione che vanno tra lasciati nel suo racconto vanno enucleati i fatti inequivocabilmente appresi ori gli andò i discorsi del padre e del fratello sotto tale profilo mi riporto alla parte della requisitoria ci si occupa di queste contraddizioni interne perché francamente mi sembrano veramente poco significative
Emanuele Brusca
Ha reso le prime dichiarazioni sull'incontro il venticinque settembre del novantasette è l'occasione volevo ne avevo accennato in occasioni in cui egli stesso con una lettera chiede di essere sentito dal procuratore della Repubblica
Ed esaminato quello stesso pomeriggio
Dopo avere accennato appunto alle pressioni ricevute per decidere di collaborare
è dopo
Essersi dichiarato disponibile a fornire però soltanto dei chiarimenti descrisse la situazione allora esistente a San Giuseppe Jato il suo stato di isolamento definito peggio di un quarantuno bis e poi con riferimento
Alla collaborazione del fratello Giovanni e agli esperti problematici di quella collaborazione
è in particolare alla incontro tra Riina e Andreotti riferì di avere ha preso ricordiamo che Giovanni Brusca ha sempre detto di non saperne nulla di quell'incontro ricordiamo anche che Emanuele Brusca e anche Enzo Brusca hanno sempre confermato di non era né mai parlato con Giovanni
Diciamo a proposito appunto di quella collaborazione di Giovanni Brusca disse tra l'altro te con riferimento all'incontro di avere appreso che esso era avvenuto la di averlo appreso da Di Maggio che aveva incontrato insolitamente vestito a festa il tardo pomeriggio di un giorno di settembre del mille novecentottantasette
Affermò che di quella confidenza appunto non aveva fatto alcun accenno al fratello al fratello Giovanni che probabilmente Di Maggio glielo aveva confidato
O perché era felice di ciò a cui aveva assistito ovvero per farsi bello ai suoi occhi
Riferì invece di averne accennato al padre durante i colloqui in carcere o ai mentre era agli arresti domiciliari
E riferì anche che il padre aveva commentato che Andreotti stava prendendo in giro Rina che quindi non era il caso di perdere tempo
Ha riferito anche che a quel colloquio era presente Enzo che poteva quindi avere sentito
Non era però vero soltanto delle dichiarazioni di Enzo
Di cui aveva sentito parlare alla stampa il fatto che il padre
Fosse uscito con quello scatto d'ira ma perché non gli rompeva la testa perché non gli ha scippato la testa perché a suo dire non era un una frase propria del linguaggio di Bernardo Brusca
Esaminato successivamente nell'ottobre del mille novecentottantasette novantasette aggiunto che l'incontro era venuto a casa di Ignazio Salvo di averlo appreso anche questo particolare da Di Maggio in quell'occasione
E che la l'incontro stesso quella occasione e quindi l'incontro risalivano sicuramente a settembre perché era in corso la vendemmia o erano in corso i relativi preparativi
Dopo avere ricevuto lettura delle più articolate dichiarazioni di di Enzo affermato ancora
Già prima delle elezioni del mille novecentottantasette vi erano stati tutta una serie di segnali che avevano dimostrato il disinteresse dell'onorevole Lima per gli interessi di Cosa nostra in particolare per le sorti del maxiprocesso
Da ciò impegno di Cosa Nostra a votare per il partito socialista
In quel contesto temporale nel corso di un colloquio Emanuele Brusca riferì era proprio il un un uomo d'onore riservato posto alle dirette dipendenze di Riina di cui curava gli interessi economici i rapporti con gli altri con gli altri associati Lina gli disse che ad Andreotti era venuto l'interesse ad incontrarlo a famosa frase fluire ancora civilmente non lo so dire tanto bene che avrà sublimi anti sa di incontrare IMI
Nella stessa o in una successiva occasione gli disse anche che si sarebbero incontrati a casa di Ignazio Salvo
Le riferì al padre che manifestò la preoccupazione che potesse trattarsi di una trappola
Ma la garanzia che gli era da non facciamo che questo lo fa arrestare
Emanuele rassicurò il padre perché Ignazio Salvo faceva da garante
Non ricordava se prima dell'incontro con Di Maggio ebbe altri colloqui sul padre su questo argomento ma era scelto
E si aspettava che Lina gli comunicasse una data dell'incontro perché era scelto quello prego lo preferisse lo lo indicasse come suo accompagnatore
Quando invece incontro di maggio e apprese che l'incontro si era svolto si chiese a Cats gioco stesse giocando Rina e nel successivo colloquio mise
Il il padre al corrente non soltanto di quanto aveva preso Magli manifesto intanto il disappunto per il fatto che il Rina si era fatto accompagnare da Di Maggio non non da lui e poi disappunto per il fatto che pretendesse che lui e altri si dessero tanto da fare per la favorevole soluzione del maxiprocesso quando possesso Riina
Aveva la possibilità di fare intervenire direttamente a Andreotti
Successivamente prima della sentenza in trio con in primo grado del maxiprocesso nel corso di un altro colloquio Prina lo incaricò di comunicare al padre che per quella fase del giudizio c'erano poche speranze mentre vi sarebbe stato un intervento nei successivi gradi del giudizio
Anche questo messaggio riferì alla padre il quale commentò che secondo lui Andreotti stava prendendo in giro Rina
Questa più circostanziata più articolata versione è stata poi sempre confermata da Emanuele Brusca al dibattimento in questa in questo procedimento è anche dinanzi la Corte d'Assise di Perugia
Il tribunale sì espresso negativamente
Sull'attendibilità intrinseca
Di questo soggetto intanto
Per tutte le argomentazioni cui o prima accennato e poi per il fatto che ha ritenuto le sue dichiarazioni contraddittorie e soprattutto adesive a quelle di Enzo
E a quale conclusione il tribunale perviene argomentando dal fatto che questa versione circostanziata più articolata sarebbe stata resa soltanto dopo la lettura o meglio la contestazione delle dichiarazioni di Enzo
Ma il tribunale non ha tenuto conto
Di quello a cui avevo accennato in precedenza e di cui non dove non poteva non tenere conto cioè che Emanuele Brusca aveva un interesse preciso concreto
A ridimensionare il proprio il proprio ruolo e soprattutto annegare specificamente di avere avuto con la funzione di tramite tra Riina e il padre che gli aveva assegnato Di Maggio da cui però il Tribunale chiede crede
Ed è anche negare la funzione di cassiera dell'organizzazione che gli aveva assegnato di maggio perché a quel tempo era ancora sub iudice la sua posizione processuale non soltanto al processo Agrigento manca nel processo ma che appalti
Quindi tale interesse
Più che la giustificazione che viene addotta da Emanuele Brusca cioè il fatto che è attraverso il riferimento alla trappola i suoi ricordi si fecero più vivi più nitidi
Quella giustificazione spiega perché soltanto dopo la lettura o meglio la contestazione delle dichiarazioni di Enzo
Egli posto di fronte all'evidenza non poté fare a meno di fornire quella dichiarazione più articolata di indicare tutte le notizie in suo possesso
E allora anche in questo caso io credo che nessuna perplessità
Tale da incidere negativamente definitivamente sul giudizio di attendibilità di Emanuele Brusca
Sia seriamente fondata
Egli ha sempre dopo quell'iniziale reticenza comprensibile sempre confermato ribadito una stessa versione che come vedremo è una versione che va a saldarsi completamente con racconto di Di Maggio
Il sospetto coi avanzato dal adombrato comodo Bratz sospetto del tribunale sul fatto che le dichiarazioni di Emanuele siano adesive a quelle di Enzo
è radicalmente smentito dalle divergenze tra le due versioni
Da un lato il tribunale
Le ritiene adesive
Dall'altro voi ritiene di individuare per le dichiarazioni degli aspetti di insanabile profondo contrasto che secondo il tribunale non sarebbero neanche giustificabili dalle diverse modalità e delle di di apprensione dei fatti dalle diverse posizioni dei due nel corso dei colloqui
L'esistenza di parziali divergenze
Oltre che è ragionevolmente spiegabile proprio per quel fatto cioè uno fa protagonista diretto un altro rinvio soltanto
è invece anche in questo caso impossibile indice rivelatore di genuinità delle dichiarazioni
Ma al di là di questa premessa
Dal raffronto delle dichiarazioni di Enzo di Emanuele emerge un nucleo essenziale nodale assolutamente comune
Così come riferito da Enzo Brusca per avere riferito per avere ascoltato i discorsi riservati del padre del fratello Emanuele quest'ultimo ha confermato
Come abbiamo visto di avere messo al corrente il padre del fatto che Riina aveva incontrato a casa di Ignazio Salvo il senatore Andreotti
Nonostante il fraintendimento di Enzo
Spiegabile
Vi è ancora piena convergenza tra la sua versione quella di Emanuele sulla sorte degli imputati del maxiprocesso
Secondo Enzo infatti nel corso di quell'incontro Alina era stato detto che in primo grado non si poteva fare niente che la soluzione era lunga scadenza in appello prima in Cassazione poi definitivamente
Secondo Emanuele nel corso di un colloquio successivo al suo incontro con Di Maggio Rina lo incaricò di comunicare al padre e per quella fase del giudizio c'era poco da fare c'erano poche speranze mentre l'intervento si sarebbe verificato nei successivi gradi del giudizio
Altra convergenza si registra sull'atteggiamento di Bernardo Brusca
Il vecchio boss indipendentemente dall'espressione utilizzata o di lira ordinerà irritazioni o di semplice convento in ogni caso sia Parenzo Cap ammende commentò negativamente il messaggio fattogli recapitare da Riina
Sulla prospettiva a lungo termine a lunga scadenza di un apparato favorevole soluzione del maxiprocesso ipotizzò che Andreotti stesse prendendo in giro Rina
Con ciò implicitamente riferendo sia un pregresso incontro tra il senatore Andreotti Erina
I contrasti quindi non sono affatto insanabili e non coinvolgono il nucleo essenziale convergente dei rispettivi racconti
E siccome ho detto trovano ragionevole giustificazione in fraintendimenti o in errate deduzioni di Enzo
E la sua versione
Presenta sempre un nucleo essenziale comune a quella del fratello
Le divergenze si registrano su dettagli spesso Complessi ma
Sempre irrilevanti ai fini della ricostruzione dei fatti o su circostanze di mero contorno penso può avere equivocato Ron amente ricostruito assemblando appunto quei brandelli di conversazione
Ed è questo il caso dei contrasti individuati dal tribunale che più hanno pesato sul giudizio negativo
E su cui si sofferma diffusamente anche il pubblico ministero nei motivi d'appello
Rinvio a quelle argomentazioni
Ma un accenno lo devo fare
In particolare il tribunale individua una divergenza
Nel fatto che Enzo Brusca ha riferito che il fratello faceva da tramite tra Riina e il padre e che Emanuele invece ha sostenuto di avere di sua iniziativa
E contravvenendo alle regole di Cosa Nostra riferito al padre quanto aveva preso dallo stesso Riina
Rimane confermato il dato essenziale il nucleo essenziale Emanuele faceva comunque il resoconto delle vicende più rilevanti per Cosa Nostra al padre e in particolare di faceva il resoconto del di quanto ha preso dallo stesso Riina
Mi riferisco ancora
Ha fatto che Enzo Brusca ha affermato
Emanuele disse al padre di aver incontrato Di Maggio elegantemente vestito e di avere da c'ho dedotto che quel giorno si era verificato l'incontro
Emanuele ha invece sostenuto che fu lo stesso Di Maggio
A dirgli che quel giorno si era si era svolto l'incontro un DiMaggio di cui noto insolita eleganza anche in questo caso la convergenza su un punto nodale
Emanuele Brusca apprese che il colloquio tra Riina e Andreotti era avvenuto in occasione dell'incontro con Di Maggio che quel giorno era insolitamente elegantemente vestito quindi comunque
Le notizie di Emanuele vanno in ogni caso riferite a quella incontro con Di Maggio
Altro punto Enzo capì che Riina disse al fratello che si sarebbe fatto accompagnare all'incontro da Di Maggio ma gli ordinò di non parlarne con lo stesso Di Maggio
Emanuele ai invece riferito che Riina gli comunico solo che Andreotti voleva incontrarlo e che apprese da Di Maggio che aveva accompagnato Riina all'incontro
Le dichiarazioni complessivamente valutate
Convergono su un elemento essenziale sul piano dei riscontri
Dal racconto di entrambi emerge che Di Maggio accompagnò Riina all'incontro oggi in esame
Ed è assolutamente verosimile penso abbia potuto equivocare il contenuto di un discorso di un discorso Complesso che si articolò anche secondo Emanuele in diversi in diversi colloqui
E non dimentichiamo che in quei discorsi si fece anche cenno alla fatto che Emanuele a nutriva l'aspettativa di essere stati essere chiamato da Riina per accompagnarlo
All'incontro e che successivamente manifesto al padre il proprio disappunto per per il fatto che Lina gli avesse preferito di maggio
Altro punto Secondo Enzo e il fratello avrebbe fatto al padre il resoconto del contenuto del colloquio tra il senatore Andreotti e Totò Riina
Colloquio che è avrebbe avuto come oggetto il maxiprocesso in particolare l'aspettativa di una soluzione favorevoli in appello come abbiamo visto o meglio ancora in Cassazione e sulla scarsa pressione che il leader politico avrebbe ricevuto
Emanuele a sua volta a escluso che Rinaldi parlò del contenuto del colloquio
Ha però confermato di avere ricevuto dal boss perché le fornisse al padre
Le stesse assicurazioni sul fatto che il maxiprocesso per il primo grado non poteva andare bene ma che comunque avrebbe avuto una soluzione favorevole nei successivi gradi
Quindi anche nel racconto di Emanuele il colloquio tra Andreotti e Riina costituisce l'antecedente temporale ma anche logico del messaggio recapitato al padre per conto di Riina sulle prospettive appunto a lunga scadenza della soluzione del maxi
Queste sarebbero le divergenze insanabili profondi contrasti
Altre volte non si tratta di divergenze
Seppure il tribunale come tali le individua ma di circostanze riferite da Enzo il più colto e anche il più loquace dei due fratelli e non confermate da Emanuele per il semplice fatto che nessuno gliele ha chieste
Un esempio per tutti è rappresentato dall'indicazione di un giorno festivo non lavorante secondo l'espressione testuale di di Enzo Brusca nel quale il fratello Emanuele avrebbe incontrato Di Maggio insolitamente vestito a festa
Emanuele non è mai stato chiesto se fosse un giorno festivo o feriale
Ma se proprio si volesse approfondire l'indicazione secondo quel metodo di esasperata attenzione anche agli elementi di assoluto contorno che è stato seguito in sentenza che francamente è inaccettabile potrebbe ipotizzarsi ragionevole
Che dall'accenno di Emanuele all'abbigliamento
A festa insolitamente a festa di Di Maggio Enzo abbia potuto dedurre che quell'ora vestito elegantemente ancorché non fosse un giorno festivo
E le stesse considerazioni valgono per un altro punto delle dichiarazioni di Enzo ritenuto in contrasto con quelle di Emanuele
Il primo ha riferito di avere compreso quel fratello manifesto al padre il proprio disappunto per l'anticamera impostagli dal Rina che si era intrattenuto con Di Maggio
Emanuele
Come riconosce peraltro lo stesso tribunale non vi ha accennato spontaneamente nessuno gliel'ha chiesto
Ma il suo silenzio dice il tribunale sarebbe però sospetto perché avrebbe avuto interesse ad evidenziare che contava poco
E allora ancora una volta un'insanabile un'evidente contraddizione nelle argomentazioni del tribunale qua si dice che avrebbe dovuto dire tutto quello che andava a dimostrare il suo scarso ruolo in Cosa Nostra poi però di quell'interesse
Che aveva Emanuele Brusca di ridimensionare il proprio ruolo in Cosa Nostra il tribunale non tiene assolutamente conto
In questo caso veramente queste argomentazioni si commentano da sole
Altra questa volta obiettiva divergenza
Riguardo all'epoca dei colloqui conseguentemente quella in cui collocare l'episodio oggi in esame
è ed è senz'altro ai ricordi di Emanuele più precisi a differenza di quelli del fratello che deve attribuirsi maggior credito
E quindi obiettiva divergenza si ma non contrasto insanabile
Perché ha un ricordo scelto riscontrato vedremo poi di Emanuele se ne contrappone uno incerto ed errato vedremo di Enzo
Enzo infatti collo qua i colloqui in un periodo non definito tra il mille novecentottantasei e mille novecentottantasette e già questa indicazione dimostra l'imprecisione dei suoi ricordi
Con riferimento però sicuramente successivo all'interrogatorio dal padre al maxiprocesso
Ricordo che mio padre aveva deposto al maxiprocesso quindi può essere settimana più settimana meno
Si tratterebbe quindi di un periodo antecedente secondo quelle indicazioni temporali alle elezioni del giugno mille novecentottantasette
Ma i ricordi di Enzo sono imprecisi e sono imprecisi soprattutto perché mancano di riferimenti certi
E perché mancano della conoscenza di vicende pregresse di circostanze pregresse che hanno invece consentito al fratello Emanuele di collocare esattamente gli eventi nel tempo
L'unico riferimento abbiamo visto che ha Enzo è quello dell'interrogatorio del padre
I motivi d'appello si del pubblico ministero si sottolinea che l'interrogatorio di Bernardo Brusca al maxiprocesso risale al ventidue maggio del mille novecentottantasei non al marzo dell'ottanta di quell'anno come ha ritenuto il tribunale ricavando il dato dalla lettura della sentenza è stata acquisita agli atti
Dal prospetto dei colloqui colloqui visivi fruiti da Bernardo Brusca durante la sua detenzione è stato acquisito agli atti del dibattimento risulta Enzo Brusca si recò appelli colloqui per la prima volta dopo l'interrogatorio del padre il ventitré ottobre del mille novecentottantasei e la volta successiva sei è il venti novembre
C'è quindi uno sfasamento temporale che sottolinea il Pubblico ministero di circa sei mesi
Tra l'atto istruttorio l'interrogatorio del padre assunto come riferimento e il successivo colloquio e questo sfasamento dimostrata Enzo ricorda male
Dal prospetto risulta ancora che Bernardo Brusca nel mille novecentottantasette
Ebbe con i familiari e contemporaneamente con i figli Emanuele ed Enzo diversi colloqui con cadenza pressoché costante settimanale
Sì al carcere dell'Ucciardone ciò dalla sedici marzo all'undici giugno
Sia al reparto detenuti dell'ospedale Civico e questo in due soluzioni in due periodi dal quindici febbraio all'uno marzo e dal venti agosto al ventinove settembre al ventinove dicembre
Quindi intanto la circostanza della contemporanea presenza di Enzo di Emanuele Brusca ai colloqui col padre nel mille novecentottantasette
è riscontrata è documentalmente riscontrata e riscontrato segnatamente che i colloqui si svolsero
Con quella cadenza settimanale nel periodo dal giugno a settembre ottantasette
E proprio il Periodo in cui secondo Emanuele si svolsero le vicende riferite e di cui fece il resoconto al padre
Ciò a conferma ulteriore dell'attendibilità dei fratelli Brusca e delle indicazioni temporali fornite da Emanuele ma vediamo Emanuele che al contrario di Enzo fornisce da indicazioni non soltanto precisa nel tempo ma soprattutto da indica Ganci logici riferimenti precisi
Anzitutto Riina gli disse che Andreotti voleva incontrarlo dopo le elezioni non è solo un'indicazione temporale
C'è tutta una spiegazione logica del perché Prina lo incontrò dopo le elezioni
Perché è perché quel perché
Il contenuto di quel colloquio è temporalmente e logicamente collegato al risultato delle elezioni
Che cosa dice Emanuele Brusca dice dell'emanazione della legge Mancino Violante del febbraio del mille novecentottantasette
Fu percepita dagli uomini d'onore come la intanto come
Las la definitiva il definitivo fallimento di tutte quelle manovre dilatorie erano state poste in essere nel primo grado il maxiprocesso per ottenere almeno l'unico risultato realisticamente ottenibile cioè la celebrazione del processo a gabbie vuote
Ma era stata anche percepita come un vero e proprio tradimento da parte dei referenti politici dell'associazione
Addirittura dirà Emanuele Brusca fu un tradimento il fatto che i democristiani si mettessero d'accordo con i comunisti per tenerci sostanzialmente in galera
Non soltanto quella quel provvedimento legislativo ma anche altri segnali erano stati registrati dello scarso interesse dei referenti politici circa gli interessi di Cosa Nostra Emanuele Brusca ancora una volta fa riferimento al fatto che Lima non tener conto di una raccomandazione di Riina per la nomina di un soggetto nel consiglio di amministrazione dell'ospedale civico
Queste ragioni di insoddisfazione
Di un forte insoddisfazione da parte di Cosa Nostra determinarono il dirottamento di voti da parte dalla DC al Partito socialista
Dopo quella competizione elettorale Riina soddisfatto una strategia che si era dimostrata vincente pre che lo aveva premiato gli disse che ad Andreotti era venuto l'interesse ad incontrarlo
Quindi il riferimento al proprio anche non soltanto temporale ma anche logico
Altra indicazione Di Maggio gli confidò che l'incontro era avvenuto nel settembre del mille novecentottantasette nel periodo della vendemmia
è un'indicazione temporale precisa costante reiterata espressa sempre in termini di certezza
è quell'indicazione ed è il tribunale ha sempre preteso non si è mai accontentato di indicazioni più generiche più generica perché
Dopo dopo tanti anni è difficile individuare esattamente nel tempo un accadimento salvo che non si possa collegare ad altri accadimenti certi
E altrettanto certo è costante è il riferimento fin dall'interrogatorio reso il Pubblico ministero nell'ottobre del novantasette alla vendemmia che ha un attività consueta nel suo vissuto di agricoltore come sottolinea il Pubblico ministero
Quindi
Emanuele Brusca dà indicazioni certe
Anche riscontrate documentalmente
Secondo cui i colloqui col padre in cui vennero affrontati
Gli argomenti in esame
Si svolsero nel periodo che egli ha proprio individuati cioè da giugno a settembre ottantasette
Eh vedremo no vedremo lo possiamo vedere sin da ora
Che gli agganci logici a fatti certi a circostanze comprovate
E i riferimenti temporali di Emanuele Brusca combaciano perfettamente con le indicazioni di Baldassare Di Maggio
Di Maggio aveva lo abbiamo appena visto a sua volta ha fatto riferimento alle elezioni del giugno non dell'ottantasette per circoscrivere il periodo in cui si svolsero gli avvenimenti immediatamente precedenti all'incontro in contestazione
E sulla scorta di quelle indicazioni cane
Ho cercato di dimostrare non altalenanti ma precise Costantin reiterate
Quell'incontro in base alle dichiarazioni di Di Maggio va collocato tra la fine di agosto
E la prima decade di ottobre del mille novecentottantasette
Quindi il periodo coincide esattamente con quello indicato da Emanuele Brusca il settembre mille novecentottantasette
Che la convergenza quindi tra le rispettive dichiarazioni
E non solo scontato concludo dato temporale ma anche sullo sviluppo degli eventi
Di cui furono l'uno protagonista diretto sino all'ultimo l'altro protagonista per alcune fasi
E trovano ulteriore conferma come vedremo quelle indicazioni in quelle di Enzo Brusca è in quelle di Cancemi di Calvaruso di cannella
E quindi nettamente smentita la tesi del tribunale circa un insanabile contrasto alle dichiarazioni del Brusca e quelle di Di Maggio contrasto non è affatto insanabile quando c'è
è vediamo in particolare quali sarebbero questi contrasti insanabili oltre quelle divergenze di cui abbiamo appena parlato
Il primo
Concerne il punto della versione di Emanuele Brusca secondo cui egli apprese da Di Maggio quando lo vide insolitamente vestito a festa per l'incontro Andreotti e Riina si era verificato neo accennato sinteticamente
Il tribunale
Ha ulteriormente osservato e Di Maggio non ha accennato a quell'incontro a quella confidenza nel corso delle indagini preliminari in nell'esame dibattimentale del novantasei e ha aggiunto che avrebbe poi radicalmente legato a quella circostanza quando gli fu espressamente chiesta nell'esame dibattimentale del gennaio novantotto
Ha poi argomentato
Che poi carina gli aveva raccomandato riservatezza sull'argomento i tenerlo abbastanza chiuso
Avrebbe certamente ricordato se fosse vero quell'episodio proprio perché quelle quella trascrizione sarebbe stata estremamente rischiosa se non altro perché la notizia sarebbe potuta arrivare alle orecchie di Riina
Considerazioni che non mi convincono assolutamente anzitutto Di Maggio non aveva alcun motivo nel corso delle indagini preliminari di accennare spontaneamente a un incontro quale Maleo Brusca per il suo racconto era assolutamente insignificante ma vi è di più
Interrogato il ventisette il ventotto gennaio cioè dopo le dichiarazioni di Emanuele quindi quando gli viene contestato
Questa versione di Van Wilder
Di Maggio non ha affatto escluso radicalmente di averlo incontrato e di avergli confidato dell'incontro Andreotti Riina
Di Maggio ammesso di avere incontrato Brusca
Ammesso che lo incontrò nel luogo indicato da Emanuele Brusca e cioè dinanzi l'officina di tale fino a rotta a San Giuseppe Jato
Ha pure confermato che quel giorno egli era insolitamente elegantemente vestito
Era un'occasione in cui non indossava i soliti jeans ma indossava giacca cravatta oggi Pino dipende poi dirà qualcun altro ma insomma era elegantemente vestito
Ha poi sostenuto di non ricordare di avergli fatto quella confidenza
Ha detto no non lo escludo però non ricordo quegli ottetto diciamo dell'incontro
Quindi non lo esclude radicalmente come sostiene il tribunale nessuna radicale smentita e tanto basterebbe a superare la tesi dell'insanabile contrasto
Ma volendo per un momento seguire
Il metodo della sentenza e quindi volendo scendere sul terreno delle ipotesi delle illazioni delle riserve mentali
Potrebbero prospettarsi due ipotesi
La prima è che Di Maggio
Non abbia effettivamente serbato un ricordo preciso di quell'incontro in particolare se avesse o meno
Confidato a Emanuele Brusca che si era verificato l'incontro in esame
è quanto sostengono i pubblici ministeri dei motivi d'impugnazione lo sostengono sulla scorta del contenuto
Del verbale del gennaio del novantotto quando appunto a di maggio vengono contestati anche i confronti con il padre con Emanuele con il con Emanuele Brusca con i confronti Emanuele Bernardo Brusca e via di seguito
I rilievi del tribunale
Che hanno scartate ha scartato l'ipotesi di un
Della
L'ipotesi che Di Maggio non potesse ricordare non sono convincenti
E perché all'interno di Cosa Nostra
La regola della riservatezza esisteva poteva anche una violazione pagarsi con la vita ma sappiamo tutti lo abbiamo appreso costantemente alle cronache giudiziarie e quella regola era costantemente disattesa
Di Maggio quindi avrebbe potuto dimenticare una delle tante violazioni
La seconda ipotesi
è che egli abbia volutamente
Non ammesso
Di avere sistematicamente violato quella regola
E di essersi lasciato andare a ripetute confidenze anche su argomenti riservati con Emanuele Brusca così come con Gioacchino la Barbera era con Michelangelo Camarda
O altri
Le ragioni per cui lo ha fatto ha ritenuto di non ammetterlo
Siano esse paura a cuore
Dolore per la sua immagine tra virgolette di mafioso o per altre ragioni poco importa
Sarebbe in ogni caso un atteggiamento non apprezzabile per chi ha scelto la strada difficile della collaborazione ma e comunque un atteggiamento comprensibile comprensibile in un soggetto di radicata cultura mafiosa quale Di Maggio
E in ogni caso sarebbe una su una giustificazione da valutare in quel giudizio complessivo che va fatto sull'attendibilità dei collaboratori anche ad una prospettiva simile va dato il giusto peso in una valutazione complessiva
Il secondo contrasto riguarda il soggetto
Che avrebbe assunto l'iniziativa di organizzare l'incontro
Riina nella versione
Di Di Maggio il senatore Andreotti secondo i Brusca
Di chi sia stata l'iniziativa è ovviamente del tutto irrilevante ai fini della rilevanza della condotta
L'iniziativa fu certamente di Prina secondo Di Maggio
Fu del senatore Andreotti secondo quanto compresa Enzo Brusca o rinviando i discorsi del padre e del fratello
Sarebbe stata una localmente del senatore Andreotti secondo l'interpretazione che si è data delle dichiarazioni di Emanuele Brusca
è perché è questo io vorrei sottoporre le dichiarazioni di Emanuele Brusca hanno attenzione della corte perché mi sembra che
Per un po'dell'iniziativa
E se non siano chiarissime presenti no degli elementi di equivocità che peraltro non cambieranno poi le conclusioni in cui si deve pervenire ma per completezza
Sottopongo queste dichiarazioni
Nell'ottobre del novantasette allorché per la prima volta accenno all'argomento
E riff preferivo abbiamo appena visto che dopo il risultato delle elezioni del giugno ottantasette nel corso di un colloquio Rinaldi disse UPI dica ora ad Andreotti ci vigna antistadi incontra Dini cioè Riina mi disse è la sua stessa traduzione interpretazione autentica che ad Andreotti era venuto l'interesse ad incontrarlo
Ora le parole attribuite da Emanuele Brusca Riina non hanno quel significato inequivocabile che vi è stato attribuito
Possono pure interpretarsi nel senso che
Poiché è il senatore Andreotti era interessato aveva interesse acconsentì ad incontrare Riina a seguito di una sua sollecitazione
Sembra poi a dibattimento per Brusca
E da ciò l'interpretazione che è stata data alle sue dichiarazioni
Abbia spiegato che quell'iniziativa veniva ad Andreotti ma vediamole queste dichiarazioni sono due parole allora Brusca dice
Allora in seguito alle votazioni politica dell'ottantasette quindi quando votammo per il partito socialista inseguito ebbi modo di incontrarmi con Riina
Tra l'altro non ricordo per quale motivo sarà questione di affari sarà questione di interessi nel corso di un discorso mi dice
Pedica nell'area vale Andreotti è venuto l'interesse di incontrarmi quindi in seguito al risultato elettorale avuto dal partito socialista e quindi c'era questo interesse disse lui di incontrarsi
E il pubblico ministero gli chiede
Pina glielo disse in italiano diciannove Louis Siciliano avviene fuori di nuovo la famosa frase continui dice il Pubblico ministero niente
Io sapevo che dovevano incontrarsi o perlomeno che c'era specie di richiesta riferitemi da Riina da parte di Andreotti di incontrarsi
Sembra quindi che ci sia una precisazione finale nel senso che l'iniziativa sia da attribuire al senatore Andreotti ma nonostante questa precisazione io credo che il discorso di Riina che è poi quello che riferisce Mamone Brusca rimango comunque incerto
Prima si sarebbe infatti limitato pronunciare a quella famosa frase
è che sia stato inequivoco l'accenno a un'iniziativa del senatore Andreotti opere già estivo per il tono o comunque per accenni sfuggiti poi nel resoconto di Brusca
Questo non lo possiamo sapere
Però si pone anche una possibilità di ritenere che
La riconducibilità dell'incontro all'iniziativa del senatore Andreotti sia stata una deduzione di Emanuele Brusca ciò intendo dire che
Dalle parole di Riina e dalle parole che Emanuele Brusca attribuisce a Riina non può trarsi automaticamente
La conclusione che l'iniziativa era di Andreotti che quindi Riina disse ad Emanuele Brusca che era stato il senatore Andreotti a chiedere di incontrarlo
Ripeto rimetto alla valutazione della corte
Queste dichiarazioni perché in realtà
Sia che le cose siano effettivamente andate secondo l'interpretazione che è stata data
Alla versione di Emanuele Brusca si è invece siano andate secondo quanto riferito di maggio le cose non cambiano perché in entrambi i casi il contrasto con Di Maggio sarebbe soltanto apparente
E perché
Perché Di Maggio riferisce con cognizione Diretta Di Maggio è quello che porta il messaggio Ignazio salute quindi sa Kerry Linate chiede un incontro con senatore Andreotti Emanuele Brusca e assolutamente all'oscuro di quelle vicende
E quindi ripeto il contrasto rimarrebbe soltanto apparente anche nell'ipotesi tentò per scontato
Che il tribunale ha dato per scontata inquilina avesse inequivocabilmente lasciato intendere che l'iniziativa dell'incontro fosse stata fosse da attribuire al senatore Andreotti
E in ogni caso va pure tenuto conto
Di un elemento che
Lascia propendere per questa seconda ipotesi e cioè che Riina abbia voluto lasciare intendere che l'iniziativa foto ad Emanuele Brusca per l'iniziativa fosse del senatore Andreotti
Il Pubblico ministero né i motivi d'impugnazione anche fatti osservato come Riina
Aveva interesse attenere Emanuele Brusca all'oscuro dei preparativi dell'incontro dell'organizzazione dell'incontro
Perché
Un rifiuto da parte del senatore Andreotti avrebbe si sarebbe risolto in una appannamento della sua dignità della sua immagine egli invece aveva un interesse concreto porte a mettere al corrente Manuele Brusca che il Senato a rendere orti
Acconsentiva ad incontrarlo
è aveva interesse a comunicarglielo soltanto quando acquisì la certezza dell'adesione del all'incontro
Soltanto allora poteva parlare viene e aveva interesse a parlargliene perché in quel momento
Quel momento la leadership la la la rete la l'immagine di urina all'interno di Cosa Nostra era fortemente compromessa non dimentichiamo che siamo in una fase del maxi in cui tutte le strategie messe a punto
Erano andate fallita in cui la base i mafiosi detenuti erano in forte in forte trambusto perché si lamentavano del fatto quello lo rimanevano in carcere non dimentichiamo che il rilancio Archer non ci stava a quei tempi
E aveva bisogno di accrescere il suo prestigio e aveva bisogno di fare giungere in carcere il messaggio che si stava interessando per la favorevole soluzione del del maxiprocesso
E quindi aveva tutto l'interesse di mettere al corrente Manuele Brusca al fine che ne riferisse al padre di quello che stava facendo di come si stava muovendo
Queste considerazioni trovano una conferma puntuale nelle dichiarazioni di Di Maggio
Di Maggio ha sempre costantemente e anche nell'interrogatorio dell'aprile novantatré
Che è riportato in sentenza erroneamente come esempio di contraddizione
Invito la corte rileggerlo ha sempre costantemente precisato
Che quando si recò su incarico di Riina da Ignazio Salvo con Emanuele Brusca
Aveva
Una disposizione precisa il messaggio Ignazio Salvo comprendeva due fasi un primo messaggio
Alla presenza di Emanuele Brusca
In cui fu incaricato da Riina di portare i soliti saluti eccetera e di lamentarsi che è il senatore Andreotti referenti politici se Lima eccetera non si interessavano sufficientemente al maxiprocesso
Un secondo messaggio per espressa disposizione di Riina doveva rimanere riservato se invece era quello relativo alla richiesta a Salvo di interessarsi per organizzare l'incontro con il senatore Andreotti
Quindi
Conferma del fatto che Riina non poteva mettere al corrente subito Emanuele Brusca dei preparativi dell'incontro
E che Emanuele Brusca non ne sapeva niente
Ma dice il tribunale
Emanuele Brusca era presente e quindi ebbe modo di sentire la prima parte del messaggio
E quindi avrebbe potuto ricollegare quella prima parte del messaggio all'incontro
Francamente mi pare una tesi poco condivisibile la prima parte del messaggio l'opera Lab l'abbiamo appena visto sono soltanto i saluti e le lamentele per il fatto che i loro amici non si interessavano abbastanza nel processo d'acqua a ricollegare quel messaggio con l'incontro ce ne corre
Sì
Crediamo quindi avendo sgombrato il campo anche dalle perplessità che riguarderebbero l'aspetto che il tribunale ha ritenuto più
Rilevante ai fini di quel giudizio di inattendibilità che Espresso cioè i contrasti asseritamente insanabili con Di Maggio riteniamo che non ci sono affatto questi questi contrasti
Le autonome dichiarazioni di Brusca e quelle di Di Maggio invece si saldano e si confermano reciprocamente nessun contrasto
Ma
Ulteriore con ferma
Che ne Di Maggio nei Brusca hanno mentito
Proviene anche ed altri collaboratori di giustizia
E in particolare da cancelli
Tribunale in altra parte della sentenza si è occupato di Salvatore Cancemi
Si è espresso positivamente sulla sua attendibilità
Sulla attendibilità delle sue dichiarazioni con riferimento alla posizione
Anche con riferimento alla posizione rivestita all'interno di Cosa Nostra
Come reggente
Del mandamento di Porta Nuova in sostituzione di Pippo Calò e come componente della commissione
Tribunale però
Le dichiarazioni di Cancemi che va presa in considerazione a proposito di altri profili della contestazione e poi li le aveva dimenticate
Vediamo però che cosa ha detto Cancemi
è stato esaminato al dibattimento
E a intanto confermato i rapporti tra Riina il fatto che i rapporti tra il Rina Ignazio Salvo erano tenuti da Di Maggio
E poi non c'è mia raccontato un episodio
Un episodio che
è significativo Roeder riscontrato
Che cosa ha riferito che quando era latitante nel mille novecentonovantatré novantatré l'anno della richiesta di autorizzazione a procedere
Ricevette la visita di Raffaele Ganci
Sa a corte sa benissimo che Raffaele Ganci
Cancelli lo descrive lo descriveva come un fedelissimo di Riina
Ganci è la persona nel cuore di Riina dice Cancemi la persona che assieme a suo cognato Pippo Gambino l'hanno portato a questo punto dove è arrivato quindi Ganci sapeva tutto diciamo tutte le virgole
Dove dormiva gli interessamenti gli agganci era una persona lo stesso di Riina nel punto di sapere le cose di Riina aldilà della forma il concetto assolutamente chiaro
In quell'occasione Ganci aveva con sé un giornale nel quale erano riportate le notizie relative alla vicenda che riguardava il senatore Andreotti dal
L'autorizzazione a procedere le accuse fu dato grande risalto
Soprattutto con riferimento all'accusa oggi in esame cioè quella quell'incontro con Salvatore Riina dato grande risalto dicevo
Lo stesso cancelli nel nel leggere quel giornale commentò cassette erano tutte bugie
Ma Ganci ci racconta Cangemi si tolse gli occhiali cita quasi ci fornisce la fotografia di quell'episodio si toglie gli occhiali ribatte che non erano affatto Bugia
E Di Maggio diceva la verità che stava facendo un danno enorme a Cosa Nostra
Dicevo è un
Episodio
Significativo riscontrato
E vedremo come riscontrato di cui il tribunale però non ha minimamente tenuto conto non lo ha proprio preso in considerazione
Il racconto di Cancemi come dicevo
è anzitutto da ritenersi intrinsecamente attendibile
In relazione alla posizione di rilievo
Rivestita dallo stesso
Cancemi e dalla sua fonte di riferimento Ganci all'interno di Cosa Nostra
E poi significativo perché è significativo perché dimostra
Che la notizia di un incontro tra Riina il senatore Andreotti ancorché riservata discorso da penare abbastanza chiuso secondo la disposizione che diede Rina a Di Maggio
Invece trapelò nella cerchia dei fedelissimi di Riina
La circostanza poi dicevo è riscontrata
Intanto
Non dimentichiamo appunto carina
Diede disposizioni a Di Maggio di tenere il discorso abbastanza chiuso non gli disse di tenerselo rigorosamente perse
E questo già la dice lunga sul fatto che la riserva mentale di Riina in fondo era quella che l'episodio tra per las per accrescere il suo prestigio
E non dimentichiamo che è rinato
Di questo episodio
Riferì a Emanuele Brusca confine preciso che questi
Riferisse al padre
E confine ulteriore che Bernardo Brusca diffondesse in qualche modo la notizia in carcere ovviamente non a chiunque ma alla cerchia dei fedelissimi
Vedremo poi che anche il Bagarella sarà al corrente per l'episodio
L'ulteriore conferma
Di questo fatto di questo dato cioè che la notizia tra però
Proviene dalle dichiarazioni di Calvaruso e di cannella
Come quelle di Cancemi
Anche le rivelazioni di questi ultimi sono del tutto autonome
Rispetto a quelle di Di Maggio e dei Brusca
E convergono su un unico dato su un comune dato
All'interno di Cosa Nostra si ripete a livello di vertice trapelò la notizia di un incontro tra il senatore Andreotti è Salvatore Riina
Come infatti Cancemi aveva preso quella notizia da Raffaele Ganci andaluso la prese in un momento di sfogo da Leoluca Bagarella come è noto cognato di Riina e soggetto ai vertici dell'organizzazione mafiosa
In circostanze analoghe Cannella come Calvaruso
Registrò le confidenze di Bagarella circa i rapporti tra il senatore Andreotti e Cosa Nostra
E circa l'atteggiamento critico del boss corleonese nei confronti di Riina che a suo giudizio non avrebbe reagito adeguatamente allo scarso interesse mostrato dal leader politico per le sorti del maxiprocesso
Ricordiamoci che tutti coloro che comandavano negativamente che abbiamo visto hanno commentato noti negativamente tra questi Brusca Bagarella erano detenuti maxi solo fecero in carcere Perrino
Ma vediamo qual è il discorso di Calvaruso
Nell'estate novantaquattro in compagnia di Bagarella all'Euromare guardavamo la televisione dove apparve l'immagine del senatore Andreotti
Bagarella commentò guarda questa cosa inutile
Se mio cognato mi sentiva quel giorno gli avrebbe rotto le corna mentre si fatto riempire la testa di chiacchiere
Alba d'uso gli chiesi allora se veramente Andreotti fosse loro amico ai boss rispose l'unica cosa buona che sta facendo comportarsi da uomo d'onore ovvero negare
Nelle parole di Bagarella l'accenno a quel giorno
Non può che riferirsi a un'occasione di incontro tra Riina e Andreotti altrimenti non si comprende come Rina avrebbe potuto rompergli le corna a distanza
L'atteggiamento del critico critico di di Bagarella che verrà registrato anche da Pannella
Coincide o come ho detto esattamente con quello penso ed Emanuele Brusca attribuirono concorda attribuiscono concorda mente al padre Bernardo
La risposta che fornisce Bagarella a una domanda imprudente di Calvaruso imprudente perché quando questo non è un uomo d'onore
è l'unica che il boss può fornire
Allo stesso Calvaruso quando l'uso è il suo uomo di fiducia
è colui che gestisce la latitanza che tiene i contatti con gli altri associati ma ripeto non è un uomo d'onore quindi Bagarella davvero mafioso non conferma e non smentisce
Si limita a commentare positivamente l'atteggiamento di assoluta negazione di fronte alle contestazioni assunto dal senatore Andreotti
Atteggiamento di redazione anche di fronte all'evidenza delle risultanze del tribunale anche il tribunale ha più volte evidenziato e sottolineato
Vediamo in sintesi che cosa ha riferito Cannella
Verso la fine del mille novecentonovantatré apprese da Bagarella
Che Salvo Lima e Ignazio Salvo non avevano mantenuto gli impegni assunti
E non si erano attivati abbastanza per l'aggiustamento del maxiprocesso
Poiché avevano compreso che il clima politico era mutato non volevano farsi arrestare
Che per tale motivo erano stati ammazzati che anche il senatore Andreotti aveva tradito Cosa Nostra
Aveva contribuito a varare la legislazione sui collaboratori di giustizia facendosi uno schermo di protezione non aveva fatto niente per il maxiprocesso attribuendo la colpa alle scarse pressioni di Salvo Enti di Ima
E meritava anch'egli di essere ammazzato
Ripete acqua il discorso di Enzo sottolinea il Pubblico ministero
Dopo l'arresto di Riina che non aveva reagito adeguatamente contro i politici le cose sarebbero cambiate con Bagarella non si poteva più scherzare
Il tribunale
Nel valutare queste dichiarazioni
è leva un primo sospetto
Quello della tardività
Non sarebbero genuina perché tardive
Ma un sospetto del tutto ingiustificato
Perché le stesse remore
Di Cannella o di Calvaruso
E se serve è amore a
A affrontare il delicato tema dei rapporti mafia-politica
Le hanno avute soggetti di rilievo
Molto di rilievo che non per non rispetto a a Cannelle a Calvaruso
Anche le perplessità del tribunale sul fatto che Bagarella si sarebbe lasciato andare a confidenze su temi riservati con soggetti che non erano uomini d'onore sono fuoriluogo
Le regole di Cosa Nostra come sempre come tutte le regole sono fatte per essere violate
Dico da questo da non non non si può trarre alcun argomento di seria valutazione dal rispetto o meno delle regole di di Cosa Nostra aveva tenuto conto ma insomma non possono costituire un dato scelto un elemento certo da cui trarre determinate conclusioni
Tra l'altro
Sia pennellate Calvaruso avevano con Bagarella rapporti di assoluta fiducia
è abbiamo apprezzo non soltanto in questo ma in molti altri procedimenti
Come gli uomini d'onore
Fossero avvezzi
A lasciarsi andare a confidenze anche a quelle che
Si riferivano a aspetti riservati come i legami con allora le quelle connivenze con esponenti politici perché questo accresceva il loro prestigio gli stessi uomini d'onore e poi decideranno di volta in volta
Il punto in cui le loro confidenze potevano arrivare
Ma poiché è davvero incomprensibile l'osservazione del tribunale
Quando ritiene queste dichiarazioni insuscettibili di verifica
Il racconto di cannella di Calvaruso si incrocia reciprocamente
Su vari punti quattro all'atteggiamento di Bagarella che dissente da da Riina coincide l'abbiamo visto con l'atteggiamento attribuito a Bernardo Brusca dei figli Enzo ed Emanuele
Quel racconto coincide inoltre
Con Di Maggio è con i Brusca sul punto concernente l'argomento discusso tra Riina il senatore Andreotti cioè le sorti del maxiprocesso
Ma tornando alle dichiarazioni di cannella
Che si è limitato a registrare le confidenze del capomafia il tribunale
Individua individua
Incongruenze nel suo racconto ma non tiene conto per questi non si limitò appunto a prendere atto di quelle confidenze non poteva fare domande specifiche a quelle confidenze poi rassegnate
Affronteremo in seguito approfonditamente
L'argomento del maxiprocesso ci occuperemo delle notizie che circolavano tra gli uomini d'onore circa la soluzione in futuro dello stesso processo è del diffuso generalizzato malcontento che circolava serpeggiava tra i detenuti
Soprattutto come abbiamo visto dopo la legge Mancino
Violante
è un atteggiamento generalizzato intanto di malcontento
Nei confronti dei referenti politici che non
Si interessavano così come Cosa Nostra avrebbe voluto e sotto questo profilo anche da nella Calvaruso non fanno altro che confermare questo dato che come vedremo non è una ridda incontrollata di voci ma è una realtà
è stata confermata è rimasta confermata
Ma il tribunale che ha parlato di impossibilità di riscontri
Non ha tenuto conto di tutto e quegli elementi che invece confermano il tipo di rapporti che
Correvano tra Bagarella e Calvaruso Cannella
è del tutto ovvio con non potremo mai
Trovare un riscontro specifico del contenuto della conversazione che ebbero anello qual valuto con Bagarella perché è ovvio che l'unico che potrebbe confermarla sarebbe lo stesso lo stesso Bagarella
Ma
Non dobbiamo dimenticare tutti quegli elementi che sono stati acquisiti a conferma dell'attendibilità delle dichiarazioni di questi ultimi
Sono stati accertati gli stretti rapporti di Calvaruso e cannella con Bagarella in particolare Calvaruso fu arrestato con lo stesso Bagarella come è noto nel luglio novantacinque Giovanni Brusca hanno indicò come suo factotum
Andaluso fu quello che tra l'altro diede indicazioni su un rifugio di Giovanni Brusca il rifugio di Borgo Molara
è in quel caso Brusca non venne arrestato per un soffio perché
Venne pubblicata come è noto la notizia di una possibile collaborazione in corso del capo di Brancaccio del capomafia di Brancaccio di mandano ciò indusse Giovanni Brusca a fare le valigie in fretta e furia
Quando arrivarono a Borgo Molara
Gli organi di polizia trovarono gli occhiali lo spazzolino da denti documenti della compagna ma non trovarono più Giovanni Brusca e questo conferma della delicatezza e delle riservatezza delle notizie di cui era in possesso Calvaruso
Accertati anche i rapporti di Calvaruso con cannella e di quest'ultimo con Bagarella
Accertato che Bagarella dimorò a lungo in quel villaggio Euromare sono complesse sono anche note tutte le vicende dell'euro mare vinte non starò a raccontarle alla corte
Accertato anche attraverso fonte del tutto autonoma e mi riferisco alle dichiarazioni del collaboratore costa
Sull'episodio del trasferimento di numerosi carcerati dalla carcere dalla dal carcere di Pianosa accertato anche diciamo che a Bagarella erano noti i rapporti tra Cosa Nostra e il senatore Andreotti
Ma soprattutto
Ritorno a quello che è il nucleo centrale del racconto soprattutto dal racconto di Calvaruso
E cioè il riferimento a quel giorno
In cui Riina non avrebbe reagito adeguatamente si sarebbe fatto riempire la testa di chiacchiere
Questo racconto questa riferimento a quel giorno
Non può
Non essere valutato nella giusta misura perché va a saldarsi anche questo con le autonome convergenti dichiarazioni di Di Maggio e dei Brusca
è la convergenza reciproca dimostra la storicità dell'incontro in contestazione
Cercando di capire
Posso continuare a diciamo una quarto d'ora venti minuti
Posso continuare un altro
Sì lo so lo capisco dico mi rendo conto anche che sono argomenti un po'noiosi Tiridate dichiarazioni certo
Va bene allora un'ultima e ultimo argomenti
Queste fin qui esaminate uomo gli apporti più significativi
Forniti dai dichiara dai collaboratori di giustizia sull'episodio oggi in contestazione
Occorre poi ricostruirà il contesto in cui l'episodio si inserisce e questa ricostruzione è essenziale anche per comprendere le ragioni che determinarono l'incontro
L'argomento è stato ampiamente illustrato dei pubblici ministeri sia nella requisitoria chiedo scusa
Sia nella requisitoria che negli ultimi l'appello
Io non starò qui a ripercorrere
Tutte le argomentazioni tutte quelle motivazioni veramente assai diffuse assai complesse rinvio a quelle a quelle argomentazioni la ripropongo però non posso non farlo i passaggi più significativi
Ruota attorno al tentativo costante di condizionare entro l'esito del maxi pro esso
Che rappresentò per Cosa Nostra una sfida decisiva
Ed è all'interno di questa vicenda complessa che va inserito l'incontro oggi in esame
Era stato possibile per la prima volta
Grazie alle dichiarazioni e di Tommaso Buscetta di Calderone di contorno a cui si aggiungeranno nel secondo grado del giudizio quelle di Marino Mannoia era stato possibile diciamo ricostruire per la prima volta
La struttura unitaria e
Aver di Cosa Nostra ed era stato possibile colpirne anche il vertice il livello più elevato cioè la commissione
Per la prima volta non soltanto i soldati ma che i capi di Cosa Nostra rischiavano l'ergastolo e quindi sul terreno del maxiprocesso si giocava una partita decisiva
Una partita decisiva sia per l'organizzazione in genere ma soprattutto per i cavi e in particolar modo per Rina nessuna partita che si giocava non soltanto attraverso quello che era il metodo usuale di Cosa Nostra cioè il ricorso alle viole
Henze alla forza ma
Giocò attraverso quelle manovre dilatorie cui ho accennato dirette quanto me meno
A un risultato l'unico che poteva essere conseguito nel primo grado del giudizio cioè la scarcerazione dei detenuti e si giocò soprattutto
Atterra sull'intervento dei referenti politici dell'organizzazione e segnatamente del senatore Andreotti
Anche solo le risultanze abbiamo sino ad oggi è sottoposto alla rivalutazione all'attenzione della Corte ritengo dimostrino resistenza inequivocabile di pregressi rapporti tra l'imputato e Cosa Nostra dimostrano che i referenti politici locali tradizionalmente legati allo schieramento moderato facente capo a puntate venti e segnatamente in Puccini salvo furono graziati durante la guerra di mafia nell'ottantuno solo Soltan
Top per quella funzione cui dovevano assolvere cioè con la funzione di tramite tra Cosa Nostra e l'imputato tratteremo successivamente
Approfondita me il problema del cosiddetto aggiustamento del maxiprocesso ma non posso anche in questo
Che secondo una lettura appropriata delle dichiarazioni di numerosi e attendibili collaboratori esse convergono nella indicazione comun dell'aspettativa generalizzata è diffusa in Cosa Nostra che il maxiprocesso si sarebbe risolto in Cassazione grazie all'intervento del senatore Andreotti e alle pressioni eventuali o comuni
Anch'
Ne vale tenuto conto di tali premesse ma esaminato il contesto specifico in cui va collocato
Il contestato incontro André
Abbiamo visto come le vicende in terra
Uno svolgimento in primo grado sì avevano avevano determinato le premesse per una crescita progressiva di tensione tra i vertici di Cosa non
Sì mi referenti politici dell'organizzazione cioè l'onorevole Lima lo stesso senatore Andreotti abbiamo visto come Cosa Nostra realisticamente preso atto
Della impossibilità di un intervento risolutore l'inizio perché su quel processo era concentrata gruppi l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale e internazionale
E quindi aveva sperimentato con le manovre che aveva avrebbero potuto assicurare almeno il risultato della scarcerazione tenuti la situazione abbiamo anche visto questo era precipitata dopo l'approvazione nel febbraio mille novecentottantasette della cosiddetta legge Mancino volante la legge appunto che codifica Ava laterizio per la lettura e quindi
Venne meno quell'obiettivo ho della scarcerazione dei detenuti e quella legge è stata vista acuta da Cosa Nostra come uno smacco come un vero e proprio tradimento da parte della corrente andreottiana ma del suo leader
Cosa Nostra diede quindi una risposta doveva dare una risposta che fosse il più efficace possibile ma diede alle elezioni alla prima occasione utile le elezioni
Del giugno ottantasette
E la lezione fu quella di dirottare
Una parte dei volti cioè quelli pilotati da noi
Mafia dalla DC al che sei e in parte al partito radicale un gran
Il numero di collaboratori oggi abbiamo fatto
Abbiamo parlato di di ma sono e di Emanuele Brusca di Cancemi ma tantissimi altri hanno concordemente riferito non soltanto dell'indicazione di voto data da INA manca che di un contesto ambientale in cui si svolsero quelle elezioni
Atti di intimidazione durante la campagna elettorale ne ha parlato collaboratore Giovanni Raboni hanno parlato anche dei testi esamina di nelle dibattimento di fu una mobilitazione
Per dirottare i voti su un PSI né a lungo parlato Giovanni Brusca mi ha parlato tra i tanti anche Gioacchino la Barbera era Salvatore Pulvirenti vi fu l'ordine di Aster sì dal fare campagna elettorale per la dici e lo ha riferito giochino pende i no che tra l'altro i tempi rivestiva nelle cariche all'interno del partito quindi vi fu un dirottamento di voti su ordine preciso della commissione di Riina dalla DC al PSI Massimo attenti il numero indica e Enrico della percentuale di ribasso della Democrazia cristiana in favore del PSI è un dato assolutamente irrilevante
Lo che conta è il risultato di quella strategia il risultato secondo la strategia di
Lina andata a segno era quello di dare un segnale un segnale all'arma
Tempo ai referenti politici siciliani di Cosa Nostra l'obiettivo lo ha espressamente affermato
Giovanni Brusca nell'udienza del ventinove luglio del novantasette l'obiettivo era di dare un segnale anche minimo alla DC e per essa i suoi referenti politici che non ha hanno dimostrato per la sorte degli imputati del maxiprocesso l'interesse su cui Cosa Nostra aveva fatto affidamento
Quel segnale quindi doveva essere un momento di visibilità di quel malumore di quella insofferenza sempre più forte che rischiava di scaricarsi pericolosa per è direttamente sui referenti politici siciliani della dell'associazione cioè su Ignazio Salvo e su Salvo Lima
I quali peraltro per il solo fatto di vivere
Nel territorio siciliano hanno erano particolarmente sopra esposti è significativo il commento di Lima di cui riferisce Angelo Siino al risultato di quelle elezioni cosa
Nostra sono impazziti ricordiamo che i Salvo
Erano stati risparmiati durante la guerra di mafia
è perché lo sapeva
Lo stesso Lima quindi sapeva e la loro sopravvivenza era legata esclusiva sì a quel ruolo di Czerny era tra mafia e politica essi rappresentavano
E soprattutto all'assolvimento della funzione di collegamento che essi avevano con loro con il se l'attore Andreotti in proposito richiama alla corte le significative dichiarazioni che ha reso Giovanni Brusca il ventinove luglio del
Novantasette circa le minacce che aveva in passato rivolto a Nino Salvo su incarico di lì
INA per indurlo a interessarsi a intervenire e in favore dei gli imputati nel processo per l'omicidio del capitano Basile la fase in cui il processo era presieduto al presidente Curti Giardina Giovanni Brusca riferisce che andò appunto Danilo Sava Go di riferire don Antonino Vella che Salvatore Riina mi ha detto queste parole di intervenire su questo processo in maniera molto forte perché mi ha detto che ce n'è pure per lei si mise a ridere dice anche per e ce n'è ci dissi purtroppo si per tutto il resto otto anni porta si lascia andare a manifestazioni soddisfazione per il fatto che era un giovane che faceva con le minacce così pesante ma si tratta comunque di pesanti minacce che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio quale fosse la funzione prevale ente che Cosa Nostra assegnava ai suoi referenti politici e dimostrando che che quei referenti politici ne erano pienamente consapevoli
Nel giugno del mille novecentottantasette quindi
A seguito di questi eventi ho sinteticamente
Tempo ricostruito
Si verificò una situazione di gravissima tensione
Al punto che non poteva più essere gestita da RFI enti locali anche perché direttamente coinvolti è perché dimostrati sin capaci di gestire gli interessi di Cosa Nostra quella situazione la quindi obiettivamente tale da richiedere un intervento a un livello più elevato
Do al massimo livello da un lato
Il massimo livello di Cosa Nostra cioè Salvatore Riina dall'altro lato il senatore Andreotti c'ho il massimo livello
Tra i referenti politici su cui contava l'organizzazione occorrerà
Il referente politico principale assumesse in prima persona in quel momento cruciale le responsabilità
Di fornire
Si è
Meno divina
Requisitoria di cui appunto sto riproponendo i passaggi più significativi si sottolinea
La
Analogia tra la situazione che si venne a creare quel tempo è quella che si sarebbe poi venuto a creare
Alla sentenza di Cassazione nel maxiprocesso quando dopo la conferma delle condanne Lima Ignazio Salvo saranno minati da accusano tra che saluto un vecchio conto in sospeso
Allora come nel mille novecentottantasette essi non avevano assolto alla funzione per cui erano stati tre invita
E la tragica evoluzione degli avvenimenti del novantuno del novantadue dimostra come anche nel mille novecentottantasette la situazione era veramente dramma
Antica
E all'ora la ragione dell'incontro non può e non va individuata
Nell'esigenza di recuperare il sostegno elettorale andato perduto
è una ragione assolutamente riduttiva si trattava invece di dare re reciproche garanzie da un lato il mantenimento degli equilibri dell'assetto di potere
Loro esistente tra Cosa nostra e la corrente andreottiana in Sicilia e quindi la sopravvivenza di Lima ed Ignazio Salvo dall'altro la sopravvivenza della stessa cosa
Nostra che poteva essere assicurata soltanto dalla favorevole soluzione del maxiprocesso ne avevo accennato la posta in gioco col maxiprocesso era elevati
Veramente cruciale per Cosa Nostra così com'era decisiva per i referenti politici per i quali si trattava di
Era decisiva anche per l'organizzazione criminale e infatti soltanto l'esito favorevole del maxiprocesso avrebbe consentito di smantellare quel teorema può
Senta rischiava se fosse stato confermato come poi è stato confermato rischiava per la prima volta
La conta sì rischia per la
Di condanna al ristorante i vertici dell'organizzazione criminale che sino a quel momento sembrano fatta franca avrebbe delegittimato i pentiti la cui proliferazione costituiva in quella quel periodo una minaccia intorno ai per l'organizzazione avrebbe infine riaffermato l'autorità di
INA che era stata messa pesantemente in discussione
Dal fallimento di tutte quelle strategie che erano state sperimentate nel corso del processo
Abbiamo visto infatti come tutte
Lo state poi definitivamente poste i
Erano sorti idonei sito l'obiettivo ricercato proprio indipendenza dell'emanazione della legge Mancino Violante e andò in quel momento nel mille novecentottantasette e proprio nel momento in divi durato temporali da Di Maggio e da Emanuele Brusca si venne a creare una situazione di estrema
Drammaticità
Come per gli altri incontri in contestazione di cui abbiamo già parlato anche in quell'occasione la soluzione non poteva essere trovata
Dai referenti politici locali passava sopra la loro testa richiedeva l'intervento diretto autorevole dell'imputato l'unico che per la sua statura per la sua autorevolezza era in grado di fornire garanzie precise e quindi da un lato anch'
Di salvare dalla ritorsione di Cosa Nostra Salvo Lima Ignazio Salvo
Io però anche il presidente
Vorrei chiudere perché
Sono stanca
Se
Fusco giù
E a questo punto
No
Mentre cinque la corte
Più nel processo o per la prosecuzione della discussione
Dal quattordici per le io
A momenti
Prendi
Tanto la parte a ricomparire senz'altro avviso allora