Le stagioni della memoria. Autobiografia e militanza politica nel Novecento

Allora buongiorno cominciamo
Ci scusiamo ci scusiamo del ritardo
Un grande piacere dare il benvenuto al Lingotto a Massimo D'Alema Fausto Bertinotti a quest'incontro che è stato pensato
E voluto da Giovanni De Luna che
Da buon storico ho voluto occuparsi
Del comma di come la memoria si racconta e in particolare la memoria di chi ha avuto una intensa diciamo dominante
Biglietto Anzio politica come come è cambiato il racconto di questa militanza politica ecco questo era il tema dell'incontro biologico poi
Già che ci sono due o anche una comunicazione di servizio poco più tardi alle dodici e trenta
Massimo D'Alema presenterà il suo libro suo nuovo libro insomma la
Maghreb mensile invece Fausto Bertinotti
Suppongo sia attenere giocare un altro incontro
Intitolato la notte della sinistra noto che la sinistra perché
Qualcuno ha detto che la notte non è mai il così buio come prima dell'alba e quindi ci auguriamo accada
Gamba si avvicina
In questo stesso sarà la
Alle quindici ciò detto ringrazio moltissimo i nastri i nostri ospiti do attualmente Giovanni De Luna e tutti voi che siete con voi oggi grazie
Qualche ora
Sì la riflessione da cui siamo partiti per questa iniziativa era che in qualche modo la memoria nel mondo abilitante politico di un dirigente politico di un uomo politico
Non ci restituisce mai solo ed esclusivamente il vissuto di un individuo di un uomo ma ci restituisce cose più complessive la concezione della politica il tipo di militanza che ha scelto
Diciamo un universo
Che vale la pena scandagliare però come dire a partire da una
Dà una chiave interpretativa molto limitata che quella del rapporto trascorre a memoria e militanza politica
Non c'è dubbio che come
La memoria del militanti politici comunisti e socialisti nelle proprie l'attrazione del movimento operaio novecentesca fino al bene degli anni Cinquanta
Avete caratteristica molto precisa perché viene come dire determinata da due coordinate la storia il partito tutte e due con la
Con la maiuscola storia noi costola partito con la fai
La storia è quella come in qualche modo che fa sì che chi
Partecipano esperienza politica di quel genere si senta dentro
Il flusso di una storia che scorre
Quasi indipendentemente dalla sua volontà verso una meta che quale sarà l'evoluzione la conquista del potere quello è quello che sia ma che comunque
è un traguardo in traguardo che si può raggiungere
Ed è un traguardo legittimata non tanto dalle ambizioni personali
Lei poi chiedete alle proprie e propri sentimenti ma proprio dall'inevitabilità una sorta come dire
Di consapevolezza di essere nella storia come si diceva allora veniamo da lontano e andiamo lontano ecco come dire questo appuntamento con la storia è una delle cose più significative della vita politica novecentesca
E
In qualche modo rimbalzava immediatamente anche sull'auto rappresentazione di questi militari fino agli anni cinquanta che si scriveva al pc
Doveva compilare una sorta di schede autobiografiche indicati più e i meno della propria vita privata
I più erano naturalmente tutti gli elementi che più si avvicinavano al modello ideale proposto dal Partito capolista anche proprio dell'antropologia
Del militante quindi come dire un'estrazione proletaria una la un lavoro una dedizione alla causa se tutto va un quadro
Il più possibile edificante
Di se stessi e dalla propria dimensione morale individuale
E i meno erano tutti delle cambiamenti si allontanavano da questo modello prestando un'estrazione sociale piccolo borghese
Ho alto Born ESA la come dire
Una certa propensione all'uso del tempo libero in chiave ludica essa ma tutta una serie di cose che non c'entravano tanto
Con quello che voi per i mesi conoscete bene come modello di riferimento abbiamo uno qui messale in prima fila che era l'operaio boh torinese di Borgo San Paolo che era proprio era sorta di icona
Classica del movimento operaio di allora che non frequentava i bordelli non andava nelle osterie e il più bravo lavoratore anch'esso ora questa però era
L'autorappresentazione che a loro che loro proponevano dentro in questa dimensione la casa secondo me che su cui vale la pena riflettere oggi è che
Questi più e i meno erano scanditi ovviamente dal partito e quindi in qualche modo ognuno
Sia auto alla paventata propria storia individuale dentro questa grande contenitore collettivo
Se tu eri la tessera di un grande mosaico di un grande affresco
E tutti quanti gli altri conti contributo che si mette a definire ad eliminare ecco questo mi sembrava la cosa più significativa anche la la tua dimensione privata era calibrata su quel tipo di scelta
In qualche modo come dire
Era la pianta un uomo che in qualche modo si Oliva in quel modo dentro quel contenitore che era il partito questa dimensione che
Avevo come ricaduta che vi sia una visione monumentale della della propria biografia hanno dimensione
Straripante della
Della dimensione edificante di testa biografia qualsiasi esperienza pensata anche l'esperienza estrema del car c'è l'esperienza più brutta che si potesse fare veniva vissuta nella
Nel monumento della cattedra del Bogliolo cioè quella
Tu eri in carcere mai scarcerare università ha studiato impararmi no quindi non più la sofferenza non più il tempo della della detenzione non più la separazione dei precari ma il tuo modo di auto realizzarsi come militante
Questa questa dimensione aveva vi ripeto per in alcuni casi diventava ho studiato un po'da vicino seria Sereni la moglie di Emilio Sereni è diventata quasi ossessiva diventava totalizzante questo modo di auto rappresentarsi nella storia
E nel partito evidentemente per i militanti di base non era più così evidentemente c'erano delle stratificazioni in terra cioè quello che vi propongo è un modello interpretato io ma non è ovviamente come dire abbraccia tutto l'universo di quel mondo se studiate le biografie studiate da Montalbetti sui militanti politici di base il quadro diventa molto più frammentato però è significativo questo ci tengo a sottolinearlo anche rispetto ai miei due interlocutori
Perché il militante novecentesco rispetto alla storia non è più il ribelle della tradizione anarchica dalla tradizione ottocentesca
Il ribelle vivevano in una dimensione in cui la storia era
Come dire il Paese Milena rischi quel Paese la cuccagna il l'età del loro cioè
è come se si può si rappresentasse fuori dalla storia no
Il militante politica novecentesco siti rappresentava totalmente nella storia quindi c'è questo passaggio dal ribelli al militante rivoluzionario alberata al quale come dire il Novecento rappresenta un accesso
Oggi
Ne stiamo vivendo una altrettanto radicale questa almeno è la mia impressione leggendo questa nuova ondata di memorialistica prodotta a partire dagli anni Ottanta degli anni Novanta ne parlavo prima anche con loro cioè io credo che
La svolta sia un po'già nel cuore degli anni Settanta in due libri di Giorgio Amendola un'isola e e l'altro una scelta di
Dentro vedove libri c'è già in qualche modo una
Una punta di nostalgica cioè non c'è c'è ancora l'epica c'è ancora
La consapevolezza di venire da lontano e andare lontano c'è la consapevolezza di aver contribuito a creare un grande partito di massa mai comincia ad affiorare come dire un tono più delle da elegia che di etica comunque già esserci spazio per dei sentimenti privati
Che non sono così fra Chiusi all'interno dell'involucro del partito nella dimensione totalizzante di privati o l'impresa insomma che il
Lì questo pare vittima di riferimento a cui
Mi riferivo prima un po'comincia spezzarsi e poi secondo me l'ottantanove da questo punto di vista un effetto
Traumatico nell'ottantanove come dire
Quella tradizione quella cultura si schianta
Contro il muro dalla storia
Si schianta mai più nella storia non ci si sente più nella storia con la S maiuscola immaginato questo grande questa grande corrente tumultuosa del
Processo storico ma
La storia
Si materializza in un buco contro quel muro ci si va a sbattere
Le cose cominciano
A cambiare credo che anche
Rispetto
Ai
Ai vecchi militanti della tensione comunista pensa agli ultimi libri di in grave di Rossi Sandra
I conti con la propria esistenza vengono fatti in maniera molto meno trionfalistica che nel passato
Comincia ad affiorare un tono anche amaro rispetto ad alcune scelte
La nostalgia
Che avevamo intravisto in Amendola chi diventa come dire una cosa molto più corposa e anche molto più straniante dal a un certo punto di vista i registi intimi stico si fa sempre più
Marcato io ho sottolineato devo dirlo perché mi sembra un dato di fatto poi non voglio
Trarre giudizi adesso tra salvi i primi due segretario del Partito Democratico hanno scritto due romanzi no quindi dalla dimensione
Gli assaggi sia stabilita una degli delle ricadute di quell'intreccio tra pubblico e privato nella partito nella storia
Era il fatto che molti copre militanti e dirigenti comunisti usavano il loro rapporto con la storia per fare i conti anche con la politica lettera Milano vi Amendolara o la storia dei gruppi dirigenti del PC di Togliatti sono come dire interventi squisitamente politici stante poi
Longo essi già come dire intervengono anche loro proponendo anche loro una fitta documentazione sulla Resistenza quindi questa
Dimensione del vedersi nella storia e di vedere anche la propria vita dentro la storia e quindi come dire parte integrante di una storiografia
Sulla sul pc
Questa viene meno
Viene meno guardate glielo dico da storico questo che viene meno
Prima di tutto tra gli storici
A partire dall'ottantanove come se si fosse in aridità e un intero filone di riflessione storiografica
Manca a quel punto lì di colpo una grande pervasiva narrazione di quello che è stata del tutta l'esperienza del comunismo italiano nel Novecento italiano
Anche lì ci si comincia a frammentare il rapporto con l'URSS diventa cominci assorbente così comincia a scavare negli archivi in quella direzione ma si perde la pervasività del grande racconto storiografico
Alla frammentazione e la ricerca corrisponda secondo me la frammentazione della memoria
Remora che noi con cui noi ci confrontiamo e a questo punto di una memoria
Che molte volte privilegia condire un'toni intimista un tono auto riferito lo dico se c'è Bertinotti qui
Lo ve l'ho già scritto sia
La il suo libro che appena uscita che l'occasione di questo incontro ma anche deliberi Fassino è come se mano mano che ci si allontani dal loro percorso di formazione come si mano mano ci si allontani dal modo con cui loro sono approdati alla militanza e ci si avvicina
Alla stagione all'interno del quale la militanza politica si è coniugata con gli impegni di Governo e per la responsabilità di governo
Si perdesse il respiro della grande storia
Tutto si frammenta all'interno dei faticose trattative di governo all'interno di scissioni consumate minacciate poi realizzate all'interno di una frammentazione che e la straordinaria di produzione in chiave politica
La frammentazione abbiamo visto per la ricerca storica sul piano dalla mancanza di una pervasiva narrazione stasera
Questo per dirvi che previa ritornando alle all'interrogativo centrale che di questo incontro allora una memoria di questo tipo che
Riflessi a come rimbalza sulla concezione la politica che oggi
Queste memorie propongono come che tipo di militanza c'è alle spalle di una memoria che si presenta oggi in questa direzione
Con costa tantissimo ma è un un un paradosso che coinvolge loro ma coinvolge tutta la mia generazione devo dire la verità coinvolge chiunque di noi
Opera in questo settore cioè
Se voi vedete fino agli anni Settanta quell'immaginare la propria esistenza individuale la propria biografia dentro questo grande affresco collettivo faceva sicché il tuo ruolo della sosta crescesse insieme al tuo partito no
Serate questo grande
Movimento collettivo all'idea del corretto cresce insieme tutti quanti gli altri
Dagli anni novanta in poi il paradosso
Con cui dobbiamo confrontarci tutti e che
Si è diventato Ministro degli esteri è diventato presenta la cava rete diventa professore universitario che è diventato giornaliste chi è diventato cioè
Sul sul piano delle nostre biografie indichi individuali non c'è dubbio che
Come dire sono stati anni decisiva la nostra formazione per un bilancio positivo dalla nostra esistenza individuale tutto questo
In un anno drammatico disfacimento di tutto quello che era il contesto politicamente al quale noi ci siamo in via eccetera ci siamo ripresi siamo cresciuti
L'idea di avere consegnato l'Italia scusatemi insomma comporta come sperpero assomma sia
A a questa destra
Non ci porta via se non voglio usare categorie che poi nella notte il muro del pianto che sta cosa equipararsi porta oggettivamente ha una difficoltà che raramente abbiamo affrontato all'interno del sessanta anni dalla strada dell'Italia repubblicana
E dentro queste nostre difficoltà come ci stiamo noi come individui
E come rappresentò me ci rapportiamo altrove all'intera nostra biografia rispetto agli strumenti della politica
Perché guardate che in quel progetto storia il partito tutte e due con la maiuscola
L'elemento chiave di quelle biografie era la dimensione dell'artista lirismo politico cioè la convinzione che con la politica troppo Tessi cambiare il mondo in qualsiasi direzione dolore si cambia
Pietro potessi cambiare le dimentico dimensioni biologica della dimensione termica dimensione delle appartenenze naturale dopo devi cambiare le appartenenze naturali
All'interno di un grande progetto politico
Quella militanza era quel tipo di concezione politica
Oggi
Questo corto circuito che si è completamente consumato ma su questo volevo sentire loro astratta
In un quadro che ci
C'è adesso indicato
Secondo me una traccia caseari utile
Io però
Vorrei provare
In qualche modo distinguere
Tra
Il rapporto tra storica e militanza
E il tema della memoria
Nel senso che in qualche misura io penso che il tema della memoria attraversa anche fasi molto diverse
Storicamente diverse
Ma configura sempre una sua autonomia
Perché io penso che noi dobbiamo tenerci lontana da quella che a me sembra una una sciocchezza
Cioè l'idea che ci possa essere una memoria condivisa
La memoria è il frutto di un'esperienza
Questa esperienza naturalmente può essere marcata molto da un tratto individuale
Ho anche da una storia di una comunità
Ma non può pretendere sì come lezione generale
La storica e dentro la storia militanza invece pretendono
Un confronto sul sua interpretazione
Sulla lezione della sto
In qualche misura
La seconda dimensione e una dimensione pubblica politica la prima lo è
Per quel tanto che come dire dove le femministe il personale diventa politico ma solo per quella misura
Naturalmente adesso noi siamo su
Su un campo in un tempo in cui tutto si rovescia
In cui nulla diversamente da quello che pretendeva la cultura femminista che il personale diventa politico adesso è il politico che diventa personale oggi certe
Almeno secondo me è un articolo di vuol diamanti sulla sulla Repubblica che io condivido molto su questa mutazione di fondo del panorama in cui lavora
Viene sostanzialmente smantellato e la dimensione pubblica viene spezzata in tutti i suoi confini con il privato
E
La la la dimensione
Della politica dell'intrattenimento dello spettacolo del personale si fonde in una dimensione che configura diciamo una
Secondo me erosione della democrazia
Una messa in buona della democrazia proprio anche in quanto configura questa mutazione di fondo che non consente più come dire il controllo democratico la partecipazione se non appunto inventando le forme della politica
Ora
Io penso che
Giovanni De Luna ci dicono a cosa
Importante quando ci chiede di vedere la differenza
Tra lei narrazioni nella storia
E quelle narrazioni che invece pur essendo nella storia non sono della storia io penso che
Questa avvertenza sia giusta però
Vorrei proporvi un'idea un po'diversa di questo Novecento di cui all'aspetto all'interpretazione che giovani Luna propone a me convince poco il carattere come dire compatto
Il compatto col
Allora intanto secondo me sarebbe meglio operare una scritta se parliamo del movimento operaio e delle narrazione di acconti nel movimento operaio cioè in quella particolare accezione della sinistra
Che si configura come sinistra di classe
All'interno di un'idea di una critica del capitalismo fondata sulla critica alla voce alla iato nessuna idea di trasformazione della società in direzione di nascita socialista o comunista insomma
Se parliamo di questa storia
Secondo me c'è una fase che precede la nazione nella storia
Ed è la fase della progettazione della storia
Il leader del movimento operaio prima del diciassette
Non si esercitano né in frazioni né in autobiografie e neppure in una saggistica politica
Si cimentano sulla teoria dell'evoluzione
Da dall'ENI Ina caos che alla Luxembourg avvenga Stein accorcia il tema eh
Come si fa la rivoluzione
Questo
Questa fase diciamo del primato dalla teoria a me pare questa nettissima mentite maturate in cui i dirigenti del movimento operaio
Sì si confrontano sulle grandi costruzioni geologiche sull'idea della transizione cioè su come si fa realizzare questa programmazione
Grossomodo diciamo assumeva equità
A la periodizzazione che che che ci proponeva tempo fa altro serve finisce il diciassette il diciassette
Segna
Una tappa che configura
Una storica del movimento operaio caratterizzato da quella ideologia e da lì comincia l'ingresso nella storia la storia è stata finalità o gettati a
E da lì entra nel campo della realizzazione
Secondo me si può dire così per il Novecento e
Questa storia
Che subisce uno scacco ed una sconfitta drammatica
Dà luogo a un compost novecento in cui
No non solo la teoria viene abbandonata ma appunto fatica la narrazione a incontrare la propria appartenenza ha una storia costruita
Io sul Novecento sarei però più articolato
Piuttosto che una piramide
A me sembra una costellazione quella delle narrazioni del Novecento
Sia per i soggetti che sono stati diversi tra di loro che raccontano esortiamo sull'Italia
Sia per
Le forme di comunicazione e vero è vero che sono tutte interni a una appartenenza
Cioè l'appartenenza a un movimento operaio che fa la storia nel senso che
Non ci potrebbero essere quelle narrazioni senza l'idea del socialismo del comunismo non ci potrebbero essere
Ma c'è anche nella nella
Nella vita concreta delle persone qui siamo a Torino
è del tutto evidente mi paiono mai che la Resistenza
Della compagine operaia
Che resistette alla repressione della FIAT
Ai licenziamenti per rappresaglia
Lo fece certamente sulla base
Di un conflitto
Sul salario la condizione di lavoro l'organizzazione in fabbrica la dignità dell'avvocato
Ma
Sostenuto da un'idea
Di far parte di una storia che avrebbe realizzato non solo la propria liberazione validazione dell'umanità altrimenti quelle pagine io credo non si sarebbero potute scrivere così
E quella quota di sacrificio
Di cui tu parlavi che viene anche espressa indubbiamente sopportata da questa
Tensione che non è soltanto ideale che è un'idea che come forma di disse una missione
Nella ditta e nella propria vita
Ma queste storie sono molto differenziate
Io ecco sul punto che non mi convince e di attribuire a tutte queste storie una idea di retorica monumentale questa cosa ma a me non convince certe cioè psichiatra dice ma non c'è solo non è vero che c'è solo questo
Intanto vorrei far notare
Che siamo di fronte a una gamma enorme di narrazioni non di narrazione Dina azioni è ben vero che c'è un primato del partito fortissimo del sindacato forti tutto vero
Ma non è vero che questo Confort comma uno universo compatto non è proprio vero
Intanto è possibile persino individuare una differenza di genere
Chi ha in mente i libri di Teresa Noce viveva in piedi o rivoluzionari di professione cito a proposito Teresa Noce perché nessuno può venire in mente che parli di una femminista
Trattano di una donna che ha costruito la la propria idea sulla emancipazione della donna
Tutti quindi fortissimamente interno a quella parte della storia del Novecento beh ma se lo leggete
Vi rendete ben conto che lì il peso dei sentimenti degli affetti delle passioni delle aberrazioni persino di coppie di vita
Hanno un peso che nella letteratura maschile politica non c'è intanto cioè una differenza di genere
Poi c'è un'articolazione
C'è c'è
Il peso importante degli interventi
Dei quadri di élite dei massimi dirigenti del partito che tu hai citato
Ma senza fare una gerarchia c'è poi una messe
Di narrazione racconti di grandi dirigenti intermedi
Che costituiscono secondo me una del quantitativamente certamente alla parte più grande della di quella letteratura
E che secondo me non può essere letta sotto il segno dell'affetto ricca e del primato del partito e della dipendenza al partito vorrei fare qualche esempio
Il libro di
Punire Garavini sugli anni duri alla figlia
Tutto si può dire Tanner che ci siano delle colpevoli omissioni
Nei confronti di una primazia del partito non dico neanche in termini di linea ma persino di riconoscimento della sua prima sia culturale giusta o sbagliata che forse quelli avevo all'orgoglio di saperne di più della Direzione centrale del partito del Comitato centrale
Era lo e la loro conformazione e assolutamente verificabile come tale in quello diverso che torinese
Del sindacato della FIOM della Camera del lavoro e di quel modo di essere comunisti
No guardate io penso
Che con questo vale per tutti i movimenti in Italia Italia continua a essere Italia delle cento città non c'è nessun movimento che prevarica questa dimensione
Non lo fai porti neanche il Partito Comunista questo grande grande diciamo costruttore dividendi di idee generali e condivise non ce la fa a domare l'irriducibile articolazione e complessità del Paese
La e un sindacalista torinese del PC è un sindacalista milanese del PC sono più lontani tra l'uomo che un militante comunista è un militante socialista i toni assoluta
In quegli anni sto parlando di quegli anni
C'è dunque una pluralità
Che ricche conforma culture politiche differenziate significativamente differenziate
O ancora
Chi ha detto
La narrazione di Cesco Chinello un dirigente autorevole del Partito Comunista veneziano in Veneto dal titolo un Barbaro veneziano mezzo secolo da comunisti poi farà delle scoperte rilevantissime
Che non dopo il muro di Berlino all'inizio degli anni Sessanta Cesco che nella
Naturalmente so bene che in un'autobiografia si può anche forzare qualche percezione con un sapere di dopo ma scrive
Che ritorna da una riunione del comitato federale
Dire nel sia a cui era giunto Amendolara per diciamo così disciplinare un dissenso torna a casa e dice la storia del Partito comunista come Partito della rivoluzione è finita
Stiamo parlando del sessantuno se posso sbagliare di qualche
Di qualche mese ma insomma di qualche anno ma non di più
E anche lì si vede la differenza con Torino e con quelle dimensioni nazionale che si leggono i dirigenti
Ancora prima se uno legge mille novecentosessanta
Scatole di cemento
Scritte da essa corneo Gianni Alasia e Dozzo un operaio FIAT licenziato per rappresaglia che produce il suo diario giorno per giorno tra come cerca di schivare licenziamenti si vede che c'è
Un acconto totalmente privo
Della certezza della storia esposta moltissimo all'idea dello scacco quotidiano Della possibile sconfitta e anche della drammaticità delle operazioni interni insomma
Vorrei proporvi il fatto che anche nel pieno del Novecento
Negli anni in cui il movimento operaio era forte del Partito comunista la CGIL il movimento cooperativo i grandi insediamenti territoriali e la fiducia nel futuro non è vero che ci ha un acconto solo
Della storia e la retorica della idea di essere semplicemente parte di questa
C'è invece un'idea anche differenziate
Non solo di persone ma di realtà
Co complessa
E infine
C'è tutta una parte
Che che quella della della cultura locale dell'uso del Magnetofono nella raccolta del
Informazioni racconti su terreni di lotta
Che ha visto una parte diffusissima diffusissima di militanti del movimento operaio raccontare storie spesso con una grandissima criticità
Rispetto al movimento operaio nel suo complesso e diciamo così sostanzialmente era etiche
Ecco io penso che l'insieme di questo elemento configurano
La letteratura politica nella storia del Novecento dopo il diciassette una storia complessa e composita
E che non è riducibile al primato del partito
E a una idea sacrificale della propria militanza politica c'era lasciatemelo dire anche un bel po'fra l'altro di divertimento
In questa militanza politica anche un po'di se posso permettermi di gioco
Anche un po'di ironia e di autoironia
Qui c'è nello pacifico se venisse qui a raccontarvi un po'dell'Estonia come le ha vissute direttivi rendereste conto di come si può insieme essere partecipi di una storia tra virgolette eroiche
E insieme a riderci sopra
Cioè proprio una diciamo articolazione se che secondo me non può repressione non come capite non voglio attese alle magnifiche sorti e progressive del tempo passa
Però non sono d'accordo nella riconduzione della letteratura del movimento operaio nei suoi trent'anni gloriosi diciamo così depositare tavolo dell'economista
A una pura retorica e adesione al primato del partito penso che ci fossero molte più cose sotto il cielo di questa narrazione
E anche
E anche punti diciamo particolarmente esposti alla Ettore Ca'del sacrificio sono stati spesso attraversati ironicamente
Carcere
Cito un uomo di tradizione azionista però credo di poterlo fare però una lunghissima storia di dirigente del movimento operaio
Vittorio Foa io ricordo ancora un libro di Vittorio fuori in cui era riassunta la sua biografia quindi stesa da lui medesimo che terminava con
Smise gli studi a causa della caduta del fascismo punto con ciò volendo dire che è uscito dal carcere uno studio più non era vero ma è indicativo di
Dello scarto che si poteva a venire in questa dimensione
Condivido invece
La diciamo periodizzazione novecento possono cento questo e condivido perché sì si annuncia
Ma tu hai fatto la citazione di libri di Amendola nel PAI così
Crescita diciamo così una un passaggio
Tra i grandi dirigenti che sottolinea anche queste operazioni diciamo molto forte con la persona diciamo oltre il toto spuri ti costa
è particolarmente vero questo dopo la sconfitta tiri validi
Rossana Rossanda e Pietro Ingrao spero
Sono indubbiamente Limbadi che non si possono immaginare prima della sconfitta queste indubbiamente è così
Questo questo terreno è un terreno
Nel quale la memoria eccola qua prende il sopravvento perché prende il sopravvento e chiudo perché prende il sopravvento
Perché ci si interroga su che cosa può essere salvato di quella storia
Questi libri sono in qualche modo la testimonianza di un rifiuto all'altezza
Cioè di
Dire ma guardate che non tutti naturalmente da una parte di questi almeno quei due che ho citato certamente dice che cosa del novecento sconfitto può transitare oltre
Bene
Noi non siamo ancora in grado di dirlo politicamente noi non siamo a fine parlo per me
Non siamo in grado di dire politicamente le parole per il passaggio dal Novecento al dopo novecento per chi pensa
Che quella sconfitta
Non abbia cancellato il problema
Che quelli avevano messo all'ordine del giorno cioè il tema dell'eguaglianza e della trasformazione della società per quelli che non pensano
Che il capitalismo sia l'ultima fase della storia dell'umanità e magari trovano una conferma della crisi che sta esplodendo per questi
La memoria può essere un modo per non semplicemente per uno maggio ha una storia
Ma per estrarre una lezione che può essere fatta transitare
Come ancora un annuncio una testimonianza
Capisco che questo possa anche essere letto in termini messi amici capisco
Fitto cioè tu dici tu testimoni non ce la fai a dare una soluzione politica al tema della rivoluzione in Occidente dopo il Novecento non ti arrendi e quindi in qualche modo invochi
Un attese
E quello che tu hai imparato
In quello che tu hai imparato che potrebbe
I confluire in una nuova storia cominciasse
Urge il movimento operaio di storia mi ha vissuto una sola
Quando
Perdere
Drammaticamente alla comune di Parigi per circa cinquant'anni sta sotto schiaffo
Finché riuscirà a elaborare la storia che poi comincia il diciassette io non dico che dobbiamo aspettare cinquant'anni dico semplicemente che la storia non è finita grazie
Ma
Ma credo che la
Introduzione di Giovanni De Luna ciò che lui ha scritto le considerazioni di Fausto Bertinotti ci mettono di fronte ad una
Complessità dei temi di argomenti io cercherò di
Delineare una mia pista diciamo senza la pretesa di affrontarli tutti
E parto insomma dalla sostanza della tesi di De Luna cioè
In definitiva che c'è
Una
Cesura
Nella
Vicenda del ricchissima memorialistica di militanti e dirigenti della sinistra del movimento operaio
Che fino ad una determinata epoca sono
Ci si si presentano come contributi ad una
Visione collettiva
Come storie individuali che confluiscono come affluenti diciamo nel grande fiume della storia del movimento operaio del partito
E quindi
è una memorialistica che sta dentro una visione della storia e una concezione della politica politica come qualcosa che dà un senso alla vita nel duplice
Significato di significato e orientamento
E chieda un certo momento in poi insomma la vicenda storica la sconfitta della sinistra si riflette anche su questo genere
Che assume invece una curvatura più intimista dica più amara più letteraria disse
Meno orientata nel senso della storia
E
In un certo senso diciamo questa questa nuovo corso della memorialistica di sinistra verrebbe preannunciato dei libri di Amendola in parte vero Amendola
Amendola e militante dirigente ma anche un grande borghese però si può mai dimenticare questa dimensione della sua personalità
E
Il suo suo romanzo di vita a una scelta di vita all'isola sono e la storia di un grande borghese la storia di una grande famiglia borghese italiana
Oltre ad essere la storia di un dirigente del movimento operaio
E direi che nell'ultima parte della sua vita poi mi aveva ritrovato anche un certo equilibrio tra
Militanza e
Recupero di una dimensione personale affettiva familiare
Fu lui molto
Molto forte il ricordo a proposito di memoriali di memoria diciamo
Uno straordinario discorso di Amendola
Di cui purtroppo c'è soltanto
Un resoconto sommario negli archivi del PC
E qui splendidi verbali delle riunioni della direzione quando Amendola rifiuto la candidatura alla Presidenza della Camera dei deputati
Che nel settantasei fu offerta a lui
E propose
La elezione di Pietro Ingrao
E fu un discorso splendido anche del tutto irrituale in quel contesto perché parlo dalla sua vita dei suoi rapporti con la moglie
Mi scuso in un contesto dove queste cose erano diciamo proibite salvo che pochissime persone e comunque totalmente inusuale e poi
A un certo punto si lancio in una
Elogio riparatoria Di Pietro Ingrao che anche questo lascio tutti somma
Davvero li pesa la singolarità della figura umana e intellettuale la
Personalità di Giorgio Amendola che si riflette fortemente in questi suoi scritti autobiografici che sono anche dei
Indubbiamente diciamo a differenza della memorialistica
Corrente sono scritti di un
Valore letterario indiscutibile
Ora
Io credo che in questa tesi di fondo ci proponete perde una c'è un elemento di verità non c'è il minimo dubbio
L'ho ammirato molto lo sforzo di Bertinotti di ricostruire una storia dell'eresia dei
Anche precedente al è vero
Poi d'altro canto lui un eretico io appartengo più alla tradizione ortodossa diciamo e quindi da qualche punto di vista
Predette Onofrio
Nel senso che
Nel senso che appunto somma è vero quello che dice Bertinotti è vero che la storia della sinistra italiana è una storia più ricca più tormentata e
Diciamo
Che non è iscrivibile dentro la retorica dello stalinismo diciamo storia anche di
Di vicende individuali segnate da spirito critico da capacità di intravedere in anticipo diciamo
Gli esiti
Diciamo
Di una visione così acritica del della storia però insomma non c'è il minimo dubbio che questa perché questo passaggio cioè
E
A mio giudizio
Quello che si spezza da un certo momento in pochi
Più ancora che non il senso della storia bond in fondo diciamo
Insomma l'idea che
Il processo storico andasse deterministico amente verso il Messico di magnifiche sorti e progressive insomma
Noi avevamo ereditato già da Gramsci una visione un po'più problematica di questa questione
Quello che si spezza è una vicenda collettività
Cioè
Da un certo momento in poi
Le biografie individuali tornano ad essere interamente individuali
E cessano di essere parte di una vicenda collettiva
Il che naturalmente
Diciamo
Imprime un segno a questa più recente stagione della memorialistica
E spinge ciascuno a fare i conti con se stesso
A mio giudizio con moltissimi rischi
Io vorrei dire che non in non solo la memoria difficile pensare ad una memoria condivisa ma innanzitutto la memoria ingannevole
Assolutamente ingannevole la memoria
Nulla è ingannevole come la memoria io
Io ho scritto soltanto un libricino ordini che la ricostruzione
è un ricordo di Berlinguer fondamentalmente però anche volutamente molto personale ed è la ricostruzione di tre mesi
Un frammento
Beh vi assicuro che se non avessi passato diverse intense giornate nell'archivio del Partito comunista avrei scritto delle castronerie micidiali sul filo della mia memoria pure penso di non essere completamente andato ancora ma
Ma
Perché
Perché la memoria in
In impressionante lente inganni
Ovviamente essendo
Così assolutamente personale diciamo persino nel raccontare i propri ricordi
E conveniente consultare gli archivi non lo dico solo per un dovere familiare diciamo ma in questo caso anche per una
Per una esperienza vissuta
Senso che
A memoria e profondamente distorsiva che il rischio di consegnare diciamo
Voglio dire agli storici anche se in fondo poi gli storici dovranno poveretti cimentarsi arte con questi nostri lasciti diciamo il rischio di
Di consegnare delle notizie false è fortissimo
Quindi
è difficile pensare ad una ad una memoria condivisa la memorialistica tanto più quando diventa così diciamo testimonianza individuale deve essere prese con le molle
E
Deve essere considerata nella sua appunto con complessità e letta con molta attenzione tuttavia io non credo che questa
Memorialistica più recente
Rappresenti esclusivamente diciamo questo ripiegamento Intimissimi dico questo sconfitti istmo io sinceramente non riesco a sentirmi partecipe di questo drammatico sconfitti ISMU della sinistra italiana
Intanto perché non credo che siamo stati sconfitti credo che sia un'analisi superficiale
Autoreferenziale
Della della vicenda italiana di questi anni
Sarà che io sono più pessimista sul nostro Paese ma ritengo piuttosto sorprendente che noi siamo riusciti a contendere alla destra
Il Paese in questo quindicennio
Perché tutto sommato
La crisi del sistema democratico dei partiti la crisi del parlamentarismo che fu così sconvolgente
All'indomani dell'ottantanove
Aveva creato tutte le condizioni perché la destra si impadronisce del Paese
Direi che quello era l'esito di gran lunga più probabile della vicenda Italia
E il fatto che questa sinistra pure attraversata da una crisi storica indubbiamente delle sue forme storiche da un processo confuso di trasformazione
E tuttavia sia di uscita a ricostituire un fronte democratico che per quindici anni ha conteso il terreno la destra
Otto anni hanno governato loro sette avendo lavorato noi
E se noi allarghiamo lo sguardo al Paese esigono governano il Governo di Roma noi governiamo la gran parte delle città delle regioni insomma
Il fatto che questa sinistra di petto in pieno sconvolgimento delle sue forme storiche e anche in una ragionevole crisi dei suoi fondamenti culturali
Sia riuscita a contendere il terremo ad una destra che aveva
Nelle sue vele il vento della storia c'è poco da fare perché su di chi si
Su chi si doveva battere
La contemporanea caduta della Repubblica Democratica uscita dalla resistenza del muro di Berlino su di noi era difficile che si abbattesse su Berlusconi onestamente
E che in tutto questo la sinistra italiana sia riuscita ad essere invitato
Una grande forza organizzatrice diciamo di uno schieramento democratico che ripeto contende il terreno alla destra CRUI io lo considero un risultato tutt'altro che disprezzabile
Certo
Bisogna guardarlo come è giusto da lontano in una dimensione storica diciamo e non abbandonarsi
Sono comprensibili e tutti condividiamo diciamo gli smarrimenti personali ma se noi consideriamo questa vicenda in una dimensione storica io la considero
Materiale
Di
Degno di di di di di una riflessione meno meno drammatica meno enti misti che ha diciamo meno curvata sull'assenso di una traumatica e compiuta sconfitte
E quindi da questo punto di vista ciò il vero grande problema di fronte al quale noi sia
E che in questo passaggio confuso
Noi
Chi è stato appunto la
La caduta delle forme storiche della sinistra in Italia e
Un processo ancora incompiuto di ricostituzione di un campo politico democratico
Noi non abbiamo fatto una grande operazione culturale che rimane necessaria e cioè quella di
Riannodare i fili no abbiamo oscillato tra dichiarazioni di discontinuità
Rese necessarie anche dall'incalzare delle scadenze politiche Lecce
Nuovi ismi i devastanti dal punto di vista culturale
E ho resistenze arcaiche che difficilmente possono a preparare il futuro ma una vera grande operazione culturale
In grado di
Senza di ristabilire immessi ciò che è vivo e ciò che è morto nella storia della sinistra italiana
Noi in questa non l'abbiamo fatta
E io credo che anche
Diciamo la
La frammentazione dei racconti individuati nasce dal fatto che non abbiamo fatto collettivamente ciò che sarebbe dovuta dovuto alla storia del Paese non soltanto le nostre biografie cioè
Una vera riflessione profonda
Sui nessi tra la storia della sinistra italiana e la vicenda dell'Italia di oggi su ciò che in quella vicenda storica
Ragione Bertinotti quando dice il Novecento me e mi riferisco ad una vicenda più limitata se volete del Novecento cioè
La storia della sinistra italiana e la funzione che la sinistra italiana svolto nella vicenda democratica del nostro Paese
Che cosa è vivo di quel
Di quella vicenda che cosa continua e in che modo nella storia di oggi
Che cosa invece in qualche modo deve essere
Definitivamente riconsegnato diciamo al passato anche facendo giustizia di una certa retorica sull'originalità del comunismo italiano cioè vedendo in che misura questa retorica corrisponde effettivamente
Alla realtà e in che misura invece la vicenda del comunismo italiano può essere
Consegnata diciamo alla sconfitta storica del comunismo internazionale io credo che fino in fondo questa riflessione non l'abbiamo fatta
E
Non credo che la si faccia attraverso
Lo sforzo per ripercorrere vicende individuali
E penso che anche la memorialistica individuale ci guadagnerebbe se noi potessimo fare duramente col sostegno di di di forze intellettuali perché questo è
Un grande lavoro intellettuale e politico riusciamo
Se noi potessimo fare collettivamente questa riflessione sulla nostra storia comune
Questo lo dico ma non lo dico per doveroso ottimismo perché
La prassi deve sempre nutrirsi di ottimismo insomma è uno che ha fatto non so quanti comizi ieri si appresta a far ventotto oggi pomeriggio diciamo non può neppure per un momento sospettare di essere parte di una sconfitta storica sano andrebbe a casa diciamo ma
Permetto di dire che al di là di questo dovere professionale
Non è vero
Non è vero non è vero cioè
Spezzata divisa tormentata
Il centrosinistra italiano la sinistra italiana eccetera è una realtà straordinaria presenta la metà circa di questo Paese una realtà straordinaria tiene il campo
E lo dico perché nulla e peggio lo sconfitti ISMU innanzitutto serve alla leadership politica per non vedere i propri e Roma
Anziché vedere i propri errori e
Molto più semplice sentirsi parte di una sconfitta storica
Io faccio politica
E prima di arrendermi alla sconfitta storica continua a pensare che forse
Se un anno o due mesi fa avessimo fatto un certo accordo sulla legge elettorale avessimo costruito diversamente io continuate
Che forse
Corso delle cose
La politica certamente la politica non è più quell'idea pervasiva
Che riempiva la verità ma un senso alla vita eccetera ma
La politica rimane una dimensione cruciale dell'agire umano
E
Quando la politica ha chiari i suoi obiettivi
Essa come agire può
Non dico determinare ma certamente condizionare anche nel corso della storia grazie
Bene la politica in grado di condizionare il corso della storia non è in grado di gestire questa sala perché abbiamo il biglietto cinque minuti e ci hanno sbattuto via quindi stanno arrivando già gli altri che grazie dall'avvocato
Va