"Nuovo piano energetico nucleare"

Gli amici
Che aderendo al nostro invito sono intervenuti a questa riunione che giudichiamo importante importante per la rilevanza dei temi e per le scadenze anche politiche parlamentari connesse alla l'iter di approvazione del piano delle ipotesi di piano energetico nelle quali oggi si discuterà
Senza sentire con introduzioni che se appartengono più alla competenza di Giulio Di Donato
E il relatore di base di questo nostro incontro vorrei appunto ringraziare sollecitare il dibattito più ampio nella speranza che da questo stesso nostro convegno possono venire ulteriori elementi di giudizio per una valutazione che si è sempre più approfondita è pari alla importanza strategica delle decisioni che dobbiamo assumere per lo sviluppo per la competitività
Per non è nipote un'iperbole anche per lo sviluppo dalla nostro paese alla parola Giulio ordita
Quasi due anni fa nel settembre del mille novecentottantasei in questa stessa sala dove i socialisti proporremo che l'Italia non si addentrasse ulteriormente nel nucleare abbandonando la costruzione dei reattori del progetto unificante utile
Eravamo a pochi mesi dal tragico incidente di Cernobyl il primo evento prodotto dall'uomo in tempo di pace che rivelava la verità del rischio
Elevata possibilità di incidente gravissimo centinaia di vittime conseguenze irreversibili e durature per anni e anni su un'intera aria continuità
Allora fummo accusati di aver espresso giudizi sotto l'emozione dell'evento molti filo nucleari del mondo scientifico che politico si affrettarono a tranquillizzare la gente un tentativo impossibile ed infruttuoso
Prima perché la reazione di paura vera l'espressione di una grande manifestazione di razionalità collettiva e poi perché come disse in quei giorni Olof Palme siamo la prima generazione che non può permettersi di sbaglia da ciò partimmo perché a pile per cercare di decidere insieme in quel convegno di due anni fa chiediamo che non avendo nessuna pregiudiziale ideologica il nostro no alla costruzione di nuove centrali nucleari si basava su tre ordini di ragioni economiche ecologiche sociale di particolare per quanto riguardava le prime contestammo lo slogan ma che allora era in voga ore centrali con la rovina economica perché al contrario decidere di entrare nel mille novecentottantasei nel nucleare dopo Cernobyl quando questa scelta compiuta venti trent'anni fa era già in discussione presso molti di quelli che l'avevano attuata sarebbe stato un errore per la nostra economia
Un errore perché si trattava di investire in una tecnologia se non obsoleta certo non nuova e non più competitiva
Dati gli alti costi d'impianto e per la sicurezza ed in un settore industriale privo di futuro tutto costruito sul mercato interno si trattava di investire come dicevo cinquanta sessanta mila miliardi in venti anni con risultati esigui sul piano dell'approvvigionamento e ad altissimi costi sociali ed ecologici
Naturalmente in quell'occasione non ci limitammo a dichiarare solo ciò che non voleva avanzammo una proposta che tracciava i lineamenti di una politica energetica del tutto innovativa rispetto al passato
Chiedemmo che si elaborasse un piano energetico basato su previsioni più realistiche di quelle precedenti
Su una politica di indirizzo della domanda e non di crescita dell'offerta sull'aumento di efficienza del sistema energetico nel suo complesso e sul risparmio energetico
Sulla protezione dell'ambiente dall'inquinamento in mediante l'adozione di rigorosi standards ambientali
Sull'organizzazione e lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo energetico impegnando l'Italia nella ricerca sulla fusione nella sperimentazione sui reattori a sicurezza intrinseca su un maggiore impiego del metano sull'uso pulito del carbone
Sullo sviluppo delle fonti nazionali in primo luogo quelle rinnovabili
Il tutto nel rispetto delle compatibilità economiche generali e di sviluppo dell'economia italiana
Non c'è bisogno che ricorda i presenti come vengono accolte le nostre proposte le ostilità persino in qualche caso gli insulti che ci attirarono addosso
Dissero in molti che eravamo visionare che chiedevamo cosa impossibile realizzabili che avrebbero rovinato l'economia italiana che avrebbero allontanato il nostro sistema industriale da quelli degli altri Paesi industrializzati seguirono mesi di scontro politico
Uno scontro politico che fu molto duro che portò prima la caduta del governo Craxi poi alle elezioni anticipate volute a tutti i costi da Fanfani dalla DC anche per evitare i referendum
Ma alle elezioni il nostro partito crebbe riuscimmo ad imporre al nuovo Governo Goria di tenere i referendum entro l'anno
La vittoria ai referendum fu schiacciante
La stragrande maggioranza degli italiani aveva ben compreso le nostre proposte le approva o i nonostante i risultati referendari ci fu il blitz di Goria su Montalto la caduta di quel governo e la formazione dell'attuale che assunse l'impegno di attuare la riconversione della centrale di Montalto e che ora si accinge a presentare un piano energetico in cui molte di quelle idee per le quali fummo aspramente criticati in passato sono oggetto di proposte che devono diventare operative
è stato uno scontro duro faticoso
Ma i risultati non sono mancati
Nelle numerose lezioni sia politiche che amministrative che si sono avute dopo quel convegno del mille novecentottantasei la nostra rappresentanza politica nel Paese è costantemente cresciuto a
E il merito di ciò va certamente alla politica generale che il nostro partito ha sviluppato dentro il governo è fuori soprattutto all'azione incisiva efficace che il compagno Craxi ha saputo svolgere da quando è alla guida del partito e negli anni in cui è stato capo del Governo però certamente la vicenda energetica ha avuto un ruolo non secondario in questi successi rappresentando in qualche misura il paradigma del modo in cui i socialisti affrontano i problemi che maggiormente scuotono la coscienza del Paese
Un modo non emotivo
Non agitatorio o populista ma riflessivo coerente estremamente dialettico nella fase di elaborazione delle decisioni e delle strategie io ricordo che non sono mancati
Al nostro interno dissensi divergenze di opinioni su singoli punti su questioni anche rilevanti come per esempio una
Profonda divergenza di opinioni che si era manifestata all'inizio sul problema di Montalto di Castro ma poi alla fine un modo una metodologia determinata coerente e una volta che quelle decisioni sullo stadio assunto gli obiettivi scelti
Aperto sempre i contributi di chi nella società opera per le riforme ed il progresso ma determinato a realizza la società italiana gli elettori hanno compreso i nostri discorsi semplici chiari e coerenti che ci hanno votato il nuovo piano energetico di cui discuteremo questa mattina
E che sarà al centro del dibattito politico nei prossimi mesi ha certamente risentito del clima culturale delle proposte che noi abbiamo avanzato in questi mesi
D'altro canto i criteri per la stesura del nuovo penne erano già stati individuati con estrema chiarezza nella mozione della Camera dei deputati del dicembre del mille novecentottantasette
Mozione che noi avevamo contribuito a stendere incontrando allora notevoli difficoltà nella stessa maggioranza di governo
In quella mozione si indicavano i seguenti criteri
Previsione del programma di investimenti nel quinquennio Investimenti per il risparmio energetico per la tutela ambientale per assicurare al Paese la massima indipendenza possibile nella produzione eletti
Nessuna nuova centrale nucleare
Nuovo sistema istituzionale e di governo dell'Energia che preveda l'uso sistematico della valutazione d'impatto ambientale
Comprendente una pubblica inchiesta e la determinazione dei ruoli della pubblica amministrazione delle regioni degli enti locali nelle varie fasi della valuta azioni d'impatto
La procedura di definizione degli interventi socioeconomici
L'assorbimento nella valutazione di impatto ambientale di tutte le fasi relative ai processi autorizzativi
Una maggiore flessibilità per adeguare l'offerta all'effettiva domanda
La diversificazione delle fonti il risparmio energetico la politica tariffaria degli incentivi la cogenerazione il teleriscaldamento la razionalizzazione della rete di distribuzione dell'energia elettrica
E il miglioramento della gestione del carico letti
L'analisi dettagliata del parco elettrico nazionale necessaria per predisporre un piano di sostituzione delle centrali termoelettriche che presentano bassi fattori
Di produzione ed elevato impatto ambientale
Centrali oli combustibili a ciclo combinato a letto fluido uso delle miscele acqua Carbone incentivazione delle fonti rinnovabili delle utenze sparse per le isole minori
L'equilibrio geografico degli impianti di produzione di energia
Potenziamento dell'idroelettrico allargamento della banda di produzione per gli autoproduttori
Campi geotermici fonti rinnovabili presentazione contestuale al penna delle normative sul sistema di governo dell'energia e della valutazione d'impatto ambientale
Si tratta in gran parte di cose che troviamo nel nuovo piano energetico
E questo è un dato positivo che non possiamo non rimarca
Così come d'altra parte occorre affermare che vi sono molti aspetti che richiedono modifiche da approfondimenti e che certamente il dibattito di stamane evidenzia segnalerà
Ci sono infatti aspetti poco chiari altri carenti altri confusi
Sarà necessario tra l'altro attendere non solo il varo ufficiale del piano da parte del governo ma ciò che forse più importa
Il disegno di legge di accompagnamento al piano perdona contenere tutte le modifiche che esso propone
Perché questa volta si tratterà non solo di approvare il piano con una mozione ma anche una legge di accompagnamento e questo rappresenta sicuramente una svolta di metodo di notevole portata
In ogni caso si tratta del nome di una base di discussione valida ed è significativo che questo documento sia il frutto del lavoro di una commissione nominata dal ministro battaglie che nel suo complesso non si può certo
Definire nel filo socialista né antinucleare e nella quale però hanno efficacemente lavorato i ministri socialisti che da alcuni autorevoli esperti anche di area socialista
Il fatto che questa proposta sia incardinata su cinque obiettivi costanti dei nostri programmi e cioè il risparmio energetico
La protezione dell'ambiente lo sviluppo delle risorse nazionale la diversificazione delle fonti e delle provenienze geopolitiche
E competitività del sistema produttivo ha per lui anche il significato di una ricucitura del dibattito sui termini veri della politica energetica che si erano
Inutile nasconderlo frammentati e polarizzante nella polemica sul nucleare noi constatiamo che nella proposta del comitato non solo non c'è più Montalto nucleare così come era stato deciso nel programma di governo ma Trino uno risulta sostituita da due unità a ciclo combinato e Caorso non è citata
Ed è sparita dal bilancio energetico del settore elettrico per chiarezza va detto che noi non avevamo richiesto la chiusura di questa centrale perché la mozione approvata alla Camera
A dicembre aveva semplicemente subordinato il loro riavvio all'adozione dei più avanzati standards di sicurezza e all'adozione di un piano di emergenza adeguato agli standard internazionali a meno di non considerare l'ipotesi di un interessato scambio per futuri accordi elettorali in vista delle elezioni europee ipotesi per la verità abbastanza fantastica
Il fatto che la proposta di Piano licenziata da un organismo
Con il prestigio del Comitato tecnico scientifico o patti implicitamente per la loro chiusura
Può essere interpretata come la conferma autorevole dell'impossibilità di gestire nel rispetto delle massime garanzie di sicurezza alle centrali nucleari dell'attuale generazione
Se così è ne prendiamo atto anche se naturalmente forse su questo sarà necessario attendere qualche elemento di maggiore chiarezza da parte del ministro
Ci sono ovviamente diversi livelli di lettura della proposta formulata dalla Commissione innanzitutto opportuna confrontarla con i piani precedenti in particolare quelli del mille novecentottantuno e quelli del mille novecento quello del mille novecentottantacinque
La prima considerazione che deriva da questo confronto e che come abbiamo ripetutamente sostenuto le previsioni dei fabbisogni nei vecchi piani energetici erano decisamente eccessivo
Addirittura in questa proposta le stime dei fabbisogni globali al Duemila solo comprese tra centosettanta e centottanta negate inferiori cioè a quanto i Piani energetici dell'ottantuno
E poi dell'ottantacinque prevedevano rispettivamente per il mille novecentonovanta ed il mille novecentonovantacinque
Ma poi osservato che non solo i fabbisogni inferiore ma e anche più equilibrato il mix delle fonti rispetto ai piani passanti pur mantenendo una sensibile riduzione dell'uso del petrolio
Di cui si fa carico soprattutto la produzione di energia elettrica cresce il consumo di gas che si riduce il consumo di carbone
Anche per quel che riguarda la dipendenza dalle importazioni l'assenza del contributo del nucleare non incide particolarmente essendo abbondantemente riassorbita dalla crescita prevista
Del risparmio energetico
E si passa così dall'attuale ottantuno per cento nella previsione di Piano al settantasei per cento per la dipendenza globale mentre la quota degli idrocarburi importanti diventa il cinquantanove per cento dal sessantanove di oggi
Come si vede in modo evidente il problema della dipendenza cioè ed è consistente certo esso deriva non dalle scelte che si fanno oggi quanto da quelle fatte o meglio ancora non fatte nel passato
E poiché è uno dei modi per ridurre la dipendenza oltre al nucleare rivelatosi impraticabile è il risparmio energetico è giusto affermare che la responsabilità per la permanente elevata dipendenza dell'Italia nel settore energetico e da assegnare ai protagonisti politici ed amministrativi della fallimentare politica energetica del nostro Paese negli ultimi trent'anni
Drammatizzare oggi questo dato che comunque c'è e va affrontato può però ribellarsi strumentale
Tra l'altro occorre tener conto del fatto che oggi i mercati tra Paesi industrializzati compreso quello delle energie naturalmente sono sempre più integrati che pertanto mentre il concetto di dipendenza energetica diventa sempre più sfumato acquista significato
Anche in ambito energetico il concetto di interdipendenza economica in cui i Paesi produttori Paesi compratori sono legati da reciproci interessi di scambio con reciproci vantaggi
A conferma di questo dato basta ad esempio pensare che sempre più spesso gli accordi di acquisto di fonti energetiche fanno parte di accordi commerciali molto più ampio
Così in realtà premesso che le ipotesi di un esaurimento a breve termine dei combustibili fossili sono ormai ampiamente smentite più che la dipendenza e la sicurezza degli approvvigionamenti che acquista rilievo
A fronte di un mercato potenzialmente instabile
Su questo piano all'usura riequilibrio delle fonti rappresenta l'unica vera risposta al problema strategico della vulnerabilità
Che può essere efficacemente affrontando ampliando al massimo il numero dei possibili Paesi fornitori
In ogni caso non poteva certo essere il quattro virgola cinque sui consumi globali del nucleare al due mila due mila dieci a fornire soluzioni a questo problema
Occorre poi tener presente che il nucleare avrebbe al più ridotto le importazioni di idrocarburi nel settore elettrico
E tuttavia e anche quello in cui l'uso del petrolio dovrebbe passare dal cinquantacinque per cento del totale
Del mille novecentottanta al quindici venti per cento del due mila secondo la previsione della bozza di piano energetico di cui discutiamo
L'aspetto forse più significativo di questa proposta di Piano e il rilievo che viene data ai temi sostanzialmente interconnessi del risparmio e della protezione dell'ambiente
Noi socialisti abbiamo sempre sostenuto che una manovra di politica energetica moderna non può che essere basata sull'uso razionale delle energie su una politica di limitazione e prevenzione degli inquinamenti
L'assunzione di un punto di vista ambientale permette di conseguire importanti risultati
E ciò non solo nel settore della produzione di energia di quelle elettriche in particolare in quanto mediante l'adozione di standards cioè i limiti di emissione dei diversi inquinanti
Consente di liberare il produttore di energia dal vincolo della fonte intrinsecamente meno inquinanti
Favorendo una maggiore flessibilità nell'uso delle fonti appunto ma stimola anche l'industria nazionale ad entrare nel mercato delle tecnologie e dei sistemi di abbattimento degli inquinanti mercato che allo stato dell'imposizione di forza Giappone e Germania e sono stati tra i primi a dotarsi di normative sedere basate su standard di emissione per la limitazione degli inquinamenti atmosferici
E per il quale mercato è previsto una grande espansione in tutti i Paesi industrializzati
Con l'adozione degli standards quindi si deve considerare superata la tradizionale contrapposizione Carbone sporco metano pulito la si deve considerare superata per lo meno in una prospettiva di tempi medi
Sia per la costruzione dei nuovi impianti che per l'adeguamento di quelli esistenti per i quali ultimi naturalmente occorrerà scegliere caso per caso il sistema dissi di disinquinamento più conveniente
Se sui temi generali abbondano elementi di raccordo con quanto proposto dalla Commissione
Ci sono tuttavia numerosi punti specifici sui quali è necessario un approfondimento su altri le soluzioni indicate nel documento non sembrano le più idonee al raggiungimento degli obiettivi ed infine ci sono degli aspetti sui quali non siamo affatto d'accordo
Innanzitutto c'è il problema del risparmio e della razionalizzazione del sistema energetico
Siamo certamente d'accordo sulla portata dell'obiettivo diciassette venti Mega TEP rappresenta un grosso salto qualitativo dopo decenni in cui a risparmi è stato assegnato un ruolo marginale poco più che simbolico però si tratta di un intervento per il quale servono strumenti di governo servono strumenti di valutazione degli interventi e questi strumenti sono al momento completamente assente
D'altra parte tutta la impostazione che nel piano si dal problema del risparmio e sulla dalla possibilità attuale delle nevi pur di fronte un programma di grandissime proporzioni
E invece noi pensiamo richieda un vero e proprio programma organico di interventi la cui portata trascende lo stesso piano energetico per interagire con quasi tutti gli altri piani di settore
A cominciare da quello dei trasporti a quello sull'agricoltura l'intervento sul Mezzogiorno e così via
E importante allora ripensare la legge trecento e otto per farne non più soltanto una legge di finanziamento ma una legge quadro sul risparmio che sull'uso razionale dell'energia che consenta di integrare i piani settoriali con i necessari obiettivi energetici
E che nel contempo preveda l'istituzione di un nucleo di valutazione degli investimenti in questo settore per evitare dispersioni e spreco di visus
Nel piano poi manca completamente la risposta ad uno dei punti essenziali della mozione del dicembre del mille novecentottantasette e cioè l'analisi dettagliata del parco elettrico nazionale
Scopo di questa richiesta sulla quale noi sistemo insistiamo
Particolarmente acquisire le informazioni occorrenti per predisporre un piano di sostituzione delle centrali termoelettriche presentano bassi fattori di produzione ed elevato inquinamento
Si trattava cioè di attivare un vasto intervento di ristrutturazione
Che consentisse di aumentare la produzione di energia di ridurre le emissioni inquinanti
In questo mondo garantendo il flusso di commesse all'industria elettromeccanica nazionale e favorendo così senza traumi la transizione verso nuovi standard tecnologici
Un altro punto dalla proposta che secondo noi richiede un approfondimento è quello della ricerca sull'acqua sul quale punto tuttavia le previsioni del piano sono abbastanza condivisibile
Dai dati forniti dalla commissione emergerà il fatto che io non esito a definire scandaloso il nostro è il Paese che spende di più per la ricerca in campo energetico
Rispetto alle spese totali per la ricerca scientifica o modestissime ricadute sull'economia nazionale
Questo fatto richiede un'attenta analisi se vogliamo che gli investimenti sulla ricerca scientifica previsti dal piano producano effetti diversi da quelli finora mancanti
Nel settore energetico in particolare le necessità di di circa sono oggi ancora maggiori che nel passato
Sui reattori a sicurezza intrinseca
Sulla fusione sui nuovi materiali d'interesse energetico sulle tecnologie di combustione sulle tecnologie antinquinamento c'è molto da fare con grandi possibilità di ricaduta non solo nel settore energetico ma su tutta l'industria in generale
Sui reattori a sicurezza intrinseca in particolare noi riteniamo che valga la pena di fare uno sforzo di investimenti se necessario anche superiore e se possibile anche superiore a quello previsto dal piano l'importante è che si faccia tesoro dell'esperienza del passato e si elidono gli errori che sono stati commessi
A questo proposito occorre spendere una parola specificamente sulla mia
Di fronte alle difficoltà di questi ultimi anni questo ente pur con carenze di programmi generali ha spesso saputo intraprendere strade anche al di fuori ristretto ambito energetico che sono risultati utili per il Paese molte volte
Tutto ciò è accaduto in virtù
Prevalentemente della capacità dei ricercatori che ne rappresentano sicuramente il patrimonio maggiore
è giusto che l'Enea continua ad essere il principale soggetto della ricerca energetica del Paese senza tuttavia che questo però significhi una rinuncia quel tanto di diversificazione che si è manifestato in questi la proposta di Piano delinea una procedura di autorizzazione delle centrali termoelettriche che comprende la valutazione d'impatto ambientale
Però su questo punto noi rileviamo che vi è stata una modifica rispetto alla mozione parlamentare dello scorso dicembre la quale richiedeva sostanzialmente una procedura di valutazione di impatto riassorbe ente di tutte le altre autorizzazioni
Quella che si delinea nella bozza di piano mette in sequenza una procedura di valutazione di impatto ambientale gestita dal ministero dell'ambiente ed un'altra di autorizzazione gestita dal ministero dell'industria
Cosicché nonostante i dichiarati intenti di semplificare l'iter autorizzativo si chiede più volte il parere agli stessi enti con delle ripetizioni che non aggiungono garanzie ma fanno solo allungare i tempi
Noi riteniamo che l'impostazione indicata dalla mozione alla Camera sia più corretta in quanto più lineare e più rapida e pensiamo che a quella si debba far riferimento
Neppure ci convincono molto le proposte relative al governo dell'Energia contenute nella borsa dipinti la proposta di trasferire la giurisdizione sui programmi energetici dell'ENI dalle partecipazioni statali al ministero dell'industria
Rischia di essere più un elemento di alterazione di equilibri aziendali molto delicati resterà la complessità del sistema e
E non un reale necessaria elemento di razionalizzazione è evidente che dietro questa proposta non vi è un fine di maggiore e migliore efficienza ma vi sono altre ragioni
Cercheremo di capire comunque questa è una proposta sulla quale non esitiamo annunciare una nostra opinione contraria
Ancora meno comprensibile risulta poi la proposta di istituzione del segretariato generale sull'energia che se i termini sono quelli contenuti nella bozza risulta essere solo una figura aggiuntiva a quella dei direttori generali delle fonti di energie delle miniere
Destinate quindi in questo senso ad aumentare l'iter amministrativi e non a semplificare diverso sarebbe ma naturalmente su questo occorre un approfondimento e quindi ce lo riserviamo
Diverso sarebbe dicevo se si creasse un'unica direzione generale delle energie aria assorbente le diverse competenze esistenti al ministero dell'industria
Su questa materia
La bozza di piano manca di un'esplicita proposta di politica industriale
Esplicita nel senso che naturalmente
Sottacere le implicazioni di politica industriale che potrebbero derivare non le descrive insomma non le sviluppa che potrebbero derivare dal perseguimento dei diversi obiettivi indica risparmio energetico le nuove centrali la ristrutturazione del parco termoelettrico gli impianti disinquinamento la logistica di approvvigionamento
Un piano così articolato come quello energetico diviene uno strumento di politica industriale quando riesce a realizzare un contesto che offrendo
L'opportunità alle intese favorendo non solo l'interesse del singolo di singoli gruppi industriali ma anche quello complessivo del Paese
Un'altra cosa che manca nella bozza e un'analisi della compatibilità economica complessiva del Piano e conseguentemente degli strumenti di copertura della spesa è un problema
Naturalmente di grande rilievo è un problema complesso richiederebbe probabilmente un approfondimento specifico
Però noi abbiamo interesse fin d'ora a fissare i criteri generali i guai del nostro giudizio devono risultare già se non è possibile accollare allo Stato e non è giusto accollare allo Stato tutti gli oneri degli investimenti necessari per il risparmio per l'ambiente eccetera occorre però che la ripartizione sia equa che essi vengano distribuiti in modo da non pesare prevalentemente sul reddito familiare
In conclusione luci ed ombre
E dopo ore vedere che le seconde prevalgano sulle prime attraverso una meticolosa rilettura della bossa nelle parti ancora controverse prima ancora che essa diventi il piano energetico
Ieri il mesto battaglia consegnato al Presidente del Consiglio la bozza io non sono in grado di sapere se il documento consegnato e lo stesso su quando abbiamo lavorato probabilmente ci sarà stata qualche modifica qualche correzione forse marginale per lo meno così ci dicono
Poi adesso naturalmente spetterà al governo valutarla approvarla
Credo che si apre in questi giorni una fase in cui bisognerà con attenzione diciamo seguire
Diciamo tutti i passaggi perché è giusto che già nel dibattito che avverrà in seno al Consiglio dei ministri
Le considerazioni che non stamattina faremo che dal dibattito dalle conclusioni del dibattito emergeranno possano balli
Naturalmente occorre una poi esercitare la massima attenzione sulla formulazione della legge di accompagnamento al piano e come ho detto dovrà contenere le modifiche proposte
Infine io vorrei fare osservare che se in questi anni le ragioni ambientaliste si sono affermate in modo crescente nel nostro Paese de questo è un merito che il precisi può senz'altro attributi con il governo Craxi problemi dell'ambiente hanno trovato un loro referente istituzionale ministero le prime dotazioni di risorse oggi con un ministro socialista l'ambiente il Paese ha iniziato ad adeguare in senza ambientalista la propria legislazione attraverso il recepimento delle direttive comunitarie
Sta per affrontare organicamente una emergenza grave per il Paese che quella dei rifiuti particolare quella di rifiuti tossici e nocivi e sta per dotarsi di un programma organico di interventi per il controllo dell'inquinamento il risanamento
La protezione dell'ambiente
Con un ministro socialista la ricerca scientifica è in corso un'azione di riorganizzazione e di sviluppo del settore
Necessari ed utili anche per evitare le distruzioni che si sono verificate in nel campo della ricerca energetica
Con i socialisti le questioni dell'Energia della sicurezza della salute sono uscite dal limbo degli addetti ai lavori
Per diventare questioni centrali del dibattito politico negli ultimi due anni e poi oggetto di un referendum ed oggi si avvia in una diversi e vicine di molti casi coincidente con quella della modernizzazione del corretto sviluppo del paese che noi abbiamo indicato
è stata la nostra iniziativa politica e la nostra azione di governo a fare intravedere risultati positivi e comunque a dare impulso ad un'azione di riformismo ambientale in un Paese dove su questi temi si registrano enormi ritardi
Sappiamo che molta strada ancora resta da fare molte resistenze da superare e sappiamo anche che potremmo ottenere di più e più rapidamente
Se sugli obiettivi di riformismo ambientale ci fosse una coerente convinta convergenza da parte di tutte le forze progressiste che vedono l'importanza centrale di questo tema nelle politiche di cambiamento nella società
Purtroppo finora è prevalsa una tendenza di tutt'altro tipo
Hans non sono mancate critiche
Scendo da parte quelle della bici quello del primo ma non sono mancate critiche le più diverse e contraddittorie alle nostre iniziative anche da parte del settore della sinistra
Critiche alle nostre iniziative senza le quali la questione ambientale sarebbe rimasta sostanzialmente al palo
Io ricordo che in passato ci sono venute critiche dal partito comunista che non riusciva a risolvere i propri contrasti e a scegliere una posizione sul nucleare
Ci sono venute da Democrazia proletaria ed al suo inconcludente oltranzismo e persino ci son venute da idee di verdi di bile forse per un'incontenibile fastidio per i successi socialisti come ha scritto l'amante di sabato scorso
Ecco rispetto ad atteggiamenti oggettivamente inconcludenti noi proponiamo l'esigenza di una collaborazione e se possibile di una convergenza tra tutte le forze progressiste sulle questioni dell'Energia
Dell'ecologia dell'economia che insieme rappresentano una grande ed impegnativa sfida per la scienza e per la politica
Ora la parola alla Fabrizio Cicchitto e per la sua relazione e invito chi ne avesse
Chi lo volesse di prenotarsi per gli interventi per il dibattito che ha
Però la Fabrizio Cicchitto
L'esigenza di un nuovo piano energetico
E nata sulla base di una riflessione critica lunga e complessa che si è sviluppata nel Paese che ha visto il nostro partito come punto di riferimento politico di un'elaborazione che forse non tutti almeno all'inizio hanno compreso appieno
Il compagno Di Donato poco fa ha ha ricordato i ha rifatto la storia
Di questa vicenda che a me sembra per vari aspetti esemplare sotto il profilo della capacità di unire in una proposta politica il senso e le responsabilità di governo insieme con un'azione riformatrice economica e sociale
C'è da ritenere che questo impegno questa battaglia del partito socialista sia stata compresa dalla gente e non si estranee nuovi e rilevanti consensi che abbiamo di recente registrato tutto questo ci carica di una nuove ancor più impegnativa responsabilità
Quella di tradurre quel nostro impegno nel delineare una strategia energetica coerente nel definire obiettivi strumenti e risorse
Che per la dimensione orizzontale economica sociale e tecnologica ambientare richiedono un grande sforzo di rigore di approfondimento di coordinamento e di presenza politica
Non sarà inutile quindi ricordare quelle che sono state le questioni che hanno portato alla necessità di elaborare un nuovo piano energetico
In questa occasione ricorderò solo brevemente due ordini di problemi
I limiti e le insufficienze che il vecchio pende il mille novecento ottantuno andava dimostrando già le prime verifiche con riferimento agli obiettivi posti ma anche in termini di erroneità idilli insufficienza di quegli obiettivi
Ricordo su alcune questioni previsioni dell'andamento della domanda ancora una volta eccessive e per Giunti assunti erroneamente come obiettivi
I ritardi nell'attuazione di un'azione efficace nel campo dell'uso razionale dell'energia
Gli squilibri programmatici gli errori gestionali dell'Enea
Una politica industriale su alcuni fronti essenzialmente assistenziale il priva del respiro necessario
Una sottovalutazione dei fatti più che nelle parole dell'emergenza ambientale e dei problemi dell'accettazione sociale sino alle vere e proprie assenze nel campo fiscale
Che la politica estera energetica e così via
E doveroso dire che alcune di queste questioni sono emersi in fase di attuazione altre che attengono a quel testo dipende le avevamo segnalate già quel momento mentre altre ancora e si sono venuti evidenziando attraverso un processo di evoluzione sociale che esprimeva una domanda più attenta nei confronti della qualità dello sviluppo
E su questo terreno che abbiamo impostato la nostra riflessione in materia di energia un nucleare e la nostra proposta di superamento delle attuali soluzioni tecnologiche in materia visto anche fra l'altro i ritardi e la modestia delle realizzazioni raggiunte
Un punto questo sul quale sarà bene tornare perché le cause non sono certi spariti con il superamento di quella scelta
La prima osservazioni al documento presentato dal ministro dell'industria deriva dalla constatazione
Che viene sancito il superamento delle attuali tecnologie nucleari si tratta di una decisione che era nelle cose nelle indicazioni referendarie ma non per questo meno rilevante
è un successo politico di grande rilievo
Ma c'è un altro ecco elemento che accompagna questa indicazione che a mio privé sparire occorre evidenziare valutare positivamente
E cioè il fatto che questa scelta si accompagna che a questa scelta si accompagna una indicazione di previsioni in termini di dipendenza petrolifera di oneri sulla bilancia commerciali di riduzione degli oneri ambientali uguali e su alcune questioni nettamente migliori di quanto indicato dal precedente
E questo risultato politico che conferma la giustezza della nostre importazioni in maniera clamorosa
Ci sia consentito dunque di rinviare ai mittenti quelle critiche in particolare quegli insulti nei nostri confronti che non sono certamente i mancati nei mesi passati
Il documento presentato dal ministro dell'industria evidenzia cinque obiettivi il risparmio energetico la protezione ambientale della salute che coincidono al di là di accentuazione o meno con quanto da noi proposto lo sviluppo delle risorse nazionali e la diversificazione delle fonti e delle provenienze geopolitiche che secondo me possono essere raggruppati come strumentali ad un unico obiettivo rappresentato dalla sicurezza degli approvvigionamenti
La competitività del sistema produttivo che è condivisibile in genere in linea generale ci sembra però il meno approfondito
E che noi abbiamo inteso specificare in termini particolari sotto il profilo dell'opportunità dello sviluppo quali-quantitativo dello dell'occupazione e quindi anche della politica tecnologica e industriale
Se quindi a livello di obiettivi generali pur con alcuni Riserve che attengono ad una migliore organizzazione degli stessi possiamo esprimere un parere sostanzialmente positivo e vedere confermate le linee di fondo della nostra riflessione
Sulla parte più propriamente dedicata alle europee alle proposte attuative opportuna una riserva complessiva
Peraltro lo stesso to me documento su varie questioni lascia esplicitamente aperta l'ipotesi e su altri rinvia ad ulteriori ad ulteriori analisi
Io qui mi limiterò ad alcune questioni perché poi la relazione generale la già fatta di Donato io mi militerà mi limiterò alcune questioni solo al fine di a di avviare un approfondimento e di semplificare alcuni di questi assensi di queste perplessità di queste pro contro proposte Antonio anche questo tuttavia senza pretese conclusive
Credo che un'assenza può una senso vada dato all'ipotesi di modificazione del mix di fonti energetiche
Il riequilibrio tra petrolio da un lato invitando il carbone dall'altro e uno dei punti coerenti con una politica della sicurezza degli approvvigionamenti
Non ha senso va dato anche all'enfasi con cui viene sviluppata la questione ambientale e all'esigenza di individuare nei problemi e quindi nei limiti ambientali uno dei binari enti quali orientare e guidare gli operatori
Una migliore comprensione ci sembra necessaria nei confronti dei riferimenti variamente espressi nel documento in materia di politica tariffaria soap e su questo terreno ci stanno molte problemi aperti anche molti elementi di di di discussione anche al nostro interno
Noi abbiamo proposto a suo tempo una riflessione
Che legasse le tariffe di un fattore scalzo come quello energetico gli oneri sociali di un fattore abbondante come lavoro abbiamo ripreso in stanza una proposta che fu avanzata un paio di anni fa fu ripresa e approfondita specialmente da Ruffolo e da pedone ci rendiamo conto della complessità dell'operazione della necessità di valutare il quadro generale delle compatibilità nonché i problemi aperti in siete scesi
Pur tuttavia ci sembra necessario procedere lungo questa strada e comunque apri su questo punto una riflessione di fondo
Una questione che ci sembra francamente insufficienti e per alcuni aspetti non marginali addirittura assente e quella relativa alla politica tecnologica e industriale da sviluppare a seguito degli indirizzi assunti
Noi concordiamo con l'ipotesi di confermare l'Enea quale strumento funzionale alla politica energetica e energetica e anche su un più ampio fronte dell'innovazione tecnologica
Ma come abbiamo già altre volte ha affermato non si risolve la questione con un semplice aggiornamento dell'indice dei programmi peraltro molto discutibile né tanto meno con un richiamo generico alla collaborazione con l'impresa
Le questioni dell'innovazione tecnologica sono ben più complesse e non si possono ripetere esperienze che hanno mostrato gravi limiti
Non si può pensare che da una parte ci sia questo tavolo delle collaborazioni e dall'altra separatamente quello dei brevetti delle licenze degli accordi industriali cioè della politica industriale
Una politica che come dicono ricordavo c'è c'è più nota per quello che leggiamo sulla stampa che per quello che viene detto nel documento e quello che leggiamo chiama in causa anche le partecipazioni statali in termini che ci lasciano fortemente perplessi
C'è il rischio in sostanza su questo terreno di ripercorrere le strade fallimentari del nucleare
C'è infatti una correlazione molto stretta fra la manovra reale di politica energetica che il nuovo pende di porre in atto e il futuro il presente e il futuro di un pezzo significativo dell'industria italiana
Sul piano delle scansioni temporali un piano delinea essenzialmente tre fasi
Una più immediata anche per la sua praticabilità nel breve periodo
Le altre intenti medi e lunghi la cui operatività però dipende da una decisione e da una messa in opera contemporanea la prima mi spiego a volere schematizzare al massimo il piano può esser visto come articolato in queste stanze
Una prima fase praticamente immediata che riguarda da un lato una grande e organi cooperazione di risparmio energetico e diamo tutela ambientale
E dall'altro lato l'aspetto della produzione elettrica fondata essenzialmente sulle strutture tradizionali e sulla tecnologia del turbogas
La seconda fase quella che porterà alla costruzione successivamente e successiva messa in opera di impianti Poli combustibili e dire la diventa un infrastrutture per la gestione ambientale del carbone
è una terza fase infine deve puntare su una grande trasformazione tecnologica fondata sul nucleare a sicurezza intrinseca
Queste due fasi di più lungo periodo dovranno essere accompagnate da un grappolo di altre innovazioni di rilevante interesse quali il fotovoltaico biomasse materiali superconduttori le celle combustibili eccetera
Insieme ad una grande operazione per un nuovo equilibrio ambientale anche Cristo sulla base di un importante processo di innovazione tecnologica rispetto alle scelte produttive in quelle che per comodità di schema chiamiamo la seconda e la terza fase l'Italia deve fare una opzione che insieme di politica generale di politica industriale
Cioè l'Italia deve scegliere se si assegna ad essere comprati rigidi queste tecnologie da altri elaborati portate sul mercato oppure se vuole anch'essa disporre in prima persona di almeno una quota di questo mercato
Ognuna di queste tecnologie richiede una riorganizzazione e concentrazione dei possibili soggetti industriali esistenti in Italia
Per potare avere la forza tecnologica e finanziaria di realizzare le necessarie intese internazionali con ruoli di partnership significativi
Questo è uno scenario che coinvolge da un lato pezzi di industrie italiane chi altrimenti subirebbero in modo drammatico
Lo scotto di aver praticato fino ad oggi una committenza facile
Perché fondata su quote precostituite e su costi assistiti ad opera dell'ENEL dell'Enea e dall'altro lato il diverso comportamento di questa stessa committenze
Qui su questo snodo assai delicato
Del rapporto fra STET scelte strategiche del pene
L'operatività nell'impatto ambientale dello sviluppo produttivo e dall'altro lato i soggetti industriali tecnologici ed economici finanziari
Devi applicarsi anche un alto livello di guida politica che in realtà questa è l'unica garante di questa strategia
A questo punto la prima riflessione nasce riguardo la operatività della stessa prima fase a cui abbiamo accennato a quella cioè quella centrata sul turbogas
E cioè se non sia il caso di avviare già da ora i da questa tecnologia qui disegno di politica industriale al quale ho accennato
Si tratterebbe in sostanza di verificare si dà un'iniziativa in questo campo che coinvolga le forze esistenti a livello nazionale e cioè per chiamare le cose con il loro nome la parte FIAT turbogas da parte degli Nuovo Pignone
Non si possano non si debba già procedere ad una fase di rafforzamento del sistema industriale nazionale
In sostanza acquisto della politica tecnologica e industriale è per noi un capitolo ancora tutto da scrivere e sul quale ritengo debba essere sviluppata un'azione molto precisa e responsabile
Probabilmente è invece sufficiente un riassetto del testo per quanto riguarda ruoli compiti delle regioni e delle istituzioni locali l'argomenti affrontati in varie occasioni e non è facile un giudizio complessivo noi abbiamo comunque individuato ma necessita di un diverso rapporto di apporto di questi livelli istituzionali e sarà bene dare a questa questione un'espressione più organica e unitaria per evitare problemi e rischi che abbiamo avuto già nel passato
Infine bisogna avere piena coscienza del fatto che parti significative dell'amministrazione pubblica devono essere pienamente coinvolte nell'elaborazione e nella gestione del potere
Quello che voglio dire in sostanza che se si vuole un piano energetico equilibrato sul lato dell'offerta e sul lato della domanda occorre prevedere interventi programmatici significativi e politicamente responsabile da parte di ministeri quali il ministero dei Trasporti quello dei lavori pubblici dell'agricoltura eccetera lo spesso ministero dell'industria dovrebbe preoccuparsi non solo dell'ENEL e dell'Enea e se passata
Ma qui sotto il profilo energetico
Tutto questo francamente nonostante la buona volontà delle dichiarazioni iniziali non c'è o è molto pallido c'è dunque il rischio di vedere un pene che almeno su questo fronte potrebbe ripetere di fatto gli squilibri di altri piani energetici
E anche attraverso queste riflessioni che forse si possano individuare soluzioni istituzionali più soddisfacente
In conclusione ci sono questioni che potremmo metterci alle spalle e verificare se un analogo consenso viene spesso anche da altre forze politiche
Una serie di questioni che andranno meglio definite e altre intorno alle quali dobbiamo formulare indicazioni sostanzialmente correttive sulla quale aprire un tavolo di confronto di trattativa e di verifica
Le due relazioni hanno posto con forza senza reticenze con la forza di stringenti ragionamenti i problemi che in questa delicata materia si pongono ci auguriamo che il dibattito con altre a forse con altre
Superamento di ogni reticenza su una materia di questo tipo essendo ormai alla vigilia di confronti parlamentari perché quello che mi pare essere una ispirazione di fondo di questo nostro convegno quello di non disattendere alla esigenza di per venire a tempi rapidi risoluzioni che siano in qualche modo operative uscendo da questa fase lunga di incertezza che rischia di condizionare a proprio la lunghezza dei tempi la stessa nostra prospettive
Le prospettive di fondo dalla che hanno del piano energetico e quindi allo sviluppo del Paese ha chiesto di parlare l'ingegner Bitetto consigliere di amministrazione dalla dall'ENI allorquando subito la parola
Io
Credo che sia molto positivo l'iniziativa il partito di quest'oggi e spero che oltre agli indubbi successi che già si sono riscontrati nella stesura del Bozzo per la bozza sia possibile dare un contributo ancora più originale nella parte operativa
Dovrà seguire alla proposizione del del piano energetico dal governo in sede parlamentare
Dice bene capito questa bozza varata dal governo dovrà poi andare in Parlamento che dovrà essere formalizzato con un atto legislativo non soltanto con una
Mozione parlamentare e quindi dovrebbe assumere una valenza diciamo giuridica molto più pregnante di delle passate bozze
Delle passati Piani energetici nazionali e allora diventa molto importante vedere forse fare una breve retrospettiva di che cosa è successo degli atti energetici nazionali
Dico come l'Italia qual è stata la politica energetica seguito ritagli attraverso atti a volte formalizzati a volte non formalizzati e quindi quali sono gli aspetti giuridici da formalizzare e quali sono gli aspetti che invece forse ebbene non formalizza
Io voglio fare una storia un pochettino lontana anche perché probabilmente bene capire che ogni decisione che in sotto la spinta di forti emozioni viene assunta ha poi una valenza storica per decenni e che quindi sulla politica energetica quando le facciamo delle scelte
Difficilmente le scelte non ricadranno su di noi ma ricadranno sui nostri schermi
Ecco io voglio ricordare che dal dopoguerra in poi cioè dalla storia vera nazioni dal Saint-Just elettrica dal cioè da prima della nazione senza elettrica italiana
Il piano energetico in Italia era praticamente il piano idroelettrico che poi era l'utilizzazione a penetrazione progressiva no di altre fonti che però fino all'attenzione dell'industria elettrica italiana
Forse Pina Mattei non hanno rappresentato altro che un fatto marginale rispetto a quello che era l'elemento portante per lo sviluppo industriale del nostro Paese
Invece intorno agli anni Sessanta
è incominciato e sono cominciate alcune scelte scelte che il Paese ha fatto ma che non ha fatto poi mette in piena coscienza della valenza strutturale decente venivano fuori
Ecco noi ci siamo trovati ad acquisire atti pur a scoprire che avevamo fatto una scelta con non negata l'energia cioè non coscienti di fare una scelta energetica che aveva privilegiato dal sessanta in poi la scelta del petrolio in maniera secca era l'epoca in cui si parlava dell'Italia come della raffinerie del Mediterraneo in un discorso ciò politico che ci vedeva come momento di interlocuzione privilegiata con i Paesi di nuovo in di di di di nuova indipendenza che erano tutti i paesi forti permette esportatori
Di petrolio e forti anche dei buoni rapporti che si erano costruiti in altre epoche grosso modo siamo abbiamo costruito abbiamo trasformato il nostro sistema in un sistema che aveva era esuberante per la capacità di raffinazione che aveva trasformato
Ed era imposto anche l'industria dei Pica una volta esaurito il
La risorsa idroelettrica di puntare per il futuro fabbisogno sul petrolio e su questo siamo andati avanti con delle scelte che son diventate operative dopo la guerra del Kippur
E qui è incominciato dopo la guerra del Kippur con dona canta il ministro
Dell'industria è incominciata la storia dei Piani energetici e voglio ricordare che è cominciato Donat Cattin con la scelta famosa della opzione nucleare dell'identico modo centrale nucleare che non ci sono mai fatte perché però hanno in qualche modo sviluppato il dibattito fino alla seconda crisi petrolifera quella che si è sviluppato alla fine degli anni settantanove ottanta
E che ha trovato la situazione di il Paese una situazione di di stallo con una certa che ha costruito a ha incominciato a a creare immediatamente nella coscienza opinione pubblica un rifiuto di natura psicologica perché evidentemente nella cui centro piene pubblica il nucleo ha sempre rappresentato è stato associato a all'evento di Oshima e quindi è sempre stato considerato come un fatto di difficile accettazione per quanto riguarda l'opinione pubblica e quindi non è a differenza di altri Paesi noi non siamo riusciti a decollare tipo di scelta e ci siamo trovati nella seconda crisi petrolifera a dovere riproporre un discorso di diversificazione energetica quando ormai il peso
Del petrolio nella produzione energetica non soltanto per quello che riguarda l'energia elettrica aveva assunto i livelli che tutto Gino che stiamo riscontrando intorno altre settanta ottanta per cento lamenta gli altri Paesi cominciavano ad uscire da questo tipo di qua
E questa seconda crisi per il nostro Paese anche rappresentato e questo vorrei ricordarlo momento molto difficile digestione perché è stato l'epoca in cui la nostra inflazione raddoppia rispetto agli altri Paesi non eravamo particolarmente deboli c'è tutto il mondo occidentale
Aveva era in difficoltà
Rispetto la bolletta petrolifera non avevamo delle difficoltà maggiore buona parte del differenziale che era legato a questo tipo di problema
E allora intorno agli anni Ottanta il grande dibattito energetico si è riaperto il maggiore con una presa di coscienza molto ampia
Con un tema fondamentale come superare il vincolo economico legatura Energia ancora non era stata assunta a livello di coscienza dell'operatore politico
Dico e dell'operatore di governo l'esigenza che questo vincolo nell'unico vincolo sul quale si costruisce nel cinema intorno a questo tema si è sviluppato
Primo pian piano dell'ottantuno quello della diversificazione che riproponeva il rilancio del nucleare e ripropone una diversificazione anche su altre fonti
Questo piano sappiamo che il contratto e difficoltà l'unico fatto ovvero che in qualche modo a generato è stato il famoso progetto unificato che poi muore comprino due
E il rilancio di Montalto di Castro che muore in questi giorni
E poi ha rappresentato un minimo nucleo di centrali Poli combustibile che sono quell'insofferenza sono quattro sostanzialmente sofferenza in giro per l'Italia
Questo piano era stato aggiornato nell'ottantacinque
Senza grandi eventi in una situazione anche poi di minore drammaticità delle mercati petroliferi ed è stato aggiornato con un'accentuazione sul nucleare proprio il momento in cui scoppia l'americano Chernobyl con Chernobyl
Evidentemente il problema note che facciamo il situazione del nucleare
è diventato un problema praticamente impraticabile attenzione opinione pubblica ma si è affiancato a questo il tema del secondo vincolo ambientale e dire che il fatto positivo che in questo programma che questo programma presenta la nostra attenzione e proprio l'analisi di tipo cioè l'analisi dei vincoli che viene introdotta che per la prima volta affianca al vincolo economico e anzi in qualche modo sopra da prioritari spettano in quello con l'amico il vincolo ambientale
Ecco questo diciamo e il fatto positivo e questo secondo me non in modo dobbiamo riconoscere che è dovuto all'azione rimanente nel nostro partito che su questo tema ha fatto una battaglia di natura prioritaria
E che è diventato un vincolo accettato quindi questo è l'aspetto positivo del piano dal quale non possiamo sfuggire che dobbiamo in qualche modo considerare come fatto concetti
Il piano tratto fa un'analisi abbastanza ampia e dire anche sostanzialmente corretta del complesso dei vincoli progettuali sul quale deve essere costretti dove io trovo un certo Jato entra l'analisi che si sviluppa per molte pagine chiede pochissime pagine operative che ne vengono insieme e da questo punto di vista io credo che sia molto importante se la normativa giuridica che dovesse nascere fosse sì non sia tanto legato alla parte operativa finale quanto piuttosto alle conclusioni traduca in conclusioni e vincoli giuridici l'analisi di natura economica e di natura ambientale ed ecco ed ecologica se permettete anche in quel alcuni aspetti che Supradyn prodotti che si chiamano prego il Governo che emerge siccome vanno articolati ma è un pochettino più ampia
Che non piuttosto che scelte operative perché sulle scelte operative si corre il rischio poi dopo di fare degli errori e di fare degli errori che si traducono nel tempo si dice questo piano deve essere modificato di tre anni in tre anni sulle scelte operative ebbene che magari qualche approfondimento ulteriore sequel posso in qualche modo fare anche perché secondo me lo stato delle conoscenze che abbiamo oggi sul tappeto non sono tali da poter dire che quell'analisi costruito nel Piano e conclusiva ed è in qualche modo con cui io su questo vorrei proprio approfonditi su questo tipo di vincoli soprattutto per quello che riguarda il vincolo ambientale io ho visto un vincolo un'analisi abbastanza avanzata che qui così vorrei dire che il Nicola ambientare la coscienza e l'opinione pubblica in atto prima
Succede lobby in termini di sicurezza piuttosto che non detti crisi del sistema ecologico ecco e io trovo che la risposta al problema della sicurezza degli impianti industriali ormai non si può parlare soltanto di impianti nucleari non è sufficientemente
A analizzata e non ci sono delle valutazioni di come questo discorso della sicurezza debba essere in qualche modo sviluppata per garantire il cittadino rispetto a tutti gli eventi catastrofici e questo cioè la direttiva Seveso
è un primo passo non è sufficiente perché non è arricchite di quegli strumenti che poi permette un'analisi di sì diciamo sufficienti per poter dire che in qualche modo quel cittadino è garantito nel merito e non con un documento cartaceo dove un nobile signore ristabilisce la sua responsabilità
A suo insindacabile giudizio e questo è già un passo avanti che quell'impianto è sicura che non l'altro aspetto è invece l'aspetto diciamo più più di inquinamento di ambientale dove l'analisi molto aggiornata ma non sufficientemente aggiornato e non poteva essere più aggiornate di questo perché e io vorrei un attimo mi fermi a quello che in questi giorni è stato discusso a Toronto da quarantotto governi e la trecento rappresentanti anche di altro tipo di organizzazione anche tipica del consiglio del mito e si è presentato questo tipo di governo e quindi e questo l'analisi che ne viene fuori va e che tutti i giornali in questi giorni stanno portando avanti e che nostro compagno Ruffolo in parte aveva anticipato con rilevando alcuni aspetti sta mettendo in evidenza un'accelerazione
Delle preoccupazioni di natura ambientale estremamente preoccupante ed è un'accelerazione che sposta il merito dell'attenzione di volta in volta da un team
L'altro fino a un anno e mezzo fa erano le piogge acide oggi credo che il tema che mi sta preoccupando più di tutti ha l'effetto serve il buco d'ozono sono tutto questo tipo di aspetti e le correlazioni che tra questi fenomeni che fino ad oggi erano sotto il se ne sta progettando tra di loro fenomeni per alcuni che per alcuni aspetti sono noti per altri aspetti non sono ancora completamente no
Però se le preoccupazioni che rappresentanti dei governi hanno a Toronto messo in evidenza sono corrette sono legittime e credo che non possiamo non approfondire ulteriormente questo tipo di analisi e non andare a valutare che tipo di problematiche ne vengono fuori
Perché rispetto a questo tipo di tema correremmo po'possiamo anche correre il rischio di andare in controtendenza
E io ho visto per esempio con mia grande sorpresa che anche le organizzazioni non governative presente a Toronto cioè gli organismi ambientalista internazionali che non presenta a Toronto hanno riproposto con una certa contempla l'attenzione al nucleare sicuro perché effettivamente se il punto di crisi fondamentale per quello che riguarda la climatologia all'ambiente si parla di alcuni aspetti che sono abbastanza sconvolgente che riguarderebbero anche il nostro Paese perché se la preoccupazione di desertificazione comincia a coinvolgere anche la sponda settentrionale
Dell'Africa e la parte insulare della della verde del nostro Paese evidentemente da questo punto di vista un'attenzione a questo tema deve essere portato con maggiore attenzione ecco allora da questo punto di vista la scelta di una fuoriuscita totale dal nucleare che oggi si propone e che il Governo ci propone forzando anche alcuni dei nostri perpetuazione alcune nostre posizioni e può anche rivelarsi se questo tipo di analisi fosse approfondite venisse fuori come un elemento di preoccupazione sempre più solida e in dubito che gli appuntamenti ormai per approfondire questi temi arrivano internazionale si si si ripetono di sei mesi in sei mesi e potrebbe essere magari fra un anno un anno e mezzo
Una valutazione da riprendere in considerazione e questo lo dico proprio legando questo tipo di analisi
Rispetto poi tra l'altro questo tipo di preoccupazione non so più dire quali sono i combustibili puliti quali sono i combustibili meno puliti perché effettivamente tutti la gamma degli inquinanti cominciano sottoposto attenzione
E allora è chiaro che tipo di approvvigionamenti i provvedimenti da prendere sono tutti da concentrarsi soprattutto sulla maggiore efficienza energetica
Sono da concentrati soprattutto sul risparmio energetico sono anche soprattutto da concentrarsi su una riprogettazione complessiva del sistemi energetici e non tanto delle singole dei singoli e venti energetici e piano in mi sembra che stia esagerando incunei certe di natura tecnologica e invece trascuri l'approccio complessive sistematico al al problema
Del dell'energia in quanto tale in quanto sistema in tutte le sue correlazione
Anche perché andare ad inseguire alcuni aspetti che si possono innestare marginali che comportano degli oneri
Investimento massiccio si parla di migliaia di miliardi per poi scoprire che sono marginali magari fra un po'di tempo e io non credo che il nostro Paese possa continuare a fare questo tipo di esperienza per cui continua investire
Decine di migliaia di miliardi in una politica che di volta in volta ogni tre o quattro anni rivede cancella e quindi da questo punto di vista credo che le risorse da destinare l'investimento in queste dichiarazioni vadano sempre di più approfondite in sempre di più viste e quindi con una sorta di monitoraggio permanente che deve uscire da questo tipo di Pia
Per cui dico maggiore attenzione agli aspetti strutturali minore attenzione agli aspetti operatività cittadini sui quali forse il vincolo di una normativa giuridica troppo stretta può essere un fatto
Poi dopo di difficile superamento
Un'ultima considerazione che vorrei fare prima di conclude questo tipo di analisi
Che anche per quello che riguarda il vincolo economico non c'è un'analisi sufficientemente ampia
Si parla di diversificazione si parla di maggiore indipendenza energetica oppure di una minore interdipendenza energetica senza andare a valutare qual è la ragione per cui deve essere spinto questo tipo di valutazione più o meno visto che anche il mondo ed economiche si è diviso
Bassi auspica un meccanismo di maggiori interdipendenza economica per quanto riguarda l'Energia Colò invece su questo punto di vista tutto su una posizione contro post allora anche da questo da questo per quanto questo è quanto vale questo tipo di aspetto io vorrei rifarmi all'esperienza degli anni ottanta ottantuno che io personalmente ho vissuto in maniera drammatica perché ero già così l'abitazione quando l'inflazione da petrolio stava crescendo rapidamente perché nell'arco di due anni il petrolio per effetto del precedente dolore per effetto del che la crescita del costo del barile sente nato in maniera drammatica sfuggendo ad ogni possibilità di controllo
E questo mercato e un mercato nervosissimo e basta poco a modificare ed è imprevedibile e questo è il fatto che e ci comporta
Non abbiamo avuto niente nessun passività e di difesa
Il sistema l'unico sistema che ha fatto da ammortizzatore è stato il sistema elettrico il quale avendo avuto il blocco della Cassa conguaglio che cosa ha fatto ha trasferito nel tempo l'impatto di questa bolletta energetica
Andando a indebitarsi per poter finanziare questo tipo di ragionamento via diretta e trasferendo poi le tariffe nell'arco di tre o quattro anni successivamente quando è stato possibile per il rientro de de de dell'impatto di di vita azione dei costi petroliferi indietro quindi quando si parla di interdipendenza di tipo di dipendenza vari soprattutto in questo tipo di ottica cioè riuscire a trovare dei meccanismi che non importa se lui importiamo l'ottantuno settanta un cinquanta per cento l'importante è sapere
Quando questi meccanismi quando questo mercato impazzisce con che strumento non andiamo a controllare questo tipo di mercato questo tipo di analisi non esistente
E oggi è l'unico strumento che ancora esiste la Cassa conguaglio ciò vuol dire dei meccanismi attraverso il quale il debito estero per importare il il cioè facciamo un debito estero a carico dell'ente elettrico per importare
Per finanziare l'importazione e quindi a lievitazione dei costi del del petrolio e sull'arco di un certo numero di anni questo va bene se la crisi è relativamente ridotta se durata tre anni sostanzialmente perché se la crisi fosse molto più lunga questi strumenti non bastano più
E quindi un paese come il nostro che è già fortemente interdipendenti se non approfondisce questo tipo di analisi economica che non è tanto un problema di geopolitica già SDP compriamo dalla Russia un proprio fra l'altro perché che invece è legato ai meccanismi attraverso il quale un grande compratore riesce ad avere un minimo di capacità di controllo dei mercati di di di approvvigionamento questo è e e il dato sul quale bisogna approfondire che qui dentro io credo non ho non ho visto sufficientemente apro allora da questa arriva la mia conclusione il governo dell'energia che dovrebbe essere quello che secondo me su quale concentrare l'attenzione giuridiche in sede di approvazione di approvazione del piano e del tutto carente si riduce semplicemente in una sorta di rivendicazione a livello burocratico ministeriale di un più per il più cogente ecco controllo e coordinamento tra i vari enti senza individuare quali sono gli strumenti invece presso il quale con i suoi meccanismi veri che determinano e i ritardi nella realizzazione del piano preparo io però la parte normativa autorizzativa
E l'effettivo controllo dei fenomeni indotti dalle Dammacco variazione economico del piano stesso possono in qualche modo essere introdotte grazie
Ringrazio l'ingegnere Bitetto guidare la parola brigante do comunicazione al convegno di un telegramma di augurio di buon lavoro pervenuteci dal NARS dell'Enea che sottolinea la necessità di ideare di considerare archiviato conclusione alla riflessione generale
Su queste problematiche essendo alla vigilia dell'adozione di scelte operative e raccomandati tener conto dei complessi nordiche sono all'interno di queste problematiche come la produzione industriale
I problemi la difesa dall'ambiente e dalla sicurezza
Che dello sviluppo la parola briganti
Grazie presidente
La convegno di oggi mi pare che sia come al solito tempestivo su dei problemi che stanno
Su una linea critica
Sia per la politica economica la politica industriale del Paese
Le relazioni di Di Donato di Cicchitto mi pare che abbiano inquadrato
Perfettamente
Il quadro delle premesse dalle quali era partita la proposta e la politica del nostro partito gli elementi che noi riscontriamo effettivamente contenuti come cambiamento anche di atteggiamento culturale verso l'analisi che è stata fatta in questi anni sulla politica energetica del Paese sempre analisi effettuati e piani presentati e purtroppo piani scarsamente attuati
Credo che l'impianto realistico come è stato sottolineato dei relatori di questo piano che cerca di guardare alle situazioni come esse sono e non come vorremmo che fosse se fossero forse da una chance alcuna probabilità in più di riuscita
In un settore nel quale noi effettivamente presentiamo una debolezza strutturale dovuta a fatti sia per la mancanza effettiva di risorse nazionali in campo energetico sia all'aggravarsi a perdurare di una situazione di crisi che i precedenti piani energetici non avevano certo contribuito a superare
Se questo è il quadro nel quale voi oggi abbiamo
Tutto sommato un
A riconoscimento che l'apporto culturale portato dal nostro partito ad altre forze al cambiamento della mentalità credo che sia anche necessario
Sottolineare e su questo mi fermerò brevi membre veemente
Alcuni aspetti che nel piano ancora continuano a presentare dei difetti d'impostazione che probabile o dove dovranno essere superati pena la non operatività dello stesso
è stato giustamente sottolineato nelle relazioni che
La necessità di un ricorso al più ampio spettro possibile delle risorse primarie
E allo sviluppo conseguente anche delle fonti nazionali non può trascurare in questa ottica il ricorso a risparmio energetico che è inteso come fonte
Tra virgolette ovviamente perché per aver rotto attenere che questo punto delicato e importante del piano
Diventi strutturale all'interno del pronto del conseguimento degli Obiettivi denso posto mi sembra che siano necessarie
Una maggiore precisione nelle politiche di attuazione
Bene ha fatto sia Cicchitto che bidonato bene hanno fatto a richiamare la scarsezza
Delle proposte operative nell'attuazione del programma di politica il risparmio energetico non dimentichiamo che l'obiettivo previsto al due mila dei centottanta megaTEP complessivi di consumo non possano essere raggiunti o addirittura ridotti se non ci sarà il successo delle politiche di risparmio energetico
Se nell'apparato legislativo che deve accompagnare il piano che noi riteniamo sia essenziale noi io parlo per me ovviamente però credo di esprimere un'opinione diffusa
Che riteniamo sia essenziale per la sua attuazione e ritengo anche che sia stia necessario sottolineare come hanno fatto i relatori la necessità di mettere mano alla legge trecentootto che non può essere più soltanto
Una legge sugli incentivi ma deve essere una legge di governo anche dell'attuazione per le politiche di risparmio energetico
Detto questo devo sottolineare per quanto vi riguarda di avere trovato anche un altro tipo di sottovalutazione all'interno del documento presentato
E cioè
Il problema del ricorso alle fonti rinnovabili è vero che l'atteggiamento rovescia anche qui una ottica troppo convenzionale ma rimane ancora un legame nella previsione del sviluppo di queste fonti
Che forse ha centrato ancora troppo sul problema energetico risente a mio parere di una cultura
Che vede sulla comparazione economica dei posti del debba dei costi di produzione del kilowattora il punto di riferimento per lo sviluppo di queste di più delle fonti rinnovabili occorre ricordare invece che in in proposito e e lo sviluppo delle tecnologie ad avere la prevalenza e che il paragone quando deve essere un paragone di sostituzione non può essere fatto rispetto al costo economico primario della del del del della produzione del kilowattora ma a dispetto a costi marginali o a capacità sostitutive effettive nell'ambito della riduzione dalla dipendenza energetica e dell'introduzione di fonti nazionale e in questa ottica anche che il problema del nucleare del futuro il nucleare da fissione da fusione va impostato come giustamente mi sembra abbiano fatto le relazioni su un'ottica di politica industriale
Che significa non soltanto accentrare come giustamente deve essere nei primi nei primi momenti il momento della ricerca e quindi individuare anche i soggetti che di questa ricerca devono essere gli operatori principali
Ma anche
Chiarire nel contesto dell'industria italiana e della committenza del committente principale che in questo Paese il futuro committente di un eventuale sviluppo tecnologico di questo tipo non può che essere venne
Che esiste la necessità
Di creare fin da oggi le condizioni per lo sviluppo non soltanto per la tecnologia e quindi della scelta dalla tecnologia stessa
Ma anche l'evoluzione e lo sviluppo del futuro mercato e a questo proposito io credo che sia esemplare
Non ricadere negli errori che negli anni Ottanta ci hanno portato con indicazione che in quel momento era palesemente la più avanzata
E i colleghi ricercatori colleghi tecnici dell'ENEL dell'Enea di altri enti energetici qui presenti lo sanno che fu la scelta verso la filiera veloce
Avanzata e tecnologicamente importante in quel momento ha di fatto per la mancanza di una committenza nazionale per la si è accentrato tutto quanto sul sul sulla ricerca e ha portato anche ha dei forti squilibri
Nel nostro Paese come sottolineavano le relazioni nel piano generale
Di impostazione dei programmi nazionali di ricerca energetica
E mi collego rapidamente per finire lasciare lo spazio a chi mi segue proprio a questo aspetto credo che vista la presenza del venissero Betti Sara Luís a dare il quadro dell'intervento sul piano della ricerca energetica in generale
Ho sentito un'affermazione che condivido ma che vorrei precisare
Il problema dello squilibrio dei finanziamenti italiani nella ricerca energetica io credo che sia proprio questa distorsione
Delle scelte degli anni passati che ha creato questo squilibrio oggi noi siamo costretti a conto a contabilizzare a computare all'interno della della della spesa per la ricerca italiana
Anche la spesa per i grandi impianti di ricerca PET-TC venne e
Che hanno fatto da sostituzione di un mercato inesistente di tecnologia nucleare
Questa non è una giustificazione
Ma è una precisazione del perché troviamo un'Italia così squilibrata sia sugli investimenti
In nell'Energia sia all'interno dell'Energia stesso con investimenti piuttosto notevoli proprio il campo della ricerca per la fissione nucleare
Se noi vogliamo quindi riaggiustare il tiro e dare quella ampia possibilità di ricorso e di arrivi ardua allo spettro delle tecnologie innovative
Ho e anche al ricorso alle tecnologie del futuro sull'affissione sulla fusione dobbiamo tenere presente questo aspetto per non scaricare poi sugli enti che sono preposti al coordinamento e allo sviluppo della ricerca
Oneri che non sono propri di questo settore
E quindi chiudo nel con un riferimento ai problemi ambientali che ritengo siano un altro punto cardine di questo piano
Anche qui si nota una grande differenza sulla valutazione
De la necessità di intervento sui problemi dell'ambiente ad la protezione della salute vengono forniti scenari vengono fornite indicazioni di merito vengono fornite anche indicazioni di operatività né di normativa
Io credo che questo sia il punto più delicato
Accanto all'indagine indicazione di una predisposizione dell'offerta anche qui di tipo industriale sui sistemi di controllo e di abbattimento
Dei rifiuti de delle emissioni che provengono da tutti i settori
E nel che utilizzano combustibile quindi come abbiamo sempre sottolineato
Anche dai settori dei trasporti dei quali deve essere col quali deve essere collegato il piano energetico altrimenti poco si ottiene sulla di riduzione di determinati inquinanti accanto alla preparazione dell'offerta occorre sicuramente spingere anche sul problema
Della ricerca
Mi pare importante che in questo ambito le affermazioni che hanno fatto vede nelle relazioni i compagni di Donato e Cicchitto
Esistono ampie fasce in questo Paese che hanno portato avanti e alle volte anche surrogato la mancanza di una ricerca la la l'assenza di una ricerca
Indirizzata a questo scopo
Non sto qui per partigianeria diciamo a ricordare i trecento e più
Ricercatori e tecnici che lavorano sui problemi dell'ambiente all'eterna perché voglio ricordare anche tutti quelli che al CNR
Dei vari istituti che sono oggi presente in Italia hanno in questi anni portato avanti un discorso abbastanza
Sì approfondito e corretto sui problemi dell'ambiente si tratta oggi di finalizzarli ha uno scopo più generale così come hanno sostenuto i compagni nella loro relazione
E concludo con una osservazione finale se come ho sentito con estremo piacere il ruolo dell'Enea viene free portato
A
Una sua capacità di spinta di stimolo nei campi nel campo della ricerca energetica e delle ricadute di tipo tecnologico industriale che esso può favorire altrettanto chiaramente devo dire che le indicazioni contenute nel piano energetico hanno anche se qualche cosa che lascia un po'a desiderare
Non vorrei che per evidenti e ci fossero soluzioni diciamo un po'gattopardesca nel senso che tentare di cambiare tutto perché tutto resti uguale e mi riferisco in particolare al fatto che un eccessivo allargamento dei compiti
Di sostegno esterno da parte dell'Enea non collocate
A iniziative di sviluppo sul foro unti più avanzati della ricerca energetica in termini di sviluppo delle competenze e degli impianti di ricerca necessari
Possono creare delle difficoltà di gestione di queste politiche il supporto da parte delle né a programmi tipo quello del risparmio energetica di ed è che sulle quali abbiamo avuto una serie ampia di esperienze e mi pare che sia esemplare anche da questo punto di vista il collegamento diretto tra un un ramo industriale che sviluppa anche ricerca
E il settore pubblico
In cui il raccordo attraverso le prove la proposizione di di di di tipi di intervento corretti e soprattutto a supporto della capacità locale di controllare di intervenire di favorire le iniziative
Se questa è l'ottica
Siamo d'accordo se invece l'ottica è quella di una fuga in avanti verso problemi più Complessi ma anche meno governabili di ricadute tecnologiche non legate a precisi obiettivi ecco io direi che bisogna stare molto attenti altrimenti si rischia di per due del di perdurare in una situazione di non chiarezza
E di incapacità di utilizzare uno strumento che come hanno sottolineato i compagni nel vederne le relazioni e abbastanza unico e insostituibile nel nostro paese grazie
Grazie organicamente ed ora la parola
Andrebbe eterea lacci dalla Legambiente
Beh c'è aria nuova in questo penna anche se molte critiche vanno fatte e non no nessuno scrupolo a dire che gran parte del merito una parte consente questo merito va dato all'opera del Partito socialista
Devo dire che io ovviamente parlo per la lega dell'ambiente quindi organizzazione ambientalista che se non avessimo avuto anche una sponda governativa su questo terreno difficilmente saremmo riusciti a ottenere i risultati che in parte sono conseguiti
Anche se molti punti oscuri rimangono
Molto rapidamente per non togliere tempo al dibattito vorrei dire quali sono i risultati che penso positivi e quali sono i punti oscuri
Premetto che io lavoro sulla base delle informazioni che ci ha dato il ministro battaglia in un lungo colloquio avuto con noi in cuce lustra determina il piano perché non è stato possibile a tutt'oggi per lui avere una stesura del piano e mi pare che questa stesura
Sia peraltro alquanto travagliata se come diceva di Donato prima la stesura definitiva non è in possesso neanche del partito socialista ed è stata consegnata forse ieri a De Mita quindi diciamo ci sono ancora delle cose su cui poca chiarezza share rispetto agli effettivi contenuti del piano energetico
Ovviamente un altro merito grosso dell'i risultati in parte a parole conseguiti da questo piano energetico vanno al successo referendario a quello che ha significato la scelta dei cittadini italiani in quel campo
Devo però dire che dobbiamo analizzare molto con cura il contenuto di questo piano energetico e vi dirò anche con chiarezza i punti che non ci trovano d'accordo perché dobbiamo ricordare lo diceva anche Bitetto prima che atti Piani energetici approvati dal Parlamento italiano con larghe maggioranze sono rimasti larga parte inapplicati
Perché c'è stato un mixaggio fra incompetenza inadeguatezza istituzionali opposizione delle popolazioni a scelte che venivano ritenute sbagliate
Perché il nucleare più volte è stato lanciate in questo Paese e più volte caduto
E da questo punto di vista ritengo un atto di puro buonsenso il fatto di non parlare di apertura di Caorso e Trino uno che mi sembrerebbero delle cose che pericolose soprattutto per chi prova riaprirlo e non solo e non tanto per la politica energetica di questo Paese
Vediamo un po'i punti che mi sembrano buoni in questo che era nel genetico per quanto ci è stato detto e poi punto scuri punti buoni bene c'è innanzitutto l'addio al nucleare
Si può noi non siamo mai stati contrari alla all'arresto della ricerca in campo nucleare
La ricerca va bene va bene in campo nucleare come va bene in altri campi se verranno fuori delle ipotesi di nucleare in futuro le discuteremo ma per adesso di nucleare in questo Paese non se ne parla
Secondo punto
C'è un ridimensionamento delle stime di fabbisogno energetico molto consistente noi pensiamo che siano ancora in parte sovrastimate tra parentesi devo dire che probabilmente alcune delle pecche di questo piano sarebbero stati affievolite
Da una composizione più equilibrata delle commissioni che hanno contribuito alla sua elaborazione commissioni in cui esponenti di parte ambientalista erano assenti o erano in B presente in misura molto ridotto
Comunque c'è sicuramente un ridimensionamento delle stime adesso poco importa secondo me mettersi a litigare su qualche decina di miliardi di chilowattora su qualche cinque sette Megadeth perché il problema principale è capire se gli obiettivi conseguiti alle presenti all'interno di questo piano possono esser realisticamente conseguiti nei punti che ci stanno a cuore
Terzo punto riduzione dell'impatti ambientali
Le uscite le stime che ci ha dato il ministro battaglia che non so se sono quelle che sono ancora contenute nella stesura definitiva del piano sono molto interessanti
C'è un problema lo dico dopo rispetto all'aumento di anidride carbonica ma su altri inquinanti si conseguì scuote risultati interessanti ne cito uno tra gli altri si parla di una riduzione del settantacinque per cento al due mila dell'anidride solforosa
Non sui nuovi impianti ma sull'esistente cosa finora Giusto briganti cosa che finora era stata più volte negata una riduzione che a me sembra un risultato molto positivo che sicuramente in in richiede azioni che vanno anche al di là del comparto energetico che mesto no
Più in generale i consumi degli altri il consumo di energia per la vita del comparto elettrico vinse Negri in genere considerato il punto chiave di questo piano e riduzioni consistenti si verificano anche per altri inquinanti
Devo dire questo lo diceva già nel di Lonato in una relazione condivido per molti punti anche Cicchitto che questo oltretutto è un campo in cui è possibile per il nostro Paese ricordiamoci ogni tanto anche in queste cose di esse la quarta quinta ho perso il conto potenza industrializzata del mondo
Perché questo è un settore che se viene praticato con carenza può fornire anche degli sbocchi tecnologici
E industriali al nostro Paese in un mercato che sarà fortissimo e che invece adesso ci vede sostanzialmente succubi di brevetti che vengono dall'estero perché questa è la realtà delle cose in questi campi
Quarto punto mi pare che ci sia una in una spinta seria perlomeno per quanto riguarda le dichiarazioni sia di c'è una buona letteratura per quello che è giusto a battaglie sulle questioni ambientali
Sia c'è una considerazione adeguata per loro del risparmio energetico compreso una entità dei finanziamenti ci veniva detto non so se contenuta la stesura definitiva che non abbiamo esaminato che si parla di trenta quaranta mila miliardi nel campo e risparmio energetico
è un'entità di finanziamenti consistente il rischio grosse addirittura che non si spendono si spendono male quindi c'è un problema dopo di riforma istituzionale veniamo invece quindi per il resto va tutto bene milanese punti che io ritengo oscuri di questo piano e i punti su cui noi ci opporremo a questo piano
Primo punto c'è ancora troppo Carbone
Io devo dirlo con grande franchezza non non abbiamo mai avuto nei confronti del carbone la stessa opposizione che abbiamo Uto nei confronti del nucleare per molti buoni motivi il carbone risorsa importante
Ce n'è tanto nel mondo ce n'è tanto in tante aree geografiche è sicuramente una risorsa strategicamente di grande interesse per il nostro e per gli altri Paesi
E altrettanto forte e sicuramente sul campo anche della ambientalizzazione del carbone vengono Conte con sono contenuti in questo piano energetico
Dei passi avanti che ancora alcuni anni fa venivano ritenuti ritenuti impraticabili io ricordo benissimo le discussioni avute nei siti con l'ENEL
Quando a parlare di alcune tecnologie già praticato in altri Paesi veniva considerato sostanzialmente una un atto blasfemo
Però ancora oggi la le modalità con cui la prova viene riproposto in Italia l'utilizzo del carbone battaglia ci parlava di un aumento di ulteriori sette otto milioni di tetto equivalenti di carbone in campo elettrico cioè per grandi taglie in alcuni luoghi concentrati nel Paese sono modalità che rendono problematico allo stato attuale delle tecnologie un'accettazione di questa fonte porre anche dire apro una parentesi non retorica
Che gli italiani i quando non votate referendum hanno votato non solo contro il nucleare hanno votato anche per una concezione della democrazia energetica
Di tipo particolare hanno votato per esempio contro la legge otto non solo perché finanziava il nucleare ma perché richiedevano e credo io chiedo che questo al di là della questione energetica anche in altri campi pensate rifiuti al Farmindustria rischio eccetera
Richiedevano un intreccio
Non solo fa sfida ambientale e avanzamento tecnologico come di Lonate anche Cicchitto dicevano ma anche fra sfida ambientale e nuove forme della democrazia e sfida democratica in questo Paese quindi un ruolo differente Danny percorsi decisionali per Enti locali per regioni per popolazioni
Da questo punto di vista l'obiezione che viene sempre fatte che c'è almeno due terzi dell'Italia o metà asseconda dei gusti in cui le istituzioni locali funzionano malissimo bene vero però non può essere una giustificazione per affossare
Un un disegno di democratizzazione le scelte energetiche che è importante in particolare vorrei ricordare che alcuni di questi insediamenti sul carbone vengono proposti molto provenienti luoghi in cui c'è un'opposizione molto forte davvero da parte delle popolazioni penso ad esempio a Brindisi penso ad esempio a Gioia Tauro c'è opposizione ad arte le popolazioni delle regioni degli enti locali
Io penso che proseguire su una strada che vede contrapporre delle scelte di interesse strategico idee per il Paese con lei delle forme di democrazia credo sia stata sbagliata da questo punto di vista devo anche dire
Che se non sono se non esco portata male da parte della stampa le dichiarazioni di Ruffolo L'Espresso di questa settimana Ruffolo è sicuramente un ministro molto coccolato dalla lega per l'ambiente è un buon ministro come si suol dire
Riguardo alla possibilità di decidere in maniera un po'secca su questi siti mi sembrano delle dichiarazioni oltre che non condivisibili diciamo un pochino sopra tono non credo che sarà così semplice quindi vanno riviste
La questione del del carbone e va rivista in generale la questione di tutte le combustioni di combustibili fossili da questo punto di vista dobbiamo tener presente appunto che non esiste una sola emergenza ambientale la possiede l'effetto serra è una questione che si imporrà la nostra attenzione in futuro
Dobbiamo tener conto che la limitazione il più possibile della combustione sia del carbone del petrolio che perché anche dello stesso metano sarà una delle frontiere su cui valutare strategicamente le politiche energetiche
Quindi coinvolgimento mentire o locali due punti che sono collegate fra di loro quando abbiamo parlato con battaglia adesso Ruberti provente Forna degli elementi in più non ci è stato detto nulla riguardo le linee di ricerca che questo piano nel genetico prevede e nulla rispetto alle strategie che questo piano energetico prevede che sono due elementi sicuramente collegati l'impressione che si è avuta sostanzialmente e di un piano energetico che ha alcuni forti elementi di buonsenso alcuni avanzamenti ma che è un po'mio petto
Ora va benissimo il pragmatismo modulare per cui dice ogni tre anni ogni cinque anni vi vediamo lo stato delle cose decidiamo anche perché sappiamo benissimo che dobbiamo anche approfittare delle contingenze imposti dal mercato internazionale da questo punto di vista sicuramente lo spaventosa riduzione dei prezzi del petrolio che io personalmente vedo come un fatto negativo
è un elemento di far di favore per alcuni aspetti ma di sfavore per altri perché rende problematiche tutte le politiche rivolte a risparmio energetico e l'utilizzo delle fonti rinnovabili
E rende ancora più forte l'esigenza invece di un governo statale di un di un di un Governo che decida le linee strategiche da intraprendere perché di inerzia il mercato non lo farà nei prossimi anni
Però sicuramente in questo piano nei termini in cui c'è stato illustrato
Mancano degli indirizzi strategici cioè si sembra che si giochi mi sembrano di essa anche un po'briganti prima si gioca su troppi tavoli non si capisce bene cos'è il risparmio energetico fonti rinnovabili quali fonti rinnovabili
Io diffido di una politica di investimenti a pioggia non perché bisogna scegliere una strada unica ma perché bisogna indicare alcune priorità
Se sul solare per dire una cosa continueremo a spendere nei prossimi anni i cinquanta sessanta miliardi in termini cerca che abbiamo speso fino a oggi sicuramente questa non sarà una fonte interessante per il nostro Paese o lo sarà soltanto importando tecnologie straniere
Questa non è una strada che possiamo continuare a praticare e quindi credo che sul terreno della ricerca e sul piano delle politiche industriali per dare certezza anche settori industriali coinvolti sia necessario individuare delle priorità precisi da questo punto di vista e un ultimo Bugo grosso che c'è in questo piano
è stato rivelato anche da Di Donato mi pare la sua relazione e mi sembra de è il problema delle istituzioni
Nel senso che non si capisce poi quali sono le istituzioni e gli strumenti istituzionali preposte
Alla prima alla alla attuazione del piano nei punti più interessanti per esempio proprio nel campo del risparmio energetico delle fonti rinnovabili
Cioè c'è una una inadeguatezza a fronte anche di un volume di investimenti che torna direi consistente perché sicuramente a trenta quaranta mila miliardi l'acqua due mila è un investimento consistente Giugni inadeguatezza degli strumenti non si capisce chi sarà il punto di riferimento di questa spesa
Dicorato parlava di una revisione della trecentootto io penso che forse bisogna ripigliare in mano anche e e non ho capito bene che ruolo dovrebbe avere questo segretariato generale dell'Energia dentro il ministero dell'industria ma probabilmente necessario pensare e questo ha a che vedere anche con l'Enea
Una forma differente cioè
Pensare a una sorta di agenzia ad hoc che faccia da interfaccia fra ricerca tecnologia e applicazione sul territorio applicazioni industriali di questa ricerca di questa tecnologia
Noia a suo tempo avevo proposto di copiare un pochino l'esperienza francese la chance pollame Chris NRG
Rivediamo la però c'è bisogno di un qualche punto di riferimento perché le politiche di risparmio energetico e le politiche di applicazione territoriale del risparmio energetico delle fonti rinnovabili abbiano interrotto un interlocutori chiaro
Cioè siano sottratte al bricolage che le ha contraddistinte un po'in questi anni questo punto un punto di grande che che son rimarco molto perché il rischio forte che io vedo
Cutrera d'accordo del rischio forte che io vedo e che poi in mancanza quattro norme di mettersi a fare le cose alcune cose non le vogliamo fare eccoli cercheremo di fermarlo in tutti i modi pacifici ovviamente ma il problema è anche quello di mettersi a fare delle
Cosa ha fatto bene
Che in effetti le cose che diceva di Donato che erano in parte anche compresa così scritto mi sembrò gli elementi chiave
Dobbiamo capire che dobbiamo alcuni ai diciamo agli orfani del nucleare
E da questo punto di vista io mi chiedo se all'Enea non è necessario anche un ricambio almeno parziale del gruppo dirigente perché non vorrei che ci fosse la gente demotivata
Che ha investito molto anche soggettivamente su scelte differenti e che è portata a praticare le scelte di delle parti politiche energetica di oggi con la mano sinistra magari in attesa che queste scelte falliscano avvenga in tempi migliori per riproporre minestre già cotte
Però diciamo al di là a questi dico fate di necessità virtù in generale io penso che quello che non si può perdere una grande occasione
Derivante dalla rinuncia al nucleare di porre questo nostro Paese non solo in grado di rispondere
All'esigenza cittadini salvaguardia ambientale e di una uso corretto dell'Energia ma di svolge il ruolo internazionale nell'ambito dei Paesi industrializzati nei confronti dei Paesi in via di sviluppo
Di produttori di tecnologie pulite che s'che è un po'la sfida che francamente mi sembra che c'abbiamo davanti dal due mila in poi grazie
Anaci do la parola all'ingegnere Dragone
Già
Volevo dire Realacci che non mi sono per la verità molto accorto che siamo usciti dal nucleare
Visto che non mi sono neanche molto corto che ci siamo entrati nel nucleare se non negli ultimi tempi e tardivamente
E e dire che l'Italia sarebbe stato un Paese nucleare se avesse completato la centrale di Montalto di Castro ho continuato l'esercizio di Caorso e di treno
Sarebbe stato un Paese ad avverarsi tra le grandi potenze che agli stessi livelli della Francia dell'Inghilterra della Germania persino anche della pacifica e
Come dire mediterranea Spagna
Assegnato alla quota di produzione di energia elettrica con il nucleare cifre ben più rilevante dalla nostra
Per cui forse non ci siamo entrati tutti e di conseguenza non potendo centrare non si porrebbe il problema di uscire
E proprio modem sempre ha detto una cosa che è stata sempre ribadita anche nelle nostre assise ripartito che noi eravamo contro questo tipo di nucleare che consideravano ormai finito una generazione
Una generazione di questo tipo di impianti nucleari
Che era un un duplice effetto negativo per noi di essere insicuri e di essere Mercanzia vecchia venduta ad alto prezzo al noi da parte di Paesi che l'avevano studiata negli anni cinquanta e sessanta
E proprio per non aver contribuito a studiarla negli anni cinquanta sessanta non aveva un prodotto obsoleto ed un prodotto costoso un prodotto che
Rispetto al nostro bilance dei pagamenti all'assetto del nostro settore questo in questo campo era però è doppiamente negativo
Abbiamo però sempre detto e qui secondo me e questo è un punto che va rafforzato nel peggio
Che eravamo attenzione non solo per studiare perché nessuno oggettivamente pensa che non si debba nello studiare risolveremo il Paese dotato di università di cervelli la classe scientifica e tecnica degno di questo nome non solo studiare ma partecipare e sperimentare
Al nucleare sicuro al nucleare dalla prossima generazione e qui viene il contrasto devo dire con una parte del per diciamolo francamente anche con alcuni nostri amici ambientalisti ed in quando si tratta di dire studiamo beh e impopolare miracolose studioso se non altro si fa brutta figura pressoché Ashley presso se stessi
Ma studiare significa partecipare significa spendere significa stare a fare già in venti giorni
Significa sperimentare un dato semplice su un problema assai meno Complesso del nucleare sicuro
Per sperimentare dimostrare letto fluido lei nel fare impianto di Pietrafitta in Umbria spende cinque mila miliardi ci mette cinque sei anni a realizzare la centrale
Non avendo ancora certezza naturalmente ma speriamo che questo si verifichi invece questa certezza se questo tipo di tecnologia
Funzionerà quando funzionerà con che efficienza ed efficacia funzioneranno i prossimi venticinque trent'anni e sono i tempi medi di sfruttamento di un impianto
E questo per fare una cosa che senza disistima per i nostri amici che si occupano delle top fluido mi sembra una bazzecola rispetto al nucleare
Il nucleare della seconda generazione e questo tipo di investimento rilevante mi sembra una bazzecola rispetto a quello che deve essere l'impegno in questo senso
Il Roberti discutevamo l'altro giorno e sembra che apparisse chiaro a tutti che sono nostra non è una palla per dirla chiara di voler partecipare al nucleare sicuro
Non è solo quello di dichiararlo ma da spettatore scendere in campo scendere in campo significa partecipare non solo all'équipe di studio anche regioni penso che si debbano fare investire soldi che abbiamo
Cioè la ricerca scientifica ci sono e chiedere Aglietti di investirlo soprattutto non trovarci domani nella situazione in cui ci siamo trovati negli anni settanta di comprare da altri un prodotto che gli altri hanno studiato progettato dimostrato e sperimentato
Perché non si capirebbe la ragione per cui manifestini cause generale lettrici vendevano i fondi di magazzino
Negli anni Settanta ammortizzati da vent'anni per quale ragione domani sarà la si avrà un povero altri negli anni due mila sedevano abbiamo partecipato questo sforzo ingentissimo
Debbono darci se non a pagamento molto molto molto forte i risultati di questo per questa è la prima questione
Per i dovremmo mette in rilievo maggiormente del bianco
Da questo ne nasce una seconda che quello della riorganizzazione dell'industria tra meccanica gli otto esporrò solo due tre punti perché torno a dire e la relazione di Cicchitto è ritornato negli altri interventi molte cose erano chiarissime pertanto per comodità non le ripeto
Abbiamo di fronte non è un problema molto grosso
Abbiamo il problema sia già per rispettare certi standard ambientali io ricordo sempre ai compagni non sono polli tanto delle nuove centrali perché nuove centrali ai né anche di quelle popoli combustibili vanno a rilento e se ne fanno pochissime
Ma solo quello di un recupero in termini ambientalistici del parco esistente
E nuove centrali quando entreranno in funzione saranno state certamente di standard ambientali molto elevati ed entreranno in funzione con questi chiari di luna con queste opposizioni locali questi pretori con questo casino dalla normativa
Certamente non negli anni immediati Sini ma abbiamo il problema di ricupero del parco esistente un parco che è vecchio e che ambientalmente
Da questo punto di vista non è certo il migliore del mondo nato storicamente dagli anni quarantacinque in avanti nato sulla base delle vecchie centrali elettriche delle società elettriche
Private che certamente a quei tempi grande cura dell'ambiente non si davano e di conseguenza degli investimenti che bisogna fare in questa direzione
E qui allora bisogna dire le cose con chiarezza
Ci sono due procedure possono essere fatto ormai mi sembra chiaro sull'inquinamento si interviene all'inizio del processo o alla fine del processo
All'inizio del processo si interviene utilizzando con mix di combustibili i più pregiati possibili e di conseguenza che contengono le lo zolfo meno altri elementi inquinanti
Non c'è dubbio che in una prima fase soprattutto in alcune centrali ubicate attorno alle grandi città questo il primo intervento di emergenza
Quello però che io non vorrei che fatto questo intervento di emergenza si considerasse come si considera legittimo quando uno ha un infarto cercare di rianimarlo corre la prima cosa che bisogna fare
Ma non pensarlo poi in tempi future di dotarlo di un pacemaker o di altre cose che lo possono tenere guarito per molti anni
Dico questo perché se no e visibile la questione neo rischiamo di accentuare non la nostra dipendenza dall'estero abbiamo un attimo su questa questione qualche cosa ma il costo dalla dipendenza dall'estero perché guardate anche qui un conto a comperare diciotto milioni di tonnellate
Di greggio alcun altro un tenore più o meno alto di BTZ e un conto comperare quindici venti milioni di tonnellate di greggio lo zero zero virgola tre per cento
è la stessa differenza che stia comprando il lambrusco da una parte lo champagne dall'altra parte champagne e più pregiato del lambrusco di conseguenza viene fatto pagare di più o facciamo vino californiano in questo caso perché il lambrusco e nazionali
Detto questo noi dobbiamo certamente fare questo intervento non dobbiamo dimenticare che però la via maestra
E quella che consente di innescare una impiantistica ambientalistica che sia in grado questo il discorso che Cicchitto soprattutto ha fatto nella sua relazione io riorganizzare il
Tiro sistema termoelettrico italiano dello possiamo come dire mostrare un volto afflitto di fronte compagni dell'Ansaldo della Tosi della Belleli della dall'arbitro ma in strutture di tutta l'industria che elettromeccanica italiana e dopo il volto afflitto che mostriamo perché li mettono in cassa integrazione non riproporre che cosa Signori proporre qualche cosa che sappiamo fare
Che possiamo fare certo sulla quale ci sono ritardi per colpa della mancata di diversificazione da parte di questo illustre
Perché de suo fonatori potevano studiarle qualche anno prima colpa anche dell'ENEL che non gliene fate studiare qualche anno prima e non comprare oggi la licenza o di evitarci o della Brown Boveri o della Mitsubishi e così via
Però ancora un ritardo recuperabile
E ancora un ritardo recuperabile ed è quella che dà il senso di una politica complessiva che se certamente avrà un costo sull'ambiente
Può avere per un costo sulle tariffe
Per migliorare l'impatto ambientale bisogna decidere
Se questo costo per migliorare l'impatto ambientale viene pagato il combustibile pregiato agli sceicchi o viene pagato all'industria italiana per fare impiantistica e migliorare il livello ambientale
Del parco di generazione questo mi sembra
Una cosa molto chiara e comprensibile di quel piano non fa cenno ma che diventa un po'il leit motiv del nostro completo e complessivo complessivo discorso
Sulla riorganizzazione del settore energetico una riorganizzazione che non sa lasci l'Italia fuori e la faccia partecipare gli studi futuri una riorganizzazione che consenta un ruolo dell'industria italiana dell'industria italiana in questo senso risparmio energetico finito sparo energetico la bellissima cosa però anche qui attenzione
Di questo mini taglio sono fatti per un trenta per cento dalle industrie ad altissimo consumo di energia
Noi ci battiamo per sostenere la fissità dell'industria dell'alluminio contemporaneamente diamo la fissità dall'industria dell'alluminio tariffe bassissime da questo punto di vista è un altro discorso trattato così
Per un terzo da parte dell'industria italiana nel suo complesso
Provate proporre Pininfarina che sul fatto che l'industria italiana goduto nel corso di questi ultimi anni un prezzo decrescente della bolletta energetica un prezzo decrescente perché non è stato mai fiscalizzato neppure solo in occasione dell'ultimo dell'ultimo prelievo quello di duecentocinquanta miliardi e dite che questo che l'orda trasmettono la metto a Roma che diventò uno dei motivi con cui hanno riorganizzato il settore industriale italiano
Di fare la loro parte cioè non di chiedere energia a basso prezzo
Ma di innescare in un momento di energia a basso prezzo quello che hanno fatto tutte le industrie del mondo che per prima cosa si sono proposte di riorganizzare gli impianti ma allora riceve interlocutore non c'è la massa dei cittadini perché il terzo terzo
Che la massa delle famiglie italiane
Non consuma molte energie accompagni
Consumano energia pro capite ancora tra il più bassa dei Paesi industriali che può alla fin fine questo un Paese ha detto ancora di risparmiatori dove lecco delle parole delle delle nostre madri che ci dicevano di spegnere la luce uscendo di casi ancora unico molto forte non siamo un Paese sprecone di energia elettrica
E allora attenzione
Anche qui di non fare una politica un po'curiosa quella cioè per imporre una maggiore educazione a risparmio energetico
Alzare il livello delle tariffe per chi ancora molte energie non ne consuma insomma sarebbe un effetto secondo me altamente contraddittorio perché poi di fatto solo su una fascia il discorso che era un altro e fare come ha fatto ad industrie tubo velistica italiana che nel giro di vent'anni è riuscito a produrre motori che consumano di meno a parità di prezzo Patri aveva di fronte come dire la pressione dell'utente intenti di carobenzina
Ramo chiederà l'industria che produce elettrodomestici in Italia se non è in grado di fare la stessa cosa
Noi oggi quando compriamo un qualunque elettrodomestico l'ultima delle preoccupazioni all'atto di acquisto di un elettrodomestico e quanto consuma con l'elettrodomestico e l'ultima delle provocazioni il Desailly
La perfezione tecnologica tutto quanto viene primissimo quanto costume quell'elettrodomestico e l'ultima delle nostre preoccupazioni
Allora così si ottiene una politica di risparmio energetico che non passi attraverso consentitemelo
E imposizioni forzosa degli anni settanta le targhe la chiusura alle nove e così via
Qui per la verità sono vittima i Paesi dell'Est in questo momento ma questi debbono togliere il pane di bocca per vendere energia hanno voi però regia voi all'Occidente all'ENEL ma non sembra questo una politica di sviluppo proprio dobbiamo farlo
Infine ultimissima ma veramente ultimissima questioni ma su questo però ne han parlato di altri compagni posso concludere molto rapidamente il problema degli iter autorizzativi Realacci alla democrazia dell'energia
C'è però anche il casino molto spesso democrazie casino anche se certe come dire
A manifestazioni possono assomigliarsi tutte all'Impero solo due cose fortemente diverso democrazie casino sopra dove il partito di governo sono due cose diverse
Ma sono anche diverse perché il casino significa anche ricatti
Persino quando ci si intreccia con livelli istituzionali troppo complessi ognuno dei quali non in grado di decidere ma un in grado di vanificare le decisioni degli altri questo non è un elemento di democrazia
Questo è un elemento per rinviare le scelte questo alla fine
Diede ritornare ad un meccanismo di DC Gioni complessiva che non può che essere quello dell'autorità o locali connazionali che abbiano competenza specifica in questo senso sembra che si vada in questa direzione
Dal disegno di legge che accompagnerà il piano però questo deve essere un elemento fondamentale altrimenti intorno a dire perché abbiamo e sì prendiamo atto molto volentieri riconoscimenti che ci vengono dati e avere fatto da sponda di governo come dire al grande movimento ambientalista però abbiamo il dovere non tanto di fare da sponda di governo movimento ambientalista ma di dare risposte di governo ad una coscienza ambientalista che si sviluppa ma che si sviluppa complessivamente con il progresso del Paese
Ringrazio Umberto Dragone Enzo la parola all'ingegnere Caio della giunta esecutiva dell'ENI avvertendo che immediatamente dopo parlare succube
Ma io credo che questa sia anche un'occasione di ricordarci del referendum per il quale noi abbiamo molto lavorato sul siamo impegnati
Referendum che alla fine dobbiamo riconoscere è stato soprattutto il riconoscimento di una situazione che erano infatti cioè della fallimento delle politiche oggetti che che erano state proposte con i piani genetici dell'ottantuno dell'ottantacinque
E questo è è quello che dobbiamo constatare nonostante gli sforzi che gli enti energetici hanno fatto specialmente le forze che sono andati proprio nella direzione che la proposta di piano a cui ci troviamo davanti oggi considera importanti cioè la diversificazione l'indipendenza
La salvaguardia dell'ambiente il risparmio comunque dicevo nonostante tutti questi sforzi oggi siamo in una situazione che per certi aspetti può a vere appunto una a carattere di di emergenza
Un'emergenza però che può essere ancora affrontata secondo noi
E qui differenziando le un po'da quello che dice il Piano effettui io credo che possa essere affrontata senza gravare troppo pesantemente il nostro vincolo esterno proprio perché dobbiamo approfittare del fatto che ai prezzi correnti dell'Energia sono bassi
E questa è un'altra buona ragione poi dirò la prima buona ragione per la quale sarebbe opportuno non forzare immediatamente lo sfruttamento delle fonti e nazionale
Sfruttamento il cui apporto sarà invece molto più importante in seguito quando il regime dei prezzi fosse alto e andasse a incidere violentemente sul vincolo esterno
Il la prima ragione dicevo perché non è secondo noi così urgente spingere a fondo lo sfruttamento delle scosse nazionale è che se questi consumi vengono portati rapidamente ha dimensioni notevoli potremmo anche trovarci dopo il due mila in condizioni di non poter sostenere produzioni così elevate
Quello che c'è da dire in ogni caso è che la proposta che viene avanzata che considera un grande utilizzo di gas naturale
è logicamente praticamente fattibile
Considerando però che le condizioni di prezzo non potranno essere contenute come è stato fatto finora specialmente per quanto riguarda gli usi per mole Turci che usufruiscono in pratica di tariffe
Molto basse perché stanno nella fascia di consumi che noi chiamiamo consumi interrompi Pinuccia che possono essere interrotti altri d'altra parte per vedere come fa il piano
L'utilizzazione in quantità crescenti di gas per la produzione di energia elettrica con garanzie di continuità comporta di necessità due cose la prima è che il gas venga utilizzato ed impianti a massima efficienza energetica
Che consentono di sfruttare proprio quella che è la caratteristica intrinseca di questa fonte
Che è quella di consentire l'utilizzo appunto con alti rendimenti
E in secondo luogo rendere possibile una politica di approvvigionamenti di lungo termine che ci consentono di avere condizione che nonostante il costo maggiore sia ci consentono di stare ancora in fasce concorrenziale
Ecco secondo il piano dovrebbe a spingere più a fondo questa analisi che non parlo non solo vuole farlo non soltanto per il metano
Ma anche per le altre fonti
Fossili che saranno appunto quelle che dovremo sfruttare maggiormente nei prossimi anni
Portando avanti una prospettiva di interdipendenza economica tra Paesi consumatori dei paesi produttori piuttosto che limitarsi a constatare
A lamentare
Insistentemente come abbiam fatto attraverso tutto il documento la nostra altra dipendenza energetica
A nostro parere questa proposta di pene in effetti sottovalutati il ruolo della riserva delle riserve dell'ENI all'estero
La proprietari perché gli serve aumenta in effetti la sicurezza dell'approvvigionamento
Riduce seppure in via indiretta
La dipendenza in quanto lo sfruttamento di queste riserva viene in buona parte
Sia con la voce con che con capitale italiano è questo discorso non vale solo per il gas per l'olio ma vale anche per il carbone Carbone per il quale l'ENI ha messo a punto diversi sistemi di utilizzazione che vanno dai gli aggiornamenti metodi di combustione vanno alle miscele acqua Carbone vanno alla gassificazione
Questa proposta di Pen poi presta grande attenzione al settore elettrico ma secondo non ci sono problemi anche in altre pare della
Dello spin del sistema energetico ce n'è uno molto importante che ha leninista particolarmente a cuore
E che il pene a nostro avviso non considera con sufficiente attenzione
Si tratta del downstream petrolifero cioè nella raffinazione del petrolio e della distribuzione dei prodotti un settore che è stato arrestando una gravissima crisi d'Europa una crisi che può essere preparatoria di una grande invasione da parte dei Paesi produttori dei sistemi appunto di produzione di raffinazione
E di distribuzione dei prodotti nel nostro Paese chiudendo così il ciclo dalla produzione mineraria fino al consuntivo
Questa crisi in buona parte dipendente dalle norme antichissime risalgono al mille novecentotrentaquattro che regolamento nel settore e che andrebbero rapidissimamente aggiornate tutto
Lo stesso tempo necessario che si raggiunga presto una liberalizzazione che consenta appunto di realizzare quei miglioramenti che sono necessari
Per alzare l'efficienza per rimuovere i vincoli alla redditività del settore che come ripeto può in questo modo aprirsi all'invasione dai paesi produttori
Questa proposta dipende parla anche molto poco pur interessandosi ampiamente dell'ambiente della benzina senza piombo il cui uso secondo noi avrebbe incentivato
O per i fini dei contributi positivamente agli affetti agli effetti sull'ambiente
Lavorando sul regime fiscale regime fiscale deve essere utilizzato prevedendo un aumento eventualmente del carico fiscale sulle benzine senza piombo una diminuzione di questo carico sulle pensiline se scusate un aumento su quelle con piombo dalla diminuzione su quelle senza piombo così da aprire un differenziale che vada a favore appunto di questa pensilina
Per concludere vorrei come imputare brevissimamente la proposta che da viene avanzata appunto da questo piano energetico di concentrare nel ministero dell'industria responsabilità che spettano al ministero delle partecipazioni statali
Al di là del fatto che questa proposta tradisce evidentemente un intento dirigistico della gestione del piano
Questa proposta a un altro grave difetto tende a sottrarre agli enti una delle loro autonomia essenziali
Perché questi enti devono essere prima di tutto dell'impresa e quindi non possono sottostare a dirigismo e che non corrono il rischio di cadere in lacci e lacciuoli burocratici
Inoltre questa proposta prefigura nostro avviso un'esigenza di coordinare i rapporti tra ENEL ed ENI
Nella presunzione che tra questi due enti possono intervenire divergenze che pregiudizievoli per lo sviluppo del primo e messe in questo modo a mio avviso rischia evidentemente di non essere chiara di apparire una proposta provocatoria per la quale appunto si devono chiedere quanto meno chiarimenti e garanzie perché il rapporto tra gli enti è un rapporto che è sempre stato e dovrà essere sempre efficiente e produttivo grazie
Grazie scegliere Cagli chiedo la parola insolubile
Farò alcune riflessioni relativamente alla parte di circa del piano energetico
Vorrei però premettere una riflessione generale sul fatto che nessuno di noi deve sottovalutare che si tratta certamente di un appuntamento complesso e difficile
Perché si tratta di trovare un punto di equilibrio
La produzione e
Difesa dell'ambiente questo è l'aspetto politico essenziale
In realtà il contributo che è stato dato culturale politico in questi anni a porre il problema come problema di equilibrio tra produzione ambiente mi sembra il contributo più importante
Oggi si tratta di partecipare all'elaborazione del piano ma rimane rimangono aperti problemi dell'attuazione del piano ed sua giustamente
Perché probabilmente uno dei difetti della fase precedente è stata anche quello dei tempi di attuazione del piano delle modalità di attuazione del piano
Ora
Di fronte a questo appuntamento
Entrano in gioco molte questioni molte dimensioni c'è certamente anche quello della ricerca
In realtà in questo piano energetico
La parte ricerca non è allegata e all'interno del piano questo simbolicamente
Un punto non secondario di passaggio
In fondo che fosse allegato l'investimento in ricerca
Era simbolicamente rappresentativo del ruolo modesto che definitiva si assegnava rispetto agli obiettivi del piano
O anche di un ruolo subalterno ai problemi di realizzazione del piano povera impostato quindi con una deformazione della ricerca verso lo sviluppo in senso stretto
Questa volta sta all'interno questo mi sembra un passo qualitativamente importante
Forse non siamo però ancora riusciti
Su questo dobbiamo lavorare ad integrarlo meglio colpiranno
Ad integrarlo con i due grandi obiettivi che il piano dei veri l'obiettivo della produzione di energia problema energetico ma anche l'obiettivo di quale parte l'apparato industriale deve avere soddisfacimento di questi bisogni
è un piano che si deve trovare all'intreccio della politica energetica della politica industriale
E occorre fare in maniera che la parte ricerca si intrecci con tutte e due le esigenze su questo credo che dopo dei passi avanti devono ancora essere compiuti
Che cosa abbiamo fatto per incominciare a impostare il problema
Abbiamo incominciato a fare un confronto internazionale che mi sembra importante
Sembra importante non perché si devono ripetere le scelte ma perché almeno le scelte siano fatte conservato consapevolmente se si differenzia da quello degli altri Paesi
Si trattava di anche di definire gli investimenti pubblici in questo settore però la situazione a italiana è abbastanza interessante
Per quanto riguarda gli investimenti ricerche non so fino a che punto molto notte
Investimenti ricerca nel nostro Paese per la parte energetica negli ultimi anni si è collocata i livelli medio-alti
La situazione è questa
Do soltanto tre cifre
In rapporto alla spesa globale che il nostro Paese fa per la ricerca e lo sviluppo la quota nazionale per la ricerca energetica esperta
E la più elevata rispetto a tutti gli altri paesi industrializzati
L'otto nove per cento controvalori medi del due cinque per cento
In realtà però si può osservare il nostro paese ha un investimento complessivo nella ricerca che spesso la metà di quello degli altri Paesi
Allora se vogliamo riferire l'investimento in ricerca direttamente al prodotto interno lordo non troviamo questa situazione
Che zero dieci per cento circa
Che è inferiore solo a quello della Francia del Giappone superiore la Germania l'Inghilterra agli Stati Uniti
Quindi possiamo dire che li Investimenti
In ricerca che negli anni scorsi ci è stato in questo settore rispetto al prodotto interno lordo e soddisfacente
Quantitativamente
Quindi la prima decisione lo manteniamo o no
Questo è il primo problema
Io credo che nel quadro complessivo
In cui ci troviamo per il ruolo che la ricerca deve aveva rispetto al nuovo percorso che si avvia questo investimento debba essere aumenti mantenuto
E forse successivamente negli anni aumentano questo una prima scelta politica è una scelta che il piano fa
C'è poi però la disaggregazione di questo investimento nelle varie voci e il confronto di queste scelte rispetto a quelle degli altri Paesi
Di qui la scelta italiana è molto singolare molto anomala probabilmente per il ritardo con cui nel nucleare si era partiti
Ma questo investimento da parte nucleare per l'Enea era il settantacinque per cento
Per l'investimento
Finanziaria quindi una diciamo concentrazione molto forte degli investimenti in ricerca
Nel campo nucleare
Diverso da quello di quasi tutti gli altri enti che si occupano di ricerca negli altri Paesi dove non superava il trenta quaranta per cento
Questo significava che avendo diciamo investito ricerche investito investito le risorse soprattutto nella realizzazione di impianti proprio dei vicini
Quasi industriali di sviluppo c'era meno risorse per la parte delle altre fonti di energie per il risparmio energetico per l'ambiente anche se è un'attenzione c'è stato in questa
Ecco quindi si tratta di vedere ora non solo
Se si mantiene come Pro si propone l'investimento complessivo ma come si colloca quindi secondo me il punto il modo in cui valutare le cose è guardare il punto di partenza è il punto di arrivo
è un punto di arrivo completamente diverso
Perché si tratta di riallocare le risorse all'interno del piano rispetto ai nuovi obiettivi
Partendo da una struttura che ha il personale e la cultura concentrata su certi obiettivi è un problema difficile
Allora si è scelto di dedicare due anni ottantanove novanta a questo processo di conversione di concentrazione di risorse su nuovi filoni
è importante che il Piano ricerca sia prudentemente limitato a due anni a Breme
Anche se può apparire a prima vista contraddittorio perché l'orizzonte su cui fare i programmi di ricerca dovrebbe essere elevata
Ma io credo che questi due anni siano importanti per la ricollocazione delle competenze delle risorse in vista boy di elaborazione di un piano strategico più importante per gli anni Novanta
Quali sono state le scelte le scelte hanno posto ma una grossa una consistente aumento di risorse sulle fonti rinnovabili
Sull'ambiente e sul risparmio
Fonti rinnovabili anche lei quelle tecnologicamente molto importanti come il fotovoltaico le celle a combustibile le biomasse e così via di seguito
Però le scelte diciamo la verità più difficili erano quelle relative al settore nucleare
E quindi io le lascia un po'da parte le altre che sono quasi scontato
E sulle scelte nucleare sono state fatte due scelte importanti
Uno il mantenimento del e il del nostro impegno sulla fusione nucleare
Che è un impegno molto importante e che si accrescerà si raddoppierà quasi nei due anni
Perché manteniamo tutti gli impegni attuali di tipo europeo di tipo nazionale ne abbiamo avviato un altro
Con iniettori si mette allo studio il confinamento inerziale andiamo in Europa in una posizione di assoluta diciamo competitività con gli anni
Però non bisogna dimenticare che questo della fusione una scadenza lontano negli anni dai Trenta ai cinquanta se non intervengono fatti nove e dunque si trattava sul fronte della ricerca per il nucleare investire sui reattori a sicurezza intrinseca
Sui reattori a sicurezza endemica sulle nuove filiere c'è un investimento paragonabile se si escludono gli impianti produttivi cinque a quello che prima c'era sulle filiere tradizionali
E quindi una fase di
Conversione delle competenze di concentrazione delle risorse umane e dei programmi nel campo dei reattori a sicurezza intrinseca naturalmente qui c'è una scelta importante da fare rimangono aperti due notti
Rimane aperto il nodo della cooperazione internazionale
A mio avviso su questi programmi nulla può essere fatto se nell'acqua se non nel quadro di un forte grado di internazionalizzazione come per la fusione
E quindi una diciamo trattative con partners di altri paesi per impostare sperimentazione in questo caso secondo il collegamento di questo programma di ricerca con una politica industriale in questo campo e il nodo non sciolto dal piano
E che certamente non poteva sciogliere
La parte ricerca
Cioè si tratterà di valutare quale contributo l'apparato industriale italiano può a vere può dare nel quadro della nuova filiera di reattori e quindi della utilizzazione dei risultati della ricerca negli anni avvenire si tratta cioè di ritrovare l'intreccio
Fra attività di ricerca attività produttiva e quindi si tratta in definitiva di far fare quel passo avanti che ancora nel piano non è a sufficientemente affronta
Naturalmente
Si pongono anche problemi di coordinamento dell'attività complessiva della ricerca e non la voglio dire solo per la mia posizione pro tempore
Di coordinatore della ricerca scientifica italiana ma non c'è dubbio che dovendo la ricerca vede come attori non solo venne
Le università e gli enti di ricerca per la parte di base ma gli enti produttori l'ENEL e l'ENI
Che hanno un ruolo importante da giocare in questo ramo per esempio per i reattori a sicurezza intrinseca certamente l'ENEL si tratta di trovare degli organismi attraverso il quale questa azione di coordinamento e di finalizzazione viene viene svolto e soprattutto momenti definizione degli obiettivi delle scadenze delle verifiche
Degli aggiustamenti del piano un piano non si esaurisce nel momento in cui si disegna
Realisticamente un piano che deve essere seguito aggiustato verifica
Esiste poi il problema
Del coordinamento anche per la parte ambientale che in qualche misura viene attualmente mantenuto come impegno anche da parte degli enti di ricerca come le neo degli enti produttori come l'ENEL e l'ENI e qui nasce un grosso problema politico sul quale a mio avviso l'approfondimento delle ancora essere dal fatto che quello del questione di fondo
Della separazione
Dei luoghi in cui si ricerca e si produce per quanto riguarda gli impianti e del luogo in cui si fissano gli standard si verifiche si controllo
Io devo dire onestamente e mi pare che un tema che meriterebbe un approfondimento politico e culturale nel nostro Paese e quello di una separazione di questi due luoghi di questi referenti culturali e scientifici per i corrispondenti i ministri dell'industria e dell'ambiente quasi che si possa realizzare in concreto la dialettica che verifica quello che diceva all'inizio se il punto di equilibrio è soddisfatto o no perché tutto il problema sarà sempre e sempre più quello di collocarsi in un giusto punto di equilibrio tra esigenze della produzione dell'ambiente
Chi sorveglierà se siamo nel punto giusto delle quindi non certo vi si trova un estremo all'altro di questo atto di potenzialità io credo che ci vogliono due attori diverso e politici e scientifici e tecnici si tratta cioè anche di affidare a chi è l'utente un referente non collegato a chi produce ecco questo è l'altro nodo che a mio avviso rimane aperto
Che naturalmente si scontrò conduttore difficoltà storiche di crescita della cultura ambientalistica italiane anche nel campo scientifico e tecnico
E anche dei luoghi in cui sul campo sono maturare competenze io la si tratterebbe di far convergere in una organismo che assumesse suffissi
Questo carico sotto un indirizzo politico ben preciso preoccupato di vigilare rispetto ai problemi ambientali così come la parte produzione vigila sulla parte produzione ecco io credo dunque che un passo notevole sia stato fatto inserendo la ricerca all'interno del piano alcuni passi alcuni approfondimenti rimangono da compiere ma certo un nuovo percorso sia si tratta di seguirlo e guidare lo sviluppo nel rispetto di questo ricerca del difficile equilibrio tra produzione ampie
Grazie ministro Ruberti
Do la parola al professor Marinelli presidente dell'associazione per la salvaguardia e lo sviluppo del dei del Trasimeno e di altre acque interne
Ringrazio l'onorevole caprina di questo privilegio che mi è concesso Lucero per pochissimi minuti
Data la molteplicità delle persone che dovranno ancora parlare e il livello diciamo delle presenze
Vorrei puntualizzare
Una questione che è avvenuta nel Novecento ottantadue alla Fiera di Roma la mia associazione organizza un convegno sulla utilizzazione dei piccoli salti idroelettrici
Cioè i piccoli impianti idroelettrici
La conclusione di questo convegno punto che se in Italia ci fossero sfruttati razionalmente questi piccoli salti di una politica ovviamente non solo a medio e a a breve e a medio termine ma anche a lungo termine
Ci sarebbero poi si sarebbe potuta raddoppiare la produzione di energia idroelettrica
Noto adesso dalle dalle tabelle pubblicate sul Sole ventiquattro Ore che in effetti si è entrati in questa ottica e si prevede per esempio che al due mila ci sarà un apporto di Richelieu energia idroelettrica
Di dodici milioni vite
Cioè di dodici mi scusabile sono migliaia di tonnellate di di petrolio equivalente
Il fatto che io vorrei sottolineare questo non la giustezza della nostra diciamo previsione di allora nel novecentottantadue ma il fatto che i nostri comunicati stampa inviati a tutti i giornali non hanno trovato nessuna ospitalità non siamo riusciti a forare una barriera che si è diciamo opposta alla pubblicazione di questa notizia
Voleva approfittare di questa occasione per far presente che talvolta anche le notizie dovrebbero circolare non solo la libera circolazione dei capitali d'assicurazione novantadue eccetera
Ma i giornali dovrebbero diciamo pubblicare anche queste notizie anche perché in quel convegno c'erano degli esperti di chiara fama c'era tra l'altro il presidente
Del consorzio dei bacini imbriferi montani l'ex senatore defunto Valsecchi
Che ovviamente era amministratore di una risorsa idrica di enorme importanza
Volevo solo sottolineare questo aspetto e richiamare l'attenzione su un una manifestazione che la nostra associazione ha organizzato dal quindici
Al diciotto settembre ad Anguillara Sabazia qualcuno di loro ha trovato una lettera allinea all'ingresso che dedicata all'impianto di depurazione delle acque e produzione di energia da fonti rinnovabili grazie
Molte grazie do ora la parola alla a Gianni De Michelis e vicepresidente del Consiglio dei ministri
Io credo che abbiamo fatto bene a organizzare questo seminario alla vigilia della discussione in Consiglio dei ministri prima in Parlamento poiché il nuovo piano energetico
E questo perché
è giusto che quando si combattono delle battaglie politiche su questioni di così importante rilievo che riguardano alla fine
In maniera così basta e pervasiva tutti gli aspetti in cui di cui si compone la nostra economia la sosta nazionale
Poi un partito come il nostro si abitui anche a gestire il seguito delle battaglie che fa soprattutto quando sono battaglie tengono il risultato che siano proposte
E ripeto il come si può dire la vicenda per non finisce adesso anche un certo senso comincia adesso e comincia adesso non solo perché dovremo discutono invece di ministri in Parlamento e come giustamente ha detto Di Donato vi sarà un problema di stabilmente più di un disegno di legge di accompagnamento di traduzione del del medesimo e quindi un ulteriore vicende di confronto politico parlamentare
Ecco il perché
Per come è fatto questo Penn e so che la mente potrebbe imprimere se non rimarrà sulla carta se verrà gestito una svolta profonda
In materia di politica energetica con risultati affetti
Che alla fine veramente toccheranno il Complesso della nostra realtà nazionale che quindi pone un problema di gestione di informazione di rapporto con l'opinione pubblica con la gente con gli operatori con le famiglie
Molto importanti
E quindi è importante rifletterci da subito motivo e non solo leggerlo superficialmente ma leggerlo per appunto queste nuove questioni che apre
Io credo che abbia avuto ragione Di Donato alla sua introduzione nel sottolineare la
Al di là di tutta una serie di questioni che andranno approfondite la novità di questo appello rispetto ai due presidenti dell'ottantuno ottantacinque
Il difetto maggiore lo dicemmo anche se poi naturalmente dentro
Dentro le logiche degli accordi del quali funzioni poi il presidente abbiamo ovviamente approvati come d'altronde Diana provati tutti perché come è noto fino a ieri la politica nel Chianti fino a ieri corso di tutti questi anni la politica energetica è stata di fatto un terreno di ampia convergenza di DDT
Nota anche tra maggioranza e opposizione quindi sia nell'ottantuno ottantacinque di fatto
La grande maggioranza delle forze politiche approvò con le vostre comunque già allora noi ci dicemmo alcuno
Dal settantasei in poi quelli che sottolineano di più questo aspetto che il limite maggiore di questi i duelli imiti maggiori di questi piani energetici erano da un lato che erano troppo
Il piano dell'ENEL e troppo poco un vero e proprio piano energetico affrontarsi tutte le questioni e dall'altro che mancavano quasi totalmente gli aspetti economici
Cioè il modo in cui certe decisioni a me ammesse per giuste poi in qualche modo influenzarono il decorso dell'economia nazionale
Imita maggiore appunto il piano dell'ottantuno del piano di Marcora era quello che
C'era sì una la serie decisioni che comportano una certa massa di investire
Tre delle ripartizioni degli sport questo fine delle politiche tariffarie fiscali di finanza pubblica e così via che vogliono portare a questo cosa che naturalmente rendeva
Alla fine difficile comprendere quale sarebbe stato l'iter gestione di cani medesimo alla fine in realtà si riduceva tutto all'ENEL e quindi alla politica delle tariffe elettriche alla politica
Dell'indebitamento dell'ENEL alla politica di eventuali conferimenti di fondi dotazione all'ENEL medesimo
Ecco da questo punto di vista e ripeto fatto salvo il fatto che molti aspetti vanno ovviamente non solo letti ma anche approfonditi meglio definiti qui c'è una svolta
Il piano non è più solo un piano riguardante l'ENEL nella produzione e il consumo di energia elettrica ma si affrontano a fondo una serie di altre questioni
Prima tra tutti quelle della ricerca quelle del risparmio sono decisive per un'organica politica regia e anche se non c'è ancora Di Donato l'ha giustamente rilevato quello che ci dovrà essere e non so come dire a valle del Pen dovremmo comunque come Governo impegnarsi a preparare anche se non c'è ancora una esatta determinazione
Del delle politiche delle entrate e delle uscite nell'ambito del piano medesimo è però si affrontano per la prima volta in esplicita alcune questioni decisive secondo me lo sottolinea anche per quelli di noi che daranno ancora lavorare sull'argomento due capitoletti decisivi di questa bozza di pente vogliamo esaminare sono quella che riguarda la politica dei prezzi delle tariffe e la politica fiscale
Siamo ancora nell'enunciazione di criteri per la politica fiscale siamo ancora la fotografia della situazione ma già la fotografia della stazione estremamente importante perché è la prima volta Jesse elabora una tabellina classi
Rende evidenti in un documento ufficiale di governo in cui facendo il quadro del prelievo fiscale su di me diverse fonti di energia si evidenzia da un lato l'entità di questo prelievo la bellezza di quasi trentacinque mila miliardi dall'altro in modo molto distorto
Irrazionali dovuto più a vicende storiche concrete che non appunto una scelta politica precisa questo prelievo viene compiuto ecco sì ma è evidente che politica fiscale politica delle tariffe sono i due strumenti principali per rendere possibile la concreta attuazione di un piano del genere
L'introduzione di questi due capitoli il fatto di affrontare queste questioni mette in condizione per la prima volta ad aprire una discussione seria precisa su questi
Lo sottolineo perché se c'è un terreno su cui l'approfondimento sarà ulteriormente necessarie e soprattutto sarà necessario assumersi la responsabilità di fare delle scelte politiche è proprio su questo terreno qui
Le politica fiscale vuol dire decidere in quale misura scarichiamo sui consumi delle famiglie in pari misura sulle imprese il costo d'operazione
Ed è evidente che non come si può dire che è un problema che non si può risolvere in modo semplice
Dicendo per esempio si scarica tutto sulle imprese perché c'è un problema di futuro del Paese di accompagnare una una un'economia che deve reggere una grande sfida una grande competizione
E nello stesso tempo naturalmente non possiamo pensare di fare un'operazione surrettizia che scarichi solo sulle famiglie il Costa Rica quindi qui c'è un problema delicato il grosso di scelte equilibrata di distribuzione equilibrata di un costo che probabilmente dovrà essere anche differenziata nel tempo per dirla in maniera molto terra terra dovuta bisognerà prende chiederà le famiglie in una fase iniziale
Di accollarsi una quota di sacrificio di costo maggiore di quella che
Come si può dire idealmente gli toccherebbe per consentire una fase iniziale al sistema imprenditoriale al sistema produttivo
Di reggere la fase dà avvio del del nuovo grande mercato interno in Europa e poi progressivamente
In qualche modo ribaltare sul sistema delle imprese in maniera più precisa il costo diciamo di produzione di questa loro fondamentale materia prima che l'energia in modo particolare l'energia elettrica su questo una discussione a fondo andrà fatta
Avendo chiaro che poi rende questa è la principale scelto politico ulteriore che rimane da fare in questa direzione
Nello stesso tempo il piano come si può dire compie alcune altre scelte molto importanti che è giusto sottolineare
A parte quella riguardante il nucleare
Su quell'addetto dicono a più non posso che essere d'accordo d'altronde per chiunque di noi conosca questa materia non ne parla in modo superficiale era evidente che quando prendemmo la decisione di non completare Montalto il problema del nucleare provato delle tecnologie locali trovate ha chiuso nel senso che una volta presa quella decisione vi erano più nelle convenienze politiche
Mele conveniente chiamiamole etiche nelle conveniente specifiche di tenere aperto Trino e Caorso non vi erano quelle politiche sarebbe aperto un inutile battaglia eversive ordinando di argomento
Come si può dire in che era inutile dar non vi erano quelle etiche perché riusciva riuscirà riusciva difficile andare a spiegare
A che soglia al comune agli abitanti di Caorso le ragioni per le quali avendo preso la decisione su Montalto a loro si chiedeva di essere concimi diritta est della sicurezza di un impianto che Inter qualche ragione
Tre non si era ritenuto di completare un altro punto del territorio nazionale e non vi erano anche quelle economiche perché significava tenere in piedi tutto un apparato di controlli e così via per un presidio troppo piccolo quantitativamente troppo piccola e tra l'altro per cui centrali una delle quali decisamente vecchia la seconda delle quali già in uno stadio avanzato comunque come si può dire di ammortamento non solo finanziario ma anche tecnologico e così via quindi questo mi sembra abbastanza evidente
Il punto vero secondo me importante che il piano fa che lasci
La vera differenza parte nucleare che è stato appunto chiudo con referendum decorazioni su Montalto riguarda le due questioni del risparmio e della scelta a favore del mentale dice
Ricordo quando aprimmo la Pannonia primo questa battaglia nell'autunno del settembre ottobre mille centottantasei
Ci si disse ma cosa farebbe come su di lui noi rispondemmo dall'ora dicendo tre cose metà risparmio è un grosso impegno sulla ricerca nella direzione della fusione
Sulla ricerca nel corso in questi anni abbiamo messo meglio appunto la nostra posizione aggiungendoci reattori a sicurezza intrinseca quindi come si può dire volendo accompagnare tutti gli stadi prevedibili dello del del progresso tecnologico questo campo e però il impilati son rimasti questi e il piano li percepisce pietre risparmio metano
E ricerca
L'accompagnamento forte della ricerca in questo campo
Si si avrà la cosa non è di poco conto per come di nome su luce moderato ebbe permette per la prima volta in maniera non non velleitaria non estremista non puramente affabulatoria dico di coglie il nesso tra politica dell'ambiente politica dell'che dei piani precedenti totalmente e quindi tra l'altro come simili di giustificare anche gli investimenti risorse nel senso che questo grosso sforzo che viene chiesto al paese destinare risorse in questa direzione
Finisce per avere una duplice motivazione quindi una duplice giustificazione politica ed economica non solo soddisfare il bisogno di energia di un Paese industriale che vuole rimanere all'avanguardia voler rimanere competitivo ma anche favorire il un grosso miglioramento della qualità della vita della qualità dell'ambiente quindi destinare una quota di risorse in questo Paese è diventato più forte più ricco in in questa in questa direzione quindi
è veramente una scelta grossa che da questo punto di vista viene fatto
Io sui sia un obiezione personale diciamo così ancora
Rispetto al modo in cui queste scelte facile strategiche vengono poi introdotti due volte il piano lo solo su un punto che è quello della valorizzazione delle risorse nazionali ecco quello perché per ridurre la così detta dipendenza noi abbiamo solo due modi avendo scelto in questa fase non usare il nucleare l'affissione con le tecnologie provate un modo il risparmio e questo viene sviluppato
Consistentemente sedici sicuro della due mila vere diventi megaTEP in meno lo sport e secondo sono risorse nazionali e qui glielo dico che se qualche orecchio dell'ENI mi intendo e ci ragiona sopra
C'è una inadeguato ricorso all'uso del gas metano nazionale non capisco perché nel mille novecentottantotto si possa pensare al due mila di raddoppiare il contributo delle risorse nazionali petrolifero passando da tre nove a otto milioni mega Peppe quando di petrolio notoriamente ne abbiamo poco dottor diamo con molta fatica per ragioni legate alla geologia nel nostro Paese e invece di aumentare solo del neanche del venti per cento la l'utilizzazione del nostro metano di cui invece crediamo molto di più
In cui le serie storiche della ricerca dimostrano una possibilità che non c'è ragione che si interrompa di colpo nel prossimo futuro di poterne coltivare ulteriori a cui si destinano giustamente molti soldi
Cioè undici mila miliardi nel piano di ulteriore coltivazione
Questo su queste dieci riflettere io so la ragione per cui l'ENI come si può dire premi in questa direzione
L'ENI nel Breve nel breve-medio dal punto di vista imprenditoriale aziendale considera il metano nazionale come la sua grande risorsa aziendale come la sua la sua leva finanziaria e quindi preferisce naturalmente dire all'ENEL io il metano di cui ha bisogno te lo prendo te lo vendo prendendolo in Algeria prendendoli in Unione Sovietica prendendo dall'altra parte perché naturalmente tu pagherai un prezzo che mi chiedono che la rende in più ci metto i costi di distribuzione io campo comparsa capisco benissimo che gli amici della SNAM ragionino così dal loro punto di vista però siccome stiamo aprendo il piano energetico dell'Italia e siccome il governo delle pubbliche per il Parlamento nazionale discutere queste cose su questo una riflessione va fatta
Perché ritengo che siccome le questo piano energetico non è il piano energetico per sempre dell'Italia ne non è nemmeno il piano energetico il ventunesimo secolo è completamente il piano energetico i prossimi dieci anni
E noi dobbiamo come si può dire e fare
Di di analisi costi-benefici che migliorino ai fini del paese del sistema paese diciamo così l'uso di tutte le nostre risorse
Beh una riflessione su questo punto io credo la la si possa fare come il mettiamo e così perché poi dei piani si possono cambiare strada facendo e di chi annotato preoccupato che è la nuova versione del piano
Non riduce ulteriormente la dipendenza rispetto al piano pedanti leggerissimamente l'aumento di un punto in percentuale viene tolto nucleare io faccio presente che questa è una preoccupazione come si può dire
Che possiamo compito anche vita sopportare perché abbiamo alle spalle la come sicuri possiamo avere nel retro retrobottega del nostro cervello l'idea che questi sedici punto cinque mega fette sottili che possono diventare tranquillamente senza danni senza problemi senta questioni di più e che quindi se ci sarà bisogno concreto
Di ridurre questa dipendenza noi abbiamo una valvola di sicurezza certa con riserva e già accertate condiscono ITA già accertate a cui a cui ricorrere e quindi da questo punto di vista anche nell'ipotesi una delle fonti di approvvigionamento di metano
Di cui oggi abbiamo posso domani non di comincia a mancare a Possa dovere da parte nostra si è ridotto in quantità questo non sconvolge l'assetto generale dell'andamento non c'è granché poi ragioneremo meglio
Con gli amici dell'ENI facendo come si può dire una sorta di Pride of tra interesse generale del Paese interesse particolare
Di un gruppo imprenditoriale importante via qui non vogliamo creare nessun problema come strada facendo questo questi numeri possono essere trattati ma ripeto con la tranquilla certezza che così come si può raddoppiare
La disponibilità di petrolio l'anno per l'anno concluso le nostre riserve si può tranquillamente raddoppiare quella del raddoppiare si dicono di piano dicono a ragion veduta quella del metà ecco
Credo che possiamo lavorarci dentro credo possiamo essere
Soddisfatti della nostra battaglia per non abbiamo vinto solo una battaglia come si può dire
Di principio una battaglia di di bandiera non è stato solo una come si può dire il fatto di voler corrisponderà una legittima preoccupazione dell'opinione pubblica è una cosa che aveva un come no è stata nel contempo quella di aver
Saputo indicare per tempo le strade lungo le quali un paese una nazione che vuole rimanere una moderna nazione sviluppata industriale
Che non vuole affatto rinunciare ad essere in prima fila nella linea delle voluti
Tecnologica dell'innovazione della scienza e così via del progresso anche economico concreto può tranquillamente lavorare una strategia che difendibile all'esterno voglio chiudo dicendo
L'ho già detto e chiudo noi dobbiamo prepararci nelle prossime settimane
A un confronto internazionale li ho preparati seriamente perché da nei prossimi giorni la stampa internazionale si accorgerà di quello che stiamo facendo e decide in descriverà come è giusto che scriva che l'Italia è il primo grande Paese industriale al mondo
Che decide una fuoriuscita dal nucleare provato lo decide
Otto anni prima della Svezia che era il Paese che si era messo più avanti in questa direzione lo decide mentre altri Paesi non l'hanno deciso lo decidiamo inviato in Paesi stanno discutendo cosa fare da qui al Duemila e naturalmente noi dovremo prepararci perché non è solo un problema di immagine ma un problema proprio di concreti
Rapporti di forza anche politici soprattutto in Europa ma non solo in Europa del nostro Paese da fondati o a prepararci a spiegarmi ragioni per le quali facendo questa scelta non solo noi pensiamo di poterla sostenere razionalmente ma abbiamo studiato una strada che è praticabile per un Paese come il nostro e quindi può essere fatte le debite analogico i necessari cambiamenti praticabile anche per altri Paesi simili al nostro esattamente come noi oggi decidiamo di fare decidiamo di farlo con tranquilla coscienza ragion veduta senza pensare con questo di creare dei problemi nostri figli i nostri nipoti ma pensando di strada di studiare una strada adeguate adatta sommate tutte le esigenze una collettività come la nostra dobbiamo prepararci bene è giusto che lo facciamo prima e più degli altri siamo stati la porta che più si è speso razionalmente
In questa direzione possiamo farlo meglio dei verdi che hanno avuto sempre una posizione più glielo chiamata fondamentalista su queste questioni c'è ovviamente parla meglio di quelli che sono arrivati ultimi su queste posizioni io do atto al ministro battaglie ha fatto il ministro della Repubblica anche se l'idea è suo e del suo partito erano diverse da quelle che poi hanno corrisposto la volontà della maggioranza però accetto
Giulio tocca soprattutto a loro non solo difendere ma spiegare razionalmente bene ma importanza della decisione a cui abbiamo contribuito a portare il nostro Paese
Graziato e Michele Serveto alcuni comunicazione al convegno ministro Ruoppolo impegnato per ragioni del suo ufficio in commissione al Senato si scusa per trovandosi in una condizione di impossibilità di intervenire gli auguriamo anzi buon lavoro immagino che si trova Bertarelli piano sia pronto e il do lettura di un telegramma del NARS ENI Agip e con la quale si esprime vivo apprezzamento per il rafforzarsi dalla capacità di intervento del partito si sottolinea che i consumi di energia hanno raggiunto il massimo storico raggiungendo il settantanove per cento e si ribadisce l'opportunità che il gruppo ENI recuperi maggiore presenza di iniziativa sia come operatore energetico sia come gruppo industriale
Abbiamo iscritti a parlare
Altri due segnatamente il dottor Francesco Venanzi dell'ENI al quale do subito la parola e successivamente al dottor Ovidio Iacorossi che D'Annunzio
Che mi ha talmente dopo prenderà la parola il vice segretario del partito
Compagno Martelli per le conclusioni bella conventi
Ritengo utile porsi una domanda cioè perché è accaduto cioè che perché è accaduto che in questi ultimi venticinque anni ci siamo infilati nell'esperienza nucleare a questo mondo che poi abbiamo deciso di chiudere
A mio parere una grossa responsabilità di questa scelta strategica e industriale
Legata alla cultura del gigantismo cioè al attenzione eccessiva che è stata data negli ambienti di pianificazione delle attività industriali che sto Paese alle economie ora scala esistono e le Seat dell'istinto e gli economisti e gli ingegneri le trovano i loro calcoli come un dato reale e e hanno pervaso le scelte di Caulonia industriale non soltanto nel campo energetico l'abbiamo viste nella siderurgia
E anche nella siderurgia applicate nella siderurgia e anche nella trilogia oggi vediamo dei risultati che smentiscono
La l'utilità oltre certi limiti delle economie di scala ma anche nei grandi complessi petrolchimici nelle raffinerie
E abbiamo visto è anche nell'industria automobilistica ce sono state c'è stata nella la grande concentrazione
I a Torino del del stabilimenti degli oltre venti trenta mila addetti
E direi che forse l'industria privata prima che non l'industria pubblicare le grandi scelte pubbliche ha saputo rivedere questo concetto alla luce
Del dei limiti che le diseconomie esterne pongono alle con un alle alle economie di scala interna delle aziende così nell'industria lobbistica si è passati agli stabilimenti da tre mila cinque mila detti
E e adesso sì riconsiderate il problema dell'energia elettrica ma anche in termini di dimensioni diverse
Perché lei con penso che le economie di scala abbiano influito sulle come sulla sulla scelta nucleare perché la certamente cioè la scelta nucleare risulta conveniente sulla carta quando si va a guardare proprio al quando raggiunge certe dimensioni allora le economie di scala la rendono economica
E
Avere tenuto in primo linea in primo la l'attenzione su queste economie interno dell'impresa trascurando i limiti che invece pongono fondamentalmente delle cose del Comune le diseconomie Esterna è è il vero limite culturale che secondo me ha colpito i nostri programmatori
Lei nel nato negli anni Sessanta in pieno sviluppo del della cultura dell'economia di scala e con un problema di compattare a livello nazionale una industria che era composta di tanti stabilimenti vino a una grande giustificazione cioè di aver privilegiato così tanto questa questo concetto economico delle economie di scala però evidentemente e è stato Spada è stato trascurato quello la considerazione dell'impatto ambientale dei rischi Esterni la riferì dei rischi di concentrazione
E dei costi di trasporto e delle alternative che erano anche concepibili in termini di tariffa di tariffe differenziate tra giorno e notte cioè tutti strumenti che possono consentire di raggiungere dell'economia interne per altra via e e oggi siamo a questo punto allora perché penso che sia utile una riflessione di questo genere perché in sede di valutazione di nuovi investimenti di non solo energetici ma tuttora energetici il bisognerebbe poter affiancare in modo sistematico al concetto economico delle economie di scala altri parametri il più possibile oggettivizzare in base ad una metodologia in base ad una ricerca che vadano a compensare il proprio sul piano della valutazione poi di costi e benefici il il quello che appare nelle nelle economie interne come vincente per a favore del cono delle delle della dimensione della grande dimensione
Quindi
Mio un intervento è semplicemente questo cioè nelle varrebbe la pena che istituti di ricerca dei comunisti
Del si dedicassero bis sull'esperienza di questi ultimi trent'anni di sviluppo industriale italiana che offre un un enorme diciamo base dopo di documentazione di di di di di elementi di dati per poter fare una ricerca empirica che individui metodologie di di valutazione che pongono dei limiti alle eccolo alla
Al al concetto dell'economie di scala e inserire poi metodologie di questo genere pare questo genere in modo sistematico è chiaro nelle Valutazione di impatto ambientale che ormai e sono uno strumento di di valutazione
Di questi grossi investimenti
Grazie grazie la parola
Alla dottori Jacorossi Ovidio Iacorossi
Penso che
In questo seminario il contributo di un imprenditore
Quindi né uomo politico né grande manager del grandi gruppi possa dare un minimo di contributo appesi interessantissimo dibattito
Vorrei soltanto parlare della esperienza che il nostro gruppo ha vissuto nel riscaldamento nelle grandi città
Si parla di risparmio c'è stata sempre la grande discussione se anzitutto nel settantatré bisognava comincia ad affrontare il problema della conservazione dell'energia
E tutti abbiamo cominciato a parlare anche di solare il solare era diventato la panacea il toccasana forse perché in termini giornalistici poteva essere veramente interessante noi sostenemmo con la necessità di andare verso la conservazione e l'energia
Ora che mi interessa soltanto raccontare un'esperienza di tipo metodologico in realtà che cosa abbiamo fatto ci siamo rivolti agli utenti io ho fatto un accordo con il Sunia Lanaj sia i proprietari di immobili diventi enti poi abbiamo cominciato a porci la domanda di quali fossero le loro esigenze quindi esigenze di tipo risparmio risparmio energetico ambiente perché voi sapete che si discute molto sull'inquinamento degli impianti di riscaldamento nelle grandi città
Poi abbiamo affrontato il problema anche dello sviluppo tecnologico
Stabilite queste premesse stabili di questi obiettivi allora era necessario affrontare il problema di una ricerca finalizzata a questi obiettivi è necessario affrontare il problema poi anche di un'attività di produzione finalizzata a questi obiettivi
E quindi un servizio un terziario veramente avanzata in grado di recepire le istanze della gente capirne i cambiamenti in modo da poter adeguare la ricerca a questi mutati cambiamenti
Ecco negli interventi precedenti socialmente dell'intervento di Di Donato a me sembra che sia stata fatta una dichiarazione estremamente importante forse anche grave per il suo contenuto
Quando lui dice che in Italia sono stati spesi tanti miliardi per la ricerca in realtà vi posso assicurare nel campo del risparmio energetico ricadute
Concrete non ci sono stati ma non perché il CNR non avesse fatto un'ottima ricerca ma perché purtroppo uno dei grandi problemi secondo me quello che la mancanza di dialogo tra le varie componenti all'interno del nostro sistema
Quindi se posso dare un contributo su questo discorso io credo che vada pensato un sistema metodologico che parta dalle esigenze dell'utenza
Parta dalle dai bisogni anche dello stato e risparmio energetico non è qualcosa che interessa soltanto i piccoli ut venti ma interessa anche lo Stato dopodiché cercare di definire una ricerca finalizzata a queste l'aspirazione di ogni ricercatore quello di far sì che la sua ricerca trovi una sua concretezza bene vi posso assicurare che nel risparmio energetico tutti i piani finalizzati non credo di aver avuto una ricaduta minimale su questo aspetto
Vi posso assicurare che proprio all'interno dell'ENI la Jacorossi al cinquanta per cento come azionista l'Agip Petroli è stato portato avanti un'iniziativa di ricerca per cui abbiamo messo praticamente nelle centrali termiche uno e calcolatore di processo collegato a una rete telematica sul territorio nazionale credo che sia stata la prima rete telematica in Europa realizzata per la gestione degli edifici
Questo apparecchio ha creato veramente all'interno una cultura di sviluppo proprio anche in termini occupazionali
Quattrocento ragazzi usciti dalle scuole addestrati e formati in camice bianco che vanno in una centrale termica dove il portiere prima metteva le galline adesso mette un colabrodo di processo e questo ha creato sicuramente una motivazione eccezionale
Da chi è nato uno sviluppo anche molto più ampie complesse la prima rete telematica per la gestione di musei uno dei progetti e giacimenti culturali sostenuti debbo dire da De Michelis con grande impegno è della Jacorossi in Puglia e Basilicata stiamo mettendo quarantacinque
Calcolato il processo che si chiamano sentirà l'arte proprio nei musei
Voglio dire che avendo affrontato il problema con una metodologia sistematica di integrata per far sì che partendo dai bisogni dell'utenza dai bisogni dello stato dei bisogni della società civile si possa fare una ricerca finalizzata e si possono installare anche apparecchiature macchine finalizzate a questa ricerca per farsi poiché attraverso un terziario veramente Manzato ci sia una verifica costante del divenire dei bisogni io credo che anche tutto l'impegno nelle risparmi emerge dico di questo piano potrà trovare una sua concretezza proprio è soltanto attraverso una integrazione del processo grazie
Va in gara la parola
Al vice segretario del partito
Lei con
Telegramma del coordinamento del Nas danzava in relazione al nuovo piano energetico
Nazionale sottolinea la necessità di avviare quanto prima tutte quelle relazioni realizzazioni utili al Paese e coerenti con le esigenze dell'AN che dall'ENEL che possono sollevare l'industria termoelettrico nazione per Monet o meccanica nazionale
Sollevando la dalla difficile crisi nella quale questa industria versa
Do ora la parola
Compagno Martelli per le conclusioni da colleghi
Non parlerò della folgorazione di Norimberga
Di quel che ne è seguito
Ma dei due atti
Più importanti limitare in qualche misura complementari
Che il governo ha varato
O sta per varare
E mi riferisco alla presentazione quasi in contemporanea
Del piano triennale per l'ambiente
E del nuovo piano energetico
A me pare che insieme questi due documenti nella loro novità
Debbono innanzitutto essere apprezzati proprio per questa loro
Contemporaneità simultaneità e complementarietà
Eh sì non sono soltanto impegnative qualificanti attuazione di un programma di governo che è costato
Un lungo duro e difficile negoziato ma rappresentano nel nostro Paese almeno
In cui la cultura ambientalista per quanto diffusa in in una miriade di piccoli centri
Radar sensibili probabilmente l'opinione più vasta non era mai approdata a iniziative risolutive e tanto meno a politiche di governo
Se non come ha opportunamente ricordato nella sua relazione precisa e puntuale Giulio Di Donato
A partire dal varo del ministero dell'Ambiente qualche tempo fa
E questa svolta rappresentata da questi due documenti è una svolta culturale e politica
Che è coerente con l'iniziativa referendaria con il suo senso
Che era quello di non sottrarre agli e Sperti la materia
Energetica
Ma di costringere gli e Sperti a discutere con la più vasta opinione pubblica con l'insieme della società e a rispondere alle esigenze
Razionalità per quanto potessero essere ispirate da
Casi clamorosi come quello di Cernobyl affiorante
Nella pubblica opinione in Italia e per la verità in tutto il mondo
Dunque due documenti che per un verso danno risposta alla conflitto che era insorto tra democrazia e tecnocrazia
In ordine alla soluzione i nostri problemi energetici e che danno risposta alla nuova sensibilità ambientale cresciuta così vigorosamente nel Paese non cresciuta caso non spontaneamente
Negli ultimi tempi
C'è dunque da leggere in questi due documenti uno risoluto e consapevole passo in avanti nel tentativo di modernizzare ecologicamente l'economia del nostro Paese
Non una parola d'ordine e neppure un concetto astruso semplicemente
Lo stimolo che alle capacità economiche dell'intero sistema deriva dal Porrini non dei vincoli assoluti o ideologici
Ma le sfide che derivano dalla a necessaria compatibilità dell'ulteriore fase di crescita di sviluppo economico con le esigenze di sicurezza
Di salute e di protezione dell'ambiente naturale destò ricco
Ecco mi pare che l'aver assunto la tutela ambientale e della salute come criteri di governo di governo dell'economia e l'aver assunto democraticamente il principio della sicurezza come questo sì un vincolo anche alla produzione di energia
Non sono state scelte irrazionali e demagogiche
Non hanno riso spinto all'indietro il Paese
Non sono politiche figlie dell'oscurantismo
E non provocheranno l'oscurità
Né quella intellettuale né quella dovuta a un preteso ritorno alla candela
Nel tante altre catastrofi immaginarie che ci sono state rovesciate addosso nel corso di questi due
Dall'iniziativa Verde radicale ambientalista e dalla lotta politica e di governo del Partito socialista che per conquistare questo risultato
A sfidato il vento dell'impopolarità elezioni anticipate e due crisi di governo
E derivata questa spinta forte e cosciente
A pensare e organizzare la nuova fase di sviluppo lungo linee delle integrazione possibile della conciliazione necessaria tra economia ed ecologica
Ciò detto le osservazioni dei socialisti al nuovo piano energetico o a questa sua bozza provvisoria
Ma credo al novanta per cento sia il testo su cui ragionare
Sono ben argomentate tutte le nostre osservazioni nella relazione introduttiva di Di Donato si sono arricchite poi degli interventi che del resto corrispondono al lavoro preparatorio di questo seminario pubblico che è stato fatto come il seminario di una volta al chiuso della direzione socialista e possiamo ricapitolare le in pochi punti
Innanzitutto diciamo le luci
Appartengono soprattutto alla sfera delle premesse concettuali da cui il piano
Parte
Le previsioni di fabbisogno appaiono nettamente più contenute rispetto ai piani precedente e quindi sono d'un tempo più realistiche
E anche come dire più capaci di guida perché ispirate al principio di risparmiare energia anziché sprecare Energia
Non si tratta infatti più di stimolare ulteriormente la crescita dell'offerta ma di organizzare di indirizzare la domanda anche attraverso un aumento generale dell'efficienza del sistema energetico ancor più in generale del sistema economico basti pensare osservazione più volta richiamata allo spaccio del sistema dei trasporti del nostro Paese e ai costi energetici aggiuntivi che ne derivano
Sulla nostra bolletta
La protezione dell'ambiente
Della salute e della sicurezza sono finalmente assunte in un piano energetico come criteri che sono criteri interni alle esigenze del sistema e con i raggi etico e non sono più dei vincoli estrinseci da dichiarare retoricamente e poi da aggirare o allentare di fatto nel senso che l'efficienza del sistema energetico del sistema economico nel suo assieme diventa una componente nel calcolo nelle previsioni e nelle proiezioni dello stesso fabbisogno degli stessi consumi sia
Quando ci si riferisce ma qui desidereremmo una maggiore precisione
Alla industria
Energivora store neologismo allude quel tipo di industria che più di ogni altra consuma Energia e sulla quale forse sarebbe opportuno qualche ripensamento sia quando si allude in generale ai consumi industriali non so e questo richiederebbe approfondimento quanto questo Possa riferirsi ai consumi domestici
Perché per un verso siamo tutti consapevoli che questi appare nel nostro Paese dal punto di vista energetico ancora abbastanza complesse rispetto al livello dei consumi medi in Europa per altro verso siamo anche al corrente del fatto che
Anche
Nel consumo domestico di energia vi sono sprechi
E probabilmente potature che si possono fare o per lo meno conversioni utili che si possono fare
La valutazione di impatto ambientale e finalmente assunto anch'essa come criterio ed è affidata cosa che noi chiedevamo da tempo a standards che si vogliono il più possibile obiettivi e nonna
Pregiudizi o preferenze di carattere ideologico per non dire pressioni o influenze di carattere lobbistico
E anche questa la conquista di carattere culturale di enorme rilievo paragonabile a quella che negli anni Sessanta si fece in rapporto agli standard suo balistici
Uscendo anche allora dalla Babele del dei linguaggi dalle preferenze dai tabù e dalle pressioni più o meno
Impropri
L'organizzazione e lo sviluppo da ricerca diamo atto ben volentieri al ministro Ruberti
Prevista nel piano non esclude anzi impegna decisamente il nostro Paese in direzione anche nella ricerca in campo nucleare
Sia
Il rapporto alla fusione nucleare sia in rapporto a ricerche sperimentazioni e joint ventures ma questo punto va approfondito
Per i reattori a sicurezza passiva o intrinseche
Ancora la ricerca indirizza degli sforzi considerevoli verso le tecnologie meno inquinanti vuole e verso le tecnologie antiche inquinamento
E veniamo rapidamente alle ombre il piano nostro parere non insiste adeguatamente sulla diversificazione delle fonti
Sia in senso geopolitico
Sia in senso strettamente energetico rispetto cioè le materie prime e altrettanto carenti sono le notazioni sulla flessibilità e la polivalenza degli impianti futuri
Nonché sullo snellimento delle procedure di valutazione ambientale e di autorizzazione anzi quindi a rischio di ulteriori complicazioni e duplicazioni
Questo poi si ritorcerebbe sulla efficienza con una volta sui costi qualche non c'è
Sfuggito non siamo insensibili al grido di dolore questo accade in questo caso perfettamente giustificato di chi
Fa progetti
Perché dovere d'ufficio perché questo è il compito al mandato che lo Stato gli ha assegnato
Li vede autorizzati e non riesce però mai a vederli attuati una parte non trascurabile e dedicata allo sviluppo delle fonti nazionali in primo luogo quelle rinnovabili ma non appaiono le convincenti ne condivise le proiezioni relative ai singoli consumi al singolo fabbisogno rispettivamente di oli combustibili di gas e di carbone
In definitiva la parte più carente del piano non è tanto nelle premesse culturali
Quanto nelle applicazioni industriali
E negli aspetti e strumenti istituzionali di governo del sistema ecco energetico
In ogni caso si apre una fase nuova che richiede approfondimento integrazioni e correzioni tanto nella definizione ultimativa del piano quanto rispetto ai probabili diversi disegni di legge
Di politica industriale e istituzionale che di necessità dovranno accompagnare il piano stesso
Mi pare si possa dire in conclusione che il piano apre una fase positiva e promettente di modernizzazione ecologica del sistema energetico
E del sistema economico
E in questa luce l'abbandono
Per la verità
Non richiesto perlomeno non da noi
Dopo la sospensione dei lavori a Montalto del piccolo presidio piccolissimo presidio nucleare esistente
Non segna fatto una fuoriuscita dalle dell'Italia da qualunque forma di ricorso all'energia nucleare oggi domani sempre
Al contrario
Questa possibilità è aperta dagli investimenti nella ricerca sulla fusione
E dalla utilità
Di sperimentazioni e accordi internazionali
Il rapporto ai reattori a sicurezza intrinseca
Il piano segna dunque non la fuoriuscita dell'Italia dalla nucleare ma soltanto il superamento di una estenuante Chiarella intorno a una tecnologia importata
Il ritardo obsoleta antieconomica e insicurezza
Grazie a tutti il convegno che sciolto