Rassegna della stampa estera

Ho già noi ascoltatori di Radio Radicale martedì ventitré giugno questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta revisione di oggi sarà quasi integralmente delicata
All'Iran ieri i guardiani della rivoluzione hanno minacciato di ricorrere alla forza contro i manifestanti
Nonostante ci sia stata un'altra manifestazione dell'opposizione
Il
Candidato dell'opposizione mi Rossello indossavi ha lanciato un appello a continuare le proteste contro i risultati ufficiali delle presidenziali del dodici
Giugno i giornali internazionali
In questi giorni si stanno concentrando soprattutto sulle spaccature all'interno del regime iraniano come
Il New York Times si era in apertura in Iran le rivolte creando una profonda
Spaccatura tra i religiosi la spaccatura però non è solo interno a regime anche nella città almeno leggere verrà il Tribune nelle strade c'è uno scontro su chi è il vero erede della
Rivoluzione islamica a proposito delle strade dell'opposizione vedremo anche l'editoriale di oggi
Di le mondo
Secondo cui iraniani coraggiosi che scendono in strada in questi giorni
Vogliono solamente un po'di Stato di diritto un po'di legge una vita normale la sicurezza per strada i diritti più elementari soprattutto non vogliono più il regno dell'arbitrio
C'è poi da qui un'altra questione che tiene banco sulla stampa internazionale cioè
I toni adottati dal Presidente americano Barack Obama sabato Obama a rafforzato le sue critiche nei confronti di Teheran ma c'è comunque
Imbarazzo tra i suoi sostenitori per la prudenza
Adottata in questa crisi politiche regna nell'Washington posti ieri
Per esempio pubblicava un intervento di ieri gelidi on sul dilemma Iran di Obama secondo questo columnist
Obama avuto ragione a essere cauto ma ora di cambiare linea non importa quanto siamo impegnati negoziare con l'Iran dobbiamo stare anche dalla parte dei democratici
Molto meno imbarazzato invece il Wall Street Journal che coglie questa crisi come un'opportunità per atto attaccare la politica estera di Barack Obama Obama e le canaglie il titolo di un editoriale del quotidiano economico americano la Corea del Nord e l'Iran si intrometto nelle sue speranze diplomatiche gli altri temi poiché cercheremo di approfondire se avremo tempo
Sono due riguardano la politica interna di due paesi europei in Francia ieri c'è stato il discorso di Nicolas Sarkozy davanti al congresso il Presidente
Francese ha annunciato un piano per un grandi temi un grande prestito nazionale per finanziare gli investimenti a favore della ripresa
Economica e ha spiegato che non farà una politica di rigore non alzerà le tasse nel Regno Unito invece l'attenzione concentrata
Sull'elezione del nuovo speaker della Camera dei Comuni dopo lo scandalo dei rimborsi del spese dei parlamentari ma
Partiamo evidentemente dall'Iran alle notizie di ieri guardiani
Per la rivoluzione hanno minacciato per la prima volta di ricorrere alla forza contro i manifestanti
Dopo che c'è stata un'altra manifestazione nel centro di ta eran e in qualche modo una svolta perché finora la violenza era stata
Affidata all'uso dalla violenza era stato affidato alle milizie Basiji che non sono come dire le milizie
Delle ri della rivoluzione ma sono
Le
Le milizie volontaria dalla parte di Ahmadinejad i più poveri più disperati che in qualche modo rappresentano una sorta di lotta di classe
Rivoluzionaria l'intervento dei guardiani della rivoluzione in qualche modo alza
La posta è conferma secondo diversi giornali lo scontro all'interno del regime delle élite iraniana su questo noi vogliamo proporvi innanzitutto un'analisi del New York Times di ieri in Iran
Le rivolte creando una profonda spaccatura tra i religiosi scrive il quotidiano liberal di New York la violenza
Alcune
Manifestazioni sono proseguite nel corso della giornata di domenica nella capitale iraniana dove
Il Governo arrestato anche alcuni parenti D Alia Cobar Hashemi raspa vingiani l'ex Presidente
Della Repubblica islamica che alla testa di due influenti consigli della stessa Repubblica islamica per il New York Times si tratta
Di una dimostrazione della profonda spaccatura al vertice del clero iraniano Lhassan Giani uno dei padri della rivoluzione islamica infatti impegnato in una lotta di potere con i leader supremo l'Ayatollah Alì Khamenei
E si è schierato con i riformisti nelle elezioni presidenziali che sono state contestate la televisione
Di stato detto che cinque membri della sua famiglia sono stati arrestati tra cui la figlia rilasciata nel corso della serata di domenica questi arresti suggeriscono che
L'Ayatollah Alì Khamenei la guida suprema sta incontrando sempre più resistenza da parte di alcuni membri delle élites del regime
Anche se le rivalità al vertice del clero in Iran hanno sempre caratterizzato la politica era mia natura rivoluzione del mille novecentosettantanove
Gli analisti sottolinea New York Times ritengono che lo scontro aperto tra fazioni provocato dalle elezioni nel pieno di una crisi politica maggiore
Potrebbe minare la capacità di Alli Khamenei di restaurare l'ordine
Su questo sulla capacità di elica Manenti restaurare l'ordine va letto un'intervista che pubblica oggi nel mondo ammoscia in
Stanze gara Presidente terre Seriocha Institute for Contemporary Iran a Washington ma si tratta
Di uno dei fondatori dei guardiani della rivoluzione che però si è allontanato dal Governo rivoluzionario nel mille novecentottanta nove Khamenei ha commesso il più grave errore della sua vita il titolo e cosa dice
Moshe non stanze garante dal discorso di venerdì scorso di
A lì Khamenei le cose sono cambiate perché perché Khamenei con quel discorso a appoggiato sostenuto ha riconosciuto l'elezione truccata di Ahmadinejad ha minacciato il popolo iraniano
E in questo modo l'Ayatollah chiaramente annunciato di essere dietro il colpo di Stato che è in corso in Iran ora la nazione e di
Tre alla guida e non più solo di fronte ad Ahmadinejad che emerge per quello che cioè solo una marionetta
Il leader della Resistenza non è più solo il
Candidato principale avversario di Ahmadinejad cioè MIR Hossein Mussari
La Resistenza è tutto una catena verde a favore della democrazia che unisce ogni città iraniana dice stanze gara che poi prosegue sabato c'è stato il primo scontro tra questi due fronti
Il la catena verde della democrazia da una parte all'i camei dall'altra
La catena della democrazia vinto perché Khamenei ha mobilitato quaranta mila uomini per reprimere i manifestanti ma gli iraniani sono comunque scesi in strada e ha dimostrato di essere pronti a sacrificare la loro vita Khamenei ha commesso il più grave errore della sua vita schierandosi contro la nazione
Ha fatto un calcolo sbagliato ho pensato che con qualche
Guardia della rivoluzione con i servizi segreti avrebbe potuto conquistare tutto il Paese
Ma secondo questo esperto come poterla della dell'Iran secondo questo ex fondatore dei guardiani per la riforma involuzione Khamenei anche raggiunto un punto di non ritorno
Il suo regime era già militarizzato e non c'è marcia indietro per un regime così brutale se riuscirà a reprimere del popolo iraniano diventerà un dittatore militare alla Saddam Hussein sarà il re di un cimitero così
L'OSCE non senza gara in questa intervista che potete leggere integralmente su le Monde
Di oggi la spaccatura però non è solo all'interno del regime anche nella società iraniana leva altri pionieri pubblicava un'analisi dal titolo gli scontri evidenziano una spaccature mira anche sarà difficile da rimarginare
Nelle strade c'è uno scontro su chi è il vero erede della rivoluzione islamica
Vengono raccontate le manifestazioni sia dell'opposizione sia
Del del dei sostenitori di Ahmadinejad in particolare nelle manifestazioni dei sostenitori di Ahmadinejad ci sono anche
Manifestanti che poi dicono di appartenere all'opposizione
Scrive l'Herald Tribune Valle di valutare quale sia il vero Iran oggi è più difficile che mai
Ciò che è chiaro che la disputa elettorale a esposto a illuminato una profonda spaccatura che la scelta era ignara una spaccatura che non può essere misurata nero emarginata dal riconteggio parziale dei voti
Deciso dal regime apparentemente da una parte c'è un merito urbanizzata
Io citare o ci devitalizzati da
E dall'altra ci sono le classi più povere e più PdL ma realtà le cose non sono così semplici secondo l'Herald Tribune alle manifestazioni proposizione
Si vedono sempre più persone che assomigliano i sostenitori che bei di Ahmadinejad donne vestite con il tradizionale velo islamico uomini
Delle classi lavoratrici in sostanza il cuore dello scontro e tra due visioni concorrenti degli obiettivi della rivoluzione islamica una parte vuole una graduale
Evoluzione delle istituzioni democratiche una lettura più democratica delle istituzioni islamiche
Gli altri sono per una lettura populista e più OMPI o meno autoritaria dell'Islam così tra l'altro l'Herald Tribune su questo
Di vogliamo leggere anche
L'editoriale di oggi di le Monde Iran la sfida qual è il significato di questa sfida dei manifestanti che scendono per strada nonostante
Le minacce di morte del rischio per le loro vite scrive il quotidiano francese tutto l'apparato di repressione de la Repubblica islamica era stato mobilitato polizia unità speciali dei guardiani della rivoluzione gruppi
Delle milizie del regime i Basiji incaricati del lavoro sporco ma non è servito a nulla iraniani di tutte le età di tutte le condizioni sono scesi in strada sabato venti giugno
Alcuni hanno pagato con la loro vita ci sono stati almeno dieci morti a Teheran ma questa iraniani hanno sfidato la guida l'autorità suprema del regime l'Ayatollah Alì Khamenei che alla vigilia aveva vietato ogni manifestazione
Questi Regnani non si sono limitati a reclamare ciò per cui manifesta non da una settimana c'è un nuovo conteggio dei voti o altre lezioni dopo le presidenziali del dodici giugno
Non c'è quasi più nessuno che dubita del fatto che questa sia stata
Un'elezione rubata dal Presidente uscente fondamentalista ma MUD Ahmadinejad con l'accordo anzi l'appoggio dell'Ayatollah Khamenei
Scendendo in strada questi coraggiosi Ranieri hanno anche rotto un tabù si sono opposti all'uomo che nell'apparato del regime istituzionali regnano dovrebbe incarnare la rivoluzione islamica
Khamenei è uscito dal suo ruolo di arbitro delle diverse fazioni che compongono il potere iraniano
è diventato parte di una fazione ha preso le difese di uno degli schieramenti ha messo tutta la sua legittimità il peso dell'istituzione che rappresenta
Al servizio di Ahmadinejad del suo Progetto cioè la militarizzazione di un regime che si fonda sempre più su un piccolo gruppo di guardiani della rivoluzione un secondo esercito nazionale che si vuole braccio armato della Repubblica islamica
C'è un cocktail ideologico che anima questo gruppo romanticismo il proselitismo rivoluzionario razionalità tecnica con l'ossessione della del nucleare militare
Fanatismo freddo devozione incondizionata questo mix
Di ibernazione a Lisma il populismo di ricerca di purezza rivoluzionarie di anti intellettualismo di disprezzo per la democrazia e di rigetto del compromesso
Potrebbe essere qualificato come Isla Moffa scisma le similitudini con i partiti fascisti europea degli anni trenta sono inquietanti scrive le monde che ricorre lo storniamo un'espressione
Molto usata dai mio con americani
Di fronte di fronte a questi siamo fascismo
C'è un'opposizione che Air risolutamente schierata per la legalità nel gioco istituzionale della Repubblica islamica questa opposizione può è semplicemente un po'di Stato di diritto come ha detto nel mondo un'iraniana un po'di legge una vita normale la sicurezza per strada i diritti più
Elementari di cento l'opposizione non vuole più il Regno dell'arbitrio così le Monde nel suo editoriale di oggi
C'è un'altra questione che anima il dibattito almeno nelle pagine dell'editoriale dei commenti dei giornali esteri cioè
I toni adottati dal Presidente americano Barack Obama che sono tutt'altro che ne ho con Obama sembra verrà scelto la Real politica ad ogni costo
è vero che il Presidente americano sabato ha detto parole un po'più dure rispetto a quelle della scorsa
Settimana ma c'è sempre più imbarazzo tra i suoi sostenitori presente Washington post ieri pubblicava un intervento di EJ di on Junior il dilemma Iran di Obama questo cosa scrive questo columnist
Che sostiene il Presidente americano e la sua Realpolitik i manifestanti scendono in strada chiedendo libertà elezioni corrette un Governo repressivo risponde con la violenza denunce dissidenti come sovversivi
Il cambiamento e nell'aria perfino la rivoluzione nell'aria illiberale i progressisti dovrebbero essere gli alleati naturali di quelli che cercano di rovesciare l'ordine esistente
Dovrebbero stare dalla parte della democrazia dell'uguaglianza della libertà in principio sono i conservatori e predicare la prudenza
Ma c'è una contraddizione try liberale i progressisti mondiali generalmente la sinistra a favore della prudenza in politica estera preferisce il negoziato la guerra chiede cautela
Nell'uso del potere americano l'Iraq in fondo il caso tipico dei pericoli che comporta la presunzione secondo cui il potere americano può facilmente cambiare il mondo
Ma mentre la battaglia nelle strade Rania ne sta trasformando questo Paese il Presidente Obama si ritrova intrappolato in questo dilemma liberale
Prima delle elezioni Presidente aveva messo gli Stati Uniti sulla strada dei negoziati con il governo dell'Iran un Governo la cui legittimità è stata messa in discussione
Dalla repressione dell'opposizione da realista in politica estera Obama dopo le elezioni
Sapeva che alla fine dell'attuale crisi gli Stati Uniti dovranno comunque trattare con l'Iran sul suo programma nucleare su altre questioni di interesse comune
Inoltre è vero che se gli Stati Uniti avessero appoggiato con troppo calore coraggiosi oppositori iraniani avrebbero gettato discredito su di loro è creato un alibi per la repressione
Solo che poi è arrivato il momento in cui i manifestanti hanno cominciato a rafforzarsi da loro lotta accolto l'immaginario mondiale e il Presidente ha cominciato a capire che la discrezione non era più sufficiente
Lentamente la linea dell'Amministrazione si è rafforzate indù Rita anche se non abbastanza per molto soddisfare in molti conservatori
Che erano e sono contro la politica dell'impeachment prima di ogni cosa predicata da Obama per i critici
Obama non ha scelto a stare dalla parte della libertà e di diritti umani ricettari Mullah repressivi aspettare che crolli il castello e l'unica opzione se l'opposizione vince vincono tutti se il regime reprime riesce a sopravvivere
La politica dell'engagement è morta ma per
Il columnist del Washington post Obama avuto ragione invece esercitare cautela sia perché gli Stati Uniti non possono fare false promesse che non sono in grado di mantenere
E sia perché avrebbero danneggiato gli oppositori ma gli eventi di questi fine settimana e qui sta il punto d'imbarazzo di e i giorni e i gelidi on
I venti di questo fine settimana sono andati oltre questo approccio sensibile e cauto
Se il regime iraniano reprimere ai suoi avversari politici allora sarà impossibile rilanciare la diplomazia come se non fosse accaduto nulla
E anche se il Governo iraniano sopravviverà nel breve periodo ora sappiamo che il suo controllo sul Paese e fragile
Non possiamo più pretendere di essere indifferenti all'esito di questa crisi così tra l'altro Egidio nel sul Washington post di ieri
Chi invece non è per nulla imbarazzato anzi in qualche modo coglie questa crisi come un'opportunità per attaccare Obama e il Wall Street giornale in un editoriale dal titolo Obama e le canaglie la Corea del Nord dell'Iran
Sì intrometto non nelle sue speranze diplomatiche
Obama arrivato la Casa Bianca promettendo ad alta voce di essere l'anti Bush in politica estera e di tendere una mano gli avversari che vorranno deflettere i muscoli
Ciò che ha ricevuto in cambio un corso accelerato sulla realtà delle canaglie globali il Wall Street Journal ripercorre quanto accaduto con la Corea del Nord
Sfide mediate sono la Corea del nord dell'Iraq Governi che l'America ha smesso di chiamare
Asse del male solo perché così li definiva
Giusto ha più voce
Cinque mesi dopo l'arrivo di Obama la Corea del Nord ha respinto tutte le aperture del Presidente americano e ora sfida alle Nazioni Unite andando avanti con i suoi
Programma nucleare quanto all'Iran il Mullah stanno tentando di schiacciare una rivolta popolare dopo le elezioni truffa
Dimostrando totale disprezzo per le prese di posizione molto diplomatiche di Obama
La questione precursori giornale se Obama ora adotterà adatterà alle sue politiche per affrontare queste sfide che chiaramente non si aspettava Jimmy Carter arrivo alla Casa Bianca con illusioni
Simili sull'Unione Sovietica e risultato fu che i nostri nemici di allora reagirono
A quella che percepirono come debolezza degli Stati Uniti e Carter non si riprese più presto sapremo se Obama e fatto di una stoffa diversa
Concentriamoci sulla questione dell'Iran Obama dovrà ripensare le sue speranze di un gran Bar Can un grande scambio sul nucleare con la guida suprema l'Ayatollah all'i cammei lei
Questo desiderio diplomatico spiega il suo rifiuto di prendere posizione sulla crisi post elezioni
La risposta del leader supremo la cautela diplomatica di Obama è stata di riconoscere i risultati elettorali di arrestare degli oppositori di usare la violenza contro i manifestanti
Come lo Chanel settantanove il Governo iraniano sta sparando contro suo popolo che canta morte al dittatore
Anche se molla riuscissero a fermare l'attuale le rivolta alla loro legittimità non sarà mai più la stessa
Obama rafforzati i toni della sua retorica sabato ma nel medio periodo il Presidente Toma dovrà tenere conto del fatto che qualsiasi negoziato con l'attuale Governo legittimi Ra il regime i danni del popolo iraniano è questo
Significherebbe fare esattamente ciò che Obama dice di voler evitare cioè immischiarsi nella politica iraniana e tra l'altro ora che il nazionalismo è diventato la ragione della legittimità
Di ma punta Ahmadinejad e dell'Ayatollah Khamenei ancora meno probabile che questi due leader iraniani rinuncino alle bombe nucleari
Concentrato sulle sue priorità interni Obama vorrebbe tornare alle sue illusioni di campagna elettorale a proposito della forza della diplomazia
Macché attivi del mondo hanno altre priorità e per fermarli ci vorrà di più di una
Stretta di mano così Wall Street Journal
Suddito reale di oggi non abbiamo più tempo per approfondire gli altri temi Francia lo ricordiamo il discorso di sa così davanti al Congresso che annuncia
In sostanza più debito e meno rigore e si prepara tra l'altro un rimpasto di governo domani
Nel Regno Unito c'è stata invece l'elezione del nuovo speaker della Camera dei Comuni dopo lo scandalo dei rimborsi delle spese dei parlamentari ma lì ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale