Tra gli argomenti discussi: Ahmadinejad, America Centrale, Berlusconi, Democrazia, Esteri, G8, Governo, Honduras, Iran, Italia, Khamenei, Obama, Rassegna Stampa, Usa, Violenza.
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì primo luglio questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi capiremo sull'Iran un tema che rimane
L'attualità in particolare nelle pagine
Degli editoriali e dei con menti cercheremo di approfondire tre a spetti la direzione che sta prendendo il movimento d'opposizione
All'interno dell'Iran attraverso una un'analisi di Amir Teri sul Times di ieri
La lotta per il futuro dell'Iran è lungi dall'essere finita la Repubblica islamica è morta ma la domanda è se sarà sostituita da un in mirato in stile talebano oppure dalla democrazia questo scrive
Tra l'altro quotidiano conservatore di Londra e poi c'è
C'è la politica americana quella dell'Amministrazione Obama che è obsoleta secondo Brett Stephens columnist del Wall Street Journal
L'audacia della speranza lascia spazio alla timidezza del realismo e infine
Cioè la politica degli impegni europei ieri fanno sciolta insieme un editoriale
Chiedeva una risposta dell'Unione europea l'intimidazione dell'Iran occorre una rappresaglia con comune a qualsiasi altro atto contro l'ambasciata del Regno unito in gioco
In gioco c'è la coesione e la solidarietà dell'unione europea scrive tra l'altro il quotidiano della siti parleremo poi di Honduras dove c'è stato questo
Colpo di Stato da parte dei militari la cacciata del Presidente Manuel Zelaya che però dovrebbe
Tornare nel Paese
Nelle prossime ore un colpo di Stato strano condannato da molti nella comunità internazionale ma che almeno leggero vittoriale dell'Independent potrebbe aver reso un servizio alla
Democrazia
Dell'Honduras e in parte la pensa così anche il uscito imposta in un editoriale di ieri dal titolo difendere la democrazia in Honduras
Significa qualcosa di più che restaurare semplicemente il presidente in carica
Infine ci occuperemo anche dell'Italia degli Silvio Berlusconi del G otto oggi con il Times non ci sono forme Remo tanto sulle
Vicende personali del Presidente del Consiglio quanto su una questione specifica Berlusconi non deve guidare il G otto il titolo di un intervento di ieri Giovanni green
Lo squallore non è il problema maggiore il problema maggiore è che il Primo Ministro italiano ha fallito nel mantenere le sue promesse sugli aiuti allo sviluppo
A fatica e sviluppo sono temi centrali nell'agenda
Del G otto dell'Aquila ma l'Italia è ultima in classifica in sostanza
In termini di aiuti allo sviluppo partiamo però dall'Iran vogliamo segnalarvi innanzitutto un articolo uscito ieri sul quotidiano francese
Lo figlia o la testimonianza di un oppositore imprigionato il titolo che apriva tra l'altro ieri il quotidiano conservatore francese
Migliaia di iraniani sono stati arrestati dall'inizio delle manifestazioni a Teheran
E uno di questi Regnani racconta in esclusiva alle figlia con le violenze subite in carcere gli interrogatori il rilascio
Moshe non
Editori premiano moderato la cui colpa di aver osservato dal suo balcone le manifestazioni promossa AP atta era anni è stato arrestato brutalizzato rinchiuso per una settimana con migliaia di altri temi anni
Interrogato da un giudice armato prima di essere rilasciato per mancanza di prove lo scorso fine settimana ha visto altri detenuti
Subire degli interrogatori che sono durati addirittura quattordici ore da cui sono usciti coperti di ematomi insomma le torture della
Famosa prigione di
E in
Rinviamo replica o per per il racconto completo di queste
Di queste i modi del regime del regime Italia iraniano contro contro i manifestanti dell'opposizione noi vogliamo soffermarci più a lungo sul
Time su un'analisi di Amir Teri
Dal titolo la lotta per il futuro dell'Iran è lungi dall'essere finita la Repubblica islamica è morta ma la domanda è se sarà sostituita da un immigrato in stile talebano dalla
Democrazia scrive
Scrive Teri mentre
La crisi post-elettorale in Iran entra nella sua terza settimana una cosa è chiara l'ossimoro che era la Repubblica islamica eh morto
Se la fazione estremista condotta dal leader supremo l'Ayatollah Alì Khamenei vincerà la lotta per il potere l'Iran dovrà cancellare la sua pretesa repubblicana per diventare un emirato islamico qualcosa di simile
Se sarà invece l'opposizione a vincere di aspetti teocratica ci terrei regime
Finiranno permettendo all'Iran di diventare una normale Repubblica in cui il potere appartiene al demos al popolo
Per trent'anni di rana sofferto di una doppia personalità cercato di rimanere fedele alla versione dell'Islam dell'Ayatollah campo Khomeini pretendendo al contempo che il sistema di governo fosse fondato sul popolo
Il momento della verità della morte della Repubblica islamica arrivato nel momento in cui l'Ayatollah Khamenei ha rotto con la tradizione ha dichiarato ma MUD Ahmadinejad vincitore delle elezioni prima ancora della chiusura delle urne in sostanza
Ahmadinejad oggi è presidente non perché eletto dal popolo come è accaduto in passato ma perché
E il leader supremo ad aver deciso così rimane l'incognita di cosa intendono fare milioni di iraniani che sono scesi in strada contro il regime
A giudicare dalla continuazione delle manifestazioni sporadiche e dai canti di morte al dittatore da i tetti
Il genio non sembra voler tornare nella lampada il movimento difficilmente scomparirà nel nulla subirà perdite sconfitte ma determinato trovare
I suoi veri leader e a chiedere i cambiamenti che una maggioranza degli iraniani vuole così tra l'altro Amir Tahiri sul Times di ieri il Wall Street Journal invece pubbliche a
Un un con Mentor Global duty Brett Stephens la politica di Obama sull'Iran è obsoleta l'audacia della speranza
Lascia spazio la timidezza del realismo questo il titolo
La politica iraniana del Presidente Obama incoerente e obsolete forse il suo principale consigliere David Axelrod dovrebbe prenderne nota perché perché
Domenica scorsa al consigliere di Obama è stato chiesto se ci dovrebbero essere delle conseguenze per la violenta repressione delle manifestazioni da parte del regime iraniano
Le conseguenze eventualmente ci saranno con il tempo ha risposto acts Harrod che nonostante le pesanti parole
Del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad contro l'America il Presidente Obama aggiunto continueremo a lavorare attraverso gruppi multilaterali dilazioni che stanno dialogando con l'Iran Iraq che deve prendere una decisione se isolarsi ulteriormente dalla comunità internazionale o tornare a farne parte
In altre parole secondo Brett Stephens il messaggio che l'Amministrazione Obama e questo popolo dell'Iran in bocca al lupo
Per un Presidente che arrivato al potere vendendo il suo messaggio dell'audacia della speranza e non solo agli americani ma tutto il genere umano
La politica era ignara di Obama è diventata la timidezza del realismo il realismo e quella teoria delle relazioni internazionali che prescrive una politica estera fondata su calcoli razionali di interessi nazionali
E che ritiene che le altre nazioni agiscano in modo altrettanto razionale secondo questo ragionamento rimane nell'interesse americano di arrivare una mozione negoziata conteranno sul suo programma nucleare indipendentemente a prescindere dal fatto che Ahmadinejad sia stato eletto dal popolo meno
Allo stesso modo sarebbe nell'interesse di terra in di arrivare a un accordo perché i benefici
Dovrebbero essere sufficientemente anti questo punto di vista secondo Stephens
Poteva essere valido nei mesi immediatamente successivi all'inaugurazione di Obama la sua Amministrazione era convinta che i problemi l'America con l'Iran fossero dovuti soprattutto all'America cioè
Alla retorica sull'asse del male nel regimi c'è in genere all'invasione dell'Iraq che ha dato un ragionevole motivo all'Iran per volersi armare
Con il nucleare alla mancanza di volontà dell'Amministrazione Bush di risolvere le questioni con negoziati faccia a faccia in altre parole Obama ha pensato che una parte considerevole dei problemi Ranieri dall'America fossero semplicemente un problema americano da risolvere
Attraverso varie forme di conciliazione per esempio il messaggio la Repubblica islamica di Obama il Capodanno iraniano
La sconfessione dell'Obiettivo del regime change l'offerta di negoziati diretti senza precondizioni ritiro dall'Iraq insistenza sul fatto che dopo le elezioni l'America non voleva intervenire negli affari interni iraniani
Solo
Che c'è un problema qual è il risultato di tutto questo l'Iran accelerato il suo programma nucleare testa missili balistici con gettata molto più ampia sostiene
Gruppi terroristi come massa hezbollah trucca le elezioni a luce del giorno assedia
Gli impiegati dell'ambasciata britannica arresta intimidisce e ammazza iraniani a e l'Iran poi continua anche accusare gli Stati Uniti di mischiarsi nel suo affari interni tra le altre cose
Ora proseguo sui giornali Obama stato molte indù di continuare con la sua solita politica più l'equivalente di un grande abbraccio simbolico i manifestanti
Ma questo è davvero realismo in senso più comune
Del realismo porterebbe a conclusioni diverse
La prima conclusione che le sparate di Ahmadinejad contro l'America non sono solo una questione di politica politicante ma anche l'espressione dell'attitudine di Ahmadinejad verso Obama
La seconda conclusione che se a Teheran sarà consentito di uccidere la sua gente attaccare il Presidente americano infischiarsene della risoluzione dell'ONU senza alcuna conseguenza
L'Iran continuerà a comportarsi così la terza conclusione che il tallone di Achille del regime non è il suo isolamento anche perché è difficile parlare di isolamento selezioni di Ahmadinejad diede istantaneamente ratificata dal Presidente russo Dimitri Medvedev
Nel tallone di Achille un embargo sulla benzina la sua vera debolezza della sua impopolarità in Terna che alla fine ha trovato espressione in un movimento di opposizione di massa
La quarta conclusione che il programma nucleare dell'Iran ha raggiunto un livello tale che può essere fermato solo attraverso un bombardamento militare probabilmente israeliano oppure una decisione in Terna di abbandonare questo programma nucleare
La prospettiva di un'altra guerra mediorientale non può piacere a questa Amministrazione
Che dunque farebbe meglio tentare di ottenere lo stesso risultato fermare il nucleare utilizzando la conclusione numero tre
Cioè lo scontento popolare l'impopolarità del regime ciò che occorre dunque un po'di Spina dorsale di Obama se questo significa promuovere la democrazia che parlare più chiaramente di regimi Cenci bene
Non sarebbe la prima volta che questo Presidente fa suo una politica del suo predecessore conclude Brett Stephens sul Wall Street Journal
Ricordando implicitamente la questione dei sospetti terroristi che potrebbero essere detenuti a tempo indeterminato l'extra lo teneva il rendition che proseguono eccetera eccetera eccetera la continuità in politica
La politica di sicurezza in parte anche in politica estera tra l'Amministrazione Bush l'Amministrazione Obama cioè poiché c'è poi la politica iraniana degli europei che
Negli anni passati sono stati più morbidi degli Stati Uniti nei confronti nei confronti di
Di Teheran e che sembrano per cambiato in qualche modo opposizione per esempio John vino pur sull'Herald Tribune di ieri
In una lunga analisi si chiedeva se sedi europee alla fine agiranno riempiendo in qualche modo il il vuoto degli Stati Uniti
Le sanzioni non sono più un tabù almeno per alcuni leader come Angela Merkel scrive tra l'altro Vinokourov ma ci sono delle contraddizioni interno e non tutti vogliono le sanzioni
Se le si vogliono le si minacciano ma poi non le si attuano insomma
Il il punto che forse l'America
Per il communis dell'Herald Tribune deve rimettere sul tavolo tutte le opzioni anche quella imitare nei confronti dell'Iran un invito all'azione da parte
Un invito di azione gli europei è arrivato anche da parte del Financial Times ieri in un editoriale dal titolo l'intimidazione dell'Iran necessita di una risposta europea
Occorre una rappresaglia comune a qualsiasi altro atto contro l'ambasciata britannica si parte
L'episodio del fine settimana l'arresto gli interrogatori di impiegati Regnani dell'ambasciata britannica età runner allarmante
L'Iran ha una storia di attacchi contro le ambasciate quindi indispensabile che il regime sia accerto che pagherà un prezzo molto alto se
Supererà nuovamente le linee del il le linee rosse del diritto internazionale del protocollo diplomatico il Regno Unito un obiettivo facile per questo regime allora al al alla sbarra
La sua lunga documentata storie interventini rame evocano qualcosa alla maggioranza degli iraniani alla fine del diciannovesimo secolo Londra aveva trasformato l'Iran in una sorta di protettorato
Ottenendo concessioni lucrative sul petrolio e minerali il tabacco le banche
La pressione esterna reale o inventata e lo strumento più facile che hanno in molla per tentare di restaurare una sorta di unità nazionale
Inoltre i teocratico sono davvero allarmati per il ruolo del servizio persiano della BBC chi offre a milioni di iraniani un punto di vista oggettivo
Su e venti che dividono i rivoluzionari ricorderanno come la BBC ha contribuito alla loro causa nel mille novecentosettantotto settantanove con notizie affidabili e puntuali sulla crisi il Regno Unito
Ha avuto ragione per cui fra l'altro il Times a chiedere l'intervento dei partner europei
Che hanno promesso una risposta forte collettiva se Teheran continuerà intimidire lo staff dell'ambasciata britannica
Di fronte alla rappresaglia di ventisette Paesi anziché di un solo tra virgolette piccolo sacra cioè Regno Unito
L'Iran potrebbe pensarci due volte prima di proseguire per la sua strada questo è un importante test per la coesione e la solidarietà dell'Unione europea teste che non deve fallire scrive il Financial Times
Passiamo passiamo l'Honduras rapidamente al colpo di stato
Non proprio democratico ma che
Per alcuni giornali serve a difendere proprio la democrazia l'Independent per esempio l'editoriale di ieri pistole democrazia la cacciata del presidente dell'Honduras Manuel Zelaya
Da parte dei militari è stata condannata da molti membri della comunità internazionale come un affronto la democrazia
Ma nonostante il disgusto naturale per qualsiasi colpo di stato militare e possibile che l'esercito e realtà abbia reso un servizio la democrazia dell'Honduras perché perché
Il presidente dell'Aia stava pianificando un referendum per darsi il potere di cambiare la Costituzione poter avere un altro mandato di quattro anni il la Corte
Suprema il Congresso dall'Honduras avevano definito questo referendum come illegale
C'è qualcosa di sempre più familiare nelle democrazie emergenti del Sud America un leader eletto di fronte alla fine del suo mandato in carica decide che il Paese non può fare a meno di lui
E tira fuori dubbio misure per restare al potere il presidente venezuelano Hugo Chávez ha vinto in febbraio un referendum per cambiare la Costituzione abolire il limite del numero dei mandati
E ora parla di restare al potere fino al due mila e trenta
Leader eletti che hanno rifiutato di cedere il
Potere sono incarichi che anche nella nell'Africa subsahariana dove da decenni alcuni
Sono ricorsi alla corruzione all'intimidazione alle frodi pur di rimanere in carica e questa deprimente evoluzione ha spinto addirittura un ricco imprenditore sudanese offrire
Cinque milioni di dollari l'anno i leader africani che se ne vanno polenta realmente l'Honduras sottolinea il fatto che le elezioni libere contano solo se sono accompagnate da un Parlamento vero da un sistema giudiziario indipendente da media senza bavaglio
Indipendenti e da osservatori elettorali imparziali il vero test di salute di una democrazia per l'Independent non sono solo le elezioni e la possibilità che il potere cambi di mano in moto pacifico
E in qualche modo così la pensa anche Washington post in un editoriale di ieri dal titolo difendere la democrazia in Honduras significa qualcosa di più che restaurare il presidente in carica l'arresto
E l'espulsione di Zelaya da parte dei militari è sbagliato se l'obiettivo come dicono i militari e di difendere la democrazia allora il modo migliore per farlo e di permettere al Presidente di rientrare almeno e almeno temporaneamente tornare al suo posto
Cosa che probabilmente accadrà ma l'Amministrazione Obama non può limitarsi a rovesciare il folle intervento militare la crisi non dura soffrono un porto unità per affrontare una minaccia più seria la democrazia nella regione
Una minaccia rappresentata in parte dallo stesso Zelaya
Che Emmola qua altri leader dell'America latina come
Hugo Chavez in Venezuela un leader del Nicaragua per il posto ci vuole coraggio politico e leadership americana nel confrontarsi alle forze che hanno portato l'Honduras se altri Paesi
A questo punto di rottura con la democrazia per chiudere
Infine ci vogliamo vogliamo accennare al all'Italia la politica italiana o meglio al G otto e al ruolo di Silvio Berlusconi non ha le sue vicende personali però il Times ieri
Pubblicava un intervento di Giovanni Green Berlusconi non deve guidare il G otto lo squallore non è il problema il problema è che il Primo Ministro italiano ha fallito nel mantenere le sue promesse sugli aiuti
Nonostante sia il leader più a lungo in carica al G otto questo club di nazioni ricche deve essere
Imbarazzato dal fatto che il leader italiano sia l'ospite del prossimo vertice certo non perché Francia Canada Stati Uniti Regno Unito Giappone Russia Germania abbiano preso una posizione morale
Sullo squallore del leader italiano no c'è un problema più importante l'agenda del G otto include l'Africa e la politica di sviluppo ma Berlusconi ha fallito nel mantenere
Le sue promesse sugli aiuti il tycoon dei media diretto il suo sguardo nazionale solo all'Italia provocando una caduta un crollo della statura internazionale dell'Italia
Il suo fallimento morale nell'affrontare la questione dei poveri del mondo invece che le sue feste in piscina significa che il suo posto di Presidente del G otto deve essere messo in discussione
Il Times spiega che già l'Italia è in fondo alla classifica tra aiuti allo sviluppo ora con la crisi economica annunciato
Nuovi tagli devastanti ed è probabile che diventi l'ultimo Paese del G sette in termini di aiuto dip di percentuale sul PIL la tattica italiana
Che mira offuscare la realtà di mettere insieme non solo gli aiuti governativi ma anche quelle delle ONG degli individui dell'impresa e della promozione del commercio
L'Italia vuole che perfino le donazioni del Vaticano siano incluse nel suo nuovo calcolo
Nazioni che non fanno parte del G otto come la Svezia e Olanda la Spagna danno più aiuti dell'Italia
Se vogliamo che il G otto abbia credibilità o l'Italia uno ore sui aiuti in termini onore sulle sue promesse in termini di aiuti oppure uno di questi paesi deve prendere il posto di Berlusconi sulla sedia più importante del G otto così
Tra l'altro giovani grinta sul Times di ieri non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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