Intervista a Matteo Mecacci sull'iniziativa nonviolenta di digiuno rivolto alla presidenza italiana del G8 e a tutti i leaders mondiali affinché si pronuncino chiaramente nei confronti del governo cinese per il rispetto dei diritti umani

Matteo Mecacci e Marco sto questa iniziativa non violenta di digiuno che il gruppo parlamentare radicale atto nel PD a intrapreso e insieme anche Roberto Giachetti del Partito Democratico che cosa chiede esattamente
Insieme anche a Marco Pannella che si unità questo digiuno che ha rivolto innanzitutto a la vertice del G otto che si è aperto oggi
In Italia
In particolare la sua Presidenza solamente che tenuta al nostro Paese è presente il Consiglio Ministro degli esteri e a tutti i leader dei Paesi membri del G otto che sono qui a Roma
Perché a questo vertice doveva a partecipare anche il presidente cinese Hu Jintao che rientrato
In tutta fretta ieri pomeriggio in Cina evidentemente per cercare di far fronte alla crisi che è scoppiata nel almeno psichici anche nel turche stanno orientale
Che la Regione popolata dagli uiguri deve sappiamo sono state
Manifestazioni scontri violentissimi la scorsa domenica scontri che sono contro seguiti anche nei giorni successivi che hanno visto appunto l'esplosione di un conflitto
Anche etico tra popolazioni civili oltre che poi per l'intervento delle forze di polizia cinesi ci hanno represso durissima amente appunto queste manifestazioni
Di rigori che chiedevano giustizia giustizia per alcuni incidenti Chiaravalloti nei giorni scorsi in particolare alcune fabbriche che non avevano avuto risposta da parte dell'autorità locali cinesi quindi
Noi con questo digiuno ci rivolgiamo a questo vertice che ha un vertice che è nato nella sua storia come
Riunione dei Paesi più industrializzati più sviluppati ma anche retti da decimi democratici affinché si pronuncino
Chiaramente nei confronti del Governo cinese Governo cinese che aspira ad essere un partner importante
Nelle relazioni internazionali nella gestione delle crisi e membro permanente come Saccà al Consiglio di sicurezza in volo fa parte del G venti partecipava questa
A questo vertice discutendo e tutte le crisi internazionali che accadono però
Nel momento in cui a un Paese come questo scoppia in casa una crisi umanitaria come l'anno scorso scoppiato quella tibetana
Non abbiamo certo dimenticato bisogna chiedere il rispetto delle regole minime della convivenza tra Paesi appunto rispettabili a livello internazionale quindi questo significa intervenire
Perché sia posta fine alla violenza in corso anche da parte dei cittadini civili cinesi quindi momenti devono essere per responsabilità
Delle autorità cinesi fermati dal continuare
Con gli scontri che sono avvenuti anche nelle scorse ore e dall'altro la piena cooperazione della Cina ma chiesta da parte del G otto con tutte le organizzazioni
Internazionale ci si occupano di questioni umanitarie dall'alto commissario ONU per i diritti umani alla Croce Rossa alle leggi
Indipendenti affinché ci sia l'accesso a quella regione per verificare quanto accaduto perché i feriti possano essere curati perché
Gli arrestati abbiano possibilità di mi del tutelari i loro diritti e anche per verificare quale sia l'entità di questa tragedia perché abbiamo sentito
Di chinata Techint dirci che
Le fonti che loro hanno dall'interno di quella regione non parlava di centocinquanta morti Man tra i seicento e gli ottocento morti e non di mille cinquecento arresti ma di oltre tre mila
Arresti quindi su questo è evidente che la politica di chiusura di segretezza che
L'autorità cinesi portano avanti quando accadono questi tipi di venti va incrinata occorre stabilire un principio che appunto chi
è chiamato a far parte di queste organizzazioni internazionali età anche il peso politico per farlo deve anche avere però delle responsabilità che appunto vanno insieme con questi
Diritti con questi privilegi che derivano ponte Paesi che fanno parte di questa organizzazione