L'Italia e la crisi. Occupazione, diritti, welfare: le nuove sfide dell'uguaglianza. Intervento di Luigi Spaventa

Ringrazio ringrazio veramente la CGIL per questo invito
Per me un onore
Che sono gravissimo
Ma mi permetterei sarà nostro dia dell'opera trenta secondi del mio intervento in questa sede
Per ricordare un amico un maestro di vita e di montagna un grande dirigenza di questo sindacato una persona che ha saputo firmare quando doveva firmare
Ritenendo che ciò fosse di interesse generale ma coerentemente dimettendosi
Perché ha saputo firmare anche poi senza dimettersi parlo di Bruno Trentin
Ritengo
Ritengo che
Firmando il gravame clandestino intitolato con l'augurio di un ragazzo girato da Franco Giraldi nel mille novecentonovantotto
In cui Bruno si racconta e che è un film straordinario visto da pochissimi per ragioni misteriose
Dovrebbe essere proiettato nelle scuole
Ha detto questo
Io devo fare mie scuse anzitutto perché appartengo a una categoria che al momento
Cane da battere ossia gli economisti in secondo luogo perché come economista come sempre mi ha rimproverato Fausto Bertinotti con altre no io sono mio perché volo basso
A
E dirò
Qualche parola
Sulla crisi e la previsione della crisi qualche parola sulla situazione italiana
Che qualche parola sui due problemi a mio avviso fondamentale della situazione italiana che richiamano il tema di questo congresso
Sulla crisi io vorrei ricordare
Che si
Mettiamo in luce tutte le contraddizioni che si sono manifestate nella crisi
Ma che nei trenta anni precedenti non dimentichiamo
Non giudichiamo la situazione italiana la situazione di Parma l'Italia non è mai salita su quel treno nei trent'anni precedenti è una doppiato il prodotto pro-capite nel mondo
Interi paesi che erano sottosviluppate sono usciti dal sottosviluppo si è ridotta la soglia di povertà in maniera sostanziale
Quei trent'anni
E ironico adesso direi che che vengono chiamati il periodo glorioso del capitalismo ma certamente
L'umanità sta meglio di quanto stesse prima
Oggi la crisi finanziaria forse sotto controllo
A possiamo contare su una ripresa
Modesta modesta soprattutto in Europa ancora una volta l'Europa resterà indietro
Rallentato in alcuni Paesi dal debito pregresso che era stato accumulato
A
Che sarà
Afflitta dalla continua presenza discutibili su
Scala internazionale
Che ancora una volta
Dovrà contare espletare
Sulla Cina e sulle sue capacità di sviluppo perché saranno i Paesi asiatici a
Trainare l'economia mondiale fuori dalla crisi
Attenzione in questo processo a non buttare tutto quel che non dovrebbe essere buttato a buttare solo coloro dovrebbe essere buttato
Alcuni fenomeni mediatici di demonizzazione della finanza possono suscitare preoccupazione perché
L'espansione del credito dipende anche da un'innovazione finanziaria sana e tenuta sotto controllo
Situazione italiana ecco io chiedo perdono aree escluse anche di oggi pomeriggio ben più autorevolmente apparirà su questo palco io uso le statistiche
Le statistiche dell'Istat so che siamo in attesa di statistiche nuove che verranno
Prodotte ad nutum e che adatte alla situazione però io ancora l'arresto
Che
E allora usando le statistiche vorrei anzitutto chiedere messe abbia fondamento l'affermazione diffusa
Per cui noi stiamo meglio degli altri siamo usciti meglio degli altri
è vero il nostro sistema bancario e uscito meglio di ogni altro sistema bancario forse solo con la Spagna
Per ragioni di controllo e di vigilanza esercitata
Con saga
Ma
Per il resto
Si dice nel in questa no noli il nostro prodotto cadrà meno di quello tedesco
Va bene magra soddisfazione meno cinque anziché meno sei
Però pochi rammentano che nel due mila otto ne siamo stati il solo Paese europeo ad avere
Un andamento negativo meno uno per cento
In virtù perché anche se valgono e non valgono le previsioni del dopo di un documento di programmazione economico finanziaria per gli anni successivi al due mila dieci
Questo Paese tornerà al livello del due mila sette
Solamente nel due mila dodici quindi cinque anni perduti
Non imputo questo a nessuno
Ma
Questo è un fatto
E se guardo al decennio passato decennio passato vede l'Italia
Fanalino di coda assolutamente in Europa come tasso di crescita
Come tasso di aumento di produttività
Dico io temo che tutte le debolezze che hanno caratterizzato gli anni dal novantacinque al due mila sette siano ancora tutte con nomi
Sia noi restiamo
Un Paese a bassi salari e a bassa produttività
Perché la verità della situazione italiana è questo
Salari bassi più bassi che in ogni altro Paese d'Europa con l'eccezione di alcuni Paesi mediterranei e produttività bus
E i temi veri che dovrebbero essere affrontati
E che si ritrovano nei temi della di questo congresso sono produttività salari struttura dell'occupazione
L'utilità
è
Ancora ci si chiede come possa avvenire che in un Paese per un decennio la produttività del lavoro sia piatta
Non cresca e la produttività totale dei fattori sia negativa
Perché
A vedo con piacere che nessuno osa più dire che la colpa Bareggio lasciata sul versante del lavoro
Come si fa a dirlo
Salari bassi
E dal mille novecentonovantacinque una flessibilità alta in un pezzo del mercato del lavoro una flessibilità più alta che in ogni altro Paese europeo
Allora forse le ragioni della bassa produttività che consentono solo basse se l'avevano cercato altrove
E forse si rinvengono
In questi dati della struttura produttiva italiana
Basso investimenti
Bassa spesa per ricerca
Basso utilizzo se andate a vedere nelle statistiche pubblicate da Unioncamere Mediobanca non registrati quindi forse questa iniziativa privata sarà ancora consentite
Un uso modestissimo delle qualifiche lavorative più alto
A non si adoperano laureati si adoperano pochi diplomati siano per la manodopera poco qualifica
Pericolo dipende dipende dal
Settore pubblico
Può essere certamente
Ma
A sì la spesa per ricerca
Finanziato dallo Stato e la più bassa in Europa è vero anche che la più basse d'Europa la spesa per ricerca finanziata dall'impresa
Le nostre imprese non spendano in ricerca a quanto pare
E pertanto al non rinnovo
E questo dipende
Forse dalla struttura del nostro sistema imprenditoriale che trova un paragone sono per la Grecia
Noi su quattro milioni e cinquecento mila imprese quattro milioni e duecento mila sono a meno di dieci addetti
Su diciassette milioni e mezzo di addetti otto milioni stanno nelle imprese con meno di dieci operai
Di dieci ore di dieci addetti
E naturalmente
Questo è stato esplorato più volte e le conclusioni sono sempre ferme la spesa
L'aumento di produttività la spesa per ricerca e gli investimenti aumentano all'aumentare della dimensione delle imprese
Quindi
Forse converrebbe
Invece che
Ripetere continuamente
Come il segno di gloria che questo è il Paese con otto milioni di partite IVA io me ne addormentato che erano quattro adesso sono diventate otto sia stata una straordinaria cresce
E che questo è uno straordinario asset per questo Paese ma io
Francamente non me la sento di ragionare in questi in questi termini certi
Ci dà molta evasione fiscale riserve
Allora però
Bisogna
Fare un passo avanti e considerarlo
Chiedo il permesso di fare
Considerate le questioni del mercato del lavoro perché questo mercato del lavoro italiano è diventato quanto di più anomalo cinque o sei
è un mercato
Dualistico si parlava un termine virtuale in cui ci sono i cosiddetti privilegiati che assorbe i poveracci che però quanto meno hanno una salvaguardia
E poi abbiamo un esercito di manodopera iter flessibile
Precaria
E completamente adattabile non sindacalizzata
Che sposta a ogni vento tempeste
E
Forse dovrebbe occuparsi del sindacato
Dovrebbe considerare
So che non sono di moda queste cose ma
Progetti come quelli più volte avanzate da Tito Boeri da Pietro Garibaldi di una graduale unificazione del mercato del lavoro
Abbassando qualche tutela per chi
Le a tutte ma aumentando le tutele di chi non ne ha nessuno
E creare quindi un continuum nel mercato del lavoro
Invertendo
La
Situazione che si è determinata
In seguito all'accettazione da parte politica e sindacale della seconda parte della sinistra e non solo della destra
Di provvedimenti di estrema precarizzazione del mercato del lavoro che si sono susseguiti dal novantacinque in poi
Sono stati utili perché hanno provocato aumento di occupazione ma che hanno
A
Cristallizzato questa situazione di incertezze di bassa e sarà
E io penso che questo sia importante politicamente perché forse non ci si accorge
Che si sta creando cose ci si domanda ma perché in Italia situazione politica in quella che poi si fanno
Analisi ma si sta creando danno in quello con la posso chiamare
Con fenomeno di lutto inoccupazione se posso mettere una però che quello che si chiamava Boomtown proletariato diceva rompe abbordi resi
Sono ogni gli impiegati precari del terziario sono quelli che il sindacato non l'hanno mai visto e non si sognano nemmeno di vederlo perché non non c'è domanda ma non c'è nemmeno fare
E solitamente sempre avvenuto che questi fenomeni di
Formazione di una classe non identificata ma
Grigia e ammetta abbiano sempre favorito le destre in ogni esperienza storica
Quindi
Bene farebbe credo il sindacato occuparsi
A fondo della questione del mercato del lavoro per vedere quale tipo di riforme può sopportare perché questo e affine al problema della struttura imprenditoriale italiana
E quindi alla questione della bassa produttività e dei bassi salari grazie