Intervista a Pier Paolo Baretta sull'esame del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013

Radio radicale con l'onorevole Baretta della Partito Democratico per parlare delle dell'esame del documento di programmazione
Economica e finanziaria lei ha già svolto la sua dichiarazione di voto
Quali sono le vostre critiche nei confronti della risoluzione di maggioranza e che cosa
Avete proposto sulle sulle linee guida dell'economia e i prossimi anni innanzitutto di raccordo con la riforma del del Bilancio che intende fare questa maggioranza
Siamo d'accordo che bisogna fare una riforma del leggi di bilancio si è dimostrato oggettivamente in questi anni che non si può stare in una Finanziaria continua che inizia a Pasqua e finisce a Natale
Sulle modalità per le quali esso di merito c'è tutto ancora discutere
I leaders al Senato hanno fatto già una discussione però ci sono dei punti che vanno corretti
Innanzitutto non si può prescindere dal fatto che ormai c'è una legge federale sul federalismo e quindi anche la legge di bilancio e deve tener conto
Secondo bisogna riequilibrare maggiormente i poteri a favore del Parlamento e ridurre quelli della Ragioneria generale dello Stato e anche la concentrazione del potere in un solo ministero
Sta anche stamattina l'interventi in Aula ho denunciato siamo di fronte a un eccesso di potere che prescinde da Tremonti titolare
Che pure ci mette del proprio
Ma il Ministero dell'economia del tesoro del bilancio e delle finanze tutti insieme un'ipoteca sull'attività complessiva del Governo
Per quanto riguarda il DPEF non c'è dubbio che
La nostra critica e di struttura I II DPEF che sprechiamo questo Governo non ha una linea di strategia su come affrontare le questioni del Paese naviga a vista
Cicchitto ieri ha parlato di pillole ha teorizzato la la strategia della pillola mi pare che qui abbiamo bisogno invece di interventi più coraggiosi ed organici la spesa pubblica aumenta anziché diminuire
Questo dimostra che
La politica dei tagli dell'anno scorso non ha funzionato
Le entrate diminuiscono non è solo crisi c'è anche un'azione fiscale non si vuole aggredire in nero oggi si è limitati al condono
E insomma in sostanza questo DPEF non dà una risposta all'emergenza e i problemi del Paese
Ecco in merito alla spesa pubblica io ho visto un grafico che è stato pubblicato nel Documento di programmazione economica e finanziaria
Che prevede un calo complessivo della spesa pubblica scaglionato nei prossimi per decenni quindi lei non ritiene credibile questo lo scenario che fa anche fa il Governo
No intanto come ha ricordato il governatore Draghi dall'inizio degli anni dalla fine degli anni Novanta iniziale due mila fino ad oggi l'aumento la spesa pubblica e di sei punti percentuale costanti
Secondo il problema che noi abbiamo e quanto cala da qui al due mila tredici non quanto caratura mila sessanta
Perché il la vera sfida competitiva cioè la capacità dell'Italia di rientrare nei Paesi di testa quando ripartirà l'economia mondiale non si gioca tra cinquant'anni si giocano i prossimi cinque sei anni
E sui prossimi cinque sei anni non c'è un trend che riporti la spesa pubblica il deficit pubblico al di sotto del cento per cento nemmeno il DPEF lo prevede
Quindi non siamo appassionati a una strategia di lunghissimo periodo se nel frattempo come diceva Keynes siamo tutti morti ecco a proposito del della morte
Qualche dunque non si riesce ancora a fare una politica di exit strategies sulla crisi
Quindi si può pensare che sia comprensibile che non ci sia un disegno di politica economica e finanziaria per il futuro se non si riesce a intravedere nemmeno quello che accadrà domani il DPEF degli ultimi anni ci hanno insegnato che
è è difficile fare delle del delle previsioni se non si riesce a capire quello che succederà di qui a due mesi
Sì bisogna uscire da da due opposti che in qualche modo hanno coinvolto il dibattito economico di questi ultimi anni come lei ricordava
E cioè uscire dallo schema previsioni trimestrali e sulla base di un'oscillazione dello zero uno in più in meno
Siamo alla tragedia o a o ad acqua al paradiso da un lato dall'altro bisogna anche uscire dallo schema quinquennale per il quale tutte proiettato lontano
Per la verità questo ragionamento ha trovato di fronte alla grande crisi globale una svolta
Nel senso che la crisi è diventata anche l'occasione per tutti i Governi meno il nostro
Per prendere in mano la situazione e affrontare di petto anche le regole del gioco economico del gioco finanziario
Non a caso il deficit è stato gestito dagli altri Paesi in una chiave anticrisi in una chiave anticiclica questo è il vero punto debole della politica che governativa italiana
L'ultima questione leggo ma visto lo scontro all'interno della maggioranza con il Movimento per l'autonomia lei ritiene che sia uno scontro sulla spesa pubblica ci sia altro e il Partito Democratico come si pone
Di fronte a questo conflitto visto che molti esponenti del PD sono interessati a questo a questo movimento parliamo ci riferiamo ad alcuni governatori del sud
Ma innanzitutto la questione va presa dall'alto dei contenuti
Partito Democratico da molti mesi che sostiene che la gestione
Delle delle risorse soprattutto penso il famoso esempio del FAS erano contro la possibilità dello sviluppo del Mezzogiorno
Il Governo ha gestito sui fondi del FAS tutte le spese possibili immaginabili quest'anno quindi l'attenzione meridionale va alla questione meridionale è positiva la la tensione che è venuta crescendo nel Popolo della Libertà e con il Movimento per l'autonomia
è assolutamente la conseguenza di queste gli errori del Governo io non credo che sia solo una buttato o un fuoco
Estivo
Vedo i sintomi di una lega rovescio vedo il sintomo di un processo sociale ed economico molto delicato molto complesso penso che bisognerebbe evitare che si formalizzasse nelle nelle stesse modalità con le quali al nord abbiamo avuto la lega per la semplice ragione che
Noi dobbiamo avere un vero una vera nazione federale ma anche una unità nazionale da questo punto di vista ben venga il dibatto di questi giorni il Governo deve dimostrare che non risponde alla questione del sud solo perché c'è un problema interno finora non ci ha creduto la questione meridionale
Un'ultima vittima questione riguarda la spesa pubblica
L'incremento della della spesa pubblica può essere
Salvaguardato con la la finanza che era creative rientro della politica del rientro dei debiti e dei capitali e dei condoni e dei condoni finanziari lei pensa che
Questo sistemare gira
No la finanza creativa la politica dei condoni ha già dimostrato la precedente legislatura Berlusconi di non dare nessun risultato vorrei ricordare che allora arrivando al punto in cui sostituiranno il ministro
Del tesoro che è l'attuale ministro per una parentesi non breve proprio perché con la politica non dava risultati
No io penso che il condono fiscale che stanno facendo adesso solo uno specchietto per le allodole perché con una tassa sul dell'uno per cento annuo perché di questo si tratta
Il rientro dei è solo un riciclaggio una pulitura dei capitali non è
Una politica economica e quindi in questo senso la vera questione è cambiare linea di intervento
Babar combattere in nero
Anche quando si parla di evasione oggi il Governo ha detto i paradisi fiscali sì vero ma allora non si fanno i condoni però non c'è solo l'estero c'è anche un grande tema che è in nero in Italia e sul quale bisogna avere un atteggiamento nazionale