Finanziamenti pubblici e spettacolo

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone
E da qualche mese che il mondo dello spettacolo e in mobilitazione infatti dall'ultima finanziaria
è stata prevista una decurtazione di oltre cento milioni di euro del FUS che cos'è il FUS il FUS il Fondo unico dello spettacolo cioè quella riserva di soldi con la quale ogni anno lo Stato finanzia
Il cinema il circo la danza il teatro di prosa insomma lo spettacolo nel suo complesso
Era da qualche tempo che il FUS andava diminuendo ma quest'ultimo taglio che era stato in effetti particolarmente corposo
è anche vero che una parte di questi cento milioni di euro decurtati lì cioè circa sessanta milioni alla fine sono stati reintegrati attingendo a per fondi straordinari
Tuttavia la vicenda può servirci per discutere un po'della questione dell'assistenza pubblica al cinema italiano cioè è vero che senza i soldi dello Stato il cinema italiano non può sopravvivere
E poi il finanziamento diretto di alcuni film è l'unico modo o il modo migliore con cui lo Stato può aiutare l'industria del cinema quali vantaggi anche quali inconvenienti comporta questo genere di aiuto
Ecco di questi problemi parliamo oggi con tre esperti
Il primo è Riccardo Tozzi produttore cinematografico fondatore della Cattleya una società produttrice delle più importanti del cinema italiano del momento Presidente della Sezione di produttori dell'ANICA buongiorno Riccardo Tozzi
Prima o poi con Andrea Purgatori
è un illustre giornalista però è anche sceneggiatore cinematografico lì per esempio firmato le sceneggiature del muro di gomma di Marco Risi di Fort Apache
Ed è membro dell'Associazione cento autori che si è particolarmente mobilitata contro il taglio del FUS buongiorno Porcaro
E poi diamo in collegamento Filippo Cavazzoni che un economista dell'Istituto Bruno leoni che esperto in politica e della cultura e dello spettacolo ed è autore di uno studio
Sottotitolato significativamente perché i tagli al FUS non vanno reintegrati buongiorno con loro buongiorno
E qui la prima domanda vorrei farla Riccardo Tozzi per fare un po'un punto della situazione del momento giorni fa al telegiornale che ho sentito un attore Valerio Mastandrea che ha detto più o meno la gente adesso guarda noi attori cinematografici come a dei panda in via di estinzione
Sottintendendo insomma che il cinema italiano dopo questo taglio sta Sasà sborsa boccheggiano sta in questa pausa morendo la situazione è davvero così drammatico oppure no
Ma guarda
Diciamo se stessimo discutendo di problemi dell'industria automobilistica internazionale difficilmente prima chiedere un parere che ne so ad allontanata
A un pilota insomma gagliarda no ma noi parliamo
All'obiettività chiederemo a Marchionne diciamo ecco no dico questo per dire che non necessariamente gli attori sono degli specialisti di problematiche dell'industria cinematografica anzi una terna un padre
Per cui insomma da loro spesso viene Poggi spettacolo ecco più che d'analisi
No mi sembra fatto che questa sia la situazione nel senso che c'è in Italia hanno avuto in questi anni due mila una grandissima ripresa
Quantitativa e qualitativa è testimoniata sia dalle cifre cioè un passaggio dal dodici al trentuno il trenta per cento di quota di mercato su un incasso totale da dieci a trenta milioni di biglietti per il cinema italiano nel questi anni la crescita
Quindi diciamo con certezza un
Ripresa forte anche se vogliamo sorprendente
E anche un grande cambiamento di mentalità cinema di oggi verso poi nessuno si dimentica facilmente in passato anche recente ma insomma il modo in cui si lavora oggi nel cinema
Rapporto fra produttori e autori rapporto col marketing o con la distribuzione è un rapporto adulto è assolutamente paragonabile a quello che avviene decimato capi sviluppate
Qui ci sia una grande maturazione anche di mentalità e un grande cambiamento di mentalità poi ci sono sicuramente i problemi
All'interno dei quali anche
Forse
Urgente ma certamente minore quello del FUS insomma le problematiche sono più complesse e più proprio da industria
Che ha una sua maturità insomma che quindi non è che può dipendere da da una cosa tutto sommato relativamente piccola come il taglio al FUS
Quindi questi quaranta milioni in meno alla fine non avranno conseguenze sulla disoccupazione dei lavoratori dello spettacolo non conseguenze più così corpose così drammatiche come sembrava da alcune dichiarazioni che ci sono state
No le conseguenze cioè se non ci fosse stato integro ci sarebbero anche state perché sono più i venticinque trenta milioni marginali diciamo che hanno una fusione di completamento dell'investimento per un certo tipo di cinema che quindi di sono importanti
Quello che dico io è che sic siamone la grande maggioranza la mania di industria largamente favorevole al superamento del FUS per quel che riguarda il cinema
Ho già fatto parecchi passi in questa direzione ultima introduzione legge sul tax credit e tax shelter
Mancava un ultimo un ultimo passo ancora dieci scan ci totalmente insomma tra sul sistema diciamo di prelievo toglie nel caso del biglietto
O degli incassi di un video quindi
Diciamo che riporti prova la filiera cinematografica per il finanziamento delle operazioni di riequilibrio diciamo
Perché ci schiacci definitivamente dal FUS perché pensiamo di dovreste un'industria assistita siamo un'industria piuttosto forte certuni giuste da cultura quindi che
A un valore generale molto forte e che quindi ricche a merita un'attenzione particolare ma non in termini di elargizioni in termini di intelligente politica di promozione dell'industria
Ecco Andrea Purgatori è autore di una lettera parodistico del Ministro Bondi
Che è stata letta in una conferenza stampa riportata da vari giornali lui è d'accordo su questa su questa linea deve di Riccardo Tozzi cioè
Il l'altra l'assistenza pubblica al cinema vada effettivamente superata bisogna arrivare alla ma altro genere di politica a sostegno dell'AATO industria del cinema
Qui la lettera non diciamo è il più bel frutto di una così diciamo di un lavoro collettivo dei cento autori e ci sembrava
Diciamo un modo
Ironico giusto per anche per provocare per provocare cosa cioè l'attenzione
Generale su alcune questioni rispetto alle quali noi ci troviamo diciamo allineati con i produttori con tutti quelli che lavorano nel cinema
Proprio perché noi crediamo che questa sia un'industria insomma stiamo parlando di più di duecento mila persone che ruotano intorno alla al mondo del cinema dell'audiovisivo noi crediamo che insomma se queste sono le dimensioni dobbiamo avere anche gli strumenti e le regole per far sì che
Questa industria possa marciare da sola che cosa vuol dire
Vuol dire che è abbastanza paradossale che nel due mila nove siamo ancora appesi al fatto che ogni anno ci sia
Un Governo è un ministro non importa quale che decida che quanto diciamo dare a questo fondo
Che poi è diciamo un fondo importante per consentire alla produzione di poter andare avanti noi su questo siamo
Diciamo d'accordo con i produttori bisogna superarla questa fase siamo
Siamo per una tassa di scopo cioè per chi perché chi diciamo fa profitti sul sul cinema sui contenuti restituisca una farsi questi profitti attraverso
Questa tassa di scopo ad una diciamo così un fondo che deve essere sganciato dalla politica credo che questo sia il il punto fondamentale è il nodo sul quale noi ci dobbiamo diciamo batterie con chiedendo una legge di sistema insomma che riordini che crei un centro nazionale per il cinema
Sul modello diciamo francese magari con dei correttivi ma perché soprattutto venga il cinema venga sganciato dalla politica in tutti i sensi anche diciamo dal punto di vista proprio della
Controllo sulla sulla creatività voi credo che sia anche diciamo importante pensare che la produzione ha un senso se esiste poi la possibilità
Concreta che che il nostro cinema venga venga visto da tutti da questo punto di vista io
Debbo ricordare ci abbiamo fatto sopra un convegno piuttosto interessante che insomma stanno sparendo le sale dal centro della città e e non è possibile immaginare che vengano sostituite dei multiplex che sono diciamo
Costruite immaginati per un pubblico diverso da quello che insomma andava mandava incita vedere i film ecco adesso io sto cercando di saggezza delle parole semplici ma che credo che abbiano un senso
Quanto poi alla
Diciamo agli attori che diventano dei panda anche da questo punto di vista secondo me bisogna operare una
Una correzione perché vero anche che il cinema viene visto da alcuni con un po'di antipatia ed è un peccato perché continuiamo a citare il divo e Gomorra ma insomma negli ultimi anni sono stati prodotti dei film notevolissimi anche a Venezia ne sono passati di di importanti sotto tutti i punti di vista e bisognerà sostenerle per sostenerli
Diciamo bisogna uscire da questo meccanismo vecchio proprio antiquato io faccio un esempio insomma
Film Italia che era la struttura che si occupava della promozione del cinema all'estero fino a un anno fa
Aveva un bilancio di due milioni di euro di cui un milione e tre servivano solo per mantenere le strutture settecento mila euro che propone per promuovere il cinema all'estero
Non si fa di un grande strada in questo modo bisogna proprio Riccardo che diciamo a ha percorso la strada che stava per portare il pm di Cristina Comencini all'Oscar sa benissimo che cosa sto dicendo insomma rischia voglio dire
Significhi vedono i muscoli poi delle varie industrie cinematografiche
Ecco quindi diciamo la tesi di di Filippo Cavazzoni dice i perché i tagli al FUS non vanno integrati forse meno provocatoria di quanto
Poteva sembrare
Ad una prima una prima lettura proveniamo ecco sono salito botti molti temi poi ci ritorniamo ma veniamo proprio il FUS perché i tagli al FUS non vanno reintegrati cosa cioè che non va
Con il sistema di assistenza pubblica del FUS lo chiedo proprio l'autore di questo studio
Ovviamente
Titolo solamente una parte poi di quello che viene sviluppato per lo studio quindi
Noi reintegrare i fondi del FUS ma
Contestualmente mettere in atto delle politiche e
Agevolino al settore perché io credo come è già stato detto che ci sia da uscire da questa situazione di
Emergenza continua
Cioè diffusi viene finanziato ogni anno alla Finanziaria e ogni anno
Il Governo in carica decidere quanto stanziare quindi ogni anno bisogna attendere quest'stanziamento e poi c'erano accordi come in questi ultimi anni stanziamenti sono andati sempre più riducendosi
Quindi è una situazione di emergenza che ormai è diventata un'emergenza cronica allora per uscire da questa emergenza
E a reclamare i sessanta milioni in più ovviamente è una misura tampone però negli ultimi anni si è proceduto in questo modo il Governo stanziava pochi soldi proteste
Per cercare di reintegrare il FUS per cui come è successo quest'anno ci si è riusciti ecco bisognerebbe uscire da questo sistema ma perché è uscito un sistema perché non ci stanno più soldi o perché questo sistema dell'infanzia comporta degli inconvenienti
Per quanto mi riguarda io sostengo con il sistema in cui
L'intervento pubblico l'intervento dello Stato sia il più neutro possibile
Quindi
Sarei per una riduzione degli interventi di reti le sovvenzioni dirette come il FUS
Per
L'introduzione di agevolazioni fiscali come sta succedendo quest'ultimo periodo ci si sta muovendo nella direzione giusta
Finalmente
Dopo un iter abbastanza travagliato sembra abbiano visto la luce le misure sul credito di imposta sulla defiscalizzazione degli utili reinvestiti ecco queste misure qui e io penso siano da sostenere
A differenza invece di un ampliamento delle sovvenzioni dirette da parte dello Stato
Proprio perché come dicevo prima
Le agevolazioni fiscali creiamo un sistema in cui l'intervento pubblico è neutro
Ovvero tutti partono dalle stesse condizioni
E non c'è una Commissione che decide a chi dare i soldi quindi a rompere un po'questo meccanismo che a volte diventa un po'perverso ecco perché il legame tra cultura e politica
è abbastanza stretto bisognerebbe cercare di ritirarlo
Proviamo tutti d'accordo possiamo chiudere dispiace molto per l'amico cercheremo di essere capitato in un dibattito di gente che tutta d'accordo votato a da un po'controcorrente perché voi se quello che sentiamo in televisione un po'diverso un assurdo posso dire una cosa la compro mettere sul tavolo diciamo sia elemento di riflessione all'ora
Riccardo sa benissimo Tozzi che in per esempio negli Stati Uniti ci sono mi pare il ventidue strumenti che che aiutano la defiscalizzazione degli oneri di chi lavora nel cinema
Noi stiamo faticosamente arrivati al tax credit al tax shelter
Però c'è un altro elemento pieno di cui secondo me dobbiamo tenere conto e che secondo me dovrebbe essere centrale in questo dibattito sulla prospettiva futura
Che è quello delle Regioni faccio l'esempio della Regione Lazio che tante ogni anno sessanta milioni di euro per l'audiovisivo cioè stiamo parlando di qualcosa che supera diceva con lo stanziamento del FUS per il cinema
Allora io credo che insomma l'idea che
Ci sia una sana competizione tra le Regioni per cercare di come dire a accaparrarsi il meglio dell'industria
Cinematografica e dell'audiovisivo questa sia una cosa sicuramente indubbiamente molto sana però
Mi dà un po'l'idea che diciamo ci si muova in modo molto sgangherato
Allora per tornare al discorso di prima siccome io sono convinto di quello che dice Riccardo e cioè che questa è un'industria che ormai ha raggiunto una sua maturità
Insomma forse bisogna mettersi intorno a un tavolo e vedere queste risorse che ci sono già disponibili come utilizzarle
Ecco ma sul piano ecco di una riforma di sistema al di là delle
Così della del reintegro del FUS a che punto siamo cioè questo sistema di defiscalizzazione qui era qui avete accennato un pochino tutti
Anzitutto ecco
Attenti a che punto è maturato
Ovvero una cosa poi si arrivi a me pare salto due faccio due passaggi esistiamo perché viviamo un po'in un paradosso perché da una parte
Abbiamo diciamo una politica è che molto critica nei confronti dell'industria cinematografica del cinema in generale che non non perde occasione diciamo
Per creare delle situazioni di contrasto dall'altra noi che chiediamo una legge il tema abbiamo un po'la sensazione che invece la politica non abbia alcuna voglia di farci diventare indipendenti e maturi ecco
Ecco è così siamo ma guarda
Vorrei anche per movimentare a buttarla in politica danese in termini più generali cioè credo che viviamo nel nostro settore un'esperienza che forse quella che si vive altri settori importanti della vita economica e sociale del Paese cioè
è maturata un po'per un normale processo di modernizzazione delle teste Galli nell'ambiente del cinema di potere dare mille esempi di questo
Una consapevolezza del mondo dei media del fatto che Cina si muove all'interno di un mondo di marketing che il rapporto col pubblico essenziale Cocco raccontare storie rapporto con l'editoria insomma c'è anche una grande
Maturazione anche di consapevolezza degli della della strumentazione quindi per esempio la cosa che diceva
Andrea adesso per quel che riguarda il circuito di sale noi siamo contentissimi che sia antichi circuito di sale multiplex ma la riduzione del cinque risale urbane
Fa sì che aumenti il pubblico giovanile maschile che è quello delle multiplex diminuisca il pubblico adulto
Prevalentemente femminile decoder risale urbane col risultato che viene favorito il cinema delle majors perché penalizzato il cinema italiano ci europeo il cinema americano indipendente ridiciamo nella divisione internazionale del lavoro in questo decennio
Le mezz'ora hanno fatto cinema per i ragazzini
Un mio amico cercava una definizione precisa per quel tipo di pubblico diceva
Quelli che buttano i sassi dal cavalcavia mentre il Cino europeo cioè italiano il Cino americano indipendente faceva un cinema il cui effetto speciale era l'umano no
Se si riduce il circuito peso del circuito di sale che che raggiunge quel pubblico tu penalizzi che è quello che sta succedendo ultimo anno e mezzo in cui c'è stato in modo traumatico sono chiusure Sant'Urbano
Fra dicevo c'è una consapevolezza molto tecnica anche che sentiamo invece una enorme inadeguatezza dell'agli strumenti della dell'amministrazione della politica a rispondere
Perché sono ancora formativi su una diciamo struttura di società che ormai è superata il tipico questo fatto che si cerca di regolare con un fondo di un ministero che sta in una finanziaria
Delle problematiche sofisticatissimi come per esempio la ricco la regolamentazione delle finestre di uscita la creazione di un'offerta video on demand in rete
La di articolazione del del tessuto delle né dell'offerta di cinema urbana la digitalizzazione del si tema tutto questo non può avere come interlocutore il come testa un ministero deve avere come testa una struttura un centro nazionale di cinema
Dove ci siano le competenze
Dove lo Stato ci sia a garanzia che a verifica ma dove la gestione sia una gestione di politica industriale avanzata che può essere fatta soltanto dalle competenze del settore
Cioè lo Stato ci sta stretto a noi come credo io a tanti altri i settori
E cento può essere anche vero quello che dice Andrea non è tanto contenta poi l'Amministrazione in fondo che ci si rende autonomi ma non tanto perché vuole controllare i nostri contenuti ma perché perde potere
Io aggiungerei anche un'altra cosa
E su questo sotto ma di aprire diciamo un fronte
Di polemica cioè se si vuole creare una struttura indipendente con dei finanziamenti indipendenti
Beh questi finanziamenti che non possono che venire come dicevamo prima
Da una tassa da un prelievo di scopo applicato a tutti coloro i quali utilizzano i contenuti beh insomma va
Ledere gli interessi dei grandi network televisivi
E allora qui
Forse tocchiamo il nervo scoperto di questa situazione su cui dobbiamo fare una riflessione a Venezia io ho detto gli autori
Considerano a questo punto il diritto d'autore come un'arma politica va bene è un'arma politica per riuscire a convincere in un modo o nell'altro
Chi fa grandi profitti sui contenuti cioè sulle opere cinematografiche
A restituire una parte di questi profitti al cinema
E e naturalmente mentre diciamo sulla richiesta vaga di una legge di sistema eccetera nessuno aveva replicato come ho detto questa cosa
E insomma è successo un piccolo putiferio perché si vanno a toccare degli interessi precisi e questi sono interessi di lobby che trasversalmente hanno un potere fortissimo in Parlamento per cui io personalmente sulla legge dice tema sono assolutamente pessimista
Se non ho capito male dunque la tassa di scopo cos'è è una tassa sulla trasmissione in televisione dei dei film e dei prodotti
Insomma è un errore e quei questo non è una tassa che vengano dei network non solo questo anche applicata ai gestori telefonici anche applicata a tutti coloro i quali primaria ma siccome in Francia su tutta la filiera dal biglietto
Cinematografico passando per l'homevideo i gestori telefonici rari televisioni eccetera diciamo che io generiche semplifico questa
Ragione con un esempio veramente dà conto Della serba e cioè che negli anni Cinquanta un film italiano di grande successo aveva dieci milioni di spettatori poveri e l'industria era ricca
Oggi un film italiano medio a dieci milioni di spettatori ricchi e industria e povera cioè qualcuno non pagare cioè non non c'è via d'uscita è certo
Volevo dire anche un altro un altro problema che aveva che mi mi ha richiamato alla mente Tozzi nel suo intervento precedente cioè quello della distribuzione dei film nelle sale una delle richieste che sento più dire una delle delle denunce che sento venire dagli autori
E quella del duopolio della distribuzione dei film cioè si dice finita lì andiamo due grandi distributori da una parte c'è la zero uno che la casa di distribuzione che fa riferimento al recideva dall'altra c'è Medusa
Che fa riferimento a Mediaset quindi un diciamo se un film è distribuito laguna queste due società
Alla sua uscita occupa centinaia di sale d'altra parte invece un un autore povero che ha fatto un film indipendente non riesce a trovare uno sbocco nelle sale perché sono tutti occupati leggiamo la parte chiede del cinema italiano da queste altre due grandi società
Credo proprio che ce l'abbiano un ponte con la Cattleya
Di Tozzi che spesso lavora con recite almeno questo voci che ho raccolto ma è un problema reale cioè esiste la necessità di un circuito che è presente una quota di Universal per cui si sta in adesso si sta a Berna terra lavoriamo con tutti i diversi sì si va bene
Però diciamo esiste questo problema cioè di una di un circuito indipendente per i film poveri oppure
Una problemi e reale che non
Ma io credo che esiste un primo problema che è che il circuito di sale inadeguato per numero e collocazione
Per cui è troppo stretto a ciò si aggiunga che Italia continua a esserci il problema della stagione corta perché d'estate si continua a non far uscire i figli
Allora prendo avendo un circuito sottodimensionato purché una stagione più corta infine si intasano cioè escono troppi film in poche settimane a quel punto certamente ci sono dei film che sono penalizzati perché hanno nemmeno lo spazio
Quindi è un problema di una linea maestra che io la vedo anche nella distribuzione questo problema vedono l'esercizio perché in un esercizio che ha il dimensionamento giusto
Che non son tremila schermi d'Italia dovrebbero essere cinque mila come Francia cinque mila cinquecento dallo stesso potenziale mercato
Articolare consuma stagione totale di dodici mesi in infatti i film avrebbero la possibilità di essere più esposti questo discorso naturalmente non significa che tutti i film che vengono fatti
Possono
Essere distribuiti e distribuiti ampiamente nel circuito perché se non c'è un numero sufficiente di spettatori che va a vedere gli esercenti della sala non li vuole bere Gilli
Diciamo non inevitabili se c'è un problema neanche con il senso della realtà accettare ciò che fino a che la gente non vuol vedere o vuol vedere un numero limitatissimo di spettatori devono avere la possibilità di vederlo ma non è che si può pensare che
Non è che se un firma molto difficile alternativo
E distribuito da Medusa con seicento copie incassa quanto Simonetta Cioni perde più soldi perché spende più soldi di tutti gli effetti
Fili popolazioni vuol dire qualcosa su questo problema della distribuzione
Sì io penso che del problema si possa risolvere come dicevo prima anche intendendo come voi è successo e succederà però per valutare l'esperto bisognerà attendere ovvero che dicevo prima estendendo
Verifica limitazioni anche l'esercizio cosa che
Succederà e poi valuteremo un po'agli affetti sul sul mercato però io volevo dire una cosa in merito all'asta di scopo seppur a cose che mi renderà così o impopolare o perlomeno
In minoranza mi menomale quindi non ha sempre motivati e non è vero seria che non mi distacco no riproponendo anche se non ci divide altri credo
Credo no io sono contrario la tassa di scopo
Perché come si fa io ricordo che il dibattito verteva intorno alla tassa di scopo che è una proposta di legge in Parlamento presentata
Che era un appunto una forte dei prezzi sistema all'interno c'era la misura dalla parte dei scopo su
E qui sorge tecniche usufruivano di
Firma ma non solo e quindi si andava dagli dalle compagnie telefoniche
Sino alle televisioni quindi perché tutte conosciamo ecco io non sono d'accordo perché poi
è una misura a mio a mio modo di vedere dirigistica penso che
In Italia ci sia bisogno di tutto tranne che di nuove tasse
A proposito
E mi sembra paradossale questo accordo vero
Poco tempo fa che l'ha fatto un gran parlare della Robin Hood tax di Tremonti ovvero è una tassa di scopo quella rileviamo dalle compagnie petrolifere preleviamo dalle banche sui loro profitti
E facciamo la social card facciamo il tre misure per
Chi ne ha bisogno quella era una tassa di scopo adesso
Ci siamo trovati una situazione paradossale che il Governo ha dovuto istituire delle misure come i famosi Tremonti bond per sostenere le banche quindi le banche che prima
Venivano accusati di fare extraprofitti e quindi dovevano cedere parte dei loro profitti adesso invece devono essere aiutate
Quindi
Diventare un po'attenti nell'istituire nuove tasse entrare misure dirigistiche come dicevo prima secondo me non bisogna battersi per
Creare nuovi caffè però metà l'intervento dello Stato ma per
Diminuirlo
Io non ho capito quindi fin come li facciamo se non c'è più il FUS il fondo e non ci sta la tassa di scopo i soldi dove li andiamo a prendere dalle banche che sono in difficoltà aiutato dal Governo attraverso i Tremonti bond
Ma io ho messo come si è creata una situazione paradossale ma guardi che la tassa di scopo non è una misura dirigistica
Meglio e lo Stato che impone a chi fa dei profitti eh beh certo ma è così ma anche all'azienda Mater CAI ma cercare abbia pazienza cerca improvvisamente nell'arco di quattro cinque anni diventa una realtà alla pari con RAI e Mediaset
E fa dei avendo un mini fratturato di due miliardi e quattrocento milioni annuncia un profitto di trecento milioni e più di cinque milioni di abbonati
Secondo me la fa più soltanto sul calcio lei lo sa quanto paga a Sky di diritto d'autore a me sceneggiatore ogni volta che passa un mio film settanta euro
A fronte dei due mila e cinque quattro mila cinque mila seconda della Rete
Che mi vengono dati se il mio film passa su RAI e su Mediaset allora io penso che ci sia qualcosa di malato in tutto questo
E penso contemporaneamente che anche gestori telefonici che in qualche modo sono diciamo beneficiati dalla pirateria che sfugge ad ogni controllo non è che ci sia un si tema inventato
Nel mondo per combattere la pirateria però bisogna che qualcuno che ci guadagna sopra visto che loro diciamo prendono un canone sul fatto che il mio figlio scarica dei film qualche cosa restituire il piano a me non sembra una misura dirigista mi sembra un fatto diciamo che può riequilibrare il mercato a dare al cinema una dimensione industriale altrimenti non vedo dove si devono andare a prendere questi soldi
Totti dopo
Polifonica menzogna può intervenire Tozzi su
Ma diciamo rispetto ma avrei due risposte una teorica e una pragmatica quella teorica eh
Il ragionamento di Cavazzoni noi farebbe una grinza se per dire la tassa di scopo potesse essere sostituita poniamo dalla privatizzazione di due reti della RAI
Perché allora noi avremo un sistema competitivo che per la formazione del prezzo dei diritti televisivi
Avremmo il mercato come riferimento
In un sistema come quello italiano che definire duopolistico è già quasi un po'esagerato il prezzo non si forma
Prezzo restrizione ispezione di una volontà no se vogliamo un po'questo avviene anche
Sul terreno della pay tv vi dove effettivamente adesso c'è un'iniziativa che è quella di Mediaset benvenuta sul terreno del digitale
Però diciamo siamo ancora lontani da una situazione di effettiva competizione non e quindi anche la il prezzo non si forma il prezzo espressione della volontà del più forte
Questo dico sul piano teorico perché è sempre bene tenersi le idee chiare pochi sul piano pragmatico
Io ritengo che nella legge di sistema sulla tassa di scopo noi avremmo a livello di televisioni un ostacolo probabilmente insuperabile
E quindi con questa realtà dovremo fare i conti cioè non riusciremo a ottenere una tassazione di scopo su Telecom che i Crupi televisivi
E penso che invece non avranno niente in contrario farci mettere una tassa su noi stessi cioè sugli incassi in sala adesso io un video però penso allora che la cosa che si debba fare qui credo che il professor canzoni sarà d'accordo
La cosa che bisognerà fare eh portare l'IVA di questi due segmenti diventa cioè l'assale lo un video
A livello a cui per i se e l'IVA sui prodotti culturali per esempio sul libro noi oggi abbiamo il DVD Kaye una forma diciamo è il libro del terzo millennio dirlo
Che paga il venti per cento di IVA mentre il libro paga il quattro Cina paga il dieci io penso che dovremmo barattare questa è una misura fiscale un quell'abbattimento con la possibilità di incamerare sostanzialmente il differenziale e autoalimentano con
Questa percentuale sugli incassi delle sale dell'homevideo però credo
Che sul tre modi principio dovremo porre il tema del
Prelievo su tutta la filiera perché si torna diciamo la cosa un po'rozza che dicevo gli spettatori sono sempre di più i ricavi son sempre di meno
Perché in un mercato
Pasta vogliamo anche dire necessariamente monopolistico perché in un paese relativamente piccolo difficile che mezzi di questa grandezza possano essere in una competizione perfetta perché non si possono avere
Quattro gruppi televisivi generalisti e tre pay perché come in America perché non c'è lo spazio beh allora se non c'è lo spazio delle forme compensative devono esserci perché se no si penalizza alla industria della produzione dei contenuti
E si finisce col diventare semplicemente un Paese
A sviluppo di distribuzione un tempo si sarebbe detto Cuccu un Paese a Economia compra adorano
Quindi sul piano teorico penso perché il privo di filiera sia assolutamente motivato piano pratico penso che dovremo arrangiarci ricorrendo a una manovra di incentivazione fiscale di agevolazione con l'IVA
Nato a domandare volevo tornare al problema delle sale che prima lei diceva ci sono le sale urbane sono sempre di meno vice aumentano i multiplex però io vado al cinema e vedo che le sale sono sempre più vuote
è una mia impressione ricordo che a volte andavo al sabato la domenica andavo al cinema io vivo a Roma e difficilmente riusciva a trovare posto se andavo all'ultimo momento adesso di solito le sale
Il posto si trova e anzi anche per i film americani più i più visti sì si entra si entra facilmente
Come rimediare a questo problema
Mario Orfeo penso questa cosa che quando io dico difesa del circuito sarà urbane penso la stessa cosa intenda Andrea
Non è la nostra regia decina paradiso io penso che ci ha paradiso vada chiuso giustamente perché è brutto un po'puzzolente c'è una cattiva proiezione per cui sono molto contento vicino paradiso siano stati chiusi
Penso che vadano sostituiti con l'equivalente di oggi decina Paradiso che se si va a Parigi o a Londra o anche a Berlino si trova cioè sale
Urbane molto ben organizzate e con una grande tecnica con poltrone comodissime con una politica di marketing verso il pubblico della zona o il pubblico di del
Tipo di prodotto che bene
Programmato con una linea di programmazione precisi siamo cioè gestite da operatori culturali che siano anche imprenditori quindi su questo ci vuole una rivoluzione culturale nel circuito del sale urbane anche con politiche di prezzo differenziate perché
Ci si rivolge a un pubblico che si sceglie il ristorante la sera
Non accettando di pagare anche cifre serie se l'ambiente il look l'atmosfera l'esperienza è importante
Dobbiamo competere con quello quindi siamo molto arretrati perché noi quello siamo arretrati alla mente le multiplex sono abbastanza stretto ad ad arte in Italia cioè nessuno l'estensore multiplex italiana è come esperienza una multiplex francese perdiamo
Io ho l'esperienza per esempio dei cinema di Marin car mensa Parigi i in Italia non la trovo se non in due o tre casi in più su tutto il territorio nazionale
All'orale
Sia di ruolo esperienza di Martin calmi x No TAV che avrà paga un paio di un distributori istruttore francese esercente che ha creato delle sale sci Kissin bene
Con un gruppo imitabile una politica di programmazione intelligentissima con un rapporto per e-mail continui con il pubblico con unanimemente
Negli anni informazioni via internet continue al pubblico ricezione delle indicazioni una c'è un altro modo di fare Salas cioè come
Un'iniziativa imprenditoriale darà un mondo dei servizi avanzati
Queste cose si con biglietti ho pagato a Londra anche ai tempi in cui la sterlina era la sterlina oppure no che di fatto stelline un ingresso però somma Savona meravigliosa poltrona riferiamo Casini Frizzi arrivano vera Canosa ma portato Martini fatto anche benino alla
Che vuol dire tutte le sale devono questa regola ci no se non il rischio è che ma assolutamente no sicuramente no ma però mi deve esserci anche quell'offerta come centri di Sagrantino incerta
Da un tema frivolo io visto che adesso nelle sale ESA dentro tu cartello all'ingresso dice il posto viene assegnato automaticamente
E lo sceglie il computer diciamo fisso sul biglietto e lo fece compiute ce lo spettatore non può più sceglierlo le ho chiesto spiegazioni alle caso c'è una legge
Io non so chiedo informazioni e voi gli esperti che stabilisce che ormai in tutte le sale non si potrà più scegliere il posto c'era una riserva di sale dove si poteva entrare inserirsi dove si voleva ecco questo per me come spettatore presente scoraggiante perché io CPE sono miope
Io ho bisogno di stare vicino allo schermo se il computer minimi mette vicari vicino alla banda di ragazzini a mezza sala io il fingono vedo male come mai questo provvedimento che uniforma le sale
Bene beh l'assegnazione del posto cioè in tutti diciamo
Certe atroce allo stadio nel male a Roma nello scegliere il posto è normale che sia cosa no e diciamo che tornando al discorso che facevo prima tu decidi di andare a al cinema
Nel primo pomeriggio vai su internet di scegli possibili con privati per carta di credito quando riprende ventri
Giustamente dodici non c'è questa cosa ci deve essere perché se no esiste solo l'elemento costrittivo e non l'elemento diciamo di
Civilizzazione dell'esperienza dico
Va bene dobbiamo chiudere andremo delle politiche può aggiungere qualcosa
Io voglio aggiungere insomma che
Purtroppo
Giudizi
Il nodo il nodo importante proprio questo diciamo
Della della cosiddetti di questo tentativo comunque di schiacciare queste industrie non farla crescere credo che sia una cosa grave insomma sono d'accordo con Riccardo di fronte alla al prelievo di scopo Noemi ci troveremmo di fronte un muro compatto e questa cosa
Non funziona diciamo non funzione non funziona soprattutto pensando
A un'industria che ha delle dimensioni parlavo prima di duecento mila
Addetti e più a delle dimensioni che sono paragonabili a quelle diciamo di una industria automobilistica
Allora lì come dire si interviene ci si interroga si fanno tavoli eccetera
Noi siamo finiti quest'anno ad avere un reintegro con un prelievo
In un fondo della Presidenza del Consiglio che è destinato alle calamità Lella le alluvioni e terremoti insomma quindi l'idea un po'che diciamo il cinema
Venga inteso come una calamità simili valenza perché penso che il passaggio successivo non sarà quello del cartello non vice via del posto ma il cartello invece diede ma in quel film
Tipo Gavazzoli l'ultima battuta sì proprio telegrafico allora per quanto riguarda l'IVA dagli enti al quattro per cento io sono disponibile a scrivere a tutti gli studi a favore su questa misura
Preme della registrazione per quanto riguarda la tassa di scopo il discorso opposto l'unica cosa che vorrei correre sulla tassa di scopo è che alla fine cioè che intermedia
Il prelievo effettuato sempre lo Stato la politica a me piacerebbe che ci tenesse fuori la politica inevitabilmente la tassa di scopo parta per lo Stato e per la politica
E ultimissima cosa riporti assegnate termica malavita paradossale capisco che
A ogni persona debba essere associato un posto
Se è così va benissimo
Però che nessuno abbia più la possibilità di scegliere
Dove andare sino a quando va a fare il biglietto
Ti chiederei se portare davanti che costa a richiedere mi sembra veramente una misura un po'
Ed è così federale per me è un deterrente sino adesso purtroppo in tutta questa e devo dire che c'è una reazione degli spettatori fa nessuno si sia dal posto assegnato il si innesca una disobbedienza di fatto ci troviamo in elenco a fare il prelievo e professore non Tronchetti
No no no ma era per capire Teresina anche nei paesini c'è una sinistra istituirsi noi saremo notassero on-line prelievo
Si prelievo fiscale e inevitabilmente passa di lì troviamo altre strade tanto meglio ecco
Fatemi io ringrazio molto i nostri ospiti credo che come di avremo l'abbiamo capito per avere una cosa ecco che il problema c'è la mia non è soltanto avere qualche soldo in più da parte dello Stato ma capite creare una politica così differenziata a sostegno dell'industria del cinema
Io ringrazio molto Riccardo Tozzi Andrea Purgatori Filippo Cavazzoni che hanno animato questo dibattito e un saluto da Gianfranco Cercone gli ascoltatori della radio