Festa della CGIL di Roma e Lazio - Autunno 2009: le proposte della CGIL contro la crisi

Partecipazione
Come zio
Iniziativa che vedrà la relazione del segretario generale della CGIL Roma e Lazio Claudio Di Berardino
Sarà caratterizzata da interventi di lavoratori e lavoratrici che descriveranno specifiche condizioni attraversate dalla crisi in atto
E sarà conclusa dal Segretario generale della CGIL il compagno Guglielmo Epifani
Prima di avviare i lavori dal nostro dibattito del nostro confronto
è necessario ricordare a tutti a tutte
Che
In ragione
Della tragica morte dei sei giovani militari italiani a Kabul abbiamo sospeso già da ieri tutti gli spettacoli previsti
E questa sera
Interromperemo la festa dei diritti della CGIL Roma e Lazio
Le iniziative di dibattito discussione previste per domani verranno recuperati in altri momenti
E comunque concluderemo questa festa il prossimo venerdì venerdì venticinque settembre alle ore diciotto e trenta presso il Teatro Tenda striscia di viale Palmiro Togliatti
Lo faremo con un'iniziativa politica
Seguita dallo spettacolo che era previsto per domani sera del Modena si dirà Ambler e in quell'occasione procederemo anche all'estrazione dei biglietti della lotteria
Ricordo inoltre
Che sabato tre ottobre sempre alle sedici e sempre a Piazza del Popolo si svolgerà la manifestazione che dovrà svolgersi domani indetta dalla Federazione nazionale della stampa
In difesa dell'articolo ventuno dalla Costituzione indifesa quindi della libertà e del pluralismo nell'informazione duramente attaccati dal Presidente del Consiglio e dal Governo
Con questa manifestazione con la manifestazione promossa dalla Federazione nazionale della stampa e alla quale
La CGIL ha aderito in tre c'era anche la manifestazione nazionale dei precari della scuola
In lotta in difesa del posto di lavoro e della qualità della scuola della scuola pubblica
Ieri nell'ambito di questa nostra iniziativa
Abbiamo dedicato un doveroso minuto di silenzio per i militari italiani morti a Kabul
Quanto avvenuto ieri rafforza le ragioni dell'impegno della CGIL
L'impegno contro il terrorismo e contro tutte le guerre per risolvere ogni contenziosi in ogni luogo del mondo con gli strumenti della diplomazia della politica l'impegno per la pace per un altro mondo possibile
Dove non vi sia più spazio per tragedie umanitarie proprio ieri un quotidiano riportava impressionanti cifre legate ai morti in mare
Oltre diecimila morti dall'ottantotto tra le coste spagnola italiane sulla rotta sulle rotte della disperazione
Cifre destinate ad aumentare in ragione della politica dei respingimenti dal Governo italiano politica duramente contestata dal presidente ONU per i diritti umani
E ricordo da questo punto di vista la manifestazione nazionale del diciassette
Di ottobre contro il razzismo ricordo anche la manifestazione la fiaccolata
Qui a Roma da piazza Santi Apostoli al Colosseo
Della
Di giovedì prossimo
Del venti venti trenta
Si è accollata
Promossa dalle istituzioni locali e alla quale la nostra organizzazione la CGIL insieme con CISL e UIL ha aderito
Contro episodi di intolleranza di razzismo
Disegno xenofobo e omofobia
E omofobico registrati nel nostro nel nostro Paese
Ora
Prima di dare la parola Claudio Di Berardino per la relazione introduttiva
Ricordo come
Oggi
Discuteremo non solo dell'ente proposte della
CGIL ma dell'iniziativa della CGIL
Per sconfiggere per affrontare e superare la crisi in atto
La nostra organizzazione
E in campo ormai da un anno attraverso una mobilitazione straordinaria dal mondo del lavoro e dei pensionati
Una mobilitazione
Condotta non per ragioni ideologiche o per pregiudiziali politiche ma partendo dal merito delle cose
Perché abbiamo giudicato l'azione di questo Governo inadeguata insufficiente ad affrontare gli effetti della crisi
E perché riteniamo che l'azione di questo Governo abbia un segno di classe sia contro i lavoratori sia contro invenzione nati sia contro i ceti sociali deboli
L'abbiamo fatto con l'iniziativa con la mobilitazione che prosegue
L'iniziativa confederale di natura generale e l'iniziativa di singole categorie come sarà per lo sciopero nazionale del nove ottobre promosso dalla fio ma per il rinnovo del contratto di lavoro dei meccanici
Non abbiamo però sono protestato abbiamo avanzato proposte proposta robuste a partire da quelle contenute nella piattaforma licenziata dall'Assemblea di quadri e delegati della CGIL di novembre dell'anno scorso
Abbiamo avanzato proposte anche a livello locale producendo iniziativa realizzando accordi quanto possibile
Non abbiamo guardato anche a qui a Roma nel Lazio al colore politico delle giunte
Abbiamo mosso solo partendo dalla necessità di produrre il cambiamento del quale il mondo del lavoro i pensionati i ceti sociali deboli hanno urgente bisogno
La parola a Claudio Di Berardino Segretario generale della CGIL Roma e Lazio
Compagni compagnie un saluto a tutti
L'introduzione di Cesare mi consente di risparmiare
Qualche battuta introduttiva
Il tono minore del nostro evento e la nostra compostezza non possono portarci a sottrarre
A sottacere la realtà ossia quello che accosta diamo percepiamo misuriamo partendo dai delegati dai lavoratori dai luoghi di lavoro
Dalle lega dei pensionati che può essere racchiuso dà la parola crisi che circonda e alimenta la nostra vita economica e produttiva all'interno dei luoghi di lavoro e nei diversi territori
Ed è alla registrazione dei fatti che ci porta non sottacere i problemi e la loro gravità
Anche perché queste la nostra natura ossia quella di rivolgere l'attenzione al merito e conseguentemente individuare delle soluzioni
Che possono contribuire a dare risposta ai tanti bisogni e tanti problemi aperti dei lavoratori
Dei pensionati e dei giovani
E questo vale sia a livello nazionale di cui meglio di me dirà Guglielmo sia a livello locale
Qui voglio soffermarmi subito sulla condizione economica e sociale in cui versa a Roma e Lazio metterla a disposizione di un più ampio confronto
Non tanto per dire che ha ragione chi ha torto quanto per verificare con gli altri soggetti istituzionali
Parti datoriali
La possibilità di approfondire constatare magari insieme lo stato della gravità della crisi evitando che ognuno dia i propri numeri
A seconda del ruolo e del luogo in cui si trova agisca interpreti a suo modo ritardi o peggio ancora risolto valuti
Noi restiamo convinti che la realtà a volte voi raccontarla con maggiori o minori accortezze ma è sempre quella e prima o poi essa emerge insistiamo nel discutere sulla crisi non solo perché
Essa segna a causa degli egoismi che genera e delle paure
Sul futuro ore flusso rinchiudersi in se stessi e questo per noi e per il Paese non può essere un motivo che di preoccupazione perché viene meno la partecipazione si indebolisce la democrazia
Parliamo di crisi perché tantissime persone hanno il problema di come recuperare i reddito ridotto oppure eliminato dalla perdita del posto di lavoro
E questa la condizione di decine di migliaia di famiglie a Roma e nel Lazio
Non è un caso che proprio di questa stagione l'incremento del lavoro nero e irregolare e ha soprattutto sommerso
Ma l'arte di arrangiarsi per sbarcare il lunario non può essere scambiato né per silenzio né per l'assegnazione né tanto meno per la pace sociale a cui faceva riferimento Tremonti qualche giorno fa
Anzi c'è rischio che esse non si interviene se non si consente alle forze sindacali di svolgere appieno il proprio compito che significa anche rispettare gli accordi che si fanno
Fare gli incontri che si debbono fare con le istituzioni e con le parti datoriali ci può essere rischio di un'esplosione sociale fai da te dannosa per il Paese per le persone
Lì è stata conferma che i poveri sono in aumento in Italia superano gli otto milioni anche a Roma e nel Lazio la percentuale si avvicina al dieci per cento
Il prodotto interno lordo in caduta libera raggiungendo meno sei per cento secondo l'Istat e anche il nostro territorio di Roma e del Lazio ne risente
Il debito pubblico cresce senza che ci siano stati investimenti pubblici da parte del Governo
Anzi questi comportamenti restrittivi sulla spesa
Venivano giustificati e proprio dal fatto che tutto questo avrebbe accorciato le distanze con gli altri Paesi europei
Abbiamo conseguito un doppio risultato negativo nessun investimento pubblico in più e tanto debito pubblico accresciuto
Le entrate fiscali sono diminuite di quattro virgola cinque miliardi nonostante che la pressione fiscale
Sia aumentata negli ultimi anni di almeno il tre per cento a partire dai soliti lavoratori e dai pensionati quindi significa che continua a crescere l'evasione e l'elusione fiscale
Il tasso di disoccupazione a Roma nel Lazio ad oggi supera il nove per cento
E continua a crescere la cassa integrazione in deroga così nei primi sei mesi del due mila e nove rispetto al due mila otto a Sesto Plicato l'importo delle risorse utilizzate
Se oltre a quella in deroga consideriamo l'ordinaria la straordinaria e i lavoratori in mobilità avremo come ci dicono i dati di qualche settimana fa settanta mila persone parcheggiate fuori dai luoghi di lavoro
Di cui quattordici mila verso la strada di non ritorno
Altre quaranta mila nei prossimi sei mesi se non si modifica questo quadro e se non si riformano gli ammortizzatori sociali
Anzitutto allungando il periodo da cinquantadue a centoquattro settimane potrei potremmo avere che anche questi quaranta mila lavoratori si avviano verso il licenziamento
Inoltre
Novantatré mila sono a Roma e nel Lazio
Quota parte di quel milione e seicento mila persone a cui faceva riferimento il direttore della Banca d'Italia Draghi che restano senza ammortizzatori sociali perché hanno contratto a termine sono precari
Nei settori
Se parliamo di quello industriale sia quando facciamo riferimento alla meccanica alla chimica la farmaceutica ai centri di ricerca come al polo agroalimentare tessile aumentano le sofferenze alle chiusure
Nel settore dell'edilizia la situazione è ulteriormente peggiorata a causa della contrazione degli appalti pubblici e del fermo dell'edilizia abilitativa sociale e della forte riduzione di quella privata
In quello dei servizi pubblici e privati le cose non vanno meglio
Sia quando parliamo dei trasporti della logistica sia quando facciamo riferimento alla sanità privata alle telecomunicazioni alle banche che hanno ridotto in modo consistente numero di dipendenti
Alla scuola che oltre a contrarre il numero dei lavoratori ora manda casi precari al turismo al commercio dove chiudono i piccoli negozi e i centri commerciali non stabilizzano più i lavoratori
Qui voglio dirlo con molta franchezza alla conferma commerci
Che la risposta alla crisi non si fa
Costituendo una banca per i propri associati
Casomai si fa insieme una lotta un'azione per chiedere una politica del credito capace accessibile delle famiglie per tutte le piccole e medie imprese
Nei territori nel Comune di Roma
è in affanno perché poggiando il suo sviluppo sul turismo sui servizi a sull'edilizia
In molti casi sulla rendita fondiaria senza l'investimento ora nonostante il ruolo di Capitale si scopre un po'più debole e da qualche tempo non è più locomotiva dello sviluppo
Il Lazio nord con Viterbo e Rieti in cui il cuore pulsante dell'industria fino a qualche tempo fa
Aiutava lo sviluppo ora con la ceramica in caduta così come la chimiche l'Elettronica anche questi due territori sono in profonda difficoltà
Il Lazio sud con latina Frosinone meccaniche chimica agro industria in bilico segnano la debolezza produttiva ed industriale
A Roma e provincia si avverte ugualmente la crisi anche qui la meccanica la chimica farmaceutica i centri di ricerca se penso a Pomezia Castelli sono duramente colpiti
A Civitavecchia con la chiusura dei lavori della centrale di Torre Valdaliga
Si teme per lo SPRAR l'occupazione per la ricollocazione dei lavoratori che resteranno senza lavoro il porto di Civitavecchia ridotto del cinquanta per cento la propria attività commerciale
Così che
Incrociando lo stato dei settori e dei territori non abbiamo più una forza economica e sociale
Bensì una debolezza e pur confermando la pesantezza della crisi è chiaro che man mano che ci si allontana dalla capitale e assai più acuta
Perché soprattutto le Province esterne erano già sul piano economico produttivo e infrastrutturale
In profondo ritardo in grande debolezza
Ecco allora quando sosteniamo la necessità di un intervento pubblico e sono affatto non solo per accorciare i tempi di uscita dalla crisi ma anche per evitare di confermare ampliare dopo la crisi
Le distanze tra territorio e territorio e questo vale sul fronte nazionale ma anche dentro la stessa Regione Lazio
Mentre rimane evidente hai più che l'assenza di un confronto concertativo da parte del Governo sulla crisi continua a far marcire i problemi
Sul piano locale escluso il Comune di Roma
Che nonostante le buone maniere non ha inteso concordare con il sindacato confederale
Misura idonea a dare un sostegno indiretto al reddito delle persone e delle famiglie che si trovavano in cassa integrazione in mobilità o che avevano perso il lavoro
Ma bisogna anche dire che non vi è nessun altro Comune capoluogo e nessun altro grande comune che ha concordato con il sindacato un sostegno indiretto a reddito delle famiglie
Diversamente andata o il confronto con la Provincia di Roma dove si è raggiunto un accordo su Stato sociale Investimenti e interventi di manutenzione a partire dalle scuole
Si sono definiti i percorsi e importi
Ora è un onere un dovere per tutti rispettarlo in modo particolare per noi lo è perché la sfida per fronteggiare questa crisi non è solo pensare a cose buone ma soprattutto realizzarle
Per questo stiamo sollecitando la sottoscrizione dell'accordo sulle regole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e lotta al lavoro nero e regolare
La Regione sta portando avanti l'attuazione dell'accordo dei trentanove punti
Finora ben dieci sono stati avviati a soluzione tra cui reddito minimo di cittadinanza per i giovani disoccupati
Bisogna proseguire così perché è davvero giunta l'ora in cui occorre eliminare le distanze tra le cose dette quelle fatte
Ricreando anche con questa modalità una certezza un punto di riferimento per i lavoratori per i pensionati per i giovani questo impegno
Lo lo abbiamo assunto e lo riconfermiamo senza fare sconti al Comune alla Regione alla Provincia le parti datoriali
Così l'accordo con Confindustria qui a Roma e nel Lazio che ha saputo promuovere sul piano dell'innovazione tecnologica un'opportuna investimento soprattutto che soggetti privati
Mettendo in campo mille posti di lavoro nei prossimi cinque anni
è un segnale importante anche se come si sa
Una rondine non fa primavera
Tuttavia
Dobbiamo chiedere contribuire ad aprire qui
A Roma e nel Lazio una nuova fase
In cui oltre agli ammortizzatori sociali il tema del lavoro assume ore assume un ruolo centrale
Perché bisogna mettere a ripartire dal lavoro e chiedere un patto per il lavoro non so se di valenza quinquennale in cui ogni soggetto coinvolto
Mette in campo azioni per promuovere occupazione
Ecco perché
Dopo i singoli accordi
Bisogna mettere tutti insieme Regione Provincia Comune di Roma Comuni capoluogo parti datoriali organizzazioni sindacali
In cui la classe dirigente coinvolta fermo restando i propri ruoli non sfugge alla responsabilità di compiere scelte
E per l'emergenza e per il futuro
E dove non ce la fa da sola chiede come territorio al Governo centrale
Risposte come per esempio il superamento del Patto di stabilità
Per i Comuni sopra i cinque mila abitanti perché utilizzando metà delle risorse a disposizione attualmente chiusa nel cassetto
Significherebbe rendere disponibili da subito a Roma e nel Lazio almeno settecentocinquanta milioni di euro
Gli investimenti sulle infrastrutture
Oltre alla mera tra l'anello ferroviario di Roma
Occorre un'opera per Provincia sulla sanità inoltre basta scaricare insomma i costi della mala gestione sui cittadini continuiamo a non comprendere come mai
Ad altre Regioni si è permesso consentito un risanamento su cinque dieci dodici anni e il Lazio si vuole che questo risanamento si compia in tre anni e ancora sulla politica industriale
Anche per le persone che sono al lavoro non va tutto bene
Se pensiamo alla partita contrattuale ahiloro rinnovi
O non rinnovi a quello che sta accadendo accordi transitorio piattaforme unitarie in alcuni casi e poi ripensamento magari di CISL e UIL piattaforme separate in altri
Un caos frutto dell'accordo separato poiché è chiaro che senza regole condivise siamo di fronte ad una babele contrattuale così a rimetterci sono chiaramente i lavoratori
Per questo noi dobbiamo continuare ad insistere difendendo la centralità
E la portata del contratto nazionale anche per rafforzare da questo versante L'Unità
Del Paese rispetto che vuole le gabbie salariali a che cita il contratto di secondo livello senza cambiare le condizioni per estenderlo poiché oggi
La contrattazione di secondo livello non va oltre il venti per cento dei luoghi di lavoro e inoltre a chi propone la partecipazione agli utili dei lavoratori
In una fase come questa davvero è fuori luogo proprio ieri
Nel nostro dibattito Confindustria A.C.N.A. Federlazio ci hanno detto ma quali utili ma chi se la questi utili
Ecco che allora si continua a non tener conto delle proposte della CGIL
E come è successo con Federmeccanica se non si è voluto tener conto non delle proteste ma delle proposte che la fio ma aveva avanzato sul terreno dei licenziamenti della cassa integrazione dei salari
Lo sciopero è l'unica risposta alla chiusura di Federmeccanica per cui il nove ottobre saremo assieme alla firma qui alla manifestazione a Roma
Questa uno degli esempi delle responsabilità delle parti datoriali altri sono riferiti alla gestione comportamenti sulla crisi
Anche l'inflazione bassa come si sa è una risposta automatica del mercato quando la domanda non c'è ma quando la domanda non c'è non è una buona cosa perché senza la domanda chiaramente l'economia non gira
Anche sul fronte locale la partita della pressione fiscale rimane alta
Finché non si definiscono le esenzioni le agevolazioni attenzione fasce più deboli introducendo la progressività ellisse e finché non si raggiunge
Assurge giunge al superamento dei ticket sanitari
Sono argomenti che sul fronte locale ci obbligano a continuare il nostro lavoro per ampliare la contrattazione territoriale e dobbiamo farla Municipio dopo Municipio comune dopo Comune Provincia dopo Provincia
Anche se restiamo consapevoli del fatto che senza una politica di respiro nazionale ed europeo i tempi di uscita dalla crisi rimangono lunghi
Bisogna riportare al centro della discussione è il tema sul modello di sviluppo
Argomento che non può essere accantonato come si sta cercando di fare in queste ore pensando che il problema possa essere risolto con qualche salvataggio bancario
O con qualche aiuto dato alle banche come i bond del Governo poiché il circuito non si compie tutto fino in fondo in quanto le risorse non arrivano né alle famiglie né all'impresa ma si ferma dalle banche
Abbiamo bisogno di intervenire sulle cause e fare in modo che le degenerazioni
Che la Finanza ha prodotto
Nel corso del tempo non si verifichino più
Cercando di rafforzare la produzione non la finanziarizzazione e ancora
Bisogna parlare di regole e di controlli di indirizzo pubblico sull'economia di sostenibilità di crine però non mi di diritti
Di eguaglianza intesa come pari opportunità per tutti e per tutte bisogna parlare di lavoro
Lavoro di qualità
Nel senso che basta la competizione del lavoro sui diritti occorre invece più scuola non meno scuola
Più insegnanti no meno insegnanti più formazione più università più ricerca si gioca qui la competizione tra i territori si gioca a cui la competizione tra i Paesi
Lavoro più sicuro perché basta morti sul lavoro perché dal lavoro dipende anche lo stato sociale la sua qualità la sua quantità sia nel Paese sia nella nostra Regione non può essere solo assistenziale
Ma deve porsi anche l'obiettivo di essere capace di programmare prevedere l'uscita dallo stato di bisogno delle persone
In sostanza non ci possono essere solo badanti ma ci vuole un ruolo più efficace del pubblico attraverso la riprogettazione l'aggiornamento dei piani di zona
Lavoro perché da esso dipenderà libertà alla dignità delle persone lavoro perché da esso dipende la pensione del domani
Non si può accettare che oggi un giovane che già lavora andrà in pensione con il quarantanove cinquanta per cento dell'ultima retribuzione e quello che trova lavoro a trenta trentacinque anni
Se ci aggiunge quaranta va in pensione a settanta settantacinque anni per cui basta gridare alla necessità di rivedere
La riforma delle pensioni aumentarle l'età pensionabile delle donne
Parlare di lavoro e pensioni significa parlare di futuro parlare di giovani di speranza di come costruiamo il domani
Ma questa idea diversa dello sviluppo del Paese ma io dico anche dei territori non può calare dall'alto
Dobbiamo farla crescere noi nei luoghi di lavoro nel territorio allargando il consenso ridefinendo una nuova impostazione culturale di valori
è un lavoro lungo e impegnativo ma noi dobbiamo ad accoglierla questa sfida e candidare a Roma e Lazio a farla fino in fondo
Cambiare io credo che si può si può perché i problemi delle persone sono veri
Perché la risposta da parte del Governo non arriva e se continua così non arriverà neanche nelle prossime settimane nei prossimi mesi
E questa volta nessuno potrà dire basta mettersi avvento perché la ripresa ci porta quando sono tutti i Paesi coinvolti dentro la crisi ci vuole anche una politica dentro ad ogni Paese
è questo
Sto per concludere che continueremo a chiedere nei prossimi giorni
Realizzando anche in sede locale iniziative e manifestazioni a partire dalla politica del credito dell'industria sull'immigrazione sui giovani sulle periferie sul pubblico impiego e anche sulla legalità
Abbiamo già fissato per il primo ottobre assieme compagni alla funzione pubblica
Una iniziativa fondi per continuare a chiedere lo scioglimento del Comune di Fondi
Facendo questo
Ed altre cose penso di poter dire
Che il lavoro torna protagonista e con la CGIL unità possiamo davvero farcela un'ultima battuta la voglio fare da cui
A quello che oggi sia cominciato a rileggere dai giornali
Siccome settembre affinità
E qualcheduno vuole aprire come noi apriremo una verifica sul protocollo
Che regolamenta il diritto di sciopero
Noi arriveremo a fare questa verifica ma se qualcheduno già pensa che la verifica serve
Per i mettere in discussione quel protocollo e per rendere per prendere decisioni più restrittive si sappia fin da adesso che la CGIL a questo gioco non ci sta grazie a tutti
Il Segretario generale della CGIL Roma e Lazio ha fatto riferimento e ha descritto
Gli effetti drammatici della crisi in termini di occupazione di condizione di lavoratori e lavoratrici anche su questi su questo territorio
E ora diamo la parola ad alcuni lavoratori lavoratrici delegati sindacali
A partire da Vincenzo Bard ESE
Delegato della figlio ma della Nortel
Grazie
Allora mi chiamo Vincenzo Nardi e se sono qui a rappresentare i lavoratori di Nortel un'azienda multinazionale di telecomunicazioni
Alla prima cosa lasciatemi ringraziare la festa della CGIL la CGIL in particolare la FIOM Roma sud nella persona di Roberto attori che è poi la persona che ci segue quotidianamente e ci aiuta
Allora per prima cosa e vorrei dirvi che in seguito ad una procedura di licenziamento collettivo abbiamo deciso come ultima ultimo tentativo di cominciare lunedì delle iniziative
Delle iniziative abbastanza a nostro modo di vedere abbastanza
Radicali c'è uno sciopero a oltranza c'è lo sciopero della fame di cinque nostri colleghi che hanno cominciato da non è di a nutrirsi solo di tre cappuccini al giorno
Due di loro realtà ieri l'hanno l'hanno interrotto anche su nostra sollecitazione in quanto
Erano abbastanza del visitati
Tra l'altro come gesto simbolico abbiamo deciso di appendere le foto dei nostri figli
Sulle pareti della della nostra azienda e di portarle anche dietro quando andiamo nelle nostre
Iniziative questo sostanzialmente per perché loro sono le prime vittime di quello che ci sta succedendo e anche per avere un conforto e una forza che ci possa fare andare avanti
Per spiegarmi un po'la la situazione in termini molto sintetici appunto volevo
Dire allora Northern aziende di telecomunicazioni una multinazionale presenti in tutto il mondo in amministrazione controllata da gennaio ed annessi anche appresso diciamo la gestione dell'azienda da quella data
A giugno utilizzando la formula ahimè nota ma messi anche ha deciso di fare uno spezzatino dell'azienda quindi vendere tutte quante le divisioni per fare cassa
E contemporaneamente
Curiosamente ha deciso anche di avviare delle manovre delle procedure di licenziamento collettivo in particolare in Italia si parla di trentotto lavoratori su ottanta quindi quasi il cinquanta per cento
Per alla cosa che a noi credo sia importante sottolineare che l'azienda ha attivato l'azienda permessi anche attivato una procedura per la prima volta in Italia una procedura che è una direttiva europea che consente di aprire uno stato di amministrazione controllata in Inghilterra e di estenderlo a tutte le
Nazioni comunitarie per mezzo di un attimo direttiva europea
Questo che cosa significa che l'azienda Italia nonostante sia abbia cassa
Nonostante abbia generato profitto negli ultimi anni e abbia dei contratti assolutamente rilevanti
Noi abbiamo le reti di comunicazione del Ministero degli interni degli esteri delle finanze Banca d'Italia CNR Istat
Ecco questa azienda decida di licenziare il cinquanta per cento dei lavoratori e di mandarli a casa senza neanche il TFR
Che viene associato a un crea un a un da un credito assieme a tutti quanti i creditori che ci verrà dato o non si sa neanche bene quando alla fine di questa fantomatica procedura
E questo voglio dire in barba a tutte le leggi nazionali del lavoro ovviamente
Chiaramente come lavoratori questa cosa
Ma poi non la capiamo e ci disgusta profondamente anche perché in passato per generare utili abbiamo dato tutti voi stessi a questa azienda e l'azienda in questo momento ci scarica appunto senza neanche voglio dire
Quel paracadute rappresentata dal TFR
E senza neanche concedere la possibilità ad esempio al lavoro e lavoratori di passare nelle aziende acquirenti come dicevo
L'azienda sta vendendo i propri asset e già ne ha venduti due totalizzando a livello globale qualcosa come due miliardi di dollari quindi stiamo parlando di cifre assolutamente immense quasi incommensurabile
Lo scorso mercoledì abbiamo avuto un incontro al Ministero del lavoro per la procedura di mobilità
Vista la complessità della situazione lo stesso Ministero ha ritenuto opportuno rimandare l'incontro al prossimo mercoledì ventitré giorno della scadenza della procedura di mobilità
Sostanzialmente è stata colta anche l'occasione di una di un incontro che abbiamo tenuto al Ministero dello sviluppo grazie anche alle pressioni della CGIL per il ventidue martedì
Questo incontro dovrebbe a nostro modo che va a nostro modo di vedere consentire una discussione più complessiva e globale della situazione dell'azienda Nortel in Italia anche perché
Non è chiaro ad esempio i lavoratori che rimangono che fine faranno nel momento in cui c'è una come dire uno una liquidazione complessiva di assetto attività
Nelle quali non è neanche chiaro perché la stessa permessi anche non ha dato garanzie a questo proposito che le persone vadano insieme al
Alle attività aziendali
N sia anche poi in maniera anche abbastanza irrituale scortese ha già dichiarato che non parteciperà a questo tavolo della allo spianamento stato dello sviluppo quando ancora eravamo seduti al Ministero del lavoro
Inoltre ha già dichiarato che non intende recedere dai propri intendimenti iniziali anche se il Ministero del lavoro ha più volte sollecitato l'uso di strumenti alternati
Che sono previsti sono stati anche introdotti recentemente ma questo governo misura diciamo
Anticrisi
E quindi voglio dire questa arroganza ovviamente
C'è veramente disgustosa da parte di una multinazionale che vuole venire in Italia a imporre
Come dire le proprie regole a come dicevo anche in deroga di quelle che sono le norme le consuetudini italiane
Però come detto dall'arroganza ci sta rendendo ancora più forti continuiamo nello nello sciopero a oltranza
E Marte di abbiamo previsto noi andremo comunque al tavolo dello sviluppo economico tutti quanti i nostri colleghi avranno manterranno un presidio
Il ventitré è previsto appunto l'incontro al Ministero del lavoro e anche la
Manterremo un presidio ad oltranza sostanzialmente perché sappiamo come vanno queste trattative fino alla fine della conclusione fino a conclusione della tratta della trattativa che speriamo sia positiva
Come di come dicevo tutte le non formazioni della nostra vertenza sono sul nostro blog cella lo striscione delle foto dei nostri bambini grazie a tutti grazie la CGIL
Grazie a te Vincenzo e
Va da sé la solidarietà di tutta la CGIL alle proteste dei lavoratori della North alle di tutte le aziende in crisi
La crisi non colpisce solo i lavoratori le lavoratrici
I pensionati le pensionate colpiti due volte
Colpiti con
Redditi da pensione che spesso non rendono possibile arrivare alla quarta se non addirittura la terza settimana del mese colpiti attraverso un processo di destrutturazione dello stato sociale
Do ora la parola quindi al litio spiega rally segretario generale della lega dello speech CGIL del quarto municipio
Compagni e compagni perdonate le mozioni
Le mozioni sono abituata a parlare davanti a una platea
Non sono abituata a parlare davanti a una platea così grande
Sono il Segretario generale di lega di un Municipio di Roma
E prima di portare il contributo dei pensionati e delle pensionate in questo nostro incontro vorrei esprimere la mia soddisfazione
Per il risultato di questa nostra festa che nonostante il tempo e la gravità dell'attacco di ieri a Kabul
Ha consentito un utile confronto tra noi e la città
I pensionati e le pensionate sono fortemente penalizzati da questa crisi e dalle scelte di questo Governo di centrodestra
La nostra categoria
Non ha avuto alcun aiuto vero
Se non
La carità della social card
Ne risposte alla piattaforma unitaria presentata qualche tempo fa
Niente sull'estensione della quattordicesima mensilità
Alle pensioni sopra i settecento euro nessuna revisione del paniere e nessun tavolo di confronto concordato con il Governo Prodi
Nessuna legge sulla no autosufficienza anzi tagli sempre più pressanti gli ultimi quelli previsti neri cento incontri del Governo con le Regioni sulla sanità
Taglio al sociale e nessun finanziamento del fondo per la non autosufficienza
Per non essere accusato di dire menzogne un fondo per la non autosufficienza c'è ma invece di essere gestito dalle Regioni sarà gestito direttamente dal Presidente dei minimi del Consiglio dei Ministri
Ci dobbiamo forse aspettare una nuova social card
O nuove ovuli caritatevoli
A queste mancate risposte a questi tagli corrisponde spesso la necessità
Di fare con la propria pensione da ammortizzatore sociale per i nostri figli
Quindi per noi pensionati e pensionati è importante che la CGIL oltre i temi necessari da affrontare con il Governo per uscire dalla crisi
E mi riferisco al nuovo modello di sviluppo all'occupazione salari ponga con forza anche il tema delle pensioni
Ma come ben sapete compagne e compagni non siamo stati fermi ad aspettare le risposte del Governo
Oltre alle tante mobilitazioni abbiamo anche avviato una fase di contrattazione territoriale nel Lazio è stato siglato un accordo con la Regione un importante accordo contro la crisi con il quale oltre
Ad altri importanti temi ecco eh previsto per rispondere almeno in parte alla vergognosa assenza del Governo nazionale siamo riusciti a prevederei
Per il due mila dieci un fondo per esonerare una parte dei redditi dall'addizionale IRPEF regionale sono aumentati i finanziamenti per le RSA e ha previsto il superamento degli odiosi ticket
Non siamo stati fermi anche come pensionati perché vogliamo quotidianamente insiemi con i servizi della CGIL
Una era importante azione di tutela e di sostegno per l'affermazione dei diritti dei cittadini più deboli
Le nostre lei che stanno cominciando sia pure in mezzo a mille difficoltà a partecipare alla contrattazione con i municipi comuni distretti socio sanitari e le ASL e etc
Per dare risposte alle esigenze sempre più pressante degli anziani
Anche questo è un metodo per aiutare le persone a superare la paura l'incertezza è la solitudine
A questo proposito permettetemi di parlare un attimo della mia esperienza sindacale per anni sono stato delegato di base di una grande azienda dell'industria chimica
In questa veste ho partecipato a tante trattative spesso con buoni risultati
Pensavo di saperne abbastanza sulla contrattazione
L'esperienza nell'ospiti mi ha fatto capire quanto più complesse è invece
La costruzione di piattaforme che debbano guardare ai bisogni di tanti soggetti molti diversi tra loro
Vi assicuro che ciò
Richiede grande impegno e preparazioni e che però è un lavoro che dà anche molta soddisfazione
Ma tutto questo nostro lavoro non basterà
è necessario ricercare con forza il rapporto unitario con i sindacati dei pensionati di CISL e UIL per riaprire il confronto nazionale per impedire lo smantellamento dei servizi sociali e sanitari
Previsti dal Libro Bianco bianco di Sacconi
E anticipare i dettagli di cui parlavo prima
Ma se non si troveranno soluzioni unitarie dovremmo decidere i i modi decidersi di muoversi da soli
Non possiamo lasciare e concludo soli pensionati e le pensionati ad affrontare questa crisi
è nostro dovere cari compagni cari compagni continuare a batterci per loro e per il futuro dei nostri figli grazie
Grazie Levio diamo ora la parola al delegato della Filt CGIL Massimo Celletti delegato dalla ammesse di Fiumicino motori Alitalia
Grazie
Come diceva il compagno sono delegato dell'officina motori di della ex Alitalia di Fiumicino
Questa azienda che è diventata un'azienda a seguito di una cessione di ramo d'azienda di Alitalia prima di di tutto il casino all'Italia e che con l'operazione dica ai è rimasta fuori dal perimetro aziendale di Alitalia
Con la conseguenza che sono dodici mesi che noi rischiamo ogni giorno di andare a lavoro e non trovare più le porte aperte perché ogni giorno c'è sempre qualcosa che
Paventa la chiusura il fallimento di questa azienda
Crediamo che far fallire questa azienda
è come perdere la capacità produttiva dell'intero poiché Paese come sosteniamo sempre di questa attività e di queste aziende ce ne sono una ventina nel mondo e una sta qua a Fiumicino
E precisamente nel civico accanto di del dell'indirizzo di Alitalia
Guardate che attività ad alto contenuto tecnologico nel trasporto aereo non ce ne sono poi tante in un mondo fatto per lo più di aziende di servizi dove tutto si gioca sulla manodopera e sulla capacità
Perversa degli imprenditori di risparmiare proprio sul costo della manodopera
Chiaramente a discapito dei lavoratori
Perdere il polo manutentivo di Fiumicino significa ammettere che nel trasporto aereo il nostro Paese vuole fare un ulteriore passo indietro dal punto di vista
Del primato che fino a oggi ha detenuto in termini di professionalità e te e alta tecnologia
Tutta l'Europa abbiamo visto che questo errore non l'ha fatto la Francia non l'ha fatto la Germania non l'ha fatto e neppure l'Inghilterra
Qui da noi questa tendenza è cominciata all'Alitalia di Sabelli nulla interessa della crescita di questo settore e quindi di questo territorio che non interessa neppure al Governo
Certamente interessa noi lavoratori della CGIL che per questo obiettivo ci stiamo battendo
Eppure neanche la cinica all'Italia di Sabelli ha potuto fare a meno di noi e ci ha affidato la manutenzione di tutti i motori della sua può lotta a testimonianza del fatto
Che non tutto ciò che da Alitalia proveniva era da gettare insieme all'acqua sporca
Ora quello che serve è un imprenditore un imprenditore serio che si accorga veramente delle potare per potenzialità di questa azienda
E la faccia veramente funzionare come non hanno voluto fare con la vecchia Alitalia in quella logica perversa in cui il pubblico ha sempre significato non di tutti ma di nessuno
Serve un'impresa possibilmente non della cordata dei capitani coraggiosi che di coraggio di soldi ne hanno messi ben pochi e che oggi volentieri lascerebbero ad Air France se non ci fosse Berlusconi a fermarli
Per non perderle la faccia
Con rischio poi di consumare anche questa nuova Alitalia dal momento che nulla capiscono di trasporto aereo come testimoniano le centinaia di migliaia di bagagli persi queste strade
Che la cosa più evidente ma che Q con quelle scelte che il noi ogni giorno viviamo sulla nostra pelle a Fiumicino
Sabelli e i suoi sedici infatti sono riusciti nell'ardua impresa di far peggio nei conti e nella gestione della vecchia Alitalia pubblica
Nove lavoratori di MS abbiamo fiducia nelle istituzioni locali in particolare nella regione Lazio che sia adoperata a sostegno della nostra vertenza ma siamo convinti
Che i trecento osasse settantasette lavoratori dell'Officina motori che questa giusta lotta stanno combattendo da ormai dodici mesi la possono vincere solo affianco con la CGIL
è questo che i lavoratori ancora si ricordano della battaglia combattuta all'inizio della vicenda CAI in solitudine dalla CGIL con il suo segretario Guglielmo Epifani
Che ha negato la firma su un accordo che mortificava i diritti e la dignità dei lavoratori e mortificava soprattutto l'occupazione di Fiumicino del nostro territorio
Quindi ci auguriamo che non vengano spenti i riflettori sulla nostra vicenda di MS
Perché ci sono trecentosettantasette famiglie legate a questo lavoro ma più che altro come abbiamo sempre sostenuto è il punto di eccellenza delle lavorazioni tecnologiche aeronautiche
E il secondo noi potremmo anche rilanciare tutta l'intera l'intero polo manutentivo di Fiumicino
Perché
Io sono entrato diciott'anni fa l'Alitalia e ci sono sette hangar dove là dentro lavorava una popolazione c'erano turni di h ventiquattro
C'è era sempre giorno o il a Fiumicino oggi di questi hangar ne funzionano quattro gli altri sono diventati ripostigli se va bene e certe volte alcuni addirittura solo tane per topi perché dentro non c'è assolutamente più niente faccio l'esempio del
Dell'hangar della verniciatura che esprimere un un valore tecnologico avanzato dove tutta la l'Europa ci invidia questo sito
Perché cari in sede Sabelli più che CAI
La utilizzo soltanto per fare le convenzioni di aerei là dentro non se ne sono più visti ormai da due anni
Quindi io mi auguro che insieme alla Regione insieme alla CGIL riusciamo a mettere al centro della questione quel questo problema è che riusciamo a rilanciare
Il polo manutentivo di Fiumicino che potrebbe dare una risposta occupazionale a migliaia di lavoratori visto le previsioni dell'Istat e del Governo che entro il prossimo anno ci sarà un tracollo ancora di cassa integrazione
Noi qui che facciamo chiudiamo ancora attività in mandiamo il lavoro il lavoro all'estero
Perché lavoro ce
E lo possiamo farli perché abbiamo le infrastrutture le capacità e la tecnologia
Quindi ci serve soltanto una spinta politica una decisione politica che riporti a Fiumicino quello che anticamente c'è sempre stato e per anticamente parlo di un paio d'anni fa
Grazie ringrazio qui il palco da lei citato l'opportunità di esprimere questa questo che ho appena detto
Grazie anche al tema Massimo ora altri due breve contributi per dare poi entro una decina di minuti entro le diciannove e trentacinque la parola alla segretario generale Guglielmo Epifani
Do quindi la parola a Marinella Luna pay della Filcams CGIL lavoratrice di un'impresa di pulimento che opera nell'ambito di un appalto nella caserma ci pignola
Ma neanche in atti
Influisca nelle note
Il tragico episodio verificatosi ieri a Kabul riaccende i riflettori su
Su un settore sempre più spesso
Che sempre più spesso viene alla ribalta
Per eventi luttuosi mi riferisco al comparto militare della difesa della nostra nazione la triste vicenda accaduta ieri I soldati della Folgore è l'ultimo epilogo di un percorso incidentato il personale militare
Ricordiamo che ha predisposto per la difesa di non cittadini dei nostri cari dei nostri beni ed è proprio per l'ammissione patriottica dei svolge che meriterebbe de riguardi speciali
Ciò che invece oggi riscontriamo
è che il militare in Italia deve occuparsi del rifacimento dei letti della cucinate riassetto delle carni camerate
Tutte le mansioni che per anni sono state svolte da noi operai delle pulizie dalla ristorazione al facchinaggio alla manutenzione e via dicendo
Ecco adesso mi presento mi chiamo Marinella Lucatello cinquantatré anni sono un'operaia delle polizie che lavora presso le caserme della Cecchignola
è dal due mila sei che registro detti colta nel recuperare il taglio delle ore di lavoro applicato non lavoratori dalla società affidataria dei servizi di pulizia a causa dei tagli decisi del nella legge finanziaria
La natura l'inevitabile conseguenza dei tagli economici è stata una contrattazione dei servizi riservata quel comparto contraddire contrattazione che non è Abbas che si è abbattuta con una mannaia sui salari degli addetti delle pulizie
è chiaro perché ha una riduzione di parametro orario corrisponde un abbattimento del salario ma soprattutto mi preme evidenziare che questo continuo raschiare il fondo del barile ha prodotto un peggioramento nella vita di tanti militari
Che oggi da tutti noi a cominciare dai ministri di questo Governo vengono commemorati
Ma per tornare alla mia vicenda personale mi preme portarvi a conoscenza di quello che è accaduto alle migliaia di lavoratori che come me che lavorano nelle caserme italiane
Nel due mila nove abbiamo subito un taglio che ha registrato una media del cinquanta per cento delle ore di servizio una media vuol dire che ci sono stati tagli che sono arrivati fino al settanta per cento
E questo è il mio caso è un caso talmente indecoroso che apra un po'di vergogna raccontarlo
Fino a marzo del due mila nove ho lavorato con una ditta di pulizie presso la già citata caserma della Cecchignola
Scusate non sono emozionata con orario di venti ore settimanali
Da lunedì al venerdì per quattro per quattro ore giornaliere
Il tutto si quantifica in circa trecento euro al mese lordi naturalmente
Che in realtà non sono tante ma neanche poche per una madre di famiglia come me e soprattutto da soprattutto a volte vanno ad integrare il reddito del coniuge specialmente se ci sono alcune onerose scadenze mensili da affrontare
Ad aprile il terremoto non è arrivato solo all'Aquila arrivato anche in casa mia la società per cui lavoro a causa dei tagli economici applicati mi ha proposto di effettuare quarantacinque minuti di lavora al giorno
Naturalmente sempre nella stessa caserma
Ora io lo so voi vi rendete conto qualcosa vuol dire decida da casa alle cinque e trenta del mattino per andare a produrre quarantacinque minuti di servizio
Il tempo di protezione di quel servizio ha troppo razze risicato rispetto agli all'impegno di energie fisiche economiche che devo mettere in campo
In poche parole
Un conto Alcide per fare il sei sette otto ore di lavoro
Anche cinque al giorno varrebbe la pena impiegare le energie ma nel mio caso
è stato improponibile quasi per tutti
Non per me io ho accettato il bisogno di lavorare tanto e ho dovuto accettare perché mi fanno comodo anche novantadue euro al mese
Ma ciò che mi offende di più che li Santo disonesta nei confronti dei militari
Per il miserabile tipo di servizio che riesco a dare che glielo dice allora che nel giro di quarantacinque minuti non sia neanche il tempo di spogliarsi e infilarsi scandisce
Ma torniamo alla mia storia della legge italiana io sono una lavoratrice occupata stabilmente e dato che prendo novantadue euro di stipendio per me non sono previsti i sussidi di disoccupazione
Non posso richiedere altri debiti ammortizzatori perché nel settore delle pulizie non sono previsti
Sono previsti quelli in deroga ma i rappresentanti dell'azienda in anche rispondono alle reti e alle richieste del sindacato dato che
Si sento giustificati da i tagli finanziari
Alla mia già difficilmente si trova lavoro in condizioni normali e la crisi che sta vivendo il mondo lavorativo contribuisce a peggiorare la situazione in ladri simbolo produttiva non la decide nessuno grande crisi personale
E lavorativa invece
è una diretta emanazione delle scelte del Governo
Chiedo pertanto attraverso la CGIL che il Governo metta attenzione nel nostro settori e non si renda più o meno volontariamente responsabile della sofferenza dei lavoratori dei servizi grazie scusate di nuovo
Grazie Marinella la parola per l'ultimo intervento prima delle conclusioni dal segretario generale Guglielmo Epifani la parola alla coordinatore di Roma e Lazio del mille CGIL Fabio De Mattia
No certo via sarebbe le visioni sono Dario che volevo mettere ciliegino la ciliegina sulla torta a quello che abbiamo sentito che la situazione mondiale omologa parlando brevissimamente del della parte invisibile del regali
Sapete benissimo che nelle statistiche quelle attuali perderò si lavora e quelle future che l'opzione C
Indicano un milione cento mila lavoratori mancano anche dei pezzi del mondo del lavoro che è quello del precariato dei Co Co.Pro che non risultano licenziati e così via
Questa è la CGIL su questo sta tentando di mettere un argine una serie d'accordo che a Roma
Abbiamo fatto un accordo sulla pelle Borga per la cassa integrazione anche per i lavoratori somministrare interinali
Ancora adesso a Roma sud cerchiamo di stabilizzare i lavoratori è chiaro che questo non è sufficiente di fronte a quello che ci spiegava Claudio nella sua introduzione c'è un tentativo di frantumare nel mondo del lavoro prima con la
Con l'accordo separato sul contratto nazionale
Qua collegabile sarà avviare con tutte le varie forme
Dei precariato incredibile che abbiamo
Qui a Roma se per esempio col tempo o in Taranto non fare nomi i lavoratori e al contempo di sono associati il partecipazione quindi un anno di vita ferie
Ambiente avanzo la faccio brevissima un modello di società come questa gravità morale Società che ci porta allo sfascio di civiltà
Non ci permette neanche di competere
A livello internazionale perché buttare fuori lavoratori della Nortel
Alta qualificazione povere significa poi sostituì dico pregare un balzo contenuto e quindi
Una una forma Morello da anche economico perdente avanza CGIL abbia un compito difficilissimo
Ma importante
Cercare di rappresentare in maniera più forte Anzio far sentire la sua voce molto più forte
Sul mondo del precariato rappresentano lo subito perché quella il primo impatto piana verso i giovani col mondo del lavoro stare dentro la lotta anche quelle
Ad organizzare dei precari della scuola adesso della mette l'asilo nido a Roma novecento stanno per grande possa loro fra i gregari della ricerca sono del tutto quello che questo nuovo mondo del lavoro con un compito che purtroppo come CGIL ci prendiamo molto spesso in questi ultimi anni difendere
Non soltanto i diritti lavori ma la civiltà di questo Paese
Grazie Fabio
Ci ha raggiunti qui sul palco Roberto Natale presidente della Federazione nazionale della stampa del sindacato dei giornalisti
E al quale diamo subito la parola per una breve intervento prima delle conclusioni
Del compagno Guglielmo Epifani
Un brevissimo saluto buona sera che innanzitutto è un ringraziamento ringraziamento alle donne agli uomini della CGIL
Per il grande lavoro che avete fatto e state facendo per la preparazione della manifestazione nazionale l'abbiamo indetta formalmente non del sindacato unitario dei giornalisti ma non si riempie piazza
Del popolo solo coi giornalisti col sindacato unitario dei giornalisti grazie davvero seconda cosa sapete che abbiamo rinviato la manifestazione che doveva essere ieri per domani pomeriggio
Al sabato tre ottobre a dire il vero le nostre organizzazioni ci hanno messo no Segretario pochi secondi a decidere il rinvio oggi abbiamo letto di perplessità
Anche su qualche giornale di sinistra
Ma a noi pare che parlare di rispetto di lutto di cordoglio non sia ipocrisia e ci pare che grandi organizzazioni popolari come la vostra
E anche nel suo piccolo un sindacato unitario come il nostro non abbia paura a mettersi in sintonia cui sentimenti di un Paese abbiamo letti interpretazioni anche originali sul perché di questo rinvio
La cosa sta esattamente come abbiamo detto
Da o da ieri fino a lunedì questo Paese è concentrato su altro e noi non abbiamo nessun problema perché terza e comunque quasi conclusiva considerazione
Abbiamo grande fiducia nelle ragioni di questo movimento che pensiamo non sia nato dall'indignazione di una sera la manifestazione non è stata indetta perché
Martedì a Porta a Porta Berlusconi ha detto farabutti la manifestazione era in gestazione da settimane da mesi
E due settimane in più uno faranno certo sgonfiare le ragioni della protesta come se fosse un soufflé che è stato tirato fuori troppo presto dal forno
Le ragioni
Per una campagna sul diritto all'informazione sulla libera informazione
Ci sono tutte abbiamo purtroppo ragioni di ritenere che le prossime due settimane
Ne forniranno ancora di più perché sto grande forte movimento l'ultima osservazione sul fatto che si tratta di per fiducia nelle nostre forze
E da presidente del sindacato dei giornalisti dico nostre non pensando solo principalmente alla categoria che rappresento
C'è un problema di diritto dovere di informare dei giornalisti che viene troppo spesso conculcato anche se qualcuno di noi in questa situazione di scarsa libertà
Ci si trova bene ci guadagna e fa carriera ma c'è soprattutto questo direi è l'anima
L'elemento portante l'asse del movimento un problema di diritto a sapere che viene negato e tra i tanti diritti che vengono negati
C'è anche il diritto a informare in maniera corretta delle questioni che il lavoro delle emergenze economico sociali che vengono cancellate
Dalla nostra informazione oppure vengono considerati provocazioni politiche se qualche giornale telegiornale pochi per la verità sceglie di mettere in primo piano le questioni che emergono dalla crisi di queste settimane di questi mesi
Per questo io credo che si debba vere grande fiducia che anche con un rinvio di due settimane saremo capaci di riempire quella che abbiamo scelto
Non solo simbolicamente come sede Piazza del Popolo non è piazza dei giornalisti fra due settimane ci sarà crediamo grande parte della società italiana e anche giornalisti insieme grazie
Grazie a Roberto Natale diamo la parola per le conclusioni di questa nostra iniziativa al Segretario generale della CGIL compagno Guglielmo Epifani
Grazie
Io vorrei
Innanzitutto ringraziare
Tutte le compagne e compagni della CGIL di Roma del Lazio
Perché questa è la loro festa questa è la prima festa che si svolge in questa città
So quanto lavoro costa so quanta amarezza
Di fronte alla pioggia dei primi giorni al fatto che tanti sacrifici sembravano svanire invece è una cosa che resta che resterà
Da cui ripartire était ripartiremo anno dopo anno perché Roma viva questa festa la viva con i nostri Segni con la nostra identità
Dicevo prima guardando gli stenda entrando parlando con le persone
Che se c'è una cosa che mi pare che questa festa abbia esattamente le nostre caratteristiche nostro segno una festa sobria che parla dei problemi delle persone
Che usa il divertimento insieme alla riflessione sulla condizione dei lavoratori e dei pensionati
E che in una città come questa segni la forza e radicamento del nostro sindacato
E la sua voglia di non piegarsi alla crisi alla difficoltà e agli attacchi di tutti coloro che pensano di mettere la CGIL nell'angolo
Perché noi non lo permetteremo noi non ci faremo mettere nell'angolo
Noi continueremo ad essere una straordinaria forza al servizio del Paese
E del mondo del lavoro italiano
Anch'io voglio come è stato fatto giustamente da Claudio da Caiazza all'inizio piangere ed esprimere il cordoglio della CGIL in terra
Hai soldati caduti a tutti gli altri caduti alle loro famiglie
Abbiamo detto nel nostro comunicato come nel nostro costume
Che oggi dobbiamo
Parlare di questo di quello che è avvenuto unirci nel dolore non lascia al sole quelle famiglie
Verrà poi il tempo in cui bisognerà riflettere chiedere al Governo italiano agli altri Governi
Di riflettere se per caso
Tra la strategia che si era ricercata
E i risultati che stanno avendo sul campo non ci sia qualcosa che non torna
E se non sia il caso di rimettere in campo un impegno politico per provare a dare soluzione alla crisi della situazione di quel Paese
Ma voglio anche aggiungere un'altra cosa perché me la sento dentro
Oggi
Ma me ne ero già accorto ieri leggendo i nomi cognomi e i luoghi di nascita dei nostri soldati
E oggi ancora di più sentendo i genitori parenti dei soldati che sono morti ti colpiva un dato
Che cinque di quei soldati erano
Persone che
Erano nate sono nate nel Mezzogiorno del nostro Paese
Chi è a Napoli chi a Salerno che in Sardegna chi è emigrato per lavoro gli svizzeri
E allora mi permetto solo di dire una cosa perché non dobbiamo abusare anche in questo momento di dolore di toni troppo forti
Io vorrei
Che si avesse la dignità di rispettare di parlare delle persone dei cittadini dei lavoratori del nostro Mezzogiorno sempre con lo stesso rispetto che oggi avverto nei confronti di questi soldati
Perché il Mezzogiorno non è altro da noi non è altro
Noi non siamo un Paese diviso tra nord
Centro e sud
Noi siamo una nazione
Contenta e fiera di quello che
E chi si vuole aprire all'Europa e alla cittadinanza europea non possiamo tornare a quando eravamo divisi contrapposti disgregata i
Perché come è evidente
Anche rispetto alla crisi o il Paese esce unito dalla crisi oppure il Paese non ci uscirà
Non possiamo permetterci
Di considerare un terzo del Paese un problema che non riguarda tutta la nazione e tutti gli italiani tutta la sfera delle grandi forze di rappresentanza politica e di rappresentanza sociale
Naturalmente
Questo dolore questa notizia si aggiunge a una fase non facile della vita del Paese
Una fase un po'cupa
Un po'triste per tante ragioni
Contrassegnata in modo particolare da un andamento della crisi che giorno dopo giorno svela
Le sue conseguenze pesanti
Ma anche da un clima che fa sì che nel nostro Paese l'immagine che se ne abbia soprattutto all'estero non sia una bella immagine
Chiunque di noi uscendo incontrando altre persone si sente la domanda ma cosa sta succedendo come è possibile che questo avvenga che nessuna cosa
Possa cambiare e questo non è un bel segno per noi
Per quello che siamo per le nostre tradizioni per la nostra immagine tradizionale nel mondo
E anche la crisi naturalmente fa la sua parte
Naturalmente la crisi avrà i suoi effetti sull'occupazione più pesante in queste settimane in quest'autunno e in questo inverno
Non è un paradosso
Se ci si ragiona è la conseguenza delle cose che stanno avvenendo
La crisi è partita oltre un anno fa ha toccato probabilmente il fondo è come se fossimo precipitati in un pozzo molto profondo
Questa caduta si è arrestata
Anche se tutta l'enfasi su questo dato di oggi fa un po'ridere
Perché pensare che si sia ripreso con lo zero virgola cinque per cento dopo dodici mesi di caduta libera vuol dire non avere il senso delle proporzioni il senso dalla realtà
Ma il punto più di fondo che poi viviamo con le dichiarazioni con le testimonianze delle compagnie dei compagni dei lavoratori che han parlato qui di quelli che incontro con contratto anche prima
Nasce da una considerazione che dobbiamo aver chiaro a noi e dovrebbe aver chiara il Governo
Quello che oggi incide nella durezza della crisi la lunghezza della crisi
Noi potremmo a vere come avremmo
La fine della caduta l'avvio di una ripresa e proprio in questi mesi la crisi economica più pesante con aziende che chiudono con aziende che ristrutturano e con aziende che licenziano per che ma perché è chiaro
Se io sono un'azienda leoni calo della domanda
Provo ad affrontarlo spose mesi metto lavoratori in cassa integrazione prova farcela se la crisi si protrae altri sei mesi proprio di nuovo a farcela rimettere i lavoratori in cassa integrazione
Ma se la crisi va oltre i dodici mesi o se la ripresa dalla domanda è infinitesimale come quella che si annuncia è chiaro che al tredicesimo mese ci saranno in prese che non ce la fanno
Al quattordicesimo mese avremo in prese che cominceranno non più a mettere in cassa integrazione
Ma chiuderà ristrutturare a licenziare a prepararsi per il futuro ed è quello che noi stiamo vivendo in queste settimane
Tanto è vero che girando per l'Italia mentre prima incontravo due tre quattro Consigli dei delegati fabbriche lavoratori che ti dicevano siamo in difficoltà dateci una mano oggi la situazione si sta ampliando
Non è trovi più quattro ritrovi quindici ne trovi venti e il guaio maledetto di questa vicenda e che mentre nel paradosso
Una crisi immediata cui corrispondeva una cassa integrazione era un problema ma riuscivi a governarla queste crisi che essi mettono in questa fase sono quelle più difficili da superare
Perché si tratta di aziende o che erano in difficoltà prima e che la crisi manda fondo
Oppure aziende su cui gli imprenditori non sono all'altezza non son deliri questo nome e fanno tutto fuorché rischiare per il futuro e scaricano sui lavoratori loro problemi
E perché contemporaneamente ci sono aziende che di fronte l'incertezza del futuro si preparano ristrutturando non sapendo come dove ma intanto ristrutturano
Riducono gli organici riducono le attività produttive e provano così ad attraversare la crisi
Questo è il problema
Poi questo vuol dire che avremo un milione di disoccupati in più nel giro di un anno e mezzo
Vuol dire che il nostro tasso di disoccupazione arriverà al nove per cento rispetto al punto da cui è oggi
Ma vuol dire anche che provare ad affrontare queste crisi non lo puoi più fare solo con gli ammortizzatori sociali che ti aiutano per una fase
Ma se voi provare a evitare la chiusura di queste basi produttive hai bisogno di un'idea di un progetto di una capacità di avere una politica industriale ed è quella che il Governo non a
Per questo siamo nelle difficoltà tra una crisi che adesso mostra i suoi effetti più forti
Con il fatto che per risolvere queste crisi che sono le più dure avresti bisogno di un Governo che abbia un'idea di politica industriale il fatto che il Governo che non c'è la ti risponde dicendo però abbiamo gli ammortizzatori sociali
E così
Giorno dopo giorno la distanza
Tra quello che sono le soluzioni che bisognerebbe costruire e la realtà delle persone la realtà del lavoro tende a diventare più pesante
Poi naturalmente c'è di tutto in questa crisi incontriamo aziende
Che ad esempio avevano delocalizzato una parte delle loro forniture chiudono e riportano a casa
Abbiamo aziende che avevano fornitura in Italia le delocalizzano anche con la crisi all'estero magari in Turchia
E abbiamo aziende questa è la cosa che più mi colpisce non va bene
Che di fronte alle difficoltà cosa fanno chiudono le loro realtà del Mezzogiorno e le portano una parte di quell'attività nel nord o all'estero
E non va bene ed è per questo che mi richiamo alle cose che dicevo sul nostro Mezzogiorno perché se noi nel Mezzogiorno perdiamo dopo questa crisi cento mila posti di lavoro produttivi
Operai tecnici impiegati aziende impresa e dei servizi e dell'industria con il loro indotto con le loro forniture se noi perdiamo queste realtà produttive
Poi è chiaro che la scommessa per dare un futuro al Mezzogiorno diventa più difficile
Poi è chiaro che lascia la criminalità organizzata mano libera per sistemare anche la gestione della mano d'opera o dare risposta alle persone che non hanno lavoro ed è chiaro che se perdiamo questi posti di lavoro nel sud
La distanza uscendo dalla crisi tra la condizione del Mezzogiorno e la condizione del resto del Paese diventerà sempre più larga
Ed è il vero problema che la crisi ci consegnerà
L'altra verseremo questa crisi ne usciremo prima poi ne usciremo con cerotti con persone che soffrono Mario sceglieremo se non si cambia politica economica e sociale soprattutto con un Paese più di viso
Questo è il punto
E quello che imputiamo al Governo e a quello che sta facendo e di galleggiare con una crisi di queste dimensioni
Di non dare le risposte nel tempo giusto come fanno gli altri Paesi nel pensare che tanto prima o poi questa crisi passerà e in qualche modo il Paese ce la farà
Ma quali prezzi
A quali prezzi già oggi tra una famiglia che ha un lavoratore in cassa integrazione o magari tutte e due in cassa integrazione o chi è stato licenziato un anno fa
E dopo otto mesi non ha più diritto neanche a quella piccola indennità di disoccupazione
Le centinaia di migliaia di precari che sono letteralmente scomparsi i primi dalle aziende dai cicli produttivi oppure la condizione degli anziani lasciati totalmente soli questa parte del Paese
Uscirà dalla crisi dell'attraverserà pagando i prezzi più alti e non avrà avuto
Da parte della politica del Governo nessun sostegno e nessuna forma di recupero e di rivalutazione
Questo è il nostro impegno di questa fase
Stare vicino alle persone che hanno questi problemi batterci non lasciarle soli
Anche nei gesti più esasperati quelli che si sta facendo quelli che abbiamo ascoltato qui per non lasciare le persone a dover fare gesti esemplari da soli
Quando incontro questi lavoratori chi sale sulle gru chi fa lo sciopero della fame
E gli chiedo perché questa forma questa forma estrema della quale non mi sfugge
Un carattere sul quale dobbiamo avere una grande consapevolezza che sono forme di violenza che riguardano se stessi
Altro che prendersela con gli altri si espone si mette a rischio la propria vita per testimoniare la volontà di superare un problema una forma di lotta che non
Babele in sei
Ma la quale dobbiamo avere il massimo di rispetto bene
Ma cosa ti rispondono questi lavoratori noi lo facciamo
Perché se non facessimo così nessuno parlerebbe di noi il tema del lavoro dell'occupazione di quello che stiamo perdendo di quello che stiamo facendo noi non lo potremmo fare
Certo che c'è una responsabilità generale dell'informazione Roberto converrà ma c'è un problema ancora prima
Perché se no non è neanche giusto metterla tutta sulle informazioni è il problema è semplice ritorna quello che dicevo all'inizio
Ma se io dico io governo
Io Presidente del Consiglio spiego agli italiani
Che il nostro Paese sta meglio degli altri
Che la crisi neanche cominciata non c'è già più
Posso dire questo e contemporaneamente far vedere nelle televisioni di Stato sui giornali
Quei lavoratori che occupano le fabbriche le persone che vivono con la più cassa integrazione e quelli che vivono senza niente la disperazione dei tanti cento che non posso
Perché tra l'immagine che trasmetto e l'immagine che farei vedere c'è qualcosa che non torna ed è esattamente quello che non va
Nell'azione di governo e in chi lo spalleggia
Con i mezzi di informazione di massa
Cioè l'idea che si possa ingannare il Paese non facendo vedere il Paese per quello che è ma il Paese che si vuole far credere che noi siamo e così avvengono queste cose strane
Che è un giorno dici che va tutto bene poi arriva l'OCSE dice che siamo precipitati al cinque per cento sotto zero un giorno dice c'è un segno di ripresa e il giorno dopo ti dicono un milione disoccupati in più e la gente i nostri cittadini frastornati
E tutti capita di trovare chi ti dice ma qual è la realtà
Siamo usciti non siamo usciti è vero non è vero e questo guardate capita solo da noi
Non c'è nessun Paese europeo in cui questo avviene anzi
Ci sono Paesi europei in cui governo sia messo come misura propria quella di dire giorno per giorno la verità ai propri cittadini raccontare come sta andando l'economia
Quali sono le prospettive quali sono i problemi quali sono le tendenze non nascondere nulla
Perché alla fine
Non è vero che se tu sei le cose più paura quello che genera paura incertezza e non riuscire a capire se quello che ti trasmettono è vero o quello che ti trasmettono è falso
Perché Lippi perdi li smarrisce
Il senso di quello che tu pensi o il senso di quello che
Voglio anche dire che malgrado le difficoltà
Non è vero che poi tutte le vertenze sono destinate a finire male
Giorno dopo giorno abbiamo anche tante vertenze che riusciamo a risolvere
E io credo che questo sia un fatto positivo va detto va dato merito anche nostro dei nostri lavoratori spesso sono soluzioni parziali ma diamo una risposta positiva alle persone che lottano e si sacrificano
E il giorno dopo giorno le possiamo mettere assieme
Ma vi devo dire la verità
Tra quelle che riusciamo a risolvere
E quelle che ogni giorno ci si aprono la distanza aumenta è questa e la fatica di questa fase e la difficoltà che noi dobbiamo mettere mettere dentro così come non c'è dubbio
Che tra le questioni difficile che abbiamo di fronte a noi ne voglio parlare perché mi sembra davvero una questione matematica anche nelle sue caratteristiche di un paese un po'schizofrenico quale stiamo diventando e questa vicenda dei precari della scuola
Problema lo conoscevamo
Cento mila precari tra insegnanti e non docenti
In un mondo come quello della scuola dove ogni anno un numero considerevole di persone vanno in pensione perché abbiamo un'età media soprattutto tra i docenti molto molto alta
In qualsiasi Paese di fronte a questa fotografia si sarebbe fatta la cosa più semplice e più stupida possibile
Dire
Quante persone sarebbero andate in pensione nei prossimi cinque anni e programmare un ingresso dei precari anno dopo anno in modo da poter dare a tutti prega le forme di qualificazione di emigra esso nella scuola
Problema da risolvere facilmente
Con un principio di onestà
Con un principio di gradualità sapendo
Che a lavoratore puoi chiedere di aspettare se a lavoratore dai una certezza del percorso finale
Quello che non puoi chiedere al lavoratore di essere precario anno dopo anno senza sapere mai quando finirà la sua condizione di precariato è questo che è insospettabile è insopportabile da parte
Delle persone coinvolte bene
Che cosa ha pensato bene di fare il Governo l'anno scorso un taglio lineare dappertutto bisognava ridurre le spese quindi gli organici dell'otto per cento e quindi nella scuola non si poteva trovare il posto per queste persone
Avevamo detto allora guardate che l'inizio dell'anno sarà un casino in queste condizioni
Perché non avremo più niente precari così che lo hanno fatto per vent'anni a casa
Precari che fanno le supplenze senza che nessuno possa sapere cosa debbono fare e la questione del tempo pieno alla questione del maestro unico saranno causa l'avvio di quella
Non ci hanno dato retta
è partito l'anno e problemi sono scoppiate
Si è capito che era evidente che la situazione non poteva essere governata in quel modo
Che cosa serve Tato allora al Governo
I sistemare una parte di questi precari
è una parte invece no
E per questa parte dei precari che non sistema
Pagarli indennità di disoccupazione perché
C'è da restare un po'avviliti a dir poco da questa soluzione ma per un motivo semplice non è che la cassa integrazione disoccupazione non costa ma se io stato
Devo pagare questi lavoratori perché sono in disoccupazione ma con poco di più io li pago per metterli a lavoro per non avere classi con trenta ragazzi
Per non avere questa situazione di tensione
Ma che senso ha
Sempre soldi pubblici sono non saranno del ministero ma saranno di un'altra forma sempre soldi della collettività ma perché pagare per non fare
Quando poi con poco di più pagarli per fare queste era schizofrenia
Eppure
Una cosa che si poteva risolvere con buonsenso senza forzature che si poteva riprendere all'inizio dell'anno trova una soluzione che onestamente non ha alcun senza
Così come
Vedremo adesso lunedì che siamo
Stati convocati a Palazzo Chigi per
L'illustrazione della Finanziaria
Vedremo adesso cosa il Governo vuole fare questa
I segni che abbiamo non sono segni particolarmente positivi
Perché ho l'impressione che ci diranno ad esempio che sui contratti pubblici non ci sono risorse
Che per i pensionati tolta una socia al calda Dari vedere non c'è nulla di più
Che è materia fiscale di riduzione per il lavoro dipendente e non c'è nulla
Che di Investimenti non c'è nulla e quindi mi immagino una riunione che confermai il fatto che il Governo galleggia su questa crisi invece di affrontare il problema
Naturalmente invece il Paese richiederebbe proprio oggi
Una politica diversa io voglio fermarmi su questo punto
Ho già detto che il Paese precipitato in un pozzo profondo che gli fondo l'abbiamo toccato adesso bisogna fare la parte più difficile perché prima o poi che la caduta finisse era inevitabile
Più precipita un certo punto la terra la incontro più lunga il precipizio più sbatti la testa e più di far male e quello che abbiamo fatto adesso siamo fermi a terra dobbiamo risalire
Cioè dobbiamo ritornare lì dove eravamo qualche anno fa
E quindi
E il tempo della rissa dita
è quanto ci metti a risalire che è il problema che è di fronte al Paese
Perché è più lungo il tempo
Vuol dire che avremo altri quattro cinque anni in cui bene che vada saremo sotto come eravamo due anni fa e questo vuol dire meno reddito meno occupazione meno impresa e meno lavoro meno coesione sociale questo è il punto bene
Tanti oggi che sei finito ricadere hai bisogno dello stimolo per ripartire subito
Se ci fosse un momento
Idoneo proprio da da scuola sul quale fare qualcosa di più esattamente adesso
E che cosa bisognerebbe fare
Alcune cose
Certo costano un po'
Ma non ho mai visto nessun governo al mondo affrontare la più grave crisi da ottant'anni a questa parte senza spendere un euro come sta facendo il nostro Governo perché bisogna pure intendersi
Se c'è una crisi drammatica bisogna pure fare uno sforzo per investire per spendere si lascia andare la crisi poi non ci possiamo lamentare che arriveremo a rivedere le stelle chissà fra quanti anni
E allora c'è da fare due o tre cose aiutare un po'l'impresa è sostenendo la domanda
Avete visto in questi giorni la FIAT ha detto dobbiamo continuare la rottamazione perché se no l'automobile per l'anno prossimo sarà un disastro
E io credo che c'è un fondo di ragione però con due avvertenze
Che non bisogna solo aiutare la FIAT è l'auto
Bisogna aiutare la FIAT e l'auto e anche gli altri settori perché non ci sono settori di seria e settori di serie B e la seconda vertenza che si aiuti i settori devi anche chiederà le riprese di non licenziare
Di non chiudere stabilimenti di non delocalizzare non posso aiutarti con i soldi di tutti e poi tu invece di difendere l'occupazione me la fai nella fine per
Bisognerebbe sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione ormai ne parlano tutti Corriere della Sera ci fa dei fondi Carlo De Benedetti ci spiega che sarebbe l'ora di detassare i redditi da lavoro come scelta strategica
Ne parlano tutti tranne che il nostro ministro
Sembra che si parli di chissà che ma si dice una cosa semplice
Che proprio perché c'è questa crisi gli unici che continuano a pagare sempre più tasse sono quelli che fanno fino in fondo il loro dovere i lavoratori dipendenti e i pensionati che possono pagare le tasse
Perché se tanto mi dà tanto
Anche una misura assai discutibile
Come lo scudo fiscale
Cioè il premio a coloro
Che hanno portato illegalmente soldi e patrimoni fuori dall'Italia
Per farli rientrare discutibile perché è chiaro che è un premio a coloro che hanno evaso le leggi e discutibile perché mentre nel resto d'Europa per fare questo operazione
Fai pagare fino a cinque volte quello che richiede i nostri perché qui si paga il cinque per cento a lei strumenti venticinque per cento ma almeno
Si può avere
Diciamo la minima decenza
Di dire una cosa semplice i soldi che entrano da questo scudo fiscale quale che sia il nostro giudizio e l'ho detto almeno vadano
Vadano
A sostenere i redditi a ridurre le tasse su coloro che erano sempre pagate perché così funziona un minimo di equità prendo i soldi da chi evaso
E rimetto questi soldi a sostenere i redditi di coloro che le tasse le pagano è un segno di equità neanche questo si fa
E quindi avviene che anche con la crisi i lavoratori dipendenti pagheranno più tasse i pensionati pagheranno più tasse e poi ci si lamenta che non consumano
Che i consumi sono calati perché poi nessuno ne parla
Ma noi tra l'anno scorso e quest'anno abbiamo avuto novanta mila piccole esercizi commerciali che sono chiusi stati chiusi in tutta Italia
C'è una moria enorme a significare che il livello dei consumi purtroppo continua a stare sotto logge
Così come andrebbero finanziati contratti pubblici ne parlo solo per dire una cosa
è stato presentato l'accordo contrattuale sul sistema quello che noi non abbiamo fermato come un accordo storico
Costoro fondamentale
Se il Governo domani lunedì
Decidesse di non mettere neanche un euro per il rinnovo dei contratti pubblici avverrebbe una cosa semplice
Che il primo a non crede nell'accordo storico che ha firmato è esattamente il nostro Governo
E allora se questo avvenisse mi si confermerebbe in una mia idea
E che cioè tutta questa roba dell'accordo separato in realtà non era per fare un accordo storico
Ma per provare a mettere la CGIL all'angolo per dividere i sindacati per dividerli
Quando c'era invece bisogno
Di tenerli uniti
Perché non c'è niente da fare
Comunque la pensiamo chi tra di noi e più radicale chi più riformista c'è un principio popolare che si impone quando c'è una crisi così bisognerebbe affrontarla assieme lavoratori e imprese chiedendo le imprese di non licenziare
E ai lavoratori di dare il massimo sforzo per salvare le loro imprese come per la verità stiamo facendo sento dividi i sindacati
Se tu dividi impresa il sindacato maggiormente rappresentativo e chiaro che non affronti bene così la crisi neanche su questo versa
Infine voglio dire anch'io due cose sul tema dell'informazione
La manifestazione di sabato quella che poi è stata spostata è una grande occasione
è l'occasione per dire che troppe cose non vanno nell'informazione nel nostro Paese
La prima lo dicevo prima è quella che la nostra informazione non parla della condizione reale delle persone e la cosa che a me più interessa
Perché mentre vedo sui giornali stranieri parlare molto della crisi dei loro Paesi delle difficoltà dell'economia della condizione delle persone con inchieste
L'anno non si fa mai richieste non si fa mai nessuna cosa
Si parla di una crisi quando si parla dell'operaio che sta lì sulla gru
Oppure anche del lavoratore che fa otto giorni di sciopero della fame con l'avvertenza che se ne parla e primi due giorni e poi anche degli altri giorni in cui lavoratore continua a fare lo sciopero della fame nessuno più se ne occupa
Io credo che questo debba finire
Debba finire per un motivo perché se ha senso uscire da questa crisi
Con una risposta anche etica diverso nei comportamenti nelle filosofie se ciò è vero
Che questa crisi è la figlia
Il figlio di un'ideologia liberista che ha puntato a svilire il lavoro
A pensare che si potessero fare i soldi soltanto attraverso i soldi a non volere mai narrare a rappresentare la condizione di coloro che attraverso il loro fatica la loro capacità il loro impegno
Fanno e consentono alle imprese di crescere di fare profitti e di fare investimenti se ciò è
L'idea al fondo della cultura liberista che solo la disuguaglianza crescente tra le persone
Potesse creare ricchezza e benessere per tutti se tutto questo con la crisi è entrato drammaticamente in fallimento
Pagando e facendo pagare i prezzi più grandi su coloro che in questa crisi pagano tutti i prezzi senza averne mai come oggi nessuna responsabilità allora evidente
Che bisogna che da questa crisi si esca con una rivoluzione culturale e non rivoluzione morale e Cuesta vuol dire una cosa sola
Prima c'era lo svilimento del lavoro oggi bisogna che ci sia la rivalorizzazione del lavoro prima si nascondeva il lavoro oggi bisogna rappresentare il lavoro
Prima poteva illudere le persone di far soldi attraverso i soldi oggi devi ricominciare a dire
Che i soldi sono il frutto di tante cose e tra queste cose fondamentale e il contributo l'intelligenza la professionalità l'esercizio della responsabilità del mondo del lavoro questo e quello che ci vuole
Un'informazione libera plurale
Che non venga usata da una parte contro un'altra parte che sia più sobria che affronti i problemi delle persone che ristabilisca quello che la crisi dell'ideologia liberista oggi ti consente
Se si fa questo
E se si affrontano i nodi che ci hanno portato la crisi la regolazione dei mercati finanziari
Se cioè coloro che hanno creato tutto questo caos non la faranno liscia nei prossimi decenni
E si potrà impedire nel futuro di ripercorrere le strade irresponsabili
Che hanno arricchito tantissimo pochi e hanno impoverito drammaticamente milioni e milioni di persone in tutto il mondo se alla fine si uscirà così
La crisi si sarà affrontata con un senso morale in cui si recupera da dove si era purtroppo precipita
Se invece la crisi non dovesse insegnare nulla allora saremmo in una di quelle pagine della storia da conservare con grande attenzione
Perché è evidente che prima o poi e più prima che dopo se la crisi non la affronti la risolvi bene questa crisi ritornerà anche per questo
Una forza come la CGIL
Difendendo il lavoro delle persone difendendo il salario dei lavoratori difendendo la condizione degli anziani e dei precari dice
Uscire dalla crisi però con un'altra cultura e dentro questa nuova cultura recuperare le idee antica che secondo me a oggi non solo il vecchio fasce
Ma anche una straordinaria attualità la parola uguaglianza un'uguaglianza moderna
Un'uguaglianza moderni
Dove non voglia negare il merito il talento e la responsabilità individuale ma dove vuol dire
Che se tu lavoratore non sei solo un mezzo di produzione ma anche una persona
Se tu immigrato non sei solo un disperato ma anche una persona se tu giovane precario non sei solo uno che non ce la fa ma se è una persona che deve avere i suoi diritti
Per ognuna di queste esiste una sola condizione
L'uguaglianza dei diritti a partire da quelli contenuti nella nostra bella e da difendere Carta costituzionale viva la CGIL
Grazie per questa festa continuerà il nostro impegno grazie