Rassegna della stampa estera

Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale venerdì due ottobre questo appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi in primo piano quest'oggi a cominciare dall'Iran i negoziati che ci sono stati ieri a Ginevra tra
Le sei potenze che si occupano del dossier nucleare il capo negoziatore iraniano Said Salini
Ci si è messi d'accordo per continuare a discutere un secondo incontro dovrebbe esserci dentro
La fine di ottobre ieri ci sono stati i primi colloqui bilaterali tra Stati Uniti e Iran dalla rivoluzione islamica del mille novecentosettantanove io dalla presa
Do staccio l'ambasciata antiamericana a Teheran
Noi di questo però non ci occuperemo quest'oggi ci concentreremo su altri temi innanzitutto la Cina e la grande parata che c'è stata ieri
A Pechino per assegnare il sessantesimo anniversario della Repubblica popolare per molti giornali
Più che una dimostrazione di forza è una dimostrazione di debolezza del regime cinese riproporremo un editoriale dalle cornista il mondo accettato che la Cina
Sta emergendo come grande potenza un peccato perché che Pechino non sempre agisca nel mondo come tale vedremo un commento anche dal Times e poi l'editoriale di ieri del Wall Street Journal
Secondo cui per l'appunto la dimostrazione di forza di ieri in realtà è una
Dimostrazione della poca legittimità di cui gode il regime di fronte alla popolazione cinese
Parleremo poi di Afghanistan e con le mondo che ci informa che le Nazioni Unite si spaccano sulla questione delle
Frodi elettorali di Hamid Karzai intanto negli Stati Uniti Obama potrebbe rivolgersi ai repubblicani per avere il sostegno del congresso per aumentare le truppe in Afghanistan questo scriveva ieri
Il Washington post a proposito di repubblicani il Wall Street Journal pubblico l'intervento di Carr roso Obama non può affidare ad altri l'Afghanistan
Deve prendere la decisione di aumentare le truppe come chiede il generale Stanley McChrystal il comandante delle forze statunitense della NATO
In
In Afghanistan in chiusura avrà modo anche di parlare di Italia libertà di informazione perché l'Economist
Perdite all'ennesimo articolo Silvio Berlusconi la museruola del Messaggero il titolo la conclusione è questa e dai tempi di Mussolini che non si aveva un Governo italiano
Che interferisse con i media in maniera tanto lampante e allarmante giornalisti ma anche gli altri italiani hanno ogni motivo per protestare ma cominciamo dalla Cina dalla grande parata
Che c'è stata ieri il posto della Cina nel mondo la Repubblica popolare a sessant'anni il mondo accettato che la Cina stia emergendo come grande potenza peccato che Pechino non sempre agisca come tale il titolo
Di del secondo editoriale
Dell'Economist schegge esce oggi nelle edicole europea per un Paese che si vanta
Della sua crescita pacifica è una contraddizione celebrare un compleanno con una grande parata militare la Repubblica popolare cinese
Ha segnato il suo sessantesimo anniversario ieri con una dimostrazione di forza militare soldati carri armati missili balistici intercontinentali hanno attraversato piazza Tienanmen
Per molti cinesi la vita di tutti i giorni rimane una lotta difficile il loro Governo rimane rapace arbitrarie corrotto
Sulla scena mondiale invece cinesi non hanno mai avuto la posizione di oggi la crescente potenza militare politica ed economica della Cina
Ha dato al Paese un'influenza che ma o si sarebbe sognato ma i funzionari cinesi continuano a lamentarsi che il mondo non accettato il ruolo della Cina che il mondo vuole limitare le sue ambizioni e contenerla
L'America e gli altri secondo Pechino sarebbero intrappolati in una mentalità da guerra fredda a volte hanno ragione ma il grande problema è che la stessa visione del mondo che alla Cina non è riuscita ad andare di pari passo con il suo crescente peso globale
La Cina per l'economista è una grande potenza con una mentalità da potenza media
Come partner costruttivo internazionale nella diplomazia multilaterale la Cina ancora esitante in sostanza
Sceglie le questioni su cui è disposta ad aiutare eppure non c'è questione su cui la Cina non possa contribuire dal cambiamento climatico il contenimento dei virus il suo ruolo è cruciale
Il problema e che l'immagine che coltiva di superpotenza emergente costantemente minata da due abitudini dei leader cinesi quali la prima e la propaganda isterica e le rappresaglie
Quando un Paese straniero il critico nei confronti della repressione del dissenso politico accetto la vita del Dalai Lama obietta ad altri comportamenti odiosi del Partito comunista
L'altra abitudine di mettere quelli che sono percepiti come interessi economici prima del buonsenso comune strategico
Questo è il messaggio che arriva dalla riluttanza cinese rispetto alle sanzioni contro l'Iran nonostante la priorità debba essere di evitare uniranno armato della bomba nucleare la Cina prima di tutto non vuole mettere a repentaglio le forniture di gas e petrolio
E questo è solo uno dei tanti esempi in particolare in Africa dove la Cina sta minando la sua influenza politica globale thriller miraggio della sicurezza energetica per le Commissioni poi un altro problema con la parata di ieri l'obiettivo
Non era dimostrare al mondo esterno la forza cinese l'obiettivo era al popolo
Lo stesso popolo cinese senza un mandato democratico la legittimità del Governo
Si fonda sulla sua capacità di rendere la Cina più ricca e più forte la dimostrazione di forza nasconderla mancanza di fiducia che in se stesso del regime comunista per quelli che si preoccupano di
Dove possa portare la crescita impotenza della Cina il fatto che il Governo sia tanto il sicuro non è una buona notizia così
Tra l'altro l'economista del suo secondo editoriale di questa settimana una lettura analoga si trovava ieri sul Times quotidiano conservatore di Londra
Dopo sei decenni dittatura comunista la Cina deve decidere cos'è eccome accetterà le sue responsabilità globali
Soffermiamoci però sulla situazione in Terna come la vede il Times gli attuali governanti cinesi sono convinti di poter combinare ma ho con me donarsi del capitalismo con il partito unico
E le ho femminismo ufficiale il socialismo con caratteristiche cinesi ma gli autocrati di Pechino non hanno fiducia per loro stesso popolo la parata di ieri
è avvenuto in strada e che erano state ripulite erano presenti solo spettatori scelti agli abitanti di Pechino è stato detto di guardare le celebrazioni e la televisione
I leader cinesi vogliono evitare a tutti costi una ripetizione delle manifestazioni pro democrazia di piazza Tienanmen
In vent'anni non hanno imparato tollerare il dissenso né a trattare in modo uguale tutti i loro cittadini dei tibetani agli uiguri
Il presidente cinese Hu Jintao può vantarsi di molti progressi fatti dalla Cina
Ma non abbastanza fiducia nel suo regime per dare i cinesi la libertà di scelta con un voto democratico e fino a quando non sarà introdotto un minimo di Stato di diritto il Governo mancherà di una vera e piena legittimità
La Cina deve fare dei passi avanti anche rispetto al suo ruolo mondiale secondo il Times fino a quando Pechino non accetterà la necessità di una posizione più ferma sui Ranzi babbo Darfur non otterrà lo stato di superpotenza
Che sogna troppo spesso la Cina vede il mondo puramente in termini di interessi vantaggi economici se questo deve essere il secolo cinese Pechino deve mettere da parte i miti e confrontarsi al su responsabilità così
Il Times in Wall Street Journal ieri pubblica con l'editoriale dal titolo la Cina comunista sessanta anni
Ma le celebrazioni dimenticano la storia e il futuro incerto del partito centottantasette mila persone sfilano a Pechino per segnare il CIPE il sessantesimo anniversario
Della Fondazione de la Repubblica popolare ma
Al grande proletariato non è stato permesso di partecipare piazza Tienanmen ieri è stata bloccata completamente le liti Pechino hanno vietato
I piccioni lauree nautica tenuto lontano le nuvole il Partito Comunista marciato isolato in una dimostrazione di forza non di fiducia in se stesso anzi ha marciato divorziato dal popolo che governa
I leader cinesi allora propaganda hanno dimenticato la storia dei trenta sessanta milioni di cinesi morti per le persecuzioni la paranoia le carestie di Mao Tze Tung
Per contro si sono concentrati sui successi economici del Paese successi indubbi dopo Deng Xiaoping la Cina si è aperta al mondo esterno adottato le misure che sono necessarie per liberare i talenti e l'opportunità economiche
Insuccesso economico della Cina di oggi deriva da quelle decisioni non dà la vittoria Di Mauro sui nazionalisti
Durante la guerra civile ma il problema che anche sulle riforme economiche oggi ci sono passi indietro
Gli espropri persino i sequestri di persona condotte dall'Autorità oltre una serie di leggi vaghe restrittive sulla concorrenza hanno reso il clima economico pacco incerto l'economista cinese
Gillet anche che aveva aiutato la transizione verso l'economia di mercato alcuni decenni fa ora avverte c'è una retromarcia
Nonostante il tentativo di controllare tutto il leader del partito sanno di non avere legittimità popolare che questo
Ispira rivolte nel due mila e sette in Cina ci sono stati ottanta mila incidenti di massa cioè proteste di cinque o più persone
Le rivolte in Tibet nello Xinjiang nessun riflesso del malessere delle minoranze
Ma ho non riconoscerebbe l'economia moderna e oggi la Cina ma riconoscerebbe il partito che la dirige e fino a quando i leader cinesi non riusciranno acconsentire loro cittadini di partecipare
Ha una parata o di esprimere un giudizio attraverso le urne elettorali
La cosiddetta rivoluzione popolare rimarrà incompiuta così
Il Wall Street Journal in un editoriale spostiamoci all'Afghanistan del mondo oggi ci informa che a Kabul
Le Nazioni Unite si spaccano sulla questione del frodi elettorali di Karzai che cosa è successo che queste frodi mettono l'ONU dura prova scrive un giornale francese l'americano Peter Galdo RAI tre il numero due della missione on a Kabul è stato formalmente licenziato mercoledì
A causa di un conflitto con il suo superiore il norvegese CAI è idee
Capo della rappresentanza un Afghanistan conflitto su come trattare le irregolarità che hanno macchiato elezioni presidenziali del venti agosto Gal Bright era favorevole a una linea NU dura in nome della trasparenza delle lezioni
E prego con In Sava di indagare a fondo le frodi e idee invece
Difendevo un approccio più morbido con l'obiettivo di accomodare il Presidente uscente Hamid Karzai che secondo i risultati preliminari raccolto il cinquantaquattro virgola sei per cento dei voti contro il ventisette virgola otto del suo principale rivale Abdullah Abdullah
Il risultato definitivo sarà annunciato solo dopo che la Commissione elettorale dei ricorsi avrà completato l'esame delle frodi il sette ottobre secondo dei diplomatici
Le voci sulle divisioni all'interno tra missione ONU erano cominciate a filtrare all'indomani tra porte partenza improvvisa da Kabul di Cal Bright il tredici settembre
Il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon ha dichiarato il proprio sostegno a e idee mentre Gal Bride è stato licenziato si è detto stupito
Questa decisione è stata qualificata come pessima decisione dal diplomatico americano di mettere un alto rappresentante dell'ONU perché io preoccupato delle accuse di frodi invia un segnale deplorevole ha detto dal Bride
Secondo diplomatico americano le elezioni presidenziali sono state assegnate da frodi su ampia scala
Che minano la credibilità del processo mentre la missione dell'ONU dovrebbe essere di assicurare che le elezioni siano libere e corrette
Per le mondo si tratta di una vittoria dei pragmatici Cal Bright era stato nominato in primavera
Numero due della missione ONU su richiesta di Richard Holbrooke inviato di Obama per l'Afghanistan il Pakistan all'epoca Holbrooke era a favore di un'attitudine dura la comunità internazionale nei confronti di Karzai
Il suo silenzio sul licenziamento di Cal Bright
Spiega un diplomatico occidentale a Kabul e preoccupante perché perché può significare che l'Amministrazione americana
Si è allineata i pragmatici che ritengono Karzai come il male minore intanto negli Stati Uniti va avanti
La ennesima revisione della strategia da parte del Presidente Barack Obama
E sulla guerra Obama potrebbe rivolgersi ai repubblicani perché i democratici si oppongono a un pianto più sforzo di guerra questo il titolo che c'era in prima pagina ieri
Sul Washington post con gran parte del suo partito che si oppone all'espansione delle operazioni militari in Afghanistan
Il Presidente Obama potrebbe essere costretto a rivolgersi a repubblicani nel cui nel caso in cui decidesse di seguire le raccomandazioni del suo
Comandante in capo a Kabul chi il generale Stanley McChrystal che vuole tra i trenta e quaranta mila soldati in più per poter vincere la guerra i democratici al Congresso
Negano il generale McChrystal aumento delle truppe richiesto
Il consenso che sta emergendo all'interno del Partito Democratico potrebbe legare le mani Obama che sta conducendo delle discussioni alla Casa Bianca sulla strategia afgana
Il presidente secondo me è uscito imposta ripetutamente chiesto i suoi consiglieri militari civili di apportare proprio per dimostrare la validità delle loro posizioni
Limitare i civili si oppongono sono l'uno contro l'altro in questa discussione una fonte dice che è stato riconosciuto che la decisione che ha di fronte Obama è una delle più critiche della sua presidenza e così la pensa anche
Un importante
Esponente dell'aria repubblicana negli Stati Uniti cioè carrucola in un intervento pubblicato dal Wall Street Journal
Obama non può fare outsourcing sull'Afghanistan non scrive Carlo Rosa
E così il nostro comandante in Afghanistan il generale McChrystal ha detto la CBS di aver parlato con il Presidente Obama solo una volta da giugno si tratta di una rivelazioni inquietante proprio in questo momento
Il nostro comandante in capo Obama si sta preparando a prendere una delle decisioni più importanti della sua Presidenza cioè se impegnare
Altri soldati per vincere la guerra in Afghanistan il suo atteggiamento distaccato rispetto a ciò che stanno vivendo gli uomini sul terreno
Rende più difficile forgiare una strategia vincente il predecessore di Obama si era trovato di fronte a una situazione simile ricorda carrozza
Una guerra che stava peggiorando la pressione per ritirare le truppe e consigli divergenti tra cui quelli di chi pensava che la guerra in Iraq fosse impossibile da vincere
Maggior Radiobus parlava e generali sul terreno
Una volta la settimana è questo
Gli dava POR l'opportunità di avere una finestra su ciò che stava accadendo sul terreno questo ha permesso secondo carrozze di
Scegliere la strategia giusta in Iraq l'approccio di Obama la guerra sembra invece corrispondente al suo stile di governo cioè l'outsourcing su tutto
Nell'ultimo anno il Presidente ha affidato la redazione del pacchetto di stimoli testimoni all'economia al Presidente di una Commissione alla Camera
Si è lavato le mani di fronte la decisione del Procuratore generale di indagare sugli agenti della CIA e non offerto un piano dettagliato sulla riforma della sanità
L'indifferenza di Obama sulla guerra
Sarà però un problema se prevarranno le idee del Vicepresidente Jo by del by the né a favore di un piano che prevede la riduzione del numero di soldati per procedere ad attacchi chirurghi di GCA e a bombardamenti mirati contro
Al Qaeda in particolare in Pakistan un approccio di questo tipo porterà quasi certamente alla sconfitta in Afghanistan perché l'Intelligence verrebbe meno i capi tribali farebbero accordi con i talebani Al Qaeda
Il Governo afgano probabilmente con la sarebbe il popolo afgano non avrebbe altra scelta se non sostenere i talebani la credibilità americana verrebbe minata l'estremismo islamista rivendicherà ebbe una vittoria
La responsabilità per le sto dalla guerra in Afghanistan non ricadrà però subalterno unicamente su Obama ricorda Carrozzo
Finora il Presidente sembra aver trattato il conflitto come una distrazione rispetto ad altre questioni
Ma la guerra e ora il fronte il centro della sua Presidenza
è stato detto dal generale McChrystal che l'America deve aumentare il suo impegno per vincere
Rifiutare di fornire tutte le truppe il sostegno strategico che i suoi generali di chiedono equivale ad ammettere la sconfitta sapremo presto se Obama la saggezza il coraggio di vincere questa guerra così
Carrozzo sul wall street journal è la politica estera di Obama
Come dire comincia a essere contestata da diversi giornali non solo l'U.L.S.S. aggiornati a ieri tra l'altro pubblicava un altro editoriale sugli amici di Obama che sarebbero i dittatori ma anche dall'Economist perché questa settimana dedica al la sua rubrica Sharon Magna e i rapporti tra Stati Uniti Europa e parla di fine di l'una di miele perché
Europei cominciano ad accorgersi che
Obama in fondo non è il massimo in politica estera e nelle relazioni con l'Europa perché più che guardare a occidente cioè all'Occidente guarda a est cioè
Alla Cina per esempio
E ad altre potenze che possono giocare un ruolo il più importante nel nuovo ordine globale che si sta
Venendo a creare per chiudere però vogliamo accennare Alitalia la libertà di informazione Silvio Berlusconi a cui l'Economist dedica
L'ennesimo articolo l'Italia e la stampa libera la museruola del Messaggero questo il titolo autoironico del settimanale britannico il tre ottobre ci sarà una manifestazione a Roma per difendere la libertà di stampa non in una remota dittatura ma in Italia
I giornalisti che hanno convocato la protestano buone ragioni per preoccuparsi nel rapporto di Freedom House sull'indipendenza di media
L'Italia è stata declassata parzialmente libera si trova al settantatré sono posto in una lista di centonovantacinque Paesi appena sopra la Bulgaria
Da questo punto di vista l'Italia di Berlusconi si sta distanziando dall'Europa occidentale si avvicina molto di più alle democrazie
Deboli che stanno molto più a est
L'economista ricostruisce diciamo quanto accaduto non solo negli ultimi giorni ma il contesto
Dei media della situazione di miti in Italia o meglio dei media di Berlusconi di quelle che riesce a influenzare perché poi il problema della proprietà de giornali e dei conflitti di interessi
Di altri editori quasi mai viene affrontato dalla stampa internazionale comunque la conclusione dell'economista e questa è durissima ed ha i tempi di Mussolini che non si aveva un Governo italiano che interferisse con i media
In maniera così lampante e allarmante i giornalisti e gli altri italiani hanno ogni motivo di protestare così settimanale britannico non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale