Intervista a Matteo Colaninno sulle dichiarazioni del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che ha giudicato insufficiente il piano di politica industriale contenuto nella Finanziaria 2010

Matteo Colaninno della Partito Democratico parliamo di crisi una crisi che non è ancora finita
Le le intese e soprattutto le piccole imprese comunque soffrono e la presidente di Confindustria Marcegaglia ha richiamato il Governo sul fatto che questa Finanziaria comunque insufficiente
Io concordo con
Le affermazioni del Presidente della Confindustria
Anche per il fatto che non è solo questa finanziaria e che dimostra un intervento quantitative e qualitative insufficiente ma
Di fatto siamo in presenza di una politiche industriali inesistente
E soprattutto di un
Risposta alla crisi alla grande complessità economica che ha colpito il mondo l'Europa l'Italia quindi in questi ultimi mesi è sempre
Assolutamente modesta rispetto al alle risposte che hanno dato gli altri Paesi gli altri Paesi europei in più aggiungo che dal nostro la nostra struttura industriale
Fatta di creatività e genialità nel
Tra piccola media impresa dei piccoli e medi imprenditori non vi è dubbio che sia in una condizione
Di estrema fragilità rispetto non solo alla crisi ma aggiungo io al dopo crisi
Un dopo crisi che io vedo molto più competitivo vedo delle arene competitive assolutamente difficili sui mercati internazionali credo che i Paesi più entraste più industrializzati del mondo che hanno
Subito dei duri contraccolpi rispetto alla crisi economica e finanziaria reagiranno
Con una aggressività commerciale e produttiva che certamente non favorirà un sistema produttivo fatto di di piccolissime indetti piccole piccolissime aziende
E quindi non c'è dubbio che l'allarme lanciato dalla Marcegaglia ma aggiungo anche da
Dal Presidente la piccola industria di Confindustria Morandini e aggiungo anche da Galassi della Confapi
Non è diciamo una rivendicazione di parte non c'è un allarme per ottenere qualcosa di più da questo o quel Governo ma credo che questo allarme abbia implicitamente
La consapevolezza di un un rischio di tenuta del sistema delle imprese italiane
Le banche sono state messe sotto accusa e vari fase in vari modi e poi c'è stata la proposta di Tremonti bond ecco perché le banche hanno
Non non li utilizzano
Ma anzitutto vorrei dire questo che quando in ottobre
Il Governo ha proposto l'introduzione di prestiti subordinati per gli attivi delle banche cosiddetti Tremonti bond
Io mi sono trovato in quella condizione
Abbastanza favorevole nel senso che
In quel momento il sistema finanziario sistema monetario ha rischiato il collasso
Dopodiché questi strumenti finanziari non sono arrivati sono arrivati oggi
Ho pochissimo tempo fa
Quando nel frattempo il mercato finanziario in particolare nel caso dei corporate
Ha ritrovato effettività di mercato cioè in ottobre oggettivamente sia dal punto di vista diciamo emotivo e psicologico
Che dal punto di vista dell'effettività del funzionamento del mercato finanziario quella proposta poteva avere anzi sicuramente aveva un senso
La dilatazione dei tempi e ritardo probabilmente dovuto anche alle procedure con cui è arrivata questa proposta
è arrivata fuori tempo massimo per cui oggi le banche sì finanziano assolutamente a condizioni di mercato più favorevole andando sul mercato Corporet
O al mercato delle qui dei capitali quindi francamente ho trovato diciamo una forzatura questa continua
Con la forzatura è un eufemismo evidentemente questa continua presa di posizione reiterata
Del Ministro dell'economia delle finanze sul fatto che le banche liberamente abbiano deciso di finanziarsi in altro modo di ricapitalizzazione altro modo
Quindi riassumendo
I prestiti subordinati o Tremonti bond dovevano arrivare prima quando non c'era effettività di mercato oggi che il mercato ha ripreso la sua diciamo regolarità
E la sua efficacia non c'è dubbio che i consigli di amministrazione delle banche dei loro amministratori delegati scelgano le vie più opportune non sta alla politica
Giudicare come e dove
Le banche o uno o le istituzioni finanziarie debbono fare ricapitalizzazioni o o o o finanziarsi
Ma quindi secondo lei le banche comunque hanno aiutato o no le piccola media impresa
Ma anche qui
Io credo che la la verità non stia né andarne da una parte né dall'altra allora le banche certamente hanno vissuto un momento drammatico
E le banche significa il Rispi il pubblico risparmio che tra l'altro
è un bene costituzionale e risparmi di tutti noi e ricordo che
In ottobre dello scorso anno c'erano persone qui a Roma che andavano a i bancomat a prelevare contanti
Quindi e non c'è dubbio che ci sia stata una contrazione nella facilità di
Affidare
Lei in prese gli imprenditori le famiglie
E questa contrazione ha avuto un trascinamento nel tempo che
Evidentemente a
Aggravato la dinamica finanziaria e di cassa delle imprese soprattutto le piccole
Che si trova di fronte a dilatazione dei tempi di pagamento che stanno di fronte ad una vera e propria asfissia finanziare questo le parole utilizzate dal Presidente la Consob Cardia
Detto questo pensare che le banche possano sostituirsi diciamo a un'istituzione pubblica come può essere uno Stato un Governo
Superando qualsiasi tipo di merito di credito
è un pensiero che non non può avere fondamento perché poi cattivo credito uccide il credito quindi le bacchettato la legge italiana impone
La legge italiana impone
Una alla alla
Al banchiere una sana e prudente gestione ci sono dei criteri di vigilanza ci sono dei criteri fissati da Basilea due che evidentemente andavano modificati o andranno modificati e quindi sono parole retoriche
Quelle in cui si intravede nel bar nella banco unico colpevole io non sto auto assolvendo o assolvendo per default le banche certamente di banche dovrebbero avere diciamo un atteggiamento
Più attivo né nel nel rivitalizzare sistema economico italiano soprattutto in questo momento ma pensare che l'unica responsabilità sia lì significa non dire la verità
Né ai cittadini né agli imprenditori né i lavoratori
Non c'è dubbio che nel momento in cui
Anche sistemi economica anche le parti sociali
Annuncino che c'è un rischio questo letto diciamo nelle interviste di importanti rappresentanti delle parti sociali c'è un rischio su settecento ottocento un milione di piccole imprese
Beh se quel rischio lo evidenziano le stesse parti sociali lo stesso rischio evidenzieranno pure le banche che giudica nel merito di credito di quelle aziende e quindi è un problema molto complessa la mia posizione personale e queste
L'Italia salvo
Che accada diciamo l'imprevedibile o che arrivi la bacchetta magica ma io non non le ho mai incontrato le bacchette magiche si dovrà prestare ad affrontare una pesante ristrutturazione del sistema del proprio sistema produttivo e proprio sistema industriale
E lo dovrà fare con coraggio
Senna e lungimiranza questo è il dato
Diciamo della povertà di idee che io intravedo nella
Responsabilità di questa maggioranza
Si risponde alla giornata o o diciamo
Può
O a o agli allarmi che giustamente vengono evidenziati dal mondo produttivo ma non c'è una visione su dove si vorrà portare l'Italia industriale nei prossimi cinque dieci anni il mondo non è fermo ma si sta muovendo anche la crisi con una velocità spaventosa
Il governatore Draghi
Ha chiesto tra l'altro una una riforma netta degli ammortizzatori sociali e il benessere ugual far sostiene che le cose così come stanno anche parlando di previdenza vanno bene con nel decreto anticrisi è stato sistemato l'argomento
Di contro però le imperiese
Quando sono riuscite a non licenziare o a non mettere in cassa integrazione e loro i loro dipendenti si trovano comunque a dover pagare una serie di tasse
Oggi l'economista Giavazzi parla di IRAP dice quella è una tassa che dovranno pagare anche le imprese che non sono in attivo
Berlusconi ha promesso di eliminarla
Sì questa è un'altra delle promesse la maggioranza che non è stata mantenuta esattamente
Come il fatto che avrebbero ridotto le tasse agli italiani
E unità sanitarie non sono state ridotte anzi la pressione fiscale aumenta
E quindi c'è un questa l'ennesima promessa mancata almeno fino a questo momento
La mia posizione personale certamente che dirà per appare ed è sempre apparsa al mondo produttivo come una delle tasse più ingiuste nel senso che colpisce
Erga omnes incluse le aziende e le attività che non hanno una redditività di conto economico positivo
L'onestà intellettuale vuole però che si dica anche questo e lo dicevo anche quando
E il Ministro dell'economia e le finanze era Visco
L'IRAP probabilmente una delle ragioni per cui è stata introdotta
Sta nel fatto che è uno dei pilastri
Che garantisce il gettito del nostro Paese
Colpendo ingiustamente anche diciamo settori economici o aziende che non sono inattivo che non sono diciamo che hanno una redditività economica positiva ma a monte se non vogliamo essere ipocriti c'è
Il problema dei problemi che l'Italia e che è uno dei Paesi a più alta infedeltà fiscale con il più alto tasso di evasione fiscale
Con una cioè saggio del venti del ventotto per cento diciamo di un terzo dell'economia che nera o sommersa
E quindi dove non c'è
Una garanzia di gettito
E quindi possiamo
Anche
Teorizzare tutto quello che vogliamo mandato di fatto è questo oggi dirà va a finanziare tra l'altro anche la sanità ha dei risvolti anche di ingiustizia come abbiamo appena finito di di dire
Ma a monte dobbiamo essere
Anche sincere nel dire l'Italia non può permettersi col debito che ha
Con il deficit che ha
E con la fragilità economica che ha
Di una
Precarietà nel gettito allora
Il grave è che Berlusconi la sua maggioranza hanno fatto una promessa con cui hanno preso voti
Anche più di noi sapendo benissimo che è una promessa che non poteva essere attesa oppure magari magari cosa potrebbero anche abolirla lira
Cambia nel nome poi inventeranno qualcos'altro ma diciamo quel gettito garantito dall'IRAP non è che lo possono cancellare ne siamo a posto perché noi siamo al centoventi per cento del deficit PIL e
E abbiamo un problema di PIL che è
Difatti un problema serio molto grave insomma
Perché non è tra l'altro un problema di oggi perché nella mai siamo decenni che abbiamo questo questo ce lo trasciniamo da decenni su Presidente della Repubblica ha lanciato o un monito su questo proposito il debito pubblico
Ma io ho trovato
La severità con cui il Presidente La Repubblica Napolitano ha richiamato
La sostenibilità dei conti pubblici del nostro Paese è un un richiamo non solo condivisibile ma un richiamo
Da tradurre in
In coerenza politica ecco
Senza
Con questo dimenticare
Che è vero che ci stiamo trascinando questo affetto da lungo tempo
Ma non c'è dubbio che
Alla fine dei governi Prodi dei due governi Prodi
L'Italia aveva ricostituito un avanzo primario che è un indicatore fondamentale per la sostenibilità degli interessi e quindi del debito pubblico sopra no
E viceversa alla fine dei governi di centrodestra
Questi avanzi erano stati ridotti più o meno a zero
E in certi casi sono state pure alla fine della legislatura il centrodestra anche delle procedure di infrazione dell'Unione europea al di là di quella di questi giorni che ha colpito in gran parte dei Paesi dell'Unione europea
Quindi conclusione è una politica industriale che deve che deve cambiare
No che lei cominciare io non so se il termine politiche industriale sia proprio improprio io sono convinto
Che guardando
A Paesi come la Germania la Francia la Spagna
Gli stessi Stati Uniti d'America per stare diciamo la geografia accidentale ma ancor di più se dovessi guardare la Cina l'India il Vietnam l'India
Non c'è dubbio che io mi preoccuperei oltre che diciamo nel dare delle risposte oggi a persone che hanno
Addirittura le difficoltà
Di uscire da un'emergenza di povertà
Di guardare al futuro perché il rischio di una marginalizzazione industriale finanziare del nostro Paese è enorme e il mio non è catastrofismo ma semplicemente la consapevolezza di
Deputato che diciamo anche esperienza imprenditoriale che sta un po'girando il mondo
E il mondo in quei Paesi in quelle geografiche i pur in presenza della crisi sta correndo a una velocità spaventose preoccupante
è vero che la piccola impresa italiana ha fatto un grande miracolo credo che in questo dobbiamo essere tutti consapevoli
Ma
Nelle arene competitive del domani saranno spietate e questo non sarà più sufficiente
La creatività la genialità la capacità del piccolo imprenditore italiano ha bisogno anche di qualcosa di più
E la politica italiana e chiama in campo il Governo che ha avuto la legittimazione di un forte consenso non possono
Essere lasciate il sole