22 NOV 2009
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:06 Durata: 1 ora 52 min
A cura di Enrica Izzo e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 22 novembre 2009 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 52 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Il Consiglio generale del Partito Radicale Transnazionale successivo al Congresso di Radicali Italiani della settimana scorsa. Le iniziative nonviolente dei radicali
    17:06 Durata: 2 min 38 sec
  • Il Consiglio generale del PRT: Da sette anni avevo preso una decisione politica poi mantenuta, quella di dare assoluta priorità e importanza preminente al fonte italiano, essendo divenuto evidente che se il Transnazionale perdeva il fronte italiano, sarebbe stata forse una crisi dalla quale non sarebbe potuto uscire

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il Consiglio generale del Partito Radicale Transnazionale a Roma. Direi che per il terzo anno, sulla base delle congiunture sempre più difficili, ogni volta temiamo molto questo appuntamento. Ci diciamo sempre ‘chissà quanti vengono’, ‘quale tipo di presenze avremo’, etc., e questa volta - ancor più che nelle altre - siamo usciti, non solo psicologicamente, in una situazione che non ci ha consentito l’alibi di scoraggiarci per le difficoltà che abbiamo. Perché anche qualitativamente il Consiglio è stato molto ricco. Per la prima volta, per esempio, abbiamo visto Sam Rainsy, che è leader dell’opposizione in Cambogia, con assoluta convinzione radicale. Non solo sono 28 i parlamentari cambogiani di opposizione a Hun Sen che sono iscritti al Partito radicale. Oggi Sam Rainsy è intervenuto entrando in pieno nei problemi organizzativi del partito, proponendo schemi e ipotesi di crescita; questa è veramente una felice novità. Da sette anni io ho preso una decisione politica che ho mantenuto, quella di dare assoluta priorità e importanza preminente al fonte italiano, essendo divenuto evidente che se il Transnazionale perdeva il fronte italiano, sarebbe stata forse una crisi dalla quale non sarebbe potuto uscire. Da qui anche la situazione per la quale l’ultimo Congresso - consigli generali a parte - si è tenuto nel 2002. Usciamo questa volta con una assunzione mia di responsabilità, perché ho illustrato in partenza uno scenario; che parte sicuramente dal fatto che esistono, con indubbiamente dei problemi di risorse politiche, umane e finanziarie, relative anche al contesto anti-democratico vigente
    17:08 Durata: 4 min 48 sec
  • La notizia di questi giorni, invece di Brenda - se non ci fossero stati questi attori politici qua, Pd e Pdl - sarebbe Berlusconi-D’Alema. Il Manifesto di Ventotene al Consiglio generale del PRT: Non solo il Manifesto è attuale, ma è attuale per tutte le regioni del mondo e non solo per la realtà europea

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La notizia di questi giorni, invece di Brenda - se non ci fossero stati questi attori politici qua, Pd e Pdl - sarebbe Berlusconi-D’Alema. Perché poi in realtà c’è una scuola che dice che Berlusconi l’ha fatto tatticamente e non l’ha sostenuto fino in fondo; un’altra scuola di pensiero dice che ci ha provato fino in fondo, ma quando dopo 8 giorni i socialisti europei hanno preso atto che era Berlusconi ad aver candidato D’Alema, ci sono rimasti male. Ma la verità resta da spiegare: come mai Berlusconi - ‘triste’, ‘illiberale’ - diventa straordinaria testimonianza della democrazia anglosassone? Il significato della carica di Mr. Pesc. Quello che è successo è questo: questo ‘fascistone’, questo ‘triste personaggio’ che è Berlusconi avrebbe, all’anglosassone, designato un ‘comunista’ - come il premier li chiama - per il maggiore incarico europeo a disposizione dei 27 governi. Questo la dice lunga. Il libro di Claudio Cerasa e la personalità politica di D’Alema e il ruolo nel baratto di Walter Veltroni: A questo punto viene fuori che quelle cose che vengono attribuite al Pci di allora e a Veltroni,oggi incontrano anche rapporti e strutture tra in sindaco di Roma o no, il nostro carissimo Massimo D’Alema e il cerchio si chiude nella sua relativa perfezione. Il ruolo dominante dei governi anche in questo giro di nomine. La peste italiana sembra essersi diffusa rapidamente in Europa, perché il Parlamento Europeo è un parlamento di partitocrazia, non è più quello di Altiero Spinelli. Hanno crisi di partiti e partitocrazia. Ora sono interessato a vedere cosa succede in Romania; ha fallito un po’ la gestione liberale, anche per la crisi economica sopraggiunta, e sembra che il candidato di Ion Iliescu - ne parlo spesso - potrebbe farcela. E quindi invertire un po’, dopo il successo di Papandreu, una tendenza in Europa. E d’altronde anche il candidato croato socialdemocratico, che doveva venire al nostro convegno, ci ha inviato un affettuoso messaggio, dicendo di non poter venire perché si trova negli ultimi giorni della campagna elettorale. Anche lui sembra avere oltre dieci punti di vantaggio nei sondaggi rispetto al principale concorrente. L’attualità del Manifesto di Ventotene: Inserita nel Consiglio, c’è stata una giornata piena di conferenza sul federalismo, con contributi sorprendenti e tutti univoci. Non solo il Manifesto è attuale, ma è attuale per tutte le regioni del mondo e non solo per la realtà europea. Possiamo dire che adesso è un problema di settimane e di dare vita e organizzazione a un nuovo movimento federalista o neo-federalista; non a caso è venuto al Consiglio anche Levi, presidente del movimento federalista italiano, poi c’era un parlamentare argentino che fa parte del movimento federalista mondiale.
    17:13 Durata: 11 min 26 sec
  • Il Congresso di Radicali Italiani e l'elezione a segretario di Mario Staderini

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Gli echi sulla stampa del Congresso di Radicali Italiani a Chianciano. Un giudizio sul Congresso? Io sono stato clamorosamente sconfitto. Una sconfitta distruttrice - ironizza Pannella - mi ero pronunciato per il voto a favore, ed ho votato, Valeria Manieri, invece è stato eletto con l’80 per cento Mario Staderini. E sicuramente sarà una segreteria vivace e competente, nel senso che Mario ha avuto un tipo di militanza che è sempre stata volta all’esterno, ma anche sempre partendo dall’interno. Bordin chiede: Se Staderini va benissimo, perché l’indicazione di voto è per Manieri? Pannella: C’era il fatto, un po’ sottolineato da altri, che passare dal matriarcato assoluto al patriarcato di ‘soli mashcietti’ Vabbè, è una piccola cosa di opportunità, ma è stata evocata anche questa. Poi c’è il fatto che Valeria Manieri è sicuramente una persona molto giovane che negli ultimi anni ha mostrato una capacità di impegno e di crescita sui problemi. Resta il fatto che notoriamente con il nuovo segretario non ho cattivi rapporti dai 15-20 anni in cui c’è
    17:25 Durata: 5 min 5 sec
  • Da questo punto di vista non vorrei si marginalizzassero alcuni connotati di Chianciano. Connotati estremamente compiuti, completi nella loro originalità: abbiamo avuto le presenza di Rudra, la presenza dello schieramento sindacale democratico delle forze dell’ordine; () le tessere ‘sbandierate’ da persone abituate a ben altro stile, da un gruppo di economisti e intellettuali.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il dibattito economico interno al Governo; le dichiarazioni di Brunetta e Sacconi sul ruolo di Tremonti. Quello di riforme è un banco di prova anche per il centro-sinistra. E i radicali? Credo che questi dieci giorni che - direi - abbiamo superato bene, con questi scioperi della fame che li hanno attraversati tutti interi, con la varietà di obiettivi specifici, mi pare che questo anticipi quello che avevamo deciso e previsto: che nella realtà italiana ed europea, probabilmente, questo autunno ci avrebbe visto necessariamente impegnati con la proposizione con sempre maggiore radicalità delle caratteristiche alternative di regime, nel tentativo patente di rianimare antiche correnti di lotta, tipo ‘Rosa nel Pugno’, al cento per cento socialiste, al cento per cento liberale, al cento per cento radicale. Da questo punto di vista non vorrei si marginalizzassero alcuni connotati di Chianciano. Connotati estremamente compiuti, completi nella loro originalità: abbiamo avuto le presenza di Rudra, la presenza dello schieramento sindacale democratico delle forze dell’ordine; () le tessere ‘sbandierate’ da persone abituate a ben altro stile, da un gruppo di economisti e intellettuali. Con le caratteristiche che io continuo testardamente a evocare: quando Franco Debenedetti è tra questi, egli è stato uno che per 15 anni è stato letto senza problemi da parte delle organizzazioni dell’area democratica e Ds. Io a loro sono molto grato; loro, conosciuti per una relativa austerità ed altro, hanno tenuto a venire - sapendo della diretta di Radio Radicale - a ratificare questa decisione individuale e come Club. Dal Congresso, altre testimonianze straordinarie, tragiche. Nello spazio di tre giorni, vengono fuori queste storie, quelle di Stefano Cucchi, Rudra Bianzino, e del caso di malagiustizia che ha colpito la cittadina colombiana. Cianciano è stato anche un momento di ricchezza umana, senza essere sdolcinati, nel senso che era di pertinenza antropologica rispetto al momento nel quale viviamo. È stato un congresso nel quale la presenza degli iscritti non è stata altissima. Ma perché? Perché da noi c’è una quota di vecchi iscritti che ci dicono: ‘Quest’anno non ce la facciamo’. Per cui hanno preferito non venire - così hanno scritto - e comprare la tessera del prossimo anno, visto che un radicale sa di poter ascoltare e partecipare al suo congresso anche grazie a Radio Radicale. Questo è un autunno nel quale l’assalto va dato, l’assalto democratico e radicale a una situazione di regime che abbiamo documentato
    17:30 Durata: 18 min 2 sec
  • La cancellazione mediatica dei radicali: Noi siamo tutt’altro che in liquidazione, e per questo ci hanno completamente silenziati. Dal primo settembre al 28 ottobre nessuno di noi è andato in voce, nemmeno per un secondo, nei Tg della Rai Tv. Il ruolo del Pd.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il Congresso dei Radicali italiani e la scelta dal punto di vista elettorale. I contatti con le altre forze politiche su una coalizione da costruire: A me pare sia andata in un modo lineare. Il congresso verde ha sconfitto in modo gravissimo la prospettiva Sinistra e Libertà, ne ha scelta un’altra, quella nella quale un’intesa tra i verdi e i radicali si va riformando sicuramente. Dopodiché vediamo se nella puntualità delle formule ci si trova. Però il più è fatto: si passa da quelle formule tipo ‘arcobaleno’ a soggetti politici chiari. L’uso distorto dei sondaggi sui radicali. Tutto questo mentre Crespi negli ultimi mesi ci ha dato 2,4 e 2. Però continua questo alone di scorrettezza professionale. Noi siamo tutt’altro che in liquidazione, e per questo ci hanno completamente silenziati. Dal primo settembre al 28 ottobre nessuno di noi è andato in voce, nemmeno per un secondo, nei Tg della Rai Tv. Il problema si pone anche rispetto al Pd: Il tentativo di farci scomparire è stato fatto da Veltroni, quando non ci ha permesso di sostenerlo con la nostra lista radicale. Parce sepulto, quello era un Pd del Loft che oggi non c’è più. Anche dopo non è stata una cosa molto diversa; il Pd di Franceschini ha deciso di sostenere la riforma della legge elettorale e di non tener fede al loro annuncio per cui Pannella sarebbe stato comunque candidato alle elezioni europee. Niente, di modo che abbiamo fatto più voti della scorsa volta ma, con la loro legge elettorale, non siamo entrati in Parlamento. Personalmente sarebbe auspicabilissima una nostra grande alleanza con i Democratici, ma deve trovare ragioni e comportamenti e obiettivi che la rendono possibile; mi pare che non stiamo andando in quella direzione. E l’alternativa a una grande alleanza è un grande scontro. Barbara Spinelli, Eugenio Scalfari e Pierluigi Bersani nominano i radicali
    17:48 Durata: 9 min 58 sec
  • A questo punto però dobbiamo prendere atto che siamo condannati dagli eventi: dal congresso italiano di Chianciano, da questo fatto straordinario per cui il Dalai Lama e gli altri erano felicissimi per essere riusciti a tenere il congresso dei parlamentari per il Tibet, e poi la decisione di oggi per cui il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito non chiude e anzi c’è l’obiettivo del Congresso entro il 2010”. La figura di Nichi Vendola.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il clima di disfacimento e corruzione del sistema italiano si inizia a vedere sempre di più. Dicevo già l’anno scorso di temere un’accelerazione; e la temo perché i capaci davvero di tutto hanno una caratteristica: sono capaci di fare non solo il loro male, ma anche il male del Paese. Quindi bisogna essere in grado di giocare non sul ‘tanto peggio-tanto meglio’. A questo punto però dobbiamo prendere atto che siamo condannati dagli eventi: dal congresso italiano di Chianciano, da questo fatto straordinario per cui il Dalai Lama e gli altri erano felicissimi per essere riusciti a tenere il congresso dei parlamentari per il Tibet, e poi la decisione di oggi per cui il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito non chiude e anzi c’è l’obiettivo del Congresso entro il 2010. Anche dalla mozione approvata al Consiglio generale emerge che del partito devono farsi onere gli altri fronti. Ho e avevo la responsabilità e il potere di fare altro. Da sei anni non ho assunto, non ho avuto un solo collaboratore assunto per il Partito Radicale; abbiamo assicurato un po’ le strutture comuni, e io stesso sono stato addetto a trovare un coniglio ogni trimestre, sempre applicato al fronte italiano. Adesso ho annunciato che tutte le mie e le nostre energie devono essere votate alla realtà del Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito con una mozione che dice ai radicali di tutto il mondo che ora dovranno dare una mano al fronte italiano. Il ruolo del Senato del Prt. Questo significa, credo, la possibilità di ottenere più ordine; dovremo ricostruire gli indirizzari, aggiornare le mailing-list di tutti i Parlamenti ad esempio. In più da due anni riteniamo di avere una bomba oggettiva, che ancora non siamo riusciti a far esplodere. Abbiamo documentato in tempo reale, nella primavera 2003, che la guerra in Iraq è scoppiata per impedire che scoppiasse la pace che in fondo era giù scoppiata perché Saddam Hussein aveva già accettato di andare in esilio. Le indagini inglesi sull’entrata in guerra di Londra nel 2003. Il concetto di guerra visto da Nichi Vendola: Lui scrive e parla molto bene, letterariamente parlando. Una volta scrisse una pagina molto bella su me, salvo poi dire ‘peccato che Pannella sia per la guerra, sostenga la guerra’. Gli risponderò. Bordin allora ricorda un altro episodio in cui ebbe un ruolo lo stesso Vendola, in occasione dell’azione militare della Nato in Kosovo nel 1999: Vendola scrisse, sull’Unità, delle cose di una violenza e di una volgarità senza pari nei confronti dei radicali. La difesa di Milosevic da parte di Vendola. Ci fu in importante convegno a Monastir, vicino Treviso - continua Bordin - con un intervento di Antonio Russo, aggredito il giorno dopo da alcuni no-global locali. Quello era il clima e Vendola era il loro maitre-à-penser. Ma quello era il governo D’Alema. Pannella: D’Alema si assunse la responsabilità che anche noi ci saremmo assunti, ma negandola. Lui insisteva sul fatto che i nostri aerei sì sorvolavano, ma non avrebbero trasportato materiale di guerra o nulla. Noi se lo avessimo fatto lo avremmo dichiarato. Io avevo detto di essermi rivolto allora all’attuale ministro degli Esteri, che presiedeva allora il Copasir, per dirgli: a Belgrado ci sono queste cose, Lega Nord e Rifondazione Comunista al congresso del partito di Milosevic
    17:58 Durata: 19 min 34 sec
  • Gli scioperi della fame di Maria Antonietta Farina Coscioni e Rita Bernardini

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Lo sciopero della fame guidato da Maria Antonietta Farina Coscioni su nomenclatore tariffario e assistenza per i malati: Quando Luca Coscioni è comparso in televisione, aveva un macchinario che con un solo dito gli permetteva di parlare. E quella fu una rivelazione per il 99 per cento delle persone che vedevano. Cioè il malato che non può parlare e non può camminare, può comunicare con medici e familiari: era una cosa sconvolgente. Da allora è stata battaglia a tutti i livelli di governo per garantire questo diritto. La situazione delle carceri e l’iniziativa nonviolenta di Rita Bernardini: E’ insopportabile; abbiamo detto ‘rivolta’ per cogliere uno stato d’animo, ma è chiaro che noi non siamo dei rivoltosi, non abbiamo sbocchi di rabbia e di distruzione. Il problema del carcere, che è un problema dello Stato, è un’appendice del problema della giustizia. È evidente la sofferenza e la brutalità con le quali si continua a scegliere la strada dell’aumento dei guai nelle carceri. La riforma della giustizia, se è una riforma che non garantisce l’immediato passaggio dei processi da 11 a 3 milioni. Questo sarà al centro della nostra offensiva d’autunno e inverno contro il regime, che avrà come obiettivo di medio termine quello di arrivare a una grande lotta di nonviolenza di massa
    18:17 Durata: 5 min 28 sec
  • La questione Cosentino. Il rapporto con il Pd: "Noi vogliamo o una grande alleanza - improbabile, ma che desidereremmo, e ci sono 50 anni di storia radicale a dimostrare che noi abbiamo sempre inseguito l’accordo - o c’è lo scontro e si fa parte di schieramenti diversi"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La questione Cosentino. La questione è semplice. Turco, appena ricevuta quella roba su Cosentino, dopo due o tre ore mi ha detto: ‘Ma qui non ci sta niente’. Mi dice: ‘Questi indagano dal ‘94’, e poi le cose che scoprimmo con Tortora - non avevano fatto un solo controllo in banca, non avevano fatto - e mi ha confermato che questa è la realtà. Quindi Turco fa una requisitoria contro questi che non sanno il loro mestiere. Uno che dopo 15 anni chiede alla Camera dei Deputati l’arresto e ci sono solo 5 miseri pentiti in quindici anni Noi eravamo abituati che di pentiti ce ne fossero addirittura 15 ogni trimestre, con dichiarazioni unanimi. La giunta per le autorizzazioni a procedere nel più vecchio caso Angelucci. Se questo Cosentino sarà candidato, mi pare pacifico sarà uno dei nostri avversari; è indubbio che Cosentino fa parte di un mondo del Pdl indigeno che non ci piace. Se saremo presenti, magari con Aldo Loris Rossi se si rimetterà, noi ci assumiamo anche la responsabilità di essere magari linciati e indicati come quelli che sono stati a fianco dei camorristi. La prima rottura con Scalfaro fu sul fatto che arrivavano avvisi di garanzia, automaticamente il ministro si dimetteva e il Presidente della Repubblica lasciava fare senza dire nulla. Dissi: se si comincia così, arriveranno a fare queste cose anche al Presidente della Repubblica. Posizioni estreme a parte, qual è la posizione del Partito democratico? Ripeto: questo è insopportabile. Noi vogliamo o una grande alleanza - improbabile, ma che desidereremmo, e ci sono 50 anni di storia radicale a dimostrare che noi abbiamo sempre inseguito l’accordo - o c’è lo scontro e si fa parte di schieramenti diversi. Noi ci rifiutiamo che il Pd sia, quando va bene, l’ala sinistra del regime. La politica radicale non si situa tra le posizioni, è un motore, è lotta sociale e politica. La sinistra di regime è la sinistra del candidato agognato da Berlusconi per guidare la politica europea
    18:23 Durata: 13 min 50 sec
  • L'evoluzione del Presidente della Camera: A me dispiace però che Fini si sia fatto troppo coinvolgere nella quotidianità, perché non c’era fretta: lui stava crescendo in una articolazione di valori ed obiettivi, invece - come era probabile - ad un certo punto si trova ad essere coevo di Casini, Rutelli, Bersani, coevo di quelli che si muovono ma necessariamente in modo affannoso

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le prossime scadenze parlamentari. Non solo la finanziaria. C’è anche una situazione su cui vorrei dire qualcosa. Mi pare non c’è dubbio che ci sia sym-pathos con Fini; da parte sua c’è una crescita, come ciascuno di noi l’ha, che in termini di obiettivi che individua e difende ogni giorno, sempre di più... Peccato, era previsto ci vedessimo un po’ a lungo prima in primavera e poi d’estate e purtroppo non ci siamo visti, tranne la volta in cui gli preannunciai che c’era la possibilità di ospitare in Italia il Dalai Lama. A me dispiace però che Fini si sia fatto troppo coinvolgere nella quotidianità, perché non c’era fretta: lui stava crescendo in una articolazione di valori ed obiettivi, invece - come era probabile - ad un certo punto si trova ad essere coevo di Casini, Rutelli, Bersani, coevo di quelli che si muovono ma necessariamente in modo affannoso. Le posizioni che lui aveva assunto erano così costituzionali nel merito, così di destra liberale, che mi spiace un po’ si sia fatto troppo coinvolgere. Io gli avrei anche consigliato, come ho fatto in passato per tutti: se sei Presidente della Camera, tieni presente che tranne alcuni momenti, non occorre pronunciarsi al dibattito politico quotidiano nazionale. Invece lui ha scelto di parteciparvi, magari poi su posizioni che nel merito condividiamo. Questo lo può far confondere, agli occhi della gente, con coetanei come Rutelli, Casini. Il ruolo di Renato Schifani, presidente del Senato. L’evoluzione del Secolo d’Italia e la sua attenzione verso i radicali: Se da parte del Secolo c’è un’attenzione ai radicali è una cosa. Se c’è un’attenzione, più genericamente, alla sinistra, allora è un’altra cosa. Adesso parallelamente alla scelta di Fini, mi pare che anche sul Secolo ci sia un’attenzione non solo ai radicali. Non che sia geloso, ma dico che è diverso: una cosa è esporsi dando attenzione ai radicali quando da parte di tutti gli altri c’è solo l’attenzione per nascondere i radicali, e un’altra è quella di essere attenti anche ad altre componenti che liberali, laiche, democratiche e non di regime non sono
    18:37 Durata: 8 min 16 sec
  • Conclusioni. La figura di Leonardo Sciascia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione di Sinistra, Ecologia e Libertà. I socialisti: “Anche quelli di Nencini sono usciti dalla baracca, dicendo: ‘L’intesa era che S&L fosse un accordo elettorale. Ora si parla di partito ed altro, quindi non si sono rispettati i patti’. L’attenzione ai radicali di altri esponenti socialisti. Le iscrizioni al Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito di esponenti tibetani in esilio. L’agenda della settimana. Un convegno a Racalmuto su Leonardo Sciascia domenica mattina: Io su Sciascia non ho mai scritto molto, però è venuta fuori una cosa bellissima, cioè che la figlia aveva scritto a tutti i familiari dicendo: 'Anche se mi denigrano, lasciate stare, non intervenite mai'. Pannella fa riferimento alla disavventura che accade a tutte le persone importanti, dopo (la loro scomparsa), perché gli astanti sono degli astanti e non sono a livello di quella persona lì. Se quella persona fa cose strane, e le persone importanti ne fanno, poi si rischia che ci si voglia vendicare con lui dando una lettura diversa di quello che ha fatto. Non a caso con Leonardo ne parlammo in un paio di occasioni di questa cosa, e lui mi chiese: ‘Ma perché la storia di Elio Vittorini non è mai venuta fuori?’. Intanto perché lui morì un anno e mezzo dopo, gli risposi, poi perché appena Elio è morto, nessuno del suo entourage fece altro che censurarlo in quanto Presidente del Partito radicale
    18:45 Durata: 13 min 36 sec