Con Adrias Cortese (PLI), Renato Altissimo (PLI).
La conferenza stampa è stata organizzata da Partito Liberale Italiano.
Tra gli argomenti discussi: Pli.
La registrazione audio della conferenza stampa dura 40 minuti.
Rubrica
Commissione
09:30
PLI
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Cari amici cosa per me è un gran piacere portare un saluto e soprattutto aprire pochissime con perché abbiamo un rollino di marcia già stabilito e gli interventi devono essere rigorosamente contenuti
Questo nostro incontro cade in un momento di grande interesse nel panorama politico internazionale e nazionale e purtroppo con qualche ombra sul panorama regionale di cui poi vi dirò brevemente è un momento di grandi bene se internazionale come emerso nel recente congresso di pietra che ha messo in evidenza una ripresa dei viveri vera anche a livello mondiale e in favore della politica di libertà nello stesso tempo appiedato sono state sotto Pignatelli spiega nella società moderna sul piano dei diritti umani sul piano dell'economia e un grosso compito quindi per i liberali difende l'esigenza liberale dei diritti umani nello stesso tempo dipendere lo spin poi sono amico problemi che si ripetono a livello nazionale in un Paese come il nostro tra i primi di sviluppo industriale ma che contiene in sé così però
Bondi squilibri territoriali sociali ed economici siamo di fronte a molti traguardi raggiunti ma anche se gli obiettivi sono più ampi e più ambiziosi
La vittoria della maggioranza ieri alla Camera ha segnato ha certamente un punto di grande rilievo sia per la riforma dell'istituzione che per la ritardata forza della maggioranza e un governo inoltre che ha il merito di avere portato il Paese a un livello di disgusto di solidità economica e di beni in campo regionale purtroppo pure avendo spinto vari successi alla stipula di tali maggioranza di pentapartito siamo di fronte a delinquere e sì e ad insofferenti e ci auguriamo che possono essere risolte d'altra parte Ladispoli liberare il discorso delle alleanze in campo regionale molto sofferto in tutto l'Italia noi non possiamo non aggiungere qualche parola e sul momento particolare che vive la Campania l'aria metropolitana di Napoli oggi come ha scritto con passo in un recente articolo il cantiere più fiorenti attivo d'Europa con quasi venti mila miliardi di lavori in corso
Opere pubbliche infrastrutture per favorire processi produttivi di lunga durata è una situazione che però dovrà vedere impegnati nel futuro prossimo ai privati con mezzi finanziari con creatività edifici nella recente conferenza sullo sviluppo tenuta nel settembre scorso avanzando di Napoli si è detta che Napoli rappresenta la risorsa produttiva per l'intero Paese si è parlato per la prima volta in forma ufficiale di accorto tra ambiente e sviluppo produttivo e della necessità di un'intesa di programma tra soggetti diversi del resto anche a Capri nell'incontro promosso dei giovani imprenditori sia lanciato ulteriormente un invito a non appagarsi dei risultati sia pure il più veloci no con ovvia che in politica vista la grande tappa del mille novecentonovantadue che deve vedere sia lo Stato che l'impresa è allineata sulla stessa dirittura di arrivo
Napoli è al centro di una grande progettualità e si profila la possibilità di ripristinare le convenienze investire a Napoli nel Mezzogiorno ma stiamo anche allora delle decisioni del Consiglio comunale che deve prendere posizioni sul destino del suo territorio innovazione il territorio la qualificazione sono punti essenziali della società meridionale per risolvere il conflitto tra vecchio e nuovo tra pubblico e privato permangono nel Complesso allo stato attuale una precarietà che interessa tutti i principali settori della vita della collettività e l'angoscioso aumento della disoccupazione impegno dei liberali per il Mezzogiorno e per le aree metropolitane ha visto dall'incontro ricorda una riflessione tenta la volontà di operare un salto di qualità nei confronti della vecchia politica meridionalista molte volte di spennare istanze di tipo assistenziale Ford è stato anche il primo momento di coagulo per lo spirito unitario dei liberali che si preparano al congresso abbiamo sentito chiaramente in coloro che vi partecipavano la volontà di superare lacerazioni di andare a un congresso di convergenze su politiche su contenuti per il rilancio del partito
Partito il nostro che noi abbiamo sempre visto in modo dinamico non fermo né tanto meno nostalgico del passato ma pronto a trovare in sé l'Energia la volontà di affrontare i temi nuovi e l'entusiasmo che viene dalla consapevolezza della forza delle idee liberali cari amici Dorino sonori letto qualche pagina pagina di corse su un saggio sul Machiavelli e dico purtroppo il mio mesti ed è quello che ogni tanto devo intervenire in convegni difficili mi devo andare a rileggere qualche pagina non essendo Pico della Mirandola mi ha colpito come sempre l'eleganza e leggerezza dello schietto crociana
Egli scrive che la purezza e licenziosità della politica viene spiegata da Visco come parte del dramma dell'umanità che interpreto si crea e si ricrea uomo crea per disporre la storia e il suo mondo di cui egli è l'artefice c'è il campo della sua conoscenza ma se è anche vero che la storia per intere costituito dal vivo dispiegarsi o dello spirito umano e i miei ritorni quella stessa libertà creativa innovatrice dell'uomo perché vi dico vede nello spirito non è una statica sostanza ma un'incessante divenire il nostro congresso può rappresentare per noi un momento sereno di dibattito di confronto senza pregiudizi sì evitare a tutti i liberali e quello slancio vitale il che occorre per affrontare o come diceva Visco la durezza della politica io vi ringrazio e diamo riserva
Io mi scusi almeno Sankari amici
Siamo giunti a pochi mesi dal ventesimo Congresso del partito
Ormai tra pochi giorni inizieranno le assemblee di sezione
Si riuniranno i congressi provinciali si comincerà a vivere la frenetica attività che caratterizza ogni congresso riuniti dall'associazione
Potevamo arrivare a questa scadenza di dicembre come abbiamo sempre fatto a contare alleati sovente da prevedere scenari ed assetti interni
Potevamo anche scegliere tutti insieme
Di avviare una profonda riflessione sul nostro partito in una società che cambia a ritmi sempre crescenti
E che inesorabilmente travolge anche le incrostazioni di una società politica che cerca di rincorrere il cambiamento o peggio di ingessare urlo perché incapace di capirlo ed interpretato
Il Consiglio nazionale di luglio abbiamo imboccato questa seconda strada
Una strada più impegnativa
Perché ci costringe a mettere in discussione anche noi stessi
Il nostro modo di operare fin d'ora
Una strada più difficile perché tutti possono senza fatica disputare su una leadership o peggio di fare per questo o quello come si fa in un derby
Più difficile ma senz'altro più stimolante
Questa conferenza di Napoli
In cui riuniamo i dirigenti nazionali e periferici del partito
I nostri rappresentanti delle istituzioni ma anche e soprattutto alcuni esterni che la cultura liberaldemocratica rappresenta l'espressione più qualificata
A discutere insieme senza preoccupazione gli equilibri politici interni in una grande riflessione tra liberali del nostro liberalismo rappresenta questa una prima tappa di questo cammino che abbiamo scelto per rilanciare il ruolo e l'azione del Partito liberale
Un'assemblea di liberali con la tessera un senza tessera poco importa
Che avvii la riflessione che concluderemo con il congresso
Che deve rappresentare l'occasione da non perdere per una netta inversione di tendenza del nostro modo di essere di operare di fare politica
Dobbiamo in primo luogo
Una risposta ad un convincimento che va diffondendosi e che ha finito con il contagiare anche parte del mondo liberale
Convincimento
Secondo cui i principi liberali
Si siano ormai definitivamente fermati che tutti gli accettino senza frapporre resistenze
E che essendo divenuti patrimonio di tutti dai conservatori ai comunisti non ci sarebbe più bisogno di partiti e gruppi liberali a tutela della bontà e della originalità del marchio
Su questo tema che riguarda il presente
Ma soprattutto il futuro del movimento liberale e necessario qualche approfondimento
Il risveglio dal sonno della ragione
Che aveva prodotto i mostri del totalitarismo di destra e di sinistra e i mostriciattoli dell'assistenzialismo dello statalismo inefficiente i mali oscuri del Welfare State
Non ha prodotto un contemporaneo risveglio di consapevolezza ed analisi sui vari nuovi problemi della società in marcia verso la boa del secondo millennio
L'adesione ai principi liberali appare da parte di molti orfani e vedove dell'ideologia come la forzata ultima spiaggia da proprio dopo essere stati sullo Gianatti dai comodi di marxisti o socialisti
Una scelta definitiva più subita che cerca una decisione minimalista poche idee guida o tutt'al più il riconoscimento del valore formale di un metodo un concordare su alcuni concetti la laicità dello Stato il mercato la tolleranza
In un'accezione generica sfocata che non può certo rappresentare il faro di una incisiva cultura politica
In una siffatta accezione riduttiva risulta così troppo facile non potersi non dire liberali
Convertiti dell'ultima ora ignorano invece la ricchezza e la complessità delle concezioni liberali che consentono di dare risposte via via più aggiornate a problemi vecchi e di affrontare con decisione quelli nuovi che la società del postindustriale propone
D'altronde
Come ci ha ricordato Dahrendorf a Pisa qualche settimana fa in occasione del congresso dell'Internazionale liberale
Il liberalismo un processo permanente un processo con il quale gli esseri umani esplorano nuove possibilità per più persone di tanto in tanto questo processo richiede un nuovo impeto per dare adesso un nuovo impulso e l'ultimo decennio del ventesimo secolo e uno proprio di questi momenti
Dalla capacità che un partito che si definisce liberale mostrerà di analisi e traduzioni in battaglie concrete dei fenomeni sociali
Discenderà la sua unica legittimazione ad inserirsi nel solco di una lunga tradizione e la sua legittimazione ad assumere la guida del cambiamento
Questa miscela suggestiva
In questo match tra riaffermazione ridefinizione di vecchi principi e di risposte nuove da ricercare per problematiche assolutamente originali stava persistente attualità e necessità del liberalismo realizzato
C'è tuttavia un fraintendimento
Riecheggiato nelle riflessioni culturali degli ultimi tempi
E quale sarà opportuno sgombrare il campo
Convinzione che liberalismo sia rappresentabile semplicemente come un complesso di regole formali come opera d'ingegneria geniale ma priva di anima
Neutrale quanto la scelta dei valori insomma un mezzo di cui è utile a valersi ma in vista di Fini sui quali liberale nulla sa origini a polemiche divampate in questi giorni e tra l'altro con uno splendido lucido intelligente intervento di Zanone su ventiquattro cioè con la polemica sulle colonne dei giornali dopo uno Couto osservazione di Galli della Loggia a proposito di una presunta cultura delle indifferenza morale prodotta dal liberalismo
In realtà
Se si vuole correttamente intendere la natura del liberalismo si dovrebbe piuttosto parlare se mi si lascia passare l'espressione di cultura della differenza morale e di una etica della differenza come conseguenza dell'elevazione
Della differenza della diversità avaro risse che caratterizza ogni liberalismo consapevole e non parziale
Invece viene riproposta in modo ricorrente l'immagine di un liberalismo esile indifferente a scelte di valori rispetto alle quali tutto va bene
Ma è davvero indifferenza quella del liberalismo o non piuttosto per dirla con Ortega e Gasset suprema generosità
In realtà il nostro liberalismo è quello della splendida definizione né ovviamente impero della legge come condizione per l'anarchia degli spiriti
Laddove risulti esplicitata l'essenza del liberalismo che non è solo legge ma è anche insieme spirito
Ma il nostro liberalismo e anche altro
E convinzioni o per cercare risposte liberali al nuovo che cresce ovunque e all'antico cui non è stata ancora fornita risposta
C'è innanzitutto di favorire una domanda insiste inesistente di diritti umani e civili in tutto il mondo che non coinvolgono solo Paesi comunisti o del Terzo Mondo ma che riguardano da vicino anche le società all'Occidente
Basti pensare agli ostacoli che ancora si ergono sulla strada dell'effettiva eguaglianza dei diritti per la donna delle minoranze razziali etniche e religiose
Ma anche in quei settori due passi in avanti sono stati compiuti non va mai dimenticato che i diritti dell'uomo e del cittadino non soltanto non sono mai completamente realizzati ma soprattutto non sono mai realizzati una volta per sempre
Anche altre esigenze sollecita una più forte ed incisiva presenza liberale
Spazi nuovi di discussione sono stati aperti
Dei rischi e viceversa dalle potenzialità espansive con cui la libertà deve confrontarsi incontrando sul suo cammino la scienza e la tecnologia
A fronte di grandi potenzialità e se comportano oscure minacce per gli individui
è sufficiente pensare alla manipolazione dell'ingegneria genetica che conferisce un potere immenso sulla mente e sulla vita stessa dell'uomo
Senza una saggi la propria Ata canalizzazione supervisione delle nuove potenzialità l'ingegneria genetica può trasformarsi in un virus mortale per la libertà
Ed anche per le innovazioni tecnologiche ci mettono di fronte ad un duplice binario divenire strumento per arricchire le opportunità di conoscenza e di libertà
O divenire il mezzo per violare l'intimità dell'individuo rendendo possibile il controllo e lo spionaggio tecnologico ed agevolando così il compito tutto dell'ISMETT di ogni colore più o meno dichiarati
Ma d'altronde
Le potenzialità distruttive
Ho limitative della libertà non soltanto in luce nel novità della scienza dei progressi delle tecnologie ma sopravvivono anche in quegli strumenti lo Stato in primo luogo
Pensati all'opposto per affermare d'allargare gli spazi di libertà di una comunità
Gli ultimi decenni
Si è assistito ad un progressivo e inarrestabile dilatarsi dell'apparato dello Stato delle sue funzioni anzi lo Stato ha finito col divenire un fine esso stesso comprimendo la libertà della società civile
Alla reazione a questo fenomeno degenerativo sketch peso trova sintesi nello slogan più società e meno Stato
Rischia di divenire uno di quei luoghi comuni uno di quei punti di riferimento generico e multiuso di cui segnalavo prima il pericolo la sfida che abbiamo di fronte invece noi liberali l'abbiamo chiaramente indicata già nell'ottantuno con l'appello di Roma quando fu segnalata la necessità di raggiungere l'equilibrio tra l'intervento e la non interferenza dello Stato
In altre parole ha necessità di una diversa definizione e di un differente equilibrio tra lo stato e la società
In effetti
Come ci ha ricordato ieri che la Consulta liberale di Mila no
Il liberalismo insieme una concezione dello Stato ed una concezione dell'individuo queste e la sua inesauribile ricchezza è questa e la sua vitale e creativa ambiguità
Ma se questo è vero
Sotto entrambi i profili possiamo affermare che questi italiani non è affatto liberale e tanto meno può vantare una classe di dirigenti liberali
I liberali sono semmai vittime di un'operazione di plagio che in realtà è finalizzata alla nera enunciazione del liberalismo e al rifiuto ben più forte interessato a tradurlo in atti politici concreti
Ah se questa operazione è stata posta in atto questo deve rassicurarci sulla forza direi addirittura eversiva che liberalismo rappresenta per i custodi di un sistema di conservazione dell'esistente
Possiamo quindi affermare
Che sia sotto il profilo della concezione liberale dello Stato
Sia sotto quello della concezione liberale dell'individuo ancora una volta per dirla con Amendola questa Italia non ci piace
Così
Alla luce di una nostra concezione dello Stato
La sovrapposizione di interessi particolari
Siano essi espressi da singoli o da gruppi e corporazioni a danno degli interessi generali
Ha lentamente frantumato spirito di servizio istituzionale senso dello Stato imparzialità della pubblica amministrazione
Quotidianamente un liberale avverte
Le offese che lo Stato di diritto subisce da un sistema sempre più dominato dalle lobby dagli apparati clientelari dall'arbitro del favore piuttosto che dalla certezza della soddisfazione di un diritto
Quotidianamente un liberale avverte
Alla luce della sua concezione dell'individuo che questa società corporativa e disegnata immagine e somiglianza bikini ottiene i privilegi
Per chi deve entrare
Per i giovani per i non occupati per chi non si piega come dice spesso l'amico Stefano De Luca per chi è insofferente ai mille impedimenti burocratici procedurali la prospettiva è soltanto quella di restare fuori
Allo stesso modo restano fuori le legittime aspettative degli individui alla tutela di quegli interessi diffusi
La cui titolarità e di ognuno di tutti e che la miopia di una classe dirigente lasci in gestione esclusiva a frange che li confinano del ribellismo nostalgico come per esempio evidentissimo nel caso dell'ambiente
Allora
In un'Italia in cui lo Stato sociale è in realtà uno Stato clientelare che si perpetua e s'ingrassa a spese dei contribuenti in cui la trasparenza della vita pubblica uno slogan per conventi
In cui ha l'enorme peso della burocrazia non corrispondono servizi adeguati
In cui ancora la tutela del singolo cittadino dagli abusi del produttore del monopolista e la stessa libertà di accesso al mercato rappresentano al più un optional c'è un grande spazio per il nostro liberalismo
Sta a noi però
Soprattutto Stanovoj
Trovare la capacità
Di tradurre in battaglie politiche dentro e fuori il Parlamento dentro e fuori i consigli comunali dentro e fuori il partito la nostra originale e vitalissima carica di libertà
Se tutto questo è vero
La nostra autocritica deve essere anche spietato
Ormai da anni
Giochiamo sulla nostra pelle il tormento dell'autoflagellazione e di converso perdiamo il gusto da nostri rinunciabili rendita politica culturale
Dobbiamo convincerci che non è con i tatticismi interni ed esterni che potremo rilanciare il nostro ruolo nella società ed invertire un trend di consenso non positivo
è necessario mettere in discussione con coraggio il nostro modo di operare e in primo luogo il nostro modo di essere
Un partito che voglia riformare le istituzioni in senso fortemente liberale
Deve dimostrare la propria capacità di avviare il processo di rinnovamento dal suo interno
Ma non si tratta come direbbe qualcuno di problemi organizzativi
La riforma del partito
La sfida per farne finalmente un partito aperto alla società civile il partito dei cittadini e della società civile non è un problema organizzativo è un problema politico
Ed è lo strumento per riaffermare
Dopo un periodo troppo lungo di Stanca la nostra diversità da un sistema politico ed economico che non ci appartiene perché non è liberale se non nominalmente
In questo senso vi invito invito membri a persona
Ad astrarre dei propri interessi locali o personali la valutazione che andremo a fare delle proposte della Commissione sullo Statuto
Non ci serve
Un compromesso per modificare qualche comma dimostrato sui con l'esperienza di difficile applicazione pratica
Si tratta di avere il coraggio di smantellare per primi una forma partito che vecchia per tutti e che per di più completamente estranea alla nostra cultura
Si tratta di dotarci lo strumento che non ci faccia più porre la domanda tante volte ripetuta
Chissà se su questa posizione gli elettori liberali sono d'accordo con noi
Infatti
D'ora in avanti gli elettori liberali devono diventare i veri protagonisti del partito
Si tratta di dotarsi di uno strumento che ci liberi dal peso degli interessi consolidati delle baronie locali degli apparati espressione ridicola in casa liberale
Degli incaricati di scatole vuote
E che sia finalmente in gradi invece di garantirci decisioni rapide ed incisive sui grandi temi della politica che giorno dopo giorno ci scorrono davanti
Senza dover più subire condizionamento dalla cosiddetta opportunità politiche
Insisto su questi concetti
Perché le più recenti esperienze
Dalla partecipazione al Governo Goria presenti
Mi conferma la convinzione che mai come in questo caso le questioni di forma le nostre regole del gioco hanno un rilevantissimo peso nella sostanza delle nostre decisioni politiche
Nuove regole del gioco
E nuovi strumenti di lavoro per rendere più attiva più presente più collegata alla periferia
Per superare la logica delle paralizzati Joni delle paralizzanti neutralizzazione reciproche per superare l'attribuzione degli incarichi secondo criteri lottizzatore interni
Per scegliere la classe dirigente sulla base solo dell'omogeneità politica della competenza e delle capacità dimostrate che devono essere costantemente verificato
Abbiamo il dovere
Di favorire la promozione di una nuova classe dirigente dentro il partito e facilitare le situazioni di ricambio
Ma per farlo dobbiamo tutti spogliarci degli egoismi dei particolarismi ed avviare un profondo riferendo ricco ripensamento di tutti gli organigrammi nazionali e locali
Senza riconoscere neanche a chi vi parla rendite di posizione e diritti di esclusiva intoccabile
Per mettere mano alla nostra piccola rivoluzione copernicana
Bisogna ritrovare però la voglia di lavorare spalla a spalla al rilancio e all'autoriforma per questi il ritorno ad un clima disteso ed amichevole il nostro modo di rapportarci diventa una precondizione fondamentale
Non possiamo diventare l'avanguardia del rinnovamento della politica se non ritroviamo il gusto di sottolineare quanto ci tiene insieme e ci fa tutti nello stesso modo partecipi di uno stesso destino
Per questo a luglio abbiamo proposto di avviare anche nei rapporti interni una fase nuova unitaria nella chiarezza delle posizioni nel riconoscimento delle legittime aspirazioni di tutti nella garanzia di un ruolo per tutti nel rilancio del partito
Un processo che si avvia non senza difficoltà
Ma cacce premesso di rimuovere già molte delle tossine accumulate nel nostro organismo con le vicende di questi ultimi anni
Un processo che deve continuare
E che deve essere tanto forte da superare diffidenze personalismi e farci mettere tutti qualcosa di nostro per arrivare al risultato
Si tratta di un processo che dobbiamo portare a compimento
E non solo per quanto dovremo fare al nostro interno precedenti legami una cultura vecchia superata
Ma anche e soprattutto per essere attrezzati in modo nuovo alle sfide che vengono da un quadro politico in continuo movimento
Abbiamo già
Nel Consiglio nazionale di luglio
Analizzando i principali fattori di novità che caratterizzano questa fase
Che quindi ricordo brevemente per punti prima di valutare quale dovrà essere il nostro posizionamento rispetto a quanto sta accadendo
Il giro di pochi metri abbiamo registrato l'incrinarsi dell'unità politica dei cattolici che la Chiesa non sembra più disposta a difendere con un doppio
E l'avvio di un processo di riequilibrio rapporti di forza a sinistra che costringe il PC ad arroccarsi qua cambiamo radicalmente
E ad una prima valutazione almeno nominale
Possiamo riconoscere che i comunisti cerco di muoversi pur con mille contraddizioni su questa seconda strada e sarebbe ingiusto non valutare in tutta la loro novità le affermazioni di Occhetto
Che parla di libertà individuali da privilegiare rispetto ad una concezione statalista di stampo operai sta ormai superati
Al centro
Godere di queste difficoltà in parte dopo averle prodotte la montante avanzata socialista che cerca di strappare l'egemonia a sinistra da un lato la centralità del sistema la Democrazia cristiana dall'altro
Un gioco ambizioso che il Partito socialista porta avanti con metodo anche se costretto coltivare un certo tasso di ambiguità che gli permette di instaurare rapporti preferenziali vuoi con gli integralisti di Comunione e Liberazione
Vuoi con la protesta verde libertari
Che gli consente di lanciare Amato in avanscoperta verso i liberaldemocratici e di continuare a far balenare del PC illusione dell'alternativa
Questo sgomitare socialista che pure ha dato lusinghieri risultati elettorali
Ha avuto un prezzo che a nostro avviso Craxi deve esprimere tra le poste negative del suo bilancio
L'affievolirsi del rapporto di solidarietà laica e la fine della stagione riformatrice dell'Ibla
Che aveva trovato espressione sintetica della formula di coagulazione pentapartito
Probabilmente il brio salite è stato costretto a questo preoccupato di accentuare la sua pressione a sinistra in vista di un possibile sfondamento elettorale nei confronti del partito comunista
D'altro canto impegnato in una situazione di confronto competitivo con la Democrazia Cristiana
Non più e non tanto sul disegno di modernizzazione quanto piuttosto sulla prospettiva di strapparlo la centralità del sistema nel frattempo cercando di Rho delle sempre maggiori spazi di potere
Ma non si tratta di un fatto positivo e sicuramente non serve a rendere più spedito il cammino delle riforme necessarie per fare di questo Paese una componente importante del processo di integrazione europea
Il risultato che per ora conviene ad entrambi i duellanti
E che il tradizionale di Polaris moto il maggiore partito dalla coalizione il maggiore partito dall'opposizione è stato sostituito da un bipolarismo tutto interno alla coalizione di governo
Dobbiamo dirci chiaramente
E farlo capire i nostri alleati di oggi a Craxi e De Mita
Che a lungo andare per i laici e non solo per i liberali l'aria del Governo a cinque potrebbe diventare irrespirabile
A meno che non ci si rassegni come noi non ci rassegniamo a ruolo sempre perdente del paciere o a quello subalterno del satellite
Sta allora nove cercare di rompere l'accerchiamento e saper collocare l'area liberaldemocratica
Nel nostro Paese come in tutte le democrazie occidentali in una posizione realmente centrale
Una posizione che ponga le premesse per un sistema sbloccate tripolare in cui siano presenti un blocco riformista ed uno conservatore popolare ed in cui la componente liberaldemocratica divenga l'ago della bilancia
In grado di determinare le maggioranze e di garantire comunque rispetto di alcuni valori imprescindibili come la laicità dello Stato a libertà del mercato il sicuro ancoraggio con l'Occidente
Ma per farlo è necessario che i liberali
Rivolgono a Democrazia Cristiana la stessa sfida del riequilibrio
Che Craxi con il Midas avviato nei confronti del partito comunista
Dimostrando tra l'altro che se si è portatori di un chiaro disegno strategico si può mettere sottosopra anche l'immutabile scenario della politica italiana
La DC deve essere incalzata e costretta a partecipare al processo di Europa e Hooper Rizzo azione del Paese
Facendo così esplodere le contraddizioni di chi pretende di guidare una grande democrazia postindustriale continuando da servirlo a logiche corporative ed assistenzialistica
In questo senso i liberali devono considerare istruttiva la vicenda del voto segreto
Che ha prodotto il caos nella Democrazia cristiana perché l'ha costretta a scegliere tra istituzioni moderne e sistema consolidato di interessi tra la sua stessa legittimazione al governo e la difesa di superate rendite di posizione
Se questo è vero
La sfida che dobbiamo portare a Democrazia Cristiana
Consiste proprio nell'attaccare i cardini del sistema di potere dici che poi sono i nodi per i quali passa la ritardata modernizzazione del Paese
In questo senso
La battaglia sul risanamento la finanza pubblica
Se reso indifferibile dal pelo dalla montagna costituita dal miliardo di miliardi di debito pubblico
E anche uno dei punti di attacco nei confronti di un sistema politico ed economico che per anni ha scaricato sui contribuenti i propri regolamenti di conti e il costo enorme
Delle proprie clientele dei propri privilegi e che ha mortificato ceti ed intelligenze potenzialmente liberali
Ma è anche necessario orientare
La risorsa pubblica al versante dello sviluppo
Correggere le modalità di intervento
Ed ottimizzare l'interazione fra Stato ed economia incidere in sostanza sul come dell'intervento dello Stato
Attraverso la riduzione della sua presenza in vicende in cui sua presenza non ha nulla da considerarsi strategico
Determinare quindi la presa di qualità dell'intervento in quei settori in cui ormai la coscienza dei disservizi si lega sempre di più la rivolta degli utenti
Chiamati a sostenere con sempre maggiori carichi tributari una macchina che fornisce supporti e servizi da Terzo Mondo
Si tratta quindi accompagnare gli interventi in materia economica un ampio ventaglio di riforme istituzionali
Che non guardino soltanto al funzionamento del Parlamento del governo ma anche quella pubblica amministrazione centrale e locale ed alla tutela dei nuovi diritti di libertà
Una riforma che ponga al centro la figura del cittadino ribaltando la logica secondo la quale questi che esiste in funzione delle istituzioni
Si tratta di un principio chiave valido da sempre ma che oggi assume un rilievo ancora maggiore nel momento in cui i crash la quantità la qualità e la diversificazione delle aspettative di un Paese in preda rapida evoluzione
Mentre le istituzioni rimangono ferme subendo un progressivo processo di invecchiamento
Bisogna aggiungere un nuovo capitolo nostro impegno
Quello che riguarda il ridimensionamento dalla pubblica amministrazione nell'attività dei cittadini eliminando il qua Cervi voti inutili regolamentazioni su materie di scarso rilievo dal punto di vista l'interesse pubblico
Per questo dobbiamo lavorare per semplificare drasticamente le regole di comportamento dalla pubblica amministrazione
In modo da consentire al cittadino di orientarsi chiaramente e di evitare il ricatto della concessione di un favore il luogo della situazione di una legittima aspettativa
Semplificazione delle procedure decentralizzazione partecipazione sono i punti d'attacco per smantellare lo Stato burocratico arbitrario e corporativo
Un disegno complessivo
è una sfida che ha bisogno di approfondimenti ed i contributi più vari
Ma che dimostra come tutto si tenga nel riferimento generale dell'Europa
Risanamento ripensamento del Welfare State Alitalia e ridefinizione della sfera di intervento pubblico riforma complessiva dello stato e della pubblica amministrazione
A ben vedere
Questo disegno può essere comune ad una precisa area culturale politica
Europeista riformatrice laiche libertarie e può venire a coincidere con le esigenze e le aspettative dei segmenti emergenti della società italiana
Questo progetto può e deve coinvolgere anche le altre forze liberaldemocratiche già a partire dalle elezioni europee
Mettiamo da parte le strategie politiche divergenti particolarismi e tentativi di demonizzazione e lavoriamo insieme alla costruzione di un potere di un forte polo progressista e liberaldemocratico
Con la consapevolezza
Che se qualcuno non avrà il coraggio di questa scelta i liberali anche da soli si proporranno il compito di svolge un ruolo trainante per il raggiungimento di questo obiettivo
Attrezziamoci quindi e prepariamoci fin da oggi alla campagna elettorale per le elezioni europee
Sono le ultime prima dell'integrazione dei mercati del novantadue che sarà una scadenza vitale per il nostro Paese come per gli altri paesi europei una scadenza che costringerà tutti ad avere comportamenti più liberali e quindi ad essere più liberali
Una grande opportunità
Dobbiamo come liberali e dai liberali saper raccogliere e il partito deve mobilitarsi ripeto da oggi nella preparazione delle liste nella ricerca dei candidati nella preparazione dei programmi se nelle settimane avvenire nei mesi prossimi si verificheranno le condizioni paralizzare più ampie convergenze ne saremo lieti e lavoreremo per renderle utili ed efficaci
Ma la condizione possibile per queste eventuali convergenze è che il partito si muova da subito con orgoglio autonomamente con ostinazione che sa trovare nelle battaglie difficili
Si tratta la strada ambiziosa
Ma che può essere vincente ma sta a noi trovare la forza e il coraggio per percorrerla fino in fondo per lavorare ad un progetto liberale senza etichette senza aggettivi Kenenisa Visco nel messaggio
In questo senso
Nessuno nega legittimità dentro il partito ad una posizione liberale di destra che c'è nel partito c'è sempre stata
Ma non possono segnalare il rischio e per certi versi di utilità il rischio perché non è difficile il passo verso la demagogia il populismo e a volte l'indifferenza o peggio l'intolleranza
E la sostanziale inutilità perché non ci serve incanalare la nostra idea nel solco riduttivo delle etichette a potenziare invece la nostra azione il nostro essere liberali
Semmai più che con gli aggettivi con degli avverbi di modo intransigente mente e radicalmente liberale
Troviamo insieme la capacità disturbare il manovratore e saremo all'avanguardia di un processo politico che ci porta in Europa
Cari amici
Abbiamo di fronte a noi
Nesi di duro lavoro politico
Ma c'è troppo spesso attorno a noi
Un senso di stanchezza di torpore
Divenuta abilità diciamo in una parola di sfiducia
Troppo spesso ci chiudiamo coltivare il piccolo orticello dei nostri interessi intimoriti quasi dalla nostra sfida globale a diventare forza cerniera del sistema politico so bene so bene le difficoltà in cui si dibatte la periferia gli scarsi collegamenti con il centro inadeguatezza delle nostre strutture
So bene il senso di solitudine qualche volta disperata denoti segretari di sezione
Ma conosco anche la cocciutaggine del sono liberale che è il sogno di una minoranza ma proprio per questo è un sogno fatto di orgoglio di rigore morale di tradizione ritroviamo tutti assieme la nostra cocciutaggine
Trasformiamolo in entusiasmo per la battaglia politica senza timore di sentirci DiVersi
Andiamo avanti
Con lo spirito che ci animò nel settantasei il momento dei più difficili della storia del nostro partito
E che fu il motore della ripresa dello sviluppo del Partito liberale
Io continuo a crederci
E non voglio nemmeno per un giorno rinunciare alla nostra grande speranza
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