Intervista a Lucio Caracciolo sul quaderno speciale di Limes dedicato al Vertice di Copenaghen sul clima

Radio radicale siamo con Lucio Caracciolo il direttore della rivista Limes che dedica un quaderno speciale
In questi giorni in edicole Libreria al vertice sul cambiamento climatico e si tiene a Copenaghen tra poche ore praticamente il titolo è il clima del G due il sottotitolo o Stati Uniti e Cina affossano Copenaghen
Poi però il primo articolo che compare sulla rivista firmato da tre esperti
Center for America in progress elenca una serie di falsi miti sul dopo Kyoto e spiega che in realtà il vertice di complicata Copenaghen
Info sostanzialmente non fallirà perché se ci si aspetta impegni definitivi questi non ci saranno ma insomma sarà un passo perverso poi successivi aggiustamenti come Stato d'altra parte anche per Kyoto Lucio Caracciolo è così
Ma dipende di qual è l'obiettivo che uno si pone serie Copenhagen doveva essere una conferenza che potesse fissare o promuovere la fissazione di un trattato internazionale
Sulla limitazione delle emissioni beh allora in quel caso effettivamente Copenhagen ma è un fallimento
Se si immagina che queste conferenze servono a fare delle promesse che poi naturalmente non possono essere verificate perché sono riferite a tempi spesso molto lontani beh allora è un successo
Uno degli articoli scritto da Gianni Silvestrini del Kyoto Club si sofferma su alcuni aspetti del cambiamento climatico anche sul dibattito il
Il principale tema in questo momento anche per gli scandali usciti che vengono dagli Stati Uniti e che riguardano proprio la ricerca sul clima e se il cambiamento climatico dipenda dall'uomo in quale misura poi sostanzialmente
Su questo che ci può dire cioè il dibattito scientifico di questi dieci anni ha fortemente condizionato il dibattito politico su questo tema
Ma ovviamente dal punto di vista scientifico non ho nulla da dire perché non ne ho la minima competenza
Come lettore di giornali devo dire che sono un po'colpito dalla scarsa trasparenza di questo dibattito fra scienziati
Che è diventato quasi una guerra di religione in cui sono in gioco interessi economici e credo accademici piuttosto corpose
Ciò detto mi pare che ci sia un consenso dominante sul fatto che vi sia un riscaldamento della temperatura in atto che questo riscaldamento sia ascrivibile all'uomo e in particolare le sue attività industriali
E quindi se questa è il problema è se questa è la causale bisogna agire su questo cioè sulle emissioni di gas serra o climalteranti come si dice
E questo significa evidentemente lavorare soprattutto sulle tecnologie che possono limitare queste missioni
Il tema dell'energia il tema quindi delle risorse energetiche un'altra delle cose di cui si è parlato molto in questi anni e il tema del picco del petrolio secondo alcuni osservatori vicino anzi è già stato superato secondo altri in realtà le tecnologie
Consentiranno di sfruttarlo meglio e di
Trovare quello che in questo momento è ancora difficile da estrarre secondo le come stanno le cose
Stanno che sicuramente per i prossimi decenni le nostre economie andranno ancora largamente a petrolio e più in generale combustibili fossili
La questione del piccolo è una questione largamente dibattuta che a mio avviso ha comunque una decisiva componente economica cioè il problema lo sarà quando il petrolio finirà in senso fisico ma quando finirà la convenienza ad estrarlo
Perché il prezzo sarà evidentemente troppo alto rispetto ai ricavi possono trarre certi il le alternative allora da una parte il ritorno al nucleare se ne parla anche in Italia anche se poi
Le prospettive di vedere centrali nucleari dei prossimi anni sono
Lontane anche perché non avevano nemmeno i soldi per farlo dall'altra però ci sono anche le altre fonti energetiche e quindi torna in ballo il gas voglio occupate anche della disputa tra
Stati Uniti Europa e Russia sul South Stream sul Nabucco ci vuole spiegare meglio di cosa si tratta
Sì ci occupiamo realtà anche del nucleare italiano con alcune opinioni abbastanza opposte sul tema ma per quanto riguarda la questione di South Stream c'è un problema geopolitico molto importante
E cioè che gli Stati Uniti non vogliono una eccessiva interdipendenza fra Europa Russia fondata sugli idrocarburi e quindi sono contraria son Stream che dovrebbe incentivare questa interdipendenza
Sponsorizzano un progetto europeo Nabucco che però a una grave lacuna cioè ai tubi ma non ha negato
E quindi costruire un gas tutto senza avere del gas da veicolare verso il consumatore è un'impresa economicamente piuttosto difficilmente sostenibile
Europa sostiene che sono stime Nabucco non sono alternativi ma sono complementari cercando anche di rassicurare gli Stati Uniti hanno ragione secondo me
è una posizione tipicamente europea
Senta l'Europa appunto questa sul
Tipica posizione si trova al vertice di Copenaghen di nove e mezzo non a caso voi parlate di G due tutti dicono sono stati uniti e Cina che si giocheranno questa partita e l'Europa pur essendo un continente così importante economicamente periodo e popolazione anche per i soldi e l'impegno che mette su su questo fronte quello del del cambiamento climatico visto che
La Borsa europea degli scambi quella che funziona in termini di soldi meglio non riesce a essere protagonista torniamo a un vecchio discorso ma insomma vale la pena di tornarci Caraccio
C'è un discorso probabilmente reso ancora più evidente dalle recenti nomine europee va rompere i piuttosto che la baronessa inglese
Non possono minimamente a rappresentare una voce europea sulla scena globale tanto meno nei confronti di America e Cina
America e Cina sono rispettivamente il secondo il primo ormai i Paesi quantità di emissioni
E quindi sono i più decisivi Bay più responsabili
Di questo situazione e anche delle possibili soluzioni che se ne possono trovare
Noi europei possiamo fare dei proclami possiamo stabilire delle date
Peraltro non vicine
Costruire dei parametri su questo ma alla fine la parola ci viene sottratta dei protagonisti
Un'ultima cosa Limes sempre interessante perché ricca di contributi anche in interessanti per i lettori perché non si soffermano solo sulle cose più superficiali che c'è un articolo dedicato al Mar glaciale Artico che è uno snodo importante proprio in questi anni anche se se ne parla poco ci vuole spiegare
Sì questo è un aspetto molto interessante della questione climatica sotto il profilo geopolitico per alcuni Paesi in particolare per quelli dell'Artico riscaldamento se effettivamente c'è
è una cosa positiva nel senso che è libera lo sfruttamento di risorse in particolare ma non solo di idrocarburi che giacciono nelle profondità marine dell'Oceano Artico e che diventerebbero più disponibili e anche più accessibili
Nel caso in cui lo scioglimento dei ghiacci proseguisse nella maniera in cui sembra proseguire quindi Paesi come gli Stati Uniti il cane dalla Danimarca in quanto titolare della sovranità Solaro in Groenlandia ancora per poco temo
Per la Norvegia e ovviamente la Russia sono i Paesi che possono trarre maggior profitto in quella zona dello scioglimento dei ghiacci
E quindi in qualche modo anche uno scenario per cui il lo scioglimento dei ghiacci e cambiamento climatico l'innalzamento della temperatura il ritorno della Groenlandia al suo essere terra verde non sarebbe lasciare così catastrofico per il pianeta
E il problema è che non esistono scenari catastrofici per il pianeta esistono scenari diversi a seconda delle Regioni delle aree della di Turrini
E naturalmente anche dell'economia
Per esempio anche per i peli artici da una parte ci sarebbe questa disponibilità di risorse e dall'altro ciclo scioglimento del perno accosta avrebbe sicuramente un impatto ambientale devastante in molte parti della Siberia per esempio
Quindi c'è sempre una doppia faccio anche per i privati non si può parlare di pianeta si può parlare di pianeti
E non potevamo concludere meglio con il direttore di una rivista e geopolitica come Lucio Caracciolo numero quaderno speciale dedicata al clima grazie Caraccio voi