13 DIC 2009
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:08 Durata: 1 ora 50 min
A cura di Enrica Izzo e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 13 dicembre 2009 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 50 minuti.

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  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Il tema giustizia nella politica italiana. L’union sacrée anti-berlusconiana che va da Cuffaro a Bersani, passando per l’Italia dei Valori. L’annunciato discorso di Silvio Berlusconi
    17:08 Durata: 3 min 11 sec
  • Pannella: Noi vogliamo impedire che sia un crollo, perché un crollo sarebbe un crollo del Paese. Vogliamo salvare qualcosa, non con delle destre e sinistra di regime, ma lo possiamo fare organizzando una credibile alternativa. E una alternativa senza autentica, storica alterità, non si costruisce

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Noi abbiamo una situazione nella quale o stabiliamo che il nostro Paese, gli italiani, sono non solo una massa di pervertiti, oppure ci deve essere una spiegazione se in fondo i sondaggi che di impopolarità ne guadagnerà solo tra quelli che sono contro di lui, ma non mi pare che aumentino. E allora questo vuol dire semplicemente che la deflagrazione del regime non riusciamo ad impedirla. Noi vogliamo impedire che sia un crollo, perché un crollo sarebbe un crollo del Paese. Vogliamo salvare qualcosa, non con delle destre e sinistra di regime, ma lo possiamo fare organizzando una credibile alternativa. E una alternativa senza autentica, storica alterità, non si costruisce. E questo credo che venga dimostrato da quello che accade con gli Italiani. Noi stavamo allo zero per cento di consensi alle ultime elezioni; siamo andati due volte in televisione e abbiamo ottenuto 700mila voti. Dobbiamo essere grati di quanti ci hanno ascoltato; io sono grato e mi ritengo responsabile verso i nostri elettori, di centro-destra anche un tantino di più di quelli di centro-sinistra che non hanno dovuto fare un grande sforzo. In questa situazione a Bersani la televisione rende servizio, perché lui rende bene televisivamente; è simpatico e serio, e la televisione gli rende servizio. Anche perché è necessaria questa opposizione a quel potere, e viceversa. Però è l’ora di dirglielo: lui è più efficace quando parla di problemi economici e sociali, continua a sparare su questo. Ho capito, ma i diritti umani in Italia? E i problemi detti ‘etici’? Io sconsiglierei perfino a Fini - se me lo chiedesse, e non abbiamo occasione di chiederci nulla - di sottovalutare la forza di ‘Volontè’, tra virgolette. Perché Volontè è una spia di una situazione, ma l’Udc è quella formazione che insiste molto sul suo carattere cattolico, ed è la formazione che dice di non fidarsi di nessuno né nel Pd né nel Pdl. L’allarme è forte, perché anche sulla giustizia si va avanti, però sui singoli episodi. E diamo atto che il Pd oggi sembra più pronto a reagire ad alcune cose, ma sul piano della riforma, che alla base di tutto ci debba essere una interpretazione della proposta-Violante, francamente non mi pare bastevole. Io dico che l’antiberlusconismo, l’opposizione a lui, serve a Berlusconi, quando è fatta senza una idea forza che non sia quella del ‘bisogna mandarlo via’. Il che è anche vero, ma bisogna mandarlo via come espressione di un regime che non è stato costruito da lui. Berlusconi e il paese sono in un’autostrada in discesa, senza freni; mano a mano che si va avanti la velocità aumenta e le possibilità che si finisca nel baratro aumentano
    17:12 Durata: 7 min 2 sec
  • Il caso Cosentino e il precedente Tortora: Credo che sia fondamentale che quanti più ascoltatori di Radio Radicale possano ascoltare la dichiarazione di voto scritta di Maurizio Turco

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I rapporti tra radicali e ‘cattolici’ nel centro-destra fino al 1996. Oggi il problema si ripropone con la sinistra. Ma i radicali sono soli contro tutti? Per la verità possiamo constatare che ci troviamo ‘isolati’, ma ‘soli’ no. Lo diceva di noi Sciascia. Noi, dopo un sessantennio partitocratico, abbiamo un certo livello di resistenza nel popolo, con i sintomi che conosciamo, a partire dal caso Welby. Credo, onestamente, che se fossimo ‘soli’ ci farebbero andare in televisione tutti i giorni. Quello che loro sanno è che la strada, il marciapiede, il Paese sono intimamente con i radicali. Con Annozero e tutti gli altri, voti a Berlusconi e nemmeno a Bersani non ne fanno perdere, mentre se andiamo noi rischiamo di farli perdere a tutti e due. La questione giustizia e l’iniziativa radicale. Il caso Cosentino. Pannella ricorda il precedente del caso Tortora. Credo che sia fondamentale che quasi tutti gli ascoltatori di Radio Radicale possano ascoltare la dichiarazione di voto scritta di Maurizio Turco. Il precedente della autorizzazione di arresto per Angelucci: La sinistra aveva taciuto un po’, votando - partitocraticamente - assieme al centro-destra. Al proposito degli Angelucci, Pannella nota: Se non sbaglio il Riformista da un paio di giorni è un po’ cambiato, è più tollerante anche rispetto al governo. In mezzo c’è giunta la notizia dalla magistratura pugliese che sono stati rinviati a giudizio assieme Fitto e Angelucci. Suggeriamo all’ottimo e splendido Aurelio Aversa di dare anche le dichiarazioni di Turco in occasione del suo voto favorevole - solitario - per l’autorizzazione a procedere su Angelucci
    17:19 Durata: 9 min 55 sec
  • Pannella e le dichiarazioni del premier sulla Consulta: Io chiedo perché, manifestamente, nei confronti miei l’obbligatorietà dell’azione penale continua a non essere fatta valere. Perché io da 20 anni ripeto qua che la Corte Costituzionale fa, quando le conviene, sentenze politiche e che per me è la suprema cupola del regime, cioè della mafiosità partitocratica. Il caso Umbria e il caso Lucania

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il Presidente della Repubblica Napolitano e la singolarità del suo comunicato venuto dopo le dichiarazioni del Premier Berlusconi sulla Consulta. Quali differenze ci sono con le dichiarazioni di Pannella? Io chiedo perché, manifestamente, nei confronti miei l’obbligatorietà dell’azione penale continua a non essere fatta valere. Perché io da 20 anni ripeto qua che la Corte Costituzionale fa, quando le conviene, sentenze politiche e che per me è la suprema cupola del regime, cioè della mafiosità partitocratica. Il caso della giustizia umbra: L’Umbria si sta scoprendo come un vero e proprio cesso, da tutti i punti di vista. Anche a livello di ambiente ci sono cose inaudite, e poi gli incidenti di lavoro. Ho sentito da RadioRadicale, su un altro piano che riguarda la società, che i morti per overdose nel 2007 o 2008 erano 32 a Perugia. Di più che a Milano. Questo cosa vuol dire? Significherà pure qualcosa, quanto in questa regione rossa c’è lo scandalo - più che in Toscana dove ci sono eccezioni e perfino l’Emilia dove ci sono stati sindaci di destra. E poi il caso lucano: Io affermo che in Lucania gli eventi di ieri, avant’ieri, etc., sono tali da ritenere pericolosa per l’Italia l’esistenza di quella classe dirigente che c’è lì, che compie costantemente e sempre più, con l’aiuto non sporadico della magistratura. Il precedente giudiziario di Marco Pannella a Muro Lucano. Quindi Maurizio Bolognetti ha assolutissimamente ragione, e siccome ho incontrato De Magistris brevemente a Bruxelles, adesso voglio vedere cosa fa su questo anche lui che aveva messo sotto inchiesta anche dei magistrati del luogo. Lo dico anche per i giornali lucani, se gli arriverà notizia: io affermo che settori dello Stato in Lucania costituiscono una vera e propria associazione per delinquere. Chiedo che i Pm del luogo, e non solo, dinnanzi a questo esercitino la loro azione penale. La mia accusa potrebbe essere quantomeno una calunnia, ma ora il processo me lo devono fare. Giuseppe D’Avanzo, i suoi esordi a Paese Sera e gli articoli odierni sul mondo della magistratura. Sulla Lucania vorrei aggiungere una cosa: o sono loro un’associazione per delinquere, o sono un’assemblea di imbecilli e incapaci. In entrambi i casi dovrebbero stare lì. Sono o delinquenti o incapaci di intendere e volere. Non vorrei che tutto continuasse solo con la storia radicale e Maurizio Bolognetti
    17:29 Durata: 17 min 57 sec
  • Il discorso di Berlusconi a Bonn: Ma qualche volta lo dico anch’io: non ci sta più di testa. Poi mi ricordo invece che non è questo, ma che lui ha delle persistenti ignoranze di cultura politica; che si aggravano perché in più si trova in un mare di guai, che si traducono in maggiori guai per il paese perché nel regime non c’è opposizione che non sia di regime. Radio Radicale, la convenzione e i finanziamenti all'editoria

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L’implosione del regime e il discorso di Silvio Berlusconi a Bonn. Pannella fa riferimento alle parole di commento dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che commentando le dichiarazioni del premier ha detto: Stavolta - ha detto Ciampi - ci sarebbe quasi da valutare se chi lancia questo genere di accuse sia davvero 'compos sui', vale a dire pienamente padrone di sé. Pannella a questo si riferisce: Onore a Ciampi, a questo punto, che ha usato il Latino. Ma qualche volta lo dico anch’io: non ci sta più di testa. Poi mi ricordo invece che non è questo, ma che lui ha delle persistenti ignoranze di cultura politica; che si aggravano perché in più si trova in un mare di guai, che si traducono in maggiori guai per il paese perché nel regime non c’è opposizione che non sia di regime. È una lotta, quella dell’opposizione, condotta in modo tale che non raggiunge credito nel Paese, malgrado che la gestione della Rai resta assolutamente bipartitica. L’atteggiamento dei media pubblici nei confronti dei radicali: La radio pubblica, che globalmente nella giornata ha più ascolti della televisione pubblica, sta già dando molto più spazio a Sinistra&Libertà, socialisti, che a noi. Loro sono pubblico. Per il Corriere della Sera sottolineo qualcosa ogni tanto, ma essendo privati possono fare quello che gli pare. I dati auditel di Radio Radicale. La convenzione tra Stato e Radio radicale. I finanziamenti all’editoria
    17:47 Durata: 10 min 9 sec
  • I convegni di Siracusa e di Racalmuto su Sciascia. La manifestazione radicale davanti al tribunale di Perugia per la vicenda di Aldo Bianzino

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I convegni di Siracusa e di Racalmuto su Sciascia. Questo tipo di ricerca non è apologetica; questi studi oggi traducono soprattutto alcuni gusti ma anche le intuizioni di Sciascia, di quello è attuale, di quello che parla e grida ancora oggi. La manifestazione radicale davanti al tribunale di Perugia per la vicenda di Aldo Bianzino: Molto bella la presenza con noi, oltre a Emma, della sorella di Stefano Cucchi. È lei che si è proposta, perché credo che non avessimo osato chiederglielo, rivolgendosi a noi. E sono contento che questo dibattito si arricchisce, con il futuro congresso di Nessuno Tocchi Caino che si terrà in un carcere. Il precedente del congresso del Cora presso la San Patrignano di Muccioli: Muccioli, dopo anni di scontri con noi, anche lui a suo modo cresceva. Quella cosa ebbe un altissimo valore simbolico, e anche pratico. Per la prima volta lui si preoccupò di rendere possibile a tutti i ricoverati di venire al congresso del Cora
    17:57 Durata: 7 min 50 sec
  • Il discorso del Presidente Obama in occasione della consegna del Nobel per la pace: Io prima dell’elezione dissi: si giudicherà la statura di Obama dinnanzi alle grandissime difficoltà che dovrà affrontare. Oggi è indubbio che la diplomazia americana, in giro per il mondo, ha l’ordine - e lo segue - di non porre più il problema dei diritti umani direttamente nel rapporto con le dittature. Anch’io sospendo però il giudizio, perché se una persona è di grande statura, io non pretendo di avere gli elementi per condannarlo

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il discorso del Presidente Barack Obama in occasione della consegna del Nobel per la pace. Naturalmente ci sono stati tutti quelli contenti di dire ‘Obama è come Bush’. Inizia a venire fuori questa cosa. E in effetti è bene essere attenti a questo. Io prima dell’elezione dissi: si giudicherà la statura di Obama dinnanzi alle grandissime difficoltà che dovrà affrontare. Oggi è indubbio che la diplomazia americana, in giro per il mondo, ha l’ordine - e lo segue - di non porre più il problema dei diritti umani direttamente nel rapporto con le dittature. Anch’io sospendo però il giudizio, perché se una persona è di grande statura, io non pretendo di avere gli elementi per condannarlo. È più probabile che io non comprenda bene, non comprenda il suo disegno e la sua forza. Però lui non può non sapere che la guerra in Iraq è stata di aggressione e superflua. L’auspicio di una evoluzione in Afghanistan: Sarebbe eccezionale se la cultura dell’oppio, presente lì, avesse uno sbocco altro rispetto a quello dell’illegalità. È la proposta nostra da anni. Esiste una domanda di anestetici nel mondo che servirebbero per la terapia del dolore. Il trattamento, sempre a Kabul, dei generali che commettono crimini, per errore o imperizia. Diventa fondamentale perché la popolazione possa apprezzare un po’ la differenza tra occupazione sovietica e occupazione nostra, della Nato. Ma lui (Obama) su questo non sta facendo niente. Sul piano di Iran e Pakistan voglio vedere quello che sta facendo. Ci vuole prudenza, se si è amici suoi. Gandhi e la guerra giusta nel discorso di Obama: Gandhi stesso diceva che quando ci si trova nella necessità di doversi schierare in una guerra, anche se si vince, in termini storici poi si pagherà caro perché è la vittoria di un momento. Il Medio oriente e l’Africa su Radio Radicale
    18:05 Durata: 13 min 9 sec
  • Le iniziative dei radicali alla Camera e il rapporto con il gruppo parlamentare del Pd.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Di fronte all’eventuale union sacrée, i radicali che fanno? Vedere cammello. Bersani sta andando molto bene nel parlare con convinzione e competenza dei problemi economici e sociali, mentre manca completamente il problema dei diritti umani. E su questo io un tantino sono spiaciuto a volte di alcuni toni, legittimi, del Presidente della Repubblica nei confronti del Vaticano. Credo sia la sua storia che a volte lo porta a sopravvalutare un Vaticano che, rispetto alla situazione italiana, ha molte divisioni. Le iniziative radicali in corso alla Camera: Prendiamo atto che Dario Franceschini, come presidente del gruppo del Pd, si è mosso in due-tre casi in modo molto aperto e di sostegno ad alcune iniziative parlamentari radicali. Per esempio stiamo prendendo un’iniziativa per Radio Radicale e l’editoria alla Camera; Franceschini ha risposto con slancio a Rita Bernardini - che gli diceva come la Finocchiaro al Senato si fosse mossa molto bene - rispondendo: ‘Sì, allora facciamo ancora meglio noi’. E accade anche che molti parlamentari del Pdl stanno sottoscrivendo questo ordine del giorno. Poi vi sono anche altre cose più di gestione interna. Bisogna dire che Soro da questo punto di vista era inutilmente ruvido, mentre Franceschini è pronto - alla camera - a cogliere possibilità di sostegno. C’è anche l’attività di Matteo Mecacci che con l’Osce ha fatto un’iniziativa molto seria, utile anche a mettere in luce le difficoltà di mobilitare sulla politica estera ambienti del Pd e della cosiddetta opposizione. Perché sappiamo che sul Tibet e altre cose sono molto riservati. Ancora sull’iniziativa di Bolognetti e sull’inchiesta toghe lucane: Lì il regime è più chiaro che in Umbria. Perché in Umbria, con il fatto che sono solo di una parte politica, potrebbe sembrare che non si tratti di regime. Il problema, per il Pd e la sinistra, delle amministrazioni locali meridionali: Ci ricordano delle cose un po’ dimenticate di un libro bellissimo come quello di Salvi e Villone sui costi della non-democrazia. E’ il motivo per cui nel 1983 decidemmo di non esporci come partito, dicendo che siccome non avevamo una proposta e una visione generale di governo, non avremmo potuto fare altro che affidarci a indipendenti e personalità di questo tipo. Il pensiero di Leonardo Sciascia sui candidati indipendenti
    18:18 Durata: 13 min 12 sec
  • Il Satyagraha radicale per la verità sulla guerra in Iraq, la verità sulle trattative tra Dalai Lama e regime cinese e sulla giustizia italiana: Io sono al quarto giorno di sciopero della fame, ma ho detto dal primo giorno che l’iniziativa di Maria Antonietta Farina Coscioni apriva questa lotta contro il regime sul fronte italiano che oramai non è l’unico

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il congresso dei Radicali romani nel fine settimana. La battaglia per Radio radicale. Quello che io prevedo e m’auguro tra difficoltà immense è di fare di questo inverno, il più duro della storia radicale, è detto Satyagraha perché al centro c’è il fatto di conoscere alcune cose. Noi saremo sicuramente impegnati a rilanciarlo nel Regno Unito. Questa cosa di Blair è di grande attualità: lui sta riconoscendo tutto - ha detto ‘è vero che comunque l’invasione l’avrei fatta’ - ma la parte fondamentale no. Ovvero che è assolutamente documentato che hanno scatenato la guerra nel momento in cui la pace era sicura, questo non è emerso. Ho incontrato a Strasburgo Lord Blum, ex presidente conservatore del Parlamento europeo, che mi è parso entusiasta e mi ha detto di mandargli tutte le informazioni e che è a disposizione. Questa cosa di Blair la rilanciamo nel quadro di questo Satyagraha che è già iniziato. Io sono al quarto giorno di sciopero della fame, ma ho detto dal primo giorno che l’iniziativa di Maria Antonietta Farina Coscioni apriva questa lotta contro il regime sul fronte italiano che oramai non è l’unico. Poi si sono associati moltissimi compagni parlamentari e persone nelle carceri. Dico che noi dobbiamo assicurare al Paese, al globo, il più grande - come qualità - Satyagraha di lotta, non solo a livello italiano, e al primo punto ci sarà quello della ‘verità sulla guerra in Iraq’. Lavoreremo sicché anche Washington su questo risponda. Credo che manderemo a tutti i parlamentari europei, a quelli di tutti i 27 stati dell’Unione europea, a quelli americani, anche a livello di parlamentari degli Stati, un documento nostro sulla guerra in Iraq. Il secondo punto che abbiamo è quello della verità sulle trattative tra Cina da una parte, e Tibet e Uiguri dall’altra. Infine il terzo punto è quello della giustizia italiana. L’intervento di Berlusconi a piazza Duomo; il premier colpito da un manifestante: Ovviamente ci spiace moltissimo, è ovvio ed è vero, ma detto questo c’è altro sul suo intervento?
    18:31 Durata: 12 min 15 sec
  • L'idea di una coalizione, alternativa ai due poli, tra radicali, verdi e socialisti: Si tentano le cose difficili. Ripiegare sulle cose naturali credo sia un grave errore di imprudenza, mentre avere l’ambizione di rendere un po’ più nazionali le elezioni regionali è l’unico modo, anche per fare il federalismo

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    A proposito di sondaggi: Noto, ed è utile, il Clandestino, proprio come giornale. Sulle regionali. Noto, e lo faccio come collaboratore ‘gratuito’ di Crespi, che lui questa settimana ha conteggiato ‘Lista Bonino-Pannella più PSI’. Non lo so. Siccome ci danno uno 0,1 per cento di incremento, non vorrei che poi questo incremento fosse attribuito ai socialisti, anche perché noi - come è noto - alle elezioni europee abbiamo fatto lo 0,1 in meno della Rosa nel Pugno. Devo dire ai compagni socialisti che serve un minimo di chiarezza. Ho sentito a Radio Radicale il loro comitato centrale. Nencini era assente - stranamente - e gli ultimi cinque interventi erano tutti catastrofici e polemici. Chiedevano informazioni su chi sarebbe stato l’eletto dal Pd del Partito socialista in Toscana. Io credo che sia in gioco, per una volta, la possibilità di riaffermare una cosa che si è persa: la dignità socialista. Abbiamo Bobo Craxi e Saverio Zavettieri che sono esplicitamente e pubblicamente d’accordo sulla nostra impostazione, ribadita da Staderini e Cappato nella lettera su Terra. Ma per il resto mi pare non si capisca nulla. Mentre per quanto riguarda i Verdi, alla loro riunione ci sono stati tre interventi radicali e questa è una prova di amicizia. Mi hanno detto che la platea, comunque ristretta perché a livello di Comitato, ha ben accolto il fatto che loro abbiano ribadito la nostra proposta senza sfumature. Ora dico che è urgente che Angelo Bonelli che ci venga a dire che il problema è programmatico noi proponiamo una coalizione nazionale in tutte le regioni, nella quale ciascuno avrà al limite il suo programma. Si tentano le cose difficili. Ripiegare sulle cose naturali credo sia un grave errore di imprudenza, mentre avere l’ambizione di rendere un po’ più nazionali le elezioni regionali è l’unico modo, anche per fare il federalismo. L’accordo tra Terra e l’Associazione Luca Coscioni mi pare molto positivo, e credo dovremmo renderlo più generale ed evidente. La mia speranza è di rianimare anche in Italia posizioni che sono meno agonizzanti e marginalizzate. Ma ci vuole anche il tono. Con i ‘ma’ e i ‘se’ non si raggiungono i risultati. Il rapporto con i socialisti, anche in negli anni recenti: L’ultimo atto di Boselli è stato quando per una sera abbiamo discusso. Le liste erano chiuse. A questo punto - dicevo - noi abbiamo accettato il ricatto del Pd. E a posteriori possiamo dire di aver fatto molto bene. Ma io proponevo: hanno detto no a Pannella, Viale e D’Elia? E allora noi siamo liberi di aggiungerci alla lista per Boselli candidato presente. Io sono straconvinto che la maggioranza degli elettori radicali avrebbero votato per le loro liste. Allora a uno gli capita questa possibilità, che sicuramente avrebbe fatto notizia perché scandalosa, e invece no. L’indomani mattina, dopo averci pensato, hanno detto di no. Dopodiché gli ho detto che forse sono tra quelli che se avessi una figlia lo troverei un genero simpatico. Lo sento dire da molti. Ma lo dico forse anche perché la figlia non ce l’ho
    18:43 Durata: 14 min 25 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

    La proposta, di Emma Bonino, di replicare in Italia lo sciopero degli immigrati proposto in Francia: È assolutamente poderosa questa cosa. Sono contento che Emma, che è in forma enorme in questo periodo, con questa iniziativa ha arricchito la panoplia delle iniziative che noi abbiamo
    18:58 Durata: 1 min 35 sec