Il cinema non è solo il cinema. Film, politica e libertà. - "Il mio amico Eric"

Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale da Gianfranco Cercone
Rispetto a buona parte dei fini che loro Cecchini amico Eric è un film leggero una commedia che anche qualche tratto di favola mi sicuro e meno frontalmente drammaticamente impegnato voglio dire politicamente impegnato dei suoi film più noti
Che pure qualche traccia di l'ideologia da cui derivava quell'impegno e cioè che l'ideologia comunista c'è anche qui e in questo caso finisce per compromettere lo spirito della favola
Per cercare di spiegarmi meglio devo andare per ordine
Il mio di quelli che ha occupato per un ponte verso dal ritratto di un personaggio un ritratto di alta qualità è un postino inglesi sui cinquant'anni che vive ormai come per forza di inerzia
è stato lasciato da sua moglie abita in casa con i due figli adottivi ormai ha rinunciato a trovarci una nuova compagna eppure insoddisfatto della propria vita non trova linee regia per migliorarla neppure minimamente
I suoi due figli non lo rispetta non bivaccano nelle loro camere trasformandole in dormitori maleodoranti lui sbraita contro di loro ma come senza vigore
Agli occhi dei suoi figli egli non ha nessuna autorità non lo stimano e non hanno confidenza con lui
Ma mano Comptel fin procede comprendiamo che se l'uomo si è lasciato andare in questo modo c'è una ragione ben precisa egli nutre un grande rimpianto tanti anni prima vent'anni aveva abbandonato la ragazza chiamava e che aspettava un figlio da lui
Spaventato dalla responsabilità di mettere su famiglia
E ora oppresso dal senso di colpa non ha il coraggio di avvicinarla e di dirle che l'AMA ancora
è un ritratto ripeto di alta qualità per verità psicologica e perché alla psicologia corrispondono le qualità fisiche del personaggio
Che ha sguardo pacco l'aspetto sempre trascurato e qualcosa di fragile di spossato nella corporatura che nel modo di muoversi
Anche la seconda parte di Fini che non lo accetta e notevole
L'uomo si quei consigli di un manuale di psicologia privilegi un collega
Il Consiglio e di dialogare immaginaria mente con eroi di sua scelta che sappia darmi qualche buon consiglio per raddrizzare la sua vita però nel suo caso è un giocatore di calcio Erika Cantona
Cioè per il giocatore e Manchester United fra l'altro ispiratore del Fini che lo faccio
I duetti fra i protagonisti accantona sono molto belli
Quando Cantona sul realisticamente sembra materializzarsi in carne ed ossa nella camera del postino questi passata la meraviglia poi riversare su di lui tutta l'ammirazione l'entusiasmo del Fund
Che
Conosce il suo idolo ma anche poi diamo abbia tu improvvise senza alcun timore riverenziale di chissà in cuor suo di star dialogando soltanto fra sessi
E sono le arrabbiature dovuti alla filosofia spicciola del giocatore e anche al fatto che
Il giocatore lo spinge a prendere decisioni di fronte alle quali il postino arriva recalcitranti o per tanti anni
è una favola e gli ostacoli contrattempi gradita reale sono alleggeriti e così i Consiglieri Cantona funzione allorché la vita del postino qui comincia a marciare
Le favole fanno sorridere che mettono di buon umore e per quanto mi riguarda avrei voluto che registro della tavola poche quel registro il film aveva scelto fosse mantenuto fino alla conclusione
Ma che loro cioè non si è voluto dimenticare di essere un regista impegnato e io sono l'ultimo a biasimare artisticamente i film per la loro ideologia qualunque essa sia
Ma qui però l'ideologia non c'entrava proprio forse e invece c'è e si era avuta un'avvisaglia già nella prima parte del film
I rapporti dei colleghi di lavoro con il protagonista non erano forse troppo solidali
Non era un po'incredibile che tutti facessero a gara per aiutarlo questo ambiente di lavoratori e di lavoratori a basso reddito così caldo così positivo senza ombre
Non ricorda un po'per esempio quello di rifrazione con FIBE lo dica lo ACI di qualche anno fa ma che che si va anche un elogio di tono propagandistico della classe operaia
Ma sì Diagne ricoveri che è una favola in una favola i buoni sono molto buoni e cattivi molto cattivi d'accordo ma consideriamo un episodio del film
Il figlio del protagonista ha un grosso guaio è succube di un malvivente psicopatico che lo mette nei guai con la giustizia
Ecco allora che i colleghi del postino mascherati e armati di mazze da baseball vanno a trovare il malvivente che guarda caso non è povero come lungo abita in un bel villino residenziale
Spaccato i vetri e la cristalleria di casa e quando in mezzo nudo gli sputano addosso della vernice russa e minacciano di divulgare su Youtube la sua pubblica umiliazione se continuerà a infastidire il figlio del collega
Noi gli spaccano la faccia ma la loro azione non violenta non la si può definire
Infine la vuole raccontare con una simpatica beffa Mario Maenza e violenza e se l'autore sembra assolverla perché una violenza giusta sana virile e magari anche proletaria
Ci fa ricadere dalla favola in un'aspra realtà dove almeno agli occhi di Los cioè sembra vigere una massima di Brecht di Brecht solo violenza aiuta dove violenza regna
Non potevano i postini rivolgersi alla polizia far valere la legge
è un'ipotesi prese in considerazione ma scartata subito nei confronti della leggi della polizia che voce sempre utile una certa diffidenza
E la morale del film che nell'immagine conclusiva il postino il suo alter ego campione di calcio si salutano che si congedano con il pugno chiuso