17 GEN 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:11 Durata: 1 ora 49 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 17 gennaio 2010 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 49 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La presentazione della Lista Bonino-Pannella per le elezioni regionali. La manifestazione dell'Eliseo di sabato e le reazioni alla candidatura di Emma Bonino alla Presidenza del Lazio. Pannella sul trattamento mediatico da parte della Tv: "La televisione è peggio che fascista, e io non uso il termine fascista come insulto, come è noto da decenni"
    17:11 Durata: 1 min 42 sec
  • "Io oggi posso essere qui perché la comunità ebraica non mi ha invitato, come mi invitò invece al momento della visita di Giovanni Paolo II. E devo dire che allora non avevo obiezioni; e questa volta capisco, ma vorrei sottolinearlo". "Naturalmente Roma è Roma; Di Segni, Pacifici, sono molto 'romani'"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il dibattito: Emma Bonino e i cattolici. "Per quel che riguarda lo schieramento Bonino, il Pd è fra il 26 e il 29 per cento, e la Bonino nel complesso è al 48-51 per cento. E allora non mi pare ci sia questo problema, altrimenti questi elettori cosa sono, buddisti? Non me ne pare ce ne siano tanti", scherza Pannella, "protestanti? Non so, si dividono forse tra Paolo Ferrero, me, noi. La comunità ebraica? Tra l'altro io oggi posso essere qui - nota Pannella - perché la comunità ebraica non mi ha invitato, come mi invitò invece al momento della visita di Giovanni Paolo II. E devo dire che allora non avevo obiezioni; e questa volta capisco, ma vorrei sottolinearlo. E per fortuna si è aperto un dibattito grazie al Rabbino Laras, presidente dei rabbini. Naturalmente Roma è Roma; Di Segni, Pacifici, sono molto 'romani'. Succede, d'altra parte io dico da molti anni che i più antichi romani sono gli Ebrei, e quindi ho anche detto, in Comunità, stiamo attenti. Perché se noi rivendichiamo 'Capitale corrotta, nazione infetta', allora stiamo attenti a non avere qualche responsabilità per questo, ho detto"
    17:12 Durata: 4 min 28 sec
  • Nessuna 'auto-candidatura' di Emma: come radicali "abbiamo sempre fatto il tentativo di interpellare il popolo su obiettivi precisi e finché c'è stata un'oncia di democrazia - almeno nei momenti referendari - questo ha portato a grandi momenti di contrapposizione che hanno unito il paese, essendo scontri ideali che non cadevano in scontri meschini"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'incontro con Bersani nella settimana appena conclusa, e poi l'assemblea del Pd regionale. La campagna è partita? "Ci sono ancora alcune cose da chiarire, e sono convinto che tutti vogliamo chiarirle, da una parte e dall'altra". "Poi c'è il fatto auto-candidatura. Cioè si dice che c'è la linea del Pd e dei partiti, e poi c'è Emma che si è autocandidata. Va bene, c'era un periodo nella quale 'quasi tutti' si diceva per escludere i radicali. Adesso 'auto' vuol dire non Marchionne, ma i radicali. Ma noi notoriamente da giugno avevamo annunciato che ci sarebbero state liste radicali Bonino-Pannella ovunque, ed era presumibile che Bonino o si candidava a Roma, o a Milano o a Torino. Ma a Roma, dopo il disastro, era probabile che il senso di responsabilità ci portasse a questa scelta. Quindi 'auto' un cavolo di nulla, ma proprio una candidatura radicale, nell'ambito di una antica strategia radicale, ovvero il tentativo di fare, nei momenti elettorali non democratici da decenni, qualcosa di vicino alle prove referendarie che abbiamo proposto al paese. Donde quello che ha scritto Marco Cappato ieri, quando ha detto che in noi la vocazione maggioritaria c'è sempre stata, tanto è vero che abbiamo sempre fatto il tentativo di interpellare il popolo su obiettivi precisi e finché c'è stata un'oncia di democrazia - almeno nei momenti referendari - questo ha portato a grandi momenti di contrapposizione che hanno unito il paese, essendo scontri ideali che non cadevano in scontri meschini". "Lo ha detto Emma l'altro giorno, quando gli hanno chiesto se riteneva di poter 'battere' la Polverini. Lei ha detto: 'Nessuno sarà battuto nel nostro scontro, perché sarà uno scontro che onorerà sicuramente le due parti e le due persone". "Ma questo è qualcosa che mi sembra nel buon senso arguto e sorridente di Bersani, anche sereno, di un uomo di potere, che tende a guardare alle sostanze non del tutto congiunturali. È indubbio che adesso quel suo venire a Chianciano era una novità - perché prima mandavano l'addetto agli enti locali - e devo dire che lui a un certo punto è stato tranchant, quando ha definito la Bonino 'una fuoriclasse', aggiungendo 'così sapete come la penso sulla candidatura'"
    17:17 Durata: 8 min 49 sec
  • L'incontro "senza carattere di ufficialità" tra Marco Pannella e il nuovo Ministro della Sanità, Fazio, sulla questione dei comunicatori per i disabili

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Vorrei sapere se al ministero della Sanità operano ancora da due giorni la Roccella e non so quale altra sottosegretaria, perché ho sentito dire che non sono sottosegretarie attualmente confermate". "L'altra sera ho visto il Ministro, semplicemente per andare a chiedere cosa sarebbe stato della questione comunicatori, viste anche le nostre iniziative nonviolente sulla questione. Ed essendo lui Ministro solo dal 13 dicembre, mi ha detto: 'Guarda, l'unica cosa che ho accertato è che i 10 milioni che erano stanziati per quest'anno, per la prima volta sono stati tutti assegnati, e per il 2010 ci sono già stanziati 20 milioni che riteniamo di potere coprire'. Questo da quello scambio di battute che c'è stato, senza carattere di ufficialità. Io gliel'ho chiesto - e non ci conoscevamo - alle sei e mezza di sera, e lui ha trovato il tempo alle sette per ricevervi mezz'ora, l'ho ritenuto un atto di cortesia non secondario". "Non mi ha detto 'ti prometto che lo faccio', mi ha detto 'ho avuto conferma che i 10 milioni del 2009 per la prima volta sono stati tutti spesi e che ci sono già stanziati i 20 milioni per il 2010'". Quanto al Consiglio superiore di Sanità, "ho solo espresso la speranza che non accadesse - come in passato - che fossero prescelte persone solo in base alle caratteristiche ideologiche, sia per i membri del Consiglio che per gli esperti. Avevo preso questa iniziativa perché si parlava di Fazio, non se ne sapeva un granché, allora ho provato. E' stato un elemento piuttosto franco e sincero, diamone atto. È stata una cosa fatta con naturalezza da me; non ho sbagliato perché questa naturalezza l'ho trovata anche da parte del ministro Fazio. Con la stessa naturalezza cercherò di incontrare il ministro Brunetta, con il quale avevo parlato a proposito dell'iniziativa nonviolenta degli immigrati" sui tempi per ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno in tempi ragionevoli
    17:25 Durata: 6 min 7 sec
  • Il rapporto tra radicali e cattolici/1. Pannella: "A Piazza Navona, quando abbiamo festeggiato la vittoria del 13 maggio 1974, io credo di avere iniziato a parlare ringraziando innanzitutto gli elettori cattolici della Dc e dell'Msi, senza i quali non avremmo avuto il trionfo che allora avemmo". L'elettorato passivo per i dirigenti radicali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La questione dei cattolici: "Tu hai già detto l'essenziale: se la Bonino ha il 49 o 51 per cento, allora o l'Italia non ha cattolici, oppure il mondo cattolico contribuisce a questo. Tra l'altro poi c'è una nostra osservazione. A Piazza Navona, quando abbiamo festeggiato la vittoria del 13 maggio 1974, io credo di avere iniziato a parlare ringraziando innanzitutto gli elettori cattolici della Dc e dell'Msi, senza i quali non avremmo avuto il trionfo che allora avemmo. E questa è stata la storia che si è sempre ripetuta. Sui referendum sulla giustizia e in generale sul tipo di Stato - perché il finanziamento pubblico dei partiti, del sindacato, delle chiese, è un modo di intendere lo Stato -, e quindi il fatto che lì abbiamo avuto il 90 per cento dei votanti con noi, questo era sicuramente mondo cattolico. E su questioni che riguardano la moralità civile e la moralità pubblica, perché avere lo Stato partitocratico, come conosciamo da 60 anni, è una cosa che viene respinta istintivamente dai cattolici, dai credenti. Anche perché io credo ci sia una qualche parentela con la 'simonia', che è appunto la confusione tra la fede e la moneta di oro che ne viene fuori". "Oggi vorrei dire tra l'altro che ho scoperto una cosettina. Nel 1988-1990, dissi: 'Nel 2000 ci sarà il bimillenario della nascita di Cristo, e allora superiamo la legge delle Guarentigie che è alla base del Concordato' di Mussolini, e anche quello disastroso di Craxi. Noi avevamo sottoposto il Concordato - e non il Trattato - a referendum, poi però segato dal colpo di Stato dei colonnelli della Corte costituzionale. Però questa cosa del Trattato l'ho risuscitata dicendo: 'Per il bimillenario non possiamo restare fermi a questa 'Legge delle Guarentigie'". "Allora ho immaginato un nuovo Trattato e ho detto: 'Per il 2000, oltre ad avere un 'sindaco Nathan', sarà giusto avere una Roma e un Lazio che corrispondono a Washington D.C.'. E allora, per rispetto alla storicità di questo, dissi che era indubbio che il Lazio è stato a lungo uno Stato a sovranità temporale dei Papi; e dunque, benissimo, noi - dicevo - vediamo di fare del Lazio, per il 2000, una Washington larga quanto una regione, con doppia nazionalità possibile. E cosa voleva dire? Che uno Stato che non fosse più di un quartiere di Roma e con soli 1.500 abitanti, per essere riconosciuto dalla comunità internazionale avrebbe dovuto riconoscere i diritti umani e civili universali". Si tratta, per il leader radicale, di "prendere atto che Roma era stata per 1.500 anni il Lazio pontificio, e di farsi forte di questo invece di ignorarlo".L'impossibilità, per Marco Pannella ed altri dirigenti radicali, di potersi presentare alle elezioni amministrative, "a meno che il Presidente della Repubblica non ritenga di dovere intervenire, perché è insindacabile e non deve essere motivato il suo potere di grazia". Il caso di Adriano Sofri
    17:32 Durata: 12 min 56 sec
  • Il rapporto tra radicali e cattolici/2. Il caso della Binetti e quello di Giuliano Ferrara

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Si torna a parlare del rapporto dei radicali con i cattolici. L'articolo del 1989 di Pannella sull'Espresso, nel quale si leggeva:'La Roma ebrea, la Roma laica, la Roma cristiana, la Roma mussulmana (ci sarà, ci sarà, meglio prevederla, organizzarla, prepararla) dovranno ergersi e convergere in onore e accanto alla Roma cattolica del 2000, quella del Giubileo'. "Una visione", commenta Bordin, "non proprio da mangiapreti". "Su questo forse - riprende Pannella - potremmo sentire Aldo Loris Rossi ed altri, perché qui c'era anche Bruno Zevi. Perché quando lesse questo, lui là iniziò a dirmi: 'Ma te ti devi presentare alle Comunali a Roma'. E si disse disposto - e per lui era il massimo dell'incoscienza - l'assessore all'urbanistica. Era tutto un tentativo di concepire il nuovo". Nello stesso articolo sull'Espresso si paragona il 'nuovo Concordato' di Craxi al patto Ribentropp-Molotov. "Questa è tutta la nostra storia che noi non possiamo ricordare, perché solo quello che non è cancellato, che diventa diàlogos, può essere ricordato, perché altrimenti diventa una memoria paranoica". Il caso di Paola Binetti, che adesso ha annunciato che farà campagna contro la Bonino, pur restando nel Pd: "Io credo che lei pensi di fare in questo modo 'la radicale' per come lei vede i radicali. Lei annuncia che voterà contro, così il Pd perde, e se il Pd perde allora lei potrà restare: ma questo è il senso della 'ragion di partito' e non del 'senso dello Stato', per cui è tenera. Le è possibile esserlo per il contesto desolantemente analfabetico. Viva la faccia di Giuliano Ferrara, che almeno dice: 'Questa mi sta sul cazzo, non la posso vedere'. Perché lui, non essendo stato ministro di Bettino - e forse egli non era contento di questo -, lui era poi ministro di Berlusconi. E allora mise il veto su Emma Bonino come Commissario, perché diceva al premier di scegliere Giorgio Napolitano Commissario. Quella mattina, alle 7e30 Silvio mi chiama con Gianni Letta; avevano convocato Napolitano per nominarlo nel cortile di Largo Chigi, poi è stato dirottato a Montecitorio e alla fine è stato esatto da Berlusconi l'impegno che egli aveva con noi, quello di mandare uno di noi alla Commissione. Quando capii di avere ottenuto da Silvio la nomina, chiesi dove avesse la sede il Ministro Ferrara; e ce l'aveva proprio a Largo Chigi. Sono andato lì, ho aperto la porta, gli ho fatto il 'braccio d'onore', e lui chiese: 'Che c'è?'. E io dissi: 'Vatti a informare'. E' una vecchia cosa, ma non è da lì, è da sempre. Lui ha odiato in modo adolescenziale tutto quello che sa di liberale e di libertà. E allora la Emma Bonino che gli è preferita da Silvio Berlusconi ha detto allora il vero: 'Non la posso più vedere'". L'articolo uscito sabato sulla prima pagina del Foglio, che forse si può leggere come 'una sorta di plauso a una candidatura coraggiosa', spiega Bordin. "Giuliano non si vendica con la Bonino, che è già cosa passata. Ma siccome anche come 'consigliori' del Papa toppa di nuovo - ha toppato come comunista, ha toppato come craxista, ha toppato come berlusconista, ha toppato come ratzingeriano pure - allora non è che portino sempre fortuna le sue battaglie". Bordin: "Questo capita ai grandi giornalisti, vedi Scalfari". Pannella: "Ma lui non è un grande giornalista, lui è un grande scrittore, scrive come un virtuoso"
    17:45 Durata: 15 min 11 sec
  • "Al Pd non è imputabile la slealtà, ma piuttosto la difficoltà di questo evento che può essere di carattere storico": "ovvero il fatto che una grande sinistra debba essere anche liberale, mi pare che resti un grande problema storico aperto in Italia". "Una convergenza oggi tattica, che speriamo diventi strategica, tra una sinistra alternativa al regime e una sinistra del regime, è cosa che tentiamo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sulle elezioni regionali e la situazione del Pd. Il problema della lealtà del sostegno del Pd si pone o no? "Secondo me no, nel senso che al Pd non è imputabile la slealtà, ma piuttosto la difficoltà di questo evento che può essere di carattere storico, nel senso che siccome Emma non è auto-candidata ma è la leader di una formazione politica-partitica, può darsi che quello che ho perseguito notoriamente con una lettera a Togliatti, e andò male; che abbiamo perseguito con Occhetto e andò male; ovvero il fatto che una grande sinistra debba essere anche liberale, mi pare che resti un grande problema storico aperto in Italia". "Emma ha detto e a ragione: le nostre grandi vittorie referendarie sui diritti civili hanno avuto come componenti il popolo comunista e quello cattolico, altrimenti non ci sarebbe stato il popolo radicale. Ci possono essere i limiti di uno sforzo, di mutare riflessi ideologici antichi, viscerali, anti-radicali, ma non sono un calcolo, non sono slealtà".La situazione nelle altre Regioni d'Italia: "Noi avevamo già dichiarato da tempo, per esempio, che sul Piemonte - anche per la nostra posizione sulla Tav ed altro - noi guardavamo con interesse alla conferma della Bresso. Bisogna però concordare un accordo, e nelle ore prossime si farà o non si farà. L'alternativa per noi è o fare questi accordi, o candidarci ovunque come Lista Bonino". Il 'buon-a-nientismo' della sinistra di fronte invece al 'caso mediatico' di Cota, candidato del Pdl. La gestione della Rai Tv. "Lo scandalo" di AnnoZero e Ballarò: "è bravissimo Anno Zero, che dà il 30 per cento in più al Pdl rispetto al Pd, perché poi da molto spazio a Tonino Di Pietro". La candidatura delle Liste Bonino in tutta Italia. "Di eccezioni acquisite non ce ne sono altre, e anche in Piemonte dobbiamo ancora vedere Mercedes Bresso. Ma quella è la più tranquilla, tutte le altre sono problematiche. Domattina c'è una conferenza stampa di Marco Cappato ed Emma Bonino a Milano; credo che sarà di grande interesse perché saranno comunicate cose che si stanno decidendo questa notte". "Marco Cappato sarà candidato in Lombardia come Governatore, ma ci saranno altre notizie". "Abbiamo dei problemi aperti: la Liguria è un'altra Regione nella quale ci viene fatto presente che potremmo essere determinanti in un senso o nell'altro, ma non c'è nessuno accordo al momento. Poi abbiamo questa situazione un po' anomala, goliardica, di Firenze, con l'ottimo Toscani: dico 'goliardica' da presidente dell'Ugi, quindi senza disprezzo, anzi. Certo una candidatura un po' fantasiosa, poi dovremo vedere se fantastica","L'altro dato vale per tutte le Regioni: se noi per sette mesi siamo stati oggetto, dopo le diffide per la campagna elettorale, dell'autorità garante, di un aggravarsi patente del comportamento teso ad impedire ai cittadini italiani di capire quello che vogliamo, abbiamo come conseguenza la difficoltà di raccogliere le firme. Noi che abbiamo raccolto 10-12 milioni di firme a botta, abbiamo difficoltà adesso per raccoglierne 160.000. Arrivano dei punti in cui l'assenza aggressiva di democrazia, la viltà di quelli che rischiano assuefatti a questo; il rischio nostro anche è quello di rimanere vittima di un complesso di Stoccolma, questo può venire fuori, il fatto di abituarsi ad essere vittime. La realtà si aggrava sempre di più, anche se te riesci a sopravvivere, mentre c'è una depressione sempre più grave del tessuto democratico". Il caso dell'immigrazione: "Noi stiamo dando in Italia il peggio della nostra storia". "Noi siamo immunizzati dalla storia comunista dal rischio del tanto peggio tanto meglio. E allora una convergenza oggi tattica, che speriamo diventi strategica, tra una sinistra alternativa al regime e una sinistra del regime, è cosa che tentiamo. Lo stiamo facendo, ma non perdiamo lucidità, perché noi sappiamo - anche dalle elezioni europee - che il bisogno di radicalità anti-regime appartiene tanto all'elettorato di destra che a quello di sinistra".La direzione del Giornale di Vittorio Feltri
    18:00 Durata: 20 min 33 sec
  • I fatti di Rosarno e "lo stato leghista".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La politica estera e la questione dell'immigrazione. Sulla vicenda di Rosarno, "il ministro degli Interni ha detto 'gli illegali', ma lui stesso ha dovuto riconoscere come l'80 per cento di quelli fosse legalmente sul territorio". "Lì di illegale c'è altro, c'è lo Stato. Da noi le Regioni ormai sono un potere legislativo primario; anche i Comuni hanno delle attribuzioni. Se quindi gli uffici di lavoro non vanno a vedere i certificati, le condizioni di vita, è lo Stato leghista! Le uniche cose buone del leghismo è che in realtà loro sono effettivamente espressione del territorio, come se fossero eletti con il sistema americano; solo che quei territori che sono europei, loro li fanno tornare un po' delle 'vandee'"
    18:20 Durata: 2 min 53 sec
  • Gli obiettivi del Satyagraha radicale e la "peste italiana" in via di aggiornamento

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il tema del Satyagraha: "Non solo resta come componente della campagna elettorale. Per domenica prossima avremo confermato che al primo punto chiediamo la verità sul fatto che noi affermiamo che la guerra è scoppiata perché era scoppiata la pace, e Saddam era già pronto all'esilio". Il possibile riverbero per "ridare armi di attrazione di massa alla democrazia e all'Occidente". "Secondo obiettivo è quello di far sì che le autorità internazionali accertino la verità sulle trattative tra Pechino e Tibet, così verranno fuori anche altre realtà, perché le situazioni sono più complesse anche in Manciuria e Mongolia, tranne le zone degli Han, anche se sono Han credo il 40 per cento del manifesto della dissidenza Carta '08". La prossima audizione di Tony Blair alla Commissione di inchiesta. "Entro 10 giorni avremo la versione definitiva della Peste italiana". La riflessione sulla non-applicazione della Costituzione italiana per una generazione. "Le proposte formali" di riforma istituzionale sulla base della riflessione "del compagno socialista e radicale" Mario Patrono. Inoltre, "Emma ha già dichiarato che uno dei tre punti prioritari sui quali stiamo prendendo decisioni è proprio quello della Sanità".
    18:23 Durata: 9 min 38 sec
  • Lo stato dei due partiti maggiori, Pd e Pdl. "Bersani appariva il dalemiano, mentre oggi può mostrare delle capacità sue naturali di resistenza e buon senso che lo costringano ad essere autonomo". Quanto al Pdl, "Oggi abbiamo sicuramente lo schieramento tremontiano e leghista che inizia a disegnarsi come quello che ha la forza di fare smentire il nostro povero Silvio nel giro di 24 ore sulle tasse"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I due partiti maggiori alle prese con la complicata scelta dei candidati-presidenti. "Quello che è interessante vedere è la solita capacità creativa - non dico di che cosa - di D'Alema. Perché se vince Boccia, che l'altra volta perse, ha una sua logica, ma se torna a vincere Vendola, loro - e mi riferisco a quelli di ambiente dalemiano - nel frattempo hanno bruciato Emiliano tutti i loro candidati". Quanto all'"ambiente dalemiano", Pannella confessa di avere "un dubbio piacevole": "Bersani appariva il dalemiano, mentre oggi può mostrare delle capacità sue naturali di resistenza e buon senso che lo costringano ad essere autonomo. Potrei sbagliarmi, ma vediamo adesso cosa succede lì. Ma diciamo che questa unanimità che abbiamo avuto dal Pd qui a Roma ieri E poi devo anche dire che io continuo a sperare che un fatto storico, salveminiano, che ha costituito già con Ernesto Rossi un elemento di grossa ostilità tra il blocco radicale, socialista e quello a egemonia comunista, non dispero che possa anche essere superato. Abbiamo parlato di Bonanni Vorrei parlare con fiducia. Sarà che sono testardo, è una fiducia che avevo 50 anni fa all'università". "Vediamo se sulle posizioni di Ichino, sull'integrazione delle posizioni di Biagi, sulle cose che sentiamo dalla Banca d'Italia". "Oggi abbiamo sicuramente lo schieramento tremontiano e leghista che inizia a disegnarsi come quello che ha la forza di fare smentire il nostro povero Silvio nel giro di 24 ore sulle tasse". "E allora per dirla tutta, non ho il limite di sopravvalutare i retroscena, però qualche momento in questi giorni, se vedessi Berlusconi per strada, gli direi: 'Statti accuorto, non vorrei che già sono presenti i retroscena per te. Servizi, non servizi'". La conferenza stampa di Marco Pannella di tre settimane fa all'Hotel Nazionale, con il parallelo tra caso D'Urso e attuale situazione di Berlusconi
    18:33 Durata: 9 min 17 sec
  • La situazione del Corriere della Sera e quella del Sole 24 Ore

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "C'è una cosa divertente. A un certo punto il Corriere della Sera ha dato grande rilievo alla 'crisi di Carra'. Allora mi hanno detto: 'Hai visto la crisi di Carra?'. Io ho risposto: 'No, io vedo la crisi del Corriere della Sera'. E poi l'indomani stessa storia con Lusetti. Ora sfido io di trovarmi un esempio per cui Lusetti sia stato nominato da Tv o Corriere in tutta la sua carriera politica, tranne una volta, quando arrivò con una giacca che sembrava una di quelle mie, perché doveva mettere una firma su un accordo elettorale con De Mita al Sud, e ci arrivò con l'elicottero, questa è l'unica volta che ho sentito di parlare di Lusetti 12-15 anni fa. Ieri ho visto che a 'Che tempo che fa' c'era l'attuale direttore del Corriere della Sera: sarebbe stato interessante sentirlo, perché il Corriere che dà grande rilievo alla crisi di Carra, poi a quella di Lusetti, poi altre cose 'battistane-terziste', per cui abbiamo un assurdo, con Riotta che sul Sole 24 Ore pare che faccia cose che la Confindustria non si aspettava"
    18:42 Durata: 4 min 23 sec
  • Il rapporto tra Marco Pannella e Bettino Craxi

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La commemorazione di Hammamet per il decennale della scomparsa di Craxi. "Io ho dato un'intervista a una giornalista dell'Ansa che è riuscita a fare una cosa sostanzialmente molto fedele, ed era anche provocatoria. La mia prima risposta sul rapporto con Bettino era infatti stata questa: 'Se dovessi dire quale è stato il mio rapporto con Bettino, una storia d'amore'. Non c'è stata una reazione, una presa in giro, niente". "Ho ricordato che Bettino non tollerò mai di darmi la tessera socialista. Eppure non rompemmo i rapporti. Era quasi un gioco tra il fratello più giovane che faceva il dispetto a quello più anziano. Ma c'erano anche delle cose più serie; quando vincemmo, grazie al migliore risultato socialista di Craxi che ci fu quando lo inducemmo a votare il governo Fanfani che la Dc invece sfiduciò per evitare i referendum. Allora io dissi: 'Facciamo l'esapartito'. Nella riunione della Direzione si parlò di questo e Bettino disse: 'Bravi, se si fa questa cosa che Marco ci suggerisce, se lui fa il ministro e Amato o Martelli diventano primo ministro, secondo voi diventa il governo Amato, Martelli o Pannella? E scelse Goria fino a dicembre". "Stefania ha detto: 'la responsabilità maggiore di papà è stata di non accorgersi quanto nel Psi la corruzione fosse dilagata'. Piglio questo, e ci siamo. Perché nel momento in cui lui fa cose troppo tattiche, occupando con il proibizionismo le posizioni di Almirante, con il Concordato le posizioni della Dc, crea le premesse per scomparire quattro anni dopo distrutto"
    18:46 Durata: 4 min 50 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Questa settimana ricomincia. Non abbiamo da portare alla presidenza della Repubblica la dimostrazione provata di quello che sta accadendo, come quando dimostrammo che solo il 3 per cento dell'elettorato sapeva della presenza delle nostre liste; ora però, con quanto fatto dalla Rai tv, con responsabilità piena della sinistra e della destra Rai tv, con il fatto che io non mi posso candidare, con il fatto che 49 volte l'Autorità garante interviene in 10 anni, (tutto questo) è assolutamente intollerabile. Come intollerabile è la situazione dei 10-11 milioni di processi nel nostro Paese, e la situazione carceraria. Questo non è possibile, è la piccola Haiti che l'Italia, decennio dopo decennio, sta producendo di sé. Quindi il voto per le liste Bonino-Pannella, la candidatura nelle liste Bonino-Pannella, è la risposta che speriamo non sia solo dei tanti delle elezioni europee, anche se alle regionali è più difficile creare un movimento così, con queste cose incredibili per cui in alcune Regioni hanno cambiato ancora la notte scorsa le leggi elettorali". Gli appuntamenti della settimana
    18:51 Durata: 9 min 7 sec