Presentazione del libro curato da Giuseppe Talamo: L’Unità d’Italia: parole e immagini dell’epopea nazionale in una collezione inedita - edito da Collezioni numismatiche

Quella quella storica
Autorità signore e signori
La Camera dei deputati è lieta di presentare quest'oggi
L'Unità d'Italia parole immagini dell'epopea nazionale un importante volume realizzato dalla collezioni numismatica in collaborazione con
La Biblioteca nazionale
L'iniziativa che si inserisce autorevolmente nella produzione bibliografica legata alla ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale saluto e ringrazio il Ministro dello Sviluppo economico Claudio viola segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani il Presidente di collezioni numismatica Michele palazzetti lo storico Giuseppe Talamo che ha egregiamente curato la direzione scientifica dell'opera
Il volume che si presenta con una veste editoriale di grande pregio va certamente al di là dell'encomiabile intendimento celebrativo
E permette di approfondire diversi decisivi profili del processo di unificazione nazionale
Primo fra tutti il ruolo svolto dalla stampa nella formazione nella diffusione della coscienza nazionale negli anni cruciali dell'ATI Sud cimento
Prima ancora che nelle sue strutture politiche e amministrative l'Italia unita innata nelle coscienze di tanti uomini che l'hanno affermata è testimoniata come grande traguardo ideale e civile
Interessanti spunti di riflessione offrono in questo senso le pagine del professor talamo dedicate al passaggio nel nostro Paese dalla un'azione culturale a quella politica cioè alla costruzione di quei vincoli atti a creare una patria come egli scrive nel volume
è un tema
Che merita di essere sviluppati approfondito in questo anno di preparazione grande appuntamento del due mila undici un evento che dovrà fornire l'occasione non soltanto per rivisitare la nostra storia comune ma soprattutto per affermare un'idea di nazione proiettato nel futuro riflettendo anche sui problemi della nostra coesione sociale il punto di partenza a mio avviso non può che essere od g come centocinquanta anni fa la percezione dell'Italia nella coscienza degli italiani il loro senso di appartenenza il loro desiderio di impegnarsi per affermare un comune ideale di nazione
Un elemento su cui riflettere credo sia al fatto che gli italiani si mostrano particolarmente fieri della loro tradizione culturale ma tendono talvolta a rifluire nell'individualismo e nel particolarismo
Mai come oggi c'è quindi bisogno di impegnarsi per promuovere la comunità politica nella duplice direzione della continuità con la storia patria da un lato
E dell'apertura al Comune futuro dall'alto
C'è bisogno in altre parole di affermare l'Italia sia come identità sia come progetto sono del resto le stesse dinamiche della globalizzazione che a mio avviso ci devono spingere in tale direzione
Queste dinamiche riportano con forza anche al centro della dimensione politica e storica il principio di nazione comica democratica un'idea pertanto in cui viva verso i nuovi cittadini che vengono da paesi lontani un'idea capace di ridefinire se stessa i propri obiettivi attorno al valore unificante della libertà
Le parole più adatte per sintetizzare questa visione
Mi sembra vengano da un grande pensatore dell'ottocento francese forse in Italia non studiato come a mio avviso meriterebbero Ernest Renan
Che seppe mirabilmente delineare una teoria democratica della nazione
Teoria molto lontana dalle tentazioni dell'EZIT Cismon e per certi aspetti perdere pacifismo e che ha proposto l'inazione scolpì una definizione che niente particolarmente care la nazione è un plebiscito che si rinnova ogni giorno
è evidente che intendeva dire un plebiscito nei confronti
Del popolo nei confronti della comunità nazionale
Credo che sia compito precipuo della politica che certamente delle istituzioni rispondere a questa domanda di nazione che imposta dall'evoluzione storica
Fornendo le un senso ed una progettualità e rendendo tutti i cittadini consapevoli delle potenzialità di una comunità nazionale
La domanda di nazione l'abbiamo vista manifestarsi anche sull'onda di potenti sentimenti collettivi che si sono rivelati in alcuni drammatici momenti vissuti in questi anni recenti
Basterebbe pensare alla forte coesione nazionale prodotta sì di fronte a grandi e recenti tragedie penso in particolar modo a Nassiriya penso alla recente sisma apre il sesso
E sono stati molti in questi casi a stupirsi del forte senso di unità dimostrato dagli italiani
Quelle drammatiche esperienza siamo in realtà ha dimostrato che le basi morali della coesione sono solide e truffa
E su di esse io credo che le istituzioni debbano saper trarre le energie morali necessarie per scommettere su un avvenire comunque
Rafforzare l'idea di Nazione come comunità politica non equivale naturalmente a trascurare i fattori di unità culturale a partire dalla lingua
Credo sia importante sottolineare la rilevanza della lingua italiana come elemento fondamentale della nostra identità e confido che possono essere promosse proprio a partire dalle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità iniziative e i donne in Italia come nelle nostre comunità all'estero proprio per rafforzare una maggior consapevolezza del nostro patto Moni linguistico e letterario che nasce ricordiamocelo sempre almeno mezzo millennio prima dello Stato unitario
La ricorrenza del due mila undici può e deve quindi offrire l'opportunità per analizzare la realtà del nostro Paese e per aggiornare il nostro modo di essere italiani riscoprendo contemporaneamente la nostra verità storica e cultura
Un importante ruolo può essere in tal senso svolto dalla ricerca storiografica nell'analizzare la ricchezza e complessità del nostro passato ponendo in rilievo le luci ma anche le ombre del processo di unificazione
Credo che oggi centocinquanta anni dopo vi siano tutte le condizioni per farlo
Il libro che presentiamo oggi offre certamente un contributo importante anche in questa prospettiva proprio perché propone una sintesi realistiche ed equilibrata della nostra vicenda nazionale scevra da trionfalismi e da banalizzazione
Ma attenta ai traguardi di progresso civile e sociale che Risorgimento sette di schiudere allo nostro Paese
L'esperienza risorgimentale ci insegna che senza una compagine statale forte e credibile siamo tutti privi di qualcosa siamo in un certo senso tutti più poveri
Oggi come allora abbiamo pieno abbiamo bisogno di un Paese coeso e solido con un'identità nazionale condivisa e collegata alla più grande identità che ci viene dalla parole dalla piena appartenenza europea
Sono requisiti fondamentali che vanno uniti alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e ad una convinta promozione delle attività culturali
Se nel diciannovesimo secolo la formazione della coscienza nazionale passo anche attraverso i libri
Dopo centocinquant'anni è sempre la cultura e questo pregiato volume delle Commissioni mi somatiche ce lo dimostra uno degli strumenti privilegiati
Sì per rafforzare l'idem sentire dell'Italia e con questo auspicio apro il convegno e dopo la parola al ministro Claudio Scajola
Presidente Fini illustri relatori autorità signore e signori presenti ho molto apprezzato l'invito a partecipare alla presentazione di quest'opera
Tappa significativa nel percorso di celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Sfogliando le pagine di questo volume
Sia un quadro dettagliato delle conoscenze storiche più avanzati sui principali temi del Risorgimento
L'unità politica e culturale
Il mito della nazione di cui ci ha parlato il Presidente Fini
I costi dell'unificazione
Il giornalismo e l'iconografia risorgimentali
Un'iniziativa meritoria
A quale si affiancherà nel percorso di avvicendamento di avvicinamento alle celebrazioni del due mila undici una emissione affidati elica celebrativa che dal prossimo cinque maggio
Ce le verrà e ricorderà agli italiani la spedizione dei Mille evento centrale per la nascita della nostra parte
La grande stagione del Risorgimento mostra come in appena un biennio fu possibile a Cavour
Che seppe cogliere con grande intelligenza tutte le opportunità di quel momento
Realizzare un sogno e un progetto che tanti avevano nel tempo coltivato
Sono gli atti mi fu ingenti della storia di cui pochi sanno approfittare
Capurro lo seppe fare
Impose la questione italiana l'attenzione delle potenze europee
Facendo convergere tutte le forze risorgimentali verso il traguardo concreto dell'unità
E adottando il modello dello Stato accentrato dalla vicina Francia per tenere insieme le tante diversità del nuovo Stato
Nacque così l'Italia
Questa nostra Italia fatta sia ancora oggi di tantissime contraddizioni
Il con il sentimento nazionale tuttavia
E molto più profondo di quanto non si creda
Sentimento che ha consentito al nostro Paese di superare traumi molto gravi
In questi suoi primi centocinquanta anni
Due guerre mondiali
La dittatura fascista l'otto settembre
Le distruzioni belliche il terrorismo
Tangentopoli la svalutazione a due cifre
E le numerose crisi economiche che abbiamo attraversato
Un'Italia che ha saputo raggiungere
Traguardi impensabili
Nel mille ottocentosessantuno eravamo poco più di un'espressione geografica all'estremo della periferia dell'Europa
Piaghe storiche come
La NASA battesimo
La miseria diffusissima
Oggi siamo
Tra le grandi potenze economiche del mondo
Con una civiltà e una qualità della vita che ci viene invidiata da tutte le parti
Eppure secondo molti il nostro sentimento nazionale starebbe scemando
è stato scritto che gli italiani non hanno memoria
Che alla classe politica manca un progetto di lunga prospettiva
Si sono messi in evidenza i pericoli di un fenomeno mondiale
Lo sganciamento all'interno dei singoli Paesi delle aree ricche da quelle in difficoltà
Altri ancora di recente
Hanno affermato che siamo una nazione in corso di essere
Che si costruisce sulla lunga durata di due radici una lingua forte e di tutti e un seme Inzaghi ordinazioni che continuano a cercare faticose convergenza
A mio parere questa discussione è utile
Approfondisce non solo le radici della nostra convivenza ma le ragioni credo vere dello stare insieme e del crescere insieme per proiettarli tre nel terzo millennio che si è aperto
Le celebrazioni dell'anniversario dell'Unità d'Italia dunque
Sono occasioni per aiutarci a mettere a fuoco i principali modi
Distare insieme i nodi da sciogliere per impegnarci in un vasto programma di ripresa civile ed economica e per rimanere quindi agganciati
Alle Nazioni leader del mondo
Ci ha ricordato il Presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno l'economia italiana deve crescere più e meglio che negli ultimi quindici anni
Per farlo dobbiamo aggredire alle condizioni più critiche che si chiamano disagio sociale disoccupazione giovanile
Forte squilibrio fra aree del Paese
E cessi la pressione fiscale
Carente e tutela della famiglia delle persone delle cose una distanza accentuata dalla Stato e cittadino
Negli ultimi anni la Società Italiana subito una trasformazione radicale
La fine della divisione del mondo in blocchi la globalizzazione
Il lento ma costante processo di integrazione europea
Hanno trasformato tutto ciò non solo lo scenario economico ma anche quello culturale e civile della nostra società
Per contro
I nostri progetti numerosi di riforma delle istituzioni sono rimasti sulla carta
Prendendo la macchina dello Stato obsoleta
E soprattutto
Indebolendo pericolosamente il legame tra cittadini e istituzioni
Rinsaldare questo legame creare un nuovo orgoglio di cittadinanza per l'Italia del terzo millennio credo sia il compito principale oggi della politica
Da qui
Dal nostro rinnovato impegno dalla testimonianza del nostro agire per il bene comune
Deve partire credo il rinnovamento dello Stato in tutte le sue articolazioni e quindi
Una pubblica amministrazione non pletorica
Ma efficiente
Supportata da una legislazione sfoltita dalla miriade di norme contraddittorie tra di loro
Credo siano il presupposto per il ripristino della legalità su tutto il territorio nazionale
E così una profonda riforma della giustizia ormai indispensabile
L'azione delle forze dell'ordine della magistratura prodotto ottimi risultati mai raggiunti nel passato ma deve andare avanti
Credo
Che andando a vedere la cronaca dell'ultimo periodo
I drammatici fatti di Rosarno sono una prova lampante di quali danni alla convivenza civile può derivare
Da una diffusa carenza di legalità
Se da un lato
Gli immigrati sono un prezioso apporto alla crescita del Paese un contributo indispensabile che merita come più volte ha ricordato il Presidente della Camera un'accoglienza adeguata
Con altrettanta determinazione va contrastato il traffico dei clandestini deportati come schiavi
Questi fatti credo dimostrino che lo Stato centrale e ancora essenziale
Anche se deve concentrarsi di più sui suoi compiti primari
La sicurezza per tutti i cittadini la legalità su tutto il territorio le grandi infrastrutture materiali e immateriali
Dal canto loro le istituzioni locali
Rese efficienti al nord come al sud devono fornire i cittadini servizi di qualità più elevata
Nasce da queste considerazioni la necessità di attuare il federalismo come un nuovo grande patto nazionale unitario
Non con me una sola un mera distribuzione del carico fiscale
O tanto meno uno strisciante espediente per dividere il Paese
Federalismo significa unire perché federare significa unire
E dunque credo che il federalismo dovrà essere la nuova forma di unità d'Italia del futuro
Ecco
Credo che insieme a questo una parola per la spesa
Sulla riscatto del Mezzogiorno come interesse primario non solo dei cittadini meridionali ma dell'intero Paese
Caro Presidente Fini
Questa
Iniziativa utile
Non può che spingerci a riaffermare
Che è un'Italia rinsaldata nella sua unità politica sociale economica rinnovata nelle sue istituzioni con un Parlamento che superato il bicameralismo perfetto reso più efficiente
Resti al centro del sistema costituzionale un valore non solo per noi italiani ma per tutta la comunità internazionale
Per la stessa Europa che abbiamo contribuito a far crescere a rafforzare
Per le aree più tormentate del mondo dove i nostri soldati portano la sicurezza e la pace e per i Paesi più poveri come l'Africa contenente a noi vicine del continente del futuro
Ecco mi pare che nel dibattito di queste ultime settimane che abbiamo seguito tutti con attenzione
Si è detto che l'originario progetto cavouriano era quello di creare un ipotetico regno del nord
In realtà
Come è stato osservato
Quando si presentò l'occasione di unificare tutta l'Italia Cavour seppe coglierla subito al volo perché comprese che solo
Un'Italia più grande un'Italia unità
Avrebbe potuto modernizzarsi e crescerà nel mondo
Mi pare che oggi
Chi siano le stesse identiche condizioni in un mondo globalizzato come quello attuale unitaria solo veramente unita può pensare ancora di competere vi ringrazio
Grazie al Ministro Scajola do ora la parola al Segretario del Partito Democratico onorevole Pier Luigi Bersani
Signor Presidente autorità
Tale convenuti io comincio con con ringraziare il Presidente della Camera dovuto dare
Darsi questo occasione dentro diciamo le tre questioni quotidiane della politica
Queste è un po'una preziosa boccata d'ossigeno e dove si consente
Di collega di di coltivare l'illusione che la politica abbia qualcosa a che fare col pensiero che il pensiero
Debba avere radici nelle grandi profonde questioni nazionali così come è sempre stato per le generazioni dei politici che hanno accompagnato la storia d'Italia
E che forse diciamo nell'ultimo scorcio di questa nostra vicenda nazionale sia un po'persa io comincio col dire che oggi festeggiamo un'iniziativa editoriale bellissima
Che a partire dal Tesoro di una di una collezione
Prestigiosa si propone dei documenti di una di un'epopea che voglio fare i complimenti vivissimi che ha lavorato quest'operazione
Perché come dice il Presidente della Camera la sua prefazione Quinza divulgazione storica se educazione civile c'è anche un contenuto storiografico molto molto importante
Dei conti o che con questa iniziativa cominciamo ad accostarsi
Alla questione di del taglio da dare alla discussione
Che avremo che mi auguro non sarà solo celebrativa del nostro centocinquantesimo
E quindi
Ha come mettere a frutto questa discussione per consegnare questa epopea la nuova alle nuove generazioni lo spero che ci siano dico quell'occasione che politiche nuovi poco di cultura politica
Che il Governo deve offrirsi perché
Possa essere fatto un'operazione di forte attualizzazione di questo nostro tema
E voi saremmo interessati sino a poter dare nelle sedi che si vorranno organizzare con contributo io quindi dico solo
Così avendoci pensato un attimo qual è di primo acchito l'il taglio che
A me sembrerebbe utile dare a questo nostro riflessione collettiva io direi così l'Italia e l'Italia
Allora e adesso
Se difendere questa unità non significhi anche lavorare per riprogettato
A me pare questo il punto è
Parto da lì Regno di Napoli stato la Chiesa da avvocati Toscana lucra Parma e Piacenza Modena e Reggio
Il Regno del Piemonte Lombardia e Veneto le Province l'impero asburgico quel panorama lì
Così frantumato
Che cosa metteva assieme nel profondo
Facendo diciamo i conti nell'insieme al novantacinque per cento di un'Alfa Betti
Comunicazioni fra i dialetti molto difficili
Un italiano letterario che parlava solo alcune lì neanche Cavour usava
L'italiano parlava francese piemontesi scrive in francese
Sul piano dell'economia qualche are industriali in alcuni luoghi del paese fra Piemonte e Lombardia un'agricoltura diverso un latifondo spesso improduttivo al sud
In parte lo Stato dà chiesi in Toscana la mezzadria a Parma capitalismo agrario in Piemonte Lombardia un po'di Emilia
E poi diversi sistemi moneta diversi debiti pubblici dire sistema amministrativi diversi sistemi scolastici e universitari e chi più ne ha più ne medi versi codici
Nessun criterio omogeneo per la costrizione la leva eccetera
E quindi tutto sommato uno scenario nel quale gli elementi unificanti alla fine erano solo dal lato del popolo la religione i parroci
Che per varie ragioni non è che fossero era piuttosto anti nazionali che nazionali e poi i punti gruppi di borghesia
I tradizione letterale della guardia e politiche piccole isolate e così via dicendo ecco io dico questo perché
Insomma già allora erano
Incominciò allora questo problema qui che abbiamo anche oggi
Ma anche prima di queste anche l'inizio dell'ottocento della cultura giacobina vola partiste eccetera il dibattito su un reggimento migliore per l'Italia che fu attivato io son di Piacenza e mio liceo si chiama il che ore Gioia vinse Louis concorso su quel
Su quella grande gara fra intellettuali alla fine veniva sempre fuori che le scelte erano fa sistemi confederali federali
Il dubbio che si potesse mettere assieme tutta questa roba così diverso acché si persino fino a qui quarantotto perché ancora
Tutti pensavano lo mettiamo in capo al Papa lo mettiamo in capo all'altro mettiamo in capo a mettere in capo qualcuno perché la cose molto complicate cioè sostanzialmente
Questo scusate la grande la grande semplificazione
E quindi cosa succede che anzidetto punto un'accelerazione di eventi anche sterno impariamo si che hanno fumo il primo caso che mise in crisi l'equilibrio Congresso di Vienna
Anche perché l'economia non sopportava più dogane cioè ormai con quello scenario europeo era fuori dal mondo
Arrivarono fattori esterni ci fu un'accelerazione
E
Sì si trovò sostanzialmente una classe dirigente
Che anzi si trova ad avere in mano stati improvvisamente unito avendo alle spalle una cultura che veniva da tutt'altro tutto un altro un altro ragionamento e non c'era in tutto questo dibatto cura non c'era neanche un centralista
E si trovano a dover fare uno Stato
E
E credo lo Stato con differenti condizioni non mi scuserà ma pronto produttive economiche di composizione sociale e quindi uno sforzo straordinario per tenere assieme a questo stato
E fai lo scuola unica pubblica organismi sistema
Universitarie fai una costruzione per la leva unica e fai la burocrazia uniti che la moneta fa il Tesoro in tutti in uno Stato dove Tsai dove vota all'uno virgola cinque per cento della popolazione
Per un'operazione colossale di centralizzazione a volte anche contro le famose masse popolari attraverso un centralismo molto fare reo molto prefettizio
Anche burocratico per tenere assieme uno Stato che partiva così e lì si fecero miracoli di crescita nazionale economica e culturale ma sostanzialmente senza mettere assieme le Italia mettendole assieme nel contesto statuale
Ma non riuscendo a creare un meccanismo diciamo
Profondo di omogeneizzazione dei sviluppo dualistico
E a Roma che ha fatto da mediazione questa cosa che Roma adesso ancora adesso Roma questo Moloch burocratico in realtà è stato il luogo dove si allo scambio la compensazione l'equilibrio
Realtà diverse dove si costruiva una classe dirigente nazionale che sinora sono regionale
Questo ci hanno c'erano da tant'è vero che nei decenni successivi alla fine no
Ogni idea di riforma ogni idea di
Dei distretti pubblica di federalismo eccetera erano avvertite comuni molto a questa dimensione unitaria che si era faticosamente creata che doveva stare assieme eccetera eccetera
Ecco allora
Fino
La la prova di queste che per anche quando arrivo alla Costituzione repubblicana e quindi queste grandi formazioni popolare che ha state fuori dal Governo venivano alla famosa società civile
E e fecero il nuovo patto e ce la secondo Risorgimento e
Alla fine l'ultima cosa che si riusciva a fare la Costituzione approvata furono le Regioni
E non è il caso che ancora c'era questo timore di rompere un un meccanismo che tenuto assieme Italia diverse in un'Italia molto molto centralizzata ed io io credo che poi è successo e che successe nel succo Iozia riferimento queste cose
Io non non mi fermo sottolineare gli ultimi venti trent'anni ci hanno consegnato mutamenti economici profondi
Fatti di globalizzazione un a emerge la dimensione europea quindi gli Stati che non battono più netta
Va in crisi anche il simbolo del territorio la bandiera se è una diciamo una contraddizione fra
Contraddizione diciamo una divaricazione tra dimensione regionale dimensione europea dal punto di vista dello Stato
Una globalizzazione che mette a tu per tu il globale la porta di casa
Saltando un sacco di passaggi di mezzo e quindi indebolisce che ruolo lo Stato nazionale
E qui quindi l'idea adesso non voglio che quell'unità lì come nacque come si sviluppo centocinquanta anni fa bisogna bisogna assolutamente riprogettato e quindi il tema che abbiamo davanti
E se
Noi vogliamo cogliere una nuova opportunità nazionali e se il famoso federalismo può essere questa cosa
O se il federalismo non diventi invece la mistificazione di una rinuncia Romita nazionale
Cioè l'idea che bisogna rassegnarsi a rappresentare l'insuperabile e non modificarli io dico questo venendo all'attualità stretta
Siccome il nostro tema fondamentale tema nord-sud io credo di
Dover registrare con preoccupazione questo fatto che fino a due o tre anni fa a cinque anni fa
La politica aveva comunque bisogno di una retorica del super sul superamento del divario che poi ci riuscì sono superarlo ma ogni forza politica
Dove rappresentarsi con la dichiarazione bisogna ridurre le distanze fra nord e sul
Io sto notando che questa cosa non succede più
Quasi che si trattasse solo di interpretarle le distanze politicamente e non di correzione
E quasi che in questa ambiguità dell'idea di federalismo cioè s'un conto è
Far da sé non da soli e in reciprocità un conto è
Far da sé e si salvi chi può
è un altro
è un altro scenario
Chi è preso cent'anni centocinquanta anni fa o di più è l'eterno dibattito fra un federalismo di chi pensava
Mettendo in moto l'autonomia dei territori credo inerzia per l'unità nazionale e chi confederale pensava
Le differenze sono insuperabili le nasce o così e trovo un punto mediano di equilibrio io sostengo che non ci siamo allontanati troppo da quella antichissima discussione
Che fondamentalmente nei termini nuovi siamo siamo ancora lì e io chiudo dicendo
A me piacerebbe una una una discussione sul centocinquantesimo che
Non fosse del nazionalismo geografico che abbiamo mai oltrepassato da
Da cent'anni che non fosse neanche un'analisi della critica Risorgimento sia in chiave Polo genetica sia in chiave di rivoluzione non riuscita
Che non fosse solo una roba dove facciamo del Risorgimento una un ma in discussione debole come un fatto quasi letterario eccetera ma che
Sul tema dell'unità dell'unità del riprogettare il si impegnasse in una discussione in quel contesto c'era l'Europa delle patrie adesso è cambiato il meccanismo
Non credo che troveremo un troveremmo un punto di equilibrio mettendo assieme una disgregazione egoistica compensata da qualche meccanismo
Di autorità centrale visibile
Non credo che sia questa la cosa io credo un meccanismo di reciprocità
Da progettare assieme vere come nelle condizioni nuove diciamo ci diamo questa grande
Grande scommesse grande obiettivo dell'unità come una
Impegno
Un impegno politico culturale e politico
E che lo assumiamo in un nuovo patto con le conseguenze e questo significa
A cominciare chiudo qui sul fatto che abbiamo bisogno di forze politiche che dicano la stessa cosa a Varese a Salerno
A a Caserta è a Venezia
Perché se no difficilmente la sfida la vinciamo se nessuno si carica dei rischi anche di questa di questa sfida grazie
Grazie a Pier Luigi Bersani ascoltando l'onorevole Senatore Scajola
Mi veniva una riflessione che
Vi pongo usciamo un po'
Investita del dello schema prevista centocinquant'anni
Un arco di tempo sufficientemente ampio secondo me per
Cercare di dividerlo e in che senso nel senso che lo diceva molto bene Bersani prima se pensiamo
A che così l'Alitalia subito dopo il mille ottocentosessantuno B indubbiamente pensiamo ad uno scenario in cui momenti unificanti erano davvero pochissimi
Cerchiamo di individuare la data in cui c'è un forte momento unificante ovviamente non voglio rubare il mestiere agli storici ma credo che sia difficile contestare che in quel momento è il momento in cui
Le masse fanno irruzione nella storia e la Grande Guerra
è il momento in cui in trincea si trova il contadino meridionale analfabeta e l'operaio lombardo
Un po'più acculturato mano molto in borghese il proletario
La Grande Guerra e il primo grande momento unificante
Il secondo momento unificante beh indubbiamente
Al termine la seconda guerra mondiale non solo attraverso i valori della Costituzione ma anche
Attraverso il ruolo dei partiti politici attraverso lire ustioni e nella società
Di un altro elemento unificante può sembrare un paradosso ma
In tanti hanno detto tra il serio e faceto l'Italia unita è stata fatta subito dopo la guerra la televisione
Siamo arrivati
Al terzo cinquantennio celebriamo il centocinquantesimo e che io sono molto d'accordo con Scajola e con Bersani
Quando dicono con accenti diversi al di là di come leggiamo il passato cerchiamo di
Immaginare
Che cosa sarà l'Italia in occasione
Della duecentesimo anniversario cerchiamo di capire che queste compito dalla politica politica in senso lato che cosa dobbiamo valorizzare
Soprattutto con le giovani generazioni per far sì che
Nel futuro gli storici dicano il momento unificante fu
Non so se ho reso bene il mio pensiero primo momento unificante certo la forza di poche lite
Non era certo il popolo quello dell'Unità d'Italia mille trecentosessantuno poi la Grande Guerra mondiale poiché la Costituzione l'avvento di nuove forme di comunicazione ma
Pensandoci al futuro
E concetto che a me caro e chiedo scusa se lo ripeto un'altra volta
Benissimo pensando a che cosa significa patria nella nostra bella lingua e in quasi tutte le lingue europee significa terra dei padri ma l'Italia che avremo nella
Mille euro due mila dieci due mila nel due mila sessantuno e sarà un'Italia in cui inevitabilmente saranno tanti cittadini che si sentiranno italiani ma che non potranno dire l'Italia è la mia parte perché la terra dei miei padri
Perché il fenomeno dell'immigrazione anche questo
Ecco
Condivido pienamente e conoscendo la loro sensibilità non avevo dubbi sul fatto che
Ha un senso ricordare il centocinquantesimo anniversario
Non solo
Se ripercorriamo i tanti momenti
Unitari le icone del passato ma soprattutto perché questa è la politica se cerchiamo di immaginare il futuro prossimo venturo e da oggi cerchiamo di lavorare perché quel futuro sia più in sintonia con il nostri desideri con i nostri valori piuttosto che lontano da quei valori in cui
Attraverso la costituzione tutti gli italiani credo chiedo scusa per la digressione ma mi è venuta ascoltando gli interventi dei colleghi
Ora credo che sia doveroso ascoltare il direttore di collezioni mi sbatte che Michele palazzetti al quale rinnovo davvero complimenti per la pregevoli opera che oggi si presenti
Presidente Fini Ministro Scajola onorevole Bersani sentitamente grazie così come pure alle autorità e agli ospiti intervenuti
Questo nostro volume testimonia fatti e protagonisti del Risorgimento fino all'Unità d'Italia
Attraverso documenti tratti da la collezione indichi Rusconi consegnata dalle eredi Marina Marcello Del mai noi Loredana Marcello Pietro marchi e la Biblioteca nazionale di Roma
Giornali periodici numeri unici agenzie degli anni compresi fra il mille ottocentoquarantotto e mille ottocentosettanta
è un corpus raro di notevolissimo interesse fino ad oggi non divulgato organicamente raccolto da Francesco ogni chilo scorre interprete esemplare di quel collezionismo conto eclettico che caratterizzò la stagione fra la fine dell'ottocento e il primo del Novecento
Francesco né chiosco ne fu volontari una terza guerra d'indipendenza fu consigliere del Comune di Milano fu per ventisei anni sindaco di Verderio Superiore nella provincia di lecco
Industriale nel tessile consigliere d'amministrazione di società importantissime cito alcune come lanificio Rossi la Edison ricordi
Fu pittore apprezzato numismatico a livello internazionale autore di opere fondamentali nel nel settore membro della Commissione monetaria del del Tesoro
La sua prestigiosa collezione numismatica oggi arricchisce il medagliere del Museo nazionale romano e
Ne parla Gabriella Bufalini nel nostro volume
Una raccolta di oltre ventimila pezzi di epoca compresa fra il
Quarto secolo avanti Cristo il quinto dopo Cristo
Che testimonia puntualmente la storia economica e sociale di Mantica
Ma il corpus di questo nostro volume e realizzato in Terzano interamente dai capi con capitali privati grazie alla collaborazione di pubbliche istituzioni
è composto da cinquecento documenti tratti dalla sua collezione di giornali una gemma nascosto del patrimonio delle biblioteche pubbliche italiane
Importante l'inquadramento storico di questi documenti garantito tra gli altri dal lavoro Di Luca alteri
Che ha consentito di inquadrare ciascun documento nella nel suo contesto e l'apparato iconografico e costruito principalmente sulla le opere d'arte di incisori di illustratori
Che ebbe un ruolo fondamentale in quell'epoca per la informazione la formazione culturale di un'Italia che era affetta da un profondo analfabetismo
A queste opere d'arte abbiamo dato giusta rilevanza in un
Rilevamento minuzioso delle immagini e in una stampa curata su pagine di grande formato in una carta speciale
Gli articoli di approfondimento tematici che sono opera degli stessi membri del consiglio scientifico di citerò rapidissimamente tutti tranne quello della
Professor talamo che egli stesso vi presenterà
Illuminano la straordinaria modernità del processo di unificazione nazionale raccontato con immediatezza dai giornali dell'epoca
Perché unificare nel quotidiano realtà diverse come la le voluta e lombarda e il nostro meridione
Normalizzare il rapporto politico con la Chiesa
Creare per lo Stato un'immagine che non sia soltanto quella della
Dell'esattore delle tasse hanno bisogni urgenti allora e sono clamorosamente attuali oggi
Luigi De Angelis nel suo per fare gli italiani studia la funzione unificatrice dei limiti del Risorgimento
Usati proprio perché le rare un'identità nazionale condivisa Vittorio Emanuele Garibaldi Mazzini
Essendo Mazzini irriducibile Ana morale ma non la monarchia alla la scelta
Sia stringeva principalmente allegri e al grande generale
Come prontamente registro la toponomastica le città italiane con grande profusione di piazza Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi e la monumentali istiga perché in quel periodo il monumento
Cessava di essere la manifestazione di un potere aristocratico chi esaustivo e assumeva una fondamentale funzione civile
Perché i personaggi che avevano dato la vita alla liberazione del Paese messi su un piedistallo in bella vista di fronte ai cittadini contribuivano alla creazione di quella
Coscienza nazionale comune
Infradito Emanuele e Garibaldi la figura che più si prestava alla creazione di un mito diffuse unificante a quella del generale
Matteo villani nell'articolo L'immagine di Garibaldi fa politica è gemito democratico prosegue su questa scia
Mostrando come è una gran parte della stampa dell'epoca
Stringesse il portato rivoluzionario di Garibaldi per farne
La figura sintesi dell'unità nazionale liberando ora dagli aspetti laici repubblicani anticlericali farlo un eroe ritenuto e capace di umiltà e di modestia cospetto del re
Sollecitando così l'immaginario di tutti i monarchici e repubblicani moderati e radicali
Tanto da far pensare che lei Pica e la mistica garibaldina abbiano fatto sì che
Ci fosse Risorgimento e non solo con questa sabauda
E mentre di vagava l'iconografia garibaldina
Aveva però grande circolazione un'altra immagine simbolica
Quella della personificazione dell'Italia
Ce ne dà conto Paola policy nel saggio corona il ma Capello
La tradizione secentesca rassicurava l'Italia come una donna con una corona
Di torri a simboleggiare la ricchezza dei beni artistici del dei monumenti italiani
In età moderna quella quell'immagine ripresa da Canova
Nel monumento per Vittorio Alfieri a Santa Croce in Firenze
La troviamo testimoniata fino alla francobollo di Grassi che ebbe circolazione dalla cinquanta fino agli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta del Novecento
Detto anche la si accusa
Questa figura dell'Italia dubita compare in gran parte delle testate risorgimentali e company come un simbolo condiviso forte
Tanto da potersi assoggettare a varianti significative quindi compare con lei è il modo di Scipio piuttosto che con il cappello su Riggio immediatamente letta interpretato da tutti
Variazioni quindi tipiche di un simbolo forte radicato molto più di quanto la storiografia non abbia messo di quanto
La nostra memoria collettiva contemporanea non non ricordo
Queste
Operazioni
Chiedemmo politico-culturali del Risorgimento
Riflettono lei concezioni
Della classe sociale che ha ed è realizzato la rivoluzione borghese i nazionale italiana e che occupava gli scranni in Parlamento
Proprio agli atti parlamentari Sandro Bulgarelli in uno studio la dialettica imperfetta
Va per evidenziare come in alcune fasi le Camere abbiano taciuto di fronte alla necessità di
Provvedimenti governativi urgenti
Ma il ventisei maggio mille ottocentosessanta Cavour alla Camera dove già pochi mesi prima aveva dichiarato noi non siamo federalisti metta un poco vogliamo essere accentratori
Esprime critiche durissime nei confronti del precedente Governo alla marmorea taxi
Che aveva elaborato un corpus ampio sostanzioso legislativo per la Lombardia senza alcun intervento parlamentare
E se era chiara l'urgenza di avere immediatamente per la Lombardia una legge elettorale l'ordinamento di pubblica sicurezza e ha certamente meno evidente il criterio di urgenza
Per riformare la pubblica amministrazione e la pubblica istruzione piuttosto che l'ordinamento giudiziario i codici
Complessivamente quindi l'unificazione amministrativa e legislativa fu compiuta nei limiti di una dinamica definibile come immatura imperfetta
Governi decisori da un lato
E un Parlamento sostanzialmente ratificato Rio dall'altra
Maggior spazio di espressione
La dialettica parlamentare la ebbe in materia di politica economica
Pur dando la sensazione di una classe politica
Più interessata inseguire i problemi derivati da una situazione finanziaria oggettivamente difficile piuttosto che lavorare compiuti i progetti di sviluppo del Paese
Nel contributo di Renato Sanza i costi dell'unificazione il primo dato che attira l'attenzione il debito pubblico del legno unitario
Comprendendo il debito pubblico degli Stati preunitari di cui l'Italia sia fatta carico
Il costo delle campagne militari e gli indennizzi a Francia e Austria la cifra è paragonabile ad attuali tredici miliardi e seicentoquarantaquattro milioni di euro un cento trentacinquesimo dell'attuale debito pubblico
Eppure
In quel frangente fu grande l'impegno per il rinnovo delle infrastrutture volano potenziale della della crescita del Paese
L'ampliamento dalla rete stradale dei porti
La realizzazione di una rete nazionale telegrafica
Una rete ferroviaria quadruplicata per un investimento stimabile attorno ai attuali sei miliardi e settecento milioni di euro e per completare un quadro in cifre che possono
Farci immaginare meglio la situazione del Paese all'ora
Sempre citando Renato Sanza
è stato stimato che nel mille ottocentosette settanta il prelievo fiscale equivalesse all'otto per cento del reddito nazionale lordo
Negli anni Novanta si passa il quattordici contro l'attuale quarantacinque
E nel periodo compreso tra il sessantuno il settanta la spesa pubblica corrispondeva al dodici per cento del reddito nazionale lordo
I principi di libero mercato portano il Parlamento estendere
Il Governo a estende a tutte le Province anche a quelle più avulse dalla dal circuito commerciale internazionale la tariffa doganale vigente nel Regno di Sardegna
Creando un grave disagio per il Mezzogiorno
Che fin lì aveva vissuto in regime doganale protetto
La situazione richiede poi prestiti alla della Banca Nazionale del Regno soprattutto nuove tasse
Il decimo di guerra sulle imposte dirette i tributi sul movimento della ricchezza sugli affari fino all'imposta sul macinato la più aspra la più nota delle
Tasse indirette
D'altro canto quella classe dirigente ritiene indispensabile investire nella formazione degli italiani
Nell'istruzione popolare
Prima di tutto per combattere il pesantissimo analfabetismo e poi per promuovere i valori fondanti di patria e cittadino
A questo si riferisce il saggio di luce Romaniello l'amor di patria nei libri per la scuola
Negli Stati preunitari la scuola era
Spero che attiva di strutture private religiosa
Dopo la rivoluzionaria legge Casati del mille ottocentocinquantanove estese emendamento e poi a tutti il Regno e soprattutto con la legge Coppino del mille ottocentosettantasette l'istruzione primaria divenne
Materia di Comuni laica obbligatorietà i sei I nove anni con sanzioni penali a carico delle famiglie inadempienti
I testi scolastici
Diffondono sì la conoscenza tra lingua del patrimonio collettivo
Storico artistico geografico
Ma soprattutto
La
Certezza che direi sia il faro della nazione e
Il
Garibaldi il nuovo Santo della religiosità popolare
Vincenzo stanza l'impronta politica moderata
In conclusione torno al cuore della il nostro lavoro la collezione iniettivo scuole che è una collezione di giornali Franco Contorbia che autore di fondamentale opera proprio sul giornali su villa giornalismo italiano
Ci dà il profilo professionale dei giornalisti dell'epoca gli autori del racconto risorgimentale da mai preso in esame
All'inizio del suo articolo si richiama si chiara
Libero dal pregiudizio crociano che il giornalismo Cortivato coltivato per mestiere costringa all'improvvisazione quindi per lo più al ciarlatani Simo
Finisce però per
Giudicare il giornalismo di quell'epoca affetto da provincialismo e la mancanza di consapevolezza professionale lontano quindi dalla la volontà mazziniana che voleva giornalismo una missione educativa una posto lato
Per lo più la scena animata da pubblicisti con velleità artistiche ingenui privi di disciplina
In quegli anni Collodi l'autore di Pinocchio
Districare annosità quanti sostenevano che il giornalismo fosse apostolato o modo per rendere la quarta di copertina dice
Se debbo dire la mia ho creduto e credo sempre che il giornalismo in Italia non si è altro che un patto tacito fa il giornalista il lettore
Tonnellate di parole per pochi chilogrammi di pane
C'è chi dice che il Patto delle Nino perché il lettore si trova tutti i giorni sacrificato pane buono gli articoli indigesti o andate male può darsi sia vero ma d'altra parte il lettore contento e chi si contenta godere
Questo in sostanza in breve il nostro leader
Un libro
Voluminoso grande con veste ottocentesca solenne perché solenne è l'occasione che celebriamo i centocinquanta anni dell'Unità nazionale il fondamento del nostro essere Nazione
è un libro pregiato orario in tiratura limitata numerata un bronzo in copertina realizzato al miglior me dagli sbagliano però voi ma è soprattutto principalmente un libero pensato e scritto per dire cose che sono da dire
E a nostro avviso da ricordare
E l'onore e onere come si sa in questi casi di concludere il convegno alla professor Giuseppe Talamo Presidente del Comitato scientifico per
Le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario prego su
Signor Presidente della Camera dei deputati membri del Parlamento chiarita signore e signori
Il volume che oggi viene presentata in questa
Prestigiosa sede e un'iniziativa culturali e di particolare rilievo perché una realizzazione
Come si potrebbe dire destinata a durare
La sua particolarità è costituita in fondo da una doppia natura
Nella prima parte una serie di disagi
Che sono una novità e documentata lettura di centocinquanta anni della nostra vittoria Italia
Un'interpretazione quindi che fa il punto su alcune tematiche centrali della nostra storia
Nove interpretazione oggi si tende
A osare con disinvoltura il termine di revisionismo storico usando spesso
Abusando
Dei mezzi di comunicazione di massa ma a patto che sia questo lusso che non vorrei discutere in questa sede il problema della revisione
Del giudizio storico è un problema centrale nella conoscenza del nostro passato
Da grande storiografia italiana
Perché non siamo a maglia ce lo poniamo per la prima volta il problema da grande storiografia italiana nella prima metà del Novecento
Anche lo Stato con un'attenzione particolare il rapporto tra passato e presente
La storia
Devono essere scritta a giudizio di Gioacchino Volpe con i documenti del passato e con quelle del presente
Con le carte scritte e con l'osservazione e le suggestioni dell'oggi per questo concludeva Spini
Ogni generazione riscrivere alla storia elitari scriveva in modo diverso dalla generazione precedente
Un'impostazione è questa
Che riprendeva
Il concetto crociano della contemporaneità di ogni storia
Nel senso
Che lo stimolo alla ricerca ci ha suggerito dalle idee dalle passione dai problemi della società in cui operiamo
Lo stesso Volpe
All'indomani della conclusione della prima guerra mondiale scriveva
Sulla rivista di Benedetto Croce ancora collaborava alla critica
Che gli italiani aspettavamo sempre una loro storia del Risorgimento una storia che non fosse cito né elogio nelle crisi teoria
No che cerca di eroi da incorniciare nella patria galleria ma neppure sfogo di polemica repubblicana Loreggia massonica con clericale
Una storia insomma che non fosse solo la storia del patriottismo italiano nel Secolo decimo no no non Astoria complessiva di Pavia nei secoli diciottesima e diciannove bis
Se non fosse fatta soltanto dico aspirazioni e Dissette di azione patriottica reazione governativa ma anche dall'esame della sua membri natura sociale
Dalle condizioni di spirito dei vari scelti delle nuove forze ideali
Perché si è detto per la ricerca vale naturalmente per le celebrazioni
Sì in quante ne Mario centenario bicentenario e che siano che costituiscono un importante
Documentazione sia sull'evento che si intende ricordare
Sia sulla particolare interpretazione che di quell'evento a distanza di tanti illustri viene data
La seconda parte del volume e basato sulla collezione di Francesco Agnetti Fusco
Una collezione di eccezionale valore conservata nella biblioteca centrale
Di Roma che raccoglie un insieme di articoli quotidiani periodici immagini edizioni speciali ad opera di un collezionista di grande cultura e di un busto raffinata
Capace come pochi di intendere e di rappresentare la società in cui chiedeva
Quindi ad una Sezione interpretativa affidata studiosi che con l'originalità ed impegno hanno fatto il punto sui temi centrali del nostro passato
Dal profilo del collezionista alle propria dei Mille
Dal costo dell'unificazione all'azione sub svolta dai libri scolastici
Segue una lettura basata sulla collezione
Ne chiedo sconnesso
Ogni interpretazione quindi insieme la presentazione di una
Testimonianza straordinaria ricca e varia attraverso la quale si esprime con parole ed immagini un mondo
L'Italia per le cinque giornate di Milano e la breccia di Porta Pia tra il mille ottocentoquarantotto e il mille ottocentosettanta
Da questa varietà del nostra storia molti ha molta l'atto e traggono argomentazioni un po'singolari
Prevalentemente antiunitaria naturalmente ma
Questa diversità come si può leggere in quasi tutti ben settori dell'ottocento
Moderati o democratici che fossero era uno dei caratteristici
Della comunità italiana
Non solo
Agli uomini che avevano fatto l'Italia
Ma anche
A imminenti studiosi la realtà della nazione italiana dell'Ottocento e sembrata difficilmente contestabile
Vorrei ricordare solo un altro allegassero giungeva dico intanto dal presidente della Camera
Renna Anna
Che ha legato il suo nome ad una felice definizione del principio di nazionalità cioè il principio di tutti i giorni ebbene nella famosa conferenza tenuta alla Sorbona
Nel mille ottocentottantadue dal titolo che cos'è una nazione
Chi pagava proprio l'Italia unificata da probabile ustioni la legge dice dalle sconfitte di Custoza
Di Lissa e via dicendo
Citiamo testualmente
Senza sollecitare il testo ai giorni nostri abbiamo visto l'Italia unici canta dalle sue sconfitte
E la Turchia demolita dalle sull'editoria ogni sconfitta faceva pensare nella causa italiana ogni vittoria indebolita la Turchia perché
Perché l'Italia è una nazione
E la Turchia al di fuori dell'Asia Minore non lo è
Nanna non aveva motivi per genere
Accusare con giudizio benevolo nei confronti dell'Italia Marilyn tra tutti
La realtà delle cose anche perché
Quando parliamo dell'Italia dei primi decenni
Negli anni scritta sessanta settanta ottanta noi dimentichiamo che il principio sul quale questo nuovo
Lo Stato era stato creato il principio di nazionalità che era l'antitesi del principio del legittimo ISMU
Del Congresso di Vienna questo principio di nazionalità
Non è verso l'importanza perché credo lo Stato in Italia ma pochi anni dopo nel sessantasette all'Impero asburgico che rappresentava
L'antitesi di quel principio perché erano stati né in terra come sappiamo plurima nazionale
Con la U.L.S.S. Dellai cioè con il pareggiamento riconobbe la parità a uno dei gruppi nazionale più forti e c'era l'Ungheria e tutto l'Oriente
Del europeo subirli influenza di questa
Di dei principi nazionalità
Noi stentiamo a convincersi di presto perché purtroppo abbiamo assistito
La mia generazione più da vicino
Alle tragedie che ha prodotto il più diverse ma questo
Non ci deve far dimenticare quello che è la verità dei fatti e non occorre crede modifichiamo i fatti che sono accaduti per riaffermare le nostre idee
Noi se siamo repubblicani non siamo obbligati ad adesso la monarchia
Di Vittorio Emanuele seconda dei libri di giudizi catastrofi perché non è richiesto
L'altra lo ultimo che volevo dire poi chiuderlo subito e i
Che
Mi chiedevo proprio nel preparare in queste poche considerazioni
Ma
L'opinione media
Che opinione ha del Risorgimento io
Ed essendo una persona che da quarant'anni scrive faccio ricerca storica non l'ha messo nel lussi onde che libri di storia contribuisca non modificando l'opinione delle persone voglio dire della grande maggioranza delle persone
Perché a creare
Questo opinione comune non ci sono solo i libri di storia che pochissimi reca
Ma ci sono i grandi film ci sono le opere di teatro ci sono le opere cinematografiche e allora mi sono ricordata
Che idea
Forse pochi di voi erano nati Kenneth sessanta terreni c'erano le elezioni politiche e undici un film di un grandissimo regista di Luchino Visconti il Gattopardo
E allora andammo circa un moderno in Africa che venissero si è visto dieci volte superiore perlomeno eravamo tutti pieni di ammirazione ma
Io mi bolli leggere fino alla fine il romanzo e mi accorsi che
In realtà c'era stata un'onda
Mi viene in una come si deve i filologi delle Verona sollecitazione presso una modifica la frase centrale che viene ripreso nel film
E che poi è diventata di uso comune da noi era questa
La frase di Tancredi c'è ed è il nipote del principe di Salina che diventa garibaldino perché di cioè
Allo zio non è capito che perché tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi
Questo era la la tra l'altro ieri c'è un successo enorme perché è usata continuamente forse anche a sproposito
Ma il fatto che nel romanzo non c'eri questo soltanto perché alla fine si diceva proprio il contrario del principe di Salina sul
Dal quale vederlo albergatori ma anche via dice ma che diceva Tancredi che tutto sarebbe rimasto grossi l'eredità che ne abbiamo avverso
E che il verbo molto
Cioè Garibaldi ha vinto queste è la verità che discenda Tommasi San Berlusca ma
Ma nel film si è perso quello che è rimasto nella nostra
L'immagine perché in realtà non era successo nulla che era rimasto tutto dalle quale perché il prezzo era quasi una seconda natura nostra quella di
Fingere di fare la rivoluzione ma progetto Trematerra ora se uno vede con attenzione un film
E vede anche fisicamente il principe di Salina e l'uomo nuovo cioè il Sindaco Calogero ossia dare cioè l'uomo e in borghese nuovo ricco
Che ha molti più soldi attualmente del principe di Salina che la classe nuova Sacco al check cioè qualche cosa stava succedendo Fitto medi disse Pasquale Villari
Il
Scelti sono rimasti gli stessi
Solo che il loro ordine è cambiato ma questo è un punto a valutazione da me che significa che uno dei ceti scontare non non siamo né in paesi di questi no
Il posto che è un problema diverso Calogero sedare Alketa un sottoposto al principe diventa l'autorità del Paese e questo è quello che cambia scusate
Grazie alla grazie al professor Talamona rinnovato ringraziamento a Michele palazzetti Pier Luigi Bersani Claudio Scajola che hanno consentito con
L'opera che abbiamo presentato ecco gli pregevoli interventi che abbiamo ascoltato hanno consentito alla Camera dei deputati
Di iniziare con il piede giusto le tante iniziative che abbiamo in animo di prendere per ricordare al meglio il centocinquantesimo anniversario della nostra vita grazie