Intervista a Paola Binetti sul "disagio" politico dei cattolici nel Pd e sulla candidatura di Emma Bonino a Presidente della Regione Lazio

Paola Binetti in un
Visaggio che il TiDi in questo momento sta attraversando e che molti dei suoi
Iscritti ma in questo caso rappresentanti politici sentono
è stato concretizzato da parte di alcuni con una fuoriuscita dal gruppo parlamentare dal partito stesso secondo lei è un problema che riguarda soltanto i cattolici
Oppure più generalizzato
Io credo davvero che sia un disagio generalizzato nel senso che il PD è nato con una scommessa molto alta
Probabilmente nato più come un'operazione di vertice che non con un'operazione realmente di integrazione alla base per cui prima o poi e direi
Prima sono esplose le differenze che erano semplicemente problemi non affrontati adeguatamente
Questo ha creato difficoltà sia in area cattolica indubbiamente al punto tale che si notano anche le tensioni che ci sono nel gruppo dei popolari no no hanno espresso in questi giorni
Posizioni molto diverse tra di loro e stanno cercando anche loro
Faticosamente mi sembra una loro unità
Il tentativo di di compattarsi all'interno del Partito Democratico però esprimono il loro disagio ma so ma è anche un disagio che si esprime anche nella componente che potremmo definire
Storicamente più vicino alla cultura della sinistra lo vediamo
In tutte queste situazioni che stanno attraversando il Paese lo vediamo anche in questa sottile critica la leadership di Bersani che ha mosso lo stesso Prodi per dire no ci sono ci sono segni di un disagio
E mi sembra che da un lato mancano delle risposte chiare ed oggettive mi sembra che si assume
Un atteggiamento un po'troppo elusivo rispetta il problema no come dire
No problem il problema non esista il problema è di chi lo pone e non il problema di chi lo vive
In questo credo che il Partito democratico dovrebbe fare un suo
Chiamiamola così esame di coscienza forte per capire fino a che punto sta rispondendo
Alle aspettative del Paese per quello che riguarda me personalmente perché l'ho detto tante volte anche in questi giorni sulla stampa quindi non faccio fatica a ridirlo a Radio Radicale
Il fatto che il Partito Democratico facciata presentare se stesso in qualche modo c'è da una sorta di leadership culturale
A Emma Bonino come Presidente della Regione Lazio
A parte la diversità delle mie posizioni che abbastanza evidente abbastanza chiara a tutti c'è un fatto oggettivo no c'è una egemonia culturale che io cedo a una persona che non appartiene culturalmente all'aspetto fondativo del partito
Qui c'è una consegna disse ad altri
E questo io chiamo il disagio profondo del Partito Democratico
Per quello che mi riguarda io sono una persona che
Ha creduto
Molto
Diciamo nell'esperienza che è stata quella della Margherita cioè ha creduto molto in un'esperienza di un partito che stesse nel centrosinistra
Che fosse un partito capace di integrare
Una serie di valori aperti alle riforme nel sociale quindi alla riduzione del disagio sociale e quindi alla riduzione anche di quelle che vengono comunemente percepito e le ingiustizie sociali
Integrandolo in quella che è una visione molto più attenta I valori diciamo della nostra
Ermete la fede cristiana quindi
Questa sintesi straordinaria tra mondo sociale e in qualche modo mondo dei valori spirituali mondo dei valori religiosi
E
La sintesi doveva essere eminentemente la il cane
Però questo nel momento in cui la Margherita si scioglie TA nel Partito Democratico e nel momento in cui il Partito Democratico consegna la sua leadership
A al al
Pensiero radicale mi sembra che rappresenti veramente un elemento per me a livello personali di grandissimo disagio
Ma devo dire a livello degli osservatori politici anche un elemento su cui la riflessione non è ancora stata fatta in modo adeguatamente seria
Una considerazione
Su
Però alcune personalità che sono state presentate agli elettori come vicine o almeno come dire culturalmente affini ai valori
Cattolici ad esempio Bologna Del Bono ma allo stesso
E Marrazzo nella nelle precedenti elezioni regionali par però
Alla prova dei fatti si sono rivelate delle persone che hanno facevamo delle scelte nello privato e non sappiamo se nel loro pubblico
Diametralmente opposte rispetto ai valori
Di cui lei appunto giustamente dice di essere di sentirsi
Portatrice allora questo fortemente d'accordo con quello che sta dicendo quello che volevo chiederle era non è che la patente sui valori la si può dare a priori sono totalmente d'accordo
L'etichetta non serve bisogna guardare che cosa c'è dentro e questo lo dico con pieno rispetto delle persone con pieno rispetto delle indagini che sono in corso
Quindi vorrei estrapolare dai due esempi fatti e farne invece la questione più più generale e no
E facendo una cosa è più generale io credo fermamente che è arrivato il momento di dire che ogni parlamentare deve riuscire a fare sintesi tra la sua etica private la sua etica pubblica
Credo che non si possa più pensare di chiudere in un cassetto l'etica privata e assumere un'identità presa in prestito nell'etica pubblica credo che
Quell'obiettivo straordinario che si chiama unità di vita
Per cui
Quello che penso logico quello che dico lo faccio per me questo è per me a livello personale è un ideale di vita è uno sforzo costante e continua di coerenti sa e credo che in questa chiave vada letto veramente il messaggio che ieri il Cardinal Bagnasco ha dato nella sua produzione alla Conferenza Episcopale parlando nel passaggio proprio sin qui si occupa dei politici
Quando lui chiede una nuova generazione di politici
Non credo affatto che stia pensando come dire mangiamo a casa questa generazione e aspettiamo la generazione che viene non credo
Credo che lo dica proprio nella logica con cui in una visione cristiana della vita
Si intende la novità che la novità della conversione del cuore che la novità di rimpatrio Nizzi
Di questo più approfondita capacità
Di
Credere
E dividere nelle cose delle cose in cui si crede
Vespa gli esempi fatti e molti altri che si potrebbero fare anche in maniera meno vistosa
Anche nell'ampia gamma del conflitto di interessi anche il fatto di piegare le situazioni e le circostanze e
Quella che potremmo chiamare una sorta di nepotismo no in senso allargato a quello che potremmo chiamare
L'istituto della raccomandazione come istituto che in fondo prevarica quello che è il merito prevarica quella che la giustizia prevarica quello che hai rispetto reale per l'altro
Credo che si è dato il momento che in cui la politica debba dire no
Cominciando da questo e questa è a mio avviso un'opzione etica fondamentale
Il rapporto con l'Alleanza per l'Italia di Rutelli perché ci sono appunto non è un mistero che lei sicuramente per amicizia anche e non hanno nulla che vedere con i legami politici
Ha incontrato i vertici dell'UDC
Io ho incontrato i vertici dell'Utic i vertici dell'Alleanza per l'Italia
E
è indubbio che in un momento in cui il mio disagio nel Partito Democratico dovesse raggiungere una soglia che io considero
Come dire non più elaborabile perché il punto è questo no noi
Spesso parliamo
Diciamo il disagio di sperimentiamo tutti
Non penso di essermi unica persona disagio e non penso nemmeno che i politici siano le uniche persone a disagio
Si sperimenta disagio nell'adolescenza si sperimenta disagio in tanti posti di lavoro si sperimenta disagio nella vita di famiglia il problema è fino a che punto quella persona riesce ad elaborare quel disagio
Fino a che punto riesce a convivere con con quel saltano
Certo
Io non vedo per me un'alternativa come dire che vada desta cioè la mia alternativa pensare a un'ipotesi in cui
Nel centro dal centro possa sorgere è un'ipotesi di forze
Un punto di riflessione forti e di rielaborazione importante
Di questi valori di cui ho parlato io mi immagino un cambiamento in politica soltanto all'insegna di un rilancio forte di un'attenzione etica
Ma forte in cui però l'etica non è solo un'affermazione di principio attenzione non sto parlando soltanto del principio sto parlando di quei principi che si traducono nella concretezza dei fatti nella concretezza della vita
Io mi auguro che come peraltro ha detto però molte volte sia Francesco Rutelli e altrettante volte lo ha detto Pier Ferdinando Casini
Che dal centro si è capace di emergere una realtà integrata probabilmente non una realtà in cui ognuno scioglie la sua identità nell'altro perché questo ben visto essere
Fallimentari o a essere anche molto pericoloso sia a destra che a sinistra non sono soddisfatti molti dieci degli ex An nella P.D.L. non sono soddisfatti molti dei popolari del Partito Democratico non sono soddisfatti volti degli ex DS nel Partito Democratico
Quindi non si tratta di sciogliere le identità si tratta di rilanciare quella identità il dialogo che però permette di convergere su un piano di valori molto alti che
Risponda mai lo ricito un'altra volta intenzionalmente il Cardinal Bagnasco la politica la più grande opera civile che si possa fare e questo è il mio augurio