"Una nuova Italia nell'Europa senza frontiere"

Dare inizio ai lavori del nostro convegno
Cura il salutare
Tutti i partecipanti e pregarli di prendere posto
Deciderò prima di dare la parola ai relatori ricordare che questo nostro convegno
Allo scopo di definire con una prima approssimazione le posizioni del nostro partito certamente sul grande problema della creazione del mercato unico interno ma anche su tutti i problemi della grande prospettiva comunitaria
Lo consideriamo come un momento della preparazione di un programma
Che il nostro partito presenterà quanto prima
Per le prossime elezioni europee un programma per il prossimo quinquennio che sia insieme oggetto di dibattito
Nella nostra campagna congressuale e anche di confronto con tutte le forze politiche con l'opinione pubblica con i partiti
Pensiamo che questo convegno debba essere un momento della elaborazione di questo programma che dovrebbe essere poi approvato dagli organi dirigenti del partito con il concorso del gruppo parlamentare al più presto possibile diventare e quindi un elemento politico tanto del nostro dibattito quanto della iniziativa politica
Detto questo desidero fare qualche comunicazione sullo svolgimento dei nostri lavori
Ad evitare una suddivisione che potrebbe essere un po'meccanica
Diciamo tra i temi più esplicitamente comunitari del nostro convegno e quelli relativi al nostro Paese e al rapporto del nostro Paese con la unificazione del mercato
Pensiamo di svolgere entrambe le relazioni questa mattina prima quella dell'onorevole Cervetti e poi quella dell'onorevole Reichlin dopodiché unifica Remo quindi anche le comunicazioni e il dibattito per avere appunto questa visione d'insieme dei problemi che stanno di fronte a noi
Penso che potremmo lasciare ai a coloro che sono stati incaricati di fare delle comunicazioni un tempo di una quindicina di minuti e di una decina di minuti per l'interventi
Saluto gli ospiti che sono tra noi tra i quali vi è il commissario della comunità Carlo Ripa di Meana l'onorevole Guarino
Cecchini dottor Checchini ed altri ancora li ringraziamo per la loro partecipazione se prenderanno la parola ne saremmo lieti
Dopodiché io passo la parola all'onorevole Cervetti Presidente del gruppo parlamentare comunista e apparentati al Parlamento europeo
L'Europa è ritornata al centro Rizzo politico il via è un dibattito partecipano le più differenti forze interne alla comunità
Ma adesso prendono parte anche statisti e uomini dalla politica e dalla cultura di altri paesi dell'Europa e del mondo
In effetti la discussione è duplice anzi essa si manifesta attraverso due discussioni tra loro intrecciate
Una riguarda la comunità le sue prospettive economico sociali e il suo avvenire politico
L'altra come oggetto l'intero continente i rapporti tra le diverse europei e tocca gli elementi cruciali delle relazioni tra l'Est e l'Ovest
Tutto questo indica già di per sé che non si tratta tanto della pura e semplice ripresa di un antico dibattito i termini della discussione sono qualitativamente diversi dal passato
Se si guarda specificamente alle polemiche intorno alla natura e al futuro della Cei
Sia una riprova di ciò sia nel fatto che i caratteri e le prospettive della comunità dodici non sono visti in sé in maniera isolata dagli avvenimenti e dalle novità mondiali
Sia nel fatto che i protagonisti della discussione sono mutati o hanno mutato collocazione i circoli euro Crati ci non vi svolgono più un ruolo preminente
La conservatrice Margaret Thatcher erede dell'euro prevista a Winston Churchill si è assunta il compito di alfiere della bandiera antiunitaria
I partiti democratico cristiani hanno oggettivamente perso la funzione di raccordo centrale e quella di egemonia avuta per tratti non Brevi nella elaborazione e nella iniziativa europeisti
La parte maggioritaria delle forze progressiste di sinistra ultra travagli e differenze acquisito coscienza del contenuto rinnovatore della battaglia per l'unità dell'Europa
Vi è chi sostiene che in realtà si potrebbe parlare di ripresa di discussione poiché al fondo del dibattito odierno vi sarebbero cause endogene non molto dissimili da quelle presenti in altre fasi
Oggi appunto vi sarebbero gli effetti dell'allargamento a Spagna e Portogallo le prospettive dell'atto unico con i conseguenti processi di unificazione mercantile il traguardo del novantadue le sue implicazioni ciò è in parte vero poiché anche da qui è venuto un impulso alla discussione ma non è tutta la verità
Le spinte all'unità europea e dunque alla ricerca e alla discussione sono altre e ben più complesse
L'Europa si trova di fronte a tre grandi sfide quella della distensione quella della integrazione e della coesione quella della riforma delle istituzioni
E anche ciò non è tutto infatti dietro la distensione agiscono l'interdipendenza e la globalità e si afferma destra come ad Ovest
Una nuova mentalità la quale in sostanza considera che gli assetti del mondo contemporaneo
Non possono scaturire essenzialmente dallo scontro di classe o di sistema ma da interessi e dal destino comuni all'umanità intera
Dietro la integrazione stanno gli effetti della rivoluzione tecnico scientifica di una nuova competitività e peraltro verso dei così detti limiti allo sviluppo
Dietro le esigenze e stupri istituzionali vi sono le difficoltà governare le società è un vero e proprio deficit democratico
In verità si esprimono in tutta la loro portata l'esigenza e il valore della sovranazionalità
Il fenomeno non è soltanto europeo ma mondiale
Tutti ne devono prendere atto noi Comunisti italiani né abbiamo tratte le dovute conseguenze attraverso un processo magari faticoso ma coerente il quale ci ha portato a vedere nell'unità politica dell'Europa comunitaria
La concretizzazione in questa parte del mondo dell'idea di sovranazionalità
Permettete una citazione
La storia contemporanea offre un modello per comprendere il passato italiano
Esiste oggi una coscienza culturale europea ed esiste una serie di manifestazioni di intellettuali e uomini politici che sostengono la necessità di una Unione Europea
Si può anche dire che il processo storico tende a questa unione e che esistono molte forze materiali che solo in questa Unione potranno svilupparsi
Se fra x anni questa unione sarà realizzata la parola nazionalismo avrà lo stesso valore archeologico che l'attuale municipalismo
Non è una dichiarazione recente è una nota contenuta in un quaderno del carcere scritta da Antonio Gramsci nel mille novecentotrentuno
Dopo di allora e nei decenni successivi la vicenda storica concreta ci ha fatto considerare la nazionalità ora nazione un valore fondamentale
Fu quella una scelta giusta corrispondente a una fase in cui alle masse operaio contadine si pose in Italia il compito storico di costruire lo Stato democratico e repubblicano
A partire però dagli anni Sessanta venimmo Mammano acquisendo una visione europea Istica del nostro impegno rinnovatore riformista
I contributi di Giorgio Amendola e di Enrico Berlinguer l'apporto di Altiero Spinelli Anno Santo segnato il cammino di tale acquisizione
Gli approdi del Congresso di Firenze hanno coronato quel processo
E hanno mostrato la precisa consapevolezza della diversa la nostra collocazione nella sinistra europea e dei nuovi orizzonti della battaglia democratica e socialista
Oggi siamo in una nuova fase della nostra stessa elaborazione
Partiamo dalla radicata convinzione che la dimensione sovranazionale è preminente nel definire ogni altro aspetto della nostra battaglia
Tanto che consideriamo l'obiettivo della unità politica dell'Europa e del contenuto rinnovato e democratico della comunità
Paragonabile soltanto a quello che ci proponemmo quando ci impegnammo e con noi impegniamo larghi strati di popolo per il rinnovamento democratico e nazionale dell'Italia
Questa consapevolezza il ruolo che abbiamo svolto ci sono del resto spesso riconosciuti
Ancora recentemente ad esempio il presidente del gruppo europarlamentare socialista ha voluto dichiarare che di fatto i comunisti italiani sono la forza più europeista del Parlamento europeo
Ma al di là di questa stessa nostra consapevolezza riteniamo necessario precisare piattaforme progetti in vista delle scadenze non solo elettorali che ci attendono
E lo scopo di questo convegno scopo che vogliamo realizzare con un programma articolato di comunicazioni e di interventi col contributo di ospiti illustri e con l'impegno conclusivo del segretario del partito
In questa che è la prima delle due relazioni permettetemi di insistere ancora su un punto discriminante
Di fronte alle formule di varia contraddittoria e persino opposta natura che vengono ripresentati o coniate ex novo mi riferisco alla vecchia espressione di Europa dall'Atlantico agli Urali
A quella recente di continente dall'Atlantico a Brest-Litovsk
A ciò che è concettualmente insito in trasposizioni alloggi di piani e politiche di altri tempi ha un'impostazione rigida della tesi della casa comune europea
Di fronte a ciò dicevo si sente una impellente esigenza di chiarezza e di distinzione
Un'esigenza non tanto intellettuale quanto politica nel senso che si tratta di porre le basi più solide per rispondere positivamente qui in Europa alle sfide prima richiamate
Per riuscirci noi riteniamo che si debba ribadire innanzitutto e con nettezza che l'unione dell'Europa alla quale noi pensiamo dall'Italia e come forza della sinistra europea è l'unione della comunità
Ciò non significa affatto una Cursi qualsiasi unità o magari l'unità di una comunità euro Centrica chiusa protezionistica
Al contrario noi ci battiamo per una comuni comunità unita politicamente
Democratica in cui siano salvaguardati i diritti umani e civili in cui economia e socialità non siano contrapposte ma intrecciate per superare gli squilibri territoriali e sociali ci battiamo per una comunità aperta capace di cooperare allo sviluppo del Terzo Mondo in particolare con i Coppa popoli e le etnie dell'area mediterranea
Ci battiamo per una comunità rispettosa delle alleanze gelosa della propria sicurezza ma in una costante iniziativa di distensione di disarmo di pace
Naturalmente agire per una tale unità non vuol dire trascurare i rapporti con le altre parti del continente e in specie con l'Est europeo
La geografia e la storia hanno le loro leggi in particolare la storia induce in questo caso alla osservanza scrupolosa i due ordini di principi quelli del realismo e quelli della collaborazione
Su questa base siamo venuti esponendo assieme ad altre forze della sinistra europea
Una organica visione dei rapporti tra l'Ovest e l'Est dell'Europa basata sui cardini della fiducia e della sicurezza e del resto noi da tempo consideriamo possibile solo se reciproca
Basata su Suni cardini della cooperazione tecnico scientifica delle intese economiche
Anche la soluzione dei problemi politici ereditati dalla guerra fredda primo fra tutti la divisione in due Stati della nazione tedesca trovano in questo ambito una diversa collocazione dismettono il carattere di residui di tensione acquistano il tratto di problemi aperti a soluzioni nuove dinamiche positive
Recentemente parlando di fronte al Parlamento di Strasburgo Giovanni Paolo secondo ha auspicato che altre nazioni possono unirsi a quelle che sono qui rappresentate
E che l'Europa possono un giorno estendersi alle dimensioni che le sono state date dall'agiografia e più ancora dalla storia
I voti per il futuro sono tutti legittimi e fondati per oggi
Per l'oggi e per l'azione politica noi preferiamo parlare di unità dell'Europa del dodici e di una Europa aperta come del resto dice lo stesso Pontefice nella in un'altra parte del suo discorso all'Est del continente
Ecco la nostra concezione del processo di unioni
E contemporaneamente dei rapporti paneuropea dei cioè dei rapporti tra c'è detta dei rapporti con gli Stati europei neutrali non allineati e in particolare per la loro importanza cruciale mondiale
Delle relazioni con icone con e con i Paesi dell'Est europeo
Ecco anche una concezione un progetto un disegno generale riteniamo chiari e definiti naturalmente un progetto non è ancora un programma una piattaforma di iniziativa politica concreta
Precisarla lo ripeto è lo scopo dell'insieme dell'attuale convegno per parte mia e detto questo voglio svolgere alcune considerazioni su poche questioni fondamentali
Dalla concezione che abbiamo dell'unità della comunità e dalle scadenze del mercato unificato deriva innanzitutto la necessità per noi e per altre forze di sinistra e di progresso di avanzare un quadro di proposte preciso e complessivo molte idee sono già state espresse da organizzazioni politiche sindacali cooperative imprenditoriali da esponenti delle forze di sinistra politiche sociali in Italia e nella comunità
Si tratta di dar loro la necessaria organicità e incisività
Nel farlo noi ribadiamo il nostro sostegno a una politica che elimini le barriere fisiche tecniche fiscali tra il dodici
E sia volta a creare il grande mercato senza frontiere dei trecentoventi milioni di produttori e consumatori
Garantendo la guida di questo processo governando lo indirizzando lo verso il conseguimento
I fondamentali obiettivi di sviluppo economico e sociali tra l'altro vogliamo ricordare che noi abbiamo puntualmente operato per la definizione di tale obiettivo e che oggi insistiamo per il mantenimento delle tappe della sua attuazione
Per la più grande potenza commerciale del mondo la CEE
Che nell'ottantotto vedrà un interscambio interno stimato nelle norme massa di ottocento cinquanta miliardi di ECU pari a circa il cinquantotto per cento quota peraltro crescente delle esportazioni del dodici
Che già oggi accompagna i processi di integrazione con fenomeni di relativa omogeneizzazione gli aspetti fondamentali della vita economica
Quali niente di tutto il mercato del lavoro con i correlati dati di occupazione disoccupazione e la sfera monetaria con i suoi tassi di interesse e di France e di inflazione
Per la c'è appunto non è pensabile nessun'alternativa di ripiegamento tanto più che si tratterebbe di un ripiegamento nazionalistico protezionistico corporativo
D'altra parte mentre riconfermiamo le nostre osservazioni di fondo all'atto unico ricordiamo che ci siamo impegnati per la sua realizzazione
E riconosciamo se mai che non abbiamo valutato appieno non tanto come qualcuno dice le sue potenzialità quanto forse il suo significato come indicatore di incomprimibili esigenze di integrazione non stanno dunque qui fulcro il senso della nostra critica e neppure stanno nella richiesta di aggiungere quasi di giustapporre ai processi di unificazione del mercato salvaguardie sociali o misure tendenti ad attenuare gli squilibri territoriali
La nostra critica si esprime nella rivendicazione che è proposta di linea e programma di iniziativa e che può essere sintetizzata in due parole coerenza e coesione
Cosa intendiamo dire con coerenza intendiamo che il processo di unificazione del mercato deve avere il suo naturale svolgimento nell'opera di riforma che ha nome fisco e politica agricola comunitaria
Nell'azione di reale coordinamento settoriale nel terziario e nell'industria nella trasformazione dell'eco in moneta comune fino alla creazione di una vera banca centrale
Per coesione intendiamo non solo raccordo ma compenetrazione tra cui economia e socialità tra economia e ambiente tra economia e superamento del divario tra nord e sud del continente
Ha una tale impostazione si oppongono forze agguerrite che non si chiamano soltanto governo conservatore inglese ma Bundesbank e parte consistente di gruppi dominanti
La battaglia aperta la posta in gioco è in generale una integrazione che non significhi grande deregulation ma al contrario giusta combinazione di mercato e di programmazione
E per la sinistra capacità di esprimere una funzione di direzione e di governo dell'economia
In maniera più ravvicinata l'oggetto del contendere concerne una politica comunitaria di liberalizzazione economica e finanziaria
Che non diventi una selva selvaggia con una guerra di tutti contro tutti e perciò con effimeri e parziali vantaggi per questo o quel gruppo sociale per questo o quel Paese ma non per l'insieme della comunità
Sul piano delle relazioni esterni e di fronte alle ricorrenti misure protezionistiche soprattutto statunitensi
La partita riguarda i modi e la sostanza della risposta
Che noi riteniamo non debba consistere di chiusure autarchiche ma di battaglie nelle sedi internazionali cominciando dal gatto per una regolazione e qua degli scambi e del commercio mondiale
Comunque sia per sviluppare a fondo l'iniziativa politica a livello europeo continentale
La sinistra europea deve perseguire una propria strategia di ampliamento e unificazione del mercato basata su cooperazione e programmazione
Sostenendo e stimolando la crescita e garantendo un equilibrato ed equo modello di sviluppo
Anche per questi motivi non ci si può accontentare di affermare il valore di una impostazione ma bisogna scendere a proposte che in un certo senso la impieghino era concretizzino
Qui ne vogliamo avanzare una di particolare attualità che deve dare il tono al programma economico dei prossimi anni di Commissione Consiglio e Parlamento
Partiamo da una constatazione e da una esigenza la constatazione è che l'economia europea attraversa un periodo di crescita del prodotto interno lordo ma che nessuno giura sulla sua durata e sulla sua a sufficienza
L'esigenza e che si ponga al centro della politica economica e non solo sociale il grande problema della occupazione
Ciò richiede innanzitutto una politica di reputazione a livello europeo
Gli esempi dello scorso decennio in particolare in Germania alla fine degli anni settanta in Francia all'inizio degli anni ottanta
Dimostrano infatti che successi consistenti e permanenti non sono passi possibili sei Paesi perseguono isolatamente politiche di sviluppo
D'altra parte la Confederazione sindacale europea ha calcolato che se ciascuno dei dodici si impegnasse con un aumento della spesa reale dell'un per cento sì avrebbero incrementi della crescita di un punto e mezzo e dell'occupazione di quattro milioni di posti di lavoro in quattro anni
Ciò permetterebbe una diminuzione dell'attuale livello di disoccupazione di circa un quarto
Inoltre sia potuto calcolare che il coordinamento delle politiche espansive e il raccordo nell'aumento di investimenti tra i dodici
Farebbero risparmiare il venti per cento di risorse pubbliche il primo anno e fino al cinquanta per cento in quattro anni
Si tratterebbe insomma di una politica nella quale si potrebbe anche inquadrare l'azione di controllo e di rientro dei deficit
Si avrebbe a che fare poi con un quadro nel quale diventano corollari essenziali l'armonizzazione dell'Iva e l'abbassamento dei tassi di interesse
Naturalmente ciò di per sé non risolverebbe una serie di altri problemi e anzi lo vogliamo rimarcare esplicitamente potrebbe addirittura provocarne e aggravare me
Pensiamo alle questioni dell'ambiente del divario Nord Sud delle migrazioni comunitari ed extracomunitari o su un altro piano a quella della redistribuzione del tempo di lavoro
Pensiamo la non automaticità degli effetti di una maggiore crescita sugli aspetti essenziali dell'occupazione femminile e giovanile e subito allevamento degli standard sociali
Per queste ragioni noi consideriamo indispensabile un piano che ponendo al centro il tema della occupazione dello sviluppo affronti in stretto raccordo con esso le questioni appena elencati e si proponga obiettivi specifici nei grandi campi dell'ambiente degli squilibri territoriali della politica mediterranea
Si sposterebbe così al Sud l'asse dell'attenzione comunitaria e si darebbe un significato concreto alla nuova qualità dello sviluppo
A un tale impegno economico si riallaccia una rinnovata politica sociale
Che non è uno spazio separato ma che nella lotta alla disoccupazione unisce sviluppo ridistribuzione e riduzione del tempo di lavoro che nel porre la questione giovanile fa leva su scuola e formazione
Che nel liberare d'elevare la condizione della donna si basa sui trent'principi progressisti della valorizzazione della differenza sessuale
Che tende inoltre a sviluppare un insieme vario di diritti alla salute al controllo dei consumi alla sicurezza e a una vecchiaia attiva e serena all'informazione e all'uso del patrimonio culturale
Dando concretezza a una nuova qualità sociale per il complesso dei cittadini
Tra di loro vanno compresi quei quindici milioni di immigrati extracomunitari stabili ai quali assieme ai diritti economici e sociali vanno assicurati quei diritti politici essenziali
Il diritto di voto amministrativo intanto che possono favorire la convivenza di etnie e culture diverse
Solo così del resto si può pensare di costruire una società europea antirazzista e Multiair sentiamo echeggiare una critica una simile proposta perché avrebbe di organi cinismo
Niente di tutto questo noi vogliamo solo porre fine all'epoca dello spezzettamento degli interventi dello sbocco non c'è il lamento dei problemi provvedimenti della insufficienza dei mezzi
Basti pensare alla mancanza di coordinamento in campo tecnologico e scientifico
Ai tentativi di condizionare Eurocard ai continui attacchi a programmi di ricerca industriali quali Bright esprit Reyes Robbins
Basti pensare al fatto che purtroppo il raddoppio i fondi strutturali non si discostano dallo zero virgola tre per cento del prodotto interno lordo comunitario
Basti pensare al meccanismo di un bilancio da riformare ormai profondamente e che quest'anno dovrebbe provocare la restituzione agli Stati nazionali
Di un avanzo dovuto a una giusta osservanza della disciplina e alla intensificazione di scambi e di produzione
Avanzo di alcune migliaia di miliardi di lire che potrebbe invece servire per il finanziamento di un primo seppur modesto stralcio di una diversa politica
In ogni caso la nostra proposta di Piano è una sfida che lanciamo le forze conservatrici è un contributo che offriamo per le iniziative delle forze progressiste e di sinistra
Alle forze conservatrici e a tutte le forze anti europei europeiste noi lanciamo una seconda sfida quella della riforma istituzionale democratica
Le nostre tradizionali posizioni per l'unità europea sono per lo più notte e possono essere riassunte nel sostegno dato che non resta un episodio affidato solo alla storia alle idee e al progetto di unione approvato dal Parlamento europeo
Ma l'esperienza di quella stessa battaglia e la realtà presente inducono a nuove riflessioni e proposte
E oggi aperta nell'Europa comunitaria una grande questione democratica
I Parlamenti nazionali hanno visto ridotta la loro capacità di Indirizzo e di controllo sui processi di integrazione e su un complesso di fenomeni reali
Ma i poteri che essi hanno perso non sono andati se non in minima parte al Parlamento europeo eletto a suffragio universale
Ci sono dispersi inverso istanze burocratico corporative o verso grandi potentati
E quando si sono concentrati in istituzioni politiche sono andati al Consiglio dei ministri il quale riunisce di fatto nelle sue mani i poteri dell'Esecutivo ed è legislativo
Si è determinata una grave anomalia un vero e proprio sovvertimento di quel principio della divisione dei poteri che a duecento anni dalla rivoluzione francese va ricordato come il fondamento di ogni democrazia
O si cambia questa situazione la si cambia in tempi rapidi o il rischio che si corre è quello di costruire una comunità burocratica e oligarchi Ina oligarchica e non una Unione democratica
Tanto più se al massimo tra dieci anni come ha sottolineato il presidente della Commissione già le loro l'ottanta per cento della del legislazione economica e forse anche fiscale sociale sono sue parole sarà di origine comunitaria
Si pone così un quadruplice ordine di problemi
In primo luogo si rafforza l'esigenza già ben presente nelle singole società nazionali della instaurazione di un sistema di democrazia economica
In questo quadro si collocano la funzione fondamentale del sindacato della contrattazione sovranazionali e il ruolo di altre associazioni di produttori di consumatori di categoria
Non solo si collocano nello stesso quadro lo sviluppo delle forme di proprietà cooperativa e diffusa e la creazione di organismi di gestione e di cogestione
La prossima discussione che avrà luogo al Parlamento europeo sui provvedimenti Antitrust che per la prima volta saranno di tipo sovranazionale rappresenterà una occasione per una anche più ampia discussione
In secondo luogo si tratta di dar corpo a un insieme di diritti dei cittadini che vada ben oltre le modeste e persino i Rise dalla signora Thatcher misure finora previste costituisca
Anche attraverso i diritti alla informazione alla consultazione al controllo parte essenziale di uno spazio giuridico e di una piena Chiquita cittadinanza europei
In terzo luogo al fine di eliminare la simbiosi tra legislativo ed esecutivo presente nel consiglio e di dare autorevolezza l'impegno della Commissione occorre puntare alla formazione di un governo della comunità
Molti ormai hanno espresso una tale esigenza attraverso varie proposte
Sempre dell'ora ha parlato della necessità almeno di una botte o di governo ieri sostegno all'idea che il presidente della Commissione sia scelto con un voto del Parlamento europeo
Su questa strada non si non si muove invece il governo italiano quando insiste affinché la designazione dei commissari italiani sia sottoposta alla pratica spartitoria
In quarto luogo e soprattutto bisogna conferire al Parlamento europeo i poteri che gli compete uno e che finora gli sono stati sottratti
La nostra posizione netta noi siamo per affidare al nuovo Parlamento un mandato costituente anche attraverso un voto popolare dai da esprimere in occasione delle elezioni del giugno prossimo
Così facendo non si toglie affatto ai Parlamenti nazionali il potere di ratifica del nuovo progetto di Trattato si compie viceversa opera di chiarezza e si leva la spada di Damocle del ricatto alle forze antieuropeiste
La battaglia non sarà facile
Vero è che c'è chi dice che la prossima legislatura sarà comunque costituente
Poiché il mille novecentonovantadue non è solo l'anno della unificazione del mercato ma anche l'anno della rinegoziazione del finanziamento della Comunità e della revisione di tutta la procedura della cooperazione politica
Vero è anche che varie forze e nelle settimane scorse anche i partiti democratico cristiani riuniti a Bruxelles si sono espresse per il mandato costituente
Ma gli ostacoli e gli impedimenti non saranno piccoli
Per questo è necessario affiancare all'opera costituente un lavoro di conquista di obiettivi intermedi dando cioè al Parlamento europeo nuove funzioni secondo i principi detti della sussidiarietà e della novità cioè trasferendo adesso al Parlamento europeo
Sia quei poteri che i Parlamenti nazionali mantengono formalmente ma non esercitano più di fatto sia quei poteri che dovrebbero essere definiti per il sorgere di problemi nuovi e di dimensione sovranazionali
Per questo chiediamo che nel prossimo semestre si tenga un vertice straordinario affinché il consiglio assuma impegni pratici e dica chiaramente agli elettori europei
Che l'Unione non è un'utopia ma un progetto concreto lo chiediamo al governo italiano ma anche ad altri governi a quello spagnolo che avrà la presidenza semestrale
E a quanti pensano e dicono che la signora Thatcher e isolate e frena il processo unitario e ritengono al contrario che esso debba andare avanti
Per questo è soprattutto necessaria una chiara prevalenza nel nuovo Parlamento
E nella vita nazionale e comunitaria
Di forze progressiste nettamente orientate in senso europeistico
Disposte a battersi contro tutte le resistenze e difficoltà per la trasformazione della comunità in entità politica per la costruzione dell'unione europea
Noi Comunisti italiani vogliamo essere l'elemento dinamico ed essenziale di tale schieramento
Il mille novecentonovantadue ormai alle porte la creazione del grande mercato unificato richiede un quadro politico istituzionale profferendo profondamente diverso da quello attuale
Poiché l'Europa delle imprese sono le stesse forze economiche a sottolinearlo e sono loro parole
Sarà un'Europa squilibrata se non si realizzerà con la stessa velocità anche un'Europa della politica e delle istituzioni si tratta dunque di ristabilire il primato della politica di costruire l'Europa unita e non solo un mercato di affermare pienamente la democrazia e di uscire dalle anomalie dalle ambiguità della situazione attuale
L'ormai antico monito di Altiero Spinelli quello che è in gioco è la determinazione del contenuto essenziale della vita democratica in Europa per le due o tre generazioni a venire è ora drammaticamente vero
Ho appena parlato di cooperazione politica
Completezza di ragionamento vorrebbe che a questo punto si affrontasse il terzo grande tema specifico oltre a quello economico sociale a quello istituzionale la politica internazionale della comunità
Non lo farò distesamente sia perché esso sarà ampiamente trattato con comunicazioni interventi sia perché abbiamo tenuto pochi mesi fa un apposito convegno dedicato appunto all'Europa nella nuova fase internazionale
Alle linee generali allora indicate discusse tuttora valide ci si può porto una mente riferire
In quell'occasione dicemmo che anche in politica internazionale noi guardiamo alla Comunità europea
Come punto di riferimento per l'affermarsi di un'entità distinta indipendente dall'URSS e sufficientemente autonoma di dagli USA capace di svolgere un ruolo da protagonista nella politica mondiale aggiungemmo poiché valutando attentamente e le dinamiche che la percorrono una denuncia secche globale circa un'assenza dell'Europa sulla scena internazionale non era convincente
Quei giudizi noi li riconfermiamo ciò non toglie valore non toglie ora che la comunità debba assumere un ruolo ben più incisivo dinamico da protagonista appunto
Lo richiedono anche gli esiti della campagna elettorale americana
E l'elezione di George Bush
Che pur collocandosi nel senso della continuità con la politica estera seguita negli ultimi anni dal presidente Reagan aprono un periodo nel quale dovranno essere affrontati
Seri problemi il deficit interni ed esterni innanzitutto i quali avranno indubbie conseguenze sulle relazioni internazionali e in parte
Ti colare sulle relazioni con l'Europa
In ogni caso la comunità dovrà svolgere questo suo ruolo muovendosi da Ovest da nord verso in collaborazione con gli altri due punti cardinali della geografia politica lesto e il sud del mondo
Tanto più che la condizione nella quale può agire si è venuta evolvendo nel continente per linee positive
Dopo le modificazioni intervenute con l'accordo in lo dimostrano tra l'altro l'intensificarsi della diplomazia bilaterale e la dichiarazione comune c'è eccome con come è noto per quest'ultimo obiettivo ci siamo adoperati in varie sedi e con successo un altro residuo della Guerra fredda è stato così eliminato
Più in generale ora in Europa si può parlare di una fase che già si colloca al di là di Yalta e delle cortine del passato per quanto quella dei due blocchi dei due sistemi rimanga una realtà l'occasione non va perduta il prossimo consiglio di Rodi ne deve prendere atto alla strada degli scambi insufficienti e per i quali vanno tolti molti ostacoli da una parte e dall'altra
Il cocco me le strutture finanziarie va affiancata quella della cooperazione in vari campi l'ambiente l'energia e i trasporti la ricerca il rapporto con il sud del mondo con i meno fortunati del pianeta
Ribadito detto ciò qui ci vogliamo limitare a richiamare alcune urgenze ed emergenze su cui sviluppare l'iniziativa la prima attiene al disarmo e alla sicurezza in Europa
Pur non avendo perso il nucleare il suo naturale di rilievo sono balzati in primo piano l'armamento clinico e soprattutto quello convenzionale
Affrontare i problemi
E quest'ultimo presenta è ormai decisivo se si vuole camminare rapidamente nell'attuazione della cosiddetta sufficienza
E se si punta effettivamente a dar vita nel continente a strategie sistemi realmente solo difensivi dell'una e dell'altra alleanza
Ad ogni modo le iniziative di garbati soffre di Shevardnadze da un lato e di esponenti eh statisti della sinistra europea dall'altro hanno reso matura la questione
L'Europa dei dodici se ne deve fare carico non solo sollecitando la conclusione della discussione in sede di Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa a Vienna
Su un mandato per il re negoziato relativo agli armamenti convenzionali
Ma presentando in questo senso proposte precise e positive
La seconda emergenza riguarda il punto più caldo dell'area mediterranea il Medioriente e conflitto arabo-israeliano che rischiano di inforcare si ulteriormente in seguito agli orientamenti politici delinea tesi in Israele
Occorre rompere ogni indugio imprimere un'accelerazione alla iniziativa per convocare la Conferenza internazionale solo otto leggi da del Consiglio di sicurezza dell'ONU
A due altre questioni diverso carattere ma che anche se acquistano valore centrale di emergenza è bene guardare
In Italia si fa un gran parte discutere di droga è una discussione in verità assai confusa
Non vogliamo comunque qui enti e tornarci sopra sottolineammo però che l'aspetto internazionale del problema
Anzi il suo carattere di raccordo tra criminalità internazionale terrorismo disperazioni e persino produzioni agricole nel Terzo Mondo è rimasto in un in ombra più che in altre occasioni
In generale molti hanno parlato di intervento mondiale
Qualcosa è stato intrapreso ma non si è usciti dalla episodicità e dalla frammentazione una iniziativa articolata e complessiva sovranazionale internazionale
Che parta da un vertice tra rappresentanze di consiglio Commissione e Parlamento e ciò che noi proponiamo per l'immediato
Su un'altra questione di emergenza è necessario un intervento immediato e straordinario la CEE non è solo la più grande potenza commerciale è una delle più grandi potenze inquinanti dell'intero pianeta
A parte la formulazione del piano di cui abbiamo prima parlato occorre appunto un tale intervento per affrontare l'ormai allarmante condizione della protezione dell'atmosfera
Ecco perché è necessaria subito la convocazione di una Conferenza europea e mondiale
Gli scienziati esponenti della politica dell'economia della società
Per trarre una conclusione certa dalle dispute e per avanzare le opportune proposte che la comunità e gli stati i parlamenti e governi dovranno tradurre immediatamente in un'azione esemplare e concreto
Sono giunto alla conclusione
La cornice di coesione economica e sociale
Di riforma istituzionale di funzione internazionale che si dovrà costruire accompagnando e guidando la reale Lizza azione del mercato unico
Garantirà che questo obiettivo venga raggiunto facendo avanzare l'Europa verso nuovi traguardi di progresso
Italia può giocare un ruolo importante a patto che come sosterrà più ampiamente tra breve Alfredo Reichlin si proponga sia di adeguare le proprie strutture sia di incidere sugli orientamenti e le scelte della comunità
Va notato invece a quest'ultimo proposito che dopo aver stimolato negli anni scorsi lo riconoscemmo apertamente
Certe posizioni europeisti che l'impegno italiano si è attenuato e sembra ora mancare di respiro e iniziativa propria
D'altro canto si deve ricordare che il programma del governo De Mita si imperniata sul così detto adeguamento dell'Italia al novantadue
Noi criticammo quel Coop programma per considerazioni di merito e per la visione esclusivamente interna in esso contenuta
Ora tuttavia anche quel programma pare abbandonato noi per parte nostra incalzeremo il svilupperemo la nostra azione basandoci su due cardini di una corretta impostazione dell'iniziativa nazionale europea Istica
Non ci può essere nessuna separazione tra ed equamente interni e respiro sopranazionale in campo europeistico non si possono ergere paratie tra forze di governo e forze di opposizione
Vale solo la capacità di elaborazione di mobilitazione l'attaccamento agli interessi dell'Italia e dell'Europa dimostrati concretamente da ciascuno
E se queste paratie non devono ergersi tanto meno esse devono esistere tra le forze della sinistra italiana nella battaglia europeisti
Di più noi non contrapponiamo e non contrapporre in modo contrapporre immoli impegno per l'intesa tra comunisti socialisti e altre componenti della sinistra italiana
Alla coscienza e all'essenza che ci fanno parte della sinistra europea
La nostra ambizione
E la nostra opera sono volte a rendere più solida la prospettiva già oggi reale ne siamo fermamente convinti di un'alternativa alle direzioni conservatrici e neoliberiste della politica e della società europea
Partiamo dalle convergenze già realizzate dalle esperienze di collaborazione da i risultati positivi ottenuti
Per esempio nell'ambito del Parlamento europeo e dall'esposte attive di altri incontri come quello già concordando con l'unione dei partiti socialisti da tenersi prima delle prossime elezioni
Muoviamo da una tradizione in cui le forze progressiste di sinistra hanno fatto vivere i valori più alti della civiltà europea la solidarietà e la libertà l'eguaglianza e la democrazia
Vogliamo costruire consapevolezza alleanze e soprattutto un grande movimento ideale di massa in cui retaggi nazionali non si annullino ma si riuniscano in una coscienza e opera sovranazionali
A tutto ciò noi Comunisti italiani lavoriamo intensamente
Questo stesso convegno vuole essere un contributo di idee di iniziativa per le forze della sinistra europea e per la loro causa di unione di progresso di democrazia e di pace
Harada
Fatti in quali condizioni d'Italia sì giudice possa
In quali condizioni l'Italia affronta il processo di unificazione europea che problemi non soltanto economici
Ciò pone alle forze sociali e politiche di questo Paese e in particolare alla sinistra
Una risposta non è facile
E nei limiti di una introduzione come queste io posso solo cercare di indicare alcuni punti essenziali
Di orientamento e di discussione
Le comunicazioni che seguiranno quindi dovranno essere lette come necessarie integrazioni e specificazione
La verità me sembra che la risposta non è facile soprattutto per una ragione
Perché non basta una fotografia sta diciamo così statica
E se ci dice che il Paese è cresciuto e che molte altre e che per molti aspetti è diminuita la sua distanza
Con l'Europa più avanzata e questo non è poco
Guardando non dico all'Italietta di ieri
Ma come eravamo fino a non molto tempo fa
E tuttavia ciò che a questo punto a questo nuovo passaggio dalla nostra vicenda storica
Deve essere detto alla coscienza del Paese che siamo già oltre una certa soglia
Oltre quel confine nazionale all'interno del quale noi siamo stati abituati a riconoscere e a definire i nostri problemi
In realtà l'unificazione è già cominciata
E la novità grande quindi è che nessun problema Puglia può più essere visto in sé ma soltanto in rapporto alle sfide del tutto nuove di un'integrazione che ne cambia natura valenza implicazione
Il fatto di più difficile apprezzamento per il senso comune ma anche per grande parte della cultura dominante
è appunto il mutamento del paradigma delle interdipendenze
Un mutamento che non soltanto mette allo scoperto i punti di maggiore arretratezza della nostra economia
Ma mette in crisi gli attuali sistemi di regolazione politica basati sulla vecchia realtà dello Stato nazionale
Basti pensare che cosa diventa la questione meridionale
Nel momento in cui le distanze non misurano più non si misurano più con Roma ma con Franco fuori
E soprattutto quando sempre meno potranno essere mediante dalle tradizionali ancorché pessime politiche assistenziali distributive dello Stato nazionale
Per cui perdono efficacia anche le vecchie regole in base alle quali avviene il gioco delle parti tra potere centrale e classi dirigenti locali
Nel divario dei redditi e dei consumi o solo in questo
Quanto nella qualità dell'ambiente sociale ma anche istituzionale scientifico culturale
Insomma nella distanza da qui Circuiti del sapere del potere qui dite quei diritti moderni
E quelle chance
Che condizionano l'essere o meno cittadini e non sudditi dell'euro
L'Europa ci costringe quindi a me sembra molto importante questo a ripensare la questione meridionale per esempio in tutto il suo spessore politico
E per fatti come questi che a me sembra
Non responsabile l'atteggiamento del ceto politico governativo
Che allo stato delle cose sembra aver delegato il compito di guidare l'unificazione
Ai grandi gruppi industriali alla finanza e alla Banca centrale
E la spia di questo atteggiamento e la questione dei commissari italiani a Bruxelles erano già relativamente deboli almeno come funzioni quelli scaduti
Ma il fatto che i ritardi ancora la nomina dei nuovi e soprattutto in modo Gretto con cui se ne sta discutendo in base a criteri spartitoria convenienze perfino di cucina interna dei partiti
Soprattutto il rifiuto arrogante di legittimarlo dice più largamente cercando un consenso del Parlamento
è un confronto reale con l'opposizione tutto questo fa temere
Che l'Italia nella Commissione non conteranno
Spetta quindi a noi alla sinistra alle forze di progresso dare coscienza appese dell'importanza davvero storica di questo passaggio
E spingerlo a interrogarsi sulla propria identità
Sulla figura complessiva della propria società e del proprio essere nazione italiana ed europea insieme
E per far questo io penso che noi dobbiamo uscire sia dalla retorica della quarta potenza industriale
Sia dalla lagna sul nostro eterno ritardo Londra e Parigi come la mosca delle Tre sorelle
Che sono i due poli tra cui oscilla il provincialismo dalla classe dirigente
Io partirei dal fatto che a differenza di qualche decennio fa
Il problema italiano non può più essere posto nei termini della rincorsa dei paesi più industrializzati
Per diventare come si dice più moderni
Sta invece nel capire come lo siamo diventati
La questione mi rendo conto è molto complessa
E non si Prost non si presta risposte semplicistiche
Più ricchi lo siamo diventati davvero ma su che base
Si avverte una fragilità derivante non solo dall'acutizzarsi di ingiustizie di squilibri
Ma dal fatto che in Italia più che altrove si sono moltiplicati attività sostitutive di servizi pubblici allo sfascio
Si è creata inoltre una sorta di parassitismo di massa alimentato sia da un certo tipo di trasferimenti
E sia dalle rendite finanziarie create dalle norme indebitamento dello Stato
Questo non deve però oscurare il fatto macroscopico che la geografia produttiva del Paese mutata
Si è allargata nove Regioni ha creato una miriade di impresa
Ha svecchiato la cultura gli stili di vita di milioni di persone
Ma anche qui attenzione
è il più autorevole agente di cambio a dirci che in questi ultimi tempi
Un sistema che credeva di camminare sulla strada del capitalismo di massa
è stato invece ributtato nelle mani di pochi
I quali pochi in nome della libertà di mercato sono sue parole hanno realtà creato scatole cinesi accomandita barriere protettive azioni senza diritti di voto
Che hanno finito per consegnare anche il mercato nelle mani di ristrette consorterie
Dunque la questione è molto complessa
Il capitalismo italiano non è più quello dell'Italietta ma resta un fenomeno con tratti peculiari che bisognerebbe tornare a studiare
Un corpo cresciuto
Ma che resta Recchi dico per la grande sproporzione tra la testa e le altre menti
Il tema quindi che a me pare dovrebbe essere posto al centro della nostra riflessione che fonda nel modo più serio e oggettivo la candidatura di un partito come il nostro
A governare l'europeizzazione
E quello che si è cercato di sollevare altre volte
Il tema cioè della necessità indilazionabile ormai
Di rimettere in discussione di spezzare il circolo vizioso in rapporto di causa ed effetto
Che si è creato in questi anni tra un certo tipo di sviluppo anche impetuoso
E di accumulazione
E il consumo al tempo stesso di un patrimonio di infrastrutture di risorse naturali
E il rinvio alle nuove generazioni
Di fatto del pagamento del debito accumulato
Uno sviluppo quindi ha speso in definitiva del patrimonio di aggregazioni civile
Dello Stato quindi
Inteso lo Stato come garante dell'interesse generale leggi uguali
Universalità dalla cittadinanza
Io non so se come dice qualcuno Italia sta ipotecando il futuro tuttavia è impressionante lo scarto
Tra questa ossessiva Apologia della vere della ricchezza individuale
E questa trascurando sta dell'essere
Per cui nessuno parla più di grandi progetti ma solo del teatrino
Della politica ridotta gioco delle parti
A duelli Nozzi salse tra avversario complici
E a nessuno sembra che interessi fatto enorme e norme davvero che buona parte dei giovani meridionali sono ormai immaginati dal lavoro e quindi dal punto
Nell'altro fatto che a me pare preminente
La scuola ridotte in condizioni tali da sollevare i più gravi interrogativi
Di fronte a sfide che come Giappone e Stati Uniti insegnano nel bene e nel male
Si giocheranno in gran parte sui processi formativi e informativo
Dal resto alla risposta a quesiti di questa natura verrà presto
Ce la darà all'unificazione europea sia in termini di cambiali che verranno a scadenza
Sia in termini di nuove carte
Nuovi spazi
E anche nuovi ruoli di guida politica che spetteranno chi farà suoi questi problemi
Ecco la nostra sfida
Noi la lanciamo convinti come siamo che il vero problema della modernizzazione del Paese è quello di superare battere questa sorta
Di economicismo riduttivo delle classi dirigenti
Che impedisce il formarsi di una nuova più alta coscienza dell'interesse nazionale
Avendo ridotto lo Stato ha un ruolo di protettore di interessi particolari e corporativi spartito
Quindi poco legittimo
Quindi punto è questo
Poco capace di portare in Europa tutti gli italiani
Il punto essenziale a me sembra questo
Al di là delle molte analisi che si possono fare sui punti di forza e di debolezza dalla nostra struttura economica
Questa è la cosa più grossa che manca all'Italia
Se vogliamo davvero ragionare in termini di europeizzazione del Paese
E ciò spiega sia detto tra parentesi anche la novità della nostra impostazione congressuale
Il porre la questione dell'alternativa come alternativa di governo
In quanto risposta una crisi che è dopotutto di governabilità di un vecchio sistema
Di un rapporto tra cittadini e Stato che non tiene e se non si creano nuovi diritti di libertà di cittadinanza di partecipazione
E nuove solidarietà
Perciò un'opposizione fatta in nome di questa autentica necessità nazionale
Non è un chiamarsi fuori né ci condanna un ruolo marginale
Ma è l'orgogliosa affermazione del ruolo centrale del PC della sua funzione nazionale del suo essere parte integrante di una sinistra europea che afferma se stessa e la sua funzione
Ponendo chiaramente l'alternativa tra un'Europa dei cittadini
Garantiti quindi da nuove istituzioni democratiche sovrannazionali
E da un più giusto e avanzato spazio sociale
è un Oropa in cui forti diventano sempre più forti e deboli piogge
Penso però che noi faremo uno sbaglio se ci limitassimo a porre questa scelta in termini generici biologici o di schieramento soltanto
Dobbiamo sapere che dopotutto una larga parte della popolazione italiana ed europea vede almeno nella sua percezione immediata
Che le cose non vanno poi male
E può come l'elettorato americano non vedere perché bisognerebbe cambiare
Noi come rispondiamo
Un catastrofismo di maniera sarebbe l'errore peggiore
Certo la nostra industria tira il prodotto interno lordo continua a crescere ormai dal mille novecento ottantaquattro
Ad un tasso medio del due virgola cinque per cento in questi mesi il trend si accenderà
Non è più la stagnazione
Anche se non si dovrebbe dimenticare che la crescita nel Mezzogiorno e meno della metà
E che restare sotto il quattro per cento significa lasciare irrisolti due problemi cruciali dell'Italia lo sviluppo del Mezzogiorno appunto e e il problema della disoccupazione
La cultura dominante ci dice però ci ripete che i deboli poi non devono seccare troppo
E che prima o poi se i profitti cresceranno anche questi problemi si risolveranno
Ed è un fatto voglio aggiungere
Che il mercato unico europeo potrebbe creare quelle nuove occasioni di cui ha parlato scientifico
Io vorrei però osservare che proprio l'integrazione dovrebbe spingerci a valutare il problema dello sviluppo italiano dei suoi vincoli e delle sue opportunità in un'ottica diversa dal passato
Voglio dire che poiché tutti i nostri partner europei
Hanno adottato più o meno l'
Stesso modello sport attivo l'interrogativo per quanto tempo tutti potranno continuare a produrre le stesse cose a scambiarsi delle tra loro
Specie se il calo del dollaro commenterà la competitività delle merci americane
Ciò comporterebbe ulteriori pressioni sui costi di produzione e quindi spingerebbe a decentrare i processi di razionalizzazione concentrazione
Con risultati inevitabile di emarginare l'impresa i settori le regioni meno competitivi altrimenti il re
Stando così le cose si aprirebbero voragini nelle bilance dei pagamenti
A proprio alla luce di queste considerazioni il problema quindi di aprire una nuova frontiera lo sviluppo italiano
E in primo luogo la frontiera del Mezzogiorno diventa inseparabile ecco ciò che voglio sottolineare dal problema che apporto Cervetti di correggere il tipo di sviluppo dell'economia e delle società europee
Sia nel senso del loro Rivière il riorientamento verso il mercato interno di riequilibri territoriali
I servizi consumi collettivi
La trasformazione in domanda effettiva di nuovi bisogni sia nel senso di una effettiva apertura verso i mercati dell'est e del Mediterraneo
Che di questo si tratti è che ciò comporti scelte non più rinviabili di natura non soltanto economica ma politica le quali dipenderanno in definitiva dal tipo di governi e di forze progressiste progressisti o conservatori che preparano in Europa risulta ormai da molte cose
Badate perfino un documento di routine
Come la relazione previsionale e programmatica presentata il mese scorso dal Governo
Riconosce che al di là dei fenomeni congiunturali e di rischi di speculazione
Sta ormai davanti a noi con l'unificazione dell'Europa un problema di fondo non più aggirabile e questo problema è quello di una riforma delle strutture
E questo dice il documento perché andiamo sempre più verso un sistema cambi fissi
Un sistema cioè in cui gli squilibri esistenti o che si crea no
E che si manifestano attraverso gli squilibri delle bilance dei pagamenti dei pagamenti non possono essere più giusta di con manovre sul cambio
Ma possono essere eliminati soltanto dice la relazione attraverso modifiche strutturali del Real della realtà a questo punto aggiunge si possono imboccare due strade
O quella De Fazio mistica spingendo i Paesi in disavanzo come l'Italia contrarre
La loro domanda interna nella speranza di contenere i prezzi aumentare la competitività
Ma in pratica poi che questi sono rigidi verso il basso contraendo l'attività economica e quindi l'occupazione
O quella più virtuose dice verso l'alto
E costringa il Paese in avanzo la Germania a intensificare il ritmo di crescita della domanda interna e quindi per lo sviluppo
La differenza tra queste due ipotesi conclude la relazione molto grande
Noi pensiamo dice
Che non sarebbe possibile per il nostro Paese messaggio per la comunità europea avviarsi a una unificazione definitiva del mercato lungo la prima strada
Sia essa più o meno mascherata da contingenze o tecnicismo
Anche noi comunisti lo pensiamo
Ma allora politicamente questo cosa significa
Mi sembra chiaro
Significa uscire come stanno facendo anche i partiti socialisti e socialdemocratici più seri
Da un clima
Di falsa unità europeisti aprire il conflitto è un duro conflitto con le forze conservatrici attualmente al potere non soltanto nei Paesi in avanzo come la Germania
Le quali forze penso alla linea scelta dal governo italiano che si esprime nella legge finanziaria
Non considerano affatto come prioritario un rilancio coordinato il selettivo dalla domanda interna
Per una ragione politica essenzialmente a metà
Perché ciò significherebbe ritornare a rivolgere l'attenzione a problemi strutturali come l'occupazione e l'ambiente
Il tessuto produttivo diffuso
Il che significa rimettere in discussione molte cose nei rapporti di potere
E nelle relazioni sociali che si sono consolidate in questi anni
Altrimenti io non mi spiego
La politica economica che viene ribadita in questi giorni anche in Italia
La legge finanziaria dicono un passo avanti verso il risanamento e perché ma
Forse perché fissa il deficit a un livello rispetto al PIL di mezzo punto inferiore all'anno scorso ma c'è una bella differenza
Tra centodiciotto mila miliardi di fabbisogno composto per ottanta mila miliardi da interessi passivi come l'anno scorso e un deficit praticamente uguale
Ma composto come quest'anno dalla bellezza di novantasei mila miliardi di interessi passivi
è una differenza in peggio se ancora un senso concepire il bilancio pubblico
Non come dispensatore di rendite individuali pagate poi da chi
Se non da chi paga le tasse
Ma come uno strumento non dico di politiche sociali ma almeno di politiche volte a righe attrezzare
Le fatiscenti strutture dei servizi della scuola della ricerca del fisco
Del Mezzogiorno della pubblica amministrazione
Io non credo che questi signori siano così sciocchi da non sapere che il confronto con i partner europei si decide su questo terreno
E non su quello dell'arricchimento monetario di una parte sia pure grande del Paese ma spesi e del patrimonio pubblico
Bisognerebbe quindi aprire una discussione molto seria con le tendenze dominanti che sono in atto e vedere tutto questo nel quadro delle prospettive che stanno di fronte al Paese che va all'unificazione europea
A ben vedere in poche parole a me sembra che le politiche governative riflettono una scelta non dichiarata ma che viene considerata come la sola possibile realistica
Considerare il sostegno a poche grandi impresa e centri finanziari come prioritario
E questo non per volgare asservimento ma per una visione scettica e riduttiva del problema italiano
Con la FIAT con Gardini con Mediobanca in qualche modo noi siamo sicuri di scavalcare leale
Il resto seguirà
E se una parte resterà tagliata fuori poco male
Io comincerei a fissare così i termini del problema e quindi dello scontro
Tra destra e sinistra tra governo e opposizione a condizione però di uscire dalle genericità e dagli equivoci
Non bastano i convegni e le tavole rotonde in cui tutti diciamo più o meno le stesse cose
Quando elenchiamo Problemi i punti di forza e di debolezza che sappiamo ormai tutti a memoria
La forza di alcune grandi prese ma la debolezza nei settori nuovi la vitalità della piccola imprenditoria
Ma l'arretratezza dei servizi lo slancio della Padania il ritardo del Mezzogiorno
La creatività individuale ma la pochezza della scuola conclusione la bottiglia mezza piena e mezza vuota
Lo sappiamo
Ma ciò che ci differenzia dagli altri e che fonda la nostra candidatura non sta nel fatto che per noi la bottiglia
è troppo vuota mentre per gli altri è già abbastanza
Sta nel sapere nel dire al Paese
Che se non si fa un'altra scelta quella di far scavalcare le Alpi all'Italia intera regioni classi interessi culture
Valori
Se non si era imposta il problema dell'europeizzazione dell'Italia in un modo diverso cioè come problema non soltanto economico ma politico statale
Diciamolo pure come il problema di una nuova coesione sociale e di un nuovo patto di cittadinanza
Le conseguenze potranno essere gravi perché alla fin fine
La sfida dell'internazionalizzazione della competitività investirà tutti
E se i forti reagiranno sottomettendo asse lo Stato e drenando le risorse collettive i deboli non si suiciderà hanno ma competeranno con le armi che hanno a disposizione
Anche quelle del lavoro nero dell'illegalità diffusa
Delle guerriglie corporativa
Sono cose queste che già sono sotto i nostri occhi
Questo è il punto mi pare che ci caratterizza
La consapevolezza per usare anche qui le parole della relazione previsionale e programmatica che il posto in cui si collocherà ogni paese in questa comunità più integrata dipenderà assegni dalla robustezza
E dalla vitalità della sua economia ma soprattutto dal grado di coesione della sua società
Sono parole del Relazione previsionale programmatica
E allora se il punto è questo io direi
Per stare ormai in pochi minuti
Che il principale problema italiano quello che a me pare noi dovremmo porre al centro e l'occupazione e il Mezzogiorno se ragioniamo così
In sostanza essi con Cito
E a ben vedere e si condizionano ormai tutto il resto
La crisi della finanza pubblica il vincolo estero la riforma dello Stato
Riforma dello Stato e la qualità dello sviluppo
E ormai del tutto evidente che una politica meridionalista non può avere successo se non aggredisce trasforma la struttura sociale
E il contesto politico istituzionale delle regioni meridionali
Ma la novità è che questo non è più se mai lo Stato affare dei meridionali
I costi del Mezzogiorno
Sono destinati a pesare sempre di più sul resto dell'Italia man mano che procede l'integrazione europea ne parleranno altri
Certamente sarà difficile reggere ai nuovi livelli della sfida della competitività in un mercato aperto
Con il quaranta per cento del paese che consuma più di quello che produce
E che partecipa alle sport italiano per meno del dieci per cento
E per di più quasi esclusivamente con prodotti dell'agricoltura e delle lavorazioni petrolifere dove le attività che producono beni e servizi destinabili alla vendita mostrano in media secondo i calcoli di uno studio dell'agenzia che ho letto in questi giorni dell'agenzia
Ufficiale mostrano uno scarto di produttività nientemeno che del venticinque per cento rispetto al Centro-Nord in cui il costo non solo dei trasporti ma dei servizi finanziari
E questo per non parlare di quei costi incalcolabili che sono l'illegalità diffusa lo stato della pubblica amministrazione la precarietà dei diritti civili e quindi delle libertà anche di mercato
Sulla base di quali risorse reali si chiedeva di recente Michele Salvati possono essere affrontati
Questi due grandi problemi italiani che poi al fondo sono i principali problemi italiani
E che di fatto coincidono ma mezzogiorno e occupazione
è un interrogativo che ci riporta subito ad altri due problemi
Lo stato della struttura produttiva
E lo stato dei grandi servizi forniti dal settore pubblico e dall'amministrazione del dell'amministrazione spera circa il primo
Non voglio farla lunga
Noi sappiamo quanto sia l'industria italiana è andata avanti e si è trasformata ma possiamo dire ecco l'interrogativo
Guardando all'insieme dell'industria pubblica e privata grande piccola che abbiamo un numero sufficiente
Di punti di forza competitivi per poter affrontare tranquillamente la scadenza nel novantadue
Il giudizio di Salvati che condivido e che non sembra
Che il nostro Paese abbia imboccato per un numero sufficiente di impresa e settori quella via alta la competitività internazionale
Che consiste nel muoversi agevolmente in produzioni ad elevata elasticità reddito e a bassa elasticità apprezzo ma il dramma
è che buona parte della di alta la competitività si gioca su cose come il livello dei grandi servizi
Che l'impresa riceve dal contesto in cui opera
Ai servizi
Quindi cerca di istruzione universitaria formazione professionale
A trasporti
Trasmissione di elabora ed elaborazione di dati informazioni eccetera e non ultimi i servizi che si chiamano regole e certezza del diritto
Tutte cose cui qui senza dubbio il nostro Paese
E più arretrato Bergamo con i quali compete
E con questa osservazione
Torno dunque al tema che opposto all'inizio su cui ho ritenuto importante insiste
Il tema dello Stato democratico
E il tema della coesione sociale
Il portare in Europa tutti gli italiani
Siamo quindi a un difficile passaggio dalla vita nazionale che non si presta a facili semplificazioni
Per il crearsi in Italia di un problema peculiare un nodo economico-sociale ma anche politico istituzionale un problema che come ho detto chiamerei di governabilità del concreto sistema italiano
A causa della tenuta sempre più precaria della sua costituzione materiale fisco pubblica amministrazione scuola
Debito pubblico corruzione di massa crisi della legalità
Non penso a nessuna catastrofe economica
Il paese cresciuto ed entrato nel gruppo di testa dei paesi più avanzati
Ma al tempo stesso molte cose ci dicono che si stanno stringendo appunto vincoli Problemi e opportunità
Non leggibili in sé ma in rapporto alle sfide dell'innovazione e dell'internazionalizzazione
Bisognerebbe quindi uscire da vecchie dispute tipo meno Stato e più mercato ho visto la risposta che ha dato a Romiti
L'ingegner De Benedetti a Capri mi sembrate significativa i nostri concorrenti tedeschi e giapponesi dice
Si muovono sui mercati internazionali avendo accanto a loro le istituzioni le grandi infrastrutture i grandi programmi pubblici
In una parola tutto il Paese
Questa la forza dei nostri concorrenti
Perché oggi la competizione si svolge tra sistemi più che tra singole impressi
Non è quindi con il rilancio
Detto da De Benedetti di un liberismo indiscriminato e con la riduzione dello Stato ai minimi termini e si possono risolvere i problemi di oggi
Questi luoghi comuni sottintendono spesso niente è stato niente regole
Per poter meglio affermare i propri interessi individuali corporativi accelerando così i processi di disgregazione sociale ed economica mi sembra ben detto
Questa fonte non sospetta l'ho citata per sottolineare la forza della posizione che è nostra da tempo e che sempre più dovrebbe caratterizzarci
La consapevolezza delle interdipendenze del nuovo rapporto tra Stato e mercato tra pubblico e privato
Immesso sempre più stringente come notava anche Cervetti tra la soluzione da dare i problemi italiani
E la capacità di incidere sugli orientamenti e sulle scelte della Comunità europea
Davvero il liberismo non è più una risposta come non lo è più il vecchio statalismo
Integrazione europea per concludere quindi pone all'Italia un problema inedito di riforme
E lo pone all'insieme dell'Italia
Compresa l'Italia moderna
Decisioni grosse devono essere prese e questo spiega dopotutto anche la novità della situazione politica
Le sentenze autoritarie non nascono dal nulla o dalla cattiveria degli uomini
E noi non cederemo perché siamo convinti che il risultato di questo svuotamento dell'andremo Croazia che qualche aspetto in qualche modo è già in atto
Non è una modernizzazione
Ma è la regressione del corpo sociale al corporativismo la trasformazione del ceto politico esso stesso incorporazione
La spinta oggettiva alla lottizzazione del potere e alla corruzione grande piccole risultato
Risultato lo dico in polemica con certe esibizioni di muscoli risultato una democrazia impotente una società ingovernabile
Concluderei perciò dicendo che spetta alla sinistra se vuole davvero farsi europeista e conquistare il titolo a governare proporre essa un nuovo patto tra gli italiani
Basato sul nesso inscindibile
Risanamento della finanza e della cosa pubblica
Redistribuzione dei redditi e del potere rilancio qualitativo dello sviluppo
Rinnovamento della democrazia
E quindi su questo anzi Leone
Voglio dire soltanto pochissime parole su questo
Sua espansione nella sfera dei poteri sociali ed economici
A me pare che proprio nel confronto con l'Europa e con le esperienze più avanzate della sinistra politica e sindacale europea
Che questo tema acquista una rilevanza e una credibilità nuovo
Noi non pensiamo a formule magiche
Ma pensiamo alla democrazia economica
Come una nuova frontiera della democrazia politica
E sua espansione nella sfera dei poteri sociali pensiamo alla necessità quindi di investire diversi campi riforma dello stato sociale il che significa e dobbiamo tener fede al tema che abbiamo posto già da parecchi mesi
E in una conferenza molto significativa
E alle ministre azioni che nelle amministrazioni pubbliche necessario affermare una netta distinzione
Per la tutela dei dipendenti e la rappresentanza degli interessi più generali degli utenti
Legislazione antitrust
Democratizzazione dell'impresa redistribuzione della ricchezza e creazione di nuove forme di imprenditoria
Di questo anche si parlerà oggi
Ma soprattutto la democrazia economica dovrebbe qualificarsi come crescita delle opportunità di accesso dei lavoratori
Alla conoscenza delle trasformazioni dell'impresa e come partecipazione consapevole non solo al governo di queste trasformazione del loro implicazioni sociali ed umane
Ma anche ai processi di accumulazione attraverso fondi collettivi e strumenti finanziari governati democraticamente
Credo Perrot e vorrei dirlo chiaramente
Che senza un vero e proprio salto culturale che rompa il monopolio dei saperi e delle informazioni
In primo luogo nell'impresa
E senza una cogestione dei processi di formazione permanente
Qualsiasi tentativo di costruire una democrazia economica a livello europeo
Fondata sul consenso attivo e trasparente dei lavoratori e dei cittadini
E destinato a fare
Ma anche questo tema grande della democrazia economica me pare acquisti un senso voglio aggiungerlo
E diventa uno strumento effettivo
Sensi collocò come accennato all'interno di una proposta più complessiva di politica economica sociale
La quale proprio per non subire passivamente le compatibilità imposti dal tipo di accumulazione
E di allocazione delle risorse imposte dalle logica dominanti del lini essa con rigore
Un nostro paradigma delle compatibilità
Diverso ma funzionale allo stesso problema quello del governo delle risorse
Perché se non lo proponiamo noi ce lo imporranno le cose
E le cose diventeranno sempre più cogenti
Ma mano che procederà all'unificazione del mercato europeo
E per questo credo che l'essere parte integrante della sinistra europea diventa essenziale
E acquista una corposità sollecita un confronto reale
Che non oscura la nostra identità la nostra storia la nostra funzione peculiari
Ci sono alternativi a questo
A questo sforzo di andare uno Europa con tutte le energie gli interessi
Le potenzialità della nostra Italia sì ci sono ma sono molto costose
Noi avremo scarsa voce in capitolo di fronte al grande gioco europeo che è già in atto
E che già tende a ridisegnare i rapporti di forze tra le classi tra le regioni povere e ricche tra le concezione del futuro
Questo mi pare in sostanza il problema
E noi vorremmo anche agli elettori del nuovo Parlamento europeo
Dare forza noi sarà il modo più sicuro più razionale più utile per garantire gli interessi generali del Paese
Abbiamo ricevuto un telegramma Di Giorgio Benvenuto segretario generale della UIL
Quali si scusa di non poter essere presente per impegni di lavoro che assicura la presenza di una qualificata delegazione della UIL vorrei completare le informazioni sullo svolgimento dei nostri lavori adesso avremo una serie di comunicazioni e interventi
Dovremo lavorare primo attorno all'una dopodiché riprenderemo alle quindici e trenta per concludere attorno alle dia alle diciassette
Quindici e trenta precise per concludere verso le diciassette domattina il programma rimane come è indicato se alle diciannove alle diciannove
Domattina il programma è rimane come è stato com'è contenuto nell'invito cioè la relazione di Giorgio Napolitano e i discorsi di lì a nord e di Occhetto
La parola Sergio Segre chi desidera parlare è pregato di inviare la propria richiesta compatibilmente con il tempo organizzeremo i nostri lavori
Allora perché ma sopra
Ma
Sì
Credo che l'atto politico europeo più importante
Che il nostro convegno Possa e debba compiere stamane all'inizio dei suoi lavori
Sia quello di unirsi a quanti parlamentare di forze politiche e culturali comunità associazioni hanno sollecitato ieri e sollecitano oggi a Bonn le dimissioni del presidente del Bundestag dalla Repubblica Federale di Germania
FIVET Henning era a seguito dell'incredibile vergognoso discorso
Pronunciato al Parlamento Bundesrat pubblicano nel cinquantesimo anniversario della notte dei cristalli
Che collima per noi con il cinquantesimo anniversario delle leggi razziali
La costruzione di una Europa unità ha senso e prospettive
Se si fonda su dei limpidi principi politici ed etici
La democrazia la libertà il pluralismo il rifiuto categorico di ogni concezione razzisti Ca'la pace la cooperazione internazionale
Ben sappiamo che il caso Jelling non è generalizzabili
Ricordiamo tutti con commozione ad esempio sino l'altissima nobile discorso che il Presidente della Repubblica Federale di Germania Pomba Heinze e Kjaer
Pronunciò tre anni fa nel quarantesimo anniversario della fine della guerra e del nazismo
Tutti in Europa ci riconoscemmo in quel discorso
Tanto più forte dunque deve e può essere oggi il nostro sdegno e il nostro rifiuto delle posizioni assunte dagli ndr
Il prestigio dell'Europa la sua capacità di parlare al mondo di farsi intendere
Il suo stesso divenire o hanno questa ragione d'essere o non esistono
L'Europa sarà soggetto di politica estera ed entità politica
Solo se non conserverà scheletri negli armadi
E avrà dalla sua in ogni occasione la forza della ragione storica ed è la ragione politica
Senza questa coerenza non ha peso
Non lo ha nel verso il Medioriente
In una situazione fattasi ancor più difficile
Allorché si tratta di chiederà di Israele nuovi orientamenti lungimiranza una politica ben diversa da quella attuale
E al Consiglio nazionale palestinese che si riunirà domani ad Algeri
Di rinunciare a tutto quanto nella sua cartella le sue posizioni resto equivoco
Per dare davvero un senso di svolta alle decisioni nazionali che verranno assunte e che si devono collocare nella ricerca di una soluzione di pace
Non lo ha più in generale dopo le elezioni negli Stati Uniti
Al segno anche in politica estera di una continuità che può forse voler dire anche accelerazione dei processi distinti
Ma qui e richiamando lemmi alla comunicazione scritta
Io vorrei accennare soltanto a due nodi politici che mi sembrano estremamente importante cinquantuno sette mesi fa quando lo ricordavano alla sua relazione Cervetti
A un convegno del nostro partito svoltosi in questa stessa sala sull'Europa nella nuova fase della politica internazionale
Con relazioni di Napolitano e di Bhopal e le conclusioni di Natta
Vennero sottolineati due punti centrali che non è inutile richiamare oggi
Il primo diceva Napolitano e che si ripropone l'esigenza di un deciso rilancio della prospettiva e del progetto dall'Unione Europea
Di un deciso progresso sulla via dell'integrazione politica
Come condizione di un'effettiva coesione anche sul piano della politica estera
Occorre non solo sollecitare al massimo lo strumento dalla cooperazione politica
Ma Corsaro nei limiti andando oltre l'atto unico senza attendere i cinque anni previsti per la revisione di quelle disposizioni
Ora io credo che questo collegamento stretto tra le diverse scadenze del novantadue realizzazione del mercato unico
Revisione della cooperazione politica
Ridiscussione di tutto il finanziamento dalla comunità in base alle decisioni del Consiglio di Bruxelles
Stabilisca un nesso estremamente ristretto tra lo sviluppo istituzionale e la possibilità per l'Europa di parlare con una sola voce
E credo che non sia senza significato che ha recentemente parlando alla giunta per gli affari europei del Senato
Che ha qui il suo presidente della commissione esteri
L'onorevole Andreotti ministro degli Esteri
Riconoscesse francamente che lo cito ci pare la Pro la cooperazione politica attuale
Ci pare inadeguata e francamente insoddisfacente rispetto alle potenzialità che in dodici dovrebbero essere in grado di esprimere nel quadro del completamento del mercato unico certo in questi ultimi due anni grazie anche alla puntuale acuta gestione assicurata la cooperazione politica dall'ambasciatore Jannuzzi
Molti progressi sono stati compiuti nel senso dell'assunzione di posizione comune del dodici di fronte a fatti rilevanti dalla politica internazionale proprio questi progressi sottolineano però in modo ancor più marcato sono ancora parole del ministro degli Esteri italiano limiti e condizionamenti dalla cooperazione politica di carattere strutturale
E innanzitutto la difficoltà tanto per cominciare di approntare discutere nell'ambito dei dodici le questioni di sicurezza in tutte le loro implicazioni ivi comprese quelle politico militari c'è dunque un gatto non soltanto tra la cooperazione politica attuale
E le ponte evidenze alita del novantadue ma anche e talvolta macroscopico tra la cooperazione politica la realtà di un mondo in rapida trasformazione
I cui mutamenti siano essi di segno positivo di segno negativo toccano tutti gli interessi dell'Europa ne condizionano in parte almeno lo sviluppo e comunque richiedono
Troppe
Ritardi nella sua formulazione
Ma l'Europa non è ancora a questo punto anziché mettersi in condizione di parlare con una sola voce
Troppo sovente sono parole dice dello nel suo ultimo libro la prova parlerò
Troppo sovente essa sia attardata in chiacchiere sulle banchine della stazione mentre mentre prendevano il via i treni della storia
Il problema dunque di riformare le strutture dalla cooperazione politica europea dovrà porsi prima o poi ancora riconosciuto Andreotti
Ma non è indifferente all'Europa la scelta tra il prima e il poi
Poiché tra i due momenti si può anche collocare un periodo storico in cui il mondo ricerche RAI forse raggiungerà alcuni nuovi assetti destinati a influenzare tutti gli sviluppi successivi
Nessuno Oropa esitante non in grado di far sentire la sua voce di far valere i propri interessi
Sarà per forza di cose un Europa che risentiranno negativamente anche in materia di integrazione economica il peso delle proprie pulsazioni e del proprio non essere molto si parla e si iscrive in questi mesi
Dopo la relazione del Parlamento europeo e lo studio Cecchini del costo della non Europa
Ma non sempre si sottolinea che questo costo non è soltanto economico ma è anche politico e che l'Europa lo paga anche in termini di sicurezza
Soprattutto ora e arrivo al secondo punto e concludo
Quando si fa insistente il discorso su una comune casa europea
è indispensabile sottolineare e non è certamente senza significato politico che questo venga fatto da una forza della sinistra europea qual è il PC
Che questa prospettiva potrà rivelarsi feconda e positiva solo se andrà avanti nell'ambito dei dodici il processo di unificazione politica
E dunque di costruzione di una entità nuova di una nuova sovranità in grado di pesare nella ricerca di nuovi assetti internazionali di coppe cooperazione e di riduzione graduale e controllata dagli armadi
Se per iattura cioè per il prevalere delle resistenze conservatrici che si oppongono all'unità politica dovesse prevalere tra i dodici non la logica centripeta ma quella centrifuga
Non nuovi progressi e i necessari salti di qualità nel progetto di integrazione ma battute d'arresto e Pasi involutive la casa europea vi verrebbe di fatto più insicura tutte le prospettive si farebbero incerte
E la stessa costruzione della CSCE rischierebbe di sterilizzazione
Il prezzo sarebbe alto all'Ovest che all'Est e nelle stesse relazioni fra l'alleanza atlantica e il Patto di Varsavia e tra Washington e Mosca
Verrebbero in sostanza gettate al vento molte delle potenzialità che ora esistono per avviare tracce come con e tra le diverse componenti di questo continente europeo un discorso nuovo rispetto
Indietro di decenni
La mancanza di unità è un qualcosa che i dodici non possono più permettersi
Nemmeno pop sono più permettersi altre battute d'arresto sulla strada che deve condurre la comunità a diventare un soggetto ovvero di politica estera
Il mondo va avanti si trasforma e non si ferma per aspettare l'Europa comunitaria il novantadue sarà malgrado tutte le difficoltà un grande e positivo momento di svolta c'è la costruzione di un mercato unico non sarà fine a se stessa ma sarà un passo qualificante
Nella costruzione
Di un'Europa anche politicamente unita e in grado di svolgere una funzione positiva dalla costruzione di un mondo liberato dalla corsa agli armamenti dal sottosviluppo
Dall'offesa ai diritti di tanti uomini di tanti popoli cioè e capace di trovare nelle interdipendenza delle sorti del genere umano nuove ragioni di cooperazione di sviluppo e dunque no fondamentale ragione di pace che deve guidare l'unità europea grazie
Raul Ghiani o peggio servirà Marisa Rodano
Quarant'anni or sono a proposito del progetto di unione doganale tra Italia e Francia Luigi Einaudi scriveva
L'unificazione degli istituti di emissione e la loro sottomissione ad un'autorità statale diversa il superiore a quella dei dei due Stati contraenti
è se si riflette bene l'unica condizione necessaria e sufficiente per poter abolire la linea doganale tra due Stati
Questo scritto di Luigi Einaudi
Chiarisce con sorprendente efficacia che che già di fronte al progetto di unione doganale tra Italia e Francia emergeva l'esigenza di affidare la gestione della moneta a una banca centrale sovranazionale
è comprensibile e quindi che all'indomani dell'entrata in vigore dell'atto unico sia divenuto di attualità il tema dell'unione monetaria europea
Con l'atto unico infatti si è convenuto di sopprimere le frontiere che tuttora impediscono all'Europa dei dodici di essere un vero mercato comune
Non sia invece ritenuto di porre altre questioni che pure sono di fondamentale importanza
Una comunità non può consistere semplicemente in uno spazio economico privo di una politica economica e di adeguati strumenti per realizzarla una comunità per essere tale deve assicurare uno sviluppo che sia fattore di coesione tra le diverse parti che la compongono ma ciò richiede di andare oltre i limiti propri dell'atto unico
La scelta compiuto con l'atto unico è stata molto netta e coerente con gli orientamenti ideologici prevalenti nel momento in cui esso è stato concepito è stata una scelta a favore del mercato e non già di una politica comunitaria
Si è dovuto però constatare che è una costruzione così concepita presenta vuoti pericolosi che minacciano l'attuazione estesa del Progetto
Il rapporto Padoa Schioppa ha giustamente messo in luce che non è possibile conseguire contemporaneamente la libera circolazione delle merci e dei capitali tassi di cambio fissi e politiche macro economiche nazionali autonome
Ma appunto nel mercato interno europeo viene meno la possibilità di attuare nei singoli Paesi politiche macroeconomiche autonome e frattanto nulla viene predisposto a livello comunitario
Per sopperire al vuoto che si determina sul piano nazionale ciò configura una situazione impraticabile questa è dunque la questione che occorre affrontare prima dello stesso mille novecento novantatré i problemi dell'unione monetaria e del coordinamento delle politiche economiche dei Paesi della Comunità sono dunque all'ordine del giorno e non più come argomenti di dibattito teorico o accademico
Ovviamente nulla garantisce che le decisioni che sarebbero necessarie verranno senz'altro adottate ma l'unione monetaria appare sempre di più come il necessario complemento di un mercato totalmente integrato
In assenza del di tale complemento l'intero progetto del mercato unico minaccia di essere compromesso o seriamente indebolito
L'integrazione monetaria secondo il rapporto Padoa Schioppa richiede il passaggio la seconda fase del sistema monetario europeo che dovrebbe comportare una gestione congiunta della politica monetaria
L'istituzione di efficaci meccanismi per contrastare i movimenti speculativi dei capitali l'estensione delle della del ruolo del lecco
L'affermazione di discipline comuni per i bilanci pubblici nazionali ma lo stesso rapporto Padoa Schioppa pone sin d'ora l'esigenza di una banca centrale comune dotata di rilevanti responsabilità posizioni analoghe a queste sono state assunte nel corso del mille novecento ottantotto e do pari esponenti politici europei
Il ministro Piero delle conguagli su delle finanze francese si è pronunciato in questo teso sesso e lo stesso presidente come l'autore della Bundesbank pelle nel maggio scorso ha riconosciuto che si può essere a favore dalla Banca centrale europea sia pure a ben precise condizioni la novità di maggior rilievo in questo campo e consistita però nelle decisioni adottate dal consiglio europeo di Hannover che ha messo al lavoro un comitato e incaricato di predisporre un progetto per l'unione monetaria europea da sottoporre al vertice europeo di Madrid del giugno mille novecento ottantanove
La signora Thatcher
è riuscita a imporre che nel comunicato finale di Hannover non si accenna se neppure all'idea di una Banca centrale europea ma è evidente che un'unione monetaria non può fare a meno di una banca centrale che ne regoli di funzionamento
Ora è difficile dire
Quale potrà essere la tabella di marcia dei progetti
Annunciati ad Hannover
Ma l'avvio del processo della costruzione dell'unione monetaria può non essere non lontano e deve questo giudizio che tende a prevalere oggi deve essere congiunto a quello per la creazione dell'atto per l'attuazione del mercato unico europeo
Si può osservare che non sempre i grandi processi di unificazione economica e politica sono stati accompagnati dalla simultanea creazione di un sistema monetario unificato
Nel secolo scorso l'Unione doganale degli stati tedeschi lo sol Ferrari in del mille novecento mille ottocentotrentaquattro non compera Oporto in alcun modo una unificazione monetaria
E soltanto del mille nove mille ottocentosettantacinque quattro anni dopo l'unificazione della Germania che sia la fondazione del della Reichsbahn della Reichsbank
E negli Stati Uniti d'America il Federal esservi system è sorto nel mille novecentotredici centotrent'anni dopo la nascita della federazione americana
Ma nell'epoca attuale
Contrassegnata da una crescente internazionalizzazione economica e finanziaria e dalla integrazione in tempo reale
Dei mercati valutari i problemi della politica monetaria della a okay delle autorità preposte a gestirla hanno assunto un'importanza del tutto sconosciuta nel passato
Detto ciò occorre definire quali criteri e indirizzi debbono caratterizzare l'integrazione monetaria
Secondo alcuni obiettivo dell'integrazione monetaria deve essere la coesione monetaria e quindi la convergenza delle variabili economiche di fondo individuabili nella condizione della finanza pubblica e nei processi di determinazione
Delle dei costi
Ma non basta la coesione monetaria c'è anche il problema della coesione economica che è la base stessa della coesione sociale all'interno della comunità
Ciò impone un'azione coordinata per affrontare gli squilibri strutturali che fanno della Comunità europea uno spazio economico profondamente disomogeneo
Tra questi squilibri spicca l'eccezionale persistenti attivo della bilancia dei pagamenti dalla Germania federale
Secondo alcuni per riequilibrare la bilancia dei pagamenti della Germania federale sarebbe necessaria una rivalutazione del marco dell'ordine del venti per cento
Un appunto consistente riallineamento dei cambi sembra comunque indispensabile prima del luglio mille novecento novanta cioè prima della completa liberalizzazione dei movimenti di capitale
L'alternativa
A questo l'alternativa ad una consistente reale a un consistente riallineamento dei cambi e ha una forte rivalutazione del marco
Può consistere in un massiccio impegno volto a trasformare gli attivi della bilancia dei pagamenti della Germania federale in investimenti reali
Negli altri Paesi della comunità e anche nei paesi in via di sviluppo ciò andrebbe a beneficio dell'intero sistema economico internazionale e forse indirettamente e in modo serio anche dello stesso o dollaro ma c'è da dire
Che a a fronte di una precisa proposta presentata dal ministro francese mi reco qua in questo senso si sono visti subito gli scetticismo i delle autorità tedesche
Che peraltro alimentano finiscono per alimentare lo scetticismo sull'intero progetto europeistico
La Germania Federale insiste affinché la Banca centrale della comunità sia sostanzialmente identica alla Bundesbank
Ma l'autonomia della Banca centrale europea dagli altri poteri della comunità
E l'assenza di alcun obbligo per essa
Di finanziare i bilanci pubblici europei possono non essere in contraddizione con coraggiose politiche di sviluppo con politiche non inflazionistiche ma capaci davvero di riequilibrare lo sviluppo comunitario
Ciò presuppone però la rinuncia a qualche egoismo tipico dei più ricchi e dei più potenti
La contropartita non sarà di poco conto per tutti e consisteranno e la definitiva affermazione di una vasta area economica e monetaria di grande stabilità che potrà contribuire in modo decisivo a mettere ordine nell'economia mondiale
Passi importanti
In direzione di un'area di stabilità sono stati già compiute grazie al Sistema monetario europeo
La moneta della comunità lecco ha rappresentato in questi anni un punto di riferimento sufficientemente stabile e sicuro al contrario il dollaro
Ha subito continue svalutazioni e rivalutazioni che sono stati i fattori di una gradi un grave disordine internazionale a quale sono seguite poi molte altre cose
Proprio per questo il dollaro appare ora in inadatto a continuare ad essere la base del sistema monetario mondiale
Secondo Robert Griffin
Lei deve sostituire il più rapidamente possibile il dollaro carta come moneta di riferimento per le bimbe di riserva per le banche centrali e come moneta parallela nelle transazioni tra i residenti della comunità
La posizione di tre infine può apparire estremistica
Ma non lo è se si considera che l'ammontare degli scambi commerciali dei Paesi della comunità è pari al doppio gente con degli scambi degli Stati Uniti e del Giappone mi presi insieme
Più in generale emerge con chiarezza
L'inammissibilità di un fatto del fatto cioè che la munita di un Paese il dollaro degli Stati Uniti amministrata in modo del tutto anomalia autonomo e secondo gli esclusivi interessi di questo Paese continui ad essere la munita internazionale per eccellenza l'Economist
All'inizio di quest'anno ha scritto
Entro trenta anni americani giapponesi europei pagheranno i propri acquisti probabilmente con la stessa moneta
I prezzi saranno espressi non in dollari gliene o marchi tedeschi ma diciamo in Fenix
Il Felix la Fenice apparirà più conveniente delle attuali monete nazionali che saranno allora considerate le attuali monete nazionali come la causa del grande disordine della vita economica del mondo nel tardo ventesimo secolo sono maturi insomma
Mutamenti radicali nel sistema monetario internazionale è immaginabile anche la creazione di una comunità internazionale che sia la munita
Che non sia la munita di nessuno soltanto e che proprio per questo possa costituire ed essere la munita di tutti gli Stati
Questo era del resto il centro del piano che fu presentato nei negoziati
Che si svolsero prima della degli accordi di Bretton Woods dal rappresentante del governo di sua Maestà britannica dal nord che il bis l'insuccesso del progetto presentato allora da Keynes e del fece del dollaro americano la moneta internazionale fondamentale la munita di riserva e grazie a ciò gli Stati Uniti hanno potuto ignorare il vincolo estero e sono divenirne minuti
Fatto da rilevare banchieri di se stessi con tutte le conseguenze che ora noi vediamo
Ma prima di giungere ad un sistema monetario internazionale fondato su un'unica moneta mondiale come prospetta l'Economist occorre dare una configurare durati ore monetaria realistica l'attuale assetto dell'economia mondiale
Prima che appaia la Fenice occorre portare a compimento la realizzazione del sistema unitario europeo istituire la banca centrale europea
Incaricata di gestire incaricata di gestire Lecco o e una moneta generalmente apprezzata e riconosciuta e fisicamente esistente questo deve essere abolita della comunità il realismo di una tale prospettiva
E il fatto che non si parli di fanta economia è dimostrato dal fatto che lecco pur non esistendo fisicamente e divenuto una moneta parallela il cui impiego ha raggiunto dimensioni incredibili siamo oltre i mille miliardi di dollari equivalenti
Prima di concludere occorre osservare che la creazione dell'unione monetaria
Non presuppone il preventivo compimento dell'unione politica dell'Europa
Il denaro ha scritto giustamente Tommaso Fabio Padoa Schioppa non è stato inventato dai legislatori
Ne fu la conseguenza della creazione di una banca centrale fu creato dalle esigenze del commercio e solo dopo fu regolamentato dalla legge e amministrato dalle banche centrali
Ma accompagnare la creazione del mercato interno europeo o l'avvio del processo di un processo volto all'unione monetaria europea guidata da una banca centrale europeo significa sicuramente compiere un passo decisivo verso l'unità politica dell'Europa
L'unione monetaria e la Banca centrale europea costituirebbero i fatti il raggiungimento di un punto di non ritorno in direzione non soltanto della creazione di un mercato interno europeo ma anche dell'unificazione politica del del vecchio continente
Sono possibili dunque anche se tutt'altro che facili evoluzioni in direzione di una unione monetaria europea in tempi non lontani che abbia questo significato
Ma la città e questo significato deve avere perché la cessione di un importante elemento della sovranità nazionale quello di battere moneta ha un potere sovranazionale
Rafforza ancor più l'esigenza di caratterizzare in senso realmente democratico il potere saprà sovranazionale
Che già c'è
Che si sviluppa e che si rafforza
Emerge di qui tutta la portata della rivoluzione che la creazione del grande mercato interno europeo decisa con l'atto unico può comportare
E ciò spiega anche la riluttanza della signora Thatcher così tratti tradizionalisti che hai conservatrice ad aderire ad un progetto di unione monetaria e il suo orrore a sentir parlare di banca centrale europea ma c'è da chiedersi oggi cosa accadrebbe se dopo il vertice europeo di Madrid del giugno prossimo
Soltanto una parte dei governi dei dodici
Fosse a favore dell'unione monetaria e della creazione di una banca monetaria europea mentre altri con in testa la Gran Bretagna continuassero a non essere disponibili o preparati
In tal caso si riaffaccia ovviamente l'ipotesi delle dell'Europa a geometria variabile
Che dovrebbe riguardare non soltanto l'unione monetaria ma la stessa unione politica
Questo è un dato
Il quale bisogna pianto e sul quale si discute
Un punto vorrei però io richiamare ancora qui prima di concludere
Preoccupa lo scenario che è stato tracciato da Claus quel membro del Direttorio della Bundesbank
Secondo il quale sette Paesi della Comunità
Germania federale Francia Olanda Belgio Lussemburgo Irlanda e Danimarca sono in condizione di cominciare a costruire l'unione monetaria
E la Banca centrale europea mentre gli altri cinque Paesi Gran Bretagna Italia Spagna porto calma e che Portogallo I Grecia dovrebbero attendere poiché essi non partecipano ad un sistema di stabilità dei cambi o vi partecipano in modo sostanze soltanto parziale
La lira italiana dice questo esponente della Bundesbank può variare del sei per cento in rapporto al suo corso centrale e non può dunque essere paragonata alle altre monete il cui margine di fluttuazioni e del due e venticinque per cento
è giusto sostenere come fa Klaus per il che il tetto rappresentato dalla banca
Centrale non può essere posto su un edificio del quale non siano stati ancora completati i tre pilastri rappresentati dalla libera circolazione delle merci e delle persone dalla libera circolazione delle monete e dei capitali e dalla stabilità dei cambi
Ma non è costruttivo ritenere che questi tre pilastri debbano rappresentare soltanto una condizione preliminare per anteporre e Dante e Dante porre ad essi ogni altra intesa sul coordinamento delle politiche economiche che sono uniche necessario al fine proprio di poter avanzare nella direzione indicata
In realtà sia pure con motivazioni differenti alcune punte posizioni della Bundesbank e della signora Thatcher alimento non resistenze
Egoisticamente sciovinista sicché alla realizzazione dell'unione monetaria europea per battere queste resistenze recentemente Nino Andreatta avanzato un'idea stravagante l'ipotesi di una lega latina contrapposta al marco tedesco
Non so che fondamento questa possa venire non so se questa idea questa ipotesi non rappresenti soltanto o una provocazione verbale o abbia qualche altra consistenza altri sono comunque i problemi da affrontare che devono essere affrontati con tutta la necessaria serietà e con tutto l'impegno che questo è richiede vi ringrazio
Cremona a Marisa Rodano parlerà dopo Carlo Ripa di Meana
Sì rinviando alla comunicazione scritta io mi vorrei soffermare sul toto su alcune riflessioni
La prima è che non ci troviamo di fronte a un fenomeno che abbiamo pienamente modificato il quadro
Delle società europee della quella comunitaria in particolare
E che si può considerare un aspetto significativo dai processi di modernizzazione del genere io alludo atti ciò che gruppi femministi definiscono come nuova identità buon nuova soggettività femminile precisano e alle conseguenze macroscopiche si sta che derivano per l'assetto sociale
Da milioni milioni di scelte individuali diverso dal passato
Penso per esempio soltanto alla presenza delle donne nel mercato del lavoro credo che sia sufficiente riflettere alla circostanza che nel decennio tra il settantacinque e l'ottantacinque
Mentre a differenza degli Stati Uniti del Giappone il tasso di attività maschile
Quindi è aumentato appena dell'uno per cento la popolazione attiva femminile è un'entrata del diciotto per cento a o passando da quarantacinque a cinquantatré milioni
Alternative
Perché le donne si sono comportate secondo un modello giapponese a differenza degli uomini europei
Ora la conseguenza di questo accanto a questo si possono aggiungere di fortissimi incrementi nel grado di istruzione
Anche qui nel corso degli ultimi quindici anni si è passati da circa il sessanta a oltre il novanta per cento di ragazze iscritte al primo anno della scuola secondaria superiore
E ancora al processo rapido di controllo della fecondità che ha segnato un calo forte delle nascite in tutti i Paesi europei
Questo produce mutamenti radicali nell'assetto sociale le donne sono diventate una componente stabile del mercato del lavoro però in fare in tempo si apre il problema di come far fronte alla riduzione quantitativa di quell'area di lavoro invisibile svolto nell'ambito domestico per le donne che gli angolo che sassoni definiscono che è arduo
Cioè tutto quell'insieme di attività che poi garantiscono la sopravvivenza quotidiana alla cura dei bambini dei malati degli anziani così
E quindi il nodo che ha svolto di fronte oggi le società europee e anche quella italiana e come superare la divisione sessuale del lavoro intendendo per questo non solo la dance segregazione del lavoro di mercato
Ma una diversa ripartizione fra i sessi sia del lavoro di mercato per del lavoro di cura e questo è il motivo per cui trovi termine questione femminile attribuito a questa comunicazione inadeguato a definire la fase e la problematica nella quale ci troviamo di fronte la seconda considerazione riguarda il fatto che quantomeno in una prima fase l'esistenza della comunità
E l'azione delle istituzioni comunitarie
è stata per le donne un fattore positivo nel senso che si è esercitato una funzione di sostegno alle lotte dei movimenti femminili e di stimolo nei confronti delle legislazioni degli stati membri
Mi riferisco in particolare alle tre direttive del settantacinque settantasei nel settantanove in tema di parità
E direi che le istituzioni comunitarie hanno tratto il massimo possibile da una base giuridica molto modesta che l'articolo centodiciannove del Trattato di Roma
E vorrei sottolineare che a partire dalla prima elezione diretta e grazie all'accresciuta presenza soprattutto nei gruppi di sinistra di donne deputate
Il Parlamento europeo ha assunto una forte iniziativa nella quale il nostro gruppo ha svolto un ruolo significativo
Diretta determinare uno sviluppo concettuale importante sia quello di passare dall'obiettivo dell'armonizzazione delle legislazione di parità a quello più ampio confronto si gode la promozione dell'eguaglianza delle opportunità
Ora questo nuovo approccio aveva a delle notevoli conseguenze
Si è nel senso che occorrono delle politiche più sofisticate flessibili capaci di individuare eliminare gli ostacoli di fatto all'esercizio la parità quali reazioni positive la definizione dalla discriminazione indiretta
Sia soprattutto è illusorio parlare in parità se non si affronta di petto il problema della disoccupazione
E i problemi che si pongono a monte dell'ingresso nel mercato del lavoro non solo quelli della formazione professionale ma anche quelli della formazione scolastica che peraltro è fuori delle competenze comunitarie
Più in generale la promozione dell'eguaglianza di opportunità chiede sempre di più un'attività un intervento che non si può riferire limitare al rapporto di lavoro ma che investe più in generale l'assetto del cosiddetto Stato sociale il problema degli orari di lavoro le politiche fiscali quelle dei
L'informazione ora fa dato atto al presidente dell'ordine riavere raccolto la sollecitazione che arriva dai gruppi di sinistra e dal Parlamento
Nel programma d'azione predisposto dalla Commissione ottantasei novanta
L'attività degli slogan però qual è stata che in questo periodo dall'ottantasei ad oggi in particolare da quando è stato adottato il nuovo programma d'azione
L'attività delle istituzioni comunitarie in particolare la Commissione è diventata più flebile e la resistenza del consiglio è diventata più dura per cui noi abbiamo avuto su questioni decisive come per esempio sulla disoccupazione
Non lo strumento giuridico vincolante ma una decisione del Consiglio sulle azioni positive non lo strumento giuridico vincolante ma una raccomandazione del Consiglio
Che le direttive adottate dal Consiglio quelle sulla parità per le lavoratrici autonome
O quella sulla sparita nel regime professionali di sicurezza sociale sono estremamente vaghe cioè hanno il nome di direttiva assomigliano a sei più un raccomandato Sironi
Che direttive importanti mi riferisco al lavoro a tempo parziale soprattutto ai congedi parentali
Non sanno riuscite a lei
Oltre alle fasi preliminari di fatto sono state accantonate dal consiglio e che infine i testi delle direttive ultime presentare alla Commissione
Penso alla questione dell'onere della prova o a quella del completamento dell'attuazione della parità in campo previdenziale sono assai insoddisfacenti
Ora il risultato è che a due anni dalla scadenza del programma d'azione a medio termine per l'eguaglianza delle opportunità stando alle stesse relazione della commissione la situazione delle donne in Europa il complesso addirittura peggiorata
Per esempio tra l'ottantasei e l'ottantasette in una situazione disoccupazione stabile liberazione femminile aumentare ancora di più del due per cento
Ora è evidente che
Accanto a questo direi che sentiamo tutta la mia l'inadeguatezza quanto meno nell'uso dei fondi strutturali
Per quel che riguarda le donne poche sono le donne che ne hanno usufruito
Ventiquattro mila donne che hanno usufruito dall'ottantasei tributo dal fondo sociale europeo e per di più squilibrato dal punto di vista territoriale nel senso che una quota assolutamente insufficiente è andata nelle zone cosiddette svantaggiate rispetto alle altre
E
In realtà poi sono prevalse in questi anni nella maggior parte degli stati membri politiche ispirate al neoliberismo Ammone Carisbo
E se vi si aggiunge l'accentuata concorrenza sul mercato mondiale le innovazioni tecnologiche che hanno prodotto processi ristrutturazione
Anche quando e sono avuti aumenti della produzione del prodotto interno lordo non è un ventata significativamente la disponibilità di posti di lavoro in Europa
E quindi non può meravigliare che sia aumentata la disoccupazione più ancora la inoccupazione femminile
E che per giunta fra le donne occupate siano tanto diffusi gli impieghi precari a tempo parziale più bassi livelli di qualifica il lavoro a domicilio il lavoro sommerso e il lavoro nero
E io ritengo quindi che sia necessaria una svolta sia nelle politiche nazionali che nella politica comunitaria
Credo che sia del tutto illusorio sperare come fanno alcuni governi che non facilitando alle donne l'ingresso nell'attività lavorativa e se torneranno al lavoro domestico e quindi alleggerita hanno le statistiche della disoccupazione
Ho motivare l'incentivazione del ruolo domestico della donna con la preoccupazione di arrestare il caldo demografico il meno che si debba riflettere sul fatto che la Svezia un tasso di natalità più alto della Campania
Esche sicuramente il tasso di attività per le donne in Svezia è diverso da quello dalla Campania e che quindi non è il l'equazione donna casa ripresa della natalità è un'equazione assolutamente senza fondamento
Credo che persino a un recente convegno dalla Fondazione Agnelli è stato riconosciuto che ogni eventuale politica nata lista non può essere ne è imposta né proposta contro la volontà delle donne cito deve essere una politica che non significhi passi indietro sulla strada della promozione darà tornando la società e nel mondo del lavoro
Questo però indica implica radicali innovazioni nell'organizzazione del lavoro nel regime degli orari nella destinazione della spesa pubblica per servizi sociali nella socializzazione ripartizione fra i sessi del lavoro domestico delle attività cosiddette di cura
Ritengo che questo problema
Abbiamo una particolare rilevanza poiché siamo
Nel pieno dalla costruzione del grande mercato europeo senza frontiere ora è evidente che il mercato unico può costituire anche per le donne una occasione straordinaria di progresso
Che le previsioni di aumento del prodotto interno lordo conseguenti all'economia fiscale gli altri vantaggi di uno spazio economico comune
E la speranza di creazione di nuovi posti di lavoro fanno supporre che anche alle donne al pari degli altri cittadini europei ne debbano trarre beneficio
Tuttavia sussistono seri motivi di preoccupazione
Io ho scritto fa sul serio un po'scherzando che è difficile trovare documenti più maschilisti mise si consenta l'espressione della relazione Padoa Schioppa e dello stesso documento Cecchini nel senso semplicemente letale non esistono sono totalmente ignorate
Sì ma di nessuna
E non si fa nessuna
Previsione sulle possibili ripercussioni mercato unico sulla condizione della donna
Ora io personalmente le norme illimitata e acritica fiducia nella capacità della liberalizzazione del mercato
Dicevo della mano invisibile di Smith piano a memoria di allocare in presenza di esternalità e di una concorrenza tutt'altro che perfetta nel modo ottimale
Quanto meno dal punto di vista sociale le risorse militari che la storia passata dimostri ampiamente il contrario basti pensare all'inquinamento alla congestione alla disoccupazione di massa al fatto che economisti e non di secondo piano parlano di fallimento del mercato e chi per un lungo periodo del boom in realtà vi è stato un intervento pubblico di sostegno alla domanda aggregata estremamente massiccio
Fra
Non c'è dubbio che non è ipotizzabile che i processi di liberalizzazione possono produrre di per sé
E quale danza di opportunità o indurre il superamento della divisione sessuale del lavoro
E per esempio io vorrei chiedermi per quel che riguarda in modo particolare il nostro Paese
Quali conseguenze quali ripercussioni si possono avere al mercato unico per esempio nelle zone svantaggiate viviamo nel Mezzogiorno d'Italia
Anche nel Mezzogiorno si esprime la soggettività femminile tra l'ottantuno e l'ottantasei
L'occupazione femminile nel Mezzogiorno è aumentata del sette per cento ma la disoccupazione femminile aumentandola del quarantaquattro e otto per cento
E ascoltando quello che riteneva Reichlin cioè come si configura oggi la questione meridionale mi veniva fatto di pensare a quanto sia significativo che per esempio il sessanta per cento delle lavoratrici occupati del Mezzogiorno
Sono collocate in dieci sole professioni quando andiamo a vedere queste professioni sono lavoratrici agricole insegnanti elementari impiegate
Bidelle inserviente d'insegnanti di scuola media infermiere domestiche
Che mira è uno spaccato sta per concludere uno spaccato significativo
Accanto a questo c'è il problema di quali potranno essere le conseguenze su un terreno
Che si diffondano forme di lavoro atipico e di una situazione precaria
Sulla libera circolazione laddove è notoriamente la manodopera maschile sarà più facilmente circolante di quella femminile
E sulla forte differenziazione esistente delle prestazioni assistenziali e previdenziali tra i diversi Paesi
A fin fiscale ho ho concluso dato che l'impostazione sul reddito varia nei diversi paesi dal cumulo all'ospite in all'imposizione separate
Ora io credo che
Non solo sarebbe necessario gondola
Un programma di urgenza nella comunicazione scritta io indico quali sono gli obiettivi che noi riteniamo essenziali per l'occupazione per una politica degli orari di lavoro che si fondi sul ciclo di vita
Per una politica attiva della mano d'opera
Per la priorità nell'allocazione delle risorse per la soddisfazione dei diritti di cittadinanza sociale
Vorrei fare soltanto una breve considerazione conclusiva
E è che se c'è qualcuno che
Ha bisogno che sente che gli sta stretto l'attuale
L'altra attuale lettera dei Spectra tardi queste sono proprio le donne nel senso che non
Ormai non si può più restare nell'ambito previsto dai Trattati
In secondo luogo se come è evidente la libera circolazione delle merci e dei servizi dei capitali della mano d'opera non è in grado da sola
Di dare soluzioni a questioni che comportano scelte legislative concertazione sindacali a livello europeo e orientamenti comuni nella determinazione delle priorità della Spesal della distribuzione del reddito nell'allocazione delle risorse
Ne consegue che non possiamo concepire il mercato unico con un obiettivo da perseguire ma con uno strumento anche se decisivo però della costruzione di una vera e propria Unione europea nella quale vi sia un potere politico in grado di determinare di orientare le scelte il rischio come ricordava peggio che poi l'unico elemento di governo che una liberalizzazione selvaggia sia il governo della moneta dei tassi dei cambi e così via
Per noi doppler le masse femminili italiane gravissimo la seconda conseguenza è che ritengo che le donne siano le più danneggiate dal deficit democratico di cui soffrono le istituzioni comunitarie
Anche perché riescono a essere rappresentate proprio in quell'istituzione parlamento del conta di meno
E che quindi la democratizzazione delle istituzioni comunitarie in tale contesto l'attribuzione al parlamento di un maggior ruolo
Nel processo legislativo appaiono perciò obiettivi coi essenziali alla lotta per l'eguaglianza di opportunità e devi superamento della divisione sessuale della
La parola Carlo Ripa di Meana
Parliamo poi onorevole Guarino
L'ordine del giorno di questo convegno
Una sequenza coerente di capitoli e temi che segnano l'intreccio dell'Italia nella comunità
Rappresenta una nuova chiara indicazione della volontà del Partito Comunista Italiano di fondare l'intervento politico europeo
Su una conoscenza ravvicinata dei problemi che insieme su una visione di ampio respiro e prospettici
Credo veramente che questo sia l'approccio giusto il metodo di analisi di cui abbiamo più bisogno in Italia come in Europa
In passato è infatti avvenuto che mentre nel nostro Paese sì preferivano
I grandi discorsi gli altri sembravano concentrare disponibilità energie su Progetti e problemi
Ostentatamente settoriali e limitato
Sarei tentato di dire che oggi le posizioni si sono rovesciate
Almeno se consideriamo probante il caso dei recenti discorsi del primo ministro britannico
Che hanno dato il via un po'dovunque in Europa
A discussioni e dibattiti sulla natura degli obiettivi ultimi della costruzione comunitaria dappertutto tranne che in Italia
E dunque se penso che
L'accusa conclusione della stagione dei soli grandi discorsi sia giusta Trovo che in questo caso si è però un po'esagerato
Hanno risposto il primo ministro Martens il cancelliere ecco il primo ministro Santer il primo ministro Papandreou
E francamente ritengo che un discorso alto di risposta del Governo italiano alla tesi
Alle tesi della signora Thatcher
Sposterà blu si sarebbe
Dovuto ascolta
Abbiamo letto contributi giornalistici interessanti di Andreotti e Malagodi ma non una risposta alta politica del governo Italia
Ci sono naturalmente spiegazioni storiche precise e interpretazioni politiche attendibili per queste a simmetria e queste divergenze europee ma non mi pare che oggi valga la pena di riparlare
Piuttosto è utile confermare la convinzione che l'avanzare del compromesso europeo e appunto inevitabilmente condizionato dalla capacità dei soggetti politici di immettere nel negoziato in quel negoziato permanente che è la comunità europea e i problemi e la prospettiva ecco perché mi pare che l'ordine del giorno del giorno di questo convegno vada salutando
Se l'italiano Craxi il socialista Craxi non avesse osato al Consiglio europeo di Milano
La convocazione della conferenza intergovernativa per la riforma dei Trattati di Roma la Thatcher stessa
Non potrebbe oggi pavoneggiarsi col grande mercato unificato
Di cui peraltro troppo si appaga considerandolo traguardo finale beneficio e concessione massima del governo di sua Maestà
Conviene allora cercare di capire a che punto sia e quali sono i nodi da sciogliere cioè le battaglie politiche da intraprendere
Un quadro dello stato e della dinamica dell'integrazione
Lo si può avere isolando o forse meglio combinando i parametri i criteri di valutazione del processo nel suo insieme
Tradizionalmente coloro che Altiero Spinelli definiva agli interpreti a livello europeo dello schieramento conservatore
Fondavano e fondano il loro giudizio e la loro azione sul mero accertamento della posizione dei Governi degli Stati membri
E sull'avanzamento dell'integrazione reale delle economie e delle società dei nostri paesi
Un tale atteggiamento finisce col subordinare ogni possibile progresso Heil ristretti margini di manovra della sola iniziativa e trattativa diplomatica e della congiuntura economica
Sul versante che è il nostro dei progressisti e riformatori europei indicatori privilegiati
Riguardano piuttosto l'atteggiamento delle forze politiche e sociali dell'opinione pubblica e lo sviluppo delle istituzioni comunitarie
Non saprei trovare una contrapposizione destra sinistra ho moderati innovatori più classica e più chiara di in questura
In tempi in cui si ha la tendenza o la tentazione di negare consistenza e verità alla dialetto capolista
è avvenuto così che gli uni abbiano costantemente richiamato l'esigenza dell'estrema prudenza politica istituzionale
Gli altri regolarmente abbiano ribadito che l'affidarsi esclusivamente al ritmo della convergenza reale non avrebbe mai consentito di raggiungere in tempi politici accettabili obiettivi di unificazione effettivo
Sono convinto che sarebbe un errore
è un errore grave
Leggere
La fase attuale dell'integrazione comunitaria
Come unicamente ispirata e trascinata dalla vittoria definitiva della tesi europeista conservatrice o diciamo realista
Oltretutto sarebbe un regalo insperato per la signora Thatcher i cui recenti discorsi europei riflettono sì
Convinzioni radicate ma anche e forse soprattutto il dubbio e il timore che l'avventura europea sia davvero cominciata
Non si tratta dunque mi pare di lanciare un ennesimo inno alle virtù miracolistiche della scadenza novantadue
Solo si tratta di constatare che forse per la prima volta in questi anni tutti gli indicatori che abbiamo preso in considerazione segnalano un'accelerazione di attività una tendenza al cambiamento
In effetti
Dopo un lungo periodo di stagnazione anzi
Dopo la regressione di alcune iniziali operazioni di integrazione europea dell'impresa
Se in questi mesi avviata una spinta a collaborazioni una spinta reale a collaborazioni effusioni transnazionali europee
In effetti resistenza di governi e di amministrazioni che da decenni
Duravano su punti non secondari
Sono quasi improvvisamente caduto
La libera circolazione dei capitali il riconoscimento reciproco dei diplomi l'apertura degli appalti pubblici
Ma oltre a questo in un certo senso più significativamente sono mutate le parole che accompagnano spiegano e giustificano tali aperture ovviamente non in tutte le capita
Ovviamente non ovunque nello stesso modo o sulla base di eguali argomenti politici ma capitali che dopo nel caso di Parigi una iniziale un iniziale fervore europeista
Per decenni sono state capitali chiuse sulla prospettiva contraria
Il caso francese il caso greco in misura più ridotta quello danese provano che possibilità e potenzialità nuove sonora alla portata dell'Europa
Anche le istituzioni della comunità con l'approvazione dell'atto unico e soprattutto con le prime concrete esperienze condotte sulla base delle regole parzialmente riformate sono sottoposte a una tensione e ha una dinamica che io giudico positivo
Una il fronte politico sindacale quello che ci è più caro e più vicino
Registra una intensificazione di interesse per la questione comunitaria
Ma è vero che qui il raccordo programmatico e politico transnazionale fatica di più anzi fatica moltissimo a trovare soluzioni ed equilibri adeguati a livello della sfida
La posta in gioco infatti richiede la mobilitazione del potenziale democratico delle nostre società per equilibrare la spinta dicono
Ma soprattutto per essere in grado di governare
In momenti di crisi specifica che la spessa progressiva realizzazione del novantadue potrebbe determinare in qualche area regionale o in qualche settore produttivo crisi specifiche cairn realistico e responsabile non escludere anche per il caso Italia
Senza un coinvolgimento crescente delle forze politiche la dinamica istituzionale comunitaria e destinata ad esaurirsi
E la caduta delle protezioni nazionali
Se darà impulso a una nuova crescita economica grazie agli stimoli della concorrenza interna è una competitività sperma maggiore non assicurerà automaticamente
Uno sviluppo armonico è un recupero delle regioni meno favori
La comunità europea si trova oggi di fronte a una triplice sfida mettere in moto politiche comuni per consentire la realizzazione di un vero mercato unico nella prospettiva dell'Unione economiche e monetarie
Unire
Le democrazie europee occidentali in un vincolo volontariamente accettato di solidarietà con il resto del mondo
Nella pace nella libertà e nel progresso in una prospettiva di crescenti rapporti di cooperazione con l'Europa dell'Est
Un'Europa
Come ha detto Giovanni Paolo secondo Strasburgo il mese scorso un'Europa del domani integrata aperta verso l'Est del continente
Rispondere all'esigenza di maggiore democrazia nel sistema istituzionale europeo
Rafforzando negli legislativi esecutivi e di controllo democratico nella prospettiva di una effettiva unione politica euro
Care compagnie e cari compagni
La forze politiche europee
E in particolare quelle della sinistra
Socialista
Socialdemocratica i comunisti
Dovranno scegliere nella preparazione dei programmi per le elezioni europee
Nella vita parlamentare europea dopo le elezioni
Vita parlamentare europea che io auguro unificata tra i Comunisti italiani al gruppo socialista
E nelle decisioni derivanti dalle loro eventuali responsabilità di governo tra due strategici
E se potranno considerare la comunità le sue politiche le sue istituzioni e le priorità da esse determinate come un dato di fatto
E da da accettare e in cui inserirsi per difendere gli interessi nazionali in genere e della sinistra nazionale in particolare
E se potranno al contrario
Considerare la comunità come una grande impresa politica in corso la quale non solo è essenziale per il successo delle politiche nazionali
Ma deve mettere in moto le azioni e le forze necessarie per costruire una società europea nuova
Composta di nazioni solidali fra loro e capace di assumere iniziative di pace e di progresso verso il resto del mondo
Le elezioni europee del giugno
Mille novecentottantanove rappresentano un passaggio importante sulla strada del rafforzamento della comunità delle sue politiche della sua solidarietà interna e della sua identità internazionale
So che non è un passaggio facile per nessuno
Ma sono convinto che questa volta esse saranno più europee di quelle passate
Nonostante l'assenza di una legge elettorale uniforme e nonostante le reticenze che ancora si oppongono in Europa ad un ruolo cresciuto del Parlamento europee
E sono
Soprattutto convinto che il gruppo parlamentare comunista sarà all'altezza del compito decisivo che gli spetta continuando quella tradizione di puntuale ed efficace presenza politica che così brillantemente lo ha distinto sino ad ora
Marina ringraziare il commissario Carlo Ripa di Meana
Non solo per la sua presenza che mi pare tutti abbiamo colto non soltanto con un atto di cortesia
In realtà egli ha posto questioni assai importanti
Non soltanto negativamente ai contenuti nel processo di unificazione economica e politica dell'Europa
Ma anche su due questioni che credo avranno una qualche risposta è che comunque ci interessano molto
E ciò non è il rapporto tra i programmi delle forze di sinistra
Per la prossima campagna elettorale e anche il rapporto tra i gruppi e fra le forze politiche che la sinistra di questo lo ringraziamo di questo contributo effettivo e adesso darei la parola all'onorevole Guarino
Dopo parlerà Bruno Trentin
Sì chi è il responsabile
Nella Democrazia cristiana delle politiche comunitarie
Proprio come
Uno che si è occupato per la Democrazia cristiana si occupa dei problemi europei
Per la democrazia cristiana io credo che il discorso vada leggermente allargato
Cioè quello che vedete benissimo che tutti gli inviti alla Sea di essere qui dev'essere ancora inseriti in una prospettiva leggermente anzi no leggermente sostanzialmente parla
Ma io propongo una prospettiva più ampia per un'altra ragione c'è una ragione che oserei chiamare tecnica
Qui ci troviamo di fronte Ado un col risultato che costituisce il contenuto di uno scenario che il mille novecentonovantadue gli ho detto più volte ripeto anche in questa sede che la data e relativamente insignificante anche se fosse già nel mille novecentonovantadue nel mille novecentonovantotto non cambierebbe nulla
Quello però che il sicuro che quando il grande mercato fosse realizzato o sarà realizzato noi ci troveremo di fronte ad una ambiente giuridico economico sociale totalmente da quello che esiste attualmente cioè noi tutti dobbiamo stare attenti a non commettere alcun errore di ottica
Quasi sempre si esami noi i problemi Comes soltanto quel sentimento della realtà ossa in quel segmento dell'ordinamento giuridico si modificasse Sedda parla dei tassi come se tutto rimanesse fermo
Della banca centrale non mi sembra essere il ministro si è se fermo dei contratti collettivi torni se resto rimanesse fermo del Mezzogiorno avesse messo le mani se fedele non è così
Quando nel mille novecentonovantadue e ad otto ancora ripeto la data come convenzionale sarà interamente realizzato noi avremo una trasformazione radicale c'è uno scenario che non somiglia più in nulla a quello attuale in questo scenario si questo scenario si caratterizzerà per la notevole nuova dislocazione dei fattori produttivi per un maggiore rispetto delle vocazioni territoriali di ogni aria
E soprattutto perché in realtà realizzato quello che mi fa piacere che ci avete abbia ricordato da uno scritto di grandissime la sostituzione delle Nazioni dalla coppia con la comunità per cui le nazioni saranno soltanto al rango di municipalità e come non potremmo continuare il discorso della municipalità nell'ambito dello Stato nazionale noi già da fin da ora ci dobbiamo mettere nell'ottica comunitaria quando in possiamo i problemi e non proseguire il nostro discorso nell'ottica semplicemente nazionale
Riprenderò tra poco questo profilo ma io voglio sottolineare che oggi se c'è un tema che appassiona tutto il mondo e che i in tutto il mondo forma oggetto della maggiore riflessione l'attenzione politica e quella della perestrojka della Russia nell'URSS
Ebbene il processo che si sta verificando che stiamo portando avanti nell'ambito della Comunità europea è ben più rilevante di più grandi proporzioni di maggiore difficoltà Riccardi quello che non si realizzi nero le russe upper la perestrojka
E alcuni paragoni che io adesso farò molto sinteticamente spero che riescono a persuadere a della rilevanza della grandiosità del processo di trasformazione al quale stiamo assistendo al Pala Piast abbiamo posto ma non è che vogliamo rapidamente realizza
Quello che è singolare che sia la perestrojka sia la integrazione europea si avvalgono dello stesso strumento tecnico giuridico cioè il mercato
Voi notate l'insistenza di Gorbaciov nel mercato come leva per la trasformazione del sistema economico dell'URSS
Il mercato e nello stesso tempo lo strumento tecnico attraverso il quale vogliamo realizzare questa grandiosa trasformazione dei nostri sistemi giuridici nella comunità
Però
E le ebbe quando noi intendiamo mercato aggiungiamo due cause rispetto alla realtà attuale
Aggiungiamo le rendere effettiva la il le libero spostamento delle merci attraverso quella però istituto giuridico che la limitazione fisica e giuridica delle dogane e l'estensione ai servizi ma fatta questa premessa cioè del anche noi avremo per il mercato delle grandi trasformazioni cioè non soltanto che l'URSS perché il mercato entrerà con un alimento muovo ma il mercato che noi andremo a tirare nell'ambito dell'ordinamento comunitario
è un mercato nuovo e diverso e più ampio più intenso e più efficace di quanto non sia oggi il mercato di cui noi facciamo uso nonostante le liberalizzazioni che si sono già verificati
Ma se voi andate al passaggio successivo renderete conto delle maggiori difficoltà del maggior impegno e della maggiore rilevanza grandiosità del fenomeno di integrazione europea perché qui si procediamo in senso inverso
E Nunzio si va dal centro all'accentramento verso il decentramento mentre noi andremo dal decentramento verso la c'entra ben
Che cosa sono gli Stati nazionali se non pone poteri politiche nell'ottica unitaria che io nello scenario finale che io cerco di far rappresentare di rappresentare non sono altro che poteri decentrati rispetto a un potere unitario
Però la singolarità de e la il il la difficoltà del processo che noi abbiamo davanti a noi che noi abbiamo un potere e accentrato che dovrà esercitare maggiori competenze maggiori responsabilità per il futuro che in parte non resiste ancora
In parte perché mentre abbiamo creato tutti i meccanismi del mercato mancano ancora i meccanismi del potere unità
Queste e uno del del punti-chiave per il quale io credo che quello che ha detto il commissario Ripa di Meana sulla posizione della pace che sia assolutamente Sata non è che sia una posizione soltanto isolata
Ma è una posizione del sì naturale ma destinata di assoluta ad essere assorbita rispetto a quello che è risultato più importante che a mio parere deriva dall'atto unico
Quando l'atto unico è stato sottoscritto ci sono stati dopo quando sarà si sono verificate immediatamente nell'ordine successivo The tipi di reazioni
Primo tipo di reazione l'atto unico è il nulla noi immaginavamo di avere una una uno stato di G. tipo federale abbiamo tenuto quasi nulla il minimo ci si è dato un contentino
Seconda reazione seconda tappa si è notato che l'atto unico mette in moto una dinamica cioè un processo di auto fertilizzazione in virtù del quale a ogni passo
è una premessa necessaria del passo successivo e ogni passo successivo ancora una premessa necessaria in un altro passo per con uno può assumere delle posizione naturale che assumo delle posizioni difficoltà o di reazione
Ma sono le difficoltà posizione di reazione o difficoltà destinato ad essere assorbito questa grande macchina giuridica
Che si è messa in moto che con una rete di pescatori attrae sempre più verso l'interno le forze sociali economica e politica verso un risultato unitario
Però non è soltanto un non è un fatto formate su questo che dobbiamo riflettere il rapporto Cecchini qui il Beppe prevediamo l'autore ha indicato delle cifre di incremento del prodotto interno lordo
Ma questa ricchezza che si produrrà dove si produrrà
Ecco che allora i problemi successivi cioè gli aspetti successivi dell'integrazione sono a loro volta dei passi che saranno di necessariamente dovranno essere terminati da quella interiore
La parola che viene usata a livello comunitario e la coesione
Significa realizzare condizioni corrispondenti di vita non soltanto nell'ambito delle varie categorie sociali
Ma cosa ancora più importante dell'abito delle varie regioni cioè la coesione significa distribuire il risultato di maggiore benessere crea e di maggiori opportunità creata dalla dal meccanismo comunitario in modo equilibrato in tutte le parti del territorio comunità
Ma è questo possibile senza una maggiore autorità politica ecco vedete noi dal grande mercato passiamo alla coesione c'è il primo ministro olandese Lovers che insiste fortemente su questo aspetto della questione come eguaglianza di posizione a livello regionale
Ma la questione non è realizzabile senza un'autorità politica e io vorrei fare un'ultima osservazione ringrazio non vorrei occupare troppo il tempo del convegno ma vorrei fare questa osservazione tutti abbiamo la tendenza in tutti i partiti
Di assumere il la componente comunitaria come una componente accessoria della nostra posizione politica tutti parliamo abbiamo un programma nazionale e vogliamo voglio progettare qualche a casa nel programma comunitario ma se è vero e io mi augurerei di essere uscito all'anta per lo meno a vendere più evidente questo messaggio
Che non si tratta di una mera operazione come tutte le altre operazioni giuridica politica dell'ultimo periodo ma di una grandiosa operazione
Che è sopra per importanza difficoltà squilibri che si determineranno necessità di assestamento mai effetti positivi all'interno all'esterno quella stessa che oggi viene seguita con tanta attenzione che si realizza nell'Unione Sovietica
Io credo che questa debba diventare il programma un programma primo ritardo delle forze politiche nazionali
E quei nel programma unitario delle forze politiche nazionali noi immaginiamo ed copre e e stiamo già constatando una certa impostazione di blocco le singole nazioni il che non è contrario a quello che dicevo prima nello scenario tutto si modificherà perché nel periodi avvicinamento bisogna fare il blocco delle nazioni
Ma bisogna fare il blocco nella nazione
Per preparare al massimo per il momento di partenza cioè quando questa nastro di partenza del mille novecentonovantadue e mille novecentonovantotto sarà fatto scattare
Ognuna delle nazioni si trova delle migliori condizioni di preparazione pronta a partire però a quel punto per la libera Gava come pari a quel punto cosa spero scenari definitivo non esisteranno più interessi progressista l'interesse alla Campania rispetto a quello del Veneto
Però valorizzare le nazioni portare nelle migliori condizioni ciascuna delle componenti della comunità significa rafforzare la comunità più la le le il singole componenti sono forti e vitali del momento della partenza più il discorso comunitario darà i suoi grandiosi i frutti vi è enorme rilievo che noi tutti immaginano c'è un'immagine che il tutto avvolto al corrispondente del New York Times che io voglio qui riferire noi siamo ripetere noi siamo qui come una gara automobilistica nelle gare automobilistiche io non sono così esperto ma credo di non sbagliare prima che si dia la partenza tutti e la tutti tutti e tutta la squadra dalla Ferrari sta vicino alla macchina per Ferrari tutta la macchina tutti i tecnici chiamati a largo vicino perché è un momento prima si prepara una benna le macchine ma quando scatta il nastro alla partenza tutti si ritiri no no e le macchine allora corrono liberamente noi ci troviamo nella fase di avvicinamento dobbiamo curare attentamente in nostro sistema perché dia il massimo risultato gli elementi che lo compongono si trovano nelle migliori condizioni per il momento successivo
Ma dobbiamo anche sapere e questi scenari parziali non possono sostituirsi e devono tener conto dello scenario finale che sarà la liberalizzazione di tutti gli elementi personali
Di merci componenti culturali nell'ambito della molte grazie
Grazie ancora onorevole Guarino
Vorrei soltanto dirle che la nostra ricerca di una unità delle forze di sinistra non è chiusa un confronto con altre forze politiche democratiche e del resto questo è stato anche l'insegnamento di Altiero Spinelli il quale per la costruzione dell'Europa ha sempre cercato la più vasta unità possibile degli europeisti
La parola a Bruno Trentin
Credo
Il cosiddetto spazio sociale europeo
Rimane per ora dobbiamo esserne consapevoli un buco nero nella politica comunitaria e in quella dei governi nazionali
Un buco nero che rischia seriamente di coinvolgere le stesse modalità di conseguimento del grande mercato unico
E in alcuni campi la stessa possibilità di realizzarlo effettivamente
Nei fatti
Devo dire che la deludente relazione del commissario per le politiche sociali lo confermo non si è dato corpo alle pur scarne indicazioni contenute nell'atto utile
Quando questi egli affermava
Gli obiettivi della comunità in materia di politica sociale di formazione professionale di miglioramento delle condizioni dell'ambiente di lavoro e di dialogo sociale
Impegnando la Commissione esecutiva a riunire le parti sociali
Perché sviluppino questo recita l'atto unico un dialogo che può sfociare se lo ritengono opportuno
In relazione contrattuali
Era molto di meno di quanto affermava il progetto di Trattato per l'Unione
Si parlava addirittura di un quadro legislativo atto a favorire convenzioni collettive a livello dell'Unione
Ma era certamente una prima strada aperti verso una riforma il sistema di relazioni industriali
Che allo stato attuale delle cose però non ha dato ancora non ha avuto nessuna riscontro concreto ho apprezzato
E c'è infatti guardando anche soltanto alla numerosa produzione di letteratura o di direttive a livello comunitario
Un ritardo enorme
Anche rispetto ai pochi obiettivi assunti
Dall'atto unico e successivamente dalla Commissione esecutiva sono attualmente all'esame del Consiglio
Dei ministri ottanta proposte di direttive comunitarie
Presso che nessuna è stata ratificata poche sono state approvate dal consiglio ma credo che è più grave non lo sono queste ottanta
Certo non tutte le più opportune più incisivi e certamente non sono le più importanti che devono essere
Presentate e dell'IVA
Concorre a questa situazione senza alcun dubbio una un ritardo se non addirittura un'inerzia dei parlamenti nazionali
I limiti angusto nel quale si muove il Parlamento europeo ma soprattutto io credo
Un ritardo e un'inerzia dei governi nazionali e le parti sociali o meglio delle loro associazione eppure siamo confrontati con appuntamenti e processi in corso che potranno avere un impatto molto serie
O le realtà economiche sociali di alcuni settori o di alcune regioni della comunità
In particolare credo che dobbiamo apprezzare fino in fondo
Il fatto nuovo con il quale ci misureremo nei prossimi due anni
In quel contesto più volte descritto del secondo me smentiscono
Le ottimistiche
Estrapolazioni sulle potenzialità spontanea di creazione di occupazione
Nell'Europa comunitaria e si tratti del rapporto cerchino si tratti dell'elaborazione aritmetiche dell'accesso
In un contesto
Che vede confermarsi un mutamento sostanziale anche in una realtà di crescita complessiva delle economie europee delle vecchie connessioni fra crescita e occupazione
Tante sono le nuove variabili ritengono
Fra questi due aggregati
Ecco il fatto nuovo è l'intreccio
E le interrelazioni
Che si determini si determineranno sempre più fra le attuali e future crisi di riconversione a livello settoriale
Sempre più ricollegate anch'essa con nuove forme di divisione internazionale del lavoro a livello europeo
Non parleremo nel futuro solo di acciaio o di chimica di base per essere
Con l'assemblea di sempre maggiori intreccio interrelazione fra
La gestione queste crisi di questi momenti di passaggio
Nei principali settori dell'economia dei Paesi comunitari e le nuove norme che
Determineranno il libero movimento dei capitali e delle impresa
Non sottovalutiamo la portata anche di alcuni aggiustamenti di carattere normativo contenuto in alto unico come quello che consente dopo i novantadue dalla commissione di riconoscere certe legislazioni
Come legislazione equivale
Consentendo quindi ai Impresit sia pure rette da normative nazionale diverso in realtà di spostarsi di entrare in competizione con impresso il Milan a cominciare dalle banche
I Paesi della comunità
Questo intreccio rischia di avvenire in una situazione ancora estremamente confusa dal punto di vista
Dei prelievi fiscali del parà fisco
Del trattamento delle rendite finanziarie
E per quanto riguarda il le norme complesso di normative in materia di sicurezza del lavoro standardizzazione dei prodotti
Sistemi di qualificazione che vedono un ritardo pauroso dell'Italia rispetto al resto d'Europa
Ecco questo vorrei sottolineare non non avremo più da fare i conti con i compromessi fra burocrazie comunitarie i governi
Di fronte ai problemi di ripartizione delle risorse o delle quote produttive in quel settore in quella ma
Questa mediazione a livello comunitario e sarai sarà sempre più condizionata dalle iniziative reali concrete dell'impresa e dei fondi di investimento
Come tale avranno le possibilità e sono possibilità entro una certa misura auspicabili di condizionare in concreto poi rilasciate
Delle istituzioni comunitarie
L'altro grosso impatto e sembra non turbare i nostri sonni
E la prospettiva di una liberalizzazione totale della domanda pubblica
Qualcosa come il venti per cento la domanda effettiva a livello europeo
Qualcosa di più in realtà italiana
Molto di più
In una realtà come
Questa liberalizzazione avverrà oppure destinato ad avvenire senza svolte di carattere radicale con una situazione della nostra amministrazione pubblica
Al limite del collasso con un'incapacità che sembra strutturale persino di standardizzare la domanda dei singoli ministeri per non parlare delle amministrazioni decentrate
Cioè una totale impotenza dei governi in modo particolare del nostro di trasformare questo grosso volano dello sviluppo
In uno strumento mareggiate
Con una prospettiva di esporre ad una
Alla creazione del grande mercato un sistema di impresa e che ha vissuto spero decenni
Al riparo di una vera e propria rendita di posizione determinato dalle scelte protezionistiche autarchiche dei governi di tutti i governi in materia di domanda
Ora
Di fronte a quest'insieme di impatti molte sono le risposte per specifiche vanno approntate
A me sembra che una sia del termine
La scelta è una scelta che la sinistra a mio parere deve ancora fare fino in fondo
Per la costruzione e la promozione delle imprese europee
Per la creazione quindi con un'iniziativa propria delle forze di sinistra e dei sindacati
I nuove possibilità di sinergie nella ricerca la progettazione l'organizzazione produttiva e quindi il governo meno sconvolgente possibile di una nuova divisione internazionale del lavoro in fieri discutiamo molto sia punito ritardo dello statuto dell'impresa europea
Delle forme di partecipazione di controllo che devono essere riconosciute ammessa
Va tutto bene ma mentre discutiamo dello Statuto delle imprese europee delle imprese multinazionali europee
O di dimensione mondiale nascono ogni giorno al di fuori di qualsiasi input da parte delle politiche economiche
Con quali politiche con quali finalità
è possibile immaginare un ruolo attivo e non passivo delle forze di governo delle forze della sinistra nella creazione di una rete di imprese capace di fare fronte a questi grandi impatti insomma viene compreso
Alla liberalizzazione la domanda
La domanda pubblica dei singoli Paesi
Si tratta allora di rivedere
Come vengono allocate le risorse negli Stati nazionali
Come vengono favoriti i Consorzi fine treni soprattutto di piccole e medie grandezza a livello europeo
Con l'età
Potenziato il coordinamento la sinergia nel campo della ricerca e dell'innovazione
Abbiamo visto uno
Con quali cospicui risultati
Dal punto di vista dell'esenzione fiscale lei non cresce il suo confronto col Governo
Che un parola sia stata spesa almeno per collegare questo grande regalo
Ad un input favorevole all'intera comunità su quali sarà parcheggio europee nuovo grande sul
è un interrogativo che credo resterà senza risposta
Ma come resta senza risposta secondo me
La domanda che cosa abbiamo fatto noi anche a cominciare dalla battaglia della legge finanziaria cosa hanno fatto i sindacati i partiti per assumere
Questo problema questo punto di vista in questo criterio con un mandato discriminante nel nei trasferimenti alle imprese nel finanziamento della ricerca cioè in una politica di utilizzazione delle risorse che assume fra i suoi obiettivi
La promozione consapevoli di nuove forme di collegamento di coordinamento a livello multinazionale in euro
Ma non penso soltanto a politiche generali evidentemente
Penso anche alla possibilità di un distacco di governo che intendono essere parte attiva del creazione del grande mercato
A effettuare a organizzarli a finanziare progetti di e promozioni mirate in alcuni settori strategici in alcune situazioni critiche
Per tentare di appunto di governarla lire la realizzazione su piani diversi della ricerca e la formazione è una sperimentazione
Di alcune forme di aggregazione imprenditoriale
A livello europeo
A cominciare perché no
Da alcuni settori che vedono
Particolarmente rilevante nel nostro in altri Paesi l'impegno il controllo
Pubblico
Esiste il problema è un grande problema per l'assenza della public corporations
E sarà l'ultima l'ultima trincea che abbandoneremo quando saranno perso tutte le altre guerre oppure diventa un terreno di offensiva sul quale la sinistra stessa si pone nei grandi settori penso allergie
Penso alle telecomunicazioni
Io credo che questo non è un discorso che riguarda le aree sviluppate credo che questo sia una scelta per su questo problema si pone la proprio dove non vogliamo creare domani una colonia assistenza nell'ambito dell'Europa comunitaria
Detto questo facciamo i conti e concludo subito con un limite di fondo a livello europeo
Sul piano comunitario
Quando parliamo di spasso c'è
Ed è un limite che probabilmente investe da la stessa concezione di spazio sociale che poi è stata adottata nel
Nella normativa nella recitazione tiratura comunitari
Voglio parlare della separazione burocratica alla fine fra politiche economiche politiche della ricerca dell'innovazione e il loro implicazioni sociali
Queste ultime invece di essere assunte come temi sui quali definire poi obiettivi influenti anche sulle scelte economiche e tecnologiche formative
Vengono in qualche modo relegate ad uno stadio residuale e gestite e quindi inevitabilmente in termini se non assistenziale di compensazione o di risarcimento
Rispetto agli effetti delle politiche decise soprattutto il podio strutturale decisi in altra sede
E non a caso
Se guardiamo agli stessi può agli stessi fondi strutturali della comunità
Noi facciamo i conti con
Delle politiche di distribuzione di risorse che oltre ad essere estremamente modeste nella loro entità
Sono quelli che sono stati sostanzialmente disperso se se non lottizzate sul piano nazionale
In funzione di interventi che poi non rispondeva a nessun criterio di coordinamento di integrazione a livello a livello comunitario
Faccio un esempio è secondo me il più grande
Se pensiamo che in questo momento commissioni gruppi di lavoro diversi affrontano separatamente naturalmente i problemi della standardizzazione delle telecomunicazioni problemi la standardizzazione dei sistemi di trasporto
E di altri grandi servizi di interesse collettivo
E contemporaneamente si moltiplicò le formiche ente attivi di sostegno più o meno indifferenziato nel retro dei lavoratori dei giovani in cerca di prima occupazione o al finanziamento di corsi di formazione che almeno in Italia sono spesso Bossi fantasy
La domanda è perché la sinistra non è in grado di lavorare
Alla promozione di grandi progetti comuni di investimento su scala europea
Nelle infrastrutture e nei servizi comunitari partendo da una loro progressiva smobilitazione
è possibile o no Odette molo mente sognare immaginare che proprio nella fase che ci avvicina mille novecentonovantadue invece di un accumularsi di politica autarchiche difensive
La sinistra proponga Grandi Progetti unificati integrati nelle telecomunicazioni nei sistemi di trasporto intermodale
Negli investimenti ambientali
Investimenti parlo di investimenti congiunti
E congiunti anche nella loro finalizzazione
Come tale oggettivamente non inflazionistica non è solo l'estrapolazione l'uno per cento del re comunità
Sono investimenti che hanno finalizzazione con nome e cognome ricadute
Concrete non astratte su Riserve di occupazione
E chi soprattutto costruiscono l'Europa
E non come rischiamo di vedere che oggi un Europa il portone di grande infrastruttura sarà ancora per un lungo periodo in Europa segmenta
Ecco e con questo tipo di approccio io credo che noi dobbiamo rivedere anche come giorno per giorno realtà nazionale
Come forze politiche come sindacato affrontiamo il nodo del Mercato comune europeo certa facendo leva sulle debolezze i ritardi
Le strutture comunitarie sui limiti dell'atto unico per quanto riguarda il riequilibrio dei poteri tra Parlamento e Consiglio
Però tenendo conto che fino a quando non supereremo sul piano nazionale la balcanizzazione politica anzi una logica che è propria della sinistra ancora
In Europa quella di accumulare il massimo di protezioni
E il massimo di vantaggi relativi in vista del momento in cui tutto si aprirà succederà che vuol dire mitizzare il novantadue
Al di là del del reale e moltiplicare in realtà tutti gli ostacoli e i prezzi che il novantadue rischia di fare pagare alle singole economie
Ecco e con un approccio radicalmente di riorientamento delle politiche economiche e finanziarie nazionale che potremo creare le prime premesse
Anche per nuovi sistemi ratio industriale che si adeguano all'Europa
E per
Minimo di intelaiatura di relazione fra le parti sociali a livello europeo
Penso per esempio che fra i temi delle Napoli Federazione industriale cominciando dal nostro Paese
Bella ricerca di iniziative congiunte comuni
Fra associazione degli imprenditori e sindacale
Su grandi terreni davvero come quelli della progettazione
Delle nuove tecnologie
Dell'organizzazione del lavoro
Della formazione fatto Roma
Oppure su una grossa questione della gestione di progetti pilota nel campo della formazione professionale nei settori
Critici immaginando anche di arrivare a produrre trenta quaranta progetti pilota nel campo della formazione professionale avanzata
Discussione effettivamente protagonisti almeno come Progetto in promozione riorganizzazione imprenditore ora significa
Questo mi sembra è un esperimento di cogestione vera di o determinazione vera
Non solo perché
Fondata su un'effettiva partecipazione dei
Dei partner a decisioni di grande rilievo ma sopra tutto perché e destinata a incidere sulle grandi scelte strategiche in una comunità in sviluppo grazie
Chiudiamo la seduta di questa mattina ci rivediamo alle quindici e trenta e raccomandiamo la puntualità
La prima comunicazione prevista per questo pomeriggio il quella dell'onorevole Andrea raggio
CCD
Sì occlusione
Cercherò anch'io di riassumere brevemente i temi che ho trattato l'abbia comunicazione
E credo anch'io che la consapevolezza che l'Europa del mille novecentoventi novantadue non può avere come unica bussola il mercato e che le politiche economico monetarie sociale istituzionali
Debbono costituire componenti essenziali
Della nuova fase del processo di integrazione questa consapevolezza e notevolmente cresciuta
E comincia a farsi strada pur tra forti resistenze e contraddizioni anche in quelle istituzioni comunitarie sino ad oggi insensibili e persino apertamente ostili
A questa impostazione
L'aspetto più significativo degli orientamenti che vanno maturando riguarda certamente la politica sociale della comunità
Nei confronti della quale maggiori sono state la disattenzione le resistenze e le opposizioni
Il Consiglio europeo di Hannover per dirla forse un po'ottimisticamente con la Confederazione europea dei sindacati ha appena rotto una porta verso l'Europa sociale
La presidenza di turno greca del Consiglio dei ministri ha dichiarato di considerare prioritarie le politiche sociali
Le presidenze che seguiranno quella spagnola che concluderà questa legislazione
Del parlamento europeo e quella francese che aprirà la prossima legislatura mostrano di condividere questo orientale
Con la presentazione anche su sollecitazione nostro nel Parlamento europeo dopo i gravi fatti gli incidenti di Ravenna
E dice non fa con la presentazione delle direttive sulla salute e sicurezza dei lavoratori nell'ambiente di lavoro si è posto fine al blocco dell'iniziativa dell'attività legislativa
In campo su comunitaria in campo sociale che durava da anni e naturalmente ora lo scontro riguarda il contenuto il merletto di queste critiche il memorandum infine sullo statuto delle società di diritto europeo
Comprendente anche proposte sulla partecipazione dei lavoratori ha riaperto il confronto su una delle più dibattute tormentate questioni concernenti le relazioni industriali e la democrazia eccolo
Si tratta evidente di segnali ancora molto timidi di proposta di tutto inadeguate di disponibilità e di posizioni che attendono d'essere verificate e accreditate da iniziative conseguenti
Dunque il buco nero di cui ha parlato stamane trentini rimane tale
è tuttavia innegabile che l'azione condotta dal Parlamento europeo e dalle sinistre dentro e fuori di esso
La pressione quel tanto di pressione che appunto esercitare con il scarsissimi poteri contrattuali che ha la confederazione europea sindacale
La diffusa preoccupazione dei lavoratori l'esperienza soprattutto di questi anni
Durante i quali il rapporto tra crescita economica e progresso sociale specie in riferimento all'occupazione si è fortemente deteriorato
è innegabile che tutto ciò ha fatto maturare alcune condizioni favorevoli ad una più incisiva iniziativa politica e sindacale sulla questione sociale
Il problema che ora si pone a mio parere e che bisogna porre con forza e quello di passare alla concreta ed organica impostazione delle politiche in questo campo debbono accompagnare la formazione del mercato unico bisogna in sintesi programmare al mille novecentonovantadue la politica sociale della comunità definendone gli obiettivi e contenuti indicando i provvedimenti da adottare e le tappe da percorrere sulla base di un calendario fin collante
Da diverse parti viene la richiesta che il vertice che si terrà nei primi giorni del del prossimo dicembre arrotini assuma decisioni in questo senso
La richiesta e la sollecitazione vanno rivolte anche al governo italiano dal quale si attendono iniziativi atteggiamenti che siano coerenti con le dichiarazioni fatte nel recente incontro tra De Mita e Micara
Rispetto a questa esigenza il documento di lavoro sulla dimensione sociale del mercato Vico recentemente adottato dalla Commissione delle Comunità appare molto tempo
Prevale in esso una concezione delle politiche sociali subalterni alla logica delle integrazione basata soltanto sul mercato
La finalità delle politiche sociali dovrebbe essere limitata risarcire ad attenuare gli effetti negativi di un processo di integrazione storto le proposte di intervento
Che il documento contiene sono peraltro la conosce eccetera
In sintesi questo documento che pretende di tracciare le linee di azione della comunità in campo sociale nei prossimi anni appare assai distante dalle dichiarazioni fatte al vertice di andò bene e dalle posizioni
Enunciate anche recentemente dal presidente dell'ordine in diverse autorevoli sedi e a rivolte a sostenere la necessità che lo spazio economico basato sul mercato unico sia orientato verso il progresso sociale in effetti questa necessità
Discende non soltanto dalla situazione sociale dei Paesi della comunità una situazione molto differenziata complessa e per diversi rilevanti aspetti anche grazie non solo discende dal premier e di una domanda di beni sociali sempre più orientata verso la quantità e la qualità del lavoro un diverso rapporto tra individuo e lavoro verso il superamento della divisione sessuale del lavoro verso la partecipazione dei lavoratori
Un più alto livello di protezione sociale verso l'affermazione del diritto al lavoro del diritto alla salute all'ambiente come dritti fondamentale dell'edificio ma questa necessità riguarda le prospettive stesse di successo del processo di formazione del mercato unico
Le cui potenzialità verrebbero meno in presenza di orientamenti e comportamenti volti a realizzare vantaggi concorrenziali al presso di un regresso sociale
E stato giustamente a me pare da più parti fatto rilevare e lo ha fatto rilevare al recentemente anche lo stesso presidente dello che i vantaggi dal mercato unico vanno intesi come potenzialità non automaticamente producibile
Vale a dire come opportunità e potenzialità che possono essere pienamente colte a realizzate nell'ambito e mediante politiche rivolti a perseguire nuovi livelli quantitativi e qualitativi dello sviluppo
Conciliando ed integrando come diceva stamane Cerreti la sua relazione ai clienti conciliando ed integrando crescita economica progresso sociale tutela e valorizzazione dell'ambiente
In questa prospettiva dovunque la politica sociale comune viene ad assumere un rilievo fondamentale
Alla stessa stregua di quelle economiche ambientali e istituzionale
In realtà queste politiche deboli interagire
Per quanto riguarda le finalità e contenuti una larga parte del Parlamento europeo le sinistre e altre forze democratiche concorda con le organizzazioni sindacali per sostenere che la politica sociale della comunità deve avere una dimensione effettivamente europea
Promuovere un generale il progressivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini e una loro tendenziose tendenziale palificazione
Deve contribuire al superamento degli squilibri territoriali perseguire l'armonizzazione verso l'alto
Delle legislazioni nazionali nella prospettiva di un'Europa unita della quale la qualità sociale costituisca il principale connotato la politica sociale per l'Europa del novantadue deve dunque rispondere a tre ordini di questioni che riguardano il pieno esercizio della libertà di circolazione dei lavoratori gli effetti sociali della libera circolazione dei capitali e delle merci e dei servizi
E la piena utilizzazione delle potenzialità insite nella unificazione dei mercati allo scopo di promuovere una crescita dell'occupazione innanzitutto è una fase nuova di progresso sociale e civile della comunità deve inoltre basarsi sia sulla misurazione comunitaria che sul negoziato sociale a livello europeo e sulla democrazia economica deve infine considerare con gli obiettivi prioritari la tutela dei diritti sociali fondamentali la lotta alla disoccupazione al lavoro nero l'armonizzazione
Delle legislazioni nazionali la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori
Nell'ambiente di lavoro il dialogo sociale la democrazia economica
Questi punti è evidente non esauriscono il tema della qualità sociale delle integrazioni comunitari essi tuttavia consentono di compiere passi importanti decisivi io credo in questa direzione
Nell'immediato poche rispondono a rivendicazioni diffuse ed urgenti e a preoccupazioni non infondate dei lavoratori
La prossima legislatura del Parlamento europeo sarà importante e per certi versi decisiva perché durante il suo corso dovrà essere portato a completamento il mercato in tempi bisogna dare ai lavoratori la più ampia garanzia che questa nuova tappa della costruzione dell'Europa unita non si realizzerà a loro danno ma nel segno del progresso sociali grazie
Alla parola ora per Virgilio D'Astoli
Vicepresidente del Movimento federalista europeo
Sette dell'onorevole Pancrazio De Pasquale
Vice segretario
Culturalmente nell'organizzazione
Vorrei che anche
Collega i compagni svolgimento le questioni
Ora che svolge le tre questioni legate al relazioni svolte stamattina al dibattito in corso la prima questione concerne le condizioni per la realizzazione del mercato interno
Nel dicembre del mille novecentonovantadue stato ricordato stamattina
Che una buona parte delle forze politiche
Mettendosi dietro diciamo l'ottimismo ostentato dalla Commissione ancora nell'ultimo rapporto che la Commissione ha elaborato in base all'atto unico ritiene che il le mercato unico è ormai un dato immutabile e che l'abbattimento delle frontiere fisiche tecniche
E fiscali al trentuno dicembre del mille novecento novantadue è ormai una cosa irreversibile
Ora a mio giudizio bisogna invece affermare con una certa chiarezza
Nonché noi poniamo delle condizioni al nostro sostegno al mercato unico ma che il mercato unico si realizza soltanto se certe condizioni
Che sono previste in parzialmente nell'atto unico che non sono previste nell'atto unico ma che la realtà politica economica mostra con c'è una certa evidenza
Soltanto se accetti condizione si realizzano da qui al mille novecentonovantadue
E sarà utile probabilmente ripercorrere la storia
Della comunità che ci ha portato all'adozione dell'atto unico e alla proposte
Della commissione dell'ora non per dare a Cesare per quel che è di Cesare ma ricordare che del problema del completamento del mercato unico se ne ha cominciato a parlare già all'inizio degli anni ottanta
In particolare che è stato il Parlamento europeo con nella relazione fatta sulla base del rapporto Albert bolla
Che pose con una certa chiarezza il problema del costo della non Europa e che la commissione dell'OLAF non avendo posto la questione del mercato unico
Fra le priorità o considerandola come priorità del suo programma Dent è il mille novecentottantacinque avendo poi constatato che questo era non il punto di minore insistenza ma il minimo comun denominatore
Fra i dodici governi della comunità ha poi sposato questa causa
E con una certa abilità che dove deve essere riconosciuta al presidente dell'onore ha poi portato alle conseguenze
E ai risultati che tutti abbiamo di fronte ora come dicevo bisogna che sia chiaro porre alcune questioni precise relativi a quelle che a nostro giudizio sono le condizioni perché il mercato unico si realizzi
Entro il mille novecentonovantadue alcune cose sono già state dette stamattina
E abbastanza evidente che non ci può essere mercato unico
Se contemporaneamente non si avvia concretamente la realizzazione dell'unione monetaria
Ma accanto a questo è stato ricordato ed è stato ricordato in particolare dal compagno secche che ci sono delle condizioni di natura politico istituzionale
Che non possono essere sottostimate che non possono essere accantonate dicendo di queste cose se ne parlerà il primo gennaio del mille novecentonovantatré e queste cose non possono essere sottostimate non possono essere accantonate
Perché è stata la stessa signora Thatcher che ci ha dato l'indicazione di qual è la sua visione
Della comunità e del di come deve essere la comunità sul piano politico istituzionale da qui nel mille novecentonovantadue e come è stato detto è bene che da questo punto di vista ci siano delle risposte precise da parte di tutti e in particolare da parte delle forze
Della della sinistra
La seconda questione che a mio giudizio si deve porre è la questione di intestata chiamata dell'Europa a geometria variabile ma sulla quale credo che debba essere fatta maggiore chiarezza nel senso che un conto è l'Europa a geometria variabile o l'Europa a più velocità o l'Europa la carta altro conto è quello che era il punto fondamentale a mio giudizio del progetto di Trattato approvato dal Parlamento europeo
Il quattordici febbraio del mille novecentottantaquattro cioè l'articolo ottantadue
Nel senso di dire che noi siamo favorevoli ad un'integrazione politico economico monetaria di istituzionale e che questa integrazione avvenga anche se tutti i dodici Paesi membri della comunità non saranno disposti ad aderirvi
Cioè cosa ben diversa da quella di dire ci sono alcune politico alcuni accordi ho alcune iniziative sulle quali alcuni Paesi si accorgono fra di loro e questi accordi vengono poi gestiti mantenendo completamente la sovranità nelle mani degli Stati nazionali alta cosa come dicevo
E quella invece di lavorare per la creazione di istituzioni comuni
Dotati di quei poteri legislativi esecutive del controllo democratico
Efficaci e democratiche per portare avanti politico comune che gli stati membri non sono in grado di portare avanti una questa io credo che di fronte alle dichiarazioni della signora Thatcher
L'idea di unione o una maggioranza o appunto di una realizzazione dell'unione politica e monetaria
Fatta accusa sulla base di un nucleo maggioritario dei paesi membri deve essere posta accanto alla visione che noi dobbiamo indicare i di quella che dev'essere lo sviluppo della Comunità europea nel corso dei prossimi anni la terza questione
E quella delle del processo istituzionale che noi dobbiamo mettere in moto per fare come diceva Segre della terza legislatura del Parlamento europeo una legislatura costituente ma costituente da un punto di vista democratico
Ora il modo migliore per perdere una battaglia e quella di cedere le armi prima ancora di aver cominciato questa battaglia e questo è un po'l'atteggiamento che sta emergendo
Dal relatore della commissione istituzionale il democristiano belga Herman che non avendo fatto nessuna battaglia per otto fare ottenere al Parlamento ovvero il mandato costituente ha detto dico a questo bisogna rinunciarci
Ripetiamo su altre su altre vie ora io credo che la questione del mandato costituente deve essere posta non come una rivendicazione corporativa del Parlamento europeo che pretenda di avere maggiori poteri ma perché bisogna sapere
Che ho all'altezza legislatura del Parlamento europeo
Sarà condotta sotto il segno democratico cioè sotto il fatto che bisogna affidare al Parlamento ovvero il compito di redigere
Il Progetti riforma che dovranno essere sottoposti direttamente alle ratifiche nazionali e allora in questo quadro evidentemente tutte le forze politiche in particolare le forze della sinistra avranno qualche cosa di dire e non solo qualcosa da dire
Oppure le procedure di riforma saranno come al solito affidate ai governi nazionali e attraversi die attraverso essi alle diplomazie nazionali allora vuol dire che quest'esigenza democratica sarà completamente accantonata
Faremo gli stessi risultati che abbiamo avuto finora
Ora in questo quadro a mio giudizio c'è una questione che è centrale
Cioè quella della possibilità di associare i cittadini europei direttamente al processo di costruzione dell'unità europea alla questione per dirla nei termini più semplici
Della possibilità di convocare insieme alle elezioni europee del mille novecentottantanove uno referendum nel quale chiedere ai cittadini se sono favorevoli alla realizzazione di un europea esso sono favorevoli all'attribuzione del mandato costituente al Parlamento europeo
Nella disattenzione completa della stampa in particolare bisogna dirlo del giornale una volta organo del Partito comunista il venti gennaio il venti giugno del mille novecentottantotto cioè di quest'anno
è stata presentata alla Camera una legge di iniziativa popolare firmata da centoventi mila cittadini e il ventitré di giugno è stata presentata sempre alla Camera una legge costituzionale firmata come primo firmatario da Cervetti e da una tutta una serie di compagni autorevoli del partito comunista
Ora queste leggi insieme ad altre di iniziativa regionale sono oggi all'esame della Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati e il mio timore nostro timore
Come federalisti è che per veti contrapposti per pregiudizio e per pregiudiziali questa legge di iniziativa popolare e la conseguente anche legge costituzionale del Partito comunista vengono affossate e che quindi di questa questione
Fondamentalmente democratica della consultazione popolare non se ne faccia nulla ora io credo che su questo bisogna farci abbastanza attenzione
Sapendo che ci sono alcune condizioni che debbono essere Rizzante
Cioè che un referendum di questo genere ha un significato non solo si è fatto in Italia ma se fatto in Italia ossia annunciato e avviata la procedura di realizzazione Italia se questo ci consente di condurre portare avanti iniziative di questo genere anche negli altri Paesi
Cioè se questo ci consente di chiamare allora senso di responsabilità e alla loro coerenza colori in Francia in Spagna in Belgio cannucce annunciato iniziative di questo genere il primo ministro francese locale in Francia
Il presidente del Partito socialista belga Spittal sì in Belgio i comunisti spagnoli in Spagna e via di questo passo cioè come vedete molte forze importanti della sinistra negli altri Paesi la comunità ove il rischio è che come dicevo di fronte a veti contrapposti pregiudizi e pregiudiziali di questa questione non se ne parla di quest'anno
Se ne comincia a parlare fosse nell'anno prossimo e che si arrivi nella migliore delle ipotesi alla convocazione all'ultimo momento di una consultazione popolare che sarà presa nella stessa considerazione di una grande un grande sondaggio d'opinione
Senza avere la possibilità di fare in questo tormento uno strumento di iniziativa politica precisa da utilizzare nel Parlamento europeo e attraverso il Parlamento europeo negli altri Paesi essendo il partito comunista insieme al molto movimento federalista all'origine
Delle proposte di legge ignorate dalla stampa il venti e il più giugno del ventitré giugno
Del mille novecentottantotto io credo che questa è una questione cruciale e questa è una questione essenziale sulla quale concentrare la nostra attenzione e sulla quale fare una riflessione per stabilire insieme quali sono le iniziative
Politiche legislative da prendere oggi nella Camera dei deputati domani al Senato dopodomani negli altri Paesi della Comunità per dare ai cittadini europei il diciotto giugno del mille novecentottantanove la possibilità di esprimersi direttamente sulla possibilità della realizzazione con metodi democratici
Dell'unione europea grazie
Ha ora la parola l'onorevole Pancrazio De Pasquale successivamente interverrà Lanfranco Turci presidente della lega delle cooperative al caso De Pascale al Parlamento europeo presidente della Commissione per le politiche regionali
Una valutazione del novantadue di questa ulteriore fase di all'integrazione europea in rapporto al Mezzogiorno d'Italia non consente Allo stato attuale giudizi entusiastici o quanto meno
O quanto meno ottimistici
Questa constatazione tuttavia non deve indurci al facile ed abusato esercizio di scaricare sui fattori esterni sui processi di integrazione responsabilità che sono nostre nazionali e locali
E vero il Mezzogiorno è un'area molto rappresentativa dei danni che una integrazione guidata esclusivamente dal mercato può arrecare
Ma è anche vero che in passato è mancata e ancora oggi manca
Una strategia nazionale di sviluppo capace di attrezzare i sistemi produttivi delle aree deboli del Paese a reggere le ricorrenti sfide indotte da i mutamenti che si verificano nella situazione economica nazionale e internazionale
Adesso il novantadue diventato il simbolo efficace di un nuovo decisivo progresso dell'unificazione europea
Che vede come protagonisti principali le impresse e le loro esigenza
Forse era inevitabile che quest'altro passo in avanti per l'Europa partisse ancora una volta dal mercato
Solo il mercato può coordinare l'immensa varietà delle decisioni economiche stimolare la competitività e l'efficienza delle strutture
Ma tutte le esperienze dimostrano che il mercato non è in grado di dare risposte alle esigenze di equità sociale territoriale e di equilibrio ambientale
Se la razionalizzazione e i nuovi spazi per l'economia di scala evocati dal rapporto Cecchini
Comporteranno anche un nuovo aumento della concentrazione del potere economico come sta avvenendo nell'industria e nella finanza nel commercio e nella informazione
Allora il processo di unificazione del mercato europeo si allontanerebbe persino dalla sua matrice liberale diventando un fattore di lacerazione più che di unione
L'unificazione non può consistere in un puro e semplice stimolo all'efficienza delle imprese
Il grande mercato unico invece deve dar vita ad una strategia transnazionale che vada molto al di là della semplice eliminazione delle barriere doganali
E che preveda meccanismi di integrazione tali da garantire una equa ripartizione della crescita e dell'aspro del della prosperità in rapporto ai bisogni
Allo stato attuale non sembra purtroppo che ci si incammini per questa strada
Per ora vanno avanti soltanto e non senza difficoltà solo le misure dirette alla liberalizzazione
Le altre quelle dirette a far progredire la coesione tra i diversi sistemi economici nazionali e regionali arrestano nella nebulosa delle buone intenzioni e delle dichiarazioni di principio
è una costatazione amare allarmata quella che facciamo ma non è certo rivolta a mettere in dubbio la positività generale di questa nuova fase dell'integrazione
Anzi siamo perfettamente convinti che questo progetto di mercato unico
Pur con le gravi incognite che pone sulle disparità territoriali e sull'equilibrio dei poteri tra i principali gruppi sociali
Può rappresentare a certe condizioni una occasione per il rilancio delle aree deboli ed è comunque preferibile al lo stallo e dalla cristallizzazione
Nasce in sostanza una sfida per tutte le forze sociali e politiche di progresso
Che pur riconoscendo al mercato l'indispensabile funzione di allocazione delle risorse ne intendano contrastare gli effetti distruttivi ed antisociali
Recuperando finalità meno mercantili ed egoistiche per la solidarietà e l'equità tra tutti
Ma per reggere questa sfida dell'avvenire bisogna tenere nel debito conto l'esperienza del passato e la situazione del presente parlando del Mezzogiorno non si può non partire da qui
Vanno valutate criticamente le conseguenze delle trasformazioni a riconversioni che si sono realizzate dal settantacinque ad oggi e che hanno sconvolto l'industria europea e quella italiana in prima linea
Nella sua dimensione finanziaria e produttiva con effetti sociali drammatici
Il Mezzogiorno ne è uscito molto indebolito
Nel Mezzogiorno infatti non si n investito nel riconvertito
La produttività relativa è caduta ancora e così le regioni meridionali si sono allontanate dall'Europa produttiva per incamminarsi sul sentiero senza sbocco dell'assistenza del sussidio al reddito e al consumo scambiato in un patto leonino con il consenso verso i gruppi politici dominanti
Sono state così mortificate da asfissiante quelle energie quelle potenzialità che una politica di aiuti programmata finalizzata all'investimento alla produzione automatica nei meccanismi di decisione di gestione liberata da i filtri politici impropri avrebbe potuto fare emergere per questo motivo il Mezzogiorno ha perso le occasioni che pur si sono presentate negli anni ottanta
E ciò a differenza di quanto è accaduto negli stessi anni in molte regioni prima deboli della Francia del Regno Unito e della stessa Spagna che adesso invece vanno emergendo
Ora io sono convinto che l'abolizione delle frontiere se accompagnata da validi meccanismi di sostegno per le aree deboli potrà dare un colpo di maglio
Alla emarginazione alla passività al parassitismo che ostacolano lo sviluppo delle regioni meridionali
Se così sarà la creazione del mercato unico avrà svolto una funzione di portata storica non solo e non tanto per le conseguenze positive che si avrebbero in campo economico
Ma anche e soprattutto per il profondo rinnovamento che deriverebbe da un diverso meccanismo di selezione sociale da un diverso metodo di creazione del consenso da un diverso rapporto tra il cittadino e lo Stato
E non c'è bisogno di aggiungere che proprio questo mostruoso apparato dispensatore a pioggia di risorse pubbliche il canale più funzionale
Alla penetrazione delle organizzazioni criminali mafiose e camorristiche nelle fibre più intime dello Stato
Si può aprire una stagione nuova
Nel clima diverso del mercato unificato
Può presentarsi con obiettiva urgenza la necessità di garantire libertà ed equità di trattamento per le imprese che investono e che rischiano per aiutarle a conquistare un certo grado di competitività
A cominciare da i mercati locali
E sempre più chiaro infatti che questa situazione patologica impedisce al mezzogiorno di collegarsi organicamente all'Europa e di combattere efficacemente gli svantaggi strutturali e naturali di cui soffre e che si aggravano
Il Mezzogiorno ed invero tutto il sud d'Europa sono le sole regioni a forte incremento demografico
Nell'ottantotto nel Mezzogiorno si concentra il cinquantasette per cento della disoccupazione contro il trentuno per cento della popolazione il tasso di disoccupazione ha raggiunto il venti per cento contro il sei virgola sei per cento dell'Italia settentrionale
Ciò significa che in Europa e in Italia il problema delle disparità territoriali coincide il dissi ma parte con quello delle disparità sociali
Oggi nel Mezzogiorno su cento abitanti ne lavorano solo ventinove e ciascuno di questi deve mantenere con il solo su un reddito altre tre persone mezzo nelle regioni forti invece ne lavorano quarantuno quindi su ciascun reddito pesa una persona in meno
Di questi undici redditi di differenza tra Nord e Sud
Sette sono attribuibili alle insufficienza di posti di lavoro e quattro soltanto al fattore demografico il fattore demografico non è dunque la sola causa della disoccupazione meridionale
Determinante è stata ed è la ristrutturazione industriale che ha emarginato le aree del sud
E a contratto drasticamente l'impegno del loro principale operatore industriale cioè delle partecipazioni statali è rimasta la spesa pubblica in proporzioni ragguardevoli ma la spesa pubblica erogata quei sistemi che dicevo prima creato posti di lavoro in quantità trascurabili mentre ha fortemente dilatato i consumi privati di alcune fasce sociali
Il settore industriale privato non è stato influenzato nelle sue nuove localizzazioni dalla disponibilità di manodopera a causa della persistente carezze carenza di una valida rete di servizi ed infrastrutture
Della presenza di una pubblica amministrazione invadente ed inefficiente e del testo che Sivo delle organizzazioni criminali
La situazione è paradossale
Nelle grandi regioni meridionali la spesa pubblica oscilla intorno al trenta per cento del prodotto interno e se si aggiungono le partecipazioni statali nonché l'effetto moltiplicatore degli incentivi si può ben dire che lo Stato e le Regioni controllano ed influenzano più della metà del prodotto interno una situazione che per qualche verso richiama quella degli Stati a pianificazione centralizzata ed a partito unico per la verità nel nostro caso i partiti sono due ma il risultato in termini di efficienza non cambia molto
Dal settantacinque le tendenze equilibrio regionale si sono bloccate e dall'ottantasei le disparità hanno ripreso ad aumentare dall'ottantacinque all'ottantasette il prodotto interno del Mezzogiorno è cresciuto meno della metà di quello del Centro Nord l'uno virgola sei contro il tre virgola cinque
Il miglioramento di piccole aree come l'Abruzzo il Molise non può bilanciare l'ulteriore caduta delle regioni più grandi e popolate come la Sicilia la Campania la Calabria la Sardegna
L'idea di un Mezzogiorno articolato e effimera ed è contraddetta dall'evidenza delle cifre che ripropone il dualismo come più efficace chiave di lettura almeno in Italia l'inversione di questa tendenza al degrado può verificarsi solo se si riuscirà di inserire all'interno delle grandi innovazioni su cui si basa il progetto di mercato unificato politiche rivolte a determinare una crescita sostenuta nelle aree e nelle regioni strutturalmente deboli
Faccio qui solo alcuni rilevanti esempi primo la liberalizzazione dei capitali porterà grandi benefici alle imprese al capitale finanziario
Ebbene occorre una politica in ambito comunitario e scambi questi benefici con investimenti e posti di lavoro nelle regioni comunitarie in ritardo di sviluppo
Il Consiglio dei ministri della CEI ha definito nell'ottantacinque una cosiddetta strategia comunitaria per la crescita e l'occupazione
Che doveva consistere in una concertazione periodica tra la CEE gli stati e le imprese per programmi comuni di investimento
Questa decisione è rimasta sulla carta per molte ragioni tra cui quella della difficoltà della circolazione dei capitali
Domani dovrebbe essere più facile attuarla e analizzando parte di questi accordi nelle aree deboli attraverso grandi progetti come diceva anche Trentin
Grandi progetti tra i quali spicca quello per il disinquinamento la valorizzazione delle risorse naturali e delle vocazioni turistiche del mare Mediterraneo
Ciò sarebbe nell'interesse di tutta l'Europa dei paesi dell'Africa settentrionale del Medioriente in una visione rinnovata della cooperazione mediterranea
Secondo l'armonizzazione dell'impostazione dell'imposizione indiretta appare la possibilità di utilizzare lo strumento fiscale come stimolo alle produzioni locali e come incentivo alla localizzazione di nuove imprese
L'armonizzazione fiscale consentirebbe di definire un sistema di aliquote Iva differenziato o di una IVA negativa per favorire certe produzioni in certe regioni per il Mezzogiorno d'Italia un simile strumento andrebbe persino al di là del suo valore economico che pure rilevante perché si tratterebbe di uno strumento automatico trasparente privo di filtri burocratici e politici e di interferenze mafiose che premia chi è in grado di produrre compensando lo delle gravi diseconomie esistenti
Mi rendo conto della difficoltà di gestione di questo strumento ma mi sembrano più complessi e costosi gli enormi apparati preposti alle attuali erogazioni
Terzo la libera circolazione dei lavoratori
Già oggi moltissime aree forti sono vicine al pieno impiego ma ciò nonostante un movimento intracomunitario non è ripreso ci sono molte difficoltà e gli ostacoli in ogni caso e quasi impossibile che una vera mobilità possa verificarsi quando spostarsi in una città ricca d'Europa costa per alloggi e servizi il doppio del salario
La libertà di circolazione dei lavoratori deve essere costruita su basi di parità e diverrà accessibilità per tutti alle occasioni di impiego se è vero che la stessa nozione di emigrazione di immigrazione per i cittadini comunitari dovrebbe essere destinata a scomparire
La comunità dovrà quindi garantire da un lato l'informazione sui posti di lavoro disponibili e dall'altro le condizioni sociali per poterne usufruire
Le politiche strutturali questo il solo campo in cui è stato ottenuto qualche successo non certo risolutivo ma abbastanza significativo
Queste politiche sono state potenziate per qualità e quantità
Hanno un peso maggiore nella strategia e nel bilancio della CEE sono meno marginali di prima il merito va in gran parte all'azione svolta con tenace insistenza dal Parlamento europeo
Sulle regioni meridionali si concentrerà la più gran parte degli interventi senza escludere le altre
Il nuovo metodo prevede la elaborazione a livello di Regione di un programma poliennale di sviluppo a fronte di ciascun programma regionale
La CEE decide un quadro comunitario di sostegno in cui devono essere compresi gli impegni per sovvenzioni e prestiti i programmi operativi le scelte i tempi i soggetti responsabili di sistemi di controllo il programma regionale e il quadro di sostegno dovrebbero essere oggetto di un obbligo contrattuale in un rapporto triangolare tra Regione Stato e comunità
E l'esperienza innovativa dei pm che si allarga diventando regola generale
L'obiettivo sarebbe di riuscire via via a contenere gran parte dell'intervento pubblico entro questo quadro programmatico operativo
Per dare maggior peso alle forze sociali alle istituzioni locali ma anche per verificare i metodi di gestione di spesa la trasparenza la coordinazione la coerenza degli interventi è un'occasione importante per il rinnovamento della spesa pubblica regionale nazionale e comunitarie che non va perduta
In Italia però è in atto un tentativo diretto a stravolgere lo spirito e la lettera della riforma
La ex Cassa per il Mezzogiorno pretende di sostituirsi alle regioni
Presentando alla CEE come per il passato un programma unico generico per tutto il Mezzogiorno da gestire centralmente discrezionalmente
Al fine di incamerare le risorse comunitarie in sostituzione dei fondi della legge sessantaquattro
Drasticamente tagliati con la legge finanziaria
Se questo tentativo riuscisse verrebbe meno non solo il carattere aggiuntivo dell'intervento comunitario ma anche il valore innovativo dei metodi ed i rapporti da instaurare
Dobbiamo difendere il ruolo delle regioni nella comunità
Perché questa è la via maestra non solo per democratizzare la cena
Ma per rinnovare le stesse regioni concentrando in essa i compiti di coordinamento di programmazione
E di indirizzo politico e decentrando all'esterno la gestione economica attraverso contratti di programma con imprese private ed enti pubblici realizzando un controllo efficace sulla conformità delle azioni agli obblighi circoscritti
E di vitale importanza comunque trovare nel Mezzogiorno un rigoroso sistema di valutazione dell'efficienza economica del settore pubblico non dovrebbero più verificarsi casi come quelli delle spin Sicilia in cui un ente pubblico perde mille cinquecento miliardi di lire negli ultimi dieci anni per tenere in piedi delle impresse
Alcune imprese
Decotte che non potevano fare altro che debiti
Questa quindi
E la situazione
E assolutamente necessario trovare questo sistema di valutazione dell'efficienza del coordinamento del settore pubblico senza di te le regioni meridionali non potranno reggere la sfida della unificazione del mercato europeo
In conclusione secondo me il rapporto tra il Mezzogiorno e l'Europa del novantadue complesso e difficile e dall'esito incerto
Si intrecciano indissolubilmente la necessità di politiche comunitarie di autentica coesione e l'esigenza di un profondo rinnovamento dei comportamenti dello Stato e delle regioni
E dunque una lotta su due fronti se sapremo condurre risultati anche se non sono certo a portata di mano sono effettivamente possibili grazie
Allora la parola Lanfranco Turci successivamente prenderà la parola l'onorevole Carla Barbarella
Uno degli argomenti su cui fosse dovremmo riflettere più spesso
Riguarda le ragioni per cui la sinistra non solo italiana abbandonato nelle mani dei conservatori la critica della burocrazia
Delle sue inefficienze del suo carattere profondamente antidemocratico
Simili riflessioni tornavano alla mente leggendo il discorso che fa tanto clamore la signora Thatcher ha pronunciato ad uso un mese fa
Le critiche del primo ministro inglese all'euro Croazia ancorché strumentale in buona misura hanno contenuti che dovrebbero essere attento mente considerati da quanti sono schierati a favore della democrazia politica ed economica
Dopo bluse la polemica fatelo e la lady di ferro rischia di diventare endemica l'ultimo episodio riguarda appunto lo Statuto europeo dell'impresa
Ritengo che la sinistra debba essere interessata alla crescita di quello che potremmo chiamare una sorta di conti in un della partecipazione
Cioè di tutta la fenomenologia molto diversificata della partecipazione dei lavoratori e profitti alle decisioni e alle proprietà delle imprese
Sappiamo che all'interno di tale Continuum vi sono molti fenomeni spuri che rischiano di aumentare e non di diminuire la subordinazione del lavoro al capitale
Ma ogni forza storica vale per i rischi che sa affrontare per la sua capacità di imprimere una direzione a fenomeni complessi e contraddittori
Da questo punto di vista la proposta di dolore e da considerare con grande attenzione eppure vi sono molti motivi per ritenere che sul tavolo dell'Europa novantadue lo statuto dell'impresa europea con la sua codeterminazione rivisitata arrivi un po'come un dessert servito al posto delle pietanza
Si dice che il primo ministro inglese rappresenti il campione del libero mercato contro il dirigismo tecnocratico dell'apparato di Brussel
Ma è un mercato ma un mercato è libero quando la concorrenza Poggio di pienamente la sua azione e ciò accade quando tutti i soggetti si muovono all'interno dello stesso quadro di regole la creazione di un mercato unico che comprende dodici Stati e trecentoventi milioni di abitanti non si può compiere per semplice abrogazione di norme
Come fa osservare Pippo Ranci nella sua introduzione al Rapporto c'è Heroes sul mercato interno europeo non di abrogare si tratta ma di costruire normative comportamenti istituzioni compatibili
Ciò implica un'autorità
Comunque costruita che definisca nuove regole
Qui l'ideologia della signora Thatcher sin volte nelle sue contraddizioni se non si vuole che siano struttura tecnocratica ad assumere tale ruolo occorre delegato all'ora ad un'autorità politica federale democraticamente eletta
La Commissione non fa che riempire un vuoto lasciato dal nazionalismo degli altri
Le contraddizioni del fronte conservatore comunque non costituiscono un buon motivo per chiudere gli occhi di fronte alla tortuosità con cui gli architetti tecnocratici pressati da dodici committenti litigiosi procedono di segnare l'edificio continentale
Per fare un esempio che ci riguarda direttamente la commissione è stata costretta per anni a intrattenere trattative riservate con il governo italiano e con i rappresentanti degli industriali per accomodare la cornice comunitaria leggi come la seicentosettantacinque come osserva Andrea fonti USA il rapporto prima citato della CEI del cervo le parte più rilevante degli scambi di informazioni dei dibattiti e dei manager comica
Dei singoli casi resta consegnata la corrispondenza tra la Commissione gli stati membri e le imprese interessate
La mancanza di trasparenza non favorisce l'apprezzamento degli scopi che la politica comunitaria si pone in questo campo nella valutazione tempestiva da parte degli stati e degli operatori interessati
Un mercato che rischi di degenerare in simili trattative riservate non è più un mercato non esiste un unico modello di mercato possibile
Esistono diversi mercati possibili ciascuno determinato da un diverso assetto di regole politiche giuridiche ed economiche
La scelta fra queste alternative non può essere mimetizzata dietro una sfida fuggito inattendibile razionalità tecnocratica né dietro un tautologico richiamo alle forze di mercato
Tutti gli studi finora effettuati sull'economia del novantadue
Concordano sul fatto che il grosso dei benefici si manifesterà attraverso economie di scala sia di tipo classico sia di economie cosiddetti di apprendimento non solo nella produzione ma anche nelle strutture di ricerca e sviluppo di marketing eccetera
Se in linea teorica tali economie di scala possono realizzarsi tanto in piccole imprese
Quanto in grandi imprese è abbastanza chiaro che di un'economia di scala beneficia soprattutto chi non si trova confinato dalle sue stesse dimensioni nella parte inferiore della Scala medesima
I mille novecentonovantadue significherà gruppi più grandi e questo il titolo con cui infine in sì alta in del dieci maggio sintetizzato in prima pagina la ricerca della Comunità europea sull'OPA del novantadue e le valutazioni
Grato dà conto forse tali da deformare se non saranno corrette gli stessi esiti del mercato unico
Vorrei citare in proposito lo stesso rapporto Cecchini certo non sospetto di pregiudiziali scetticismi verso le intrinseche virtù dell'unificazione dei mercati continentali dice questo rapporto un elemento sostanziale
Del tradizionale dinamismo economico americano
E il continuo flusso di entrate e uscite di impresa sul mercato che ha di nuovo in continuazione le forze in campo ed esplica i suoi effetti benefici particolarmente in settori ad alta tecnologia
Dove i nuovi arrivati o con un apporto proporzionalmente molto alto di nuovi processi
La situazione in Europa invece profondamente diversa sempre più spesso grandi imprese affermate monopolizzano la scena grazie a vincoli privilegiati i cui poteri pubblici nazionali
Bassa natalità di imprese
Connessioni privilegiate delle grandi imprese con i poteri pubblici nazionali un sistema troppo burocratico discrezionale nella formazione e nell'applicazione delle regole comunitarie
Ecco alcuni tratti fondamentali delle auto sclerosi che ci dobbiamo sforzare di cancellare dal disegno del nuovo mercato continentale
Tutti questi fattori rischiano di interagire in modo perverso proprio con quelle economie di scala da cui si attendono i maggiori benefici per l'Europa del dopo novantadue
Tutti sanno che negli anni Ottanta la nuova occupazione tanto in Europa quanto in America è stata generata soprattutto da piccole e medie imprese negli anni Novanta è sempre maggiori vincoli di bilancio non consentiranno significativi incrementi nel pubblico impiego
Anche se pare che la grande impresa Seattle stia tornando ad assorbire occupazione netta vi sono pochi dubbi che solo dalla piccola e media impresa possiamo attenderci la spinta per riportare la disoccupazione a livelli accettabili
Che cosa accadrebbe se mercato unico entrasse in pieno vigore in una fase recessiva come non è del tutto improbabile
I rapporti previsionali ci dicono che in una fase iniziale il mercato unico
Avrà un effetto depressivo sull'occupazione conseguente all'intensificata concorrenzialità e lo spiazzamento dell'unità economiche meno efficienti solo dopo due o tre anni comincerebbero ad esprimersi gli effetti benefici per l'Europa il futuro delle piccole e medie imprese dell'occupazione quindi non è un lusso un obiettivo sociale per anime belle da poter ornamento dell'integrazione economica
Se il mercato unico con l'avere più chance di affermarsi conto le evenienze della congiuntura mondiale e contro le pressioni ne ho potuti mistiche nazionali
Dovrà puntare decisamente sullo sviluppo di nuovo imprenditorialità su questo punto concorda ecco un imprenditore in un piccolo come Carlo De Benedetti ricordato stamattina
Nella relazione compagnia Reichlin quando Serra che negli Stati Uniti le piccole imprese sono la forza dinamica dell'industria perché garantiscono la crescita e ricambio della struttura produttiva il nocciolo della questione sta nella formazione di nuove improvvise dobbiamo scoprire rimuovere le cause che impediscono all'Europa di generare nuove iniziative Auricchio vicino a quello americani una delle cause sta sicuramente nella minore disponibilità di capitali di rischio si stima che nel mille novecentottantasette nell'area comunitaria fosse disponibile un capitale di rischio nell'ordine di quattro virgola quattro miliardi di ECU
Di cui tre virgola sette concentrati nel Regno Unito nello stesso anno i capitali di rischio negli Stati Uniti era stimato in diciannove miliardi die
Può darsi che una maggiore efficienza del mercato finanziario del credito quale può determinarsi con l'abbattimento delle barriere nazionali Possa attenuare il fattore negativo sopra ricordato ma è indubbio che vi siano serie distorsioni strutturali da rimuovere
Chi vuole intraprendere deve essere posto in grado di accedere al capitale di rischio o al credito
Alcuni degli strumenti per ottenere tale risultato sono già noti da tempo e sono anche indicati in taluni casi dalle direttive comunitarie
Mi riferisco ai cosiddetti fondi chiusi alla creazione di mercati mobiliari secondari anche a livello regionale alla promozione di diverse forme di Capital Venture
La comunità ha inoltre compiuto un passo importante innovativo con la definizione della società personale responsabilità limitata
Altri strumenti più innovativi sono stati proposti ho già sperimentati in varie sedi attorno al concetto di affitto del capitale
Mi riferisco alla proposta di fedi fare o anche il meccanismo di leasing di beni capitali studiato da Mario Nuti Ratibor rischia per il fondo di promozione di nuove impresa che vuole costituire la lega delle cooperative o ancora la proposta che noi noi pure abbiamo avanzato decentemente istituite socio finanziatore come strumento di apporto di capitali di rischio alle cooperative stesse
Esistono altre cause della minore formazione di nuove imprese in euro
Alcune sono connesse alla regolazione dei costi amministrativi ai problemi di accesso all'informazione su questo piano la commissione negli ultimi anni manifestato un certo attivismo prima attraverso la task force per la piccola e media impresa
Poi ha perso l'incarico di un commissario si tratta di programmi spesso ben congegnati ma piuttosto modesti nelle dimensioni e nell'impatto
M'impegno comunitario sia sul piano finanziario sia sul piano organizzativo e del tutto sproporzionato al ruolo strategico
Della piccola e media impresa nella lotta alla spia Dotti stazione del nostro continente il programma degli hanno sportelli di informazione o quello della dette uno netto e dovrebbero essere finanziati più massicciamente accelerati
E diffusi capillarmente su tutto il territorio comunitario
Soprattutto e cioè in pratica lo sforzo necessario ad assicurare che i benefici delle economie di scala si traducono soprattutto in benefici oligopolistico
Gli stessi programmi europei di ricerca e sviluppo come eureka ove Ciprì rischiano di produrre effetti favorevoli soprattutto per i grandi gruppi
La politica della ricerca e uno dei settori cruciali di quelle connessioni perverse tra gruppi economici dominanti e poteri nazionali cui accenna il rapporto Cecchini
Se mi presento a questo punto tutta la classica tematica antitrust
L'atteggiamento verso le imprese giganti la legislazione antitrust soggiace da sempre alle oscillazioni della moda
Oggi sulla scia della cosiddetta Scuola di Chicago si tende a guardare con il rinnovato indulgenza le compagnie di bandiera
E alla formazione di grandi raggruppamenti che sarebbero più adatti a competere con i grandi gruppi americani giapponesi sul piano tecnologico ed è global market di qui il pericolo che il processo di integrazione europea si tramuti per usare le parole del rapporto Padoa Schioppa in uno scontro gladiatori io fra clan pioni nazionali il cui vincitore potrà prendere l'intera posta in palio
Sul piano normativo occorre almeno ricordare che pur non assumendo la radicalità della legislazione antitrust americana l'orientamento allettanti oligopolistico comunità gli abbiamo radicato Jeanne lo stesso Trattato istitutivo fin dagli articoli due e tre ma tutta la questione richiedono anche il dodici predispongono i più beve tempo possibile una normativa più univoco e completa che fissa i criteri applicativi del trattato in questo campo cruciale
Ritengo che la sinistra italiana possa dare un grosso contributo al riguardo avvalendosi del lavoro di grande livello svolto da Guido Rossi per la definizione deregistrazione antitrust italiana
E forse è il caso di ricordare che l'assenza ancora oggi di una legge nel nostro Paese Emilio commenta la concezione del mercato che ha fin qui sviluppato la nostra borghesi
Quanto le maggiori chance dei gruppi dei gruppi gigante di competere globalmente è lecito nutrire qualche dubbio basti ricordare il famoso caso della Apple
Che dice che una rondine non fa primavera e che questo caso non è generalizzabili dice solo una mezza verità sulla strada delle profezie autore Rantisi incoraggiando il permanere in Europa di condizioni poco favorevoli alla crescita di imprese innovative
La primavera del mercato europeo ha bisogno di molte Contini
Più che di pochi giganti oligopolisti ci protetti sussidiati per mille vie dai governi nazionali
Dobbiamo stabilire se intendiamo costruire la fortezza europea destinata la fine ingloriosa di tutte le linee Maginot o la piattaforma continentale per il decollo di molte imprese capaci di conquistare segmenti del mercato globale
Ma se vogliamo maggior tasso di natalità di imprese in Europa si debbono individuare gli strumenti per diffondere nella società l'assunzione di rischio
E vieni proposito utile richiamare qui il pensiero del premio Nobel dell'Economia James mille che pone al centro delle sue proposte di riforma sociale la diffusione della capacità di rischiare e quindi della proprietà sia sotto forma individuale sia sotto forma associata sia sotto forma statale
Qualora quest'ultima sia gestito secondo lo schema della cosiddetta nazionalizzazione alla rovescia
E probabile dunque
Che l'Europa del novantadue se vorrà affrontare seriamente il problema di un mercato innovativo vitali non oligopolistico dovrà affrontare anche il problema di un più diffuso assetto proprietario delle imprese
Tanto più e quasi l'uovo di Colombo accorgersi che alla radice
Di molti problemi di competitività europea in particolare verso i nuovi produttori asiatici
Vi sono il problema della qualità dei prodotti e quello della maggiore flessibilità della struttura salariale entrambi sono direttamente collegati alle forme di partecipazione dei lavoratori comunque le si vogliono configura sta crescendo la consapevolezza che la battaglia contro questa rischio dirlo sclerosi contro la disoccupazione endemiche l'emarginazione di larghi strati della popolazione passa inevitabilmente per queste strade compreso lo sottolineo la maggiore flessibilità del salario
Weissman Mailer Agnelli ci hanno dato la loro versione del problema
Vorrei limitarmi ad osservare che di fatto qualsiasi forma di flessibilità del salario dichiarato in dichiarata costituisce un collegamento del salario ai margini di impresa
Come tale essa dovrebbe essere adeguatamente riflesse negli aspetti proprietari e non solo delle imprese cooperative
Non è detto comunque che una partecipazione dei lavoratori dei margini di redditività o alla proprietà elimini il rapporto conflittuale con il management viceversa potrebbe costituire uno strumento in più in mano ai lavoratori
Per lottare contro condizioni di sfruttamento di cattiva gestione di ricatto occupazionale
Ma noi non chiediamo affatto la commissione al Parlamento europeo di confezionato una ricetta pronta per la proprietà dei lavoratori
Dobbiamo chiedere che la comunità lasci campo accanto a forme di mercato che contemplino nuove forme di proprietà di iniziativa dei lavoratori sul terreno dell'imprenditorialità e dell'occupazione
Quando si parla di armonizzazione fiscale europea quando si parla di spazi sociale europeo si dovrebbe considerare un'opzione della nuova Europa a favore della proprietà dei lavoratori e dei lavoratori imprenditori un esempio significativo ci viene da un Paese hip capitalistico come gli Stati Uniti i piani è sottratta alla proprietà azionaria dei lavoratori godono di sgravi fiscali notevolissimi che hanno contribuito in modo determinante all'OLAF Max
L'Europa del novantadue potrà essere da meno
Rinvio le considerazioni sugli aspetti fiscali sul mercato finanziario unico alla redazione consegnata vorrei concludere dedicando quest'ultimo breve passaggio
A un argomento molto importante ho finito perde il futuro dell'imprenditorialità e della voi imprenditori in Europa e che tuttavia solleva questioni ben più vaste che qui possono se solo accennate
La proposta di uno spazio sociale europeo si muove nella giusta direzione anche se suo contenuto resta ancora da definire e la commissione deve avere il nostro appoggio su questo terreno anche qui occorrono soluzioni trasparenti comprensibili da tutti gli elettorati
Anche a livello comunitario sono stati avviati studi per esaminare la possibilità di sostituire i complessi meccanismi deve fare Stealth meccanismi fortemente differenziati da Stato a Stato con una garanzia di reddito e di servizi di base uguali per tutti i cittadini
Una simile soluzione avrebbe l'indubbio vantaggio di essere trasparente e omogenea per tutti i cittadini d'Europa
Anche se i livelli di garanzia potrebbe essere più alti e più bassi a seconda delle condizioni nazionali del reddito pro capite e degli orientamenti politici dei diversi governi
Recentemente anche in Italia si è aperta una discussione su questo tema anche interni non sempre precisi e ben informati
Il rischio dell'approssimazione ed era ideologismo e grande in ogni caso di aggiunge qui ulteriore alimento la confusione vorrei limitante limitano le due annotazioni
La prima è che sul terreno di un minimo garantito per l'Europa la sinistra una grande occasione per rompere il fronte conservatore
Trovando potenziali alleati fra i liberali illuminati che la pensano come dare Andolfo come mite tra i progressisti indipendenti come cose fra i Verdi tra i cattolici che non ho dimenticato la lezione di Péguy
Perfino fra i conservatori schierati su posizioni antiburocratica
La seconda notazione e che il minimo garantito fornirebbe finalmente a tutti i lavoratori una rete di sicurezza e un primo gradino per assumere rischi imprenditoriali ed uscire dalla necessità assoluta di Vendola e forza lavoro conto salato
Dispone di questa via di uscita rafforzerebbe di molto anche la posizione di tutti i lavoratori salariati in un momento in cui la disoccupazione ne indebolisce la forza contrattuale e la rivoluzione tecnologica mine il potere delle organizzazioni sindacali grazie
Mi permetto di raccomandare coloro che interverranno di osservare il limite massimo è il quarto d'ora allo scopo di poter dare la parola un maggior numero possibile di di oratori già numerosi quanto all'iscrizione ha ora la parola l'onorevole Carla Barbara erra seguirà l'intervento del senatore Chiarante
A me pare che dovendo discutere della cosiddetta sfida del novantadue si debbano porre tra l'altro due interrogativi preliminari e cioè se il processo di riallocazione delle risorse cui punta sia lo smantellamento doganali che la liberazione del movimento dei capitali avverrà in un contesto di crescita economica spontanea
Oh sì al contrario si punta ad iniziative specifiche di accompagnamento della crescita stessa o secondo interrogativo
Se eccome la riallocazione delle risorse
Sarà accompagnata da una redistribuzione di costi e vantaggi che garantisca il superamento degli squilibri territoriali o se si vuole che garantisca la questioni economica e sociale tra i Paesi membri
Vorrei servirmi dello strumento del bilancio comunitario per abbozzare un tentativo di risposta a questi due interrogativi
Penso infatti che molto più dalle cifre che non tali affermazioni e generali e generiche si possa trarre una risposta significativa a questi due quesiti
D'altra parte vorrei anche precisare che l'attuale dotazione finanziaria che è valida sino alla fine del mille novecentonovantadue è stata decisa contestualmente al lancio del grande mercato
E quindi traduce incontestabilmente il fabbisogno finanziario che è stato valutato necessario dai governi all'inizio di quest'anno proprio in relazione al processo di liberalizzazione dei mercati
Vorrei anche aggiungere che al momento di quelle decisioni ripeto nel febbraio di quest'anno era chiaro Comi è chiaro oggi che la realizzazione di una grande zona all'interno della quale circoleranno liberamente i beni servizi e fattori di produzione avrà sicuramente effettui perturbato ori anzi avrai spetti ancora più perturbato ori
Di quelli che si sono avuti negli anni Sessanta quando il processo di interpretazione degli scambi
Riguardava paesi meno eterogenei di oggi e soprattutto quando l'integrazione degli scambi vorrei ricordarlo avveniva in un contesto di crescita economica che era molto più rapido di quello attuale e vengo alle cifre aggregandoli per facilità in tre grandi gruppi che mi paiono significativi cominciò dalle cifre che hanno riferimento ai cosiddetti fondi strutturali perché di molti essi molto si è parlato in questi mesi ed anche perché ad esse
Ai fondi strutturali scusatemi è sostanzialmente affidato il compito di contrastare nelle aree deboli gli eventuali effetti perturbato ori di cui parlavo prima
Vorrei ricordare brevemente che la dotazione dei fondi strutturali passerà dai sette miliardi e mezzo
Di ECU un ECU è mille cinquecento lire il conto nello dovrete fare da voi
Diventa complicato riferire questi cifre in lire comunque per dare l'ordine di grandezza l'imputazione di bilancio passerà dai sette virgola sette miliardi di ECU per quest'anno a tredici virgola quattro nel mille novecentonovantadue
Vale a dire quel raddoppio che è stato tanto pubblicizzato avverrà caso mai nel mille novecento novantatré e non nel corso del novantadue complessivamente a disposizione dei fondi vi saranno circa cinquantatré miliardi di ECU che sono all'incirca settantotto mila miliardi di lire
Oggi non citato queste cifre perché vorrei metterle in confronto con un'altra cifra che ho letto nel rapporto Padoa Schioppa e chi mi è parsa interessante
In quel documento veniva quantificato il fabbisogno in infrastrutture di pace dico soltanto in infrastrutture di base vale a dire per trasporti telecomunicazioni
Educazione ed Energia nelle aree a ritardo di sviluppo intendo con questo il Mezzogiorno d'Italia lilla unità della Spagna all'intero Portogallo la Grecia sostanzialmente queste aree
Ebbene per questo fabbisogno di investimento aggiuntivo solo in infrastrutture di base
La valutazione era di centocinquantatré miliardi in dieci anni vale a dire di circa quindici
Miliardi all'anno
Ho voluto citare questa cifra solo per dare ripeto un ordine di grandezza che permettesse di fare una valutazione seria
Con la cifra dei sette miliardi virgola sette che sono iscritti nel bilancio di quest'anno per il funzionamento di tre fondi quello sociale quello regionale e la parte agricola
Del fondo la parte orientamento del fondo agricole ora io credo che queste cifre sono un parlano da sole parlano da sole ma che penso che alla valutazione sulle cifre vadano aggiunti anche altre due considerazioni che mi pare in Quadrino meglio il meccanismo dei fondi che d'altra parte era ben illustrato da Pancrazio De Pasquale io non voglio dilungarmi troppo sulle divaricazioni e disparità che esistono in questo momento a livello della comunità
Queste di ricarica azioni si sono andati approfondendo nel corso degli ultimi anni in particolare dopo l'ingresso di Spagna e il Portogallo vorrei solo fare dei piccoli e Flash
E dire ad esempio che nel venti per cento che il venti per cento della popolazione comunitaria vive
Nelle aree cosiddette a ritardo di sviluppo che in queste aree il reddito è inferiore del venticinque per cento alla media comunitaria
Che si vada uno scarto di reddito ad esempio di cinque punti tra la regione della traccia in Grecia a cinque quei di quella di Amburgo che si passa da una percentuale di un tasso di disoccupazione del tre per cento il Lussemburgo al trenta per cento ad esempio in Andalusia questo per dare anche qui solo un'indicazione di un ordine di grandezza
Ebbene tutto quello che la comunità intende fare rispetto a queste divaricazioni che sono sostanziosi che quindi pongono dei problemi seri è quello di una riforma della dei fondi strutturali finanziata come vi ho detto e che dovrebbe e funzionare concentrandosi sostanzialmente in due grandi aree che sono quelle a ritardo di sviluppo che menzionavo prima e quelle a declino industriale che sono invece aree sostanzialmente neve situate nei paesi del Nord di vecchia industrializzazione Mineraria Siderurgica tessile
E dei cantieri navali per queste arie la comunità non è arrivata mai tanto per le uniche per l'altri a formulare una quantificazione degli obiettivi macro economici
Vale a dire valutare il costo effettivo che sarebbe necessario per poter attivare Udine amici Zahri
E la economia di quelle aree quindi riportare recuperare riassorbire i divari quindi la mancanza di già di una definizione di parametri pari macro economici che fossero assunti
Come misura del valore dello sforzo che si dovrebbe effettuare su queste arie manca il che toglie molta credibilità anche agli importi finanziari stessi che sono stati quantificati egli riduce di fatto a uno sforzo solidaristico
Che la comunità intera comunità s'intende i governi della comunità intendono fare ma ben poco di più d'altra parte consentitemi un ulteriore notazione su questa questione perché anche questa a mio parere dà il senso il significato della riforma di questi fondi la comunità è vero innova molto con la sua riforma nella misura in cui decide di finalizzare il funzionamento dei fondi a dei grandi obiettivi prioritari
I grandi obiettivi prioritari essendo quello di intervenire nelle aria ritardo di sviluppo in quelle a declino industriale nell'intervenire a favore dell'occupazione di lunga durata i per l'inserimento professionale dei giovani nell'intervenire
Nelle aree rurali io vorrei solo notare tuttavia che queste priorità si riferiscono intanto ha due arie territoriali e per quanto riguarda gli altri due obiettivi
Sostanzialmente ha degli obiettivi che territoriali non sono ma che sono naturalmente si riferiscono a tutto il territorio della comunità e questo è diciamo un meccanismo assai di storto che toglie molta di quella scelta di concentrazioni dell'intervento dei fondi strutturali nelle due grandi aree che dicevo prima
D'altra parte io penso che se si concentrasse tutto lo sforzo finanziario
Nei due tipi di arie
Si potrebbe utilmente lavorare
Tanto per la disoccupazione di lunga durata che il fatto sostanziale delle aree in declino di sviluppo in declino industriale quanto e si si intervenisse sostanzialmente in favore dell'inserimento propria professionale dei giovani si interverrebbe in questo modo sostanzialmente nelle arie a ritardo di sviluppo quelle dove maggiori e più grave il problema della disoccupazione proprio della disoccupazione giovanile
Ebbene nella riforma tutti questi criteri e funzionano in modo assai distorto e in realtà la concentrazione anche se una parte sostanziale di risorse e destinata alle aree a ritardo di sviluppo di fatto questa serie di obiettivi territoriali e Nino
Renderà la riforma applicabili su tutto il territorio della Comunità togliendo molta parte del suo impatto
Dunque in sostanza quello che io volevo dire su questo primo punto su questo primo grande aggregato di spesa
è che la dotazione tanto la dotazione finanziaria quanto ai criteri di spesa che presiedono ad essa non paiono allo stato attuale delle cose potere garantire quella commissione economica e sociali che pure è una delle grandi affermazioni contenute nell'atto unico
Passando al secondo gruppo dispense
Vorrei precisare che si tratta di spesse
Che si riferiscono a politica che sarebbero di grandissima importanza per la comunità si riferiscono infatti ad interventi nel settore dell'ambiente dei trasporti
Della ricerca dell'energia vale a dire a una serie di azioni potenziali che potrebbero sì queste dinamiche Zare e attivare lo sviluppo economico della comunità
Ebbene debbo dire che su questo fronte si le valutazioni non erano entusiastiche sul fronte della dotazione di fondi strutturali sotto questo profilo voleva mia valutazione dovrebbero essere ancora meno ottimistiche perché questo è forse il fronte sul quale le stesse modeste richieste della Commissione esecutiva sono stati fortemente decurtate dei dai governi voglio indicare solo alcune cifre anche queste sono cifre che parlano da sole per questo blocco di interventi tra i quali peraltro incluso anche l'intervento Pin
Dei progetti PIM
Beh la dotazione complessiva per l'ottantotto è di tre virgola tre miliardi di unità di conto quella del mille novecentonovantadue sarà di cinque virgola due miliardi per un totale complessivo sul quinquennio
Di venti miliardi vale a dire di venti trenta mila miliardi di lire circa ora vorrei fare su questo solo una piccola valutazione una notazione mi pare
Francamente assurdo concepire un grande mercato lanciare la grande sfida dell'unificazione dei mercati
E nello stesso tempo non ad esempio impostare una vera e propria politica della ricerca che rafforzasse le basi scientifiche tecnologiche
Dell'industria europea proprio per favorire lo sviluppo della sua compiti Chirita internazionali così come mi pare assurdo che la piena circolazione delle merci e delle persone non possa acquisire tutto il suo significato economico
è attraverso una politica dei trasporti degna di questo nome
Parlo poi della dimensione dei problemi ambientali che soli potrebbero essere affrontati nell'ambito del lo spazio del Merk dei economico europee
Vengo infine rapidamente alla terza categoria dispense che è quella ben più sostanziosa è ben nota della spesa agricola che continua si aggira quest'anno intorno al sessantuno sessantadue per cento
Della ladro complesso delle spese e che rimarrà tale più o meno fino alla fine del quinquennio e quello che c'è diciamo da notare molto brevemente sul fronte di questa spesa è che attraverso la programmazione quinquennale che si è decisa all'inizio dell'anno la spesa agricola è stata stabilizzata
E che quindi su questo fronte le cose possono essere viste penso con maggiore serenità che non negli anni passati in cui la spesa assorbiva la il grosso
Del bilancio comunitario resta una spesa molto elevata tuttavia è una spessa che almeno da da alcuni mesi
è stata posta sotto controllo e in questo senso
L'operazione comunitaria va sostenuta anche se credo che si pongono problemi più complessivi di riqualificazione della spesa agricola verso diciamo finalizzazioni più eque e più finalizzati
Ai problemi
Dei territori questo era il quadro che io volevo illustrare e che doveva nelle mie intenzioni servirmi altare le risposte a ai quesiti ai due interrogativi dai quali ero partita
Prima di dare queste due risposte vorrei semplicemente fare due tirare due conclusioni dalle mie informazioni sui dati del bilancio vorrei dire intanto che la dotazione finanziaria di cui ho parlato è una dotazione ancorata ad una previsione quinquennali vincolante questo è un fatto nuovo sul quale io credo che si debba fare una riflessione nel senso che questo vincolo della spesa questa decisione di fissare dei tetti annuali per i blocchi delle spese
Non lascia i margini di manovra o margini per grandi battaglie di rafforzamento dell'un gruppo o dell'altro gruppo di stesse a meno che ovviamente non si voglia riaprire una battaglia politica che non si presenta tutti conoscono le vicende delle vicende comunitari non si presenta in termini molto ottimistici
La seconda cosa che volevo dire
Era che il quadro finanziario come dicevo prima stabilizzare la spesa agricola ma irrealtà garantisce una operatività appena sufficienti dei fondi strutturali e per quanto riguarda l'altra categoria di spesi
Mantiene aperti alcune linee di bilancio quelli dell'ambiente e della ricerca dei trasporti
E della Energia senza tuttavia arrivare a connotare interventi significativi nel settore tutto questo per arrivare a dirvi
Io credo si possa rispondere a quei due interrogativi dicendo che intanto
Sì conferma
L'assenza di una qualsiasi strategia di accompagnamento della crescita economica della comunità questa mi pare essere la risposta prima
Di fatto si riconfermano
Le vecchie direttrici della politica comunitaria i due cardini che soprattutto dopo la creazione dello SME nel mille novecentosettantanove avevano indirizzato la politica comunitaria vale a dire la ricerca della competitività e la ricerca della stabilità
Sottolineo che questi due cardini sono peraltro quelli anche della politica tedesca e questi proprio due cardini rientrano pienamente nello schema dello smantellamento degli ostacoli agli scambi e della liberalizzazione del movimento di capitali
Per quanto riguarda il secondo interrogativo mi pare che si possa dire che si conferma insufficienza del meccanismo di ridistribuzione di costi e vantaggi sul territorio comunitario
La quantificazioni
Del fabbisogno dei fondi strutturali come dicevo prima non nasce da calcoli realistici di impatto sul territorio delle necessità degli investimenti aggiuntivi nelle aree difficili
Ma di fatto e mi ripeto scusatemi ma credo sia importante esprime unicamente una scelta solidaristica dei governi europei che non cambia molto da quanto si è fatto sino ad oggi anche se e in questo sposo pienamente quanto diceva Pancrazio
De Pasquale anche se dicevo va dato atto
Dello sforzo di mutare alcuni criteri di funzionamento che potrebbero portare a programmi di intervento più efficaci e meglio Cortina ciò detto vorrei dire con molta chiarezza
Che detto questo e quindi sottolineati i molti limiti del meccanismo mi sembrerebbe impossibile rifiutare la sfida del grande mercato
Io credo che sono convinta che sia un mezzo importante per dare una risposta ai problemi che si oggi si pongono all'Europa e che sostanzialmente sia un passaggio obbligato per la costruzione dell'unità europea
Mi pare che il punto centrale debba essere quello di come noi a sinistra riusciamo a governare o a dare indicazioni o a batterci per governare questa sfida per dare cioè una finalizzazione al processo di liberalizzazione che quindi non deve restare a sé stante o Fini assistesse
Mi sembra in sostanza che l'AFIS tira da raccogliere sia quella di vedere come la sinistra possa usare le potenzialità dell'unificazione del mercato per farne un fattore di crescita di tutta la società
Europea e non soltanto delle sue e i componenti economiche e finanziarie più importanti vorrei su questo punto ricordare solo due cose due punti
Sostanziali per il governo di questo processo danneggiato la necessità di una sua democratizzazione e con questo con tutto quello che ne discende a livello della riforma democratica delle istituzioni democratico e dall'altro la capacità di progettazione
Per affrontare e finalizzare il processo a due nodi che mi paiono centrali nello sviluppo dell'economia europea
Che sono l'occupazione e la sfida ambientali grazie
Ha la parola ora il senatore Giuseppe Chiarante successivamente interviene senatore Silvano Andriani
Che
Nel testo scritto della mia relazione che è stato distribuito e che ovviamente
Non lecco per ragioni di tempo
Affronto due temi che sempre più si vanno rivelando
Come temi fondamentali
è già stato notato questa mattina lo riprendeva ora Carla Barbarella
Per una politica europea delle forze di sinistra e riformatrici
In generale per tutte quelle forze che non accettano l'idea che l'unificazione europea possa e debba ridursi a una semplice integrazione di mercato
Che avrebbe l'effetto come sottolineava Reichlin nella relazione generale
Di rendere più forti che ha già più forte e più debole che già più debole che determinerebbe perciò conseguenze particolarmente laceranti
Per un Paese dove permangono profondi squilibri come il caso dell'Italia
Il primo tema che affronto riguarda l'elemento di precarietà
Che per l'inserimento e per la capacità competitiva dell'Italia nel quadro del grande mercato europeo
è costituito dalle disfunzioni dai ritardi del sistema formativo
Dalle inefficienze dall'arretratezza degli apparati della qualificazione professionale dalle relative debolezze del nostro sistema scientifico e tecnologico rispetto a quelli degli altri Paesi
Il secondo tema riguarda invece l'Europa ossia quali politiche sono indispensabili
Affinché l'Europa nel suo complesso possa disporre
Di un sistema scientifico e tecnologico
Che non solo sia competitivo con quello degli Stati Uniti e del Giappone ma che sia tale da caratterizzare anche in questo campo un ruolo autonomo e specifico del nostro continente sul primo punto aggiungo solo poche considerazioni rinviando per il resto al testo scritto a quello che già Reichlin ha sottolineato a proposito del fondamentale elemento di debolezza costituito per l'Italia
Dalla complessiva inferiorità della sua attrezzatura di base nel campo dell'istruzione della scienza della qualificazione tecnologica
Del resto proprio in questi ultimi giorni due denunce entrambe molto autorevoli hanno richiamato l'attenzione sui pericoli di questa situazione
La prima denuncia è quella che è venuta dalla Conferenza dei rettori delle università italiane
Questa conferenza a proposito dei tagli di spesa proposti dal governo nella legge finanziaria proprio per la scuola l'università la ricerca in generale
I campi della cultura
Ha rilevato che il suo che il solo frutto di questi provvedimenti sarebbe quello di aggravare le condizioni generali di funzionamento dell'università italiana
Sino a rendere non competitiva l'azienda università
Il riferimento è ovviamente al novantadue per alla vigilia di un processo di unificazione omogenea dice il documento segnato dalla concorrenzialità dalla flessibilità dalla mobilità insomma da un confronto duro e serrato
La seconda denuncia è quella contenuta nella relazione annuale sullo stato della ricerca scientifica e tecnologica presentata dalla CNN la relazione
Richiama l'attenzione su alcuni punti di debolezza strutturale
Che qualora non siano avviati tempestivamente a correzione sono destinati a pesare tanto più negativamente appesa acqua a partire dal novantadue in particolare si sottolinea che dopo alcuni anni di accelerazione la spesa per la ricerca tende ad assestarsi in Italia intorno all'una e quaranta lune quarantacinque per cento rispetto al prodotto interno lordo il che significa nota la relazione
Un valore pari a circa la metà di quello che caratterizza i sistemi scientifici dei Paesi industrializzati nostri competitori sui mercati mondiali ma il punto più preoccupante viene indicato nel nel fatto che il numero dei ricercatori italiani è e particolarmente in alcuni settori strategici tra i quali vengono espressamente segnalati l'informatica
L'elettronica la fisica dello stato solido le dietro cronologie
Notevolmente inferiore rispetto a quello dei Paesi più avanzati e per di più con l'aggravante di un insufficiente ricambio con un'età media elevata al di sopra dei quarant'anni un'età media superiore a quella degli altri Paesi vi voglio sottolineare un dato che è particolarmente significativo
Sul complesso dei ricercatori dei Paesi OCSE mentre sono ormai un quarto quelli giapponesi
E precisamente esattamente il venticinque per cento quelli italiani sono intorno al quattro per cento il il divario è tale da rendere evidente la differenza di impegno in realtà al di là di dati come questi ed esse e dei segnali
Negativi che emergono dall'impostazione della legge finanziaria in queste materie e l'insieme degli elementi di raffronto tra la situazione italiana è quella di altri Paesi che induce a considerare con preoccupazione alle le conseguenze che potranno avere a partire dal novantadue le debolezze strutturali che almeno relativamente all'Italia presenta in settori ormai divenuti strategici come sono appunto quelli che riguardano cultura formazione ricerca
In realtà
In realtà il
Questa debolezza del sistema del sistema dell'attrezzatura scientifica e tecnologica italiana non è un fenomeno incidentale non ha neppure soltanto una conseguenza dei ritardi del passato
E invece un dato che va collocato in un quadro più generale che ha come altri tasselli l'insufficiente sviluppo della scolarità obbligatoria oggi l'Italia in coda come sappiamo i Paesi c'è Coni
Qui con gli otto anni di scolarità obbligatoria le molteplici disfunzioni del paese del sistema formativo le carenze il disagio dell'università anche qui vari va rilevato che dopo anni di denuncia sulle numero esuberante di studenti all'università
Mentre poco ci si preoccupava della produttività qualitativa e quantitativa dell'università italiana oggi soprattutto in quelle facoltà che più sono rilevanti ai fini dell'innovazione tecnologica come Ingegneria e Scienze
Il numero dei laureati a parte la qualità anche solo come dato numerico e insufficiente in rapporto sia le domande dell'industria sia all'esigenza di sviluppo del numero dei ricercatori nella Rete universitaria in quelle extra universitaria
E ancora ce come tassello la politica complessiva della lesina nei confronti della spesa per la cultura il fatto di considerare la cultura non come risorsa e investimento ma tutt'al più come servizio
L'insieme di questi dati mette in luce scelte
Che sono espressive di un'impostazione di fondo quella che ha portato a un'espansione consistente della ricchezza privata ma a spese di una povertà pubblica cale manifestazione più evidenti proprio nella disfunzione nella bassa produttività
Degli apparati dello Stato
Dei grandi enti e servizi pubblici e in particolare in settori come quelli della formazione della ricerca e del resto del patrimonio e delle attività culturali che non possono essere considerati come semplice consumo sociale Manor valore di risorse o di rilievo decisivo e tanto più in un paese come l'Italia
E per questo che il il tema del ruolo strategico che hanno questi settori è un tema che ne deve essere posto con incisività
In vista del novantadue se si vuole affrontare le questioni che riguardano l'attrezzatura del Paese in questi campi e non si vuole giungere con gravi condizioni di inferiorità
Rispetto agli altri Paesi della Comunità all'appuntamento della integrazione di una accelerata competizione nel grande mercato passo rapidamente al secondo punto quello relativo alle prospettive di una politica europea di valorizzazione della risorsa formazione scienza cultura alle possibilità dell'Europa in questo campo in rampa nel confronto con le altre aree forti del mondo
C'è qui una situazione contraddittoria perché è senza dubbio l'Europa oltre che essere il maggiore il maggiore ma il più grande mercato una delle più forti aree produttive ha certamente i mezzi e le capacità le intelligenze le tradizioni culturali per competere con successo nel campo delle scienze delle innovazioni con le altre aree più avanzato ma perché questo si realizzi manca all'Europa un sistema scientifico e tecnologico unitario con una con una politica che unifichi va e e uniti che gli sforzi valorizzi le risorse faciliti il trasferimento delle conoscenze il passaggio dalla ricerca all'innovazione non solo dunque c'è un impegno medio dei Paesi CEE che è inferiore a quello degli Stati Uniti e soprattutto a quello del Giappone ma manca una reale politica unitaria che coordini l'impegno dei vari Paesi a questo riguardo va notato che i finanziamenti per i programmi comunitari di ricerca per il quinquennio in corso
Quell'ottanta sette novantuno pur essendo stati a cresciuti rispetto al periodo precedente assommano a una cifra che è pari a meno del tre per cento del complesso delle spese per ricerca dei singoli Paesi della Comunità è una percentuale ovviamente evidentemente troppo bassa per potere anche solo orientare con qualche efficacia al complesso della ricerca europea
Vi sono poi i programmi che comprendono anche Paesi esteri alla comunità come il caso di Euro h che oggi un bilancio più o meno pari a quello dei progetti comunitari
Ma sono proprio programmi che sono il frutto in sostanza delle somme di convenienze dell'impresa che vi partecipano e degli accordi tra impresa e università centri di ricerca e se hanno il vantaggio di non essere dettati da obiettivi militari come il caso dovesse diari
No non hanno però neppure quel il il principio unificante che l'obiettivo dello scudo spaziale costituisce per le ricerche collegate all'iniziativa di difesa strategica americana
Solo in pochi casi la ricerca europea è riuscita a darsi forme più incisive di unità ma per iniziativa della stessa comunità scientifica pensiamo ad esempio alle ricerche nel campo delle energie avanzate
O per opera dei governi in campi di avanguardia dove l'unità necessaria come quello aerospaziale
In questi casi come del resto in diversi settori della ricerca fondamentale università e in alcuni rami industriali l'Europa ottenuto anche risultati di eccellenza ma la regola è che le decisioni prevalenti sono ancora quelle dei singoli governi oppure delle imprese
La dimensione della politica scientifica resta quella dello Stato nazionale e ciò impedisce all'Europa di avere un ruolo più importante nella ricerca nell'economia mondiale
E in particolare di mettere pienamente a frutto la ricchezza culturale le potenzialità intellettuali che essa possiede
Anche sotto questo profilo dunque decisivo che vada avanti un processo di unificazione politica su basi democratiche del quattro europeo ma non si può infatti pensare che bastino la caduta delle barriere doganali
La creazione del mercato allargato prevista per il novantadue a dare una spinta determinante per la creazione di un mercato scientifico e tecnologico unitaria
Certo tali fatti potranno stimolare maggiori accordi tra le imprese sul piano nazionale transnazionale per obiettivi comuni di ricerca e di innovazione tecnologica Mona politica scientifica unitaria richiede un'autorità politica un'Italia democratica
Anche per questo occorre chiedere che riprenda il cammino dell'unificazione politica che maggiori poteri siano riconosciuti al Parlamento europeo che sarà eletto l'anno prossimo
Brevemente accenna l'ultimo punto che affrontavo nella relazione già pronto nella relazione scritta cioè il fatto che per la ricerca europea non c'è tuttavia solo il problema dell'unificazione
Della creazione di una dimensione che superi quella nazionale non meno importante il problema del modello di sviluppo che la ricerca europea persegue degli obiettivi delle finalità che essa tende a conseguire l'Europa come ricordavo resta un'aria scientifica ecco forte ma è chiaro che è chi inventa introduce applica su scala di massa le nuove tecnologie a possedere gli strumenti strategici per indirizzare l'economia e l'evoluzione sociale è così che si è costituito un modello di ricerche integrato che integrato fortemente con un determinato modello di sviluppo dell'economia e della società
Che vede in primo piano gli Stati Uniti e oggi sempre di più il Giappone mentre l'Europa anche a causa della frammentazione fornisce idee uomini servizi capitali quote di mercato attività intellettuale ricerca
Ma lascia l'iniziativa strategica sostanzialmente in mano a questi Paesi si crea così un rapporto di dipendenza culturale anche politica in sostanza la ricerca europea
Sì è modellata su una linea di inseguimento competizione rispetto al modello americano
Occorre domandarsi se questo scene evitabile
Per l'Europa e per il resto del mondo io non credo che la domanda sia astratta o meramente ideologica
Basta ricordare un fatto che l'età che stiamo attraversando non è solo un'età di grandi trasformazioni dovuta a una di quelle fasi di accelerati innovazione tecnologica l'introduzione a grappolo di nuove tecnologie che caratterizzano periodicamente lo sviluppo del sistema capitalistico
Oggi come sono oggi le tecnologie collegate alla microelettronica l'informatica ma anche le Biotecnologia quelle spaziali quelle derivanti dalla ricerca di nuovi materiali di nuove fonti di energie
La fase attuale certo è anche questo e quindi anche sul terreno di queste innovazioni tecnologiche
Una società avanzata come quella europea deve proporsi di essere competitiva ma vi sono anche altri problemi che ci stanno davanti se confrontiamo la fase che oggi attraversiamo
Con quella della metà del secolo lo sviluppo su scala di massa dell'industria otto dell'automobile dell'industria chimica vediamo che ci sono oggi grandi novità che non così insistono soltanto nell'introduzione del di nuove tecnologie nelle loro conseguenze
Ma nel fatto che per la prima volta si poi ci sono posti problemi inediti che riguardano particolarmente un continente come l'Europa
Per la prima volta si è posto con tanta acutezza un problema di limite del Rio delle risorse
Alla moltiplicazione di beni materiali ho basato su una concezione come riserve illimitate di scarso valore delle delle delle risorse di materie prime e dell'Energia dell'acqua dell'aria o dell'ambiente
Rispetto al mille novecentocinquanta c'è stata l'esplosione del Beaubourg del boom demografico si sono formate le gigantesche megalopoli del Terzo Mondo gli squilibri tra tra nord e sud si sono aggravati
Abbiamo avuto la rivoluzione femminile che ha portato all'emergere di nuove domande nuovi bisogni impone una diversa concezione dello sviluppo
La conciliazione tra innovazione tecnologica e occupazione tornata riproporsi con un problema ancora irrisolto per le stesse aree sviluppate come l'Europa e gli Stati Uniti
E poi ci sono gli interrogativi inquietanti posti
Dalla possibilità di utilizzazione di tecnologie d'avanguardia per uso di pace o di guerra di controllo di democrazia PD liberazione o di oppressione
E poi non quindi ci sono temi nuovi rispetto ai quali l'Europa sarebbe vi talmente interessata proprio perché il continente più interessato
Ai problemi degli equilibri economici della difesa della natura dell'ambiente del patrimonio culturale in un'area densamente popolata
Poteri che riguardano il suo ruolo nel ruolo rispetto al suo bel mondo la possibilità di affermare una propria funzione specifica
Per le sue tradizioni culturali per il suo potenziale intellettuale e scientifico per le sue risorse
E anche per la sua collocazione strategica fra le due superpotenze in Europa e la Solaria scientifica che Fossa abbia interesse a perseguire obiettivi che riguardino questi problemi
Ma anche questo fine necessario che vada avanti il processo di integrazione etica e unificazione politica e che esso si sviluppi non solo sulla base delle convenienze o delle imprese
A poter disporre di un mercato più ampio ma sulla base di una forte volontà democratica e riformatrice che veda il popolo europeo come reale protagonista
La parola senatore Silvano Andriani successivamente interverrà dottor Paolo Cecchini
Ma io credo che sia abbastanza naturale quando si considerano il mille novecentonovantadue dal punto di vista in ciascun Paese
Che si faccia l'inventario delle risorse direi soprattutto dei vincoli degli handicap che ogni paese ha
E penso che tuttavia bisognerebbe evitare un errore possibile
Che e quello di immaginare un processo di e completamento del mercato unico come un processo di semplice omologazione attraverso il superamento ciascuno dei propri
E magari come un processo attraverso il quale si delle grida poi complessivamente alla comunità
Sì Gestielle politiche dei vari settori
Se noi guardiamo che significa l'interdipendenza oggi a livello mondiale ci accorgeremo che interdipendenza non ha significato omologazioni
Che interdipendenza e anche cooperazione o concorrenza fra sistemi modelli sociali diverso Giappone e Stati Uniti Europa sono modelli complessivamente dire simbolo
E credo che questo accadrà anche in Europa
Quindi guardando al problema dell'unificazione europea anche diciamo di unificazione politica come noi la proponemmo
Noi dobbiamo considerare che il sistema che l'Europa sarà anche un sistema di governo della diversità
Come mi sembra abbia detto anche ci tiene il mutuo recenti
Questo vale anche se guardiamo le cose dal punto di vista italiano
I grandi problemi di vincoli che l'Italia abbia già identificati RAI sono stato il debito pubblico gli squilibri profondi del sistema economico e sociale
Certo l'altopiano chiedere che l'Europa che vogliamo sia un'Europa che affronta anche questi problemi ma sarebbe un'illusione pensare che si possa scaricare sulle politiche europee
E dei problemi qui inevitabilmente resteranno soprattutto a carico delle politiche nazionali
Se consideriamo le cose da questo punto di vista allora evidente che il problema che noi abbiamo non è soltanto di dire quale Europa e quali politiche europee vogliamo ma anche
Come le politiche nazionali vanno riclassificate complessivamente in questo nuovo quadro di politiche europee che noi chiediamo e qual è il nuovo rapporto tra politiche europee e politiche nazionali
E da questo punto direi di vista francamente l'approccio che ancora questa mattina il professor Guarino seguiva qui e che porta all'immagine delle delle macchine alla partenza
Non mi convince intanto
Sì a parte questi io credo che noi siamo già partiti intanto io non credo che la partenza sarà nel mille novecentonovantadue credo che siamo già partiti e siamo in ritardo
In secondo luogo perché penso che questo è uno dei casi nei quali non tanto è importante dire quale sarà il punto di arrivo nel novantadue quanto il processo attraverso il quale si arriverà al mille novecentonovantadue
E in terzo luogo perché io sono convinto che anche dopo il mille novecentonovantadue non ci saranno macchine che corre l'anno tutte alla pari ma ci saranno politiche nazionali ciascuna delle quali inserita in un contesto di politiche europee
Dovranno far fronte a bisogni specifici mobilitare risorse specifiche di ciascun paese in questa competizione
Allora se consideriamo le cose così io vorrei dire qualche cosa
In generale poi su tre questioni la prima in generale e queste credo che in linea generale considerando questo rapporto politiche comunitarie e politiche nazionali io direi dal punto di vista che mi riguarda che
Che noi dobbiamo immaginare che ci sarà con l'unificazione una forte unificazione delle politiche macroeconomiche e quindi una netta riduzione dei margini di autonomia nazionale nella politica monetaria nella politica del cambio eccetera
Che l'asse perciò delle politiche nazionali si sposterà sulle politiche strutturali
E sulle politiche sociali
Allora se diciamo questo ci accorgiamo subito quale il problema dell'Italia perché l'Italia ha mostrato negli ultimi anni di saper contare soltanto sulla politica monetaria del cambio anche per fare le politiche industriali e l'Italia ha mostrato crescenti difficoltà lo Stato italiano a far fronte a quei compiti organizzative tipici di una politica dal lato dell'offerta e non soltanto dall'altro della forma
Se noi consideriamo la questione a politica industriale credo che la domanda
Che si ponga questo punto e è possibile una politica industriale europea
L'interrogativo riguarda coi tempi che corrono il sostantivo e l'aggettivo ora io ritengo che sia possibile è necessaria una politica industriale europea
E che questa politica
Può promuovere progetti comuni
Coordinare una politica della domanda pubblica comune
Creare più frequenti opportunità di cooperazione scientifica e tecnologica tra imprese
Estendere più a valle i confini del concetto di ricerca pre competitiva
Aggiungere sportelli comunitaria quelli offerti da politiche industriali nazionali coordinare fra loro le politiche nazionali
Tuttavia questa politica non sostituirà le politiche nazionali per quanto riguarda la politica industria anzi
In un Paese questo soprattutto per l'Italia dove diciamo il peso e la piccolina indusse poi così vasto è vero che esistono interessantissimi programmi della comunità che stanno per essere avviati proprio riferimento alla piccoline d'impresa
Ma già il fatto che in Italia si conoscono pochissimo dà un segnale d'allarme proprio sulla incapacità diciamo di predisporre a livello locale nazionale le politiche corrispondenti
Io non voglio dire ciò che dovrebbe essere perché andrebbe troppo per le lunghe una politica industriale a livello nazionale abbiamo più volte detto i cambiamenti rispetto all'approccio degli anni settanta non mi non mi soffermo su quello
Su questo però a me quello che sembra assurdo e che si imbocchi una politica comunitaria industriale comunitaria
E se non si abbia una con una politica industriale nazionale perché all'atto all'atto pratico noi abbiamo lasciato
Praticamente deperire tutta la legislazione probabilmente obsoleta
Che della politica industriale in Italia quasi tutta e non è stata sostituita quindi pratiche noi non abbiamo una politica industriale e in mancanza di questa politica industriale nazionale non siamo neanche in grado di interagire con le politiche comunitarie che che ci sarà
Altra questione quella sollevata Trentin questa mattina in parte ripreso mi sembra Tucci oggi dobbiamo auspicare e favorire la formazione di imprese europee
Anch'io ritengo che la risposta dovrebbe essere affermativa
L'obiezione che però si muove a questa a questa risposta e che dato il ritardo tecnologico che le imprese europee hanno nei settori proprio più avanzati S hanno un particolare interesse proprio lì affari invece alleanze con imprese statunitensi e giapponesi
Una seconda obiezione e che
Diciamo la forma classica di impresa multinazionale continentale
Viene in parte superata verso la formazione di reti di alleanze
A livello intercontinentale l'impresa dei perché è stata teorizzare
Anche nel nella sede del CESPI da Cristiano Antonelli
Che è una è una è una cosa molto importante nell'analisi ora io penso che anche in questa situazione sia possibile stimolare la formazione degli eletti di alleanze fra imprese europea come sostiene in un ultimo forse nell'ultimo scritto suo scritto Franco Momigliano molto interesse
A due condizioni dice Luigi il primo la prima e che
Questo processo venga sostenuto e qui mi pare che la cosa coincide con quello diceva trentenni
Dalla formazione di reti infrastrutturali europee quindi da una politica comune che tende a definire delle grandi reti infrastrutturali
Europee e la seconda è che non vengano intese queste alleanze come bastioni difensivi ma piuttosto come un ponte per un allargamento di alleanze anche al di fuori dell'Europa
Altra cosa vuole dire a proposito delle politiche sociali
Qui se dovessimo guardare gli handicap si parlerebbe poteva mai subito della politica la formazione ma gestione è stato detto
C'è un ritardo immenso eccetera io vorrei analizzare un altro problema
Altro problema e quale grado di uniformità e quale grado di differenziazione auspicabile tra le politiche sociali quale gli ATO predica livello di europeizzazione quale livello di nazionalizzazione
Di queste politiche e questa è una grandissima questione che il rapporto madre per esempio cita ma non risolta
Ora io penso che non sia possibile voglio dirlo subito una totale uno generazione utilizzazione una fortissimo ci conduce elezione delle politiche sociali data la differenza strutturale tra Paesi come la Grecia e la giornata
Una totale omogeneizzazione comporterebbe uno svantaggio proprio per i Paesi più arretrati anche se mi rendo conto che la diciamo e una spinta del movimento operaio quello di creare il massimo di omogeneità possibile
Ho l'impressione che però la soluzione data dalla porta un'agenzia insoddisfacente perché proprio un livello minimo di garanzia quando dice le condizioni di lavoro le condizioni di Salucci Alesi condizioni di sicurezza sul lavoro e le condizioni ambient
Penso che sia possibile trovare un livello di garanzia
Diciamo regolamentato e in relazione a livelli differenziati dei diversi Paesi mi sembra c'è una un accenno nella relazione di Turci
E non voglia intraprendere questo problema questa visione però in Italia esiste un problema in più
Perché è vero quello che diceva De Pasquale in definitiva in Italia poi abbiamo due modelli sociali il centro nord e il sud
E allora qui non lo sappiano diciamo di recente da parte di benvenuto e perfino di Saraceno è stata avanzata di nuovo l'ipotesi di una differenziazione dei livelli retributivi tra Nord tessuto
Io francamente non credo assolutamente che questo sia la strada che non ci vorrebbe neanche molta dimostrare che è inutile però penso mi mi chiedo senno dobbiamo pensare a forme di concertazione locale cioè al passaggio da forme di concertazione totalmente centralizzate e inefficaci come sono state quelle degli ultimi anni a forme più decentrate di concertazione dove fermo restando i contratti nazionali sia possibile a livello locale tra le parti vedere
Come si può combinare
Aumenti integrativi e riduzioni di orario collocazione di profitti uso della spesa pubblica riduce agli affetti dell'obiettivo di massima occupazione da ricercare nelle singole realtà locali
C'è ancora tempo qualche minuto
Allora un'ultima questione che vuole trattare queste la questione delle banche la questione delle banche
Si è aperto un grandissimo dibattito proprio in vista del novantadue e venuta emersa prepotentemente di nuovo l'ipotesi di una privatizzazione labbra
Tutti siamo d'accordo che esiste una grande inefficienza e quindi le banche sono un vincolo per l'Italia
Però se prendo i dati che Guido Carli ha dato in quella relazione nella quale sostiene la privatizzazione devo dire che non dimostrò la tesi di Carli anzi dimostra il contrario
Perché se è vero perché se è vero che come lui sostiene le performances delle tre venne sono state peggiori delle performances settore privato è anche vero che quella del settore privato sono state sensibilmente peggiori delle performances del settore pubblico preso nel suo complesso
Quindi non mi pare che questo sia l'approccio lascio da parte tutte le questioni relative al al potere pubblico pure perché allora diventerebbe un discorso troppo lungo
Io ho l'impressione che il problema è che ci sia un altro quello che Vaciago per esempio ha sostenuto in una relazione recente e c'è un problema di dimensione
Il problema del sistema bancario italiano e che allo stato attuale non esistono banche di dimensioni europea nel sistema nel sistema italiane e questo è la costituzione di queste banche non verrà dall'Europa perché non esiste nessuna disposizione a livello europeo che possa spingere in questa direzione questo verrà da scelte nazionali allora se si guarda questo c'è la quale assetto vogliamo nel sistema bancario
Fra banche europee banche di dimensioni ragionare regionale
Io credo che possiamo affrontare anche il problema del pubblico e del privato ma riferito a questo obiettivo preciso e credo che in questa ipotesi probabilmente dovremmo rivalutare il ruolo del pubblico
Detto questo io concludo dico
Se vediamo tutti questi vincoli uno per uno e poi cerchiamo di vederne una visione sintetica credo che dobbiamo arrivare alla conclusione che il vero vincolo della situazione italiana e lo Stato
Poi quelle dei Lo Piccolo
Ed è il vincolo che nasce da una stratificazione nel tempo dell'incapacità delle maggioranze che hanno governato il Paese
A dare una risposta in termini anche strutturali di di organizzazione del potere e degli strumenti di governo ai problemi che il Paese aveva dunque è un vincolo politico
Nessuna concertazione credo che sarà in grado per quanto la concertazione è una cosa importantissima nell'Est non c'è strategia di sviluppo nessuna concertazione sarà in grado di sostituire uno stato che abbia la volontà e la capacità di trasformarsi e di innovare politicamente
Alla parola dottor Paolo Cecchini autore di un rapporto tra citatissimo in omaggio all'ulteriore verdi ringrazio molto per avere accettato l'invito a intervenire al nostro convegno grazie segue l'onorevole Vincenzo Visco
Rapporto di quindi ha sentito dire stamattina la criticano di esser maschilista non ce l'ho veramente pensato ma evidentemente come vicepresidente della rappresentano LaPresse alla stampa
Non si trattava di una ultima parola in materia ma fino al punto di partenza di discussione quindi ebbene che si facciano ci fornirà tutte le critiche possibili immaginabili abbiamo lavorato indìco l'indipendenza ma anche sapendo i grandi limiti che le nostre imprese davvero ma non di questo vorrei parlare perché appunto il rapporto è citato suppongo che sia largamente letto
Volevo cercare di contribuire questo convegno dal punto di vista di Chia
Anche se a livello non politico una lunga esperienza di partecipazione alla costruzione europea
Pochino più di un quarto di secolo
Che
E quindi
Abituato con una certa
Diciamo riconoscenza intellettuale alla criterio
Sancito da dai trattati della gradualità
Nel processo di costruzione europea dall'unione doganale al mercato interno notiamo che l'unione doganale si è finita nel sessantasette nel mercato interno se va bene lo si realizza nel a fine corsa novantadue
E poi dal mercato interno le non economica Poli
Direi che l'esperienza
Dice anche
Non ci sono scorciatoie geniale ha processi storici di lunga durata
Che nella comunità tempi decantazione di esecuzione sono purtroppo molto più lunghi di quanto l'omicidio del Pini necessiterebbe le situazioni politiche
Probabilmente facile schematizzare grandi progetti ma estremamente difficile realizzarle specialmente quando si può cadere anche in un'altra tentazione che è quella di oltrepassare
I limiti di delega di tipo federale così sono darsene trattati
Quando si cerca in sostanza di portare diciamo a Brussel molti dei problemi non risolti a livello nazionale
I temi sono stati affrontati stamattina sono stati riassunti
Molto precisamente da presidente dell'organo che c'è nel dibattito parlamentare sulla deficit democratico della comunità nel giugno scorso
Mi sono i temi su cui De lordi Ceva bisogna avanzare in parallelo creazione mercato interno
Politica di coesione
Rafforzamento della cooperazione scientifica e tecnica approfondimento nella cooperazione monetaria dimensione sociale e protezione dell'ambiente
Ora bisogna però notare che c'è una differenza
Formale perché anche sostanziale
Tra il primo la creazione mercato interno e gli altri mentre gli strumenti comunitari sono ormai predisposti
Diciamo in Cara con carattere obbligatorio
Alla creazione del mercato interno
Tutte le altre sono politiche da costruire di cui esistono solamente degli embrioni ma che sono lungi da rappresentare il parallelismo auspicato dalle loro ora
La creazione delle politiche nella comunità
Dipende dalla capacità dei gruppi politici e dei paesi di influenzare il negoziato negoziato permanente si diceva
Sia attraverso i governi sia attraverso i gruppi politici riuniti al Parlamento europeo ora questo pone il problema di alleanza
Pone il problema delle finzioni scopi comuni
Di analisi di fondo le differenti situazioni perché l'approccio è lo stesso problema in Francia in Italia in Inghilterra Germania e non è mai lo stesso
Altrimenti si è obbligati a seguire la tendenza dei più forti
Questa osservazione le faccio perché bisogna stare molto attenti nelle proposte al livello a livello europeo è difficile fare avanzare fare avanzare delle proposte estremamente importanti se non sono sostenute da una maggioranza politica soli non è differente per quadro europeo dal quadro nazionale
Per quanto riguarda il mercato interno
Lo studio che ho diretto ha dato dei risultati
Ricco vorrei segnalare due elementi estremamente importante il primo
Che è quello a livello micro economico dell'impresa
L'indicazione del riduzione dei costi e dell'aumento della concorrenza aumento della concorrenza che non corrisponde a una deregulation selvaggia perché le regole nazionali che saranno eliminate saranno in generale sostituite da regole comunitarie che si tratti di protezione della salute di produzione consumatori precise nell'ambiente eccetera
Ma che comunque condurrà
A
Una concorrenza tra le imprese ma anche tra le strutture perché come giustamente diceva il senatore Andreani una gran parte delle delle attività economiche continueranno a essere lette dal politica nazionale
E quindi le strutture che saranno messe in concorrenza
E le strutture più deboli
Avranno come conseguenza di trasferire sul paese in cui S sono costituite dei carichi non proporzionali
Al peso economico del paese stesso in altri termini
Lo spostamento determinato da fattori concorrenziali rischia di essere più forti dove le strutture economiche amministrative sociali politiche sono i più deboli
Non è questa
Un'idea personale che vi espongo ma è più o meno quanto risulta per esempio da un'analisi della situazione francese fatta recentemente dal consiglio economico e sociale della Repubblica francese
Il secondo elemento importante che risulterà nostro studio che essi
Pone sul piano del dell'analisi macro economica quella della tendenza comune di tutti gli indicatori di indicatori macro economici in senso favorevole lasciamo andare le cifre scrissi al momento del del prodotto lordo sia del cinque per cento del Senato il sette non è importante ma quello che è importante che lo choc sull'Offerta provocato dal mercato interno può condurre ad un tempo a maggior sviluppo maggiore occupazione
A minor deficit pubblici camminò deficienze sterno e a minor tasso d'inflazione
Il che vuol dire o può voler dire se l'occasione politica me e colta
La possibilità tecnica
Di conciliare la politica di stabilità
Che come si diceva poc'anzi la politica tedesca e non soltanto perché la Bundesbank a nel suo statuto l'obbligazione di
Operare in favore prioritariamente la stabilità monetaria ma perché questo corrisponde a un preciso desiderio di lungo termine dell'opinione pubblica tedesca
Di conciliare ricevo la politica di stabilità con una politica di sviluppo perché la preoccupazione inflazionistica può essere dominata attraverso la riduzione del terrore Francesco
Ora
Una conclusione Brera e che abbiamo tratto dallo studio
Che riprende le conclusioni del rapporto Padoa Schioppa che tutto questo non si verificherà
Poi potrà verificarsi solamente in certe condizioni
Prima condizione
L'applicazione integrale del programma contenuto nel Libro Bianco recepito dall'Atto unico europeo
Per ragioni di credibilità rispetto all'impresa
E quindi
Scontando reazioni positive da parte di imprese ma
Non è certo a oggi non poco io vorrei di partire mi non porrà l'ottimismo di maniera del Consiglio europeo e anche della stessa Commissione per cui io sono da tre anni indipendente
Non è certo oggi
Che il programma intero del libro bianco sia si è realizzato ci sono due una certa con i politici
E non sappiamo ancora non si può sapere se saranno sormontano
L'armonizzazione delle imposte indirette che una condizione assoluta per aprire le frontiere per sopprimere le frontiere economiche
L'unificazione degli elementi ancora
Differenziati di politica commerciale
Ad esempio il famoso trattava Mosè problema del trattamento delle automobili giapponesi
Ore i tessili
Ore le banane
Che obbligano a mantenere controlli alle frontiere ora è molto semplice immaginare una situazione nella quale accettando di lasciare inesistenza dei contro le frontiere in fondo si accetta l'esistenza di tutti i controlli alle frontiere perché c'era sempre qualcuno che sia un funzionario o un politico o un gruppo di pressione che mirava se si mantiene questa frontiera ci può mantenere anche quella che mi interessa quindi questo punto questi due punti sono per me ancora dei punti di interrogazioni Nokia ma ammettendo che
Ammettendo che queste difficoltà si superino
Esistono poi e condizionamenti politici di politica economica e sociale stati menzionati a varie riprese oggi
Non è certo che si possa fare venivano in equilibrio
Nella distribuzione regionale sociale e questo può determinare dei fattori di bloccaggio nel processo di realizzazione del mercato interno
E non è certo che ci sia accordo su politiche di accompagnamento che possano ammortizzare lo shock iniziale che indubbiamente la concorrenza produrrà in maniera differente secondi frecce
Ammettendo che tutte queste condizioni si realizzino
E già significa gettare il sasso piuttosto lontana
Dobbiamo anche esser certi che il sistema nuovo sistema economico nuovo costruito intorno alla sopra la riunificazione mercato abbia stabilita ed è lì che soccorre
Il problema delle reale l'unione economica e monetaria il sistema non sarà stabile sì
Non ci sarà in regimi di cambi fissi sistema non sarà stabile se non ci saranno misure che possano evitare
Gli spostamenti di difficoltà economica da nave alla donare all'altra che la libertà di movimento di capitali potrebbe moltiplicare
Ed è qui che interverrà il negoziato è più difficile
Il negoziato appunto di cui il suo non esisterebbero le premesse tecniche
Ossia la possibilità di conciliare stabilità e sviluppo
Ma in cui bisognerà costruire non solo una politica economica comune
Gestita in comune
Che tenga conto di questi due parametri ma che sia anche capace
Di agire
Come deve agire una politica economica comune di una insieme composito
Con capacità redistributive
E le capacità redistributive che vadano al di là dei gesti solidaristici ma che abbia una funzione politica di politica economica ma che esigono allora
Un livello
Comune di comportamenti politici amministrativi
Che esigono allora un livello comune di capacità di reazionari crisi
Perché è molto difficile pensare
Ad esempio che si possono persuadere
L'ipotesi un contribuente danese di vedere aumentare o non diminuire il suo prelevamento fiscale per avere un trasferimento in un paese che ha delle grandi difficoltà applicare le leggi comunitarie
Problema che indica estremamente complesso che pone a dura prova
Le
Idee ricevute
Nel rione negli altri Paesi che esige gli sforzi di consolidamento di posizioni base comune
Abbastanza notevoli
C'è da notare e non vorrei fare un parallelo indebito
Stamattina poc'anzi dottor D'Astoli ricordava che nel trattato di Unione europea
Si prevedeva che non fosse necessario di andare avanti insieme tutti
Ma che bastasse la ratifica dei paesi che erano disposti andare avanti purché rappresentasse una maggioranza c'è una situazione quasi analoga dal punto di vista costituzionale in materia di politica economica
Perché mentre il trattato i Trattati attuali sono prescrittivi precisi in materia di mercato lasciano le politiche nazionali
Lascio alle politiche nazionali la competenza in politica economica e monetaria
Abbiamo oggi dodici politica monetaria economica monetaria
A Termini trattato indipendenti domani potremmo avere
Un gruppo di Paesi sette diceva stamattina peggio otto nove che vanno insieme
Avanti perché sono disposti a farlo e sono in grado di farlo
Evidente che sono essi in questi Paesi quelli che scriverebbero tutti i vantaggi
Dell'apertura del mercato e gli altri potrebbero forse solo contare sull'atteggiamento solidaristico attuale
E quindi il tema mercato interno è un tema estremamente complesso ma che apre la via a sviluppi
Graduali che esigono notevole sforzo politico non solo
Di
Un solo gruppo o di un solo Paese ma di un insieme che è estremamente composito che esige quindi uno sforzo notevole nella realizzazione di alleanze politiche grazie
La parola l'onorevole Vincenzo Visco seguirà l'intervento dell'onorevole Aldo Bonaccini
Dopo scese Gianni
Stefanini
L'armonizzazione fiscale è un obiettivo storico che gli organi della Comunità economica europea si pongono da ormai molto tempo
Considerandola un elemento essenziale nel processo di integrazione economica di formazione del mercato unico
Si tratta in verità di un obiettivo complesso e ambizioso d'armamento dal momento che la situazione fiscale dei Paesi della comunità e molto differente
Per il livello di pressione composizione del prelievo e soprattutto struttura interna dei singoli tributi ne il processo di armonizzazione e facilitato dalle differenze nei livelli di sviluppo
Dei vari Paesi da legittimo interesse dei singoli Stati a maturare un a mantenere un accettabile grado di sovranità tributaria
Dalle diverse concessioni concezioni che esistono per quanto riguarda l'uso del sistema tributario per realizzare obiettivi di equità o alternativamente di efficienza economica
E non è un un caso quindi che nonostante l'enfasi comunitaria sulla questione dell'armonizzazione fiscale i risultati finali raggiunti siano piuttosto modesto e limitati essenzialmente all'imposta sul valore aggiunto
Che è stata introdotta nella grande maggioranza dei paesi tra la fine degli anni sessanta i primi anni Settanta
E successivamente armonizzata per quanto riguarda la base imponibile anche se l'attuazione della relativa direttiva non è pienamente attuata in tutti i Paesi così come un parziale successo sia avuto nella introduzione del credo l'imposta sui dividendi per l'imposta sulle società
Ecco ma si trattava appunto di argomenti dove l'interesse dei singoli Paesi aveva effettivamente effettivamente generale le pressioni a favore non molto forti
Per quanto riguarda il resto il processo di armonizzazione andato molto il lento a causa di inerzie resistente se interessi sette settoriali divergenti e peraltro assolutamente comprensibile difficilmente superabile
Va anche detto che probabilmente l'enfasi sull'armonizzazione fiscale nel processo di integrazione economico nel di formazione il mercato unico è stata ed è eccessiva
Dal momento che ostacoli ben maggiori all'unificazione dei mercati derivano da altri vincoli e sia tecnici che legislativi che interferiscono con la libertà di movimento delle merci e dei fattori produttivi
Dalla mancata unificazione monetaria
Dalle regole di funzionamento dei mercati finanziari dai controlli va valutari da vincoli alla circolazione Libero De Capitani e così via
Tuttavia via a livello comunitario si insiste per l'armonizzazione fiscale e in particolare per l'armonizzazione delle imposte indirette che viene ritenuta essenziale per la realizzazione del mercato unico
In verità a me sembra che l'obiettivo preminente gli organi comunitari e piuttosto quello dell'abolizione delle barriere doganali delle fonti rifiuti fiscali
Considerato come Elio quasi un elemento simbolico dell'unificazione d'dei paesi e dei mercati
Tanto da assumere quasi dimensione di vero e proprio obiettivo il ideologico piuttosto che economico
E in verità l'eliminazione delle fonti e fiscali può sicuramente contribuire alla riduzione dei costi del commercio internazionale
Per esempio i soli costi amministrativi legati all'esistenza delle frontiere sono calcolati in quasi il due per cento del valore delle merci e commercializzati
Tuttavia si può osservare che da un lato una consistente riduzione costi amministrative di altra natura sarebbe possibile anche in presenza dei fronti e fiscali mediante semplificazione ormoni GE è un monito azione di procedure e regole tecniche
Inoltre inoltre da un punto di vista strettamente logico
L'Armani l'armonizzazione fiscale intesa essenzialmente come piena armonizzazione delle aliquote e la soppressione delle fonti e fiscale non è necessaria ai fini della realizzazione del mercato unico come invece normalmente si ritiene sia afferma
E sufficiente in proposito fa riferimento all'esperienza dei grandi Stati federali per esempio negli Stati Uniti i singoli stati mantengono un rilevante una rilevante autonomia tributaria in Terna in particolare per quanto riguarda l'imposizione indiretta
Ora in presenza di diverse imposte sul consumo a livelli locale negli Stati Uniti con relativi controlli non non siamo certo di fronte a un mercato che quello americano che non che non sia considerabile come cartoonist
E così prima della riforma del mille novecentosettantatré anche in Italia esiste un imposte comunali consumo con con controlli
Ai casa a Caselli posti alle prese la periferia della città e nessuno può negare che vi fosse allora un unico mercato interno e così ha ancora contorni su merci sulle merci varie viaggiante effettuati oggi dalla Guardia di Finanza
Possono comportare qualche costo ma non impediscono l'unicità del mercato
In altre parole è probabile che l'accentuazione del problema delle fonti e fiscali ed era lo abolizione sia eccessiva
Dal momento che ciò che importa per realizzare un vero mercato interno a un'unione economica non è tanto l'abolizione di frontiera i reali o virtuali quanto il fatto che le imposte non creino distorsioni che essa i manifesti non è un vantaggio per il Paese che le applica
E da questo punto di vista non si può trascurare che rispetto all'imposizione indiretta
Altre fonti fonti di prelievo e altri elementi di costo possono avere effetti distorsivi molto maggiori
Pur continuando ad essere ignorati dagli organi comunitari
è il caso per esempio dei contributi sociali
E di altri elementi che costituiscono il costo del lavoro dei metodi di riscossione delle imposte o di effettuazione dei rimborsi che possono incidere in misura sostanziale sull'onere fiscale complessivo in presenza di elevati tassi di interesse
Dei costi e condizioni di trasporto e così via
L'aver concentrato l'attenzione solo su alcuni aspetti del processo di Moritz azione risulta quindi piuttosto discutibile e può ostacolare la formazione del mercato interno e produrre conseguenze
Distorsive serie soprattutto in seguito all'unificazione dei mercati monetari e finanziari
In ogni caso le ipotesi di armonizzazione oggi allo studio
Degli organi comunitari e l'attenzione dei singoli stati nazionali riguardano a le proporsi armonizzazione imposta sul valore aggiunto delle accise da un lato la tassazione dei redditi da capitale dall'alto
Per quanto riguarda l'imposta sul sul valore aggiunto le proposte comunitarie
Riguardano superamento della situazione attuale che prevede che l'imposta si applica in base alle aliquote del paese in cui i beni e servizi vengono comune consumati in base al cosiddetto principio della tassazione nel Paese di destinazione
E viceversa l'introduzione del principio opposto quello della tassazione del Paese nel paese di origine
Il principio del paese di destinazione implica da un lato l'esenzione delle esportazioni l'imposta sul valore aggiunto
Dall'alto che le importazioni cioè le esportazioni di altri paesi paesi che sono in quanto esportazione esenti dalle imposto al valore aggiunto siano tassati con le aliquote interne del Paese che importo
Come è evidente è evidente si tratta di un criterio che rende necessaria la presenza di frontiere fiscali intese come luogo fisico in cui si realizzano esenzioni imposizioni
Il metodo però alto assicura la completa neutralità Filt della fiscalità indiretta sul commercio internazionale
Il criterio del paese d'origine capovolge la logica attuale prevedendo che ogni bene sia tassato con l'aliquota propria del Paese in cui ha prodotto anche se poi verrà consumato al tuo
In questo modo è evidente che e non sono più necessarie le fonti e fiscali come luogo in cui realizzare appunto l'esenzione dell'importazione la tassazione delle delle importazioni tuttavia sorgono altri problemi
Innanzitutto l'imposta non graverebbe più sui consumi interni di ciascun Paese ma su quelli complessivi della comunità ciò significa
Che i Paesi che esportano nella comunità più di quanto importuno agli altri paesi della comunità avrebbero rispetto a dove è un eccesso di gesto di gettito e viceversa
In conseguenza se il gettito deve essere attribuito ai singoli Paesi diventa necessario introdurre un meccanismo di compensazione centrale per ridistribuire appunto il il gettito tra Paesi
Si tratta di un meccanismo che evidentemente e e costoso e che è un surrogato delle fonti e fiscali volto a garantire la sovranità finanziaria di ciascun paese
Nessun problema di compensazione ovviamente sorgerebbe qualora il gettito dell'imposta sul valore aggiunto dei singoli Paesi fosse interamente attribuito alla comunità per il fine si finanzia mento delle proprie attività di questo e un obiettivo di cui si parla
Inoltre se si applica il principio della tassazione del paese d'origine se le aliquote dell'imposta non fossero uguali per tutti i Paesi si creerebbe voi effetti distorsivi
Al dei flussi sui flussi come ci ha commerciali che oggi sono assenti
Ora
La Commissione prevede per l'appunto aliquote diverso e non uguali con forchette come vengono chiamate di sei punti per l'aliquota standard che popola potrebbe variare da quattordici a venti per cento e di cinque per l'aliquota ridotta che potrebbe variare tra il quattro e nove per cento
La logica seguita corrisponde alla necessità di conciliare esigenze apposto in verità non conciliante neutralità fiscale il principio da tassazione nel Paese di origine dell'abolizione del delle fonti e fiscali e quello della sovranità tributarie dei singoli Stati
Il risultato e più che discutibile infatti se si considerano assicura la situazione che si verificherebbe una volta adottato la linea prospettata dal dalla comunità
Tra
Paesi nei rapporti tra pesi ad alte aliquote dell'importo a valore aggiunto come Italia e i Paesi a basse aliquote con la Germania
Sì si può verificare che se con una serie di di conseguenze abbastanza abbastanza
Punto discutibile fosse preoccupati
Per esempio le esportazioni in Italia italiani in Germania sarebbero svantaggiate
Rispetto ai beni prodotti localmente perché l'importatore subirebbe un onere finanziario dovuto al al pagamento a monte di un'imposta maggiore di quella recuperabile a valle
Con rischi rilevanti di trovarsi anche interiori imposta e quindi di andare al rimborso
Viceversa per lo stesso motivo l'importazione in Italia di merci tedesche sarebbero avvantaggiate rispetto alle vendite di prodotti nazionali
I prezzi di vendita degli stessi ripresero vita finale degli stessi potuto prodotti risulterebbero maggiori in Italia rispetto a quelli tedeschi naturalmente lo stesso si verifica per me e per ogni Paese con più alte aliquote rispetto appesi con più bassi aliquote nonostante l'adozione della tassazione nella paese della una tassazione in base al paese di origine e anche a parità di costi
All'imposta sul valore aggiunto incassato in Italia su un singolo bene sarebbe maggiore di quella incassata in Germania con effetti non tanto sul gettito dei singoli Paesi quanto sulla convenienza comprare in un paese o nell'altro
Per quanto riguarda poi i consumatori finali che non sono solo le famiglie ma interi settori produttivi nel nel regime dell'IVA
Fra cui gli stati secco l'intero settore finanziario gli ospedali e così via
Si verificherebbe una evidente convenienza importare da Paesi con basse aliquote con conseguenze conseguente incentivo a localizzare stabilimenti punti di vendita
Entro il d'importazione da Paesi comunitari
Con maggiore aliquote a quelli con minori aliquote
Fornendo altresì un incentivo per complesse triangolazioni tra Paesi utilizzando per esempio lo strumento delle vendite per corrispondenza in modo da trasformare prodotti consumo per esempio italiano in merci tedesche meno tassa
In sostanza la situazione della neutralità del commercio peggiorerebbe fortemente rispetto a quella a quella attuale
E peritali tali distorsioni alcuni Paesi potrebbero essere indotti a ridurre le proprie aliquote in una ricorda in corsa competitiva ma con effetti molto seri sugli equilibri del del bilancio nazionale
Inoltre vanno considerate anche possibili effetti
L'imposta viene garantito soprattutto dalle merci importate se si adotta il principio della tassazione al paese di origine con date con scarse capacità di controlli interni
Sì per possono derivare serie distorsioni dal dall'evasione fiscale in questo caso naturalmente i prodotti italiani sarebbero avvantaggiati ma ci sarebbero probabilmente resistenze
Mi sembra quindi che ad le proposte finora presentate siano siano discutibili e fosse non accettabili così come sono per il nostro Paese che subirebbe dei danni evidenti
E quindi questa proposta va emendata nel senso che la differenza tra le aliquote dei aliquote Iva tra diversi Paesi dovrebbero essere ridotte al minimo per evitare serio distorsioni commerciali
Anzi se si asset accetta l'ipotesi che come accennavo prima e di per sé discutibile dell'abolizione pura e semplice le fonti e fiscale
La soluzione corretta sarebbe quella di prevedere prevedeva e ardente e identiche aliquote per l'imposta sul valore aggiunto per tutti i Paesi e di recuperare l'ipotesi della possibilità di introdurre in autonome imposte di consumo a livello di singoli Stati secondo l'esempio la tradizione dei grandi Stati federali e secondo le indicazioni della rapporto Neumann che fu uno dei primi ad affrontare questa questione
Ora questa indicazione è quella che contenuta in una risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione finanze della Camera dei dei deputati alcuni giorni fa
E che è stata stranamente ignorate ignorata dalla stampa il che significa che c'è un'indicazione di un ramo del Parlamento per un approccio diverso da quello finora seguito a livello degli studi comunitari
E a dare alle considerazioni si possono fare per le imposte di fabbricazione in questo caso la commissione ma prevede di mantenere il principio della tassazione del Paese di destinazione maltempo al tempo stesso prevede che vengono applicate uguali aliquote
Ora il principio della tassazione del Paese di destinazione è proprio lo strumento tecnico per consentire una differenza di aliquote tra i Paesi in proposito sembra che caro a meno a me sembra la preoccupazione della comunità sia quella di evitare che merci sdogana te in paese con basse aliquote possono essere importati in paesi con più alte aliquote
Si tratta di una preoccupazione probabilmente eccessiva a meno che non si pensi di rinunciare anche ad ogni controllo sulle merci gli agenti
In ogni caso l'ipotesi comunitaria per l'Italia comporterebbe come è stato ampiamente sottolineato una foto Ap foto e perdita di gettito per quanto riguarda le imposizioni degli oli minerali
Che per noi sarebbe inaccettabile sia per ragioni di bilancio che per motivi attinenti alla politica energetica energetica ed ecologiche nel nostro Paese
In proposito è le esigenze dei diversi Paesi sono molto differenti e non si può non tenerne conto
Analogamente desta
Con qualche perplessità l'ipotesi dell'introduzione di un'imposta riferì di fabbricazione sul vino
E della impossibilità di ricorso a nuove imposte di fabbricazione
L'imposta di fabbricazione sul vino e praticamente inapplicabile in Paesi con decine di migliaia di produttori
Bisognerebbe tener presente non dimenticare che il vino non è un prodotto industriale come la birra i controlli quindi sarebbero molto difficile
Inoltre non si può dimenticare che le abitudini alimentari di consumo sono di sono molto diverso nei diversi Paesi e che è un prodotto che è un bene di lusso di un Paese può essere un bene o di largo consumo
In un altro e così via e questa imposta non credo che troverà fasce l'accoglienza in Paesi mediterranei
Anche quindi su questi aspetti
Occorre riflettere e nella Risoluzione che ricordavo che la sesta Commissione ha votato si affronta anche il problema delle imposte di fabbricazione indicando soluzioni più accettabile di quelli finora prospettate
In ogni caso se un processo di armonizzazione spinto delle aliquote e imposte di fabbricazione dovesse andrà avanti sarebbe opportuno anche in questo caso prevedeva la possibilità del ricorso di un alle imposte di consumo a livello dei singoli Stati
Passando invece alla questione della armonizzazione a tassazione dei redditi da capitale
E devo dire che le ipotesi in discussione di cui ogni tanto si ha notizia destano vive preoccupazioni
Sì o quasi ho quasi finito
E in questo in questo settore si scontrano esigenze diverse innanzitutto è evidente che l'unificazione dei mercati dei capitali implica che le ritenute sui irretire capitale debbono essere uguali per tutti i tipi
Ma non non si giusto ciò non giusti e non significa che e se devono essere inevitabilmente delle ritenute secchi come da alcune parti si propone se questa scelta prevale sempre si aprirebbe la via a una generale detassazione deve dire a capitale nella comunità in contrasto con le esigenze di equità ma anche di efficienza e con le tendenze prevalenti oggi a livello internazionale extracomunitario
Poiché difficilmente l'aliquota del di queste dell'imposta
Sulle società potrebbe essere ridotta a livelli ettari alle possibile ritenute secche sugli altri media capitale si avrebbe un ulteriore incentivo fiscale all'indebitamento dell'impresa e alla fine finanziarizzazione dell'economia
Inoltre i gettiti in mancanza di una stanza di compensazione tenderebbero a concentrarsi nei Paesi nei quali esistono più Foti ha sviluppato i mercati finanziari
La sperequazione del trattamento tra le dita capitale vedi lavoro si accrescerebbe
La difficoltà sono sono piuttosto serie in questo settore perché oggi in Europa la tassazione di recapitare molto differenziata in quanto si va da situazioni tipo paradiso fiscale come Lussemburgo e in certa misura anche l'Italia a situazione di imposizione più vigoroso di lettura di imposizione piene
Anche in questo caso tuttavia una soluzione accettabile possibile
Si tratta di seguiva di nuovo l'esperienza dei grandi Stati federali e di introdurre meccanismi di canalizzazione delle informazioni tra Stati
Ho viceversa di canalizzazione dei flussi di pagamento dei veti di capitale in modo da capo da consentire che in ciascun Paese sia possibile applicare le imposte sul reddito previste dalla legislazione nazionale
Va notato inoltre che se siamo Nizza non le aliquote dell'Iva dell'accise le ritenute sui redditi da capitale le basi imponibili l'imposta sulle società tutte
Tutte cose previste l'entità dei gran parte delle imposte dei singoli Stati risulterebbe predeterminato sì che ciascun Paese dovrebbe fare affidamento sulle sole imposte imposte sui redditi da lavoro per le proprie esigenze di bilancio
In sostanza mi sembra che le ipotesi finora avanzate o allo studio
Non tengono conto del fatto che il di di diversità esistenti nelle strutture e sistemi fiscale nei diversi paesi non sono casuali ma riflettono diversi livelli
Di sviluppo economico diverse esigenze del di Bilancio diverse strutture la spesa pubblica diverso sviluppo dello stato sociale
Per cui l'armonizzazione spinta e semplicemente non possibile a meno che non si decida di compie un passo ulteriore e decisivo verso un ben maggiore grado di unità politica delegando un complesso di funzioni ora affidate agli Stati nazionali al Bilancio
Comunitario e a un Governo sovranazionali
Ero concludendo che ho finito veramente otto molti muove che dalle ipotesi di armonizzazione fiscale oggi in discussione possono venire se gli ostacoli e resistenze a un a un processo altro dallo stesso processo di unificazione dei mercati
Per questo motivo ritengo sarebbe indispensabile un approfondimento molto serio della questione innanzitutto a livello di singoli stati nazionali
E se mi è consentito e conclude con una proposta
Gradire mi sembra giunto il momento di costituire un apposito Gano parlamentare in ciascuna Camera un organo bicamerale di bicamerale che in collegamento con il nostri rappresentanti al Parlamento europeo
Faccia d'affitto ed ha sede di discussione preventiva
Delle proposte di armonizzazione sia in campo fiscale che in altri settori delicati della vita economiche
E che dia sostegno indirizzi alle posizioni il nostro governo dovrà assumere in sede con comunitaria
Ciò sia per evitare che importanti decisioni siano assunte solo dal governo dall'amministrazioni comunitarie mi e dai ministeri italiani sia per impedire questo l'obiettivo principale
Difficoltà che altrimenti sarebbero inevitabili nell'attuazione del processo di unificazione che tutti vorremmo accelerare e portare a compimento
La parola all'onorevole Aldo Bonaccini cui seguirà l'onorevole Marcello Stefanini
Come
Turci già parlato
Se no affrontando un processo di integrazione in Europa
La prima questione alla quale bisogna dare una risposta meno una certa misura soddisfacente e quella se esistano delle condizioni politiche di libertà e democrazia generali che questo processo vengono evidente
A me pare che quanto è avvenuto
Al Bundestag nei giorni scorsi poteva mettere un elemento di dubbio su questo problema così come introduce un elemento di dubbio sicuramente l'ostinazione con la quale alcuni gruppi politici
Si sforzano di sostenere la tesi turca per l'adesione alla comunità
Ma a me pare che il fatto che il Parlamento europeo abbia respinto questa ultima istanza
E il fatto che il presidente del Bundestag si sia dimesso sia stato costretto dalla pressione dell'opinione pubblica a dimettersi sono due avvenimenti che eliminano questa difficoltà che potrebbe pararsi davanti a lui
Abbiamo un detto al nostro congresso abbiamo dato al nostro convegno un nome ed è un nome che nella sua audizione
è molto evidente un nome che ribadisce
La volontà del nostro partito di appoggiare sosteneva essere parte decisiva
Nel processo di integrazione si riconosce in esso
E l'altro sottolinea invece il ruolo che sotto questo profilo il nostro Paese un'Italia deve compiere per essere all'altezza delle cose che che in cui durante questo travagliato processo vengono affrontato ma lo potremmo nemmeno nasconderci che nel corso già di questo dibattito e più in generale nei contatti che noi abbiamo con l'insieme del nostro partito
Riserve esplicite
Qualche volta
E spesso implicite sono diverse
Non direi che fra i piatti che possiamo offrire alla tavola
Al bar del partito non direi che quella europea è Satta sinora
Una pietanza che abbia suscitato enormi interessi ed adesso è legittimo che si abbiano Riserve che si abbiano del nulla sulla dell'altra ed è legittimo che e se abbiano avuto una ecco anche qui una ecco anche qui
Quello che meno legittimo è che rispetto a questo processo di politica internazionale di collocazione del nostro Paese e delle forze politiche che il ministro operano non siano indicate alternative possibili e credibili e questo non le ho sentite nemmeno nel corso di questo convegno sinora almeno devo dire legittimo per esempio
Che Visco
Ci ripeta qui argomenti non dissimili
Al di là della volontà e delle intenzioni da quelli che ha svolto la signora Thatcher in materia di armonizzazione fiscale
è questione assolutamente legittima
Le sue però
L'azione non sono del tutto campate in aria e nemmeno conseguenze che potrebbero determinarsi
A questo proposito
Ma e io prendo atto con grande soddisfazione
Che adesso dopo molti anni
Che da parte dei compagni del gruppo parlamentare europeo si insiste per affrontare insieme dibattiti su alcune cose
Sì siamo vicini a una proposta che queste cose esprime e in questa materia esprime la volontà di un esame congiunto la realtà
è che la questione che noi oggi affrontiamo viene affrontata con notevole ritardo
Notevole ritardo e durante questo lasso di tempo hanno potuto germinare le ipotesi e le libertà più vari alcune legittime e altre assolutamente inventate
Così che ha fatto bella relazione di Cervetti a ribadire l'obiettivo politico che noi ci proponiamo che è quello della unione europea
Obiettivo politico non bisogna mai dimenticare sennò le singole parti non vengono comprese nel loro significato profondo
Ha fatto bene
Ma anche su questo
Bisognerà che il dibattito vada più avanti sennò il rischio di qualche voce incontrarci con qualche voce che ci ricorda che in tal modo noi ci prendiamo di una parte considerevole della nostra della sovranazionalità nazionale da questo punto di vista Cervetti è stato chiarissimo è un rischio reale è un rischio effettivo
Tanto più
Che lo stesso vice presidente del Consiglio ce l'ha fatto correre qualche giorno fa quando ha visto nella politico europeo un tentativo della Repubblica Federale Tedesca di imporre la sua politica al nostro Paese in una materia sicuramente non contestabile sulla base le cose che lui diceva che era quella della
Ristrutturazione della industria siderurgica
Detto tutto ciò io ritengo che
Alcune questioni abbiano bisogno quindi di un in vista del del documento manifesto che vogliamo rivolge all'opinione pubblica europea elaboratore europee abbiano bisogno di approfondimenti particolare se non si corre il rischio limitarmi a restare sul generico
E abbiamo bisogno anche TIR correzioni immediate un altro dato emerso e che l'insieme delle informazioni non corrono molto probabilmente da Bruxelles a Roma nel Milan Roma bisce
Se le cose che ho visto sono esatte sono esatte e quindi ho sentito evocare da compagni una serie di misure auspicate e una serie di
E ieri una serie di provvedimenti da prendere che in realtà sono già stati dibattuti stati barese
Si può insistere sull'esigenza di a vere progetti tecnologici così e così concepiti quando questi agiscono ormai e sono già alla seconda loro fase si può ignorare il fatto che in realtà il Parlamento europeo ha già approvato
Una normativa antitrust che all'asta ultima fase della diciamo così della sottoscrizione da parte degli stati solo gli Stati possono introdurre a questo punto elementi elementi di dubbio
Quindi a me pare che questo coordinamento anche all'interno delle nostre
Delegazioni espressioni parlamentari sia un delle più un coordinamento essenziale altrimenti si corre il rischio di impiegarci rinuncia dibattiti su molto profilo interessanti
Ma poi non contro Scott utili perché mancanti di un riferimento a una realtà a una realtà concreta
Sul al fondo che cosa resta
Resta pareri io il fatto che distratta di acquisire nel partito forse nel Paese
La piena consapevolezza dei fatti nuovi innescati dal clima per quale finora forse se discusso soltanto in termini generici
L'europeismo è
Dirò così una ispirazione così diffusa nel nostro Paese così naturalmente
Avvicinata che non
Tre volte che inaugura un nuovo caffè o un nuovo bar o che so io una trattoria diventa immediatamente barra europeo bar Europa tra Torino la questione
è da salutare come come un fatto positivo ma evidentemente non è lì
Che le differenze le conclusioni possono essere adeguatamente tratte
Bisogna partire invece per quel che riguarda noi comunisti dalla scelta che compie ma Firenze
Quando ci dichiarammo una parte integrale della sinistra europea
E anche qui forse il duopolio verificare e direi prima di tutto in senso autocritico che sono stati scarsi di approfondimenti
Il termine si Cristo europea almeno non del tutto evidenti qualcosa con l'affermazione vuole sentire
Recentemente ho sentito un richiamo molto interessante per esempio la rivoluzione francese che irrompe un divario che poteva esistere tra il nostro modo di avvicinarsi ai problemi dalla sinistra e quelli storici dell'Europa
Ma
Non ho ancora a me pare siamo arrivati a un ripensamento pieno delle esperienze che i partiti operai
E i movimenti socialisti c'è libertari
Hanno compiuto del nostro Paese che sono tanta parte sono stati tanta parte della nostra della nostra storia nazionale secolo scorso e in questo senso
Questo approfondimento a parer mio consentirebbe un approccio più immediatamente coerente con le proposte politiche che avanziamo nei confronti la sinistra
Italiana europea
Proposte politiche che incontro anche qui non dobbiamo nasconderci delle difficoltà avanzare e non direi che le difficoltà derivano tutte dai nostri atteggiamenti Aldo le nostre o dalle nostre lontananza rispetto alcune esige esigenze
Noi dobbiamo
Rapidamente porre
Irina atto un dibattito che eviti
Che le nostre sacrosante indicazione in queste materie scelte possono diventare strumenti strumenti da parte di chicchessia adesso per il discorso lo seguirei da parte nostra ma so che non è vero questo non è tutto completamente vero
Si tratta in altre parole di andare un impegno che lo renda più valido il nostro lavoro di costruzione
In materia economica e sociale e rispetto agli obiettivi che Cervetti indicava e che mi sono sembrati contestati da nessuno
In modo da creare un reale spazio unitario per la sinistra europea non è facile questo lavoro
Ma lo cosa più difficile è non farlo o non farlo come dovrebbe essere non e aggiungendo qualche spruzzatina
Di politica sociale o di ipotesi sociali che si esce da questa difficoltà che è reale effettiva che aveva un'effettiva
Ma si tratta di dar vita a un movimento che prepari all'abbattimento delle frontiere in tutti i campi
E che faccia sentire i problemi del mercato delle istituzioni della democrazia dei rapporti internazionali come procede aspetti di un unico processo questo almeno il dibattito mi pare abbiamo abbia messo in luce un unico processo
Nel quale è incerto ci può esserci deve essere un accordo generale che il mercato unico che pure una parte considerevole questo processo
Non risolve tutte le questioni è stata mantenuta ne ha l'ambizione di sorpresa dichiara nessuno ha mai visto che risolveva salvo
I gruppi conservatori inglesi ma tutti gli altri non hanno mai detto che la tutto si risolveva
Del quale proposte che vengono avanzate anche recentemente mostrano la loro insufficienza e noi facciamo bene quindi ad avvicinarsi Motta avvicinarci modo non acritico a queste proposte ma nel quale non sarebbe veramente un errore imperdonabile
Arroccarsi alla protezione alle garanzie
Alla protezione offerta dalle garanzie nazionali per mantenere condizioni quotate sinora per mantenere condizioni di dominio e abuso di questo dominio da parte di grandi imprese grandi
No costruzione monopolistiche
E per mantenere le qualità dei prodotti e le qualità dei servizi offerti ai cittadini al livello assolutamente insufficiente assolutamente insufficiente
Almeno credo che se ci impegniamo su questa linea grazie
Se ci impegniamo su questa linea
La compressione da parte di larga parte dell'opinione pubblica e soprattutto per l'esperienza che ho potuto vedere dalla parte dell'opinione pubblica
Che del lavoro del lavoro subordinato
Sarà larga e farà Dinoi veramente una forza egemone propulsiva di un'ipotesi di sinistra nel cambiamento della società italiana e nel cambiamento del loro
Abbattere le frontiere significa dar vita a un processo è stato più volte sottolineato io Brembio
E io brevettabilità un processo
Estremamente dinamico ma bisogna essere d'accordo fra noi
Che quale che siano
Salvo gli aspetti estremi ma quali che siano i disturbi diciamo che qui alla questo processo dinamico può causare
La nostra linea non è una linea di conservazione negli attuali equilibri mi meraviglierei che così fosse è una dinamica quindi positiva anche se sarà dolorosa su questo o quel punto
E anche se ci impegnerà a una nun pigra considerazione delle cose economiche sociali del nostro Paese quindi una revisione critica ma una visione che conta a utilizzare quest'occasione
A me non pare dubbio
Che pur avendo chiaro il carattere travagliato di questo processo ed è conseguente impegno alla nostra battaglia politica esso non può ma esso non può mancare il ruolo di avanguardia ed impegno dei comunisti italiani
Dei Comunisti italiani
Su tutti i campi
Soprattutto su quelli delle strutture pubbliche che sono stati qui molte volte sottolineato
Qui poi dobbiamo scegliere
Non possiamo chiedere al governo tedesco di venirci a organizzare delle strutture pubbliche adeguate nostro popolo ha condotto una battaglia
Per impedire questo quando alcuni decenni fa questo rischio sarà presentato e sarebbe veramente ridicolo che prevalesse una valutazione di questo tipo
Si tratta di cogliere le opportunità che l'apertura di questo grande processo che ha un carattere rivoluzionario insisto su questa qualificazione
Coglie l'opportunità piuttosto che le traversie che sicuramente ci saranno ci saranno in molte materne ma su queste traversie nell'affrontare queste traversie noi dobbiamo fare una scelta preliminare
Se semplicemente proporci l'obiettivo di conglobare tutte gli interessi
Che saranno sicuramente lesi in questo o quel campo
O se di dare spazio e respiro agli interessi più dinamici che faranno avanzare la democrazia e quindici considerando ricercare meglio una uscita di carattere socialista alle contraddizioni del nostro paese d'Europa
Io devo dire che a metà seduta
Solamente teorica perché quella scelta la seconda linea mi pare assolutamente doveroso
Allora la parola l'onorevole Marcello Stefanini cui seguirà il professor Salvatore Biasco
La politica agricola comunitaria occupa una posizione originale nel quadro europeo
E una infatti delle questioni che gli Stati membri hanno delegato per la gran parte a un'autorità sovranazionale la CEE
Assorbe sessantuno per cento delle risorse del bilancio
La comunità fissa i prezzi di tutti i prodotti agricoli
Stabilisce le quote produttive per ogni Paese i rapporti con i Paesi extra comunitari e indirizza i flussi finanziari all'industria alimentare
Qui c'è stata quindi una politica che è venuta prima della costituzione della decisione di istituire il mercato unico
Evidente che sulla parte si sono riversate anche le contraddizioni del processo di unificazione europea
Si sono espressi interessi nazionali e relativi contrasti l'impasse istituzionale tra il potere dei governi delle commissioni del Parlamento si sono riversati gli squilibri tre presi del nord e del sud Europa
Tuttavia se esercitata anche un'esperienza significativa di governo comunitario
Ora di fronte alla scadenza del novantadue ai limiti della politica agricola comunitaria
Dimostrati si evidenti in questi anni alla crisi cui si è trovata si è imposta all'esigenza di un cambiamento profondo
Non si tratta solo della caduta delle barriere fiscali e doganali che impone questo cambiamento ma di un'esigenza che viene dalla crisi della politica agricola comunitaria
In primo luogo a me pare che si tratti di affrontare il problema della collocazione della cioè e dalla politica agricola nel contesto internazionale
Il mercato mondiale dell'agroalimentare sottoposto a forti tensioni che ha grandi mutamenti
è fortemente condizionato dalle politiche di sostegno e prezzi dei premi all'esportazione da politiche protezionistiche
Questo politica adottata soprattutto dei Paesi più sviluppati determinano contrasti tra le varie aree del mondo tra Stati Uniti e comunità particolarmente delicato nel settore agroalimentare questo contrasto la l'accentuata pressione verso i Paesi del Terzo Mondo che vedono penalizzate le loro produzioni e le loro esportazioni necessarie per fronteggiare i loro fortissimo indebitamento
è indispensabile per ciò che era la sede del gatte si risolvano i problemi del commercio indubbiamente ma che si risolvano e si affrontano anche i problemi delle politiche agricole
Nella segregate ci dovrebbero affrontare almeno tre questioni
Un nuovo accordo che elimini le distorsioni commerciali
Una definizione del ruolo dei paesi in via di sviluppo l'istituzione di un meccanismo di sorveglianza che analizzi i mutamenti delle politiche riferisca pubblicamente agli stati membri una sorta cioè di governo mondiale della produzione e del commercio
Questi problemi dovrebbero essere al centro dalla prossima riunione di Montreal cui partecipa nel quadro della delegazione c'è il Governo italiano anche se non si sa con quali proposte
Si accinge a partecipare a questa riunione nel quadro delle trattative GA
Una rione comunque molto importante anche ai fini della costituzione del mercato unico
Tuttavia oggi il quadro mondiale entro cui opera la c'è e si muove la politica agricola comunitaria è caratterizzato da una situazione di guerre commerciali di politiche protezionistiche e da tensioni di mercato
Il conflitto Stati Uniti cioè può cuir sì
Anche a seguito del possibile prevalere nel Senato americano di tendenze protezionistiche
E dal timore che si costituisca una come è stata chiamata fortezza europea con il mercato unico
D'altro canto già nell'ottantasette c'è stato un mutamento di enorme significato le esportazioni della comunità agroalimentari hanno superato quelle degli Stati Uniti ventotto miliardi di dollari contro ventisei miliardi di dollari
La prima volta che l'Europa esporta più il valore degli Stati Uniti
E questo indubbiamente avrà un ricco una riflesso anche nei rapporti politici tra queste armi
Le terzo mondo alcuni Paesi hanno raggiunto l'autosufficienza mentre quelli africani si trova in una situazione drammatica
Lo sviluppo comunque delle agricolture di questi Paesi del Terzo Mondo inciderà sul mercato mondiale e su protezionismo ed infine lo sviluppo agricolo dell'Unione Sovietica la possibile sua autosufficienza tra alcuni anni si valuta tre cinque sette
Muteranno ancora il quadro e il mercato mondiale
La prima esigenza è dunque quella di dotare la Comunità economica europea di una politica estera nel campo commerciale e produttivo
Affinché possa svolgere una funzione positiva sulla scena mondiale
Fermo restando che il contributo maggiore la comunità lo può dare modificando le politiche protezionistiche
E trovando su questo un accordo con gli Stati Uniti e questo è un problema che apre al nostro paese la questione di un nuovo rapporto con i Paesi nordafricani
In modo concreto per contribuire alla soluzione di questo problema ho voluto ricordare appositamente il contesto internazionale
Da cui scaturisce lo sviluppo del mercato unico europeo o comunque l'affetto che il mercato comune europeo e la CEE e la politica c'è hanno sul contesto mondiale
Il modo concreto per contribuire alla soluzione di questo problema è indubbiamente quello di una profonda modificazione della politica agricola comunitaria e delle politiche ad essa connesse
La decisione di una riduzione graduale dei prezzi e quindi del sostegno la stabilizzazione delle quantità da produrre e loro miglioramento qualitativo il riequilibrio tra le spese del FEOGA garanzia
Che agisce sui prezzi e quelle del FEOGA orientamento sulle strutture quale condizione per una modernizzazione guidata democraticamente dello sviluppo l'approccio ecologico alla produzione sono i criteri cui ci si dovrebbe ispirare
Pensavano agli ottantotto come ricordato anche Carla Barbarella poco fa la cioè adottato una nuova politica comunitaria
Adottando gli stabilizzatori cioè introducendo meccanismi di riduzione dei prezzi del sostegno questa è una grande novità
Sul piano economico generale agricolo in particolare
Perché per la prima volta la comunità non sostiene in modo indiscriminato i prezzi e quindi non interviene con il sostegno ma lo riduce
Fissando quantità massime di produzione incentivando con il set aside la messa a riposo dei terreni coltivati specie nei settori occidentali
Queste misure non sono però accompagnate da altre politiche soprattutto strutturali che siano adeguate ed a strategie produttive che consentono di non lasciare il pure logiche di mercato il grosso delle aziende
E che possono portare all'abbandono di intere regioni del sud Europa e in particolare nel Mezzogiorno del nostro Paese che si trovano tra l'altro Mezzogiorno altri Paesi del Sud Europa in concorrenza
Nelle produzioni mediterranee non solo ma si possono determinare in assenza di un moderno sistema
Nel quale operano all'impresa e contraccolpi anche l'aver più avanzate chiamate per esempio quelle dell'Italia del nord centro nord a misurarsi con la con l'industria dei Paesi del Nord Europa più attrezzata
Una riduzione dei prezzi comunque era necessaria serve a stimolare l'efficienza delle imprese
Mancano ma apre anche problemi seri se non c'è una politica di intervento strutturale sul sistema nel suo complesso
Potrebbe verificarsi questa situazione
Alcuni prese le più forti reggono la competizione del mercato si interrogano i grandi gruppi dell'industria alimentare nelle aziende medie quelle piccole delle aree interne quelle del Mezzogiorno sono destinati a non entrare mai in Europa
Se affidato alla spontaneità il mercato unico può aggravare lo squilibrio
E qui si pone l'esigenza perciò di un'accelerazione delle politiche strutturali nelle quali un ruolo essenziale debbono svolgere le regioni le conseguenze negative sarebbero nuove tensioni sul mercato del lavoro per l'espulsione della mano d'opera danni ambientali derivanti dall'abbandono delle aree marginali e della monocolture concentrazione nelle aree già compromesse
La politica strutturale e dunque indispensabile e deve essere volta miglioramento aziendale
Alla creazione di nuove imprese commerciali e finanziarie alla ricerca all'assistenza tecnica alla diffusione delle innovazioni
Al allo scopo di ridurre i costi
Costi dovuti alla inefficienza di un sistema debole oltre che la fragilità delle singole imprese agricole
Vorrei ricordare a questo proposito che in Italia per segnare un divario
Pericoloso c'è un divulgatore ogni mille trecento imprese agricole contro una media europea di un divulgatore ogni duecentoventi
Ne viene quindi l'esigenza di un intervento che non lasci solo al mercato e ai grandi gruppi multinazionali la riorganizzazione dell'industria alimentare
Le società multinazionali d'altro canto hanno una dimensione ormai mondiale e non solo comunitaria
Come ricordato anche Andriani si pensi al recente acquisto della Kraft da parte della Philip Morris alla Unilever alla Nestlé che sono le tre principali società agroalimentare su scala mondiale e che sono molto attive in Europa
Se questo processo di concentrazione internazionalizzazione viene lasciato la spontaneità il grosso dell'imprese medie che costituiscono la struttura dell'industria alimentare italiana resterebbe fuori
Anche perché quella industria italiana la più frantumata tra quelle europea
Nessuna azienda tranne il gruppo Ferruzzi consolidato e compreso nelle prime cento impresa agroalimentari su scala mondiale
Una riorganizzazione affidata la spontaneità avrebbe conseguenze negative quindi anche in questo campo sul terreno occupazionale e su quello agricolo
Data l'integrazione stretta tra agricoltura e industria ma data anche la rottura tra l'industria e la produzione agricola di un territorio l'industria sì approvvigiona sul mercato mondiale
Se non c'è una politica che guida questo processo sia da parte della Comunità economica europea che dei governi nazionali
Che faciliti accordi sovranazionali il quadro europeo consorzi intese John Venture come proponeva mi è parso trentini e poi anche tra queste in prese su scala mondiale
Il mercato unico metterà fuori gioco un gran numero di aziende intere regioni
Eppure data la struttura della con l'industria italiana
Il mercato unico europeo può essere anche l'occasione di una sviluppo nuovo soprattutto in settori dove già il nostro Paese a un primato
Ma è proprio su questo terreno che il Governo italiano inerte e oggi si trova del tutto impreparato dopo anni in cui si è vissuti sotto la protezione dell'ombrello del sostegno e prezzi
L'Italia si trova agli ultimi posti per la ricerca scientifica lo zero virgola otto per cento per la produzione lorda vendibile contro il due per cento tracce che tuttavia
La Comunità economica europea dovrebbe più fortemente coordinare
I programmi di ricerca tutti la somma delle risorse destinate in Europa la ricerca scientifica supera quella del Giappone ma l'efficacia di questa ricerca nettamente inferiore a quella Giappone perché non è coordinate concentrata
L'Italia utilizza solo il ventitré per cento delle risorse strutturali
A un'amministrazione pubblica che al collasso due mila cinquecento miliardi di residui del ministero dell'agricoltura e foreste mentre le Regioni utilizzano solo il trentotto per cento delle risorse annuali messe a loro disposizione
Le leggi per il Mezzogiorno non producono effetti consistenti
In realtà il governo e con esse anche alcune delle maggiori organizzazioni professionale rappresentano presentati per il mondo agricolo come la Coldiretti hanno una posizione di difesa degli interessi
Ma non una proposta per inserirsi nel processo di costruzione di una nuova politica agricola comunitaria come i papi mi pare abbia sostenuto Ripa di Meana questa mattina
Indubbiamente restano sul tappeto altri problemi come quello della utilizzazione delle terre non coltivate da abbandonate
Si valuta che le terre abbandonate saranno di circa dieci milioni di ettari con la riduzione di trecento mila in prese se vanno avanti questi meccanismi spontanei
E questo problema della utilizzazione delle terre non coltivate pone un'altra questione il sostegno alla cosiddetta agricoltura non food
Anche i programmi di forestazione anche per alleggerire il debito che l'Europa essendo la più grande importatrice mondiale di legname e l'uso plurimo delle risorse di uno spazio rurale come è stato definito in sede comunitaria
In conclusione ritengo che non ci si debba tardare tanto a valutare
Ho solo concentrare l'attenzione sulle conseguenze sull'Italia
Del mercato unico europeo ma di elaborare da avanzare proposte innovative che abbiano presenti le relazioni tra agricoltura complessivo sistema economico e ambientale
E di superare il deficit di democrazia di partecipazione delle forze sociali alle scelte comunitaria
Se le forze di sinistra europee le forze di sinistra europee forse non hanno ancora inquadrato l'importanza dell'agro industria e delle conseguenze di una nuova politica agricola comunitaria
Si sottovaluta che questo è il sistema dove a causa dello sviluppo della scienza e delle tecnologie soprattutto quelle innovative come quelle biologiche stanno avvenendo i più grandi mutamenti
Ma che questi mutamenti sono diretti soprattutto da grandi gruppi internazionali
E che si è in presenza di un sistema che destinato ad assumere un peso crescente nel rapporto tra nord e sud del mondo nel rapporto tra Stati Uniti e Comunità economica europea e perciò anche nel processo di unificazione politico istituzionale dell'Europa
Ha ora la parola al professor Salvatore Biasco raccomanderei agli ultimi interventi che abbiamo ne abbiamo ancora due oltre a quello del professor Biasco una un particolare sforzo di brevità
Per poter concludere con vivissimo
Allungamento rispetto ma in tempi e a questo punto sono strettissimi perché alle sette dobbiamo
Chiudere obbligatorie e mezzo tenuti a ma comunque diciamo alle sette e un quarto
Io voterei per determinante al vento sulle politica monetaria sulle politiche valutarie
Che vengono presupposto e dalla unificazione economica europea e tento di trarre alcuni elementi di giudizio da un quadro analitico soprattutto da un quadro analitico Esterno alla comunità economica spesi
E penso che la discussione sull'unificazione europea va forse posta su questo sul terreno politico
Perché sgombrato un po'da elementi resta di carattere diciamo ideologico e politico perché se questo fosse stato fatto probabilmente aveva al momento della creazione a Djerba
Della moglie dello SME probabilmente la saremmo arrivati ricomposizioni più corrette all'epoca perché il terreno la litigo delle querce suggeriva che io l'Italia aveva in quel momento ho bisogno di un ancoraggio romana di un ancoraggio valutario e che fuori forse da una data considerazioni allora erano caratterizzati dalle forme essenzialmente trova dominato intitolato vivibile di valutazioni con politiche
Avremmo
Forse saremmo arrivati sicuramente dico a a prendere una posizione che in quel momento era sicuramente l'unica possibile è l'unica che andava appresa
Dico questo perché vorrei sgombrare il terreno da possibili sospetti che io abbia dei pregiudizi a priori sull'unificazione europea
Però il quadro internazionale che io vedo di fronte non è un quadro internazionali di lei ha e dentro questo avviene l'unificazione europea e ho molta paura di
Argomentazioni e di discussioni che in questo momento non tanto in questa sala dico ma in tutta diciamo la pubblicistica di interventi che avvengono in sede accademica in sede politica
Tendono a proiettare lo scenario attualmente esistente nella economia internazionale a nel futuro uno scenario che devo dire oggi mille novecentottantotto si presenta sostanzialmente favorevole con una certa stabilità finanziaria con una equilibrio diciamo in crescita e con una giustamente internazionale che si muove lentamente ma si muova nella direzione giusta
Io temo che l'estrapolazione di questo sia un'operazione indebita
Dal punto di vista diciamo della stabilità
Finanziaria il problema principale ovviamente è il problema che pone il dollaro
E l'aggiustamento sta veramente procedendo a livelli soddisfacenti questo aggiustamento con la velocità soddisfacente
La mia risposta e dubbia
E dubbia per lo meno e dubbia che noi arriviamo un aggiustamento internazionale a questi livelli del Toro
Temo che primo l'aggiustamento sia inevitabile è vero che i mercati finanziari e i mercati valutari che gli scambi di come vengono per motivi finanziari cerca di valutare hanno una loro autonomia ma non si può pensare che questi portino il tasso di cambio a livelli insostenibili rispetto all'economia reale
E l'attuale è un modo di comportarsi del dell'aggiustamento internazionale in cui i miglioramenti diciamo della della bilancia in conto corrente Stati Uniti vengono salutati dal mercato con apprezzamenti del dollaro configura una situazione che ritarda questa aggiustamento per un periodo lungo e il mercato non può comportarsi così ripeto a lunga scadenza
Prima o poi il dollaro dovrà accedere questa è la mia impressione il fatto che oggi sia tornato ai livelli della che nell'ottantanove novanta perché nel settantotto settantanove ottanta assicuravano l'equilibrio
Della bilancia in conto corrente non assicura che oggi ci ridia la bilancia da una un equilibrio di bilancio il conto corrente degli Stati Uniti possa portare negli Stati Uniti in equilibrio di conto corrente
Vi sono vari motivi che ovviamente non è qui
La sede per analizzare ma che vanno diciamo dalla dalla crisi deve già in via di di sviluppo che taglia strutturalmente esportazione degli Stati Uniti che il Bellini che le posizioni acquisite sul mercato americano i gli interessi che gli Stati Uniti avevano pagare
L'incentivo per allargare la capacità nel settore esportatori Porvenir attraverso variazioni dei prezzi e quindi del derby interni e quindi del dollaro eccetera eccetera eccetera
Quindi è vero che oggi noi siamo scesi dai quattordici miliardi di dollari mensili di défilé dieci miliardi ma questi significa ancora centoventi miliardi di dollari l'anno di tecnici
Come avverrà questa questa caduta del dollaro
Se avverrà detto la mia impressione e che avverrà proporrà avvenire con ipotesi traumatiche e quindi scenari non vi sto a presentare
E poi venire anche con una una guida una diciamo una
Scivolamento concordato organizzato dalle banche centrali
Ma in un modo o nell'altro non è possibile che si accumulino debiti all'infinito non c'è una cifra magica cui scatti scatta una reazione del mercato ma a un certo punto questa Lazio non ci sarà
Quindi se questo aggiustamento ci deve essere probabilmente in preghiera stabili instabilità valutaria vuol dire che le monete comunitarie saranno spinte in alto
Questo è un primo punto che interseca diciamo la situazione grave che interseca il quadro dell'unificazione europea
Un secondo punto che intersecando stesso quadro e dove cadrà le modalità del riaggiustamento ma tanto il fatto se il dollaro scende ossa nel fatto che
Mi cinque o sei anni che ha un regime inusuale di sostanziale di sostanziale libertà dai vincoli da vincoli esterni ovviamente del tutto fatto salvo dal défilé statunitense desiderio statunitense che rende conciliabili delle cose inconciliabili in cui tutti questi Paesi tendono di espandersi attraverso le esportazioni
Essenzialmente attraverso le esportazioni
Quando questo detti non ci sarà più che costa Societ Mucci sarà un mutamento di regime essere a mio avviso un secondo punte su chi cadrà questo questo di aggiustamento certamente non può cadere nei paesi sui Paesi in via di sviluppo devono fare la stessa Gorizia onesto esportare di più importare di meno in mancanza di un quadro finanziario organizzato a livello internazionale di trasferimenti
è impensabile che cadono sui Nick che sono dei free RAI Internazionale so che seguono il dollaro in qualche modo sono in grado di compensare la perdita di competitività dal punto di vista valutario su altri su altri elementi di costo
Deve cadere necessariamente non può non possiamo pensare che cade indefinitamente sui Paesi petroliferi anzi lì probabilmente ci sarà un un qualcosa da recuperare diversi paesi quindi non sono centoventi passano molto di più miliardi dollari Dondi distribuirsi sui conti economici internazionali
Ecco cadrà probabilmente anzi sicuramente non può non cadere sul Giappone sta Europa
E a quel punto lì proprio quel punto lì sia nel mutamento del quadro in cui vengono formulate delle politiche economiche sia nel nevi Tabili tensioni al rialzo che avranno che avranno le valute europee il problema si porrà seriamente che cosa dovrà fare l'Italia che cosa potrà fare la lira
La io temo che noi non siamo fra coloro che devono farsi carico della giustamente internazionale non siamo i Paesi che hanno accumulato la di surplus in questo periodo né ahimè un quantitativo di Riserve esorbitante
Né possiamo pensare di essere penalizzati a livello di crescita è vero che in questo momento l'Europa sta crescendo più in fretta guardate questa crescita non basta riequilibrio prima nessuno può proiettarla a lungo periodo e in ogni caso è basato sul delfino statunitense da un lato sulla caduta del prezzo del petrolio dall'altro
Cose che non possono continuare all'infinito
Il problema si porrà qui interi inevitabilmente dico io sto sto chiudendo si porrà inevitabilmente da cui in uno scenario diciamo decennale in cui probabilmente la il marco sarà sarà trainato al rialzo
Ricordiamoci un'altra cosa che
Gran parte ovviamente le spiegazioni sono molteplici e questa è una delle tante spiegazioni diciamo della successo economico italiano e anche dei suoi risvolti diciamo strutturali il suo dinamismo produttivo derivato dalla collocazione della lira e nei cicli che hanno caratterizzato le valute chiavi sempre a metà fra dollaro e marco quando il dollaro si sì deprezzare tra dollaro il marco quando intorno si apprezzava fatto sanciamo contenere conteggiando sia lira sia frazione differenziato
Quindi c'è stato ci fu una sorta di non convenzionalità delle politiche economiche svolto in Italia che e possibilità di metterle in atto che sono stati elementi del dinamismo dall'economia italiana di cui si è accorto recentemente anche Luigi Spaventa che a suo tempo invece era stato un campione dell'ortodossia della se la Costa ex post diciamo della del del modo del del del del della di relazioni e di di ricette di politica economica standard
Ho quindi io ho l'impressione che o noi abbiamo dei forti strumenti di garanzia e potere d'intervento diciamo sulle politiche economiche e su questo dubito oppure si andrà unico uniformità di politica economica e una perdita di strumenti
Che in qualche modo per l'Italia può essere anche un cambiamento di regime rispetto a quello che abbiamo sperimentato in questi anni
La mia impressione e qui richiamo un altro intervento di salvare hanno è che tu non puoi dire noi perdiamo questi di questi strumenti di politica economica ma e dobbiamo puntare cinque su strumenti di politica industriale almeno che non si intenda per politica istituzionale siamo l'organizzazione concorrenziale dei mercati la mia impressione è che
Chiede
La gli veri effetti strutturali dice l'attraverso la politica macroeconomica
L'altra sull'alta sono politica di contorno e quindi Lucio una certa preoccupazione una certa preoccupazione che non ripeto non mi deriva da pregiudizi verso l'unificazione europea
Ma mi deriva da una valutazione di un di una situazione molto fluida a livello internazionale che aperta a tutti gli sviluppi l'aggiustamento internazionali non è avvenuto la situazione non è stabilizzata
La crescita non è garantita ancora perché deve essere verrebbe garantita diciamo da una sezione equilibrata reale finanziaria a livello internazionale Ecofin che questo non è realizzato e probabile che connessioni meno rigide col sistema internazionale siano per l'Italia preferibili in questa specifica fase poi non vuol dire base fu quando quando questo questo questo scenario sarà superato ampiamente il quadro il giudizio sarà totalmente diverso
Alla parole ora dottoranda la da Amato che è responsabile delle Politiche comunitarie per la CGIL seguirà per l'ultimo intervento l'onorevole Fabrizio Baldoni glorioso
Io spero che il tennis il la ricerca di concisione non si traduca in un eccesso di schema circa schematicità di rozzezza
Vorrei affrontare soltanto alcune questioni che sono legate alla possibilità della definizione di un programma comune della sinistra europea
Credo che in questo senso c'è un contributo originale e che il Partito comunista italiano può dare e questo convegno ovviamente né che la dimostrazione
Anche noi come CGIL recentemente nel convegno che abbiamo fatto all'unico abbiamo cercato di contribuire a questa ricerca con la definì rione di un nostro programma europeo le lo ricordava questa mattina il commissario Ripa di Miano
Trentini questa mattina nella sua comunicazione ha già parlato delle questioni centrali che il mercato unico pone al sindacato ma anche alla sinistra nel suo complesso
In particolare la sinistra italiana e ha delineato le risposte che noi vediamo come possibili ecco queste questioni rappresentano oggi il filo rosso che percorre le nostre elaborazioni che stiamo mettendo a punto per la conferenza programmatica della ci giri io vorrei soffermarmi soltanto su una questione il nesso che secondo me ci deve essere in un programma della sinistra europea tra i grandi obiettivi strategici e gli obiettivi di Breve brevissimo periodo
Nel senso che
Il problema della coerenza di questi obiettivi con gli obiettivi i grandi obiettivi strategici
Siccome non è vero che un programma fondamentale rappresenta una fuga in avanti è una astrattezza se noi non sappiamo coniugare in modo che ci ciò che faremo fra un giorno fra fra una settimana fra un mese sia è già un passo verso questi obiettivi allora diciamo dai diversi pezzi di elaborazione nella sinistra e nel sindacato nelle stesse relazione di Cervetti e dirai in questa mattina c'è a mio avviso una larga base con uno e per individuare quali sono quelli obiettivi strategici che possono rappresentare gli assi unificanti di una politica della sinistra europea
Ecco quando noi abbiamo cercato di elaborare questo nostro programma della CGIL abbiamo individuato alcuni o di questi obiettivi strategici
Naturalmente l'unificazione
Politica del dell'Europa in questo recuperando un certo ritardo anche come sindacato che su questo tema non si era molto speso fino adesso
In secondo luogo il lavoro e l'occupazione in primo luogo il lavoro delle donne e l'occupazione delle donne come punto centrale di quello spazio sociale che di cui si è già parlato che a nostro avviso significherà uno spazio fondato sostanzialmente o su un nuovi diritti di cittadinanza dei lavoratori su la ricerca di un nuovo welfare State sulla costruzione di una democrazia economica in cui però mentre concordo con la relazione di Cervetti che lo indicava come uno degli obiettivi
A proposito del cose che diceva il compagno Turci vorrei dire che nella il nella ipotizza azione la costruzione di una democrazia economica a livello europeo
Anche se non dobbiamo trascurare trascurare la possibilità di esplorare
La questione del la partecipazione alla proprietà e forse anche agli utili che ci credo meno
Non possiamo saltare il punto della partecipazione alle decisioni dell'impresa siano esse le decisioni strategiche siano e se le decisioni che hanno un riflesso immediato nelle condizioni di lavoro del Nelli preso stesso
Un altro punto un'altra questione che ve lo dica come asso strategico di questo programma il riequilibrio all'interno della comunità un altro ancora la difesa e la valorizzazione dell'ambiente e infine un nuovo ruolo della comunità nei confronti dei Paesi in via di sviluppo dei Paesi dell'Est per la pace e per lo sviluppo
Ecco non è difficile incontrarsi su questi grandi obiettivi su questi assi strategici se non è la questione invece che è centrale per la sinistra europea soprattutto non solo a livello europeo nelle sue la sua azione a livello comunitario nel Parlamento nel Comitato economico e sociale nella Confederazione europea dei sindacati
Ma
Anche a livello nazionale il problema più grosso è quello della riconoscibilità di questi assi strategici come fare in modo che sia chiaro ai che dall'esterno che ci si muove su questo mentre probabilmente il primo di questi casi quello della unione
Europea con la vera unificazione politica e quello che è stato maggiormente chiaro anche all'esterno ecco
Non sempre diciamo questi è stato chiaro altrettanto che ci sono alcune poche stelle polari che guidano la nostra la nostra azione ecco l'altra questione è quella degli obiettivi a medio termine io ne faccio riferimento soltanto a una questione la questione della coesione economica e sociale che trattata nell'articolo centotrenta dell'atto unico qui si è detto anche questa mattina si è parlato dei limiti dell'atto unico certamente i il l'atto unico non offre quegli strumenti istituzionali e politici che sarebbero necessari per cioè
Svolgere un effettivo governo di quelle implicazioni che le diverse gli effetti concatenato cori del mercato unico implica l'implicazione sul piano economico sul piano regionale è sul piano sociale
Però a me io ricordo insomma dico un vecchio un vecchio insegnamento
Che è quello che mentre da una parte noi cerchiamo di migliorare quindi criticare le leggi nel momento in cui si formano e poi una volta e ci sono le leggi dobbiamo fare in modo che esse siano attuate nella massima valorizzazione del loro dei loro contenuti ebbene l'articolo centotrenta
Dell'atto unico è un articolo totalmente inesplorato perché a proposito la coesione economica e sociale che significa il riequilibrio
All'interno della comunità che significa sviluppo o recupero del degli squilibri che esistono ebbene sì l'atto unico stesso indica tre strade e indica la strada
Innanzitutto delle coordinamento delle politiche economiche nazionali indica la strada della incorporazione nel mille
Politiche comunitarie dell'obiettivo e quindi la loro finalizzazione
Della riequilibrio territoriale e quindi dello sviluppo deposito regionale e soltanto in terzo luogo parla della riforma dei fondi strutturali ebbene fino adesso noi siamo andati dietro a una impostazione che l'AKP leggiate la commissione particolare Ciak d'allora per cui fin anche nell'ultimo discorso al Parlamento europeo parlando della coesione interna a menzionato soltanto la riforma dei fondi strutturali ebbene a me non pare cosa di poco conto per la sinistra il coordinamento delle politiche economiche de economiche nazionali e il problema dei problemi ebbene l'atto unico nell'articolo centotrentanove solo dice che si può fare e si deve fare ma dice anche che si deve fare in funzione del riequilibrio della coesione interna in funzione dello sviluppo del Mezzogiorno e delle e nel sud della comunità e scusatemi se è cosa di poco conto e in secondo luogo dice anche che alla politica grave comunitaria alla politica industriale alla politica della concorrenza alla stessa politica la concorrenza vedi quindi problema di Bagnoli eccetera eccetera deve essere messo diciamo come obiettivo
Anche quello della riequilibrio territoriale la verità è che nella sinistra europea nel suo complesso a mio avviso manca oggi una
Cultura del riequilibrio territoriale
E credo che
Sia un compito estremamente importante che
Il Partito Comunista il gruppo
Parlamentare europeo del Partito comunista
Sì assuma di più svolgere questo conto grazie
Alla parola l'onorevole Fabrizi Abbado inglorioso per l'ultimo mese
Relatore
Cari compagni mi dispiace trattenerli qui ancora dieci minuti scusami presidente io non non prendeva più di dieci minuti innanzitutto vorrei però dare una risposta è un intervento che voragini era stato un buon vate aveva detto che c'ma qualcuno qui che non era poi tanto compresa come tutti noi pensavamo fossero tutti i presenti e questo Salvatore Biasco ha detto delle cose di un grande interesse perché ha detto delle cose sensate Possi di lì verissimo che c'è un filo aggiustamenti internazionale non avvenuto una crescita non assicurata un un orizzonte pieno di incertezza benissimo è verissimo questo
è anche vero però che l'Italia non è vincolata alle scelte internazionali per decisioni prese a questo ad altro tavolo o oggi rinfrescata in ravvisa mentre dal partito comunista e Italia può anche scegliere di salvarsi su un natante con un salvagente buttandosi a mare
Ma e l'unica cosa che secondo quello che dice il professor Biasco si può fare
Perché non mi sembra che queste questo orizzonte pieno di nuvole sul piano mondiale o di problemi io direi più che di nuvole perché la guida la discesa del dollaro l'abbiamo vista fatta
Dei sette non non sono della e soprattutto non possiamo andarcene
E siamo stati nettamente inseriti nella realtà europea problema è come ci stiamo che facciamo
Il Partito Comunista non può accettare un'ipotesi di catastrofismo non c'è traccia perché contro la sua Punto e contro la sua cultura e contro la realtà del partito e contro gli impegni che ha preso con gli elettori e che rinnoverà con gli elettori nella campagna elettorale del giugno prossimo
Certo ci sono problemi ci sono problemi è stato detto chiaramente da molti compagni che ringrazio perché io oggi mi sono stancata tanto perché Osteen pagato tante cose
E ringrazio tutti i compagni che m'hanno insegnato ciascuno delle cose importanti Sempre più di tutti il solito mio vecchio amico nemico Bonaccini perché siamo due sindacalisti e quindici intendiamo su certi temi possiamo litigare Kemp
Il Mezzogiorno certo la scelta dei mille centonovantadue è una scelta intelligente è l'unico motore che era possibile per rilanciare l'Europa possibile dato che c'era stato Spinelli
Anche se l'atto unico è riduttivo l'unica possibilità la trovata del lavoro ed è di casa anche dell'Oregon sindacalista cioè questi sindacalisti poi producono bene
Però il mio centonovantadue non è un disegno
Dicevo metti a Piana produce molti problemi una dinamica positiva che sconvolge completamente l'allocazione di risorse nei nostri Paesi a mio avviso può anche produrre degli indirizzi di investimenti in modo distorto per esempio questa è una mia considerazione un certo dumping sociale che può esistere Paesi Spagna Grecia Portogallo per bassi salari
è vero legati a bassa produttività ma potrebbe e mi fa ricordare quello che successe nel primo dopo quindi nel secondo dopoguerra quando i sindacati americani ci aiutarono noi sindacati io nella CISL quindi queste cose le ho vissute ci aiutarono per una ragione una motivazione precisa oltre a tutte le altre che sapete tutti ma questa precisa che i prodotti prodotti in Europa i manufatti prodotti in Europa con salari bassi erano competitivi con i loro prodotti negli s'fatti negli Stati Uniti con gli alti salari ottenuti dei sindacati e io questo l'ho sentito da Benedict Levinson da tutti li sindacalisti dell'epoca che ho incontrato per tanti anni
Quindi per il Mezzogiorno Bill la belle questi tre Paesi ci potrebbe resse che degli investimenti indirizzati in questi Paesi a causa di questo dumping sociale
E noi dovremmo aiutare i sindacati e le forze di sinistra di questo Paese a colmare questo dumping perché non ne avrebbero alcun vantaggio che mi aiuta chi è capire la connessione Sala s'aumento dei salari aumento da quell'iter attività mobilitazione e insieme lavorare per colmare le fasce di disoccupazione che da loro sono ancora gravissime ma anche da noi anche se il Mezzogiorno Italia uno specifico
Non è un sunto qualunque e perché tutti gli interventi che sono stati fatti danno posti una così dizione di malato assistito continuamente cioè questi giovani disoccupati eccetto quelli di lunga drogate eccetto alcune categorie di donne
Eccetto quelli che fanno i lavori stagionali ma questi questi compro di cittadini del Mezzogiorno un sussidio un'indennità una cosa della Coltivatori diretti insomma qualcosa ce l'hanno
E con il novantadue tutto questo mantello verrà smantellato
E questo mantello è garantito dalla macchia ed è distribuito pezzetti di copertura o meno dalla macchina quindici se ci può essere anche una svolta
Punto importante per noi è molto interessante la volontà del governo italiano è quella di proseguire nell'assistenza oggi ho visto dell'oca la conferenza stampa che ha fatto alle due e mezza
Della dice che il governo italiano gli ha chiesto aiuto per il Mezzogiorno quindici ne abbiamo aumentati i fondi strutturali l'abbiamo fatto questo poi voi siete una nazione ricca potete aiutarmi da soli nel vostro Sud e fonda Gaggiolo il problema che è stato qui detto nelle relazioni stamattina poi in tanti interventi
E quello di riuscirà anche in modo che il mezzogiorno sia soggetto di cui in questa Europa del novantadue non fratellastro solo che l'ha scorfano protetto da qualche tutore come il governo italiano che lo protegge a quelle condizioni e in quel a quelle condizioni Poli
Questo per quello che riguarda il Mezzogiorno io vado rapidamente presidente ciò ancora due o tre cose da dire condivido la proposta di Trentin per i progetti da fare fra industriali sindacati
Mi sembra un'iniziativa molto buona che nulla nei settori telecomunicazioni trasporti formazione professionale ambiente non toglie nulla
Alla dinamica conflittuale che ci deve essere fra industriali e sindacati e che è la dinamica si potrebbe dire di Class se ma qui mi sembra un po'più ridotta è una dinamica di conflittualità industriale fisiologica proprio le nature le relazioni industriali
Dinamica conflittuale che deve esercitarsi nuove dimensioni contrattuali alla sciamo stare una legge quadro europea che ci vuole ci vorrà come ci ha voluto Statuto i diritti e i lavoratori anche se io vecchia ex CISL Lina sono sempre per il de iure condito cioè quella legge dopo non per il de iure condendo ma ci vogliono nuovi contratti europei di settore per i vari settori e chiedi impresa
Per i vari livelli dell'impresa io mi ricordo il primo sciopero europeo che fece Levinson presidente del internazionale dei chimici alla Senghor brandito tenuto riuscì a farmi superare i lavoratori della sanno bene per un una settimana intere non si trovava vetro piatto in Europa in quella settimana da nessuna parte ecco queste sono le cose apprezza il conflitto lo so che mi chiesero se l'opera solo cioè anzi se alla fine se proprio le cose non vanno si sciopera bisogna contrattare a queste dimensioni multinazionali questo è un problema di cui la CGIL si fa carico ma anche il discorso con la Cescon le segreterie atti di categorie molto complicato guardate perché siete pregati di categoria sono ancora quasi tutti soggiogati dalle internazionali non viali di categoria
E quindi quelli europei non hanno le mani libere per poter rinegoziare e dare una mano sono strettamente vincolati dall'Internazionale metalmeccanici chimici alimentaristi petrolio chi più ce ne ha
Tutti va be
Un quarto punto Sempre più rapida indennità di liquidazione mi sembra che siamo gli unici ad averla
E pensate bene che per quarant'anni noi abbiamo lasciato nelle tasche degli imprenditori non solo una nostra quota di salario ma anche gli interessi cioè non solo gli abbia lasciato una quota di salario per favorire l'autofinanziamento
Va bene ma non abbiamo nemmeno rivendicato la proprietà di quella quota di salario e quindi gli interessi è vero che questa legge era stata fatta per favorire l'occupazione perché l'imprenditore Cascone già atto a a aria licenziare perché doveva tirar fuori i soldi accantonati o che avrebbe dovuto accantonare per indegnità liquidazione però è vero questo però insomma li abbiamo aiutati pari società statuto europeo non dico niente perché non conosco abbastanza a fondo l'ultimo progetto
Dico solo due cose ancora
Il secondo me bis una idea di risparmio contrattuale va esaminata nel quadro di tutta la sinistra
Il risparmio dei lavoratori e il fondo il fondo lei per la banca dei che manchi lasciaste in Germania quarta banca tedesca
Fatta su un quel progetto di risparmio contrattuale che aveva mai lavorato noi ufficio studi della CISL
Va vari esaminato il problema del risparmio contrattuale a dimensione nazionale e se possibile europea e diventa una fonte do di di di bancaria dibatte diventa una banca dove il lavoratore può per sai che attraverso un meccanismo stabilito gli aumenti che gli vengono da del contratto quindi anche valori diversi a seconda dei clan dei cadde categorie diverse lo deposita in banca riceve delle azioni fruttifere e gli interessi
Politica che di azioni dopo dieci anni il fondo deve essere garantito dallo Stato e secondo me statutariamente con una destinazione di investimenti qualificati non è la mia e l'integrità del professor domani il mila centocinquantatré che poi Bruno Storti pretendono Enea centosessantacinque purtroppo a quell'epoca né la CGIL né la Confindustria né accettare
Io raccontai ai tedesche tedeschi ci fecero la quarta banca tedesca mai il poi fece il suo progetto che era un progetto al limite molto più ambiziose che poi invece è stato ridimensionato punto io auguro a questo convegno no i risultati migliori che già si vedono
Per la qualità e il livello degli interventi e l'impegno credo che tutti noi siamo impegnati ad ottenere di nuovo quei voti che ci sono stati scippati l'altra volta
Chiudono qui i nostri lavori riprenderanno domattina alle nove e trenta ci saranno alcuni interventi il dibattito si svolgeranno le uno in azioni che non si sono svolte oggi di Giovanni Berlinguer e Stefano Rodotà e quindi programma previsto grazie a tutti per l'attenzione