02 FEB 2010
intervista

OGM: Futuragra annuncia prima coltivazione di mais bt, dopo la vittoria al Consiglio di stato. Dalla Libera: mostreremo a tutte le scolaresche il mais ogm, vedranno com'è davvero

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Milano - 22:30 Durata: 1 ora 5 min
A cura di Delfina Steri
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Registrazione audio di "OGM: Futuragra annuncia prima coltivazione di mais bt, dopo la vittoria al Consiglio di stato. Dalla Libera: mostreremo a tutte le scolaresche il mais ogm, vedranno com'è davvero", registrato a Milano martedì 2 febbraio 2010 alle 22:30.

Sono intervenuti: Silvano Dalla Libera (vice presidente di Futuragra), Gilberto Corbellini (presidente di Sagri (Salute, agricoltura, ricerca)), Roberto Defez (biotecnologo, ricercatore del CNR a Napoli, Consiglio Nazionale delle Ricerche), Francesco Sala (Docente di Botanica generale e Biotecnologie delle piante presso l'Università
degli Studi di Milano), Gabriele Pirocchi (Avvocato).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Agricoltura, Associazioni, Biologia, Genetica, Imprenditori, Impresa, Ministeri, Ogm, Reddito, Ricerca, Salute, Scienza, Sviluppo, Tecnologia.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 19 minuti.

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  • Silvano Dalla Libera

    vice presidente di Futuragra

    Grazie alla sentenza del Consiglio di stato che consente al ricorrente di coltivare mais bt, modificato geneticamente, attueremo la prima semina di Ogm in Italia Vogliamo mostrare a tutti i cittadini ma soprattutto alle scolaresche che cosa cresce in un campodi mais bt, affinchè tutti si rendano conto di cosa è un prodotto ogm. Il Ministero dell'agricoltura, che avrebbe dovuto essere abolito con il referendum del 1993, dovrebbe essere chiuso; (oggi si chiama Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è retto dal Luca Zaia) l'agricoltura italiana è in profonda crisi (reddito - 25%, molte aziende rischiano la chiusura) e la politica produce soltanto burocrazia.
    22:30 Durata: 3 min 6 sec
  • Gilberto Corbellini

    presidente di Sagri (Salute, agricoltura, ricerca)

    Sagri è un'associazione che raccoglie scienziati, imprenditori agricoli e persone interessate a svolgere una riflessione culturale sull'agricoltura e sul rapporto tra ricerca scientifica e sviluppo agricolo (economico e sostenibile ambientalmente). Si dedica a promuovere e diffondere conoscenze scientifiche valide e affidabili sulle tecnologie più efficaci in agricoltura anche per l'ambiente e la salute umana. Aderiscono a Sagri anche la società italiana di tossicologia e la società di genetica agraria. Di Sagri fa parte anche Futuragra. La sentenza del Consiglio di stato può essere oggi il punto di svolta nella discussione del ruolo degli ogm nell'agricoltura italiana sin'ora svoltosi in un clima ideologico e proibizionistico. Nell'attività umana si ritiene si possano condurre attività produttive che non nuocciano a nulla e nessuno, rispetto agli Ogm, non abbiamo prove del fatto che non si tratti di prodotti sicuri. Dal punto di vista scientifico gli ogm sono più sicuri degli antibiotici; i prodotti "bio" non passerebbero mai le prove, a tutela della salute pubblica e dell'ambiente, cui sottoponiamo i prodotti geneticamente modificati. Non ci sono prove della pericolosità degli ogm. La maggior parte dei cancerogeni naturali vengono dalle piante che producono tossine e batteri per difendersi dai parassiti. E' falso affermare che le piante geneticamente modificate siano sterili; semplicemente, come sanno tutti gli agricoltori, i semi di seconda generazione, danno una resa molto inferiore a quelli della prima.
    22:33 Durata: 9 min 30 sec
  • Roberto Defez

    biotecnologo, ricercatore del CNR a Napoli (CNR)

    ROBERTO DEFEZ - coordinatore di Sagri, ricercatore presso il CNR di Napoli e membro del comitato scientifico dell'associazione "Luca Coscioni" per la libertà della ricerca scientifica. Tutti i più prestigiosi e conosciuti scienziati italiani, a partire dai premi Nobel Dulbecco e Levi Montalcini e Rubbia, sono favorevoli agli Ogm: quali sono i prestigiosi scienziati italiani che sono contrari? Secondo i dati dell'eurobarometro il 30% degli italiani è favorevole agli Ogm; un risultato eccezionale considerato il fatto che non c'è una sola pubblicità favorevole agli Ogm. Questo dimostra che gli italiani sono molto più intelligenti di come li vogliono i partiti politici; tutti contrari con l'eccezione di Emma Bonino che da dieci anni, aiuta, sostiene e partecipa a tutte le iniziative che scienziati e agricoltori organizzano sugli organismi geneticamente modificati. Gli ogm servono per fare innovazione in agricoltura e sono l'alternativa al diffondersi della chimica.
    22:43 Durata: 2 min 24 sec
  • Francesco Sala

    Docente di Botanica generale e Biotecnologie delle piante presso l'Università degli Studi di Milano

    La coltivazione geneticamente controllata è un metodo controllabile e sicuro; gli Ogm sono stati introdotti nel 1983-85 e hanno portato un'innovazione nei criteri di sperimentazione. Precedentemente si selezionavano piante, si coltivavano e - se facevano male - ci si pensava su; con le coltivazioni ogm si comincia ad analizzare prima tutti i pro e i contro, per decidere se si tratta di metodologia utile e aggiungerla quindi a quelle già presenti. La UE ha coinvolto allo scopo quattrocento gruppi di ricerca pubblici. Nel 1997, al termine della ricerca, il pres. della Comunità Europea fu in condizione di affermare che gli ogm: "non hanno pericolo per la popolazione ma, anzi, sono molto più sicuri dei tradizionali prodotti dell'agricoltura perché si tratta di prodotti profondamente testati", come si fa con i farmaci. Chi diffida degli ogm mangi piuttosto il prodotto tradizionale che ha il difetto di essere trattato con molti prodotti chimici, non il biologico perché non è protetto da parassiti e spesso sviluppa sostanze tossiche o, peggio, tumorigene. L'agricoltura italiana aveva bravissimi genetisti vegetali che hanno fatto aumentare qualità e quantità di prodotti. La politica non comprende che l'agricoltura è una battaglia continua contro i parassiti (il caso del pomodoro S. Marzano). L'alternativa del futuro è tra la genetica, le biotecnologie, e lo sviluppo degli antiparassitari chimici. (In Usa - 15% negli ultimi 10 anni - in Europa, dove non ci sono semi ogm - il consumo di prodotti chimici è invece aumentato del 15%).
    22:45 Durata: 50 min 37 sec
  • Gabriele Pirocchi

    Avvocato

    L'idea di fare un esperimento di semina di mais transgenico si è scontrata con il diniego del ministero, che riteneva di non poter istruire la pratica di autorizzazione dal momento che le Regioni non avevano ancora approvato i piani di coesistenza tra culture ogm, biologiche e tradizionali. Dalla Libera si è rivolto al Tar, che ha rigettato l'istanza affermando che andavano chiamate in giudizio anche le Regioni, cointeressate alla questione. Futuragra impugna l'ordinanza di fronte al Consiglio di stato, eccependo che le Regioni non erano interessate dal processo di autorizzazione (che avviene quasi integralmente a livello comunitario). Afferma inoltre che l'autorizzazione dell'autorità italiana ha soltanto carattere ricognitivo; deve cioè soltanto prendere atto dell'autorizzazione comunitaria. Il Consiglio di stato sposa in pieno la tesi dei ricorrenti e ordina al ministero di rilasciare l'autorizzazione alla coltivazione entro 90 giorni. In particolare afferma che non è possibile opporre l'inadempienza delle Regioni al riconoscimento della libertà di scelta dell'agricoltore, sancito a livello comunitario. Il Consiglio di stato dà per scontato il quadro normativo europeo e quello nazionale, richiama il principio affermato dalla Corte Costituzionale (quindi di rango costituzionale) della libertà di scelta del metodo di coltivazione e aggiunge anche che i: "piani di coesistenza" non sono vincolanti rispetto al rilascio delle autorizzazioni di nuove varietà transgeniche perché si tratta piani che hanno un campo di applicazione limitato agli aspetti economico-sociali, aspetti che non riguardano la sostanza dell'autorizzazione. Gli aspetti sostanziali, di carattere sanitario e ambientale sono di pertinenza della Commissione Europea. Sono state annunciate diverse azioni volte alla vanificazione di questa sentenza; sembra che non ci possano essere norme che possano superare il diritto comunitario. Sembra non ci si sia accorti che, almeno rispetto a queste questioni, viviamo ormai all'interno di un quadro legislativo di carattere federale.
    23:36 Durata: 13 min 29 sec